Corrispondenza di Augusto Sainati dal 76° Festival del Cinema di Cannes

Il sol dell'avvenire segna il nono ritorno di Nanni Moretti al Festival di Cannes non è un caso che Moretti sia uno degli autori ai quali canna rende sempre omaggio
Rigore cinefilia marca autoriale si combinano in dosi variabili in tutti i suoi film
E queste miscele tipica anche dei film di Cannes
Non sempre la miscela riesce nello stesso modo a Moretti a volte prevale un certo moralismo scettico pessimista
Qui invece gli elementi si sorreggono in equilibrio attraverso il racconto di un maturo il regista alle prese con un film sul tempo
Sul tempo passato perché la storia è ambientata nel mille novecentocinquantasei
Nel momento della repressione russa in Ungheria vista attraverso la vicenda di un circo ungherese casualmente in tournée in Italia e di un segretario di sezione comunista che qui è Silvio Orlando colto da una crisi di identità politica
Ma anche sul tempo presente e sul futuro
Nel presente cioè il ménage in crisi tre regista Giovanni la moglie Paola produttrice decisa nel lavoro ma incerta sul piano della coppia intenzionata a lasciare il marito incapace di farlo
Nel presente c'è anche la vita dei sette attraverso cui passa un'idea del mondo un'etica e non solo estetica come dice Giovanni quando va sul set di un giovane regista che sta girando una scena di violenza gratuita
Qui c'è il Moretti cinefilo il filosofo forse anche quello un po'più prevedibile che cita chiese Los chiede che già l'ha tirata su Henry pioggia di sangue che sta in Caro diario
Nel futuro c'è l'utopia Astoria fatta anche con i se contrariamente a quanto dice la vulgata
C'è dunque un mondo che finalmente si ricompone dopo tante dissonanze
Il sol dell'avvenire infatti un film di dissonanze
Giovanni sperimenta su di sé e sul mondo che lo circonda sia affettivamente che professionalmente tutto ciò che stona
La sceneggiatura che non va bene la separazione a cui non si rassegna la figlia innamorata di un uomo molto maturo la mancanza di morale sul set ma anche nel mondo
L'autore Moretti guarda questo mondo col distacco e quasi con sospetto l'interprete Moretti accentua la recitazione scandita e un po'allucinata che lo contraddistingue
Come se fosse doveroso non integrarsi anche dal punto di vista attoriale
Non può esserci punto d'incontro infatti tra i rappresentanti di Netflix possibile coproduttori del film nel film e Giovanni
Il colloquio che li vede protagonisti forse il momento in cui l'effetto comico è più facile cercato segna l'abisso tra Giovanni e il mondo Netflix
Lo cita i fratelli Taviani loro ripetono allo sfinimento che Netflix si vede in centonovanta Paesi nel mondo e che al film di Giovanni ma anche il momento Ward un fax
Lo scontro simbolico tra l'immaginario omologato della maggioranza quella maggioranza in cui in Caro diario Moretti dichiarava di non credere nella sua visione matura e critica
Così se il mondo va verso Netflix Moretti costruisce nel film un altro mondo un mondo non allineato dove la musica quasi sempre italiana sembra l'unico momento con il quale forse ci si può accordare
In questo mondo altro il cinema irrompe continuamente
Le citazioni si sprecano da J-Ax Denia Cassavetes da Scorsese ai Blues Brothers dal Fellini della Dolce vita all'Humphrey Bogart suggeritore in provaci ancora Sam di Woody Allen
E anche le autocitazioni cioè quasi tutto il cinema precedente di Moretti in il sol dell'avvenire richiamato in molti modi lungo tutto il film fino soprattutto al finale
Tornato ai temi del suo primo cinema Moretti potrebbe ambire a uno dei premi maggiori del palmarès di canna e forse il sol dell'avvenire fatto un po'anche per questo Dachan per radio radicale Augusto Sainati