Corrispondenza di Augusto Sainati dal 76° Festival del Cinema di Cannes

Sulla Croisette è arrivato e ha fatto centro il primo dei film italiani in concorso rapito di Marco Bellocchio da giovedì venticinque maggio in sala anche in Italia
è la storia di un rapimento d'epoca siamo nel mille ottocentocinquantotto che fece scalpore perché era ordito dalla chiesa del papa Pio Nono e dello Stato Pontificio
Il bambino di una famiglia ebrea di Bologna Edgardo Mortara fu prelevato forzosamente dagli schermi del Papa perché risultava essere stato battezzato qualche anno prima quando aveva pochi mesi aveva rischiato di morire in fasce
La famiglia non sapeva niente del battesimo e solo anni dopo si sarebbe scoperto che ha battezzato di nascosto era stata la governante di casa
Il fatto offre il destro a Bellocchio per costruire un ritratto articolato della chiesa il cui potere temporale morente ma che continua a dominare l'Italia ottocentesca
La storia intorno alla chiesa sta cambiando il Papa ammette che dieci anni prima era considerato un liberatore dei patrioti del quarantotto mentre ora è considerato un rapitore
Ma lui non cede chi vorrebbe far rientrare il piccolo ritardo in famiglia si oppone il non posso mousse in nome della coerenza con i principi della fede
Edgardo cresce come un cattolico ribattezzato dal Papa stesso ha qualche cedimento quando incontra il papà e la mamma ma resta fedele fino alla fine ai suoi nuovi valori religiosi
Dall'altra parte la famiglia mantiene la stessa fermezza e i due mondi sono destinati a non incontrarsi
L'incontro soltanto metaforico si fa di fatto solo grazie a una trovata cinematografica un montaggio che alterna le preghiere degli ebrei di casa a Mortara e quelle del prete che istruisce i bambini in chiesa
Dell'occhio racconta l'opposizione tra le due fedi con invenzione pungente
Il Papa e sbeffeggiato dalle vignette satiriche e di notte sogna d'essere circonciso da un gruppo di sconosciuti venuti al suo capezzale con un fare lugubre che fa pensare ai becchini di Pinocchio
Eduardo per parte sua sogna di elevare i chiodi messi dagli ebrei al Cristo in croce e di vederlo scendere vivere come un uomo libero
Il film procede notturno solenne verso un culmine in cui la Storia con la esse maiuscola si riverbera nella vicenda di Mortara
Facendo ritrovare Edgardo il fratello su fronti opposti al momento della Breccia di Porta Pia
Rapito ai respiro della scrittura romanzesca e il piglio della regia che alterna scene madri nella famiglia o nell'entourage del Papa e grandi scene corali
Non c'è intenzione direttamente politica in questo film che è molto più di un pamphlet o di un libro di storia e non c'è nel film nessuna allusione all'attualità
Tuttavia è forte la tentazione di leggere la storia del rapimento come la cartina di tornasole di un potere in declino che si appiglia la forza fisica anziché a quella morale e spirituale
Duncan per radio radicale Augusto Sainati