L'evento è stato l'occasione per presentare alle istituzioni i risultati emersi dai 12 tavoli di lavoro del Forum, ai quali hanno preso parte rappresentanti apicali di oltre 100 tra aziende, associazioni e istituzioni, ma anche di aggiungere alla discussione un tema attualissimo, quello dell’emergenza idrica.
La crisi idrica, infatti, che ha dato il titolo … all'evento, è un tema emerso trasversalmente nei tavoli di lavoro come punto di massimo rilievo.
L’aumento delle temperature globali sta modificando il ciclo dell’acqua sul pianeta a velocità doppia rispetto al previsto.
Una tendenza che rende più probabili frequenti e duraturi fenomeni climatici estremi come siccità, piogge torrenziali e conseguenti alluvioni.
Ma perché "il paradosso"? Perché, pur essendo l'acqua riconosciuta come elemento essenziale per le società umane fin dai tempi di Talete - sue le parole "l'acqua è il nutrimento di tutte le cose" - l'ultima conferenza Onu prima della "UN 2023 Water Conference" risale al 1977.
In Italia, la conferenza nazionale delle acque risale addirittura al 1971.
In Italia la situazione appare particolarmente critica.
Da un lato, sottolinea Sandro Bosso, i fattori esterni: il nostro Paese detiene il primato europeo per stress idrico da cambiamenti climatici (nell'ultimo trentennio, la disponibilità è diminuita del 20% con aumento del 45% di piogge intense).
Nel 2022 la produzione idroelettrica è stata del 37% inferiore rispetto a quella del 2021.
Dall'altro, ricorda il coordinatore scientifico del Forum, i fattori interni: perdite di 9 miliardi di litri al giorno, il 40% dell'acqua in acquedotto.
L'investimento medio per abitante è da anni inferiore della media europea: consumiamo 220 litri di acqua per abitante al giorno (il massimo in Europa), ma li paghiamo poco più di quelli che beviamo da bottiglie confezionate.
Senza considerare che in una filiera così complessa ci sono ancora oltre 2000 gestori.
Le raccomandazioni ricorrenti raccolte nei diversi tavoli sono la programmazione industriale, la visione di sistema e l'importanza della cultura della sostenibilità e del risparmio idrico, a partire dalle scuole.
Cosa fare, dunque? Fortune Italia ha condiviso con i rappresentanti delle istituzioni preoccupazioni e raccomandazioni, coinvolgendo nel dibattito figure di primo piano del mondo politico e accademico.
E se si parla di acqua non si può dimenticare Venezia, che tra l'altro ha ospitato il V Forum Sostenibilità, con l'esempio del M.O.S.E.
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