Alcuni riuscirono a dileguarsi nel caos di quelle settimane, alcuni (una volta entrati nei campi di prigionia) aderirono alla Repubblica Sociale Italiane e tornarono in Italia.
Ma la stragrande maggioranza, circa 600.000 preferì rimanere nei campi di prigionia piuttosto che aderire alla RSI.
Gli Internati Militari Italiani (IMI) furono, dunque, protagonisti del primo “referendum … antifascista”, ma hanno sempre stentato a trovare un riconoscimento nella memoria della guerra e della Resistenza.
Il loro "no" al fascismo di Salò è stato depotenziato di valore morale e politico, ma li rende a tutti gli effetti dei "Resistenti senz’armi".
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