Intervista a Ilaria Gaspari e ad Amedeo Balbi che hanno dibattito sul tema "Obbligo o verità. La questione (irrisolta) del libero arbitrio"

Obbligo o verità la questione irrisolta del libero arbitrio ne hanno parlato Ilaria Gaspari e meglio tardi i già De Gaspari particolarmente affezionata Epicuro con il quale ha iniziato e con il quale ha finito i suoi interventi cielo molte interpretazione del libero arbitrio e di quanto siamo liberi appunto lei ha cominciato a gruppi
Si è iniziato con Epicuro perché mi sembra una figura particolarmente interessante rispetto tanto alla dialettica fra scienza e filosofia perché ti curo costruisce un'etica ma anche una fisica nell'antichità e poi perché mette il l'uomo al centro del suo discorso ma lo nel senso di renderlo padrone di una arbitraria capacità di scegliere ma inserendolo in un contesto in cui l'uomo deve essere responsabile delle sue azioni perché portafogli della scena Epicuro proprio idee i come metri del giudizio e guide dell'azione degli uomini e quindi in realtà il discorso che fa sulla libertà
è un discorso sulla felicità e sulla possibilità di determinarsi al di fuori di quelle che sono delle nuove regolamentazioni recepite facciamo esteriormente in maniera a volte superstiziosa rispetto alla possibilità di essere premiati o puniti
Un altro passo diciamo
Sull'approfondimento di questo rapporto
E Baruch Spinoza che tra l'altro non a caso dice lei riprende piccolo
Sì diciamo che fra aspiranti piccolo ci sono anche se non c'è una esplicita continuità però ci sono moltissimi punti in comune che riguardano proprio precisamente il l'idea del del rapporto che che esiste
Fra una necessità della natura
La libertà dell'uomo che consiste in un certo senso nel conoscere e nell'accettare questa responsabilità questa è una dottrina anche storie che infatti realtà stoici rispedite quei sono stati storicamente rivali
Ma su questo tema su questo terreno si trovano e Spinoza e in un certo senso l'erede moderno di questo modo della filosofia antica di vedere appunto quello che può essere l'agire umano come un'espressione di una necessità che riguarda tutta la natura e che è importante che sia riconosciuta nel nel nostro nel nostro agire quotidiano e se riconosciuta proprio per via della conoscenza
Responsabilità decisione senza cadere
Nella disperazione di Kierkegaard
Sì diciamo che c'è tutto un filone della filosofia esistenzialista che fa capo a Kierkegaard
Che porta all'estrema conseguenza invece un pensiero religioso di matrice religiosa
Su quella che è la possibilità dell'uomo di attingere la salvezza la grazia un certo senso dopo il peccato originale è una derivazione agostiniana ed è un tema molto importante che però appunto mette l'uomo sul baratro di una costante
Disperazione rispetto alla necessità di scegliere e al non sapere se queste scelte porteranno alla salvezza oppure no diciamo che quello che gli scienziati cioè i filosofi scienziati più cure speranza
Risolvono inserendo l'uomo in una in una rete di legami causali che coinvolge tutta la natura
In questo caso concentrandosi sull'umano e sul suo rapporto col col divino con la vita con l'esistenza con la tragedia che è anche l'esistenza
Ci spinge a disperarsi un po'di più
In conclusione da una parte
I filosofi non dovrebbero dividere come ci dobbiamo comportare e dall'altra studio conoscenza ci liberano dai condizionamenti
Ci sono condizionamenti sia della pressione sociale dell'interdipendenza che tutti noi viviamo nella società ma anche da quelle del dalle spinte del mercato come dire aggravate o o arricchita secondo il punto di vista dalla capacità tecnologica oggi interamente
Credo sì diciamo che più che liberarsi dei condizionamenti lo studio la conoscenza ce ne rendono consapevoli che la cosa che ci dà la possibilità poi eventualmente di liberarci entro essere consapevoli di quello che ci condiziona almeno di una parte di quello che ci condiziona è sicuramente la condizione senza la quale non possiamo pretendere di essere liberi e e anche la condizione che ci permette di uscire da una retorica della libertà come assoluto arbitrio
Grazie grazie a Ilaria Gasparri che è filosofa e scrittrice insegna alla scuola Holden e alla scuola o meno
Amedeo Balbi insegna astronomia astrofisica presso l'Università Roma Tor Vergata parlando della libertà credo della necessità che ci limita è partito dalla ricordo di quella che ha chiamato la rivoluzione filosofica percettiva
è partito da Milton dall'idea di determinismo
Sì ho ricordato come il concetto di determinismo nascano Newton ai confini con l'idea che le leggi della fisica ci permettono che scrivere lo stato dell'universo all'istante successivo conoscendo quello che è avvenuto
Negli istanti precedenti che quindi in qualche modo determinino completamente quello che avverrà in futuro
Nulla nulla ipotesi teoricamente vale dal nord praticamente irrealizzabile
Il la la cornice corretta nel senso che sicuramente il mondo funziona attraverso questo meccanismo quello che poi
Impossibile da mettere in pratica è a da un lato aveva conoscenza completa dello stato dell'universo in un certo istante e dall'altro fare tutti i calcoli che permetterebbero di capire l'universo a istanti successivi
A est
Spezza la divisione tra passato e futuro l'esternalismo che dire di questa
Be'ai sali ne rompe la divisione netta tra passato e futuro e quindi in un certo senso rende anche la divisione del tempo in passato e futuro
Relativa quindi questo a comitive azione il fatto che il futuro non può essere fluido e indeterminato ma deve essere
Descritto in qualche misura una volta per tutte
La meccanica quantistica con la sua componenti in deterministica
La mia è una tesi che introduce un altro elemento che quello della casualità ma a questo elemento diciamo non rompe del tutto l'idea di determinismo perché semplicemente
Da un lato la Mecca quantistica e altrettanto deterministica della meccanica classica dall'altro l'elemento dell'indie della casualità
Semmai indebolisce ancora di più la possibilità del libero arbitrio perché in questo caso quello che avviene in futuro non è completamente determinato da quello che succede in precedenza e quindi non c'è modo di influire con le nostre scelte con le nostre decisioni su su su sugli eventi futuri
In conclusione da una parte la scienza ci può dare degli elementi di conoscenza dall'altra è nostra responsabilità è tornato qui il tema della responsabilità delle nostre azioni ma anche dei vincoli che abbiamo
Esatto la nostra responsabilità sta proprio nel fatto che conosciamo dei i vincoli a cui siamo soggetti conosciamo le leggi conoscere sempre meglio queste leggi in la certa misura ci rende liberi ci rende più liberi
E prendere la responsabilità delle nostre azioni
Essenziale perché diciamo noi siamo appunto
L'unica parte dell'universo che può fare quello che facciamo noi nessuno può sostituirsi alle stesse quindi in sostanza una quota di libero arbitrio rimane all'interno di questo quadro di vincoli che la scienza ci aiuta a conoscere
Dipende dalla definizione diamo di libero arbitrio se pensiamo all'intera video come qualcosa che ci rende completamente scollegati da tutto il resto dell'universo e completamente avulsi dalla rete di relazioni che che governo tutto quanto no non c'è questo questa idea di libero arbitrio illusorio o se invece la intendiamo come il fatto che ci sono decisioni che sono del tutto private interne al al a hanno gli stessi
Allora sì in questo senso si certi Berardi grazie grazie Amedeo Balbi