"Pragmatismi, disciplina e saggezza convenzionale. L'economia italiana dagli anni '70 agli anni '90"

Ieri questo questa struttura non è fatto per i piccoletti come meglio mi sento un pochino fantozziano impressionante
Allora diamo inizio alla ai lavori della prima sezione di questa mattina
Beh dedicata ai processi di trasformazione dell'agricoltura e ai processi di riforma della politica agraria
Credo che
Il declina
Vedo che Elia il declino secolare del nuovo se l'agricoltura in termini di occupazione ma in qualche misura ha colpito anche l'affluenza il questo convegno speriamo che ci sia un recupero in corso di nel corso dei nostri lavori
Questo ultimo decennio è stato un decennio ricco di avvenimenti e di cambiamenti anche per il settore agricolo
Che ha visto appunto a registrare alcune l'accelerazione di alcune tendenze
Già in atto da qualche intervento
Lo scenario di fondo che ha prevalso in quest'ultimo decennio in termini molto schematici naturalmente è quello di una crescente globalizzazione mondiale dei processi di produzione e di scambio in agricoltura
Globalizzazione avvenuta sotto il segno di un accentuato e crescente dualismo Nord Sud
Un dualismo adottato di molte facce in cui si intersecano divari tecnologici squilibri tra domanda e offre i beni alimentari squilibri che sono la manifestazione evidente i squilibri
Più profondi di natura strutturale
Però nei Paesi industrializzati il declino dell'agricoltura assoluto nuove configurazioni l'agricoltura sia andata integrando in maniera molto più stretti è molto più robusta con i settori a monte e a valle generando un sistema agroalimentare che rappresenta una componente strutturale di notevole rilievo in tutte le economie avanzare però nonostante queste comuni tendenza di fondo direi che i processi di omogeneizzazione
Agricoltura dei diversi Paesi sono avvenuti però lasciando la specificità peculiari alle agricolture anche all'interno dell'Europa ad esempio carattere di specificità
E si articolò in molti aspre ma tra i quali in particolare assume particolare rilevanza la distribuzione della popolazione e delle attività produttive
Anche la politica agraria anche per la politica agraria questo è stato un decennio di grandi il turbolenze di riforme tutti sanno quanto cruciale sia stato il capitolo agricoltura nel l'evoluzione all'impostazione della conclusione del del negoziato o Gatta dell'Uruguay
Le politiche agrarie tradizionali basate sul sostegno dei mercati dei prodotti sono ormai da diversi anni in crisi sono ovunque oggetto diritto di riflessione di ripensamento
Non voglio rubare spazio ai relatori vorrei soltanto fare un'ultimissima un'ultima annotazione questo processo di riforma delle politiche agrarie
In questa lettura della crisi delle politiche agrarie e avvenuta
è stata effettuata accentuando esclusivamente o concentrando l'attenzione su quelli che sono gli squilibri finanziari delle politiche spesso e quindi le manifestazioni più liberi
Ignoranza in larga misura quelle che sono viceversa le esternalità positive e negative associate
Diverse possibili configura
Gli eventi calamitosi in questi giorni anche se naturalmente non tutto è imputabile tra l'agricoltura hanno dimostrato viceversa quanto più complesse ossia la contabilità sociale
Dell'esercizio dell'agricoltura e delle politiche
Ora le relazioni questa mattina appunto
Se non vado errato guardano ai due versanti il versante delle trasformazioni
Della agricoltura e al versante della politica il primo aspetto Claudio Cecchi esporrà la relazione Vasile cioè lo prego di attenendoci venti minuti
Per i rischi altrettanto fatte con Guido Fabiani che asportarla la relazione Fabiani salvati cinque dopodiché il professor Saccomanni introdurrà la discussione
Passiamo procede
Ringrazio il presidente
Il dibattimento ha salutato l'opportunità di discute con voi gli argomenti di questa ricerca che presentiamo nel testo
Per cercare di rendere proficuo questo tempo che abbiamo a disposizione vorrei concentrarmi immediatamente
Sui risultati a cui noi arriviamo in questa ricerca in modo da poter focalizzare quali sono gli elementi per portano a chiarire il perché di questo risultato
Ora come ha detto nell'introduzione del presidente negli anni ottanta sono giunti a maturazione per l'agricoltura
Una serie di cambiamenti
Di grande rilievo
E noi ci concentriamo
Sui cambiamenti avvenuti nell'agricoltura italiana
Consapevoli da una parte e che questi cambiamenti fanno parte del in questo processo di globalizzazione
Dell'economia e quindi anche dell'agricoltura ma anche nella convinzione che l'agricoltura italiana
Sia una parte dell'agricoltura europea a cui partecipa completamente con
Relativamente poche specificità per i fenomeni che noi cerchiamo di mettere rilievo e questo processo di cambiamento aveva presentato già intensamente i suoi primi segnali durante il decennio degli anni settanta ma certamente durante gli anni ottanta
Giunge a maturazione in modo dire definitivo
Mi viene l'idea di dire che questo cambiamento si ripercuoterà in futuro in maniera molto evidente
Un'ulteriore precisazione rispetto all'introduzione fatta dal professor De Benedetti sette l'attenzione non apponiamo sul settore agricoltura sull'agricoltura non tanto sul sistema agroindustriale questo nella convinzione che sia necessario ancora dare attenzione all'agricoltura piuttosto che al settore dell'industriale per alcuni elementi di specificità dell'agricoltura mentre e analisi del settore che l'industriale dovevano essere inquadrate forse più nelle analisi stent che comprendono l'industria e l'altra attività
Di servizio attività produttive bene l'aspetto che un
Risultato e quindi di arriviamo un aspetto che sottolineano è la nascita durante la manifestazione definitiva durante gli anni Ottanta all'interno che l'agricoltura italiana di un dualismo funzionale
In questo dualismo funzionale da una parte di un'agricoltura che nel definiamo essere integrata nel regime di accumulazione fordista
All'interno di questa agricoltura si producono merci
E sono destinate o la trasformazione industriale
O al consumo
Mediato però dalla
Dal commercio dall'intermediazione commerciale
E nello stesso tempo questa agricoltura sia particolarmente integrata in quanto acquista input mezzi tecnici quindi integrata a monte e a valle nel insiste
Dall'altra parte
L'agricoltura che per adesso definiamo residua all'agricoltura che si presenta come integrata non tanto con le attività produttive ma quanto il all'interno dei delle aree rurali
Dell'Italia
Queste tipo di agricoltura fornisce prevalentemente beni servizi che sono differenziati
Per qualità e per localizzazione
Particolarmente integrata con la società nella quale viene svolta ed è integrata con l'economia della società quindi delle zone in cui questo tipo di agricoltura vive
Grafo la flessibilità nell'uso del lavoro e alla possibilità di fornire servizi soprattutto ai possessori delle risorse ma anche della popolazione che si sposta nelle zone rurali per influire di questi servizi
Gli elementi di flessibilità differenziazione nella produzione fanno pensarci fanno ritenere che questo tipo di cottura sia parteciperà coerente con il regime d'occupazione al posto di stanchezza fenomeno che ormai si ritiene dominante
Nel processo di globalizzazione delle per quanto riguarda il presente sull'isola
Va be'per quale ragione riteniamo che sia importante porre l'accento su questo aspetto questo presente l'induismo funzionale per due ragioni sostanzialmente la prima perché il rendersi conto della presenza di umorismo funzionale modifica l'immagine dell'agricoltura interno al sistema
L'agricoltura in una avventura come settore unico declinante è considerato come settore residuale
Declinante appunto verso il quale l'attenzione non può essere quella di un sostegno perché non scompaia
Diventa invece per quanto riguarda la parte funziona la produzione di merci un settore appunto funzionale a questa produzione di cui l'attenzione deve essere rivolta al settore in quanto è integrato nella nel sistema agro industriale
Non necessariamente ci sembra che quel settore debba essere assistito
Successivamente cercherò di argomentare questa affermazione
Dall'altra parte
Il settore agricolo non è più settore residuale nelle aree rurali in cui diventa uno degli elementi che partecipa attivamente alla processo che delinea l'aspetto il progresso la crescita dei dei territori di carattere rurale
Il secondo aspetto per cui ci sembra sia rilevante l'identificazione di turismo funzionale è che mette in discussione le linee di politica agraria che vengano sono state eseguite sia a livello nazionale ma soprattutto a livello comunitario
La politica agraria tradizionale attuata nell'acqua Comunità europea
Chiaramente una politica destinata all'agricoltura che è funzionale alla produzione di merci quella prudente Grassi nell'economia e in questo agricoltura nell'agricoltura
Il podio studieremo come omologato
Probabilmente in termini di redditività delle risorse impiegate
Questa agricoltura non è in condizioni particolarmente svantaggiate specificatamente svantaggiate rispetto ad altre produzione industriale
Ancora sempre in riferimento alla politica agraria la politica agraria come politica settoriale
Risulta quindi inadeguata se si ritiene che la politica delle per le aree rurali debba essere una politica di sviluppo rurale
All'interno delle quale debbano attuarsi delle politiche di carattere bella cioè mette in atto politiche regionali politiche sociali e politiche ambientali quindi uno degli elementi di intervento nelle aree rurali per lo sviluppo rurale
In sintesi se questa nostra interpretazione a
Ha qualche peso noi riteniamo questo implichi la necessità di ripensare l'agricoltura come settore come area di interesse e di ricerca e di conseguenza ripensare anche il peso dell'intervento politico sul settore
Ora questo è stato brevemente quello che riteniamo sia di tutto che è più importante al quale noi arriviamo
A questo punto il mio compito dovrebbe essere quello di convincervi che questa nostra argomentazione a delle basi solide nel testo noi cerchiamo di esaminare e formuliamo una Modena interpretativo teorico che parte dall'analisi delle trasformazione strutturale dell'economia ma
Il tempo non mi consente di entrare
Nei particolari
Affianchiamo questa analisi con un inquadramento teorico attraverso
Delle rilevazioni statistiche che consentono di sostenere gli elementi che fanno parte di questo modello
Qui a questo punto sottolineerò soltanto alcuni elementi dei passaggi del nostro ragionamento che secondo noi è ancora sono quelli più forti del ragionamento stesso
Allora l'agricoltura negli anni ottanta con un processo avviato già durante gli anni Settanta
Dal nostro punto di vista si modifica
Profondamente i segnali più interessanti di questo cambiamento sono due
Il primo è la concentrazione della produzione
Entrerò nel nel particolare in fra un momento cioè la produzione si concentra e non è più dispersa fra tutte le aziende che agiscono all'agricoltura
Il secondo aspetto che mettiamo il rilievo
La cessazione dell'esodo agricolo
Cioè la cessazione del flusso di occupazione fra il settore e gli altri settori
Allora per quanto riguarda la concentrazione
Il fenomeno è stato messo chiaramente in rilievo la Barberis sesto analizzando i dati degli ultimi due censimenti è l'aspetto che più eclatante che appare oggi sulla base dell'ultimo censimento delle di coltura che secondo le stime di questi autori
Il dieci per cento delle aziende agrarie cioè trecento mila soltanto su tre milioni producono il settantasei per cento della produzione vendibile dell'agricoltura
E sinottiche
Le aziende che si è spinto Barberis individuano
Come aziende di punta sono distribuite a livello territoriale pressoché è uniformemente cioè non ci sono zone di grande concentrazione di produzione quindi la propria concentrazione occlusione non è di carattere territoriale eh
Di carattere aziendale cioè il tipo di azienda che produce ma anche al andando analizzare il tipo di impresa che gestisce
Questo elevato a livello di produzione osserviamo che non ci sono sostanziali differenze nella distribuzione del tipo di impresa sono per la maggior parte per più del novanta per cento aziende definite a conduzione familiare secondo la classificazione lista
Quindi non c'è una concentrazione della produzione in in aziende che statisticamente possono essere definiti capitalistiche occupi qualche altra forma analoga
Ovviamente sarebbe interessante andare a vedere più a fondo quali sono gli elementi che costituiscono questa concentrazione ma non c'è modo non c'è tempo per farlo ricco cento metri sul secondo aspetto quello della esaurimento delle sotto
Durante gli anni Ottanta come dicevo per quanto riguarda l'occupazione in agricoltura sia anche una profonda trasformazione
Il fenomeno era già stato messe in rilievo dalla Burberry Marotta a metà degli anni ottanta
Quando individuavano l'avvio di un ringiovanimento dell'occupazione di
Ora dalle osservazioni che noi abbiamo fatto sui flussi di occupazione per quanto riguarda l'agricoltura l'interazione con gli altri settori osserviamo appunto che
A partire dall'inizio degli anni ottanta la diminuzione di occupazione in agricoltura e dovuta esclusivamente a motivi di età cioè sostanza pensionamenti
Non ci sono più flussi di trasferimento non c'è più flusso netto tra di trasferimenti di occupazione dall'agricoltura all'industria ci sono flussi in entrata flussi in uscita
Questi flussi sostanzialmente si pareggiano
Dipende danno en ci sono situazioni particolari ma sostanzialmente questi flussi sono equivalenti anzi il settore agricolo si dimostra uno dei settori in cui la mobilità e fra le più
Ora questi due fenomeni sui quali due venti sul quale abbiamo concentrato la nostra attenzione
Cioè la concentrazione l'esaurimento dell'esodo possono essere interpretati secondo noi come un processo di omologazione dell'agricoltura all'industria
Cioè un processo
Che avviene parallelamente alla trasformazione strutturale dell'economia nella crescita
Che tenta di superare all'interno dell'agricoltura agli elementi di specificità del settore
Ma se da una parte questi elementi di specificità sono alla base del declino perché l'agricoltura per le sue caratteristiche sulle quali mi concentrerò fra un momento
Generano una lentezza dell'adeguamento dei comportamenti dell'agricoltura la trasformazione strutturale dall'altra parte come dicevo
Acconsentono omettono di rilievo in quale modo si proceda verso questo omologazione di comportamento nei confronti dell'industria
Tra gli elementi della specificità dell'agricoltura sono noi ci concentriamo su tre di questi cioè il legame con la terra la produzione agricola avviene con un legame con la terra che una risorsa non trasferibile
E che implica delle grammi con la situazione climatica e per i tre anni quale le imprese inserita il secondo aspetto che determina la specificità la prevalenza dell'olio del organizzazione familiare del lavoro nelle aziende agricole italiane
E il terzo aspetto è il fatto che terzo elemento che determina la specificità cioè il fatto che l'agricoltura produca almeno in grande parte per quanto riguarda l'Italia alimenti
E quindi dal punto di vista dell'evoluzione dei consumi si assoggetta la legge di Haendel e quindi inevitabilmente il peso della produzione di alimenti nell'economia sia destinato a diminuire
Allora il processo di omologazione è un processo che tende a superare queste specificità
Ora il processo di omologazione influisce in modo differenziato nell'agricoltura
Ossia la sensibilità delle persone o delle località nei confronti delle interazioni con l'industria degenera questo tentativo Dell'Agricoltura di superare le specificità
Ah si manifesta in modo diverso dell'agricoltura italiana
Per esemplificare possiamo descrivere due percorsi alternativi
Un primo percorso in cui il livello di interazione con l'attività industriale
E con
E con l'economia tende ad accentuarsi
Questa agricoltura si concentra nella produzione di prodotti standardizzati
Nei confronti dei quali vi è una collocazione o nell'industria
Agroalimentare o una collocazione garantita dal sostegno pubblico
In questo senso si supera il limite della crescita del consumo di alimenti attraverso la trasformazione industriale o attraverso il sostegno dello Stato
E gli incrementi di produttività che in a partire dal dopoguerra sono sempre stati in agricoltura come atto estremamente elevati molto più elevati di quanto lo siano stati negli altri settori sono realizzate attraverso progresso tecnico e organizzativo
Quindi
Questi due elementi contribuiscono a superare la specificità cioè i vincoli rappresentati dal legame con la terra vengono superate attraverso la tecnologia che si inserisce con Investimenti
I vincoli dovute la struttura familiare del lavoro agricolo sono superati con la Pluriel attività e il contoterzismo quindi con una riorganizzazione del lavoro familiare azienda
Nella sostanza questo processo di omologazione quando si realizza completamente
Otto
Si traduce in una produzione realizzate in modo efficiente
Una aumento forte dell'integrazione con le altre attività produttive e quindi nella sostanza
Una che di cultura che in tutti i sensi secondo noi industrializzata
All'altro estremo al processo di omologazione
Può essere un processo omologazione che parte proprio dalla specificità e sulla base delle elementi della specificità cerca di valorizzare le proprie risorse quindi ottenere dei livelli di redditività che siano comparabili all'altra attività
Partiamo dalla produzione di alimenti l'oggetto della produzione diventa la ricerca di nuovi mercati differenziati
Sono mercati prevalentemente di nicchia differenziati per provenienza per forma di confezionamento per qualità nella sostanza
Il legame con la terra che in questo caso assume tutte le caratteristiche della risorsa specifica nell'attività produttiva
E
Per le caratteristiche di immobilizzazione di capitali
Viene valorizzato attraverso la fornitura di servizi che vengono forniti sia agli utenti diretti cioè ai possessori delle risorse ma anche attraverso servizi di carattere ambientale e paesaggistico civile abitazione vengono forniti ad utenti che provengono da territori diversi
Per quanto riguarda l'organizzazione familiare di nuovo anche in questo tipo di agricoltura
L'elemento pluri attività e comunque flessibilizzazione dell'uso del lavoro costituisce la caratteristica che consente il superamento del organizzazione familiare
E
Questo limite è importante la possibilità che questo avvenga è commisurata Allo sviluppo al grado di sviluppo delle zone dei territori in cui questa agricoltura
Viene attuata
Questo tipo di percorso secondo noi
Può essere definito come percorso di non omologazione al comportamento dell'industria cioè proprio l'accentuare la specificità del settore consente di individuare un percorso autonomo di sviluppo
In cui flessibilità e differenziazione dei modelli di consumo rappresenta no l'elemento dominante e appunto come si diceva questo è compatibile con il regime di accumulazione post fordista
Allora un fenomeno un aspetto su cui io vorrei
Concentrare la vostra attenzione questo
Il dualismo funzionale che noi individuiamo
è un fenomeno che riguarda trasversalmente le imprese agrario presenti in Italia e in Europa secondo trasversalmente significa che non necessariamente cioè non esiste nessuna ragione per cui il processo di omologazione debba interessare l'intera azienda e non esiste nessuna ragione per cui il processo di omologazione di di non omologazione debba riguardare l'intera azienda cioè all'interno della medesima azienda possono esistere parti delle attività che tendono all'omologazione è parte dell'attività invece che tendono alla valorizzazione delle risorse
Ovviamente possono esistere situazioni in cui esistono imprese interamente omologate imprese interamente non omologate tuttavia per gran parte dell'agricoltura noi riteniamo che
Il processo di separazione di dualismo funzionale riguardi a riguardi contemporaneamente l'impresa
Quindi questo mette in discussione dal nostro punto di vista il criterio interpretativo della agricoltura italiana durante cinquant'anni cinquanta e sessanta che individuava nel dualismo strutturale
Le la grande differenziazione all'interno dell'agricoltura italiana e al dualismo strutturale corrispondeva in un certo senso una sorta di determinismo che intravedeva sulla base del gollismo strutturale l'esito dell'interazione fra turismo strutturale e crescita dell'economia nel caso del gollismo funzionale l'esito deve essere commisurato
Con l'esito della crescita a cui partecipa attivamente
L'agricoltura stessa
Quindi l'aspetto deterministico viene a cadere completamente
Per concludere
Noi abbiamo osservato che
L'agricoltura declini
Accompagnando alla trasformazione strutturale dell'economia e l'agricoltura modifica il suo ruolo
Nel caso italiano
Condiviso insisto ancora secondo me da larga parte dell'agricoltura europea questa modificazione
Corrisponde al passaggio del regime di accumulazione fordista quella post fordista
E si traduce
Nella persistenza di una parte
Dell'agricoltura funzionale al modello dei consumi di massa pur con l'introduzione di elementi di flessibilità
E nella comparsa di modelli di consumo differenzia
E una seconda parte invece che accentua questo aspetto posso fordista quindi di valorizzazione delle risorse e differenziazione
Dei prodotti flessibilità
Di fronte a questi cambiamenti quindi richiamando all'interrogativo iniziale
Noi possiamo
A dire che se queste osservazioni se questa analisi è corretta questo mette effettivamente in discussione
L'immagine che oggi sia dell'agricoltura mette soprattutto ritengo in discussione la politiche le politiche agrarie soprattutto la politica comunitaria che oggi
Anche la politica dalle riformata viene messa in atto
Cioè noi ci chiediamo se di fronte ad un'agricoltura che differenziata funzionalmente
Un
Programma di politica agraria
Incentrato sull'agricoltura funzionale sia funzionale a una politica di sviluppo rurale come appare essere diciamo l'hanno vita più sostanziale che fra le politiche della Comunità europea si interessano di quei territori nei quali l'agricoltura parte dominante cioè l'interrogativo è la politica agraria è compatto attuale politica agraria al di là delle enunciazioni per sospese per impegni è compatibile con una politica di sviluppo rurale
O ai contraddizione con questa e questo è un interrogativo che per adesso lasciamo aperto
Grazie
Sì
Il titolo del nostro saggio
Luca salvate Ship beato lui negli Stati Uniti
E la politica agraria negli anni ottanta la crisi di un modello
Io non mi soffermerò
Sul saggio nei suoi dettagli do per scontata la vettura
Voglio spiegare qual è l'ipotesi che CIA guidato nella sua stesura nelle elaborazioni che abbiamo fatto
E poi voglio porre una serie di problemi che
Si collegano anche alle questioni poste precedentemente da sceicchi
Crisi di un modello di politica agraria oggi come diceva anche De Benedictis precedentemente noi siamo di fronte a una crisi generalizzata
Del modello di politica agraria che sono state applicate nei Paesi industrialmente avanzati
Nel caso italiano non è assolutamente un caso isolato
Esso fa parte del sistema sottolineo di politiche agrarie per il settore agricolo messi in atto dei Paesi industriali e che data ormai di almeno mezzo secolo
Sono politiche che si sono impiantate in pratica dopo la grande crisi e che in maniera diffusiva si sono poi applicati nei vari Paesi industriale Comunità economica europea completi compresa
E si è detto e Italia compresa
Questo modello questo modello a considerato l'agricoltura un settore da tutelare un settore da tutelare perché
Almeno così era negli anni
Passati parte importante della Società e dell'economia
Un settore da tutelare per le specificità del meccanismo produttivo proprio soggetto a elementi a condizionamenti di vario tipo che non sto qui a richiamare
E per cui poi in rapporto anche al strutture istituzionali alle storie dei diversi sistemi e così via
Sì sono applicati sistemi di sostegno dei prezzi o dei redditi o dei sistemi misti
Più o meno sempre poi accompagnati da una componente sociale molto forte che in Italia fra l'altro e cresciuta soprattutto a cominciare dagli anni settanta naturalmente in in concomitanza anche con il diffondersi con l'estendersi del Welfare State di un certo tipo di quel festività assistenziale anche in in Italia
Perché la crisi di questo modello la crisi di questo modello è dovuta a più fattori c'è innanzitutto una incompatibilità che possiamo chiamare di natura sociale questa incompatibilità di natura sociale a che fare col fatto che l'agricoltura non pesa più nei in termini di forza lavoro né in termini economici ne aveva al in maniera rilevante nei paesi industrialmente avanzati
Alla al processo di accumulazione complessivo anche i gruppi di potere che precedentemente nel passato hanno fatto la parte del leone e che hanno costituito forti elementi di pressione sono stati sono stati fortemente ridimensionati nel tempo
E quindi questa tutela e le risorse utilizzate per la tutela stessa in qualche modo hanno trovato una motivazione carente
Progressivamente nel tempo nell'ultimo decennio negli ultimi decenni c'è poi una incompatibilità di natura anche finanziaria
Tutti noi conosciamo quali sono i problemi da questo punto di vista che hanno assillato che assillano la comunità europea ma anche gli altri paesi avanzati socialmente avanzati dagli Stati Uniti al Giappone per che questo sostegni o per il settore
E un sostegno che comincia addiventa che innanzitutto cresce
Progressivamente
Nel tempo non risolve i problemi di di effettivo controllo della della produzione non risolve problemi di equità dei redistributiva all'interno del settore e quindi va a fortemente rivisto e poi ci sono anche problemi forse questi più
Tenuti da parte ogni tanto evocati ma
Strumentalmente probabilmente evocati ci sono comunque anche problemi di incompatibilità ambientale perché quel modello è stato un modello che ha
Potenziato le capacità produttive e intensificato le capacità produttive del settore a scapito delle risorse naturali e con Problemi di di degrado e di a volte addirittura il Reader flessibili una incompatibilità che comunque comincia a toccare la sensibilità generalizzata anche se a volte ripeto viene utilizzata solamente in termini strumentali da qui il discorso del ripensamento attuale cui faceva capo di riferimento De Benedictis all'inizio e
La alla constatazione la consapevolezza generale di uno stato di crisi di questo di questo potere dove si va però è difficile poter dire
E difficile mettere da parte abbattere un sistema così cristallizzato il così costruito nel tempo su interessi concreti su interessi reali su pezzi anche di società che hanno fatto nei diversi paesi hanno fatto la storia dell'economia e la storia dei paesi dei Paesi stessi nel bene e nel male ovviamente
Quindi la situazione e estremamente fluida e ora mi voglio soffermare su questo voglio solamente dire che rispetto va be noi cerchiamo sempre di di è ovvio che lo facciamo quando poi ci avvicinammo alla situazione italiana individuiamo anche delle specificità ma ecco in Italia
Il problema e che non solamente ci si trova oggi di fronte alla crisi di questo di questo modello ed è una crisi
Fortemente fortemente fortemente sentita ma questo è il punto di Ferenczi Ale probabilmente in Italia che
In questo periodo di transizione
E qui non si sa bene dove si deve andare si sa che ci sono una serie di difficoltà a mantenere in piedi il modello precedente
Nella situazione specifica italiana sono crollate letteralmente crollate
Tutte le strutture che hanno tenuto in piedi l'applicazione diciamo così di questo modello di politica agraria durante gli anni dal fascismo fino fino ad oggi
Abbiamo dei fortissimi problemi istituzionali tutti quanti lo sappiamo c'è un ministero che era stato abolito che era che è stato ricostruito però e un ministero che ancora sostanzialmente in discussione e che deve fare il giorno per giorno giustamente i conti con delle specifiche realtà regionale
Queste specifiche realtà regionale d'altra parte si trova in se stesse di fronte a una situazione
Istituzionale estremamente difficile e di di di di prospettive incerte il discorso il federalismo dell'accettazione del regionalismo incide non poco nel settore agricolo e la politica agraria
Nella politica agraria nazionale e e che non solamente quindi abbiamo ministero regioni in in crisi di identità direi abbiamo
Abbiamo
Tutte le strutture sociali organismi che era rappresentative
Della di pezzi sociali presenti nel settore sospettati anch'essa in crisi c'è una i istituzione l'organizzazione in particolare come la Coldiretti che ha gestito la politica agraria del settore
Per decenni e praticamente inesistente se non inesistente
Ha avuto batoste terribili tanto che non ha neanche più una rappresentanza o una minima buttare rappresentanza parlamentare prima nel passaggio si passa si parlava gli ottanta cento deputati che facevano capo a questa organizzazione del Parlamento nazionale e che di fatto facevano la politica agraria del Paese oggi se non mi sbaglio sono due o tre
Se poi ci sono mi rivolgo Vito Saccomanni esperto questo
C'è poi un problema di
Anche di
Difficile rapporto con la politica anche fra la politica agricola nazionale la politica agricola comunitaria cioè anche a livello ovviamente di di strutture oggi noi abbiamo per per dirla in termini in termini in termini concreti andiamo che il
Dopo un attimo
Come al solito con prendere i dati diverso dopo
Beh oggi in pratica ecco qua secondo le più recenti stime i flussi di spesa per la politica agraria nazionale ammontano
A poco più di diciassette mila miliardi di lire di questi la metà fanno capo alla comunità europea all'Unione Europea l'altra metà e divisa per due terzi alle regioni e per un terzo al ministero al Ministero centrale
Questi diciamo così sono sono gli spazi che ha la politica agraria e quindi capite anche le i conflitti che si generano a questo livello
A questa cifra oggi viene ad va aggiunta secondo alcune stime un ammontare di ottomila miliardi conseguenti alle agevolazioni fiscali e contributive concesse al settore in vario modo
In pratica abbiamo un ammontare totale di venticinque mila miliardi
Che costituiscono uno strumento di politica per il settore che corrisponde questo è un dato interessante al quarantadue per cento della produzione lorda vendibile
Del settore e al cinquantasette per cento del valore aggiunto nazionale quando si parla poi di tutela del settore e questi mi sembrano dati abbastanza significativo
E qui in Italia appunto la situazione è tale per cui è difficile oggi non solo individuare delle prospettive concrete verso cui tendere verso cui tendere omogeneamente al complesso dei sistemi ingiustamente Lazzati perché non si può oggi pensare di
Per cui sentieri sentieri però ma al tempo stesso abbiamo una struttura di governo del settore completamente in crisi inesistente e incapace quindi anche di gestire questa transizione che una transizione importante
Dove andiamo una politica quindi per quale settore
Cioè parlo un po'd'acqua
Organizzazione
Dove andiamo una politica e per quale settore e qui io vengo anche ad alcune sovrapposizioni se mi consentite ma questo credo serva anche al dibattito a Cerano acqua c'era la camera nascosta
Vi chiedo
Sì
Vengo a quest'altra questa a intrecciare diciamo le mie considerazioni con quelle dell'altro dell'altro
Di chi mi ha preceduto
Nell'altro saggio che riguarda l'agricoltura
Io lo scontro
è importante questo questo intreccio a mio avviso perché
Non sono questi due argomenti ovviamente separabile noi possiamo analizzare quella che è stata la politica agraria del passato
Se vogliamo capire però dove si deve andare bisogna anche entrare nel merito di della dalla configurazione attuale del settore del settore primario
Ecco e da questo punto di vista io lo dico subito e credo che sia di scarsissima validità un approccio di analitico di tipo dualistico anche come quello ammorbidito
Che ha proposto che ha proposto Cetti
Un approccio dualistico aveva un senso negli anni cinquanta e negli anni Sessanta anche negli anni Sessanta avanzati
Perché le foto effettivamente in quel periodo era possibile individuare
Aree territoriali ed aree aziendali
Estremamente differenziate sul piano tecnologico essenzialmente
E sul piano del rapporto capitale e lavoro sul piano della della della della discarico di manodopera e del tipo di manodopera salariato o familiare che era presente
Nel nel settore e che c'erano e si poteva in quel periodo
Verosimilmente configurare anche se in maniera schematica sempre
E si poteva verosimilmente
Rappresentare il settore in due in due in due segmenti in due segmenti completamente differenziati differenziati tra di loro
Oggi la situazione è completamente diversa e assolutamente diverso Novi
Non mollare quando si parlava del chiaro che non mi riferisco al modello dualistico utilizzato morbido utilizzato da Cecchi mi mi riferisco al modello dualistico quello vero
Quando si parla di modello dualistico si parlava di azienda conta tenta di azienda con capitalistica ovviamente
Ma la le differenziazioni che si sono creare all'interno dell'azienda contadina e all'interno della cosiddetta azienda capitalistiche hanno portato a una realtà assolutamente in una lista di Renon dualista ha una configurazione assolutamente articolata della della dell'agricoltura quindi a una pluralità di forme aziendali a una pluralità di modi con i quali l'agricoltura si inserisce nel sistema nel processo di accumulazione complessivo con le proprie specificità
Ma anche acquisendo tutta una serie di sollecitazioni sul piano sociale
Sul piano istituzionale sul piano economico che le derivano all'azienda e al territorio dal fatto di essere inserite indeterminati in determinate realtà
In determinate realtà ci sono modi diversi quindi ricollocazione dell'agricoltura modi molto articolati
C'è quali fra l'altro un fortissimo processo di omogeneizzazione tecnologica in agricoltura oggi non è più possibile differenziare la piccola azienda dalla grande azienda rapporto alla tecnologia
Se ne pensiamo solamente al alla diffusione del contoterzismo oggi il contoterzismo mette a disposizione della maggior parte delle aziende italiane della maggior parte delle aziende italiane
Lo stesso livello tecnologico a seconda che si tratti di cento ettari a seconda che si tratti di un ettaro
Per non parlare ovviamente di tutto quello che è avvenuto della diffusione del progresso tecnologico nel campo del della nel campo chimico
E così via che ha investito e purtroppo in termini massicci il il settore con quanto ancora cinque minuti va bene
Quindi c'è un profumo
Per e delle
Delle aziende per cui è sempre più difficile individuare individuare una un tipo di agricoltura che funziona in modo in un è un tipo di agricoltura di funzione un altro modo i diversi modi di funzionare sono all'interno anche delle stesse realtà delle stesse unità aziendali e delle stesse aree territoriali questo secondo me e il punto allora non si può parlare di due agricolture ma si deve parlare di un continuum di situazioni
Di un continuum infezioni io qui faccio riferimento
A due
O due riferimenti da questo punto di vista che mi sembra importante che voglio che voglio segnalare
Innanzitutto guardiamo
Ai lavori che sono stati fatti in questi anni sul piano dell'analisi della tecnologia aziendale e sul piano dell'analisi dei sistemi territoriali agricoli in in continuità con tutta quel filone territoriale che ormai si è diffuso a livello di economia nel suo complesso
Ebbene
Io prendo come riferimento adesso per quanto riguarda il discorso di tipologia aziendale al bel lavoro debbo dire forse uno dei lavori forse il lavoro più rilevante che è stato fatto in questi ultimi anni
Sulle tipologie aziendali da gruppo altre contestata diretto fra l'altro dal professor Michele De Benedictis e in particolare per esempio faccio riferimento Albert saggio della Mariella Eboli che non so se oggi c'è qui nella Palermo ecco la Livni della Mariella deboli che
Mette in in evidenza una griglia tipologica aziendale e e fortemente fortemente articolata e che consente
Di
Di individuare modi diversi ripeto delle unità produttive aziendali di collegarsi all'economia oggi reale del del paese assecondo così i diversi i diversi sistemi territoriali di appartenenza e faccio poi riferimento ripeto a tutta quella modellistica ormai territoriale che sia andata largamente
Largamente applicando alla quale ha partecipato anche anche Cecchi tra l'altro e infatti io trovo una certa incongruenza fra lei in questa sua analisi che mette proprio in discussione diciamo così l'approccio di tipo dualistico morbido o duro di sì questo il punto che io o comunque forse su questo possiamo continuare ancora dischi non richiamo qui adesso tutta la tipologia aziendale della della emboli ma
Ripeto Essa e molto estremamente è estremamente articolata e
Individua individua una serie di tipologie
Che contribuiscono un continuo e d'altra parte per quanto riguarda il concetto del continuum contrapposto al concetto del dualismo funzionale ma mi dica un poco che andiamo a verificare adesso qual è la situazione per esempio dal punto di vista dei redditi aziendali dell'agricoltura dell'agricoltura italiana
A mio avviso a visitare da vicino questa situazione e veniamo pure anche che significa questo problema della concentrazione che altri autori come Barberis hanno posto
Giustamente che però ci ha poco a che fare con il dualismo rimprovera la concentrazione perché
Nella situazione italiana e le prendiamo i dati dell'ultimo censimento in pratica esistono venti due mila e cinquecento aziende
La fascia più alta ventidue mila cinquecento aziende che hanno un reddito lordo standard medio di trecentonovantadue milioni di lire per anno
Ventidue mila aziende al massimo contro centonovantadue milioni di lire per anno poi sessantaquattro mila aziende con cento milioni in media altrettante con quarantatré milioni per commenti quattro poi con diciassette per con dodici milioni per con otto milioni poi con cinque milioni poi con un milione medio e qui c'è tutta l'area della marginalità
Ma tutta l'area della marginalità non è e possiamo quindi pure chiamarla agricoltura non omologata ma è poca cosa e il quattro il cinque il sei per cento della superficie agricola nazionale
Non è
L'agricoltura non è che noi da questa presenza possiamo far derivare un discorso di pence dividiamo l'agricoltura in agricoltura e non agricoltura e poi facciamo qui vengo
Al alla parte più mi compete una politica agraria per l'agricoltura produttiva è una politica sociale per l'agricoltura per l'agricoltura
Beh vedo che tu fai si è ovvio che tu fessi
Il professor Aiello passi professori dello anche
A ho due è un ma è una tesi nota è una tesi che fra alto e molto vicina a quella delle grandi organizzazioni imprenditoriali
Nella dell'agricoltura eccidi va benissimo che si faccia una politica agraria per ventidue mila o per ottanta mila aziende solamente ecco quei dispute papà voi discutere coi discorsi poi discuteremo ma comunque pensate di poter fare una politica agraria per ottanta cento mila aziende è una politica sociale per tutto il resto
è una politica sociale per tutto il resto guardate bene cosa significa significa fare una politica produttivistica
Per la gran parte del territorio nazionale la politica in cui non ci deve essere ambiente ovviamente una politica in cui non ci deve essere sociale ovviamente perché il sociale l'ambiente riguarda il resto riguarda cioè la minore parte della superficie agraria nazionale
E riguarda anche però una consistente presenza di previsivi territoriali
I quali mettono insieme a attività produttiva agricola e attività produttiva in altri settori e che sostengono l'agricoltura di queste zone proprio perché possibile lavorare in altri settori
Fare fuori
Nella ottica di una politica sociale questa parte sarebbe una cosa estremamente gravi discorso oggi invece e chiudo fare una politica economica e sociale per il settore agricolo una politica economica e serate nel settore agricolo
Assumendo però tutte le trasformazioni che ci sono state nel settore
Tutte le trasformazioni tecniche organizzative che ci sono state nel settore migliorando tutti i problemi organizzativi che noi dobbiamo fare tutta la politica dei servizi ma che vogliamo fare una politica dei servizi per ottanta mila aziende
Per no fare una politica dei servizi in agricoltura per un milione e mezzo di aziende non piatto ottanta mila aziende questo è il punto questo è il punto che noi dobbiamo fare non c'è una politica dei servizi c'è una politica c'è il territoriale cioè una politica sociale e c'è una politica produttiva questo deve essere un mix gli interventi che si deve attuare e ripeto vedo un grosso rischio nella nella impostazione dualistica
Il rischio cioè di dire facciamo la politica
Economica da un lato e la politica sociale dall'altro per la politica sociale ci sarà meno sette sempre nello spazio nel tempo e per la politica territoriale pure ci sarà sempre meno spazio probabilmente e allora
Chiudiamo chiudiamo tutto tutto il resto
Mi fermo su questo semmai mi riservo ancora di intervenire consumato mi pare tutti i venti minuti che c'aveva è vero Rocco insomma di tutti però sono stato precisa e quindi l'aspetto qualche qualche qualche
Qualche sollecitazione anche da Saccomanni vorrei capire comunque poi le sollecitazioni se ce la farà nella veste di studioso di oppure e di
Di tecnico di ex ministro che ha anche gestito questa questa politica tu spesso come studiosa criticato con la politica come tecnico e come ministro la e gestita
Sul suo
Io penso di rispettare innanzitutto i nostri relatori cercato tifare un terzo di quello che hanno fatto loro
Son mi sbaglio un poeta inglese che si chiamava gli otto
Mi pare nei quattro quartetti convenzione poi una raccomandava cioè diceva che alla mente umana non gli piacciono molto i giochi complessi
A logo sola persona sarebbe in grado perché ho fatto il ministro che le persone del genere ministro non lo fanno
Per certi cercherò
Ma di
Di prender un po'i due aspetti della della ride le due relazioni in cui mi pare che quella di Cecchi
Privilegiò un po'più l'aspetto positivo dalla questione mentre quella di Fabiano il privilegio un po'di più
La normativa sulla perché la relazione dice che Basile Migliaccio mi perché e umbra delle prime volte che si comincia a ragionare sul criterio di selezione
Delle il prese nel settore agricolo senza necessariamente dover ricorrere
A questo stereotipo dell'importanza declinante perché l'importanza del di dei grandi in fin dei conti che dice
L'impresa e Price per il clero
Per l'unica possibilità di adattarsi per per rappresentare la tecnologia tanto più utili lungolago era domanda più le imprese se ne escono fuori
Ora se io tengo conto che il prodotto agricolo proprio per le cose che diceva Fabiani che si articola molto territorialmente
Che che fa un prodotto più noi potremmo definire di qualità orizzontale
E mi sembra che l'abito mentre l'importanza dei declinante sia abbastanza restrittiva perché non mi metti in gioco niente di quello che sono le variabili al di fuori dell'adattamento tecnico
Allora benissimo i dati che diceva
Fabiani sono giusti perché tre per cento dell'impresa fanno il quaranta per cento Muzio lordo vendibile
E il dieci per fanno l'il settantasei circa quindi la concentrazione a cura più grande di quella che su cui Laura Paci
Io potrei immaginare che avendo avuto la politica agricola comune
Quindi in assenza di barriera di cioè in presenza di barriere all'entrata ci sia stato un meccanismo un po'più articolato come potrebbe essere un gioco
Di di oligopolio Dorio interna Rizzo l'indice di Lerner è vi vengo a stabilire io posso di vivere tu sommato il settore due grandi categoria che sono le imprese leader e le imprese follow up tenendo conto che molto volto che molte volte fare i follower e più conveniente di essere leader sono almeno si ricorda un po'quelle cose
Che abbiamo in sette abbiamo appreso poi culture avete studiato nel corso di micro economia però quest'anno qualcosa che non mi soddisfa
Per il semplice fatto
Che è un gioco di questo genere vero nella misura in cui io io in cui vive quattordici ore
Dalla dimensione della terra che un in agricoltura un fattore molto importante ora è vero che sono tristi perché dicono che più passa il tempo più la quota fratture del russo tutto dall'investimenti abbastanza certe per
A ridursi e allora perché a me piace il ragionamento che stanno
Aspettano Cecchi Basile
Perché è una chiave che comincia a dire che dato una domanda derivata che quella che deriva dall'agricoltura dal fatto che c'è la presenza di un settore che fornisce servizi e trasformazione del produrre per portare Prota agricolo dall'azienda fino
Al consumo
Se io voglio spiegare
Un certo tipo di articolazione territoriale con molta probabilità la forte concentrazione che si stare rivelato in Italia in un'agricoltura che veniva dati mobile e con molta probabilità deve temere
Un capo e il capo in questo caso è rappresentato dalle da quelli che organizzano la specializzazione sì
Che poi il territorio per territorio
Questo tipo di specializzazione flessibile assuma dei contorni differenziati ma mi pare pure normale come dice la vecchia massima Napolitano napoletana
Cosa fatta capo ha è quindi a secondo di come queste attività viene organizzata con molta probabilità ci sarà un articolazione territoriale differenziato
Ora questo tipo di approccio interessando perché finalmente se si può proseguire all'altare su queste direzioni ci togliamo da questa prestissimo la specificità dell'economia agraria
E cominciamo ad avvicinarci un po'l'economia industriale quindi grosso modo la micro micro economia mo'Derna questo io lo considero un passaggio metodologico di grandissimo interesse e sul quale oggi sono stati anche i prodotti delle cose particolare per esempio
PRI veri ferimento senza meno
Per sottolineare il valore delle cose che dicono Cecchi Basile
Al quella volo fatto sull'integrazione verticale da Grossman e arte il costo è bell'effetto verticale Integration sorprendente con analisi i costi avvertito pubblicato nel mille novecento ottantasei in cui poneva in evidenza che le in agricoltura vai verso la relazione contrattuale quindi fai proprio la l'integrazione arredi di tipo flessibile o altrimenti collegamenti Colin Poli industria non li puoi capire perché l'integrazione dall'industria verso fino all'azienda agraria non ci arriva mai per il forte rischio
Per il forte rischio delle attività delle attività produttiva agricola ma soprattutto perché il cumulo degli investimenti necessari per effettuare l'integrazione di un'impresa agricola nella situazione attuale sono talmente elevati dato l'alto costo
Che c'è della terra detto questo esso bene vediamo quale quindi io secondo me questo è un primo aspetto poi su questo ci possiamo costruire una serie di considerazioni di politica agraria
Ma il problema poi agraria e che muore perché stavo vento sta morendo l'ultimo grande Baluardo alla concezione dell'impresa dell'agricoltura come settore strategico
Che era la Comunità economica europea
C'è la nessuno penso oppure qualcheduno ha posto in evidenza ma io lo vorrei qui sottolineare oggi che nella misura in cui entrerà la Svezia nella comunità non li abbiamo azzerato ma ricostruito
Letta
La la European Free Trade a società
E praticamente abbiamo azzerato trent'anni di discussioni sul federalismo se occorreva essere federalisti unionisti dentro vagoni no
Battuto il Progetto Spinelli nel mille novecentottantadue fatta su eccessivamente il libro bianco poi il Trattato di Maastricht che non tiene non tiene perché come accadde
Come il primo provò gramma di unificazione monetaria fatto nel mille novecentosettanta all'altro fu ucciso da dall'introduzione cambi flessibili queste introdotto dal è un è ucciso Maastricht dall'Aler dall'allargamento
Della della comunità economica europea un un settore che si è sviluppato negli ultimi dieci anni al dieci per cento di aumento annuo dispensa è un settore che non si può tenere una comunità a venti Stati perché costa in un modo tale diverrà cosa assurda tenera un'associazione di libero scambio con un bilancio globalmente impegnata agli anni due mila fondamentalmente per l'agricoltura
Fatto questo con molta probabilità cadranno tutti gli incentivi comunitari avremmo un mostro
Incomprensibile c'è la comunità che dà per via regolamentare
è una serie di indicazioni a delle persone senza dargli gli incentivi per rispettarlo eccetera in questa ottica ma pace abbia avuto le altre ora che moltissime dell'attività decentrata
Di decentramento d'Italia hanno seguito questa fare perverso
Se condomini o si ricostruisce vivono di agricoltura collegandolo al territorio Paul secondo me la politica agricola non si fa più non si fa più perché alla lunga manderanno mancheranno proprio questi soldi per poterlo fare allora
E il problema era Mola vecchia Coldiretti ma tutto sommato la vecchia Coldiretti come il regime pre fascista ma come tutta l'Europa comunitaria aveva come obiettivo che l'agricoltura era un settore strategico che l'auto approvvigionamento alimentare
Doveva essere prioritario il Gatta ucciso questa questa concezione perché non la mente più più possibile
Fatto questo la rete la politica agricola va ricostruita su basi diverse io vorrei sottolineare per carità ecco tutto sia detto meno che io mi piacevano quei tempi che non mi piacciono per niente
Ma la politica agraria fatta da SEL Pirri era una politica fondamentalmente di riassetto fondiario e di intervento sul territorio per questo che ancora non riusciamo molte volte al Drury Flick al glorificare
Non era una politica fondata sugli intrecci io penso che se si dovessero toglie il prezzo potesse baldanza politica ma senza questa politica andiamo a studiare i criteri di selezione delle imprese
E poi dopo facciamo una serie di conservazione ciò detto poi se c'è da fare una discussione giusto ma per gli altri problemi molti di quelli che diceva
Il nostro amico
Professor Fabiani mi pare che siano legittime anche questi beh io mi leggevo la relazione sotto l'altro profilo che era un interesse più di carattere microeconomico che non di politica agraria in quanto tali vi ringrazio
Dunque noi abbiamo iniziato con quindici minuti di ritardo possiamo forse tentare di sforare il tempo previsto per l'altro la seconda sezione della mattinata andando con la nostra discussione ahimè non oltre le undici e quindici undici e venti massimo possono registrare ricca eventuali richieste di intervento in modo che possiamo calibrare anche la durata degli interventi lasciando qualche minuto di il professor Matteo il professor Pasca il professor Gatto il professore Aiello
Il Carlo Magno
Direi che sono due quattro e cinque
Tre minuti ognuno a ahimè perché non possiamo certamente ad usare della del tempo riservato alla seconda sessione
Coraggio allora presso Matei vuol venire a parlare a quel microfono
Sembra che funzioni
Allora io mi ero portato dentro avendo letto ieri ieri i contributi scritti degli autori che sono qua un quesito che però adesso risulta un po'difficile proporre perché mi accorgo che soprattutto per quello che riguardava la relazione Fabiani in effetti poi relatore andato abbastanza oltre ha toccato un tema serio degli che
Non erano previsti né in quello che io ho letto
Però rimango con questo fatto perché poi la discussione mi sembra che si è si è accesa su un punto fondamentale rimango con un quesito
Io ho sentito parlare di tutto in questo modo fino ad oggi fino a questo momento ma soprattutto quando dico sentito parlare tutto intendo parlare di politiche ma non ho sentito parlare delle Napoli dalla nuova politica agricola comunitaria in termini di collegamento al coordinamento dei fondi strutturali
Ecco questo secondo me è una lacuna grave che dobbiamo superare per comprendere alcuni fenomeni in atto e anche nella nostra discussione
Dico a questo punto la trasformazione che sta avvenendo nell'ambito la comunità e alquanto sostanziosa
Abbiamo come previsione che un terzo del bilancio comunitario verrà essere impegnato su questo fronte e di questo terzo del bilancio comunitario ricordiamoci che in via diretta o indiretta
Un
Diciamo un terzo in quel allora a questo punto circa un dieci per cento del bilancio comunitario iniziale si sposterà sul versante degli interventi agricoli e qua faccio riferimento
Puntuale a due cose alla componente agricola dei territori interessati all'Obiettivo uno
A tutta la parte di quei territori interessati all'Obiettivo cinque b
Tutto quello che c'è nell'Obiettivo cinque a che si distribuirà in modo abbastanza di forma a secondo di come si sapranno organizzare bene se crisi ed effettiva di modello di politica agraria sussiste
Noi dobbiamo anche verificare un'altra crisi che ci dovrebbe preoccupare perché mentre di fronte a questo abbiamo la crisi un modello che si sta Etienne modalità l'intervento che si stanno esaurendo
Noi abbiamo una crisi di impossibilità in Italia di incapacità in Italia di integrazione ai nuovi modelli di intervento che la comunità sta proponendo e sono modelli di intervento integrato in Persotti finalmente che vogliono colpire
Direttamente l'economia del territorio per farla risollevare dal versante agricolo agli altri versanti e che perciò vedono in caratteri Bruni settoriale lo sviluppo delle aree agricole
è su questo che noi però stiamo accusando le più grosse défaillance un breve flash
La prima trance tranche dei fondi strutturali quella terminata nel novantatré
C'ha visto lasciare a Brussel più o meno venti mila miliardi
Il rischio è che dei trentasei mila grosso modo miliardi che ci aspettano dal novantaquattro al novantanove
Noi faremo forse qualcosa di analogo
Perché
Abbiamo esperienze pregresse che ci stanno indicando che siamo incapaci di questo e qualora solo solo un dettaglio allora ci sono nuove possibilità perché non è vero che non si vada verso una rinazionalizzazione ci sono delle possibilità per non rinazionalizzare la politica agraria anche se una componente nazionale continuerà a sussistere continuerà a svilupparsi
C'è però da fare tutto un ripensamento per quanto noi italiani sugli strumenti d'intervento e i ad esempio voglio dire una cosa io ho visto uscir fuori ancora d'una volta uno Sanna complessivo del regionalismo
Io non ho nulla contro il regionalismo ma direi che bisogna utilizzarlo con cautela e l'esempio e e più lampante di questo viene proprio dall'esperienza sul coordinamento noi abbiamo fatto un primo quadro comunitario di sostegno che era fortemente regionalista più del cinquantasei per cento delle risorse andavano a distribuita alle regioni
Nel novantuno novantadue nel tentativo di recuperare parte di tutto qui quei soldi che rimane lasciavamo Brussel che allora erano più di trentacinque mila miliardi
Abbiamo dovuto ricontrattare con Bruxelles è fare un quadro comunitario di sostegno che ha spostato completamente le convenienze cinquantadue per cento allora su questo punto dico su questi due elementi cominciamo a ragionare il grado di integrazione la capacità di attuarla nuovi
Grazie
Grazie
Alcune rapporto osservazioni è a me mi sembra di essere molto d'accordo con l'analisi di Cecchi Basile proprio per le prospettive indicate da Saccomanni
E e anche abbastanza d'accordo con la prospettiva di evoluzione delle politiche agraria
Liberamente direi però interpretato da Saccomanni sulla relazione micetti Brasile perché la relazione dice che il Brasile in fin dei conti prospetta un modo direi abbastanza originale di analizzare la situazione agricola e per verificare se c'è un un un un orientamento di comportamento più simile a quello di altri settori
Invece Saccomanni di da una interpretazione più estensive deduce che tutto questo porterà e potrà portare alla scomparsa definitiva della politica agraria ecco allora io volevo fare un paio di domande
Una domanda in particolare Cecchi Brasile che riguarda il il la e gli alimenti che lui ha indicato come elementi che spingono verso la non specificità ossia il progresso tecnico il contoterzismo
Volevo chiedergli non ritiene che in a questi elementi lato aggiunta anche in qualche modo la il tentativo di qualificare la produzione agricola cioè la valorizzazione della qualità come elemento per sfuggire al cappio della legge viene giustamente lui diceva che la attività agricola si è nel tempo concentrato nella produzione di alimenti e quindi è sottoposta storicamente alta più della legge di Engel
Per sfuggire al quale si può stare a lo si può fare solamente attraverso una politica forte di valorizzazione della qualità cosa che comunica in mente anche le imprese industriali fanno in secondo luogo non ha parlato di imprenditorialità a mio avviso anche questo è un elemento che è stato un elemento determinante nella diciamo ristrutturazione
Automatica che c'è stato l'agricoltura italiana poco accompagnato dall'intervento pubblico di parte nazionale diciamo che ha utilizzato prevalentemente di intervento comunitario
Non ho sentito una parola sull'impresa in questi discorsi che ha fatto Cecchi che ha fatto Saccomanni secondo me il bisognerebbe dire qualcosa e qui la mia domanda se in questo processo di allontanamento dalla specifici abbia loro pensano che Conti o meno la nascita e lo sviluppo il consolidamento di un certo ruolo imprenditoriale anche nell'agricoltura
Effettivo una un'ultima considerazione sull'analisi
C'è chi non parla del non food o in altri termini dice che è poco sviluppato beh non direi tanto c'è un grosso una grossa vivacità specialmente nel Nord Italia
C'è una tendenza al potenziamento dei comparti non alimentari il molto a agricoltura diciamo quella più forte e comunque io vorrei dire sono pienamente
D'accordo in questa analisi e mi sembra che superi delle prospettive diciamo di contrasto anche di natura politica che ci confinavano in delle situazioni un po'retrogradi e sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista politico
Secondo per quanto riguarda invece la scomparsa o meno della politica agraria ma io sarei un po'perplesso distinguere per quanto riguarda la politica di mercato sono pienamente d'accordo con la previsione di Saccomanni di perché mi pare che aveva
Tra virgolette sacrificato la PAC sull'onda del Gatta per dire del del liberismo è chiaro che è scomparsa la politica di sostegno dei prezzi va scomparendo e la politica di integrazione eretiche non avrà più quattrini
Per essere finanziata prima o poi ma è verissimo quello che diceva Matei sta comparendo e si affermerà mio avviso sempre di più una politica strutturale e forse non è solamente agricola che sarà sempre più integrata e qui l'ultima domanda accetti perché ha detto che in fin dei conti non ho capito perché c'è un certo contrasto tra questa allontanamento della specificità e questo sforzo diciamo di politica strutturale
Che sviluppa la comunità e che in qualche modo tenta di cogliere e gli elementi di sviluppo rurale grazie
Occuperò meno dei tre minuti
Milito
Mi riferisco alla relazione Cecchi per una
Va a Padova
Per esprimere manifestano una perplessità se ho ben capito la concentrazione
Industriale la riduzione dell'esterno sono stati assunti come due ragioni forti ti
Per
Giustificare la tesi
Nell'omologazione dell'agricoltura
Di primo acchito mi è sembrato che se concentrazione di mio c'ho pensato se concentrazione c'è stata
Mi sarei aspettato una riduzione delle fino
Il sequestro non è avvenuto provento non è venuto al non per ragioni interne
All'evoluzione del settore agricolo ma probabilmente perché in un momento di crisi economica sono venuti meno gli sbocchi le possibilità di accesso
Agli altri settori se questo è il vero mi domando se una delle due Regioni assunte a base delle tesi sia rafforzata o indebolita
Dice il titolo
L'economia italiana gli anni settanta agli anni novanta
Cos'è cambiato
Cambiata la cosa molto importante e cioè abbiamo fatto a meno della politica di programmazione
Un po'per furberia Maramaldo adesca attende la classe politica un po'per l'estrema confusione in cui è entrata tutta la dialettica anche degli stessi economisti abbiamo fatto meno dalla programmazione
E senza una programmazione economica o uno schema logico di interdipendenze noi non riusciamo a dare un ruolo all'agricoltura
Oggi sfido chiunque a dirmi qual è il ruolo che deve avere l'agricoltura in un contesto di di sviluppo e di crescita economica del nostro Paese ogni paese da un ruolo la propria che ricopro qual è il nostro il volo dalla nostra ridotto
Nessuno sa e mi hanno sentito oggi
E quello di del fattore e questo lo è stato nel nei momenti di alto tasso di inflazione di ammortizzatore sociale di di di presidio territoriale
Di difesa della nostra autosufficienza alimentare quindi di regolazione una bilancia commerciale di un ruolo funzionale a tutte le attività economico produttive che sono collegate a monte a valle del processo produttivo dall'agricoltura
E qual è il ruolo ecco perché
Ci troviamo impreparati quando ci di fronte al tre domande quale ruolo l'agricoltura quale politica per essa va predisposto e quali strumenti abbiamo gli strumenti siamo nel pallone però
Queste e la domanda che io pongo a tutti agli altri colleghi a tutti qui presente
Noi abbiamo una agricoltura
Che
Perché ne pensi D'Amico Fabiani che ha accolto momento diciamo dalla mimica del mio viso la mimica facciale mai tolto ecco allora è un vecchio pallino che vado predicando da tempo questa non non dicevo che occorre una politica agricola per quelle ventidue o mila ottanta mila aziende
E e e e una non politica per le altre no io non parlo di
Dimensione del reddito l'ordito lordo stante parlo di aziende che producono per il mercato e aziende che non producono per Mika sa che anni può dieci milioni
Una un'azienda Po
Produrre per il mercato eccome
Ce ne son tante altre che non producono per il mercato
Ora per quelle che producono per il mercato la terapia a delle caratteristiche tutte particolari che fatta di politiche di mercato è fatta di politiche di di tecnologia e fatta di politiche di servizi per le altre e una terapia
Tutta diversa c'è una terapia non fatta solo di sussidi né per colui o coloro che presidia il territorio ma fatta di qualità dei prodotti DS D di esaltazione delle attività integrative del reddito agricolo cioè Ettore tutta un'altra tematiche io da tempo ci sto riflettendo su questo eccetera
Ma vedo che ancora noi usiamo un metodo dire che orizzontali Za la politica agraria laddove invece essa
Almeno per i settori che hanno attinenza più col mercato e per i quali il mercato hanno maggiore rilevanza
Andrebbe più verticalizzata forse verticalizzato dalla noi potremmo con più facilità trovare anche gli strumenti più acconce più adatti per poterla gestire perché in fatto di strumenti e qui mi taccio perché andremo fino a domani
Siamo veramente come dicevo prima scherzosamente il termine romanesco arte nel pallone
Veramente oggi gli strumenti capaci di gestire un minimo
Di politica agraria non ci sono più cerotto alla tela
Non c'è più modo di gestire e qualunque attività da quelle
Di carattere meramente tecnologica quelle di mercato ma soprattutto a una politica di ricostruzione della struttura produttiva per renderla competitiva questo non c'è più
Ma dunque io mi son trovato credo come tutti voi questa mattina un po'preso da queste da questi due approcci che abbiamo sentito da questo tavolo il primo quello molto rassicurante
Del dualismo no in cui si stava a parte Zamboni che attività c'è da una parte una forma di agricoltura dall'altra un altra forma basta diciamo guardare la realtà sforzarsi di fare delle buone analisi e collocare in uno dei due settori
La realtà che si osserva questo è molto rassicurante sul piano scientifico e quindi sarei fortemente tentato di mettermi anch'io a riflettere in questi termini
Dall'altra ecco che su questo però vorrei fare perché una prima osservazione accetti io non vedo un in una massetto industriale nazionale è una imprenditoria nazionale che si comporta oggi secondo il modello fordista quindi forse approva i termini ma io vedo un sistema produttivo anche industriale
Che ha stare in una in una modalità di organizzazione che non non definirei fordista Polo forse un po'mente Anders iscritte dall'altra parte invece per un approccio un po'più legato alla teoria della complessità quindi molto meno rassicurante però come tutte le cose inquietanti diciamo anche stimolante
Non so anche su questo io avrei qualche perplessità sul sul sull'esposizione insomma del del modello soprattutto quando si parla di politiche perché son d'accordo con Mattei Lelli e le politiche strutturali della Comunità europea alcuni interventi che vengono anche oggi infatti in campo nazionale
Non hanno questo segno così
Manicheo politiche sociali o politiche per la produttività ma cercano di collocarsi un po'sul terreno relativamente nuovo ma che ha visto ad esempio la comunità europea produrre importantissime
Contributi come il futuro del mondo rurale un documento molto importante che orientato le scelte alcune scelte la Commissione detto questo
Io vorrei proporre un mio personalissimo approccio alla questione in modo molto schematico per il tempo che mi è concesso
E che vede o e e che guarda un pochettino all'agricoltura nella sua dimensione storica cioè per guardando ai processi in atto di trasformazione del del settore agricolo come processi di adattamento a mutate condizioni sia in termini di competizione europea e nazionale che internazionale da una parte è un processo di adattamento che segue la logica delle risorse disponibili del contesto territoriale in cui quell'impresa o quell'agricoltura operano allora se leggiamo
Se leggiamo lo stato della situazione odierna come un qualche cosa che tenta continuamente ad di adattarsi sulla base delle risorse disponibili e delle caratteristiche dell'impresa tutte le cose di cui si è parlato stamattina
Ma tenendo anche conto per esempio del contesto internazionale non so che cosa succederà quando le nostre quando entrano sempre se completeranno sul piano dei posti per esempio con l'agricoltura dei Paesi dell'Est europeo
Quindi un processo di adattamento non solo su scala territoriale ristretta per quanto riguarda le risorse disponibili nel contesto dell'impresa ma anche su scala territoriale allargata contesto nazionale europea e internazionale
Determina un atteggiamento dell'impresa e quindi dell'agricoltura nel suo complesso di progressivo di di di progressiva appunto ripeto la parola adatta mento alle alle nuove alle nuove condizioni è questo
Non so ecco se questo tipo di divisione del problema è già oggi possibile schematizzare uno Ino a qualche Triad e ho un dualismo in una qualche cosa ma questo non mi interessa
A me interessa semplicemente soli sottolineare la chiave di lettura che è quello dell'adattamento
Ed è quello della specie dell'analisi è specifica delle risorse e dei processi competitivi in campo internazionale nazionale grazie
Per
Tra loro di argomenti possono e le domande sono diverse io devo dire che sono lusingato dal fatto che fra gli anni abbia dedicato metà del suo tempo disposizione a commentare
La relazione che abbiamo presentato
E rispondere
Alle sue considerazioni
Mi richiederebbe
Forse troppo tempo per quello che abbiamo a disposizione soprattutto perché dovrei cominciare col distinguere
Tra le affermazioni che Fabiani prende come affermazione che noi abbiamo fatto una relazione dove dicevo comincerà distinguere quelle che mi ha travisato per fare da argomentazioni e distinguere quali quelle che non abbiamo fatto fatto
E che sono alla base del suo argomentazioni però sui punti
Di rilievo e soprattutto quelli che riguardano la politica agraria
A
Che anche Fabiani ha sollevato io credo che
Darò una risposta rispondente o alle altre osservazioni che sono state fatte
Mi concentrerò gli ultimi un minuto e mezzo due sull'aspetto politiche
Il primo minuto vorrei dedicarlo alle domande proposte da Pasca
In riferimento all'aspetto progresso tecnico imprenditorialità settore non food
Inizio dicendo per quanto riguarda il settore non food un'ammissione di colpa non c'è riteniamo devo dire sulla base della letteratura che conosciamo cioè il peso che viene dato nelle analisi dell'agricoltura italiana settore non food a tutt'oggi è strame Trinità
Quindi ragionevolmente credo abbiamo lasciato in secondo piano questo aspetto ma indiscutibilmente un aspetto da colmare
Per quanto riguarda invece l'aspetto valorizzazione e qualità
Forse nell'esposizione certamente non ne ho dato sufficientemente peso ma io credo che l'aspetto qualità sia uno delle elementi che caratterizza sia l'agricoltura non omologata di quell'omologata con la differenza sostanziale che in quella che noi definiamo agricoltura non omologata l'aspetto qualità può essere gestito dall'agricoltura
Nell'agricoltura omologata di fatto l'aspetto qualità avviene delegato alla trasformazione sia per quando il quale confezionamento che fa il settore commerciale sia per quanto riguarda l'effettiva trasformazione che fa di settore industriale
L'imprenditorialità
Io mi auguravo che anche senza chiamarla in causa l'imprenditorialità fosse evidente cioè il processo di omologazione è un processo che l'imprenditore in quanto è capace di interagire con gli altri settori o con l'ambiente locale in grado di di mettere in moto cioè il protagonista del processo Romolo reazione e l'agricoltore che vuole diventare imprenditore come l'imprenditore industriale
Su questo però il tema è abbastanza ampio
Infine gli aspetti politica economica che sono emersi sia intervento Mattei riga proprio ieri di Aiello e infine in qualche modo anche di mani
Allora il fatto che esista una politica agricola comunitaria
Che per quanto riguarda la componente di finanziamento e sostanzialmente una politica noi affermiamo e abbiamo le basi per affermarlo che è rivolta all'agricoltura omologata quindi quando la politica agricola comunitaria dichiara di ricordi se l'agricoltura in realtà si rivolge ad una piccolissima parte l'agricoltura e sostiene una piccolissima parte l'agricoltura tutte le risorse vanno a finire in una piccola parte l'agricoltura materico andava che ci sono c'è nell'Obiettivo uno cinque al cinque di uno spazio invece le aspetti di carattere
Prevalentemente territoriale e Cuesta è l'unica parte della politica agricola comunitaria che oggi si inserisce a pieno titolo nelle politiche di sviluppo rurale
Quindi quello che noi diciamo è nonché ci debba essere una separazione fra una politica agricola settoriale
E una politica sociale noi diciamo che oggi nella Comunità europea esistono due orizzonti
Uno prevalente a parole ad enunciazione che la politica di sviluppo rurale in cui l'agricoltura costituisce una parte esiste poi una politica settoriale di fatto dedicato ristrettissimo parte del settore
E questa politica settoriale non è allo stato attuale se non per gli Obiettivi uno cinque a cinque via al quale la designazione finanziamento estremamente limitata dicevo la politica di come ai ricavi comunità è in contraddizione con la politica di sviluppo rurale
Perché si sollecita lo sviluppo di un'agricoltura fortemente industrializzata anche nelle aree rurali in cui l'agricoltura è in declino
Quindi tirando le fila non so se ho risposto tutti ma questo è l'aspetto che più mi interessava appunto
L'analisi l'osservazione di una diversa funzione dell'agricoltura nell'economia una funzione compatibile con lo sviluppo rurale un'altra compatibile con la produzione di massa implica una diversa valutazione delle politiche è una diversa valutazione della collocazione delle politiche nella politica generale
Ma mi dispiace di essere stato
Pessimista o ottimista Napoleone
Ah perché due
Si allarga rannicchiato
Il dualistico
No va be'io non ho molto da dire perché poi in effetti ha replicato anche più tempo di quello che ha deposto giudicare al al saggio Cecchi Basile quindi perché ci sono molti problemi importanti secondo me da discutere su quel piano
E qualunque approccio analitico poi al di là del merito
Teorico ma del quale dal valutata alla correttezza dice miccette ipotesi e e e qui bisognerebbe
E qui bisognerebbe intervenire con più tempo in verità a ma qualunque approccio analitico va anche valutato in rapporto alle implicazioni che adesso ma poi in termini di utilizzazione possibile ai fini di alcune politiche o ai fini di altre politiche quindi si ha voglia di dire
Mi diceva
Saccomanni pomo mento fa che mi tirerà le orecchie vedremo all'osso
No e mi diceva che io c'ho un approccio senza Teoria invece l'approccio che ci è stato presentato i conti Oria
Va bene
L'accordo signora approccio senza teoria però vorrei capire se e un approccio utile quello del del dualismo soft
Per Hardy quello giusto lo strumento giusto per avvicinarsi ad analizzare l'agricoltura come settore moderno della moderna economia
Come diceva Saccomanni vorrei capire se un approccio dualistico è lo strumento più utile se
A a definire il modo o immobili dire io di integrazione dell'agricoltura non solo con l'industria
Ma con il territorio e con le forme diverse che assumono le economie locali oggi se appunto un approccio più olistico per quanto corretto teoricamente
Possa consentire cose cose di cose di questo tipo
Ora vorrei sapere se un approccio dualistico e quello giusto per mettere in evidenza quel fattore che diceva un momento fa Pasca quello dell'imprenditorialità
In agricoltura dove per imprenditorialità non c'è non è un un un un qualche cosa di unico ed omogeneo in agricoltura in particolare ne sappiamo benissimo che ci sono moltissime aziende non autonome nel settore
Moltissime aziende non autonome nel settore che però permangono persistono nello stesso settore perché riescono a combinare un mix di attività produttive in un settore in un altro settore che quello che gli consente
Il ambiente
Per la in cui in cui essi vivono e sopravvivono
Ma anche lei c'è un problema e una esplicitazione difformi imprenditoriale nuove perché l'imprenditorialità deve essere solamente quella riferita alla grande azienda che si riferisce sul mercato al mercato e poi è veramente e solo il mercato
E poi sembrerebbe questa omologazione si omologazione al mercato o no no grazie al mercato quindi il mercato e il fattore che definisce gli elementi i due elementi del dualismo ma il mercato oggi in agricoltura che cosa fai
Ma voglio dire ma stiamo scherzando ma veramente pensiamo che ci sono alcune aziende solamente quelle che fanno concentrazione che si riferiscono al mercato e le altre che non si riferiscono al mercato ma allora come si spiega che su un territorio di piccole e piccolissime aziende come può essere per esempio il territorio la campagna come può essere in alcuni aspetti
Come e in
Ma degli inquirenti anche le grandi aziende stanno inguaiati lo sa meglio di me che stanno ingoiati anche la grande tema è un altro discorso non è dovuto a te è un altro perché le grandi aziende medico trattamento ai anche a volte per delle piccole e tu lo sai benissimo quest'anno può metterla in discussione allora non è il mercato quello che è l'elemento discriminante fra il futuro omologato non ho voluto morire
Ma sono tutte le determinanti dello sviluppo di determinanti che oggi operano a livello territoriale a livello locale in Emilia è una cosa in campagna è un'altra cosa ancora in Piemonte è un'altra cosa ancora ci sono altre determinati e da lei
Vengono fuori anche poi tutta una serie di configurazioni
Unità produttive che non sono tutte sullo stesso piano ma con e che non sono un Polo e un altro polo il dualismo ma sono un continuum di situazioni e la politica economica e sociale
Deve farsi carico di questi problemi deve essere quindi anche vicina al territorio bene agire a livello regionale per riprendere per assumere tutte le caratteristiche che al processo di accumulazione moderno oggi in agricoltura perché e moderna anche l'azienda part-time in agricoltura anche la piccola azienda part-time non è moderno solamente quello che produce gli agrumi a Catania
Questo è il punto anche perché poi colui che ha prodotto gli agricoltori alcol agli agrumi a Catania per tutto questo periodo la sua modernità la deve solamente all'integrazione comunitaria e non ad altro
E non alle sue capacità imprenditoriale benissimo
Possiamo chiedere Riccardo relatori
Vediamo il campo altri settori di attività
Ciò che
Sì ma è una cosa sul grave
Pare strano che vengano va bene filosofica insomma
Siamo tanto vecchio io avevo provato dal Mediterraneo abbia manifestato allora dobbiamo ricominciare abbiamo più di mezz'ora di ritardo rispetta candeline di marcia non abbiamo Coffey Play che mi dicono perché non perché non ci sarebbe da lei ma non ci sarebbe Coffey quindi questi motivi ci inducono a riprendere è la cosa sessione conclusiva di questa tre giorni che riguarda i settori di attività diverse dall'agricoltura abbiamo tre oratori
Ciascun avrà venti minuti è la discussione sarà introdotta l'altra cosa spaventa poi ci saranno le ripicche prima naturalmente interventi e dalla dalla sala
Allora comincerei secondo l'ordine che qui mi ha dato da dalla vorrò sulla crisi dei grandi gruppi industriali credo che balera Schiattarella
Due dormito
Vorrei
Distrarre
Allora
Con Acocella e Ramazzotti come diceva introducendo la presidente il gioco che ci siamo occupati nei grandi gruppi industriali degrado in particolare definire quali sono i grandi gruppi duca di cui ci siamo occupati il gruppo FIAT il gruppo Ferruzzi Montedison l'Olivetti alla Pirelli abbiamo girato il mondo delle dei grandi gruppi industriali perché ci occupiamo dei grandi gruppi le saline fondamentalmente perché vengono considerati da molti come il cuore dell'industria italiana ore ripensa la piccola impresa ma larga parte dei io ritiene i grandi gruppi industriali
Dell'industria italiana
In particolare a diciamo sollecitato la ricerca l'opinione secondo la quale il risorsa di quei prodotti ritiene ristrutturare cioè proprio
E come si potrebbe pensare che questi stessi gruppi dovrebbero essere quelli che in teoria almeno si dovrebbe essere presentati alla crisi degli anni nel che era l'ultima recessione in maniera diciamo più attrezzata dovrebbe essere stati in grado di affrontare meglio la crisi
Della fine degli anni ottanta inizi anni novanta
La ricerca è stata svolta fondamentalmente utilizzando i dati Mediobanca quelle pubblicazioni sulle grandi imprese italiane
E quindi noi non aiutiamo in realtà tutte le imprese dei grandi gruppi ma nel diamo le grandi imprese grandi gruppi ecco ci basiamo su quei dati
Questi otto novecento impresa che ogni anno abbiamo considerato nel campione Mediobanca anzi della graduatoria Mediobanca sono state raggruppate in quattro insiemi uno
Insieme così le appunto dalle imprese che fanno parte grandi gruppi il secondo insieme e così io dalle consociate italiane di imprese straniere quindi il terzo gruppo e invece individuata dalle imprese che stanno parte dei gruppi pubblici e il quarto gruppo invece un gruppo residuale all'interno del quadro chiamo sostanzialmente le imprese private di proprietà italiana che non fanno parte dei grandi gruppi diversi quindi quei grandi gruppi sono sempre grandi imprese ma imprese che non fanno parte dei quattro gruppi che abbiamo considerato il primo problema che ci siamo posti ovviamente quella di verificare
Quale sia stata la la la situazione grandi gruppi nel corso degli anni Ottanta qualcosa si sapere che ci ha c'erano da ricerche ma le ricerche quasi tutte si erano fermate alla metà degli anni Ottanta quindi prima della recessione
Siccome il problema Karam era quello di cogliere la redditività della gestione strettamente industriale propriamente industriale abbiamo per prima cosa esaminato l'andamento del ROI
Misurato dal rapporto tra margine operativo lordo e attivo al netto delle poste finanziarie per adesso dovremo utilizzare questo strumento che mi pare non funzioni particolarmente bene quindi abbia cercato di economizzare
I lucidi questo vuol dire che racconteremo molti risultati ne faremo vedere per quanto possibile pochi ma non mi pareva che c'è l'alternativa visto la difficoltà a utilizzare questi questo strumento vediamo un secondo
Questo era
Allora
Non so fuoco
Se non vedete io cercherò di gestire
Il Enzo diviso per grandi gruppi gruppi pubblici impresa straniere nel senso di proprietà
Multinazionali e gruppo residuale altre imprese
Beh i risultati sembrano chiari gli abbiamo riassunti non so quelli riportati nel nostro articolo e mostrano evidentemente due cose diverse da un lato una forte ciclicità dei Reuter ROI
A seconda del ciclo quindi si passa al nove uno Aldo dice due nell'ottantasette nella fase in piena espansione e si crolla al tre quattro nel novantadue elemento Secondo l'evento significativa proprio questo valore così basso per i grandi gruppi nel novantadue
Quindi direi gli elementi significativi sono una forte ciclicità del ROI se raffrontata a quella degli altri insiemi di impresa e e un livello straordinariamente basso nella novantadue ancora una volta se confrontato per esempio con livelli come proprie imprese straniere che dice Pepi tre volte tanto che questo è un è un primo dato significativo
Che ci fa pensare che in realtà si può parlare di una crisi dei che specifica dei grandi gruppi quindi contrariamente a quello che ci si attendeva sulla base di ristrutturazione degli anni ottanta ci troviamo di fronte Barbara
Quello più
Comunemente quello delle considerato la parte che più è stato sottoposto a trasformazioni beh all'inizio dalla fine degli anni Ottanta inizio del novanta si trova in palesi difficoltà
Ovviamente il problema c'avevamo davanti al muro di capire
Un po'di più di questa crisi
E come dicevo estremamente difficile riassumere la parte applicata della nostra ricerca dissero gli strumenti e il tempo a disposizione quindi abbiamo cercato di ridurre le tabelle mostrando quell'emblematiche nel resto che lo diremo come vi dicevo a voce
Quindi dimostreremo come seconda tabella dimostra come seconda tabella quel
Del l'evoluzione sempre lo stesso periodo ottantuno novantadue del prodotto per occupato riprodotto preoccupato ovviamente non è la produttività avrebbe i prezzi costanti ma possiamo considerarlo una proxy della produttività se la la leggiamo l'andamento lo leggiamo in relazione a quello degli altri gruppi degli altri insiemi di impresa
Vediamo un secondo questa seconda tabella
Questa seconda bella brutalizzato fortunatamente abbastanza evidente
Il prodotto preoccupato
Passa da cento a duecentocinquanta Galatro per i grandi gruppi e molto meno o meno in ogni caso per i gruppi pubblici da cento a duecento sette le straniere da cento a duecento dato impiega duecento duecentotrenta quindi sembrerebbe che in quegli anni la produttività
Dei grandi gruppi sia fortemente cresciuta in ogni caso è cresciuta più che degli altri e gli altri incivili
Se guardiamo il Secondo Periodo ottantasette novantadue ed è qui il contrasto è molto forte perché è chiarissimo che la prodotti accresce pochissimo per i grandi gruppi
Patito le firme per i grandi gruppi promette in termini reali diminuisce mente cresce in maniera consistenza per consistente per i gruppi pubblici per le straniere e per le altre imprese quindi in questo caso non c'è dubbio che si deve parlare di un andamento del tutto particolare
I grandi gruppi mostrano una crisi che crisi di produttività
Ripeto con i limiti sì con questo indicatori
Andare
Produttiva
La produttività
Ci dice qualcosa ma evidentemente dobbiamo spiegare destra prodotti da va così in maniera così
Ho disomogenea nel tempo allora abbiamo ho riportato nel nel nostro lavoro una tabella in cui si vive l'andamento delle vendite e l'andamento delle vendite in realtà spiega abbastanza bene o almeno danni mi si muove abbastanza in sintonia con l'andamento la produttività quindi
è probabile che dietro questo
Carlo Della produttiva ci sia anche una decina tra capacità di vendere sui mercati
Le spiegazioni possibili
Sono varie né ovviamente
C'è una certa convinzione che la pole del cambio abbia influenzato
Il successo sui mercati internazionali o sui mercati interni delle delle imprese italiane di questo gruppo di imprese italiane ma veramente non c'è un motivo
Non c'è un motivo particolarmente
Evidente per dire che queste imprese devono è sofferto più degli altri guardando i risultati si vede che invece hanno sofferto molto molto più degli altri
Non è così evidente il perché di questa specifica sofferenza sui mercati
Si può pensare questo sarebbe l'ho letto in articoli abbiamo letto in articoli ha una scarsa complica di prodotto
A una a un'evoluzione dei prezzi non favorevoli nella tabella precedente era evidente che c'era l'ipotesi implicita che Pezzino contavano ma potrebbero Stefano importanti ma in tutti i casi direi che queste spiegazioni condurre il vero a
Individuare le grandi gruppi un un una sorta di anello debole della struttura industriale nel senso che questi grandi gruppi e dovrebbero essere quelli per definizione che hanno maggior potere di mercato la maggior parte possibilità di contro al mercato sembrano infligge al contrario proprio quelli che meno riescono a governare il mercato
Detto questo abbiamo cominciamo a intravedere qualche luce ma non è una gran luce e quindi abbiamo provato ad andare un po'più in là
E abbiamo provato a guardare
Nei limiti del possibile come si è evoluta la Vaprio gli investimenti e la gestione finanziaria sulla quale una parte del dibattito gli anni ottanta si era concentrata
Mettiamo a questo punto la terza tabella
Che descrive mandamento ancora negli stessi anni
Le immobilizzazioni tecniche lordo per occupato quindi dovrebbe dare un indice dello stock di investimenti derivare infine
E l'andamento è quello descritto da dalla produttività in qualche modo individuato dalla produttività quindi anni prima parte degli anni settanta
Forti investimenti diciamo forti perché sono più alti di quelli degli altri gruppi degli altri insiemi nettamente più alti di quelli degli altri
L'indice chiarissima da questo punto trecentotrentadue contro due quarantasei due ventidue ottantotto ma ancora una volta la seconda metà degli anni ottanta alla gente totalmente difforme cioè ci troviamo di fronte a una situazione in cui i grandi gruppi sembrano quelli che investono di meno e sensibilmente di meno diciamo centocinquantotto contro valori che parla centottanta centonovanta insolvenza in una situazione in cui i grandi gruppi si caratterizzano per uno scarso livello di investimenti ovviamente se questo è un indicatore con tutti i limiti e questo indicatore ma se questo può è indicatore attendibile come noi in fondo crediamo
Questo un aspetto il secondo aspetto diciamo e quello della
Del ruolo delle attività finanziarie
Allora
Guardate la la tabelle costruite in modo da rapportare l'attività finanziaria le immobilizzazioni tecniche Lord quindi a stabilire un diretto rapporto tra quanto viene investito in attività finanziarie quanto viene investito di un attività tecniche di fare investimenti tecnici
I risultati difendono anche in questo caso abbastanza trasparenti
Tutti tutti Group tutti gli insiemi è indubbio che ci sia un maggiore una tendenza ad un maggiore impegno immagini diciamo in affidati inerziale da parte dell'ente tutte le imprese sembrano più orientale che in passato ad investire in attività fino a
Se guarda il valore dell'ottantuno e del novantadue tutti valori della dove sono notevolmente superiori rispetto a quelli dell'ottanta ma ancora una volta i grandi gruppi all'interno di questo di questa grande questi marines imprese sono quelli che hanno ha cresciuto in maniera più consiste
La la la quota delle attività finanziarie nel senso che nel novantadue sia pure nell'ottantasei era un po'più alto ma nel novantadue resta un valore che pressoché doppio o meno che il doppio rispetto al mille ottocentottantuno è radicato al tasso di crescita nettamente più alto quindi però mi c'è quasi però mi direbbe investito immobilizzazioni tecniche c'è quasi una di reinvestite in attività finanziarie
Poco meno
Allora vediamo a questo punto di tentare di capire cosa c'è dietro questo processo
E qui
Capire cosa c'è dietro
Questi fenomeni finanziari è difficile perché a parte edifici in assoluto anche perché le categorie le le classificazioni dei dei Marley
Volumi che riporta i dati sugli atti da finanziari sono discutibili e in ogni caso è difficile anche sempre assegnazioni Foster attendibili sarebbe difficile trarne conclusioni consistenti però riassumendo quello che abbiamo visto dire che noi abbiamo potuto rilevare tre cose
Avrà la prima cosa significativa e che la redditività della gestione finanziaria dell'impresa dei grandi gruppi segue più da vicino i tassi di interesse a breve del mercato monetario
Questo vuol dire che sono le imprese che in qualche modo hanno rendimenti finanziari dalle proprie Tita finanziare più simili agli saggi d'interesse a breve
La seconda cosa che emerge abbastanza chiaramente e una tendenza dei grandi gruppi a diversificare nel terziario
E abbiamo l'impressione che questa non abbia privato si è triplicata la quota diciamo il valore degli investimenti
E la porta di sempre le immobilizzazioni tecniche
Però l'impressione che abbiamo e che ne vogliamo solo una parte del suo lavoro che ci sono un sacco di investimenti che transitano tramite finanziarie interno internazionali quindi è molto complesso però l'impressione netta che lo stiamo facendo in maniera consistente o l'abbiamo fatto negli anni Ottanta in maniera consistente
La terza cosa e che abbiamo rilevato nel nostro studio e che c'è una fortissima instabilità delle partecipazioni nel tempo fra la gente le imprese comprano e vendono comprano e vedo con moltissima rapidità
Per con altri
Ora nessuno di questi elementi ovviamente decisivo
La nostra impressione
E che l'insieme il quadro delle indicazioni delle che emergono lascia pensare a in prese che dedicano una parte non irrilevante delle loro risorse sempre più rilevante non Carlo di risorse in qualcosa in attività che col mondo della produzione
Abbia poco a che fare
E visto anche risultati interni di Roy direi che in cui la ricaduta la cui ricaduta sulla produzione e sul rendimento sulla redditività dell'attività industriale scarsa perché se no si sarebbe visto e invece i risultati sono da punti fra le dita del gesto industriale estremamente
Scarsi allora riassumiamo un secondo cosa quali sono i punti che abbiamo
I risultati che ci pare di avere ottenuto e facciamo alcune riflessioni di carattere generale allora
Il primo punto e che i grandi gruppi un manifesto una debolezza strutturale caratterizzata da una marcata prociclicità
Riconducibile ad un'apparente ma sicuramente sorprendente incapacità di governo del mercato
Sono i grandi grandi imprese dovrebbero controllarlo il mercato non lo fa non riescono a fare apparentemente la seconda cosa e che la crisi industriale non ha implicato una crisi complessiva delle imprese dei grandi gruppi cioè c'è una crisi industriale ma non c'è una crisi delle prese la gestione finanziaria e altre parole sembra avere una sua autonomia rispetto alla gestione strettamente industriale questo non è una cosa da poco
La terza cosa
E
Riguarda le strategie finanziarie e qui già abbiamo detto le difficile capirle però ci sembra che in teoria possiamo cogliere alcuni elementi da quello che abbiamo visto alcuni eventi che non sono incompatibili con lo sviluppo di lungo periodo delle imprese o al limite del sistema nel suo insieme tipo gli investimenti diretti i cui sicuramente c'è uno sviluppo
Peraltro coerente con lo sviluppo dell'insieme e partecipazioni finanziarie
Ma e capire quanto sia investimento dirette quanto si investimento di portafoglio estremamente difficile quindi è difficile trarre così considerare certe
Dare trarre conclusioni certe d'altra parte nell'analisi che abbiamo fatto
Sicuramente non esclude i risultati che abbiamo ottenuto non esclude che ci sia uno spostamento dalla produzione alla rendita insomma quelli risultati ottenuti impartiva per i grandi gruppi non escludono assolutamente questo questo fatto che siano in prese le imprese che hanno un tasso di rendimento dell'attività finanziarie
Più vicino a quello del tasso di interesse a breve del mercato per lascia pensare che poi tutto sommato la logica complessiva sia quella dell'investimento finanziario e non quello dell'investimento diretto
D'altra parte anche questo è un elemento che è emerso d'altra parte è indubbio è indubbio
La tratta è indubbio che una parte delle partecipazioni potrebbe a essere volta più che a diciamo comporti diciamo a pensare a quella di aumentarla capacità produttiva dell'impresa a gestire il mercato nel senso del potere di mercato la sensazione netta almeno incerte operazione diversificazione anche sì settoriale quella di una tendenza a rafforzare il potere di mercato
Ora se vogliamo trarre da questo primo livello calarsi le conclusioni a livello più generale non c'è dubbio che queste i risultati ci possono portare alcune difese di carattere più generale allora lo spostamento innanzitutto
Dell'attenzione dall'analisi a livello di sistema quello a livello di impresa che è una delle caratteristiche del dibattito economico sull'induzione gli anni Ottanta
Sicuramente legato anche un percorso interno al dibattito sicuramente oppure e anzi anche al fatto che sicuramente
Il cambiamento di paradigma tecnologico come si dice ha portato gli studiosi a studiare l'impresa come il rapporto fra l'impresa e il mondo esterno sicuramente è vero questo però il il problema è che questo tipo di atteggiamento questo tipo di attenzione all'impresa ha fatto finire
Fatto pensare che il centro dei problemi dell'impresa come se risolti i problemi dell'impresa risolto i problemi del rapporto fra l'impresa il mondo esterno il sindacato eccetera eccetera
Tutto trovi soluzione perché trovino soluzione anche i problemi che riguarda il sistema nel suo insieme è una cosa direi non detta dagli studiosi ma spessissimo che appare traspare dalla da alcuni dal molti saggi del della lettera dura degli anni ottanta
Ora la nostra indagine semplicemente sembra indicare quanto questo atteggiamento questa fiducia nella nella capacità delle imprese di fare le scelte efficienti di avere comportati efficienti sia poco consistente
Indica pure ovviamente a maggior ragione quanto è discutibile l'idea che l'efficienza aziendale ed efficienza del sistema nel suo insieme coincidano insomma una cosa molto fantasiosa
Ultime due riflessioni
Non abbiamo dedicato di più nella nostra articolo alla lastra segnala letteratura ecco l'impressione che abbiamo e che probabilmente se vogliamo raggiungere livelli di conclusioni meno
Non dico banali perché non è banali meno specifici dobbiamo ritornare al modo con cui era corso di dibattito negli anni settanta sessanta settanta
Sullo sviluppo economico ad avere un dibattito di sistema che guardava il sistema nel suo insieme e quindi nel sistema coglieva le differenze le diversi dagli con l'altro ieri Becattini ne parlava altri altri altri relatori ne hanno parlato nel il coglie la complessità del sistema
Solo se cogliamo la complessità del sistema probabilmente riusciamo anche a diciamo recuperare
Quella che io continuo a considerare un un punto fondamentale per la politica di politica cioè che che la nostra nostro ritardo strutturale farne se siamo consapevoli che abbiamo industria che non è tutta industria moderna che è un'industria diversificato solo così potremo impostare politiche intervento che permettano di ridurre strategicamente un divario che ancora c'è grazie
Padova tra luglio
Succedere
Chiappella il che ha presentato il suo lavoro
Colonna acqua cella era Mazzotti adesso la parola Agnese Uta
Credo che si sente credo che il mio intervento nella mia presentazione del lavoro che nel libro si colleghi
A in maniera abbastanza una stretta con le ultime riflessioni lo sente
Questo
Circa parlare qua
Brent dottoressa
Lo stato di laddove
Allora dicevo che il collegamento con il con l'esposizione che ha fatto adesso Schiattarella della loro contributo
E testamento importante sui due riflessioni finali che ha presentato cioè sul ruolo centrale che nella l'equilibrio complessivo o dovrebbe svolgere le imprese
Una una visione che ha premiato gli anni Ottanta
E l'esigenza di guardare il funzionamento dell'economia come un sistema un sistema complessa
Io il mio contributo riguarda la finanza e sappiamo tutti che le aste di finanziare sosta dei protagonisti
Anche nella visione così quotidiana
Degli anni ottanta che non si ricorda le grandi tematiche sull'innovazione finanziaria l'euforia di Borsa le liberalizzazioni finanziaria però i problemi finanziari sono anche legati alla
Potenziale ricorrente timore di una crisi finanziaria di difficoltà finanziarie ovviamente
Basate spesso su una evoluzione in corrente al debito pubblico dal quale deriverebbero una serie di altre conseguenze eccome
Questo intorno a questi profili finanziari sia stata legate giustificata l'adozione di politiche monetarie di cui anche in questa sede se ne parlato
Questa crisi finanziaria non sei presentata non si è verificata almeno fino al novantadue prendo novantadue come spartiacque tra un primo al dopo anche se ci sono stati diversi
Eventi anche significativi di instabilità in cui l'instabilità finanziaria si è manifestata
Questo separazione induce a domandarsi almeno questa la domanda che mi son Pato spero che sono domande importante perché mai quali sono i motivi che a livello complessivo questa crisi sempre temuta non si è realizzata la seconda cosa sulla base di elementi di questa riflessione se questa crisi del tutto rinviata riassorbito oppure è ancora latente
A questo punto il nella riflessione che
Conducono il lavoro è quella di riguardare prima quali sono i specifici fattori che hanno condizionato l'evoluzione finanziaria negli anni ottanta
Per poi verificare in quale maniera
Illiquidi perché sono formati soli risultati sufficientemente stabili ora è noto che il ruolo della finanza nel suo complesso
Sia che essa si è espressa dall'attività di mercati se che s'è spesa riferita all'istituzione e quello di allocare tra i risparmiatori lo stock di ricchezza esistente ricchezza finanziaria esistente
E da questo punto di vista la condizione e che i saggi col saggio sulle utile per semplicità anch'essi forma
Sul mercato sia tale da corrispondere a quella che l'aridità tesa quindi ha una prospettiva del futuro circa il le le attività che vengono coinvolte
E in effetti il problema è quello della promessa credibile che quelle attività finanziarie forniranno il reddito sulla cui base attualmente si forma il l'equilibrio finanziario
Ecco da questo punto di vista noi dobbiamo chiederci se come mai queste promesse questa credibilità della garantire il rendimento sia stata
Sia stata conseguita in un momento in cui come sappiamo tutti c'è una fortissima dinamica di quella che è stata chiamata i debiti gemelli debito pubblico e debito estero
E in cui alcune indicazioni è stata adesso date nella relazione precedente il settore produttivo dava una particolare risposta al problema del recupero della completa nei confronti dell'estero
Ora son temi che sono ricorrentemente Stati sviluppati in questa sede anche in questi giorni e poi nella Bibbia e nel dibattito più ampio e quindi io richiamerò molto li richiamerò molto brevemente mettere punti che mi interessano
Certamente noi abbiamo assistito in questo io in questo rione in quel decennio che diciamo termina convenzionalmente nel novantadue
Con una dinamica a del debito pubblico che come ognuno sa rappresenta anche la dinamica corrispondente se non proprio univocamente determini e determinata a una crescita della ricchezza privata
Però non è soltanto me intatta la ricchezza dei risparmiatori privati e quindi lo stock di ricchezza da allocare sui mercati ma è cambiata anche qui le innovazioni hanno fu fornito uno strumento potente la diversificazione qualitativa di questa ricchezza
Ci sono stati interventi che sarebbe lungo descrivere però in cui c'è stata un'un meccanismo che ha permesso ha favorito l'orientamento dei risparmiatori verso forme di ricchezza più redditizie ma anche più rischiose
Ma non questo ma ha riguardato tanti risparmiatori privati detentori di questa ricchezza mette in ansia aria ma come è stato indicato ripeto dal contenuto di Schiattarella che si basa sui dati Mediobanca ai miei riguarda la Centrale dei Bilanci però il il sui dati riguardano esclusivamente i grandi gruppi io ho guardato anche gli altri gruppi ma però mi sembra che sostanzialmente nella sostanza pur con le ambiguità di questi dati le conclusioni mi sembrano sufficientemente analoghe ha riguardato dicevo non solo i senatori ma anche l'impresa
Hanno curato una maggiore quota di finanza Interna dei propri fondi interni sono dati più in maggior misura aspetta alla ad attività finanziare piuttosto prima autorizzazione tecniche hanno modificato la loro struttura del passivo accentuando accudire quelle forme di Collocamento del dei di
Di passività che trasferiscono ai risparmiatori parte del rischio produttivo
Mi riferisco a tutte le forme in cui si espande il capitale netto
Però l'innovazione più importante quella che darà luogo poi alla crescita dei quello che un secondo dei debiti
Visto che i debiti il debito estero e che cespi d'innovazione più importante è stata l'orientamento verso l'estero di sia dei risparmiatori sia dei dell'impresa ed aumentata le grandezze lorde di
Accumulo di attività sul resto le grandezze lorde delle passività sulle stesso Nomentana
Questo se collegato ovviamente con l'altro elemento centrale per determinare l'equilibrio bella da l'equilibrio finanziario complessivo cioè l'adozione della politica re di una particolare politica monetario
Una adozione di una particolare politica monetaria che quindi lo ripeterei interventi fatti fin dall'inizio in questo in questo convegno
Fanno parte anche di un consolidato dibattito ormai esterno
In cui l'obiettivo della banca centrale est sembra si dice si giustifica se è stato quello di disintegrazione are l'economia dal fine degli anni Settanta
In poi inducendo una ristrutturazione dell'apparato produttivo i due termini sono strettamente con essi da un lato di sensazione dall'altro recupero di competitità recupero di capacità dell'apparato produttivo di essere presente
Sui mercati sui mercati internazionali
Possiamo dire che in qualche misura l'obiettivo l'obiettivo intermedio il il il punto di riferimento che la banca centrale a
Ho utilizzato è quello di tener conto di controllare il cane sotto controllo quello che il debito la posizione netta sull'estero dell'economia nel suo complesso Carletto deve essere ufficiali significa nient'altro
Che già ricordava Graziani in questa sede quello di sterilizzare
Parte dei vantaggi che potevo derivare da detratte le congiunture strizzando accumulando riserve riserve ufficiali nel questo appare in abbastanza evidente secondo me ne ho riportato un grafico grafico tre del mio lavoro che per
Comunitari temporale funzionamento tecnico preferisco non presentare pro da cui si vede una sorta di barriera oltre il quale le riserve ufficiali non sembrano e questo rispecchia
Nonostante la ciclicità dei movimenti rispecchia probabilmente con o nell'orbita visivamente questa conclusioni di politica
Se questa è il tipo di assetto che si era formata e nemmeno ottanta e che permane per tutto l'arco degli anni ottanta
Pirelli il il problema che noi si che mi sembra di doversi porre eccome
Questo assetto in una situazione di grande di grande dinamica di di grandi trasformazioni come questo assetto viene continuamente per un periodo lungo si parla quasi di quindici anni viene continuamente convalidato cioè il in che maniera in altre parole
C'è stata coerenza tra le attese del mercato finanziario e la realtà i valori correnti della sulla profittabilità sulla vita che coerenza c'è stata sapere tra li sto che del mercato finanziario deve gestire e i flussi di nuova ricchezza che sappiamo sono stati fortemente fortemente al intensi quindi due condizioni in qualche maniera problematiche per capire per spiegare perché mai questo questo mercato abbia tenuto e come si presenta alla fine del periodo
Da questo punto di vista mi sembra che vada posto l'accento
Sul sul primo dei due fatti da un lato noi abbiamo che la redditività la delle attività finanziarie
Solo collegate estremamente in maniera netta ecco i risultati produttivi dell'apparato industriale o della della o della la Prato proprio nel suo complesso
E poi e dove ci troviamo in presenza di un fatto che è spesso ricordato
Nella relazione di quelle ritardo anche emerge con forza
Che il che lo sforzo fatto dal nostro apparato produttivo su tutto quello aperto alla competitività estera quell'esposto e si di innovare di forzare la innovazione tecnologica l'introduzione di tecnologie di fronte una la ricerca di flessibilità nei confronti di per affrontare un mercato molto più volatile rispetto a quello del decimo presidente ma che questi risultati
Si presentano soprattutto dopo l'ottantasette emergono con maggiore evidenza si presentano del tutto insufficiente si pentono ampiamente insufficienti ma insufficienti proprio in termini di bilancia commerciale gli anziani come sociale
Che viene garantita
Migliore ma viene garantita soprattutto sua base dati disponibili dalla da quei settori tradizionali che più o utilizzano una competitità più sfruttano una miglioramento di compiti da in termini di prezzo piuttosto che
Una completa in termini non di prezzo
Questo avviene questa difficoltà questi risultati storici accenti si realizzano nel momento in cui un periodo in cui c'è un forte sostegno della domanda pubblica su un ponte Stella domato pubblica sia direttamente al sostegno dei processi di ristrutturazione sia indirettamente prove diretta
Come dire a al sostegno alla recupera la garanzia del consenso del consenso sociale e consenso politico
Da in effetti qui De Cecco ricordava un certo monto nel dibattito che se è stata una decisione di non accettare da parte della politica economica la deflazione probabilmente c'è stato un problema di non definire o di non riuscire a definire di non a poter definire la distribuzione dei costi da deflazione che ha impedito in qualche maniera di assiste tenuto ha mantenuto la domanda pubblica elevata
Però questo problema cioè il fatto che la propria in qualche maniera redditività complessiva della ricchezza finanziaria sia si accompagni a un risultato del settore produttivo insufficiente
Ma porrebbe dei dubbi come mai profittabilità attese Previtali corrente siano rimasti in qualche in qualche misura coerenti tra di loro tale da impedire che una crisi finanziaria si innesta asset si diffondesse
Ed è che da questo punto di vista il punto centrale
Che spiega che permette di spiegare a questa coerenza e i grossi processi di redistribuzione che si sono registrati all'interno della società Italia negli anni ottanta che hanno accompagnato
Questo il processo hanno mantenuto hanno garantito che questo squilibrio non si manifesta
Da questo pure il a c'è stata Lignani ottanta sono segnati come ricordavo come in qualche miniera
Riporta Nicola Rossi nel suo saggio come nel libro che ho scritto con Citerone
Accentriamo questo aspetto ricorda come ci sia una modificazione notevole di regole all'interno regole che poi si trasformano indi in diverse regole distributive sia dal lato dell'offerti
Vent'alibi retributivi si ampliano
Si si riducono di garanzie sul nel rapporto di lavoro si passa da un'occupazione dipendente l'occupazione più precaria si riduce lo spazio del mondo garantito c'è tutta una serie che sul lato dell'offerta riprendendo la visione che l'efficienza produttiva reticenza nella fabbrica rende efficiente il sistema vengono attuate
Così come dal lato della domanda si si verifica tutta una modificazione della lego distributive il bilancio pubblico modifica
La sua composizione sia dal lato della Spesal sia dal lato delle entrate cambiano
Il peso o alle e la struttura del trasferimenti presso enti pubblici c'è una grossa operazione che fu una grosso meccanismo di redistribuzione nella direzione di una distribuzione del reddito meno per i quattro
Questo si associa e contribuisce alla crescita di una serie di dualismi che
Di cui io me vedrò quelli più rilevanti dal punto di vista della mie considerazioni
Dualismi che hanno che sono soprattutto su due aspetti mi sembra di porre di dover porre l'accento uno è che questa forte ridistribuzione determina o una
Forte di seduzione direi di tipo a livello per essere chiari a livello di distribuzione di fasce di reddito più che di una rete sicura distribuzione di carattere funzionale tra profitti e salari
Però le fasce di reddito vengono coinvolte vengono coinvolte vengono favorite le fasce alte Trento questo è indubbiamente effetti di stimolo di sostenimento
Del ristagno ricordava Baldassarri che soltanto alla fine degli anni ottanta la quantità di risparmi in termini reali viene ricostituita all'interno della nostra economia rispetto a quella che era prima della grande frazione degli anni settanta
Però a questo riguardo
Questa osservazione dovrebbe se come se conato situazione quella che faccia che quando
Di fronte alle proposte di deflazione all'economia per poter compensare coloro che erano stati direi
Scoraggiante che avevano trovato delle perdite dovute all'inflazione presidente ricordava che i risparmiatori finali e proprie pittoriche tra finale non sono gli stessi di quelli che sono state che avevano subito le terre che dall'INPS dall'inflazione
Se e questo direi vale a maggior ragione per le cose che ho detto prima per l'economia italiana tante
Ma se lo raggiungiamo che alla distribuzione della alla distribuzione del alla redistribuzione del reddito si associa anche questa ricostituito ricchezza abbiamo un un indice fortissimo di quello che è stata il processo di redistribuzione ricchezza all'interno del nostro del nostro sito del nostro Paese
Però non solo questo
Abbiamo detto che il passaggio di di di questi di queste fasce di reddito verso i il redditi forme più rischiose di reddito fa sì che il rischio produttivo quindi i risultati negativi che eventualmente si possono incontrare l'apparato produttivo si concentra al di fuori delle imprese e quindi rendendo il mercato finanziario più sensibile alle attese al cambiamento di attese quindi ai pericoli
Di modificazione
E questo rende ancora più in qualche maniera più attenta ai più se volessimo dire così isterica la gestione Della politica Montali
A questo livello di considerazione sul gli effetti che ha avuto sulla ricchezza finanziare quindi sul risparmio dobbiamo aggiungere l'altro elemento sufficientemente noto qui passo rapidamente che che questa ristrutturazione finanziare il
Uniche danno dalla
Che vanno dalla capacità dell'impresa di godere per i grandi impresa dico deve di maggiori capacità di operare su diversi mercati sul mercato finanziario nei confronti di banche ha favorito il fidanzamento dei grandi complessi a sfavore delle piccole imprese non solo del piccolo e impresa le imprese minori dimensioni
Ma anche anche di quelle che più sentivano a sfavore di quelle che più sentivano la stretta dopo l'ottantotto delle condizioni di sbocco del loro protezione delle in piccole imprese esposte nei confronti dell'estero
Tutto questo ha portato la decretazione ancora più netta all'interno del sistema e si nota grafici undici e dodici del mio libro cercano di mostrare come in questa direzione coloro che erano stati avvantaggiati dalle condizioni senza le più favorevoli
Hanno in quattro che era ottenuto un risultato interni di immobilizzazioni tecniche di accumulazione minore delle altre imprese che invece sono risultate più svantaggiate
In sostanza quello che e il il senso di questa analisi potremmo dire in in e una battuta
Il tipo di politica economica monetarie
Deve fiscali il processo di redistribuzione a in qualche maniera è riuscita a stabilizzare il sistema finanziario ma producendo presumibilmente ecco con la cautela che c'hanno queste conclusioni cocktail che sia avere in questi conclusione a produrre un sistema finanziario più fragile uscita finanziarie in cui i problemi che avrei potuto garantire illa la solidità
Ma non si sono non si sono deprezzati
Ed è su questa fragilità che in qualche maniera dovremmo riflettere per immaginarci il
Il prossimo futuro
E sono e concludo rapidamente
E su tre linee mi sembra che si possa prospettare quello che gli elementi di una valutazione di una strategia di politica economica
A fronte di questa fragilità né quello che stiamo osservando che mi sembra di osservare nella nelle linee politica economica attuale è quello di voler allentare il vincolo estero un elemento importante delle difficoltà
Che questa struttura generato con una sua valutazione
Così come c'è una pressione per ridimensionare livelli quel fare per ridurre il peso degli oneri finanziare il rientro del debito pubblico così come la politica industriale si presenta ancora mi sembra legata alle stanze siete grandi gruppi ha la delega i grandi gruppi così come c'è una ricerca di consenso sociale a per vie diverse provvedesse mentre condizioni di di lavoro e di vita su questi su queste vie credo che ciascuna di queste non si presenta rischi da sola
Capace di dissolvere il proprio trasferita finanziario
Il queste linee a me sembrò che ripropongono ancora
Perché la linea percorribile
Ho perline che plausibilmente erano pericolosi saranno quelle di accentuare la stessa direzione del passato o il problema della convalida del sistema finanziario però a questo punto il problema che sorge se
Un'intensificazione in quella direzione in grado ancora vive ancora margini per garantire contemporaneamente stabilità economica stabilità sociale di un contesto di stabilità finanziaria con questo dubbio concludo il mio discorso
Grazie accusati di assunta la parola ora a al nostro ospite Paolo Garonna che ci parla della parabola dei servizi in Italia
Con testo
Lo sfondo ragionamenti successivi vorrei richiamare i principali indicatori aggregati della dinamica del terziario
Negli anni negli anni ottanta
I servizi destinabili alla vendita guadagnano nel Periodo quote di mercato tanto in termini di valore aggiunto che in termini di occupati di terziarizzazione dell'occupazione
La quota di lavoro irregolare
Si mantiene nel complesso costante anche se nel decennio un andamento diverso tra il primo sotto per la prima metà degli anni Ottanta c'è una tendenza all'aumento nella seconda metà invece la tendenza alla riduzione
Del lavoro irregolare nei servizi mentre nell'industria lavoro irregolare sulla base delle nostre stime tende ad aumentare nel complesso del periodo ovviamente resta un gratta di livello perché alla fine del periodo
L'industria al diciotto per cento circa il sedici sono il ventidue per cento comunque non molto lontani
La crescita del volume della produzione
Si mantiene superiore la crescita del valore aggiunto questo significa che aumenta l'incidenza per i servizi dei costi intermedia dei costi intermedi nei processi di produzione e quindi cresce l'integrazione del settore nella struttura industriale un dato questo che è confermato anche dalla delle analisi delle tavole intersettoriali e dalla confronto tra i tra la dinamica dei servizi alla produzione producer Services rispetto a quelli al consumo in servizio la produzione ha una dinamica molto più vivace di quella dei servizi
Al consumo
Investimenti a prezzi costanti crescono nel terziario
E crescono significa menti la mente di più
Che nell'industria andiamo dato per le macchine attrezzature e prodotti vari ecco abbiamo un più sette virgola quattro per cento per il comparto dei servizi che si confronta con più zero virgola otto il mediano ovviamente
Per il per i per l'industria questo cresce anche questo è significativo il rapporto capitale lavoro anche in presenza di un forte aumento della occupazione dei servizi anche rapporto quindi l'intensità capitoli sia dei processi produttivi dei servizi
Sembra aumenta se poi guardiamo le dinamiche dei prezzi migliorano come noto le ragioni di scambio
Rispetto all'industria questo significa peraltro che c'è una perdita di competitività di prezzo nel comparto dei servizi e una pressione inflazionistica maggiore del comparto dei servizi questo però si riflette anche delle dinamiche dei costi
Dinamiche di costi relativi a cui sono soggetti i servizi perché i costi intermedi dei servizi
Crescono di più
Dei costi intermedi dell'industria il costi unitari costo del lavoro per unità di prodotto crescono significativamente di più nei servizi e tuttavia questo è un dato interessante
La crescita delle retribuzioni pro capite o dei redditi da lavoro per ha detto e nel periodo minore nei servizi rispetto all'industria anzi
Nel decennio
Si determina il sorpasso partendo dalla posizione in cui le retribuzioni pro capite sono superiori tendenzialmente storicamente lo sono sempre stati nei servizi rispetto all'industria la dinamica più accelerata delle redditi pro capite delle retribuzioni pro capite dell'industria determina nel corso del decennio
Un sorpasso tanto che all'inizio degli anni ottanta non avevamo sugli interventi da lavoro pro per ha detto del terziario superiori di circa nove punti percentuali spettacoli dell'industria la fine del periodo ci troviamo invece con aree di lavoro però detto interiori di quattro cinque punti percentuali la quota di profitti
Sul valore aggiunto è lievemente superiore ma sostanzialmente resta stabile nel conflitto distributivo in sintesi
Non si evidenziano grandi variazioni c'è la maggiore profittabilità e la perdita di competitività di prezzo che segnalano i servizi
Una maggiore una minore competizione rispetto all'industria d'altronde le retribuzioni pro capite crescono di più dell'industria occorre anche tener conto cosa di cui si è parlato ampiamente nella prima sessione di questo convegno del ruolo giocato lo slittamento del cambio almeno fino all'ottantasette
A sostegno delle industrie soprattutto dell'industria soprattutto la grande industria come è stato bene notato nella discussione che abbiamo avuto nella prima sessione di questo convegno quindi è compreso se guardiamo queste dinamiche
Mi pare che la tesi della modernizzazione
Esca abbastanza solidamente confermato da questo quadro rispetto invece alla tesi
Dell'arretratezza del gatto di competitività del gatto di performances copie in questa conferma ci viene anche dai confronti internazionali perché anche lì senza richiamare tutti i dati per per economia di tempo anche lì nel decennio l'Italia recupera le basse posizioni iniziali in termini di grado di terziarizzazione tanto dal punto di vista del valore aggiunto che dal punto di vista della occupazione
Fin qui arrivano i dati e le analisi di una letteratura peraltro che molto ampia varie voci e che ha detto
Quasi tutto su questo su questo periodo qual è il fatto nuovo
Che oggi ci troviamo a considerare il fatto nuovo è la recessione dei primi anni novanta
Sono i dati analisi di questa recessione tra gestione delle un crollo del terziario
Tanto dal punto di vista dell'occupazione chi del valore aggiunto senza precedenti vede un mantenersi delle dinamiche di costi unitarie di produttività e dei margini nel comparto dei servizi che non trova riscontro rispetto a quello che era successo nella recessione precedente negli anni ottanta
Vede una perdita di quota di mercato in settori importanti del comparto dei servizi come il commercio come gli alberghi
Dei pubblici servizi servizi che si ridimensionano di quasi quattro punti percentuali all'anno nei due anni nel novantadue novantatré rispetto al prodotto interno lordo vedono un aumento della competitività di prezzo in molti settori dei servizi come in Corea il commercio
I trasporti interni le comunicazioni quindi un comportamento più virtuoso dal punto di vista della della della pressione inflazionistica e quindi anche qui ribalta momentino ribalta la il quadro che ci veniva dalla dai dati che prima avevo evocato ecco la domanda che ci poniamo e ci siamo posti è dobbiamo ritenere questi cambiamenti rilevanti come una semplice e temporanea quindi interruzione ciclica di un processo di modernizzazione che sta procedendo o non c'è qualcosa la l'ipotesi chiamo di svolgere la tesi che proponiamo è che ci sia invece qualcos'altro ci troviamo di fronte a un processo abbiamo chiamato i detersivi d'azione per analogia analisi che era stata fatta sulla deindustrializzazione all'inizio degli anni ottanta
E che il segnale segnala l'avvio di un processo preoccupante di perdita di capacità di compensazione e di assorbimento occupazionale del terziario di destrutturazione di capacità Prost produttiva che in prospettiva pone dei grossi rischi e sistemi produttivi
Dal punto di vista non soltanto dell'occupazione ma anche dei vincoli degli ostacoli crescenti allo sviluppo e che poi per quello che ci interessa soprattutto in questa sede retrospettivamente ci impone di riesaminare l'evoluzione degli anni ottanta per capirne
Quella per capire che quello mai si viene come configura compilando come una vera e propria parabola e quindici e spinge a rimettere fondamentalmente in discussione
Tanto la tesi della modernizzazione ristrutturazione quanto quella dell'arretratezza o del ritardo che verrebbe di per sé è superato dalla pura e semplice europeizzazione l'economia italiana
Cioè si si evidenzia mi sembra una tendenza a scaricare le funzioni terziarie a valle dei processi produttivi da mostri
Fino al consumatore e e persino oltre così che ad esempio dalla gestione delle scorte dalla gestione dei tempi morti della dizione delle scadenze delle giacenze si passa invece all'autogestione dei The
Pd attese delle code da parte del consumatore o del beneficiario del servizio ovvero per dare ancora un esempio
Al trasporto dei prodotti alla densità della distribuzione e quindi alla diffusione dei punti vendita si sostituisce il ponte il pendolarismo dello shopping
E l'auto in formazione sui prodotti e il self service oppure questo è l'ultimo esempio si scaricano sulla famiglia e sulla produzione domestica servizio meglio funzioni e compiti terziari
Che non si riesce a soddisfare a fornire in ambito istituzionale di mercato e che quindi finiscono
Al di fuori persino dei confini convenzionali della produzione che finiscono nel fai da te dei servizi familiare nella cura nell'assistenza all'istruzione che si presenta nell'ambito del produzione domestica voi sapete bene che per quanto
Il cambiamento Diego nella contabilità nazionale introdotto nuove se ne ha abbia esteso ampliato per quanto possibile il concetto di produzione tuttavia i servizi prestati nell'ambito domestico dai componenti della famiglia restano al di fuori della con dei confini della produzione questo non soltanto per come ce l'ha poi per modello di di sistema produttivo
Che si Kissin che abbiamo configurato
Ecco
Sì questo
è quello che
Se questa è la tesi ecco come cercare di illustrarla con l'evidenza tratta dai sì della recessione
Ci sono vari spunti nel pay per view ne propongo perché si tratta di spunti a livello indiziario per così dire ne propongo un paio anche per ragioni di tempo il primo ovviamente quello più impressionante il crollo dell'occupazione Tel terziaria che non trova
Eppure se da dimensioni precedenti nel confronto col ciclo prescelta col ciclo precedente ma che anche l'appoggio se la qualità non trova precedenti perché colpisce
Indipendenti soprattutto femmine il centro nord nel Sud la contrazione soprattutto di occupazione industriale colpisce i giovani le donne nelle classi centrali di età che gli anziani
I dati per professione questi sono ecco devo dire nei in questa analisi del del l'ultimo ciclo recessivo ci ha aiutato molto il fatto che vengono fuori nuove fonti di dati tra queste l'indagine la nuova indagine sulle forze lavoro ci consentono di segregazione per professione ci fa vedere che ad essere colpite sono le professioni più qualificate
Le professioni intellettuali professioni connesse alle vendite e dei servizi
Le quote funzioni terziarie in qualche modo anche dalla stessa industria mentre invece si salvano in qualche modo le professioni tecniche intermedi ad essere colpite sono anche le professioni estremamente dequalificante quindi c'è un effetto di depolarizzazione
Abbiamo svolto una semplice analisi Schiff scena per separare l'effetto di cambiamento di struttura settoriale composizione settoriale da quello invece arriva la sutura professionale da cui emerge come e proprio il cambiamento di mix professionale che spiega meglio le variazioni nell'occupazione quindi segnala una crisi dei profili professionali terziario la loro collocazione processo produttivo si badi bene poi gli ultimi dati quelli che sono emersi subito dopo diciamo la chiusura
Del Poeta che quindi ci danno un quadro congiunturale completamente diverso
La ripresa una ripresa anzi
Una ripresa molto vivace persino superiore a quello che si attendeva la caduta occupazionale continua
E in alcuni settori
Del terziario parlo del terziario come il commercio i trasporti e i servizi alle imprese persino sì aggravarsi approfondire
Secondo
Seconda serie di indicazioni le vorrei trarre dalla piccola e grande commercio dalla dalla dall'analisi di quel settore che vietava Snorky amava il settore delle transazioni settore in cui si scambiano si fanno valere i diritti di proprietà ecco mentre nella recessione degli anni Ottanta la ristrutturazione dell'industria si accompagna alla crescita di occupazione e di impresa
Nel settore commerciale di piccole imprese medie imprese commerciali novantadue novantatré abbiamo una concentrazione della crisi sulla proprio sulla piccola e media impresa commerciale
L'indice delle vendite stato anche questo è un dato nuovo perché è un dato prima avevamo un indice delle vendite che sta coglieva soltanto lamenti la grande oggi abbiamo anche un campione sulla piccola e quindi l'indice delle vendite
Ci fa vedere come sia fortemente colpita la piccola e media impresa e il settore non il settore non alimentare quest'ultimo presenta dirittura variazioni di segno negativo mentre invece la grande distribuzione nel Complesso
Nel complesso tiene c'è quindi uno spostamento dalla piccola dal piccolo al grande commercio una concentrazione ecco come valutare questo cambiamento strutturale
Che implicazioni questo cambiamento ha per l'efficienza ecco qui una qualche indicazione ci viene dalla indagine pilota che abbiamo condotto con il Eurostat sul settori distributivi
Perché in questa indagine
Nella generale carenza occorre dirlo con grande chiarezza nella generale carenza di dati ci consentono di andare a fondo su questi indicatori di qualità qualche indicatore di qualità ce lo ce lo dà come per esempio la presenza di parcheggi di self service
Negli esercizi e da questo a livello comparativo si vede come in fondo
Il nostro il nostro settore di piccola piccola e media impresa non sia poi tanto messo male perché ad esempio è quello che riesce a vedere anche nelle piccole dimensioni strutture di self service
Seconda ragione considerazione l'efficienza in realtà del settori settore distributivo alla realtà valutata relazionale caratteristiche dalla domanda alle caratteristiche degli insediamenti urbani dei trasporti alle condizioni a delle condizioni quindi più generali che in Italia sono certamente profondamente diversa da quelle certamente degli Stati Uniti ma anche di Francia e Germania da questo punto di vista la di l'analogia forse più più utile e e con il Giappone che non a caso presente anche qui una alta densità di esercizi commerciale infine qualche una riflessione sul ciclo di vita delle forme di vendita e qui c'è un dallo studio l OCSE sui sistemi distributivi che ci dà alcuni elementi riflessioni interessanti fa capire come abbiamo oggi un aumento di accessibilità e di densità
Dei piccoli esercizi Genet specializzati vedere se ti Convenience store su quelli cioè che sono aperti la domenica che sono aperti nelle ore nelle ore non di business
Ecco questa tendenza in qualche modo ci deve incontro tenti in controtendenza mentre invece siamo certamente in ritardo e questo però come tutti gli altri Paesi europei nello sviluppo degli ipermercati e dei centri commerciali di grandi servizi specializzati mentre in per quel che riguarda la il declino di forme di vendita con i grandi magazzini supermercati qui ecco in qualche modo la tendenza al declino Italia segue la tendenza al declino degli altri paesi se le cose stanno così ecco gli indizi ovviamente questa io
Non la chiamerei nemmeno una una una ipotesi la chiameremo una congettura che si augura di essere smentita
Se le cose stanno così noi dobbiamo profondamente riconsiderare la evoluzione degli anni ottanta e dobbiamo riconsiderare la non più di una divisione aggregata che comunque in un comparto come quelli come coautrice come quello di servizi in Italia sia di scarso aiuto ma dobbiamo vedere la per fax che dobbiamo distinguere
Meno quattro falsi una prima fase fino all'ottantatré di deve ti cavitazione della grande industria e di assorbimento di occupazione nel terziario
C'è un forte c'è cauto occupazionale
Dell'industria della grande industria in particolare che viene assorbito dai servizi che svolgono certo un ruolo spugna un ruolo residuale ma che svolgono anche un ruolo di ha solo di di assorbimento di funzioni terziarie quindi fu profondamente complementare
Alla alla ristrutturazione dei processi tutti dell'industria su questo sulla complementarietà tra processi produttivi snelli e crescita l'integrazione intersettoriale credo sia stato detto tutto le analisi affondano tra l'altro una ricchissima
Tradizione di pensiero economico italiano dal subsistema ritratta ai settori verticalmente integrati di Pasinetti fino alle analisi poi del punto del decentramento produttivo e dell'integrazione industria terziario di Momigliano etica e di Luigi Frey
Però si apre poi subito dopo una fase diversa la ripresa della crescita industriale la modernizzazione dei servizi a metà diciamo degli anni ottanta una fase che in cui certo la le politiche dei redditi da un lato e quinti che porta ogni situazione e le politiche di flessibilizzazione anche del mercato del lavoro finisco avere un impatto importante
Sulla sui servizi e quindi svolge un ruolo di sostegno ai processi di modernizzazione del terziario i processi di ristrutturazione dell'industria che viaggiano quindi insieme
Nel periodo successivo diciamo a partire dall'ottantotto
Fino fino alla recessione vediamo una fase in cui la la crescita single cui la stessa industria perde competitività e i servizi rallentano comincia a mordere
Il vincolo il vincolo esterno imposto dalla dai cambi rigidi il sistema nel suo complesso fa fatica ad aggiustarsi in termini reali e in termini di competitività non di prezzo e ad adattarsi al nuovo scenario non a caso in questo quadro che poi nasce il progetto di grande mercato europeo è un progetto che però come abbiamo visto dalla discussione precedenti sessioni
Si realizzerà e anzi soltanto molto dopo il fondo ancora non si è compiutamente realizzato fino poi all'ultima fase che è la fase di terzieri di detersivi dazione di crisi
Dalla quale malgrado la ripresa malgrado la forza del congiuntura
Io credo non siamo ancora usciti perché certo la ripresa oggi viaggia con il vento in poppa ma la crisi del terziario continua e questo apre prospettive inquietanti per il mercato del lavoro per la piccola impresa e a medio termine per lo stesso processo di sviluppo l'unica consolazione ma qui io non vorrei che l'ironia
Sfocia asse nel sarcasmo che certamente non sarebbero in quanto la seduta di questi problemi
è che ci troviamo pienamente agganciati all'Europa
Perché questo poi non è altro che un modo di manifestarsi di una crisi che europea per certi aspetti è globale
Da questo punto di vista si è esaurita la diversità del terziario iter italiano con i suoi elementi di arretratezza e riferimenti di debolezza ma anche con i suoi limiti di corrispondenza d'una diversità che in fondo caratterizzava l'intero sistema sociale l'intero sistema
Istituzionale strutturale
Del Paese
Ma questo significa che noi ci troviamo a che fare con una crisi
Forse ancora più complessa crisi dimensione europea e per certi aspetti globali quindi forse ancora più complessa da fronteggiare
Grazie Paolo Garonna non solo per la sua bella relazione ma perché anche l'unica finora in questa sessione che si è attenuto strettamente al tempo
Grazie messaggio allora la discussione iniziata da Luigi Spaventa
Grazie ai colleghi di economia e commercio per avermi invitato da quella che credevo essere una discussione di per il personale che stamattina gratuitamente gravemente si è rivelata essere la discusse la recensione di un libro già pubblicato
E temo tuttavia che i colleghi abbiano fatto un duplice errore invitandomi del primo di invitarmi a discutere cose sulle quali sono poco o nulla competente
E in particolare questioni settoriale il secondo perché leggo sul retro del libero che le tendenze più recenti sembrano dominate dalla saggezza convenzionale non idonee a gestire i problemi strutturali della nostra economia
Che proprio il cui conservatorismo economico prevalente nel passato ci ha lasciato in eredità e credo che è un certo punto potrete
Accorgervi che avete invitato qualcuno ex farti Busin fidelium
Ma
Ora sensazione generale e abitudine degli economisti soprattutto degli economisti italiani di tracciare quadri in cui prevalgono sempre le tinte scure
C'è sempre un mostro detto angolo e tanto meglio se in questo quadro si manifestano circoli viziosi dei cui componenti fanno presagire futuri inevitabili e peraltro raramente realizzate rovine
Tra tutti e tre in questi saggi pur se con specificazioni molto diverse il quadro intero nel caso vigna esulta un settore nel caso di Garonna un sottoinsieme di settore nel caso di Acocella Schiattarella Acocella è alla
A inducono al cubo
Ora verrebbe fatto di chiedersi ma l'osservazione sarebbe con Musa va dire qualunquisti che se eccome qualche parte di almeno due di questi saggi verrebbe riscritta oggi
Con una ripresa senza precedenti di produzione industriale di fatturato
Con Investimenti in forte aumento
Investimenti autofinanziati largamente tant'è che gli impieghi delle banche decrescono sono piatte
Con esportazioni che crescono al dieci per cento
Con un turn around di bilancio al corrente che era stato di trentanove miliardi di dollari nel novantatré superiore a quello di ogni altra paese che abbia svalutato
Con un avanzo corrente che a diciotto mila miliardi nel novantatré e tocca i quindici mila già nei primi otto mesi del novantaquattro ed è previsto persistere a venti trenta mila miliardi nei prossimi anni
Con il che naturalmente a i gemelli perdono un fratello ne rimane uno solo
Con
I deficit gemelli dico
Con imprese ben salde pur grosso secondo distribuzione ineguale fra settori e fra Regione
Ma io non saprei dare risposta a questa domanda se e quanto di questi saggi debba essere rivisto alla luce degli sviluppi più recenti che non sono stati
Per ora non hanno dato luogo alle prese al G tre rovine
Elencherò solo alcuni punti interrogativi in parte di carattere generale e in parte specifici
E i colleghi vorranno vorranno scusarmi se naturalmente espongo cosa su cui ho qualche dubbio più queste le cui sulle cose
Sulle quali sono a favore fermo restando che sono saggi che danno sono utilissimi e danno luogo ad utili meditazione
Un disagio generale
Che spiega anche la frammentarietà dei miei colleghi e dei miei poco dei miei punti dei miei commenti successivi deriva da ciò
Quali sono i modelli sottostanti ai quadri a tinte forti che ci vengono offerti
Vi è una qualche ragione teoriche
Per aspettarsi quei risultati
Di cui viaggiamo
Opera ascoltarci negli opposti talché i risultati possano provare Orbis provare un'ipotesi
O si tratta solo di fatti stilizzati che si compongono per una qualche ragione questo qua
E poi
Le cose che avvengono in questo Paese avvengono solo in questo Paese
A un po'di aspetto comparativo che è presente peraltro nella nella lavoro di Garonna
Forse sarebbe stato utile a un esempio la finanziarizzazione dell'economia l'aumento dei tassi reali
In un mondo viaggiò non piaccia sempre più indipendente interdipendente queste sono cose che sono avvenute ovunque Rengo alle questioni specifiche e quindi Fiorella sarò molto bene
A sulla il per quanto riguarda il lavoro di Garonna io sono molto d'accordo sulla diagnosi in questo caso veramente condivido il suo assoluto pessimismo
Da uno due anni che si può veramente prevede
E ne sono stato sempre convinto che il settore terziario non darà più aiuto all'occupazione e ancor più se al settore terziario privato si aggiunge quello pubblico allora le conseguenze sono ancora peggiori
I dati che gli offre sono nuovi e importanti e vorrei porgli due due problema sono sono proprio due punti interrogativi
Vi è stato un con movimento per così dire fra terziario inflazione crescita del terziario alta inflazione
Declino del terziario disinflazionistiche
Ora si tratta di un con movimento casuale ovvie qualche cosa dietro
Come è noto vi è una letteratura notevole che si è sviluppata in Italia proprio perché l'Italia era specifica da questo punto di vista in termini di prezzi relativi di settori e di produttività relativi di settore vietata una letteratura abbondante la quale ha cercato di affidare partendo da un vecchio modello svedese di affidare al terziario il ruolo di guida dell'inflazione
A sia dell'inflazione salariale sia dell'inflazione da altri da alti costi
Per effetti di imitazione e questo ruolo certamente è stato attribuito alla pubblica amministrazione per quanto riguarda l'aspetto salariale essendosi sempre osservato correttamente
Che era inutile predicare politiche dei redditi al settore privato quando chi predicava non faceva la politica dei redditi a casa sua
Ora a
Possiamo ritenere che vi sia stata una qualche relazione tra declino del terziario di situazione
Qua siamo su sabbie mobili devo dire
Ma poggia tutto su una intuizione che fu alquanto in risate vuol dire ma sulla quale mi pare occorrerebbe evitare di Enzo Cipolletta
Il quale sostenne De indicizzati all'economia e vedrete che cosa succede dal punto di vista del comportamento dei consumatori
A
Che cosa succede in termini di selettività dei consumi e di selettività alla ricerca del minor prezzo
Naturalmente dico sono sabbie mobili teoriche proprio perché non e formalizzabile ma mi chiedo se questo in qualche modo non sia avvenuto e se quindi
Un paradossale costo della di situazioni sia stato di avere eliminato a fasce di rendita al margine
Nel
In una situazione veramente Ri.Ca.Ra. Diana di produttività nel settore tessile
L'altra questione che riguarda che importanti vette importanti adesso
Riguarda se la politica tributaria abbia ha avuto effetto sull'occupazione terziaria e mi riferisco soprattutto l'occupazione nel commercio
Non v'è dubbio che l'introduzione della minimum tax piaccia o non piace
Abbia avuto Effeti di cancellazione
Di esercizi
Molto forte
Probabilmente è stato anche un fatto fisiologico proprio perché erano le fasce di inefficienza
Ma quello ma vi ritornerò poi alla fine
Questo pone un problema perché chiaramente la tendenza ad oggi della di questa politica economica di questa politica tributaria e di cercare di operare una restaurazione esattamente sul piccolo e sull'autonomia
Avrebbe questo Effetti
Occupazionale o avrebbe semplicemente infetti
Redistributivo
Per quanto riguarda il pepe via Corcella e altri io sono qua sono veramente proprio incompetente
A me pare mi è sempre parso ma non più che tanto insomma quindi parlo solo di sensazioni
Che mi è stato sempre un eccesso di attenzione nella letteratura industriale italiana o al prodotto per quel prodotto maturo io ricorda ancora i tempi in cui si diceva che l'automobile era finita e non si produce la più
O alle tecnologie di per sé ma a un prodotto che è diverso perché incorpora una diversa tecnologia forse si è fatto di questo si è fatto poco conto
Perché altrimenti mal si spiegherebbe
Che noi continuiamo a produrre dei prodotti che se li definiamo come prodotti sono i medesimi che sono prodotti anche in altri paesi a basso costo
Vorrei golose rare che probabilmente il sotto insieme
Definito maggiori in prese dagli autori è un sottoinsieme di casi specifici che hanno una qualche diversità
Perché
In un caso nel caso dei computer abbiamo una crisi di settore che si abbatte su tutto il mondo
Parzialmente queste vero nel caso della chimica nel settore dell'automobile abbiamo invece proprio un caso specifico di sbaglio di prodotto questo è stato di sbaglio di modelli la FIAT ha continuato a perdere quote di mercato
Perfino dopo la svalutazione sino a quando non è riuscita a trovare il modello nuovo da offrire al mercato o questo non traggo nessuna conclusione dico semplicemente che probabilmente a
Mettere tutto insieme può essere può indurre anche se questa dote gli alberi sono quattro quindi non c'è si può benissimo vedere la foresta di quattro alberi gli alberi uno per uno
Passo alla dei pallini esulta e mi scuso con i esulta sì siccome mi ha così verrebbe ad avere di essere un po'meno ignorante su quello che diceva lui allora c'ha dedicato più attenzione
E vorrei dire che mi sembra che il quadro illustrato poggia su una serie di fatti stilizzati alcuni dei quali io stento a riconosce
Che forse richiederebbe una maggiore documentazione
Va ne cito alcuni
Anzitutto sugli effetti redistributivi del bilancio pubblico la diagnosi di esulta appoggia tutta sulla circostanza che il pagamento di maggiori interessi ma ai contribuenti più ricchi e questo naturalmente per
Però io vorrei osservare confronto ottanta novantadue rapporti sul prodotto interno lordo
Vero è che gli interessi passato dal cinque tre all'undici e mezzo per cento ma le prestazioni sociali passano da quattordici e uno al diciannove uno per cento
Ira di lavoro dipendente dallo diciassette quattordici e tre
Ora come facciamo a dire che c'è stata una redistribuzione in un senso o nell'altro
Abbiamo delle analisi più fini
Che sono quelle condotte nero la nei lavori per il rapporto anche nel coordinate da Nicola Rossi
E il quadro che ne emerge anzitutto diverge da periodo a periodo negli anni ottanta cambiano le cose così come che sia nei primi cinque natante secondi cinque anni ottanta
E in secondo luogo a dir poco restano molti punti interrogativi perlomeno fin quando fino ad arrivare a fino al novantadue ponendolo come dato terminato
Ancora
Effetti del bilancio pubblico sulla propensione al risparmio
è che qua abbiamo svariati studi
A in particolare quelli raccolti nel grosso lavoro
Promosso dalla Banca d'Italia di cui curato da adattando Luigi Guiso Ignazio Visco
E di nuovo qua anzitutto noi rileviamo che c'è stata una riduzione anzitutto da vedere che risparmio parliamo perché qua ce ne sono tanti cioè lordo netto delle famiglie corretto per l'inflazione per i beni durevoli non corretto per l'inflazione dei beni durevoli quindi
Ma se guardiamo le definizioni consuete noi abbiamo per il risparmio privato una diminuzione non equivoca di risparmio netto il lordo
Fra il settantasei ottanta ottantuno ottantacinque e l'ottantasei novanta
Se guardiamo la cosa è molto meno evidente se si guarda al risparmio delle famiglie il quale non corretto diminuisce
Di un punto tra l'ottanta e l'ottantasette eri aumentar sino al novantadue mentre invece se lo si corregge pavé inflazione l'andamento varia assolutamente con l'inflazione a dimostrazione che i risparmiatori hanno una qualche illusione monetaria
Ma a
Mi sembra ecco non mi sembra del tutto home
Non trovo immediata evidenza sulla circostanza sulla
Crisi Dinho esulta secondo cui il bilancio pubblico avrebbe contribuito avvisi inflazionare una domanda che altrimenti frazionava per altri versi
Operando una redistribuzione dei redditi tale da dar luogo ad un aumento di propensione al risparmio spero verbalizzato giusto
La un secondo un altro punto che mi lascia
Mi lascia così un po'perplesso sono le conseguenze di la redistribuzione che sarebbe avvenuta negli anni ottanta
Io ce la vedo negli anni novanta dal novantuno in poi vedo una redistribuzione in corso negli anni ottanta ogni dato mi dà una
Sì tutto mi dà un aumento costante dei salari reali tutto il periodo
Paio di punti all'anno per tutto il periodo secondo l'uomo non si ravvisano variazione di distribuzione a funzionale
E se si guardano di nuovo i dati prodotti da Rossi
Sulla distribuzione per settori istituzionali
A le famiglie aumentar no la loro quota nel corso del tempo e non la riducono sulla distribuzione personale i solitari che abbiamo sono quelli dell'indagine campionaria Banca d'Italia e non molto altro cioè mi pare che l'organo non non credo voi non ne produce
Una osservazione sul ruolo dell'indebitamento all'estero
L'indebitamento all'estero una vecchia tisi mia
E di Francesco Giavazzi in un periodo di cambi fissi e di aspettative di fissità di cambio ha prodotto un effetto Walters in Italia ossia a indotto le imprese italiane
A sopportare nonostante la maggiore inflazione i maggiori tassi d'interesse nominale in Italia a sopportare tassi d'interessi molto più basso perché si indebitano limati al Tasso marchi con rischio di cambio molto basso
Questo ecco qua lo hanno favorito questo fenomeno le autorità monetarie non lo hanno favorite ora ricordare che a un certo punto l'afflusso in Italia dei capitali fu controllato non deflusso l'attimo
Fu controllato perché ne avevano troppa e si mani star si manifestava la classica contraddizione di cambi fissi
Tra controllo Di Pietro fra creazione di controllo dalla base monetaria
E afflusso di capitali del rammenta corre questo tocco al suo massimo una l'anno novanta quando avremo la piccola soddisfazione di intervenire a sostegno del franco francese e nell'agosto del marco tedesco
A
Gli sviluppi recenti hanno invertito questo quadro o forse no
Forse sì e forse no
Nel mille novecentonovantatré capitali bancari c'è
Sono dei fruiti per ottantatré mila miliardi
E i non bancari sono affluiti per novantasei mila saldi
Da verso di recente nel novantaquattro e ricominciato un afflusso i capitali bancari in in secondo semestre il secondo trimestre
Mentre si è invertito
L'afflusso dei capitali non bancari
Ora non sorprenderebbe che le imprese con un cambio a mille venticinque mille ventisette ragionevolmente
Scommette ma si indebitino in marchi
I rischi di cambio che si corrono a questi livelli essendo miti
Infine la capacità esportativa delle piccole e medie imprese mi pare di cigni esulta sarebbe stata relativamente danneggiata
Beh non
Non parrebbe
Non parrebbe per il comportamento estremamente corpi che hanno avuto queste imprese dopo la svalutazione non è che si sono buttate a svendere
Si sono spartite i guadagni di svalutazione fra un tasso di inflazione alle esportazioni triplo del tasso d'inflazione interno aumento prezzi del dodici per cento
E un aumento di quantità
Quindi si è avuta una svalutazione senza perdita con minuta perdite di ragioni rischia
E quindi mi pare che questa capacità si è rimasta e lo sforzo e l'esportazione la spinta all'export è derivata soprattutto dalle piccole e medie imprese
Quindi io in definitiva
So Vorrei peccare di ottimismo peraltro sarebbe di moda politicamente
Ma non riesco a realizzare sintomi di instabilità finanziaria
La situazione delle banche dov'è cosa che si potrebbe ravvisare la crisi sistemica che teme gli ESU
Io posso vedere una sola ragione una crisi da debito pubblico lassù
Ma altrimenti a me pare che il sistema finanziario Eataly
Nel conglomerato imprese banche sia un sistema
San
I coefficienti per quanto riguarda i coefficienti di Basile i coefficienti di sicurezza le nostre banche
Sono state obbligati ad essere circa le prime della classe non hanno fatto volentieri
Briga
Quindi non riesco a ravvisare
A
Il prodursi
Di un qualche circolo vizioso
Fra finanza economia reale soprattutto in una situazione in cui uno dei due
Passivi che è quello
Con l'estero
E diventato un maestoso attivo talché l'indebitamento con l'estero si sta riducendo rapina
Quali sono i problemi che mi paiono
Importante in prospettiva anzitutto come dicevo adesso
Adesso non negli anni ottanta si pongono dei problemi di distribuzione del re
E si pongono dei problemi di distribuzione del reddito direi non solo e non tanto a livello funzionale anche se questo stiamo entrando nel terzo anno di riduzione dei salari reali
Ma come accennavo prima fra categorie di reddito
Il recenti misure tributarie di
Concordato con adesione mi pare accertamento con adesione
Non fanno altro che sanzionare un diverso trattamento tributario fra diverse categorie di reddito
L'attenzione di
Sì e tre l'anno mi sembra essere verso la grande impresa se io dovessi ravvisare un'attenzione politica tutta spostata verso il lavoro autonomo e le piccole imprese
Anche come trattamento e soprattutto come trattamento tributario e rinvio per questa un bell'articolo che scrisse Bruno Visentini
Altri problemi che si porranno e si pongono in tutta Europa sono quelli che si furono additati da un bel rapporto del
Sì P ER sulla sussidiarietà
La iniquità
Che si manifesta nella circostanza che è facile cassare il lavoro ma è difficile passare il capitale
Perché il capitale e futuro uso se ne va nuove
Lavoro possibile
E questo è questo veramente l'aspetto
Equitativamente sciagurato dell'Unione europea che si va determinando che tutti riconoscono ai quali nessuno però o vuole o è in grado di porre rimedio
E prevedeva quel rapporto che la conseguenza sarebbe stata una riduzione di welfare al livello europeo proprio per queste perché integrazione
Più impossibilità di stabilire zone di tassazione provoca queste queste conseguenze donde una recente proposta di
Gente perfettamente convenzionale salvo uno I Can Grammy promosse Tobin di che ritirano fuori il granello
Ma disabile infine un terzo punto che mi piacerebbe capire che non riesco esattamente a capire e da che cosa dipenda un alto livello dei tassi d'interesse ma non solo in Italia
A livello mondiale
Le spiegazioni come sapete sono tante nessuna e persuasiva
Al momento la cosa singolare che questo alto livello dei tassi d'interesse non ha effetti sullo sviluppo proprio perché le in prese hanno accumulato margini di profitto persino
Esce a mordere però questi sono altri punti interrogativi
Con questo più
Ringraziamo Luigi Spaventa per avere
Iniziato un dibattito che non potrà purtroppo essere molto lungo data l'ora tarda ma immagino che qualcuno nella sala desideri prenderà la parola
Cominciamo da Pizzuti pregherei comunque chi desidera prende la parola di venire qui e di dire il proprio nome
Strutture
No voglio intanto ringraziare il professor Spaventa quando mi son posto problem dove collocarlo nelle varie sezioni
Quanto ha detto che avrebbe potuto tranquillamente svolgere meglio un compito di distanza qualsiasi sessione in omaggio a questo capitato in questa sessione mi pare che le mie previsioni non sono andata
Non rispettata
Però ringrazio ancora il professor Spaventa per l'accenno che fa al alla quarta di copertina e quindi al titolo perché questo mi consente di fare così come curatore anche di questo libro un chiarimento su quello sottotitolo
E intanto pragmatismo discipline saggezza convenzionale fanno riferimento alle politiche che ci sono state in questo periodo
Il pragmatismo in quello un po'degli anni settanta quando si utilizzavano le svaluta azioni in maniera adattiva il pragmatismo ancora quello che ci accompagna anche nei primi anni Ottanta quello descritto anche dal professor Spaventa in un suo articolo
Quando questo pragmatismo nella versione non furbesca ma in quella intelligente ci consente di avere performances superiori a quelli di altri partners europee tipo quella della Gran Bretagna che diciamo al polo opposto di quello che è successo negli anni ottanta la disciplina quella che sappiamo tutti imposta dallo SME quella delle mani legate quella che a prima abbiamo subito Point in maniera sempre più sempre meno comprensibile abbiamo accettato con un entusiasmo che poi ci ha condotto ad una svalutazione un po'tardiva e costosa
La saggezza convenzionale beh la saggezza convenzionale non è quella che sta dietro ai risultati a questo boom
Mini boom di questi ultimi mesi che evidentemente non dipende da nessuna politiche dipende solo da un ciclo economico nel quale fortunatamente siamo ben piazzati proprio per gestire tutti di quella svaluta azione del novantadue la saggezza convenzionale mi pare che invece sia in una certa Nardi si che in Italia si sta affermando con qualche anno di ritardo mentre in Europa appunto il conservatorismo economico è stato non solo nel dibattito ma anche applicato
In Italia invece negli anni Ottanta c'è stato solo nel dibattito non se applicato invece si applica adesso
Con qualche anno di ritardo con qualche sfasamento che qualche problema ce lo creerà e quando in altri Paesi già si prende atto che quella politica qualche problema
La creato in termini di prodotto in termini di occupazione e in termini di criminalità
Danno voi ancora non se ne resi conto nonostante appunto gli scandali finanziari di cui si parlava ieri in Gran Bretagna dove il passaggio quasi obbligato
Da un sistema pubblico un sistema privato di previdenza si sta traducendo in migliaia di miliardi di frodi a danno dei pensionati invece sembra che appunto quella saggezza convenzionale che mostra i segni da qualche altra parte si stia per applicare
Ecco questo era il chiarimento rispetto al titolo e c'era sicuramente la parola gli altri interventi
No
Ma
Credo di far parte degli addetti ai lavori
Sull'economia italiana ma ho seguito questo convegno con estremo interesse ma appunto mi son sentivo di fare questo brevissimo intervento per una domanda di chiarimento che già mi veniva da fare ieri a chi ha introdotto la discussione
Sì
Presentato come un liberista disperato oggi abbiamo un altro liberista ma penso non disperato io non sono né liberista negli nel disperato ora
Il punto è che che che un po'mi sfugge cioè è una certa e questo accomuna l'intervento di ieri con quello del nostro del nostro collega che ha introdotto così una una qualche
Forse in generosità nell'abitare così mancanza di modelli da da provare da dislocare in questi contributi che io seguito a livello di seminario nel corso nel corso dell'anno
Diciamo sono rimasto
Quindi benevolmente così parlo un po'sorpreso quando si addebita il contributo così una visione di film catastrofici soltanto soltanto fosso si vede mentre sembra guardandosi attorno si dovrebbe vedere questa che ripresa
Da Pirlo da tanti indicatori dal per Forbes del commercio internazionale ecco però ecco vediamo appunto io non immagino che chi fa questo addebito ha benedetto un modello da provare a trovare però ecco non ho sentito una colonna tra questi indicatori favorevoli sui livelli di ripresa dell'occupazione non soltanto ma addirittura ancora più Foster la perché mi sembra la situazione perché mi sembrava che si accettasse la conclusione del contributo dico non nel senso che il terziario mossa dal più affatto un serbatoio di recupero del della loro dovere esubero quindi chiedo che soltanto la parte prendo io fuori dall'anonimato chiedo spaventa se pensa chiese condivide così la storia della politica in questa cui nemmeno Scalfaro sembra sì mobili non hanno facciano molto poco sottostante come mai a questo scopo omissione
Del sul indicatori sull'occupazione quanto sia addirittura si essi stessi diciamo sul Bovo Merkel derivante dal terziario questa domanda da un non mi ha detto che lavori ma insomma spero in una sposta convince
Delle domande questo punto agli oratori o alle scarse
Avevo chiesto prima se si può ricordare il proprio nome prima di intervenire precedente intervento era di carineria ma comunque però poiché nel
Sì
Allora io sono Garofalo e
No devo dire che anch'io volevo intervenire rispetto alla contro la relazione no perché sono rimasto molto molto impressionato Acea non spaventa affatto giustamente da contro relatore per cui attaccato duro
E in particolare di i ha iniziato con il complesso di Cassandra aver qui gli economisti devono per forza
Vedere nero l'economia resta una scienza triste e allora bisogna calcare molto la mano però ecco sono d'accordo con Luís su un aspetto nel senso che lei dice
Occorre concentrarsi sugli aspetti internazionali perché
Molti problemi che l'economia italiana ha sperimentato non sono soltanto problemi italiani questo è senz'altro
In ed è senz'altro vero tra l'altro io sono tra gli autori di un contributo in questo volume e io in effetti mi occupo
Degli aspetti finanziari riguardati con un'ottica internazionale
Ecco in che senso ritornando al discorso sul Complesso di Cassandre
Perché gli economisti sono così pessimisti poi perché in particolare dei gli autori che qui sono stati su una attorno al tavolo sono stati così pessimisti credo perché hanno accentuato molto gli aspetti strutturali mentre ecco spavento ha ricordato una serie di dati congiunturali
E a fronte di questi ci sono due dati il primo lo ricordava prima Parrinello il dato sulla disoccupazione non è soltanto un fenomeno italiano esse non fu se non altro un fenomeno europeo se non vogliamo andare oltre
Il l'altro aspetto importante lo ricordava non spaventa spesso a conclusione del suo intervento i tassi di interesse allora
Ciocca Nardozza sì nel volume ci ricordano che
Nella
Dall'ottanta dure dall'ottantadue al novantadue i tassi di interesse reali per i paesi del G7
Sono stati particolarmente alti hanno raggiunto livelli non confrontabili negli ultimi centocinquant'anni
Il tre virgola due per cento per i tassi a breve il quattro virgola due mi sembra una cosa del genere per i tassi a lungo termine ecco questo è un fenomeno importante dice Spaventa però tassi d'interesse elevati non
Non impediscono lo sviluppo per ora ecco appunto questo il problema
Tra l'altro se vogliamo prendere un dato congiunturale i tassi al lungo termine questa volta nominali sono cresciuti dalla gennaio all'ottobre di quest'anno in Italia cioè del quaranta per cento
Lo stesso è accaduto anche negli altri paesi si è creato un differenziale tra i rendimenti obbligazionari tre e i rendimenti azionari che non ha confronti cioè difficile riscontro e difficilmente riscontrabile collinari del passato e anche questo credo che sia un elemento di preoccupazione
Vi è una previsione del ministero del tesoro degli Stati Uniti secondo cui i tassi di interesse reale a lungo termine negli anni novanta saranno in media di un punto e mezzo superiore ai livelli degli ultimi quarant'anni e anche questo credo che sia un dato da tener presente
Grazie
Ha chiesto la parola forse
In due vesti perché e più era previsto che dicesse anche a qualcosa a conclusione di questa tre giorni
Parlò con due testi da prima veste
Ovviamente avrei dovuto chiudere con una
Una piccola relazione finale il convegno appieno intendo più fare vista l'ora tarda a cui siamo arrivati
Non vorrei strozzare poi le repliche dei relatori che possono essere molto importante dal punto di vista proprio del dibattito di questo convegno quindi a questo punto e in primo luogo vorrei rassicurare i presenti e pregare la presidente collega a Padoa Schioppa poi di chiudere lei il e la il convegno alla fine di questa sessione come prima riflessioni come seconda riflessione
Vorrei come ha detto i lavori in materia di occupazione dichiarare anzitutto che io non sono affatto pessimista per quanto riguarda il medio periodo futuro in connessione i servizi
Se sono convintissimo che nei prossimi anni l'occupazione potrà aumentare in misura modesta inizialmente meno modesta successivamente se fa fare una politica economica adeguata
Solo grazie ai servizi perché l'industria sarà inevitabilmente destinata a ridurre i livelli occupazionali fino tutta la fine degli anni Novanta
Qui non potremo affatto illudersi che ci possa essere aumenti occupazione per altra strada se non attraverso i secoli
E qui porrei una domanda a Garonna in questa luce
Le sue conclusioni sono parzialmente pessimistiche a dire perché almeno da quello che risulta dal testo ma anche si è visto con qualche cenno
La sulle sue conclusioni sono ambivalenti perché da un lato mettono in luce che c'è stato un processo di ristrutturazione che tra l'altro ha pesato sulle vicende congiunturali recenti perché la ristrutturazione ha determinato effetti occupazionali
Dall'altro lato però parla di un profondo cambiamento in atto
Un po'fondo cambiamenti in atto che passa attraverso il comportamento delle famiglie passa attraverso il comportamento dell'impresa
Ecco per esempio come si può ipotizzare un rilancio effettivo dell'industria con i rapporti di ulteriore ristrutturazione che si possono essere senza e e con i rapporti di mercato nuovi senza fare affidamento su una massiccia espansione di servizi per la produzione
Se venti propulsione che sono tra l'altro molto le do intensi fa non sono in spiccatamente le borse
Pensiamo discusse vizi privati vari nel campo dell'informatica e così via nel campo di rapporti con mercati insegue che servizi consulenza e così via
D'altro lato c'è il discorso eseguiti nelle famiglie
E quindi la possibilità perché si ampliò decisamente in questa direzione secondo le linee tracciato in rapporto dello presente a questo riguardo
Ritiene Garonna che questo sia un spazi occupazionali rilevante ritiene che gli eventuali ipotesi di cinquecento mila posti di lavoro ipotizzabili nei prossimi tre cinque anni ecco chi ferimento per esempio i servizi per le famiglie siano con configurabili
è chiaro che ci possa essere tensioni inflazionistiche Fatih Risiera nella discussione abbiamo individuato come un rilancio dell'occupazione mediazioni che ha grossi problemi di controllo dell'inflazione
Ma allora questo semmai è un problema di compatibilità e di e che coinvolgerà altre due relazioni grazie
Allora
Vedo che non ci sono altri umani sollevate dunque pensa che è arrivato il momento ad elementi chiederei un massimo di cinque minuti a ciascuno degli autori a cominciare da Schiattarella o da uno dei coautori la Schiattarella
Aggregazione
La storia dei problemi di indubbiamente un problema delle aggregazioni ma io gli rimbalzo Alfa l'obiezione a questo spread nel senso che ho l'impressione che nel farsi le critiche abbia pure lui aggregato tre situazioni tre relazioni diverse e quindi a diciamo ognuno di noi di rispondere acquista le critiche in modo differenziato insomma e cerco di spiegare in che termini la prima domanda la prima cosa che ci rimproverava in qualche modo presso spaventerà
Cosa direste di fronte al fatto che adesso il ciclo cambia e tutto riparte e quindi le grandi imprese grafia prima di tutto ma le grandi imprese riparto però dire che c'abbiamo ragione
Il vero problema è che mi abbia rilevato una ciclicità che è preoccupante che quindi se ripartono il fatto che vanno bene non mi soddisfa affatto mi preoccupa ancora di più perché nasconde qualche cosa che probabilmente c'è
E che quindi io voglio capire che cosa e capisco nel condivido la sua osservazione sul diverso ruolo che hanno Servadio essa attenzione che ha in questa nelle prospettive future Napoli dicono che questo governo c'è una sicuramente una forte attenzione al al lavoro autonomo o al tipo di piccola iniziativa che di iniziativa diciamo della piccola impresa e così via dicendo quindi meno attenzione problema grande presa ma io francamente continua a essere preoccupato molto di più se la FIAT ad ammazzare piuttosto del settore autonomo
è in difficoltà se la Fia dalla male son problemi di tutti se la FIAT all'Olivetti questi son grossi problemi e francamente vorrei che la Poli economica riprendesse il proprio ruolo di verificare se queste imprese vanno male perché vanno male
E cosa dobbiamo fare perché non vadano male a dispetto di chi li conduce al limite dobbiamo recuperare la dimensione della politica l'intervento la mia impressione è che queste imprese vanno male e non vogliono ammetterlo
Quindi questo il primo punto
Per quello che riguarda diciamo il l'ultimo degli aspetti ma qui appunto credo che veramente c'era un problema di aggregazione e cioè quello della mancanza di schemi di riferimento io so perfettamente per vari motivi che le si interessa di teoria dei giochi
Lo schema di riferimento evidentemente quello dell'approccio strategico e quindi sapete tutto coerente l'aula del tipo di analisi anzi è espressione di un modo di affrontare il
Diciamo l'economia o le prese il il problema delle imprese che quello che l'approccio strategico quindi dire che questo un puro problema di aggregazione ne sono colpiti convintissimo
E con questo re concluso
Ho visto
Alternanza
Io io ringrazio particolarmente grosso spavento all'attenzione con cui ha letto come intatto io il mio lavoro
Mi rammarico con lui per la dal posto un sacco di domande del che non possono è impossibile rispondere cinque incide di quello che il limite imposto dalla nostra coordinatrice
Cercherò di ripercorre molto brevemente
Una di una vettura che pure nel indicazioni di vi spaventa per esempio credo che la battuta su Cassandro sul complesso che gli economisti hanno in qualcuna della follia con la interpretazione delle cose che sono state scritte
Tinte scure
Punto di partenza
Ognuno di noi che abbia vissuto questo questo il segno state queste se ne è stato undici degli ottimismi di pessimismo sulla STET finanziaria credo tutti si aspettavano in alcune fasi grandi risultati
Tutti si aspettano in altre fasi dei risultati catastrofici
Quello che ci ha insegnato questo decennio e che le cose sono risultate diverso da come gli economisti possono affrontarlo come prevedeva
Cioè vuol dire che nel corpo del meccanismo
Reale del Fonzetti economica ci sono quelle imprevedibilità
E se noi abbiamo presente questo con la minima di estrazione dei di spessore storico sappiamo che queste brevità e molto ricorrente l'economista quando fa queste cose cerca le previsioni Massa anche che poi succede qualcosa di
Questa una Crema avevano scritto quei dire proprio dicendo che stiamo attenti che quello che poteva sembrare che succedesse negli anni ottanta di fronte a a quelle che sono i privati che invece non si è presentato così questo qualcosa è successo ma possiamo porci il problema di che cosa è successo
E allora a questo punto tocchiamo il secondo punto che viene accusato in qualche maniera accusato ma propriamente anche giustamente da Spaventa per la mancanza di un modello il tentativo che ho fatto con questo proprio quello di cercare di abbozzare saranno fatti stilizzati come minimizza spaventa però si tratta di mezza di stilizzate usiamo questo termine una serie di relazioni che utilizzando le cose che comuni nel dibattito opinabili come o Pina
Appena spaventa possono fornirci uno schema per padroneggiare queste ecco questo complesso di relazioni che danno luogo poi abili esiti finali
Questo modello poneva un problema
La crisi finanziaria che ne ripartita qui oggi ancora è solo un problema di debito pubblico
Io non so se la risposta giusta quella che io avanzo ma io tendo a del ritenere che un problema di crisi finanziaria non è solo un problema di diritto pubblico non è solo una unicità di direzione
La collocazione internazionale centra è ricordava certamente età sempre se che ovviamente una semplicità del e la rapidità dell'esposizione hanno citato ma ovviamente in qualsiasi lavoro c'è non abbia una spiegazione sul sul comportamento e tassi interesse questo direi che un elemento che dovrebbe sforzarsi di approfondire
L'apparato produttivo il funzionamento e l'apparato produttivo è qualcosa che permette di mantenere la stabilità una efficace funzionamento a patto politico una equilibrato funzione trattato politico grandi e piccole imprese
Il ruolo che esse hanno poi nel prendere perso sette linee politiche e poi caduto Satta sono importanti per a questo fine
La stabilità sociale a che fare con una crisi finanziaria stabilità sociale con le pressioni eventualmente sul le relazioni lavorative considerazione salariali e quindi sull'inflazione quindi sui tassi di cambio e quindi sulle attese sulle attese future hanno da fare queste dalle domande
Che ponevo e guardando al passato cerchiamo di mettere in luce come queste cose stanno insieme per far sì che il sistema finanziario non sia non abbia subito questa crisi
Da
L'altra domanda da fare che poi erano le prostitute che dicevo
Se queste difficoltà ci sono si scaricano solo sulla crisi finanziaria si scaricano su un'altra parte la società e qui era la domanda se non fosse che il processo di redistribuzione sono sono in qualche in qualche maniera una sfogo alla soluzione invece di difficoltà finanziare queste erano le questioni che poneva possiamo chiamarlo modello possiamo chiamarlo nomina la dignità del modello se possiamo e sa anche d'accordo però ricco era un tentativo sul quale valeva in quattro nell'appena di riflettere
Perché queste sulle prospettive perché su queste prospettive possiamo esenti disaccordo
E opinabile l'affermazione che faccio io che c'è stato un processo di redistribuzione probabilmente non c'è stato in Italia un processo ed esecuzione significativo a livello ricordavo di fasce di reddito non dico
A distribuzione funzionale certamente è poco il il livello del degli oneri finanziarie sul PIL però quando la Banca d'Italia ci dice che però per la mancanza d'Italia ci dice che gli altri titoli nell'ottantasette una data perché non abbiamo altre
Sono su del Quattrocento Santa Pato per cento rispetto al valore medio né detenuti l'indice el quattro volte tanto rispetto lo vedo per detenuti da reddito familiare oltre cinquanta milioni
Mentre quelli sottrae venticinque quaranta milioni o comunque sotto e cinquanta mila del più familiare
Non raggiungono nemmeno o un un quarto di questo quando ci dicono che la ricchezza finanziaria i titoli sono quasi nove volte rispetto ai ai decidi inferiori a io mi mi pongo un problema che la prestazione del dello nelle più belle
Degli oneri finanziari la massa di interessi determina inevitabilmente le stock S non sono eliminabili in poco tempo detta in una struttura di distribuzione differenziata
è certo che come ricordava anche per altri versi sia Schiattarella che Garonna quando ci muoviamo su questi dati le informazioni ci sono sfilacciate sono discutibili non ci sono serie però su questo possiamo finale possiamo discutere possiamo possiamo in qualche maniera
Proprio
Quello che volevo ribadire purtroppo non posso che mi sembra passato già cinque minuti
Quello che che volevo ribadire è che l'utilità e in questo senso mi sembra che richiamo correttissimo di spavento dire ma quando facciamo i modelli dobbiamo essere in grado di verificarli
O dobbiamo essere una qualche rapporto tra vetrine lo dico senz'altro nello sforzo di fare una operazione di questo tipo può darsi che non valga non sia valsa la pena però era quello di chiederci se non siamo o secchi processi che sono in atto anche dopo la sottrazione non si pongono poteva in un contesto di trasformazione
Ma non solo perché la trasformazione ci interessa ci piace un bel Terni siete ma quali caratteristiche questa effetti qui nell'intervento Diogenes sentenze Spaventa si sono state una serie di indicazioni di caratteristiche come dire di caratteri che assuma questa trasformazione che non sono assolutamente completezza facilmente comprensibili il problema è di non rimanere attaccati a uno a uno
Queste sono in un quadro complessivo che ci dicano qual è la dinamica complessiva qual è il equilibrio che si prospettò questa era lo sforzo da fare e a questo punto i dati congiunturali che oggi noi osserviamo
Segnalano veramente un superamento di queste difficoltà strutturali
Io io penso di no o alcuni elementi che non risolvo che indicano che l'aumento delle esportazioni dovuto a rotazione
Non risolte alcune tensioni sottostante siamo nel campo dell'opinabile del prevedibile
Il problema è di fare affermazioni comunque per un altro schema per verificare poi cosa avverrà e a quel punto lì vedere se lo schema è riuscito a tenere insieme tutte e irrilevanti elementi di analisi
Grazie
Scusa nell'ultimo
Innanzitutto ringrazio
Non tutti gli intervenuti per i commenti che gli hanno fornito e anch'io riecheggiando quanto diceva spaventa fondo mi rammarico di non poter poi tener conto di questi commenti visto che il volume già pubblicato d'altronde devo dire che non c'è nessuna ricerca che non sia sempre per definizione in itinere
E in secondo luogo devo dire che ho molto apprezzato molto apprezzato
La la formula di questo convegno che ci si trova ci fa trovare di fronte non semplicemente singoli contributi ma anche a un volume complessivo che che quindi si può in qualche modo apprezzare anche per il modo con cui i singoli pezzi stanno insieme mossa
Io lo volevo ripetere che poi riprende due punti specifici sollevati da esponente poi una una questione
Aspramente da qualcun'altro è quasi una questione più generale
Primo
Dopo aver detto peraltro che nel nella mia presentazione avevo cercato di dar conto alla
Stanza ovvia obiezione che bisogna tener conto della ripresa mi pare che almeno allo stato dell'arte la ripresa non rimetta in discussione il quadro di
Ipotesi sia dal punto di vista delle tendenze occupazionali che dal punto di vista della crisi del sistema distributivo e dal punto di vista di tutta una serie di aspetti che il ramo che avevamo discusso
Un punto importante spaventa sollevato che riguarda il comuni mento tra occupazione terziaria inflazione
Io sono suo tenete raccordo con la sua ma con l'analisi delle implicitamente ci ha proposto sul ruolo che ha avuto
La caduta dei consumi caduta impressionante dei consumi il contenimento la dinamica dei redditi
Nel quadro dell'ultima recessione per spiegare poi quello che si è determinato a livello di di caduta dell'occupazione terziario anche con riferimento ai cambiamenti strutturali dei comportamenti dei consumatori che diventano più selettivi e che quindi rimettono industrie discussione alcune forme istituzionali
Del settore distributivo spostandosi dal piccolo verso la verso la grande distribuzione tuttavia o forte una forte resistenza ad associare questo alla dissi inflazione e in particolare la dissipazione che abbiamo realizzato nell'ultimo nell'ultimo ciclo e su questo semplicemente un dubbio che io esprimo e a sostegno di questo dubbio
Esprimo due considerazioni anche se con un punto interrogativo il primo un confronto con la metà degli anni Ottanta anche lì abbiamo avuto un processo di grande di di distinte dissi importante dissi inflazione
E lì invece abbiamo visto una occupazione terziaria che ha avuto modo di di di di crescere in modo considerevole anche con aspetti poi legati alla modernizzazione dei diversi comparti e d'altro canto la seconda questa è la mia seconda osservazione io non credo che fermo restando che quadro del contenimento la dinamica dei consumi permane
E che della della virtuosità diciamo della dinamica dei costi del costo del lavoro in qualche modo rimane e io non credo che questo CDA alcuna garanzia per scongiurare
I rischi di inflazione avvenire con un voglio continuare gli allarmismi ma io credo che certamente mi anche scontando ripeto una una continuazione di comportamenti virtuosi dal punto di vista dei consumi le tensioni sull'inflazione possono restare e le fonti di spinta inflazionistica possono essere possono essere anche sul sua questione sulla sulla questione di Spaventa che riguarda la politica tributaria e qui devo dire veramente che un punto che non che non avevo che non avevo trattato sul quale non sono pronto a rispondere peraltro una al di là del fatto che lei l'intonazione all'impostazione le politiche delle politiche tributarie può variare quindi può spostarsi
Da favorita dal favorire un settore piuttosto un'altra mi sembra che il segno complessivo delle politiche
Di finanza pubblica di cui avvenire qualunque esse siano se si collocano nel quadro della prospettiva di risanamento finanziario da ben pochi spazi per riproporre meccanismi come quelli che abbiamo già vissuto e se ridesse francamente allora stupidamente credo che potremo andare a vedere le catastrofi perché se usciamo dal sentiero del finanziamenti del del risanamento finanziario allora veramente usciamo gialla
Teoria dell'ordine
In ogni caso quindi io sto Cska vincere la analisi quindi delle tendenze sottostanti alle evoluzioni dalla dalle preoccupazioni congiunturali per collegarle invece attendenti
Più di medio lungo periodo e con questo arrivo alla mia ultima considerazione che riguarda modelli interpretativi le spiegazioni sottostanti e mi rendo conto che nel campo della crisi del terziario è stato molto letto e non mancano
Non mancano ipotesi per per spiegare l'impasse in cui il terziario si viene a trovare si fa riferimento convenzionalmente alle rigidità rigidità dei mercati e del lavoro ma non solo i mercati del lavoro cita dei mercati
Dei prodotti si fa riferimento alla presenza in questi mercati talora oppressiva
Di forme di intervento istituzionale che ci finiscono poi per per non renderli performanti si fa riferimento all'impatto delle tecnologie dei boss eventi si fa riferimento alla carenza di infrastrutture non soltanto le infrastrutture fisiche che i trasporti eccetera ma le infrastrutture immateriali le reti eccetera
Si fa riferimento alle
Ai processi di internazionalizzazione che hanno investito e stanno immettendo investendo fortemente questo settore e alle barriere protezionistiche che impediscono
La piena che ostacola il comma eccetera sono di servizio c'è tutto un quadro di ipotesi che ovviamente come giustamente mi sottolinea il presidente non abbiamo il tempo indagare e non era un oggetto della mia riflessione io volevo però proporre soltanto uno uno su una pista una posta una pista di riflessione
Che
Che mi pare importante che sovente viene trascurata e quella di vere diversa velocità di cambiamento che caratterizza i sistemi sociali rispetto a quelli economici e produttivi ho l'impressione che ci troviamo di fronte ad un cambiamento sociale in atto
Di dimensione estremamente rilevante credo veramente sociale pensiamo all'articolarsi delle tipologie di modelli familiari pensiamo a quello che succede alla all'invecchiamento della popolazione pensiamo agli stili di vita
Pensiamo all'aprirsi all'esperienza internazionale a tutto un quadro di cambiamento che investe la società eccome a questo questo tipo di cambiamenti la risposta di sistemi produttivi economico produttività n invece ad essere ritardata inadeguata questo tocca tocca il terziario tocca da vicino perché poi le funzioni terziarie sono proprio quelle che spesso sono connesse ai nuovi bisogni che questo cambiamento sociale crea e ai nuovi soggetti che questo cambiamento sociale propone anche in quanto soggetti produttori Monicelli nuovi soggetti le donne che entrano in massa sul mercato del lavoro
Per non parlare degli immigrati gli anziani gli anziani giovani ecco è un tema molto vasto ma in questo forse chiudo con questo riferimento che coglie l'invito di Frey hanno andare oltre il pessimismo e l'ottimismo e cercare di guardare invece alle condizioni che ci consentono idealistica mente di prospettare scenari di sviluppo ecco in questo io credo c'è una una prospettiva di sviluppo nel cercare di coniugare nuovi bisogni e nuovi soggetti in un quadro però di istituzioni il sistema istituzionale il tema produttivo che deve essere profondamente riformato
Grazie adesso chiederei anche a Spaventa di rispondere i non più di cinque minuti
Sarebbe stato corretto che avessero chiuso io relatori scarsa tema quindi per lasciare a loro l'ultima parola io non non reinterverrò su quanto essi hanno detto se non per ringraziarlo
Per la cortesia con cui ha raccolto le mie osservazioni che peraltro intendevano essere libere e cortese
Brevissimamente Sergio Parrinello anzitutto convegni provocato le gravi turbe psichiche per l'ambiguità della mia vita perché citato da una parte mi dicono che sono comunista statalista vengo qua Sergio Padellaro dice io sono liberista è un giorno o l'altro entra l'accoppiata schizofrenia
Se andrò verso una casa
Mi riposo
Perché non mi sono occupato dell'occupazione perché questi Pepe non si occupavano dello cooperazione certamente io ho detto semplicemente che mi pareva ci fosse oggi una sintomatologia che potesse indurre a riflettere se
Sulle diagnosi offerto queste non riguardavano l'occupazione perciò mi sono occupato la questione del modello dice Parrinello ma tu ce l'hai
Il ma racconta perfettamente mi risulta quello che intendevo dire se uno a uno schema di rendere esplicito uno schema interpretativo questi schemi possono essere DiVersi naturalmente qua c'è un problema ontologico un po'più delicato ed è come affrontare il momento in cui la teoria economica si coniuga la storia economica
E in cui quindi non ci può essere la precisione modulistica della Teoria e la storia intra con tutta la sua vivacità la sua ricchezza e molto spesso successo tutti con Oreste somme tre su già altre volte di restare seduto fra due sito internet volevo solo poi punti per ultimo osservare Garofalo che quest'ultimi saggi interessa veramente interessante perché scusa
Perché anzitutto da un anno a questa parte si accumuli mento fra indici di Borsa indici di mercato dei titoli cosa che non era nel necessariamente non lascia anzi solitamente non avveniva prima quindi pare quasi che i tassi di interesse guidino la danza perché il price earning SP saggi di rendimento azionari si adeguino ai tassi di interesse
Mi voleva ancora osservare che qua proprio la teoria economica sta a piedi sulla determinazione del tasso di interesse a lungo termine
Se qualcuno credo anche ai colleghi presenti in questa casa prosegue sappiano molto più di me ma dico mandassero cosa del termine saggio interessi a lungo termine ne potremo dare una lista di letteratura tutta non conclusiva al momento nel giro di tutte
Grazie presidente c'è un'entrata la produttività del capitale e pertanto vi è un eccesso di domanda di risparmi rispetto all'offerta di risparmi motivato di nuova economia emergente dal dei disavanzi pubblici
E poi ancora è aumentata la preferenza per la liquidità
Sì insomma se ci chiedono e ci pagano ragionevolmente una razionalizzazione in breve tempo lo possiamo sempre produrre per qualsiasi fenomeno però credo che qua siamo veramente in una situazione teorica del tutto insoddisfacente
In questo riguarda fra l'altro si livelli dei tassi di interesse sia come nel nostro caso indifferenziato grazie
Nome si chiede così questo convegno io no no assolutamente alcun titolo per chiuderla non sono stata fra l'altro neanche un'autrice di questo libera sull'economia italiana nell'ultimo ventennio
Ma visto che mi trovo a presiedere e la la sessione l'ultima sessione del convegno a devono almeno a dire che mi mi pare
E il minimo ringraziare non soltanto gli oratori enti scarsa anziani questa mattinata ma anche quelli a delle giornate precedenti
E i presenti per la pazienza e l'interesse con cui sembrano aver seguito il dibattito e tutti coloro che hanno reso possibile
Questo convegno e in primo luogo mi pare giusto che tutti noi ringraziamo in particolare Felice Roberto delitti insoluti a cui
E applaude