In ricordo di Asor Rosa. Un profilo intellettuale

Sì s'
Buongiorno a tutti a tutti grazie per essere qui
In una giornata anche dedicata al ricordo
Il professore Alberto Asor Rosa
Sono trascorsi soltanto
Quaranta giorni
Dalla sua scomparsa
E
Ci saranno sicuramente
Momenti forme
E modalità
Più autorevoli di questa
Scientificamente
Collegate
All'Università la Sapienza di Roma che l'ha visto
Per tanti decenni
Segnare e più in generale al mondo
Scientifico italiano per ricordarlo però devo dirvi che questo incontro
è nato da una precisa ed esplicita volontà
Del sindaco Roberto Gualtieri che ci raggiungerà alle undici e un quarto
E
Un'esplicita volontà di fare
Un omaggio e un intervento pubblico da parte del Comune di Roma
A partire anche dal fatto forse meno conosciuto che Alberto Asor Rosa è stato consigliere
Comunale
Di questa città con un impegno
Costante
Degli anni settanta
E che ci fosse in questa sala che la sala più prestigiosa
Del Campidoglio
E un ricordo io saluto
Con amicizia
Familiari tutti
I parenti e gli amici
In particolare lasciatemi insomma affettuosamente in questo caso salutare la figlia Laura Asor Rosa che ho la privilegio insomma averla tra le mie collaboratrici all'assessorato alla cultura e quindi potete immaginare come la scomparsa del padre sia stato un evento al quale abbiamo partecipato con una con particolare con particolare trasporto
E la giornata
La giornata di oggi si articola con degli interventi che mi hanno spiegato per
Ragioni di cerimoniale
Dovranno svolgersi da questa sede
Qui dal podio
E con gli interventi in quest'ordine il professor Franco Moretti
A seguire di Mario Tronti
Poi del professor Walter Barberis di Simonetta Fiori di professor Settis e e poi ci sarà intervento l'intervento della del sindaco
E
Perché tutti si possano diciamo parlare a è opportuno rispettare il i venti minuti di intervento circa insomma sarà poi compito dirigere dirigere il traffico io vi ringrazio cominciamo con il ritratto di una riflessione del professor Franco Moretti che naturalmente ringrazio come ringrazio tutti gli altri per la
L'audizione che ci è stata immediata
Alla partecipazione di questo ricordo per il professor Alberto Asor Rosa grazie
Muore una persona una persona che ha lasciato un segno forte è uno si interroga sul significato della sua attività del suo lavoro su come si è intrecciata la storia di Alberto Asor Rosa con quello della cultura italiana degli ultimi tempi
Io l'ho incontrato assorbe più di cinquanta anni fa mi toccò come professore italiano mi piacerebbe dire che l'avevo scelto ma non è così era assegnato a tutti gli studenti di lingue e letterature straniere
Non ricordo cosa esattamente mi aspettassi da un corso primo anno ma sicuramente non di trovare un seminario sulla divisione del lavoro e il lavoro intellettuale
Linda sinistri richiedo Marx Weber e via dicendo
Corridoio dell'istituto c'era ancora la locandina del programma dell'anno prima sull'anima e le forme l'anno dopo ci fu un corso sulle avanguardie storiche europee intanto su contro piano uscivano i saggi sul Lukács teorico dell'arte borghese sotto ecco era una cosa fantastica e ovviamente anche un po'inaudita per un professore di letteratura italiana far questo credo che molti in facoltà
L'abbiamo guardato storto
Oggi
Con l'università come sì è disegnare adesso Hunold penserebbe a queste cose in termini disciplinari ma non è così non è che a sorpresa insegnare
Letteratura europeo letteratura comparata che presso l'ora in Italia non si insegnavano all'università invece detenuto italiano e che
Per lui l'orizzonte nazionale era stato superato e per certi aspetti come esautorato dall'irrompere sulla scena del mondo della produzione capitalistica la quale colorava ormai chi si da tempo To colorava disegnava scolpì IVA disse il il lavoro culturale un po'ovunque e un po'in tutte le sue oscure
Questo vuol dire che a sorpresa lavati Bretton o di blocchi invece di D'Annunzio non perché era un comparatista ma perché era un marxista
Era quello il punto di vista da cui osservava il mondo ed era un punto di vista che chi faceva spingere lo sguardo quasi naturalmente senza quasi che volesse veniva naturale spingerlo molto al di là dell'orizzonte Manzione
Ecco e non era solo una questione di ampiezza
La scelta marxista
Forse la cosa ancor più importante era il modo in cui cambiava il rapporto con l'oggetto dice
Un mese fa la sapienza quando il giorno dopo la morte di Asor è stato ricordato in uno degli interventi qualcuno ha detto parlando appunto del lavoro critico di Asor si capisce solo quello che sia
Che dire l'autore di scrittore popolo beh Casolini Cassola e Pasolini non li amava no però ricapitola
Li capiva quasi per la ragione opposta perché riprendeva di petto perché lo scontro come dire lo scontro aveva un valore ermeneutico faceva scoprire cosa c'era capire le cose
E faceva capire pure sull'altro versante che impegnava Asor Rosa allora cioè quello europeo alto borghese
In cui lui ha detto ha continuato a dire a insistere su quanto ci fosse da imparare
Sulla natura del sistema capitalistico e soprattutto sulla crisi di questo sistema da intellettuali che erano non soltanto estranei all'universo culturale della sinistra ma per certi aspetti anche ostili
Hegel naturalmente dice Weber più tardi Carl Schmitt ecco qui
Forse c'era pure un po'gusto c'era anche la persona
La cui custoditi di giocare un po'con il fuoco però è stata una liberazione straordinaria c'è una liberazione concettuale ed una liberazione naturalmente estetica
Uno poteva essere marxista non vergognarsi di di amare la cultura per usare i termini di allora della decadenza
Baudelaire rimanda male musica eccetera cioè al mondo che veramente si allargava
Ecco poi e per molti sicuramente per me fu poi una sorpresa a metà anni settanta esce la cultura controriforma che già c'era un libro che più italiano non poteva essere
E che proprio certi versi ancora
Credo più vicino allo spirito di scrittorio popolo
Nel senso che la rivalutazione dei gesuiti che era al centro poi del libro la pietra dello scandalo e così via questa qui non è era sì una riorganizzazione diciamo così storiografica però era anche soprattutto forse era anche uno schiaffo era una sfida a delle categorie Marmore del pensiero di sinistra che si pensavano indistruttibili
Come era stata qualche anno prima la critica al Grancia medesimo al populismo
Ecco
Poi però
Passa ancora qualche anno e si capisce che le cose sono davvero cambiate si capisce quando cominciano a uscire le sue grandi Storia della letteratura Tania
Tante Rubin che lunghissime una dopo l'altra come sei la trama del passato andasse riscritta ogni buffo di continuo io ogni volta dal principio alla fine troppo da da campo
E la cultura nella sola Italia Inaudi
Poi la sintesi storia letteratura italiana settantanove poi i limiti di sedici volumi dalla lettera italiana Einaudi
Genus italicum i tre volumi dalla solo fare per ritagliare due volumi della breve storia saprà cosa incredibile naturalmente Asor scrisse pure tante altre cose in questo periodo però questa ossatura del suo lavoro e del suo pensiero
E come dire inconfondibile e anche abbastanza impressionante
Perché si la lettera italiana quello lo ha studiato era quello che segnava per carità però quelli come Luís non fanno quello che fanno perché ci si trovano perché stanno l'AIR no lo fanno perché lo vogliono e Luigi
Io credo si è voluto italianista e in questa forma sotto questa forma specifica delle grandi sintesi
Studio grafico nazionale
Qui
è una scelta che non era inevitabile è una scelta chiaramente molto discreto contraddistingue nel panorama critico dell'ultimo mezzo secolo ed è stata credo una scelta al fondo politica
In questo senso che
A Sora sempre attribuito
Se c'è sempre augurato che lo studio della letteratura andasse al di là della del della mera critica letteraria già avesse un valore per l'appunto in senso ampio politico ecco e per raggiungere questo scopo
Una critica letteraria che essi anche intervento politico bene allora
Il ragionamento sulla letteratura nazionale e anzi ancora di più sui plastici della tradizione nazionale diventa in qualche modo inevitabile inevitabile non solo in Italia guardate quiete in Germania
Milton e metafisici nell'Inghilterra degli anni Trenta
Kafka Praga nei sessanta Machado in Brasile un po'ovunque
La critica letteraria diventa intervento politico
Cioè su
Schizzo del natura di un Paese di una cultura la sua grandezza suo errore il suo futuro e così via ecco riesce a diventare intervento politico sexy incardina a queste figure centrali della tradizione
Studiare Autori altrettanto grandi dei grandi italiani da questo per certi versi poteva essere persino più interessante dal punto di vista intellettuale e per un certo periodo è pure stato
Per lo stesso Aso però non avrebbe mai avuto quello stesso effetto politico e qui
Io ci sento quel realismo
Inteso come consapevolezza dei rapporti di forza realmente esistenti però anche voglia di incidere ci cioè di cambiarli quel realismo che per me è una
Delle caratteristiche fondamentali personali e intellettuali Viazzo
Ecco detto una scelta politica della storiografia nazionale però forse sarebbe più giusto dire una scelta politico didattica con l'accento che cade su entrambi i termini con eguale forza
In questo senso quando
Ebbi la fortuna di seguire i corsi di Asor all'università
Beh
Ecco una vera repressione lo stare davvero all'università sembrava di stare in una strana scuola quadri c'è un partito che non esisteva un una specie di circolo culturale un posto da scantinato tutti via
Il professore era sicuramente un professore però era soprattutto un libro intellettuale molto molto di parte e insomma uno aveva la sensazione che per produrre cultura e ancor più cultura critica l'università non fosse indispensabile
Ecco io su questo credo che le cose poi nel corso degli anni sia in cambio
Sì perché sì si affida il proprio messaggio politico a una serie di grandi storie della letteratura nazionale bene allora il sistema scolastico diventa come dire un ingrediente strategico indispensabile di questo di questo disegno
I perché questo tipo di opere fanno il loro aspetto culturale politico a scuola
E infatti lo stesso Asor pur rimanendo fino all'ultimo un libero intellettuale molto di parte è anche diventato
Po'più un professore è alla fine anche un professore di professori tutti di al CPT avute anche qui è una questione di realismo
A Sora visto i nuovi vincoli però anche le nuove opportunità cioè un sistema scolastico non poteva continuare a essere quello che era e al suo cuore un insegnamento della storia letteraria che non poteva continuare se è quella che era e ha cercato di operare ac come meglio
Ora naturalmente come ogni scelta intellettuale la scelta della grande sintesi storica a i suoi rischi
Ecco su questo io come dire non sono la persona più adatta a parlarne per perché di letteratura italiana onestamente so poco per quello che vale io sono rimasto molto colpito da due aspetto
Del lavoro di Asor in questo il primo
è stata la scelta chiarissima e ancora più come dire più visibile per uno che in fondo era partito dalla letteratura contemporanea
Con il punto scrittori e popolo Pratolini e così via la scelta chiarissima del passato come asse fondamentale dello studio la letteratura
Ora questo a molti può sembrare ovvio per uno che come me ha passato gli ultimi trent'anni a insegnare quasi sempre negli Stati Uniti ovvio non è perché ho visto con negli occhi e anche con un po'di sbigottimento devo dire
Una svolta trascritte che tutti i dipartimenti letteratura hanno apprezzo è una svolta si direbbe irreversibile non solo verso il contemporaneo ha perso l'oggi
Cosa che temo come tante altre innovazioni culturali non culturali degli ultimi tempi passerà rapidamente dalla dagli Stati Uniti in Europa e poi nel resto
Ecco qui è come se studiare la letteratura un po'a tutti i livelli si si trovi di fronte a un bivio
E io credo che la strada scelta già Asor Rosa di studiare la letteratura in forma di passato sia assolutamente giusta cioè a completamente ragione
Poi naturalmente si può discutere si deve discutere anzi dei diritti come lui ha guardato al passato partire dai concetti ordinatori causato canone classico
Opera e così via però che lo studio della letteratura sia fondamentalmente un viaggio nel regno dei morti beh questo è sicuro
Certo sono dei morti interrogati dai vigili come potrebbe essere altrimenti però sono morti
Quelli a cui non piace quest'idea
Ci sono tantissime belle cose da studiare però la letteratura non è non
Ecco poi seconda cosa sono stato anzi ho colpito come tanti
Dal ruolo che la sconfitta la distratta
Come nel sottotitolo del libro su Machiavelli
Gioca nella ricostruzione di Anzio colpito non del tutto convinto l'assegno Stendhal Baudelaire Rambo ci più sconfitto di loro Milton
Tu usciti Dostoevskij la generazione che ha dissipato i suoi poeti quelli che sono scappati dall'America da Melfi letto ROS fino a James di Holstein Pound Joyce Beckett che prima scappano dall'Irlanda e poi perché proprio non ci sia dubbio scappano anche dall'inglese Peck si mette a scrivere
In un'altra lingua Joyce di fatto inventa una lingua sua di sana pianta ecco non so
Però questo è solo un dettaglio e la non è la cosa importante è la cosa importante è la questione teorica storiografica che il lavoro di Asola ci lascia e che che questa e peculiarità della letteratura italiana
Della storia culturale italiana sono davvero così marcate come Luisa viste
E quand'anche lo fosse le cause di queste peculiarità vanno cercate sempre solo in Italia o su una scala geopolitica più avanti
è un sistema sì la letteratura italiana fa parte di un sistema più grande ed è dominato da questo sistema
Quella di queste sono domande non retoriche son domande vere non è che io la risposta qui noto per ragioni di tempo sono son questioni aperte
Su cui si tratterà di ragionare chi ne ha voglia nei prossimi anni
Adesso andando verso la fine dopo aver parlato di scelte intellettuali e scelte politiche come è giusto come è doveroso quando si parla di uno come Asor voglio fare qualcosa è completamente diverso e cioè
La sua grande capacità intuitiva
Questa è una cosa ritratto che precede ogni scelta intellettuale o politico ovviamente lo accomuna un altro notissimo critico marxista del nostro tempo che fra di silenzio tutte e due i casi ecco lo accomuna anche in una certa come dire perentorietà per ragionamento un modo spesso brusco
Di metter le cose ma guardate inevitabile perché le intuizioni e non si giustificano mica intuizione tu vedi qualcosa che gli altri non vedono cioè come dire un'intrinseca insolenza in questo cosa che peraltro secondo me ad Asor non non dispiaceva affatto che
Non solo quando parlava di letteratura nel suo libro più vituperato
Le due società beh lunghi allora vide una cosa che c'era che poi è diventata dilagante e dirompente Lula vedeva la diceva ed altri
Gli davano addosso mazzate a non finire
Però c'aveva ragione lui
Aveva ragione prima del tempo che naturalmente non serve a niente però ha ragione l'intuizione aveva colto nel segno
Ecco e poi però curiosamente di nuovo come Agenzia
Ad Asor è come se le intuizioni non bastassero
Cioè come una disciplina che scatta soprattutto nella sorte le storie letterarie una disciplina che gli impone di ricondurre le intuizioni a qualcosa di più organizza fateci caso mi son tanti tributi discussioni che si possono trovare facilmente on line quasi nessuno città le frasi di azioni sì qualcuno cita qualcosa un intero paragrafo o addirittura una pagina e certe volte questo è un po'macchinoso persino uno
Sul mancato con Umberto Eco sia un po'ingarbugliato nel cercata però è giusto fare così perché come dire e la Scala
Specifica
La scala appropriata della scrittura Diasorin
A parole no a voce era tagliente anche sbrigativo per iscritto però c'è una specie di consapevole
Credo proprio consapevole sacrificio dell'espressione brillante per un stile estremamente meditato composto ordinato
Noi costruiamo e costruiamo però l'intuizione resta pur sempre una gran bella cosa scrisse tre negli anni del Bauhaus ecco
A Sora né un po'rovesciato questa cosa intuire vedere bello però io qui voglio costruire sugli in grande al paragrafo la pagina al volume una serie di volumi alla all'insieme delle serie e sembra Robinson nella sua isola non sia mai fermato
Lavoro intellettuale come lavoro vero fatica anche immagino tenacia di sicuro ecco questo è un lascito completamente inattuale ma importantissimo
Un'ultima cosa che va certo senso nella stessa direzione in queste settimane
Si è molto insistito giustamente credo l'ho fatto anch'io all'inizio di queste parole c'è molto insistito sul ruolo del conflitto nel pensiero di Asor nella sua analisi della cultura anche nel suo modo di essere al mondo
Tutto vero
Dopodiché Asor è stato anche un uomo che ha esercitato molto potere accademico
Giornalistico editoriale e guardate non c'è assolutamente niente di male
E secondo me Asor su questo sarebbe stato d'accordo non c'è nulla di male nel mirare al potere anzi è il cuore dell'agire politico
Per fare bisogna poter fare
A sinistra angelicata non è mai stata nelle sue corde per resto appunto Progetto la scelta la decisione delle grandi storie delle figlie
Nazionali beh richiedeva hanno come dire un supporto materiale massiccio
E i polmoni sedici volumi dell'Einaudi non si fanno al tavolo dalla cucina con quattro amici c'è bisogno di un bacino di un grande sistema scolastico
Di un'editoria ricca di gli allievi numerosi tipi tutto una rinite Tinti i rapporti personali
I istituzionale ecco perché
La la critica della cultura
Abbia un forza concreta ha bisogno anche di un supporto concrete
E ripeto questo non c'è assolutamente niente di male ma proprio per questo pacchetto e discusso e analizzato perché anche questa dimensione è parte dell'eredità politico intellettuale che altro
E insomma come sa intrecciato lavoro critico di Alberto Asor Rosa alla storia cultura italiana prestato un inizio se ad una fine
Io credo né l'uno né l'altra piuttosto è stato una svolta la cui portata toccherà noi misurare negli anni avvenire una svolta in una storia di più lunga durata una storia che è l'unica scritto e in cui via via piano piano si è come verso dive ne è diventato come dire un attore un episodio della stessa storia che stava scrivendo
E adesso adesso la storia va avanti ed è bello che lui le faccio grazie
Grazie attraverso l'aveva Franco Moretti diamo adesso la parola alla senatore Tronti Mario Tronti grazie
Ma io voglio parlare di
Alberto Asor Rosa
Come intellettuale e politica
Alberto
In tutta la sua vita è incarnato questa sicura
Che cos'è intellettuale
Soffermiamoci un momento su questo concetto
Assicura mi sentirei di dire
Una figura mi sentirei di dire specificamente italiano
Cioè non è il Comune ente intellettuale anche altri che si impegna in politica
E l'intellettuale che mette alla politica al primo posto che parte dalla politica che riconosce il primato della politica non sulla cultura ma nella cultura
Produce cultura per una parte politica prende personalmente parte all'opera pubblica
E il prelievo cercare la scelta di un punto di vista sulla storia da camping
Una figura quindi molto novecentesca
E a un'affiliazione lunga appunto nel nostro Paese per restare all'età poterne
Machiavelli non a caso è un autore la cui Alberto ha lavorato a lungo fino alla negli ultimi anni
E infine in quel libro in cui del suo stile
Il resoconto di una sconfitta di alloro alludeva chiaramente alla sconfitta dell'intellettuale politico di oggi
E da Machiavelli parte una filiera attraverso Bruno Campanella Galilei civico che come è stato detto a differenza di altri paesi
Come la Francia dal Spagna all'Inghilterra e con un ritardo poiché la Germania
Non accompagna mia segue la formazione dello Stato nazione
Ma la prescelta
Come precedettero l'unità d'Italia Dante del Petrarca e come l'accompagnerà in l'accompagneranno cuoco Foscolo Manzoni
Mazzini già
Berti
C'è poi per tornare al Novecento un fenomeno
In cui la figura politica e intellettuale di Asor Rosa è stata determina
Parlo di quella vicenda che va sotto il nome di differenza italiano
Nome che preferisco rispetto ai tagli anch'io le dico
Che è venuta fuori per suggestione di una precedente fra INPS e
Roberto Esposito che ha ben approfondito questo
Mi ha dato una definizione intervenite io politici
Molto bella pensiero dirai
E schede Esposito se gentile intende il proprio ruolo all'interno dello Stato conosce il Gramsci si pongono almeno nel periodo fascista diversamente contro diverso
Non è un caso che il lungo questa linea anche alla filosofia italiana contemporanea
Abbia espresso un potenziale critico e attratti antagonistico difficilmente riscontrabile in altri contest
Ecco la produzione culturale di Alberto Asor Rosa siccome alcuni si colloca in vacca collocata sin dall'inizio in questo con orizzonte
E l'esperienza fondamentale a cui ha partecipato da protagonista in una fase di formazione intellettuali
è stato all'opera benissimo
Giustamente indicato anche in questa letteratura dalla differenza italiane come
Origine di una nuova differenza italiana
Ma la sua scelta politica da intellettuale nasce prima
Ci siamo incontrati conosciuti dei mai più lasciati
Della facoltà di lettere e Filosofia qui a Roma nei primi anni cinquanta non però nelle aule accademiche
Ma nella sezione universitaria del partito comunista che allora comprendeva studenti docenti e personale tecnico e amministrativo
E insieme divenne il trauma del cinquantasei che ci avvicinano definitivamente della comune scelta critica nei confronti del partito
C'è un breve testo di Alberto sul volume due di cento anni di sinistra una pubblicazione illustrata del due mila il ventuno di Repubblica Espresso
Dal titolo il mio mille novecentocinquantasei
Un racconto dal vivo e dal vero di quell'anno indimenticabile vissuto in quella sezione
Vi riporto l'incipit di questo testo di Alberto
Il mille novecentocinquantasei è uno di quegli anni che spaccano il mondo indù
E a conclusione dei quali non c'è molta scelta o si sta di qua o si sta di là così stacco da una parte così stacca all'altro
Naturalmente molto dipende da qual è il punto di osservazione da questi seguire e si cerca di capire la vicenda il rapito svolgimento il mio allora su quello di un giovane di ventitré anni in una fase a sua volta di esperienze primigenia
E per l'occasione furono stava volte sconvolte portandolo verso destinazioni che in precedenza nessuna tanto meno lui avrebbe potuto immagino
Si sta quindi da una parte o dall'alto
Ma ecco il punto come si sta a quella parte del PIL sia assunta come scelta di vita
Quello che impara mi insieme a una volta per tutte in quel frangente
Attraverso uno scontro duro con la linea del partito furti starci in modo critico
Non dogmatica in modo libero mai Fidelis
L'immersione totale gli assicura che per Alberto Sciumè immersioni totale nell'esperienza del localismo
Fu un atto in quel senso logico e conseguente era un'iniziativa chi più eretica di così non poteva che essere non solo politica ma intellettuale che rompeva con tutta una tradizione del marxismo italiano storicista idealista romanici
Non ne scaturì
Quel libro che fece subito di Asor Rosa giovanissimo
Un punto di riferimento nella battaglia delle idee di allora e del dopo scrittori
E popolo
Del sessantacinque
Un libro di frontale contestazione della letteratura nazional-popolare e non solo della letteratura ma di tutta una tradizione politica la polemica di fondo era persona concezione piccolo borghese di popolo e quando lo ripubblica cinquant'anni dopo nel due mila e quindici non a caso e lo aggiorna con
Scrittori e Massa
Quando l'individuo masticato si esprime
Nelle forme di un populismo antiproiettile
E dunque dagli anni sessanta che si precisa senza più interna
Interruzioni
Quella postura di Onorio Rosati intellettuale ottuso politico
Critico letterario
Non solo dalla letteratura italiana storico dalla cultura non solo italiana
E nello stesso tempo come dice ma noi stessi non tanto intellettuale organico dal partito quanto intellettuale organico della classe
Disse disse scherzando anni dopo
Di essere forse l'unico uomo al mondo ad aver letto tutto Marx e tutto Dante
Gli anni di formazione dal sessanta al settanta gli anni ruggenti richiamo
Ieri attraversa magistralmente in quella introduzione storica al collo una le armi della critica del due mila e undici
Aveva una opportuna
E oggi prezioso tendenza all'autobiografia
Prezioso perché cita materia di conoscenza di prima mano
Sto facendo la ricostruzione sommario di un itinerario che spero qualcuno più di me
Più di me filologicamente preciso
Dovrà poi fare Perbellini
Dopo il cinquantasei uscite al Pitti si iscrisse al PSI
Seguendo è quella personalità decisiva per tutti noi che oscura Niero fans ieri collaborò al mondo operaio nel mille novecento cinquantotto
Come segretario di redazione di un supplemento scientifico letterale
L'iscrizione al PSI durò solo due anni
Era fatto così
Generosamente si impegnava nella pratica
E poi lo strumento a disposizione presto lo delude Nicola
Tipico quando fu eletto parlamentare alla Camera e dopo appena un anno segnando
E quante volte si è fatto promotore spesso insieme al Manifesto iniziative per la ricostruzione di un soggetto di sinistra radicale regolarmente fallito
Comunque dei primi anni Sessanta inizia l'attrattiva e centrale partecipazione ha un seguito di previste
Militanti tutti
Quaderni rossi classe operaia contro piano laboratorio politico
Che insieme al centauro primi anni ottanta concluse il tempo della presenza in politica degli intellettuali non genericamente intesi ma di quelli ispirati un punto di vista di parte come dicevamo solo
Poi non a caso come lui stesso ha intitolato il suo libro il grande silenzio la cinese come disse del maître à penser
Che cosa era successo
Beh
Aveva vinto
La fiera OSCE reazioni anti novecentesca
Agli ordini del nuovo capitalismo finanziario
Colomba dimezzato tecnologie tratto e come si ama vendendo
Più che armato
Un'operazione preparata e gestita dall'alto per l'avvento del pensiero unico
Si doveva abbattere un secco no
Per mettere definitivamente al sicuro i propri interesse e senza trovare ostacoli ce l'hanno fatta
Pensiero libero militante
Pensiero vivente appunto non ce ne darà più se non nella vita condotta in un esilio interno il singolare personalità tra questi e Alberto Asor Rosa
Ma con un passo indietro un'ultima considerazione su questo punto
Uno dei frutti più interessanti dell'opera il film italiano prestata alla riscoperta
Di quella che va sotto il nome di culture dalla crisi di pensiero né cattivo
Di quell'intensa critica di civiltà che si sviluppano
Nel magico ancora oggi ruolo della Mitteleuropa
Colpita a morte all'Actor's stragi cosciente alla grande
Apripista fu Massimo Cacciari cornicioni eccezionali liberi di allora
Tardi l'idea dei contro piano
Presero l'iniziativa Massimo Alberto e Toni Negri che abbandonò dopo il primo numero
E lì con quest'ultimo si consuma una frattura definitiva con serate che profondamente divaricare
Da allora e per sempre la Grande Vienna diventò la nostra vera fa infatti
Chiedo scusa se dico spesso la nostra ma
Vedete i percorsi i cammini
Erano talmente intrecciati che è difficile leggerli separatamente
Gli anni settanta
Furono ritorno l'impegno di quel partito il PC che il giovane Astorre aveva scelto senza alcun dubbio
Presenza sempre polemica interno ed esterno
Il piccolo libro le due società
Ebbe una grande eco pubblica
La fortunata formula formula è tuttora ripresa eccitato
Alti e bassi momenti di condivisione dei momenti di differenziazione dei non pure attiva Vittadi porti
Il massimo di coinvolgimento e lo vide il direttori di rinascita
Ma l'apparire dagli anni ottanta ci fu l'altra esperienza di rivista
La battaglia delle idee attraverso le riviste su sempre una caratteristica peculiare del Novecento laboratorio politico che Alberto con la sua acquisita autorevolezza riuscì a far pubblicare da Einaudi con tanto di sede a Roma
Raccolse un gruppo esteso e farle Cartotto intellettualità di sinistra
Che parlava soprattutto alle organizzazioni quella comunista in primis ma anche a quella socialista
L'ascolto su come al solito minimo se non inesistente
Eppure lì c'era Anna elaborazioni
Che avrebbe permesso di affrontare in ben altro modo il passaggio strategico sociale e politico degli anni ottanta con tutto quello che ne è seguito
L'altro grande trama dell'ottantanove e novantuno
Mediata dal rosa combattivo oppositore della svolta di Occhetto
Tra le mozioni del sì e del no cesseranno sempre insieme
Con la terza mozione di Antonio Bassolino e proponeva un diverso superamento pur necessario tra il vecchio party poi di nuovo fuori
Fuori dal partito ma non fuori dalla politica
E qui si collocano i vari tentativi Claire ce ne parla di riorganizzazione di un soggetto di sinistra radicali
Ma ormai la gran parte del tempo di qui in avanti andrà dedicata alla produzione culturale
Da quanto ricordo
Aveva sempre un libro di lavorazione di cui ci annunciava prima senza svelarne il tema
La sorpresa
Da anziano scrive di Bertold Brecht come da giovani aveva scritto di Thomas Mann
Senza mai neppure per un momento abbandonare la presa sulla contingenza delle vicende politiche
Gli anni Ottanta
Giurano molto produttivi
L'ultimo paradosso è dell'ottantacinque
La Repubblica immaginaria e dell'ottantotto
Nel novantasei
Un libro recita dalla sinistra alla prova
Sul cruciale ventennio mille novecentosettantasei novantasei
Nel due mila e due quel libro attualissimo che andrebbe ripubblicato nel frangente attuale
Che portava questo titolo la guerra
Sulle forme attuali della convivenza umana
E lì si parlava dell'Iraq e del Kosovo dell'undici settembre dell'Afghanistan
Con dentro secondo me ripubblicato uno dei libri più belli di Alberto nella sua intensità di scrittura e di elaborazione
Fuori dall'Occidente
Ovvero ragionamento sull'Apocalisse libero dal novantadue
Una volta vendetta ma gli incontri di Monte Giove dove uscì riunivamo con Ingrao Roshan da e altri insieme ai monaci dell'eremo camaldolesi
A parlare dell'Apocalisse gli ha parlato di Apocalypse insieme al cardinal Silvestrini
Fece una lettura accuratissima e partecipata del testo biblico che stupì tutti in primis il cardinale lui che volutamente ci teneva a mostrarsi lontano da qualsiasi orizzonte diciannove trascendente
Ecco questo particolare mi dà modo di concludere su una nota
Più personale
Quindi
C'è qualche esitazione a parlarne perché
Sono due cose
Che bisognerebbe tenere per sé ma servono per capire bene anche la personalità
Dico stiamo parlando
Il mio con Lori era un rapporto fraterno
Se mi permette di mettere in luce qualche tratto esistenziale
E per dare più corpo alla complessità della sua personalità
In ben settanta anni di
L'ininterrotta appunto fraterna amicizia
Io ho sempre saputo conoscendolo nell'intimo
Che dietro l'autorevolezza del personaggio
C'era in verità nascosta in positivo una certa fragilità dell'uomo
Dietro la sicurezza del grande in professore
Una costante ricorrente inquietudine che le lasciava alla fine insoddisfatto disse
Per le cose che faceva coltri di quelle che scriveva
Non a caso ripercorreva la sua vita precedente senza venirne a capo
La sua autobiografia
Che ci prometteva di voler proseguire ci diceva parlerò i nuovi infinito
In realtà è rimasta interrotta da Assunta Alessandro che del due mila dieci non so se tra le sue carte vi sono materiale mi
Per la sua continuazione
Insomma ci teneva molto a raccontare come mostrano le sue opere narrative su cui altri con più competenza
Potranno parlare in seguito
Ma teneva molto anche a raccontarsi
Mantenendo sempre trasse la parola una certa distanza
Conservo gelosamente liberi che puntualmente mi mandava Conone immancabile dell'etica
Col suo solito sorriso sornione che ben conosciamo
Mi diceva
Che se non avesse incontrato me chissà quale più grande destino gli sarebbe stato riservato
In quell'ultimo decisivo
Testo su banchi Abelli
Nella detti capelli un con quella sua grafia rotonda che quasi sembrava stampata
Mi indicava quale arroccare tipo di ogni nostra grande impresa ma
Anche Arca il tipo di ogni nostra grande sconsideratezza
Ecco era ripeto era fatto così so per certo che questa fine ironia coprivano affettuosità anche sentimentale
Nei suoi ultimi libri mi pare di scorgere indiretti tracce autobiografiche
Quel grande testo che Machiavelli e l'Italia nel due mila e quindici reca il sottotitolo racconto di una disfatta
La catastrofe di allora
Accenna alla catastrofe di oggi
La disfatta
è l'ultimo dei temi su
Un dato di realtà senza un possibile visibile percorribile RIS
Non a caso chiudeva la sua produzione corna eroi di ieri il
Del due mila e il ventuno
A parte l'omaggio al suo corro ad
Quindi le Roy per il sconfitto lui stesso
Tenera dolorosamente
Consapevole
L'ultimo nemico
La morte
Arriva quando ti convinci che non c'è più niente da fare
Più niente da dire
Perché tutto è stato detto
Anche se non tutto purtroppo è stato fatto
Grazie a Mario Tronti per questo profilo ricordo tra politica culturale e relazione personale lunga una vita e do ora la parola a a Walter Barberis
Presidente delle analogie che credo rifletterà su questo nodo importante dell'esperienza di Ezio Rossi
Buongiorno buongiorno a tutti
Diciamo che parlare qui di di Alberto Asor Rosa li mette in un qualche imbarazzo
Perché avendolo conosciuto quando io ero garzone di bottega
Della vecchia guardia inauditi adesso sono un gesto Monte della
Delle delle idee
Generazioni successive
Gli esporrebbe ad una serie di considerazioni che meriterebbero se non altro intrattenerci per molto molto molto tempo il mestiere dell'editore
Contrariamente a quello che molti romanticamente pensano donne stare a leggere libri comodamente sdraiati ecco i piedi rivolti verso un cammino crepi tante con un bicchiere di cento lire
E e qualche foglio in mano per gli appunti
è una trincea dove si incontrano migliaia di persone che hanno delle personalità specifiche e con i quali bisogna avere un'attenzione dedicata non c'è una attenzione standard all'attore
Ora Alberto Asor Rosa non era un autore con il quale si potessero avere rapporti generici
Rapporti per così dire standardizzati non lo di avrebbe sopportati ma soprattutto i rapporti in linea di massima li imponeva lunghi
Io ho scelto di toccare un argomento che a me sembra nella sensibilità di Asor Rosa importante e che è stato accennato
Già dal senatore Tronti poc'anzi
Allora cominciamo col dire che Asor Rosa si affaccia nelle cronache e nell'archivio della casa editrice Einaudi
Con un biglietto del ventidue di agosto del mille novecento sessantuno attesta la sua collaborazione
Al Parnaso di curato da Carlo Muscetta diciamo questa è la data di ingresso di Asor Rosa nella casa editrice Einaudi di cui lui comune non succede alla maggior parte degli autocarri
Diventerà uno dei collaboratori più stretti con un susseguirsi di Progetti di discussioni e di migliaia migliaia di pagine su due e di altre persone da lui coordinate
Diciamo che soprattutto dopo il suo contributo alla storia d'Italia nei primissimi anni settanta
Asor cominciata anche una carriera di editore non solo di Autore
Perché nasce all'ora Progetto titanico della letteratura italiana
Che avrebbe messo in mostra come è stato ricordato questa volta da Franco Moretti non solo le sue doti di autore di studioso
Ma anche di grandissimo organizzatore e enti robusto accademico era in grado di temere come un generale le sue legioni di studiosi con uno non so che
Difficilmente forse in altre occasioni si poteva vedere dalla trincea un po'oscura del mondo editoriale questo bastone del comando si vedeva benissimo
Comunque noi sappiamo che Alberto ha lavorato con grande energia e anche con grande freschezza
Per tantissimi anni fino agli ultimi giorni
Allora diciamo che l'archivio Einaudi sia riempito nel corso dei decenni di molti documenti che raccontano l'attività di Asor come editore
Qui ci potremmo diffondere non lo faremo sulle fatti che Hercule di un editore per rispettare i tempi di uscita dei testi per organizzare di studiosi che collaborano con l'editore il mille Zavoli menti nervosi di redattori autori
Di questo devo dire sinceramente Alberto Asor Rosa era abbastanza immune il esaurimento nervoso lo faceva venire a quasi tutti gli altri ma non l'ho mai visto diciamo così con un atteggiamento di fragilità
Sì con logica
Le voci che stanno nel backstage del mondo editoriale sonno talvolta affrontate qualche volta arrivano a toni diversi
Anche di minaccia ma insomma riguardano molte persone che non si vendono che sono dietro nelle stanze più scura se però io seguissi qui con voi questa strada
Per tracciare una specie di Mosaico delle attività di Alberto Asor Rosa secondo me non coglieremo fino in fondo
L'intimo chi accede e la serve a volontà ti Alberto che consisteva il un'attività particolare
Voi sapete bene che in alcune occasioni Alberto Asor Rosa aveva degli occhi che si schiacciavano
E che Titti a ciapanò
Se lo volevamo vedere
Con degli occhi che si scioglievano nell'ironia e nel piacere se volessimo andare a raccontare agli le pulsazioni
Di quando gli montava un'autentica rabbia qual contrario di quanto dopo teneva molto Ji Young in una situazione
Gratificante dobbiamo parlare di rivincite
Allora
Qui sta la la la passione profonda di Asor intellettuale
Si rivolge la prima volta direttamente a Giulio Einaudi con una lettera dell'otto luglio mille novecento sessantasette rivendica la necessità di pubblicare una rivista dicendo che fra gli altri parteciperebbe anche Antonio Negri e lo indica
Capite l'allusione come un professore dell'Università di Padova Bellotto a Norberto Bobbio come dire
Va bene
Vuole una rivista cito capirete quando cito che stia sulla sinistra
Con l'obiettivo di un rinnovamento della tematica del marxismo e più in generale degli strumenti di analisi e di giudizio Pella presente situazione sociale e politica
è una rivista diceva allorché deve andare oltre le
Perdite illuminazioni potrei fare una lotta per dirvi quanti sono gli illuministi gli azionisti personaggi che in casa editrice Einaudi
Come dire si accendono come lampadine settecentesche per portare il messaggio dell'Illuminismo qui siamo su un altro piano
Quindi dice bisogna andare oltre le ardite illuminazioni lasciare gli impegni di tipo giovanilistico e avanguardistico
Per dare con rigore risposte assolutamente ineccepibili e in un certo senso definitive
è una rivista insiste altra perché devi avere una visione di classe
Capace di restituire nella forma più corretta la lezione Marco Diana
E di essere strumento al servizio del movimento operaio organizzato Einaudi dice di no
Non personalmente
Glielo fa dire da Corrado Vivanti Corrado Vivanti con Ruggiero Romano è stato il curatore della storia d'Italia per chiunque lo abbia conosciuto uomo il cui tono di voce non ha mai superato
La possibilità di udire lo a trenta centimetri di distanza
Un uomo apparentemente dimesso un altro di questi uomini di ferro ma con una voce Tenno Mishima apparentemente nettissimo
Comunista ma come si diceva allora Gide sarà totalmente diverso da
Alberto
Einaudi affida Vivanti il compito di dire che Louis la rivista non la fa
Corrado Vivanti con voce sommessa apparente contrizione gli dice che lui si è battuto come un leone ma idee più purtroppo forse superiori
Hanno impedito di fare la rivista
Dopodiché trascorre l'estate siamo nel sessantasette il tre di ottobre Vivanti inoltrata a Alberto Asor Rosa un contratto che il contratto di collaborazione
A la storia di tale via ma fa un'imprudenza
I mandanti una lettera
In cui grigi e dice
Tutto il suo disprezzo
Per intellettuali commercio incinte brevi e la cosiddetta critica delle armi dicendo che Luís Vivanti si accontenta della consueta Ruggi non lo sa arma della critica
A suo non ci sta
E dunque di rispondere
Dire risponde così le armi della critica per quanto arrugginite debbono sparare ancora se si vuole che a un certo punto
Comincino a sparare altre armi più sostanziose ancora
Conclude seccamente dicendo a rilevanti
Comunque la rivista si farà l'accordo è già stato concluso con un altro e Tito
Con la sua ineffabile apparente levità Vivanti lascia cadere
Dopo di che invita Asor Rosa che era già stato contrattualizzato Piero
Un voluminoso saggio per la storia d'Italia
Anche a pensare a un lungo articolo contributo sulle riviste
Dicendo
Dal caffè a quindici Asor risponde che va bene a che non la fa lui affidare giovane a Bruzzese
Andando oltre quindici comprendendo la nuova rivista quella rifiutata da Einaudi punture di spillo cose così
Intanto il cantiere della storia d'Italia cresce comincia a far vedere i suoi frutti
E e l'imponente contributo di Alberto Asor Rosa incontra un grande pubblico anche sulle piazze perché nel mille novecentosettantacinque quel demonio di Einaudi
Con tutta una serie di alleanze Collini
Gli amministratori della Regione Emilia-Romagna impianta a Correggio provincia di Reggio Emilia un'enorme seminari di Consulta storia d'Italia che durerà due mesi
Due mesi tutti i giorni
Con due studenti con contadini operai io e il mio collega che eravamo mio collega era Carmine Donzelli allora siamo stati a Correggio aumentando di cinque sei chili in due mesi
Tutto febbraio e tutto marcio in questi seminari dove intervenivano naturalmente i grandi autori che intrattenevano queste platee potete immaginare il fascino di un uomo come Alberto
In quella situazione tra l'altro oggi che si parla di libri tutti i giorni tutto il giorno dappertutto beh allora i libri non erano presentati in pubblico questo fu un esordio
Che poi aprì la strada anche a quello
Comunque siamo ormai nel mille novecentosettantasei Ruggiero Romano fantastica sulla sua enciclopedia e sollecita a Zorro a mettersi in scia
Nella storia d'Italia con la sua storia della letteratura italiana anzi togliamo storia con la sua letteratura italiana
D'accordo si stringono
Gli i patti dei contratti del caso si va avanti è stato citato nel frattempo nel settantasette Asor Rosa pubblica le due società
Dico questo per dire che
Nel frattempo da quando abbiamo come dire individuato gli esordi adora nel settantasette il rapporto tra l'editore Einaudi e l'autore curatore editore Asor Rosa e diverso da quello di dieci anni prima
Anche i rapporti reciproci sono cambiati non solo quelli per così dire di amicizia affettivi mondani
Diciamo di potere diciamo di Totti
Asor Rosa e forte questa volta che armato di molti contratti
E torna alla carica
E cosa propone una nuova rivista
Einaudi questa volta devi accendere
Dopo un certo tempo di elaborazione esce nel mille novecentottantuno laboratorio politico
Coordinata da Mario Tronti con un comitato di redazione guardati tempi composto da Accornero Bevilacqua Marramao Bombay Tarantelli Rusconi prodotta
Il Leo Bolaffi Cacciari Cazzola dopo non lo fedele e Romagnoli
L'anima di questo operazione soprattutto sul fronte di tua figlia
Asor
Ma Einaudi le riviste non le sa fare
Non le vuole fare non sono nelle sue corde
E una lettera ufficiale del ventuno settembre mille novecentottantatré cioè nel giro di un paio d'anni chiude l'esperienza qui l'archivio
Diciamo ci fa notare come Asor perse la pazienza
E diciamo in destinato di di molte recriminazioni
Nell'ottantaquattro la casa editrice Einaudi viene investita da una crisi finanziaria senza precedenti Giulio Einaudi deve lasciare il timone
Della casa editrice arriva un amministratore straordinario nominato dal governo
Nel dicembre del mille novecentottantaquattro ai nuovi gestori diciamo così della Casa dello struzzo Asor Rosa scrive una lettera questa lettera contiene una serie di osservazioni sulla casa editrice Einaudi ma a una richiesta per favore riavviare la rivista laboratorio politico
Non succederà lasciamo cadere il sipario su questi gli anni difficili il contesto politico italiano nel frattempo non è più quello della fine degli anni sessanta
All'Einaudi per qualche tempo si alternano dei meno Ager diciamo così
Do non indimenticabili
Non tutti degni di rimpianto
Siamo ormai nel dicembre
Del mille novecento ottantotto
Ci sono dei nuovi amministratori o momento di latenza per l'Einaudi
Alcuni sono vivi
Quelli che casualmente convenne non sono stati presi dai colpi dell'artiglieria
Perché si stavano allacciando una scarpa perché hanno sterno Pinto mentre sparavano insomma combinazioni del genere ma insomma il periodo è duro
Alberto Asor Rosa scrive a uno di questi amministratori delegati del momento
A degli appunti su la come continuare la sua letteratura e descrive un pro memoria separato
Che si intitola Progetto rivista
Ora
Non se ne farà nulla
Diciamo così
La relazione colleghi Einaudi riprenderà
Con molti di noi dico di noi di quelli che allora e in parte ancora adesso sono in in Audi
Ci saranno lunghe ma fattive intese discussioni momenti
Momenti anche di vera amicizia devo essere sincero io sono molto grato ad Alberto per per la sua amicizia al di là di qualunque altro tipo di considerazione
Asor com'è ovvio continuerà a scrivere saggi critici prove letterarie eccetera
Io sono certo che
Se qualcuno di noi gli avesse detto chi era tempo chi era il nuovo tecnico e per buone ragioni di dare vita a una rivista e con gli occhi di Alberto si sarebbero illuminati
E per chi credo quasi tutti di voi lo abbia conosciuto
Sotto i suoi baffi sarebbe comparso uno di quei Sorlini sul piuttosto soddisfatti ironici e a luci vi ringrazio
Grazie Walter all'altro dal tenerissimo
Che ci ha portato dentro ambienti relazioni
Esperienze vitali che forse sono più lontane di quello che la cronologia ci dice
Insomma che ci raccontano di un di un Novecento che
Alle spalle
E do la parola Simonetta Simonetta fiori
Io vi parlerò del rapporto tra Alberto Asor Rosa il suo giornale
La Repubblica e partire da da questo brevissimo dialogo che cos'è il giornalismo il giornalismo una rispondo dei giornalisti strizzando sennò che tra di loro che cos'è il giornalismo il giornalismo è un mestiere rispondono quei ficcanaso che hanno avuto l'indiscrezione di dare a vedere come si fa nei giornali
Che cos'è il giornalismo il giornalismo sacerdozio rispondono quelli che non sanno mai consentire questo dialogo di cui così produco soltanto che prime righe e tratto da un autore amatissimo da Alberto Asor Rosa Carlo Collodi e con questo brano Asor decise di aprire un suo saggio del mille novecentottantuno dal titolo molto espressivo il giornalista appunti sulla fisiologia di un mestiere difficile
Devo dire un titolo che mantiene una sua forte
Attualità anche drammatica attualità nonostante la radicali trasformazioni subite dalla professione in questi anni il saggio che comparve nel volume della Storia d'Italia Einaudi intellettuale potere dimostrava l'interesse casa ora ha sempre avuto nei confronti del giornali che erano oggetto di un indagine storico culturale ma erano anche strumenti irrinunciabile in una democrazia
Strumento di cui Asor affatto ampio utilizzo del corso dalla sua vita sia in veste di collaboratore si anche come ispiratore di linee politico-culturali ecco come in commentava allora nell'ottantuno le parole di Collodi
O arte o
Fiere sacerdozio o attività commerciale
Comunque sempre esercizio di un potere al servizio nei casi più nobili di un'idea e quelli meno nobili di un interesse
La storia della cultura italiana tra Otto e Novecento sarebbe fortemente incompleta sempre scendesse da questo che innanzitutto un formidabile fattore distintivo ma in taluni momenti se ancora esprimersi
Con gli accenti generosi della passione e del convincimento etico cioè per dirla più solennemente della missione in senso weberiano
Asor considerava così importanti i quotidiani nella vita democratica di un Paese che negli ultimi anni guardava loro declino come una vera catastrofe civile così l'ha definita questo sono per inquadrare anche il senso civile politico profondo anche etico del lavoro intellettuale svolto da Zorro dei quotidiani in particolari su Repubblica
Dove la sua collaborazione e durata svariati decenni e anche sulle pagine del manifesto che a un certo punto affiancato a Repubblica
La collaborazione con Repubblica comincia subito dopo la fondazione il venticinque novembre del mille novecento non settantasei che l'hanno fondativo
Esce un suo articolo sul garofano rosso di Vittorini Masa ora è presente curiosamente slitta al primo numero dal numero storico numero del sedici gennaio
No come firma del giornale ma come autore del volume la cultura che faceva parte sempre dalla Storia d'Italia Einaudi
Quella di Enzo Forcella don è una recensione asettica neanche simpatizzante diciamo che e prossima alla stroncatura e già quel possiamo vedere il segno irrequieto di un rapporto è stato un formidabile sodalizio sodalizio nutrito da diversità naturalmente quando parliamo del sodalizio con Repubblica parliamo del sodalizio con Eugenio Scalfari e quindi dell'incontro di personalità molto diverso e ma anche molto simili molto diverse per caso né un comunista e operai installato un liberale di sinistra cresciuto nel gruppo del mondo quindi in un ambito liberaldemocratico le matrici culturali non sono proprio le stesse però è comune il terreno d'incontro
Ostia e qui uso le parole di Asor con cui Asor rappresentato il progetto giornalistico di Scalfari la battaglia per tentare di ricondurre l'Italia
Entro gli schemi politico istituzionali di un normale Paese democratico europeo
Asor partecipa a questa battaglia in una posizione di primo piano ne possiamo ricostruire quest'inizio di sodalizio grazie alle testimonianze intanto entrambi Asor lo fa informa saggistica
Proprio in quel saggio da cui siamo partiti ma insomma parla di sei quando scrive che mentre nei campi disciplinari umanistici la sinistra intellettuale è stata capace di innovare
Lo sta il suo non è accaduto nel campo della stampa periodica e quotidiana dove gli innovatori provengono dalle file dei liberali
E questo spiega la simbiosi evolutiva la definisce così tra elettori che votano PC e la Repubblica di Scalfari che infatti si avvale di collaboratori marxisti post marxisti comunisti
E della sinistra estrema incapaci dice Asor di costruirsi una stampa per conto loro
A unire queste diverse matrici il convincimento che le strozzature civili sociali economica del paese potranno essere superate soltanto associando al governo dell'Italia i gruppi sociali rappresentati nei sindacati nel partito comunista
Stanzani invece sceglie la forma autobiografica per raccontare in singolare sodalizio lo fa in occasione degli ottant'anni di Asor Rosa racconta di averlo conosciuto naturalmente dei suoi libri
E dalle sue posizioni politiche e di aver trovato Sempre una non di una distanza rispetto alle sue posizioni politiche letterarie ma confessa una segreta consonanza con lui e con la sua visione della vita
Con lui come persona
Una consonanza cui non riesce a trovare un nome
Poi ricostruisce il contesto politico in cui cominciò la collaborazione professionale ci sentivamo quasi tutti i giorni al telefono spesso veniva di persona qualche volta partecipo anche le riunioni del mattino insomma era diventato uno dei nostri
Tutto ciò avvenne nel momento in cui Enrico Berlinguer da poco diventato segretario del PC
Aveva già dato inizio all'operazione di sganciamento dall'Unione Sovietica e pesci all'alto calato il massimo dei consentirsi elettorali raggiungendo quasi la DC
Il suo elettorato stava cambiando o meglio aprendosi a nuove fasce sociali accanto agli operai contadini aveva questa aveva acquistato i suffragi di borghesia intellettuale professionale
Alberto all'inizio aveva guardato con qualche preoccupazione questa trasformazione del PC ma poi si era persuaso che quella era la strada giusta per dare alla sinistra italiana un ruolo di cambiamento del quale il Paese avete estremo bisogno
Poiché la sua finezza intellettuale logica era notevolissima diventò il più lucido commentatore espositore della linea del giornale
La consonanza cui Scalfari non riesce a dare un nome ma poi lo vedremo lo troverà curiosamente su un piano psicanalitico era soprattutto civile e politica
Entrambi si battevano per un paese diverso ma per raggiungere questo traguardo
Era necessario trasformare il PC in un moderno partito riformatore di massa
Il partito riformatore che ha in mente Asor non abbandona una visione dei rapporti sociali e politici come perenne conflitto ma si propone un paziente lavoro di tessitura sulle condizioni e sulle zone di confine tra interessi diversi
Nel settembre del mille novecentottantaquattro esce un suo articolo che desta una grandissima eco
Il cavallo occidentale la giraffa comunista al centro c'è un'immagine la trasformazione del PC da giraffa Aicurzio occidentali ossia da animale che sta a guardare dall'alto della sua postura solitaria
A un cavallo sanno vigoroso che corre
In campo aperto insieme agli altri
Naturalmente questa trasformazione da giraffa cavallo implica un aggiornamento delle categoria culturali del Partito comunista
E questo è interessante perché Asor nel mille novecentottantacinque pone tre i primi sinistra una questione che passerà lungamente discussa non si non ci si può continuare a dirsi comunisti e socialisti e insieme riformatori e democratici
Oggi scrive Asor bisogna cominciare a chiedersi se tra l'ideologia socialista e Lazio la nozione di partito riformatore democratico non esista
Invece che un mezzo di consequenzialità una vera e propria contraddizione se cioè la prospettiva socialista sia intimamente contraddittoria con una strategia riformatrice lungo respiro
E interessantissimo che tre i primi punti di questo programma del programma di questo nuovo partito riformatore indica la ricerca scientifica
La ricerca tecnologica e l'ambiente stiamo parlando della metà degli anni ottanta non si può negare ad Asor le anticipazioni di temi
E questioni destinate rimanere irrisolte
Se dobbiamo trovare un filo conduttore di questa collaborazione che dura fino alla fine degli anni ottanta va cercata in un ciò che sta moltissimo a cuore da Soro cioè il nesso tra cultura e politica che vede pian piano dissolversi in quegli anni
E che va vedrà sepolto tranne isolarci stima eccezioni la decennio successivo rispetto ai fatti hanno preminenza vede scrive azoto
L'ipotesi di fondo che la politica si fa con la cultura politica e che ai mutamenti della cultura politica corrispondano i mutamenti delle politiche nel novembre dell'ottantanove come è stato ricordato Occhetto alla Bolognina annuncia la fine del PC Scalfari naturalmente plaude al segretario comunista che intonano la Marsigliese mentre Asola è una deciso oppositore
Rispetta la svolta nonostante avesse lavorato anche per una riforma profonda del partito non si riconosce in quel cambiamento repentino ne contesta le modalità ed è il momento della rottura
Fra i due protagonisti rapporto con Repubblica subisce un rallentamento a sette articoli uno otto anni che son pochi
Per riprendere in modo assiduo dal mille novecentonovantotto su temi prevalentemente letterari ma ovviamente non manca la politica in vorrei soffermarmi un secondo sull'amicizia tra questi due grandi vecchi perché
E in anni più recenti avrebbero sorvolato con eleganza sul loro allontanamento
è Scalfari per spiegare il temperamento e di Asor Rosa invocava la categoria del doppio no poi associata al celebre padri palindromo del cognome ma Luís questa categoria del doppio pienamente si riconosceva amava personali tutti sedettero nomi
Ogni tanto accade che il suo doppio dice Scalfari di Asor comincia a scalciare
Rifiuta di seguire lo sviluppo logico degli eventi quando la logica minaccia di lettere alcuni valori di fondo da lui coltivati col tempo questi scarti avevano momentaneamente penalizzato nel nostro intimità di pensieri
Ma adesso non accade più
Un doppio dentro di me c'ero anch'io e a volte mi sembra che sia addirittura un triplo devo aggiungere che vederli insieme era anche molto divertente non so se per questa moltiplicazione di identità
O perché davvero c'era una sintonia profonda un'amicizia che andava oltre l'intesa intellettuale il comune progetto civile forse banalmente si potrebbe dire che si volevano bene
La collaborazione continua anche nel periodo più tiepido e unirli tra gli anni Novanta e nuovo il secolo e la preoccupazione per una sinistra che perde progressivamente l'anima sia la sua normatura intellettuale
E unirle anche la preoccupazione per il nuovo dominus della politica italiana nel luglio del mille novecentonovantaquattro a sottoscrivere un articolo dal titolo ispirato dal Metastasio
Cavaliere ovunque il guardo il giro è molto preoccupata dall'insensibilità del potere berlusconiano in ogni campo della politica nell'economia nella finanza dell'informazione dell'amministrazione della giustizia
A un certo punto arriverà a dire ma non la fa assolvere pubblicano fa sul manifesto che il Berlusconi ter rappresentava il punto più basso della storia nazionale più basso del fascismo sto citando polemica anima attivissime
Così come sempre sul manifesto invocherà l'intervento dei carabinieri per mettere fine a quell'obbrobrio democratico per il governo di Berlusconi
Era il suo modo porre paradossale dichiaratamente provocatorio per richiamare l'attenzione su quelle che considerava ferite della democrazia
Su Repubblica via un'analisi dei processi profondi in atto nel Paese che AM saranno pienamente confermati nel prosieguo della vicenda politica
Scelgo due sospetti il primo è sicuramente l'estraneità che Asor rimarca del del Nuovo centrodestra rispetto a tutta la storia repubblicana
Sin dal mille novecentoquarantacinque la novità rilevantissima scrive Asor e che questo centro destra facendo emergere verità profonde della società italiana celate fino a qualche anno fa dalla mediazione democristiana
Taglia tutti i ponti con le tradizioni della Repubblica italiana nata dall'antifascismo e della resistenza
Basta con la Resistenza basta con l'antifascismo bus a con il solidarismo batte ma con la vecchia storia qui comincia una nuova storia le parti dunque si sono progressivamente Rep rovesciate questo alzato lo scrive nel due mila in un articolo intitolato la fine della politica e ancora di più colpisce è l'analisi di come va cambiando il rapporto con la storia e con il senso storico lo fa attraverso Italo Calvino spezzo Asor Rosa su Repubblica ricorre alla letteratura per intervenire su temi civili
Di fronte all'equiparazione tra tra partigiani ragazzi Salò
Asor sceglie una pagina tratta dal Sentiero dei nidi di ragno il romanzo scritto da Calvino sulla Resistenza e dialogo tra l'operario Ferriera comandante di brigata e lo studente Kim commissario politico
Scorrono del fatto che entrambe le parti partigiani e repubblichini combattevano e uccidevano con lo stesso furore
Dunque lo spirito lo stesso chiede Ferriera è sulla risposta di Tim che Asor si sofferma
A dividere gli uni dagli altri c'è la storia la storia che dà un senso giusto positivo alla furia degli uni ricaccia agli altri nel gorgo distruttivo e autodistruttivo degli inutili furori
Che tendono a riprodurre senza fine l'oppressione la schiavitù le strutture disse mentre insomma da una parte c'è il giusto dall'altra l'ho sbagliato
Se si dimentica queste scrive Asor si perde il senso della storia
Esattamente quello che ci si chiede in questi giorni perde re e far perdere alla comunità nazionale il senso della storia anzi di più
Ammettere che la storia non ha senso che nella storia non Channel giusto nell'ingiusto ma solo l'evento l'accaduto il fatto e il passaggio successivo
E la giustificazione totale che la logistica logica conclusione dell'intero percorso di visioni mistico
E ancora scrive a Soro in formule
Subito le e striscianti avanzi in Italia una nuova forma di pensiero fascista che tende per ora cautamente a ricollegarsi all'esperienza storica passata che appunto a giustificarla Arras degenza la a rimetterla sul piedistallo da cui era caduta
La manovra a tenaglia fra operazione politica operazione intellettuale e ti torna in giorno sempre più evidente siamo appena all'inizio questo lo scriveva
Il tredici novembre del due mila anche qui il proseguo della storia non ha smentito ora ci sarebbero molte cose da dire
Su di lui io vorrei concludere questo ricordo di Arsace pubblica affermando soffermandomi sul suo tratto umano Asor
Diciamo
Ecco un monumento della cultura italiana all'UE lo sapeva nonostante si schermisce dietro un atteggiamento affettuoso ironico autoironico ne era consapevole ma io non l'ho mai visto
Esercitare snobismo altezzosità intellettuale ma per
Sì comuni o frequenti in figure accademiche non non sono minimamente paragonabile a quelle dichiarazioni l'ho visto a interloquire con grande generosità
Cosca Lussari che era un suo pari ma ha avuto un rapporto altrettanto tra sorte con Paolo maori tenta l'do per vent'anni il responsabile della pagina culturale era stato un suo allievo era stato allievo e Natalino Sapegno con lui condivideva
La stessa sensibilità letteraria però l'ho visto il contratto così
Diretto semplice anche con le generazioni successive
Da professore d'altri tempi non rinunciava poiana trovare in ciascuno una fiammella vitale no una porticina attracco verso cui comunicare stabilire un contatto e quindi lasciare poi una traccia
Non abbiamo mai vista reso anche nei mesi della malattia aveva sempre in testa un Progetto una cosa da scrivere una un'opera del civilizzare che allora sempre poi trasmettendo in grandissima serenità quindi io voglio chiudere con una sua riflessione molto intima affidate a Repubblica nel due mila e venti in occasione dell'uscita del suo Meridiano riprendeva il tema dell'ultimo paradosso che era un libro a lui molto caro
L'ultimo paradosso e che uno Statuto quello che gli serve per vivere nel momento in cui ha già vissuto la morte coincide dunque con il momento di massima esperienza dell'uomo io questo credo molto e ancora se uno pensa come fanno le cose anche se le cose si configurano come un punto di arrivo insuperabile questo sta per lotti conferisce una sorta di benessere intellettuale straordinario
Il benessere intellettuale non consiste solo nel successo mondano
Ma nell'Est piena consapevolezza che tutto si può guardare affrontare anch'esse il sei a un punto di non ritorno della tua esperienza questa era Alberto Asor Rosa e così mi piace ricordarlo tra
Grazie a Simonetta fiori
Do adesso la parola
A Salvatore Settis che italiani da lì perché si soffermerà sino ad esempio paterno da qui e non da questo meraviglioso podio perché o alcune immagini che vi vorrei mostrare quindi perdonerete se non mi muovo da qui il tema che nella sapiente regia di questo incontro che morì a di Alberto Asor Rosa mi è stato assegnato e un tema relativamente marginale quasi aneddotico rispetto a quelli più impegnativi che sono stati già affrontati eppure è un tema che ha lasciato significative tracce dice il tema del suo attivismo in favore del paesaggio
Su questi temi paesaggio ambiente c'è stato fra a Sora e me un sito epistolario disperso perché fatto via e-mail dunque il sistema più precario che ci sia oggi di di comunicare così al vento fra le foglie gli epici per dea la sentenza di Sibilla
E quindi io ho provato a ritrovare qualcosa di questa pistola e ho trovato ben poco
Però il migliore omaggio alla sua memoria che io possa oggi fare è una riflessione su quelle sulle vicende di quegli anni sulla base del poco che ho ritrovato nei miei archivi disordinati simili su quel quello che sono riuscito a recuperare on line su vicende di vent'anni fa poco più o meno
Ed è qui che mi serve qualche immagine sarò velocissimo lo Sperto Power Point che poi abbandonerò per fare qualche considerazione
Sulle immagini non richiedono molti commenti quello che state vedendo immagino che lo vediate sì non è un è una è un è un paesaggio toscano paesaggio anzi senese di Pienza
Val d'Orcia la città d'autore fondata da Pio secondo nel mille quattrocentosessanta e qualcosa
E ancora intatta né in quello scenario meraviglioso un rapporto città campagna straordinario meraviglioso armonioso
Tanto è vero che nel due mila e quattro basandosi su questo bellezza del paesaggio sulla base di un complesso iter
Partito dalle amministrazioni locali e poi
Conclusosi con successo l'intera Val d'Orcia fu proclamata sito UNESCO
Che cosa succede
Due anni dopo
Viene su tutte le pagine dei giornali di tutti i principali giornali io l'ho visto a Roma su una pagina di mi pare del Messaggero una pagina intera viene questo questo annuncio
A a un passo da da da da Pienza a Monticchiello c'erano delle nuove case
Vi faccio vedere
Casali di Monticchiello case d'amare
Venite via comprare una casa in un sito UNESCO già prima si fa il sito Unesco e poi perché il paesaggio intatto e poi si mette nel paesaggio ventuno mila metri cubi novantacinque ovunque unità abitative e si mettono in vendita prezzo maggiorato in quanto sito UNESCO
Questo è quello che accaduto che è accaduto allora insomma l'etichetta UNESCO che qui le vedette l'etichetta UNESCO che la Val d'Orcia aveva conquistato perché il paesaggio era intatto è stata sfruttata sfruttata commercialmente per distruggerle l'armonica l'armonia celebrata nei paesaggi
Tutti Lorenzetti del buon governo insomma l'Italia all'asta come in questo famoso opera di Luciano Fabro non non parlava di Monticchiello ma insomma questo è il mio Power Point è finito qui
Può solo a denunciare
Per primo con grandissima efficacia è un'eco straordinaria questo degrado interpretandolo come simbolo di una più grave malattia che per l'appunto poteva portare a che sta portando che ha portato e sta portando ancora e ancora porterà a a mettere all'asta l'intesa l'intera Italia
La denuncia Dias soffuso un articolo su Repubblica del ventiquattro agosto del due mila sei non c'è il tempo di leggerlo tutto però vorrei dire venti giorni ragionamento che Luís svolge la domanda così comincia un ecomostro e meglio distruggerlo dopo che è stato realizzato o impedirne la realizzazione la risposta ve la immaginate e poi
USA la più giustifica la parola ecomostro per quello che ancora non c'è perché quelle case ancora non erano state edificate
E dice per quali ragioni Luís e contrario le le elenca con abiti civili argomentandole una per una io Pelé
Dell'elenco soltanto uno le spropositate dimensioni novantacinque per le ho già dette le cose
Due il mutamento antropologico che ne deriva questo quartiere
Questo qua questo Nuovo Complesso accanto a Monticchiello avrebbe avuto un numero a e a oggi un numero di abitanti superiore a quello di Monticchiello al quello della sesta Monticchiello
Terzo argomento il totale stravolgimento del profilo collinare quarto la tipologia architettonica utilizzata a fini speculativi che non corrisponde all'architettura avvertite alla alla tipologia
Toscana dell'architettura di campagna poi ricorda la la il le paginate a colori dei quotidiani che gli ho fatto vedere e poi
Si appella ai ministri in particolare a Francesco Rutelli e a Alfonso Pecoraro Scanio che erano allora ministri dei Beni culturali e delle
Ci furono molti consensi ci furono violente polemiche Francesco Rutelli allora ministro dei beni culturali come ho detto
Avvia un procedimento di vincolo che vorrei che comporta il blocco della del dell'idea
Di quei lavori però poco dopo il Governo e il secondo governo Prodi Tim felicissima mente cade e naturalmente subentrato al ministero dei Beni subentrarono Berlusconi eccetera ministro dei Beni culturali Sandro Bondi di felice memoria il quale il quale ovviamente favorisce aiutato anche da una sentenza del Consiglio di Stato favorisce la ripresa dei lavori e come più mostrano le cose sono state costui allora io vorrei ora provare a evocare quell'episodio che i più giovani tra i presenti probabilmente non ricordo a norma inviato molti altri lo ricorderanno come lo ricordo io
Vorrei evocare quali erano gli argomenti contro e e che cosa è successo è successo dopo
La principale accusa che fu rivolta al da Alberto Asor Rosa in in quel momento è che lui aveva casa da quelle
Un'accusa cioè come fu Fusco fu scritto io citerò alcune frasi contro di lui non non faccio i nomi perché altrimenti poi può diventare ma non c'entra perché c'è stata una specie di coloro del del dei cosiddetti benpensanti che sono coloro che non pensano
E che che hanno lo hanno accusato di vari delitti principale delitto era di fare una crociata pro domo sua così scrisse appunto pro domo sua dipende data la patente di nibbi notti investiti mai perché cioè come se
Protestare contro le nefandezze che vediamo con i nostri occhi fosse un delitto cioè se io mi affaccio dalla finestra di casa mia ripeto sotto la finestra nella piazza davanti uno stupro un delitto lo star zitto mica devo chiamare i carabinieri perché sotto casa mia il mio interesse
Il mio interesse Luther questo sarebbe il ragionamento
Questo non un ragionamento sempre futile lo è ancor di più
Nell'orizzonte del nostro tempo quando è questa nella successiva polemiche è stato uno degli argomenti di assorbire rispondendo lo sbriciolamento delle pubbliche istituzioni cammina quasi senza senza ostacoli perciò mosso dall'indignazione
Assorbe era fra quelli che credevano profondamente
Che una cultura politica attenta al bene comune
Deve puntare anche sulla denuncia del singolo cittadino e sulla associazionismo fra i cittadini
Qui potrei citare
Stefano Rodotà che su questo tema
Ha elaborato anche anche teoricamente giuridicamente molto più di
Quasi tutti gli altri la la la formazione di associazioni di cittadini ma a questo punto poniamoci un problema chi era il delatore che aveva rivelato al mondo intero questo ministero questo segreto
Che che lascia l'aveva una casa da quelle parti Lupoi
Era stato lui naturalmente che sin dall'articolo stesso di ciò che l'ho sempre detto che aveva una casa se n'è accorto perché stava lì uno che stava in Australia se ne sarebbe accorto
Quindi se n'è accorto per questo da quella sua indignazione perseveranza non si limita a denunciare a a dire dalla finestra di casa mia vedo questo vedo quello ma fece molto di più fece si dette molto da fare per molti anni come adesso proverò a mostrare velocemente andando ben oltre la Val d'Orcia creiamo la Rete toscana dei Comitati per la difesa del territorio che raccolse in un determinato momento io ho guardato
Qualche documento non sono sicuro di aver riguardati tutti c'erano centocinquantacinque
Comitati locali e poi fluidi imitata anche da altre regioni ad alcune di quelle riunioni di questa Rete
Promossa ad Asor Rosa quello di una Daloui presiedute ho potuto partecipare per suo invito anch'io
Ne sono nate poi svariate associazioni di questo tipo consolazione si chiamava stop al consumo di territorio altre sono state rivitalizzante da questa da questa associazionismo nato come reazione ad abusi o anche a cose non erano un abuso perché Monticchiello non è un abuso era autorizzato ma era un abuso dal punto di vista morale dal punto di vista etico dal punto di vista della Costituzione più che delle leggi
Migliore
E anche il sono state rivitalizzata da questo associazionismo anche del associazioni illustri come come Italia Nostra che ogni ogni tanto hanno bisogno di nuovo sangue criteri eviti nuovi stimoli
La rete creata da Soro fece un un un una lista di centonove se ricordo bene abusi in toscana che furbetti che furono denunciati la Regione Toscana alloggiò poi del delle delle inchieste
Poi non si può vedere caso per caso
A peraltro vorrei anche dire che a difesa del paesaggio della Val d'Orcia a sorsi era già speso a partire almeno dal mille novecentottantanove quando sempre su Repubblica aveva scritto un articolo contro il piano di fabbricazione di bagno pitoni in Comune di San Quirico d'Orcia
Amministrato da un governo di sinistra del governo di sinistra un sindaco
Veniva dal pc in qualche modo pretendeva che in nome di una solidarietà di partito assorbe fosse dalla sua parte assorbe non poteva essere dalla sua parte
Perché vede da costruire delle cose che non dovevano essere non dovevano essere costruite per lui la solidarietà di parte la mera sventati varietà di partito era impossibile in questi altri esempi
Dal microcosmo di un problema locale può nascere grazie all'associazionismo le discussioni al confronto di cittadini fra loro all'uso accorto della comunicazione l'acuta coscienza
Che il paesaggio il grande malato d'Italia e questo è e e la campagna che Asor fece molte volte per presidente devo dire con grandissima efficace glielo visto fare queste riunioni piste assemblee mi mi ricordo in particolare una a Firenze
Partire della propria diretta esperienza per quanto limitata e occasionale può e deve essere infatti il primo passo per la coscienza di una presa di coscienza più vasta cioè partire dalla mente locale
Giungendo a una considerazione più globale dei problemi come insegnano gli antropologi la conoscenza locale è un ingrediente necessario per innescare traiettorie più
Sì perché più efficaci della mente ma soprattutto della politica
Vorrei accennare più rapidamente prima di chiudere altri ad altri due argomenti allora usati contro la campagna che conduceva Azzola
Il più insidioso che si è però fatto strada nel tempo e la passiva capacità che hanno tutti gli esseri umani forse gli italiani in misura leggermente superiore alla media di adattarsi a qualsiasi cosa
E di accettare in digerire qualsiasi nefandezza facendo se la piacere dopo un po'di tempo persino di alcuni necrologi comparsi nelle ultime settimane qualcuno detto ma in fondo se si va lì dove l'ecomostro non c'è invece cioè
Anche più non si vede più che non funziona si tratta di costruzioni ben fatte che non deturpano l'ambiente ha scritto
Qualche settimana fa indica un giornalista come ha insegnato Mitridate ci possiamo mitridatiche Zare di con qualsiasi veleno
Assistita quell'altro ragionamento secondo cui Asor avrebbe scritto operato in favore e è stato scritto un ordine estetico
Che corrisponde all'ambientalismo dei rischi colti e intellettuali quelli che hanno le pile quelli che si possono permettere l'ambientalismo mentre il popolo
Deturpato il paesaggio e deve farlo impunemente
Naturalmente a questo proposito è stata anche invocata la Convenzione europea del paesaggio questo era uno dei temi su cui avevamo
Barbuto degli scambi
Degli mele con Asor purtroppo io ho trovato le mie lettere che non
Meritano di essere citate ma non le sue che avrei volentieri citato a questo proposito proprio lo ha avuto un un dialogo anche in pubblico proprio credo a Firenze
A proposito della condizione europea del paesaggio secondo la quale la parola paesaggio cito designa una determinata parte del territorio
Così come è percepita dalle popolazioni cerco collezione si fanno piacere una distesa di discariche va benissimo
è un è un paesaggio da proteggere è quello di non è così ci sono degli argomenti giuridici e il perché e in particolare il fatto che l'articolo nove della Costituzione sovraordinato alla Convenzione europea del paesaggio e quindi conta di più
Come ho detto per concludere dello scambio di lettere che abbia allora come Asor Rosa non resta quasi traccia
Le ho fortunosamente però ripescato un documento scritto da luglio scritto in gran parte dall'UE il sette luglio due mila sette che fu presentato alla a Firenze documenti il titolo è documento politico finale dell'assemblea della Rete toscana dei comitati esche ed è un un un documento che poi fu utilizzato per una
Per per per delle riunioni successive
E qui non ve lo posso leggere perché ancora più lungo si trattava allora anche di influire
Il percorso di piano di indirizzo territoriale Pitt per gli amici che eccetera e che la che la Regione Toscana era in corso degli aveva in corso di elaborazione sul quale in quella fase si nutrivano grandi speranze e poi ahimè in gran parte del Duce in particolare in questo documento si rimarcava questo era un tema su cui assorbito aveva riflettuto su quel ramo discorso anche insieme che lui credeva
Fortemente che ed è sbagliato che le norme di salvaguardia rimandino l'ultima decisione ai comuni che si trovano nell'insano ruolo di controllori e controllati senza assicurare una reale partecipazione dei cittadini
All'opera alla alla al governo del territorio
E citava questo documento
Sentenze della Corte costituzionale secondo cui il paesaggio va rispettato come valore primario attraverso un indirizzo unitario che superi la pluralità
Degli interventi delle amministrazioni locali tema di grandissima attualità oggi e che alcune regioni e non solo Lombardia e Veneto ma anche Regioni amministrate da sedicenti amministrazioni di sinistra o di centrosinistra
Rita rivendico l'uno autonomia speciale del tipo di quella della Regione Sicilia secondo cui una il l'amministrazione della Lalla la gestione unitaria del paesaggio e dell'ambiente prescritta dall'articolo nove della Costituzione verrebbe divorata dalla da una da un autonomismo locale senza fine
Un altro punto molto visionario di quel documento del due mila sette era la parte sulle problematiche energetiche mi piacerebbe leggervela tutta perché ci sono delle cose che erano dette allora
Senza oppure guerre senza crisi è n oggetti che senza le Seat le i dibattiti di oggi ma che già avrebbero fatto se ci fossero state ascolto ascoltate avrebbero fatto fare a nostro paese qualche passo nella direzione giusta
E infine l'ultima cosa che vorrei ricordare di quel documento e la una una un altro punto a cui
Alberto Asor Rosa era molto affezionato e cioè l'idea che il le singole
Malefatte perpetrate contro un particolare territorio tre innescano una reazione a catena quello che è vero da una parte viene sopportato viene rifatta da un'altra parte e poi dall'altra parte e poi dall'altra parte cioè bisogna fermare e bisogna denunciare luogo per l'uomo questo credo che sia stato molto molto
Significativo un punto molto significativo non da tutti percepito infine a chi considerasse l'impegno ambientalistico di Astor qualcosa di strumentale di estemporaneo di
La la crociata pro domo sua eccetera eccetera
Dovrebbe bastare per rispondere la straordinaria ostinazione perseveranza con cui
Asor continua seguire ad alimentare la suadente con i documenti col ricco e contermini ho trovato un altro che ho portato ma tra cui non vi leggerò ragioni di tempo
Una circolare del del due mila tredici ma ci sono dei documenti anche anche successivi le speranze e Alberto Asor Rosa continuato ad alimentare prima di tutto di se stesso
Contrasta per così dire perché il gli gli eventi pietire l'appello smentì Panucci smentivano
Le speranze che Assad ha continuato ad alimentare in se stesso negli altri sono andate purtroppo in gran parte delusa anche Toscana la regione nella quale la sua battaglia se prevalentemente svolta il futuro di queste battaglie oggi più incerto che mai con un Governo come quello che oggi noi abbiamo col Governo nazionale intendo quello che oggi noi dobbiamo proprio per questo io credo e importante che la memoria di Alberto Asor Rosa di questo incontro di oggi e dedicato non siano memoria retorica celebrativa in nessuno degli interventi è stato retorico e celebrativo tutti sono stati
Molto concreti e molto pieni del suo pensiero e della e della memoria di una persona di cui sentiamo ancora la mancanza
La memoria di Alberto Asor Rosa dovrebbe indurci ancora anche su questo tema molto limitato che io ho affrontato a nuove riflessioni ma anche soprattutto nuovo impegno politico grazie
Grazie al professor Settis e grazie a tutti i relatori per la qualità degli interventi per il rispetto cronometrico dei tempi Etò adesso la parola al sindaco Roberto Gualtieri per le conclusioni grazie
Ma conclusioni diciamo e compito impegnativo ma
Sicuramente voglio innanzitutto ringraziare i relatori per i loro contributi davvero importanti
Che credo meritano anche di essere poi pubblicati
In questo che sembra un primo e necessario momento di riflessione non solo di di ricordo celebrazione ma anche di studio dell'importanza il contributo del ruolo
E Alberto Asor Rosa alla cultura alla politica italiana contributo abbiamo ascoltato e come sappiamo come stanno tante persone tanti volti amici qui
Di grandissima ha rilevanza credo che Mario Tronti abbiamo perfettamente definito profilo peculiare
Di Asor Rosa come grande intellettuale politico organizzatore di cultura
Teorico e pratico diciamo potremmo dire un filosofo della prassi
Definisce il suo marxismo su quel terreno di una prassi che non è un primato della politica sulla cultura ma appunto e nella cultura cioè cultura sto in questo caso storia della letteratura italiana come terreno fondamentale di una battaglia politica nella prima il parte della somma esperienza avrebbe lo stesso diritto come terreno centrale della lotta di classe
Politica come lotta per l'egemonia egemonia e quindi terreno della cultura come terreno fondamentale della battaglia politica
E della lotta di classe per questo suo marxismo non era il marxismo delle citazioni di Max ma era il marxismo di una metodo applicato a una disciplinano i su cui contorni lui è sempre rigorosamente Stato
Con lo studio ed il rigore di uno studioso
Di vaglia
Che dentro i confini di questa disciplina avuto l'ambizione alta di per definire un nuovo Indirizzo della Storia della letteratura italiana
Sicuramente Moretti poneva il tema dei diverso il primato del Museo nazionale su ciò che distingue su ciò che il Comune sicuramente il problema storico
Si pone un problema che riguardava parabola dello Stato italiano delle vicende politiche Bra penso che in realtà lui applicasse
Un'analisi differenziata c'avesse molto chiaro dello sfondo proprio la peculiarità che rendeva tale problema storico italiano cioè appunto e perché proprio nella battaglia politica degli anni il terreno della letteratura era così centrale proprio perché appunto
Sto Mario Tronti Stato italiano a differenza degli altri e quindi distingue il populismo di un po'quello russo quello diciamo fuori tempo massimo punto del come lo giudica
Duecentesco italiano proprio rispetto a questa peculiarità in cui la lingua e la cultura precedono lo Stato italiano e quindi proprio per quello a a questo d'altronde anche la sua stessa biografia
Figlio di insomma lo Stato unitario le ferrovie
Che studiare che va al liceo detti che la materia principale la letteratura e quindi lui su quello giustamente come è stata un terreno centrale nella costruzione dello Stato unitario suo senso novecentesco voce anche ottocentesco insomma De Santis
Lui su quel terreno si misura con un altissimo livello di ambizione di definire una diversa
E vettura storia legata a quella che lui giudicava i compiti avrà il terreno della battaglia politica in quel momento
Con un marxismo sicuramente molto ricco originale
Che sicuramente rigorosamente metteva al centro
Dello svolgimento storico i rapporti tra lo sviluppo le forze produttive rapporti sociali di produzione ma che poi centrava
Proprio sul terreno dell'egemonia delle istituzioni culturali degli intellettuali e dei testi e nello studio dei testi con la specificità della disciplina dell'ossido di testi non col sociologismo il terreno in cui voi
Quelle contraddizioni si non solo si si esprimevano ma anche e potevano essere governate indirizzate
E quindi in questo senso sicuramente la sua fusione diciamo così di marxismo strutturalismo formalismo e critica del testo specifico lui
Non è poi analizza i testi alla fine ritrova nel testo non solo nel contesto gli elementi diciamo così di svolgimento storico
Sulla base del della della sua visione marxista molto molto ricca sicuramente e su quel terreno lui ingaggia una battaglia che è tutta politica anche se con temporalmente disciplinare
In questo senso il suo distacco dal pc non è solo quello del ventitré dell'Ungheria del cinquantasei ma è quello di una critica ma poi cose la la parabola politica quel gruppo intellettuale dell'opera Isma'che critica la traduzione eccessivamente riformista della via italiana al socialismo
Che sottovalutando la portata trasforma Trichet rivoluzionaria della soggetto della classe operaia e trova riflesso questo nella populismo della letteratura italiana
Scusi subalterno diciamo così ha una visione piccolo borghese che aveva avuto un senso storico magari me la Francia l'ottocento macchine l'Italia della industriale doveva invece siamo distinti distoglie Eva sia dalla dalla poi apprezzamento della grande letteratura borghese quindi dice
Carta no Pratolini
E anche naturalmente
La sinistra dal suo compito di
E quindi è una è una battaglia squisitamente politica durissima al tempo senso
Squisitamente di Steve critica letteraria con una diciamo
Integrazione tra i due dimensioni molto poco comune rispetto a un approccio dell'intellettuale politico che invece fa politica con le citazioni letterarie fa letteratura col politicismo
E
E questo quindi una è una parabola di grande spessore di grande importanza in questo senso mi permetto di considerare il suo crea Cismon un'antica in circa il suo acritica Gracis mo'non un'antica incisero ma semmai perché l'impianto non lo possono
Di finire che lanciano una critica alla declinazione politica che Gracis mo'aveva assunto a suo giudizio con una sottovalutazione delle potenzialità trasformati dire che scaturivano dalle
Cambiamenti da società italiana
Col passaggio al PSIUP ritorna poi al pc e poi las e e dopo che diventa professore
Insomma li l'ambizione di che era cioè condensata dentro un saggio diventa quella di costruire una diversa
Lettura della storia letteraria italiana delle istituzioni nel l'editoria
Nell'università
Quelli lievi condanne quindi è una grande diciamo
Operazione
Di grandissimo profilo spessore che che si nutre
Del rapporto con
Con con il gruppo degli Annales partendo dalla storia d'Italia derivanti appunto il Romano poi diventa la storia del territorio italiana che nella sua
Periodizzazione organizzazione a tutta questa impostazione metodologica letterato restituzioni forma del testo la geografia la storia quindi è una diciamo un disegno
Che è molto politico che accompagna una sua militanza politica che è molto circoscritta diciamo così colpisce che abbia fatto il parlamentare per un anno solo credo sia l'unico caso nella storia parlamentare che si dimette dopo un anno anche se è stato un anno piuttosto denso nel senso che hanno fatto la terra tre otto due dipartimenti quindi diciamo dal punto di vista del rapporto tempo impatto è altissimo impact factor diciamo così Massimo nel senso che in un anno
Ha fatto una cosa che che ha cambiato diciamo così l'organizzazione l'università poi tornato all'università
E a all'università diciamo sviluppato questa battaglia distrutti dalla lette dall'Italia dissi che agli studi umanistici sono
Una diciamo una una organizzazione della cultura coerente con la produzione di testi a cui si è affiancata anche qui c'è una battaglia politica che però non svolgeva il questo caso da letterato che commentava la politica ma da
Tecnico della politica come editorialista di punta
I repubblicani periodo
In cui ha scelto di sostenere incoraggiare modo esigente diciamo così darla
La strategia berlingueriana nella prospettiva di una
Costruzione appunto di un sistema politico più europeo più moderno e anche più esigente rispetto agli ritardi ai ritardi del Paese che li arrivano sì nuovi temi così importanti l'ambientalismo ricordato Settis
Anche
Rigorosamente quindi è una parabola di grande spessore che va approfondita va studiata
Perché parte diciamo così della storia politica e culturale del Paese e colpisce naturalmente poi
Penso esito la sua riflessione
A cui anche qualche modo rivede ma parte di suo giudizi quando
Diciamo
Pubblica scrittori e Massa alla alla riedizione scritto di popolo e constata appunto
La fine
Delle class sì e quindi della nomenclatura delle classi nei gruppi intellettuali e quindi della tradizione letteraria del rapporto col passato della letteratura quindi una radicale diciamo dissoluzione di un intero costruzione l'intero Panorama
Dentro cui aveva dispiegato la sua battaglia che condurrà a quel punto sotto vari invenzioni da una parte mantenendo una attenzione
Di critica letteraria molto molto attenti molto diciamo per spigoli
Machiavelli
Prima c'era tutto il rapporto con fonte Camera anche con l'applicazione su di quantitativi al tempo stesso però colla studio del testo quindi un un mix di di di strumenti di critica davvero
Originale sicuramente e poi appunto la le parole finali che sono un po'diciamo così un messaggio al futuro d'altronde lui dedica scrittori in massa ai compagni che verranno e conclude dicendo
Non c'è conflitto senza amore non c'è amore senza conflitto su questo mi pare ci sia poco da discutere
Per fare buona letteratura anche l'altezza di questi nostri difficili tempi non ci vorrebbe dunque nient'altro che un po'più di amore ossia come ho già detto di un po'più di conflitto se ce ne se ce ne fosse in giro basterebbe tirarlo fuori tirarli fuori e mostrarli al mondo avaro stupito
E ci sono insomma parole
Conclusive importanti di una parabola di un percorso che non intendiamo naturalmente
Onorare approfondire
Con questo convegno spero con altri iniziative grazie
Grazie
Buon pomeriggio a tutti e a tutte abbiamo ricordato Alberto Asor Rosa come meritava e un saluto affettuoso il nuovo alla famiglia ai parenti e a tutti quelli che gli hanno voluto bene grazie