Presentazione del libro "Il ragazzo che liberò Auschwitz" di Roberto Genovesi

Avevo avevo sedici anni
Quando libera il campo di sterminio di Auschwitz
Quando partecipai alla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz
Insomma io ero lì quando accadde
E non ero preparato
Nessuno di noi lo era anche quelli che avevano più di sedici anni
Ricordo che era verso la fine di gennaio del mille novecentoquarantacinque e nonostante fosse pieno inverno e la neve fosse caduta abbondantemente nei giorni precedenti
Quando arrivammo non faceva nemmeno tanto freddo
All'improvviso disgelo che aveva trasformato il terreno in una distesa di fanghiglia bianca perdita d'occhio
Aveva colto un po'tutti di sorpresa i tedeschi che non speravano di trovare un nuovo alleato che potesse aiutarli a scappare
E il nostro comando che invece sperava di continuare fino alla fine delle ostilità su quella trappola gelata dipinta di bianco che sono i nostri soldati avevano imparato a domare
Ma il freddo
Quello vero
Quello che ti penetra nelle ossa e non ti lascia mai più per tutta la vita è un'altra cosa
E non ha nulla a che vedere con le vicende terrene
Mi accorsi della differenza proprio in quei giorni
Cominciai a sentirlo quando arrivammo al campo
E quando scoprimmo cosa c'era dentro
Circolavano tante storie sui campi di concentramento nazisti dalle più stupide alle più incredibili
Erano tra gli argomenti di conversazione principali delle serate passate dai soldati attorno al fuoco degli accampamenti mentre la macchina da guerra alleata
Avanzava prepotentemente verso il cuore della difesa del nemico
Si diceva che non fossero solo luoghi di detenzione per i prigionieri di guerra
Si diceva che i tedeschi conducessero al loro interno esperimenti sui soldati destinati comunque alla morte e che fossero teatro di torture indicibile crudeltà
Gli aerei da ricognizione della Raf li avevano fotografati dall'alto ma nessuno c'era mai entrato davvero per poter raccontare cosa avesse visto
Tuttavia
La storia che voglio raccontare ebbe inizio qualche tempo prima
Probabilmente il giorno in cui mi obbligarono ad arruolarmi come volontario nell'Armata Rossa un'affermazione apparentemente contraddittoria nei termini
Ma a un certo punto di quella maledetta guerra nulla accadeva più per volontà di qualcuno
Sono nato a Zito Meier
Una piccola città ucraina che ebbe la sfortuna di trovarsi lungo la strada che i tedeschi percorsero per arrivare a Kursk
Quando se ne andarono
Mi avevano lasciato con tre pecore manciate un mulo riluttante un fratello di tre anni a cui badare e due tombe
Scavate nella terra davanti ai resti della mia casa
Dove AP Photo frutto seppellire i corpi di mio padre e mia madre che avevano commesso l'unico torto di tentare di convincere i nazisti a lasciarci almeno un pugno di grano per affrontare l'inverno
I tedeschi tornarono qualche tempo dopo come se si ricordassero di aver dimenticato qualcosa e portarono via anche lettere corre e il muro
Speravo di non dover ripetere mai più e intrecci fui io stesso alla fine ad andarli a cercare
Spero mi sente forse no sì buonasera a tutti avete ascoltato Armando Traverso una delle voci narranti più espressive qualificate dell'Italia contemporanea
Avete ascoltato un brano del libro spettrale di Roberto Genovesi
Che quasi tutti voi immagino conosceranno giornalista scrittore tradotto anche all'estero
Figura di intellettuale poliedrico il ragazzo che liberò Auschwitz perduto conto io naturalmente ringrazio tutti i presenti questa circostanza a il piacere ma anche il dovere di una certa solennità
Perfettamente in linea naturalmente con ciò che il maxi ha rappresentato finora continuerà a rappresentare piacere e dovere di testimonianza nella costa coscienza civile di ciascuno di noi
Ringrazio tra tutti voi che siete qui presenti in numero così così folto e partecipato
Produttore Callow che alla mia sinistra Presidente della comunità ebraica di Roma ringrazio naturalmente Mario Venezia che sarà la prima persona intervenire qui presidente della Fondazione Museo della Shoah ringrazio Giampaolo Rossi che non è solo l'esperto di comunicazione che leggete la locandina del Maxim è una figura di intellettuale molto presente nel discorso pubblico
Però vi ringrazio noi noi ringraziamo lui traversie
Offerto la possibilità di mettere a tema
Non soltanto un libro punti fattura non comune ma poi ci arriveremo naturalmente Roberto ma di mettere a tema un argomento su quale comincia a esistere una vasta letteratura e non mi riferisco ovviamente all'Olocausto sul quale esiste una vastissima e forse mai bastevole letteratura
No la letteratura comincia a esistere sulla sulla giornata della memoria sulla circostanza che ogni ogni anno si ricorda l'eterno presente rappresentato dalla Shoah ed una delle ragioni per cui molte persone molti autorevoli storici critici osservatori non soltanto Esterni al mondo delle comunità ebraiche ci ricordano che azionata della memoria scritta lì la imporci
Un punto un dovere civico quello di ricordarci che ogni giorno la giornata della memoria
Ogni giorno all'intraducibile unicità dell'Olocausto
Ci chiama in causa ogni giorno l'evento che devo dire con molto coraggio Roberto Genovesi ha sfidato nella sua nella sua scrittura
Sì manifesta noi come qualcosa di difficilmente concettualizzare abile addirittura
E aggiungo io
Molto difficilmente verbali disabile perfino nella scrittura in un'opera d'arte in un saggio
Appartiene quasi al dominio dell'indicibile
E quindi a maggior ragione bisogna apprezzare chi
Sfidando realmente laureato all'indicibile decide di concettualizzare verbalizzare scrivere
Un romanzo
Un romanzo informato sui fatti è un romanzo che vedrete a una di biografie di riferimento naturalmente come ogni buon romanzo aggiungo io
Ma si è biglietto di ospitare un confronto del genere che rientra in un percorso storico di testimonianza civile sedimentato se nel tempo e che non si esaurisce naturalmente con con l'occasione di oggi
Se andate sul sito dell'ordine degli architetti e mi aggiunse mi permetto di aggiungere troverete un un lavoro climax condiviso con altri enti altre istituzioni eccessivi concretizzerà in una mostra
Sugli architetti ebrei discriminati a dimostrazione del fatto che la dimensione di ciò che è stato l'Olocausto trascende la la visione diacronica della storia
è un attualmente forse più una mia opinione che non un un diciamo un'acquisizione condivisa perché c'è chi non è d'accordo su questo però ci troviamo di fronte a un eterno presente
Che deve essere rituali posato soli mitizzato Macchi interiorizzato nella coscienza di ciascuno di noi
Ed è la ragione per cui non è mai abbastanza la letteratura non è mai abbastanza la il lavoro di ricerca
E e tutto ciò deve naturalmente radicarsi anzitutto nel mondo Tiki quell'esperienza
L'ha vissuta subita personalmente ogni giorno c'era racconta attraverso la propria testimonianza
E non può essere che questo secondo me il il modo per introdurre e libero di Roberto Genovesi ed è Mario Venezia e poi rotture che entro le altre persone di questa nostra conversazione che devono avere naturalmente il diritto di parola iniziata ringrazio
Buonasera a tutti grazie sono Mario Venezia presidente la Fondazione Museo della Shoah ringrazio tutti per l'ospitalità per dargli la possibilità di parlare per primo in genere non lo faccio mai culture che non lo sa
La questione anche di rispetto istituzionale oltre di amicizia ma tra pochi minuti avremmo Altero dell'Opera di Roma la la prima di un film girato sulla vita di Shlomo Venezia e quindi abbiamo una un evento che mi mi costringe a lasciare questa interessantissima riunione
Allora intanto saluto con grande affetto l'amico Roberto Genovesi Luisa che siamo qui anche per l'amicizia che è molto importante perché rapporti umani
Credo che siano al di là di quelle istituzionali o di quelli di circostanza non abbiamo ci siamo conosciuti con Roberto in occasione di cartoon on the Bay di qualche anno fa a Torino
E devo dire che ho apprezzato moltissimo intanto l'idea che ha avuto molto interessante ma poi la delicatezza l'attenzione con la quale ha trattato questo argomento che non è un argomento facile
Roberto è stato veramente in gamba molto molto ripeto delicato a non abusare diciamo così di di qualcosa che potrebbe essere molto molto ascoltato perché ci son dei momenti dell'anno in cui sì si parla di Shoah poi ci si dimentica dalla settimana dopo però intanto in quel momento Roberto era diciamo così sotto i riflettori siamo andati a trovarla Torino e devo dire bellissima iniziativa e tra l'altro
Ha raccolto una serie di disegni molto bene spero di poterli vedere o che ci siano altre occasioni alcuni dei quali erano anche criticità devo dire la verità mi ha fatto piacere anche questo ci fosse qualche critica corretta intendo dire con la quale alla quale si può replicare
Quindi questo elemento importante altra cosa che la Fondazione ha dato un proprio contributo minimo devo dire di carattere scientifico Roberto quando ha chiesto ha chiesto un po'di supporto sul materiale abbiamo fatto e devo dire questo grande soddisfazione
E e qui vado un pochino a compimento di quello che è il mio piccolo saluto
Della piccola sorpresa che facciamo ma credo che sia spero che sia bene accetta però dall'anno scorso la fondazione a varato un progetto social book club
Dedicato ai ragazzi fine ciclo fine diciamo ciclo delle medie
E il liceo scientifico proponendo un volume lettura questo volume lo regaliamo grazie anche all'aiuto degli editori lo rivediamo in certe scuole quando c'è un certo lavoro in tutta Italia e otteniamo feedback dei ragazzi
Per quanto riguarda le medie parliamo di che tocca
Su Canale tic toc per quanto mi piace dirlo qui al maxi per quanto riguarda invece il il liceo stiamo su Instagram allora
I risultati che abbiamo saranno messi a disposizione prima possibile sono risultati secondo me
Eccellenti commoventi
Perché i ragazzi si esprimono come ritengono loro con i loro mezzi di comunicazione non abbiamo voluto cercare di ridurre una barriera di metodo di comunicazione e di essere più vicini e vi assicuro che il primo libro di una scrittrice inglese Calenda vita che tra l'altro parla delle cose che ci fanno paura e quindi è contro la discriminazione contro l'antisemitismo contro il razzismo devo dire che ha avuto un successo anche a Savoldelli barattolino abbia un orso successo quindi questo è l'elemento quindi Roberto ti posso dire che avendo avuto modo di seguire libro sin dall'inizio quest'anno è uno dei due libri che andremo a diffondere e questo penso spero che possa far piacere perché
E lo riteniamo assolutamente meritato ultima cose qui mi taccio
Pochi minuti fa la senatrice Segre Liliana alla rilasciato una dichiarazione
Sicuramente significativa quando ha detto di temere che tra qualche anno lascio a possa essere trattata con una sola riga sui libri di storia
Quello che io dico e questo è qualcosa che dico a tutti noi che siamo impegnati e che dobbiamo fare in modo che questo non avvenga lo dobbiamo fare in modo che questi temi siano di interesse
Per motivi che ha detto prima chi mi ha preceduto in modo così importante brillante e quindi non lasciare che questo diventi un tema da una riga sui libri di storia vi ringrazio
Buonasera tutti e grazie
E questi invitava i
Soprattutto per l'occasione di presentare questo delicatissimo libero
Delicato
Nel racconto delicato nella scrittura delicato nella vicenda umana
Nella vicinanza a una storia che
Sembra così lontana mai me è tanto vicina nel rievocare anche luoghi che sostengono al presente come teatro di drammatiche vicende del pene
Ricordare che presidia motivo che va in a terra ahimè devastata dalla storia e ancora dal presente
Ma soprattutto parliamo di un ragazzo di sedici anni un ragazzo che come è stato appena letto
Aveva già a sedici anni conosciuto la parte peggiore della vita la sofferenza più terribile della partita dei propri genitori addirittura dovendoli seppellire
E che affronta la vita
Con il
Grande desiderio
Di viverla
Può sembrare una banalità
Ma nel mille novecento quarantacinque non lo era affatto
Non lo era per un ragazzo ucraino e non lo era per i tanti bambini
Che quella storia là subire o no in quanto ed è lei
Ben prima in quanto disabili
Ancora in quanto
Però mossi tutti
Ma gli ebrei subirono
Nella drammaticità di quella vicenda la storia più
Terribile
Perché il percorso era ineluttabile
Il destino era segnato
E non c'era possibilità di scampo
E nella lettura di quelle pagine Roberto che veramente sono difficili da leggere benché scritte veramente con una penna
Leggera come dicevo prima e immediata e la tua esperienza ovviamente traspare risulta evidente nella comunicazione con i ragazzi in particolar modo con gli strumenti più diversi con i quali ai sicuramente confidenza grande abilità
A quanto entri nel campo attraverso gli occhi di questo ragazzo incroci gli occhi di quei bambini
Si legge tutta l'ingiustizia di un dramma e la sofferenza di una ferita per l'umanità difficilmente rimarginata vile
E l'incontro con quei ragazzi diventa un modo per stimolare e altri ragazzi alla riflessione oltre che alla lettura
Perché io credo che
La grande capacità
Non sono della macchina fotografica ma anche di libri scritti in questa maniera
Sia quella di entrare nella storia
Descriverla con puntualità e con attenzione e con grande veramente ricerca esso quanto ti sei impegnato anche in questo perché non sono ammesse sbavature non sono ammessi errori non si può incorrere nel rischio della
Distorsione della negazione della rivisitazione tutti quanti i temi che molti di voi sicuramente conoscono che sono non solo temi grandi argomenti di dibattito ancora e di contrasto
Alla memoria
Ma dicevo quando si scrive in questa maniera si vuole lasciare un segno un segno innegabilmente necessario in questa epoca come dicevo prima così lontana mai né così vicina
Perché quello che è stato
è stato perché quella foto in quegli scatti possono rappresentare
Un'immagine un po'molto un'emozione
Ma in tutti noi che leggiamo questo libro ancora oggi conosciamo la scorsa aria dibattito e che ne ripercorriamo le emozioni attraverso quelle parole
Rimane un segno ancora più profondo un interrogativo senza risposta
Una domanda ancora aperta
Tante questioni che sicuramente non spetta a noi risolvere se guardiamo ad allora
Ma qualcuno per qualcuno abbiamo la responsabilità ancora oggi
Ed è questo il senso di una memoria e come diceva giustamente Alessandro non può essere un giorno solo
è una maison morì anche tutti i giorni
è una memoria che in questi anni ci ha visto anche poi Giampaolo
Lavorare assieme proprio per costruire nell'educazione dei ragazzi delle generazioni più giovani per coltivare messaggi di umanità di solidarietà di contrasto di fronte allettante perversioni
Dell'attualità
è innegabile che i ragazzi questi messaggi
Difficilmente riescono a delle pratiche se non trasmessi nella maniera sana e corretta di un canale
Che sia proprio modulato per entrare nelle loro coscienza e sappiamo bene che molto spesso una lezione di storia crea più distanza che vicinanza
Che è facile scadere nella retorica della banalità che facile addirittura essere presi dall'ironia
Di fronte a certi temi o far prevalere
Altri argomenti invece questo libro a mio avviso e posso confessare di averne letti diversi sul tema in questi anni e di aver approfondito molto al secondo me la grande capacità di porre una sorta di Grillo
Tra il presente il campo e gli occhi
Di chi fotografa quelle immagini
Un velo che spetta al lettore di scoprire con un grande messaggio finale di speranza
Quando incontra la bambina questa bambina che appare e scompare ma non voglio svelare P troppo ma devo dire che fa materialmente emozionate appassionata
Questa bambina gli occhi di una speranza infinita quel messaggio che Anna Franca conosceva molto bene quando parlava dell'infinita bontà dell'uomo quell'uomo che comunque l'aveva portata
Allo sterminio
E in quell'infinità bontà ma dobbiamo continuare a sperare a credere quando entriamo nelle scuole
A discutere quando ci sediamo in alcuni tavoli
A rivendicare quando dobbiamo dibattere su temi e questioni che nel presente ricompaiono con grande forza e anche nella drammaticità della loro politica Rita permettetemi di dire
E non mancano sicuramente esempi che mi mi rifiuto di fare in questo
Contesto ma che saranno sotto gli occhi di tutti e per i quali so comunque c'è un grandissimo impegno da parte di molti e la vostra presenza anche qua la testimone ho visto molti distintisi e amici io
Persone impegnate proprio nella denuncia nel contrasto alle discriminazioni all'antisemitismo a ogni forma di razzismo
Che rimangono però un tema del presente ed è questo che non possiamo certo permetterci di dimenticare un tema del presente molto vicino vicinissima tutti fuori ed ha ragione il presidente Venezia però quando dice che di fronte ai ragazzi quello che essi soprattutto incontriamo è interesse e questo ci fa comunque per sperare perché se c'è una cosa che non possiamo invece permetterci all'indifferenza
E il disinteresse per quello che è stato
E voglio solo concludere salutando qualcuno che oggi è in sala qua con noi
Perché parliamo di FITA parliamo di speranza di fronte alla drammaticità della storia
Ci sono storie di ottant'anni fa ma ci sono anche storie più vicina a noi e voglio quindi salutare gatti pesci e sua mamma Daniela che sono qua in sala con
Che sono veramente di grande ispirazione ed Energia per aver risposto al male con tutta la ditta e il fiato possibile grazie
Però vorrei dare la parola a Giampaolo Rossi attraverso una una sottolineatura che mi è venuto in mente ascoltando rupture Callow
Un poeta tedesco molto importante Novalis disse e scrisse ciò che accade è già accaduto
Il che di là dalla
Sono opinioni ricca di Novalis se tiene precipitato nel discorso pubblico su sull'Olocausto significa che cosa significa che
Le condizioni di possibilità
Perché simili si manifestasse quell'orrore indicibile intraducibile così eccedente c'erano tutte alla vigilia
Parte la guerra e della dell'innescarsi dell'industria dello sterminio
C'erano già era già accaduto qualcosa quell'antisemitismo quella fobia aggressiva
E ce lo cita
Aggiungo ciò che è accaduto poveri a cadere
In forme diverse
In circostanze diverse ma così come l'uomo è dotato di quella bontà angelicata che rivediamo dei bambini che ascoltano i discorsi che facciamo attraverso l'educazione e la formazione la promozione su culturale della memoria così come è stato capace ti esercitare quel tipo di azione distruttiva
Allora la la domanda la considerazione che semplicemente introduce qualche tu hai da dirci Giampaolo è per dare un senso più profondo a alla giornata della memoria
Non sarà forse il caso di ricordarci che la giornata della memoria e la lente attraverso la quale dobbiamo leggere la realtà di tutti i giorni
La lente di una messa a fuoco perché quelle condizioni di possibilità
Non sfuggono alla nostra attenzione costante
Nel monitorare la realtà che ci circonda nel pronunciare le nostre parole mi disputare perfino nel sul discutere animatamente delle nostre identità metterle in competizione
Politica economica culturale appunto in ogni sede
Allora grazie anzitutto dell'infinito grazie a voi che siete qui
E domanda complessa che si aggancio a trovarla al lavoro che ha fatto
Roberto con questo libro
E che a alla quale è difficile dare una risposta si può accompagnare con delle riflessioni perché interseca il tema della vita
Del rapporto tra il passato il presente il futuro e soprattutto su interesse che il tema dell'essenza del male
Di ciò che cos'è il mare nella storia come il male si manifesta come il comportamento umano come la natura umana può avvicinarsi a quello che spesso biologicamente viene definito il male
Ci sono due passaggi che sono secondo me fondamentali in questo libro che invito a leggere perché aiuta una riflessione al di là del racconto narrativo aiuta proprio a prendere coscienza di ciò che il fantasma del male nella storia
Innanzitutto partendo da un presupposto prova a fare una delle cose che in genere fanno i bravi presentatori di libri quelli che presentano invece parlano del libro ma parlo anche dell'Autore perché ci aiuta a capire qualcosa del libro
E cioè il fatto che Roberto Genovesi giudizio che io su Roberto che grandissimo scrittore ovviamente viziato da una conoscenza ventennale
E da una collaborazione professionale
è uno scrittore atipico molto atipico perché perché in realtà utilizza la scrittura ma la utilizza all'interno di una dimensione che una dimensione narrativa diversa che è quella dell'immagine perché lui ha a che fare da da sempre con l'immagine Roberto Genovesi è uno dei massimi esperti credo unitaria di quella che gli esperti di comunicazione chiamano transenne di Alita cioè l'incrocio tra le diverse forme di comunicazione figurata
Dal mondo dei fumetti al mondo dell'animazione al mondo dei videogame in qualche modo è l'immagine ciò che impregna questo racconto più ancora che la scrittura
Diciamo che è un libro questo in cui non c'è una narrativa letteraria ma c'è una narrativa per immagini che la forza di racconti di di Roberto Genovesi
L'immagine a un elemento fantasmagorico perché l'immagine porta in sé l'etimologia della parola magia e un immane una trasfigurazione della realtà ma è anche un mezzo per fissare la realtà
E anche un modo per rendere la realtà immortale c'è un passaggio ripetuto più volte nel libro del giovane
Rubati che fa il fotografo nei campi di concentramento e i suoi demiurgo di questi due improbabili avventurieri fotografi dell'esercito russo
Decidono di renderlo partecipe di questa guerra ma a differenza di molti suoi coetanei lui è un soldato che non usa il fucile ma usa
La macchina fotografica perché il concetto e il fucile l'arma toglie la vita e la macchina fotografica rende immortali
E quindi il suo è un viaggio nell'orrore
Che fantasmagorico nel senso che il Mali i cattivi come come richiamo non il libro non compaiono mai di fatto sono come una presenza assenza ma molto violenta
Presente nell'orrore di ciò che loro scoprono poi nel nel campo di concentramento
Ma questo è un elemento molto importante per capire come sia possibile accettare che ciò che accade già accaduto perché nel fluire della storia se il male non si ferma se il male non si fotografa nell'anima di male si perde si nega assistesse da noi
E il modo migliore per cui il male vince esattamente quello di far finta che possa passare trasformare magari io confermerei l'orlo riprenderemo dopo il concetto la memoria il ricordo sono due cose completamente diverse
Ma la riflessione sul male però aiuta a capire il senso di questo libro perché questo libro è bello è un bel libro
Un grande scrittore Chesterton disse una volta che i nazisti non erano coloro che hanno perso la ragione erano coloro che avevano perso tutto tra nella regione
Erano coloro che avevano perso quel senso Complesso per certi versi psicologico spirituale
Dell'altro da sé dell'uomo laddove si incontra la negazione dell'altro della sua identità della sua natura complessa della sua anima
Della sua varietà lì Sting si incarna una forma di nazismo e paradossale che i buoni in questo libro siano coloro che per certi versi erano cattivi anche loro perché i comunisti che dell'Unione Sovietica che erano coloro che liberarono Auschwitz erano in realtà anch'essi portatori di un male
Che stavano come dire realizzando avesse che ha contrassegnato anche la storia dell'Europa anche questa come una profonda ferita esattamente come lo è stata lascio è come lo Stato l'Olocausto
Perché il punto di vista il e cercare di centrare l'idea del male
E l'attore il mare esistente si perde l'essenza stessa della memoria
E ricordo l'episodio che racconta primo lei fino a quando si trova di fronte al al Primo levi era un chimico laureato in chimica de racconta di essersi trovato di fronte al famoso Doctor Pang mix che era il comandante del Gruppo novantotto di Auschwitz che era praticamente un reparto fatto TT chimici era un chimico anche lui sostanzialmente e c'era questo sguardo questo scambio di sguardi
Surreali
Del tutto privo di umanità tra due persone che probabilmente avevano una cultura simile
Che probabilmente avevano una formazione simile che magari avevano studiato anche sui libri di testo essere un laureati più o meno sulle stesse materie ma che in quel momento erano separati Primo levi dice
è una specie di vetro invisibile come fosse un acquario in cui questo dottor Panio visse osservava lui come se fosse un un altro essere pesce dentro un acquario
Cioè se l'ha perduto totalmente il senso dell'altro il senso dell'umano e della complessità dell'umano ed è lì che si infila il germe del della contraddizione e del mare
E questo è e e ciò che ci impedisce la fonte di comprendere anche il valore di di ciò che noi possiamo oggi fare per rendere mantenere viva la memoria e non mi ricordo
Saluto a questo punto il ministro dell'apertura che entrato in questo momento cerchiamo
Anche la parola
Solamente con un'osservazione però che mi premeva fare
Allora Roberto Genovesi ha raccontato molto molto la storia ha un senso storico del della sue narrazioni
Si è addentrato molto in contesti storici altri dal presente ha raccontato il mondo dell'antica Roma con una saga straordinaria sulla legione occulta
Ha raccontato come pochi l'epopea straordinaria di una figure più geniali della storia della civiltà europea Federico secondo
Si è già sperimentati già sperimentato in realtà un racconto un racconto che era una sorta di thriller ambientato nel mondo dei campi di concentramento l'angelo di Mauthausen
E uno scrittore abbiamo detto che scrive narrativa di immagine storico qual è il rischio di chi ha un approccio storico
Quello di storicizzare gli eventi
Quello di prendere la narrazione una sorta di documentario che osserviamo con naturali distacco
E questo il rischio di chi farà storia di chi legge la storia di chi interpreta la storia di chi racconta la storia ed è anche il rischio che noi attraversiamo quando proviamo a raccontare l'esperienza della Shoah alle giovani generazioni
La puntualità con cui Roberto registra questo mondo la sua capacità visiva di costruire immagini ci permette di entrare in quel immagini in quella storia
Come se fosse presente quasi una docu-fiction questa più che in realtà un romanzo vero e proprio
Ma ciò che non va perso ed è questo il valore di questo libro e il senso della memoria man mano che il tempo si allontana dagli eventi che sono accaduti ma mano che i testimoni si perdono lungo il corso della vita
E quindi si allontana la loro esperienza come entità
Il rischio di trasformare queste storie in un ricordo cioè in una storicizzazione ampio
E credo che i lavori come questo di di Roberto aiutano invece a fare una cosa nel tempo a salvare il valore della memoria cioè della partecipazione emotiva e spirituale richiedenti
A tracciare l'eternità di quell'atto in quel momento storico
Come se fosse ancora oggi come se fossimo partecipi di questo dolore di questa sofferenza di questa colpa di questo orrore che ovviamente proprio in nome di questa memoria siamo chiamati a noi ripete
M. ha appena detto Giampaolo Rossi che ringrazio insieme con voi raggiunto il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano tutto tutto è uno storico ed è un grande conoscitore
Tra le altre personalità della storia della cultura italiana e mondiale di Benedetto Croce il quale ci ha insegnato che la storia è sempre contemporanea non potevamo essere più fortunati e
Riceviamo dall'un saluto istituzionale con molto piacere
Allora buona sera a tutti
Scusa anche per il ritardo ma purtroppo impegni si accavallano qualcosa innanzitutto un po'di invidia nei confronti dell'amico Roberto Genovesi perché questo è un libro che avrei voluto scrivere io scrivendo anche io libri quando vedi un libro bello con un argomento che ti prende questo è certamente un argomento che come è noto io ho nel cuore
Ma profondamente nel cuore lo avresti voluto scrivere tu questo libro poi non ricordo io Roberto ci siamo conosciuti vent'anni fa in RAI eravamo tutti e due nella struttura nell'edificio di Borgo
E mi ricordo del Mila e Calò uno dei suoi primi libri e da lì poi è nato uno scambio come dire
Culturale fra quello che faceva lui e quello che faccio io
La fotografia la fotografia fondamentale tanto è vero che
Il ministero si sta anche impegnando
Per dare uno spazio
Una dimensione un risalto al valore della fotografia
La memoria della Shoah non sarebbe esistito se non fossero esistite quelle immagini così culture
Ma anche così vitale così forti che sono nella memoria di tutti quanti Duilio ogni volta che vedo l'immagine di quel bambino dietro il filo spinato rinnovo
E il
La tragedia inni rinnovo quelle domande che ciascuno di noi si fa ma come è potuto accadere una cosa così immane così tragica così violenta così ingiustificabile
Ma tutto questo esiste perché esiste la fotografia perché quelle foto ci fanno rivivere c'è in verità anche qualche filmato ci fanno rivivere quella tragedia e quelle emozioni se non ci fossero stata la fotografia
Probabilmente la memoria sarebbe una memoria più blanda certo ci sono ci sono i testi le testimonianze io ho ascoltato molti di quei testimoni che purtroppo vanno ad esaurirsi di quella di quella immane tragedia quei racconti però è importante
E quindi l'idea di raccontare la storia di chi ha fatto quelle fotografie nell'immediatezza della scoperta
Gli autisti sedi questi luoghi così tremendi è un'idea certamente positiva perché ci aiuta a coltivare la memoria ho sentito proprio negli ultimi
Le ultime battute dell'intervento di Giampaolo Rossi a cui mi accomuna alcune decisioni importanti e quindi il valore della memoria un valore fondamentale qui richiamare i Benedetto Croce Bretto voce dice che la storia è sempre un fatto contemporaneo
E aggiunge la storia non è un orpello del passato ma la storia una sorta di cassetta degli attrezzi che ci aiuta di chiaramente a interpretare il presente e vagare avere anche degli strumenti per prefigurare il futuro perché la storia come diceva Giambattista vico il fatto di corsia di corsi e quindi se non lui
Siamo in grado di percepire appieno determinate tragedie che poi hanno una loro unicità perché io tengo molto alla mozione di unicità della Shoah ci sono state tante altre
Tragedia nel corso della storia
Fra poco le andremo in Armenia
Gli armenti
C'è stata la Cambogia di Pol Pot però lascio a per dimensioni per tragicità per determinazione criminale di chi la possiede essere ha una sua unicità che non può essere paragonata con nient'altro nella storia pur riconoscendo anche ad altri
E venti un connotato importante storico e di crescita e allora se tu coltivi la memoria
Generi in te stesso gli anticorpi affinché queste cose si spera non possono più fiacca dire nel corso della storia quindi coltivare la memoria è fondamentale per tutto ciò
La presidente dura che lo sa quanto io sono impegnato adesso riprenderemo immediatamente i figli nelle prossime settimane per
Fare concretamente e realmente il museo della Shoah a Roma perché troppe volte è stato annunciato e poi non è stato fatto ma deve essere una cosa concreta che di qui a tre quattro anni Massimo deve vedere la sua luce perché è doveroso da parte lui reale da parte nostra realizzare questo questo
Lo museo
Tra l'altro degli stanziamenti del ministero dell'ultima legge noi abbiamo previsto uno stanziamento consistente proprio per cominciare a mettere le prime pietre di questo museo che non voglio scegliere io dove debba venir devono scegliere gli altri e come debba essere fatto Marquinho e l'impegno affinché venga spinto su questo questa questa iniziativa quindi ringrazio Roberto
Giampaolo ha detto una cosa
E io lo prendo in parola
Questa è una sceneggiatura
E quindi spero che poi qualcuno voglia dare seguito a questo enunciato e renderlo qualcosa
Televisivo o di cinematografico che si possa davvero credere grazie dell'attenzione
Mi rendo conto che se non fosse stato lui a fotografare come tutti i miei colleghi di allora oggi molti non saprebbero ciò che è stato non saprebbero e non avrebbero mai saputo che i primi a venirci incontro erano stati proprio i bambini
Mossi dalla paura e dalla speranza spavaldi come Torino una corrida comici di quel sottile filo che legava il loro destino alla percezione della differenza tra il male e il bene
E di una speranza repressa nel buio di baracche senz'aria né luce forti
Di quell'energia che li aveva portati a guardarsi intorno curiosi pure quando venivano spinti nelle camere a gas
Carichi di una forza che il tempo il mare e la morte
Non erano riusciti a scalfire
Dopo i primi che erano usciti dal campo emergendo da chissà quale crepa nel filo spinato per gettarsi nelle braccia dei loro liberatori ancor prima di riconoscerli ne erano spuntati altri
Molti altri
I nazisti avevano costretto a lunghe marce forzate adulti perfetto
Disseminando nei cadaveri giustiziati lungo la sanguinosa strada che li avrebbe portati a soffocare per sempre tra le rovine di Berlino
I carnefici che costringevano le loro vittime a seguire l'unica strada loro ancora spianata
Quella in ripida discesa del dirupo dell'ignominia cercando di renderli compagni di un viaggio che poteva essere solo il loro
Un puntiglio che
Per qualche inspiegabile motivo aveva risparmiato o forse rifiutato i bambini
La prima fiaba che viene raccontata quel giorno nel campo di Auschwitz
Non uscì dalla bocca di un soldato né da quella di un'infermiera e neppure da quelle delle poche suore di un convento polacco nelle vicinanze che erano accorse alla vista dei liberatori per dare supporto agli aiuti
La prima fiaba del primo giorno di libertà di Auschwitz fu pronunziata da una piccola prigioniera che racconto a tutti
Assorti nella sospensione dell'incredulità dei quattro cavalieri in divisa lucente che si erano avvicinati al campo sospinti dalla luce dell'alba
Belli e giovani Peretti sulle loro sedie capaci collassò la loro presenza di far fuggire i cattivi in divisa grigia dei boschi
Quella bambina descrisse imbarchi a cavallo armati di bastoni capaci di lanciare incantesimi di luce che avevano superato il filo spinato gli altri senza nemmeno dargli altro
C'erano passati attraverso grazie all'aura che li accompagnava e che era capace di fondere il ferro e neve
Per quella bambina
Il cavalieri della Turci
Per la storia la femme guardie a cavallo dei lancieri russi che per primi avevano scorto il campo mandati in esplorazione
All'inizio di un giorno qualunque che sarebbe entrato nella storia
Armando Traverso grazie ancora grazie
è il turno di Roberto che io introduco
Dicendo questo
Nel suo libro Bati accompagnato da sé Igor che sono queste due figure comunque eccentriche rispetto allo stesso esercita la stessa Armata Rossa
Rappresenta un discriminato
Un canino all'interno di un esercito di discriminatori che si trasformerà in una formidabile non soltanto macchina di liberazione dall'orrore nazista
Macché di persecuzione
Al tempo stesso tutti e tre i fotografi sono considerati sostanzialmente dei mancati soldati
Questo secondo me è il tratto firma ciò sia più che consapevole di questo libro che lo rende speciale oltre alla delicatezza alla profonda leggerezza sottolineata da rotture Gallo nel tratto narrativo
E cioè il fatto che in un solo romanzo che una tappa terrificante di avvicinamento non solo delle un un piano sequenza di avvicinamento terrificante ha disvelato sì no accompagnato da congetture errori sarà un campo di concentramento per prigionieri
Che cos'è chi lo disegna
Provo io a farlo non mi bastano i disegni che hanno fatto i soldati cioè in questa in questo ho percorso di avvicinamento all'orrore c'è induce il seme di un nuovo orrore e al tempo stesso c'è una discriminazione nei confronti guarda caso penultimo CRAI innocente c'è tanto di cui riflettere proprio perché questi cerchi concentrici ci consentono di dilatare fino al presente lo sguardo
Alla dunque grazie intanto vi ringrazio molto siete tantissimi sono abbastanza così impaurito da questa moltitudine di persone che conosco da tantissimi anni alcuni fanno parte terminiamo passato professionale del mio presente quindi sono tutti un po'qui riuniti questa sera io li ringrazio tutti veramente in maniera fortissima e si in realtà il discorso che dobbiamo distinguere come sempre tra le masse gli individui
Quindi quando ragioniamo per masse che poi il ragionamento che fanno i totalitarismi
Neri rossi qualunque colore allora ci sono i russi ci sono gli ucraini ci sono
Gli X mentre invece quando ragioniamo per persone all'interno di queste masse
Ci sono tutti i singoli individui non replicabili diversi gli uni dagli altri e quindi all'interno di questo discorso ci sono i russi che dialogano con gli ucraini e gli ucraini che cercava di capire che cosa è successo ai prigionieri del campo di concentramento cioè amici quando dovrebbero essere nemici e viceversa
E questo è una linea che io seguo comunque nei miei romanzi non c'è nulla mi scontato le regole non esistono non ci sono i vestiti da mettere in nel corso il corpo di una persona perché
Ognuno di noi veramente molto diverso e quindi all'interno di un ragionamento che non può masticare lo dobbiamo cercare sempre di tirar fuori
Gli individui le singolarità come si direbbe in termini ha svelato il solo per dire che abbiamo trovato un posto anche il presidente della commissione cultura dalla Camera dei deputati che servono
Federico Mollicone
Allora permettetemi di fare qualche ringraziamento però che importanti e mi son scrittore lo sottolinea perché le tante consente mai ti permetteva quindi posso fare è tanto ringrazio tantissimo Alessandro Giuli per aver ospitato questo evento perché ecco Alessandro ci conosciamo
Da più di vent'anni Giampaolo diciotto venti perché si toglie dieci anni rapaci conosciamo a trent'anni quindi insomma
è un po'un gruppo di persone che si conosce ormai da trent'anni quindi ringrazio anche tutti coloro che lavorano maxi perché oggi comunque in giornata di chiusura non lavoratori quindi ringrazio moltissimo anche loro ringrazio Maria Venezia non so se è già andato via o è ancora qui già andato via
Però la Fondazione Museo della Shoah è stata determinante per le mie ricerche perché
Mi hanno aperto e l'archivio dei documenti delle fotografie
E quindi non so se Marco Caviglia in sala
Comunque è stato lui che mi ha dato una mano fattivamente per questa cosa e quindi lo ringrazio moltissimo naturalmente rotture che allora mi voglio tanto bene quarta quindi una cosa la lato presenza per me veramente molto molto importante
Rossella veneziano Rossella veneziano mi ha preso per mano in questa grande avventura perché mia aiutato a capire cosa potevo dire cosa potevo non dire perché questo è un campo minato questo tema per cui anche sbagliare un solo termine poteva essere
Un un problema anche per la struttura stessa della della storia Rossella oggi dovrebbe essere altrove perché sono quaranta anni del suo matrimonio invece qui con suo marito quindi voglio fare in un bellissimo applauso perché se lo merita
Poiché voglio ringraziare la famiglia Di Stefano Gaj Taché perché la loro presenza qui è veramente un grandissimo onore
Io ho dedicato questo libro a Stefano
Dichiarò più tardi per quale motivo gli ho dedicato questo libro però per me è un grande onore so che tra l'altro
Non partecipano quasi mai eventi di questo genere o comunque partecipano soltanto ai venti molto importanti per cui mi considero un evento importante quindici ringrazio moltissimo
Giampaolo Rossi suo trent'anni non sono venti mi dispiace ma e questo Moretti sei ti sei perso quei voluto rimuovere apposta questi questi dieci anni Giampaolo D'Amico fa parte di quel gruppo di persone insieme Alessandro che sono state importante nella mia vita
Sia professionale che personale ma soprattutto personale attraverso quello che noi chiamiamo ormai da tanto tempo il cosiddetto richiamo del Corno e quindi lo chiama in questo modo e quando serve
Invece ritorniamo sempre in tutte le occasioni più importanti dello Stato anche per i Patti Smith la figlia che c'ho sedici anni per cui altro che tentare troppo tempo quindi Testore Raffaello Avanzini dell'amico contro se non ci fosse stato lui questo libro sarebbe uscito quindi devo all'Winnie ai quindici romanzi
Spero qualche altro motivo e in particolare questo
Alessandra Penna Alessandra Penna la migliore editore italiana lo dico io mi permetto di di di affermare questa cosa
Quando Raffaello mi ha detto che sarebbe stata la mia editor io ho dichiarato aperte virgolette questo libro uscirà mai chiuse virgolette perché una killer rispetto ai testi invece poi
Abbiamo lavorato bene insieme il libro gli è piaciuto molto spero almeno così mi ha detto
Dopo fuori un bellissimo lavoro e sono molto contento Armando Traverso
Una voce importante un autore importante della RAI un amico anche lui venti venticinque abbiamo scritto quattrocento puntate di trasmissioni insieme quindi il fatto che lui sia qui
Sono veramente molto molto contento
Naturalmente ci sono tutti i miei amici della della RAI i miei colleghi
Della struttura progetti speciali i i miei colleghi dell'agenzia Asca
Nella quale io ho esordito come giornalista e Luigi e Giancarlo Abete che sono coloro che mi fecero cominciare questa attività professionale quindi non finirò mai di ringraziare zero voti tutte questa sera questa cosa mi commuove moltissimo grazie
Io come diceva Gian Paolo Rossi ha scritto tanti romanzi quindici fino adesso l'antica Roma Medio Evo
Londra vittoriana Seconda guerra mondiale c'è un elemento però in Comuni tutti questi romanzi nella gran parte dei casi i protagonisti o i coprotagonisti di questi romanzi sono adolescenti o sono bambini
Perché io ritengo che i bambini gli adolescenti non abbiano ancora quelle sovrastrutture che hanno gli adulti e che consentono quindi a bambini adolescenti di vedere le cose che accadono intorno con grande trasparenza e chiarezza
E non c'era storia migliore rispetto a cui sta per mettere alla prova questa dote dei bambini e degli adolescenti cioè vedere con chiarezza
Che nello causato non ci sono sfumature cioè non si può dire Ciceri bene però anche è uno dei pochi venti della storia dell'umanità
Per il quale non è possibile fare distinguo non è possibile fare
Delle dare delle delle scale di valori più o meno evidenti è stato il male assoluto punto
E quindi io attraverso questo romanzo cercato semplicemente di portare attraverso la voce di un adolescente questo questo messaggio
è inutile che parlo della Stradivari perché mi hanno già parlato tutti quanti naturalmente un personaggio di fantasia che
Nasconde il vero nome di un personaggio io ho cercato di utilizzare nomi di fantasia anche quando ha raccontato le vicende di altri personaggi in questo romanzo la gran parte sono realmente accadute
Sono state tratte da diari poi con la Fondazione Museo lascio abbiamo lavorato su questo quindi è tutto assolutamente
Vero solo che per rispetto dei protagonisti che spesso sono diventati vittime ho preferito cambiare il nome per evitare diciamo di sfruttare tra virgolette il nome di queste di queste persone
E adesso l'ultima cosa veniamo alla tecnica
Quarant'anni fa nel mio centottantadue era l'anno
In cui l'Italia aveva da poco vinto Mondiali erano a un momento incredibile a Rho tutti contentissimi Roma era ancora piena di striscioni di immagini dei giocatori che avevano vinto le partite memorabili
Eppure all'inizio dell'anno scolastico di quell'anno
Accade impensabile una bomba terroristi un bambino di due anni perde la vita io da quel giorno non ho mai finito di pensare mai smesso di pensare a Stefano non so per quale motivo io ogni anno
Su Facebook in qualche modo gli amici della della comunità ebraica lo posso testimoniare io ricordo ogni anno quell'evento
Non mi chiedete il motivo per me io una empatia particolare conforti i bambini perché scrivo per il loro lavoro per loro lavoro in RAI in un settore che è quello della dell'animazione dei videogiochi è un festival che si occupa di bambini
Io penso che i bambini siano il patrimonio dell'umanità senza di loro non andiamo avanti e chi uccide un bambino uccide tutti noi quindi questa cosa è stata per me un dramma quasi personale il fatto che oggi ci siano i familiari di Stefano per me è una cosa bellissima la copia che ho io che è dedicata papà Stefano perso vado la mamma
Avrei finito grazie
Faccio una pausa
E mi verso l'acqua nel bicchiere di plastica dalla bottiglietta che mi hanno messo sul tavolo
L'infermiere che ormai da anni guida la mia carrozzella approvato ad anticiparmi ma io l'ho allontanato con un cenno della mano
Certe cose riesco ancora a farle da solo
Guardo l'orologio
E mi accorgo che ho parlato per tutt'
Dalla mattina senza mai fermarmi in tutto questo tempo non ho sentito un museo un sospiro il commento di protesta i ragazzi
Che hanno occupato l'aula magna dell'istituto che mi ha invitato a parlare delle vie fotografie mi stanno guardando
Tutti
In silenzio
Credo che non mi abbiano abbastanza
Spiegano che parli ancora
Ma io sono stremati
Questa cosa mi sorprende ogni volta sono anni che giro per l'Europa per raccontare la mostra delle fotografie che ho fatto ad Auschwitz e a Birkenau e ogni volta trovo ad ascoltarmi aule piene di giovani tanti qualcuno si commuove qualcuno tenta di non darlo a vedere ma finora non c'è stata mai una volta in cui abbia dovuto tagliare il mio intervento o che abbia visto qualcuno tra i presenti perdersi nello schermo del suo telefonino
A novant'anni suonati
Dovrei smettere
Dovrei almeno tagliare il racconto per non fare arrabbiare i medici che ogni volta mi sconsigliano di parte
Ma non ce la faccio
Forse un giorno ci lasciano le penne
Proprio davanti a tutti questi ragazzi
Nel cachet risultava
E non mi son Perotti
Ma non oggi
Oggi mi trovo in una scuola pubblica di copiarci
Dimora di uno dei campi di detenzione satelliti spia
Sono partito da lontano
Il primo incontro blu hanno fatto temere a Mosca per le celebrazioni dell'Armata Rossa
Mi sto avvicinando sempre di più al luogo dove tutto è cominciato il cerchio
Si sta per chiudere
Voluto lasciare per ultimo un ringraziamento particolare
Da solo non con tutti gli altri e questo ringraziamento a Gennaro Sangiuliano vanno come ministro soltanto come amico
Da oltre vent'anni che veramente ci siamo incontrati in una stanzetta di Borgo Sant'Angelo e siamo diventati amici
A quel tempo quindi da allora esatto esatto però insomma poi
Siamo o ripresi e quindi da sono contentissimo di averlo grazie grazie ministro
La nostra conversazione si è avviata alla sua conclusione io ovviamente nel rinnovare i ringraziamenti
A nome del maxi de vero di tutte le persone del MAXXI che con convinzione hanno sono impegnate Irene che vedo qui di fronte a me tanti altri come ne e perché questa questo appuntamento fosse
Nobilitato dalla dalle migliori energie di cui disponiamo vedete la memoria
Scientificamente selettiva la memoria dell'uomo la memoria degli storici e c'è un solo evento ed è sempre giusto ricordarlo è stato fatto che stasera su cui la memoria non può essere selettiva ed è appunto avvocato sto il giorno che dedicato a questa memoria deve durare trecento sessantacinque giorni grazie