Presentazione del libro di Marcello Veneziani «Scontenti. Perché non ci piace il mondo in cui viviamo» (Marsilio)

Buonasera a tutti
Seduti buonasera benvenuti alla presentazione del libro di Marcello Veneziani scontenti perché non ci piace il mondo in cui viviamo
Io sono qui con intanto no scusate intanto vorrei salutare e ringraziare il presidente di fare di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa che purtroppo non può essere con noi questa sera perché Confedilizia è stata colpita da un lutto è mancato l'avvocato Sforza Fogliani che è stato per anni lo storico presidente di Confedilizia quindi insomma che noi ci uniamo a questo momento quindi salutiamo
Il presidente Spaziani Testa prima di cominciare la Apa a chiacchierare con con Marcello qui seduto al tavolo con noi c'è anche Ottavio Brizzi che è il direttore editoriale della saggistica di Marsilio che segue appunto Sempre Marcello Veneziani nelle sue produzioni letterarie e e quindi prima di iniziare d'iniziare noi a introdurre il libro mi piacerebbe che che Ottavio ne parlasse prima di tutti
Buonasera a tutti allora io penso che l'editore non debbano prendere la parola non mi piace
L'atteggiamento l'attitudine diciamo anche di molti miei colleghi che prendono anche forme fin troppo la parola perché in qualche modo si appropriava la parola dei propri autori o in qualche modo aiutano ad ad assumere ma questo però non ha formato amplificando eccetera però Marcello e non solo un amico ma anche è uno dei più un straordinaria untori della nostra casa editrice casa editrice che non a caso ovviamente nome nomen fin dall'inizio insomma la casa invece veneziana per cui il motivo fondamentale per quello che obbliga per noi
E sostanzialmente questo però la Marsilio veneziana e anche un po'una piattaforma diciamo così fuori dal grande asse ma Milano Roma piace pensare che sia in qualche modo una linea editoriale che Marcello interpreta benissimo fuori da ogni parrocchia diciamo così contro i devoti
Con un pensiero in qualche modo irregolare non riconciliato Ponte delle figure che entro in questo libro hanno a che fare con diciamo una forma di Moon riconciliazione con con la vita con con la vita quotidiana con il dominio o i discorsi correnti questo libro cercherò di essere brevissimo ma sarebbero tante le cose che appunto nel lavoro dietro le quinte poi sono il privilegio di chi fa il mio mestiere cioè
I motivi e gli stimoli spunti
Che poi danno una forma chiusa a un oggetto chiuso come dicono libro che in questo scenario Dini per connessione che Marcello descrive benissimo e però enorme solitudine tutto sommato in cui siamo ricondotti tutti con questa allucinazione
Collettiva in cui il il vero e il falso e il bene e il male il reale e virtuale sì sì confondono ai piace pensare per esempio che l'atto di resistenza che è quello di costruire di di scrivere e pubblicare un libro che ha un oggetto chiuso appunto una è una cornice che in qualche modo diventa un dispositivo di attenzione che permette appunto di rimanere sconnessi in dialogo con un autore con delle idee
Anche il silenzio da se stessi beh è un'opportunità sempre più rara è che il libro probabilmente incredibilmente nei prossimi anni potrà cogliere come opportunità
Contesto dissoluzione della sfera pubblica quando parliamo poi anche per quanto riguarda il lavoro il lavoro che facciamo di pubblico di spazio pubblico stiamo parlando di qualcosa di straordinariamente frammentato ciottoloso diciamo così è un po'saltato il tessuto connettivo anche in passato è stata la lingua di una di una comunità ormai facciamo fatica a condivide anche proprio le premesse delle parole che usiamo e un libro in qualche modo è una è un'isola come è un'isola nel senso che ha delle domande di senso Marcellan fa parecchi in questo libro
Però per senso si intende non solo significati ma anche la direzione
Nel libro di di Marcello c'è una sorta di Nostalgia di di una lingua di un legame di un vincolo di comunità c'è anche appunto Nostalgia di un legame fra le parole e le cose che è un po'saltato da un certo punto di vista nel nostro mondo poi cercherò se ho qualche minuto anche di capire che cosa differenzia la fase che stiamo vivendo e quindi anche l'analisi di una manciata d'alcuni
Diciamo ad alcune riflessioni che hanno anche più di un secolo Marcello nel libro città o se altri asset per esempio
Parigi Gare sarebbe un altro testo nel trentacinque potremmo per poterlo citare ci torno fra un minuto e però è interessante forse a capire perché poi questa riflessione è una riflessione pregnante forte e originale diciamo così Bocci
Oggi vuol dire più o meno trenta-quarantenni dopo una grande disintermediazione che la grande rivoluzione digitale e tendenzialmente per quanto mi riguarda rappresenta un momento di non ritorno
Rispetto ai temi che stiamo trattando
Venite Siani in questo libro tendenzialmente non è non è ottimista apparentemente libro sembra appunto libro tutto cupo tutto tutto negativo tutta è una fenomenologia dello Spirito scontento
Proprio collega che in qualche modo nel libro precedente aveva in qualche modo formulato da tre la prima parte di una sorta di trilogia sto già anticipando
Che l'anno prossimo ci sarà il terzo volume di questa trilogia che è una sorta di sintesi lo non lo sa ancora ma il compito e l'editore quello appunto di dare una forma qualcosa che non esiste ancora e che solo latente nel nell'autore fenomenologia dello spirito con lo scontento che una serie di capitoli che sono sette e sono strutturati su dei fuochi tematici molto diversi accetta ma non stare nostro qui a racconta quello perché molti di voi l'hanno letto uno leggeranno
E però questo libro a è è un libro ottimista da un certo punto di vista mi piace pensare il gesto editoriale non il contenuto il gesto di Torano gesto ottimista perché il libro non è una bussola in questo bond uno spazio pubblico
Disorientato di cui stiamo parlando ma è una a me piace pensare che sia come una lampada una piccola lampada ciò che fa luce solo per prossimità cioè che non ha la pretesa neanche riscoprire dei territori di aprire
Dei sentieri e percorsi ma che stando
Vicini in qualche modo può aiutare a dar luce ad alcuni e può aiutare a dar voce anche alle gambe che si stabilisce in questa sorta di fenomenologia della prossimità a me il concetto di prossimità piace molto il prossimo vuol dire tante cose ma in qualche modo è un modo anche per indicare una forma di resistenza e disconnessione
L'oggetto libro è un straordinario perché è scomparso da questa apparente al cucina Tory appunto iper da prossimità globale in cui però siamo irriducibilmente Sokoli delle monadi eccetera il motivo dello scontento in questo libro aumentati dello scontento
è molto legato a questo tipo di di dinamiche
Conte sconta il Conte viene da contenere appunto è questa assenza di limiti
Per i nostri desideri primo capitolo Parma ce ne parla di una fabbrica di di desideri né in qualche modo desideriamo tantissimo investano e di sentiamo tutto nel decidiamo di essere come tutti per citare i poeti Mario vediamo essere tutto e pensiamo di non aprire alcun limite alcuni sostengono che la natura non esiste è solo cultura eccetera eccetera Basta definire le cose e quelle automaticamente
è evidente che la reazione diciamo il Principe dal taxi afferma abbastanza regolarmente produce questa sorta di disagio della civiltà di cui Marcello parlargli non ha analisi che ha è che l'ovviamente
Tre dimensioni intellettuali psicologica diciamo socioculturali politico ovviamente
Però mi piace soffermarmi su una cosa che poi in qualche modo anche una domanda per la discussione che seguirà tra i pensatori e filosofi filosofica politica anche che cita Marcello cioè da stasera Ortega sette ovviamente
Mille novecento trenta la ribellione delle masse
E prossimo a quelli permane citato nel libro ma insomma è presente nelle nostre discussioni Frisinga la la crisi della civiltà è del trentacinque e che aveva un titolo meraviglioso in italiano e la crisi della civiltà ma ma il titolo originale nelle ombre del domani in questo scenario d'ombra questi due filosofi nessuno dei due reazionario nostalgico delle epoche passate per la per la verità anche se l'immagine del con questi propenda questa vettura una interpretazione raccolgono la contraddizione profonda nella modernità che in qualche modo ci riguarda ancora oggi
L'emancipazione il nichilismo cerchiobottista l'ossessione l'affermazione dell'autodeterminazione i diritti dell'individuo in rapporto al vincolo comunitario
La richiesta di grande controllo sociale perché alcuni processi siano più efficaci il rifiuto del controllo sociale possessiva questa contraddizione profonda
Ecco per far fronte ma il tema centrale nella nel dibattito filosofico diciamo tra le due guerre negli anni trenta trentacinque e che poi sappiamo a che esiti porto ma che cosa c'è in comune il pensare Zingari c'è e quasi sempre ormai ambivalente antinomico tutto uguale a tutto uno è uguale a uno mi ricorda qualcosa in qualche modo cioè quella che era l'uomo massa di Ortega sette e qualcosa che abbiamo conosciuto forse nella la stagione più recente
La vita e su coerente diceva forse ora è un giocattolo la vita ridotta giocattolo e quindi questo uomo civilizzato torna a essere un primitivo
Io penso che certo triste come una sorta di ritorno dalle tribù usate le forme di organizzazione anche politica crisi politica che sono delle forme tribali in cui questi di individui ossessionati da
Dalla dalla dalla autodeterminazione poi in un passaggio
Va ce lo dice e chi lo sa quale visti ma chi lo sa qual è il tuo destino site stesso e chiedo sacrifici che cosa sarebbe proprio sotto è spesso senza legami senza vincoli con la comunità
Lo spazio salta il tempo salta la presenti esitazione del passato di cui parla in Marcello la la la solitudine in una sorta di presente
E terrorizzato diciamo così
Appunto senza legami non solo sociali ma senza legami anche con un passato con un futuro puro presente
Che cosa è cambiato dalla riflessione gli anni Trenta la riflessione di Venezia giusto mettendo sullo stesso piano di Silingardi di Ortega se illegali già prima avevamo detto Schopenhauer
Potremmo citarne nemico quei miei colleghi adorano le citazioni un po'così però la la il cambiamento è ne siamo tutti figli del protocollo TC Pia il più siamo tutti figli della grande
Della grande disfa Jean diciamo del del dipinto il sax del settanta per del protocollo di comunicazione che ci interconnette tutti siamo figli e è una dimensione totalmente diversa da quella diciamo così analogica
Degli anni Trenta
Il corpo del mondo e ha pulito in un grafico in numeri polivalenti modulari è un colossale spazio transitorio
In cui
C'è una sorta di dispersione del desiderio perché resistere ha un'idea del desiderio come il nel libro Marcello parla quanto modo fa
Affermare la centralità della differenza a partire dalla differenza che si resiste rispetto alle visite
Dopodiché Schopenhauer volontà una rappresentazione magrezza chiede crede nella storia non lo so questo magari ce ce lo dirà lui però sicuramente il liberismo diciamo così in questo che che che celebriamo è una sorta di è una sorta di superamento del sentimento etico naturale come dice Marcello ed è una fase in cui questi individui sono
Terreni sono continuamente desidera anti continuamente alla ricerca e quindi sgomenti o scontenti per la impossibilità di colmare
Questo questo bisogno infinito e però chiudo
Pensando che chi non ha ancora letto il libro inverta godrà molto perché non non c'è una vera propria Paschos penso io gli ho chiesto di di falli c'ha anche provato ma ma il capitolo finale non è una vera Paschos insomma perché non è una finzione non è una forma di slealtà diciamo in caduta che Marcello non non ha però nella parte finale si intuisce in fondo quale può essere un'opzione ufficialmente tristezza
Disconnessione di no di essere contro il tempo ma fuori dal tempo di non essere ricattati dall'attualità per esempio
E e che nel mondo c'è altro c'è oltre
Ed è possibile resistere la resistenza di cui parliamo parlo non è una rivolta è una rete la resistenza che fare appunto con l'affermazione della e progetto discreto diciamo così non espansivo no niente un milione è un progetto forse piccolo di piccola felicità come cura
Come anche come rifugio ma rifugio non come ritrattazione come diserzione ma come possibile già possibilità per la una ripartenza
Prossimità intimità sarebbe bello parlarne a lungo ma lo faranno terzo libro che pubblicherà in queste queste date più o meno dando pro
Ossimo mi piace pensare che è appunto la figura che aleggia
Nisi il nichilismo senza figli lo il film russo nero insieme dicono di questo di questo libro mi piace pensare che alla fine questa figura fatto il PD non meriti preferirei di no che raffigura sconnessa dalla Giunta il contrario prossimità
Non è lontananza esco missione e astrazione della lista Bartholdi non condivide il pane con nessuno
Burton riesce solo come probabilmente qualche personaggio è stata
Mi piace pensare però questa figura di resistente non è una figura nichilista non è Bartholdi ovviamente ma la figura che dice
è una sicura Diamante inteso come participio presente è un Bartholdi positivo quindi incredibilmente un veneziano veneziani sorridente che dice preferirei dissi
Grazie
Sicuramente amplifica le cose dieci minuti Cervetti beh dire perfetto però sono tantissime le cose che che Alberto non subordino Marcello però prima ancor prima di iniziare di iniziare i conti e anche appunto di affrontare tutte The quel quei punti che chiatta che ha messo sul tavolo io vorrei partire con una lettura perché abbiamo qui Luca violini oggi con noi questa sera
E quindi iniziamo con una lettura con un momento deliberò
Grazie
Come saltano grazie
Capo della
La scorrettezza
Ci fu signora ancora bene
Poi ma sono
Il lupus come
Sì ma soddisfa
Il rivoluzionario fra personalmente può essere indignati
Ma è tutto inutile
La nostra dello
Politici ex
Cioè
L'origine Formigoni
Noi chiesto
E poi Sudoku si riversa su qualcuno quarto il libro
E così stilistico
Allora sesta via fax
Del riunirli resta
L'unica venticinque
E cinque
Si estende bottiglie
Più
Siamo assorbe disporre dove chiedo pur disponendo
Con un forte
I mezzi devono qua nel rispetto dei nostri predecessori
Perché si sono
Il signor
Il parere sullo
Presidente
Invece
Chi può essere sostenute proprio
Certamente
Ed è proprio questa per proprio
So bene
Del ventun Ordine locale bizzarri stendardi rigide darle misteriosissimo sistema
So bene diversamente
Venisse
Non lo so
Superficiale
Ostilità nostra e
Essere slogan sì vengono grosse
Il professor
Immagini se stessi coltivare
Consumo il del nostro corpo
Il bellissimo
Del resto d'intesa
Una versione
Di una società
Ci sarà poi
No organizzatissimi vecchi
Vedo che oggi si determinasse
Come il primo personaggio conclude
Soffre
In Italia garantisce autorappresentazione
Quel sia l'alcol
Insorge l'intero
Ieri
Mi sfugge il teste
Conclude più aggressiva additivo
Se
Una
Mosse
L'ossessione
Incessante ricco visto
Nasce
Come brusco e cioè ogni giorno
Documento
Dicevo
Grazie a Luca Bellini per questa bellissima lettura dove appunto Marcello c'è un po'
Una una da un po'tutto no quello che tu racconti letto il tutto il sentimento della scontentezza che e affrontino nelle sue varie declinazioni da quelle politiche a quelle esistenziali
A quelle economiche però a me ha colpito molto che tu nel libero ti sei ovviamente giustamente concentrato sugli italiani gli italiani che secondo te riprendendo una definizione Di Carlo visti sono un popolo di Archie scontenti ma non soltanto secondo te secondo la tua analisi filosofica perché è di questi giorni un rapporto del Censis
Che dal quale emerge che gli italiani sono un popolo di malinconici e spaventati quindi malinconici spaventati e scontenti
Cosa sono di più gli italiani in un momento in cui forse non dovrebbero essere scontenti perché in qualche modo no sono stati anche con tentato se vogliamo politicamente
Prima di risponderti di rispondere anche all'osservazione che faceva Ottavio di Brizzi
Di entrare poi nel vivo del del libro permettetemi un atto di gratitudine per questa serata innanzitutto verso i padroni di casa espressione pertinente trattandosi della Confedilizia siamo ospiti appunto avverrà Confedilizia
Poi per quanto riguarda coloro che hanno partecipato a questo incontro ecco Ottavio di Brizzi è venuto da Milano a incontrarci a presentare questo libro è stato diciamo pure
Il ma gli è unità di questo libro Culicchia quando ha fatto nascere ringrazio Greta Greta Mauro che appunto conduce mirabilmente questa serata Luca violini legge
E alcuni passi del mio libro dando un tono sicuramente più bello e più accattivante le pagine che io ho scritto quindi sono grato tutti coloro che sono qui presenti tanti amici non voglio citare nessuno per evitare qualche dimenticanza e quindi ho piacere di stare veramente tra amici sono contento oscura per smentire un po'il senso di questo
Ecco
Prima di arrivare appunto alla tua domanda che è una domanda sicuramente centrale dieci ripiomba nel clima dei nostri giorni
Vi dico un po'perché ho voluto scrivere un libro che si chiama appunto scontenti per la prima ha ragione forse la più superficiale la meno pertinente ma al tempo stesso più azzeccata e che non c'è un libro dedicato agli scontri
Ecco c'è una ampia letteratura sulla felicità il sull'infelicità grandi trattati sulla felicità e sull'infelicità anche eccellenti libri recentissimi come quello per esempio di Domenico tenente Massimo qui presente
Ma non c'è un libro che parla degli scontenti
L'unico titolo famoso che cita la parola scontento e d'inverno dal nostro sito scontento di Steinbeck è una citazione di Shakespeare ma che poco a che vedere con un saggio sulla scontentezza
Quindi era anche un modo per affrontare un continente in ombra ma questa diciamo motivazione puramente superficiale in realtà incontra uno dei motivi più forti della nostra epoca cioè la convinzione che ci sia un malessere di fondo che io chiamo scontentezza alla base
Dell'Occidente
Alla base dell'Europa in particolare come Greta giustamente sottolineava alla base di noi italiani popolo incontentabile scontento ormai da da secoli
Diciamo anche come abili per la propria indolenza come alibi per la propria diciamo incapacità di avere senso civico tre volte siamo scontenti anche per rifiutare diciamo alcune norme e possono regolare il nostro modo di essere
Però ho voluto parlare degli scontenti perché dopo aver pubblicato in questo stesso anno agli inizi di quest'anno un libro dedicato alla cattura cioè a questa coltre opprimente che su di noi ho voluto dedicarmi anche all'emisfero diciotto a cappelle mistero soprastante il potere che in qualche modo genera insoddisfazione genera senso di oppressione eccetera conformismo e dall'altra parte invece ci sono poi gli scontenti cioè coloro che vivono al di sotto di questa cappa e che nutrono questo senso di frustrazione nei confronti della nostra epoca
Dire scontenti non è dire felici col dire infelici etile scontenti non è dire naturalmente malinconici
Io cornetto anch'io il rapporto che ha fatto il Censis alla fine di questi quest'anno e in cui ritrae un paese malinconico e spaventato
Sono un po'i postumi intercetta Dante cockpit
E sono i postumi che io stesso un anno fa alcuni articoli avevo diciamo tratteggiato come gli elementi salienti dell'Italia che veniva fuori dalla pandemia c'è un'Italia malinconica
E spaventata e quello che di fatto campi ma la malinconia è un sentimento diciamo se vogliamo
Non aggressivo ma depressivo la scontentezza invece può avere anche un tratto di reattività può anche essere
Diciamo un atto perfino aggressivo nei confronti del mondo quindi per la scontentezza è un gradino in più non è soltanto il vedere le cose in modo negativo lasciarsi andare una sorta di spirito elegiaco di abbandono di senilità che pure caratterizzano molta parte del nostro Paese e insignificante la scontentezza tentare in qualche modo di reagire a questo modo di essa anche se in modo in composto la scontentezza può avere vari piani
Può essere una scontentezza interiore esistenziale e quella dobbiamo dire irrimediabile cioè la scontentezza per esempio di essere morta
La scontentezza dei nostri limiti dei nostri diritti umani con quella scontentezza dobbiamo conviverci
C'è poi una scontentezza indegni Ca'dell'Occidente e l'insoddisfazione
Faust che il mito fondante dell'Occidente era lo scontento per eccellenza era infinitamente scontento perché infinitamente desiderata e non otteneva
Quindi il mito di Faust il mito della scontentezza ma oltre queste scontentezza che vengono da lontano o che vengono dal profondo secondo i punti di vista
C'è invece una scontentezza intima non interiore è una scontentezza pubblica civile ecco io ho cercato di soffermarmi soprattutto su questi tratti
E la scontentezza quella appunto intima e quella civile cercando di cogliere un pochi mesi le relazioni tra l'una che l'altra perché mi sembra abbastanza significativo sottolineare questo tratto
Io credo che il la scontentezza sia veramente il male oscuro della nostra epoca
Quando noi facciamo un'analisi degli e spera sempre no gli odiatori delle unità tastiera di coloro che disprezzano il mondo o quando molti sostengono che viviamo in un'epoca impregnata di odio
Descrivono un paesaggio ma non fanno un passo indietro perché c'è questo paesaggio Coop qual è la molla che porta all'odio al livore alla rancore nei confronti degli altri ecco io credo che quella molla sia essere scontenti
Scontenti se scontenti del mondo scontenti del rapporto tra sette mondo e quindi portati in qualche modo a rigettare questa situazione quindi l'odio che ne consegue e solo un derivato
Il risentimento proviene da un sentimento il sentimento dalla scontentezza
Che la stessa cosa si potrebbe dire quando si descrive la nostra epoca come un'età del narcisismo patologico di massa ormai troppo dicono tutti quando
Si vuole fare un referto dalla nostra epoca il risultato finale che partiamo il narcisismo patologico di massa d'accordo
Ma perché questo narcisismo e patologico ferito perché evidentemente le aspettative che abbiamo intorno Annoni
Sono così elevate
La considerazione di Noè così alta lampo coincidenza dei nostri diritti con i nostri desideri e così assoluta che non riusciamo più a comprendere il senso dei nostri limiti e quindi vi diamo un narcisismo ferito di ritorno che viene in qualche modo a scaricarsi su la nostra immagine pubblica quindi ci sono una serie intrecci di sentimenti
Che cosa è avvenuto di particolare negli ultimi anni qui mi avvicino un po'anche alla domanda politica e civile tu hai fatto
Che cos'è accaduto
Il potere come lo abbiamo conosciuto nei secoli è sempre stato
Fondato sulla diciamo capacità di governare i propri sudditi tramite la rassegnazione l'accontentarsi o tramite quella formula magica che tutti conosciamo festa farina e forca che era un po'Rizzi come dire la sintesi per rappresentare una triplice preoccupazione cioè divertiamo il popolo spalmiamo lo e al tempo stesso impauriti Amuro che noi riusciremo a governare questo era diciamo ingrediente classico dei poteri che alcuni rende un esplicito gli altri prendevano implicito
Da qualche decennio a questa parte il nuovo potere
Non vuole i sudditi che si accontentano ma preferisce sudditi scontenti
Perché lo scontento e una formidabile macchina
Che ingigantisce i nostri desideri e quindi la nostra dipendenza ed è una formidabile macchina che ci porta ad esse innanzitutto degli schiavi della società dei consumi voi
Compriamo sempre più proprio perché siamo insoddisfatti cerchiamo di colmare i nostri vuoti attraverso il consumismo ma non è solo il consumismo delle merci
Il consumismo si estende anche alla nostra natura si estende al nostro modo di essere ai nostro sesso
Alla nostra età
Noi rigettiamo tutto quello che noi siamo perché c'è un'istigazione continua a ripudiare la cui identità
A ripudiare i cui limiti l'attualità il consesso
La tua vita la tua patria il tuo legame tutto ciò che ti lega radicalmente ha una origine ha un'identità viene considerata una palla al piede una schiavitù delibera la libertà vista come assenza di legale
Ora Aristotele insegnata esattamente il contrario
Che lo schiavo
Non è colui che libero dei legali ma lo schiavo è proprio comiche libero da tutto perché intercambiabile spostabile lo puoi mettere da nessuna parte non ha legami illegali costituiscono l'essenza
Della libertà il cuore della dignità di una persona il senso di un legame affettivo importante con gli altri quindi voi oggi stiamo vivendo questo rovesciamento dei miliardari Bertani noi siamo Schiavi perché l'iberica tutto e quindi che interdipendenti spostabile
Facilmente sia praticabile perché non abbiamo più nemmeno quel bene primario che la nostra identità
Quando si fa una campagna contro diciamo a come dire più culture conservatrici o reazionarie che tengono l'identità non si tiene conto che l'identità in un bene primario
Dei popoli forse l'unica ricchezza di chi non ha altra ricchezza cioè essere se stessi essere legati al proprio mondo con la propria terra alla propria famiglia le proprie origini e l'essenza di un'identità ecco nel momento in cui ci mettono in conflitto con l'identità cioè ci rendono scontenti della nostra identità hanno prodotto un popolo di insoddisfatti e frustrati
Che però alimenta la fabbrica dei Desideria dimenticata alimenta la fabbrica dei consumi e quindi entra in questo circo ora che cosa succede succede che questa scontentezza in qualche modo pilotata sponsorizzata dei poteri importanti della società
Che cosa fa sposta il nostro scontento dalla sfera pubblica alla sfera privata
Ovvero se tua i problemi sia il frustrazioni se se insoddisfatto non prendertela col potere politico
Consuma di più cambia to cambia mentalità cambia Paese ripudia la tua famiglia con moglie cambiare società sradicati cioè i problemi riguardano l'attuale sfera individuale
In questo modo si ottengono due risultati
Il potere economico e commerciale può vendere i desideri di essere altro e il potere politico a questa formidabile formati deviazione dello scontento per cui lo scontento diventa un fatto personale interiore e non è più un fatto
Politico pubblico con ricadute anche civili
Quindi non come dire e chi no o lo scontento ai fini del potere
Ecco mi sembra questa una grandissima operazione quindi quando si parla dello scontento si può parlare dei livelli interiorità di profondità della scontentezza che riguarda la nostra vita quotidiana e tante altre cose però riguarda soprattutto questo caratterizza la nostra società c'è questa scontentezza pilotata
Ecco parlando della scontentezza generale io mi ricordo
Una celebre espressione di un filosofo inglese Schio meno il il quale diceva che l'uomo a due modelli a disposizione
Il Socrate scontento
Ho il maiale contento
Ciò perché scontento l'uomo inquieto però grazie alla sua intelligenza cioè che e tormentato dal rapporto tra essere e divenire tra ciò che sei e ciò poi essere vive questa inquietudine
Il maiale contento e colui il quale invece si passa solo delle comodità e dei bisogni elementari
E qui l'ho l'impressione che stiamo entrando nella sintesi al peggio di quel mondo cioè una società di maiali insoddisfatti
Ecco credo che questo sia l'elemento ancora peggiore di questa nostra epoca cioè quella di produrre maiale insoddisfatti che sono maiali quanto a desideri e diciamo grande aspirazione diciamo cose oggetti
E progetti ma sono sempre eternamente insoddisfatti perché non sono mai appagati perché c'è qualcosa di fondamentale che manca e quel qualcosa che manca la loro umanità
La loro capacità di rappresentare il loro essere uomini con la continuità con la loro intelligenza con la loro vera libertà ecco questo è stato il viaggio diciamo che io ho cercato di fare all'interno diciamo di questo continente
Poi c'è il caso particolare dell'Italia del malcontento italiana e qui vorrei fermarmi un attimo per sentire da Luca violini un passaggio di questo libro e poi riprendere diciamo questa conversazione abbia ovviamente alla conclusione perché poi abbiamo limiti non esorbitanti diciamo saremo abbastanza contenuti che era sicuro
Sono
Enzo Bianco
Sì in
Novecento innanzi
Ricordo il questo tormento
Bisogna
è un personaggio
Volontà pilastro con lascia
Proprio solo
Mila signor cinque uomini soldi si lamentano del vittimismo passivo va bene o illustrarli il
E
Ma sono
I loro la
Sul piano personale però comunitaria consigliano contenti pur essendo
Benissimo quindi
Sì una dichiarazione
Ordine
Grazie cartello sa
Nel cielo illustrando
Il illuminato nomina un popolo originario prigionieri
Gratta e vinci io settantuno
Via pure cui il favoloso e in regola sul volontà
L'annuncio si sente
Sta infelici
In una sul convivere
Stretto
Andrà
Lo
Di questo
E
Vorrei essere pettegolezzi maldicenza originario
Pur più diffusa popolare Carlo insidia la costume Maranghi dagli altri mi Rizza
Odio
I nuovi
Giustissimo
Della città
Costruire la giustizia sul
Vorrei spiegare una passi Santo
Venisse andrà ricordare
La voce del comma senza conseguenze
Di
Non solo l'originale
Ma diversi veniva straniante non situazioni su oppure ma se la signora organica
Sì assolutamente
Gli inglesi
Sicuri in un attimo propone
Immane
Risposta
Sì l'esperienza minuto
Oggi la studentessa era sì Salvo rimasta
Sia
Comunista
Giusto il tempo accusano illustro
Lo so
Questi il reality è che assicura mezzi di locomozione il ruolo a attraverso il come
Mi
Sarà
Eliminato qua il
Penso distruzione a
Cioè riallacciandomi a questo brano il sorta pure o no che Archie scontento cerca sempre un nuovo appartamento però poi alla fine in qualche modo pure contento perché questa sua scontentezza è un motore è un carburante e per per tanto tempo la scontentezza è stata appunto un motore un motore della filosofia nella politica e nella ricerca di qualcosa un posto dove stare meglio sia dell'anima che che un posto fisico quando mi chiedo
E lo chiedo Marcello la scontentezza è diventata malcontento e quindi nel momento in cui diventa malcontento non è più un motore non è più un carburante ma ci blocca ci ferma e non ci fa più andare da nessuna parte
E sì io partirei proprio da questa ultima osservazione del malcontento per risalire al contrario alle fonti della tua domanda e cioè noi c'eravamo fermati prima quando appunto ho descritto le forme dello scontento pilotato dalla vere grandi fonti di potere come uno scontento che veniva indirizzato a livello privato a livello individuate
E avvenuto qualcosa negli ultimi anni
Fattori importante come la pandemia la guerra in Ucraina
La crisi energetica la crisi ambientale la crisi economica che tutti viviamo che ha ricacciato in qualche modo il malcontento nella dimensione pubblica ecco dallo scontento privato al malcontento
E il malcontento alimentato anche movimento in tutta Europa non solo in Italia di tipo populista movimenti di opposizione in qualche modo movimenti antisistema o comunque movimenti critici nei confronti degli assetti di potere
E quindi ha prodotto anche dei cambiamenti anche l'Italia noi viviamo una situazione politica che il frutto della come dire che la maggioranza degli scontenti che hanno deciso di interrompere un ciclo politico e di aprirne un altro poi valuteremo se hanno fatto bene o hanno fatto male ma intanto il dato è accaduto
Cioè il malcontento quindi è tornato nella dimensione pubblica e civile e può produrre anche effetti di cambiamento però tu mi chiedi giustamente
Quando dobbiamo distinguere questa forma come dire improduttiva aste scontentezza da una forma invece che può produrre cambiamenti ecco io credo che l'URSS contento
Quando è rivolto a temi che riguardano la natura umana che riguardano la sua condizione di mortale che riguardano la sua situazione con i suoi limiti è uno scontento destinato a perpetuarsi e diventare frustrazione permanente quando lo scontento invece viene applicato
In situazioni personali e sociali pubbliche e politiche in cui è possibile invece cambiare le cose allora lo scontento può mutarsi in un elemento di cambiamento di crescita non dimentichiamo che tutta la ricerca non solo filosofica ma anche scientifica ma anche di ogni altro tipo nasce da una scontentezza
E la scontentezza che ci spinge a non accontentarci di quello che passa il convento e a cercare altre soluzioni di conseguenza c'è uno scontento che può diventare estremamente positivo ecco
Questo libro qui rispondo anche a Ottavio che prima me lo faceva notare non è un libro con una intonazione positiva ottimistica però sostiene questo cioè che bisogna distinguere tra scarpette sconta c'è uno scontento come desolazione come disperazione c'è uno scontento invece come capacità di cambiare di modificare le cose o di ripristinare cose che sono state cancellate
Perché anche questo può avere un valore importante un significato importante quindi bisogna distinguere io le dico nel nelle pagine di questo libro che accontentarsi
è una virtù
Ma può diventare un vizio c'è soltanto un alibi per la propria pigrizia
Viceversa essere scontenti è un vizio ma può diventare una virtù se serve per modificare operosa mente le cose e non per lamentarsi di situazioni che non puoi assolutamente cambiare
Ecco quindi questa è la grande differenza e aggiungo pure che il mondo regge sulle spalle di chi accetta la sorte di chi si accontenta ma camminano sulle gambe degli scontenti
Cioè il mondo cambia perché ci sono degli scontenti che riescono a produrre dei cambiamenti quindi e non bisogna come dire a priori decretare
Il rifiuto della scontentezza come una forma di infelicità ce n'è una forma di inquietudine che può produrre effetti anche positivi quindi c'è come dire uno scontento negativo uno scontento positivo la vera scommessa e trovare l'interruttore dello scontento
Cioè trovare il luogo dove lo scontento lo puoi guidare anziché esserne guidato in cui coi cioè utilizzare quel serbatoio di insoddisfazione per determinare dei cambiamenti o produrre opere ho costruito fondare cose che non ci sono o viceversa se lo usi soltanto come arma di rancore come alibi per la tua
Impotenza o anche incapacità cambiare le cose che allora lo scontento diventa soltanto uno strumento per lasciare le cose così come stanno
Questo è il significato il più importante ma c'è un altro elemento che vorrei sottolineare come giuro
Concludo lascio ancora
La parola
C'è un altro elemento che vorrei sottolineare che fa un po'come dire
Il paio con quello che già sostenuto nella nella cappa e cioè che alla fine la ragione forte del nostro scontento e che noi viviamo completamente impiegati nel presente cioè non riusciamo ad avere altro orizzonte che quello immediato del presente
E con la riduzione che l'umanità al presente e la forma più terribile di alienazione che noi stiamo vivendo anche perché l'accettiamo come se fosse al contrario una forma di realizzazione dalla nostra vita presa
In realtà l'uomo sostengo in questo libro l'ho sostenuto la carta habitat più mondi e non soltanto il mondo presente
Abita il mondo del passato cioè della memoria storica della tradizione dei ricordi di tutto ciò che caratterizza il rapporto con le sue origini con le sue radici
Ed è un rapporto essenziale che non possiamo assolutamente cancellare di cui non ci possiamo privare perché la nostra identità passa da quel rapporto con passato abbiamo un altro rapporto fondamentale noi abitiamo anche nel futuro siamo creature progettati cioè creature che progetta no l'avvenire l'atteso ponderata del futuro dice vacante
E ciò che caratterizza l'umanità cioè la necessità di proiettarsi in ciò che non c'è ancora invece viviamo un'epoca in cui tutto è presente il futuro è soltanto la continuazione indefinita del presente e questo ecco crea angoscia
Anche perché il futuro collegato a tutti quei fattori di incertezza che prima citavo a generato paura perché oggi i popoli anziché come dire
Sentire il suono del progresso sono tendenzialmente conservatori perché hanno paura del futuro vedono il futuro come una minaccia una minaccia perché c'è la denatalità perché c'è l'inquinamento perché c'è il degrado appunto atmosferico
Perché c'è la minaccia economica perché i nostri figli non vibrano nello stesso tenore di vita Dinoi padri mentre fino ad oggi il il processo inverso cioè i figli devono sempre meglio dei loro padri quindi abbiamo perduto la dimensione del futuro come atteso la vediamo come minaccia come paura la viviamo come pericolo quindi abbiamo perso mondo che noi abitiamo che il passato
Abbiamo perso un altro mondo che noi evitiamo che il futuro e abbiamo perso ulteriori mondi come il mondo del mito cioè della rappresentazione favolosa per la capacità di sognare
Noi oggi riusciamo a vivere il virtuale riusciamo a vivere metà perso ma non riusciamo a vivere nella dimensione della fattura del mito della rappresentazione eccezionale
Che ha sempre rappresentato la via di uscita e di respiro dell'umanità
Tramite la letteratura il cinema il racconto la narrazione eroica tutto ciò che ha costituito diciamo così il senso del favoloso come lo chiamava Giovambattista vico
E come abbiamo perso la dimensione del favoloso e abbiamo perso ancora la dimensione dell'eterno cioè il senso dell'eterno che per noi è essenziale proprio perché siamo portati abbiamo bisogno di avere un punto di riferimento anche critico anche in forma di scommessa anche informare come dire di elaborazione
Ma abbiamo bisogno comunque di un punto di vista
Permanente che non tramonta il contrario dalla nostra ricerca che invece destinata a tramontare allora riprendiamo la nostra umanità
Semmai di diamo soltanto nella dimensione del presente non ci perdiamo tutti questi mondi che sono la nostra anima la nostra mente nostro cuore il nostro corpo
Il rapporto con il passato con il futuro con il favoloso e con l'eterno sono rapporti essenziali che fanno della nostra umanità
Un dato creare vivo spiritualmente ricco esuberante di forza intelligenza ecco nel momento in cui ci chiediamo solo nel presente vi diamo lo scontento e la scontentezza e una perdita di quei mondi la perché il re del mondo
Soprannaturale la perizia del mondo naturale la targa del passato e il futuro del favoloso dell'eterno questo per dirvi quanto sia importante riprendere il discorso sulla scontentezza e dietro la scontentezza quante altre diciamo rimozioni e frustrazioni ci sono che dobbiamo comprendere portare alla luce per poterle affrontare positivamente operosa mente per riprendere non foss'altro la nostra umanità
è arrivato in questo momento che anche marcia del presidente di Confedilizia Spaziani Testa da grazie chiederci raggiunta e quindi la salutiamo con un grande applauso la ringraziamo
Buonasera
Quel posto l'accento però
Ecco perché
S'accomodi questo microfono copertura per essere arrivato ora il motivo era porta il fatto che insomma oggi abbiamo avuto una giornata di
Di di raccoglimento e di ma anche un po'di festa perché perché abbiamo perso due giorni fa il nostro storico presidente Corrado Sforza Fogliani ma ci ha fatto sorridere con una scelta di musiche bellissime festose nel giorno del del saluto due
Questo spirito è anche il motivo per il quale oggi abbiamo deciso se non annullare questa giornata non solo per rispetto a voi tutti e in particolare a uno scrittore importante come Marcello Veneziani ma anche perché ho pensato di interpretare diciamo anche il rigore il e l'impostazione di tutta la vita di Corrado Sforza Fogliani che a al rispetto degli impegni dedicava dava dava grandissima attenzione quindi siamo molto contenti dello sviluppo in questa questa presentazione io me lo ascolterò attraverso Facebook oppure radio radicale che anche oggi è venuta a trovarci spero che sia stata gradita non so se sia finita ma allora siamo sull'ordine LaPresse però era via web grazie
Allora Marcello sarò sicura sono tantissimi ancora le cose che io personalmente ti vorrei chiedere perché ascoltando tutti avendo letto il libro che mi è piaciuto moltissimo però c'è sempre Pai vogliano ad entrare ancor di più indenne il tema che tu hai
Hai trattato perché è molto ampio
Purtroppo il terzo a quello quindi io diciamo faccio un passo indietro perché tra il pubblico ci sono degli anni insieme ci sono delle persone che secondo me tifare per fa molto piacere ascoltare che vorrei
Così diciamo prendere e e includere nella nostra conversazione primo fra tutti Domenico De Masi professor De Masi facciamo un applauso Zanica serve
Domenica In altrimenti qua no va be RAI grazie allo sfondamento paventato depositare io saluto negato Marcello Abbado una proprio antica amicizia
Che è cementato soprattutto al fatto di essere divergenti su tutto ma adesso divergenze ha dichiarato tantissime cose vi faccio un esempio di divergenza io sono convinto che il mondo in cui viviamo non è migliore dei mondi possibili tre possiamo immaginare tanti divisione di questi però sono anche convinto che questi migliore dei modi esistiti fino ad oggi
I patti di sfido a pensare un'epoca c'è un mio amico grande filosofo incitò io sarei dovuto essere nella nella Firenze dei Medici etico perché tu immaginari che intrapresi i bagni
Ma anche Lorenzo il Magnifico senza mal di denti per esempio
E invece
Marcello pensa che ci stiamo allontanando sempre più da una
Una città o un avvocato in qualche modo cioè droghe scontento di allontanarsi da un'epoca d'oro io sono contento di andare verso un'epoca di silicio diciamo così è questa è una differenza un'altra differenza che Marcello vedrebbe è una persona molto iperattiva diciamo mentre lui in qualche modo si interpreta come una persona ormai patois carta non so come dire
E io mi chiedo una persona pagata e in un anno scrive equilibri come questi che sono due gioielli con due capolavori proprio almeno io dei considero tardi
Beh se non fosse pigro di richiede costante valgono naturalmente poi la spinta di un altrettanto imperativo qual è il suo il suo editore questi ultimi due libri e benché Terme visita databili sono altopiano ed interessanti perché il primo
La K e proprio di una lo sconforto totale diciamo se fosse stato scritto in epoca romantica
Sarebbe finito col suicidio dell'autore per tortura dei per fortuna di Marcello vaschette in epoca post industriale Filippo si scrivono i libri ma pure non si Walter conseguenze fra concrete
Ma e secondo no secondo libro
Tecnico scontenti
Intanto esplorò la categoria della scontentezza io per esempio tali esplorò quella della disorientamento sono complementari abbastanza ma dove proprio ha una capacità di andare a fondo nell'analisi che è psicologica e sociologica e politica della della scontentezza ma in questo secondo libro invece
Mi dispiace ma si finisce la speranza
Si finisce la speranza si dice Falco se grandi bisogna essere scontenti
Cioè appunto non è come nel romanticismo che ci si suicida la sezione scontenti si traduce la scontentezza in un'azione talmente diciamo innovativa da andare verso la rinascita USA proprio questa parola io credo che sia sappiamo già terzo libro come sarà intitolato basterà togliere una s fatto
Corrispondere Marcello vedersela verrà papà velocemente perché diciamo parte diciamo le le amabili espressioni che ha usato sono d'accordo su molte delle osservazioni che ha fatto e devo dire che anche su un punto che lui crede sia di grande divergenza tra lui e medie e io non sono invece totalmente da un disaccordo cioè io non credo che noi viviamo nel peggiore dei mondi possibili
Io anzi sono convinto che dal punto di vista del benessere della longevità dei mezzi tecnici sanitari che noi abbiamo è un'epoca
Imparagonabili rispetto alle altre qual è la mia inquietudine
Stiamo toccando un punto di non ritorno cioè stiamo montando
La natura umana la nostra consapevolezza di essere al mondo i nostri rapporti con gli altri nostro legame comunitario in modo irreversibile cioè quello che mi preoccupa è che sta nascendo qualcos'altro che non è più umano
E quell'inquietudine che avvertivo nella cappa che avverto forse tono diverso dagli scontenti ma è questo il punto di non ritorno che a me preoccupa la mutazione antropologica la mutazione genetica
E il fatto per esempio che per un secco
L'umanità soprattutto l'umanità occidentale aveva un quoziente intellettivo in crescita continua e da venticinque anni a questa parte pensati da venticinque anni a questa parte
Il quoziente intellettivo è in calo pauroso
Perché si dice
Collegato anche all'uso o lessicale sempre più povero
Cioè usiamo poche parole meno parole e questo vuol dire meno intelligenza meno contatti meno capacità di leggere criticare giudicare il mondo quindi c'è una perdita assoluta da questo punto di vista quindi ci sono dei fattori di inquietudine quindi io non sto sostenendo che noi viviamo nel peggiore dei mondi possibili non sono paragonabili le nostre difficoltà la nostra scontentezza all'epoca della della miseria delle guerre della della tra peste della collega sono epoche decisamente peggiori dal punto di vista proprio della della vita umana
Ma credo che noi stiamo toccando questo punto di non ritorno una mutazione umana
Molto inquietante molto preoccupante di quello io mi preoccupo la perizia del pensiero dopo aver perduto ogni riferimento di tipo metafisico religioso abbiamo perso il pensiero la morte dell'arte dichiarata ogni giorno
Tutto sommato praticata da una qualità sempre più bassa
E ecco si nota che sta accadendo qualcosa e bisogna reagire a questo qualcosa bisogna rimediare rispetto a questa china che noi stiamo percorrendo nonne in modo recalcitrante o in modo problematico ma automaticamente
Come se fosse un fatto
Inevitabile tutto sommato non problema noi dobbiamo soltanto funzionare non dobbiamo vivere ma dobbiamo esprimere pensieri significa funzionale ecco questa riduzione automatica dell'umanità che questa tipicamente di oggi non ha precedenti è veramente inquietante
Quindi il punto di non ritorno per il resto sono d'accordo su tutto quello che ha detto
Mimmo De Masi devo dire invidioso spirito giovanile cioè mi ha una fiducia nel mondo che io poco meno diciamo per USA non ho mai pensato ipotesi di suicidio verso ride assicuro però insomma devo dire che lui ha una visione più rose più aperta nel futuro ed è intimamente più giovane di me va bene
Prima di concludere vorrei passare la parola Bacco viale anche qui con noi buona sera MAG ventidue non abbisogna di presentazioni abbiamo microfono per eccolo
Così da poter
Anche tu partecipare a questa conversazione scontenti c'è una buonasera buonasera a tutti tutto mi limiterò soltanto a esprimere la mia ammirazione per l'amico Marcello Veneziani e mi ricorda il il saggio lo scienziato
Di dell'antichità che era in grado di coniugare tutti i civili tutti i saperi
E di questo noi oggi abbiamo massimamente episodio in un'epoca e in cui la specializzazione ha portato anche alla atomizzazione della nostra della nostra urbanità
E la scontentezza e una è una conseguenza a mio avviso di un'epoca che io considero decaduta di un di un di un modo che considero collassato per delle ragioni oggettive
Che si io non ho letto il tuo libro la cappa quindi non so se n'è parlato ma il tema strettamente finanziario è fondamentale ed è un qualcosa che come dire che ci ricorda
Il la la la l'azione dell'Impero romano d'Occidente
Dove ugualmente sì registro un ammontare di Massa e monetaria che era di gran lunga superiore al valore dei dei beni e dei servizi realmente presenti oggi ci troviamo in un modo dove
L'ammontare della massa finanziaria in modo stratosferico superiore e questo e da questo consegue una strategia che ci porta a i vere di una situazione di sottomissione
Ma non è una un qualcosa che accade per caso nulla accade per caso c'è una strategia delibera pianificata che ci porta a questa
Situazione quindi è importante sicuramente come fa magistralmente Marcello avere una visione d'insieme a rappresentare correttamente la realtà
Ma è soprattutto importante avere una proposta quelli
Quella quel faro di cui parlava
Prima
Prestanomi il Ottavio volontario perché senza la consapevolezza la certezza dicono prospettiva di una prospettiva noi continueremo ad essere la situazione i involuzione
E così come dopo l'impero romano d'Occidente attraverso l'opera dei monasteri benedettini sì riuscì a trovare un'alternativa al crollo di quello che era il volto globalizzato dell'epoca oggi noi dobbiamo trovare un percorso che ci consenta attraverso dei micro costi all'insegna della virtù di
Trovare una al attiva al posto nuova Stato la centralità della persona che è sostituito dalla centralità della della corretta dove si è persa la certezza di Cristiano ecco quello che
Come dire colto nella nella nella lezione di Marcello che il fatto che abbiamo perso latticini per la nostra umanità
Ma proprio guardi la certezza di chi siamo sul piano dei via libera nostre identità sul piano per la nostra tradizione della nostra storia della nostra fede dei nostri lavori e didattiche viso via ricominciare
La prospettiva di una futuro visualizzato è un qualcosa di semplicemente troppi oltretutto il tracollo demografico che Marcello accennato ci fa comprendere che noi stiamo come dire coltivato una speranza che non apparterrà ai nostri figli perché non ci sono i nostri cinesi noi siamo già ora scientificamente condannati all'estinzione come popolazioni europei e di questo non si parla stiamo pianificando un futuro che non ci apparterrà e dove in realtà lo pianifica
E perché si è a tal punto disumani esatto che vuole diffondere questa crisi umanizzazione e farci ritenere che questo sia il mondo
Però oggi noi preferibile ma io mi auguro e
La reazione di Marcello possa servire a recuperare quella integralità del nostro essere persone del nostro essere umani che necessaria per trovare veramente una via d'uscita una prospettiva grazie
Ragazzi amanti prima di concludere io direi di ascoltare un'ottima un'ultima lettura dalla bellissima voce di Luca Ghedini
E poi così ci salutiamo grazie Luca
Di nome e di fatto
Claudia vernici
Piuttosto che
Il situazioni organizza profili l'ennesima
Stragi
Adriano in subbuglio
Soltanto
Dal consiglio marcare
Possiamo abbiamo capito
Esperienza
Ma valutare discontinuo
Per
Dunque unica cioè non so bene va be'provenienza sacrifici e delusa strozza
Ci sono
Sono
L'unico
Senta
Però generico che restano nella bisogna numero civico anche
Il Governo profondamente insieme qualcosa Hassen Omar
Giudice
Senza luce
Poi c'è la convenienza o sarà Gino
E il ritorno
Ma
Cosa
Si sa
Stringeva ma se c'è la c'è giusto ecco sì
Sì e ma giusto fa corretto seppe nel senso contabile destini
Il
Oggi
Io non aggiungo altro devo solo ringraziare tutti coloro che sono intervenuti ringraziare il presidente Pera Confedilizia che ci ha raggiunto in extremis e ringraziarlo per la sua ospitalità ringraziare voi per la vostra presenza per la vostra il vostro calore
E sono convinto che nonostante appunto la scontentezza vi sia un filo di contentezza non solo per ragioni natalizie con cui usciamo questa sera e con cui andiamo incontro alla vita e quella fiducia che noi abbiamo nonostante tutto
Quindi questa fiducia ci accompagna ecco ringrazio ancora tutti e di do appuntamento alla prassi