Tra gli argomenti discussi: Avvocatura, Civile, Concorsi, Csm, Diritto, Garantismo, Garanzie, Giustizia, Governo, Incarichi Extragiudiziali, Magistratura, Penale, Politica, Riforme.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
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presidente dell'Unione delle Camere Penali Italiane (UCPI)
Leggo che il vicepresidente del CSM l'avvocato David Ermini lancia l'allarme sulle gravi carenze degli organici della magistratura
Le sue parole sono chiarissime
Dice nonostante i concorsi già banditi considerati i magistrati annualmente in uscita per anzianità dimissioni o altro
E il fatto che i prossimi vincitori di concorso saranno conferite le funzioni non prima del due mila ventiquattro
Si arriverà presto ad una scopertura di oltre il venti per cento
Meglio di così non potrebbe dirsi si aggiunga un altro dato che rende ancora più allarmante il quadro noi siamo
Tra gli ultimi in Europa per numero di magistrati ogni cento mila abitanti
Sì a queste inesorabili statistiche aggiungiamo le carenze se possibile ancora più gravi
Del personale amministrativo comprendiamo bene le vere ragioni del disastro della giustizia italiana in termini di ragionevole durata dei processi
Questa situazione endemica non sembra tuttavia scuotere più di tanto la politica ed anzi sotto la spinta incessante della stessa magistratura si preferisce affrontare gli interventi sulla durata dei processi
Operando sulle regole processuali
Preferibilmente su quelle poste a garanzia dei diritti di difesa ecco allora che la lentezza pachidermi che ha dei processi sarebbe causata da intollerabili regole ipergarantista e cui occorre porre fine
Per esempio gli avvocati si ostinano a pretendere pensate un po'che il giudice che pronuncia la sentenza sia il medesimo che ha sentito i testimoni
Il principio in verità e apertamente fissato dal Codice di rito
Che impone se cambia il giudice la ripetizione dell'istruttoria ma ci ha pensato la giurisprudenza riscrivere quella norma riducendo quella fondamentale regola di buonsenso prima che di garanzia al suo esatto contrario
Di regola in caso di mutazione del giudice non si ripete un bel nulla salvo cervellotiche residuali eccezionalità
Non possiamo mica perder tempo e rifare tutto da capo
Allora ben più diritto il giudice di cambiare sezione o funzione o Foro per il cittadino ad essere giudicato dal giudice che ha istruito il processo giusto
Lo stesso vale per le impugnazioni
Troppi appelli si ripete ossessivamente troppi ricorsi per Cassazione bisogna seminare insidie e trappole di ogni genere sul percorso del diritto delle persone ad un secondo grado di giudizio che modifica statistiche alla mano quasi il quaranta per cento dalla sentenza di primo grado ed al vaglio di legittimità
Ma un po'di giudici di appello e di cassazione in più magari no niente da fare
Ora le verità denuncia determini ci fanno capire che se pure il nuovo governo decidesse il giorno dopo il suo insediamento una drastica implementazione degli organici dovremo attendere cinque o sei anni per averne i primi benefici
Dunque noi ci permettiamo di indicare al futuro governo una strada certa immediata sicura che non risolverà certo il problema
Ma potrà darci una significativa boccata di ossigeno
Eviti il nuovo governo di richiedere al Consiglio superiore della magistratura la messa fuori ruolo come accade sistematicamente in questo Paese da molti decenni
Di quei duecento magistrati qualcuno in più qualcuno in meno che per misteriose ragioni ci ostiniamo a spostare immancabilmente presso l'esecutivo e per la gran parte presso il ministero di Giustizia
Si tratta di una pratica ignota certamente in queste dimensioni e con questa sistematicità in ogni altro Paese civile e se ne comprende bene la ragione visto che le democrazie funzionano solo se si garantisce la più rigorosa separazione dei poteri
Qui invece abbiamo una commistione fisica tra potere giudiziario potere esecutivo con evidente squilibrio verso il primo ed infatti la magistratura italiana tiene moltissimo acquisto immancabile rito di potere con i governi chi a secondo del proprio colore prediligono questa o quella corrente
E di magistrati che acquisendo ruoli apicali di decisivo peso politico capo di gabinetto capo dell'ufficio legislativo capo del personale eccetera entrano a piedi uniti nella concreta gestione e nel reale orientamento della politica giudiziaria del Paese
Non credo sia così difficile comprendere ciò di cui sto parlando e che da sempre noi penalisti denunciamo sempre inascoltati ecco una grande occasione per il nuovo governo e per il nuovo Ministro di Giustizia
Sentiamo parlare di grandi propositi di riforma liberale della giustizia mi siamo lietissimi
Intanto cominciamo da qui
Questo non richiede percorsi di riforma basta che il ministro di Giustizia si limiti a non richiedere distacchi di magistrati presso il proprio dicastero lasciando costoro ad assolvere la funzione altissima per esercitare la quale hanno vinto un concorso
Evitando di sguarnite organici già e sangue
Insomma questo allarme rosso c'è o non c'è
Attendiamo fiduciosi buona giornata a tutti
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