I edizione del Festival della Costituzione - Guerra e Costituzione

Allora buonasera benvenuti alla prima edizione del Festival della Costituzione un'importante iniziativa
Organizzata dall'Università degli Studi di Teramo e con il Comune di Nereto il con il sostegno della Fondazione Tercas del consiglio dell'ordine degli avvocati di Teramo e della Police Service
Una tre giorni che parte questa sera fino a domenica consentirà di riunire in questo splendido scenario del Teatro Bertolt Brecht di via eretto
Esperti studiosi per trattare temi di estrema attualità molto importanti e centrali
In questo settembre due mila ventidue
Analizzati tenendo conto di quello che dice la nostra Costituzione filo conduttore di questa edizione di questi tre giorni sarà la parola crisi crisi della pace per i venti di guerra che Spirano da Est a Ovest ma anche crisi energetica crisi ambientale ma anche climatica una crisi che a tutto tondo e che investe il nostro Paese che potrà in qualche modo essere affrontata efficacemente solo con lo sforzo congiunto di tutte le istituzioni di tutta l'istituzione civile
E questo il motivo per il quale è importante che tutti i cittadini possono prenda possano prendere coscienza di questi problemi e possano discuterne
E a questo hanno pensato i nostri docenti Pietro Gargiulo è denso di Salvatore il collega Simone Gambacorta vicepresidente dell'ordine dei giornalisti d'Abruzzo
Che hanno curato la direzione scientifica dell'evento è che chiamiamo sul palco a raggiungerci per un fallo
La parola al professor De Salvatore
Bronzo il professore abbiamo già anticipato un po'spolverato no una tre giorni dedicata alla tema della crisi
Tematiche affrontate pensando a quello che è il dettato della nostra Costituzione come è nata questa idea
Allora intanto un ringraziamento dovuto e sentito al Comune di di Nereto che consentito
La realizzazione di di questa iniziativa oltre che promessi dagli studi Teramo e tutti i partner che hanno sostenuto la stessa poi ci sarà tempo per i ringraziamenti
Come è nata questa così come è venuta questa idea filo conduttore la crisi quindi non porremo del contingente quindi non non tratteremo delle proposte che la politica nazionale in questo momento sta mettendo sul tavolo proposte contingenti spero che restino tali dunque presente quella del
Presidenzialismo ma invece ecco il filo conduttore della crisi e quindi partire dall'ultimo giorno perché l'ultimo giorno si parlerà della crisi climatica energetica che però chiama direttamente in causa l'Europa
Perché bisognerà capire esattamente dell'Europa cosa potrà vorrà fare anche dal punto di vista geopolitico e però ci ricolleghiamo giugno giorno perché a monte cioè c'è il problema della guerra e quindi della pace perché a prescindere da come andrà a finire perché in qualche modo andrà a finire anche questa guerra sicuramente il volto dell'Europa non sarà più lo stesso certo non voi spolverare lo faccio io alla fine la Costituzione si salverà questa è l'unica cosa certa ringrazio
Ringraziamo il professor Renzo di Salvatore professor Gargiulo sono temi che e riguardano non solo il nostro Paese ahimè ci chiamano anche a confrontarci con la comunità internazionale e quindi ad agire congiuntamente per risolvere queste problematiche
Ecco lei sa Iddio fra comunità internazionale in questo momento è estremamente divisa io ho l'impressione stiamo andando in una prospettiva nella quale andremo ben oltre la guerra fredda del passato se non riusciamo a cambiare se non riusciamo a cambiare la cosa da un lato una divisione che pervade i due temi di inizio e di fine di questo incontro sicuramente la guerra dove ci sono le potenze occidentali che la pensano in un modo Russia e Cina che la pensano in un modo di Almè talmente opposto almeno un piano scende è quello che pensano gli uni né quello che pensano gli altri perché secondo me sono due posizioni che non riescono a garantire la pace che è il bene superiore al quale Nobel dobbiamo ispirarci e al quale questa manifestazione si ispira
Mettendo come punto di riferimento alla nostra carta costituzionale
Ringraziamo anche il collega Simone Gambacorta che qui oggi rappresenta anche oltre che il comitato di direttivo scientifico di questo evento anche l'ordine dei giornalisti e ricordiamo ai colleghi che insomma l'evento è accreditato
Sì è un momento di formazione per tutti noi in in ogni modo intanto è bellissimo questo in questo contesto vedere alcunché una il realizzarsi della possibilità di parlare della Costituzione ma in modo aperto
A me capitato di definirla questa realtà questo festival una struttura culturale che considera la Costituzione come un catalizzatore di sapere cioè la Costituzione come un qualcosa all'interno del quale nei il nei dintorni della quale rientra tutto quello di cui normalmente parliamo e questo spiega perché anche gli operatori della comunicazione lì giornalisti insieme con tutte le altre figure Prot figure professionali
Della società siano sono chiamate a ad ascoltare a prestare un ascolto particolare a questa a giornate come queste sono giornate generose sono talmente esile
Professor Gargiulo noi abbiamo già presente un un rappresentante della nostra università che è qui con noi
Vuole angolini assolutamente sì facendo uno strappo a quello che avevamo deciso come programma mandando in contrada esigenze
Superiori io inviterei a salire sul palco
Il professor Christian corsi che è il Preside della Facoltà di Scienze della comunicazione che ci porterà i saluti suoi e della sua facoltà grazie cristiani
Grazie buonasera a tutti porgo un cordiale saluto tutti i presenti e sono io che ringrazio voi vi ringrazio il professor Gargiulo il professor Di Salvatore ringrazio Simone Gambacorta tre amici
Che ringrazio per sostanzialmente due motivi il primo perché organizzare un evento del genere
Particolarmente complesso
Quindi li ringrazio per aver dedicato il loro tempo per una gestione organizzativa per un approccio gestionale ed informativo e tutto un lavoro silenzioso che c'è stato affinché questi tre giorni potessero avere un una un'utilità un un approccio anche il riferimento al territorio molto molto forte quindi li ringrazio
Li ringrazio per il lavoro che hanno fatto e soprattutto li ringrazio per l'importanza dei temi che hanno voluto tracciare all'interno del loro programma
Io credo che oggi ci sia un gran bisogno soprattutto in questi ultimi mesi in queste ultime settimane anche nel nostro Paese
Per risottolineare l'importanza di principi di valori che sono all'interno
Della nostra costituzione
E credo che noi che facciamo formazione e ricerca abbiamo anche il dovere
Di in qualche modo implementare una cultura della Costituzione sul territorio
Lo dobbiamo a tutti lo dobbiamo in particolar modo i giovani per risottolineare che quei principi che quei valori ci sono frutti di sacrificio e quei valori e quei principi devono essere sempre venne ricorda atti e chi meglio di chi studia
A questi valori e questi principi chi meglio di chi ha fatto della propria vita lo studio e la ricerca su queste tematiche
La cultura della Costituzione in maniera trasversale si fonda sullo studio sulla ricerca sulla informazione sulla formazione
E anche sulla comunicazione ovviamente non mi riferisco ai due articoli di riferimento specifici nella nostra carta costituzionale ma mi riferisco e quindi vi ringrazio ancora una volta perché momenti di comunicazione
Di alta comunicazione come questi tre giorni credo che facciano molto bene e che siano da attenta sentinella su principi e valori
Che devono essere con grande attenzione sottolineati e importante risottolineare d'importanza delle libertà
E lo fate con un programma molto molto ricco spero che questo sia solo l'inizio di una serie di
Al tre iniziative perché credo che sia proprio compito dell'università di Teramo con le i propri professori propri ricercatori i giovani dottorandi
E i giovani dottori ricerca che ho visto nel programma trasferire d'essere attori principali di quella cultura della Costituzione e vi ringrazio
Ringraziamo ovviamente per i saluti ringraziamo i professori ringraziamo allora collega Gambacorta e diamo subito il via a questa prima edizione del Festival della Costituzione con un tavolo tecnico che tratterà la tematica guerra e Costituzione invitiamo quindi sul palco Gianluca Di Egidio
Alessandro lancio donne andargli Saggioro ac e Daniele ecco tutti che modererà questo primo incontro e allora ascoltiamo guerra e costituzioni buon lavoro
Buonasera a tutti
Che ci siamo
Vorrei fare tanti ringraziamenti ma sarò brevissimo ringraziando tutti coloro che hanno organizzato questo Festival
Ebbe l'invito nel maggio dello scorso organizzativo sia stato enorme
E quindi li ringrazio particolarmente
La
Prima giornata di questo festival e dedicata al tema di guerre costituzione
Si tratta di un tema come sapete purtroppo Dini
Attualità di drammatica attualità
Si tratta di un tema che forse pensavamo
Non dovesse essere così attuale per per l'Europa almeno nella forma in cui lo stiamo vedendo in questi
In queste settimane in questi mesi
La guerra di aggressione territoriale qualcosa che ci sembrava relegata a un passato passato appunto a un passato che non doveva almeno in Europa ritornare invece siamo di fronte di nuovo a questo fenomeno
Un fenomeno che non è estraneo alla costituzione
Nel di lei potrebbe essere diversamente se consideriamo il momento storico in cui la Costituzione è stata scritta
E se consideriamo chi ha scritto la Costituzione
Cioè i costituenti che la guerra l'anno vissuta e l'hanno subita mi hanno subito le conseguenze
E in effetti il tema della guerra e in Costituzione
Se guardiamo al solo dato letterale
La parola guerra nel testo originario della Costituzione era presente ventisette volte
Già di per sé credo sia significativo come numero forse ancora più significativo se pensate che la parola pace nel testo originario della Costituzione era presente solo due volte
Ma la guerra richiamata in Costituzione anzi anche in altre disposizioni in altre sue parti
Anche senza richiamare la parola guerra
Pensate a quante volte la Costituzione fa riferimento alle forze armate si è ovviamente il riferimento implicito indiretto se volete
Però a la guerra
O pensate ancora
Alla difesa ecco forse la disposizione più significativa da questo punto di vista e l'articolo cinquantadue della Costituzione
Che fa riferimento al sacro
Dovere dei cittadini difendere la patria
L'unico riferimento al sacro alla Sace sta presente in costruzione
Oppure nella City nella stessa disposizione costituzionale il riferimento al
Il dovere costituzionale anche in questo caso
Di prestare il servizio militare obbligatorio
Che solo sospeso ma è ancora in Costituzione come obbligo per i cittadini
Ho sempre l'articolo cinquantadue riferimento ancora una volta le forze armate
Ecco questo per dire come
Il contesto storico ha plasmato un po'la Costituzione
Nella quale costituzione la guerra c'è
Forse però un aspetto
Significativo dei tempi
E l'utilizzo che si fa della parola guerra
Tanto che forse il termine di per sé può risultare
Incerto addirittura fuorviante perché spesso ormai si non si utilizza la parola guerra quando siamo di fronte ad operazioni belliche
Non si utilizza la parola guerra quando le operazioni belliche non c'entrano fatto
Rapidamente spiego che cosa intendo
Di solito quando si fa riferimento ad operazioni belliche oggi è ma non solo oggi ma ormai da tempo non si usa più la parola guerra
Si usano espressioni come
Conflitto armato interno o internazionale oppure parola paradossalmente si utilizza la parola pace
Operazioni che servono a ristabilire la pace le operazioni di peacekeeping
Di Peace Building di peace making di Making scusate di peace Enforcement paradossalmente quando si tratta di guerra si parla di pace non si osa usare il termine guerra per la guerra
Bossi parla di operazione militare speciale
Invece si utilizza il termine guerra
Quando permettetemi di dire la guerra non c'entra nulla
La guerra al virus un'espressione che ha sempre trovato totalmente fuori luogo
Ho leggevo un paio di giorni fa su un quotidiano Mario ricorrente la guerra all'inflazione
Ecco allora forse questa prima giornata e questo dibattito che comincia ora mo'proseguirà più tardi durante tutta la serata può essere utile
Per dare un po'
Il giusto peso anche alle parole
E per capire meglio qual è il la connessione tra guerra e Costituzione
In questo senso sono contento di poter dare la parola ai tre relatori che sono a fianco a me sul palco
Nell'ordine che abbiamo un po'definito darò la parola innanzitutto
Latte mi sono un secondo
Eccolo qui ad Alessandro lancio una
Alessandro in Cione che dottorando di ricerca in economiche nel sociale science espresso diversa degli studi di Teramo
Dove si è laureato con una tesi in diritto costituzionale dal titolo la legge costituzionale nel sistema delle fonti del diritto all'Umberto primo do la parola quindici minuti visto che abbiamo cominciato un pochino in ritardo grazie
Grazie a tutti
Come diceva lei professore diciamo
La nostra Costituzione prende diciamo in più occasione posizione sulla tematica della guerra
Lo fa ad esempio innanzitutto nell'articolo undici dove sancisce il divieto della guerra ovviamente attraverso la formula del ripudia la guerra
E
Diciamo la costituzione al contempo definisce anche
L'aspetto procedurale le procedure
Da seguire in caso di guerra
Delineando la figura del cosiddetto stato di guerra stato di guerra inteso come uno specifico stato emergenziale
Uno stato emergenziale meglio il più estremo stato emergenziali più intenso
Che
Diciamo comportato tanto un'alterazione degli equilibri costituzionali quanto una possibile incidenza su diritti costituzionalmente garantiti
Mi soffermo su questo aspetto
Ci riferiamo all'articolo settantotto in questo caso della Costituzione
Il quale con una formula brevissima precisa che le camere deliberano stato di guerra
E conferiscono al Governo i poteri necessari
Ora l'articolo settantotto
Volendo mettere a sistema questo articolo all'interno del nostro dettato costituzionale innanzitutto presuppone l'articolo undici
Cioè lo stato di guerra questo un primo punto si riferisce alla sora guerra il legittima
E se il divieto della guerra inteso nel senso del divieto alla guerra di aggressione
Lo stato di guerra si riferisce che deliberano le due Camere del Parlamento si riferisce alla guerra difensiva la sola guerra considerata legittima
O meglio ancora necessaria tant'è vero che l'articolo cinquantadue
Configura la difesa della patria quale dovere costituzionale
Ecco quindi l'articolo settantotto
Volendo rimanere sempre sui profili procedurali e decisionali
Con una forma con una formula seppur breve non innova profondamente il diritto e la prassi seguita sotto il vecchio Statuto Albertino
Sotto al Bertino contemplava semplicemente la dichiarazione di guerra quale prerogativa regia
E in assenza di una disciplina veniva lasciata la procedura decisionale in mano la prassi prassi che ha visto l'affermarsi dei noti e tristi pieni poteri conferiti al governo
Ecco quindi l'articolo settantotto diciamo
In un certo senso cerca di razionalizzare cerca di
Individuare una procedura da seguire in caso di guerra
Procedura che diciamo svolge
Diciamo una funzione di garanzia democratica
In altre parole l'intento dei nostri padri costituenti era proprio quello di evitare che
In caso di guerra o meglio la decisione sullo stato di guerra una visione diciamo di così vitale importanza per il nostro ordinamento potesse ricadere nella discrezionalità nella libera scelta dell'esecutivo
E di conseguenza si riservava questa decisione al Parlamento all'organo elettivo l'organo rappresentativo del popolo
Il quale delibera lo stato di guerra e conferisce al governo nonni pieni poteri come avveniva in passato ma solamente i poteri necessari poteri cioè strettamente funzionali alla gestione normativa del fenomeno bellico
Ecco quindi in questo senso si legge perfettamente un collegamento tra l'articolo settantotto e l'articolo undici che ci permette di sentiti Zare diciamo il concetto della guerra in Costituzione
E c'è la guerra in linea di principio è vietata
E qualora questa è ammessa
Per soli scopi difensivi
Bene allora anche in un momento di così intensa crisi del sistema
E necessario
Svolge anche in questa occasione
Un controllo democratico attraverso il preliminare e prioritario intervento del Parlamento a cui compete la scelta se deliberare o meno lo stato di guerra
Se è chiara diciamo quindi la funzione di garanzia che esprime l'articolo settantotto che ripeto si pone in stretta connessione con l'articolo undici e l'istanza pacifista adesso sottesa
Dubbi invece sorgono circa l'interpretazione del suo contenuto
Ad esempio si è detto se la delibera dello stato di guerra dovesse avere natura legislativa o meno
Secondo alcune opinioni
Questa delibera dovrebbe avvenire non nella forma della legge ma nella forma di un atto bicamerale
E questo per sostanzialmente due ragioni garantire la rapidità della decisione
E evitare che non è visione io a tal genere
Diciamo possa essere sottoposta a successivi controlli l'eventuale sindacato da parte della Corte costituzionale oppure un eventuale controllo popolare attraverso la formula del referendum abrogativo che andrebbe quindi a incidere sulla leggera di delibera dello stato di guerra
Secondo un diverso indirizzo invece si è detto che poiché la delibera sullo stato di guerra
Diciamo è strettamente connessa al conferimento dei poteri necessari al governo in altri termini perché questi due atti avvengono contestualmente
E necessario che la delibera debba avere la forma della legge
Cioè è necessario che il conferimento di poteri necessari al governo
Abbia la propria base una legge
Ecco quindi da un lato
Atto bicamerale dall'altro natura legislativa della delibera
Se poi individuata anche una terza posizione e cioè si è detto ma non necessariamente la deliberazione dello stato di guerra e il conferimento al governo dei poteri necessari
Devono avvenire contestualmente
La delibera dello stato di guerra infatti a negli effetti proprio autonomi distinti rispetto al successivo conferimento dei poteri necessari
Attraverso la successiva dichiarazione da parte del presidente La Repubblica la proclamazione dello stato di guerra svolge degli effetti sul piano del diritto internazionale e anche sul piano del diritto interno si pensa la possibilità della proroga delle Camere no
Stabilita dall'articolo sessanta dalla nostra Costituzione
Pertanto si è detto che questi due momenti sono diciamo autonomi da un punto di vista funzionale quindi Bembo potrebbe darsi il caso in cui il governo in un primo momento scusate il Parlamento in un primo momento delibera lo stato di guerra e successivamente via all'iter legis necessario per il conferimento di poteri necessari al governo
Allo stesso modo
Dibattute anche la questione sul secondo aspetto l'articolo settantotto appunto conferimento i poteri necessari al governo
Anche qui che natura questo conferimento
Da un lato si dice bene il conferimento dei poteri necessari è una classica forma di delegazione sarebbe però una delegazione anomala una delegazione che opera al di fuori dei limiti che l'articolo settantasei della nostra Costituzione pone con riguardo la legge di delega quindi una delegazione in suscettibile di individuare criteri e principi direttivi un termine oggetti definiti
Così come prescrive l'articolo settantasei della Costituzione
E sarebbe anche una delega noma in quanto attribuisce al Governo poteri diversi da quelli ordinari poteri di carattere straordinario poteri quindi in grado di incidere anche sul piano costituzionale
Oppure il conferimento
Può essere anche inteso nel senso di un'autorizzazione del governo cioè autorizzare il Governo ad esercitare poteri che per suonatore storicamente sono proprio questa tesi che diciamo non è sembrata agli occhi di molti convincente vanta per un pregio
Si è detto che concependo il conferimento come autorizzazione all'esercizio di poteri propri in tal caso il Governo a fronte di un conferimento così fatto opererebbe adottando misure attraverso la decretazione d'urgenza
E in questo modo sì rafforzerebbe
Il controllo democratico da seguire
In caso di stato di guerra cioè ci sarebbe un duplice intervento del Parlamento un intervento del Parlamento a monte attraverso iniziale delibera sullo stato di guerra
E un intervento a valle volto appunto alla conversione dei singoli decreti legge dotati durante il l'emergenza bellica
Ecco
Quindi diversi dubbi interpretativi dubbi interpretativi che riguardano anche
Il concetto di poteri necessari
Anche qui i poteri necessari sono sempre stati interpretati
In opposizione
Alla vecchia tradizione dei pieni poteri
E si è detto che mentre veniva Poteri sono Poteri punto liberi svincolati da ogni limite quindi illimitati
Al contrario i nostri costituenti
Non diciamo
Hanno non hanno utilizzato l'espressione pieni poteri ma hanno preferito la parola poteri necessari
Proprio per sta a indicare che al governo non è attribuito una qualche diciamo forma di competenza assoluta ma solamente quei poteri strettamente funzionali alla gestione
Della guerra
Quindi i poteri necessari come poteri limitati
Poteri che possono avere tanto natura esecutiva ma anche e soprattutto dei CISL attiva e qui si pone un secondo problema
E cioè ma questi poteri
Sono poteri che operano a livello ordinario e quindi consentono al Governo ad adottare misure esclusivamente con forza di legge ordinaria
Oppure
Attraverso queste misure si può anche incidere sul piano costituzionale e quindi si consente al governo di otorino di adottare misure con forza di legge costituzionale
Operando delle deroghe delle sospensioni alle norme costituzionali
Si pensi ad esempio al piano delle dei diritti costituzionalmente garantiti
In caso di guerra
Spesso appare necessario limitare sospendere diritti come la libertà personale la libertà di circolazione limitare le prerogative dell'autonomia regionale locali
Quindi ecco si ritiene che i poteri necessari consentono al governo anche di compiere tutte queste operazioni cioè incidere sul piano costituzionale
Il problema quindi misurare il limite cioè esiste un limite a un potere attribuito all'organo esecutivo che consente allo stesso di spingersi
Fino a toccare la nostra carta costituzionale
Si è detto innanzitutto che se un limite sussiste è un limite di carattere logico cioè dato che la guerra per definizione è un fenomeno temporaneo
E cioè un fenomeno che se pur in alcuni casi lunga durata o comunque opera entro confini temporali bene allora anche le misure che lotti di governo devono avere carattere temporaneo dunque provvisorio cioè devono limitarsi esclusivamente allo stato di guerra in corso
Pertanto è possibile incidere sulle disposizioni costituzionali attraverso sospensioni temporanee della nostra Costituzione
Mentre sicuramente non sarebbe titolare il governo di un potere di revisione costituzionale cioè
Il potere di introdurre stabile permanenti mutamenti alle nostre disposizioni costituzionali
Ecco quindi
Come vedete se Chiara da un lato la funzione cioè assicurare il controllo democratico assicurare una garanzia democratica anche in momenti emergenziali come questi
Diverso il caso della procedura da seguire che ha dato appunto luogo a tutta una serie di dibattiti di dubbi interpretativi
E
Questo è anche dato diciamo dalla considerazione che non c'è prassi in merito all'articolo settantotto fortunatamente
L'articolo settantotto infatti non ha mai trovato applicazione
E questo è avvenuto anche nel caso in cui l'Italia ha partecipato a conflitti internazionali pensiamo una query lungo stellare la guerra contro lo Stato afgano e quindi tutti questi casi anziché utilizzare l'articolo settantotto
Si è fatto ricorso a strumenti ordinari
O a strumenti si straordinari ma comunque confinate a livello di normazione primaria come il decreto legge
E la procedura seguita in tutti questi casi
Seppur non corrispondente all'articolo settantotto
è stata comunque una procedura che ha visto un ruolo
Forte decisionale del governo a discapito del Parlamento
A fronte di decisioni internazionali che implicavano il coinvolgimento italiano
Il Governo ha dato attuazione
A queste deliberazioni internazionali e solo successivamente ha informato il Parlamento il quale spesso si è limitato a una mera presa d'atto o comunque semplicemente si è limitato a formalizzare sostegno al governo
Ecco quindi anche a non
Ritenere che in questi casi fosse possibile applicare l'articolo settantotto
Comunque lo schema procedurale e in particolare il rapporto tra Parlamento e governo che si è avuto in questi casi
Un rapporto completamente invertito rispetto a quanto prescritto dall'articolo settantotto
C'è un ruolo forte del Governo
Il Parlamento invece
E confinato a una posizione di prese d'atto
E tutto questo diciamo in un certo senso se non contrasta quanto meno
Le dello spirito la nostra carta costituzionale e chiudo quindi
Che anche
Nei casi di stati emergenziali vuole una supremazia del Parlamento
E non il contrario cioè con il governo posto appunto in una condizione di decidere liberamente sullo stato di guerra
Grazie
Se posso sottolinei tre tre aspetti di questa di questo intervento che a malincuore do abbiamo dovuto interrompere
Il primo
Che la Costituzione cerca di sottoporre al controllo democratico anche quelle situazioni eccezionali
Forse la più eccezionali tutte che la guerra quanto questo poi dovesse essere davvero possibile di fronte a una guerra che dovrebbe essere solo difensiva e quindi di fronte a un territorio nazionale in tutto o in parte occupato questo ovviamente è un altro discorso però il tentativo della Costituzione quello
Altri due aspetti che si recano un po'a quello che dicevo all'inizio e sull'utilizzo della guerra o il Manning della termine guerra il mancato utilizzo del termine guerra
L'utilizzo
Del termine laddove non serva là dove non ci sia di non ci sia di Ford non ci si trovi di fronte ad un evento bellico
Come giustamente veniva osservato
Deliberare lo stato di guerra significa anche giustificare
Delle dei poteri emergenziali delle imitazioni dei delle libertà dei cittadini
Utilizzare la parola guerra quando guerra non c'è
Può forse essere anche un po'una giustificazione politica per certe scelte
è vero anche il contrario
Giustamente faceva riferimento
All'ex Jugoslavia per esempio alla guerra né dalla guerra usato giustamente il termine alla guerra in ex Jugoslavia
E poi anche interventi in Afghanistan eccetera nessuno dei due casi si è formalmente parlato di Quercia
Operazioni di pace
E questo giustifica il mancato
La mancata attivazione di una serie di passaggi e anche il mancato ruolo fondamentale del Parlamento a favore invece del ruolo sempre più forte sempre più centrale del Governo
Grazie grazie per la relazione sono serie di spunti ma dobbiamo ovviamente andare avanti per ovvie ragioni di tempo
E quindi do subito la parola alla seconda relatrice che la dottoressa Annalisa Annalisa Geraci
Che assegnista di ricerca in diritto internazionale presso l'Università degli Studi di Teramo ha conseguito il dottorato di ricerca in governo dell'impresa dell'amministrazione e della Società né la dimensione internazionale presso il medesimo ateneo
Corri con un po'più lungo ma ci fermiamo qui per per ragioni di tempo le do la parola grazie grazie grazie
Sì io partirei con la lettura dell'articolo l'articolo undici al quale faceva riferimento Francione perché la mia se così si può chiamare relazione breve intervento
Tratta proprio del di questo articolo
E dato che è un festival e quindi non siamo all'interno di una università mi piacerebbe anche daremmo qualche informazione in più che magari qualcuno non non conoscevo sicuramente la maggior parte conosceranno l'articolo undici però mi piaceva ecco introdurre con con la lettura dell'articolo undici
Nella Costituzione
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli
E come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali consente in condizioni di parità con gli altri Stati alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni
Promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo
Questo è l'articolo undici
La prima parte l'Italia ripudia la guerra ce lo diceva il dottor lancio nel come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e su questo mi vorrei inizialmente soffermare quindi il ripudio della guerra e è sostanzialmente quindi la non volontà da parte dell'Italia dell'ordinamento italiano di entrare in guerra come strumento di offesa
E niente e non di difesa come poi vedremo
Quindi la un divieto quello del ripudio della guerra dell'uso della forza io lo guardo dava nell'ottica del del diritto internazionale
E quindi il divieto dell'uso della forza
Divieto dell'uso della forza
E all'interno dell'articolo undici e mi piaceva in questo caso fa riferimento al padre costituente Leo Valiani
Sul quale il quale proprio sull'articolo undici aveva e aveva evidenziato una serie di criticità
La sua polemica era contro quelle contro quello che poi est e diventato l'articolo undici quello attuale
Perché perché riteneva Leo Valiani che la formulazione attuale fosse più flessibile cedesse un maggiore una maggior flessibilità
Al divieto dell'uso della forza rispetto al passato lui faceva riferimento durante il dibattito al patto del mille novecentoventotto il patto di Parigi
Kellogg Brion
Nel quale proprio si faceva riferimento
A la limitazione o meglio al divieto dell'uso della forza
Tutti gli Stati rinunciano alla guerra come strumento di politica nazionale
Era un principio chiaro rigido possiamo dire rigido rispetto a quello che noi vediamo ora all'interno dell'articolo undici della della Costituzione molto rigido
Che aveva tra l'altro in quel periodo ho trovato la
L'accettazione della maggior parte degli Stati
E soprattutto anche del della degli Stati Uniti e dunque c'era anche un forte riconoscimento di questo tipo di principio quindi un principio quello della divieto dell'uso della forza reso rigido
Più rigida rispetto all'attuale questa era la posizione di
Leo Valiani durante il dibattito nella lavori preparatori della Costituzione
E secondo Valiani
L'articolo undici quindi ripudio della guerra avrebbe dovuto incorporare nella costituzione la formula del fatto di Parigi
In questo modo
L'Italia rinuncia alla guerra come strumento di politica nazionale
Abbassa molto chiaro e riprendere effettivamente il patto di di Parigi del mille novecentoventotto
E ancor di più interessante un passo nel quale Leo Valiani ci dice questo che se non si fosse recuperato questo tipo di principio in maniera rigida ma come si stava andando che poi si è andati in maniera flessibile che cosa accadeva che cosa sarebbe successo si entrava in quel campo in cui si finisce sempre per stira chiare
I fatti per dimostrare che si sta salvaguardando la libertà di un Paese intervenendo con le armi cioè che cosa stava ci stava dicendo in questo caso che rendere come si è reso in parte l'articolo undici al
Possibilista su una un intervento che non fosse l'intervento in offesa ma in difesa avrebbe potuto
A determinare un ampliamento quindi un allargamento delle maglie ad uso anche politico per poter entrare magari in guerra in alcuni modi rispetto ad altri
Quindi mi faceva piacere come riprendere queste questi passi di di Leo Valiani perché ci fanno capire anche qual è stato il dibattito nella Costituente rispetto all'articolo undici
Valiani Livorno proponeva anche dire rafforzare il ripudio della guerra
Mettendo in costituzione il respingimento di ogni imperialismo quindi ogni annessione a blocchi imperialisti ICI
Quindi molto chiara la visione di Vigliani e molto polemica poi rispetto a come sia andato poi evolvendo a nell'attuale articolo undici
Detto questo
L'articolo undici perché ho deciso di soffermarmi sull'articolo undici proprio in questo momento in questo momento particolare sappiamo tutti la la guerra russo Krajina
Scoppiata a febbraio fine febbraio che cosa si è poi man mano delineato quali sono gli eventi che si stanno susseguendo ancora oggi sono passati se non sbaglio sei mesi circa dal dall'inizio del del conflitto
E una questione che si è posta non solo tre costituzionalisti ma anche ha così in una in un atteggiamento ideologico anche con internazionalisti era proprio se in questo caso specifico se l'Italia nel momento in cui ha inviato le armi quindi ha ha ha deciso per l'invio delle armi in Ucraina
Forse legittimata o meno a inviare tagliarmi al all'Ucraina e se non ci fosse da parte dell'Italia una violazione in primis della Costituzione o delle norme internazionali
Sicuramente l'articolo undici è fondamentale ma non è l'unico articolo quindi inutile unico dettato costituzionale
Che ci è utile per capire questo e per analizzarlo anche da un punto di vista del diritto internazionale
Rilevano sicuramente l'articolo dieci la Costituzione quindi del diritto internazionale e già a carattere generale
E l'articolo centodiciassette comma uno quindi dei trattati internazionali e quindi non si può
Soffermarsi per quanto riguarda la legittimità o meno degli in vivo delle delle armi unicamente sulla sull'articolo undici ma bisogna chiaramente porlo nella diciamo Inter sedarlo
Intersecare quelli che sono i dettami costituzionali con quelli del diritto internazionale in virtù di questi articoli che ho citato ma non solo
E su questo e devo dire che c'è abbastanza dibattito c'è stato abbastanza didattico dibattito in dottrina parte della dottrina
Diciamo più propensa ad interpretare una violazione o comunque un non una sì ma violazione del dettato dettato costituzionale dell'articolo undici e quindi che in realtà l'Italia non dovesse i inviare armi all'Ucraina perché è come se fosse entrata anch'essa all'interno del del conflitto seppure non diciamo direttamente a Malindi o delle armi è come se fosse un intervento diciamo indiretto altra parte della dottrina e anche maggior parte degli internazionalisti invece ha visto questa inibiva delle armi e la ho analizzato
Ponendo sì in ovviamente in prospettiva sia del del diritto costituzionale ma del diritto e internazionale e quello che ci dice il diritto internazionale e probabilmente hanno comunque avuto un uno sguardo più possibilista rispetto magari a una parte non tutti o una parte di costituzionalisti che convalide comunque tesi supportavano la illegittimità dell'invio delle armi
Questo comunque e diciamo che devo dire la verità non l'ho una posizione ben chiara su questo perché effettivamente e è difficile porsi nettamente da una parte ci sono delle ragioni
Ben anche sviluppati e penso a professore Azzariti ha Villone ma anche altre posizioni che invece hanno posso supportato o comunque riconosciuto la validità di poter inviare delle armi all'Ucraina e di non incorre in una illegittimità per quanto riguarda il diritto internazionale
C'è chi ha sollevato delle missioni di violazione della neutralità del a dell'Italia
Chi però invece a sostanzialmente riconosciuto una possibilità che quella di dell'invio di armi a in Ucraina
E questo ecco era per darvi qualche elemento cercare di darvi qualche elemento rispetto alla alla guerra guerra in Costituzione e in particolare all'articolo undici e al divieto dell'uso della forza
Grazie grazie
Due parole rapidissime sono brevissimo perché acceleriamo un attimo sottolineerei due aspetti al di là del del dei profili specifici
Uno è
Il richiamo di più articoli della Costituzione
Troppo spesso non solo con riferimento alla guerra ma in generale quando si parla di Costituzione si isolano
Singoli articoli o parti di articoli la Costituzione invece e un complesso normativo connesso
Questo riferimento questo richiamo a più articoli dalla Costituzione insieme ci consente di capire che così va letta la Costituzione insieme nelle sue connessioni
Utile credo anche per tutti
Il richiamo al diritto internazionale ovviamente su sia in generale
Perché la Costituzione non delinea uno stato isolato dal resto dalla comunità internazionale
Ma anzi ci sono richiami alla comunità internazionale al ruolo che l'Italia ha o dovrebbe avere all'interno dalla comunità internazionale
E più nello specifico ovviamente sul tema della guerra
Rispetto al quale il collegamento tra costituzione e diritto internazionale e particolarmente forte poi in questo Festival abbiamo anche la fortuna più tardi di avere professor Azzariti al professor Marazzita che potranno discutere di questi temi quindi siamo siamo fortunati mi fermo per andare all'ultimo relatore dare anche a lui giusto spazio il tempo che ci è rimasto che il dottor Gianluca Ricci
Che è dottorando di ricerca in Economic and Social Sciences France presso la Facoltà di Scienze della comunicazione dell'Università degli Studi di Teramo
Con una ricerca la sua che si concentra prevalentemente sulle problematiche collegate alla tutela dell'ambiente e allo sviluppo economico sostenibile anche in questo caso come vale per tutti e tre il curricolo sarebbe più lungo ma ci limitiamo a questo quindici minuti grazie
Grazie professore
Appunto mi ha ottimamente introdotto il il professor
Dicendo evidentemente ponendo appunto l'accento su quella che è un po'la prevalente
Tematica della mia ricerca cioè la tutela dell'ambiente la l'individuazione di nuove linee
Di sviluppo sostenibile
Ma cosa c'entra questo con la guerra in realtà mi sono accorto approfondendo appunto
Gli effetti che questa guerra sta generando sullo scenario dell'ambiente
Dell'economia tout-court e in particolare del fonti energetica razionale relativo approvvigionamento
Di come in realtà l'impatto sia forte evidente anche ai più anche diciamo ai non addetti ai lavori
Nel momento in cui ho intrapreso la mia attività di di ricerca lo iniziata ho avuto subito uno uno spunto forte che è stato punto rappresentato dalla riforma costituzionale che in vigore da da quest'anno dell'articolo nove nella Costituzione dove appunto ci viene in individuata la la l'esigenza di tutela dell'ambiente e della biodiversità anche nell'interesse delle nuove generazioni ecco
Nel momento in cui appunto tutti non ci siamo confrontati con con la guerra in Ucraina quindi con questa novità dirompente
Mi sono chiesto un ma a prescindere dalle difficoltà già precedentemente evidenti rispetto a un all'avvio di un percorso di implementazione delle azioni a tutela dell'ambiente e a anche in vista di una ricerca di uno sviluppo economico sostenibile
Lo scenario che si sta delineando cioè quello appunto di un conflitto sebbene indiretto
Tra una serie di Stati europei la Russia chiamiamolo così un conflitto freddo in un certo senso rappresenta uno scenario in cui effettivamente ci si può impegnare verso un uno sviluppo della tutela ambientale verso uno smacco che cerca di Accardi azioni concrete perde l'implementazione di linee di sviluppo sostenibile
In un certo senso è uno scenario molto complesso che abbiamo visto le difficoltà relative all'approvvigionamento delle fonti energetica
Che cosa ci hanno fatto cosa ci hanno posto dinanzi l'emergenza
Circa l'approvvigionamento del gas
Come è stato come se pensavi di far fronte nell'immediato a questa situazione Bach tornando sulle fonti ovviamente restando sulle fonti fossili ma tornando su fonti fossili come il carbone che hanno un impatto sull'ambiente
Ben più elevato interni di inquinamento rispetto alla risorsa appunto del gas
Quindi evidentemente a me è sembrato in un primo momento che ci fosse diciamo così un po'una retromarcia è in un certo senso anche un abbandono
Di quelle che di quelli che erano obiettivi importanti fissati dapprima in sede europea con il piano New Generation più reattivo e poi sul piano nazionale con il famoso PM RR che prevede tra le altre cose la neutralità pie la neutralità climatica nel due mila cinquanta quindi quello che Zonta temporale rappresenta il limite che ci siamo dati verso cui appunto dobbiamo tendere
A diminuire fino ad azzerare a quelle che sono le emissioni di inquinanti
Beh evidentemente se c'è una situazione emergenziale lo abbiamo visto che ci costringe in un certo senso a fare passi indietro quell'obiettivo che rappresenta una sfida alcuni dicono anche fosse utopistica
Prima del conflitto con su Caino
Ad oggi ma evidentemente può dirsi un obiettivo che in un certo senso ci perde come dire smobilitare le azioni che avevamo iniziato a ad affrescare a patteggiare
In realtà a me non sembra che sia questa la prospettiva però che in sede almeno in sede europea si sta intraprendendo quanto meno non completamente
Abbiamo diciamo così sto individuando due distinte linee di azione da un lato un'azione diciamo così di più Condi più contingente lezione che mira ad affrontare la situazione emergenziale che appunto anche quella di un ritorno all'utilizzo limitato almeno sul piano temporale delle fonti più inquinanti come il carbone ma in prospettiva
La diciamo così l'obiettivo è quello di andare a fosse se possibile provare ad accelerare rispetto alla non solo all'abbandono delle fonti foto dalla all'abbandono diciamo così delle fonti fossili che da cui siamo dipendenti rispetto alla alla Russia ma anche ad un avanzamento rispetto a quello che invece l'utilizzo e la sostituzione di queste fonti fossili con fonti
Rinnovabili tanto che appunto sentiamo parlare spesso crea in una situazione del genere andrebbe ripreso il PNR fra già in sede europea quindi progetto creativo e poi il nostro PNR R.
Perché andrebbero ripensati quegli obiettivi al punto di svolta green ma in realtà i piani europei sono stati rivisti in sede comunitaria sotto questo profilo tanto che appunto nella maggior la commissione ha presentato un piano che il di paura you che integra il piano mio genere nessun You e quindi il piano reattivo
Dove appunto questi obiettivi di neutralità climatiche di sostituzione delle fonti fossili
Vengono in un certo senso ancor più valorizzati
Anche in un'ottica appunto detto prima di indipendenza da quelle che sono da quelli che sono i rapporti
Con con la Russia e indagando appunto questo piano che evidentemente poi ci costringerà delle azioni concrete sul sul piano interno per il recepimento per l'adattamento a quello che punto l'atto europeo individuiamo sono individuato sostanzialmente due distinte linee
Di azione da un lato quella appunto detto di affrontare la situazione emergenziale contingente
Però anche qui fosse gli obiettivi sul piano temporale mi sembra un po'dilatati perché addirittura si fa riferimento alla indipendenza
Dal petrolio curdi più dal gas russo nell'arco di cinque anni quindi evidentemente se l'orizzonte temporale così ampio
Forse inizia a parlare di ieri emergenza cioè continua a parlare di emergenza
Insomma mi sembra tantino come dire azzardato perché cinque anni non Mimmo non può essere un orizzonte temporale compatibile con il concerto di emergenza
Dall'altro lato appunto la ricerca di un di una serie di misure che permettono di sostituire queste fonti fossili da cui ci vogliamo affrontare il con fonti rinnovabili facendo una serie di cose importanti sia sotto il profilo della diversificazione delle fonti progressiva appunto
è della sempre a maggio amplificazione del ruolo delle fonti rinnovabili appunto
Ma anche andando verso un efficientamento nell'utilizzo delle fonti energetiche iniziando ovviamente dall'attribuzione
Delle necessità facendo appunto efficienza è Hunt cercando per l'appunto fosse in una prospettiva come ho detto prima compatibile con cioè così una lettura emergenziale della situazione ridurrà l'arco temporale di cinque anni per all'affrancamento dalle fonti non rinnovabili che acquistiamo dalla dalla Russia
Evidentemente per chiudere un po'il cerchio se da un lato almeno questo è diciamo così il ponte fosse il sunto della della situazione che ho cercato di trarre io se da un lato l'emergenza sull'emergenza quindi uscendo dal Covi d'lo scoppio di questo conflitto
In un primo tempo ci ha portato a pensare che a quegli obiettivi di nota Rita climatica di sostituzione delle fonti fossili fossero mai irrealizzabili almeno con l'orizzonte temporale due mila cinquanta
Io penso che
Invece azioni politiche che
Certo senso mirava programmazione guardano effettivamente al futuro dovrebbero forse addirittura accelerare perché una situazione come quella che stiamo vivendo ci ha fatto o ci dovrebbe far capire ancor di più come sicuramente l'indipendenza energetica
Un un fattore importante di stabilità economica
E anche sociale evidentemente ma anche come ormai l'utilizzo che facciamo delle fonti fossili e la dipendenza che abbiamo dalle fonti fossili
Sembra essere insostenibile
E questo evidentemente ci deve far comprendere come ormai a prescindere situazioni emergenziali
Che si vanno delineando nel tempo l'obiettivo della neutralità climatica e della sostituzione fonti fossili è un qualcosa con cui ormai dobbiamo come stiamo facendo i conti
Dobbiamo fare i conti dobbiamo portare effettivamente a a compimento
Quindi evidentemente fosse questa ulteriore emergenza bellica può rappresentare un'ulteriore spinta appunto una spinta in più perso quella che la realizzazione di questi obiettivi sia in ambito europeo ossia appunto in ambito interno
Grazie
Rapidissimamente dico solo due parole no anche qui la la relazione brevi si amplia gli spunti e interessante non solo vedere quali conseguenze porti la guerra anche in quelle che meno immediatamente riteniamo però è interessante anche lo spunto mi pare
Che ci porta ci dovrebbe portare a pensare che non devono essere le contingenze
A piegare la Costituzione ma dovrebbe essere la politica ad attuare la Costituzione anche nelle contingenze mi fermo però qui perché ovviamente abbiamo siamo andati oltre ogni limite a ringraziarvi per la per l'attenzione per la pazienza e credo di dover dare la parola ai
Vi ringrazio intanto grazie
Bene ringraziamo i nostri relatori per questi spunti molto interessanti che hanno riguardato quello che il primo tavolo di questa offensiva alla della Costituzione
Ringraziamo tutti i relatori che in questo momento
Stanno accompagnando ovviamente l'andare del Festival
E ricordiamo quindi che tra poco proprio alle ore venti e un quarto si terrà qui un concerto molto interessante
E questa è la dimostrazione che un festival così importante e vede la partecipazione di tante istituzioni istituzioni importanti come quella dell'Istituto Braga un istituto molto importante intitolato alla memoria dell'avvio di incendi se compositore di fama internazionale Gaetano Braga che sarà presente al festival della Costituzione in due momenti quello di questa sera è quello di domenica
Questa sera avremo il piacere di poter ascoltare un quartetto del dipartimento jazz formato da Paola Francioni alla voce
Da Stefano Tanzi alla chitarra da Massimo Giovannini al basso e da Federico Adriani alla batteria
Ricordiamo anche che questa serata e le prossime possono essere anche seguite in streaming su Radio Radicale
E allora io direi caro Sergio che noi e lasciamo spazio a questo punto ai tecnici per poter sistemare appunto il palco e poter godere di qui a qualche minuto quindi dovete ancora avere qualche minuto di pazienza
Il concerto per la pace dello studio del Conservatorio Gaetano Braga di Teramo
Permetteteci inoltre di ringraziare radio radicale ricordiamo che l'evento in tutte e tre le serate sarà in diretta streaming su questa importante piattaforma e quindi per noi ovviamente è un motivo di orgoglio di pareggia grazie ci vediamo le venti e un quarto