"Storia dell'Italia Repubblicana" presentazione dell'opera dell'Editore Einaudi

Buonasera a tutti vi ringraziamo per avere accolto l'invito della direzione del festival a partecipare a questa ultima iniziativa che in un primo tempo aveva il sapore di una iniziativa prevalentemente culturale che grazie alla presenza del segretario nazionale del i DS Massimo D'Alema assumerà
Oggettivamente anche giocoforza un altro aspetto anche se c'era confermato che non appena uscito il volume D'Alema
Ha letto parecchi dei saggi qui raccolti in questo primo volume della storia della Italia repubblicana volta tentare arricchì di ricostituire
Questa vicenda complicata relativa all'ultimo cinquantennio della nostra vita nazionale
Pensiamo di organizzare la serata chiedendo al coordinatore del comitato scientifico
Il professor Francesco Barbagallo che ha scritto per questo primo dei tre volumi che dovranno uscire a completamento di questa iniziativa ascritto dicevo Barbagallo
Il primo saggio
A mio avviso di grande intelligenza in quanto che a differenza di altri tentativi di altri storici
Che si sono cimentati in in questa la ricostruzione delle vicende dell'Italia repubblicana
Attentato non già di partire come accenna anche in alcune pagine di questo suo messaggio
Di partire dai risultati cui si è pervenute tentare di rimetterci documentazioni
A suffragare in base ad una determinata impostazione politica
E che le cose sono andate in quel modo
Ma compiuto un'operazione più difficili e dicevo a mio avviso anche più intelligente
Quella dei mettere assieme gli elementi che ci aiutassero a capire la complessità
Di questo gruppetto importantissimo nella storia nostra e dentro a quegli elementi che compongono la complessità delle vicende storiche i protagonisti
Chiediamo allora Barbagallo
Di indicarci alcuni dei risultati in cui si è pervenuti con questo primo volume degli assumerci un po'gli elementi salienti di ciò che sta dentro a questo primo
Dei tre volumi imprese complessivamente sanno cinque Toni che nel giro di un anno un anno e mezzo saranno a nostra disposizione prego Barbagallo
Innanzitutto io voglio ringraziare tutti voi che siete qui così numerosi
Stasera a sentir parlare di un libro di storia
E noi abbiamo avviato questo lavoro nel mille novecentottantotto
L'abbiamo avviata all'Istituto Gramsci di Roma
Nel tentativo di scrivere una storia dell'Italia contemporanea che riuscissi appunto a a fare il punto su una vicenda che ormai è durata mezzo secolo quando abbiamo cominciato a lavorare a questo progetto era il mille novecento ottantotto sapete bene che cosa è successo dopo il mille novecentottantotto cessato l'ottantanove
E poi il novanta e il novantuno è crollato il sistema di equilibri internazionali che si era definito con la seconda guerra mondiale
E in Italia è crollato il sistema politico che era durato cinquant'anni per cui noi ci siamo trovati come studiosi di storia
Da bere e ti il punto finale della nostra storia non sapevamo quando questa storia cominciava e infatti questo primo volume comincia dall'otto settembre del mille novecentoquarantatré venticinque luglio otto settembre cioè caduta
Del fascismo disfa
Dello Stato nazionale per responsabilità del regime fascista con l'otto settembre del quarantatré lo Stato nazionale costituito nel mille ottocentosessanta non esiste più
Non c'è più la nazione italiana non c'è più lo Stato italiana
Si comincia a ricostruire faticosamente lo Stato nazionale italiano a partire dalla guerra di resistenza a partire dalla lotta armata di quegli italiani che si fanno carico
Di ricostituire una identità nazionale prendendo le armi contro i nazisti occupanti la parte centrosettentrionale del Paese e qui che comincia la storia di un'altra Italy rispetto a quella precedente prima c'era stata l'Italia della monarchia dei Savoia
A partire da quarantatré quarantaquattro comincia quella storia che sarà definita con il due giugno del quarantasei come Storia dell'Italia repubblicana
E come storia dell'Italia democratica perché si ricostituita intorno ad un ruolo decisivo che avranno i partiti di massa i partiti democratici di massa e questa è una grande novità rispetto al periodo precedente
Prima del fascismo l'Italia liberale quando avevano cominciato a organizzarsi
I grandi partiti democratici che però soltanto nel secondo dopoguerra avranno un ruolo centrale nella ricostituzione del Paese questo ebbene oggi ricordarlo perché le ultime vicende che hanno contribuito a disfare il quadro politico nazionale rischiano anche di annullare la memoria storica il ricordo di tutto quanto invece di positivo è stato costruito in questo Paese anche soprattutto attraverso lotte conflitti prese di coscienza della parte più consapevole del Paese in anni che hanno segnato delle grandi trasformazioni ecco questo è l'oggetto di questo un'opera che si divide in tre parti
Il primo volume che già e quindi pubblicato che si intitola appunto la costruzione della democrazia
Parte da quarantatré e arriva ai primi anni cinquanta il secondo volume che sarà formato di due tomi cioè di due volumi si intitola la trasformazione dell'Italia sviluppo e squilibri e tende appunto a mettere in evidenza quali sono stati i processi che hanno trasformato
Il nostro paese in una nazione moderna con caratteri di grande espansione ma anche con profondi squilibri che ne hanno segnato il processo di sviluppo e c'è poi l'ultimo volume gli ultimi due tomi del terzo volume che si intitola appunto la ridefinizione degli equilibri l'ultimo ventennio e oggi possiamo dire che ci troviamo in una fase storica in cui ecco i nuovi equilibri si stanno faticosamente costruendo
Qui appunto sono i politici che possono intervenire interpretando i processi infieri più che gli storici che come dire il sistema no gli eventi accaduti ma credo di poter dire che siamo in una fase ancora
Infine ieri c'è un processo che si sta costruendo ecco la prima fase che ha assunto questo processo di trasformazione attuale è una fase che a noi che siamo dietro questo tavolo e credo anche a voi assunto caratteri che non ci piacciono e non ci convincono
Pensiamo però che questa sia una fase transitoria
Per comprendere però come siamo arrivati
A questo è utile senz'altro cercare di non perdere la memoria del passato ma approfondire la memoria il rischio oggi e che l'appiattimento dei mezzi di comunicazione di massa appunto di strumenti televisivi
Appiattiscano la consapevolezza sull'attualità
Dell'oggi e facciano perdere tutto lo spessore del passato
Quindi che cosa è successo da dove veniamo
Come ci siamo costruiti e se si perde lo spessore del passato si perde anche la prospettiva del futuro
La possibilità di costruire una prospettiva positiva per il futuro
Per tutti è innanzitutto per le generazioni più giovani
E che se si vive appiattiti in una sorta di eterno presente i risultati sono quelli politicamente disastrosi che sono oggi sotto gli occhi di tutti al livello di espressioni governative italiano
Io concludo rapidamente
Perché ci sono tanti autorevoli interlocutori questa sera
Sottolineando un solo punto che per noi che abbiamo o costruito quest'opera è fondamentale
Ed è quello di
Studiare la questo mezzo secolo di storia italiana stando bene attenti agli intrecci che sono stati fortissimi più forti che nel passato tra i livelli di sviluppo della nostra vita nazionale gli sviluppi interni e le influenze internazionali
La storia dell'Italia contemporanea è stata fortissimamente condizionata dall'influenza dei mille potenza esteri l'Italia si è trovata nel mille novecento quarantasei al limite
Dello scontro che in quell'anno iniziava tra i due grandi potenze che hanno vinto la guerra
Gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica e noi siamo stati la terra di confine
E all'interno del nostro palestra si è determinato lo scontro ideologico che opponeva a partire da quell'anno le due parti del mondo guidate Luna dagli Stati Uniti e l'altro dalla Unione Sovietica
E come paese abbiamo pagato pesantemente
Questa situazione per cui tutte le nostre vicende nazionali sono state fortemente condizionata dal peso di questa influenza internazionali
Noi questa storia comincia con una guerra civile la guerra tra i fascisti alleati dei nazisti e gli antifascisti che hanno lottato per liberare Italia una guerra fratricida oltre che di lotta contro lo straniero nazista quindi comunque una guerra terribile
Questo primo periodo storico si chiude con l'inizio di una guerra ideologica la guerra che sostituiva all'antitesi fascismo antifascismo l'antitesi comunismo anticomunismo
Su questa guerra ideologica si è frantumata la possibilità di incontro che si era invece determinata nella Resistenza nella costruzione della Repubblica e nella definizione che la carta costituzionale tra le forze democratiche italiane e forze di sinistra marxiste comunisti e socialisti all'epoca
I cattolici democratici molti dei quali avevano combattuto una resistenza a partire da don Giuseppe Dossetti che oggi mi piace particolarmente ricordare la parte di liberali azionisti che anch'essi avevano combattuto nella Resistenza
Queste false hanno scritto la Costituzione più avanzata che abbiamo in Europa
Questa Costituzione va difesa nei principi fondamentali purtroppo questa Costituzione non è stata potuta essere attuata perché le forze sociali e politiche che l'hanno costruita si sono poi frantumate nello scontro ideologico segnato dalla guerra fredda e noi in Italia abbiamo pagato un prezzo pesantissimo per uno scontro ideologico che ha svolto a livello internazionale
Oggi questa storia è finita
Non c'è più l'equilibrio internazionale che era stato costruito a partire dalla seconda guerra mondiale
C'è una nuova fase storica è possibile ricominciare senza perdere i riferimenti che hanno costruito delle precise identità
Ideali e politiche la storia serve anche a questo a ricordare per andare avanti grazie
Grazie Barbagallo
Vorremmo ora chiedere a Renato Zangheri
Di darci alcune di fornirci alcune considerazioni che gli sono venute leggende intanto questo primo volume
E se impegnato come a scrivere una storia del socialismo italiano il primo volume lo ricorderete è stato presentato proprio al Festival provinciale dell'Unità lo scorso anno
E anche se si sta cimentando con il secondo volume che abbraccerà il periodo tra fine Ottocento e Prima guerra mondiale
E perché l'ha vissuto da protagonista e perché oggettivamente avrà già cominciato
A pensarci
Questa vicenda del secondo dopoguerra
Come la si può leggere che tipo di indicazioni io quali considerazioni cominciano ad affiorare nel suo Progetto per quanto riguarda la storia del movimento operaio del socialismo oltre ovviamente ciò che desidera raccontarci su questo primo volume Renato Zangheri che oggi è presidente nazionale dell'istituto Gramsci prego tanto
Ma intanto vorrei dire ancora una parola su questa opera di cui uscito il primo volume che è nata in seno all'Istituto Gramsci va agli storici del lavoro dell'Istituto Gramsci in collaborazione con altri e che l'editore Einaudi sì addossato con coraggio con fiducia nella bontà della della impresa io credo che di questo dobbiamo essergli ancora una volta Gratteri perché l'opera della sua casa editrice segna la storia della cultura italiana da molti decenni porta oggi un contributo Important alla conoscenza storica e al dibattito storiografo
Io penso che tutti noi tutti voi ci siamo chiesti in questi ultimi tempi che cosa stava accadendo veramente se una crisi passeggera della democrazia
Di alcuni partiti
Che richiede trasformazione i cambiamenti ma che non cambia nella sostanza alle basi le radici su cui si è costituita la nostra
Vita democratica o se invece siamo di fronte ad una svolta catastrofica
Ad un Reebok ad un voltar pagina definitivo rispetto ai cinquanta anni che sono passati con la necessità quindi di
Cambiare non soltanto molte cose ma tutto ripartire ripartire da zero ci sono spente in questa depressione tentativi di far credere agli italiani
Che bisogna ripartire da zero e c'è anche come sempre nei momenti di crisi con la storia d'Italia
I Kent attivo di addossare tutte le colpe di quello che sta avvenendo al carattere degli italiani
Un carattere che sarebbe lontano dal considerare il bene comune che sarebbe molto invece ripiegato sugli interessi individuali al massimo familiari
Gli italiani pensano ormai e ma l'hanno sempre fatto dicono a guadagnare pensano a sistemarsi personalmente presso dal privato
Il senso civico il bene pubblico in Italia in realtà non è mai esistito dimenticando che invece proprio questo libro ce lo ricorda si è partiti da un momento
Di mobilitazione degli italiani per il bene pubblico per il bene comune che è stata la resistenza che è stata la lotta di liberazione nazionale
E dimenticando anche che poco meno della metà degli elettori
In queste non buone lezioni hanno votato per le opposizioni e che la maggioranza ha avuto poco più della metà dei voti e quindi almeno quasi una metà degli italiani non dovrebbero essere contaminati da questo vizio nazionale da questo carattere
Di in fondo debolezza opportunismo adattamento che si vorrebbe attribuire agli italiani
Ce lo siamo chiesti ci chiediamo cosa sta succedendo ripeto e io non credo veramente che un libro di storia posso dare una risposta ad una domanda come questa
Neanche tanto meno credo che un libro di storia possa aiutarci a pure vedere quello che sarà il futuro
Che è in fondo in parte almeno in gran parte nelle nostre mani che va costruito e che non può essere previsto
Studiando studiando il passato io penso che questo libro però ci può aiutare apporre nei termini esatti
Reali la discussione di quello che sta avvenendo anche se non ci può dare delle risposte precise perché la discussione su quello che sta avvenendo è molto viziata
E molto viziata sia da questa teoria
Da questa tesi che prima dicevo che tutto dovrebbe attribuirsi al fatto che gli italiani in fondo in fondo non vogliono rinnovare non vogliono cambiare non vogliono riformare ma si accontentano di stare
Nei loro panni di stare abbastanza bene di non di non rischiare di non aver il coraggio di rischiare
Un cambiamento ma altre altre teorie esistono e secondo cui la colpa è dei partiti
La democrazia non si doveva costruire sui partiti e coinvolgono anche quei partiti
Come il Partito comunista italiano che hanno dato un contributo fondamentale non soltanto alla lotta di liberazione ma ricostruire l'Italia a dare un fondamento solido alla democrazia
Italiane che sono e che hanno dato esempi di correttezza di onestà di buon governo come è avvenuto nella vostra città e nella nostra regione e anche in altre città e in altre in altre regione oppure si cerca di spiegare ciò che è avvenuto sostenendo che avvenuta la liberazione bisognava osare di più da parte delle sinistre bisognava affrontare i problemi con maggiore coraggio spazzare via tutti i residui del passato e instaurare una democrazia più avanzata c'era l'occasione Togliatti non l'ha colta
è una teoria delle occasioni
Perdute che i comunisti avrebbero perduto i socialisti di allora avrebbero perduto
Avremmo troppo creduto alla possibilità di procedere con la democrazia cristiana verso la costruzione di uno stato veramente democratico e questi critici dimenticano quello che diceva prima OPA Barbagallo che invece è stato forse un miracolo che in un mondo spaccato in due e con l'occupazione
Anglo americane in Italia si è creato invece un movimento di massa democratico di donne e di uomini che hanno dato vita ad un grande sviluppo delle libertà civili delle libertà politiche che hanno portato l'Italia ad un livello di tutela dei diritti sociali molto elevato proprio quei diritti sociali contro i quali oggi questa maggioranza si scaglia per distruggerle a cominciare dal sistema delle pensioni
Tra queste spiegazioni queste
False spiegazioni di ciò che è avvenuto io credo che che questo libro di storia comincia ci aiuta inizia ad aiutarci a respingerle per per porre la questione nei suoi termini più esatti nei suoi termini
Reali
Che c'è stata una costruzione democratica c'è stata una grande funzione della sinistra dei comunisti in Italia per costruire e difendere la democrazia
Che in un mondo diviso lacerato
La democrazia italiana è stato un momento è stato un momento di luce di di progresso di avanzata
E ci aiuterà ma questo riguarda i volumi che verranno ancora presto per dirlo a capire anche che cosa ha impedito ai partiti di svolgete fino in fondo la loro funzione di guida del Paese di canale di espressione di trasmissione
Delle delle idee
Popolari fino a livello dello stato che cosa ha impedito che in Italia potesse esistere un'alternativa vera
Democratica di sinistra al potere della democrazia cristiana a cui si è aggiunto poi validamente il partito di Craxi
Che cosa ha impedito l'alternativa che cosa ha impedito un funzionamento normale un funzionamento
Fisiologico della democrazia
Che cosa ha impedito che l'Italia avanzasse come aveva cominciato a fare nei primi anni dopo la liberazione queste sono domande a cui un tipo di storia
Può dare risposta certo oggi siamo in una situazione che è molto cambiata
La Costituzione della Repubblica è stata scritta quando la televisione non esisteva
E quindi non ci sono neanche scritti i diritti e le garanzie che i cittadini debbono avere ad un'informazione libera ad ogni informazione pluralistica anche se in tutte le democrazie questa
Garanzia in qualche modo viene assicurata
In Italia purtroppo questa garanzia non dico soltanto anzi neanche principalmente per ragioni costituzionali ma per ragioni di potere politico questa garanzia non c'è stata data e oggi la della televisione
è in tutte le sue reti principali in mano ad uno dei padroni maggiori della televisione al maggiore padrone di televisioni che esista credo in Europa
A Berlusconi il quale assomma nelle sue mani il potere televisivo e il potere politico credo che questo sia il nodo oggi della democrazia
Italiana e forse queste novità principale rispetto agli anni della Costituente e agli anni della ricostruzione
Oggi esiste un potere che starà fuori al di sopra dello Stato democratico
Oggi esiste una cultura che è quella televisiva
L'attuale propone agli italiani dei modelli questi sì modelli di successo individuale
Di guadagno personale
Di arrampicamento sociale
E cerca tende a distruggere comunque logora i modelli su cui si è costruito il nostro Stato democratico modelli di solidarietà di giustizia sociale
Di collaborazione nell'opera di formazione della della politica nazionale la televisione e oggi un grave ostacolo alla informazione alla comunicazione corretta
Democratica
Onesta voi mi direte ma anche Svezia e se la televisione ma hanno vinto i socialdemocratici è vero però in Svezia non c'è questo connubio fra potere politico e potere televisivo che esiste in Italia non c'è in svedese e non c'è il nessun'altra parte
In nessun'altra parte del mondo quindi ci sono delle novità grave importanti sconvolgenti con cui noi dovremmo fare i conti ma intanto guardiamo a questo tipo di storie vediamo che cosa ne ricaviamo per capire meglio quali sono i problemi che ci sono di fronte per rispondere ho finito alla domanda di mousse di voglio dire che in questa storia
Risulterà sempre più chiaro
E l'ho già accennato il ruolo che hanno svolto le masse popolari i partiti di sinistra
Il Partito Comunista Italiano
Per la costruzione democratica non c'è forse non c'è forse
Non c'è forse nessun Paese
Io penso dove sul terreno della democrazia
Usando le armi della democrazia e pure in una situazione internazionale difficilissima inasprirsi ma nessun Paese in cui lede le idee di rinnovamento di progresso di giustizia sociale
Siano andate così avanti e San siano penetrate così in profondità nell'animo del popolo come è avvenuto in Italia
Questo patrimonio io penso che non lo dobbiamo disperdere
Corna tutto alla necessità di radicale cambiamento
Di radicale cambiamento delle forme organizzative delle politiche delle culture
Con tutta la necessità di riconoscere i nostri errori
E di puntare arditamente verso la collaborazione più ampia più aperta con tutte le forze democratiche questo però non lo possiamo dimenticare anzi io credo che ci autorizza ci legittima
No
Proporre agli italiani una via di uscita democratica la nostra storia io penso che non soltanto non lo si debba cancellare penso che questa storia debba legittimare il PCI a presentarci ancora una volta gli italiani come coloro i quali vogliono salvare il Paese
Rinnovare il Paese impedire che le sue conquiste vengano disperse e anzi portarlo su strade su strade nuove penso che se un libro di storia ci può aiutare
A compiere questo questo sforzo
è un buon libro di storia come credo sia questo presentiamo questa sera
Ci mancherebbe cioè
Accennava già Renato Zangheri
Nella parte iniziale del suo intervento al grande preziosissimo ruolo
Svolto da una casa editrice in Italia
Per quanto attiene la vita l'iniziativa il lavoro culturale
E certamente tra i più importanti protagonisti della vita intellettuale e culturale
Di questa Italia repubblicana
C'è il lavoro di Giulio Einaudi
Che ringraziamo di aver accolto il nostro invito e appunto gli chiederemmo alcune considerazioni sul ruolo della cultura e degli intellettuali in questo cinquantennio d Italia repubblicana prego Jules Renard
Intanto ringrazio di essere qui ospite di questo meraviglioso festiva
Ringrazio per l'invito degli
Mi hanno rivolto di parlare di quest'opera che l'ultima opera fondamentale
Che la casa editrice ha prodotto in questi anni con la con l'aggravarsi al lavoro degli storici raccolto intorno a Francesco verrà Barbagallo e all'istituto Gramsci
Sto molto contento che ci sia qui con noi il il segretario del PDS
Sono molto contento perché presto a me fa venire in mente che alle origini della nostra repubblica
I segretari dei partiti interveniva erano discussione culturale nella discussione storica
Intervenga già due volte anche modo brutale in modo così non no gradito forse a taluni intellettuali un poco la puzza sotto il naso però era un intervento che e citava intervento che faceva faceva pensare io sono contento che seguì e e sessione o aspettative per quanto dirà
Pretesa Barbagallo ha già parlato dalla struttura dei quest'opera
Io vorrei accennare solo a qualcosa che riguarda l'origine della Costituzione emeriti mi riferisco alle parole che ha detto già
Il Presidente Spadolini il beneamato presidente Spadolini up quando ha parlato
Ha parlato di quest'opera
Pochi giorni prima della sua del suo della sua morte pochi giorni prima era il giorno successivo
Al voto
Del Senato
E Lori
Affermo che la nostra Costituzione in quest'opera è stata definita giustamente come una delle più moderne nell'Europa in questo secolo una delle più anticipatrici
E soprattutto ancora valide
Che per essere corretta
Deve passare attraverso delle procedure di revisione che il legislatore che il legislatore a suo tempo ha definito in modo preciso
Aggiunto mi ricorda in questo in questo dibattito Vittorio Foa noto sindacalista lo studioso l'uomo politico aggiunto e queste una Costituzione che ci consente di essere noi stessi
E di essere con gli altri è importante questa definizione trova essere con gli altri abbiamo bisogno di essere con gli altri e non essere
Soli abbandonati fa piacere vedersi intorno tanta gente così come stasera
Ci fa piacere sempre il dialogo mai il l'autorità che viene da da
Improvvisatori politici
Questa Costituzione come note suscettibile di modifiche ma solo nella sua seconda parte
Per quanto riguarda i rapporti tra Stato e regioni per quanto riguarda il potere legislativo i rapporti con l'esecutivo
E per quanto riguarda il funzionamento del Parlamento ma non è modificabile per quanto riguarda la forma repubblicana dello Stato la sua unità nonché i principi fondamentali relativi alla libertà
Ai diritti civili politici e sociali dei cittadini
Su questo
Bisogna essere chiari fermi e risoluti a mantenere a difendere questa Costituzione a oltranza
Questo primo volume
E
Tratta al momento culminante direi nella promozione di questa Costituzione che è seguito lunghissimo dibattito durato mesi e mesi al quale hanno partecipato tutte le forze politiche col il culto direi culturale della cultura politica dalla liberale
Alla Cattolica dalla azionista alla socialista e la comunista
Culture che erano rappresentati nell'Assemblea costituente che ha redatto questi principi generali della Carta
Mi sono permeati di valori di libertà e di democrazia
Ora
Una piccola osservazione quelli che dicono che siamo nella Seconda Repubblica secondo me e anche secondo Francesco Barbagallo
Dica una cosa che non è esatta siamo ancora nella prima Repubblica
Cavanella prima
L'ha detto anche pochi giorni fa il il l'arcivescovo di Milano
Il Carlo Maria Martini
Cosa ha detto il il nostro cardinale Martini dice per ora c'è un'unica Repubblica
Si potrà parlare comproprietà di seconda se ci sarà una nuova costituzione
Ma su queste occorrerà vigilare molto
Cambiamenti costituzionali potrebbero nascondere delle trappole
Applausi per il cardinale non per me
Ha già un vice ancora Martini per ora siamo nella Repubblica della costituzione che è stata approvata legittimamente e che è ancora in vigore chiusa
Io
Ho letto qui alla il volume
Soprattutto il primo se il primo saggio del del Barbagallo un ultimo saggio del Rossi
Ma soprattutto mi son fermato sul saggio della Luisa Mangoni ma non per simpatia perché data la mia professione lei parla degli intellettuali per fascismo e antifascismo e i cinque ci sono ci sono in mezzo
E allora me lo sono letto tutto
Complicato difficile
Molto molto eccitazione tutta a base di citazioni però colte sempre al momento giusto e puntuale perché è una è una donna che molto precisa molto viene da una scuola storica importante non non dico altro anch'ora questo saggio mi ha fatto vedere mi è fatto mi ha fatto domandare come io ho vissuto in tutti quegli anni
In quegli anni di cui il saggio parla come lei ha però bisogno di miei amici miei coetanei ognuno con esperienze diverse
Che si sono riflettuta e in diversi comportamenti
Il giovane di allora i più sinceri tormentati si sono chiesti sin dagli anni Trenta
Se l'antifascismo vecchia maniera non fosse altrettanto arcaico del fascismo il fascismo l'antifascismo dei vecchi
Che sono stati battuti dalla dalla dalla
Nascita di dalla presa del potere del fascismo in una nota testimonianza
No perché non certo punto perché mi pare che la la l'abbia non so dove l'abbia scovata la Mangone
Ha trovato Piero Pancrazi che com'è noto un critico letterario di quegli anni lì degli anni Quaranta degli anni trenta anche
Dice che parlando col leone Ginzburg che è stato come è noto è uno dei fondatori della casa editrice Einaudi
è uno che ha sofferto il carcere uno che è morto le in carcere con le sempre con la sotto tortura dei dei nazisti
Qui a Roma
Ebbe a dichiarare una gran quantità di antifascisti sono gente
Stupida è in netta nessuno si offende che nessuno qui è di quelle epocali non ci sono neanche io quindi
Sono gente stupida in di cui bisogna liberale
Parole dure
Che fine quasi da contrappunto a quelle permette sono state parole molto sorprendenti
Di far di Cesare Pavese no lo scrittore che tutti conosciamo per i suoi libri
Che in questo notte che non taccuino segreto che è stato tirato fuori da un giornalista
Un paio da due o tre anni fa scriveva
Gli antifascisti sanno tutto ma quando discutono litigano soltanto
Mi pare che questo richiamo di Pavese si associa arricchiamo
Che ha fatto il noto il vostro segretario del nostro segretario diciamo pure
Quando ha ha ricordato i versi di leopardi che bisogna essere
Sì Gioia
Ester uniti per lottare contro il nemico non per litigare tra di noi
Non dobbiamo litigare assegno dobbiamo discutere tardino ma non litigare
E non accenna a croce quello che e noi a quell'epoca sentivamo di Croce pavese non non lo poteva vedere ma più che Croce i crociani non gli andava questi Crociani piene di piene di essa sapute strapiena di piena di ecco bisogna andare a mettere invece ci son testimonianze sempre in questo libro da cui io cito sito interiste magnate molto interessante prende Ernesto De Martino che è stato il più grande no logo di Napoli
Un una pensatore perché notte in Italia e all'estero per il Sud
Per le sue ricerche molto profonde
Per Renzo De Martino
Dice che andava lentamente riprendendo coscienza di ciò che è umano e civile attraverso le pagine di storia come pensiero e come azione di Benedetto Croce
Quelle pagine di Croce dire ancora il letterato Antonio Antonio la Penna che è un letterato molto vicino a noi perché è stato nel quarantacinque davanti uno degli collaboratori più importante di riviste marxiste come come la società eccetera
Lui dire Druidi a ha scritto ha testimoniato non ci spiegavano veramente che cosa fosse il fascismo alle pagine di Croce in questa storia come pensiero e come azione
Non ci spiegava d'aver veramente cosa fosse il fascismo ma bastavano a scaldarsi la mente siete che aveva bisogno di essere riscaldata un insomma però è un'attesa mai tutte positive
Siamo arrivati al dente al quarantacinque Bianchi Bandinelli questo grande altro storico storico del archeologo molto vicino anche luglio a noi credo che fosse iscritta al Partito comunista
Lui scriveva su di Croce ora che siamo usciti dal carcere immagino che dicesse dal carcere come metafora no son come non credo che sia stato mai in carcere Bianchi Bandinelli
Nel quale la sua quella di Croce e arazzi era sola luce che Paul polarizzare ai nostri sguardi
Esserci apparso me meno intensa ora e meno viva il grande vecchio non sta più davanti a noi con una meta o come un faro
Questa è una testimonianza interessante che tanto per far capire l'ambiente in cui ci si trovava allora con una e non fase di di di critiche al fascismo ma di critica anche della all'antifascismo dei di certi antifascisti però vecchi antifascisti che erano come però c'erano ancora luce per una luce che poi diminuita insomma è interessante questo passaggio che che poi con tante altre
Vicende che non nel libro si accende con molta sottigliezza
Nella memoria dopo nella mia memoria dopo quegli anni Segona questi anni del del quarantacinque cinquanta anni che sono di dibattito di lotta
Ricordiamo Vittorini il Politecnico
Le suo proprio al suo manifesto per una cultura che sappia proteggere l'uomo dalle sofferenze invece di limitarsi a consolarlo è una frase che ha fatto Presa su molta gente molti giovani
E che hanno hanno seguito Vittorini in quel periodo lì ha ha coinvolto persino un cattolico come dall'intelligenza di Felice Balbo
Quando questa questa questa sue dichiarazioni hanno colpito l'animo di certe per persone che hanno aveva una sensibilità completamente diversa dalla sua
Ricordare quella la polemica di Vittorini con Togliatti che ha posto in evidenza de delle differenze reale di impostazione culturale la nascita dei Quaderni di Gramsci
La che si pubblicano alle pubbliche alla Calderisi Rinaldi com'è noto dal quarantotto al cinquantuno dire una suddivisione tematica
Che non ne ha sostanzialmente alterato il il il pensiero che c'è stata e dei dei piccoli la suddivisione è cambiato un po'il ritmo dalla stesura c'è stata qualche naturalmente qualche piccola censura che credo che non ha colpito l'essenza del pensiero gramsciano
Era stato questi liberi hanno avuto un'influenza decisiva nella cultura italiana la Manconi osserva
Che
I quaderni di Gramsci che avrebbero dovute la Mangone che parla che avrebbero dovuto rappresentare per il partito comunista il consolidamento della sua politica di democrazia progressiva dati i cambiamenti e delle strade internazionale avvenuti in quegli anni
Il partito grazie a ha utilizzato queste questi quaderni come uno strumento difensivo dice la Mangoni più che propositivo
Ancoraggio più che un punto di partenza questo lascio poi a ad altri definire se queste dare un giudizio su questo giudizio della manco
Tutti quegli anni lì sospetti ricchissimi del dei di discussione di dibattiti letteratura cinema arte tutto concorre a rendere il Vivi quegli anni
E leggeremo nei prossimi volumi di quest'opera le analisi dei decenni successivi al mille novecentocinquanta
Ma oggi
Ma oggi sorge indolori
Il desiderio di vedere
Anche noi una luce per il futuro
Alcuni enti faceste ambisco giovane ha visto questa luce
Ne nell'opera di Benedetto Croce
Altre lembi viste nei movimenti giovanili nel nel nel socialismo presentava nel comunismo che si stava organizzando
Poi però una luce lavoriamo alla vorremmo vedere oggi anche noi
Una luce che scuote all'immaginario di masse che non vogliono più solo pensare al consumo non vogliono più solo pensare ai mercati
Di di Berlusconi che non vogliono più essere costretti a spendere tutti i suoi soldi per per e invogliati dalla televisione al faggio disposto a comperare a comperare
Ma
Una luce che si che e che
Che non costringa che indichi le masse ad accettare dei sacrifici in una prospettiva che non so
Renzi dal alla ricerca affannosa le stanze non le tasse tutte cose che qualsiasi governo che amministri bene deve preoccuparsi via a far quadrare i conti dello Stato cosa che non mi pare che appare spazzola parole il sì e l'attuale Governo dice di volerlo fare ma vedremo non arrivi ma rinvia sempre sì faccio faccia quadrare il bilancio senza mettere nuove tasse sarà sarà un miracolo stiamo a vedere
Ma qualsiasi governo si può far quadrare può anche far guardare i conti dello Stato Quintino Sella il suo tempo c'era riuscito
Ma con quale Diversi finì per quanto riguarda l'uomo per quanto riguarda la sua socialità la sua formazione le sue scelte
Ora l'opposizione a questo governo
Può spostare le attese della gente sugli immaginare io nuovo sull'immaginario della solidarietà del della del modo dividere del modo di di di stare insieme spostare cioè che che l'uomo abbia la sensazione di di vivere in un modo diverso da questo che non solo pensare a consumare compara lavastoviglie guardarla televisione qualcosa di diverso
Diverso vogliamo
E alcune in una immaginario però che faccia nello stesso tempo riflettere
Sulle condizioni dico è una parola grossa ma è una parola che voglio dire
Riflettere sulle condizioni su umane incontri qualsivoglia perno di destra costringe costringerà potrebbe costringere nel medio termine qualsiasi popolazione a vivere
Condivise dal sub romana
Condizione suburbane quelle in cui hanno vissuto gli italiani sotto il regime fascista
Costretti come automi ad accorrere dal due alle adunate oceaniche
Con una cultura ridotta a formule rituali la cultura ufficiale era quelle acque c'era la cultura sotterranei gli uomini di cultura che è seguita una pensare scrivere finché potevano vero quando non erano costretti a a a a stare zitti erano molti costretti certi cervelli che non devono più pensare era una delle cose di quel di quell'epoca lì
In uno Stato sempre più burocratico del poliziesco
In uno Stato che ci ha condotto alla rovina alla morte
A alla rovina completa dell'Italia caduto risorgere poi ne ha parlato ce ne ha parlato già anche a ritroso
Ora
Purtroppo
L'attuale contratti vittoria azione di governo
Lascia intravedere
Chiare ed allarmanti segni di regime
A questo governo deve contrapporsi un progetto politico costruttivo e creativo non lo struzzo il tempo alla cui formulazione deve non devono contribuire deve contribuirono a largo posizione
Unite a pur nella diversità delle sue componenti un progetto politico di proposta non di difesa un progetto non solo definibile ma attuabile
Ha un progetto simile di intellettuali italiani devono dare il loro apporto costruttivo totale una disponibilità totale non possono assentarsi e lasciare che il solamente i politici
Ieri
Ieri il nostro segretario
Ha dichiarato che un appello alla al all'ottimismo non è sufficiente
La sua proposta
Per un nuovo patto sociale
La trovo concreta ed attuabile
Ora io aggiungo
Perché non basta prevedere il futuro il futuro bisogna prepararlo
Da oggi futuro non non non basta prevederlo
E bisogna preparare il futuro il nostro futuro dette prepara prepara e prepararlo occorre il più ampio confronto di programmi e di idee
Occorre una maggior conoscenza dei problemi
Occorre con maggiore studio studiare
Ora siamo arrivati al alla arriva alla conclusione di queste questa questa mia idea
Dello studio
E in un pensiero che però non può essere staccato dall'azione
Pensiero e azione qui si richiede ci richiamiamo accerti
Giovanni antifascisti della lotta di liberazione compensi redazione estiva avanti
Non si retrocede
Ora un pensiero e azione e azione per
Difendere la democrazia contro questo regime che si sta profilando e che
E che in un certo senso deve farci paura dobbiamo combatterlo
Ringraziano naturalmente per questo intervento Giulio Einaudi
E vorrei riprendere proprio una affermazione che ha posto all'inizio del suo intervento riguardo al suo personale apprezzamento per il fatto che il segretario nazionale
Del nostro partito
Abbia accolto l'invito di partecipare a questa iniziativa
E allora ritengo sia giusto sottolineare il fatto che la novità almeno doppia Einaudi perché se non mi sbaglio
C'è un elemento che contraddistingue la presenza di un segretario nazionale di una festa nazionale dell'unità
Perché D'Alema non si è limitato al comizio di ieri a partecipare alla iniziativa di oggi
Ma in ben cinque iniziative è stato tra Dinoi per discutere
Per discutere
Vi dico che cosa ha detto D'Alema adesso è una esagerazione non credo lo sia
Perché ha partecipato ad una iniziativa sul volontariato
Un altro sui temi relativi alle amministrazioni locali ad una serata tutta particolare sulla informazione
E al comizio di ieri oltre a iniziative di questa serie proprio nel comizio di ieri
Ha citato com'è noto Giacomo leopardi
E visto che probabilmente gli piace questo
Autore di questo uretra questo grande della storia d'Italia
Se oltre alle considerazione che D'Alema farà intende
Sia una cosa utile riflettere
Su un'affermazione un passaggio
Di leopardi
A proposito di un tema che è già affiorato questa sera la richiamato anche citando Pavese ed altri Einaudi
Sul ruolo e il carattere la identità
Bene gli italiani o più precisamente sulla fragilità sulla debolezza
Del carattere della identità
Degli italiani
Scriveva leopardi
Dopo avere affermato
Che le classi superiori d Italia
Sono le più ciniche
Di tutte le loro pari nelle altre nazioni prosegue leopardi
Il popolare ciò italiano e il più cinico dei popolari cinque
Quelli che credono superiore a tutte per cinismo la nazione francese si ingannano
Mio una vince me uguali in via in ciò l'italiana
E se ha un indice la vivacità naturale
Maggiore assai di quella dei francesi
Alla indifferenza acquisita questo il punto alla indifferenza acquisita verso ogni cosa e altri poco riguardo verso gli altri
Cagionato dalla mancanza di società dalla mancanza cioè di rapporti sociali assidui e regolamentati cesso cioè in altri termini il grande tema di un lungo periodo storico vissuto dal popolo italiano
Che con una frase molto Breda riassuntiva viene definita con uno slogan di sovranità limitata che ha contraddistinto la storia del nostro Paese
E la ricerca affannosa il risultato non conseguito di questa debole fragile identità e carattere degli italiani
E probabilmente in gran parte riconducibile al fatto che lunghissime i periodi recenti e non solo recenti
La storia d'Italia
Sono contraddistinti dalla presenza
Particolarmente
Pesante di potenze straniere e anche nell'ultimo periodo ci sono diversi accenni nei saggi presentati in questo primo volume
Anche in quest'ultimo cinquantennio il fatto che un ruolo così significativo abbiano giocato per diversi aspetti l'Unione Sovietica
Negli Stati Uniti d'America hanno contribuito ancor più a farsi che non emergesse con forza un carattere e una identità degli italiani ora che le cose sono radicalmente cambiate stanno radicalmente cambiando e possibile proporsi tra i tanti obiettivi che ha il nostro partito le forze progressiste anche questa peculiare
Iniziativa questo specifico Obiettivo oltre naturalmente alle cose che ci vorrai dire Massimo D'Alema
Io vi ringrazio ringrazio molto
Giulio Einaudi che ha particolarmente insistito perché io partecipasse a questa serata
Cosa che faccio molto volentieri ma con voglio dire subito non per rinnovare ben altre stagioni altri fastidi ma con
La curiosità e la modestia del lettore
E anche naturalmente con l'interesse dell'uomo politico
Che ritiene importante
Proprio come ci diceva Zangheri in un momento cruciale come quello che vive il nostro Paese
E in un momento nel quale
Un po'questo nuovo che viene avanti
Vorrebbe privarci della memoria storica
è uno dei segni più inquietanti di questa nuova destra
Che poi non è un tratto così nuovo della destra perché direi anzi
Che
La volontà di cancellare la memoria storica
è sempre stato uno dei tratti della cultura di destra
Mussolini diceva noi fascisti siamo troppo impegnati a vivere il presente per occuparci del passato
Bisogna stare molto attenti a chi ragiona così
Questo è uno dei tratti di una cultura antidemocratica
Ma se come noi pensiamo che invece la memoria storica è parte importante
Della cultura e della coscienza nazionale nel nostro Paese
Riteniamo che sia davvero un'occasione straordinaria
Che un gruppo di storici così qualificati
Si siano messi a lavorare
Ad una storia dell'Italia repubblicana
Proprio in un momento di passaggio
Dedicato aperto difficile come quello che l'Italia vive oggi
Penso che questo ci potrà aiutare
A distinguere anche
Io ho fatto anche ieri una qualche garbata polemica
Sul modo anche subalterno con il quale anche la sinistra
Ha subito un discorso sul vecchio e sul nuovo
Non chi ornitiche c'è una contraddizione tra il vecchio e il nuovo
Ma penso che leggere la vicenda italiana soltanto in questa chiave finisce per essere riduttivo e pericoloso
E che
Il vero problema è vedere come si combina il conflitto tra il vecchio e il nuovo
Con il conflitto fra i grandi interessi sociali
Fra le culture
Tra le forze che sono in campo
Che non sono mai né del tutto vecchie né del tutto nuove
Che sono spesso anche quelle nuove
Un modo in cui si ripropongono e questo libro ce lo fa vedere bene a mio giudizio aspetti di fondo tratti permanenti
Contraddizioni e conflitti di lungo periodo che segnano la nostra storia nazionale
E questo primo volume interessante perché affronta
Un altro grande momento di cesura della storia nazionale
Un altro grande momento di rottura di crisi
Il passaggio
Dalla crisi
Dal fallimento dalla sconfitta del fascismo
Alla nascita della Repubblica
Un passaggio drammatico
Carico di elementi innovativi
Ma nello stesso tempo anche segnato
Magari in modo meno visibile
Da forti tratti di continuità anche lì il passaggio tra il vecchio e il nuovo fu assai più tormentato e complesso di quanto non sia apparso anche ad una certa retorica dell'antifascismo
Perché dico questo non per negare il valore della rottura antifascista anzi poi dirò come a mio giudizio
La rottura antifascista
Un dato che agisce permanentemente nella storia italiana
Non è soltanto un momento l'antifascismo
L'antifascismo eh appunto
Non soltanto la lotta contro il fascismo
Come oggi dicono certi improvvisati storici compreso quindi non ha più ragion d'essere dice Fini no
La questione assai più complessa
L'antifascismo è il modo in cui il popolo italiano
Riscopre una propria identità nazionale il dignità i popoli
è appunto uno di quei momenti della storia italiana
Nelle quali
Il popolo italiano vince
Quella tendenza al cinismo
All'adagiarsi sui propri interessi particolari
Alla passività
Di fronte ai processi storici che a mio giudizio esistente
Nel nostro Paese
E che anche il portato dei caratteri della storia italiana
Dei limiti che ha avuto il processo di unità del nostro Paese
Appunto la resistenza rappresenta la rottura di questo la riscoperta di una dignità nazionale
L'irrompere sulla scena della storia della grande Storia con la esse maiuscola
Di masse
Di cittadini di lavoratori semplici
Che diventano protagonisti di una rinascita della nazione italiana
Ora la portata di questa rottura è stata straordinaria
E il punto più alto in cui questo evento storico si è consolidato
è la Costituzione
Il progetto costituzionale
Costituzione che non è soltanto una carta di regole la nostra Costituzione è un Progetto democratico
è un'idea avanzata di organizzazione di una società democratica e non è un caso che la lotta intorno alla costituzione
Abbia rappresentato uno degli elementi della storia di questo Paese la lotta per l'attuazione della Costituzione
E stato per una lunga fase il filo rosso dell'azione delle forze più avanzate della Società Italia
E direi che le resistenze conservatrici si sono soprattutto manifestate su un terreno invece del tentativo di Riso spingere indietro questa frattura
Di chiudere i varchi che lì si erano aperti mi pare che proprio Barbagallo chiama il periodo quarantotto cinquantatré
Forse letto diversi mesi fa insomma come Periodo ma è una citazione di Calamandrei veramente di
Inadempimento costituzionale cioè quella svolta conservatrice restauratrice del centrismo
Si caratterizza viene definita da Calamandrei come appunto negazione del progetto costituzionale come tentativo di riso spingere il Paese indietro
Rispetto a quella Costituzione che rappresenta appunto il momento in cui in programma della Resistenza diventa carta fondamentale della democrazia italiani
Bene se noi ragioniamo così noi ci rendiamo conto che aldilà dell'antifascismo come ideologia ufficiale di questo Paese
In realtà tutta la storia di questo cinquantennio è la storia di una lotta
Tra
Il progetto di costruzione di una democrazia avanzata
Della quale siano protagoniste grandi masse di cittadini
E invece una resistenza conservatrice restauratrice
Che fin dal primo momento agisce
Fin dal momento in cui cioè e questo non credo si può non voglio riprendere il vecchio tema dell'occasione mancata diciamo ma certo nei limiti della situazione italiana definita da quel rapporto fra situazione nazionale situazione internazionale
In funzione soprattutto anticomunista gli alleati spingono per una forte continuità dello Stato italiano nel passaggio tra fascismo e post fascismo
E questo fu e a g in modo pesante questo aspetto
E nel momento in cui nasce questa Repubblica
Nasce la Repubblica fondata sulla Resistenza
Ma nasce contemporaneamente sull'impianto della vecchia organizzazione statale fascista
Un'altra dimensione dello Stato
Cioè questo bellissimo saggio di De Felice sul doppio Stato dubbia lealtà diciamo cioè nasce una organizzazione statuale
Parallela
Che ha il compito di limitare
La possibilità di una trasformazione politica di questo Paese la famosa organizzazione Stay Behind Gladio nasce nel mille novecentoquarantasette
Cioè nasce
Come la Repubblica
Immediata perché perché immediatamente le vecchie classi dirigenti vedono la necessità di creare un argine rispetto alle potenzialità gli emolumenti Dione che nascono dalla rottura antifascisti
Vedete
Non è un caso
Che l'antifascismo torna
In tutti i momenti cruciali
In tutti i grandi passaggi della storia italiana
Come una decisiva a forza di cambiamento
La crisi del centrismo il passaggio al centrosinistra e quindi una evoluzione è segnata dal dal grande movimento antifascista del mille novecentosessanta e cioè dal fatto che una generazione che non aveva vissuto la resistenza
Scopre l'antifascismo non come valore del passato
Ma come valore attuale cioè come la spinta unitaria a rompere i limiti le angustie del centrismo
Ma anche la grande svolta del settantacinque badate fu segnata da un'ondata politica culturale di disegno antifascista che se voi ricordate dopo il Sessantotto venne una svolta a destra in questo Paese
E venne un governo aperto a destra al governo Andreotti Malagodi e venne anche soprattutto nel Mezzogiorno una forte avanzata dell'estrema destra come reazione
Al movimento dei giovani e dei lavoratori
E
Il movimento antifascista che si sviluppò nel Paese fu la premessa del risultato elettorale del mille novecentosettantacinque del settantasei e quindi di un nuovo passaggio in avanti della situazione italiana
Questo per dire che cosa per dire appunto che
L'antifascismo non ha rappresentato soltanto un momento della storia nazionale
Ma si è riproposto in tutti i passaggi cruciali con me la grande spinta ideale che ha sorretto i cambiamenti positivi
I passi in avanti che si sono compiuta
Se noi guardiamo in questa chiave
Be'
Io credo che
L'elemento innovativo
La grande svolta nella vita nazionale
Che segna questi ultimi cinquant'anni
Era presentata per un verso dall'antifascismo
Per altro verso dal sorgere dei partiti popolari e di massa
Partiti popolari di massa
Che hanno rappresentato appunto
Lo strumento attraverso il quale si è avuto l'intervento attivo consapevole dei cittadini
Nella vita politica
Soprattutto dei ceti sociali subalterni del mondo del lavoro
Del movimento operaio certi ma anche di masse popolari cattoliche
Al pari del movimento operaio diciamo ai margini della storia dell'Italia liberale
E da questo punto di vista io credo certamente sono d'accordo con Zhang ieri quando rivendica la funzione svolta dal Partito comunista italiano
Ma nello stesso tempo credo che si debba guardare alla funzione svolta da tutti i grandi partiti popolari
Anche da un partito complesso come la Democrazia Cristiana
Certo in bilico tra conservatorismo tra
Diciamo
Organizzazione di un rapporto di tipo clientelare corporativo con le masse e popolarismo e riformismo e tuttavia
Una forza che ha svolto una funzione importante cioè di mediare il rapporto fra ceti medi
Mondo contadino per una certa fase e Stato democratico
Anche se certo rileggendo oggi la funzione della democrazia cristiana
E mettendola in parallelo con la funzione del PC dobbiamo pur dire che quello straordinario compito del PC ha svolto di educare alla democrazia
Il mondo del lavoro è stato svolto assai meno dalla Democrazia cristiana che il venire meno della democrazia cristiana
Forse anche perché la democrazia cristiana diciamo a mediato il rapporto fra interessi è stato democratico molto attraverso un sistema di scambio corporativo clientelare diciamo
Per cui quando sono finiti i soldi
E finito anche per certi ceti sociali credo la passione per l'interesse collettivo
Carta
Mentre l'opposizione di sinistra che ha poco da distribuire diciamo ha costruito questo rapporto più in termini politico-culturali che non in termini di mediazione clientelare e corporativa
Ma ciò non toglie io credo che
La funzione dei partiti
Sia stata nel nostro Paese nel suo complesso una grande funzione positiva
Io credo che noi dobbiamo reagire
Anche al modo in cui in questi ultimi anni
Si è determinata una critica di massa al ruolo dei Parti
Badate non perché questa critica non abbia un fondamento
Ma il problema vero è capire
Perché i partiti
Hanno via via nel corso a mio giudizio degli anni ottanta
Io considero la solidarietà nazionale il punto più alto di evoluzione del sistema dei partiti che esce dalla Resistenza e poi comincia un declino
Ma qual è la natura di questo declino
Credo che non sia un paradosso dire
Che il declino dei partiti sta proprio nel loro cessare gli esseri
Nel loro divenire nel corso degli anni ottanta e questo vale soprattutto per i partiti di governo
Ma in parallelo c'è anche una crisi del partito comunista che altri origini naturalmente che è legata alla crisi del movimento comunista internazionale
Ma se noi guardiamo ai partiti di governo
Nel corso degli anni Ottanta ciò che caratterizza la loro crisi è via via il divenire una confederazione di interessi particolari affaristici
La perdita della loro natura di partiti di massa partiti che non hanno più iscritti
Partiti che sono costituiti di Granville ovvi di notabili di gruppi
E cioè
La crisi dei partiti
E la loro invadenza e la loro decadenza morale
Nasce a mio giudizio proprio dal loro cessare di essere grandi organizzazioni di massa di cittadini liberi e consapevoli
Dico questo vedete
Perché se noi vediamo le cose di oggi in questa prospettiva
Ci rendiamo conto
Di dove sta l'elemento profondo di continuità
Fra gli anni ottanta e la svolta berlusconiana
E cioè la svolta di una forza che si presenta come antagonista i partiti ma in realtà esprime la più assoluta continuità con la forma che i partiti hanno assunto negli anni ottanta e cioè nel momento in cui i partiti si riducono all'hobby
Non ci si deve stupire che poi una lobby si faccia partito in questo a mio giudizio c'è un elemento profondo dico vita
E cioè la critica ai partiti sviluppata dal movimento di Berlusconi è la critica la funzione democratica dei partiti
Che si pone in continuità con la degenerazione corporativa e clientelare dei partiti che abbiamo conosciuto negli anni ottanta
Guai se non lo riprendiamo questo ragionamento conclude
Vedete io sono convinto che una prospettiva democratica
Non vincerà mai
Affidandosi ad una indistinta società civile
Ogni qual volta in questi anni si è esaltato in modo acritico la società civile
Contro i partiti
Io ho tremato perché ho sospettato che andasse a finire così come le cose sono finite
Non perché condivida quel giudizio così drastico sugli italiani
Anche se quel giudizio diciamo è stato più volte ripreso mi pare Barbagallo c'è una bellissima citazione di Ernesto Rossi altro che leopardi diciamo sugli italiani metterò dell'ero appuntata me la sono andato a rileggere oggi un popolo abituato per secoli a liberarsi col confessionale d'ogni preoccupazione sulla valutazione dei problemi morali
E a rinunciare nelle mani di dominatori stranieri ad ogni dignità di vita sociale diciamo ma questa sentenza terribile perché vedete
Io penso che la società civile un luogo di conflitti
E che non esiste una indistinta Società Civile buona contrapposta ad un indistinto ceto politico cattivo
Anche perché è una parte di questa società civile era parte di quel vecchio sistema di potere e che sono esattamente quelli e adesso governano eredi di quelli di prima
Maledette
In una democrazia senza Soggetti
Una grande forza di cambiamento non può vince
Perché il rischio che prevalga la passività dei cittadini
Il predominio degli interessi particolari
è un rischio al quale non c'è difesa
E se non arrivano grandi organizzazioni capaci di diffondere cultura idee
Nelle masse più profonde del popolo italiano quelli che non leggono i giornali per intenderci allora lì arriva soltanto la televisione e non ci si può stupire poi
Che le cose vadano in un certo modo
Io credo che noi dobbiamo tornare a ragionare su questo punto proprio alla luce della storia del nostro Paese
Non vive una grande democrazia senza forze organizza
In grado di unire
Non soltanto gli interessi
Già cosa che richiede la politica senza la politica non si costruisce una mediazione equa fra gli interessi
Ma in grado di unire i cittadini anche intorno a idealità valori Progetto
In grado di spiegare ai cittadini che oltre l'interesse nostro presente c'è l'interesse delle generazioni future
E non è monetizzabili nell'immediato ma molte deve costituire una figura della politica
Spingere cioè a guardare oltre all'interesse corporativo io penso che una sinistra moderna in Italia deve porsi questo problema
Come ricostruire
Le forme di una partecipazione attiva e consapevole
Come restituire ad una grande massa italiani
Il senso della propria dignità idealità valori progetti senza i quali questo Paese non sarà trasformato
Ringraziamo anche Massimo D'Alema per questo suo contributo chiediamo infine a Nicola Tranfaglia che
Tra i principali responsabili di questa iniziativa
Editoriale
Autorevole componente del Comitato scientifico
E autore di un saggio che uscirà
Lui nei prossimi
Volumi di raccontarci se è d'accordo oltre a considerazioni che vorrà fare
Cosa si prospetta accusa ci possiamo aspettare dei volumi che dovranno uscire
Con l'avvertenza caro Tranfaglia dei attenere
Se
Cuori l'orologio sotto l'occhio perché se la informazione che ho è corretta credo che alle undici
Comincino i fuochi d'artificio e allora potrebbero insorgere problemi per quanto riguarda la cuspide sì poi questi invece non disturbano più di tanto potrai consapevoli più prego io sarò molto breve
Sarò
Sarò breve per due ragioni la prima è che mi sembra che gli interventi che mi hanno preceduto
Hanno in modi diverso
Proposto l'importanza e la centralità del nesso che c'è oggi nella crisi italiana
Tra il nostro presente il nostro futuro
E il cinquantennio che appena passato
E questo era uno degli obiettivi fondamentali del nostro lavoro
E poi la seconda ragione è questa che a me sembra che oggi sia particolarmente anche questa sera particolarmente appassionante
Tentare di cogliere
In essi tra
Quello che è successo in questo cinquantennio e i problemi che abbiamo noi oggi come italiani
Di fronte a una crisi
Che a mio avviso rischia
Di portarci a una situazione drammatica a una situazione di risorgere di una vecchia tradizione autore autoritaria
Che in questo Paese e è stata più volte più forte della tradizione democratica che si è formata in Italia di fronte a questo pericolo e necessario soprattutto porsi il problema di che cosa
Quello che è passato ci fa capire di quello che dobbiamo fare
Allora la prima cosa da dire e che la storia del movimento
Operaio e socialista in questo Paese
La storia dei Democratici di questo Paese è la storia di un nesso molto stretto tra un progetto politico è un progetto culturale
Questo è stato un elemento fondamentale che sia nel saggio di Barbagallo che in quello di Luisa Mangoni appare con estrema chiarezza
I partiti della sinistra in Italia il i movimenti democratici hanno avuto la forza di combattere prima per l'attuazione della Costituzione
E poi per la creazione di uno Stato sociale in questo Paese grazie alla capacità che hanno avuto di creare e realizzare un progetto culturale che si è conquistato una grande egemonia tra gli italiani è questa e ciò non è a norma conquistata
Perché ha mai avuto dalla sua gli apparati dello Stato
Quando in questi ultimi anni abbiamo sentito delle ridicole polemiche
Ridicole polemiche sulla capacità della casa editrice Einaudi
Di pubblicare opere che hanno segnato la storia della cultura italiana
Nessuno si è chiesto se il potere politica era in mano alla casa editrice Einaudi o al Partito comunista o o non era in mano invece ai nemici di Einaudi e del partito come
D'Alema ha ricordato prima come in tutto una serie di momenti la rottura antifascista è stata alla base delle possibilità di cambiamento e di crescita di questo Paese
Ebbene io credo che oggi a chi vive nell'Italia di oggi sia fondamentale quello di ricordare ricordare e direi in qualche modo rendere vivo e operante la differenza che c'è stata nel nostro Paese dopo il mille novecentoquarantacinque tra chi
Proprio sulla base degli ideali costruiti dall'antifascismo ha cercato di costruire una democrazia reale
E che si è sempre opposta pur cambiando magari forme e vestiti a questo tipo di battaglia
Questo è un punto fondamentale in questo senso la rottura antifascista a distanza di cinquant'anni assenza o ancora e non è un oggetto di antiquariato non è oggetto di antiquariato perché la nostra Repubblica
E
Ha creato per la prima volta una democrazia sia pure contraddittoria e con molte lacune ed esigenze proprio sulla base della battaglia antifascista
Contro una forte sopravvivenza di tradizione autoritarie è fascista e
C'è un'ultima cosa che voglio dire se vogliamo però costruire un progetto in cui questo legame tra politica e cultura tra progetto politico il progetto culturale sia stretto il fondamentale
Dobbiamo renderci conto anche di tutta una serie di problemi che sono diventati centrali nella situazione attuale e il problema fondamentale e quello della libertà di espressione
Ed è la libertà di informazione oggi la battaglia centrale che dobbiamo fare perché tutte le altre battaglie possono andare avanti e quello di difendere la libertà di informazione
Ecco e quindi e accanto alla libertà di informazione noi dobbiamo creare in qualche modo una formazione nuova per i nostri giovani perché noi abbiamo avuto in questi anni una scuola che a parte la buona volontà e diciamo è il lavoro di tanti insegnanti però non è stato una scuola di educazione democratica non è stata una una scuola vi è dunque di formazione democratica
Noi dobbiamo lottare perché la scuola cambi non secondo quello che ci sta dicendo in questo momento il ministro la pubblica istruzione
Ma secondo la necessità che diventa una scuola di formazione di cittadini perché solo se otterremo questo noi potremo lavorare per una democrazia più reale
Vi ringraziamo per avere partecipato a questa nostra iniziativa ringraziamo Nicola Tranfaglia Francesco Barbagallo Giulio Einaudi Renato Zangheri e migliori auguri e a Massimo D'Alema per il suo impegnativo lavoro