In tutta Europa questo rimborso è una cifra simbolica (non supera i 1000 euro normalmente) che in qualche modo compensa il disagio della stimolazione, dell'assunzione di farmaci e della necessità di dedicare tempo al monitoraggio e alla preparazione della donazione.
Il nostro Paese importa gameti soprattutto dalla Spagna, ma se una donna italiana volesse donare i suoi ovociti ciò non è di fatto … possibile.
Al di là della questione del rimborso non sono nemmeno stati fissati i codici per gli screening e la donatrice dovrebbe farsi carico anche delle spese di preparazione alla procedura.
Sono trascorsi ormai 8 anni dalla cancellazione del divieto di fecondazione eterologa ma pare evidente l'assenza di passi avanti sul piano politico sui temi legati alla salute riproduttiva.
Appare molto grave che, dopo anni da una sentenza che ha riaperto a questa procedura, non venga ancora erogata in modo uniforme dalle strutture pubbliche e non ci siano nomenclatori tariffari sulle prestazioni incluse nei Lea con spesa a carico del SSN.
Eppure, secondo la relazione dell'ISS del 2019, dai 1.612 parti sono nati vivi 1.724 bambini a seguito di una donazione di ovociti, un vero e proprio tesoro in un paese afflitto dal declino demografico.
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