Rassegna delle riviste di politica e storia

Oggi in questo spazio della programmazione di Radio Radicale cercheremo di tirare un filo come sempre legato a un contenuto ragionamento che vogliamo proporvi in queste segnalazioni a carattere storico storico-politico ci serviremo per fare questo di due riviste sostanzialmente solo queste due
In apertura parleremo di alcuni contenuti tratti da aree del il numero uno di quest'anno disordine la rivista che frutto dell'agenzia di ricerche e legislazione fondata da Nino Andreatta tra l'altro in chiusura poi rileggeremo qualche passaggio di un ricordo di Marco
Boato del fondatore di questa rivista e poi ci riserviamo di sotto il vulcano idee narrazioni immaginari una rivista diretta da Mario Sinibaldi
Fuori luogo e il numero crei è uscito di questa rivista stampato da Feltrinelli appunto fuori luogo a cura di Andrea Vaiani è il tema di questo numero
Allora partiamo da quello che vi abbiamo detto in apertura Arel partiamo da un
Ragionamento che ci porta
Nel
Centro nel mezzo dei temi d'attualità con questo approfondimento di Ferdinando San Leo dalla caduta del muro all'attacco a Kiev come costruire un equilibrio mondiale punto di domanda non
Vip forniremo naturalmente le e risposte ma partiamo dalle premesse a carattere storico di questo saggio che ci consentano appunto
Di condurre anche per questa settimana un ragionamento se ci riusciamo
Scrive San Leo appartengono alle più antiche tradizioni della storia mondiale i grandi disegni che gli stati concepiscono le velleità egemoniche
Che le maggiori potenze nutrono nel confrontarsi con lo scenario geopolitico
E insieme le manovre difensive ostative connesse spesso simmetriche a cui ricorrono potenze medie minori nell'intento di porre in atto azioni politiche diversive o nelle crisi più gravi
Ricercare alleanze mirati alla propria sicurezza la fotografia di quello che accade nella continuità del mondo che ad oggi
Ormai globalizzato in ogni campo d'attività si è sviluppato sempre di più tra generazioni l'intreccio di rapporti multiformi gli ha dato luogo soprattutto nei tempi più recenti a un poliedrico tessuto di relazioni tra gli Stati che concepite spesso come visioni grandiose giustificare con i più diversi pretesti si sviluppano mediante molteplici strumenti odierni per assumere forme politiche diplomatiche e militari
Sovente abbiam più complesse intricati di quelle di cui si sono data si sono manifestati quelle in cui si sono manifestate nei secoli se non altro a causa della ampiezza ormai mondiale e delle diversità intrinseche che mostra il teatro in cui si muovono i protagonisti e questo è il quadro più avanti spiega San Leo nel trent'anni fa
Caduto il muro di Berlino includeva l'Unione Sovietica che per molti decenni era stata nel bene e nel male protagonista di un sistema internazionale e bipolare quello della guerra fredda abbastanza definito in una propria logica malgrado le ricorrenti controversie stabilizzato dalle intese ampie dagli accordi di via intercorsi tra Washington e Mosca per il disarmo al controllo della limitazione degli armamenti
Sia per il proprio potenziale militare e nucleare che per la forza politica del movimento comunista internazionale dell'Unione Sovietica per strada per molti decenni uno dei principali elementi costituiti costitutivi di questo equilibrio in cui poco per volta si era fermato tre nazioni un certo Codice di comportamento l'implosione dell'Unione Sovietica fu prontamente eseguite da grandi sommovimenti politici dalla dalla dislocazione di un sistema territoriale interno ed esterno poi sono saltati questi codici
Come spiega l'autore più avanti dalle stesse ceneri del sistema della guerra fredda nella grande maggioranza delle comunità statuali è risorto vigoroso il nazionalismo ecco spiega questo punto
Lungi dalla nobile il quale lungi dal nobile visione patriottica che aveva animato i moti del secolo diciannovesimo e ancora più distante dalla ispirazione umanista dei Lumi è venuto ad assumere un carattere prevalentemente e Nico ad esclusiva ed esclusivista
Per inclinare talora verso forme degenerative razziste o nativi liste che addirittura confinano in certe regioni con il tribalismo questa è la letture che da San Leo della evoluzione di questo concetto del nazionalismo
Che maniera molto sintetica ripercorre dalla
Secolo dei Lumi ad oggetto la Presa politiche o culturale del nazionalismo spiega si è congiunta perfettamente con il populismo dilagante grezzi ma una miscela
Che ha finito per influire profondamente anche sulle visione dei rapporti tra popoli che invece si libertina da molte parti potessero trarre una istigazione liberarlo devono democratica
Dalla fine della guerra fredda e dalla ritrovata indipendenza di nazioni sino allora soggette
Conquistando l'opinione popolare in forme largamente diffuse e condivise umorali più che razionali pur se non prive di pretesi riferimenti storico culturali a forza attrattiva del populismo intrinseca
A queste varie forme di nazionalismo incide profondamente nel momento attuale dello scenario internazionale episodicamente anche nelle potenze maggiori e più strutturare
Per infiltrare i governi e su spingerli verso simili indirizzi biologiche politici i politici Gino influenzare profondamente il quadro dei rapporti tra gli Stati aggravando il disordine internazionale il nazionalismo
Populista dato vita a movimenti che ispirano o addirittura pretendono decisioni sottratte alla razionalità della strategia sempre più frutto di improvvisazione dettata da ambizioni diffuse
Improntate genericamente a visioni quasi mistiche gabellare per geopolitiche e ispirate da pulsioni interne piuttosto che riconducibili a indirizzi politici consapevoli delle realtà globali poi altri passaggi di questo saggio credo di costruire con precisione il quadro attuale ma quanto vi abbiamo letto cinque produce
In questo tema che proviamo a a sviluppare con un altro contenuto che vi segnaliamo questa votare lo segnaliamo dall'altra rivista di cui abbiamo detto in apertura sotto il purché attorno a pagina
Centoquindici c'è un'intervista a Franco Farinelli di Marino Sinibaldi il titolo è questo l'incertezza della geografica vediamo se c'è questa connessione
Scrive l'intervistatore prima la pandemia con un virus che scavalcava velocemente il confine ma pareva depositarsi contagiare in maniera diversa da Paese a Paese da città a città poi una guerra lungo un confine che abbiamo squadrato tutti i punti di vista siamo stati invasi da ma per negli ultimi tempi il territorio della nostra paura è tornato coincidere con le piantine con le carte geografiche gli atlanti del mondo
Le quarantenni hanno restaurato con Fini che sembravano scomparsi costringendoci
Aria di a R. imparare dove finisce una regione italiana ne comincia una per non parlare del blocco dei voli che alzato barriere invalicabili tra Paesi diventati nel tempo
Della coppia della globalizzazione almeno dal punto di giri vidi vista geografico praticamente indistinti poi la guerra che tornata alla sua antica brutalità e territorialità altro che guerre spaziali o digitale scatenate
Da batterie di invisibili arciere
Su colorano persino le guerre economiche combattute da Algeri banchieri o da beffardi Ryder siamo invece rimasti inchiodati a scrutare un confine
è in grado di indire fino all'estremo dei nostri schermi dei computer linee terrestri altrimenti indistinguibili per vedere spostare truppe transitare armi e soldati compiere Massa
Scrive l'intervistatore che poi passa alle domande di leggiamo qualche passaggio storie il intervistato che un geografo Franco Farinelli spiega stiamo assistendo con la fine della modernità si serve di questo concetto al
Disallineamento dello spazio e del tempo
Tutta la modernità nasce sulla base di questo allineamento basta pensare qualsiasi mappa Mundi medievale per capire come l'operazione fosse proprio quella di provare a far coincidere lo spazio con il tempo ma da qualche decennio la Rete internet a disaccoppiato i termini del funzionamento del mondo
Nella Rete non c'è nello spazio nel tempo che conosciamo noi la distanza per esempio non conta più niente quando noi moderni parliamo di spazio parliamo in termini di distanza
Spazio significa sempre intervallo ma l'intervallo moderno è uno spazio metrico standard le su questa possibilità di misura di standardizzazione che è stato eletto il grande edificio moderno l'avvento della Rete
A disallineato queste coordinate come se il funzionamento del mondo ormai mi disse alloggi che sono contrastanti con quelli che invece assicurano per esempio io
Funzionamento più o meno buono della vita statale
Uno dei primi effetti esattamente la crisi della formazione statale dice questo geografo nello stato dello Stato moderno territoriale centralizzato come direbbe Carl Schmitt
Il quale nient'altro che la copia di una mappa
Per capire quello che oggi sta avvenendo bisognerebbe partire da questa constatazione il funzionamento di qualsiasi Stato
E programmaticamente disposto secondo l'accoppiamento di queste categorie lo spazio e il tempo ma oggi questa coincidenza entra in crisi perché lo Stato a sua volta è concepito come una tavola il territorio statale per resistere deve confermarsi l'idea e idea della geometria classica per cui il territorio un ambito continuo cioè tutto un pezzo omogeneo cioè fatto tutto della stessa sostanza e attenzione non è mai stato interamente così
Perché in questo caso la sostanza sono le persone che lo abitano e che lo popolano le quali sono portatrici di culture cioè capaci di manipolazioni simboliche completamente diverso spiega in qualsiasi Stato questo avviene comunque lo spazio continua omogeneo omogeneo isotopico
In cui cioè tutte le parti devono essere voltate nella stessa direzione spiega il geografo così è nato lo Stato moderno per fortuna che è nato perché si usciva da una situazione tragica dal punto di vista dei destini dell'umanità domanda fermati un attimo che cosa vuol dire che lo Stato nasce come la copia di una mappatura verrebbe da pensare il contrario della mappa nasca per rappresentare la realtà di un territorio dello Stato
Spiega geografo ma Assonime che storicamente è stato questo il processo il riordino tra Medioevo epoca moderna dell'assetto territoriale è avvenuto proprio sulla base
Della imposizione sulla faccia della terra del modulo spaziale cioè geometrico cioè il piede
Pensa una cosa perché
Perché è una cosa dice
Alla all'intervistatore
Perché uno Stato a una capitale perché questa capitale al centro ad esempio chiarissimo dice la Turchia quando Ataturk creò lo Stato turco moderno all'interno della Turchia
C'era una città formidabile storica la seconda Roma cioè Costantinopoli ossia o Istanbul
Perché non può essere la capitale perché nella mappa la capitale ha da essere al centro dunque bisogna inventare una nuova città nuova capitale la stessa cosa aveva fatto Carlo quinto
Quando aveva letteralmente inventato Madrid dal centro dell'altipiano iberico Daloui riunificato questo proprio perché il modello che bisogna seguire un modello geometrico passivo
E da dove viene quello questo modello geometrico classico nella disposizione del territorio moderno evidentemente il riflesso sulla faccia della terra
Del progetto del modello cartografico la modernità comincia così e funziona così questo naturalmente nella interpretazione cioè di questo
Geografo che
Fa delle riflessioni che possono essere in qualche modo disinteresse per il ragionamento
Che proponiamo poi finisce secondo te
Domanda dell'intervistatore se il vecchio modello muore disposto il modo non riesce a nascere sta finendo malissimo
Quando Putin entriamo nell'attualità tanto per entrare nel quotidiano altrimenti tutto quello che pensiamo senso rivendica il fatto che l'Ucraina non ha diritto a una completa indipendenza che a suo conta al suo completo territorio
Perché una parte della popolazione parla russo sta ancora pensando reagendo nei termini della statualità classica moderna è questo ragionamento diciamo su una visione
Ottocentesca in parte di puntino non è nuovo questo Genova geografo lo pone questi termini a aggiungendo questi elementi sono propizi
Del del suo mestiere diciamo così lo stessa la è la stessa per la quale Hitler procedette nel mille novecentotrentotto
All'annessione del territorio il tricheco sulla base del fatto che appunto la capacità di manipolazione simbolica manifestata nel linguaggio era la stessa tra la Germania e l'Austria assistiamo alle terribili convulsioni della impostazione moderna in un mondo che moderno non è più domanda le guerre dunque sono antiche perché rispondono a questa logica delle ma per del resto tutto si è lì che proprio la Russia si è una grande e particolarmente nitida costruzione cartografica vediamo ha risposto
Sì fu concepita in senso autenticamente cartografico vale a dire non considerando che i territori sulle mappe apparivano come grandi spazi bianchi erano invece abitati da popolazioni per esempio le popolazioni tartare che nella concezione dell'unificazione del territorio russo non venivano affatto concepito un processo esemplare non certo l'unico pane fatto altri di esempi vediamo
Come possiamo concludere
Questo ragionamento ecco il ragionamento si conclude con una critica alla geopolitica che molto in uso in questo grido anche per cercare di spiegare la grave contraddizione che siamo vivendo
Ecco da
Geografo un giudizio chiede l'intervistatore sulla fortuna odierna della disciplina della geopolitica che fra le altre cose concentra nostra attenzione sulle mappe per le quali sembra utile vera passione una fortuna controversa
Visto che alla geopolitica si imputa il prospettare all'umanità un destino una libertà fortemente limitati dalla definizione interroga territoriale la storia di questa parola Enrique complicata ma cosa pensi
Della sua circolazione attuale la risposta del geografo quella che oggi viene comunicata come geopolitiche banalmente un tentativo
Di spiegare il mondo di chiarire le cose
Chi vi accadono guerre comprese ricorrendo le mappe ma questo vuol dire affidare la spiegazione del mondo alla rappresentazione cartografica che e invece in crisi intendiamoci non punto di vista storico
Ciò è perfettamente plausibile il problema sorge quando si tratta di affrontare problemi che proprio le mappe hanno prodotto che proprio questa logica ha generato naturalmente avrebbero bisogno per essere risolti di un pensiero
Che fuoriesce dal lo schema cartografico al massimo
Se proprio va bene la geopolitica riesce a mettere in campo una descrizione dei processi in atto ma è programmaticamente incapaci ripensamento in termini molto più necessari di una fuoriuscita dall'impasto che oggi vede su fronti opposti da un lato la repertazione del mondo con la storicità delle sue mappe dall'altro l'umanità con i suoi movimenti e le sue aspirazioni
Questa la la conclusione di Franco Farinelli intervistato da Marino Sinibaldi l'incertezza della geografia alcuni temi possono essere interessanti per i ragionamenti e cerchiamo di proporvi in questa rubriche e passiamo un altro tema sempre con un filo acrobatica mentre diciamo tirato tra i temi che vi stiamo segnalando e torniamo ancora a disordine a il perché c'è un intervento che ci riporta ancora sul tema connesso queste questioni i temi di cui si discute nel contesto attuale
E parliamo delle narrazioni complottistica il mondo capovolto
Lo specchio deformato delle narrazioni complottisti e che questa è un'intervista l'intervista con Leonardo Bianchi a cura di Enzo mangimi Leonardo Bianchi classe mille novecentottantasei giornalista blogger di un editor di Baj si tali ha deciso di dedicarsi allo studio delle teorie del complotto
Per mettere ordine deliberative scrive l'intervistatore da questa pratica sono nati un libro che si chiama complotti
Uscito a fine due mila e ventuno per i tipi della minimum fax e una newsletter e con lo stesso titolo con migliaia di lettori
è quasi fisiologico dice bianchi nelle società moderne contemporanee che nei momenti grandi crisi disordine ci sia un fiorire di teorie complottiste il problema vero
Semmai sorge quando sentimenti del potere politico o economico sia proprio di questi tempi e le usano per i propri fini questo è un virgolettato che le prove proposto sotto il titolo
Vediamo qualche passaggio di questa intervista
Uno degli elementi fondamentali che porta alla singolarità cioè complottista come la definisce la mia collega dice nell'intervista o di Weiss
Anna verrà nella diffusione di internet è è dei socialmente quindi la singolarità complottista del nostro tempo non è una novità assoluta perché ci sono stati dal c'erano stati alcuni decenni alleanze fra varie anime del mondo complottista una delle figure chiare di questo fenomeno
Villa Cooper che può essere considerato il padrino del complottismo contemporaneo imprime nella prima metà degli anni Ottanta Cooper
Si avvicina ai circuiti ufologici collabora con una newsletter dell'epoca sul tema e partecipa a vari convegni negli Stati Uniti la sua intuizione fondamentale però è quella di unire le teorie del complotto sugli UFO con quelle politiche sul così detto muovevo nuovo ordine mondiale e sugli illuminati
Dando vita
Cioè quella che oggi gli studiosi chiamano quello che oggi chi scrive si chiamano il super complotto cioè una teoria in grado di assorbire coordinare diverse teorie fino ad allora disperse e usarle per spiegare tutto o quasi
Nel mille novecentonovantuno esce il suo primo e unico libero
E ecco il cavallo pallido il titolo investito una citazione dell'Apocalisse di Giovanni in cui appare la morte
Il libro un tomo di oltre cinquecento pagine di cui la metà scritte da Cuper e perverso una collezione di ritagli riproduce i documenti e altri testi tra cui Barani dei protocolli dei sai di dissi io
In cui però Cuper chiede al lettore di sostituire e Bray con illuminati per travato schivare le accuse di anti Simitis nel testo
Soprattutto alcuni suoi capitoli tra cui armi silenziose per guerre tranquille diventa un vero e proprio punto di riferimento spiega
Lo studioso di complottismo diffondendosi tra varie compra comunità complottisti e anche nelle carceri statunitense dove ancora oggi è uno dei testi più lenti
Cambiamenti tecnologici degli ultimi decenni poi l'arrivo della pandemia cioè un'assoluta mento un evento assolutamente globale hanno accelerato spiega lo studioso
Una tendenza già in atto prodotto un calderone complottista molto denso da cui attingono comunità diverse stesse comunità fino a qualche anno fa non avevano molto in comune se non alcuni punti di contatto ma oggi pur partendo da radici diverse hanno una comunanza di visioni quasi completa ed è questa la deduzione cui appunto
Leonardo Bianchi affida questo suo ragionamento è anche il fatto
Di come sia nata questa unione di questi che Olivier complottiste che poi si nutre spiegato anche anche di filosofie new age inattiva cinismi di cui abbiamo sentito
I n questi anni di
Pandemia si parla anche della questione Clusone e poi si fa anche un ragionamento legato proprio agli ultimi
Periodi diversi partiti movimenti esponenti politici della destra della Destra ufficiale hanno incorporato strumenti strumentalmente la propria proprio programmando propaganda elementi di queste teorie del complotto tenuto in modo eclatante negli Stati Uniti conta Marco Contarp
E non solo lui ma è avvenuto e avviene anche in Europa e in Italia è di solito quando il potere scrive l'autore V USA sdogana questi teorie del complotto finisce male dice lo abbiamo visto con l'assalto al congresso del sei gennaio del due mila ventuno sotto un evento alimentato da varie teorie del complotto da qual è non fino alla cosiddetta Grande Bugia ossia la tesi per cui Trump avrebbe in realtà ha vinto le elezioni Job by sarebbe stato un usurpatore paradossalmente spiega lo stesso assedio diventato oggi oggetto di divieti del complotto e quindi non ci si ferma motivo protesi sono convinti che l'assalto sia stato in realtà organizzato dal presunto di State che spiega
Poi alcune articolazioni di quest'altra
Di quest'altra delirante teoria e e poi spiega questo è un esempio di come le teorie del complotto possono essere usate per deflettere le responsabilità e magari additare attivo Pepoli minimizzando le proprie responsabilità e questo meccanismo che descrive appunto l'autore che abbiamo citato Leonardo Bianchi che autori di questo libro di questa newsletter
E e ha parlato con Enzo Mangini del mondo capovolto lo specchio deformato delle narrazioni complottisti che che entrano nel campo complicato che vi abbiamo descritto anche con e gli altri contenuti ora torniamo a ad altre segnalazioni da dalla rivista che vediamo citato prima sotto il vulcano perché appunto ancora nell'ambito del degli strumenti che possiamo fornire si parla degli strumenti che possono essere utilizzati per leggere
Il contesto attuale e sarà compito degli storici del domani
Cercare di decodificare i tempi che abbiamo vissuto scrive ad esempio Ilaria Gasparri
A pagina ventinove sotto il vulcano è è una rivista che si occupa di narrazioni e idee immaginari appunto che questo è il suo registro ma in termini di in qualche modo di testimonianza di lettura di questi
Mi si può essere interessante anche il suo dei ricordi di Ilaria Gasparri i giorni della primavera del due mila e venti pensavo non avere scordato mai dice ora ricordo soprattutto due cose il resto già si sfalda nella memoria ricordo il silenzio della strada
Che risaltava vicini cui tiro di uccelli invisibile nel silenzio le sirene delle ambulanze il mio cane che si metteva allora a ululare quasi volesse unire la sua voce a quelle di un branco di lupi mi hanno ha detto che è una cosa che i cani fanno spesso ma intanto la risposta primordiale arricchita richiamo sintetico mi dava i brividi in quei momenti curioso che ricordi più intensi che odi quel periodo siano ricordi sonori anche perché
E da quando si possono e maschili nel le mascherine dei luoghi chiusi con l'impressione di sentirci meno mi dicono che è una sensazione condivisa
Non vedere le labbra di chi parla averi nostra a nostra volta bocca naso coperti come si ponesse un filtro alle nostre conversazioni così stato probabilmente non è solo dell'autrice questa sensazione certo e non è che con la bocca che ascoltiamo come sosteneva Epitteto il saggio storico idee ci hanno dato una sola bocca e due orecchi perché dovremmo ascoltare il doppio di quanto
Nata parliamo e poi altri ragionamenti sulla su su questi momenti sulla testimonianza che viene così raccontata di questi Nesi del due mila e venti purché naturalmente si tornerà eh si tornerà morto
Io l'ho detto in apertura abbiamo qualche minuto per segnalare vi in chiusura una testimonianza ancora
Da ha la rivista disordine ed è la testimonianza di Marco Boato intervistato da Marco fonte il sessantotto del professor Andreatta spiega
L'autore dell'intervista del mille novecentosessantotto Marco Boato era il leader del movimento studentesco di Trento particolarmente attivo nella facoltà di Sociologia prima è unica in Italia all'epoca
Dove si svolse l'occupazione più lunga di tutto il paese a contrapporsi ma anche a dialogare con i contestatori c'era Nino Andreatta allora quarantenne
Che con Norberto Bobbio e Marcello Boldrini era membro del comitato ordinatore
In questa intervista di cui vi leggiamo qualche breve passaggio Boato ricorda gli episodi più significativi di quella stagione fasi successive anche quando incontrò di nuovo quel professore così originale
In Parlamento questa volta e fino al quindici nel dicembre del mille novecento novantanove quando Andrea Andreatta fu colpito dall'infarto che privo che ci privo per sempre della sua voce il ventisei marzo è stato il quindicesimo anniversario della sua morte ricordato con questa testimonianza in questa
Riviste che tra l'altro poi riporta anche l'intervento che pronunciò
Alla Camera dei deputati il dodici luglio del mille e novecento novantacinque nelle vesti di capogruppo dei popolari dopo il massacro di se va bene se la strage più grave in Europa dalla Seconda guerra mondiale
Una lezione dice l'autore che vale anche per
L'oggi e questo testo lo ritrovate sulla rivista are lama anche nell'archivio di radio radicale domanda quando lo ha conosciuto Andreatta risposta di Marco Boato conosciuto il professor Beniamino Mino Andreatta
Nell'anno accademico mille novecentosessantaquattro sessantacinque il secondo corso di laurea sì sociologia Trento istituto superiore di scienze sociali a Trento con l'allora unica Laurentiu Sociologia
L'Italia era stato fondato nel mille novecentosessantadue era un grande amico e collaboratore dell'allora Presidente della Provincia autonoma non Bruno Kessler promotore di sociologia
Oltre che consigliere economico del presidente del Consiglio Aldo Moro allora capo del governo di centrosinistra ed era titolare del corso di Economia due che venendo dopo il corso di Economia uno il primo anno era di fatto un insegnamento di politica economica e poi Boato ricorda che Andreatta era un ottimo docente aperto al dialogo con gli studenti
Poi la sua testimonianza essendo all'inizio della della storia del corso di laurea in Sociologia consulenti eravamo molto pochi io avevo numero di matricola duecentocinquanta ricordo Boato quindi
Le lezioni non aveva un'impronta cattedra antica frontale ma erano prevalentemente di tipo
Seminariale ricorda questo contesto
E più avanti che approccio avuto Andrea Andreatta verso il movimento del sessantotto risponde Boato quando è cominciata emerge il movimento di corsi di contestazione del mille novecentosessantotto in una prima
Fase Andreatta è stato molto critico
Lo fece anche in una trasmissione televisiva della RAI allora con un unico canale quindi molto vista del febbraio del mille novecentosessantotto diretto a Del Piero Pratesi
A cui partecipò come docente io ricorda Boato come studente alla trasmissione subito dopo ripresa in prima pagina pubblicata integralmente dal settimanale cattolico sette giorni
Parteciparono numerosi docenti studenti di diversa estrazione politica quella coesione Andriotta sì Andreotti Andreatta
Si contrappose frontalmente alle posizioni espresse dal movimento studentesco nei mesi successivi però cambio progressivamente atteggiamento dopo oltre due mesi di occupazione di Sociologia
Da parte del movimento studentesco di Trento favorito il dialogo la soluzione positiva di quell'occupazione della qualità di membro del comitato ordinatore di sociologia di cui faceva parte appunto insieme Abbot più Boldrini che lo precedeva fu fui io dice il boato a dialogare con loro tre in rappresentanza di tutti gli studenti del movimento
Che affollano una grande aula dove si svolgeva questo confronto terminato con un comune Cordoba rispetto alle nostre rivendicazioni accordo che dopo pochi giorni porto alla conclusione della occupazione alla ripresa delle elezioni dopo qualche mese
Nel luglio del mille novecentosessantotto si tenne una nuova grande
Assemblea di docenti e studenti del corso nella quale viene vengono presentati i nuovi professori assistenti che comitato ordinatore aveva deciso di chiamare a insegnare Sociologia attraverso un forte rinnovamento del corpo docente
Cosa possibile per il carattere libero dell'Istituto di Trento poi divenuto università nel settantadue di cui divenne e primo rettore Paolo Prodi storico e fratello maggiore di Romano nel corso di quell'assemblea Andreatta che aveva una corporatura imponente a un certo punto saltò in piedi sopra la cattedrale sanno anche fortemente il tono della voce non si trattò tuttavia di una esibizione estemporanea contro gli studenti come a volte viene tramandato
Da una sorta di leggenda metropolitana bensì di una sua forte contrapposizione nei confronti di un docente dissenziente come più volte ha testimoniato puntualmente essendo stato presente alla scena il direttore amministrativo di allora Tarcisio Andreolli poi divenuto presidente la Regione Trento
Trentino Alto Adige sushi successivamente che senatori in quella fase di rapporto di Andreatta contro gli studenti non era più conflittuale come lo era stato all'inizio questo è un al passaggio di questa
Lunga intervista alta con Marco Boato
Che vi abbiamo segnalato anche per ricordare ricordare Andreatta da disordine a lei il numero uno di questa non viviamo segnalato anche sotto il vulcano diretto da Marino Sinibaldi ci fermiamo anche per questa settimana
Evitiamo appuntamento alla prossima volta