"Governare lo sviluppo: i mass media" Festa dell'Unità

Dibattito
Il cui tema è governare lo sviluppo i mass media
Partecipano al dibattito
Vincenzo vita
Responsabile del ritardo mondo tori informazione del Partito di Unità proletaria
Walter Veltroni responsabile del settore informazione del PC
Il dottor Giampiero Orsello vice presidente della RAI TV l'onorevole Franco Tempestini
Responsabile del settore informazione del PSI l'onorevole Andrea Borri
Capogruppo della DC nella precedente commissione di vigilanza sulla RAI TV il tema governare lo sviluppo
I mass media
Lo proponiamo come grande questione della società moderna e del suo futuro
I nuovi mezzi di comunicazione di massa per quello che già oggi sono per l'influenza che esercitano nella formazione dell'opinione pubblica
Per l'incidenza che hanno sui problemi dello sviluppo di società
Avanzate
E per quello che per il peso
Crescente che avranno in un futuro che ormai si annuncia molto vicino a noi
è una discussione che poi investire sia ai massimi sistemi che può affrontare gli scenari di un futuro che ormai si avvicina dall'avvento dei satelliti alla ampliarsi dell'uso nella produzione NI mezzi di comunicazione della telematica cioè questa mostra
In questo festival sull'uomo e il computer che semplificare le nuove applicazioni
Io non voglio limitare il tema però agli interlocutori anche per facilitare il dibattito vorrei proporre almeno come inizio una questione noi crediamo in un paese che in Europa a
Il più vasto sistema delle ecco la cosa che si potrebbe invitare che coloro che girano dietro il
Potessero girare senza fare molta confusione
Noi siamo il paese che in Europa il più vasto numero di canali televisivi ogni sera con il telecomando si può passare e scegliere non solo tre canali della RAI pubblica ma anche diversi canali privati
Siamo un Paese che ha una legge che è in regola la funzione del servizio pubblico radiotelevisivo la Rai
Una legge del settantacinque che sottoponeva il la RAI al controllo del Parlamento una legge che alcuni considerano ormai invecchiata necessaria di superamento
E una Rai che sente ogni giorno di più il peso della concorrenza dei privati
Una grossa azienda circa tredici mila dipendenti
Con un peso non irrilevante
Per certe fasce di occupazione a Roma
Per i rapporti con il cinema il cinema stesso italiano
Avrebbe ancora meno scarse possibilità di sviluppo se non si fosse venuto a costruire un rapporto con la RAI negli ultimi tempio
E pur una RAI che ha tra pubblicità e canone un Bilancio che supera i mille miliardi e pur tuttavia che risente che vive momenti di forte crisi
Ecco questa è la prima questione governare lo sviluppo ma governare la RAI come il Parlamento che ha iniziato la nuova legislatura devi ancora insediare la nuova Commissione parlamentare di vigilanza la nuova Commissione parlamentare di vigilanza avrà il problema
Di rinnovare il consiglio di amministrazione che giunto alla fine del suo mandato e tre membri di questo consiglio di amministrazione sono diventati parlamentari
Seconda questione
In Italia abbiamo un sistema di emittenti private
Non tutte uguali tra di loro
Che ha ha subito un'evoluzione enorme in tutti questi anni
Fino a delineare il prevalere l'emergere di alcune pochissime retti nazionali
è un sistema questo dell'emittenza privata che non ha ancora una legge che la regolamenti
Per cui siamo in realtà Viviani in un sistema misto a presenza pubblica e privata senza che vi siano norme di legge in India che e diano certezza di diritto a tutti gli operatori
Ecco queste sono
Due grandi questioni ruolo della RAI quale regolamentazione per l'emittenza privata vorrei ricordare che l'emittenza privata avuto soprattutto negli ultimi tre quattro anni un'influenza decisiva
Nel avvicinare il volume degli investimenti pubblicitari in Italia alla media dei Paesi dell'OCSE dei Paesi europei non siano ancora quei livelli però vi è stato un accredito
Questa aumento è stato determinato soprattutto da lì dalla dinamica dell'emittenza privata ma gran parte di questo flusso pubblicitario si concentra su poche reti nazionali una dove
Producendo dei forti fenomeni di concentrazione aprendo un inquietante problema
Che una norma che dice per la RAI per cui ogni anno la Commissione parlamentare di vigilanza sentite le varie parti in causa stabilisce il tetto massimo di pubblicità che la RAI può raccogliere però non sottrarre risorse alla carta stampata
Considerando la Corte costituzionale la sopravvivenza alla vitalità economica della carta stampata uno degli elementi cardini
Per realizzare il principio costituzionale della libertà di informazione questa regolare scardinata
E quindi si pongono problemi non solo di norme astratte ma anche di problemi molto concreti ecco su queste questioni agli interlocutori chiedendo possibilmente almeno interventi rapidi dieci minuti non oltre il quarto d'ora comunque anche se mai per fare più interventi per lasciare anche al pubblico tra cui vedo autorevoli rappresentanti del mondo delle televisioni la possibilità di intervenire su queste questioni
Credo che sia doveroso partire da Walter Veltroni la posizione del PC come si esprime
Gli assegni
Ha raggiunto la vorrei ricordare Enzo consigliere
Visto momenti quale
L'indicazione
Non c'è il rischio è riassumibile in una parola d'ordine
E cioè diciamo egli
Intelligente il mondo
Lire
Il professore amico
Il suo è un elemento di battaglia politica e culturale
Rispetto ad una tendenza che invece si è affermata compiutamente nel corso di questi anni la storia del nostro Paese nella storia dei comportamenti
Che nella storia concreta bene singole realtà chi all'interno del sistema audiovisivo della nostra industria culturale hanno operato nel corso di questi
Noi abbiamo vissuto una fase nella quale si sono intrecciati due comportamenti apparentemente contraddittori ma poi nella sostanza coincidenti
Che hanno dimostrato mi si consenta dirlo
Che il modo in cui
Dalle forze politiche di maggioranza hanno guardato a questo problema che è uno dei grandi temi nuovi proposti dallo sviluppo della società proposti dallo scenario dalla società futura che abbiamo da costruire davanti a noi
Ecco di fronte a questo tema di fronte alla sua novità la sua complessità agli ammodernamenti esso richiedeva nelle forze politiche nella loro cultura
In realtà si è dimostrata da parte delle forze di maggioranza mi si consenta di dall'altra parte dibattiti servono anche per confrontarci sulle rispettive posizioni
Si è determinata una sorta di vecchiezza di arretratezza di miopia
E cioè l'esatto contrario di nella modernità anzi è molto parlato nel corso di questi anni la modernità non è
Diciamo una semplice questione di immagine o una semplice adesione guardi proposti dalle
Novità dello scenario tecnologico non la modernità e la capace negare la capacità di interpretare di guidare di governare lo sviluppo e la società e di governarlo tanto più in uno di questi in un campo come questo che svolge nella società italiana già oggi coinvolgerà ancora di più nel futuro un ruolo una funzione importantissima non solo determina gli orientamenti culturali consumo nel determinare la possibilità per i cittadini di essere informati ma anche sul piano dell'occupazione sul piano delle grandi tendenze produttive scorre se si dovesse riguardare allora assenza di capacità di governo che ha presieduto a questa fase recente della nostra storia ci sarebbe da essere preoccupati di fronte a ciò che invece sul piano del governo cioè della decisione della scelta dell'edificazione della capacità di selezionare di guidare le scelte si potrà e si dovrà fare quando le reti telematiche saranno compiutamente affermate nel nostro Paese si sono intrecciate ricevuti due fenomeni questo nuovo governo prodotto una pertinenza di un'altra agenzia durante delle forze politiche di acquisto
Settore hanno adoperato prestate parte del loro impegno
E dall'altra parte però una tendenza ad una sorta di occupazione del potere
Io vorrei porre questa questione che è questione annosa qualche volta si è discusso non tanto e non solo nei termini di un legittima rivolta morale nei confronti della pratica dominante
Della occupazione del potere ma quanto scegliere un'altra ottica anche quella della possibilità in aziende che svolgono una funzione particolare peculiare decisiva nella produzione culturale come sono le aziende che si occupano di radio televisioni in particolare il servizio pubblico che in essa opera ecco la possibilità e la capacità che queste aziende funzionino secondo la loro natura di aziende nella misura in cui esiste invece un controllo per rigido da parte delle forze politiche talvolta esercitate lentamente troppo pensarci esercitato con qualche mediazione
Cosa che accade portato lo abbiamo visto le conseguenze che noi abbiamo proposto sul piano dello Stato dalla situazione del servizio
Io ritengo che sia rischiano con molta sincerità dopo otto anni ancora non si sia approvata una legge di regolamentazione del sistema dell'emittenza aprile
Che ancora oggi ci sia una legge di riforma della RAI sulla quale ci siamo impegnati nel nostro convegno di Rutelli abbiamo trovato importanti concordanze anche da parte di degli esponenti dei partiti che sono intervenuti una legge di riforma che è stata concepita nei tempi in cui la RAI era monopolio che oggi invece Monopoli perché l'assenza di un piano organico per lo sviluppo tra telematica la situazione nella quale viene versa la legge sull'editoria tutto questo ha determinato punto questo caso dentro al quale hanno pagato prezzi in molti credo che nessuno possa da questo punto di vista sentirsi al riparo a sentirsi protetto nessuno ha potuto scorgere il proprio valore alla propria funzione a prescindere dagli obiettivi che muovessero messa in condizioni di sicurezza ma ad una condizione di costante incertezza che rende impossibile Kenzo interloquisco appunto abbia trend di sviluppo definiti mantecati garantiti
E dentro questo è maturata ed è cresciuto per effetto di questo duplice atteggiamento quella che abbiamo chiamato la crisi vera
E l'abbiamo chiamata così perché sentiamo tutto interno problema del destino del servizio pubblico perché sentiamo oggi
Le forze politiche la cultura italiana deve guardare Nomentana deve capire che cosa significa pensare ad un sistema di comunicazione di massa militante che abbia un nuovo centro una presenza pubblica forte e qualificata competitiva autonoma in grado di rappresentare il volano di uno sviluppo una difesa della nostra industria culturale e anche dei nostri apparati produttivi del settore la crisi Dario che è una crisi
Abbastanza evidente non bastano solo i dati d'ascolto che sono di fronte agli occhi di tutti ma ci sono tendenze più preoccupante
C'era complessiva tentazioni ancora bene gli stipendi delle televisioni private secondo una logica che poi porta all'omologazione dell'offerta televisiva indistintamente che
C'è una tendenza Total conta più manifesta talaltra meno ad una sorta di utilizzazione di parte
Il servizio pubblico radiotelevisivo c'è una difficoltà della a legittimarsi pienamente come servizio e quindi a motivare fino in fondo tutti i legamenti inseriamo il servizio pubblico spetta al rapporto con i cittadini
Allora la denuncia che noi abbiamo proposto in termini non propagandistici in termini di ragionamento politico
Interventi lavoro da fare tutti insieme per capire cosa bisogna fare
è un'indicazione che tende a porre oggi con le sue dimensioni o potrei citare quello che dice non comunista ma direttore generale della RAI che ha detto nel consiglio di amministrazione prevedendo insieme a questi dati che prima richiamavo anche nell'ottantaquattro Ranzato passivo centonovantanove miliardi trecentotrenta e l'ottantacinque queste previsioni potrebbero essere suscettibili di un aumento del cinquanta sessanta per cento
Il rischio venga può avere anche sposta il rischio quali sono esposti i lavoratori dell'azienda è un rischio forte noi sappiamo che nel sistema delle comunicazioni ogniqualvolta c'è una debolezza a questa debolezza può corrispondere diciamo una maggiore
Capacità d'impresa del controllo politico della risposta politica alla debolezza della garanzia la protezione dobbiamo invece fare l'operazione diverse voci ricitiamo abbiamo detto chi assiste dalla morte indiretta perché riteniamo che sia necessario l'esatto opposto sia necessario spostare la RAI nella condizione marginale ancora sperimentata nel corso di queste settimane basta leggere i palinsesti del mese di novembre per avere diciamo una qualche preoccupazione sul destino dalla concorrenza di audience che si è determinata una posizione marginale voglio dire non perché la RAI diciamo questa collocazione abbia nel mercato televisivo ma perché sul piano delle idee sul piano delle scelte produttive sul piano della capacità d'iniziativa credo si debba fare un'operazione per la quale si portava avanti al centro la si riconvoca
Come appunto ripeto volano per la ripresa del nostro industria culturale per fare questo naturalmente c'è bisogno di capire che una fase si è chiusa
Noi lo ripetiamo anche io ringrazio della presenza tutti gli esponenti dei partiti in particolare la presenza della Democrazia Cristiana che si configura come la prima occasione di dialogo dopo il voto del ventisei di giugno ecco io non vorrei che nessuno pensasse di ritorno il ventisei di giugno le cose possono tornare com'erano
O tutti quanti insieme e le condizioni per fare questo ci sono non ci possono essere ci sono pensiero e analisi e sono andati avanti né i singoli partiti che possono consentire oggi trovare qualche proprio compiute unitario oggi noi ragioniamo punto su un processo chissà la capacità di governo e quindi le scelte di riforma che io mi permetto di dire
Per il provenire sulla base di un disegno unitario quasi a nuovi oggi tornassimo a spezzettare facilissimo la riforma replicando alle fondazioni private poi Secondo veloce magari contrapposte la riduzione da riformare eccetera eccetera eccetera
Ma noi oggi possiamo e dobbiamo lavorare perché insieme all'impegno legislativo sul quale anche Presidente del Consiglio
Nel discorso alla Camera ha assunto alcuni impegni assieme a questo si sposi una capacità di avete una indicazione netta appena sganciata dal controllo dei partiti per formare è questa questione sulla quale credo in questa sede dobbiamo dare qualche risposta a tutti quanti per formare i tempi rapidi un consiglio di amministrazione
Per il quale ogni rinvio dico che impedisce all'azienda di essere compiutamente nelle condizioni di esercitare la sua funzione in questa fase delicate particolare dalla sua storia
Un consiglio di amministrazione che per meccanismi di nomina e per competenza autonomia e capacità nei singoli rappresentanti possano già essere indicare un'inversione di tendenza un'invenzione che possa presiedere allora che sceglie di aprire un altro va d'altra parte mi pare una comunità una entrata questa strada la strada la ripresa produttiva la strada dell'abbandono degli sprechi la strada del superamento dell'assoluta contrapposizione delle reti
La strada previsti sicuramente si ritrova in senso vincolare valutazione informazione televisiva che sia al passo con i tempi e che non ritenga gli schiavi gli spettri del passato ecco sigla riesce a fare tutto questo o meglio se le forze politiche
Hanno il giusto rispetto che non significa de lega significa che chi è incaricato di guidare un'azienda a tutti i livelli nel consiglio di amministrazione in una rete o in una testata deve operare operare nella pienezza della sua responsabilità
Coerentemente con gli indirizzi generali proposti alla natura del servizio pubblico ma poi deve operare deve lavorare nessuno si deve sentire protetto perché appartiene a questo a quella famiglia politica perché un'azienda deve funzionare secondo le sue dinamiche secondo le sue esigenze secondo le sue secondo i compiti che adesso vengono assegnati noi insistiamo su questo e concludo perché credo che noi dobbiamo porre con molta forza la questione del futuro delle prospettive
Consiglio d'amministrazione abbiamo detto Commissione parlamentare di vigilanza noi riteniamo ancora oggi che sarebbe importante un segno di novità in segno di rinnovamento in questo campo
Che Muti in qualche modo le caratteristiche esercitata nel corso di questi anni dalla commissione che consenta anche una direzione in più sganciata diciamo dal dalle funzioni appunto di controllo diretto ma oltre a questo c'è da pensare alle prospettive c'è da pensare al fatto che il nostro Paese rischia di trasformarsi nella gerarchia mondiale del sistema delle comunicazioni rischia di trasformarsi e di assumere una funzione di terminale invece che quella che a nostro avviso deve assumere che quella di grande produttore già oggi noi siamo inondati di telefilm americani sui quali diciamo non si tratta di assumere nessun atteggiamento moralistico ce ne sono di stupendi di straordinarie tutti noi li vediamo
Con grande passione siamo inondati di cartoni animati giapponesi di telenovelas brasiliani e chi più ne ha più ne metta è la realtà lo si voglia o no è che questo Paese
Non è in grado allo stato delle cose di produrre e di distribuire la sua cultura la sua storia ciò che ha dentro di sé
Noi per tutti i decenni passati siamo stati all'avanguardia nella produzione culturale mondiale oggi tendiamo a essere ridotti in una dimensione subalterna minoritaria di terminale la crisi dell'industria discografica giacché i in media tendono sempre di più ad integrarsi in un con l'altro la crisi dell'industria discografica la situazione di abbandono del cinema
Sono segni che oggi noi siamo in grado di ripensare la filosofia della presenza pubblica non come zona di protezione non come zona priva delle reti di caduta ma come una capacità di superare la dimensione assistenziale di navigare secondo le prospettive proprie
Della competizione che anche il mercato propone ma con il mantenimento delle sue prerogative delusi delle sue finalità di servizio pubblico oppure il rischio è appunto un rapido declino dell'azienda
E noi questo vogliamo evitare e per questo questa sera possiamo ragionevolmente fare qualche passo in avanti io concludo dicendo
Che su questa questione delle comunicazioni di massa abbiamo avuto nel corso dei mesi passati degli atti già degli anni passati degli atteggiamenti spesso molto divaricati
Questa divaricazione ha delle ragioni
Politiche culturali essa si è esercitata sul piano del giudizio sullo sviluppo degli atteggiamenti di ogni singolo partito
Io credo che oggi ci siano però le condizioni per le quali in primo luogo a sinistra con tutte le forze democratiche interessate davvero la salvaguardia del servizio pubblico o meglio la salvaguardia un termine neutro statico al rilancio la riapertura di una prospettiva per il sesso oggi o si riapre un dialogo e un confronto tra tutte le forze di sinistra e le forze democratiche oppure il rischio è che essi riprovo chi si di determini in quella diaspora di atteggiamenti che invece su questa questione non si può avere noi confermiamo quello che Berlinguer ha detto al comitato centrale
Noi consideriamo le questioni delle comunicazioni di massa come grande questione istituzionale come questione che travalica il rapporto tra maggioranza e minoranza come questione che deve essere affrontata nel confronto di tutte le forze politiche
Un mondo sulla base della sua collocazione parlamentare
Io credo che noi oggi siamo in condizione poi nel corso discussione potremmo entrare anche più nel merito avendo fatto un po'da
Una vespa cardiaci mi toccava anche diciamo di delineare in qualche modo
Lo scenario complessivo delle proposte delle indicazioni e delle preoccupazioni che non manifestiamo io credo che noi oggi siamo nelle condizioni di riaprire questo cammino naturalmente occorre che ciascuno per la sua parte e noi abbiamo denunciato quelli che ci sembrano gli errori e i limiti di vecchiezza di integralismo di di di occupazione del potere che abbiamo riscontrato negli atteggiamenti degli altri io credo che la riapertura di questo cammino sia la condizione attraverso la quale lui attraverso un'iniziativa nei confronti della RAI iniziativa nei confronti delle private il ripristino di una filosofia generale che guardi anche al futuro delle al futuro delle reti telematiche
Riusciamo a fare un'operazione per la quale garantiamo al sistema delle comunicazioni di massa lo sviluppo democratico che credo sia nell'interesse di ciascuno di noi
Vuole
Vigilanza e
Rettore
Di ruolo
La regia
Sia
Direzione della RAI il quesito che facciamo di questa RAI che facciamo per quanto concerne le emittenti private
Inquadrare il tema che ci sta a cuore più da vicino RAI televisioni private sviluppo del sistema radiotelevisivo del nostro Paese
In un contesto di carattere più generale per dire che anche l'Italia sta vivendo un processo di tumultuosa trasformazione in questo settore
Che vede un fatto di rilevanza straordinaria cioè il passaggio dalla logica della informazione a tempo differito propria della stampa alla informazioni in tempo reale
Tutti non ci rendiamo conto di che tipo di trasformazione quello che stiamo vivendo in questi anni
Sorgono anche dei problemi di tipo politico
Difendere il ruolo della persona
Sviluppare la capacità di critiche ed è reale partecipazione di fronte a questo tipo di informazione e soprattutto anche un altro tipo di avvertimento
Non si può disciplinare questa materia con interventi rigidi che credo cioè delle istituzioni ferme ma occorre sapere seguire e assecondare dei processi di sviluppo che vanno avanti con una rapidità eccezionale
Tutti i Paesi occidentali a tecnologia a tecnologia avanzata stanno vivendo questa esperienza con delle caratteristiche di fondo abbastanza comuni
Abbiamo la proliferazione tecnica dei canali sia quelli dei grandi sistemi quelli tradizionali delle antenne il campo il satellite sia i piccoli sistemi quelli di tipo domestico di gruppo
In Giappone sono stati prodotti se ricordo esattamente dodici milioni nell'ottantadue di videoregistratori
Abbiamo la moltiplicazione dei soggetti che agiscono in questo campo con i soggetti pubblici che estendono il loro intervento
Anche in altri campi come quelli seppelliti e con l'intervento massiccio dei operatori privati non solo a livello locale ma anche a livello talvolta regionale spesso regionale talvolta anche nazionale o super nazionale come il caso etere Lussemburgo
Abbiamo poi
La un altro fenomeno che è molto importante su cui spesso si non si pone l'accento sufficienza che quello con me sulla proliferazione del di qui del sistema della penuria sempre crescente di programmi per cui il vero problema alla fine
Diventa che cosa mette in questi in questi televisori però in crisi o meglio accanto anche al problema del controllo dei televisori
Abbiamo poi l'incremento vertiginoso degli investimenti e coprodotta positiva
Perché spesso si è portati a valutare questo fenomeno in espansione essendo un atteggiamento prudenziale mi sembra anche opportuno introdurre questa nota positiva
E per quanto riguarda l'utente le persona persona costituisce nella possibilità di gestirsi in prospettiva la propria informazione il proprio intrattenimento penso per esempio videoregistratori senza subire palinsesti
E imposti meccanicamente ma creando se il proprio programma di ascolto e questo mi sembra che sia un fatto di progresso piuttosto importante
Bene se questi sono gli elementi di un fondo che caratterizzano la situazione in tutti i Paesi a tecnologia avanzata
L'Italia ovviamente come noi sappiamo vive di questa esperienza ma assume caratteristiche peculiari e particolari
Partiamo dalla legge di riforma del settantacinque
Che
A secondo me un significato molto importante e che non va sottovalutato è stato fosse l'unica esperienza del controllo parlamentare del servizio pubblico radiotelevisivo
Ora voi sapete che in Francia con il governo socialista di Mitterrand le polemiche sono molto violenti e forti proprio perché il sistema pubblico radiotelevisivo
Dipende dall'esecutivo sia pure con alcune forme di garanzia introdotte ma vince ancora il sistema classico tradizionale del controllo da parte del governo nei confronti di sistema pubblico radiotelevisivo
L'Italia dei settantacinque ha compiuto questo passo
Che è importante nella scrittura merito del mio partito ma anche il mio partito ha contribuito a questo passaggio di una certa rilevanza
Questa legge settantacinque però conteneva in radice alcune delle germi che hanno poi introdotto alcuni elementi di ed esclusione pesanti nel sistema quando parliamo di lottizzazione e tutti siamo sinceri detengono nel deprecare il sistema della lottizzazione delle invadenza dei partiti dobbiamo però riconoscere anche apertamente
Che nella legge del settantacinque nel momento in cui essi disciplinavano diverse reti e testate
Con autonomia
E quindi si immaginava un pluralismo di orientamento politico all'interno politico culturale all'interno dello stesso servizio radiotelevisivo si ponevano le premesse quanto meno di una lottizzazione Terrare per influenza
Beh questo dev'essere consapevoli tutti quanti perché se la polemica deve essere una polemica volti al superamento di certe situazioni dobbiamo anche capire quali sono stati precedente che hanno approntato a questa situazione
Io ho sparso su tanti altri argomenti ma
E intorno ecco solo uno
Argomento che mi sembra abbastanza importante affrontare in questo momento
Come superare la crisi della RAI
A mio giudizio c'è ci dovrebbe essere da parte delle forze politiche
E da parte della dirigenza rari
Un atteggiamento
Che
Mutti il
Concetto di pluralismo all'interno dell'azienda che ormai non ha più senso per recuperare incontro formalismo dell'intero sistema radiotelevisivo dell'intero sistema radiotelevisivo misto cioè nel momento in cui il sistema radiotelevisivo si va aprendo con più voci non ha più senso conservare un pluralismo all'interno dell'azienda servizio radio pubblica servizio pubblico radiotelevisivo
Occorre cioè trovare una filosofia unitaria comportamento unitario del servizio pubblico
Ma credetemi è uno sforzo di maturazione che coinvolge anche cambiamenti di mentalità anche da parte degli operatori dell'informazione
Pro che io ritengo per esempio
Che non sia un informazione di secondo grado l'informazione più attenta a riferire i fatti che non è interpretarli più attenta cioè a spie a spiegare quello che avviene che riguardano le proprie interpretazioni personali
Questo anzi direi che è una conquista progressiva che occorre fare
E c'è anche un'impostazione politica se mi permettete lo dico con un piccolo accenno polemico ma volutamente di stimolo in questa sede la festa dell'Unità blog e molto spesso si è concepito l'impegno professionale in questo caso dell'informazione come impegno del militante nel senso che la militanza politica doveva esprimersi in tutti i campi compreso il campo dell'informazione per molto tempo abbiamo vissuto anche con questa impostazione
Per cui io ritiro sul piano della professionalità può segni prova quindi il servizio ai cittadini può significare a mio giudizio una conquista di democrazia di tolleranza e di rispetto delle tue posizioni
E in questo modo può svilupparsi un servizio pubblico
Che via voce a tutte gli orientamenti politici e culturali ma sia espressione giunto unico modo d'intendere il servizio pubblico nel contesto del sistema radiotelevisivo misto
Che cosa gruppo se proseguire su questo implica l'uso
Grazie allora che cosa che cosa fare
Io credo che innanzitutto sia un fatto positivo
Che
Il problema della regolamentazione del sistema
Radio televisivo sia stato introdotto per la prima volta in un programma di governo qualche nel governo Craxi il programma di governo Craxi contenuto per la prima volta l'impegno di affrontare questa materia
Sulle linee della riforma
Io credo che dovremmo avere fermi alcuni punti in primo luogo il sistema va affrontato nella sua globalità
Non avrebbe senso veramente disciplinare l'attività delle private lasciando la RAI così come
Il problema va affrontato con un'ottica unitaria possibilmente ponendo sin dal punto di vista del cittadino-utente con questa impostazione
Che tutta la materia a rilevanza pubblica
Nel senso che anche il privato che non va contrapposto meccanicamente al pubblico a rilevanza pubblica ci sono alcune materie che vanno disciplinate in modo unitario per l'intero complesso dell'emittenza radiotelevisiva al nudo al problema del appello dello dello dell'audience infantile per esempio il problema dei diritti individuali dei cittadini di fronte nei confronti dell'informazione allude problemi anche degli spazi pubblicitari
Naturalmente pubblico e privato avranno colori diversi e noi siamo per la centralità del servizio pubblico che vogliamo ribadire nuovi come formula ritualmente ripetuta ma come concetto
Basilare per una riforma
Complessiva del sistema siamo per l'attuazione dei dettati della corte costituzionale che assegna al servizio pubblico
Il ruolo centrale nella nel sistema integrato da presenze private nell'ambito locale
Siamo favorevoli a collegamenti fra l'emittenza e private per consentire l'emittenze private di avere dimensioni e territoriali e sostegni economici adeguati a consentirle indipendenza la necessaria indipendenza probabilmente il vero nodo da sciogliere tra le forze politiche sta nel nella capacità di individuare che tipo di presenza privata
Accettare a fianco del servizio pubblico oggi l'evoluzione della sistema privato partito da emittenti locale sull'onda del pluralismo e della libertà di antenna è andato progressivamente in carenza di interventi legislativi evolvendosi verso forme di oligopolio
Credo che siano due i modelli e che oggi sono presenti sul campo
Abbiamo quello che con un termine forse più appropriato anziché avete si dovrebbe chiamare il broadcasting c'è un'unica centrale di trasmissione contanti terminali sul territorio nazionale
Che soltanto di volume sono secondo le emittenti private ma in realtà sono appunto terminale di un unico centro di trasmissione e abbiamo invece una serie di emittenti
Locali collegate tra di loro attraverso una rete che fornisce loro servizi cioè trasmissioni per alcune ore della giornata
Ora credo che
Sì la seconda
Secondo tipo di organizzazione della presenza privata nel settore sia quella più conforme ai dettati della corte costituzionale
Questa seconda impostazione consente alle emittenti di rimanere emittenti autonome collegate con una realtà locale
E quindi di contribuire ad arricchire con Bucci indipendenti ecco il complesso della informazione dell'intrattenimento radiotelevisivo
Questo credo che sia uno dei nodi principali da affrontare ma forse l'ostacolo maggiore il o meglio più che l'ostacolo l'argomento di maggiore rilevanza e quello della pubblicità
Oggi il sistema è un sistema ovviamente sbilanciato perché è stato impostato in un periodo antecedente alla all'ingresso delle televisioni private
Ed è un sistema che pone dei vincoli e dei limiti alla RAI
Per salvaguardare gli interessi della stampa soprattutto e quindi pone un tetto alla RAI io credo che in questo campo
Non avrebbe probabilmente senso liberalizzare completamente
L'accesso alla pubblicità tra RAI emittenza privata poiché ai emittenze private devono conservare fisionomie ruoli diversi
Ha più senso
Probabilmente introdurre un tetto anche per l'emittenza privata
Magari di tipo flessibile da affidare a nella gestione del bunga determinazione a cui gli organismi di quelle autorità di controllo dell'intero sistema radiotelevisivo che la nuova legge di riforma dovrà prevedeva è ovvio infatti che la nuova legge di riforma non può più basarsi sulla commissione di vigilanza non solo perché la commissione vigilanza competenza sulla RAI e quindi non sull'intero sistema
Ma perché non è sufficiente un a mio giudizio un semplice aggancio parlamentare occorre trovare delle forme di autorità e di controllo che sovrintendono intero sistema magari anche di tipo differenziato un controllo di tipo prodotti consenso generale è un controllo anche di tipo tecnico sull'assegnazione delle frequenze
Su questi temi ecco la discuterà per
Però a mio giudizio ha fatto bene Veltroni a richiamare il fatto che questa materia è una materia di rilievo istituisco stazionale
Poiché si tratta di stabilire delle regole del gioco su un settore così importante come la comunicazione su un tema di questo genere interessi politici anche economici in gioco sono in sono notevoli mi sembra di riscontrare però che non esiste eppure quella grande differenziazione di posizioni tra le forze politiche che possa impedire di giungere in tempi ragionevoli ad una soluzione del problema
Io non sono tanto favorevole a una cosiddetta legge ponte che affronti soltanto alcuni dei problemi sono favorevole invece una legge quadro che si limiti a delineare i contenuti di fondo
Della nuova disciplina con la necessaria duttili tanta perché come dicevo all'inizio intervenire in questa materia in modo minuzioso elenco sarebbe un enorme poiché la realtà sopra avanzerebbe velocemente
Gli interventi del legislatore
Apporre basso profonda Vincenzo vita nella segreteria del Partito di unità
Siamo convinti non si sente
Ci sono tensioni
Siamo convinti che
Il problema dei mezzi di comunicazione di massa
Sia divenuto dal tempo uno dei punti cruciali della l'intera fase politica
Forse vale la pena io credo utilizzare queste sedi di confronto però per andare un po'più avanti rispetto alle riflessioni che già in tante occasioni si sono fatte
Proprio perché la fase che poi concretamente oggi stiamo vivendo è la fase di passaggio decisiva stiamo sostanzialmente io credo nel momento con sale di passaggio verso un sistema un altro dell'intero comparto comunicativo
Siamo in una fase di giungla come spesso si dice anche ormai da tante parti
In una fase di giungla colpevole perché a questa fase non c'ha portato il caso ma c'hanno portato responsabilità politiche precise
Molto chiare che tra l'altro sarebbe anche interessante per fossero per quello che sono state poi anche in queste occasioni cioè i governi che si sono succeduti in particolare la politica che poi di fatto è stata condotta dalle forze di maggioranza ha portato alla situazione di caos attuale dell'intero sistema comunicativo e questo è il punto di partenza
Prescindere da questo dato
Io credo non ci sa fare passo a passi avanti
Cosa significa che stiamo per decidere se l'intero sistema comunicativo nei prossimi anni in Italia sarà un sistema definitivamente privatizzato al di là delle regole giuridiche che sappiamo contano ma poi in ultima istanza contano le regole di mercato le regole economiche
Ho quindi un sistema completamente privatizzato o è un sistema diverso
Ecco peculiare grazie anche all'esperienza del nostro paese alle battaglie che da sinistra sono condotti in cui il pubblico questo benedetto pubblico quindi non vorremmo significasse Rai per pubblico forse dobbiamo concepire qualcosa di diverso un'articolazione più vasta anche di sorgenti
Il pubblico non sia privilegiato appunto per un motivo giuridico per una legge ma per una capacità
Per un ruolo centrale nell'intero sistema e io per il pubblico intendo ripeto non una formula ma un'attività di promozione delle possibilità informative comunicative dell'intero sistema e quindi le attività anche di questo oggetti di quelle entità che oggi non hanno possibilità di accedere in questo sistema sempre più chiuso sempre più accentrate tendenzialmente privatizzato
Facciamo queste riflessioni molto preoccupante proprio tirando anche un grido d'allarme perché anche nell'ultimo periodo le cose non sono andato affatto meglio
E io prendo anche atto prendiamo atto che nelle dichiarazioni programmatiche del nuovo governo a presenta socialista è contenuta finalmente la fatidica affermazione no che i mezzi di comunicazione di massa il sistema comunicativo acquisisce
Un ruolo o intendiamoci ormai di questo sono convinti un po'tutti quindi forse stiamo un po'arrivando a questo dato diciamo di partenza però non è sufficiente perché noi ci troviamo di fronte ad una carenza da un lato di scelte effettive di scelte reali ma soprattutto a degli atti già di fatto concreti che sono stati svolti faccio due esempi in questa sede mi piacerebbe anche che su questo sinta volasse con dibattito anche un pochino più serrato dal vivo ecco dei problemi reali che Stati
La RAI è una gestione largamente deficitaria a nostro modo di vedere è deficitaria
Per una concezione subalterne rispetto alle forze della maggioranza governativa soprattutto nella politica per quotidiana dell'informazione nelle scelte dei telegiornali eccetera ma direi ancora di più
Direi ancora in modo più grande l'analista muovendosi verso una riduzione del suo ruolo come ente pubblico servizio pubblico per diventare sostanzialmente una grande finanziaria
Un po'ecco la più grande non so se già è stato richiamato la più grande delle emittenti private per capirci questa volta con una sigla non di questa o quella ditta del governo dalle forze di maggioranza ma insomma nella sostanza nella filosofia nella concezione nei modelli anche culturali editoriali del tutto assimilata
A questo
Processo generale diciamo privatistico queste preoccupanti e badate bene che preoccupante non solamente se posso dire proprio no
Che rappresento più una forza notoriamente di opposizione come gruppo se posso dire questo è preoccupante non solo per l'opposizione ma per l'intero sviluppo di questo settore c'è un problema che dovrà preoccupare tutti perché ce manca la capacità espansiva
Di iniziativa anche diverse del servizio pubblico evidentemente inesorabilmente l'intero sistema comunicativo diventa perverso
E già in primi segni in questo senso
Stanno avvenente
Quindi perché la RAI è gestita così questo è un problema concreto M piacerebbe che i rappresentanti autorevoli che sono qui dalle forze che in certo modo hanno poi la responsabilità diretta
Nella gestione della RAI perché certo noi non l'abbiamo le forze di governo dicessero anche lavoro su questo punto concreto cioè perché la RAI è un servizio pubblico sono d'accordo anche perché la legge di riforma del settantacinque ormai vecchia
Però vediamo il punto basilare la bussola poi di questo ragionamento perché non credo che basti dire che una cosa è invecchiata ce la può dire come la si vuole cambiare certo che invecchiata però si può anche cambiare in peggio suo Cagliari meglio
Perché la RAI e condotta così cioè qual è la logica che presiede a questa situazione secondo esempio la questione dell'emittenza privata di cui tante volte si parla e finalmente io credo con una consapevolezza che mi pare già un primo passo e cioè che lasciato così allo stato brado questo settore privato non può che diventare sempre più accentrato immani di pochi e mi ha fatto
Certo una certa impressione con l'affermazione di Borri sul pluralismo al di là poi di una certa nomenclatura che mi riesce difficile capire pluralismo dell'intero sistema perché non ce n'è molto di pluralismo presidio della Rai ma però mi ha fatto impressione per un dato c'è forse un po'tutti anche le forze di maggioranza hanno capito
Che i grandi network privati di Berlusconi Mondadori eccetera solo difficilmente controllabili difficilmente controllabili con una logica molto vecchia che è quella Della sistema politico italiano cioè dove controllo significa inviare qualche decina di emissari luogotenenti giornalisti un un giornalisti in verità il problema è più complicato
E forse la situazione anche qui colpevolmente è già sfuggita di mano
Non si volle fare qui è una colpa servizi specifica bar della democrazia cristiana non si volle fare la legge di regolamentazione a tempo debito io ora tutti forse compreso il partito due tutti si accorgono che è forse la situazione è scappata di mano e probabilmente è scappata di mano è il problema allora intervenire con urgenza io chiedo ecco altra questione concreta proprio uscire un po'da alcuni discorsi generali e generici su cui magari potremo ritrovarci anche tutti tanto sono generici
Cosa si può fare il Parlamento ha riaperto la sua attività la si vuole fare o no questa legge di regolamentazione io concordo con il discorso che mi pareva facesse Veltroni
Sulla necessità di vedere poi non in antitesi una riassetto della RAI e la legislazione sull'emittenza privata in un momento in cui è sempre più intrecciato questo sistema però questo una scelta politica insomma la si vuole fare o no questa legge io preferirei che qualcuno anche in questa sede mi dicesse finalmente no
Cioè nero sarebbe una posizione che direi non siamo d'accordo però cercherà di capire sentire delle ragioni vedere perché disegno politico culturale economico che sta dietro invece la cosa più grave che in questi anni sette otto come si ricordava di assenza totale
Di legislazione no con questo Parlamento italiano che ogni due o tre anni ha avuto un attimo di sussulto un primo momento no di di riunioni e poi vuoi per la democrazia cristiana vuoi per il Partito socialista come successore l'ultima occasione vuoi anche per altre forze
Tutto si è bloccato e rimandato a data da destinarsi ecco preferirei capire qual è
La linea che ispira le diverse forze in campo su questo punto specifico e di grandissima importanza che tra l'altro porta con sé tante altre scelte la questione della pubblicità che qui è stata richiamate altre ancora
Se si vuole fare si deve fare
Certo che poi da intrecciato col questo tema con quello generale della RAI del sistema comunicativo però si deve dire e noi siamo per dire sì
Se una legge si vuole e non si vuole e si sono la legge anti oligopolistico e sì o no e noi siamo per dire sì l'abbiamo espresso in tante occasioni abbiamo presentato anche una nostra legge come brutto
In Parlamento che è rimasta nei cassetti una delle tante legge rimasta nei cassetti delle camere ora cominciamo a capire se la scelta che viene avanti è di un tipo o di un altro avvertiamo da parte nostra l'abbiamo fatto in tante occasioni che continuare a rinviare questo tema non significa rinviare significa Zara vere fatto una scelta già avere fatto una scelta che è quella che ha portato dalle prime emittenti alla crescita dei network che sta portando adesso l'offensiva dei network rispetto all'informazione che il Baluardo ultimo del servizio pubblico perché mentre tutti gli altri settori il servizio pubblico sta perdendo decisamente ascolto nel campo dell'informazione come noto perché lì ancora il monopolio nazionalmente tiene
Ma ovviamente l'offensiva viene anche su quel terreno e quindi mi chiedo se la prossima tavola rotonda non sarà dedicata al tema se è possibile non è possibile che le emittenti private poi facilità elezioni nazionali e di questo passo mi pare che le cose non debbano poi portare a molto
Ecco questi sono due temi molto concreti molto precisi che richiedono prove delle scelte politiche che per parte nostra si iscrivono anche in un progetto di alternativa perché questo tema ne è parte integrante e non è un settore eh
Una scelta un'altra in questo settore anche una scelta o no in favore dell'alternativa
Vorrei chiudere però con un altro accenno ancora più ravvicinato
Chiedo scusa ancora per un momento che Lupo perché ho sentito molta vaghezza addirittura anzi proprio un'assenza nel discorso di Borri che mi ha ulteriormente preoccupato questa questione del consiglio di amministrazione della RAI
Che è di fatto ormai scaduto da giugno formalmente ancor più scaduto lo ricordava Bernardi perché alcuni consiglieri sono diventati con gli auguri per i soli tutti onorevoli
Allora io mi chiedo cosa significa
Questo rimandare ulteriormente no perché proprio noi abbiamo chi sa quale Mitologia di un consiglio d'amministrazione ma perché è evidente a tutti
Che il rimando di questa scelta significa rimandare tante altre scelte perché se non c'è nessuno che decide non c'è nessuno che decide
Allora
Noi chiediamo si vogliono andare a un rinnovo di questo Consiglio e soprattutto si vogliono utilizzare questa scadenza per dare anche dei segnali di novità per esempio che superino la Benedetta tradizione della lottizzazione tra i partiti della maggioranza queste non è un'occasione concreta per andare a un dibattito aperto al pubblico su quali sono i ruoli compiti i personaggi più indicati
Per un ruolo come quello del consiglio di amministrazione della RAI che certamente essenziale rispetto al al tipo di sviluppo che dovremmo puntare ad avere del servizio pubblico analogamente è stato già ricordato il problema dalla commissione parlamentare i cui ruoli siamo d'accordo anche l'abbiamo proposto anche nelle relazioni di minoranza fatte ripetutamente in Parlamento sull'argomento e la come se di vigilanza parlamentare che appunto per cambiare ruolo diventare più efficace nell'indirizzare l'intero sistema ecco questi sono temi che a nostro avviso richiedono risposte concrete
Ci auguriamo che da parte delle diverse forze in campo venga finalmente una risposta precisa e di quanti ci auguriamo che questa stessa presenza dei compagni socialisti al governo non siamo contrari l'abbiamo dichiarato con molta decisione a questo governo al pentapartito ma dovrei dire ci auguriamo che però almeno la presenza dei compagni socialisti
Beh insomma qualcuna qualche cosa serva
Certo un primo sintomo non particolarmente piacevole è stato quello di trovare tra nell'elenco dei ministri alle Poste che come voi sapete quel ministero che ha a che vedere con questo settore quel Gava che non lo so tutto forse può essere ma certamente non mi pare che si muova secondo l'ottica da cui il titolo di questo convegno
Passare il microfono a Giampiero Orsello membro della direzione del partito socialdemocratico
Non posso prescindere dal fatto che lui è anche vicepresidente della RAI e quindi accanto ai temi generali porgli una domanda precisa
Perché è già Walter Veltroni nel suo intervento ma poi
Da una relazione del direttore generale della RAI che diverso i giornali hanno ripreso
Si preannuncia per l'ottantatré e più accentuato per l'ottantaquattro un deficit di bilancio della RAI abbastanza sensibile e quindi di pongo il quesito come può nascere una cosa di questo genere quali basi reali come si risolve o è uno di quegli allarmi
Per farci aumentare Commissione parlamentare il tetto della pubblicità o per richiedere un nuovo aumento del canone
Risponderò senz'altro anche a questa più specifica domanda che mi rivolgeva ora i compagni Bernardi
Però credo vorrei inquadrare momento anche questa risposta di un su undici su un tema del resto che di grande attualità l'attenzione del consiglio d'amministrazione della RAI tant'è che io ho lasciato per venire qui molto volentieri a questo dibattito una riunione del consiglio d'amministrazione della RAI nel quale proprio si discuteva di questo problema questa mattina
Ecco io credo che però tutto il discorso vada come del resto hanno fatto gli altri intervenuti
Vada inquadrato in questo tema opportuno che è stato indicato come argomento di questa tavola rotonda una delle tante su cui questa fetta di unità si discute sugli argomenti dei mass media cioè governare lo sviluppo cioè guardare il problema non in termini settoriali o parcellizzati ma tentare di avere una visione d'insieme se possibile da questa visione trarre voi delle conclusioni delle conseguenze operativi
Del resto mi pare destato citato da molti che il fatto che forse non per la prima volta ma certamente con maggiore organicità nelle dichiarazioni di questo governo si faccia esplicito riferimento non solo alla purtroppo per molti anni disattesa regolamentazione dell'emittenza privata ma anche attenzione intorno al problema della RAI considerata come è stato detto esplicitamente dichiarazione di governo un problema che non riguarda soltanto le forze di maggioranza quindi che una grande questione istituzionale e nazionale credo che sia certamente un fatto di grande importanza e credo che tutto questo vada appunto considerato all'interno dia un sistema organico
Io ho assistito ieri a Fiuggi questo mese di settembre un mese di feste quindi si discute più
Fra in questi convegni in queste riunioni alla festa dell'amicizia democrazia cristiana in cui si parlava di questo argomento anche cioè del di un progetto organico del sistema delle telecomunicazioni e credo che quindi si debba inquadrare
Il discorso in questo tema anche superando delle contraddizioni superando delle diciamo degli atti delle separazioni che ci sono stati non so dico quando guardiamo all'intero sistema delle partecipazioni statali per esempio le faccio solo un accenno perché non voglio portare l'attenzione fuori da quello che è il tema generale con alcune considerazioni decisi per esempio ecco non c'è un grande governo nel sistema quando da un lato la FIPE file video The e quando dall'altra la RAI
Fa il televideo ecco sono certamente servizi diversi però credo che se vogliamo parlare di un sistema organico dovremmo cercare di trovare una logica più unitaria nel sistema generale
Delle telecomunicazioni e lo stesso vale per quanto riguarda credo la
Logica del rapporto pubblico privato di quello che è considerato il sistema misto
Ma che io vorrei dire con una certa brutalità se mi si consente è ormai diventato un sistema privato nell'ambito del quale c'è anche una parte del pubblico la parte che dobbiamo cercare difenda di sostenere nella sua in quella che è stata considerata non in maniera rituale
Quella che è la sua centralità
E quando parliamo di priva di di realtà privata non certamente vogliamo riferirci a quella che è una logica legittima normale alla quale operiamo nella quale deve operare tutta la realtà ad aziendale comprese nel vizio pubblico cioè logica
Di mercato ma dobbiamo anche capire appunto quali sono gli obiettivi e dove si vuole andare tenuto conto che questo nostro Paese che non è un'isola è però nella realtà europea l'unico che ha oggi ancora una situazione per quanto riguarda la questione radiotelevisiva estremamente divergente rispetto a quelli che sono al tra i Paesi della realtà europea se è vero come è vero che il modello al quale noi dobbiamo guardare è un modello europeo non è un modello diverso che certamente legittimo ma come quello americana che per esempio risponde a una logica certamente diversa anche in altri aspetti quella che è la logica della realtà europee allora ecco il problemi problemi sono
Evidentemente molteplici se vogliamo guardare questi temi in una logica generale
C'è certamente il problema di dare una risposta ancora dopo otto nove anni alla sentenza della corte costitutivi con otto nove anni perché poi le leggi non non si fanno purtroppo quando si decide di farle
Io ricordo che nel mille novecentosettantuno settantadue noi ci mettemmo allora all'intorno ai problemi della rete della revisione della riforma della RAI mille novecentotrentuno sul lavoro dall'se poi avvenuta nel mille novecentosettantacinque quindi questo è un Paese in cui come i per i deputati presenti sanno molto meglio di me occorre parecchio tempo per arrivare dal momento della partenza al momento dell'arrivo
Quindi ecco c'è da dare una risposta in termini di legittimazione o di di conseguente regolamentazione allergica alla legittimazione dell'emittenza privata che è venuta fin dal mille novecentosettantasei
Io credo che questo debba avvenire in termini non semplicemente di razionalizzazione dell'esistente
Se dovesse venire soltanto in termini di razionalizzazione il potere politico evidentemente non avrebbe molto da dire credo invece che si debba cercare di affrontare coerentemente con le linee indicate dalla corte alcuni problemi centrale
Che sono il problema della pubblicità che sono il problema della percentuale
Di produzione che sono il problema che adesso l'iter ricordava di evitare evidentemente logiche oligopolistico a cui la sentenza le sentenze ripetute coerentemente ha ripetuto della corte costituzionale hanno cercato
Di dare una risposta logica e ci auguriamo che anche la risposta legislativa sia una risposta logica certo un grave ritardo diceva Veltroni uno scandalo ma che non è avvenuto a caso
E avvenuto perché come ricordavano ancora ieri il ministro deposta si uccide perché non c'è stato accordo finora tra le forze politiche su questo argomento allora certamente la cosa più urgente
E che ci sia che si tenti di di trovare un accordo tra le forze politiche su questo su questo tema certamente importante preveduto quindi la regolamentazione del sistema in particolare la regolamentazione che manca dell'emittenza privata e la conseguente revisione a mio parere
Io che non sono
Un pentito della riforma come già detto in altra occasione quindici giorni fa la festa dell'Unità di Bologna non sono un pentito della riforma del mille novecentosettantacinque credo che quella riforma
Sia nelle linee portanti tuttora vale forse ha avuto il torto di arrivare tardi di umanizzare alcuni aspetti del decentramento dell'autonomia
Di un pluralismo in termini forse meno settorializzare ante di quanto
In concreto
Avvenuto ma certamente ci sono da fare delle dei ritocchi a quella legge perché è chiaro che quella legge la sala concepiti in una logica di servizio pubblico uno lo vuole o che oggi non c'è più e siamo invece in un rapporto di concorrenza e quindi a questo occorre fare riferimenti ma io sono quelle cose che dico in così gran riduzione a RAI dico qui non è che il cambio perché qui sono in un convegno politico rispetta così l'abitazione io sono convinto come del resto sono convinti molti dei miei colleghi del consiglio d'amministrazione della RAI che non ha ancora una grande modifiche per dare alla RAI una capacità di iniziative ai suoi organi così l'abitazione in primo luogo una capacità di iniziativa imprenditoriale una capacità di muoversi su una logica diversa rispetto a quella quindi vorrei evitare non abbiamo bialbero personalmente non ho questo ha le idee non possiamo fare certe cose come Rai perché siamo impediti dalla legge no io credo che la legge si possa consentire a i lati certe cose molto precise che nel mille novecentosettantacinque fumo tenuti a fare in relazione all'articolo tredici di quella legge credo che però molte cose si possano fare quindi evidentemente c'è questa esigenza di rivedere
Però il sì la legge per quanto riguarda quegli aspetti che sono stati caducata i dalla nuova situazione
In questi a questo punto vorrei inserire la risposta all'amico che all'amico Bernardi ecco io credo certamente c'è una situazione di difficoltà
La Rai a quel tempo di pubblicità che Bernardi che gli altri con Bembo e del Parlamento che ci sono quei membri della Commissione parlamentare conoscono molto bene
Il livello del canone un livello arretrato il cavallo della Rai in Italia è uno dei più bassi d'Europa ed è arretrato e la situazione della moneta è quella che e la concorrenza dell'emittenza privata è stata quella che è e quindi è chiaro che a portata quella lievitazione dei costi per cui è chiaro che il canone insufficiente ma ci rendiamo anche conto ci rendiamo anche conto che siamo in una situazione un Paese estremamente difficile
Che altre aziende di sono regolate forse con previsioni
Più facile più semplice per cui certi canoni per esempio della FIPE per non parlare dell'ENEL sono stati aumentati in altre epoche con una capacità dinamica molto maggiore di quanto non sia stato non sia per il caso della RAI
Certo che noi oggi troviamo in una prospettiva i disavanzi e non è forse così drammatico perché c'è una anche la RAI Falcones quando si parla della RAI bisogna parlare un po'credo
Delle logiche sono all'interno della RAI c'è una vecchia RAI di un vecchio gruppo dirigente che è rimasto in parte quello ancora pre-riforma e c'è la logica dei consigli d'amministrazione evidentemente
Allora io non credo che il problema sia di drammatizzare le cose certamente c'è un problema di disavanzo di prospettiva
Noi non abbiamo chiuso con una grande disavanzo l'esercizio del mille novecento ottantadue e credo che se non ci fosse l'aumento del canone chiaramente e con una la pubblicità a un livello per cui nel mille novecentosettantacinque si introdusse questa REM ora legittima giusta allora in rapporto con la carta stampata ma in una situazione di mercato che è completamente oggi diversa per come le le televisioni private si tagliano delle seppie norme di pubblicità rispetto a quello che sono le magre fettine
Del del che vengono consentite alla RAI ma si dice voi avete il cannone certo che noi abbiamo il canone ma è chiaro che in una situazione a costi sì sì con l'aumento inevitabile dei del della realtà del mercato è chiaro che la la RAI non può reggere in questi termini la concorrenza ma credo però che sarebbe un errore
Da parte della RAI del suo consiglio di amministrazione se voi ci limitassimo a porre il problema dell'aumento del canone senza porre invece alle forze politiche con urgenza e con drammaticità l'insieme dei problemi che sono sul tappeto nell'avviarmi poi a conclusione almeno per quanto riguarda questo primo Giro penso
Delle di tavolo che noi stiamo di opinione che stiamo facendo ecco io credo che vi sia per le forze politiche un'estrema urgenza di risolvere i problemi del sistema radiotelevisivo e in particolare di risolvere i problemi che riguardano la RAI
Noi abbiamo visto con preoccupazione fin dalla insediamento del Parlamento e lo vediamo con preoccupazione maggiore ancora oggi che hanno tuttora la commissione parlamentare non è stata ancora insediata la nuova Commissione parlamentare personalmente io dissi al convegno di luglio dei compagni comunisti a Roma e vi sono ancora di questo parere che ci sia un'urgenza di di insediare un nuovo consiglio di amministrazione questo Consiglio è scaduto non solo di fatto ma anche il diritto il quindici giugno e quindi credo che sarebbe un errore
Di lasciare un consiglio infelici vero in prorogatio come avviene nel nostro Paese per molti istituti per molti enti e molte organiche però che sarebbe un errore
Come qualcuno forse pensa di fare delle modifiche mantenendo legislative
Operative eccetera con tutto il tempo che è necessario per realizzare queste cose e intanto questo consiglio d'amministrazione va avanti io non voglio ripetere parlo per me
Perché è chiaro che ciascuno di noi assume poi delle responsabilità anche in prima persona credo che sarebbe solamente un grave errore credo che non solo si si direbbe questo con sia l'amministrazione che arriverebbe poi evidentemente così anche i suoi membri come singoli non so poi che cosa sarebbero chiamati a fare dopo avere gestito una situazione in situazione estremamente estremamente difficoltosa ma credo che è istituzionalmente debba essere affrontato il problema nei termini in Kuwait questi problemi vanno affrontati così l'amministrazione vuole si vorrà si porrà nel nel frattempo che mentre le i problemi che sono drammatici urgenti vengono risolti da un consiglio d'amministrazione che abbia non solo pienezza di poteri che anche quella attuale a pienezza dei poteri però ci sono dei consiglieri sono come tu ricordavi dimissionari per mandato parlamentare c'è un'area politica addirittura assente dal consiglio di amministrazione e quella liberale credo quindi personalmente che ci sia urgenza di investire un nuovo consiglio d'amministrazione di tutti quelli che sono i problemi urgenti e in parte drammatici che il consiglio d'amministrazione a sia come tale sì anche per portare avanti quelle che sono le esigenze legittime e le aspettative legittime che l'azienda RAI ha di fronte ecco quindi credo che la commissione parlamentare mi auguro venga insediata rapidamente che la commissione parlamentare avvii la procedura che nei confronti delle regioni per portare avanti la l'insediamento del nuovo consiglio per la parte che la riguarda e che l'azionista sulla linea delle cose che ci ha detto il presidente Prodi quando è venuto qualche mese fa in consiglio di amministrazione che ci ha ricordato giustamente
Che noi siamo un'azienda pubblica ove l'azienda si chiama sostantivo e ove il pubblico si chiama aggettivo ne siamo d'accordo su questa e definizione l'azionista faccia la propria parte in un'azienda che certamente un'azienda tipica perché è un'azienda di informazioni di spettacolo ma soprattutto insisto sulla delicatezza del suo ruolo di servizio pubblico per quanto riguarda l'informazione quindi certamente ci sono delle competenze dell'azionista ma tutto non si risolve come qualcuno ho visto che ha scritto ad dichiarati d'interviste che tutti i compiti dovrebbero essere rimandati all'azionista nomine di giunte manageriale nomi direttore generale mi domando e cosa può e dovrebbe fare un consiglio ammise sì o no sia addirittura il direttore generale dovesse venire indicato dall'azionista vi sono questi problemi che però non stanno evidentemente né a questo consiglio d'amministrazione della RAI né all'azienda di risolvere sta alle forze politiche
Allora dico ecco il discorso e concludo
Se vogliamo effettivamente tornare al questa esigenza governare lo sviluppo se vogliamo affrontare in termini nuovi che abbiamo di fronte la telematica le nuove tecnologie i satelliti che arrivano se vogliamo reagire in termini di sfida produttiva se vogliamo affrontare questa grande culto questione di cultura nazionale
Sollecitando anche un rapporto più stretto e più organico con la realtà europea e quindi con me ladri in dinamicità di un mercato più ampio in chiave europea di quanto non possa essere il mercato nazionale occorre fare presto e fare bene
Cercando di evitare di superare quella confusione di linguaggi e quelle contraddizioni e quelle disaccordo e che finora hanno impedito per esempio la legge di regolamentazione e io credo e concludo
Che credo che finito il mese di settembre che certamente mese di queste feste importanti significative
Che ci hanno consentito cosa molto utile di confrontarci che a un certo punto i rappresentanti delle forze politiche si incontro intorno a un tavolo si discuta concretamente di questi problemi e si arrivi ha delle soluzioni questo se vogliamo non soltanto a parole ma in termini concreti e precisi e politici far sì che questo servizio pubblico venga difeso noi non siamo certamente tra coloro che pensano che la RAI debba diventare in termini di ascolto con la prima delle private e gareggiare soltanto in questi termini ma i termini invece di qualità e di servizio pubblico
Per fare questo credo che la RAI non possa essere considerata come un'isola chiusa come una corporazione a fare
Ha bisogno come sempre di questo
Ruolo fondamentale che a me io considero ancora fondamentale non di un rapporto soltanto con l'esecutivo ma di un rapporto con il parlamento Comes così come ricordava ora vorrei come una delle questioni più importanti galleggia settantacinque affrontato bene è necessario fare presto
Desario che il Consiglio abitazione venga rinnovato è necessario che ci sia il consenso politico necessario per fare sì che la RAI possa assolvere la propria funzione fondamentale di servizio pubblico e come tale di garanzia
E Dini strumento dell'istituzione democratica del nostro Paese per evitare anche come dicevamo Bologna e con quello che le sto evitare il rischio di quella che potrebbe essere uno stravolge
Torna del consenso popolare che resta a mio parere il problema principale di quello che il tema che abbiamo di fronte e che riguarda appunto il governo dei mass media
Grazie
L'onorevole Mauro buttò del partito repubblicano lo ringrazio perché penso che abbia dovuto faticare
Terre poterci raggiungere a Francesco Tempestini responsabile del settore informazioni del PSI una delle grandi forze protagoniste in questi anni del dibattito su questi temi delle comunicazioni di massa una forza che in questa materia prodotto molte idee fatto numerosi convegni anche se non sempre lo faccio per stimolare anche alla discussione questi idee si sono poi tradotte in proposte in atti è di fronte al Parlamento ah Tempestini la stessa domanda fatte ad Andrea Borri che facciamo della Rai che facciamo delle private e in che tempi in quanto
Vengo subito in argomento
Per non presenta
Pronto no
Ma si è molto parlato di questa
Sì farci nulla eguaglia
Ma
Sono funzionanti
Ecco ora la funzione
Nel corso di questa discussione si è molto
Ribadito il
Nel facciamo una cosa più ecco tradizionale come si può dire
Artigianale
Nel corso di questa discussione abbiamo più volte avete più volte ripetuto questa si torna su questa osservazione del lungo lasso di tempo
Che
Ha visto il Parlamento non legiferare nella materia delle televisioni della regolamentazione dell'emittenza radiotelevisiva privata
E con la una puntati malizia che non dispiace
Adesso l'amico Bernardi
Ci ha in qualche modo rimproverato una sorta di assenza legislativa in questo campo
Ed è un buono spunto per avviare il ragionamento proprio sulla sostanza del tema governare lo sviluppo
Io non da oggi sono convinto che probabilmente
Se avessimo predisposto una legge ieri o l'altro ieri
Sull'emittenza privata probabilmente non avremmo neppure fatto una buona legge
La mia non è una boutade polemica
Guarda il tetto parto seriamente dal convincimento
Che governare lo sviluppo significa anzitutto
Avere chiara la coscienza delle linee e delle tendenze di fondo
Di questo sviluppo
Vorrei qui ricordare in modo che tutti se ne facciano carico che fino a poco tempo fa
Nessuno avrebbe giurato sul fatto che in Italia
La pubblicità la quota di essa radiotelevisiva potesse salire di impennarsi
Così come è accaduto si tratta di una sottovalutazione
Si tratta di una mancata comprensione del fenomeno in sei credo che si tratti di una questione anche più generale
In realtà abbiamo ragionato in questo campo come si dice troppo a bocce ferme
E se l'emittenza radiotelevisiva privata per quella che essa è oggi ha in qualche modo sconvolto previsioni e ragionamenti
Che venivano dati per certi per assolutamente fondati credo che le forze politiche debbano farsene un motivo di riflessione
Governare lo sviluppo sia appunto ma a condizione di saper cogliere ed individuare prendere elementi certi e fondati sapere esattamente quale deve essere la direzione di marcia
Ed allora forse è vero caro Bernardi che non abbiamo presentato un progetto di legge ma è pure vero che tutti i progetti di legge che sono oggi giacenti anzi
Nella sostanza non più
Al Parlamento sono progetti sostanzialmente superati non dall'evoluzione del sistema privato e dall'arroganza del sistema privato che ha saputo conquistare spazio ma superati dalla logica
E dalla dinamica più generale delle cose
L'amico boro dieci diceva che è contrario vede meno di buon occhio una legge ponte vede più di buon grado una legge quadro io non vorrei che noi ci dividessimo
Su distinzioni che poi diventano sofisticati io credo di cogliere la sostanza del ragionamento di Borghetti condividerlo quando egli dice dobbiamo per quello che riguarda il sistema più in generale delle telecomunicazioni e più in particolare per quello che riguarda l'emittenza privata puntare a poche norme aggiri con un'alta elasticità capaci cioè
Di non far commettere al legislatore l'errore di pensare che in questo campo oggi si possa predeterminare tutto si possa arrivare ad una definizione legislativa nel particolare con il rischio evidente di una legge inapplicabile e quindi dannosa forse più dell'assenza di una legislazione
Poche norme che si richiamino
Al dettato costituzionale né i suoi limiti principi ispiratori
E che nello stesso tempo però rendano atto
E tengono nel debito conto
La necessità di non demonizzare lo sviluppo del sistema radiotelevisivo privato
L'idea che il sistema radiotelevisivo privato sia una sorta di grande Moloch
è stato un errore nella quale è in corso siamo incorsi anche noi sono incorse moltissime forze politiche culturali
Credo che oggi noi dobbiamo affermare tanto per fugare ogni dubbio che questa sarebbe una visione molto arretrata
Perché credo che non si tratti di guardarsi fuori dei nostri confini tanto per farlo ma se noi guardiamo
Al mondo alla stesso panorama europeo possiamo constatare come
Questi processi si sono sviluppati si vanno sviluppando
Che possiamo anche caro Giampiero non immedesimarsi nella naturalmente del modello americano ma certo che le grandi linee di tendenza parlano chiaro parlano ad una pluralismo di voci parlano di un pluralismo di voci di interlocutori
E quindi la necessità che abbiamo credo oggi sia quella di fare i conti con questa necessità di non demonizzare
Il privato
Di regolamentarlo certamente ma di regolamentarlo senza come dire nessun nessuna nostalgia per un passato che non c'è più
Io credo che la centralità della RAI
Abbia senso
Soltanto se questa centralità viene riconquistata sul campo dall'azienda pubblica
La riconquista sul campo dell'azienda pubblica di una sua centralità
E in un mercato
Che nelle grandi linee
Tiene tutti quanti gli interlocutori sullo stesso nastro di partenza
Si può conquiste si può riconquistare perché questa centralità oggi è in parte vulnerata
Soltanto se la RAI vince affronta cosa che non ha ancora fatto
E vince la sfida produttiva
Se la regolamentazione oltre ad essere elastica
Costituita
Da poche norme
Sarà anche capace di avere come caratteristica principale quella di essere finalizzata ad una visione produttivistica del sistema
Onde evitare tutte quelle che ormai sono divenute
Me lo consentiva alter un po'lamentazioni di tutti i nomi sul rischio della colonizzazione culturale che c'è ma che nessuno poi in realtà è in grado di contrastare e certo non è stata in grado di contrastare la RAI alla recente Festival del cinema di Venezia
Se noi riusciremo a individuare in questi pochi punti
Di elementi essenziali
Di una regolamentazione
Che renda più complessivamente competitivo tutto il sistema
E restituisca competitività all'azienda RAI che allo stato dei fatti per motivi vari ma tra i quali sono certamente importanti
Motivi di carattere legislativo io credo che la ipotesi di un sistema misto equilibrato si possa fare strada
è una questione di carattere istituzionale
Il governo credo che abbia fatto bene a
Caratterizzare in questo modo la questione
Credo che tutte le forze politiche presenti a questo tavolo ha bisogno ribadito questa è sottolineato questa esigenza
Dobbiamo quindi avviarci ad un confronto consapevoli della posta in gioco consapevoli della necessità di un apertura complessiva da parte di tutti
Nella ricerca di una soluzione
Di una buona soluzione legislativa
Si è molto parlato nel corso di questo il convegno di questo incontro
Dei problemi in generale
Io vorrei cercare in pochissimi minuti
Di verificare insieme alcuni punti più specifici
Che riguardano quello che definito il l'altro versante
Quello appunto della servizio pubblico
Se la caratteristica principale
Che oggi caratterizza il servizio pubblico e la sua difficoltà sul piano produttivo e concorrenziale
Io credo che noi dobbiamo porre mano rapidamente
All'analisi dei perché
E formulare rapidamente delle proposte in questo senso
Noi siamo convinti che la RAI abbia bisogno urgentissimo a mente
Di una modifica della centotrenta
E ci impegneremo
Nelle prossime settimane
Sul terreno legislativo
Nella ricerca di un punto di convergenza tra tutte le forze politiche
Che danno vita a questa possono dar vita a questa intesa di carattere istituzionale
Ad una verifica e possibilmente ad una rapidissima approvazione di una legge di modifica dalla centotré che allo stato dei fatti consideriamo uno degli aspetti prioritari di tutta la questione
Una modifica della centotré che sia certamente in coerenza con i principi generali ai quali mi richiamavo poc'anzi
Dei quali principi credo due debbano essere sottolinea
Il primo quello dell'esigenza di una effettiva delegificazione deregolamentazione
Per quello che riguarda il servizio pubblico
Da ottenersi attraverso una quasi letterale cancellatura di alcuni articoli della legge centotré
Sono stati già fatti a questo proposito dei riferimenti
Articoli che sono sorpassati
E che dobbiamo quindi riformare nel senso di affidare ad un'azienda più libera da gravami di questo tipo
La possibilità di un recupero di produttività di capacità
Produttiva
Una delegificazione e nello stesso tempo il recupero a livello degli organismi direzionali di questa azienda di una più marcata caratterizzazione aziendale
Non per questo da questo punto di vista guardiamo
Senza grande entusiasmo
Alla possibilità che una volta ha rinnovato il consiglio di amministrazione della RAI
Un nuovo consiglio possa affrontare queste tematiche di grande rinnovamento
Non pensiamo che i problemi della RAI insomma siano soltanto di uomini ci sono problemi di struttura
Difficile pensare che un consiglio di amministrazione di quindici componenti come quello attuale
Una sorta di amministratore collettivo che come sappiamo discute di tutto dei bilanci della gestione aziendale e dei programmi
Su questo consiglio di amministrazione si possono fondare seriamente le possibilità di ripresa ideativa e produttiva dell'azienda RAI
Siamo convinti che il ruolo di questo Consiglio debba essere rivisto
Che occorre individuare strumenti di carattere operativo e manageriale
Capace di dare
Con il sostegno di un opera
Attenta ed adeguata di dire di delegificazione la possibilità agli scacchi questi stessi organi rinnovati di gestione manageriale la capacità di riscoprire
Le possibilità di competitività e di mercato dell'azienda RAI noi sottolineano il pericolo
Che è una sottovalutazione di questo tema
Che la avvio di un dibattito per un colpo d'urgenza
L'immediatezza di una revisione
Che faccia salvi naturalmente i principi generali e che sono quelli del rapporto con il parlamento che naturalmente debbono permanere
Che sono quelli di un problema lirismo nella
Composizione di questo di di questi organismi
Non so torniamo al pericolo che una non è immediata urgente e rapida
Messo sul tappeto di soluzione di questi problemi
Possa determinare per il futuro prossimo non remoto
Di un'azienda che sta attraversando una fase di gravissima
Difficoltà
Io credo che questi problemi possono trovare completamento in un quadro legislativo
Con la
Sottolineatura con la presa in esame la presa in carico di alcune questioni alle quali si chiamava anche Borri
Esiste oggi nel panorama del problema della problematica delle comunicazioni di massa una tematica tutta nuova
Sulla quale il legislatore deve intervenire una problematica attinente alla tutela della dignità della persona
Tedesco Horst costituisce in qualche modo il terzo capitolo
Di questa
Di questo mondo da riformare
O sul quale occorre intervenire legislativamente
Sono queste tre tematiche su quali credo
Il richiamo alla caratteristiche istituzione del sistema
Opportunamente fatto vada ribadito e sul quale la prossima questa legislatura può rapidamente con alcune accentuazioni di particolare urgenza per quello che riguarda la RAI avviarsi con speditezza ed efficace
Questo è un
Io
Dell'avvocato io proprio
Stringere la
Riduttivo politica
Proposta vale poco poco faccia
Niente solo l'intervento di Tempestini spero di non essere riferendomi al suo polemico solo con lui troppe volte con i socialisti c'è stata una differenza di opinioni in questa materia
E credo che non sia polemico dire che
Mentre Tempestini continua a proporci il dilemma legge quadro legge ponte noi abbiamo già la nostra proposta di legge che cerca di dare una sistemazione la sistemazione complessiva al sistema radiotelevisivo italiano comprendendo sia i i problemi che sono connessi all'emittente pubblica che ai problemi che sono connessi con l'emittenza privata quindi dando una definizione complessiva del sistema radiotelevisivo italiano
Credo che intanto questo sia uno strumento di confronto politico rispetto a ipotesi che sono formulate sono precise ed con le quali ci si può misurare proposte che contengono e anche alcune risposte agli interrogativi
Non ancora completamente definiti che lo stesso Tempestini poneva rispetto al problema della di questa debolezza organica che ormai diventa sempre più consistente dell'emittente pubblica della RAI
Abbiamo in questi anni ha avuto un processo continuo di discussione credo che sì è arrivato il momento di entrare nell'area delle decisioni
E credo
Che bisogna farlo con tutta la prudenza e l'attenzione possibile guardando al futuro ma noi stiamo parlando di un settore quale l'evoluzione tecnologica e così verrà l'idea che anche le riflessioni dei politici dei politici devono essere rapidi rapide altrimenti corriamo il rischio di ragionare sempre succose sorpassa
E in questo senso dalla nostra presentazione che è avvenuta quattro cinque mesi fa scioglimento della della legislatura questi quattro cinque mesi ci hanno già Tato a modificare alcuni passaggi della nostra legge crediamo questo tipo di
Attualità continua con la quale dobbiamo confrontarci debba essere anche all'attenzione
Gli altri partiti
Certo il nostro sforzo principale è stato quello di fare una battaglia per il riconoscimento complessivo del sistema misto nel quale
Alla Centro
Vita della RAI si sono si sostituisce la centrale che è dovuta alla coesistenza dei due sistemi sia dell'emittente pubblica con l'emittenza privata
E che è basato queste la centralità vera del sistema sulla complementarietà
E la competitività
Emittenza privata ed emittente pubblica
Ma credo di dover sottolineare questa è una preoccupazione del mio partito ed è anche la risposta che devo a Bernardi che se qualche tempo fa ci preoccupavamo del fatto che l'emittenza privata potesse venire stroncata
Dal dissi
E se dei politici
Oggi ci rendiamo conto che l'emittente privata sta esiste ed è si è irrobustita che dal corrispondentemente c'è un indebolimento progressivo della RAI dell'emittente pubblica che è dovuto a questo sì arresto instabilità gravi dei partiti politici di tutti noi se non siamo riusciti a raggiungere un obiettivo e probabilmente anche da questo insufficiente strumento che è la commissione di vigilanza parlamentare dei compare in eticamente che nel nostro la nostra proposta di legge la Commissione di vigilanza parlamentare sulla RAI scompare è sostituita da altri strumenti da un potenziamento del Consiglio ma mi io nell'azienda da una sua imprenditorialità maggiore e da una Authority che dovrebbe avere l'alta vigilanza su tutto il sistema
Radiotelevisivo italiano
E quindi noi come il partito in questo momento siamo preoccupati di questo decadimento per disinteresse politico che significa poi
Qui specie le pressioni di ogni singola forza politica per ottenere piccoli vantaggi in questa o quella trasmissione in questo quell'attestato crediamo che l'azienda pubblica si stia disgregando proprio per questo tipo di rapporto che esiste tra le forze politiche dell'azienda non c'è più il rispetto di quella soglia appunto di imprenditorialità che anche nello spirito della centotré era stato in qualche modo identificato nella legge di riforma e la RAI e c'è quindi un andamento di navigazione senza bussola senza comandante che credo uno degli elementi anche di grande sfiducia che gli operatori della RAI stanno sentendo allora interna
Noi crediamo che nel sistema misto ci debba essere che non possa cadere una delle due gambe del sistema un emittenza privata che si rinforza non può e sulla RAI che si indebolisce scompare la la ruolo e la funzione del servizio pubblico nella nostra visione del problema esiste è consistente importa
Da una considerazione noi crediamo che la RAI sia una realtà organizzativa e una potenzialità umana professionale di capacità
Aziendali e imprenditoriali che non può andare dispersa che in questa fase discordi di stallo di attesa si sta completamente consumato da questo punto di vista convergo con le osservazioni di Tempestini che ha ha detto che occorre una decisione rapida per il consiglio di amministrazione dell'azienda far partire da questo anch'che una revisione appunto della del dello spirito di imprenditorialità della RAI e quindi di questa sua aggressività professionale di questa autocoscienza delle sue possibilità dei suoi mezzi
Sono d'accordo anche con alcune osservazioni che faceva lui che però non possono e essere sfogliate dal problema del Complesso affrontiamo il problema del consiglio d'amministrazione della RAI riduciamo il numero dei membri della RAI abbiamo risolto il problema de dell'emittente il sistema ora misto radiotelevisivo italiano io credo che questo debba essere inserito nel contesto di una regolamentazione comprenda le private di una revisione appunto della funzione secondo noi deve scomparire la Commissione di vigilanza parlamentare buona responsabilizzazione Lazzi e il né lei la nostra ipotesi è un direttore generale che viene nominato all'azionista talleri un consiglio d'amministrazione ridotto ora Togo non parla con il Parlamento che si esaurisce in una relazione annuale che viene discussa dal Parlamento nel suo insieme e non soltanto dalla commissione d'onda una commissione ristretta dal Parlamento nel suo insieme che dagli indennizzi cioè gli obiettivi pubblici politici nel senso buono del termine e la l'emittente pubblica deve perseguire la zia
Pizza come ci crede più opportuno rispettando
I criteri di funzionalità professionalità economicità che ritiene migliori quindi svincolata poi da un controllo spicciolo quotidiano trasmissione per trasmissione professionista per professionista direttore per direttore
Se organi e vive la sua professionalità in termini imprenditoriali svincolata da questo controllo continuo del Parlamento questa e la nostra concezione ma non può essere una concezione credo che pose che possa essere staccata separata da una dalla regolamentazione complessi la del sistema con un rapporto verso l'emittenza privata che non può essere di controllo pubblico perché di questo non ha bisogno le regole nostro sono quelle del rispetto delle norme vigenti nel nella nostra società e quindi da questo punto di vista
Che Vito che possa essere anche o un progetto di legge una proposta di legge e di facile approccio in termini anche di rapporto tra i partiti perché su questi punti ci si può misurare facilmente per quanto riguarda la mia esperienza anche personale la Commissione di vigilanza parlamentare forse dovrò tornarci non lo so e appunto un'esperienza molto negativa perché non si riesce più a stabilire un rapporto con l'azienda che produca diciamo soddisfazione alla parte politica di aver dato degli indirizzi funzionanti vengono in qualche modo rispettare ti e seguiti non soddisfa l'azienda che si sente content continuamente premuta da questo o quel personaggio da questo o quel partito e che quindi sente questa ingerenza continua nella sua attività nel suo modo di organizzarsi e di vivere
Con questo ti ho detto anche
Dove il consiglio d'amministrazione
Debba essere rinnovato con con rapidità
Su già ora e mezza che la discussione si sviluppa non è una constatazione sono intervenuti i rappresentanti di sei forze politiche credo che gran parte manca soltanto l'onorevole Bratti struzzi che del Partito liberale questa mattina interveniva alla Camera sulla questione del di Toni Negri e quindi era proprio tagliato fuori dalla possibilità di partecipare
Io non lo so come adesso si possa procedere se a quest'ora il caso di aprire delle domande se aprire secondo giro di
Risposte
Parliamo di comunicazioni di massa dove una delle loro caratteristiche anche la sinteticità la rapidità della comunicazione e anche la il il tentativo di evitare altri di finire a a coda di pesce
Non lo so se si possa considerare le
Gli interventi che qui abbiamo ascoltato come
Una
Dichiarazione di intenti di programmi politici da parte degli esponenti delle forze politiche
Che valgono proprio perché sono state espresse in una sede pubblica credo che sia una la prima occasione che in una sede pubblica in tanti rappresentanti di forze politiche alla vigilia del dei reali
Inizio dei lavori parlamentari esprimiamo le nostre posizioni potremmo ritenere se non sollevo contrasti i partecipa anche concluso
Così il dibattito
Sì perbacco
Perbacco
Ecco allora per
Domani
Tieni crea però forse no
Fu una cosa molto
Velocissimo anche perché l'ho dato allora non è il caso di insistere ritengo sinceramente estremamente interessante la pregherei se possibile se può dirci qualcos'
Di più brevemente su un punto che lei ha toccato Iraq competitività tra l'emittente privata è un'emittente pubblica come la vedete
In base a quello al nostro progetto diciamo se può farlo in deroga in Brasile e poi una cortesia personale o se è possibile avere una copia di quel progetto tutto qua grazie
Il progetto sarà stampato dalla Camera entro cioè già depositato questa è una bozza per le correzioni e c'è una prima
Stampa entro quattro cinque giorni sarà un atto pubblico del Parlamento italiano per quanto riguarda l'altro aspetto che quello della competitività noi
La vediamo in questi termini non garantendo nessun tipo di copertura o privilegio né per l'una né per l'altro né per l'emittente pubblica nel né per l'emittenza privata l'emittente pubblica ha un vantaggio di partenza che è quello del di un consistente introito dal Canone che che gli abbonati pagano e con questo si configura anche un suo ruolo diverso dall'emittente privata cioè deve rispondere anche a degli obiettivi che sono pubblici che sono quelli della informazione che sono quelle della della copertura del del dell'informazione locale che sono quelli dell'informazione scientifica del della istruzione dello della promozione della cultura questo è un ruolo diciamo che pubblicamente viene affidato obiettivi che pubblicamente vengono affidati alla RAI
E per i quali la RAI percepisce un canone oltre all'introito pubblicitario d'altra parte c'è l'emittenza privata che deve sopravvivere con le entrate con i fondi che gli vengono appunto dalla pubblicità la competitività e dovuta è concepita nel segno di non lasciare egli non coprire e di non garantire vantaggi nell'uno né all'altro di lasciar rimuovere appunto sul terreno dell'acquisizione dei consensi del Po dico che premendo un tasto scelgono l'uno o l'altro questo è il concetto di competitività complementarietà perché io noi abbiamo assistito pure per il sistema americano a una nascita di un sistema basa e nel nel negli Stati Uniti e nata da delle mie le l'emittenza privata commerciale basata tutta sua introiti pubblicitari si è sentito dopo nel corso degli anni l'esigenza anche di far nascere un'emittente pubblica che coprisse una sfera di informazioni che era quella degli enti locali che era quella delle olive sita che era quella della politica vista come riflessione più approfondita eccetera accanto a diciamo all'uomo commerciale che negli Stati Uniti veniva informato solo o viveva spettacolo solo attraverso le le l'informazione che era delle emittenti commerciali private Italia avevamo l'emittente pubblica nata l'emittenza privata si è creato un sistema che nel suo insieme può essere completo e soddisfacente troverà o gli strumenti legislativi non per comprimere l'uno comprimere l'altro lasciamoli vivere in una condizione di competitività Lone appunto sostenuta per la sue funzioni i suoi obiettivi pubblici dal Canone altra che si approvvigiona sul mercato pubblicitario cerca di dare uno spettacolo che sia in grado di affrontare la competizione col prodotto della RAI che di partenza aveva maggior tasso di qualità
Che però con il il corrente mese ci si insiste la diciamo così mantenendo sempre più questa questa superiorità diciamo dell'azienda RAI le osservazioni che facevo prima una competitività che deve essere anche assicurata evitando questa continua ingerenza del della politica dentro l'azienda pur
Dica che produce poi debolezza dei professionisti che produce debolezza della qualità dei programmi che vengono consegnati giorno per giorno al pubblico
No la domanda il sogno vuole che sono anche concittadino partecipano di palma
No fonte però vuole non ho capito bene quando si riferiva alla leggi Cina neo Gedo settantacinque per cui leggo testualmente da quello che ha detto lei
Sì ci sono stati due sviluppo di germi nord in cui si è dato sia dato gradito alla sviluppo di
Di dello
De di su è un po'di di questione dell'utilizzazione hanno comunque ecco mi dovrebbe spiegare mi dovrebbe spiegare il fatto che tutti siamo ancora controlli lottizzazioni Cuna parla con lei in cui io per esempio non ci ci trovo una parte appunto l'audizione perché so che la mai una il TG uno e il TG due fanno basso proprio ad una logica di lottizzazione fatta dal per la il TG uno dal suo partito e il TG due in un certo senso del Partito Socialista grazie
Basta sia io capisco che anche adesso do la parola Borri perché risponde però su questa
Di discussione rispetto al tema che abbiamo affrontato ce la fai a prendere
Possano posta
Residua riguardo oppure se
Le le rispondo in un
Lottizzazione
Spesso quando se vuole indicare lo stesso fenomeno grosso modo in chiave positiva si parla di pluralismo quando si vuole quindi dipinge lo stesso fenomeno in chiave negativa il si parla di lottizzazione la riforma del settantacinque che cosa prevedeva nell'ambito del monopolio che ci fossero delle reti del testate cioè i telegiornali autonomi e e assolti inteso che fossero assegnate in parte a un certo orientamento politico culturale in parte un altro intervento politico culturale destro così può essere lottizzazione Interna cioè può essere pluralismo interno all'azienda gli effetti negativi nei possono essere con schiamazzi lottizzazione ora io sono capisco le esigenze credo che occorra storicamente capire le esigenze Erode c'è un partito che alla fine è stato penalizzato in un certo senso se lo Stato partito di governo per tanti anni quando quando la RAI dipendeva appunto dal Governo però io sono contrario a questo tipo di impostazione perché ne abbiamo visti gli aspetti negativi che cosa dico dico però che appunto già nella legge c'erano
Appunto i presupposti di queste conseguenze negative quello che io propongo oggi è per esempio che non ci sia più un telegiornale con un certo orientamento politico è un telegiornale con altro che il talento politico se servizio pubblico deve essere un servizio pubblico di un Paese civile democratico avanzato deve essere possibile un servizio pubblico parlare un unico linguaggio che non significa appiattimento ma significa dare il più possibile in si sul fatto che il più possibile perché non c'è mai qualcosa di definitivo in questa materia le notizie in modo oggettivo dando spazio a tutti i commenti anche di parte ora ecco io preferisco proporrei un il pozzo di questo genere per cui un telegiornale più ad esempio si differenzia per la diffusione delle notizie e l'altro per i commenti un terzo cioè una differenziazione più di tipo tecnico professionale che non di area politico-culturale se riuscissimo fare assieme specialmente nel nuovo sistema misto un passo di questo genere credo che la RAI ecco assolverebbe meglio la sua funzione di servizio pubblico questo è il concetto che ha voluto esprimere in modo un po'affrettato e confuso
Io
Per concludere questo dibattito facendo
Solo come
Ospite questa considerazione e gli interlocutori che hanno partecipato a questo dibattito hanno sottolineato la
Necessità
Riconosciuto alla e che si è entrati in una fase nuova per ragioni strutturali e per ragioni politiche che bisogna dare nuove regole all'in sì me del sistema sia per quanto riguarda il ruolo della RAI sia per quanto riguarda le private certo che nel riconoscimento di queste esigenza poi si confrontano
In che posizioni diverse diverse tra i partiti che compongono la maggiore
Enza diverse tra i partiti che compongono la maggioranza i partiti di opposizione di qui nasce e un grosso problema politico c'è l'esigenza di andare a nuove regole del gioco e bisogna vedere se siamo capaci questa il problema di riuscire ad avviare una discussione nelle sedi istituzionali il Parlamento che consenta di trovare il punti di mediazione necessari per rinnovare il sistema dare nuove regole del gioco al sistema spesso o se invece le divergenze anziché stimolare una capacità di riforma diventano paralizzanti perché questo è il rischio che si corre che abbiamo corso negli anni precedenti perché se lei divergenze diventano paralizzanti altro che governare il sistema il sistema governerà noi con i rischi che e che allora prevalgono elementi negativi credo che lo dico questo perché tutti Juan ti riconosciamo che io ruolo del sistema dei mass media non solo ha una grande peso nella dinamica produttiva di un Paese moderno
Ma è una gran onde questione istituzionale che sia una grande questione istituzionale cioè uno dei perni su cui si fonda la democrazia lo riconosce siamo tutti quanti e per questo non lo può non può essere lasciato
Non può essere lasciato senza e
A regola è una festa dell'Unità anche questi Limassol consente il governo Lombardo
Concludo dicendo che ho sentito questa formulazione di Tempestini che coincide con quanto abbiamo detto noi al nostro convegno Laraia afferma la sua centralità nel sistema non perché vi sono una serie di vincoli che la tutela non va perché è capace di essere più forte sul piano produttivo e sul piano delle garanzie democratiche però ecco credo anche che bisogna che sciogliamo nella definizione della regole del sistema quale tipo di sistema misto Borri ha detto che anche a proposito del sistema delle emittenti private proprio muovendoci in una logica sottolineata da Tempestilli che credo che sia ormai propri è di tutti non si può demonizzare le televisioni private e pur tuttavia quali sistema di televisioni private è un problema che rimane aperto Borri per esempio dà un'indicazione
A noi
Mi pare molto interessante
Tutte e bisogna dobbiamo vedere più attenta a mente l'annunciato progetto di legge dei repubblicani e bisogna a un certo punto stringere supposizioni concrete l'
Ultima considerazione che mi permetto di fare questo proprio come per la responsabilità passata avuti in Parlamento per il PC esso vedremo che cosa succederà nel nuovo Parlamento
Io ho sentito dire sia da Borri sia da Mauro tutto non l'ho sentita riprendere da Tempestini anche se è stato un una questione su cui i socialisti nella loro elabora non è hanno spesso richiamato la necessità di superare la commissione parlamentare per andare ad un altro sistema di governo ad una sorta di authority
Io voglio dire che non non c'è alcuna obiezione di principio contraria resta ed è indubbio che il modo gli stia i Poteri le responsabilità con cui sino adesso ha operato la Commissione parlamentare di vigilanza debbono essere rivisti per essere più efficaci meno larghi se volete ma anche più efficaci
Io mantengo Dave Brubeck è un'autorità di governo possa avere medesimi compiti verso il servizio pubblico radiotelevisivo è diverso le emittenti private non c'è se non per esempio per la campagna elettorale dove devono valere regole per tutti quanti
Voglio solo fare questa osservazione forse un po'polemica che forse rilancia anche il dibattito troveremo il modo di farlo non vorrei che attraverso la costituzione di un'Authority e per questo che e vogliamo vedere bene e come la questione viene formulata sia attenersi scegliesse una strada che porta a svuotare la res Vita del Parlamento perché è vero che questa Commissione parlamentare a tanti vizi ha provocato tante frustrazioni è vero che la riforma RAI ha dato a consentito certe lottizzazioni ma guai a rimpiangere dal punto di vista East
Sì orale un tempo nel quale il lotto era unito e la il sistema televisivo dipendeva dal
Dal governo credo che proprio per il peso che hanno il sistema di informazione di di massa è di sogna che garantisca tutti in qualsiasi situazione chiunque sia maggioranza ed opposizione in una determinata la situazione dette queste cose che sono poi il mio contributo a questa discussione vi ringrazio ringrazio intanto i partecipanti alla tavola rotonda ringrazio il pube
Ecco mi scuso se ragioni di tempo ci portano a questo punto a ritenere concluso il dibattito non certo concluso il problema politico