L'intervista è stata registrata giovedì 28 luglio 1994 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Costituzione, Enti Locali, Federalismo, Legge Elettorale, Regioni, Riforme, Uninominale.
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RIFORMATORI
E Pino Calderisi deputato riformatore del gruppo di Forza Italia e relatore presso la Commissione affari costituzionali delle diverse proposte di legge che concernono la modificazione del sistema elettorale per i consiglieri regionali e delle proposte che riguarda una modifica dell'articolo centoventidue della Costituzione che riguarda invece l'elezione del presidente della regione Peppino ieri è stata una giornata importante riflessi sta se ne sono avuti anche quest'oggi a dato dotato un testo base sul quale si svolgerà ora il confronto parlamentare su questo testo però non si è realizza nata a quella unanimità che forse sarebbe stata utile per permettere un iter rapido di questa di questo confronto
Sì ricordiamo innanzitutto che si sta parlando di una riforma l'articolo centoventidue della Costituzione e che riguarda tre questioni riguarda l'elezione diretta del Presidente della regione
Il nuovo sistema elettorale per i consigli regionali e quindi la proposta che ha fatto il Governo del sistema uninominale maggioritario e l'autonomia delle regioni in chiave federalista per determinare per disciplinare queste materie cioè la legge elettorale e la forma di governo delle regioni dopo un'ampia discussione in Commissione si è passati al lavori del Comitato ristretto per tentare di trovare una accordo io voglio ricordare che oltre alla proposta del governo ai gruppi di maggioranza
Sono molto convergenti con questi tre obiettivi le proposte di gruppi e di deputati delle opposizioni
E quella di Adornato di altri trentadue deputati del gruppo progressista e quella di massi segno gli altri deputati del Patto
La posizione del PDS sono più sfumate
E mentre quelle del di Rifondazione sono tendenzialmente contrari a queste ipotesi
Hanno tentato una intesa anche con il PDS
Perché si tratta di una modifica costituzionale occorrono determinate maggioranze i tempi sono strettissimi perché queste riforme devono entrare in vigore prima delle elezioni del mille novecentonovantacinque
Quest'accordo però non è stato possibile nonostante un tentativi o o ben oltre diciamo i paletti contenuti nella proposta del governo che ha tentato il ministro Speroni con Bassanini e gli altri deputati del gruppo progressista
Sostanzialmente Bassanini non condivide l'idea di inserire nell'articolo centoventidue l'elezione diretta del presidente della Regione
E a disponibile a inserirlo solo una norma ad hoc transitoria valida solo per il novantacinque e collegata alla elezione del Consiglio regionale con un sistema sostanzialmente di tipo proporzionale con il premio di maggioranza escludendo quindi in modo categorico ogni ipotesi di sistema elettorale di tipo uninominale maggioritario anche soltanto prevalentemente nel minare maggioritario per intenderci del tipo di quello su cui gli elettori hanno votato il diciotto aprile del novantatré quello che poi è stato il sistema in qualche modo Tato per la Camaro per il Senato
Ecco Bassanini esclude totalmente un sistema di questo tipo un sistema di tipo maggioritario e un sistema basato su collegi nominali maggioritaria
Quindi su questo non è stato possibile trovare l'accordo e si è tornati sostanzialmente a un testo che ricalca quello del governo con alcune piccole modifiche e miglioramenti che hanno recepito indicazioni della commissione
E e quindi il testo base e è stato adottato ieri non è stato approvato nulla come dicono i deputati e di Rifondazione Comunista deputato verde reale parlando di colpi di mano non c'è stata nessun colpo di mano semplicemente perché la commissione non ha ancora trovato nulla assolo scelto un testo su cui appunto dell'avvenire a discussione
Martedì ci sarà questa discussione i se vogliamo che possano chiudersi martedì e che si possa poi e aprì uno spiraglio per la discussione in in in assemblea perché importante aveva almeno la prima lettura sarebbe importante avere almeno la prima lettura
Già prima della sospensione delle ferie molto difficile che questo possa avvenire ma ci auguriamo che questo avvenga ci auguriamo che questo dissenso del PDS in qualche modo rientri che il PDS non voglia bloccare
Una riforma così importante che voglia consentire alle Regioni nello vanta cinque di averi presidenti legittimati direttamente dal corpo elettorale così come lo sono i sindaci i presidenti delle Province e quindi non ha vere una perdita di ruolo anziché un a capacità di rafforzamento del rappresentatività della legittimazione dei governi regionali ci auguriamo che quindi il PDS e il gruppo progressista nel suo complesso vogliano
Discutere costruttivamente e non impuntarsi nell'escludere un sistema elettorale che è stato quello voluto dal più dell'ottanta per cento dei cittadini italiani
E non soltanto da Pannella e Berlusconi come oggi dice Bassanini quindi che vogliamo che questo avvenga e che si possano arare questa riforma che una prima tappa
Con tre obiettivi importanti che possono in qualche modo prefigurare anche quella grande riforma
Nelle istituzioni di cui il Paese a sempre più urgente bisogno e come Pino cosa accadrebbe se un gruppo politico come ad esempio con Rifondazione Comunista decidesse di opporsi con tutte le sue energie parlamentari a questi progetti di riforma potrebbe essere dunque bloccata
E impedire quelle cose che ora disegnati
Ma gruppo come Rifondazione comunità può certo mettere in atto
Delle tecniche e procedure deinde tecniche per rallentare procedure di esame e o ostruire e la possibilità di voto da parte del parlamento ma ecco si assumerebbe credo una a responsabilità
Gravissima nel bloccare una significativa riforma questa demonizzazione dell'ipotesi di elezione diretta dei presidenti delle Regioni vista come una sorta di non so du cinismo di non so che cosa
Jai immaginano evidentemente un Berlusconi moltiplicato per quindici che si fa e che si candida presidente delle regioni in quindici regioni non so ecco veramente
Credo mi sembra che abbiamo un'esperienza di elezione diretta dei sindaci che con una legge sia pure molto inadeguata che consente ancora una forte frammentazione
Del sistema politico ma abbiamo avuto sicuramente un sistema che è stato gradito dalla dalla dalla dai cittadini che hanno poi dopo tale direttamente i sindaci che hanno finalmente potuto in qualche modo realizzare
Attuare dare attuazione al principio di responsabilità votare direttamente il capo dell'esecutivo credo che sia una necessità assoluta a tutti i livelli ma a prescindere ora dalla grande riforma livello nazionale che lo per il livello regionale questo si debba assolutamente fare con urgenza se non vogliamo ripeto che ruolo delle Regioni vada decadere anziché ad accrescersi
E come ultima osservazione trovato nel ministro delle riforme Speroni un importante punto di riferimento o non sono mancati come ritengo alcuni contrasti
Ma ministro Speroni ha trovato di fronte un relatore che condivide in pieno e fino in fondo e i tre principi esita elementi che costituiscono l'oggetto della riforma della proposta di di di modifica
Del governo cioè l'elezione diretta del Presidente Regione il federalismo autonomia delle regioni e sistema elettorale nominare maggioritario e io ho difeso tutti e tre questi elementi in modo senza privilegiare l'uno a scapito dell'altro e con la parte dei vari altri gruppi
C'è stato una difficile composizione perché chi privilegia elezioni dirette basta chi privilegia autonomia delle regioni e basta e quindi bisognava invece tenere insieme tutti e tre questi elementi se posso credo RIM bonariamente muovere un rimprovero alla ministro Speroni ecco quale dobbiamo però portare avanti questa riforma e quello di aver tenuto una linea di eccessiva cedevolezza nei confronti del PDS delle pretese eccessive a discapito di una seria riforma elettorale all'inizio e poi di avere eccessivamente invece indurito dopo mentre sarebbe stato e sarebbe più credo razionale saggia e coerente una linea di apertura alla confronto con tutti quindi con il PDS però ecco tenendo fermi con senza cedevolezza eh sui principi cardine di questa riforma
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