Intervista a Brando Benifei, realizzata nel corso del sinodo delle chiese metodiste e valdesi

Continuiamo a parlare della serata pubblica che si è svolta presso il Tempio Valdese di Torre Pellice
E il cui titolo era il mestiere scendi o i giovani ed Europa tra sogni di ripresa e rischio di marginalità
Ne parliamo con Brando beh mi fai che deputato europeo e portavoce del gruppo PD al Parlamento europeo ecco intanto questo strumento è uno strumento che lascia sperare in un'integrazione
Anche politica dell'unione europea
Sicuramente sì questo è l'anno degli ottant'anni del Manifesto di Ventotene è un anno in cui riflettere anche dopo quanto è accaduto con la pandemia sui limiti sulle potenzialità di un'integrazione europea
Ancora incompleta i Next Generation New non solo è un piano di ripartenza di ripresa nella discussione abbiamo parlato in questa nostra questo nostro dibattito qui a Torre Pellice anche dell'impatto soprattutto sulle nuove generazioni i limiti che hanno oggi le le le le le minori possibilità che invece vanno a cresciute proprio con un piano di ripresa per ricostruire meglio
Ecco è un piano che ha questo aspetto chiaramente economico sociale di ripartenza ma anche un grande valore politico perché è la prima volta con Next Generation New in cui l'unione a livello massiccio raccoglie risorse con un debito comune
Limitato con dei vincoli non si tratta degli eurobond a tutto tondo mai per la prima volta gli europee in nel loro insieme si vincolano a finanziare una ripartenza comune con del debito che viene garantito insieme non era mai accaduto
In passato c'erano state qualche piccolo esperimento soprattutto attraverso la Banca europea degli investimenti ma oggi possiamo dire che con questo primo nucleo di debito comune si crea un primo nucleo di una vera unione fiscale tanto che oggi si parla molto di più e e si stanno facendo dei passi avanti reali verso anche una forma di fiscalità e di tassazione comune europea quindi debito comune si è aperta una strada ora si apre la sala anche la fiscalità comune che sappiamo essere insieme al tema della politica estera al tema della migrazione di cui si è parlato molto qui a Torre Pellice proprio come tema anche nel dibattito
E sono proprio quei temi su cui l'Europa ha visto in questi anni la difficoltà l'incapacità di decidere con l'attuale sistema decisionale quindi cambiare anche il il metodo decisionale oggi è un dibattito che si è aperto con molta più forza proprio grazie al fatto che abbiamo Next Generation io quindi si questo piano
Non è solo un piano di ripresa ma è un piano che apre una grande prospettiva politica che va però per corsa si può benissimo fermarsi e non diciamolo sfruttare questa opportunità e sarebbe davvero un muro un guaio un disastro invece va sfruttata perché ricco uno detto avevamo prima siamo ottant'anni dal Manifesto di Ventotene penso che sia il momento di fare quel passo in avanti anche con chi ci sta non necessariamente con tutti è chiaro che alcuni paesi forse oggi le loro opinioni pubbliche i loro governi non sono pronti
Masse un'avanguardia di Paesi fa un passo avanti le cose si mettono in moto in un'Europa a due velocità l'Europa è già molte velocità su questo secondo me dobbiamo fare chiarezza abbiamo un'Europa già oggi che all'euro in alcuni Paesi in altri no a Schengen e in alcuni Paesi altri no alla cooperazione giudiziaria in alcuni Paesi altri no
Mi sono all'Europa e già molte velocità ma sono velocità disordinate abbiamo bisogno di mettere un ordine a due tre velocità
Ordinate che rispondano alle diverse aspirazioni chi vuole integrarsi di meno dei ventisette lo possa fare ma chi vuole fare un passo in avanti e lo deve fare a meno modo di vedere ne abbiamo bisogno di fronte al mondo di fronte alle tragedie ai grandi cambiamenti pensiamo punto l'Afghanistan
C'è bisogno di almeno di un nucleo europeo che su alcuni temi caldi appunto degli esteri della migrazione della fiscalità faccia un passo avanti che magari non tutti vogliono fare lo stessa velocità
Difatti questa era la la domanda che mi accingevo a fare che comunque faccio
L'Afghanistan mostrava i limiti del unione europea degli stati e non appunto di quella federale auspicata polipi
Tenta di scaricare l'auspicata sempre praticamente e anche sul tema dell'immigrazione ci sono state le dichiarazioni del presidente di turno dell'Unione c'è stata anche una sua presa di posizione
Ci sono state delle dichiarazioni del ministro Di Maio a proposito dei due mila cinquecento raccogliere ecco però il problema immigrazione il problema politica comune il problema difesa comune
Non si intravedere nemmeno oppure ci sono delle possibilità
Ma io penso ne abbiamo parlato anche qui che sulla migrazione si misura uno scontro oggi
Di impostazione profonda della integrazione e l'idea che questioni che vanno certamente a toccare anche nervi molto scoperti nella relazione con l'opinione pubblica quindi con gli elettori con chi poi determina i parlamenti governi debbano essere lasciati a un'azione diciamo disordinata scollegata dei vari Stati questa è una visione nazionalista che c'è dentro la nostra unione oppure che sia oggetto questo tema di una azione comune che proprio perché si mette nelle condizioni di pianificare a medio lungo termine esce dalle schermaglie e dalla diciamo dipendenza elettorale di breve termine perché il tema è questo il sistema e le e decisionale dell'Unione oggi
è molto legato agli Stati si parlava prima di unione di Stati perché legato a cicli elettorali Brady che l'Unione europea invece nel suo sistema comunitario la Commissione il Parlamento riesce a superare in quanto ha una visione programmatoria di medio termine
Mi ha mi faccio una provocazione in più purtroppo oggi ci sono sistemi autoritari nel mondo come la Cina
Che riescono ad avere alcuni vantaggi competitivi e perché riescono a in alcune partite sembra non riuscire a a fare grandi passi avanti pensiamo ai temi per esempio dell'investimento nelle nuove tecnologie
Perché hanno comunque per la loro struttura una capacità programmatoria di significativa nel nostro contesto abbiamo un sistema di pressione elettorale a livelli nazionali e sub nazionali molto forte e viva dio è la nostra sistema il nostro sistema democratico e lo difendiamo però il sistema invece europeo che ha le potenzialità pensiamo al programma programmazione di bilancio che ha una prospettiva addirittura settennale in questo momento dentro l'Unione
Pod dovrebbe essere sfruttato di più questa è la vera sfida tra un in nel dibattito che ci sarà anche sulla Conferenza sul futuro dell'Europa nei prossimi mesi
Cioè tra chi pensa che i Paesi possono su tutti i temi essere schiavi delle loro dinamiche interne che portano per esempio sul tema della migrazione a non decidere mai nulla
O a dare invece più potere a un contesto comunitario comune come ho detto almeno per i Paesi che ci stanno quindi anche con cooperazioni rafforzate come si chiamano in gergo tecnico
Per decidere insieme guardando a un orizzonte un po'più di lungo termine perché altrimenti se noi guardiamo al tema profughi migrazione le emergenze che avvengono secondo una logica di mese in mese non usciamo perché si creano dinamiche
Che con la massima brutalità mi permetto di dire riguardano il fatto che queste persone non votano mentre invece votano quelli che magari non sono pronti a fare l'accoglienza e quindi serve sensibilizzare serve spiegare perché bisogna a anche aiutare le persone ma bisogna avere un sistema che favorisce le azioni politiche giuste perché se il sistema invece spinge a guardare al brevissimo termine la soluzione non si trova
Bene grazie grazie abbandonò ben FI capo delegazione Partito Democratico Parlamento europeo