Tra gli argomenti discussi: Afghanistan, Biden, Esteri, Geopolitica, Guerra, Kabul, Medio Oriente, Nato, Rassegna Stampa, Russia, Talebani, Unione Europea, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 21 minuti.
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Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale martedì ventiquattro agosto riprende quest'oggi l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale dopo la pausa estiva cercheremo di recuperare
Alcuni dei principali e venti dell'ultimo mese concentrandoci però su quello più importante
La caduta dica vuol l'Afghanistan di nuovo in mano
Ai talebani vent'anni dopo l'intervento militare americana e della NATO
Ci soffermeremo soprattutto sull'editoriale dell'Economist uscito venerdì nelle edicole europea titoli significativo la débâcle di Gio by Danny Presidente americano
Il fiasco in Afghanistan è un duro colpo per la statura dell'America vedremo anche altri
Con menti dal Financial Times dal può anche un
Settimanale francese particolare sulle ripercussioni geopolitiche di quanto sta accadendo
E poi parleremo di altri temi la la Russia per esempio il venti agosto del due mila e venti veniva avvelenato l'ex sei
Navalny e le monde nel fine settimana aveva un editoriale sulla svolta nella storia russa Vladimir Putin non cerca più di convincere la parte di opinione pubblica che si oppone a lui ma cerca unicamente di intimidirmi la scrive il quotidiano francese
Il famoso Times ieri invece avevano editoriale sulla Bielorussia a poco più di un anno dalle elezioni truccate l'avvio delle manifestazioni contro Alexander Luca sceicco
E la nuova arma che il dittatore bielorusso sta utilizzando contro l'Unione europea cioè quella dei migranti i leader europei devono rispondere all'utilizzo dei rifugiati come arma da parte di Luca Shankara scrive il Financial Times che oggi invece vedo segnaliamo perché probabilmente non avremmo il tempo di leggerlo dedica il suo editoriale all'Italia è una questione che può apparire specifica molto limitata ma che evidentemente anche echi internazionali cioè Loving russo Solis il titolo del Financial Times è questo gli olimpionici italiani dimostrano le pecche del sistema di cittadinanza le attuali regole secondo il quotidiano della City sono ingiuste
E radicano rafforzano le discriminazioni
Cominciamo però da dall'Afghanistan dalla caduta di Kabul dalla ritorno dei talebani al potere tutto il paese anche se cioè apparentemente una piccola sacca di resistenza nel
Panshir
Per recuperare
Come dire le valutazioni di quanto accaduto pubblicate anche da altri giornali dal quindici di agosto
In poi vale la pena prendere l'economista editoriale dal titolo la De Bac al di dai beni il fiasco in Afghanistan
è un duro colpo per la statura dell'America scrive il settimanale
Se i propagandisti dei talebani avessero scritto la sceneggiatura del tracollo della missione ventennale americana per rimodellare l'Afghanistan
Non avrebbero potuto inventare immagini più efficaci estratto anti mentre gli insorti penetravano a Kabul
Afgani disperati terrorizzati perciò che i fanatici vittoriosi avrebbero potuto fare inseguivano aerei cargo americani in partenza lungo la pista dell'aeroporto cercando di arrampicarsi sul carrello
Di atterraggio per poi inevitabilmente cadere verso la morte
Il governo sostenuto dagli americani si è arreso senza combattere qualcosa che veniva categoricamente escluso dai responsabili americani appena pochi giorni prima la caduta di Kabul
Gli afgani sono stati lasciati in una situazione talmente orribile che aggrapparsi alle ruote di numeri un corsa sembrava la loro opzione migliore
L'America ha speso due trilioni di dollari in Afghanistan ricorda l'Economist più di due mila vite americane sono state perdute per non parlare delle innumerevoli vite afgane eppure anche se gli afgani ora sono più prosperi di quando l'America invase il Paese
L'Afghanistan è tornato al punto di partenza i talebani controllano più territorio di quando avevano perso il potere sono meglio armati grazie alle armi che l'America ha fatto piovere sull'esercito afgano ed hanno tenuto l'ultima vittoria sconfiggere una super potenza gli insorti prosegue l'economista hanno detto di voler dare prova di magnanimità impegnandosi a non vendicarsi contro coloro che lavoravano per il governo caduto
E insistendo sul rispetto dei diritti delle donne nell'ambito della loro interpretazione della legge islamica
Ma ricorda l'Economist questa interpretazione ha tenuto la maggior parte delle ragazze lontane dalle scuole la maggior parte delle donne confinate nelle loro case quando il gruppo era stato al potere l'ultima volta negli anni novanta punizioni brutali fustigazione lapidazioni amputazioni erano comuni le libertà che gli afgani hanno dato per scontato negli ultimi vent'anni sono appena andate in fumo e questo è un esito spaventoso per i trentanove milioni di afgani ebbe un esito profondamente dannoso per l'America
Non sorprende secondo l'Economist che l'America non si è riuscita a trasformare l'Afghanistan in una democrazia la costruzione di un'azione è un'impresa difficile pochi pensavano che l'Afghanistan potesse diventare la Svizzera non era irragionevole per il presidente americano John Weinberg buon voler porre fine al conflitto per Erika trascorso vent'anni in un luogo di modesta importanza strategica
Di cui la maggior parte degli elettori americani ha smesso di interessarsi da tempo l'obiettivo originale dell'invasione smantellare la principale base operativa di Al Qaeda è stata ampiamente raggiunto anche se questo risultato ora potrebbe essere invertite
Cioè invertito
Dire che l'America si stia dimostrando un alleato volubile perché ha permesso
La caduta del governo afgano esagerato in particolare alla luce della durata Della portate delle spese del dispiegamento americano
Il defunto regime di Kabul non era un alleato come lo sono la Germania e al Giappone era più debole più corrotto e completamente dipendente dall'America per la sua sopravvivenza
Ma scrive l'Economist niente di tutto ciò assolve l'America
Dalle responsabilità che aveva di ritirarsi in modo ordinato
Baldelli non è riuscito nemmeno mostrare un minimo di attenzione per il benessere degli afgani ordinari
Ironia e che l'America aveva un piano per un ritiro ordinato era in preparazione da diversi anni
Aveva già enormemente ridimensionato la sua presenza militare circa cento mila soldati nel due mila undici a meno di dieci mila nel due mila diciassette
Lo stesso avevano fatto altri Paesi della NATO la presenza militare non era destinata a sconfiggere i talebani ma impedire il tracollo dell'esercito afgano in gran parte con l'uso della forza aerea
Costringendo così i talebani a sedersi al tavolo dei negoziati
Gli apologeti di Baida in sostengono che il suo predecessore rendono al tanto aveva già fatto naufragare questo piano cercando di concludere l'operazione militare prima delle elezioni presidenziali dello scorso anno in America
E vero che Trump era così disperato da firmare un accordo con i talebani accettando condizioni assurde a partire dalla fine della missione americana senza nemmeno garantirci un cessate il fuoco l'accordo non conteneva nulla per porre fine alla guerra civile
Tanto aveva ridotto la presenza americana poco più di due mila soldati quanto vai bene entrato in carica promettendo di fare uscire nel resto delle truppe entro il primo maggio
Ma sottolinea l'economista by del non era tenuto a rispettare quell'accordo
Del resto parte non lo ha fatto rifiutare indossi di aderire alcuno calendario originale di ritiro inoltre è chiaro che i talebani non hanno rispettato la loro parte dell'accordo avanzando sul piano militare invece di negoziare in buona fede a quel con il governo afgano questo di per sé sarebbe già stato un motivo valido per fermare o invertire il ritiro degli Stati Uniti
In America non c'era pressione politica per concludere rapidamente la guerra eppure by the ne ha mantenuto una scadenza arbitraria e simbolica porre fine all'intervento e entro il ventesimo anniversario dell'undici settembre due mila uno
Anche se la velocità dell'implosione del governo afgano ha sorpreso la maggior parte degli osservatori compreso questo giornale militari e politici americani sono stati ingenuamente ottimisti insistendo che un tracollo totale sarebbe stato una prospettiva incredibilmente remota
Quando è diventato chiaro che l'esercito afgano si stava sciogliendo Baldev è comunque andato avanti in modo intransigente con il ritiro malgrado tutte le conseguenza qual è il risultato per l'economista e che la capacità dell'America di scoraggiare i suoi nemici rassicurare i suoi amici è stata considerevolmente ridimensionata
L'Intelligence americana si è dimostrata in perfetta la pianificazione americana è stata troppo rigida
I leader americani si sono dimostrati capricciosi e l'attenzione per gli alleati dell'America minima questo probabilmente incoraggerà di giallisti di tutto il mondo
Che considereranno la vittoria dei talebani come un approvati Dio dalla loro parte questo poi correggerà l'avventurismo all'estero di governi ostili come Russia e Cina e verrà dubbi tra gli alleati dell'America
Baldina difeso il ritiro sostenendo che l'Afghanistan era una distrazione rispetto a problemi più urgenti come la rivalità con la Cina
Ma lasciando l'Afghanistan in modo così caotico in realtà by the non ha reso questi problemi
Più urgenti ancor più difficili da affrontare conclusione dell'Economist questo ritirò caotico non cancella gli obblighi dell'America e dei suoi alleati nei confronti degli afgani ordinaria al contrario di aumenta
Gli Stati Uniti e loro alleati dovrebbero usare l'influenza che ancora hanno perso nel citare moderazione talebani in particolare sul trattamento delle donne
I profughi avranno bisogno di aiuti umanitari paesi occidentali dovrebbero anche aumentare il numero di rifugiati afgani da cogliere
E fornire aiuti generosi ai Paesi vicini dell'Afghanistan per prendersi cura di coloro che rimarranno nella regione la fretta dei leader europei nel dichiarare che non sono in grado di accogliere afgani perseguitati nel momento in cui fanatici violenti prendono il controllo del Paese è tanto deplorevole quanto la fallimentare uscita dell'America
E troppo tardi per salvare l'Afghanistan ma c'è ancora tempo per aiutare il suo popolo così così l'Economist che abbiamo utilizzato in qualche modo per sintetizzare quello che è stato scritto da molti altri giornali in questi in questi giorni
è un altro un altro editoriale che vale la pena leggere almeno in parte quello che
è stato pubblicato dal dal Financial Times nel nel fine settimana
L'Afghanistan nei cicli dell'interventismo americano perché perché contrariamente a quanto è stato sostenuto da molti il quotidiano della City ritiene che in realtà non non non sia la fine
Totale quanto meno dell'impegno del degli Stati Uniti
All'estero John Waite né dall'altra sono politici molto diversi ma si è scoperto che i due presidenti hanno in comune una politica molto importante l'impegno porre fine alle guerre che durano per sempre era stato Trump ad avviare i negoziati con i talebani a promettere di ritirare tutte le truppe americane in Afghanistan nel due mila e ventuno è stato by Diana portare questo processo alla sua caotica conclusione
Dopo la caduta di Kabul la tentazione di giungere a una conclusione e cioè che il futuro punti solo verso una direzione un'America sempre più introverso Tita
E concentrata su se stessa in realtà da oltre un secolo l'attitudine dell'America
In termini di interventi militari all'estero è stata ciclica con periodi di interventismo attivo seguiti da periodi di di ritiro
E secondo il Financial Times è più probabile che la fine della guerra in Afghanistan segna un nuovo ciclo di ritiro di moderazione che è un rifiuto permanente degli Stati Uniti d'intervenire militarmente all'Estero l'intervento americano nella prima guerra mondiale nel mille novecentodiciassette fu controverso in patria ricorda il quotidiano della City
Lo slogan America fra era stato urtato da Trump era stato reso popolare dagli isolazionista i tra le due guerre mondiali che si opposero all'ingresso l'America nella seconda guerra mondiale
La loro influenza era così forte che Franklin Roosevelt fu costretto ad aspettare l'attacco per Harbour prima di portare gli Stati Uniti in guerra dopo la seconda guerra mondiale sta l'establishment menta americano
Rifiuto l'isolazionismo entrò in guerra in Corea e Vietnam
Il disastro del Vietnam portò un nuovo periodo di moderazione di ritiro degli Stati Uniti che si concluse con la prima guerra del Golfo mille novecentonovantuno dopo che l'Iraq di Saddam Hussein invase il Kuwait tuttavia anche allora i carri armati americani si fermarono prima di Baghdad e del cambio di regime la fine della guerra fredda al successo dell'intervento della NATO nell'ex Jugoslavia negli anni novanta
Avevano rafforzato la fiducia degli Stati Uniti negli interventi all'estero gli attacchi terroristici dell'undici settembre avevano poi portato alla dottrina di ristrutturazione del Medioriente dell'ordine mondiale
Attraverso l'uso della forza militare
Ora è in corso un nuovo ciclo di auto limitazione i fallimenti delle guerre in Iraq e in Afghanistan sono la ragione fondamentale per cui gli Stati Uniti ancora una volta si stanno voltando verso se stessi
Ma la decisione di by di ridurre le perdite americane in Afghanistan derivante dalla necessità di concentrare le risorse americane
Nella competizione con la Cina
By the neanche convinto di combattere una battaglia per salvare la democrazia degli stessi Stati Uniti non vuole che questa battaglia sia contaminata da guerre che durano perse
Detto cioè o scrive il Financial Times è improbabile che la débâcle in Afghanistan possa togliere per sempre dal tavolo l'interventismo americano il dibattito sull'uso della forza militare da parte dell'America per raggiungere obiettivi di politica estera e sicurezza nazionale
Non sarà risolto in modo definitivo perché non esistono mai opzioni perfette
Anche i moderni isolazioniste accettano che gli Stati Uniti debbano continuare a usare la forza contro minacce terroristiche all'estero
Gli attacchi dei droni utilizzati dalle amministrazioni Obama e Trump continueranno
Potrebbero ancora esserci il venti che spingano gli Stati Uniti a inviare soldati all'estero anche se in numero relativamente limitato
L'interventismo liberale per combattere le violazioni di diritti umani nel mondo fuori moda ma gli Stati Uniti conservano una avvenne idealistica e sarà difficile per loro ignorare atrocità di
Massa
E c'è poi un altro elemento forse quello più importante secondo il Financial Times
Il sistema di alleanze americane è alla base della stabilità geopolitica in Asia in Europa e si fonda sulla convinzione che in ultima istanza gli Stati Uniti usino la forza per difendere i propri alleati
Anche dopo l'Afghanistan l'America non abbandonerà questo impegno
I governi di Cina e Russia potrebbero essere incoraggiati dal successo dei talebani
Ma l'ultimo secolo di storia mondiale dovrebbe servire da avvertimento per capire che la potenza americana
E la volontà di Washington di intervenire all'estero non saranno cancellate così tra l'altro il Financial Times che offre
In qualche modo una prospettiva diversa di fronte a un certo disfattismo o non abbiamo molto tempo e allora rapidamente vi segnaliamo un altro commento interessante
Tre a fare molti di di di analisi sulle ripercussioni geopolitiche di quanto sta accadendo
Pubblicato dal settimanale francese può porta la firma di genera AV che è un ex ambasciatore della Francia all'ONU negli Stati Uniti in Israele il titolare Afghanistan l'America si riprenderà l'Europa forse no e visto che abbiamo parlato finora soprattutto di America leggiamo il breve passaggio sull'Europa
è questo io avevo pay che si lamentano della pesantezza degli errori tutore americano presto scopriranno i piaceri di un mondo in cui gli americani lasceranno gli europei al loro stessi
In Ucraina Siria e Libia in sella gli europei dovranno difendere da soli i loro interessi
Il problema e che non sono pronti né politicamente Nemi Ritter mente né soprattutto psicologicamente a rientrare nella tragedia che la storia tragedia da cui gli europei hanno potuto astrarsi per un lungo periodo solo grazie all'ombra della bandiera a stelle e strisce
Se la caduta di Kabul doveva essere un avvertimento paradossalmente lo è di più per l'Europa che per gli Stati Uniti così
La vede tra l'altro questo ex diplomatico francese bisognerà fra allo
Tempo concluso più wall street journal ieri aveva un editoriale critico di Bai venne che vuole completare l'evacuazione americana in teoria anche degli interpreti afgani degli alleati entro il trentuno agosto ballare secondo il calendario talebano molto pericoloso
Le bombe è oggi un editoriale su Bari
E subisce la prima grave sconfitta del suo mandato gli altri temi li abbiamo segnalati nel nel sommario c'è anche un editoriale del Financial Times sull'Italia la questione
Ius Solis magari ci torneremo
Nei prossimi giorni da David Carretta una buona giornata all'ascolto di radio radicale
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