Mariano Rumor dopo la strage di Piazza Fontana intervistato da Sergio Zavoli. Con l'introduzione di Flavia Piccoli Nardelli

Era di radicale siamo con Flavia Piccoli Nardelli per introdurre un un'intervista del mille novecentosettanta all'allora presidente del consiglio Mariano Rumor che
Si è trovato in quel periodo a gestire una fase particolarmente difficile siamo nel gennaio del mille novecentosettanta poche settimane dopo
La la strage di della Banca Nazionale dell'Agricoltura Milano
E in un momento particolarmente delicato dove il lo stesso Parlamento italiano era impegnato in tantissime riforme ricordiamo lo Statuto dei lavoratori
L'istituzione delle delle regioni
La legge le legge sul sul divorzio una fase verso la la riforma sulla scuola insomma un momento particolarmente delicato e pochi giorni dopo questo fatto drammatico nasce l'idea su TV Sette di una di un intervista informale come non eravamo abituati a vedere i presidenti del Consiglio infatti vediamo
Mariano Rumor nella sua casa di Asiago lui era di veneto di vicenza
Che con le mani in tasca riceve Sergio Zavoli allora
Lei che ha conosciuto molti di questi esponenti politici volevo sapere che ricordo ha di Mariano rumore e sede è rimasta sorpresa nel vederlo
Così nello sforzo di essere informale e soprattutto con un giornalista come Sergio Zavoli che lo pungola
Dunque interviste molto interessante
E devo dire che secondo me è particolarmente utile recuperare interviste di quel periodo in realtà il presidente Draghi ieri De Sica dettando
Gli atti relativi alle varie stragi che ci sono state nel nostro Paese a ridato fiato secondo me a una lavoro di ricostruzione di contestualizzazione della realtà
E l'intervista di Zavoli rumore è molto interessante anche da questo punto di vista perché in realtà arriva è un'intervista di cinquantun anni fa anch'non dimentichiamocelo è un'intervista in cui rumore e presidente del consiglio in una situazione drammatica in cui nel dicembre non c'è stata la strage e la bomba messa alla Banca Nazionale dell'Agricoltura Piazza Fontana che ha fatto diciotto morti e ottanta feriti più di ottanta feriti una tragedia incommensurabile
Che viene però e la cosa è molto interessante perché tendiamo dimenticarcela è una cinque attentati che contemporaneamente si svolgono nel Paese
Perché ce ne sono due a Milano e tre a Roma
A Milano l'unico gli atti a Roma per fortuna l'unica che provoca morti e si dà origine a quello che è il discorso della strage e questo alla Banca dell'Agricoltura ma sono cinque quindi c'è una strategia cominciai la prima manifestazione di una strategia pesantissima che cerca di modificare o di cambiare quello che l'assetto democratico del nostro Paese tant'è vero che Zavoli
Lo dice lo dice all'inizio di questa intervista che ha un'intervista tutt'altro che banale perché ha un'intervista prima di tutto non formale per niente formale in cui tra l'altro rumor in qualche caso l'abbiamo visto un po'sorpreso sì perché Zavoli usa un linguaggio abbastanza Cupido
I contesta rumor un linguaggio eccessivamente complicato difficile
Che a suo dire infondata l'origine di un distacco all'interno del Paese rispetto una classe dirigente Roma risponde
E lo vedrete molto interessante ma risponde di suo dice io posso rispondere per me e il il parla di timidezza chiedo umore aveva era così e you trovo e il ricordo Rumor per questo cattolicesimo Veneto di cui lui era un rappresentante molto importante vorrei soltanto ricordare che il rumore avevo fatto la Resistenza apparteneva a una famiglia profondamente cattolica ma era un dossier Piano e veniva da primo intervento o il suo primo intervento importante in Consiglio nazionale se non sbaglio
Fu o una relazione importantissima sul lavoro in Italia questo per dare l'idea di che cos'era
Il cattolicesimo sociali di nuove e e io un cattolicesimo sociale che poi si riscontra anche all'interno dell'intervista quando lui parla di risollevare dalla miseria un Paese allora torniamo all'intervista all'intervista importante perché Zavoli lo dice inizialmente il rischio che era stato percepito era quello di un tentativo dopo venticinque anni dalla nascita di un sistema democratico nel nostro Paese di un ritorno all'indietro cioè di tentare di riproporre la formula di uno Stato autoritario
Tentativo rumor non si era prestato finalmente le forze e politiche non si erano prestate e cioè passaggio molto bello nell'intervista quando Rumor quasi alla fine dice la cosa che mi ha colpito di più sono state le famiglie delle vittime
Molte di loro che appartenevano a ceto contadino
Animati da dignità ma anche da richieste di giustizia perché perché la vita è fatta anche di fiducia nello Stato a cui chiede giustizia per quello che è accaduto ma ricordiamoci che fuori dal Duomo c'erano trecento mila persone
Quindi che e ci fu una risposta di paese rispetto a quello che era stato allora poi ci sono stati processi ci sono stati ipotesi varie c'è stata la pista anarchica Piero animata da secondo le interpretazioni finalità forze neofasciste che avrebbero fornito i materiali per quella che non avrebbe dovuto essere una strage che si tradusse in una strage perché la banca rimase aperta più di quanto era previsto
Non sappiamo che cosa è successo sappiamo soltanto che sono stati anni di processi complicati faticosi dolorosi per questo Paese l'intervista di humour mi pare un'intervista che dimostrano il grande senso di responsabilità
La fiducia teniamo conto che era insita che venivano dal sessantotto studentesco dai dagli scioperi dei lavoratori
Da un Sessantotto che non era soltanto italiano francese ed europeo cioè da un momento che vedeva contrapposti i giovani accetto dirigente del Paese i rumor lo dice Zavoli lo sollecita su questo rumore risponde e dice abbiamo perso qualche volta quello che è lo spirito che ci anima vai dobbiamo recuperarlo
E dobbiamo trovare nuove formule per parlare con i giovani però e dice Zavoli rivolgendosi direttamente a lui Zavoli si ricordi che se nulla si fa se non si mette insieme quella che le energie dei giovani e l'esperienza dei vecchi
Devo dire che mi è sembrata davvero interessante questa intervista fra l'altro mi ha colpito perché non parla mai opinione pubblica
Parla di responsabilità civile
In un paese quindi c'è un modo diverso anche di approcciare certi Problemi
Dunque lei come se lo ricorda in privato perché immagino fosse amico di di di suo padre era amico
Amico di mio padre naturalmente manico è di casa era eravamo ragazzini o no io facevo l'università e quindi venivo dalla sapienza dove c'erano appunto
Manifestazioni contestazioni eccetera
Eravamo abituati a trovarlo a cena a casa nostre e era un uomo parco omonimo concorrerà estremamente facile parlare che aveva voglia di ascoltare
Che aveva una attenzione è un modo quasi pedagogico di ascoltare e di parlare e di spiegare e c'è in questa intervista e sia pure nell'impaccio di queste timidezza che aveva che c'era certo certo lei come interpreta questo modo informale di presentarsi
Di Rumor dopo quel fatto drammatico era come un modo per far vedere che i politici ascoltavano guardavano il paese che volevano dare l'impressione di fare uno sforzo di liti cambiamento affinché quelle cose non si ripetessero
Più che altro
Non so io sono rimasto un po'interdetto perché non me lo sarei mai aspettarsi perché inaspettata no per come siamo abituati noi oggi
E per come i politici di oggi sono abituati a porsi di fronte ai mezzi di comunicazione di massa di fronte al televisione
Dice ancora goffaggine quasi di fronte a un mezzo televisivo e Ceggia voli che lo pungola io credo che nasca quest'intervista da una alle buone intenzioni di Zavoli da una parte del Presidente del Consiglio dall'altra
Per cercare comunque Dini
Far vedere al Paese che c'è un'attenzione che che questa attenzione è un'attenzione partecipe
D'altra parte credo davvero ci sia stata in quel periodo una grande attenzione
Sicuramente da parte di rumors sicuramente e e e che noi siamo riusciti come Paese a superare anche certi momenti drammatici anche proprio per questo
Quindi lo vedrei come un tentativo in buona fede assolutamente in buona fede di superare quello iato che c'è di cui Zavoli parla fra classe politica e e società civile
Senta chiesta perché poi rumor dal mille novecentosettantasei in poi cioè da quando poi abbracciato l'aria di chi gli accendini poi non è riuscita a ritrovare poi una
Ma strada di governo ed è rimasto bar girato nella democrazia cristiana si ricorda ma perché secondo me rumore i governi di Rumor nelle due fasi dei governi di Roma
In anni diversi quindi fra il sessantanove settanta
Il poi nella seconda fase invece
Erano governi di centrosinistra in cui il tentativo era quello davvero di portare il Paese su quelle strade di cui parla nell'intervista cioè il Paese ha bisogno un certo punto lui lo dice
Di di di essere recuperato da un punto di vista economico ma anche e di una ridistribuzione della ricchezza che non deve diventare consumismo ma ridistribuzione delle ricchezze e quindi teniamo presente che superamenti cinquant'anni fa
Cioè di chi che il nostro Paese veniva da venticinque anni in cui c'era stata una crescita del Paese era stata una crescita economica doveva diventare anche una crescita di consapevolezza
A un certo punto
Zavoli parla dei giovani evitarla del dello slogan dei giovani del tempo no quando dice che che chiedono il l'immaginazione al potere che cos'è l'immaginazione al potere che cosa deve essere l'immaginazione al potere rumor dice hanno ragione
Dobbiamo trovare il modo di nuovi di proporre questo rapporto
C'è un'attenzione secondo me interessante ci sono un sacco di esprimere
I testi interviste va bene noi naturalmente lasciamo agli ascoltatori di radio radicale a questa bella intervistati abbiamo avuto l'onore di tipi commentare insieme a Flavia piccoli martelli grazie
Il Paese o ha chiuso il mille novecentosessantanove come le giornate drammatiche
Che potevano minacciare tutto quello che gli italiani avevo costruito seppure fra contrasti ritardi in venticinque anni di libertà nel mille novecentosettanta si apre in un clima di consapevolezza che riconferma la nostra fiducia nella democrazia
Tv sette in questo inizio d'anno ha interpellato il Presidente del Consiglio
In questa intervista realizzata in un ambiente familiare al di fuori di ogni etichetta Mariano Rumor riesaminare i rischi corsi e le scelte fatto dal nostro Paese in un momento difficile
è una testimonianza autorevole sulla quale gli italiani possono confrontare i propri studi per le proprie speranze
Il presente è un modo un'ora prima
Signor presidente sono venuto a pregarla di dire in un modo informale tutt'altro che ufficiale come vede quelle cose che in uno studio televisivo malgrado ogni sua buona intenzione probabilmente non saprebbe dire Bari che non è un'impertinenza
Non è un mistero per nessuno che lei non ama la televisione ed è un peccato
Perché la previsione potrebbe essere la scorciatoia per colmare quelle norme distacco che esiste fra il popolo e la classe dirigente e di conseguenza fra la società e i suoi problemi perché Presidente gli uomini politici in genere fanno un uso così cattivo dal servizio
Ma io dovrei cominciare corrisponde alle per quanto riguarda me
Lei dice che io non amo la televisione
Io devo dire che nel fondo c'è
Certo senso di timidezza
Credo che lei abbia ragione quando dice che la televisione una grande scorciatoia attraverso la quale l'uomo politico può mettersi a contatto con la coscienza del Paese
E stabilire con essa un discorso certo c'è anche il problema del linguaggio
Ed è un problema difficile da affrontare e da risolvere per esempio mi perdoni se interrompo presenti in questo momento sta parlando come scrive
Mi consenta questa questa osservazione lei non parla come parla lei parla come scrive
Se rende conto fosse questo una deformazione professionale anche va benone dicevo perché lei sa come si è consumato nei secoli il divorzio fra la cultura e le masse italiane
Attraverso l'uso di due lingue praticamente quella scritta dai pochi quella parlata dei più e a questo dimostrerebbe partecipato anche voi uomini politici avvezzi al vostro gergo le vostre strizzate d'occhio ai vostri tecnicismi ai quali milioni italiani finiscono per rimanere esclusi evidentemente legga ad esempio si nota guardi
Sì molto il suo desiderio di semplicità il suo sforzo di autenticità ma alla fine di fronte alle telecamere o di fronte alla cinepresa come questa mattina a casa sua qui ad Asiago finisce per essere uso diverso triste difficile confermando questa incomunicabilità fra gli uomini politici intenti Biasco
Ma io penso che questa sia un'osservazione giusta bisogna cercare di vincere di superare questo distacco che esiste tra noi e la coscienza pubblica il linguaggio comune che essa sconta i buoni
è molto difficile
è molto difficile anche perché c'è almeno ripeto per quello che mi riguarda scavalcare questa specie di Fossato della timidezze della consuetudine
Che ci rende spesso obiettivamente se non comunicabili certamente difficili da essere capiti
Ecco adesso presidente abbiamo rotto un po'inviarci possibile che sono venuto disturbare la quiete di questi suoi pochi giorni di vacanza per verificare con lei in una serie di ipotesi che interessano il nostro Paese la prima è questa
Superato il momento più drammatico di questi venticinque anni di libertà l'Italia
Non ha rinnegato la democrazia al contrario ma inteso impegnare la classe politica restituire credibilità alle istituzioni che si è scelto il giorno in cui senza la libertà
è consapevole questa la domanda presidente e consapevole la classe politica i doveri agli italiani questa certezza di doverla subito di doverla oggi dopo la lezione di consapevolezza e la società intera adatto a fidarmi
Io credo che questa consapevolezza ci sia sostanzialmente in tutta la classe politica italiana
Il difficile tradurre la consapevolezza in atti che siano manifestamente conseguente questa consapevolezza anche perché le richieste e la domanda che ci viene dall'opinione pubblica che ci viene dalla coscienza popolare meno domanda vasta e ricca di Avvenire mentre noi siamo costretti ad operare anche e soprattutto nel contingente in fondo direi che il pensiero e la fantasia di coloro che aspettano e più rapida della nostra possibilità di attuazione
E più rapido dalla nostra capacità di risposta
Ed è per questo che spesso si ha l'impressione che a questa domanda non si dia una risposta adeguata e tempestiva
Francamente avrebbe creduto quindici giorni fa la capacità del Paese di resistere alle provocazioni alle lusinghe e ricatti alle suggestioni che da tante parti lo minaccia sì
Io ho temuto soltanto e non sbanda ma in uno sbandamento momentaneo
Gli sbandamenti in cui l'opinione pubblica direi di meglio la coscienza pubblica si domanda se lo Stato c'è
Se lo garantisce se difende la sua convivenza il suo progresso ma ero convinto che nel fondo il Paesi credeva in se stesso e credeva nella sua capacità di resistere e di andare avanti ecco torniamo per un attimo alle diciassette e quarantacinque di quel tragico venerdì dove era lei presidente stavo a letto ha preceduto l'influenza
Ecco io penso questo che è un uomo con le sue responsabilità ancorché umanamente sopraffatto dallo sdegno non può non fare subito il conto per le conseguenze politiche di una tale tragedia quali furono i suoi pensieri
Voi chiedete se penso a qualcosa di non confessabile sul momento ma di cui ora sente di poter parlare cosa sarebbe il non confessabili
La paura di qualcosa di disastroso una mina si improvvisa che potesse coinvolgere il governo il Paese intero
No le confesso queste questi questa preoccupazione così di così vasta portata e così di così tragico risultato io non mai le dissi prima ti metti uno sbandamento momentaneo ma sentite però che per evitare anche questo cere
Un'esigenza fondamentale
Che il governo Spresiano dello Stato si mettesse immediatamente in contatto con il Paese
Quello che decidi o appunto andando alla televisione parlando
Quel momento come non avevo le preoccupazioni che dice lei del linguaggio giusto difficile
Parlai così
Dicendo quello che sentivo
E solo quello che sentivo
Se l'ha preparato un discorso scritto Presidente
Non ho avuto i giù qualche riga di negli studi televisivi perché non avevo il tempo di prepararlo presto fu un piccolo ebreo discorso al Paese
Non c'erano stati presidenti a suo avviso segni avvertimenti premonizioni del progressivo distacco tra società e potere sì che si potesse credere
Ad una qualche speculazione da parte di chi aveva interesse a smantellare lo Stato democratico
Ma questo distacco obiettivamente c'era e c'è le ragioni che abbiamo detto anche prima si tratta di vedere fin dove esso finisce per influire in modo determinante sul rapporto tra la classe dirigente del Paese e il Paese stesso
E le speculazioni ci sono sempre ma quali possibilità hanno di condurre a termine il loro disegno
Bisognerebbe che ci fosse una classe dirigente imbelle incapace di reagire un Paese disposto ad accettarlo questo non credo che sia il caso dell'Italia ecco questo compositore
Credo che la nostra classe politica mentre andava crescendo una società che chiedeva in ogni settore di partecipare maggiormente al potere si sia misurata effettivamente con questa realtà
O invece l'abbia illusa per mancanza di fantasia o subito addirittura per mancanza di coraggio no con questa realtà si è misurato
Ci potranno essere Rory ci potrà mai essere manchevolezze questo non c'è dubbio tenga presente anche si tratta di una classe dirigente politica seduta fare tutta da sei
A livello a differenza degli altri paesi
Dove la democrazia lunghi tradizioni
Però non c'è dubbio errori ce ne possono essere stati e con la chiave per capire ciò che serviva ad un colloquio ancora possibile con la nuova società degli italiani un colloquio voglio dire non ambiguo non di comodo
I parametri sono Ferté i giovani il giorno in cui in un muro scrissero l'immaginazione al potere chiuso fu fatto di quell'esortazione
A lei che non è privo di fantasia cosa suggerite l'invito così pacifico e così rivoluzionario insieme
Era un invito estremamente suggestivo è profondamente vero
Perché molte volte la politica è fatta prevalentemente di esperienza ed utilizzazione delle esperienza e meno di immaginazione di fantasia
Ma qui non basta ecco non basta la classe politica non basta la classe dirigente
Occorre una partecipazione starei per dire corale del Paese dei giovani specialmente perché in definitiva e fatale che noi viviamo prevalentemente dall'esperienza e quindi sostanzialmente del passato i giovani sono viceversa proiettati nelle vendite quindi mettere insieme queste due cose e creda Mezzano lì
Le indagini azione importante
Ma se essa non fa sintesi con l'esperienza rischia veramente di disperdere sto ciò che si è acquistato per perseguire così delle Morgagni che difficilmente si raggiungono
Non vorrei contraddire presidente ma i giovani non hanno agito mai da soli i giovani indicavano il potere a studiare un rapporto creativo con le masse indicando c'è una norma non estetica ma morale volevano dire dinamismo e quindi novità volontari quindi decisione
Mi è sembrato che fosse essenziale creare prima di tutto gli strumenti e i mezzi
A mio avviso esso a una parola
Si esprime e sintetizza una parola purtroppo abusata è finito per diventare quasi un leitmotiv fee scarsamente e suggestivo ma continua a mantenere intatta la sua verità la partecipazione qualche passo lo stiamo facendo Zavoli ecco starei per dire che in fondo lo sposa e pratico da svolgersi intorno ad un tema centrale la libertà e responsabilità la responsabilità e partecipazione in questo senso io
Accolgo l'appello di cui lei parla
Mi permetto di insistere lei crede che la nostra classe politica mentre ci ha difeso dalle tirannidi mistiche ideologizzati visibili
Abbia capito che le nuove generazioni temevano ormai un'altra tirannide più sottile più astratta più alienante che quell'esercitata dall'uso disumano della tecnologia dal ricatto consumistico da una logica economica che ha perso ogni contatto con la morale
Beh io sono convinto che il progresso di un popolo nel senso civile dalla parola e fatto fondamentalmente di due componenti
Uno e la distribuzione della ricchezza
Il benessere che diventa consumismo quando praticamente Cisco tollero tipizza nel consumo e basta
L'altro è fatto di grandi valori morali l'uno non può stare senza
Il ciellino che a tutto quello che vuole ma non a ideali finisce per diventare uno strumento nelle mani di qualsiasi mistica o di qualsiasi tirannide specialmente di quelle surrettizie
Quelle che più difficilmente si riescono a capire e a vedere non sono le più pericolose le sottili pitagorica invisi esattamente vere di cui parlava lei presidente lo chiedo a lei che dirige il governo di un Paese che prima o poi dovrà vedersela con la tecnocrazia
Sono completamente inutili per i calcolatori IBM i valori umani per la nostra società la condizione per sopravvivere è irrimediabilmente quella di diventare un'unica società anonima
Una società anonima quale quella che si potrebbe prevedere come lei dice ad opera dei calcolatori elettronici bienne sarebbe una Società disperata e senza gusto per meglio unica società
Vera desiderabile
E quella che io chiamo normalmente una società pluralistica formata di tanti ceti di tante attività professionali
Di tante situazioni e posizioni diverse insomma opacità pluralistica di valori di ideali di prospettive
Mettendo insieme le quali si dà un senso morale un gusto una prospettive civili alla vita di un paese come dice qualcosa di più concreto cosa può fare la politica per salvare l'uomo dalla miseria e non costruirli in cambio una prigione più più premeditata e sottile
Bello deve prima di tutto salvare dalla miseria
Lo dicevo prima la condizione fondamentale perché le altre cose gli altri valori abbiano gusto
Ma che cosa deve fare in sostanza de di animare la società di grandi ideali in fondo l'anima la coscienza umana vide questi ideali e ne ha bisogno come del pane come del lavoro come della casa un asceta opaca
Monocolore uniforme fatta soltanto di consumi glielo dicevo prima in uscita disperata io non ci libereremo questo monocolore freudiano il
Non cioè non alludevo al monocolore politico diciamo monotona e perché Presidente i sindacati hanno capito prima e meglio dei partiti che occorre misurarsi con un progresso che sia in un rapporto umano con l'uomo
Certamente i sindacati hanno un contatto diretto costante quotidiano con un certo tipo di uscita concerti bisogni ma non è che i partiti non abbiamo altrettanto questo contatto generale corali articolato con la società
Forse oggi si ha l'impressione che i partiti siano in una fase quasi di Stanca i sindacati invece siano in una fase di presenza più viva
Ma io Nun atti dura egli partiti queste manchevolezze io questo vuoto alcuni dicono di sindacati stanno riempiendo un vuoto politico se fosse vero verrebbe in ciò qualche pericolo presidenti
Ma direi che sindacati e non è tanto che riempie un vuoto politico riempiono alcune manchevolezze obiettivamente questo sì
Ma io non credo
A una società senza i partiti
I rischi ci sarebbero indubbiamente io credo ha due funzioni di ugualmente necessarie
Diverse ma che devono trovare il loro punto di sintesi in quella che l'articolazione vera di una società democratica nascita che abbia un'autorità che nasce dalla sovranità popolare che ha quindi la sua piattaforma elettiva questa la può dare soltanto il rapporto quei partiti il rapporto con il parlamento con l'esecutivo che scaturisce dalla volontà
Del parlamento e che però si integra naturalmente attraverso le grandi organizzazioni che rappresentano interessi così Livia popolari come sono i sindacati come tutte le altre organizzazioni che obiettivamente rappresentano interessi
Presenti nella realtà di una società di un Paese
Una fede deve tradursi in gesti in qualche cosa che la gente possa capire ora la fine del nostro Paese quali prove continua a chiedervi che siano testimoniati prima di tutto lo spirito dalla Resistenza e poi la lettera dalla Costituzione
Dopo venticinque anni di libertà di democrazia questi due principi sono stati a suo avviso del tutto interpretati o si è perduto qualcosa per strada
Può darsi che qualcosa si sia perduto per strada non lo nego ma l'essenziale è rimasto indefiniti vedo di chiamarsi costante
Per la classe politica in fondo delle classi più avvedute Lidia e della resistenza
Non è tanto un rimorso ecco di qualche cosa che non si è fatto quanto il richiamo un'ispirazione che non può essere dimenticata
In che cosa dovranno credere Presidente di italiani non qualunquisti non indifferenti cioè gli italiani che hanno detto di no alla violenza ai governi di salute pubblica l'uomo forte allo stato guardiano e paternalista quale sarà d'ora in poi voglio dire un modo nuovo di fare politica e di partecipare
Io devo risponderle
Per brevissima sintesi e credo che gli italiani vogliano libertà che è responsabilità
Vogliono progresso che i giustizia
Io non dimenticherò mai
La scena che mi offrì Milano il giorno dei funerali delle quattordici vittime
Prima nella cattedrale
Per le famiglie quasi tutte contadini
In quel senso contenuto di dignità in cui il dolore diventava volontà di resistere
E di avere giustizia
E quella folle immense
In piazza del Duomo di Milano
Che esprimeva la dignità di un popolo consapevole di se stesso
Del suo avvenire ma che in qualche modo si stringeva in se stesso per difenderlo e per conquistarselo questo mi ha dato grande fiducia perché il presidente ha parlato un linguaggio più semplice e più umano e più comprensibile oggi
Credo che un po'il merito si è suo
Perché lei mi ha fatto delle domande così d'improvviso e ha costretto a me a rispondere anche l'improvviso io credo che
Voi potete collaborare molto con noi
A rendere il Paese è responsabile di se stesso e a creare anche questa comunicazione così senza rituali fra noi e i cittadini italiani
Siamo cittadini anche noi addetti come si potrebbe dire ad un servizio pubblico la ringrazio Presidente