Incontri. La Corte Costituzionale "incontra" i vari mondi della cultura - Francesca Mannocchi e Luca Antonini. La responsabilità collettiva della salute

E più di un anno che l'imprevedibilità bussato alle nostre porte è passata una primavera un'estate un autunno un inverno
Ha bussato di nuovo la primavera le giornate trascorse luterano al connesse si allungherà un'attesa incerta
Siamo ancora chiusi nelle nostre stanze a chiederci chi ci guarirà
Basterà l'assenza basterà per tutti
Il verso di una poesia che amo molto di Pierluigi Cappello un poeta friulano scomparso prematuramente RAI cita non si tratta di riempire si tratta di far parlare il vuoto
Dove si descrivere la condizione comune che viviamo da ormai cinque stagioni direi questo
Non si tratta di riempire si tratta di far parlare il vuoto e parafrasando i versi di cappello dirai si tratta di trasformare il dentro infuori
Questo accade un silenzio nuovo prepotente si circonda vinto da un acufene quello della vulnerabilità le vulnerabilità individuali e quelle della società in cui viviamo
Cosa ci sta dicendo il silenzio e di più lo stiamo davvero ascoltando epidemia sia disarmati resi trasparenti ci guardiamo intorno pensiamo perché e poi pensiamo perché hanno i
Lo pensa ogni giorno da più di cinque stagioni lo penso da quattro anni da quando ogni giorno provo a fare un patto con la rabbia da quando sono a
Mi è stata diagnosticata una malattia neurologica potenzialmente degenerativa la sclerosi multipla e l'accidente l'imponderabile entrato nel mio presente in ogni giorno dei miei giorni avvenire
Per questo forse mi sono detta la cattività della scorsa primavera è stata per me è meno difficile che per altri perché il fondo mi addestrato da tempo l'imprevisto
La cui agonistica la ginnastica quotidiana è scandita da una domanda sempre la stessa
Chissà cosa sarà domani a quella domanda sempre la stessa tutte le sere prima di chiudere gli occhi se ne aggiungono spesso di nuove siamo tutti uguali di fronte all'imprevisto
Siamo tutti uguali di fronte alla cura
Sono gli interrogativi che la condizione della malattia ci pone di fronte la prima volta che mi sono posta queste domande rinchiusa nel tubo magnati Koper una risonanza serviva a stabilire quante lesioni avesse il mio sistema nervoso
Serviva a stabilire dove e come gli stimoli che partono dal mio serbando si interrompesse
Scrissi fili malandati di quello che da allora ho immaginato essere un sistema di cavi elettrici che di tanto in tanto imprevedibilmente si guastano
Sono entrata senza pagare in quel tubo sono uscita senza pagare le cure qui in Italia almeno in principio retata per tutti lo sforzo di tutti è lo sforzo della collettività per il bene dei tanti singoli che la compongono
Accade più spesso di essere cittadini distratti che cittadini solleciti sulla tutela dei diritti e dei doveri che compongono il tessuto sociale il patto alla base della società
Ammetto è stato così anche per me prima delle ore lunghissime delle risonanze magnetiche anche io talvolta sono stata una cittadina distratta poi ho cominciato a fare di conto come diceva mia nonna
Quanti anni no
Quaranta e quanti anni ha il servizio sanitario nazionale quarantatré
è più vecchio di me di tre anni vuol dire che io sono nata tutelata che non ricordo un'Italia in cui le cure non fossero garantite per tutti da un principio costituzionale
Questi diritti e obblighi non li ho conquistati sono diritti per cui altri si sono battuti per noi perché fosse garantito a me così come alle generazioni future
Prima c'erano le mutue pubbliche come l'Istituto razionale assistenza dipendenti enti locali e l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro le malattie
E c'erano gli anche i privati aziendali o di categoria professionale
E però i livelli assicurati dalle diverse moto erano disomogenei e creavano una società a sua volta fratturata disomogenea
Certo non si teneva fede all'enunciazione costituzionale dell'eguaglianza nell'accesso alle cure
In mille novecentosettantotto cambia tutto quarantatré anni fa tre anni prima che io nascessi cambia tutto
Il servizio sanitario nazionale il sistema di strutture e servizi che servono a garantire a tutti i cittadini in condizioni di uguaglianza
L'accesso universale all'erogazione Arquà delle prestazioni sanitarie
Lo dice la Costituzione Nora cita l'articolo trentadue
La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti
Il servizio sanitario nazionale e i suoi principi
Universalità uguaglianza equità
Il servizio sanitario nazionale si basa sul contributo che tutti diamo i diritti degli altri affinché non di Mancino e non tornino ad essere dei privilegi
La tutela del diritto alla salute ha una responsabilità pubblica una responsabilità collettiva fondata sul contributo che con criterio di progressività indica il singolo la sua fetta di dovere verso gli altri insomma verso la comunità
Progressività significa che chi ha più deve contribuire di più alla spesa pubblica per garantire a chi ha di meno di poter accedere ai servizi che dovrebbero essere uguali per tutti
Progressività significa che chi ha di più contribuisce alle spese pubbliche per me che le migliaia come me
Che senza ospedali piani terapeutici farmacie territoriali coperte interamente dal servizio sanitario nazionale forse non potrebbero permettersi cure Sante più efficaci ma stante molto costose
Progressività significa che possono entrare e uscire dal tubo magnati Co di una risonanza senza pagare
Non perché ho sottratto qualcosa alla collettività
Ma perché al contrario è l'unione dello sforzo dei singoli
Che si fa carico di chi ha subito un inciampo in Santo che talvolta si chiama malattia esiste una cura per tutto basterà la sostanza per tutti
Abbiamo abbastanza risorse per sentirsi certi che in caso d'inciampo immensa un po'chiamato malattia la medicina saprà riportarci quelli che eravamo
Domande il corpo chiama le domande la malattia convoca interrogativi uno dopo l'altro questo accade oggi a tutti alla quinta stagione dell'imprevedibile che ha bussato alle porte di ogni casa in ogni angolo del Paese
Siamo tutti esposti nessuno escluso tutti chiamati oggi più di prima a tutelare un bene che ha comune e che a iniziarne diritto e dovere il professor Umberto curi professore emerito di Storia della filosofia all'Università degli studi di Padova qualche anno fa ha scritto un libro bellissimo che si chiama le parole della cura
Dice il professor curi cala però la cura pochi sempre più la somma di trattamenti e somministrazioni riferite a un oggetto chiamato pazzi ante piuttosto che riflettere una condizione soggettiva di sollecitudine un rovesciamento insomma del significato originario del termine che sia attuato gradualmente in particolare con la professionalizzazione della medicina e con gli interessi economici connessi all'erogazione delle cure
Ci siamo allontanati dice curi dalla sezione originaria del Carmine cura sia nella lingua greca sia in quella latina
Dal greco in quella parola tira paia vuol dire servizio mettersi in ascolto dell'altro e dal latino lingua in cui il termine cura ha un significato originario molto diverso rispetto all'idea antico termine italiano
Evoca la preoccupazione per qualcuno e recuperare l'attimo della cura dunque tanto più oggi che la malattia è potenzialmente di tutti
E la minaccia il corpo dell'altro e la tutela dunque non può che ad essere una protezione condivisa la presa in carico comune del diritto alla cura
Le parole profonde di Francesca Mannocchi
Fanno davvero riflettere per più di un motivo andrà tutto bene diciamo ripetuti nel primo lo mandava la seconda ondata della pandemia ha però travolto quello slogan nessuno ha più appese ai davanzali
La seconda ondata a cui non eravamo preparati ai referti aperto un vuoto e Francesca Mannocchi molto acutamente ci avverte quel vuoto c'ha messo in scacco
Dobbiamo lasciarlo parlare
è vero
In fondo anche Hannah Arendt diceva la stessa cosa una crisi ci costringe a tornare alle domande
Esige da noi risposte nuove o vecchie purché scaturite da un esame diretto cioè lasciarla parlare sì di e si trasforma in una catastrofe solo quando noi cerchiamo di farvi fronte con giudizi preconcetti ossia pregiudizi
Non lasciamo parlare aggravando così la crisi acufene della vulnerabilità come Francesca in modo o etico lo definisce ci ha tolto so
E vero c'eravamo in fondo convinti possiamo dire che aveva ragione amici che non esistono infatti ma solo interpretazioni e così avevo preteso di cancellarla questa parola vulnerabilità
La realtà però testarda ce l'ha rimessa davanti realtà testarda come dice buca con il Maestro e Margherita
E allora ci siamo resi conto di trovarci tutti sulla stessa barca fragili e disorientati
Nessuno dimenticherà il mondo non dimenticherà le parole pronunciate da papa Francesco quel Venerdì Santo lo scorso anno in una piazza San Pietro deserte bagnato dalla pioggia
Siamo tutti sulla stessa barca fragili disorientati
La tempesta stava SMA schierando con evidenza proprio questa nostra vulnerabilità
Ha davvero ragione Francesca con la sua splendida intuizione ora tocca di nuovo a noi va in scena il dramma della nostra libertà come nella poesia George Grey dell'antologia di Spoon River
Molte volte ho studiato la lapide che mi hanno scolpito una barca con le vele ammainate in un porto
In realtà non è questa la mia destinazione ma Ranieri
Adesso so che bisogna andare alle vele prendere i venti del destino dovunque spingano la barca
Dare un senso alla vita può condurre a follia moralità senza senso la tortura dell'inquietudine del vano desiderio e una barca che anela al mare eppure lo stemma
Credo che non ammainare le vele coincida con quell'intuizione di Francesca fare parlare il vuoto e trasformare il dentro in fuori
Solo così possiamo davvero comprende e non sprecare la crisi che la pandemia apre
E ora possiamo anche comprendere lo stesso tema il diritto alla salute di cui ci occuperemo oggi chieste nettamente collegato con il tema della vulnerabilità
Il diritto alla salute può essere definito come il più importante l'unico diritto espressamente qualificato come fondamentale dalla Costituzione e il più fragile nello stesso tempo di tutti i diritti sociali
E il più importante non solo perché è scritto che è fondamentale ma soprattutto perché se scaviamo dietro alle parole fino a fare emergere come diceva il grande giurista Capograssi l'esperienza l'esperienza che le persone concretamente fanno del diritto alla salute era affermazione diventa evidente
Dietro alle poche parole dell'articolo trentadue troviamo infatti esperienze drammatiche delicatissime come quella che descrive Francesca la scoperta della sua malattia
Mancare caso il detto popolare sì c'è la salute c'è tutto
Ma nello stesso tempo è anche il più fragile nessuno fra i vari diritti sociali dipende come il diritto alla salute da risorse pubbliche che vengono stanziate
L'istruzione per assurdo un ragazzo potrebbe ricevano dei genitori un potrebbe anche garantire se era da solo un po'di buona volontà
Lei l'udito don Ferrante di Manzoni era in fondo un autodidatta anche se possiamo dire dall'esito
Non particolarmente riuscito Manzoni scrive che non credeva all'esistenza della peste non prese nessuna precauzione e di peste finì per morire stampante quesito
Tornando alla salute per la salute non è possibile in ogni caso dalla sala da soli non è possibile curarsi da soli non si può curare un tumore da soli
Per tutelare il diritto alla salute sono quasi sempre indispensabili strutture ospedali professionisti medici infermieri che lo garantisca hanno in modo universalistico e a prescindere dal reddito di chi ha necessità di cure
Il diritto alla salute è quello più condizionato dalle risorse finanziarie che sono necessarie in misura sempre maggiore
Lo sviluppo tecnologico e la ricerca scientifica permettono con velocità altera il rendimento dei traguardi impensati fino a pochi anni fa
Si pensi ai nuovi per esempio farmaci ecologici ci permettono oggi di intervenire efficacemente sul tumori ritenuti incurabili fino a pochi anni fa
E questi rimedi tuttavia sono molto costosi importantissime allora il richiamo di Francesca al dovere di pagare le imposte che qualificato dalla Costituzione come doveri inderogabili di solidarietà
E la Corte costituzionale l'ha precisato la sentenza duecentottantotto del mille diciannove
E non più inquadrato come il dovere di soggezione proprio perché concorre al finanziamento dei diritti costituzionali fra cui appunto il diritto alla salute
I letti negli ospedali delle pandemie dipendono dalle imposte che vengono pagati
Le fragilità però dipendono anche da altro bisogna aggiungere che fra tutti i diritti sociali infatti il diritto alla salute e quello che è stato maggiormente decentrato con la riforma del titolo quinto della Costituzione l'organizzazione sanitaria
E diventata competenza residuale regionale e il diritto alla salute si è trovato a vivere
Nel crocevia di due coordinate da un lato lo Stato che finanzia il fondo sanitario nazionale
Dall'altro le regioni che realizzano concretamente i sistemi di cura vivere all'incrocio di queste coordinate non è stato facile
Questo non vuol dire che decentramenti italiano non abbia funzionato
Certo l'eccezionalità della pandemia a pressati sistemi sanitari di tutto il mondo non solo quelli italiani e richiede un'azione centralizzata dello Stato
E questo la corte costituzionale l'ha detto con tutti e che resta nella sentenza trentasette del due mila e ventuno
Però va anche detto che il sistema sanitario italiano che appunto è gestito su base regionale in base all'analisi dell'OCSE è al secondo posto al mondo per qualità e all'undicesimo per spesi quindi un rapporto fra qualità estese eccezionale
Siamo secondi al modo per qualità la prima e la Francia che è dovuto soprattutto questo risultato a quattro cinque regioni che hanno dei modelli sanitari che costituiscono delle eccellenze indiscusse e che non esistono in altre parti del mondo
Come in fondo dei pochissimi casi è forse l'unico in cui l'Italia si trova in testa alle classifiche internazionali dove spesso si trova invece in fondo per altri settori pensiamo ai tempi dei processi civili o all'eccesso della burocrazia
Ecco questo dato della salute della sanità italiana non va dimenticato oggi altrimenti nome di qualche disfunzione si rischia di buttare il bambino con l'acqua sporca riproponendo in modo secondo me non meritato la ricentralizzazione di tu
Va però anche detto che la dissociazione fra Finanze mentre gestione introduce una decisa azione di responsabilità perché se il Governo il Parlamento italiano il finanziamento al diritto alla salute sono le regioni che si trovano costrette nell'alternativa tra introdurre i ticket sanitari
Aumentare l'addizionale regionale all'IRPEF o ridimensionare i servizi sanitari offerti alla popolazione
è per questo che in materia di diritto la salute la corte costituzionale ha parlato ormai in diverse sentenze distesa costituzionalmente necessaria quindi imponendo anche un argine a tagli indiscriminati della spesa sanitaria da parte dello Stato e che se l'argomento decisivo molto importante che in qualche modo ritorna sempre le sentenze in cui è implicato il diritto alla salute
Ad esempio nel famoso caso Cappato quando la corte costituzionale ha riconosciuto la legittimità dell'aiuto al suicidio nel caso di un paziente affetto da una patologia irreversibile fonte di sofferenze fisiche o psicologiche
Tenuti in vita mezzo di trattamenti di sostegno vitale
Ecco quando ha detto quello ha detto anche rimarcato la necessità di implementare il sistema delle cure palliative
E che sarebbe assurdo disumano e costituzionalmente intollerabile garantire il diritto a morire senza prima avere garantito a chi lo richiede il diritto ad essere curati
Ed è proprio su questa parola cura che voglio concludere perché strettamente legata ovviamente al diritto alla salute
La cura come ha messo in evidenza recentemente la filosofa era una pulcini da poco scomparsa a causa del Codino la Cenerentola del Grande Progetto della modernità
Progetto che con il suo mito del progresso del benessere economico non lascia spazio questa parola
Cura nel teatro di un mondo dove vive la logica dell'utile del mercato dell'homo economico s'mi terminato al perseguimento dei fini egoistici del potere
La parola cura possiamo dire facendo eco alla psicologa americana Karole organica
è un cavallo ori come la dipendenza dalla fragilità la vulnerabilità la vulnerabilità di cui abbiamo parlato all'inizio e sono valori che infastidiscono di narcisismo del soggetto moderno sovrano autonomo padrone di sé
Ma così si rifiuta una parte costitutiva dell'umano allora per non rimane condannati a essere uomini a metà
Come era splendida canzone di Jannacci occorre riabilitare la cura
E questo richiede di pensare a una nuova e diversa immagine di soggetto umano
Questa diversità di soggetto mi è venuta la mente quando ho letto la vita non è un peso un libro scritto con il puntatore perché l'autore Michela posata inchiodato sul letto è prigioniero della sua quando la Corte dovette decidere nel caso Cappato per citato prima
Aleggia nell'aria perché fortemente sostenuto dalla difesa di Cappato all'udienza pubblica l'idea che in quelle situazioni terminali la vita non fosse più vita dopo segue la vita degna di essere vissuta
Un posto su Facebook
Michele l'autore di quel libro spazzò via davan mia mente quell'idea
Descriveva così io da dieci anni convivo insieme alla mia famiglia con la sclerosi laterale amiotrofica
Da otto nove o al più autonomamente e da quattro vivo attaccato al respiratore Minutolo artificialmente
Ma poi sorprendentemente aggiungeva
Sono innamorato della vita vivo la mia condizione felicemente
E la mia vita e non la cambierei con quella di nessuna TG due fece un servizio la sera stessa della notizia della sentenza sul caso Cappato intervistando proprio Michele che l'accusa che rispondeva con la voce metallica del puntatore
Disse così la carenza assistenziale provoca ad oggi il maggior numero di morti questo è il vero Suicide di Stato
E poi interrogato sul fine vita precisa alle istituzioni spetta assistere chi vuole vivere
Ragionare con chi pone interrogativi infine dare vita eterna chi responsabilmente a ragion veduta lo chiede
Dico che spetta singolarmente ognuno di noi rispondere a queste domande senza delegare o permettere ad altri di decidere al posto nostro
In fondo così concludeva Michele abdicando di pensare che si incomincia amori
Michele come a volte capita il mistero della vita ha capito in fondo il suo volto umano a partire dall'imprevisto che la stoccata IMI che era allora non è una barca con le vele ammainate riprende la poesia che abbiamo citato
è un soggetto che anela al mare della vita e a cui sistema sanitario e sociale deve garantire come chiunque si trovi in queste situazioni tutte le cure e l'attenzione che è necessario
E allora possiamo concludere che in questa dimensione pubblica della parola cura che acquista spessore concretezza il fondamentale diritto alla salute