War Room Books

Cari amici divora un box di parlo da Otranto dove mi trovo per qualche giorno di vacanza ma non voglio rinunciare alla nostra proposta della settimana il titolo del libro di cui parlerò oggi racconta un rapporto speciale quello tra la scienza e il Paese un rapporto difficile talvolta di indifferenza tra l'altra di uso strumentale o di disconoscimento del conflitto un rapporto che la pandemia portato sotto il faro dei riflettori del dibattito pubblico
Armati di scienza questo il titolo del libro edito da Raffaello Cortina e in libreria in questi giorni lo racconta con coraggio dalla parte della scienza ma perché armarsi di scienza
Non so perché l'emergenza sanitaria arruola la scienza nell'esercito della salvezza ma anche perché il rigore illuministe raziocinante di cui questo libro espressione all'architettura logica e concettuale di una gerarchia dove tutto ciò che si dice occupa una posizione in base alla sua dimostra abilità e armati di scienza anche perché i nemici della scienza sono tanti e nei loro confronti non si può e non si deve avere alcuna indulgenza e non è a certamente l'autrice
Una personalità del mondo scientifico e non solo scientifico farmacologo biologa ha dedicato gran parte della sua vita licenziata combattere contro la Corea di Huntington una malattia genetica neuro degenerativa che colpisce la coordinazione muscolare e porta un declino cognitivo e a problemi psichiatrici ma non solo l'autrice dal due mila tredici e anche senatrice a vita
Benvenuta al Warner Books senatrice Elena Cattaneo
Buongiorno buongiorno a voi
E allora
Perché armarsi di scienza ecco non solo perché l'emergenza sanitaria arruola la scienza nell'esercito della salvezza ma anche perché il rigore comunista e raziocinante di cui questo libro espressione all'architettura logica concettuale di una gerarchia dove tutto ciò chi si dice occupa una posizione in base alla sua dimostra abilità e armati di scienza anche perché i nemici della scienza sono tanti
E nei loro confronti non si può e non si debba avvenire alcuna indulgenza e così senatrice
Mai così ma forse direi anche che armarsi di scienza e prendo utile consente di avere una visione sul mondo
Pieroni fiducia e di speranza perché fondò armarsi di scienza significa semplicemente farsi forza della scienza Fazio info farsi forza
Del del metodo della scienza usarlo come strumento appunto per affrontare senza paura ciò che ci circonda e poi talvolta alla pena
Di armarsi per non solo isolare le nostre paure ma anche per mettere all'angolo rischiosi errori
Ecco rischiosi orrori di cui lei parla soprattutto iniziando discutere nelle prime pagine questo libro delle politiche per la scienza
C'è una sintesi che voglio leggere un passaggio in cui lei fa capire che cosa intende per politica scientifica
Diversificare gli investimenti lei scrive sempre per via competitiva aiuta a mantenere la ricerca vitale indipendente e però produce occasioni di scoprire o generare eccellenza
è infatti impossibile sapere danno dove nascerà la prossima decisiva conquista conoscitiva
E e un po'il contrario lei scrive di quello che è accaduto in Italia negli ultimi dieci anni perché
Ma un po'perché
La la politica della ricerca in Italia
Insomma è sempre stata molto altalenante non ha mai avuto una la visione a lungo termine che serve proprio amante le imprese conoscitive insomma sappiamo quando iniziano ma non sappiamo quando finiscono non sappiamo quando arriverà la conquista
E queste politiche hanno sempre privilegiato appunto visioni o no a breve termine quindi Investimenti
Che privilegiasse Rocco date centri invece di premiare la libertà ecco io credo che nella ricerca
Nel nel mondo credo cioè nella ricerca proprio perché non si può sapere a priori quale sarà l'idea vincente proprio perché non si può sapere a priori dove arriverà età che punto del Paese arriverà il risultato l'unico modo per cercare di garantirsi migliori prospettive migliori probabilità di successo è mettendo in competizione in quelle idee affinché quelli inviati su carta almeno su carta
Si dimostri con lei milioni chance di successo possa essere premiate quindi finanziata con le risorse pubbliche diciamo che c'è un secondo punto io credo
Che la competizione delle idee non solo faccia bene alla scienza
Ma credo che sia dovuta al da parte
Della politica nei confronti del cittadino al quale la politica deve garantire di finanziare con le risorse pubbliche
La migliore idea che si presenta sulla carta per lo meno oggi darle il quindi spazio per poi dimostrare quindi quel che vale quindi c'è una doppia
No più obbligo quello verso la scienza di insomma permetterà a tutti di comprendere quello verso il cittadino attraverso la competizione tra le idee di garantire al cittadino al miglior
Uso del denaro pubblico
E non è accaduto così lei scrive ne con liti ci né con lo Human tecnopolo quantomeno nella fase iniziale
Dello Human tecnopolo queste due istituzioni che sono nate Puppo come un accordo pattizio sta la politica e io una parte della scienza
Senza una consultazione del mondo scientifico soprattutto una verifica appunto competitiva delle idee
Perché perché c'è un rapporto collaterale fra la scienza e la politica perché c'è una difficoltà di licenza di far valere la loro voce
Perché c'è una visione miope ovviamente di utilizzare la scienza come fonte di un senso tutto questo è stata la causa di questi due non fallimenti ma di queste due incompiutezza che lei scrive
Al no o so sono costati più di quello che hanno dato e così
Ma nel caso di Human Tecnopool la storia è appena iniziata
E di inizio nel due mila e il sedici anche qui per una decisione politica quasi appunto un coniglio uscito dal cappello dei Nirvana notte di luna piena
C'era un'esigenza politica meno la intendiamo così di destinare i terreni che erano stati utilizzati per l'Expo
Si decise l'allora governo era al Governo Renzi decise che lì si doveva creare una nuova istituzione di ricerca come se non ne avesse abbastanza o magari poteva servire una nuova istituzione di ricerca ma questo si decide a favore di un'analisi del bisogno della scienza
E e appunto e del Paese e invece appunto si decise di fare questa nuova fondazione rito privato
Finanziata con la somma decine e decine di milioni all'anno per sempre quindi prescindendo da qualsiasi competizione non solo e questo fu il passo per me gravissimo perché insomma eravamo nel due mila e sedici erano passati diversi anni già dalla precedente storia dell'Istituto italiano di tecnologia di Genova non solo si decise di fare questo nuovo ente di ricerca ricordo che l'Italia ne ha circa centocinquanta tra università Enti come neri viene enti pubblici di ricerca pubblici di ricerca gli ospedali che fanno ricerca si decise di fare questa nuova un nuovo ente dedicato alla scienza tra l'altro dedicato alla genomica
E noi abbiamo straordinari specialisti di genomica sparse per tutto il Paese che faccio colossale loro ricerche non hanno Udeur centrali invece arrivano questa enormità di soldi ma credo che il passo più difficile inaccettabile
Fu quando di dare in mano con il denaro e è la progettazione dei contenuti di quale ente a a un gruppo di persone a un ennesimo ente fu anche in questo caso l'IIT di Genova
Senza nemmeno un bando cioè è proprio appunto confliggendo impiego con il metodo della scienza e con quel prerequisito di competitività che tutti licenziati o coloro che si chiamano scienziati appunto hanno sposato e hanno e fa parte della loro vita ne sono giusto per citare un caso dove invece le cose andarono in modo molto diverso possiamo citare il New York l'ex sindaco Bloomberg
A un certo punto in quegli stessi anni due mila e quattordici decisero
Che lo Stato di New York aveva bisogno di un nuovo ente di ricerca dedicato proprio le scienze della vita
Non solo ovviamente destinarlo fu a valle di un'analisi eccetera ma ci fu un bando
Il bando permise a diciassette cordate di istituzioni di ricerca del Paese ma anche essere di progettare un loro contenuto di questa nuova casa della scienza
Arrivano a sette finalisti poggi su ci fu un rush finale vinse una cordata composta dalla dal Cornello Institute di New York ed altri Canyon israeliano e finirono col importare cervelli israeliani anch'io
Insomma il denaro pubblico non solo il sacco e va destinato attraverso la competizione ma la scienza si fa attraverso la competizione che ho sempre contestato
La costruzione di Human Tecnopool devo dire che negli ultimi anni il Parlamento ma insomma ha seguito un po'le mie indicazioni sulla necessità di modificare l'assetto di questo ente e proprio a dicembre dello scorso anno è stata firmata una convenzione tra Ludovico Matteo propone i tre ministeri fondatori che destina il cinquanta per cinquantacinque per cento
Di qua i fondi dello Human techno polka
Alla costruzione di piattaforme nazionali aperti a tutto il Paese quindi diciamo che insomma è un po'un modo per ricondurre questa barca
Varata a mio avviso molto male nel contesto di un interesse pubblico e del Paese ecco io credo a maggior ragione che oggi la ricerca non si faccia costruendo nuovi centri nuovi mattoni penso che sia un principio completamente sbagliato
E che invece la ricerca ormai si fa attraverso la creazione di reti e perché è una ricerca diffuso ma nel nostro Paese vanta dal Nord al Sud isole comprese
Sì sì tutti i ricercatori straordinari quindi io non vorrei più vedere centri chiusi a maggior ragione che ricevono questa valanga di denaro pubblico devo dire che il presidente del Consiglio Mario Draghi
Proprio in un suo intervento in Senato relativo il Pnr tre disse appunto che ogni denaro pubblico per la ricerca dovranno dare traversa rassegnato attraverso metodi competitivi e che questo deve valere anche per la costruzione o l'istituzione di eventuali nuovi centri anche io spero il più possibile siano virtuali
E non più mattoni quindi non è non è il la massa critica di un solo centro malamente che fa la differenza però la conta dei cioè di quello che è accaduto sì ed la politica ovviamente ma anche degli scienziati
Perché licenziati rinunciano a dire la loro
E c'è un passaggio anche molto molto forte del libro che voglio leggere lei scrive lo scienziato che pensa che il suo compito sì a fornire dati inoppugnabili mettere la propria scoperta sul bancone del laboratorio
O consegnare i dati e risultati nelle mani della politica finché decida cosa farne
Magari dichiarando di voler restare fuori dalla discussione pubblica specie se complessa o entrando solo con l'intento di coltivare i privilegi e un ritorno personale beh quello sensato scienziato lei scrive
Reca un grave danno alla scienza e alla società
Quindi lo scienziato deve darsi una soggettività politica
Lo scienziato deve compiere la scienza nel suo insieme e compiere la scienza non è sono a mio avviso eseguire in modo straordinario esperimenti pensando immaginari ed è una parte difficile sommare ma ma oltre a quella parte crescente comunque i giovani eccetera beh il ruolo dello scienziato io non penso proprio che si possa esaurire il laboratorio il lo scienziato ha un ruolo sociale molto importante che consiste nell'offrire le prove e le evidenze che si sviluppano dentro il laboratorio nell'accompagnarle e metterle a disposizione dello spazio pubblico e della politica per le decisioni che riguardano la comunità nell'interesse e per il benessere di tutti a rinunciare a questa parte del ruolo dello scienziato
Ma non solo colpevolizzarlo scienziato ma rende marginale scienza perché non appunto affrontare lo spazio pubblico e mi rendo conto che a volte questo spazio pubblico
è difficile conflittuale si può riempire di ciarlatani e a maggior ragione si riempirà di ciarlatani se quello spazio pubblico non è occupato dalle prove quello che riusciamo a ottenere dalle prove dello studio appunto lo scienziato deve occupare questo spazio pubblico insieme alla comunicazione scientifica insieme a tanti altri
Xtrail Cold
Anche per difendere quelle prove anche per al contribuire alla costruzione della democrazia cioè Hill oggettivizza Simone dei nostri risultati cioè il fatto no di dare numeri quantità e pesi alle prove Sergio De anche per insomma ridurre i conflitti nel contesto di una discussione intorno a quelle proverò quindi a maggior ragione insomma quelle prove non possono restare nelle tasche nella gloria nell'entusiasmo
Delle ambizione dello scienziato che insomma è importantissimo e tutto e va benissimo ma io credo che o è il sorpasso fuori dal laboratorio sia sia determinante anche che aiutare la politica altrimenti il confronto tra scienza e politica diventa conflittuale
Anche perché professoressa e la stagione del populismo è stata una stagione di frattura
Tra il potere il sapere in nome della disintermediazione della vero retorica della demagogia dell'uno vale uno che poi ha portato quello che sappiamo
E lei poi è arrivata la pandemia e caduta un po'comune animistiche non solo ha rimesso il sapere al centro ma in qualche modo gli ha delegato le sorti del potere quasi che gli scienziati si sono trovati spesso ad assumere decisioni politiche
Ecco adesso nel futuro chi si apre ci sarà un punto di equilibrio e come si realizza attraverso per esempio una maggiore partecipazione dei licenziati alla politica oppure a attraverso un ricorso della politica la consulenza degli scienziati ma una consulenza esterna
Ci deve essere un modo ma tutto da sviluppare ma credo che sia assolutamente sbagliato
Che gli scienziati assumano decisioni politiche e penso che insomma in fondo non non l'abbiano fatto e deve essere anzi chiara la differenza tra i due piani la scienza
Può e gli studiosi possono fornire il metodo prove risultati certezze probabilità spiegare i rischi benefici ed è bene che continuano a farlo mai sempre alla politica vera e la responsabilità di chiedere l'ultima parola
Di scegliere qual è una supremazia della politica incontestabile
Una responsabilità della politica che implica anche la capacità di saper gestire come prontezza con coraggio le conseguenze delle scelte assunte sapendo spiegare i motivi delle indecisioni
Che anche appunto cambiare direzione quando gli effetti non corrispondono alle aspettative quindi separerei molto bene i due piani
In futuro cosa abbiamo imparato ma io direi che abbiamo imparato che in fondo questi due ambiti così diverso devono e possono lavorare insieme noi non abbiamo dei luoghi comuni di frequentazione
Tra studiosi di tutte le discipline non stiamo parlando solo della biomedicina e politica io penso che si possa e si debba beneficiare del lavoro degli studiosi
In futuro la scienza continuerà a fornire alla politica evidenze azioni possibili
Basandosi su fatti documentati perché questo è il suo lavoro sociale con l'auspicio è che la politica sappia fare la necessaria sintesi
Tra cui i fatti e gli interessi generale della popolazione con l'obbligo però ecco questa è l'essenza
Delle istituzioni democratiche di motivare sempre irresponsabilmente al Parlamento e ai cittadini
Un
De decisioni tre sei nel libro lei parla anche dei nemici della scienza e sono tanti
E non esiste lei scrive la medicina tradizionale
E la quindicina le medicine alternative esiste la medicina e basta
Però mi faccia fare un po'l'avvocato del diavolo esistono diversi approcci alla medicina i lavandini andiamo strati almeno tre o quattro cioè l'approccio dello scienziato chi decide su studi randomizzati
C'è l'approccio del clinico ospedaliero
Forse c'è anche quello del burocrate e poi c'è la pop-rock o del medico chi vive tra i pazienti la medicina di territorio la grande assente di questa lotta non solo perché i medici di base sono rimasti fuori dall'emergenza
Ma perché le terapie precoci sono stati discriminati a vantaggio di un approccio ospedaliero
Ecco c'è stato per dirla con una metafora un eccesso di scienza e un deficit di esperienza
Ma mi mi faccia dire che insomma posso offrire il mio pensiero della mia riflessione ecco non sono una specialista nei della medicina territoriale né un epidemiologia
Teniamo presente che abbiamo a che fare abbiamo avuto a che fare con una pandemia e la pandemia alla caratteristica rispetto ad altre malattia malattie ti evolvere nel tempo di cambiare i suoi connotati e infatti se pensiamo questo anno e mezzo
Insomma la situazione è cambiata molte volte
Avevamo le terapie intensive
Piene di malati poi abbiamo cominciato a pensare a cercare di ridurre no l'accesso alle terapie intensive trattando i malati appunto
A casa loro poi abbiamo avuto i Faccini anche sui vaccini no prima ci sono stati i vaccini per coloro che erano sotto i sessantacinque anni sopra i sessantacinque anni poi abbiamo avuto vaccini con degli effetti collaterali per i più giovani questo succede quando si è di fronte a qualcosa di assolutamente nuovo e che folle nel tempo quindi io non mi mi stupisco
Di fronte a dei cambiamenti veri dei protocolli di trattamento
Perché è una situazione del genere non si era mai vissuta prima e perché effettivamente siamo di fronte a qualcosa di
Insomma che ci mette c'ha messo a lungo di fronte a situazioni nuove
Quindi sentenza anche lei ha citato la medicina l'epidemiologo e poi cioè no ci sono diverse modalità e Montisi per trattare la pandemia dipende appunto anche i vari Stati Inge situazioni sono no quindici al momento delle terapie intensive piene c'è il momento no del
Insomma di di altri trattamenti e sono anni mi mi sembra ecco che forse sia un attimo ingrato ecco accusare la medicina o anche l'organizzazione nazionale del sostegno contro la pandemia
Accusandosi qualcosa poteva essere fatto meglio ma tanto poteva andare molto peggio
Insomma è veramente difficile forse per me in questo momento fare una sintesi ecco per questo forse per questo visto anche un po'arrampicando sui vetri in questa risposta
Umani non erano lei anziana interne mi ha detto quello che pensa e e chiaro che e non era l'oggetto del libro ma io da giornalista provo a portarla su un terreno che di attualità invece però mi piace dire dall'altra parte e mi ritroverei parla in maniera molto diffusa che la tentazione della suggestione scientifica caratterizza il sentire comune ma anche le politiche pubbliche se è vero che questo è un Paese riscrivete per esempio
E rimborsa i trattamenti omeopatici cosa che per esempio la la la Francia non fa più se è vero che questo è un Paese che vive una uno un'enfasi e unica un'infatuazione del biologico quando invece il biologico a una serie di effetti collaterali di controindicazioni
Che lei spiega ampiamente insomma se c'è una tentazione continua a di fare ricorso a terapie tecniche metodologie che di scientifico non hanno nulla e che trovano o nelle aule di un tribunale o nel nei consigli politici del Paese uno spazio per avere una legittimazione che la scienza nega perché noi siamo così schiavi di questa suggestione permanente
Ma perché siamo Voltini nelle nostre emozioni tante volte in un pugile rassicuranti nelle quali ci ritroviamo vere perché siamo sempre in cerca della soluzione pronta quasi appunto pensando alla scienza quasi si trattasse di uno giù un po'sa no al quale chiedere la canzone desiderata nel momento desiderato salvo poi strappare la spina quando appunto
Invece ci mette di fronte a qualcosa non desiderato don confacente al nostre convinzioni abbiamo dei forti pregiudizi
Conto insomma
Anche contro la scienza a volte no contro le scoperte della scienza
Che tante volte vicini denunciano ci mettono di fronte a insomma cose nuove che in cui tono paura quindi dobbiamo stare attenti a non tanto a tacere le emozioni perché insomma fanno parte dei valori delle identità che sono alla base anche dei nostri comportamenti pubblici e politici ma insomma a volte ovviamente tenere a freno le emozioni
Aiuta evitare errori terribili alcuni li ha citati io citerei anche Stan Mina
Citerei anche l'errore madornale in Puglia del disco nel disconoscere l'esistenza di un batterio che ha poi colpito i nostri uniti e insomma
Destinando a morte milioni di questi il cilena Grassi trovo il cui strumento in Puglia
Effettivamente in mezzo a campi completamente bruciati dalla si Lella ed è una tristezza incredibile
Vedere che quello che si sarebbe dovuto fare non si è fatto per una il illusione collettiva una una vera e propria forma di suggestione collettiva che ha travolto gli scienziati la magistratura la politica
Sì prodotto questo disastro
Ma non so se ha travolto licenziati scusi perché proprio in Puglia c'erano scienziate che continuavano a puntare il dito sull'esistenza di questo batterio che è stata flagellando il dietro le nostre riuniti
E quindi se c'erano due o tre pseudoscienze atti ma insomma richiamerei proprio c'è in genere
No sono personaggi che stando sempre ai margini della scienza che non hanno non presentano prove che raccontano narrazioni si sono aggiunti i tribunali si è aggiunto una parte ahimè della politica nella creare questa suggestione ma insomma quello che era l'assoluzione cioè fare appunto
Un moscerino nove dei sradicamento di ulivi di soli cento mentre mi sembra duecento metri che avrebbe evitato con la propagazione del del sento poiché portava questo batterio
Ecco per impedire per non accettare l'abbattimento di quelle poche migliaia di alberi di umili ecco che ci siamo trovati accusando la scienza quindi anzi accusando la scienza appunto di voler le radicamento per perché si voleva impiantare non mi ricordo più quando inutili vedete insomma assolutamente fandonie
Però il danno c'è stato quindi ecco forse quello che possiamo dire che gli errori non solo dispiacciono ma hanno conseguenze gravissime
Questo è un esempio in questa vicenda il miglior giornalismo penso a Paolo Mieli ha lanciato l'allarme inascoltato
Invece il giornalismo accade che questo capacità di scegliere non ce l'abbia e lei lo scrive in maniera molto chiara le dicerie capitato di essere invitata in trasmissioni per spiegare un fatto scientifico e di essere avvisata che ci sarebbe stata una controparte sì perché in nome di un malinteso senso della terzietà sì arriva a pensare che si si indica lo scienziato si deve anche invitare un terra pietista
E per per bilanciare e questa però evidentemente un relativismo per come dire cosmico che ovviamente ci porta lontano dalla realtà
è una malattia della nostra comunicazione del nostro giornalismo del nostro corpo modo di raccontare il paese le sue scoperte i suoi problemi sui drammi
Sì io credo che ci sia un problema a livello della comunicazione scientifica
Che insomma posso comprendere che sia a volte una comunicazione che richiede un approfondimento
Ma
La narrazione non vince mai e o anche nella mia vita ho avuto non so quante conferme del fatto che non vi sia veramente nulla della scienza che non possa essere spiegato
A un cittadino così come si poteva spiegare tornando alla pandemia quelli che sono stati magari raccontati come cambiamenti continui delle decisioni politiche in realtà avevano delle basi
No scientifica si pensiamo anche proprio al vaccino Astra Zeneca questo vorrei riferirmi rifarmi
A alcune considerazioni professore a Forni
Che lui no ricordava no come no questo vaccino sia stato raccontato come un vaccino dalle il mille decisioni cambiate in realtà pensate che nelle fasi iniziali si è un vaccino AstraZeneca che Faisal che moderna hanno seguito tutti le stesse fasi della sperimentazione clinica quindi fase uno fase due poi quando si è arrivati alla fase tre
AstraZeneca decise eravamo nel pieno della pandemia bisognava correre con i vaccini AstraZeneca decise di fare uno studio con il suo faccino di fase tre limitandolo alle persone sotto i sessantacinque anni
Quando le impronte furono positive ecco che a San Zeno eco Zenica fu reso disponibile per coloro che erano sotto i sessantacinque anni poi le cose cambiarono perché AstraZeneca
Completano gli studi successivi includendo persone sopra i sessantacinque anni ed ecco quindi che l'indicazione cambiò
L'AstraZeneca poteva essere di aiuto anche per le persone sopra i sessantacinque anni ma c'è una base giusto di prove che si erano rese disponibile del giovanissimo non ha mai spiegato
Così come i casi che si sono verificati terribili
Non ho con questo vaccino per persone
Giovanni quali sono stati i casi di incidenti di effetti collaterali che nessuno poteva prevedere e che emergono nel momento in cui a esser vaccinati sono centinaia migliaia milioni di persone
E allora ecco che l'indicazione cambia ancora quindi si è dovuto fare uno studio epidemiologico
Per dire qual caso sui trecento mila
Di trombosi atipica sì & associare al vaccino male uno trecento mila quindi vuol dire che si è dovuto un risparmio studio su centinaia migliaia milioni di persone per associare
Quel caso atipico al vaccino ed ecco che l'indicazione che il vaccino cambia ancora perché perché c'è stata una disamina si specializzate specifica su quel vaccino e se pensiamo all'ultimo indicazione che magari può aver lasciato alcuni di noi un po'così sul chi varato indicazione del responsabile della responsabile dell'agenzia europea delle medicine per le medicine del lei ma di lasciare aiutare i Paesi la decisione
Sulla
Sulle se continuare dopo l'AstraZeneca di nuovo col vaccino AstraZeneca oppure no cambiare e offrire una vaccinazione eterologa quindi cambiare andare su un altro vaccino e forse no può non so avere generato magari un po'di allarme nella popolazione al fatto che si sia detto lasciamoli Stati liberi di decidere ma c'era una base anche su questo eterno circa la base la frase è relativa al fatto e lo scrive il professore forni dice ma paese dove Andemicael sta ancora lottando e abbiamo bisogno di vaccini
No mio no che si lascia libero che siamo il Paese a decidere il Paese probabilmente deciderà di usare il tutti i vaccini disponibili incluso la seconda dose di AstraZeneca perché
A fronte del rischio di perdere cinquecento mille persone al giorno che morirebbero in un Paese dove la pandemia è ancora in corso
Ecco che il rischio di una trombosi atipica di una persona su trecento mila se facciamo un rapporto rischi benefici
Ecco che no a c'è un razionale per quel Paese per offrire continuare ad offrire il vaccino Astra Zeneca il nostro Paese
Invece in cui le morti sono a zero un si contano sulle dita
Di una mano ecco che rapporto rischi benefici cambia e ancora le politiche di quel Paese dovranno decidere probabilmente deciderà no
Di non rischiare neanche quello uno su trecento mila e quindi suggerire la vaccinazione Carola
Questo per dire che tutto questo si può spiegare
E di certo non si deve cavalcare nei l'incomprensibilità
Delle decisioni perché non ci sono incomprensibili sono molto comprensibile ancora meno si deve cavalcare a livello di comunicazione pubblica il disorientamento dei cittadini ecco qui e dove inizia
Devono e possono allontanare non c'è dubbio condivido il suo appello credo che questa complessità forse se si fosse espressa lei ha spiegato piegarla in TV i nostri i nostri concittadini l'avrebbero compresa meglio di quanto non abbiano fatto su alcuni suoi colleghi scienziati che non sono stati così chiari
Però in Effeti e è molto difficile Perù una popolazione che non ha una cultura scientifica comprendere che la politica di immunizzazione va messa in relazione con la gran l'attualità dell'emergenza evidentemente
E anche con l'attualità delle acquisizioni scientifiche che sono andate crescendo sulla base delle sperimentazioni
Che si sono determinate perché come lei scrive nel libro
Questa volta la scienza si è fatta durante l'emergenza cioè e non quindi non ci sono decisioni assolute a freddo ma tutto è avvenuto accaldo durante il corso degli avvenimenti senta professoressa io mi tratterrò lei per un'altra ora perché un piacere sentirla parlare
Ma purtroppo Aci abbiamo la fine di questa conversazione e voglio toccare un punto che lei affronta nel libro perché la scienza non è immune anche a fenomeni di corporativismo talvolta anche di compromissione e quindi quello spirito competitivo che è la garanzia del processo scientifico viene meno
Lei scrive non è tollerabile alcun accordo accademico che vada oltre le competenze del candidato il le raccomandazioni che tutti gli studiosi sono spesso chiamati a scrivere per presentare giovani ricercatori meritevoli ai colleghi di altre università italiane o straniere
Ecco però una volta uno suo collega indagato per abuso d'ufficio mi ha detto per aver segnalato un bravo ricercatore
Italiano a un altro collega mi ha detto quello che ho fatto in un altro Paese mi sarebbe stato era una responsabilità è quasi una una nota di merito qui in Italia mi è costata un'indagine ecco non sarà che c'è anche un problema del modo con cui noi raccontiamo questi fenomeni cioè e sicuramente ci sono delle vischiosità ma forse questa paura di concedere discrezionalità e autonomia alla scienza nel valutare chi merita e di ingabbiare lui in concorsi
Fondati su regole oggettive che poi sono aggirabili allo stesso modo e che non non danno una garanzia che è solo quella soggettiva del del dello scienziato che ha la responsabilità di scegliere ecco questo meccanismo che di cui da cui che che che che vediamo si potesse proteggere dalla corruzione invece non ci ha protetto forse und rimedio peggiore del male
Ma io ho sempre pensato sempre detto che ogni distorsione debba essere denunciata ogni abuso e ogni diritto calpestato deve essere reso pubblico deve essere conosciuta UE deve essere dibattuto e deve essere sconfitto
Questo chiede a ciascuno di noi attenzione mi viene da dire che nel sistema pubblico
Nonostante appunto questi episodi avvengano
Ma io non so o il so la sensazione che proprio in quanto pubblici possano essere denunciati quindi c'è una forza no del fatto che le valutazioni nel sistema pubblico potere trovi appunto su chiunque le può trovare possiamo andare a vedere il perché quel professore è stato ha vinto il concorso con quale motivazione perché quell'altro
è stato scartato ecco perché con le anomalie intrinseche di qualsiasi sistema
Professionale non sono costituito da uomini e donne
Insistano pubblico a metà questa garanzia cioè la possibilità di rivendicare un mio diritto
Qualora sia stato contestato Sereni parla di concorsi e modi come reclutare giovani come reclutare persone
Molto farraginoso insomma non non saprei indicare una via insomma ideale
Vero è che all'estero appunto di concorsi non se ne parla vero anche all'estero valgono le lettere di referenze vero è che all'estero
Le pubblicazioni valgono ma vale soprattutto no il valore della pubblicazione nel numero né
Invece ancora oggi anche dei nostri sistemi insomma quasi quasi si contano
Invece che andare no introdotti invece che andare a guardare la qualità dei programmi dei ruoli se la interrompo ma il valore delle pubblicazioni all'estero lo certifica il valore l'autonomia degli scienziati
Qui invece al valore l'autonomia degli scienziati abbiamo voluto mettere una gabbia fatta di criteri oggettivi
Che dovrebbero metterci al riparo da forme di corruttela e che invece poi si sono rivelate una specie di meccanismo burocratico infiltrati dalla corruttela e che non garantisce qualità è una obiezione che lei condivide oppure no
No ma nessun sistema è perfetto
Le gabbie dei consiglieri che alcuni criteri sono utili
Poi punto come passare dai criteri all'analisi ma insomma a me piace molto
Le valutazioni che passano attraverso un'analisi del curriculum vitae che comunque vale Ict vale e quello che c'è in un cd dice molto della persona
Ma poi c'è tutto il dialogo le interrogazioni le discussioni tra candidato e i membri di una facoltà ecco a me piacerebbe molto di più per questa seconda parte avesse un peso un peso molto maggiore invece che appunto essere ingabbiato in quei numeri e in quei criteri per qualche motivo nel nostro paese non si riesce a eliminare i numeri criteri per passare solo come si fa all'estero
No no in una valutazione del candidato no sulla base di anche valutazioni compiti competitive nei confronti di altri candidati quindi si anch'io non sono molto soddisfatta di questo ma insomma spero che ci sia tempo e modo per lavorare anche su queste forme di reclutamento che lasciano spazio soprattutto ai giovani che tirano soprattutto libertà perché il rischio dei reclutamenti insomma è poi di sentirsi sotto l'ala di qualcuno di dover dipendere da qualcuno che alcune forme di reclutamento
E allora i giovani scappano ma intanto noi andiamoci di scienza leggendo questo bel libro che vi consiglio che ha scritto Elena Cattaneo per Raffaello Cortina un libro che meriterebbe di essere letto anche nelle scuole perché è una e propedeutico alla alla non non solo al pensiero scientifico ma la complessità pensiero
Grazie professoressa Cattaneo grazie senatrice Capello deve ci voluto regalare questa preziosa chiacchierata e cari amici di Murru se non ci vediamo sempre da al mare dove io mi trovo in questi giorni una settimana prossima venerdì alla stessa ora per un'altra proposta buon fine settimana tutti va bene grazie
Ma anche