La lezione del 2020 - La crisi è prima di tutto crisi della cura

Buongiorno a tutti e buon giorno comunque benvenuti a questo appuntamento nella versione del due mila venti conosciamo freschi vanno ci apprestiamo a cominciare l'ultima giornata di questo grandissimo vicenda introduco subito va ma moderatrice ci introduce questo incontro per Giulia Rodano sessantuno salve o occulte tutti giustifica tutte le parti gli interventi di questa conferenza io sono il colosso un regista che stava dietro le quinte di questo appuntamento se tutto va bene non fino alla fine della della conferenza vi ricordo semplicemente di rimanere aggiornati su www punto verso il due mila venti futuri tra sulla nostra pagina Facebook sul nostro canale LIPU essere sempre aggiornati su quelle che saranno tutte i dibattiti le conferenze che verrà verranno nella giornata di oggi mandati induce lascio subito la parola vi auguro buon giudice ora
Grazie Nicola allora Buongiorno sarebbe a tutte e a tutti benvenuti
E benvenuti a questa nostro incontro che come voi sapete fa parte il come già diceva Nicolò del quasi festiva alla lezione del due mila e il dentista punti per il futuro
Noi abbiamo avuto già venerdì e sabato un'intensa discussione abbiamo anche una mattinata un pomeriggio ancora di discussione su quello che c'è successe perché essi è successo nel due mila e venti e nella consapevolezza che in questo anno di pandemia ha cambiato molte cose già cambiato noia cambiato con le comunità la società in cui viviamo
E credo che abbia ragione Ascanio Celestini videogame apriva questo Festival che diceva noi possiamo fare tutto ma non fare finta che non sia successo niente
Ed è proprio su questa base sulla volontà di non fare finta che non sia successo niente vorremmo discutere del tema di oggi che si intitola la crisi è soprattutto e prima di tutto crisi della misura che è una frase di Linda Laura Sabbadini causato Linda Laura Sabbatini nel commentare
I dati del nel due mila e venti del dell'Istat
Che per che diciamo crisi della cura cosa intendiamo cura come ci ha spiegato Giorgia Serughetti che poi interverrà questo dibattito insieme a Roberto Ciccarelli ha rosa antico a Rosi Bindi a Maura Cossutta che sono con noi
è una in italiano una parola ambigua tant'è vero che in molte lingue non viene tradotta come ci dice lei nel suo libro
E lo sanno bene le donne
Per le quali le generazioni questa parola si è legata ad un destino obbligato ad un ruolo recitato un ruolo prefissato no ruolo sociale destina e allora perché noi parliamo di cura perché in realtà noi intendiamo
Come paradigma della cura
Una società una una comunitarie non estrae ricchezza dagli altri e dal pianeta non sfrutta gli altri e il pianeta ma in una qualche misura se ne prende cura lo custodisce né custode
E questo paradigma è un paradigma alternativo questa è la prima domanda che io opporrei
E da questo punto di vista anche dal punto di vista di quello che è successo nel due mila e venti che cosa ci ha lasciato la pandemia
C'è qui non c'è solo io credo la constatazione empirica della drammatica debolezza dei servizi alla persona dell'aumento della fatica e della responsabilità delle donne donne hanno fatto un'esperienza quest'anno diciamo in cui una battaglia che avevano combattuto che era quella della distinzione tra il tempo di lavoro il tempo di vita si è rotta noi abbiamo avuto donne che hanno dovuto si sono ritrovate a lavorare in casa contemporaneamente a ad accudire le proprie per i propri gli anziani i propri nel Prix propri bambini
Quindi però non c'è solo questa constatazione est empirica ma e come la ma anche una questione ben più di fondo e come se non ci fossi Marco antiche viviamo in società che non sono in grado di prendersi cura
E questo una constatazione angosciosa per ognuno di noi perché aumenta il senso di debolezza di fragilità e di incertezze e di insicurezza Casey che viviamo che vivono in particolare le donne ora le donne hanno sempre messo in discussione
Il paradigma che nega la dimensione la dimensione della cura
Molto prima della pandemia ma come abbiamo detto anime lavandini ci ha dato ragione ha dato ragione alle donne che mettevano in discussione questo paradigma ieri volevo segnalare quest'ultima
Sollecitazione che a un in uno dei dibattiti è stato detto che noi dovremo sostituire a un welfare delle prestazioni un welfare delle relazioni
Con l'idea che un welfare delle prestazioni si compra e si vende è uguale nel far delle relazioni può avere un costo ma non apprezzo non è un una dimensione di mercato ecco
Noi stiamo discutendo di questo che naturalmente poi si concretizza in tante cose anche
Concrete anche molto molto concrete molto molto quotidiane
Ecco io ho finito volevo solo riassumere rapidamente il senso del perché abbiamo voluto segnalare questo tema tenendo conto che cosa teme è stato presente in molti discussioni molti dibattiti
Che ci conforta nell'idea dice diciamo si possa estendere crescere darei da questo punto di vista la parola Giorgia Serughetti una filosofa scrittrice che ha poi scritto un libro di recente esattamente su questo tema
Grazie Giulia grazie di questo invito
Saluta tutte tutte ovviamente chi chi ci ascolta chi ci chiede zitti oggettivamente due il mio due mila venti ma anche di Cibus due mila ventuno le ha dedicato molto a ragionare saporoso la messa a fuoco del tema della cura sia con un problema sociale non in cui Chiara Muti chiaramente sono esplose in tutta la sua gravità complessità ma che anche come concetto diciamo un termine come di cura chiave pensare una società giusta nel momento stesso in cui diciamo questo naturalmente lo diceva già già Giulia Rodano dobbiamo provare a capirci perché non ha fatto io che la cura possa essere una diciamo una parola chiave per un lessico politico per un po'di Mexico politico che aiuta a ripensare la società perché mura si porta dietro tutta una serie di ambivalenze di rimandiamo a dimensione diciamo di accudimento di relazione duale di accudimento quindi diciamo il cui prototipo è madre bambina allora naturalmente dice che la cura deve essere sta al centro anche di un certo modo di pensare la politica potrebbe nove in generale equivoco
Si sta parlando di una politica molto marcate in senso materno alibistico paternalistico eccetera
E al tempo stesso parlare di cura potrebbe essere fuorviante se ci limitassimo a parlarne soltanto nei termini delle attività sanitarie sociali che il lavoro domestico retribuito non retribuito
Cioè la cura diventa una parola una un concetto rivoluzionario come dice Naomi Klein la il concetto più grandi tale che abbiamo a disposizione serie estendiamo sufficientemente il significato a intendere veramente quelli quello che veniva già suggerito no una pratica concreta capillare al tempo stesso appunto capace di mutare le strutture della società mettendo al centro di la necessità di manutenere la ditta in tutte le sue dimensioni e anche nella relazione
Con il pianeta no quindi quindi umano e e non umano e inumano in tutte le sue Attilia e tanto in tutti i suoi bisogni né sui generis nelle sedi penso differenze quindi o con l'obiettivo il effettivamente garantire tutto a tutti una vita dignitosa quindi davvero con l'obiettivo di Rosato un po'del mio ultimo libretto di respirare noi se esso sia
Metaforico sia molto concreto raccontato che appunto stiamo attraversando ancora il problema di una di una epidemia di una malattia che colpisce
La respirazione
Quindi in questo senso possiamo parlare del code la crisi generata dal Covent come una crisi della cura innanzitutto perché ha colpito sul piano materiale dei corpi delle relazioni ci a differenza per esempio
Sì quella del due mila e otto più quanti ricadute molto concrete sul corpo e sulle relazioni mai stati innanzitutto una crisi che la finanza no quel vece in qualche modo il Satam fin da subito una crisi che ha toccato la materialità dei corpi
E apportando anche fuori dall'ombra in qualche modo fuori dalla dimenticanza mi sembravano condannati no in un tempo che esaltava invece i processi di smaterializzazione finanziarizzazione eccetera invece i corpi sono tornati al centro della scena ecco nel momento stesso in cui però si dice è una crisi della cura
E quindi appunto con la con la centralità dei corpi la prima cosa che ci porta su cui ci porta a riflettere una lunga tradizione anche gli studi femministi su queste e che in realtà e soprattutto un'accelerazione dovrà infatti d'azione di una crisi che dura da decenni cioè la crisi della cura
Non è non non coincidenti realmente no con la crisi del Covent ma in qualche modo il compito rappresenta un'esplosione no un'enfatizzazione esasperazione perché da decenni in realtà all'interno proprio che la critica sociologia filosofia femminista si parla di squilibri che il capitalismo finanziario
Genera nella vita
Delle persone che come questo si ripercuote negativamente proprio sulle capacità di cultura no perché che capitalismo mette da una parte ha valore ogni aspetto della vita ma dall'altra parte corrode il tempo e la capacità per la cura delle persone no quindi in qualche modo determinando uno stato generale di incuria no di di sia di menefreghismo c'è incuria nel senso di fregarsene degli altri
Se nel tempo nel senso di non poter curare dall'altra parte il fatto che naturalmente continuiamo ad avere dei bisogni che richiede una risposta in termini cura fattosi
Che i mercati realtà abbia in gran parte supplito antecedente venir meno sia del tempo per le persone nella cura sia dell'investimento pubblico nella con questo in qualche modo lo scenario in cui già ci muovevamo no e quindi quando in qualche modo il incolti arrivato fra noi e si sono fermate tutte le attività e si sono appunto si è rivelato cruciale ruolo nel sistema sanitario e sudditi inventato
La ricaduta di una gran parte delle attività che prima erano in qualche modo no prestate altrove è ritornato dentro le case nelle famiglie eccetera ecco che tutte le ingiustizie di quel sistema di vita
Sì sono insomma in qualche modo squadernati tutte in una volta l'abbiamo visto i carichi di cura moltiplicati per alcuni soggetti abbiamo naturalmente
Delle donne abbiamo visto un'ingiustizia nell'accesso alle cure non tanto dovuto a all'ingiustizia diciamo del sistema sanitario nazionale cioè in Italia per certi versi sono stati messi meglio
Rispetto ad altri Paesi dove sappiamo invece il collega colpito non violentemente proprio le le le diciamo le minoranze
Per il fatto stesso che non avessero proprio c'è sta alle cure diciamo in in in Italia il problema non è stato mi pare tanto questo quanto il fatto che alcune categorie di persone non hanno potuto mai fermarsi
E quindi mettersi al sicuro no e quindi in realtà la ricaduta anche in termini di malattia è stata effettivamente più accentuata per alcuni gruppi pensa appunto alcuni gruppi di di migranti che magari lavorano nella con la cura delle persone
Che sono state particolarmente colpite dalla malattia ma ancora la mancanza di tutela delle categorie fragili e non il problema ci porta ancora adesso fino fino al problema del piano vaccinale
E la mancanza di protezioni per lavoratori atipici per stranieri che hanno faticato
Ad entrare in un in un un percorso di regolarizzazione che ancora in realtà e lentissimo e non sembra ancora risolversi
Minimamente in senso positivo quindi siamo tutte le ingiustizie che attraversano la nostra società sono diventate particolarmente evidenti no nel momento in cui si è generata la crisi del conduttore torna nel come si esce dalla crisi
Vi è una crisi della cura no emiparesi Cristina hanno di fatto di linea hanno due alternative diciamo una è già in atto se vogliamo purtroppo un'altra è quella che può essere elaborata da una sinistra che diciamo metà anche da parte un certo pregiudizio verso la cura un pregiudizio che probabilmente proviene dal fatto appunto che a cure una dimensione che è stata largamente consegnata alla dimensione delle case del privato dell'oscurità note del lavoro femminile ecco invece se si riprende il concetto forse possiamo farne qualcosa ecco dicevo due strade una e quella e vogliamo persiste nell'errore individualistico che quello generato proprio dalla visione della dalla dalla capitalismo della cura no
E persiste in quell'errore non mette in discussione le strutture individualizzate privatizzate della cura
E magari impianto su questo però una dizione diciamo di comunitarismo egoistico nome ed escludente quindi se non c'è cura per tutti
E allora io voglio pura per me voglio pure per me e per il Papa persone che sono intorno a me e poi possiamo può essere più più grande o o meno insomma questo questo questo gruppo di persone che si riconosce come in diritto di ricevere cura
Ma è in ogni caso in qualche modo una soluzione dettata da appunto dolce e populismo identitario e lo vediamo anche oggi no nei termini di un nazionalismo vaccinale
Quindi questa e la soluzione che non risolve il problema della ritrattazione nel privato delle nostre vite non non diciamo non mette in discussione il paradigma nonché critiche guida in qualche modo criteri generali il la crisi della cura ma che cerca una via d'uscita di carattere turistico l'altra
E invece quell'appunto che che che pone la necessità di mettere la cura al centro della politica
Democratica questo richiede in qualche modo anche un ripensamento proprio dell'antologia dell'umano no ci vuole un'antologia
Alternativa che chi non veda appunto esseri umani come individui separati soprattutto appunto diciamo Boccacci a ad una indipendenza impossibile
Ma invece appunto attraversati dal dal dal costantemente no per tutta la durata della vita da una forma di vulnerabilità che data dall'esposizione agli altri con una fragilità che non è eliminabile ed un'interdipendenza diciamo fra loro con ecco ogni ieri non umani ecco anche con il pianeta
In questo modo ripensato attraverso qualcun'altra un teologia si può si può vedere la necessità della cura come questione centrale e si può farlo conferma collettivo quindi che ponga delle domande c'è ponendoci quindi delle domande quindi quali sono i bisogni che la nostra società riconosce come meritevoli di soddisfazioni quali soddisfazione data questi bisogni no che chi cura chi risponde a questi bisogni e chi curanti quindi a chi è rivolta alla cura quindi chi resta fuori dalla cura chiede curato e in questo modo diciamo attraverso un processo di democratizzazione no del processo del del del delle del tema della cura che lo metta davvero al centro di dinamiche partecipative e democratiche
Possiamo credo fare della cura una responsabilità condivisa quindi non un'esclusiva femminile e quindi un compito che ricade inevitabilmente sulle spalle delle donne e gli altri soggetti considerati subalterni e quindi in qualche modo vocati a prendersi cura
Delle necessità dei corpi no quando invece e il coloro che appunto appartengono ai settori dominanti della società sembrano avere diciamo come come vocazione quella di curarsi degli aspetti appunto immateriali del vivere
Quindi la responsabilità condivisa è una responsabilità collettiva che quindi richiede tutto il supporto necessario infrastrutturale perché sia effettivamente sia stia tutti possono accedere alle cure si antichi curarsi a sua volta asportato non questo è e diciamo il grande passo avanti ecco io mi mi fermo qua il concetto è che e ricurvi ripensata così mi son messa in questione così ripensata così problematico data credo che effettivamente la cura possa diventare una multa
Una un termine chiave un concetto cruciale per i ripensamento diciamo di società giuste
Benissimo grazie Georgia peraltro perfetta sui tempi
Adesso io darei la parola Roberto Ciccarelli che è un filosofo anche lui giornalista del Manifesto e che ha recentemente scritto un saggio un libro sulle crisi a ripeti su una società che produce continuamente crisi a ripetizione per un tema e che ecco la domanda che io vorrei porre questa questione ha una come dire può essere una delle chiavi
Per affrontare il nodo di questa società appunto che genera continuamente crisi e continuamente genera tutto contraddizioni ingiustizie questa e tenendo conto che cioè Giorgia ha posto una questione ha detto
Può essere uno dei temi di una sinistra che diciamo si pone il problema di ripensare complessivamente il mondo in cui vive i la possibilità di trasformazione
Roberto
Microfono
Eccoci qui grazie Giuliano grazie per l'invito sì senz'altro
Del resto già stata creata in atto un bastate Italia che si chiama esattamente per una società della cura organizzato una serie di manifestazioni continuerà a farlo partirà dal dal prossimo ventisei aprile propone un altro
Recovery Fund ispirata esattamente a questo concetto che prima a cui prima accennato Giorgio Albertazzi democratizzazione della cura c'è anche da dire dal punto di vista dei governanti degli Stati in cui Keating
Da questa per me mia devastante effettivamente c'è a mio parere un un idea della cura
Declinato però in tutt'altra prospettiva mi sembra nulla curare la manutenzione di un mondo incurabile un'immunizzazione ristretto
A mali di cui non si conosce perfettamente la causa credere e vengono accetta e nella loro naturalezza destinarle
La vita sociale ed economica consisterebbe nel adeguamento costante Haroun
Fischio una minaccia permanente ma questo mi sembra si riferisca si è riunito il Presidente del Consiglio Draghi l'altro giorno parlando di rischio calcolato delle prossime aperture proprio a partire dal ventisei aprile
In sostanza lo si potrebbe definire questo ficca l'esatto opposto concezione di democratizzazione della cura
Il rischio calcolato e fare morire almeno tre mila persone a settimana per non fare fallire subito gli esercizi commerciali più colpiti
Economia dei servizi più colpito da Berta la pandemia salvare da stagione turistica all'economia predatoria del precariato sperando che il bacino
Ci salverà immunizzare la il più possibile da qui al prossimo autunno
Mi sembra una contraddizione insuperabile che caratterizza il capitalismo nella pandemia e Corona capitalismo questo volume che ha citato prima Giulia che in realtà il volume collettaneo curato da Ubaldo Frattini che uscirà per l'editore Ferentino fino a me a me
A settembre credo si chiama per non farla finita con la filosofia epidemia e politica e in cui ho scritto questo saggio su Corona capita sul ma in questo caso tipo di capitalismo una delle faccio infinita da capitalismo Corona capitalismo rivela il carattere micro politico
Della nostra assistenza cioè lasciare morire per lasciare liberi di sfruttare i vini facendoli sopravvivere fino alla prossima crisi
Questa crisi pandemica un po'meno in Italia ma insomma dibattito internazionale in corso dal mese è stata considerata l'anticipazione del modo in cui vivremo domani
Cioè il diritto dell'emergenza quarantenne a fisarmonica ripetizione a intermittenza del passaporto epidemiologico
La sottrazione conto del al contatto fisico la digitalizzazione dell'esistenza povertà economia dalla sopravvivenza insomma quello che stiamo iniziando a conoscere in questa prima fase della nuova crisi la seconda vorrei ricordare in tredici anni dopo quella finanziare che aveva tutt'al pre
Cause
Tutti questi possono diventare gli strumenti normale per vivere nelle prossime epidemie ma anche nelle prossime catastrofe ambientale prodotto esattamente da questo metro capita di insulti
Non saranno finché non saranno modificate le cause che producono queste catastrofi
E quindi Torreano alla vostra attenzione la necessità di ripensare sistema al fine di modificarlo radicalmente il sistema che ha prodotto questo disastro e per farlo bisogna conoscere nel caos
Oggi di questo raramente si parla anche se ogni tanto per fortuna sui giornali e nel sistema mediatico qualche voce saggia
Emerge ore fatta emergere il virus sembra essere portato dagli alieni è uno shock esogeno
Un sistema in un sistema che prima era ritenuto evidentemente meraviglioso il prodotto di una volontà Titina cognitiva di un destino che ci porta l'Apocalisse oppure come dice Giorgio Agamben
La manifestazione di un potere di eccezione dello stato di agitazione sistema questo sistema mediatico del micro capitalismo fatto al corto circuito
Con quella che credo sia la peggiore deriva del pensiero apocalittico e ho voluto teologico politico scusate la formula
Ma in filosofia in particolare quella politica si usa questa formula per descrivere questo tipo di di pensiero in fondo questo pensiero e il sistema venne Crocco capitalismo hanno si assomigliano molto a una grande attrazione reciproca
Vorrei proporre nell'ottica di una
Di un pensiero della cura una riflessione ma anch'essa poco frequentata purtroppo ma in Italia e che intendiamo intendo portare nel dibattito italiano fatta da epidemiologi biologi filosofi marxisti e materialistica e conducono ma da tempo ma soprattutto in questi mesi
Il dibattito sulla cosiddetta stralcio verrà inglobato one man show un'unica salute strutturale globale
Che permette di rovesciare perlomeno di pensare rovesciamento questi incrociando di questo dibattito concepire una politica anche della cura nell'epidemia e oltre
Alla base c'è una ricostruzione delle cause di questa situazione conoscere le cause del signor Zeman mentre e necessario per agire oltre che pensare per pensare diversamente
E su questo se ci pensate
Raramente ci si sofferma
In questo dibattito emergono come mentalmente tre elementi
Che hanno causato questo virus e non solo questo virus la famiglia coronavirus
E già conosciuta da una ventina d'anni questo virus in particolare sembra sia stato già crociato Mannu compreso partire dal due mila dodici in Cina
Primo elemento la distruzione di foreste degli ecosistemi che separavano le specie animali portatrici del e di questi il virus dagli umani in secondo luogo lo sfruttamento intensivo degli allevamenti destinati al consumo alimentare
E poi le infrastrutture i tre Eveline e aerei a bordo dei quali sono trasportati sia gli animali vivi e ridotti a merci per il consumo di massa e dove anche gli uomini viaggiano gli essere umani viaggio nel trasporto mi virus
Nei diversi continenti come sappiamo è avvenuto
Più di una moto
Il taglio infine la dismissione dei sistemi sanitari pubblici a livello internazionale aumentato chiaramente l'aggressione del virus su gli esseri umani soprattutto il più deboli anche socialmente
Tutti umani e animali pagano le conseguenze di questo modello economico basato sulle crisi sulle su crisi molteplici che si moltiplicano
Esiste dunque un legame strutturale tra capitalismo e pandemie tra l'altro prodotto da queste prodotte da queste sono sì un salto di specie dal virus agli umani
Da questo dibattito su un'unica comunica salute strutturale globale arriva anche un'altra indicazione a mio parere importante per un pensiero dell'ecologia politica
Gli animali non sono portatori passivi di singoli umani ma partecipa anche reti sociali ambientali instabili e vulnerabili l'approccio dunque del pensiero come da politica dovrebbe essere trasversale
Sì all'antropologia all'epidemiologia alla politica l'economia alla biologia evolutiva naturalmente alla medicina
E parte dall'idea che l'uomo gli animali e anche i microbi dicono vivono in ecosistemi delimitati indentazione
Tutto questo viene rimosso e questa l'origine anche della della crisi cognitiva
In che viene alimentata anche da espressioni comunque il usato qualche giorno fa dire fischi calcolati rischi questo rischio calcolato della morte degli altri di cui si parla ai massimi livelli a a favore della libertà di qualcun altro
La nostra finché non siamo anche anche noi colpiti dal virus fa parte di una logica del governo che naturalizzato a minacciarla rende prevedibile calcolabile al fine di rendere razionale fatto che simile
In una selezione sociale dei più abili dei più forti quindi ed è più sacrificati
In una pandemia non esistono reciproca colato com'è evidente da più di un anno per questa parte ma la rivelazione esattamente di una contraddizione sulla quale si fonda questo capitalismo la vita dipende dal profitto la ricerca del profitto distrugge l'ecosistema da qui nascono le pandemie riuscito nella vita di coloro che sopravvivono alla ricerca del profitto condotto da e questa
La contraddizione davanti alla quale ci troviamo e che alla quale molti stentano a dare perlomeno
Una parola
Il caos cognitivo dicevo in cui viviamo aprire e chiudere
Che apre Chirichigno chiude chi apre a metà e non apre affatto
E né è un falso dibattito in tutta evidenza deriva dalla rimozione conoscenza di questa contraddizione quanti nella politica ma il dibattito intellettuale parlano oggi di capitalismo pandemico
Di Corona capitalismo quindi la conoscenza delle cause permette di prospettare soluzioni anche per la democratizzazione di un concetto di pratiche cernita viene altroché se viene usato
E viene usato quotidianamente in questo tipo di politica per questo interessante che questo concetto di cura che diventa in questo modo un terreno di battaglia
Filosofi Comanche politico di intervento punti per questo lo trovo molto interessante per chiudere per rendere politicamente efficace
Tutta questa ricostruzione ho brevemente riassunto mi sembra che alla base ci sia una scelta sia etica che profondamente politica
Bisogna stabilire una priorità viene prima del ribaltone del capitale tradita e profit sto lascia il Paese
La Giunta
Una simile scelta andrebbe considerata
In questa prospettiva quella di un'organizzazione della difesa della natura degli esseri umani in una guerra contro capitale parassitarie parlo di una politica in nome dell'autodifesa della solidarietà internazionale tra i popoli il suo futuro per questa
La sfida alla politica siamo sempre qui dipende solo da noi e dalle nostre vulnerabili
Grazie mille Roberto soltanto Bonivento soltanto una cosa che è vero avrebbe dovuto essere con noi Marco Bersani che appunto tra i promotori della Società della cura che purtroppo ha dovuto non è potuto venire
Ma molti dei militanti divenuto relazionate la cura sono anche i promotori di questo nostro incontro quindi sono pienamente dentro questa nostra discussione
Io credo che Zé Roberto Ciccarelli abbia posto un problema anche vorrei riproporre ricco ributta trenta latitanti rilanciare a Rosi Bindi nel momento in cui passiamo diciamo la parte più uso questo termine per capirsi più politica più attivista più della nostra discussione Rosi Bindi la Anton anche impegnata da danni è stata ministro della Salute stata presidenta Commissione antimafia non ha bisogno di presentazioni
Roberto Ciccarelli ci ha posto un problema
Dicendo bisogna fare una scelta chi viene prima io concordo con la sua giudizio sul rischio calcolato
Ci tornerò poi un attimo dopo perché questa è una questione enorme apre la conferenza stampa di Draghi secondo me rappresenta veramente una svolta e non credo che una svolta in positivo nella gestione della nella gestione della pandemia
E tra l'altro segnala il fatto che l'idea è che si pensi pensa che la pandemia è una parentesi
Con cui convivere e superare senza che cambi nulla senza prendere nulla
Ma cicaleccio ha posto un problema dice bisogna fare una scelta viene prima la salute prima il profitto io credo che ha deposto nel senso che noi siamo abituati a vivere da anni pensando che sia inevitabile
Il conflitto tra salute e lavoro
Pensiamo a Taranto pensiamo alle tante vicende ambientali che
Mente
Sì io penso che abbia ragione Roberto quando dice il conflitto non è tra salute e lavoro il conflitto entra salute profitto
E le due cose non sono identiche
Ieri Rosi Bindi c'ha detto in un altro dibattito che a volte le soluzioni organizzative sul diciamo le il mo'il modo di applicare parlava del sistema sanitario
Del sistema sanitario nazionale negava annegato in questi anni i principi ecco io vorrei che quasi quindi tornasse su questo tema e ci aiutasse a capire grazie
Microfono
Devi avere il microfono
Se stesso cioè un giorno che grazie dell'invito
Non non è non è facile prendere la parola
Produrrebbe lavori impiegate Doni dopo aver ascoltato gli aviatori ma siccome anche il abbiamo sentito che anche lo spostamento inerire Leo e varie cause io condivisa
Forse l'esempio del del mentre i migliori ma
Consentirci di complanare un po'insomma ma ieri vi ringrazio molto per per questa bella iniziativa di questi giorni che credo non vada nel senso giusto
Che è quello di appunto imparare la lezione del due mila venti preliminarmente uno auguriamoci che
Fini scatta la lezione voglio dire
E proprio che che
E pericolo più grande che stiamo correndo lo avete detto qua voglio tornarci sopra
Perché credo che con questo dovremo dovremo confrontarci adesso se se davvero vogliamo un futuro migliore
Da davvero io credo che abbia ragione papa Francesco come dice che è peggio dell'epidemia cioè la nostra incapacità di capire la lezione e di trarne conseguenze
E quello che che sta accadendo in questa seconda fase rispetto alla prima fase della pandemia esattamente questo
Noi siamo ma abbiamo ancora volta dimostrato di avere la memoria corta
Ma questa volta la memoria si è consumata nel giro di qualche mese perché mentre nella da un dello scorso anno c'era questo questo senso di stupore pre anche di drammaticità e tragicità di quello che stavamo vivendo
E ciascuno di noi anche nelle prime azioni che stava sperimentando nella tragedia che chicche che passava sotto i nostri occhi e che ciascuno di noi chiedeva per la sua parte
Chi di noi non non non ha avuto una perdita Ono arrestato
Preoccupato per qualcuno in questo in questo periodo
Avevamo veramente la consapevolezza che nulla poteva tornare come prima no
Ecco io ho l'impressione che questa seconda fase anche per il modo con il quale l'abbiamo vissuta l'abbiamo oggi è stata organizzata chi ci guida da chi ci governa
E in fondo con col col coll'accordando impressioni di molti probabilmente di tutti
è un tentativo di rimozione totale di quello che era accaduto come se niente fosse accaduto e quindi vero anche la vaccinazione è un modo con il quale si ha fretta di tornare
Alla vita di prima alla pena che chiamiamo normalità ecco quando invece dovrebbe servirci esattamente per per impegnarci su su su per imparare la lezione e e per cambiare
Il mondo che ci ha portato fin qui il nostro modo di stare al mondo
Io capisco perfettamente che è talmente grande la sfida che ci sta di fronte
Che la la rimozione
La tentazione più grande la riduzioni riduzionismo ancora una volta ci ci sta ci sto prendendo alloggio nel ma in fondo si è una una cosa terribile però appunto
Il capitalismo è stato talmente bravo che nel giro di qualche mese c'è andato il bacino tutti dicevano ex non sarebbe stato possibile per molti anni invece in pochi mesi ce l'abbiamo l'abbiamo già le risposte
Se non riusciamo a rimediare alla impossibilità rincontrarci con questi straordinari mezzi che il progresso ci ha messo a disposizione
Sia ben chiaro meno male che c'è tutto questo ecco ma questa non è una risposta
Non è la risposta a a
A
Al alla a a a questo campanello d'allarme molto chiaro che è stato salvato uno e che dovrebbe aver svegliato le nostre conoscenze e in qualche modo sollecitato la nostra intelligenza
Né con la il rischio calcolato e risponde in qualche modo a questo
Cioè in questo spartiacque si può decidere di
Di di chiamare le cose per nome di guardare in faccia la realtà in tutta la sua crudezza
Di fare la scelta giusta perché perché vogliamo vogliamo capire le cause e vogliamo rimuovere le cause e vogliamo davvero un nuovo paradigma
O si può affrettatamente birre archiviamo proviamo ad archiviare a far finta che tutto questo ci sia e appunto ritorniamo alle cose di prima cioè è spaventoso che nessuno sembra sentire la nostalgia di ciò che non abbiamo mai avuto
Perché in particolare la nostra generazione ha smesso di apprezzare per ritornare alle cose di prima ecco allora quindi qui sta il punto e credo che la politica abbia Omo
Una grande responsabilità in questo momento certamente è il momento dei grandi che i filosofi nel momento dei grandi economisti al momento dei grandi pensatori degli intellettuali
Prometto ne venne nel nelle fasi così degli spartiacque della storia e il loro momento ma poi subito dopo viene la responsabilità della politica che voi decidere chi ascoltare
E deve decidere quali scelte fare deve avere il coraggio di capire tutto questo
Per venire a ciò che normalmente noi
Abbiamo affidato la cura delle persone no che che peraltro questo concetto del Bernabeu veramente interpretato in senso in senso più lato
Per avere cura i nostri corpi elettorali era in cura delle nostre fragilità e di tutti coloro che hanno più esplicitamente bisogno di cura
L'avete detto io voglio sottolinearlo c'è bisogno di di costitutivamente di avere questo questo atteggiamento della custodia nei confronti de delle persone nei confronti da Rita nei confronti del creato nei confronti anche vendendo tutte le cose belle straordinarie che siamo riusciti a a creare ecco vere questo atteggiamento non non di sfruttamento e non di padronanza nei confronti del mondo ma di custodia no che poi in fondo
Per chi è credente e quello quando quando ci è stata consegnata dal creatore il mondo non ci è stato consegnato perché lo sfruttava Simo c'è stato consegnato che fossimo capaci di custodirlo
Questa è il poi la grande insegnamento il magistero di papa Francesco in fondo è questo la la custodire il creato e la e la custodia reciproca di ciascuno di noi
Partendo dal senso del limite peraltro no ecco Vetrella
Da questa capacità di tenere a bada il nostro senso di onnipotenza che sicuramente la nostra generazione ha avuto più forte di tutte le generazioni precedenti perché in nessun altro Perino della storia
Est noi siamo stati capaci di di di dotarci di strumenti potenti no fino al punto di
Tuttavia la vita in qualche modo ecco questa questa nella è la generazione della storia dell'umanità che ha ha raggiunto i risultati più di viste di potenza più grandi e più forti però
è se non sviluppiamo il senso del limite noi distruggiamo il mondo oppure terremo comunque distrutti
Questo questo dovrebbe essere l'atteggiamento nei confronti di tutto e della vita
Poi per tradurre tutto questo ci sono ci sono mille scelte da fare incoronata
Ma io credo che che noi dobbiamo un po'soffermarsi su Brera specchi qui curare la democrazia e curare l'Uefa che peraltro sono
Avere cura di questi due beni grandi importanti
Che che siamo riusciti a conquista che sono tra di loro profondamente interconnessi
Nella prima fase della pandemia io ho sentito tanto parlare dell'importanza quindi dei sistemi sanitari pubblici la riscoperta nelle professioni mediche
Il in questa seconda fase tutto questo già sembra scomparire
Perché se vediamo anche in Pnr non è in fondo con segna delle briciole
A a al al sistema di welfare
E siccome il larga parte saranno risorse per gli investimenti
Io non sento parlare da parte di nessuno della del colmare la carenza strutturale più forte con il quale abbiamo fatto i conti con i nostri sistema il per far negli ultimi anni che cioè il sottofinanziamento no
Quelli che sono i i nostri beni comuni più importanti sono quelli ai quali abbiamo destinato meno cura meno attenzione meno risorse
Allora io intanto partirei da qui e poi vorrei vedere come si intendono utilizzare questi poche risorse comunque poche
Per qualificare i nostri sistemi di Uefa dove andranno queste risorse perché se trattasi di Investimenti la traduzione immediata e mura tecnologie tutte cose fondamentali
Ma sento parlare molto meno di ricerca di formazione e di qualificazione
Del sistema per esempio trasformando se la salute è un bene comune
Anche i sistemi sanitari e sistemi di welfare devono essere organizzati come beni comuni e cioè il principio organizzativo precedente distribuirlo ci facevate riferimento anche a ai ragionamenti Vieri e il principio comunitario
è il principio nel quale ridipinte il bene comune che alla salute
Perché la mia salute dipende dalla tua e la salute di tutti la garanzia della mia salute personale per eccellenza è un bene comune
Non può essere assicurato se i sistemi sanitari non sono esistesse organizzati secondo il principio del bene comune
Anche i sistemi sanitari devono essere considerati un bene comune
Ora certamente il presupposto è sistema universalistico nei né né un principio fondamentale
Ma poi c'è tutto il resto che abbiamo visto non non essere essere stato dimenticato o addirittura non attuata
Inchiodato il ministro della sanità vent'anni fa
Ma la fatica anche qui Maura Cossutta che abbiamo fatto per me
Per rinnovare i principi Helene modelli organizzativi della legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale con le riforme nella sanità e con le riforme delle politiche sociali nel nostro Paese
Sono in larga parte inattuate non solo ma sia terzo persino la consapevolezza in questi anni che quella fosse la strada
Perché ci si è dimenticati che prima delle ottocentotrentatré c'era stata una scelto TAC che aveva dei istituzionalizzato l'attrice Anita più forte che abbiamo che è quella della macchina mentale
Ecco noi in questa pandemia abbiamo fatto i conti con la istituzionalizzazione degli anziani e delle fragilità in quelle che ci sembravano le le le le il le spiega la grande risposta rappresentata per esempio da lei avesse a e e che peraltro Morbelli
Che nel nostro Paese sono tra di loro molto diversi ecco questa pandemia esibisce il primato della dell'assistenza domiciliare si ci ci ricorda la destra di l'importanza di De istituzionalizzare le fragilità perché questo è l'unico modo per perché se ne prenda cura la comunità
E lo stesso vale per le professioni cioè noi abbiamo ancora
Un un sistema di Welfare nel quale la formazione e e la ricerca intorno ad alcune professioni
è la Cenerentola anche dei nostri sistema universitario i nostri sistemi informativi formativi noi abbiamo la la la possibilità di misurare la propria altezze la qualità
Di alcuni servizi
Prevalentemente legati a ancora una volta a prestazioni come giustamente dicevate voi ma non abbiamo ancora elaborato
Criteri di appropriatezza e di qualità per quanto riguarda appunto per esempio la presa in carico delle persone
E ancora considerata una Cenerentola l'integrazione socio sanitaria nel nostro sistema sono le parti deboli la cura è e la presa in carico della persona è la parte debole
Quella senza poteri dei nostri sistemi di welfare ecco io credo che questa debba essere la la la conversione beh del del nostro modo di dis di stare al mondo
E di concepire la la la nostra il nostro modo di di entrare in relazione lasciatemi concludere con
Con un riferimento che io
Come sapete sono
Sullo sua mi definisco credente spero di esserlo poveri
Cerco di esserlo
Sicuramente permettano a Francesco e una guida spirituale
Però vorrei condividere con voi la possibilità di considerarla una guida politica in questo
Forse una delle poche guide politiche riconoscibili nel mondo in questa fase che stiamo vivendo
Perché chi sta invitando è davvero il cambiamento del paradigma
E l'ecologia integrale della Nord auto sì
Ed è il riconoscimento della della fratellanza ai della fraternità
Dell'ultima enciclica la Fratelli turchi che non a caso parte dalla dalla parabola del Buon Samaritano
Parte dalla
Dalla cura
Che cosa fa il buon samaritano al contrario dei Leviti dei bei dei sacerdoti che passano vendono la persona che è incappata nell'adroni che si si prende cura di quel corpo lo soccorre
E lo porta addirittura potendo sedi direttamente interessare immediatamente perché anche lui era in viaggio ma lo affida ad un locandiere edifici prenditi cura di questa persona quando torno
Io il è la è la prossimità la e non a caso quella parabola nel Vangelo nasce dalla domanda che gli viene fatta Gesù chi è il tuo prossimo
No non ti chiedo richiesto prossimo chiedi ti di chi tu sei prossimo nel momento cura dica in cui ti prendi cura della ecco io credo che qui ci sia un un nuovo paradigma
Che non non è un fatto cioè euro
Sì alla politica imparasse ad ispirarsi a questo
Non in maniera ideologica chiaramente non in maniera partigiana
Ma tappo provasse a ripensarsi e a ripensare l'organizzazione del mondo a partire da questo io credo che forse forse potremmo dire che troviamo abbiamo provato ad imparare la lezione
Altrimenti se viene derubricato a un a una crisi come le altre
Credo che non ne usciremo questa volta non solo avremmo perso una grande occasione straordinaria
Ma rischia ammorbidirlo ripetersi di annientare ecco
Allora io siccome credo che che invece la la speranza sia quella che deve aiutare l'umanità credo che ci siano tutte le possibilità per poterci
Preparare la versione gettano arretrare le conseguenze
Grazie scusate
Programmazione significa New York vi voglio ringraziare che questo dibattito sta diciamo
Veramente
Come dire va va affascinanti nel senso che prende che questa ultima citazione di papa Francesco in Nepal riportare la memoria e io sono figlia di mio padre quindi Fini
Parlerei più che guida politica di ispirazione la solerte ispirazione cristiana come lievito tra i diritti della democrazia avremo occasione per tornarci per tornarci sopra
Certamente è una suggestione molto a me e poi diciamo per me molto molto significativa
Maura Cossutta oggi presidente della Casa internazionale delle donne anche lei Ambra lunga esperienza
Sia di militanza politica è stata parlamentare ma anche di un'esperienza da letta medico trattava medicata in un grande ospedale romano come la il San Camillo
Io volevo tornare con laurea sulla questione del rischio calcolato un Laura e la casa della Casa delle donne di Roma hanno dato vita a una esperienza che si è chiamata l'assemblea della Magnolia
Che ha provato a buttare giù un documento mandato documentata ieri è stata persino udita dalla commissione lavoro della
In cui noi in cui noi mi ci metto dentro perché sono anch'io dentro questa questa esperienza abbiamo anche Giorgia abbiamo opposto con grande forza questione della dura questa cosa del rischio calcolato selettivamente torno sopra ragione Roberto Ciccarelli è proprio contro l'idea stessa
Della della cura e soprattutto se uno assumesse un Presidente del Consiglio assume l'idea del rischio calcolato
Poiché gli occupanti di procurarsi deve comportarsi di conseguenza
The deve consentire ad ognuno di noi di calcolare il rischio ma chi di noi può calcolare il rischio in classi sovraffollate o può calcolare io saluto Roberto Ciccarelli credo ci debba lasciare voglio che salutava
Chi di noi può calcolare il rischio superiore su trasporti troppo affollata
Ecco quindi
Il rischio per di convivere con una pandemia e sospensioni chiede cambiamento io credo del paradigma Maura
Non è infatti è perfettamente ragione
Il rischio calcolato cioè la convivenza con con questo virus tremendo richiede delle scelte politiche insomma di aggiustamenti strutturali sistemici come dico io ma sono molto contenta anche per la suggestione di di Rosi a parte la tua formazione
Personale politica Giulia io credo che più che guida politica a me a colpito moltissimo che probabilmente oggi papa Francesco è l'unico che parla di capitalismo a sinistra sempre meno si usano queste queste parole di capitalismo di proprietà privata quindi io credo che insomma sia non non certo una guida politica perché un conto è il Vangelo in controluce
Diciamo la dottrina non solo i fondamentalismi legati basati su principi etici che hanno colpevolizzato e penalizzato le donne ma certo c'è da ragionare
E queste linee
Mi suggerisce anche una una prima riflessione sono molto contenta ringrazio chi ha fatto questa sessione anche perché il tema della cura si sta vedendo ma anche nella discussione di ieri tantissimi interventi di sentiti alto livello
è che il tema della cura è maturo cioè da tanti punti di vista tante analisi tante riflessioni rimandano tutti e tutte al tema della cura quindi è una cosa molto importante io credo perché qui il ragionamento sulla curare riattivato
Ha reso come centrale direi quel pensiero critico che in Italia c'è sempre stato
Però si parlava della cultura non sulla centottanta auto oltre tre quindi noi abbiamo avuto una grande stagione di emancipazione e di cultura progressiva quindi questo pensiero critico c'è sempre stato ma nei decenni negli ultimi decenni è stato considerato troppo come marginale ideologico fondamentalmente perché c'è stata una di Linda insomma no una deriva soprattutto della della cultura politica
E io credo quindi che il Coni che è stata anche molto importante perché ha rimesso al centro la centralità di questo pensiero di questo pensiero critico e perché perché ci ha dato ragione
Guardate alcune evidenze che ci sono per lui sempre state da tempo lo dicevamo
Ma sono state condivise perché percepite a livello proprio di massa in contemporanea da milioni e milioni di persone come merita cioè in ruolo per esempio
Dello Stato lo diceva Rosi no decenni di tagli di privatizzazione di esternalizzazione il ruolo dello Stato e del pubblico e del welfare pubblico beh è oggi il Coni l'ha reso evidente come come definita da cui non si può come dire scappare no
Con una concezione appunto di rimettere al centro i bisogni l'ha detto benissimo Georgia ma anche tutte noi rimettere al centro i bisogni appunto della della vita
Ma anche il tema dell'ambiente è stato citato moltissimo anche dei giorni le ieri
Gli scritti le riflessioni di di di Elena Pulcini cioè il bieco femminismo il discorso della capacità di convivere tra natura e società ieri c'è stata una riflessione bellissima anche sulla cosiddetta cultura ambientalista questa capacità di non fare terrorismo ma informazioni ho saputo lo Stato non lo sapeva o pure Pacciolla Lamedica che l'otto per cento del genoma umano e di reale e questo genoma produce addirittura la produzione della placenta e dell'impalcato amento dei ricordi quindi cioè da da capire no da conoscere quindi l'ambiente il ruolo dello Stato il ruolo del web
Per far pubblico diceva
Ci suggeriva Giulia il welfare delle relazioni ma ecco è sempre stato esattamente quello che abbiamo detto noi donne cioè non un welfare delle prestazioni inaugura i fardelli della presa in carico no dei servizi
Non dei fondi assicurativi
E prestazioni che si possono acquistare ecco appunto come sul mercato
E con i fondi assicurativi noi abbiamo avuto un sistema sanitario impoverito infrange Vito colpito dai tagli che si è dimostrato quindi impotente inadeguato per lo meno Giulia ieri in un dibattito citava una un dato che c'è un trenta per cento di morti in più da copie da che non solo al punto da colpite è che bisognerebbe capire perché e la domanda angosciante sono queste morti per esempio determinate dalle cure Ida provocate cioè dal ritardo del ligure che dovrebbero essere necessarie penso a tanti ma a tanti malati neoplastici che hanno dovuto rimandare la radioterapia a tanti interventi chirurgici di salva vita insomma
E noi abbiamo penalizzato tagliato un sistema sanitario che si è dimostrato incapace con un modello sbagliato come ha detto Rossi ma su questo non ci voglio tornare
E le evidenze sono diventati verità anche sul tema dei disuguaglianze ieri non mi ricordo chi ma insomma è stato detto non è vero che siamo nella stessa barca purtroppo siamo nello stesso mare ma le disuguaglianze con il colpiti sono scoppiate e poi il tema dei diritti ancora Giulia prima ci diceva ma quante volte no hanno messo in competizione in conflitto i tiri il diritto alla salute con il diritto al lavoro mentre appunto il conflitto vero entrato un fitto e diritto diritto alla al lavoro la salute
Viene fuori che anche qui se noi tagliamo i diritti l'abbiamo visto sul mercato del lavoro l'abbiamo visto per la scuola l'abbiamo visto per la sanità
Ecco questo Paese è più fragile riesce almeno a proteggere il meglio accumulare il benessere
Delle persone e i diritti non sono come dire cose che si devono discutere ma se mai si devono bilanciare ieri c'era questa la compagna che ha parlato della scuola cioè quanto è stato messo in contrapposizione il diritto alla salute un quello all'istruzione quindi tutte queste evidenze e anche fondamentalmente l'evidenza che è diventata finalmente una dell'età una realtà visibile quella sul genere sul genere come tema di politica
Di politica generale come questione
Di politica generale e ha reso visibile
L'importanza del lavoro di cura non retribuito non riconosciuto delle donne e la trasformazione non di questo lavoro di puro lo l'euro che cura da una professionalità dei tribuni da quell'anno retribuita e ha reso evidente che come abbiamo sempre detto noi femministe il tema politico della modernità
E concepire il rapporto tra produzione e riproduzione sociale e mettere a tema la divisione sessuale della del lavoro insomma il copri da ci ha dato ragione perché tutte queste evidenze
Solo verità e rimandano tutte al tema della cura questo quindi è molto importante perché il tema della cura
Stabilisce costruisce promuove queste con lesioni e dovremo ragionarci ancora perché io credo che da questa riflessione mio bisogna ripartire per costruire il proprio quello che dovrebbe essere un senso comune per cambiare per per trasformare la società l'altro elemento che voglio dire è che il compito è stato anche l'abbiamo già abbiamo detto in tante soprattutto Giorgia è stato anche un cattivo catalizzatore di esperienze umane anche qui condivise vissute contemporaneamente da milioni e milioni di persone
Su quello che sul sulla percezione dei sentimenti cioè la la percezione la del dolore e del lutto della paura della solitudine cioè si è usciti da esperienze individuali che ognuno di noi ha fatto nella propria vita individua i divari sono diventate esperienze collettive e questo cambia cambia il posizionamento perché ci rimanda
Ha la necessità di ripensare il modo di essere il modo di vivere le relazioni tra di noi di ripensare il proprio come dire l'umano di rifondare il il l'umano sulle passioni ancora una volta di cui parlava
Purtroppo se ne è andata troppo presto Elena Elena Pulcini dalla responsabilità quindi si passa alla cura come preoccupazione
Cioè però si parlava di custodia ecco la preoccupazione
Del pianeta del mondo la preoccupazione delle relazioni tra noi tra gli umani tra gli uomini e le donne tra agli esteri tanti Cogliati anche con gli animali dalla paura di qualche cosa
Che è stata tremenda in questo anno no
Dalla paura per qualche cosa quindi anche qui la preoccupazione per per un impegno per una partecipazione alla responsabilità di mettere al centro i bisogni della vita
Quindi l'ultimo elemento il Paradiso abbiamo parlato di paradigma politico della cura Giulia ci faceva la domanda
Ma è un paradigma alternativo assolutamente sì è il paradigma alternativo il paradigma della cura è il paradigma del cambiamento della necessità del cambiamento che mette che rende che evidente il conflitto cioè perché rende evidente l'incompatibilità l'ha detto anche Ceccarelli tra il profitto e i bisogni dell'abito quindi darà la necessità del cambiamento
Al centro i bisogni del vivere quindi un giudizio giudizio molto secco
Che deve essere coerente rispetto alle scelte da fare
Sulla su queste al sistema su questo capitalismo sulla follia del capitalismo un giudizio sulle politiche
Liberiste sul fallimento di queste stesse politiche il paradigma politico della cura è anche come dire importantissima un paradigma alternativo perché riesce a con l'ente come dicevo prima intercettare tutte le culture critiche anche le pratiche sociali Carosi ancora diceva il sistema sanitario la sanità pubblica
Lo dobbiamo concepire come bene comune
Ecco il paradigma politico della cura promuove questi valori questa cultura dei beni comuni e quindi la relazionalità la partecipazione la costruzione della cittadinanza e della e della comunità io credo che al centro quindi non c'è solo la risposta non ci deve essere solo la responsabilità pubblica delle istituzioni dei sistemi di protezione ma anche una come dicevo prima una rifondazione dell'umano
E guardate è qui che dovrebbe venire la visione senza visione non c'è cambiamento
Io sono molto preoccupata perché non c'abbiamo una sponda si parlava della sinistra dell'afasia della sinistra proprio in una fase in cui il capitalismo è in crisi
Dovrebbe essere origine evidente naturale l'alternativa promossa
Dalla sinistra per una uscita in modo progressivo da questa crisi dovuta determinata dal fallimento delle politiche liberiste invece c'è una fa sia c'è una inadeguatezza perché perché la politica sono d'accordo che quindi il paradigma della cura interviene esattamente anche sul tema della democrazia sulla qualità sul sulla natura della democrazia perché la politica è diventata no ha perso ha perso completamente l'idea stessa della trasformazione ricordiamoci che vi entri in Europa paradossalmente si sospende il patto di stabilità in Italia hanno abbiamo voluto in Costituzione il pareggio di bilancio quindi cancellando di fatto l'idea stessa della possibilità della trasformazione quindi se c'è una sinistra che non hanno questa visione perché non ama un'idea della trasformazione ed è diventato tutto come dire governo buona amministrazione dell'esistente è chiaro che viene inadeguata c'è stato ieri un dibattito molto interessanti proprio su queste questioni e quindi il paradigma politico della cura impone una visione una visione un'idea del cambiamento principi valori ribalta le priorità gli obiettivi cioè io credo che è vero che oggi il rischio è grande che che non si torni che si torni indietro che non è vero che non si può tornare alla normalità ma sono anche convinta che quello che abbiamo vissuto è stato talmente straordinario inedito eccezionale
Che io credo che non si possa far finta di niente questa è una consapevolezza su cui dobbiamo assolutamente lavorare farla diventare senso comune e chiedere conto conto alla politica io credo che questo non lo possiamo fare
Perché appunto nota di tornare alla normalità e credo impossibile ma non non solo è una necessità oggettiva il cambiamento ma oggi io credo però che non mi auguro che sia anche una grande percezione soggettiva e credo che da questo laboratorio
Della dell'ottimo opposizione sociali che c'è purtroppo senza la sponda politica
Dovrebbe essere dovrebbe promuovere giù un laboratorio dei delle soggettività ove li chiamo io soggettività critiche in cui appunto le soggettività che vengono dall'elaborazione femminista
Possono dire la loro e io sono contenta che oggi attorno al tema della cura così prezioso e caro insomma il femminismo che da sempre ha elaborato su questo tema su questo tema della cura si costruiscano commissioni connessioni sempre più importanti è sempre più necessaria io mi fermerei qui
Grazie ma ora diciamo che noi abbiamo una ventina di minuti
Quindi penso che abbiamo tempo di avere un secondo giro
Da ho visto un però è passato un un convento che di che diceva sì
è una
Le lacune dimensione alternativa ma è in ombra deve venire alla luce delle ultime cose con la quale la nuova aveva portato alla luce
Laura le ultime cose che diceva paura anche hanno questo senso diciamo ecco io penso che se ha senso questa nostra tre giorni e per cercare di costruire
Un deposito diciamo così di convergenze di idee che ci consenta di proseguire a lavorare e anche di vedere se si può costruire anch'essi si possono costruire delle campagne di di chi ho una volta si sarebbe detto di controinformazione quando io ero piccola dice quando ero giovane ma insomma di costruire un pensiero alto pur di uscire dal mainstream dal pensiero principale le donne hanno diciamo un'abitudine
Tentare di di uscire dal mainstream dal pensiero principale e ha ragione Rosi Bindi
Uno dei pochi che esce dal mainstream esattamente il Papa il Papa Francesco che diciamo continuamente nel suo nella sua assicurare ci riporta alla questione diciamo della centralità della persona umana
Io volevo chiedere anche secondo voi per che non viene alla luce perché scompaiono questi temi dal dibattito pubblico perché questa questione appunto perché riprende riprendono voce soltanto gli interessi
Domanda Giorgia
Beh intanto grazie moltissimo sia Rosy Bindi chiamavo grandi sono anche Roberta che non c'è più solamente interessantissime fare magari senza neanche dotate sulle cose così portato
è giusto trattare secondo me questo della curavo che abbiamo anche della riproduzione come l'ombra nonché accompagna in qualche modo il il modello
Dei capi il capitalismo nelle sue varie nelle sue varie traduzioni no anche nelle sue trasformazioni c'è c'è questo nodo no conflittuale tuttavia difficilmente esplicitato se non attraverso appunto la lente determinismo come diciamo prevista sempre fatto che appunto quel conflitto
Tra produzione e riproduzione no quella diciamo criptazione di confine lo chiama Nancy impresa non c'è questa c'è questo aspetto conflittuale e tuttavia mai esplicitato e quindi non ha affrontato quindi effettivamente resta un'ombra che accompagna le evoluzioni del capitalismo e che ci porta dove dove siamo oggi no anche in qualche modo questa crisi della cura come dicevo anche proprio come l'ombra se vogliamo come la conseguenza soprattutto delle contraddizioni
De di questo nostro sistema di vita di questo sistema economico comunque tutto l'Est tra attivismo di valore dalla dal lavoro dalla vita e dalla vita del pianeta no come diceva anche Roberto poco fa quindi e così ed è difficile oggi dopo un anno di tornare su questo perché effettivamente ha ragione Rosi Bindi c'è stato un processo di rimozione dell'esperienza questo secondo me è un punto da cui ripartire anche proprio perché per non consentirlo non si può consentire la rimozione di ciò che abbiamo vissuto e non si può consentire la riduzione anche della della parola che ci sta a cuore oggi no cura di cui stiamo parlando adesso
A una versione depotenziata de politicizzata no perché questo un po'anche uno dei grandi istituti siamo di fronte sono d'accordo
Mi pare necessario Bertoc insomma ogni ogni sei società ha una visione della cura anche il il rischio calcolato è una visione della cura cioè ci sono tutto
Che c'è sempre specie dopo il o espresso inespressa una visione discende nel curare chi no all'interno
Di una società ma quasi nessuna di queste visioni ispira un principio di giustizia questo nostro punto quindi non basta mettere si imbocca la parola pura non basta menzionare la cura bisogna pensare una cura giusta bisogna pensare una cura che appunto risponda
A un disegno di giustizia d'igiene di giustizia ambientale di giustizia tra le generazioni che giustiziata gruppi sociali
In questo quindi giustizia sociale insomma largamente intesa
Questo è il discorso del rischio calcolato anche questo menzionate criticato poco fa per lo vedo un po'veramente come la reintroduzione
Di una concezione individuale del rischio che come sapete insomma domina
Dello scenario no nella tarda modernità che sarà chiamata la società del rischio eccetera ritorna l'idea di un rischio come un carico individuale su cui fare dei ragionamenti a partire dalle proprie risorse dalle proprie possibilità dopo un anno in cui l'epidemia in quattordici aveva costretto invece a pensare l'interdipendenza quindi la dimensione collettiva di questa sfida sinceramente questa una la e qui esce a testa adesso mi terrorizza cioè ho perso la quel minimo di rassicurazione e di sicurezza che imitava l'idea che stessimo continuando a ragionare in termini collettivi
Questa invece mi sembra la rottura proprio rispetto a un certo discorso che ci accompagnata ora che bastino qua che però diceva dobbiamo affrontare questa cosa insieme
Questa è la fine di quel modo di ragionare significa che d'ora in poi
Si salvi chi può e questo sinceramente lo trovo un momento molto pericolosa a cui bisogna veramente opporsi in molti Togni ed ogni modo ultima suggestione che riprenderà è quella della cura del bene comune che diceva ma ora io sono d'accordo c'è una proprio una sintonia di fondo te al discorso della cura
E quella dei beni comuni entrambi puntano verso un'alternativa all'esistente Casey
Ditte risiede nel fatto di sottrarre proprio no dei beni delle relazioni alla logica del profitto e e quindi effettivamente unguento delle relazioni come si diceva un welfare che ragiona
I meglio in unità di tempo che non vi prestazioni nonché pensa che le relazioni abbiano bisogno di tempo che in quel tempo e lavoro ed invita no e che per questo ha bisogno di essere parte di un ragionamento
Sulla sull'economia sul welfare e appunto anche sull'organizzazione dei non si esita in senso in senso democratico
Annuncia il tempo grazie
Grazie mille regione già Rosi Bindi
Toccate
Al microfono microfono apre il microfono
Rossi ha rischiato una mattina però adesso non
Sì
Vista in non lasciate sarà scritta abbiamo bisogno di un partito io vorrei chiarire che non vorrei che il pensaste che ponevo il Papa come capo partito e ne cioè e che no no no non mettete da mettere in dubbio la mia laicità perché esse Dolby
La pandemia norma fatto giusto in tempo al CIPE questo lo scafo ma dopo volevo precisare questo questo concetto perché avventate non voglio essere fraintesa arma
Se la politica prendere cura della comunità
Il salto è questo cioè cercavo anche di dentistici non so se lo sono uscito a spiegarmi nel nel mio primo intervento ma insomma normali non non possiamo pensare che queste sono le idee giuste quando arriva la politica come dire
Prova a far qualcosa è vero che prova a far qualcosa guai a pensare che alla salvezza del mondo no
Ciascuno di noi perché proprio tutore sa perfettamente quali gravi rischi si nascondano controlli visioni politiche salvifiche della storia no
Quanti errori sono stati compiuti quando si è abbandonato il concetto di gradualità di riforma di beni è possibile che il possiamo realizzare
Però io ho l'impressione che la politica voglia scappare da questo tanta questa alternativa
Non può permettersi di scappare a questa alternativa
Perché si davvero è necessario un cambiamento di paradigma tacque dice dobbiamo andare
Noi all'inizio devo tutto in un giorno no sicuramente guai a pensarlo
Ma il percorso deve essere chiaro la meta da raggiungere deve essere esplicitata
Il cambiamento tutte le risorse che saranno a disposizione in questo periodo potranno essere stesse
Che confermare il mondo di prima o per cambiare
No quasi quando sento dire che il cambiamento nella semplificazione o è la semplice introduzione di più tecnologie ed mi spavento perché capisco che che non abbiamo imparato la lezione
Allora io perché vedo un pensiero politico nella nel nel magistero di papa Francesco non certo è che voglio ridurre l'importanza della guida spirituale e religiosa figuriamoci men che meno posso pensare diciamo che questo possa diventare l'ispirazione di un di un partito cattolico che peraltro non c'è mai stato anche la democrazia cristiana era un partito laico a ispirazione cristiana ma partito laico
Dove la politica si deve assumere le proprie responsabilità
Passerelle assumere questa responsabilità e la strada è quella non è un'altra
E invece Brandon ha una manca nel mondo in questo momento un politico che ci dica guardate che dobbiamo cambiare cambiare la strada
Non non non non vedo segnali di ravvedimento
E soprattutto non vedo capacità di trascinamento su questo percorso ecco io credo che con tutte le mediazioni con tutta la la riaffermazione del principio della laicità però a me pare che che che la strada sia sia quella appunto del del dell'ecologia integrale dell'attesa dette la cura come dite voi e come abbiamo detto in questa in questa IP finché queste nostre giornate di repressione
E però questa è politica no no no non è solo pensiero
Ecco ed in questo senso allora io credo che ci sia una chiarezza nella guida spirituale della della Chiesa cattolica in questo momento che ha che può rappresentare un punto di riferimento sapete quando in una comunità ecclesiale si sente dire che per la condivisione dei beni non è comunismo ma è Vangelo
A me viene in mente la Pira che quando voleva salvare la Pignone sequestrava le ville di Firenze per dare la casa e senza attento qualcuno gli diceva che lui ha uno statalista ed era un
Un un comunista e lo di sacrestia e lui rispondeva
Dicendo che il buon samaritano non si chiedeva si era stata vista un liberista soccorrere
La persona che era stata ferita e che gli Hell's operai la parola degli operai che da allora è la è la parabola che indica la piena occupazione
Non gli mancava nel dottrina giuridica nel dottrina economica ma il principio ispiratore era quello ora io credo che la politica non possa permettersi di ridurre la puntata di questa sfida
E francamente io in questo momento altra roba diciamo altre autorità che mi dimostrano questa chiarezza non le vedo
E io credo che questa è una responsabilità di chi ha a cuore questa dimensione della vita ma lì c'è una strada tracciata ecco
Grazie no così Maura
Chiedendovi domanda interessante cioè perché tutto questo resta ancora in un brano e quindi cerco anch'io di tento di rispondere la prima cosa che mi viene in mente
E che noi partiamo da una sconfitta cioè noi intendo pesanti dicevo prima il pensiero critico queste soggettività critiche no queste che hanno un'idea alternativa rispetto al paradigma Delogu economico USA ecco noi partiamo da una sconfitta l'ottantanove ha segnato questa sconfitta inutili dircelo
E il liberismo non è stato solo un'ideologia economica è stata anche un'ideologia che ha cambiato il modo il modo di pensare no
La la politica lei è stata come dire la sinistra per diciamo al meglio perché non è la politica in generale in quello che a noi oggi serve perché rispetto a questo posizionamento radicale
è chiaro che la sinistra che deve rispondere perché ha deve assumere il paradigma della trasformazione in senso giusto come diceva Giorgio la cura giusta quindi parliamo della politica la della sinistra la sinistra è stata contigua
E questo è un po'il il punto grande di debolezza quindi dobbiamo ripartire da lì ma poi ci torno un attimo
L'altro elemento che mi viene in mente è che c'è stato anche un elemento di debolezza è una riflessione che stiamo facendo tra noi tra noi donne e femministe anche del femminismo perché liberi neoliberismo a contaminato anche alcune alcuni connotati del pensiero femminista
Faccio un esempio molto concreto io credo che il di liberismo abbia insieme a concezione patriarcale abbia rifunzionalizzato permettetemi questa parola il genere
Il femminismo noi partivamo dalla dall'idea dal valore della flessibilità per rispondere ai bisogni della vita dei tempi delle donne ma questa flessibilità è diventata precarietà assoluta del mercato del lavoro quindici hanno rubato i linguaggi non parlavamo di empowerment ed è diventato nel pensiero punto liberista continuo con il Patriarcato è diventato un merito e competizione parlavamo della cultura del dono appunto della cura
Ed è diventato sostituzione della responsabilità pubblica con un no profit noti che sostituisce il la responsabilità pubblica quindi e anche il capitalismo
A come dire ha occupato lo diceva prima non mi ricordo chi i bisogni sociali quindi da una parte la debolezza della politica
Perché c'è stata una sconfitta dall'altra anche limiti contiguità del femminismo
Qual è il punto e che noi dobbiamo riprendere la valenza oggi di necessità di questa di queste evidenze io sono d'accordo
Con la la preoccupazione che noi abbiamo che si torni a Comit prima però io credo che dobbiamo lavorare su questo c'abbiamo oggi questa questo strumento oggettivo oggettivo che non avevamo nei decenni passati negli anni passati cioè questa esperienza spiega dobbiamo trasformare in senso comune come dicevo io e fare che cosa e dobbiamo trovare il filo
Dobbiamo trovarlo il tenero il filo per tutte queste esperienze anche di chiamiamole resilienza dove c'è già un'idea di progettualità e io credo che il paradigma politico della cura
E se permettete la il pensiero femminista
Possa essere in grado oggi di teneri questo filo
Proprio perché riesce a vincere la complessità delle contraddizioni della modernità e questo io credo che sia una lezione che il comitato affidato quindi da una parte al femminismo che dall'altra la sinistra
La sinistra
Ora o mai più cioè oggi io credo che non si può don ritiro si può tornare indietro in assoluto oggi o la sinistra fare a sinistra
Oppure veramente sarà una catastrofe per questo Paese non ci sono più scuse non ci sono più alibi la riduzione del Coni è la lezione
Alla politica e quindi a una politica ti devi riprendere l'idea della trasformazione come dice Giorgia per una cura giusta
Questo che viene da dire
Io vi ringrazio moltissimo siamo perfetti proprio o abbiamo chiuso perfettamente in orario è volevo soltanto fare due considerazioni una è che non casualmente questo è diventato un dibattito politico
Nel senso migliore e più alto che la politica tra quelli che io ho seguito è il dibattito che come dire
E a più avuto questo in impianto questo in parte questa domanda da cui è emersa questa domanda di politica e questo credo che sia importante per farci capire
Che ne per farci capire che
Rosi Bindi diceva no io non vedo un politico che dica questa cosa e allora noi dobbiamo cercare di costruire un un movimento che dica queste cose di per donne e uomini
Un mondo di donne dire per l'esperienza che non abbiamo compiuto qui veramente non voglio fare una cosa proprio materialistica ma le donne hanno in questo anno ho vissuto un'esperienza diversa dagli uomini molte donne hanno vissuto un'esperienza diversa
Sia concreta che psicologica che profonda perché il insomma chiunque di noi ha avuto paura lo diceva Rosi Bindi per io avevo la mia mamma anziana mio figlio di neve in Inghilterra nel pieno della della pandemia cioè quel questo elemento diciamo di e come dire in cui le scelte Grandi entrano nella propria esistenza quotidiana che è un'esperienza che le donne fanno ecco io penso che noi dobbiamo ragione Rosi Bindi costruire pensiero su questa questa tre giorni serviva serve
Per dare un piccolo contributo per riflettere da tanti punti di vista di motoristico direbbero i medici però in modo complessivo sulla realtà
Ieri un qui in un dibattito è stato detto che molte delle misure sono stati presi che hanno tamponato l'esplodere delle contraddizioni sociali della crisi ed ingiustizie sociali in questo anno sono state però misure prese in modo separato spezzettato
Io aggiungerei corporativo
E quindi proprio perché spezzettate hanno lasciato fuori tanta gente no tante persone sono stati esclusi da queste misure a partire dai dai rifugiati da immigrati per dirne una ma anche dai noi siamo certo siamo un Paese che in presenza del blocco delle dei licenziamenti ha perso un milione di posti di lavoro
In presenza del blocco dei licenziamenti quindici sono stati un milione di persone fuori dalle tutele previste dalla pandemia ed è per questo che mi preoccupa ci preoccupa l'idea che bisogna fare il rischio calcolato insisto calcolato dati e su ai e chi calcola si rischia chi ci mette in condizione di reggere comunque io per ringrazio perché questo dibattito ci porta e ci porterà no nostra discussione continua ci sono dibattiti a mezzogiorno ce ne saranno le tre poi ci sarà una conclusione dei cinque che significativamente si intitola presso perché vorremmo appunto tornare attenerci a tornare a pensare insieme grazie mille appunto appresso
Grazie
Rinnovo l'appuntamento di chiusura questo pomeriggio grazie per averci seguito la raccomandata di rimanere aggiornati per le ultime iniziative di oggi su www punto la lezione del due mila venti punto it sulla pagina Facebook la lezione del due mila venti quasi festival e anche sul canale YouTube
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