"Il governo del monopolio pubblico radiotelevisivo"

L'informazione attiene al modo sostanziale di essere del potere democratico
Questa felice sintesi di un parlamentare da lunghi anni attento ai problemi del sistema televisivo
Coglie a mio giudizio l'essenza del problema politico prima che giuridico sotteso al tema di questo convegno in una società complessa e multiforme le cui dimensioni numeriche e territoriali
Impediscono l'esercizio immediato e diretto della sovranità popolare
Il potere non può che essere delegato ad organi elettivi e rappresentativi la sovranità che appartiene al popolo anche secondo la nostra Carta fondamentale alberga in realtà altrove
Al popolo non rimane che la capacità di votare per dirla con Cantù
E allora indispensabile che nell'unico momento in cui esercita la sovranità che gli appartiene in quanto cittadino ciascuno si è posto in grado di sapere con il massimo possibile di completezza e consapevolezza a chi e perché attribuisce la delega
Sono a conoscenza garantisce che il voto non sia una delega in bianco ma un atto consapevole di esercizio di un potere fondamentale
L'ammonimento di Luigi Einaudi conoscere per deliberare e dunque tanto più vero in quanto riferito non alla soluzione di questo o quel problema ma l'esercizio della sovranità
Conoscere in una società complessa e articolata è il frutto di una quantità smisurata di notizie comunicazioni
Il risultato di un'informazione che necessariamente veicolata da numerosi mezzi di comunicazione di massa
Radio e televisione per la loro stessa natura e per le loro caratteristiche intrinseche
Sono certamente i mezzi di comunicazione e di informazione di gran lunga più efficaci e più potenti fra quanti l'intraprendenza umana e lo sviluppo tecnologico ne hanno realizzati la potenziale illimitata di fusibili vita del segnale la possibilità di raggiungere chiunque senza necessità di particolari attività da parte di questi la stessa straordinarie immediata efficacia della comunicazione verbale o fisica ne fanno mezzi d'informazione privilegiati
Dotati per loro natura di una potenzialità informativa eccezionale
La loro funzione nell'attuale società essenziale ai fini la circolazione delle notizie delle idee e dunque per la formazione di un'opinione pubblica realmente avvertita fondamento di una democrazia reale sostanziale
La radiotelevisione adempia fondamentali compiti d'informazione concorre alla formazione culturale del Paese diffonde programmi che in vario modo incidono sulla pubblica opinione
Si tratta di un'attività che tocca molto da vicino fondamentali aspetti la leader democratica
Con queste parole la Corte costituzionale sottolineava nel settantaquattro l'importanza del sistema radiotelevisivo per la democrazia
Ricordo più a me stesso che è un uditorio certo più consapevole di me che la corte attratto da quelle premesse e conseguenze di straordinaria rilevanza
In primo luogo la necessità che la radio televisione non divenga strumento di parte
Sicché solo la vocazione allo Stato può e deve impedirlo
La legittimazione del monopolio pubblico e per la verità
Fondata anche nella giurisprudenza della Corte sulla constatazione della limitatezza delle frequenze disponibili che evidenzia un rischio di oligopolio
E questo dualismo non è mai stato superato
Neppure nella recente sentenza centoquarantotto dell'ottantuno contraddittorie perplessa proprio nei passaggi che tendono a sciogliere il dilemma
Ma il monopolio così legittimato deve essere intese configurato come necessario strumento di allargamento dell'aria di effettiva manifestazione della pluralità delle voci presenti nella nostra società
E con procedimento singolare nuovo la corte detto una serie d'inviti o comandamenti tra legislatore
Al fine di assicurare che l'esercizio del mezzo radiotelevisivo sia preordinato due fondamentali obiettivi la coesistenza è condizione di legittimità del monopolio
Trasmissioni che risponde all'esigenza di offrire al pubblico una gamma di servizi caratterizzata l'obiettività e completezza di informazione Dante apertura tutte le correnti culturali per imparzialità di rappresentazione delle idee che si esprimono nella società
Favorire a rendere effettivo e garantire il diritto di accesso nella massima misura consentita dei mezzi tecnici
L'ampio dibattito culturale e politico che da questa sentenza la Corte ha preso le mosse e che passando anche attraverso gli strumenti la decretazione di urgenza e poi approdato alla legge di riforma è stato particolarmente approfondito su alcuni temi innanzitutto sulla necessità di un nuovo dialettico rapporto tra azienda radiotelevisiva pubblica e società
Attraverso il quale si interpreti e si rifletta con obiettività imparzialità e interezza di notizie la complessa e mutevole Società italiana
Da più parti e anche da parte di esponenti del partito di maggioranza relativa si espresse l'intenzione comunque la speranza che la riforma creasse le condizioni per guardare al servizio pubblico radiotelevisivo non come a qualcosa di estraneo
Come una forza del regime anche se non più esattamente definito o del governo UTIN una o di poche forze politiche ma qualcosa che apparteneva al più allo Stato nella sua generalità
E cito un deputato democristiano
Altro tema centrale del dibattito riguardava il pluralismo
Pluralismo interno alla concessionaria come condizione per la rappresentazione del pluralismo della società
La probabilità di reti e di testate giornalistiche si è affermato
è spirata ai principi del pluralismo che punta non ad inseguire il mito dell'obiettività dell'informazione ma costruire concretamente le condizioni per la completezza che come dire l'imparzialità dell'informazione
In altri termini e da un pluralismo di reti televisive di testate giornalistiche che può scaturire il pieno dispiegamento delle capacità professionali dei giornalisti e degli operatori culturali perché la diversità e la probabilità delle voci sono molto meglio in grado di offrire un quadro più fedele completo Granta differenziata complesse appunto pluralistica come quella della società italiana
E mentre alcuni vedevano permeata di pluralismo tutte le articolazioni della RAI che segnatamente ne auspicano l'esistenza all'interno stesso delle reti e delle testate altri forse più realisticamente identificavano il pluralismo e la dialettica e contrapposizione delle reti e delle testate
Onde sostituire all'interno dell'ente alla lotta sotterranea per la conquista di posti
Una pluralità di giornali di testate ognuna delle quali con un proprio direttore responsabile che assuma coerentemente di fronte a tutto il Paese la responsabilità piena della propria gestione delle proprie affermazioni del proprio stile di trasmissione
Tutti comunque tutti attribuivano pluralismo l'effetto taumaturgico di garantire l'imparzialità dell'informazione
Un convincimento di origini oscure
Tanto quante oscure ambiguo il concetto nascosto nell'orrendo neologismo che lo motivava
Per quale troppo spesso a me pare di riconoscere sembianze ogni altro neologismo altrettanto orrendo ma di asse chiaro significato lottizzazione
L'argomento principe nel dibattito il fulcro centrale della riforma concerneva però l'attribuzione diretta al Parlamento e per essa la Commissione bicamerale per l'indirizzo e la vigilanza sul servizio radiotelevisivo
Di pregnanti funzioni non solo di indirizzo e vigilanza a di amministrazione gestione da radio e televisione
è indubbio che la stessa Corte costituzionale aveva formulato un'espressa in vita in quella direzione
Dubbio ha invece che a questo invito si potesse adempiere soltanto nel mondo prescelto
Il Parlamento si è detto e l'organo di massima sintesi politica in cui tutte le contraddizioni trovano una composizione e ancora al parlamento massimo garante della libertà si deve conferire la possibilità di assicurare una completa obiettiva e articolate informazione
Resta però il fatto che nel sistema concretamente realizzato
La commissione quale che sia la sua natura è la natura dei suoi atti è organo che si esprime attraverso il dispiegarsi del principio di maggioranza
E le maggioranze per loro natura non sono né possono essere imparziali
E per di più data l'estrazione dei suoi componenti la maggioranza della Commissione tenderà inevitabilmente a conformarsi a maggioranza di governo
Sì che la sottrazione all'esecutivo della vigilanza e del controllo sull'ente radiotelevisivo che pure costituiva il nucleo centrale della riforma nelle conclamate dichiarazioni di tutte le parti rischiava di essere puramente formale
Quei poteri erano sottratti al governo ma non ha la maggioranza che lo sorregge
A questo si aggiungono a struttura fortemente vertici Zapata nella quale Attraverso in via discendente del consiglio d'amministrazione del direttore generale i direttori di rete e di testata tutto fa capo la Commissione inutilmente va nel corso del dibattito parlamentare taluno
Precisamente deputato Bozzi ha richiamati legislatori a considerare i rischi dell'attribuzione ad un organo parlamentare di attività di gestione amministrative
Coinvolgendo l'irresponsabilità che istituzionalmente non sono responsabilità del Parlamento
Un fenomeno si è detto di iper funzione degenerativa
Il richiamo non è stato raccolto
Pure non poteva sfuggire che gli atti della Commissione avevano forti probabilità di essere sottratti al sindacato giurisdizionale così come certamente erano sottratti al sindacato politico per la natura bicamerale dell'organo
E che dunque si veniva a creare un'aria di assoluta irresponsabilità un fenomeno tipico di confusione istituzionale
Tutti i poteri spetta alla Commissione e la responsabilità a nessuno
O come si è detto durante il dibattito tutti danno ordini formula direttive dettano norme ma nessuno paga
Meno spazio avuto nel dibattito parlamentare altri istituti che pure la Corte costituzionale ha considerato qualificanti il diritto d'accesso la rettifica che sono stati recepiti nella riforma forse un modo un po'acritico
Con queste premesse su queste basi con queste motivazioni la riforma ha visto la luce
E con grandi speranze diffuse nell'intera società che la RAI riformata venuti venisse veramente uno strumento di crescita democratico e di maturazione culturale e civile
La realtà è stata diversa
La pratica della lottizzazione con tutte le sue inimitabili conseguenze degenerative a livello produttivo culturale e informativo anziché deperire sia ulteriormente rafforzate strutturata
Non è certo fattore di meraviglia in un sistema politico in cui la lottizzazione e la regola di ogni e Pironi niente od organismo pubblico dall'ENI all'IRI alle banche via lottizzante o sarebbe caso mai motivo di meraviglia che proprio la radiotelevisione restasse immune
E tuttavia in questo caso la lottizzazione assume una gravità sconosciuti in altri enti
Poiché l'attività della Rai tocca molto da vicino fondamentali aspetti della vita democratica
Come avvertiva la Corte costituzionale il mezzo radiotelevisivo
Posso nella libera disponibilità di chi lo gestisce rischia non meno e forse con maggior danno che se fosse nelle mani di pochi privati di essere un poderoso strumento al servizio di parte non certo a vantaggio della collettività
Il diritto di accesso fiore all'occhiello della riforma sia venuto strutturando con caratteristiche di estrema marginalità
Ed è soggetta ad un incredibile mica visto di censura
Tradizione d'accesso costituiscono in realtà un ghetto per le fasce orarie occupate neppure dorato
Considerata l'estrema povertà di mezzi concretamente offerti dalla concessionaria
E quanto alla censura abbiamo avuto noi l'onore di sentirla in tutte le sue forme noi centro Calamandrei
Un programma realizzato dal Centro Calamandrei nello scorso novembre di quindici minuti
è stato mandato in onda con un commento immediatamente successivo del direttore del Servizio Iacobelli di sei minuti che si premurava di smentire cit
E a questo episodio ha condotto ad una modifica del regolamento per l'accesso dell'articolo sei del regolamento per l'accesso che autorizza il direttore del servizio di investire la sottocommissione per l'accesso per la valutazione di trasmettitori Tati un programma già realizzato
Un secondo programma d'accesso da lui ottenuto e che avrebbe dovuto andare in onda il dodici marzo
è stato bloccato dalla sottocommissione e non è stato trasmesso perché si è ritenuto che il contenuto della trasmissione violasse il sesto comma dell'articolo sei della legge di riforma
Nella specie la sottocommissione ha rivelato estremi di reati di diffamazione
E arrogandosi poteri che non competono neanche al Pubblico ministero
Neanche a seguito della necessarie querela
A sequestrato il programma
L'articolo sei
Impone ai soggetti ammessi all'accesso di osservare i principi dell'ordinamento costituzionale tra cui quelli relativi alla tutela della dignità della persona una norma su cui si può certamente concordare ma questo vuol dire che la sottocommissione può bloccare sequestrare un programma in cui si propone ad esempio di modificare anche in parte l'ordinamento costituzionale e che razza di accesso è questo
I dati più sconfortanti le notazioni più amare più gravi riguardano l'informazione diffusa dalla concessionaria
E qui che si manifesta con interezza tutta la degenerazione del sostanziale fallimento della riforma
Le denunce le insufficienze incompletezze parzialità dell'informazione radiotelevisiva si sono fatte negli ultimi anni due anni sempre più frequenti e provengono da più parti
Soltanto la commissione parlamentare di vigilanza è dovuta intervenire dal maggio dell'ottanta ad oggi ben sette volte per censurare il comportamento della concessionaria nella gestione dei servizi d'informazione
Per richiamare la RAI ha rispetto di principio la legge di riforma e degli indirizzi parlamentari per invitarla a trasmettere un'informazione corretta e completa
Ed è a tutti noto che la commissione non è fornita di strutture tecniche netti disponibilità economiche che le consentono di svolgere autonomamente con efficienza compiti effettivi di vigilanza e controllo sicché i suoi interventi sono solo episodici casuali
I sette sono episodici e casuali
A questo possiamo anche aggiungere che ciononostante nonostante la sostanziale continua
Disattenzione della concessionaria nei confronti del deliberazione commissione parlamentare vigilanza
è operazioni come quella di dell'acquisto di sparsi in Telemontecarlo sostanzialmente si convertono in che cosa in uno spazio acquisito al di fuori di qualsiasi controllo di qualsiasi vigilanza
Degli ultimi mesi alle proteste di certi comitati di utenti ci sono aggiunte anche quelle di alcune regioni che lamentano le forti carenze l'informazione radiotelevisiva rispetto all'attività istituzionale delle regioni stesse
E quelle di più forze politiche nel corso di dibattiti svoltisi sia alla Camera che al Senato
Neppure un mese fa centocinquantasette deputati appartenenti pressoché a tutti i partiti hanno inviato una lettera i presidenti della Camera e del Senato per denunciare le distorsioni dell'informazione della RAI
Lettera in cui affermano che lo spazio dell'informazione politica e dedicato solo all'attività esterna le istituzioni e più precisamente a quella dei partiti
E più di recente critiche serrate la completezza e l'imparzialità dell'informazione radiotelevisiva sono state mosse anche da componenti il consiglio d'amministrazione della
La più completa e documentata denuncia sulla degenerazione dell'informazione radiotelevisiva poi venuta di recente dal Partito radicale che ha pubblicato un dossier denso di cifre di dati dia frutti
E questa situazione non costituisce né pose una sorpresa che lo stesso presidente della RAI ammetta che è mancata l'attuazione di un autentico pluralismo all'interno delle testate
E che nella RAI il politico
Inteso nel senso di partitico ha preso il sopravvento sul sociale
Il che significa come si è fatto notare che l'informazione RAI in funzione degli interessi dei partiti di maggioranza
E certo possibile che le carenze i vizi e le insufficienze l'informazione radiotelevisiva sia in parte conseguenti all'incetta professionalità di alcuni giornalisti televisivi
Spesso approdati alla RAI più per meriti politici che per pacata cita professionale dato che la struttura privata consente di sfuggire ai meccanismi di assunzione dei pubblici impiegati formalmente imparziali
Ed atti a valutare le capacità e non le collocazioni di area sì che ciascuno di questi porta nella propria attività alle stigma della le stigmate della propria parte politica piuttosto che i dati della propria professionalità ma questo resterebbe pur sempre un fenomeno marginale per quanto importante
Occorre invece chiedersi se la struttura di tutto il sistema del monopolio pubblico radiotelevisivo in tutte le sue articolazioni parlamentari ed interne all'azienda
Non sia in qualche modo responsabile o corresponsabile di una situazione dell'informazione che si avvia rapidamente addivenire intollerabile
Chiedersi
Se l'accesso l'accentramento di tutti i poteri indirizzo vigilanza gestione nelle mani di una Commissione i cui atti sono sottratti a qualsiasi tipo di sindacato
E che comunque agisce alla stregua del principio di maggioranza offra nel concreto quelle garanzie di imparzialità e completezza che dovrebbero costituire i canoni del servizio pubblico radiotelevisivo
Chiedersi se l'organizzazione fortemente verticistica il cui perno all'interno delle aziende costituito dal direttore generale sia funzionale e non al pluralismo mare imparzialità e completezza dell'informazione
Chiedersi in definitiva se non sia possibile individuare meccanismi formule diverti
Che nel rispetto dei principi affermati dalla Corte garantisca il servizio pubblico un'effettiva apertura a tutte le correnti culturali ed una reale imparzialità nel rappresentazione idee oltre che completezza d'informazione senza di che il servizio pubblico tradisce la sua funzione e si rivela con uno strumento a servizio di parte
Chiedersi forse anche se il monopolio conserva tuttora una sua legittimità
Io non so se per questa via cadranno limiti che interpretazioni della legge di riforma che secondo il direttore generale De Luca sarebbero uno dei lacci o lacciuoli che frenano la Rai
Anche perché non so acqua limiti si riferisca De Luca
Ma spero molto Renzi sono scelto che da questo attento esame che faremo qui della Rigel riforme della sua attuazione dopo sei anni
Usciremo tutti
Con alcune nuove consapevolezze e qualche strumento in più per rendere un po'meno mitici e più concretamente attuabili i principi di un'informazione corretta completa e imparziale che costituisce appunto la sostanza della democrazia
Allora invece di andar via il professor intrusive gentilmente invitato di egizi lo stoccaggio del secolo proprio anzitutto
Anche a nome delle Ferrovie dello Stato per
E novanta minuti di ritardo osservati pronti rigorosa puntualità
Ricordo che quando più di un anno fa
Consegnai
Al centro Calamandrei questa ricerca
Ne era stata cortesemente richiesta
Venne in mente è un titolo tutto il resto abbastanza diffuso anche a livello consumistico che era quello di governo parlamentare della radiotelevisione
E da un certo punto di vista il titolo era azzeccato quanto banale rispondeva a una realtà largamente diffusa anche se per vari aspetti
Da molte parti criticato per altro verso però il titolo era anche deviante spero involontariamente cioè il Governo parlamentare della radiotelevisione in realtà
Non è affatto conforme al modello della forma di governo parlamentare
Che è quella fra l'altro carreggiata
La struttura politico costituzionale del nostro Paese
Ma anzi di contraddice direi in assoluto già che produce
Come probabilmente nessun altra istituzione pubblica italiana
Da un lato una articolazione normativa tipica
Di un regime assembleare da manuale vorrei dire
Dove non c'è alcuna critica
O irrisione ad un modulo di governo che ha e ha avuto soprattutto su aspetti curiosi e dall'altro generava e genera una effettività di struttura
Che è caratteristica è questo sì si vede ben dirlo del sistema partitocratico colto nel suo ultimo e più completo stadio quello dello insediamento sociale inteso come occupazione
Partito
Espressione come questa partitocrazia
Partitocratico eccetera sino a qualche anno addietro aveva un sapore in primo luogo arcaico tale da risalire
Alle critiche ma la linea ne degli anni Cinquanta e in secondo luogo universalmente considerato reazionario
Per fortuna il riscatto
Che omini della sinistra particolarmente penso usi
La critica da fare all'effettività del nostro sistema parlo di un uomo come Pietro Ingrao hanno fatto esattamente parlando di usurpazione partitocratica forse rinnova il passaporto o lo estende anche per Paesi diversi per Paesi culturali diversi da quelli della reazione
Del resto non è inutile ripercorre motore molto velocemente le tante dell'intervento parlamentare sulla radiotelevisione
Per che da quis tra
Da questo excursus molto rapido ci si può rendere conto che la tendenza di fatto fu questo
Sin dal primo momento infatti l'attuale Commissione parlamentare per l'interdizione generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi quella che trova la sua fonte nella legge di riforma del servizio pubblico settantacinque
E rappresenta come tutti sanno la trasformazione radicale
Della preesistente commissione però all'alta vigilanza che venne istituita con un decreto lo col luogotenenziale del mille novecentoquarantasei
Questo decreto luogotenenziale oltre ad istituire un comitato che ora non c'è più per la determinazione delle direttive di massima culturali artistiche educative eccetera
Dall'altro
Costituiva anche la commissione identitario lamentare così la chiamava avente il compito dell'alta vigilanza per assicurare l'indipendenza politica e l'obiettività informativa delle radio diffusione allora
Il modello o perlomeno lo scivolo assembleare
Se non in tutto da quella normativa in alcuni aspetti di essa era già induce infatti
è noto che la commissione del quarantasette era tenuta a indirizzare le sue deliberazioni l'articolo tredici
Alla Presidenza del Consiglio dei ministri la quale a sua volta era tenuta impartire al presidente dell'Ente concessionario de disposizioni necessarie per curarne la esecuzione
Oltre che informare il ministro delle Poste dato che il decreto luogotenenziale abbia attribuito il compito di approvare i piani di massima trimestrali dell'ente concessionario
In questa facoltà attribuita alla Commissione venne riconosciuta una competenza in materia di direttiva politica e in sede dette dottrinale se ne parlo appunto come del primo esempio
Il riconoscimento di potestà decisoria in tema di direzione politica rimessa a una commissione parlamentare
Ben un quarto di secolo prima che tale potestà venisse conferita tutte le commissioni parlamentari permanenti e speciali dai nuovi regolamenti delle Camere quelli del mille novecentosettantuno
Anzi viene anche osservato che la relazione tra l'organo parlamentare e il Governo
Rispondeva quasi allo schema tipico del sistema assembleare proprio in quanto le direttive della Commissione si impongono di per se stesse
E per forza propria al governo al di là del filtro del rapporto fiduciario
Senza alcuna possibilità tecnica per il governo netti disattendere le né di richiederne la remissione alle assemblee parlamentari plenaria
Questa era però la normativa di facciata il il pane lascia di una realtà che di fatto fu subito riversa
Infatti noto a tutti che ripercorrendo la prassi a raffronto della normativa
Una prassi quasi trentennale affermatasi per quarantasette settantacinque appare evidente come caratteri di relativa organicità e di notevole apprezzabile innovazione del decreto luogotenenziale del quarantasette
Sì stemperarsi ero molto rapidamente e lasciassero presto il posto a un giudizio che è rimasto presso che unanimemente critico e negativo
Sia nella dottrina che se ne è occupata sia nella valutazione della quasi totalità delle forze politiche e sociali
Quasi tutti gli autori concordano nell'attribuire il sostanziale fallimento della commissione
Parlamentare di vigilanza del quarantasette al fatto che le sue deliberazioni in realtà non avevamo un punto un carattere decisorio
Né di Forza Esecutiva propria sì che finivano per non servì spero non sortire nessun esperto concreto
E questo o perché la Presidenza del Consiglio dei ministri come osservò fra i primi Piras
Non sarebbe obbligato a un non si sentirebbe obbligata
A impartire le disposizioni necessarie per l'esecuzione delle delibere della Commissione o perché essa pur obbligata giuridicamente
Potrebbe comunque non provvedere e non esisterebbe al riguardo le tutela nel rimedio giurisdizionale controllino adempienza
Ovvero perché in ogni caso essa avrebbe potuto nell'impartire le disposizioni necessarie
Per curare l'esecuzione delle delibere della Commissione avrebbe avuto un margine di discrezionalità amplissimo tale da vanificare le delibere stesse
Altri di opposto orientamento politico come dello Zaccheria
Tuttora operatore del
Governo televisivo
Ritenne che la commissione in definitiva risentiva di una situazione generale di depotenziamento che fino alla riforma dei regolamenti del settantuno in realtà coinvolgeva tutti gli organi parlamentari
Con riferimento alle competenze non decise la civile cioè a quelle di indirizzo
E di controllo il che e certamente esatto
Dopo un dibattito culturale
Legislativo
E giurisprudenziale
Che è inutile ripercorrere che nell'ultima fase
Si caratterizza per la frenetica decretazione dei tre decreti legge abortiti
Finché
Si perviene alla elaborazione di un vero e proprio di legge il disegno di legge comandato
Da un organo non politico la Corte costituzionale ecco che
Si arriva nel settantaquattro alla fatidica
E meritatamente famosa sentenza della Corte costituzionale
Una sentenza a proposito della quale uno studioso che si è occupato parecchio
Di tali problemi di Piola osserva che non si era mai visto la corte esprimere con tanta determinazione del sulle suggestioni al Parlamento
Che qualcuno definì addirittura i comandamenti della corte forse non inutile lamentare in questi comandamenti della corte
Dice la sentenza pur nel rispetto della discrezionalità del legislatore
E ci si può ritrovare forse
Una vena ironica
La Corte ritiene che la legge debba almeno provvedere
A che gli organi direttivi dell'ente gestore strati di ente pubblico di concessionario privato purché appartenente all'area pubblica
Non siano costituiti in modo da rappresentare direttamente o indirettamente espressione esclusiva o preponderante
Del potere esecutivo e che la loro struttura sia tale da garantire l'obiettività di che per la con che qui siano direttive idonei a garantire che i programmi di informazione siano ispirati a criteri di imparzialità
E che i programmi culturali nel rispetto dei valori fondamentali della Costituzione rispecchino la ricchezza e la molteplicità delle correnti di pensiero ci che per la concretizzazione di tali direttive questa in fondo è proprio il dispositivo della sentenza per questi motivi di qua
E per il relativo controllo siano riconosciuti adeguati poteri al Parlamento che istituzionalmente rappresenta l'intera collettività nazionale
Frase di estremo s'di estrema importanza di grosso spessore
Indicativa di un concetto innegabilmente molto democratico e forse ha una visione più aggiornata che la società civile
Non altrettanto iper libera forse questa
Spettanza al Parlamento e soltanto al Parlamento
Di una rappresentanza globale
Di tutto ciò che
I valido culturalmente
Per corre la nazione italiana
Seguivano come sono come è noto il punto sull'obiettività di giornalisti quello sull'opportunità di porre un tetto alla pubblicità e infine quello sull'apertura dell'accesso e poi il diritto
Al singolo della rettifica
Ecco la commissione parlamentare
Che nasce
Si potrebbe dire in esecuzione
Di questa importante sentenza
Come organo di vertice
Esercita le sue competenze nei confronti della concessionaria direttamente e senza che sia prevista alcuna intermediazione come invece avveniva con la vecchia commissione
Del decreto luogotenenziale del quarantasette
Tant'è vero che l'articolo quattro specifica al penultimo comma che la commissione trasmette i propri atti per gli adempimenti dovuti oltre che ai presidenti in Assemblea Presidente del Consiglio dei ministri al ministro le Poste e ai consigli regionali anche al consiglio di amministrazione della società concessionaria
Ma rapida esposizione può illustrare il rilievo il carattere penetrante
Per le diverse competenze della Commissione parlamentare la somma delle quali giustifica l'espressione ormai corrente di governo parlamentare del sistema radiotelevisivo
Competenze di carattere normativo
Consistono nel potere di autoregolamentazione
Attribuito
Dalla legge alla Commissione stessa
Poi nel potere di Dotti dettare norme per garantire l'accesso
Norme di indubbia rilevanza esterna nonché quelle per disciplinare quel genere particolare di accesso che è costituito dalle varie tribune
Poi mi sono competenze in materia di ricorsi contro le decisioni assunte dalla sottocommissione per l'accesso attività secondo alcuni definibile quasi giurisdizionale e che secondo altri richiama quasi una sorta di improprio ricorso per via gerarchica un ricorso gerarchico poi competenze in materia di indirizzo e di controllo
Si tratta di una serie incisiva e circostanziata di spettanze volte proprio a dettare la politica generale
Della concessionaria in materia di programmazione complessiva di piani di massima ridistribuzione dei vari tipi di programma nel tempo d'onda disposizione i criteri generali per piani annuali e pluriennali di spesa di investimento nonché anche in relazione messaggi pubblicitari in vista di una tentata conciliazione fra interessi dell'inserzionisti
E interessi del pubblico ovvero del consumatore
In tutte queste direzioni la commissione è l'interprete dirette primaria dei principi fondamentali contenute nell'articolo uno
I quali dovrebbero informale appunto informare l'intero sistema radiotelevisivo pubblico e cioè l'ampliamento della partecipazione il concorso allo sviluppo sociale e culturale del Paese in conformità ai principi costituzionali
L'indipendenza o l'obiettività e l'apertura alle diverse tendenze politiche sociali e culturali
Sulla base di tali criteri
La commissione parlamentare l'organo chiamato dunque a stabilire le direttive politiche per l'attività della RAI
Che essa rivolge al consiglio d'amministrazione il quale infatti esercita tutte le sue competenze fondamentali anche quelle molto delicate in materia di organizzazione interna ho sulla base degli indirizzi e dei criteri generali formulati dalla commissione o in esecuzione in attuazione del piano annuale di massima approvato dalla stessa Commissione
Competenze dunque che difficilmente potrebbero essere più estese più ampie tanto più poiché la prassi dimostra che esse tendono se possibile addirittura ad estendersi ai pochissimi ai pochissimi ambiti
Che la legge avrebbe lasciato all'autonomia del consiglio di amministrazione per esempio la materia delicatissima delle assunzioni dei trasferimenti e delle promozioni dei dirigenti
Ma al di là dell'estensione delle competenze della Commissione quel che costituisce l'innovazione fondamentale del sistema attuale rispetto al passato
è il fatto che ad esse si accompagnano decisivi potevi ti nomina per la formazione dei principali organi della società concessionaria consiglio d'amministrazione collegio sindacale eventuale collegio commissariale
La facoltà di nominare ben dieci dei sedici membri del consiglio d'amministrazione in particolare
Contribuisce in misura determinante a stabilire fra alla commissione parlamentare e il consiglio d'amministrazione della concessionaria
Un rapporto pressoché unanimemente assimilato nella dottrina ha un rapporto di natura sostanzialmente fiduciari
E percepito e comunque percepito come tale nella prassi
Sia da numerosi membri della Commissione sia almeno in un'occasione dallo stesso consiglio d'amministrazione quando proprio dopo le elezioni politiche del mille novecentosettantasei esso consiglio d'amministrazione
Decise di dimettersi proprio per consentire una rielezione sulla base dei nuovi equilibri politici venuti sia creare in Parlamento e di conseguenza della Commissione di vigilanza
Ci sono poi i poteri consultivi che riguardano il parere obbligatorio ma non vincolante da esprimere sull'atto di concessione quale governo può affidare a una società per azioni
Il servizio pubblico radiotelevisivo e vi sono
I poteri di gestione
Siamo qui alla materia dell'accesso
Così importante secondo tutte le aspettative del movimento per la riforma e che pure ha provocato molte delusioni Livio aveva visto la chiave di volta quasi la suprema garanzia del servizio pubblico organizzato sotto forma di Monopoli la legge alla all'articolo sei affida infatti a una commissione il compito a una sottocommissione il compito di esaminare le richieste di accesso e di decidere in materia
Per meglio valutare le competenze parlamentari del servizio pubblico televisivo
Occorre però analizzare anche quel regolamento che inottemperanza alla legge la commissione si è data verso la fine del settantacinque
E che costituisce conferma del fatto che con la riforma del settantacinque non solo si perseguiti e si realizzò la parlamentarizzazione del governo sul sistema radiotelevisivo
Ma sì cerco anche di far sì che almeno per le scelte fondamentali non si imponesse un indirizzo politico della maggioranza
Pensioni indirizzo politico più ampio
Allargato possibilmente a parte almeno delle opposizioni
E precisamente a quello che riprendendo un antico concetto di Paolo Barile molti ormai chiamano oggi indirizzo politico costituzionale
Il complesso normativo del regolamento caratterizzato in primo luogo per la specificazione del criterio secondo cui i presidenti delle Camere devono fare le designazioni dei membri della Commissione stessa sono quaranta vero
In maniera da assicurare la rappresentanza
Proporzionale
Per la verità all'articolo uno della legge non conteneva questa specificazione questo forse è un criterio consentitemi questa osservazione fuori tema forse tutto da riconsiderare io sono convinto sempre più che almeno per quanto attiene agli organi parlamentari di controllo
Il criterio del sistema proporzionale
Che ovviamente il criterio generalmente valido senza contestazione
Però ormai tutti gli organi parlamentari
Sia a proposito degli organi di controllo il criterio più felice per vanificare
La nozione stessa di controlli
Del resto un'antica intuizione di Alessandro Pace quando definiva le Commissioni parlamentari d'inchiesta strumento di governo delle maggioranze
E puntava proprio su questo elemento della proporzionalità come tale fatalmente da fare soverchiare la maggioranza politica i gruppi di maggioranza politica su tutti gli altri
Dietro un usbergo diretto di rappresentatività in realtà per forza e se si vuole ingiustificatamente disuguale ma tale appunto ad arrivare sino alla possibile
Non l'irrigazione dell'oggetto della spettanza cioè il controllo
Vi era questa cura
Di andare oltre la maggioranza politica in senso stretto di governo vi era il criterio per l'elezione del presidente della Commissione
Che prima del ricorso all'eventuale ballottaggio prevede due votazioni a maggioranza qualificata i tre quinti dei componenti alla prima la maggioranza assoluta alla seconda che un notevole sforzo vi è poi per la struttura della sottocommissione permanente la norma che in essa debbano essere rappresentati tutti i gruppi anche tenendo conto della consistenza numerica dei gruppi stessi criterio di contemperamento quindi tra la rigida proporzionalità e l'obiettiva necessità di garantire almeno la presenza di tutti anche questo è un criterio che va facendosi strada anche in altre Commissioni parlamentari variamente di controllo
Norme sulla validità delle deliberazioni e delle decisioni
Anche se purtroppo fu respinta la proposta dei gruppi
Comunista e della Sinistra indipendente volta ad estendere a tutti i tipi di deliberazione l'obbligo di una maggioranza qualificata sicché le delibere sono prese di norma maggioranza dei partecipanti al voto astenuti compresi
Però per le delibere concernenti gli indirizzi è rimasta la previsione della maggioranza assoluto
E poi per la facoltà di ricorso contro la decisione della sottocommissione per l'accesso che venne estesa oltre che ai diretti interessati presentato dell'accesso anche a un quarto dei componenti la sottocommissione
Problemi
Non risolti o malamente risolti
Per il giudizio
Differenziato ma come sommatoria pressoché unanime oggi
Sono eminentemente parecchi al di là delle più generali questioni dell'inserimento della commissione parlamentare
Nel nostro ordinamento perché hanno sollevato perplessità in relazione ad alcuni principi fondamentali
Dell'ordinamento stesso e la stessa costituzionalità della normativa in discussione se ne parlerà poi si può fare una classificazione le principali problemi che risultano sul tappeto
Tenendo presenti i rapporti interni alla Commissione rapporto fra i rapporti fra la commissione singoli parlamentari fra la Commissione e le Commissioni permanenti parlamentari tra la Commissione e le assemblee parlamentari
E poi tenendo conto dei rapporti fra la commissione e i soggetti esterni alla Commissione
Sotto il primo profilo quello per i problemi sollevati dall'attuale situazione dei rapporti interni alla Commissione parlamentare di indirizzo e vigilanza
Sono stati per la verità proprio radicali a insistere con particolare
Costanza anche forse qualche fascista
Si può dire inusuale inusuale per la forza politica
A a rilevare
Che la proliferazione delle sottocommissioni e dei gruppi
Può inceppare la funzionalità democratica dell'organo tante l'impossibilità di partecipare concretamente all'attività di tutti questi esso sottogruppi sottocommissioni
Da parte di forze politiche non particolarmente mi Twitter dei rappresentanti
Ed è una vecchia questione che riguarda
Molte altre commissioni parlamentari ma che nelle Commissioni permanenti viene risolto da con norme di cui ora parleremo e che potrebbero benissimo este essere estese anche a questa fattispecie
Una seconda questione anch'essa sottolineata soprattutto dai gruppi vanno minoritari ma che però ha raccolto l'unanimità dei consensi presso tutti i commissari e quella dell'insufficienza dei mezzi e delle strumenti al servizio della Commissione e del sei membri in particolare per la funzione di vigilanza e controllo sull'attività in termini di prodotto da parte della concessionaria
C'è da dire che anche la risoluzione votata dalla Camera
Dopo la discussione del mille novecentosettantotto la prima e la più importante per la verità degli delle discussioni parlamentari che si ebbero su questa materia nel novembre del settantotto
Faceva a riferimento esplicito all'opportunità di dotare la commissione dei mezzi per il pieno assolvimento dei suoi compiti e in particolare per la verifica dei programmi prevista da da lei
Ispezione permanente consentita a singoli parlamentari in qualsivoglia ufficio servizio
Del radiotelevisione
E infatti
E infatti non sono mancate le obiezioni
Non sono mancate le obiezioni osservando sì da parte della maggioranza dei commissari
In primo luogo che non si può codificare un particolare status dei parlamentari membri della commissione di vigilanza diverso
Uguale di quello dei parlamentari non membri della commissione di vigilanza ai quali evidentemente non compete questo diritto ispezione permane
La seconda obiezione secondo obiezione riguarda che riguarda la impossibilità per la commissione nella sua totalità e quindi per ciascuno adesso i membri di deportare la frase e di pubblico di debordare in attività gestionali
Però a ben guardare forse nella prima nella seconda delle argomentazioni
Negative risultano proprio convincenti non da prima perché un particolare status dei parlamentari membri della Commissione a torto o a ragione è per l'appunto quello che la legge manifestamente ha inteso di istituire esista uno status particolare speciale di questi parlamentari diverso diverso dai parlamentari che della Commissione con somme
E forse nemmeno la seconda perché lamentato deborda membro della commissione nell'attività gestionale esso pure di diritto e di fatto ecco essenziale alla logica stessa della riforma
Quindi in fondo in fondo
Questa obiezione generale che trova scandaloso il criterio di una ispezione
Potrebbe essere rivista
Tenuto presente soprattutto e qui mi collego a un argomento di carattere costituzionale generale
Che
Se fossimo in presenza di un modello
Il governo parlamentare
Nel senso classico applicato alla radio televisione effettivamente si sarebbe giusto e ragionevole obiettare che non esiste un potere l'inchiesta permanente così come per la pubblica amministrazione
Non è nemmeno ipotizzabile che i singoli parlamentari intervengano negli affari a verifica del disbrigo degli affari quando ne abbiano voglia
Presso la pubblica amministrazione sia in senso stretto sia in senso largo ma qui siamo in presenza di un modulo governo parlamentare in senso classico o come sembra di un modulo di governo convenzionale o assembleare che dir si voglia a me pare più il secondo manca infatti un rapporto fiduciario Governo Parlamento per cui lo schema che caratterizza il rapporto fra Commissione parlamentare e società concessionaria indirizzata e vigilata
Potrebbe consentire all'ispezione beninteso a fini meramente conoscitivi sì che mai potestà attivi né sanzionatori del singolo commissario
Almeno nella logica sviluppata al massimo che presiede a questo organo è una logica che può piacere o no a me non piace comandò sviluppando ma è la logica che si evince dalle norme che la regolano
Rapporti tra Commissione e singoli parlamentari e la questione fondamentale che riguarda da un lato il sindacato ispettivo
Del quale ciascun deputato e senatore individualmente titolare in quanto elemento primario e la funzione di controllo e dall'altro la possibilità per il parlamentare di acquisire dati conoscitivi su materia oggetto della sua attività il legislatore
Problema nasce come conseguenza del trasferimento di tutte le competenze in tema di programmazione e più in generale di indirizzo politico in materia radiotelevisiva dall'esecutivo al Parlamento o meglio alla Commissione
Ne è derivato che di fronte a tutti gli strumenti di ispezione riguardanti la materia oggi sottratta all'esecutivo il governo ha costantemente declinato il confronto appunto rinviando alla competenza della commissione
Questa nuova realtà si è prefigurata subito all'indomani della riforma e ha suscitato la preoccupazione di numerosi parlamentari della stessa Commissione della Camera quando votò una risoluzione le mie novecentosettantotto si può dire anzi che accanto ai problemi suscitati dalla regolamentazione della Shakespeare l'accesso
è proprio questo uno dei nodi
Più polemicamente evocati dalla riforma del settantacinque
La relazione annuale presentata nell'ottobre del settantasette la prima già segnalava al Parlamento il problema della sede dei modi in cui si può esercitare il diritto dovere di informazione sull'attività del servizio pubblico radiotelevisivo da parte di ogni parlamentare
Doveva essere però la relazione del settantotto ad esprimersi più compiutamente arrivando a manifestare apertamente il proprio disappunto per la risposta avuta da un presidente di Assemblea ha un'apposita sollecitazione da parte della commissione sulla delicata materia era caduto questo poiché i parlamentari avevano continuato a rivolgere al governo le loro interrogazioni interpellanze anche sulla materia di competenza della Commissione
Il ministro delle Poste si era rivolto numerose volte al consiglio d'amministrazione della RAI per assumere notizie e informazioni
Quest'ultimo scocciato si si era rivolto alla Commissione perché ha delle come contenersi e la Commissione preso atto delle lagnanze della RAI
Si era rivolta appunto ai Presidenti delle Assemblee questi avevano confermato la piena legittimità degli strumenti ispettivi rivolti al governo
A opera di qualsiasi membro delle Camere e ciò anche per quegli aspetti della materia radiotelevisiva sottratti con la legge di riforma alle competenze governative
La risposta era senza dubbio corretta
Ma la situazione diveniva paradossale
E tale da sollecitare profondità sollevare profonde perplessità perché appare bizzarro che il Parlamento attraverso il sindacato ispettivo del proprio singolo membro possa pretendere risposta per l'appunto da parte dell'esecutivo del Governo
Son materia che invece è di sua propria parlamentare competenza che è quanto dire di competenza della Commissione parlamentare
Ma al di là del paradosso e degli evidenti inconvenienti pratici
La relazione del settantotto segnalava anche inconvenienti sul terreno politico in quanto che Hillary Commissione di fatto rischiava di dovere dividere responsabilità con il governo
Che viceversa la legge affida soltanto adesso e suggeriva
Il rimedio di far passare le richieste di informazione sulla materia da parte dei singoli parlamentari proprio attraverso la commissione medesima ed étoile eventualmente istituendo all'uopo un'apposita struttura questa relazione il richiamo che in esse era fatto al problema non fu del tutto inutile
Se ne tratto ampiamente in Aula alla Camera nel novembre di quell'anno nell'occasione più importante in cui il Parlamento ha discusso le relazioni della commissione parlamentare
E si è ritornati a parlarne nel maggio del mille novecento ottantuno pressoché negli stessi termini quando è stata per la seconda volta investita l'assemblea parlamentare delle relazioni sulla commissione di vigilanza
Il dibattito confermò la sensazione che una parte almeno dell'Assemblea avvertisse quasi la mancanza di un interlocutore nella materia discussione
Per il venir meno appunto del tradizionale suo proprio riferimento istituzionale cioè il Governo talché qualcuno arrivò a suggerire che il Governo tornasse ad assumere alcune delle funzioni ormai affidate alla commissione
In questo dibattito
Del settantotto un primo problema relativo ai rapporti tra Commissione Assemblea fu quello di quale conclusione dalle propendeva
La questione venne sollevata ancora prima della discussione dal Presidente che era in grado il quale con l'iniziativa apprezzabile Advance avanzo la proposta di fare ricorso allo strumento della risoluzione
è vero che la risoluzione il tipico strumento attraverso il quale la Camera esercita la sua funzione di indirizzo politico tradizionalmente nei confronti del governo tuttavia lo stesso presidente Ingrao tende a specificare che le fattispecie di ricorso alla risoluzione secondo il Regolamento della Camera non potevano considerarsi tassativo e che questo giustificava una interpretazione estensiva della norma
Certo non per questo si poteva dar torto Aldo Bozzi
Quando osservo che non si riesce a comprendere chi sia il destinatario di quest'atto di indirizzo politico in una situazione tanto atipica se cioè la commissione o il governo e dato che la commissione non risponde solo alla Camera ma anche al Senato
Ci si chiedeva inoltre che cosa mai fare nel caso di orientamenti divergenti
Mediante distinte e opposte risoluzioni
Dei due rami del Parlamento
Sulla relazione della commissione parlamentare
La quale si sarebbe trovata in ipotesi investita i due indirizzi opposti e contrari ipotesi del resto non spaventa nessuno perché quella che può benissimo verificarsi se non vi fosse un salvo vincono partitico
Fra Camera e Senato rispetta qualsiasi atto governativo in discussione mi sono persino dei barbagianni che pensano che il bicameralismo sia nato per questo e lo si paga per questo
Vennero prospettate sempre ai fini del rapporto Commissione e
Parlamento che è un po'una la più felice
Vennero prospettate delle proposte volte a richiedere modificazioni al Regolamento delle due Camere in maniera tale da consentire a tutti i membri del Parlamento
L'esercizio della funzione di controllo e di informazione sull'attività e la gestione del servizio pubblico radiotelevisivo
Probabilmente era una soluzione corretta cui però non si è dato seguito e non si è dato seguito giacché non si sono avute nemmeno Allo stadio di proposte di Giunta del Regolamento iniziative in tal senso ho sotto gli occhi gli atti del dibattito successivo
Vale a dire quello del maggio mille novecento
Ottantuno
E sino dall'inizio della discussione
Il presidente onestamente comincia a chiedersi se l'interlocutore della Camera sia la Commissione parlamentare per l'indirizzo e la vigilanza dei servizi de del servizi radiotelevisivi o non anche ho soltanto il governo
Respinge la indicazione di un deputato radicale si era il ciccione serre
E che mi parve francamente una presa di posizione quella del deputato in questione erronea
Volta ad assimilare la Commissione parlamentare al ruolo che ha il collegio dei questori della Camera quando si discute il bilancio interno della Camera in questo caso non solo materialmente logisticamente il collegio dei questori siede al banco del governo e quindi è l'interlocutore dell'Assemblea ma è anche l'interlocutore critico cioè risponde e eventualmente esegue
E trovo giusto e fosse giudicata inaccettabile l'assimilazione proposta da per Cicciomessere per il buon motivo che il collegio dei questori che è un organo interno della singola Camera
Il riferimento i questori della Camera i questori del Senato la commissione parlamentare di vigilanza è invece una commissione mista fatta di senatori e deputati e sarebbe un po'Pinza
Carlo da parte di deputati esprime le direttive occorre improperi a dei senatori e viceversa
Non per questo il problema non esiste naturalmente
C'è una risoluzione quella di maggioranza presentata dal capogruppo democristiano pianto
La quale nell'approvare la relazione annuale ribadisce l'esigenza di non procrastinare ulteriormente la soluzione del problema del sindacato ispettivo da parte dei singoli parlamentari sulle materie disciplinate dalla legge
Nel settantacinque opera di riforma
E invita a tale scopo la Commissione di vigilanza a identificare gli strumenti idonei a garantire le condizioni di esercizio concreto di tale fondamentale funzione
E a riferirne sollecitamente alle presidenze delle Camere
L'intenzione era quella che non avrebbe potuto bianco scrivere irritualmente nella mozione di sollecitare poi la Giunta del Regolamento per le opportune modifiche il che la Monte Monti mente non è poi avvenuto proposte non ce ne sono stati
Ora
Quanto alla funzione di controllo e di informazione
Non è detto che si debba necessariamente scegliere come destinatario del controllo e dell'informazione la Commissione un
L'antico interlocutore il governo
In fondo
C'è un'antica ormai osservazione di due studiosi che si sono dedicati con molto rigore a questa materia Enzo Cheli a Roberto Zaccaria che Gianna indietro osservavano a fianco del Parlamento andrebbe poi correttamente ha ridisegnato anche loro ruolo del Governo
Non certo per un anacronistico è ormai impossibile ritorno a posizioni che hanno preceduto la riforma ma per l'esigenza obiettiva di individuare per alcune aree amministrative e gestionali non afferenti all'uso della libertà di espressione e al pluralismo ideologico e culturale
Un centro d'imputazione la responsabilità politica secondo la logica naturale del sistema parlamentare
Su questo piano lo schema da seguire potrebbe essere non molto dissimile da quello che la Costituzione la prassi parlamentare sono venute a delineare nei rapporti tra Parlamento e governo per quanto concerne il settore relativo all'amministrazione della giustizia
Sulla traccia di tale schema la responsabilità del governo non verrebbe in alcun modo a coprire i contenuti dell'informazione risultando invece incentrata sull'uso dei mezzi
Cioè sugli strumenti di politica economica industriale e della ricerca a disposizione dell'amministrazione statale del settore dei mass media esattamente come il Guardasigilli è chiamata a rispondere non certo delle sentenze
Bensì della strutturazione del servizio giudiziario laicamente inteso
Anche in questo caso con una semplice modifica regolamentare della commissione
Di vigilanza sarebbe possibile da un lato estendere e disciplinarla partecipazione senza diritto di voto ai lavori della commissione di tutti i membri del Parlamento che in quella sede volessero esercitare le proprie prerogative
Dall'altro consentire appunto che venissero dirottate con propria norma autonoma interna verso il Governo
Queste richieste di notizie può eventualmente anche censura che non riguardano il compito specifico specificamente peculiare la commissione cioè l'indirizzo e la vigilanza
Insisterei sull'opportunità questa sì più volte sottolineata mi sembra proprio dei deputati radicali di consentire l'ingresso senza voto naturalmente nella Commissione di vigilanza a parlamentari anche non membri della stessa proprio per garantire quella correntezza del circuito informativo
Che può umiliare al la manchevolezza riscontrata in questo settore per i gruppi minoritari non dotati della possibilità di essere presenti in tutte le sottocommissioni della Commissione e vigilanza
Rapporti che la Commissione di vigilanza
E commissioni permanenti e le assemblee cerco di accelerare un po'per essere meno noioso possibile la materia non è poi nella più affascinante
Nel tema sul tema dei rapporti diritto parlamentare alle commissioni e altri organi del Parlamento
Via il necessario coordinamento fra la commissione di cui si parla e le altre Commissioni permanenti
Alcune delle quali hanno competenze afferenti al servizio pubblico radiotelevisivo e sono pur sempre commissioni che in materia hanno bucce nel procedimento legislativo
Che invece una sfera come si sa espressamente sottratta a qualsiasi spettanza della Commissione parlamentare d'indirizzo e di vigilanza
La stessa commissione in questione a auspicato una riforma regolamentare nel senso vuole ha detto vale a dire nel senso di implicare una partecipazione della commissione stessa
Al lavoro legislativo
Se non come procedimento come processo e semmai come procedimento nella veste delle pari l'unica forma che si conosce merito del Senato del regolamento del Senato come collegamento
Di diritto positivo tra Commissioni permanenti e Commissione parlamentare l'indirizzo è quella prevista dall'articolo centotrentaquattro punto del Senato che attribuisce a ciascuna Commissione permanente
La facoltà per il tramite del Presidente del Senato invitare le commissioni di vigilanza di cui faceva parte dei senatori eletti dall'Assemblea a fornire informazioni chiarimenti e documenti
Quindi vi è la possibilità di un indiretto accesso da parte dei senatori alla documentazione della commissione
Di vigilanza per il tramite dei propri senatori che è un sistema se si vuole non proprio perfetto anche se e il meno peggio che attualmente esista
Vendo al problema considerato fino a qualche tempo addietro il più scottante il problema dell'accesso
Accantonando la questione delle tribune
Che
Forse è un accesso un po'troppo particolare terra assurgere
A naturale interesse generalissimo ecco quali quale natura abbiano
Le norme regolamentari per l'accesso emanate dalla commissione
E a quale tipo di atti siano assimilabili queste no
Primo interrogativo secondo e conseguente interrogativo se esista o no la possibilità di ricorso giurisdizionale avverso le decisioni della Commissione in materia di accesso e se sì
In quale forma e davanti a quale ordine
Naturalmente la prima questione teorica importante anche sul piano pratico che assume rilievo soprattutto ai fini di un tentativo di inquadramento sistematico della commissione e del resto a seconda delle soluzioni che si dà questo prima in teatro e interrogativo si risolve o si avvia a risolvere in un modo o nell'altro la questione degli eventuali gravami giurisdizionali o meno
Non c'è dubbio che il regolamento per l'accesso si differenzia da qualsiasi tipo di regolamento parlamentare che nostra conoscenza
Suo fondamento ha ragione anche qui Zaccaria sembra da ricercarsi esclusivamente nella legge di riforma
E la sua funzione quella di specificare le modalità applicative della legge stessa esattamente quello
Che
Toccherebbe ai regolamenti ministeriali esecuzione nei confronti della legge
La seconda questione quella che ha suscitato la maggiore attenzione
Evoca
Il perché e il per come l'evoluzione del sistema radiotelevisivo
Abbia
Abbia forse
A un certo momento interrotto l'interesse spasmodico per il problema stesso sarà una mia sensazione ma il gran parlare che si fece sino forse a un un anno due anni addietro dei problemi dell'accesso e della sua insoddisfacente soluzione
Oggi notevolmente venuto meno per ragioni a tutti evidenti e che riguardano il moltiplicarsi il proliferare sì delle emittenti cosiddette priva non toglie che il problema evidentemente esista
Le varie posizioni assunte da studiosi sono occupati
Sono più in generale tutte critiche la situazione di fatto più volte ribadita anche di recente da giurisdizioni di vario livello in natura e tutte espresse sì nel senso la
Non mi giustiziabilità
Delle decisioni della commissione
Allora c'è da chiedersi
Se ancora valido il discorso di chi
Ritiene trattarsi di diritti soggettivi
Se ancora senso il discorso su eventuali soluzioni subordinate
E soprattutto se ha senso però continuare a considerare le norme spia sull'accesso come quasi l'architrave
La le norme qualificanti della cosiddetta riforma del settantacinque
Quelle che
Erano volte quelle norme a ridefinire su basi solide e durature la riserva allo Stato di un servizio pubblico essenziale e a carattere di preminente interesse generale
E del resto era stato proprio il comando uno dei comandamenti della corte costituzionale ad imporre per l'appunto
La
Attuazione
Accesso
L'evoluzione in realtà del sistema radiotelevisivo in Italia alquanto modificato i termini della questione l'affermarsi di un sistema misto che vede la concessionaria pubblica fiancata da alcune centinaia di emittenti televisive
E alcune migliaia di emittenti radiofoniche locali
Rende oggi l'accesso un'esigenza innegabilmente meno avvertita diffusa che nel passato
Del resto gli stessi risultati raggiunti con la riforma per quel che riguarda la programmazione delle reti radiotelevisive della RAI pur sempre da sottoporre a salutare criticai a controllo hanno contribuito ad attenuare l'importanza politica dell'istituto affievolendo il mito dell'accesso
Nella misura in cui programmi informativi e culturali della RAI si rendono più in grado di rappresentare essi stessi le varie di UDC e presenti nella società
Ovvero di far parlare i gruppi delle associazioni in cui queste si esprimono sono le parole la corte costituzionale diminuisce o potrebbe diminuire l'interesse all'accesso vere e proprie
Si aggiunga infine la consapevolezza di RAI ormai maturata che la stessa gestione diretta
Ovvero senza intermediazione professionale dell'informazione
Che era un dato esso pure molto ampio attizzato anni addietro difficilmente in grado di fornire risultati apprezzabili con mezzi come quelli radiotelevisivi
Tutto ciò del resto trova la sua migliore riprova nell'impatto limitatissimo avuto dei programmi dell'accesso lo lo scarso seguito in termini di audience finalmente nel numero abbastanza ridotto le richieste presentate
Nulla toglie quanto le ha detto di fatto alla importanza
Dell'argomento secondo il quale la mancanza di una sindacabilità giurisdizionale delle decisioni della Commissione in generale
E di quelle in materia di accesso in particolare incide gravemente sino a pregiudicare la sulla legittimità costituzionale della legge centotré della legge telefono
Non sto a ricordare le vicende del Pretore di Roma ciò che avesse sono seguite ma
Sta di fatto che conosco forse voce dottrinale tra quelli se sono particolarmente espresse su questo punto
Che ritenga soddisfacente la situazione attuale Donofrio afferma posto che l'accesso consiste in una situazione soggettiva che fa parte della libertà di manifestazione del pensiero ne consegue che la decisione sulle domande di accesso non può ritenersi compiuta nell'ambito della Commissione parlamentare ciò sarebbe compatibile con il sistema costituzionale soltanto dove si sostenesse che l'espressione del pensiero attraverso la radio e la televisione degradate la situazione soggettiva libera a situazione soggettiva funzionalizzata cioè deteriorata
Al perseguimento di interessi culturali determinanti
Soggetti diversi
Zaccaria un'interpretazione riduttiva dell'istituto dell'accesso
Anche al di là dell'intenzione del legislatore si porrebbe in contrasto con l'articolo ventuno della Costituzione
E rischia di compromettere addirittura la legittimità dell'intero sistema radiotelevisivo preposto ove si dimettessero alla Commissione in via insindacabile le decisioni sull'accesso siccome
Si realizzerebbe in realtà una fuga dal giudice attraverso la strumentalizzazione dell'autonomia parlamentare né più né meno di quanto accade con la legge sul finanziamento dei partiti riferimento mi sembra puntuale
Anche Chiola pur riconoscendo che non è agevole sostenere che i provvedimenti della Commissione siano è giustiziabile si pone il problema e denuncia il rischio di una degradazione delle garanzie per i singoli
Altri come Nicoletti non esita a sostenere l'assoluta necessità costituzionale di una tutte giurisdizionale all'accesso tutto ciò come sapete non è stato ritenuto sufficiente l'accesso
Non è stato garantito in termini di rimedi giurisdizionali
Osserva ancora un autore certo non sospetto di
Venature giacobine né di assalti insurrezionali al sistema
Politico partitico italiano l'amico Francesco dono
La situazione storica di altri sistemi di governo quale ad esempio quella che caratterizzava la Gran Bretagna ben consente alla ricerca di una imparzialità che faccia perno sulla serietà professionale
Come garanzia di non facilita dei programmi stessi nei confronti delle forze politiche presenti in Parlamento e operanti nella società
In Italia invece la forma storica dell'imparzialità realizzabile nel settore dei servizi radiotelevisivi
E oggi quella che fa perno sulla compartecipazione nella determinazione delle linee culturali dei servizi stessi di tutte le forze politiche presenti in Parlamento
Con la riserva di un'apertura dei servizi nei confronti di proposte culturali anche contrarie a quelle fatte proprie dalle suddette forze politiche nel che consiste a mio vedere dice D'Onofrio il cosiddetto accesso alla legge
Evidente impari che la derivazione parlamentare partitica degli organi di governo della concessionaria e dei programmi culturali e informativi
Se costituisce una garanzia di compresenza di tutti gli orientamenti politici
Nell'elaborazione dei programmi stessi rischia di escludere dal circuito vitale del messaggio audiovisivo queste tendenze culturali e quelle forze politiche che non hanno consistenza parlamentare
E che pur sono presenti nella società come momenti significativi di riflessione critica e di proposta culturale
Il rilevazione di bisogni e di tutela di interessi che le forze politiche presenti in Parlamento non tutelano au bord riconoscono come utili punti di aggregazione della domanda politica e posto che l'accesso consiste in una posizione soggettiva che fa parte della libertà di manifestazione del pensiero dei consegue che la decisione delle domande di accesso
Non può ritenersi chiusa nell'ambito della Commissione parlamentare perché l'eventuale contrasto tra i valori di cui la Commissione riassuntivamente portatrice e i valori di Coopers possono essere portatori i soggetti che presentano domanda
Il tempo riservato non può risolversi a vantaggio esclusivo del momento politico rispetto al momento della libertà di manifestazione del pensiero
Non vi è dubbio in sostanza che non sussiste voce dottrinale ma si potrebbe dire almeno a livello di quelli che se ne sono occupati fra gli operatori politici
Nemmeno espressione di volontà politica che sia volta annegare
Una qualche giustiziabilità cioè un qualche gravame un qualche rimedio nei confronti delle decisioni
Della commissione stessa in materia di accesso
Vi è
Solo per la verità Paolo Barile e con un posizione assunta molto tempo addietro ma ripetuta anche di recente sostiene l'assurdità di un governo giurisdizionale dell'accesso che lasci le decisioni ultime in materia affidate alla magistratura sia esso ordinaria o amministrativa
Giacché ritiene che in quanto assurda
Una tale soluzione non può essere conforme a costituzione
Barile ritiene e in fondo la tesi barile anche se isolata nella dottrina è la tesi dominante perché la tesi che meglio descrive la realtà
Quale è stata riconosciuta anche da diverse giurisdizioni come valida ormai
E cioè la tesi per cui il legislatore nell'ambito di un attuazione dei principi costituzionali che si riconosce corretta ha inteso conferire una discrezionalità politica ab plessi ma a una commissione parlamentare
E pertanto non può poi contrapporsi a tale discrezionalità un'inesistente diritto soggettivo
Che si opponga rigidamente a delimitare la discrezionalità politica dove c'è discrezionalità politica e la Commissione
E al massimo grado espressiva di discrezionalità politica non può essere qui secondo barile e ha ragione
Non può essere qui rimedio giurisdizionale non si conosce sottoposizione a giudice
Di decisioni politiche di atti politici il problema è di sapere si è davvero un atto politico e se
Come io sono incline a credere lo sia vale la pena di mantenere in piedi siffatto
Stabilimento che non sembra il più acconcio nel più raccomandabile per garantire correttezza di rapporti members il Parlamento me verso il governo me verso l'utenza radiotelevisivo è una monade questa Commissione parlamentare d'alta vigilanza che mi sembra sotto moltissimi aspetti perfettibile
Ora
Vediamo alle conclusioni
Direi
A volere tentare qualche spunto
Ricostruttivo non si possa prescindere da una realtà
Di fatto nella quale si immergersi ad ancia perfettamente l'istituto di cui ci stiamo occupando
Cioè la realtà di un sistema politico largamente fondato sulla logica appunto delle insediamento sociale da parte del partito politico de partiti politici
Sistema dunque che tende continuamente ad estendere il suo controllo su ogni momento aggregativo della società civile che come è naturale conseguente a questa impostazione su ogni momento dell'amministrazione pubblica
Con riguardo si capisce alle cariche non elettive nulla ci sarebbe da dire su questa espansione verso le cariche elettive che sono fatte apposta per rappresentare questo tipo di interessi
Di fronte a una realtà simile è del tutto ovvio che l'idea ispirata a un'esperienza anglosassone di un comitato di garanti per l'attività radiotelevisiva
Sia durata meno dello spazio d'un mattino accertata subito scartata perché fu detto e probabilmente fu detto anche a calcio
Che diversamente che nei sistemi anglosassoni l'applicazione il trapianto in Italia dell'idea del garante aveva definito per implicare una netta diminuzione di presenza delle forze politiche di opposizione perché io sono personalmente sì
Si spiega anche alla stregua di questo sistema politico abbastanza melmoso ma per cui affondiamo
Perché non si sia ritenuto di Barak di battere una strada almeno parzialmente riversa sull'esempio di quanto avviene altrove
E anche sulla scorta di quanto la stessa Costituzione prevede per quegli organi che vuole sottratti
Ha un Nambu sto indirizzo politico di maggioranza e sottoposti piuttosto a un più ampio indirizzo politico chiamiamolo con Barile costituzionale
Cioè la strada dell'elezione
In via politica parlamentare dei dirigenti dell'ente concessionario con una maggioranza fortemente qualificata rispetto ai quali poi una volta eletti limitarci ad esprimere un indirizzo di massima generale indirizzo politico di governo caro l'ente concessionario poi sanzionabile collaborò rielezione
Di quei dirigenti eventualmente perché no con la loro revoca ma non con l'intervento continua amministrativo-gestionale e oltretutto irresponsabile
La riforma invece a preferito attribuire come evidente alla commissione serie l'attivissima di attribuzione buona parte delle quali attirate in precedenza all'esecutivo e a quel comitato per la radio e per la televisione che forse non era del tutto da buttare
Competenze che secondo un'opinione pressoché generale è difficile ricondurre tutte alla funzione di indirizzo politico
A meno che non essere disposti a sostenere che in certe materie
Una attività anche di gestione diretta
Sia indispensabile strumentalmente al fine di garantire l'applicazione concreta che un determinato indirizzo politico io però resto convinto che mentre
Deve essere spettanza genuina e gelosa del Parlamento dettare direttive di massima
Poniamo nel campo della mano pubblica dell'economia rispetto a a a molti degli enti le cui sigle
Si ripetono in questi giorni
E troverai un po'bizzarro che il Parlamento o una sua propria commissione ad hoc
Dettasse non solo e non tanto indirizzi specifici ma addirittura intervenisse negli atti gestionali addirittura degli enti di gestione quei tali enti con le sigle invece in maiuscolo
E un qualche un qualche procedere assieme in questa materia cioè procedere non ignorando una certa istituzione quel che avviene in una stima in una istituzione non completamente dissimile potrebbe essere un una cosa da parte
In sostanza allora anche per stimolo pur parziale di uno dei comandamenti della corte costituzionale
Si è scelto la strada e la gestione diretta affidata a un organismo parlamentari ciò ha portato a complicazioni probabilmente inevitabili e anche a gravi contraddizioni con consolidati principi dell'ordinamento costituzionale
Nel momento in cui legislatore ha ritenuto è attribuito alla relativa commette competenza alla commissione parlamentare ciò affatto perché assumeva il Parlamento e gli organi espressione Parlamento quale entità rappresentativa della sovranità popolare massimo garante della pluralità di opinioni e credenze esistenti nella società
Su questi presupposti che le sue decisioni siano sottoposte al synth al sindacato giurisdizionale di un giudice amministrativo ordinario
Significherebbe non solo come
Per primo Sandulli avvertiva inserite nel sistema un elemento grave di distorsione
Ma significherebbe trasferire a un organo politicamente non rappresentativo la decisione ultima in una materia politico che è da ritenere in contrasto con la logica stessa della riforma
Quindi Ossi sostiene la
Piena costituzionalità della legge di riforma centotré
Specialissimo modo per quel che attiene al organo Commissione parlamentare di vigilanza
E allora sostenendo sì questa incostituzionalità occorre inventare un nuovo governo anch'esso parlamentari ma forse secondo il modulo del regime parlamentare non di quell'assemblea
Della radiotelevisione
Ovvero si mantiene
Questa
Istituzione ma allora bisogna darsi carico di scrollare di dosso le attuali sue manchevolezze in tema di requisiti minimali di responsabilizzazione etica
Come pare che non sembra coerente avere rivendicato da un lato l'attribuzione di determinate competenze al Parlamento e dall'altro attendersi garanzie rispetto all'attività del Parlamento nella materia considerata
Garanzie del tipo tradizionali quelle cioè che l'ordinamento giuridico assicura nei confronti dell'attività della pubblica amministrazione o dei privati ma non certo nei confronti dell'attività degli organi politici
A meno di non voler considerare il parlamento alla stregua di un qualsiasi organo amministrativo lo Stato che però evidentemente ci porterebbe fuori dal seminario e fuori da noti principi enorme parlarne
In questo senso
Coloro i quali ritengono la materia dell'accesso tale per cui non può non prevedere sulla possibilità di tutela giurisdizionale non potranno che battere la strada di una riforma della legge numero centotré di una riforma della riforma
Tale da trasferire determinate attribuzioni dalla commissione parlamentare a un altro organo o ha in mente che resti al di fuori della orbita parlamentare
E ci si trova di certo di fronte a innovazioni che hanno instaurato rapporti caratteristici anzi tipici de sistemi cosiddetti consente convenzionali o assemblea
I lei che da questo punto di vista
Non non appare accettabile appare sostenibile dal punto di vista costituzionale nemmeno non meno forse che dal punto di vista politico
E direi che non appare accettabile nemmeno da un punto di vista meramente concettuale che un organo concepito per attivare i meccanismi di dialetti di responsabilità e di controllo
Che si possano esprimere nel quadro ottimale di un regime parlamentare rettamente inteso sia divenuto
E sia divenuto prima che un diritto che è poi il fatto un'entità monocratica
Il responsabile tecnicamente non assoggettata a nessun controllo espressiva si deve anche aggiungere del massimo un modello di gestione
Tecnicamente definibile giacobina
Cioè convenzionale di un potere che si possa conoscere dopo forse l'ultimo modello più noto che conosciamo istituzioni di questo tipo che è quello che fu visto in Francia negli anni novanta del secondo
Diciottesimo cioè i comitati di salute pubblica un'affermazione un po'banale se volete e di chiusura ma non è facile trovare un pantalone più simile alla commissione parlamentare Indirizzo epici lancia della radiotelevisione del Comitato di salute pubblica dice a colpire scusate
La lunga
Ringrazio molto il processo Tosi
Fare la relazione che non voleva fare mi è parso di capire un momento fra
Credo che da un punto di vista organizzativo potremo procedere con l'istituto dell'iscrizione a parlare considerando che io ne ho già qualcuna
E allora inattesa di altre iscrizioni vorrei pregare prostituzione di svolge il suo intervento sul tema le Commissioni bicamerali
Per prendere la parola dopo relazione Tosi
Imbarazzante
Data la sua vastità e completezza sono inevitabili le ripetizioni
Con ciò confesso di discostarmi almeno Infante
Dal tema dell'intervento programma non mi occuperò infatti delle Commissioni bicamerali in genere
Ma soltanto di quelle che svolgono funzioni amministrative
Ed inoltre compenso di prendere spunto da alcune affermazioni contenute nella relazione Tosi
Per sviluppare qualche mia osservazione
Così per ricominciare per definire quello che dovrebbe essere il ruolo attuale della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
La linea seguita dalla relazione Tosi mi sembra ricca di implicazioni
Viene scelto come punto d'avvio uno dei comandamenti dettati dalla Corte costituzionale con la sentenza duecentoventicinque del settantaquattro
Precisamente quello con cui non soltanto è stata negata la permanenza del potere di indirizzo dell'esecutivo nel settore radiotelevisivo
Ma è stato imposto l'affidamento dello stesso potere al Parlamento in quanto organo
Che istituzionalmente rappresenta l'intera collettività nazionale
In merito a tale prescrizione la relazione d'oggi lucidamente sottolinea la portata assembleare della direttiva emanata dalla Corte
Che peraltro non può essere disgiunta dalla considerazione del suo titolo giustificativo
Questo va individuato a mio avviso nell'esigenza di tutelare l'interesse costituzionalmente protetto all'obiettività dell'informazione
Che può essere soddisfatta soltanto attraverso il pluralismo delle voci notizia
Ma se la soluzione assembleare equivale a mio avviso a legittimare attribuzioni di funzioni amministrative al Parlamento
La necessità espressa dalla corte di espropriare l'esecutivo di tali funzioni
Almeno in linea tendenziale dell'informazione
Le soluzioni assembleari non sono dunque sufficienti per ritenere adempiuto il precetto dettato dalla corte ma debbono rispettare anche questo ulteriore vincolo finalisti
Anche la composizione e la natura dell'organo di vertice del settore radiotelevisivo dovrebbero quindi risultarne influenzanti
In chiave di pluralismo notiziale
Assume quindi rilievo determinante la presenza delle minoranze
Ma non solo
Lo stesso criterio proporzionalisti potrei membri della Commissione i gruppi parlamentari come ha detto molto bene professor Tossi pochi anni fa
Che risponde in termini di rappresentanza politica
Alla diversa esigenza di riprodurre nel modo più fedele possibile l'effettiva dimensione del mandato popolare partiti per la determinazione della politica nazionale perde consistenza
All'obiettività dell'informazione interessa soprattutto che alle diverse forze rappresentate in Parlamento venga riconosciuto uno spazio nella gestione del mezzo radiotelevisivo al fine di garantire quel pluralismo delle voci notiziari
Che dovrebbe costituire il titolo di legittimazione dell'esproprio del settore ai danni dell'esecutivo
Ma se la parlamentarizzazione della gestione di vertice del servizio radiotelevisivo risponde a finalità pluralisti che tale premessa esclude che la scelta di tale organo soprattutto se posti relazione con l'estromissione dell'esecutivo possa fare capo alla natura politica della relativa attività
Diversamente i principi costituzionali che risalgono addirittura ai connotati tipici della nostra forma di governo avrebbero imposto la compartecipazione accanto al Parlamento anche del governo nell'indirizzo delle attività radiotelevisiva
E comunque l'esistenza di un rapporto necessario dal Parlamento con il governo
Assemblearismo dunque equivale a riconoscere la natura non politica ma amministrativa delle funzioni affidate al Parlamento
In questa prospettiva il primo interrogativo che si pone è quello della fonte legittimata ad operare siffatta attribuzione
Trattandosi di una competenza ulteriore del Parlamento rispetta quella fidate a tale organo dalla Costituzione escluderei primo luogo la competenza dei regolamenti parlamentari
Questi infatti possono rientrare nell'ambito delle fonti soltanto in virtù di una riserva di competenza che la Costituzione stessa imposto in loro favore
Fissandone però contemporaneamente i confini così si è espresso anche di recente galeotti
Al di fuori di tale area riservata
La competenza di innovare l'ordinamento perderebbe ogni titolo giustificativo
D'altro canto il carattere esterno dei poteri conferiti al Parlamento esclude
Quanto meno in relazione alla fase attributiva dalla nuova competenza
La possibilità di appellarsi al principio dell'interna corporis
E quindi all'Avis relativa riserva regolamentare
Rilievo di Chimenti
Alla legge ordinaria potrebbe quindi riconoscersi tale capacità a condizione di ritenere non tassativa l'elencazione delle competenze costituzionalmente attribuite al Parlamento
Trattandosi peraltro dell'attribuzione di una particolare funzione quella amministrativa occorre superare numerosi ostacoli
E non solo quello del riconoscimento di una riserva costituzionalmente imposta in siffatta materia a favore della pubblica amministrazione
Ostacolo questo che comunque non potrebbe essere superato in relazione alla fattispecie in esame
Appellandosi alla indeterminatezza della nozione di funzioni amministrative
Esclusa per le ragioni che abbiamo detto prima la natura politica della relativa attribuzione
E adottando il criterio residuale della rifinizione di funzione amministrativa
Si può fatti includere in quest'ultima l'attività di indirizzo e di gestione del settore radiotelevisivo affidato alla Commissione parlamentare dalla legge centotré del settantacinque
In ogni modo anche a voler contestare l'esistenza di siffatte riserva a favore dell'esecutivo
Mi sembra impossibile superare l'ulteriore obiezione che fa capo alla responsabilità necessaria del Governo nell'area dell'attività amministrativa in quanto imposta dall'articolo novantacinque la Costituzione
Né per superare una varrebbe sostenere che l'intervento amministrativo dell'organo parlamentare
Essendo prevista a livello di direttiva non varrebbe ad escludere la responsabilità governativa questa obiezione di Baldassarre
Tale risposta è a mio avviso insufficiente
Ciò non solo perché la normativa vigente riconosce alla commissione parlamentare accanto a poteri di Indirizzo un potere di amministrazione attiva vedi l'accesso oppure perché prevede che non il Governo bensì direttamente la RAI concessionaria del servizio sia destinataria delle direttive ma anche perché l'adozione di queste ultime pur non vincolando il destinatario finisce egualmente per condizionare il potere di scelta
Infatti qualora il destinatario voglia discostarsi dalle direttive sarebbe comunque costretto a motivare dalle sue decisioni
A tale conclusione o e potesse essere riferita rapporto Parlamento governo
Rapporto che oltretutto
Più che dubbio
Che esista alla luce dell'attuale normativa del servizio pubblico radiotelevisivo
Contrasterebbe comunque con l'attribuzione al governo ad opera dello stesso costituente e non al Parlamento del potere di indirizzo amministrativo
L'obiezione facente capo alla natura non giustizia il delle direttive parlamentari non mi sembra invece insuperabile
Ricorrendo al criterio oggettivo in base al quale la giurisdizione del giudice amministrativo va riconosciuto in ragione della funzione esercitata dall'organo
E non della sua appartenenza o meno al Complesso governo pubblica amministrazione
Posso spegnersi la giustiziabilità delle direttive e dei concreti provvedimenti adottati dalla Commissione parlamentare in considerazione della loro natura sostanzialmente amministrativa
Comunque i dubbi e i condizionamenti riconoscere validità l'attribuzione di funzioni amministrative al Parlamento
Si dilatano quando si fatti poteri vengono affidati ex legge ad una commissione intercalo Arale
Innanzitutto perché possa ritenersi realizzando ipotesi del conferimento dei suddetti poteri al Parlamento
Tale Commissione dovrebbe vuol dire dei requisiti minimi per essere considerata organo di entrambe le assemblee
Ma in relazione alla Commissione parlamentare per l'indirizzo e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi i raccordi con le assemblee sono discutibili
Certamente non può essere assunto come sintomo di questo raccordo la relazione annuale della Commissione al parlamento di rilievo dello stesso Dini
Prevista dall'articolo quattro dalla legge centotré del settantacinque
Giacché tale incombente può ritenersi tutt'al più espressione di un rapporto di rappresentanza e non di immedesimazione organica
La parlamentari età di tale commissione resta quindi affidata al dato onomastico Parigi istitutiva a differenza di quanto disposto per altre Commissioni bicamerali attribuisce esplicitamente la qualifica di parlamentare alla commissione di vigilanza
Al criterio della proporzionalità dei suoi membri dei gruppi parlamentari previsto peraltro dal sull'articolo ventisei del Regolamento del Senato
Chimenti conferire ma dalla cura del Regolamento dalla Camera pur sostenendo che vi è ormai ritenersi colmata dall'esistenza di un'analoga norma consuetudinaria ed infine alla designazione dei membri della Commissione ad opera dei presidenti delle due Camere
Giacché nel silenzio della legge istitutiva della commissione questi debbano ritenersi operanti come organi delle rispettive assemblee
Ma la parlamentari e dare alla Commissione bicamerale fa sorgere numerosi dubbi di legittimità
Primo luogo sei come abbiamo detto in precedenza deve essere la legge non il regolamento parlamentare la fonte attributiva di competenze ulteriori alle Camere
è anche vero che tale atto non può spingersi oltre l'attribuzione generica vitali competenza al Parlamento
Conservando intanto lo spazio organizzatorio riservato dalla Costituzione stessa l'Assemblea
Ha quindi ragione chi contesta come fa Fois la legittimità dell'istituzione ex legge delle Commissioni bicamerali in quanto tale atto finisce per interferire nella sfera del regolamento parlamentare
Ma la commissione Inter camerale viola inoltre anche il principio prima bicamerale
Tale principio come noto può essere inteso in diversi modi
Innanzitutto come bicameralismo organico
Con conseguente esclusione della possibilità per il legislatore ordinario di creare quali qualunque siano le funzioni attribuite
Una struttura terza parlamentare anche essa ma distinta dalle due Camere
Né per superare l'ostacolo della necessaria previsione di siffatta eventualità in una legge di livello costituzionale
Parrebbe eccepire come di recente è stato fatto
Vedi ancora
Che la Commissione di vigilanza sulla RAI TV può vantare l'avallo ottenuto nella sua fase istitutiva della stessa Assemblea costituente
L'intervento di tale organo che oltretutto si è limitato a prendere atto delle iniziativa governativa autorizzando lo stesso governo
A disciplinare la materia con decreto legislativo non consente in alcun modo di ritenere che la fonte istitutiva la Commissione parlamentare di vigilanza sia stata di livello diverso da quello della legge ordinaria
Semmai può essere interessante ricordare la stessa Assemblea costituente ebbe a raccomandare al governo di sostituire la qualifica di parlamentare con quella di Commissione chi parla mentale
Piuttosto la censura le Commissioni bicamerali in termini di bicameralismo organico può essere aggirata sostenendo che queste non costituiscono organi terzi organi diversi dalle due assemblee
Separatamente considerate
Ma organo comune ad entrambe la cui attività e pertanto imputabile sia l'una che all'altra Assemblea
Questa la posizione di chi mi
Così facilmente contestabile sarebbe il richiamo a quella diversa prospettiva del bicameralismo in termini procedurali questa volta secondo la quale entrambe le Camere debbono partecipare separatamente alla creazione di un unico atto
Non può negarsi che tale accezione del principio bicamerale mentre costituzionalmente imposta per la formazione dell'atto legislativo non lo è per gli atti rientranti nella funzione indirizzo politico in relazione ai quali vige anzi il principio apparentemente opposto secondo il quale ciascuna Camera ha il potere di adottare in piena autonomia
I relativi atti
L'accenno alla necessaria separatezza delle due assemblee in tema di atti rientranti nella funzione di indirizzo politico
Consente però di ribadire che l'affidamento di competenze di siffatta natura Commissioni bicamerali sarebbe contra costituzione
Ma anche in tema di attribuzione di funzioni amministrative la Inter cameralità della commissione non riesce a sottrarsi alle critiche
Operando la reductio ad unum delle varie accezioni del bicameralismo
Ritenendo che tutte siano riconducibili all'esigenza di piena autonomia delle due diverse assemblee
L'istituzione di Commissioni bicamerali e il correlativo momento unificante che le è proprio
Appare comunque difficilmente compatibile con tali principi
Netta a mio avviso varrebbe eccepire che la separatezza costituisce un modulo necessario per le sole funzioni costituzionalmente previste e non anche per quelle ulteriori l'argomento mi sembra generico e comunque non tiene conto che l'istituzione di un organo parlamentare unificato
Equivale ad instaurare proprio quel rapporto diretto tra Parlamento e opinione pubblica che ha costituito per i pericoli che ne sarebbero derivate dell'indipendenza dell'organo
L'effettivo deterrente all'affermazione di ipotesi mono Camera list
Osservazione questa di Giuseppe Ugo Rescigno
Inoltre la deroga al principio della separatezza ed è ed anche alla sottostante esigenza di autonomia di ciascuna Assemblea
Proprio in occasione dell'attribuzione al parlamento di funzioni amministrative
Cioè di un'attività che sottoposta non solo al controllo dell'opinione pubblica
Ma anche a quello del potere giudiziario si risolve in una immotivata lezione dell'esigenza di garantire ai soggetti responsabili la più ampia partecipazione possibile all'adozione degli atti che verranno loro imputati
Infine sì la ratio dell'affidamento al parlamento della funzione di indirizzo dei servizi radiotelevisivi va individuata nell'esigenza di ottiene i re attraverso il più esteso pluralismo decisionale
Una valida garanzia raggiungimento della obiettività dell'informazione
Tale finalità risulta tradita dall'attribuzione del momento decisorio ad un organo minore
Dove oltretutto viene dato il massimo riconoscimento all'istanza di concentrazione
Ma si potrebbe anche partire da una premessa completamente diverso
Cioè negare la sufficienza degli elementi che abbiamo indicato per affermare non tanto l'esistenza di un raccordo
Tra la Commissione per l'indirizzo e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi delle assemblee
Ma l'esistenza di un raccordo idoneo a configurare la stessa Commissione come organo del Parlamento
Ad esempio a causa della mancanza di potere di remissione di evocazione degli atti della Commissione da parte dell'Assemblea
Venendo meno il rapporto organico la Commissione dovrebbe allora ritenersi organo autonomo composto di parlamentare
Anche per questa via però se i dubbi e le critiche che fanno capo alla natura parlamentare della Commissione cadrebbero
Rimarrebbero comunque in piedi
Obiezioni quale quella relativa alla sottrazione dell'attività della Commissione al potere di indirizzo governativo imposto dall'articolo novantacinque
D'altro canto l'attribuzione alla Commissione parlamentare per l'indirizzo e la vigilanza del servizio radiotelevisivo di concrete funzioni di indirizzo e di amministrazione attiva esclude la possibilità di qualificarla come organo ausiliario figura questa che si ritiene invece legittimata ad assumere il connotato dell'autonomia
Secondo quanto afferma Ferrari
E la stessa ragione dovrebbe valere infine per escludere la possibilità di costruire la Commissione di vigilanza
Come organo di vertice di un unico apparato di gestione del servizio radiotelevisivo comprendente anche la concessionaria
Apparato agente iure privata oro
La validità dell'esclusione dell'ipotesi privatistica
Che consentirebbe tra l'altro di sottrarre la commissione di parlamentari dalla necessaria soggezione al potere governativo di Indirizzo
Nel contempo di rafforzare la convinzione della giustiziabilità del suo operato
Resterebbe peraltro affidata alla mera affermazione della natura amministrativa delle funzioni attribuite la stessa commissione
Affermazione questa che risulta però fondata su elementi che non sono assolutamente sicuri
Così il potere di Indirizzo essendo esercitabile nei confronti della concessionaria RAI ritenuta dai più soggetto privato
O si tramuta in un effettivo potere autorizzatorio se non anche nel potere di impartire ordini
Oppure a causa del regime privatistico in cui si muove il destinatario perde di concreta rilevanza
Ma anche riferimento al potere di gestire direttamente l'accesso al mezzo radiotelevisivo
Potrebbe risultare privo di consistenza argomentativa per sostenere la natura amministrativa delle funzioni attribuite alla commissione sarebbe infatti sufficiente abbandonare la tesi intermedia che qualifica l'accesso come situazione tutelata a livello di interesse legittimo
E comunque un'ipotesi da verificare grazie
Ringrazio il professor che vola
I
Prego il professor Pizzetti dove svolge la sua comunicazione sul tema la funzione di vigilanza e controllo
Ma gli studi sulla natura delle commissioni parlamentari in genere e della Commissione per lei parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Sono stati sia negli anni scorsi sia si annunciano questo convegno abbiamo appena sentito una relazione strenuamente
Pregevole sotto il profilo
Tecnico-giuridico sono stati così numerosi
E così e attenti a esplorare le varie i vari profili
Tipicamente giuridici dell'argomento che io vorrei questo intervento in questa comunicazione provare più raccogliere come dire alcuni aspetti sistemici alcuni aspetti che fa no riferimento al sistema politico istituzionale in qualche modo anche al di là del dato giuridico strettamente inteso e da questo punto di vista mite mi pare che vi sia un aspetto soprattutto del legge di riforma che va sottolineato affondo
E questo aspetto consiste nella particolare modalità di formazione del consiglio di amministrazione della concessionaria
A questo aspetto poi si aggiunge un secondo profilo e in questo senso forse ci sarà qualche differenza rispetto alla relazione introduttiva secondo profilo che attiene la distribuzione delle competenze fra consiglio di amministrazione della concessionaria e Commissione parlamentare di vigilanza
Entrambi poi trovano il loro fondamento e concorrono a spiegare non solo la logica complessiva che ha presieduto alla elaborazione della legge di riforma
Ma a sottolineare ed in particolare che la legge di riforma considerato possibile sul piano della legittimità e utile sul piano del merito
Approvare una disciplina che riguarda non solo i compiti dovere della concessionaria i poteri pubblicistici di controllo sull'attività della concessionaria
Ma anche il modo di organizzazione della concessionaria e persino le modalità di formazione dei suoi organi interni ora tornando all'aspetto relativo alla formazione del consiglio di amministrazione mi pare che il fatto importante da sottolineare il resto è stato ricordato e che in base all'articolo otto della legge di riforma avvenne dieci dei sedici membri del consiglio sono eletti dalla commissione parlamentare
Non solo ma sono eletti con un quorum altissimo pare com'è noto ad almeno i tre quinti della Commissione stessa
Ora lasciando da parte ogni questione relativa alla legittimità o l'opportunità di questa norma ciò che è del tutto evidente e che i membri del consiglio sono per quasi due terzi espressione diretta e immediata della stessa Commissione
Sarebbe però forme però formalistico di formalismo giuridico fermarsi a questa considerazione
Solo che si ragioni in modo meno astratto infatti è evidente che la nomina da parte della Commissione parlamentare significa in realtà nomina da parte dei partiti rappresentati in Parlamento
E per ciò stesso in quanto rappresentato in Parlamento rappresentati anche in modo proporzionale nella stessa Commissione parlamentare
Ora è del tutto opinione non è contestabile che nei sistemi parlamentari contemporanea il Parlamento innanzitutto il luogo istituzionale di presenza dei partiti ma se è così in diritto e in fatto allora è del tutto evidente che l'aveva attribuito come nell'articolo otto della legge di riforma fa il potere di nomina di dieci membri del consiglio di amministrazione della RAI a una commissione parlamentare
Significa in realtà attribuire il potere di mi di nomina agli stessi partiti rappresentati contemporaneamente in Parlamento e nella Commissione
Tralascio rinviando poi al testo scritto la dimostrazione ovvia
Del fatto che anche i quattro membri designati nell'elenco formato dai Consigli regionali si riconducono in realtà a un rapporto di rappresentanza con i partiti nazionali vi sono vari vari motivi che giustificano questo al di là della sperimenta concrete il prevalente dei quali è che se non ci fosse la logica dei partiti nazionali questo potere della commissione parlamentare di scegliere quattro membri su tutto l'elenco dei designati dai Consigli regionali non avrebbe significato sì
E solo la logica partitica nazionale che spiega che voi giustifica la scelta della Commissione se no voi capite sarebbe come dire che la commissione scegliendo quattro membri su tutta la rosa di tutti i Consigli regionali sceglie quali regioni devono essere rappresentate
In questo senso alcune lamentele che molte volte vengono fatte anche da parte precedere dei regionalisti sulla difficoltà che le Regioni hanno a trovare un rapporto fra i consigli regionali e membri di nomina di designazione regionale sono abbastanza al poco significative evidente che i quattro membri sono sì designati sull'elenco del fornito dalle regioni ma scelti secondo criteri di rappresentatività
Di rappresentatività partiti tutto ciò ecco
Mi pare conduce a dover sottolineare che se il consiglio di amministrazione costituito per quasi due terzi da consiglieri scelti formalmente dalla Commissione ma sostanzialmente dei partiti vi è una conseguenza assolutamente essenziali
Occorre dare la sua giusta importanza al fatto e leader del consiglio di amministrazione e scelto alla maggioranza dei tre quinti della Commissione e quindi in sede di consiglio di amministrazione sono rappresentati
Non soltanto i membri di maggioranza della Commissione parlamentare ma una maggioranza assai più ampio
Questa disposizione assicura infatti che il consiglio di amministrazione non si era presentata solo la maggioranza di governo ma una maggioranza tale da assicurare la presenza anche dell'opposizione quanto meno dell'opposizione che supera i due quinti della commissione
Ora già Francesco D'Onofrio ha sottolineato a suo tempo il significato istituzionale di questa norma ma me quello che interessa osservare
E questa disposizione assicurando la stragrande maggioranza dei partiti di essere rappresentati alle stesso modo e nel medesimo tempo tanto nel consiglio di amministrazione quanto nella Commissione parlamentare
Costituisce non solo un aspetto derogatoria alla logica parlamentare tradizionale così bene messa in evidenza da dono ma e non si riduce soltanto al fatto che la maggioranza non è più il criterio di legittimazione all'esercizio di funzioni per così dire di governo o di gestione
Ma anche e soprattutto assicura che i medesimi soggetti cioè i partiti politici possono e in realtà penetra non essere sistema di servizio pubblico radiotelevisivo attraverso entrambi gli organi cosicché il rapporto fra l'uno e l'altro organo fra consiglio di amministrazione e consiste Commissione parlamentare di vigilanza non consisterà necessariamente nel controllo dell'uno da parte dell'altro
Ma molto più ragionevolmente prenderanno i fanghi a ispirarsi
Secondo una logica che io chiamerei della separazione delle competenze in questo senso appare rischioso il richiamo talvolta fatto per descrivere situazioni di questo genere alla logica del cosiddetto governo d'Assemblea
Qui infatti ciò che viene in rilievo non è il fatto che l'Assemblea cioè la commissione parlamentare sia titolare della generalità delle competenze
Ma il piuttosto il fatto che l'Assemblea cioè Commissione parlamentare e organo di gestione consiglio di amministrazione
Rappresentano tendenzialmente medesimi soggetti soggetti tutti e due i soggetti estranei formalmente all'uno e all'altro organo ma che penetrano attraverso l'uno e l'altro organo nella medesima
Area di servizio pubblico
E situazioni come questa
Diversa mi sembra non solo dalla forma di governo parlamentare ma anche dalla forma di governo assembleare
L'attività di controllo di un organo sull'altro così come più in generale potere dell'un organo di condizionare nelle forme più diverse l'attività dell'altro perde almeno concettualmente di rilevanza certo nulla vieta in astratto che anche situazioni di questo genere si tengano fermi schemi tipici del governo parlamentare in ordine al controllo o del governo assembleare in ordine alla ripartizione delle competenze
Non si può negare però che almeno tendenzialmente in e l'uno e l'altro schema c'è quello assembleare quello di forma di governo parlamentare classica sono in contrasto non hanno ragion d'essere quando si adotta uno schema organizzativo quello quale quello che è stato adottato dalla legge di riforma televisiva
In realtà se i medesimi soggetti sono i presenti in entrambi gli organi non è facile comprendere a che scopo l'uno controlli l'attività dell'altro
Così come se i medesimi soggetti sono presenti in entrambi gli organi non è facile comprendere perché le competenze dell'un organo debbano essere determinate o vincolate dalle scelte dell'altro
Ora questa natura ed è una serie di considerazioni che in qualche modo vanno confrontate con la realtà della legge di riforma
Ecco se sulla scia delle considerazioni appena fa che si prende in esame la scelta compiuta dalla legge di riforma nel definire le funzioni reciproche del consiglio di amministrazione della commissione
Si deve constatare a me sembra che essa legge di riforma quanto a scelte appare perversa più versi ambigua quando non contraddittorio
Da un primo punto di vista infatti la legge distingue nettamente secondo me mi sembra fra alcune competenze proprie della sola Commissione e altre proprie invece del solo consiglio di amministrazione
Sotto un altro profilo poi invece questa legge
Quasi ispirandosi a una logica di tipo per così dire assembleare giustamente sembrerebbe voler attribuire alla Commissione talune competenze il cui esercizio può condizionare non solo l'esercizio delle competenze del consiglio di amministrazione ma persino in qualche modo il loro ambito
Da ultimo punto di vista infine questa legge sempre attribuisce alla Commissione talune competenze che sembrano invece iscriversi nella logica degli strumenti di controllo del sistema parlamentare classico
Ma che possono anche per spostarsi da una lettura diversa
In qualche modo più restrittiva secondo una logica che configuri questi strumenti di controllo finalizzati solo alla verifica dell'efficacia del esecuzione delle deliberazioni della commissione
Quindi in questo in termini di competenze adesso citerò i punti a titolo di dimostrazione il mio assunto è che questa legge ambigua e al suo interno
Almeno tre modelli diversi cementa nella forma organizzatoria consiglio la commissione essendo strutturato in modo che i medesimi soggetti siano presenti in entrambi gli organi sembrerebbe ragionevolmente ispirarsi alla logica delle separa della separazione medesimi soggetti fanno alcune cose come Consiglio i medesimi soggetti fanno alcune cose come Commissione parlamentare
Poi andando a vedere la legge il modo con cui la legge distribuisce le competenze effettivamente possiamo trovare diverse diversi criteri diverse indicazioni
Ecco a parte non ha al primo tipo cioè al al caso delle competenze ripartite alcune cose le fa il Consiglio alcune cose le fa le Commissione secondo quella che ho chiamato una logica di separazione le competenze della Commissione relative alla disciplina e all'attuazione del diritto di accesso nonché quelle relative alla disciplina delle rubriche di tribuna politica tribuna elettorale tribuna sindacale tribuna stampa
L'ultrà lascia ovviamente la nomina del consiglio di amministrazione perché in sé è una competenza propria della commissione parlamentare per contro a me sembra appartengono alle competenze proprie del Consiglio di Amministrazione la gestione della società infatti il tentativo della commissione parlamentare
Di penetrare
In uso in a sindacare la gestione società è stato sempre respinto
Nonché le competenza relativa al personale
è vero che esiste il dovere del consiglio di amministrazione di dare attuazione al piano annuale Bompiani trimestrali ma questo pare riguardare libro la programmazione che non la gestione diretta della società e le competenze appunto relativa al personale spesso e poi mi pare spettano al consiglio di amministrazione come competenze proprie le nomine di cui all'articolo otto della legge di riforma
Con riferimento a queste materie che non sono irrilevanti dunque la legge pare aver adottato con la massima chiarezza lo schema di una gestione bicefala del servizio pubblico
Tale per cui ciascuno dei due organi
Ma più redatta realisticamente un medesimo soggetto i partiti presenti nell'uno e nell'altro organo esercitano le proprie funzioni nel proprio ambito di competenza
Più specificamente richiamando un'osservazione che in verità fu fatta da altri fini da Chimenti mi pare che si possa dire che in base a questo schema i partiti esercitano nella forma di commissione parlamentare
Talune funzioni e sia pure a fatica possono essere esercitata dal Parlamento può essere ammissibile che se ne attribuirà al Parlamento mentre invece esercitano nella forma del consiglio di amministrazione funzioni che non avrebbero comunque potuto essere attribuita un organo parlamentare e abbiamo appena assistito
A una attentissima riflessione su tutti i limiti dell'attribuzione di funzioni amministrative a organi parlamentari anche se trasformati in organi di parlamentari
Vi sono poi invece ecco competenza che sembrerebbe ispirarsi all'altro schema Commissione che contro il tempo limita che condiziona l'attività del consiglio di amministrazione
è attualmente fra queste corvette Henze c'era competenza dalla Commissione a formulare gli indirizzi generali per l'attuazione dei principi dell'articolo uno della riforma per la disposizione dei programmi per la loro equilibrata distribuzione in tempi disponibili
Allora la competenza relativa la formulazione criteri generali per la formazione di piani annuali di spese di investimento all'approvazione dei piani di massima per la programmazione annuale e pluriennale alla definizione di indirizzi generali relativi ai messaggi pubblicitari
Ecco però bisogna chiedersi quale sia la rilevanza di queste competenze questa sempre più le competenze che fanno della commissione uno strumento vincolante decisionale verso il consiglio di amministrazione
Ecco
La rilevanza di queste competenze la certamente considerata alla luce delle competenze del consiglio di amministrazione quali disciplinate nell'ultimo nel penultimo comma dell'articolo otto queste funzioni trovano nelle competenza Commissione parlamentare certamente dei limiti e dei condizionamenti
Così per esempio ai sensi del penultimo comma dell'articolo otto del consiglio di amministrazione deve approvare piani trimestrali di programmazione in attuazione del piano annuale approvato dalla commissione
Così ai sensi dell'ultimo comma il consiglio di amministrazione deve esercitare le proprie competenze relative alla gestione finanziaria della società nel quadro degli indirizzi e criteri generali formulati dalla commissione
Allora sulla base di queste a ripartizione di competenze e con riferimento ai vincoli che l'esercizio delle une Bonet l'esercizio delle altre ben potrebbe sembrare che almeno per questa parte lo schema adottato ponga in consiglio di amministrazione nella posizione di una sorta di organo esecutivo di una commissione che si configura invece come una sorta di assemblea deliberante
E infatti si è parlato di commissione anche in questo senso di Commissione come organo di governo parlamentare appunto del monopolio televisivo
Non solo ma talvolta con con con la massima chiarezza come è stato ricordato nella relazione introduttiva
Nella sua seconda relazione annuale al Parlamento la Commissione stessa si è ritenuta in grado di condizionare il consiglio di amministrazione in via ritenuto di poter consegnare considerare il consiglio di amministrazione come una sorta di organo esecutivo
Non si può però non sottolineare che questa conclusione forse può essere forzosa da un primo punto di vista infatti le competenze della Commissione sono generiche quanto contenuto e soprattutto soprattutto l'eventuale inadempienza o inosservanza da parte del consiglio di amministrazione non pare avere conseguenze dirette e immediate
Da un secondo punto di vista poi non si può ignorare che la legge di riforma non sembra consentire nessuna forma la revoca dei consiglieri da parte della commissione
E non è un precedente significativo il fatto che nel settantasei consiglio di amministrazione si sia dimesso accogliendo l'invito della Commissione e questa appartiene a un rapporto politico di quel momento non esista nel sistema della legge un potere di revoca della commissione verso il Consiglio
Il terzo e ultimo luogo mi pare che non si possa sottovalutare il fatto che la sola forma di sanzione possibile di fronte nei inadempienze del consiglio di amministrazione sarebbe probabilmente la revoca della concessione alla società
Però la revoca non potrebbe essere disposta direttamente dalla Commissione
E d'altro canto la revoca della concessione non colpirebbe direttamente e immediatamente il consiglio di amministrazione
Allora mi sembra che sia almeno azzardato affermare che anche per questa parte lo schema adottato sia quello della subordinazione del Consiglio alla Commissione
Azzardati Simo coi configurare il rapporto fra i due organi come riconducibile o allo schema della fiducia propria del governo parlamentare ovvero uno schema di penetrante direttiva e dighe di condizionamenti rilevanti proprio del tipo della forma di governo di tipo assembleare
E poi mi pare che non ci si possano chiedere perché la legge di riforma pur prevedendo una ripartizione di competenze
Tale per cui l'attività della Commissione si pone come limite e vincola l'attività del consiglio non abbia poi previsto sanzioni dirette relative all'attività del Consiglio né sanzioni indirette relativa al consiglio di amministrazione come organo
Di fronte all'eventuale inadempienza
Allora ecco verificato questo fenomeno sono possibili due spiegazioni probabilmente almeno io piste due una prima più semplice potrebbe essere sottolineare che il legislatore forse non poteva forzare più di quanto già abbia fatto la logica propria di una concessionaria configurata pur sempre come società di diritto privato
Cioè che l'una del previsto forme di revoca non aver previsto forme di sanzione di retta della commissione sul consiglio di amministrazione conseguano
Al fatto che la concessionaria si configura pur sempre come una società di diritto privato questa diciamo è la spiegazione
Più benevola quella che che lascia salva la logica complessiva della legge però che ne può essere una seconda forse un po'ma più maliziosa ma secondo me più esatta
E più conforme a quanto qui io cerco di sostenere che Cindy si fonda proprio sul carattere rappresentativo dei partiti che ha anche il consiglio di amministrazione
Carattere che ragionevolmente ha spinto il legislatore anche là dove pare adottare uno schema diverso
A collocarsi nella logica di due organi separati il cui collegamento è costituito dalla presenza in entrambi dei medesimi soggetti politici
Certo è che quando dall'osservazione del modo come sono distribuite connesse fra loro le competenze dei due organi si passa a considerare quali strumenti uno organo abbia per sanzionare dall'inadempienza dell'altro
Si deve prendere atto che anche per questa parte resta sostanzialmente dominante lo schema della separazione configurandosi il modo di ripartizione delle competenze
Più un elemento di ambiguità è un elemento di rottura dello schema che io credo di leggere nella legge di riforma del servizio pubblico televisivo
Né d'altra parte parrebbe granché l'osservazione di chi richiamandosi al dettato del primo comma dell'articolo quattro
Della legge sottolineasse che almeno per l'osservanza degli indirizzi generali la Commissione può adottare le deliberazioni necessarie poi effettivamente articolo quattro contiene questa formula ma molto generica che sembrerebbe fondare un potere sanzionatorio della commissione
Va detto però o infatti che questa formulazione generica e riferita una soltanto sia pure la più importante importante delle competenze attribuite alla Commissione
E poi sul piano di fatto perché voi
Quindi soprattutto sul piano di fatto che si trovano le le conferme dell'ipotesi ecco non è senza significato che in tutti questi anni non sia stata data alcuna attuazione alla norma dell'articolo quattro che ho richiamato
Questo riconferma quanto meno la difficoltà di inserire una logica di tipo sanzione responsabilità nei rapporti fra Commissione e consiglio di amministrazione proprio perché questi rapporti si collocano in un sistema che a mio giudizio non è riconducibile allo schema della del rapporto sanzione responsabilità dell'un organo verso l'altro
Ma esista un terzo tipo di competenza
Quelle chiude gode di più specificamente relativa ai poteri di controllo della commissione poi anche il tema più specifico di questa mia comunicazione
Viste le competenze attribuite all'uno e all'altro organo viste le competenze che sembrano consentirà un organo di condizionare l'altro vediamo le competenze che attribuiscono alla commissione dichiaratamente potere di vigilanza e controllo
Ora certo guardando a quanto afferma la legge per queste competenze le norme sembrano affondare poteri notevoli
Il primo comma dell'articolo quattro la commissione controlla il rispetto degli indirizzi quinto comma dell'articolo quattro la commissione riceve dal consiglio di amministrazione della società concessionaria
Le relazioni sui programmi trasmessi nel certa la rispondenza agli indirizzi generali formulata l'articolo quattro settimo comma la commissione analizza anche avvalendosi dell'opera di istituti specializzati il contenuto dei messaggi radiofonici dei villi visivi accertando i dati di ascolto e di gradimento dei programmi trasmessi
Ancora si può scrivere fra queste competenze
Almeno sotto il profilo strumentale anche quanto previsto dall'ultimo comma dell'articolo quattro
Secondo il quale per l'adempimento dei suoi compiti la Commissione può invitare il presidente gli amministratori direttore generale i dirigenti della società concessionaria e nel rispetto dei regolamenti parlamentari quanti e quanti altri ritenga utile
Ad audita forme di audizione
Ora ripeto non non vi è dubbio che a una prima lettura di poteri così attribuiti alla Commissione parrebbero sembrerebbero inserirsi in uno schema di penetrante condizionamenti e controlli da parte della Commissione stessa sul consiglio di amministrazione
E dunque parrebbero costituire elementi a favore della tesi che la legge di riforma almeno per questa parte abbia lo Stato lo schema di un potere il sindacato generale della Commissione sull'attività del consiglio e più in generale sull'attività della concessionaria
Però come l'esperienza stessa dimostra la prassi applicativa della legge dimostra le discussioni dimostrano anche per questa parte la normativa è quanto meno ambigua
La dizione normativa infatti pare restringere e comunque così è interpretata da da da da da molti i poteri di vigilanza e controllo della commissione all'attuazione da parte della concessionaria delle sole decisioni assunte dalla commissione stessa
E nel solo ambito dei poteri propri della commissione non quindi un generale potere di controllo sulla concessionaria ma piuttosto un potere di controllo strumentale alla tutela dell'efficacia delle decisioni assunte dalla Commissione medesima
Nello stretto ambito delle competenze che in una logica di separazione ad essa sono riconosciute
Peraltro è proprio questa ulteriore elemento di ambiguità talune disposizioni anche con richiamo esplicito alla normativa regolamentare della Camera e del Senato paiono obiettivamente consentire anche un'altra lettura
De quella spesso sostenuta dalla commissione
Ed è lettura in virtù della quale la Commissione proprio perché organo parlamentare
Ma ecco qui c'è un punto cui prestare attenzione in quanto organo parlamentare quindi recuperando potere in seguito alla rinuncia implicita i caratteri della sua specialità quali che derivano dalla legge di riforma
Potrebbe almeno sul piano conoscitivo esercitare penetranti poteri d'indagine su tutta l'attività della concessionaria
Vi è dunque anche per questa parte un'ambiguità non risolta nello schema seguito dalla legge di riforma accentuata in questo aspetto dalla connessione collegarmi
Che stabilisce o che consente di stabilire nell'opinione di alcuni fra esercizio dei poteri propri della commissione in quanto organo previsto dalla legge centotré
Ed esercizio dei poteri della commissione in quanto organo parlamentare
Il ricorso così frequentemente fatto al carattere di organo parlamentare proprio della Commissione
E fatto al fine di ampliare i poteri di controllo di questa e certamente innanzitutto a mio giudizio un indice significativo
Della considerazione fatta circa l'ambiguità degli schemi adottati dalla legge centotré se c'è bisogno di di di né ampliare i poteri della Commissione facendo riferimento al suo essere organo parlamentare cioè una conferma che la legge centotré non risultano sufficienti poteri di controllo sufficiente ambito di controllo della Commissione in quanto organo previsto dalla legge di riforma
E però anche un indice significativo di un altro e più interessante fenomeno
Del fatto cioè che nella prassi e per la forza stessa delle cose e della logica interna la legge centotré ha prevalso costantemente lo schema della separazione fra consiglio di amministrazione Commissione parlamentare
O meglio prevalso una lettura riduttiva della legge centotré
Il fatto stesso cioè che la commissione non trovi nel sistema della legge di riforma nella sua prassi di attuazione il fondamento per un potere generale di controllo sull'attività della concessionaria
Dimostra non solo l'ambiguità della logica alla quale la legge di riforma si è ispirata ma anche la forza interna della logica delle cose che fra i diversi schemi possibili spingendo i fatti ad esaltare l'autonomia del consiglio di amministrazione e poi in fondo l'autonomia della concessionaria
Ecco non vi è dubbio
E le pene prove gli scritti sono numerosissimi sul punto che l'esperienza concreta dimostrato tutti i limiti e le carenze dello schema seguito da questa legge di riforma
Fra questi il limite probabilmente più rilevante e proprio quello che per molti contributi politici e di dottrinale di questi anni hanno sottolineato e come per esempio la comunicazione che Chimenti presenta questo convegno ribadisce in fondo alla presenza
Nell'individuazione del rapporto possibile fra singoli parlamentari consociata
Sia nella determinazione del rapporto fra Camera e Governo in materia di servizio pubblico radiotelevisivo
Sia in tutti quei molteplici aspetti sui quali la relazione introduttiva così a lungo si è soffermata per quanto riguarda il rapporto fra Commissione assemblee fra commissioni e singoli parlamentari all'interno dell'Assemblea alla commissione e commissioni parlamentari permanenti
D'altro canto i limiti di controllo della commissione parlamentare che quasi par paradossalmente però appunto la relazione introduttiva aveva sottolineato a fondo si trasformano in un limite del controllo parlamentare in senso proprio tradizionale sono sempre più avvertiti come non accettabili
Particolarmente da parte di quelle forze politiche di opposizione che restando al di sotto dei due quinti della commissione sono presenti nella Commissione parlamentare sono presenti in Parlamento ma non solo presente nel consiglio di amministrazione della RAI
è questo il punto dove lo schema della della legge di riforma diventa più difficile da tollerare
Perché vi sono partiti presenti in entrambi gli organi ma vi sono anche forze politiche presenti nella sola Commissione parlamentare di vigilanza
E presenti a questa in questo senso nel solo Parlamento quindi lo schema della separazione che fa della commissione più un ostacolo che un penetrante strumento di controllo sulla concessionaria diventa in questa logica una limite al controllo di chi è presente solo negli organi parlamentari e non nel consiglio di amministrazione e non all'interno della concessionaria
Nasce di qui la linea assai evidente in questi anni e basta pensare agli scritti di grassi e di Esposito particolarmente nelle convegno fiorentino di recuperare la dimensione di organo del Parlamento come dimensione proprio della Commissione parlamentare
Il premier che però è già l'ho detto costituisce un sostanziale superamento della logica della legge di riforma peraltro un superamento si è fatto un superamento così rilevante della logica della legge di riforma per cui il controllo deve tornare fuori dal sistema della della legge così come la legge lo disegna
Ed è un superamento che può essere imposto forse anche dalla rottura del monopolio statale sulle radio delle comunicazioni richiede che si affronti in termini più generali un altro problema
Che in fondo la legge di riforma lasciata in ombra dato per risolvere e cioè il problema dei limiti e del fondamento del controllo parlamentare sui mezzi di manifestazione del pensiero cioè nel momento in cui si passa si si si passa a ricostruire il controllo parlamentare non più nella logica della legge centotré ma direttamente con un potere parlamentare di controllo sulla RAI in quanto mezzo di comunicazione pensiero allora occorre affrontare in pieno il problema di fino a che punto su quale fondamento il Parlamento possa basare un potere di controllo
Problema questo infatti giustamente è stato posto in questi termini da piede Zaccaria nell'intervento al convegno fiorentino a pioggia ricorda
Ma che proprio per il suo carattere generare si configura in termini assai diversi da quelli
Diciamo la verità un po'confusi in cui come ho cercato di dimostrare lo costringe la logica della legge centotré
Ma problema questo che anche per quanto riguarda il più ristretto ambito di interesse di queste riflessioni per quanto riguarda più semplicemente la la commissione parlamentare di vigilanza nell'ambito della legge centotré del sette del settantacinque
Per poter essere risolto quel verbale boh deve essere correttamente impostato presumo che presuppone che la legge di riforma sia superata nella sua logica di fondo
Cioè di quella là in quel parte della legge in quella parte della logica della legge che fa della commissione parlamentare
A ma anche e soprattutto del consiglio di amministrazione uno strumento di penetrazione diretta e immediata nel sistema pubblico radiotelevisivo dei partiti parlamentari
Cioè in fondo di quegli stessi soggetti in quanto presenti in Parlamento dovrebbero esercitare il controllo sull'attività di una concessionaria nell'organo direttivo del quale essi stessi sono presenti
Il che significa conclusivamente e ancor più concretamente superare le ragioni di fondo e come benissimo mi pare sottolinea Fois nella comunicazione che ha presentato a questo convegno presiedono oggi continuano a essere tenuti fermi oggi da parte di molti l'allarme affermata tutela del monopolio pubblico come il monopolio dei partiti sul sistema radiotelevisivo grazie
Ringrazio penso di sì Pizzetti per il complesso d'albergo dico che svolge la sua comunicazione sul tema la funzione di indirizzo
Con lei certo si diceva in un programmi che il pensiero no no e ancora no no perché so che qui a riprenderne si chiude
Spesso c'è questo rischio
Però sforiamo dunque io
Non le contesto e quindi il tempo la posso controllare e d'altra parte sono stato messo nella condizione di predisporre un testo che ho consegnato professor Tosi perché mi era stato consentito punto di rapportarmi alla bozza e questo quindi rende la discussione
Scorrevole
Mente adesso sottolineare che discussione che quest'anno questa circostanza quindi quest'anno a questo punto questa fase di applicazione
Del legge che non è di riforma nel senso che abbia fatto la riforma infatti la chiamiamo antiriforma nel senso che era avviava un processo di riforma
Ed era cosa né poi si chiama riforma perché con loro per il quale la cosa cominciava a far cambiare alcuni elementi pensava ora la chiamata di riforma senso più reale dell'acqua vederne capiamo processo informa che quindi per forza
Sette ha detto ripetutamente l'oggetto del suo intervento era abbiamo una legge ambigua quindi necessariamente una volta i giuristi prima del Sessantotto avrebbero detto sui generis ma adesso si usa fare una un'avanzata nel chiamato
Valutazioni di merito che i giuristi nostrano faceva e adesso si dice ambigua che ambiva positivamente un fatto innovativo perché ambigua cioè elementi di contraddizione stati vedere come sciogliere il nodo della contraddizione e la relazione di Tosi rappresenta nel quadro del tipo di culture giuridiche che abbiamo uno strumento utile discussione
Perché non fa una scelta
Rigida nel senso della prevenzione non dico politica qui non si tratta di accettare nelle imprese a favore negletta sì contro la legge che questo è certo modo non scientifico di giudicare
Certo non fa una posizione rigida nel senso l'interpretazione come quella che qui oggi Piovà ma altri ci hanno portato
Che significa accettare questo metodo giuridico che ogni innovazione legislativa va riletta alla luce le categorie concettuale recentemente esistente se si segue questo metodo ogni legge innovativa non può non essere viziata di una serie di elementi di incoerenza rispetto a queste categorie concettuali e quindi molto proprio avvocato escute scientifico si può fare l'elenco degli elementi rispetto ai quali ognuno dei quali è di per sé presenta elementi di incoerenza
Quanto alla sua laddove invece nell'ambiguità della legge critica di valutare l'elemento di novità che essa ponte vedere in quale traiettoria si impone
E la relazione di Tomasi ha fatto uno sforzo in questa direzione addirittura con una attenzione a quelle modalità non sono affatto secondario che hanno riguardato tutta la fase precedente che non è indifferente per capire cos'è questa legge
Certo bisogna allargare significato questa valutazione storico politico istituzionale
Nel senso cioè di vedere la legislazione come fatto che non Tien conto dei dati socio culturale in questo caso anche economici cioè dei fatti strutturale come indifferente perché quando dello sviluppo
Di iniziativa che c'è stato per aver avete centotré aveva un ambito che vanno al di là dei giuristi anzi giuristi lo stazionamento intervenuto come sempre incidentalmente per quella necessità di andare ha dato normativo ma anche redatto traente della battaglia per la riforma in questo campo è stata sociale politico-culturali
Quindi classe della legge è quale porterei politico nuovo per quale ruolo nuovo delle forze sociali nel campo politico sociale culturale tutta la questione dei fatti eh quale diritto di accesso per il quale un ruolo nelle forze sociale interessati in uno Stato democratico in uno strumento organizzato dal potere pubblico questo l'insistenza su monopoliste dei fatti tutto di tutti
Prego si avvale nessuno fortuna forse quando i fascicoli sono battute perché ci fosse poco ma durante altri Grazia sulle stato nessuna forza e si è battuto per il mondo per un servizio pubblico democratico però si tratta di vedere cosa e avvenuto
Per quanto significati ha avuto una legge nel suo disegno organi quali limiti quindi in questa ambiguità per uno sviluppo che deve andare più avanti
Quindi il problema è di vedere potere dalla commissione parlamentare in relazione a ruolo della RAI TV avvolti
Altre forze che hanno avuto la legittimazione solo con l'accesso che hanno avuto una decimazione con accesso se centrale in sede regionale e che il disegno di coloro i quali avevano impostato la battaglia la riforma volevano intervento ancora più penetrante della sosta presso l'unità di base la cui rilievo oggi può esserci in un uso corretto della iniziativa sul territorio che non vuole mirare al privato ma sociale
Quindi proprio per questo quale nuovo forme di organizzazione giuridica del potere politico e sociale
Ed allora vediamo Commissione parlamentare come si può valutare persone procione parlamentare
Beh in quale tipo di Stato
Forma di governo parlamentare a forma di governo assembleare
Tosi e vorrei dire proprio solo ma certo uno dei pochissimi studiosi in Italia ha fatto un contributo scientifico su un terreno veramente singolare per come la dottrina costituzioni stima guarda poteri del Parlamento e cioè dando luogo Parlamento verso al di là della distinzione pure prendeva in considerazione
Parlamentare e assembleare intanto c'è questo fatto che la cultura dominante tende tutta a ritenere che il Governo largo principati direzione politica il nostro Paese quindi questa visione giustamente dominante fortunatamente abbiamo studi orientati in altro senso è singolare che però non sia così diciamo sorretta da altri contributi
Perché ci sono poi su sì basi politiche di questa che ci sono anche delle incoerenze certe forze culturale se non sanno cogliere questo aspetto
Certo che la conclusione che poi fattosi che sarebbe comitato di salute pubblica questo gene spiega un referente culturale quindi cultura diverso da quello della sinistra però eccetto che intanto e importante avere questo dato di sviluppo culturale che aiuta è un discorso come questo
Però coltura cosa vuol dire parla parlamentare o assemblea
Quindi stiamo accettando troppo meccanicamente fra categorie concettuali nel senso cioè che si o alterazione del sistema Assemblea allucinante come stabile Parlamento precedente la lasci dei partiti beh io accetto
Porto oggi del dibattito sul potere assemblea un elemento che non è adeguata alla natura se non abbia
Oggi con l'annuale assembleare
E abbiamo la centralità del parlamento che spiega un ruolo cornetto può dei partiti che lo si riducono a gruppi di vertice ma che abbiamo capacità di rappresentare Società e allora abbiamo la forma di governo parlamentare coerente con la natura nuovo dello Stato non liberaldemocratica
Se no forse accettiamo il canone concettuale in base alla quale già potere assembleare nelle quell'epoca almeno noi possiamo capire la realtà odierna era era potere notabilato potenti gruppi il quale rendendoli impotenti conoscerne perché c'era trasformismo oltre che il fenomeno delle
Restano due al governo assembleare perché viene chiamato primato dall'assemblea tra l'oggetto perché governa che era l'unica sede centrale senta l'età di potere
Dall'alto allo Stato riuscirò Stato assoluto di Paolo Stato costituzionale che vanno trovava favorivano sembrate da una reazione per edema premette degenerativi oggi ha fatto qui andiamo nella direzione di creare un potere nuovo
Quindi io su questo terreno chiaro che ora riposa decennali poi per iscritto sia
Vendola ristretto già fatto sì nello sviluppo per intervento di altri convegno significa e io cerco di darla tracce di un'interpretazione ma come sono parlamentare è scritto in questo contesto
Devo di una tendenza dell'acqua rapporto Governo Parlamento non è indispensabile se non quando Weah cioè proprio fantoccio governo bisogno della
Dialettica istituzionale
Ma noi abbiamo scoperto che non è indispensabile che ci sia governo esecutivo del rapporto con la RAI TV e avendolo detto ma corte costituzionale ma sulla quale io non ho la sacralità di atteggiamento che hanno altri perché io non ho proposto il giornale tutti gli altri
Per cui possiamo criticare il Governo robustezza solamente è la prima volta che finalmente per sono contento per ragioni di fondo senso che spero che non se ne era fatto anche altre volte
Ma è singolare che abbiamo che la Corte costituzionale viene a dire abbiamo bisogno di dare un potente alla rappresentativo di tutta la società
E i Tosi dice che se implica qualcosa anche di liberare il teste per forza
Se noi vogliamo superare lo Stato liberaldemocratico e liberale in questa direzione nel senso sopra lo Stato autoritario liberale che lo stato di Brahms domani Perale Stato autoritario Confort funzioni bene correnti liberali
E quindi è chiaro che l'ha creato una commissione parlamentare abbiamo creato le condizioni di un tipo di potere che molti raccolti e deve stimolare
Non deve deve ridursi tutto questo che noi giudichiamo sui partiti non significa di Garibaldi
Indica il modo di essere i partiti è solo il primo per carità
Però programmatici Nokia quando una critica pluralismo dei partiti che cosa sottende verso di alternativo
Sottende non voglio dire necessariamente partito unico però abbiamo avuto non so
Qualcuno ce lo deve dire
Secondo
Può essere che sottende il governo parlamentare puro e quello parlamentare puro che cosa di veramente negativo
Prima nonostante che sia quello britannico
Ormai partito può
Nel presidio parlamentare britannico il partito unico conta quale moduli spietato che da loro perché al direttore al leader Primo Ministro primo secondo nel sistema parlamentare britannico chi comanda esclusione comando certe nella forma all'inglese dice che l'altro ne tiene conto e aspetta di vincere poi l'elezione però comanda il governo e latte controlla solamente e al sistema di di democratico come il nostro fondato sulla proporzionale ci può contenere ed è giusto battersi perché questo sia coerente fino in fondo che più possibile batte Conti e allora la stessa tematica lottizzazione va riletta
Io non sono uno che accetta tanto la faccenda lottizzazione se tutto che perché l'ha data
Datata la tecnologia lottizzazione e non sia detto del mille novecentoquarantacinque tetto del quarantacinque si dicevo le sappia al proposito a proposito me ma c'è sempre un sostrato antidemocratico del giudizio che vuole
Più democrazia
Nel senso che recitava male quei seno se
Quei sei
Ma comunque la lottizzazione data così se vogliamo dire lottizzazione dello Stato democratico pluralista fondato sulla iniziative che fanno
Istituzione venne chiamata compromissione lottizzati dice bisogna avere coraggio di per no è nato leader novecentosettantaquattro discosta lottizzazione
E non insisto su di me perché allora quella per il potere della commissione parlamentare io sono condivido tutto i libri che Tosi ha richiamato perché fondo assunto relazione
Per verificare come la metropolitana così esclusiva
E quindi deve consentire iniziativa deputati dei gruppi sentito sempre quella che ha richiamato sentiva di gravare perfetto non perché io sia in Grecia perché la frequentazione l'Inter
Detrazione del ruolo della commissione parlamentare non può essere quella di chi ne fa un obolo separato assai difatti poi facile andare su questa via addirittura oggi qui è stato detto chissà per sei la cosa che non è né Parlamento né niente alcuni signori del Parlamento in ginocchio sorvolare quinta B e lo capisco come nasce Ortenzi prendo la linea ci sono le coerenze presenta diversa tre delle quattro allineate come è la linea corretta qual è quella di identificare nell'aggressione però camerale un modo di essere del potere politico parlamentare
Che esprime Tosi è fatto studioso direttivo parlamentare un poco un potere di direzione e ha avuto questo chiarezza quelli vince voi sapete quante difficoltà ci sono i nostri studi accordarvi guidati da di utilizzo
Potevi direzione poi quando si parla di egemonia si dischi egemonia negli USA rigorose direzione
Poteri di direzione di forze politiche che Rispoli vorremmo conosce ora però certo deve potersi espandere coerentemente per sesso e potere parla bene però intanto lei è una cosa che poteva politico non può esservi stati non possiamo non ritiene che un potere di indirizzi amministrativi se non per uno stravolgimento concettuale che ha sottofondo ideologico che si esprime con la linea politica e culturale che legittima però l'eterna radici fra
Insomma la dottrina costituzionalistica faticato per dire che l'esecutivo in verità è prima di tutto attività di governo aveva scoperto persino la duttile costituto Istria liberale poi certo col fascismo ma cosa
Sì specificate salta nel senso che sappiamo adesso io non posso che riuscire a capire come mai nel momento in cui il ruolo un potere di indirizzo politico che tipi mi domando di governo come esecutivo passando presso la come se la parlamentare diventa ipso facto amministrativi
Quindi questa cosa intanto va demolito il vedovo di non può sostenersi questa cosa coloro i quali fattrice che sostenerlo con un minimo di proprietà fanno vedere la cosa più specifica la questione di
E quindi qui bisogna andare all'Ars fino in fondo e cioè soprattutto qui poi i concetti giuridici contano sub specie aeternitatis e quando viene una cosa nuova si tratta di verificarsi viene o no e
Da qui che nasce il problema dell'innovazione Federico senso incubo nuove ci muove un modo
Saperlo perché ci muove in modo che pizzette chiamata ambito va bene non è che passata la maggioranza l'impostazione c'aveva una visione organi
Tanto per dirne uno dei partiti comunisti astenuto quindi come poteva essere un antico pelagici però Esatri vedere in quale direzione andrà se io leggo come viene fatto dalla dottrina che sono contento che dice
E con un uso del rapporto svolge e sostanza
Polito sei ha detto che né minoritaria nel dominante Barile
Giudice io pensavo sorprendente tra queste vi divertirete senso comune minoritari ed è dominante cioè quella secondo cui è sbagliato considerare
Giustizia aprioristici giuristi comunque sottoposto un ulteriore controllo in sede giurisdizionale
L'attività della Commissione
E dominante meno male però però dobbiamo trovare i motivi per cui è sufficiente la motivazione del
La giustizia che hanno recitato
Ma la valutazione insufficiente per il barile perché ha detto che infatti tu ricordi che dice per difesa della legge dove andare all'Anas prima di tutto che diritti sono
è un possiamo stare la faccenda del diritto soggettivo interesse legittimo
Visti i singoli qui è la prima volta che una legge condivido indirizzo sociale e non solo in merito sociale ma non si può mettere anche sulla stessa qualifica che hanno quelli che sono poi le novità che chiamiamo interesse diffuso o bollettini
Perché lì all'un'altra collocato sono diritti ho interesse che esprimono loro rilevanza rispetto allo sviluppo alla società ai suoi bisogni e la difesa dei valori da difendere davanti al giudice
Ambiente
Tanto per prenderlo cresce diffuso qui solo diritti sociali di gruppi organizzati il quale sono messi in condizione di andare a quale livello
Chiaro che la forma lavorativo della legge induce facilmente sul terreno della visione amministrativa della cosa di contenzioso perché c'è scritto vada sotto commissione poi ricorre
C'è l'abilità di quelli che ancora nell'ambiguità stanno dall'altra parte ci fanno scrivere ricorso in verità dobbiamo leggere
Tutto un altro modo propongo questa interpretazione
Ecco questione del del quale potere programmatorio nasce
E allora la tematica affrontata è stato bene citata datosi qualità Pizzi tra non offre putrido nostra diventa purificante lo spartiacque tra nord
Al di là dell'interpretazione che ne dà
Naturalmente come sappiamo conosco che va nella direzione poi del giudizio con che coincide con quella di altre Cuche Suppa tutta analisi direi io
Beh a me pare importante il fatto che dal nostro concluda questa osservazione interessantissime cioè perché suo interesse non perché io lo S-Pulse l'orgoglio di Nizza
Nelle statistiche perché fanno squassata analisi tener conto cosa voleva essere forti
E cioè valutare il rapporto tra istituzioni può politica e sociale
E allora lui lo prendono analizza dice siamo attenti ad un vino evitare che politico però sociali ma dice
Abbiamo un momento di saldatura tra primato delle forze politiche organizzati gruppi parlamentari presenza necessaria dispersione della società anche Antal
Viste le pertinenti e forze politiche spesso la tematica e la programmazione economica e lati ma che la programmazione per la di formazione resta noi in questa legge abbiamo per la prima volta con la codifica che si tratta poi di portare in modo più coerente democratica insomma avremmo queste questioni
Ritiro streghe lo sto facendo decreto di sostegno
Questa legge crea elementi di novità che va sviluppata in avanti sciogliere l'ambiguità verso una coerenza tra diritti sociali all'attuazione
Ma nel senso che siccome sono andati alla commissione faccia la domanda l'altra dopo è andato ha fatto ricorso alla plenaria dice adesso vediamo se finalmente vita giustizia qualcuno
E quindi andiamo sul terreno arretra visivo perché fuori tema nel senso cioè che non si tratta di salvare diritti individuali e uno a garanzie costituzionali avere soddisfazione
Il suo diritto leso questa è la garanzia davanti al giudice qui c'è un'altra battaglia avverte che è il tema della programmazione economica come Teoria generale che firma caso che non a caso distratti vedere quale potere pubblico rispetto potere economico quindi quali quali procedure per regolare potere politiche potere economico invidia questione aperta
Su un terreno delimitato eppure così significativo perché gli studi non giuridici quelli spetta eguale nostri studi devono avere una capacità di rapportarsi delle visto i colori
Ma e se abbiamo presente lo studio come Cesare a tutte le l'uomo di cultura che sono impegnati in e spiana capitola solo le comunicazioni di massa e a a valenza sociale delle comunicazioni di massa per la loro traduzione come potere reale ah beh ci devono indurre a vedere la rassegna giuridica conforme al tipo di andamento di questo fondo di potere
E di come i diritti che sono organizzate non solo più individuali totale solo di Little Gaetana sono capaci di far valere interesse generale lavoro portate rispetta o
Tentato così organizzante persino nell'organizzazione radiotelevisiva possono esprimere un limite allo sviluppo da società quindi se questo disegno programmato perché sono norme di programmazione
Che bisogna rendere più adeguate c'è stanno suoni programmazione prima perché la commissione un potere di indirizzo e di programmazione cieca di programmare la RAI TV cerca di fare una programmazione titolare di uno che consente a questi soggetti e di essere della loro proposta capace
Per venire quindi come si scioglie l'ambiguità
Necessaria fortunatamente esistente in questa legge tutte le leggi degli anni settanta sono un virus che si perché così abbiamo la possibilità di spinge in avanti ed evitare di tornare indietro
E quindi lo dico con questa insistenza perché la chiave d'interpretazione vitale insulta con tanta esistenza peraltro
Ho capito ma insomma e nell'è uno dei punti chiaro è la legge della conclusione di una frase finale due prove riassunti adesso non secondo ritirare
è Peugeot ma è
Kabila capita volendo dire che è ambiguo perché non ci sono alcuni dentro ci rimettiamo allora se facevi mettiamole proverrebbe magari fosse questa la questione dei media
Il problema invece riuscì a vedere come mai questa programmazione come va ecco che va sviluppata rinvio che significò che questa legge di riforma
Non la riforma in un rilancio una battaglia che tenga conto di tutte queste le menti sostengono che a partire da questi dati normativi esistenti che ci sono problemi avevamo programmato disciplinano la rete l'uso del mezzo ai più con l'accesso degli altri bisogna evitare che l'accesso si può l'ammissione beh questa la grande questione che abbiamo davanti che l'accesso sia pura ammissione i soldi chi soggette dell'accesso abbia uno sviluppo dalla loro lottare che solo dentro la programmazione generale questa è una riforma che implica collegamenti nuovo della parte della lei
Sì che riguarda il ruolo delle regioni che che che a partire dall'odio nei giorni pena
L'apertura al nuovo che sia data la disciplina dal punto di vista di quello che si chiama il territorio e insisto sulla preferito
Perché non è possibile accettare che sia quella della libertà di antenna o visione privatistica poi forse comunicazione che potuto leggere fino in fondo
Addirittura demonizza la questione del pubblico del tutto privato tanto che privato qui abbiamo un un servizio che è pubblico sia se gestito servizio nazionale sia servisse sostenere sul solo è un servizio quelli che vediamo che attività culturale voti libertà economica ecco un servizio che si può rendere o o un servizio nazionale occorre a livello locale
Che è a livello locale lo chiamiamo privato allora la RAI non può non essere pubblica adulterina usando i vecchi schemi sulle novità a sua stragrande maggioranza ha detto che la RAI privata solo prezioso strumento gratis perché la società per azioni
Fortunatamente faccio il nome di una parla di se stesso logicamente al senso del del limite libero
è un professore ritardi senza avviso ingiusti
Fare riferimenti soggetti Nicola si distingue da altri studiosi e ha sostenuto che pubblica non è punto
Ma è pubblica perché giorno è stilisticamente in modo rozzo qualcuno chiami pubblica perché è un nuovo modo di esso dell'ente pubblico
Può fare comodo però sei penali sia non ho capito ma io difatti numero favorevole che fosse questo
Anzi non sono stato soddisfatto quando nel dibattito a Napoli che c'è stato un famoso convegno napoletano si pensava alle regioni Pasolini interprete di sequestro
E anzi facciamo se attrazione in un pubblico perché per esempio del tribunale io sono insorto era dibattito detto allora facciamo pure in comunista reazione lo Stato società per azioni questo non può essere una interpretazione non si può pensare che sia la fallibilità ecco
Che siano della fallibilità quindi questa era evidentemente una c'è stata traccia eccetera legati e di fatti favorevole esigente pubblico e minore consente Pubblico però quando mi ritrovo questa disciplina non è che lo voglio fare forzosamente colonia forzosi da è che la che la facciamo famosa fantasia del del del studiosi di diritto non può non seguire la fantasia del reale se c'è una società a totale partecipazione statale
In quel tipo di disciplina barchesse somatiche privando sono perché come modelli del suo funzionamento usa alcuni strumenti è regolata dal Codice civile perché non c'
Sono Enti pubblici che a loro volta vengono chiamati enti pubblici economici perché uso del codice civile e li chiamiamo priva cioè ci sono anche quelle che hanno questo coraggio
Un altro tipo di minorità e quindi lo stesso lo stesso al fine di eludere il controllo democratico di queste cose e quindi concludendo cosa si tratta di
Si tratta di far
Colluttazione lazy giuridica il che sia conforme al tipo di sviluppo delle culture che si intrecciano è questo convegno e giuridico
Ma noi abbiamo fatto male valenza su giuristi senso non tanto non ci siano anche presente altri certo dico la formazione di elaborazioni queste possano e non possiamo mettere tutte le disinteresse
Dal dirittura le altre non per fare una richiamo di un vecchio Cavone distinzione tra sua struttura e sovrastruttura sarebbe banale che lui chiamasse in questo modo accetta insomma se vogliamo vedere cos'è l'informazione
E il suo modo reale svilupparsi coerente in un sistema regolanti partire dall'ANAS cos'è l'informazione
Ora che si parla della informatizzazione dello sviluppo tecnologico dei poteri multinazionale ma noi qui che si esprime diamo arrabattare l'interpretazione legalistico
Con preconcetti concettuale giuridici vapore se facciamo come ne usciamo se poi c'abbiamo davanti altre questioni che hanno
Questa dimensione che coinvolgono giuridica sulla relazione tra il potere e che però va vista nel tipo di sviluppo perché la società stabilendo e che può avere degli arresti se qualcuno oggi vuol sottolineare che nell'ottantadue non c'è lo stesso clima in cui poteva essere emanata la legge centotré nonché siccome la storia del predeterminate da nessuno può riprendere può riprendere a queste condizioni Pitti sottolinea che abbiamo un diritto sociale come il nuovo categoria
Bene i diritti che era loro presenza non è difensiva ma propositiva e di attiva di lotta presso l'incrocio tra e senta decantati dalla siamo la partecipazione se vogliamo trovare spiccano le concettuale
Termine pure per equivoco come la partecipazione che non richiamo meccanicamente equivoco che visto in termini di un pluralismo esasperato corporativo e quindi va rivisto qui alla luce di questa esigenza
Di senso critico ma qui siamo poteri di partecipazione a programmare nell'organizzazione del potere pubblico l'informazione non c'entra niente la faccenda dell'attività amministrativa
Tra programmazione
Epilessia un altro studioso verrebbe dire che la programmazione poi a sua volta della della formula esecutiva allora cioè l'ideologia in testa sacchi della posta in essere se motivo dice che l'esecutivo a chi allora si demanda per forza no logo giurisdizionali dobbiamo sapere quindi nasce giuridica e frutta sostanziali
E allora visto che Tosi ha dato un contributo anche oggi sulla direzione che mire a riconoscere quali sono gli elementi le astratte fa uno sforzo ulteriore qual estro sistema di governo in cui noi ci troviamo
è certo che l'etichetta assembleare allontana certi ceti gli altri no
Ma non è questo dell'Assemblea rivela tanto sarebbe l'assemblearismo qui si parla di un potere assembleare riconoscimento che la democrazia o poteva reale nelle assemblee
O non è una democrazia di tipo nuovo è un vecchio tipo di democrazia porsi come invece noi abbiamo del pluralismo ha necessità sviluppo di un raccordo tra forze che governano insieme nella sdoppiamento di ruolo nell'articolazione quand'anche fosse quello della Commissione parlamentare rispetto al consiglio d'amministrazione o quale finisce formula quel dello sdoppiamento in due se non c'è la coerenza vivace c'è un forte rapporto di forza bisogna saper risolvere il problema dei rapporti di forza democratica
è chiaro la precostituzione priority un apporto di forza folli qualcuno ha rifiutato come partito unico come partito del sistema bipartitico eccome anche precostituzione di un gruppo di banditi spy
Da da ma questo come si fa si rilancia con vecchi concetti sull'amministrazione la sua difesa giurisdizionale ma lanciando credo che anche le forze conservatrici non esige fare l'Europa recitavo capacità di lotta
Capacità di lotta sociale solo delle forze conservatrici e mi piace usare il registro dei che sono nascoste occulti e che possono agire in modo tale che da
Creare elementi dirompenti del sistema senza attivare la dilatazione del confronto dialettico abbiamo bisogno di un confronto dialettico su queste aree
E io quindi sarei per la proposta della commissione non solo adesso lo sviluppo dei suoi rapporti istituzionale del Parlamento
Ma anche crearsi le condizioni di un rapporto tale per cui quello che si viene chiamato il diritto d'accesso coniugato con altri elementi che già esisteva presente con le regioni bene faccio una coerenza dal fatto che c'è servizio nazionale del servizio a livello locale
Questo significa vedere in modo non necessariamente infatti superamento dei nodi dell'ambiguità ma la coerenza di un tipo di orientamento che tante forze credo condividono anche quando si trova l'opposizione
Ringrazio il professor d'albergo abbiamo per questa sfida completati i lavori
Domani mattina assumo previsti interventi di Faurisson di da Mario Pallottino Celauro Chimenti riposo Gabriele Nicoletti il nei lavori cominceranno alle nove e mezza anziché alle nove come scritto sul programma grazie uno