10 minuti con Cesare Damiano: riduzione del cuneo fiscale nella Legge di Bilancio

Con Cesare Damiano già ministro del lavoro già presidente della Commissione lavoro di Montecitorio è attualmente presidente dell'associazione lavoro è uguale al fare ben trovato ai nostri dieci minuti
Buongiorno vogliono tutte e a tutti
Siamo in piena sessione di bilancio la situazione politica si sta come dire evolvendo una serie anche di situazioni che poi vedremo come alla fine troveranno una soluzione quindi cinque stelle che hanno deciso di partecipare alle regionali che oramai sembrerebbero aver assunto come dire un ruolo è un'importanza come se fossero elezioni elezioni nazionali noi però rimaniamo sui temi economici e soprattutto parliamo questa volta il cuneo fiscale e di riduzione dicono fiscale perché presidente è così importante e così necessaria questa riduzione del cuneo fiscale
Ma intanto perché come sappiamo in Italia in particolare ci sono anche paesi europei che come noi hanno lo stesso problema penso al Belgio la differenza
Tra Howell o che il lavoratore costa all'impresa è quello che il lavoratore mette nel portafoglio vale a dire la differenza fra il lordo e il netto piuttosto vistosa diciamo che più del doppio quindi la politica esercizi di tanto in tanto nell'idea della riduzione di questa pressione fiscale che anch'io ritengo anomala esagerata questo vale anche per le pensioni perché noi sappiamo che né pensione in italiano la stessa tassazione sostanzialmente quando parliamo di in repertorio prende il lavoro dipendente
Ora nella legge finanziaria che si stava discutendo per il momento al Senato questo problema viene affrontato diciamo
Che è una delle architravi della manovra spetta diciamo che esce da una parte la questione
Della cancellazione della clausola relativa all'aumento dell'Iva e questo è un bene perché e una diminuzione di pressione fiscale sulle famiglie si è calcolato che quell'apparsa fosse rimasta nel senso che si fosse proceduto all'aumento dell'Iva
Ogni famiglia avrebbe mediamente spossato cinquecento euro all'anno quindi c'è una riduzione della pressione fiscale famiglia dall'altro lato
In questo caso esclusivamente orientato al mondo del lavoro dipendente
C'è una diminuzione del cosiddetto cuneo fiscale quindi questa differenza tra lordo e netto in busta paga vale a dire una riduzione della tassazione sulle buste paga come sappiamo quel passo al perone agisce sia sul lato dei lavoratori che sul lato delle imprese in questo caso in questa finanziaria
Il governo giallorosso ha deciso di agire soltanto da un lato dei lavoratori anche Confindustria appoggiato questa crisi questo perché ma perché secondo me è che si è fatto un ragionamento molto giusto come sta andando il potere d'acquisto dei salari e ripeto vale anche per l'attenzione che sta andando male
Perché secondo le rilevazione dell'Istituto europeo dei sindacati
Dal due mila dieci e il due mila diciassette perché sono gli ultimi dati disponibili in potere d'acquisto dei salari in Italia è diminuito del quattro virgola tre cento se noi guardiamo altre nazioni europee soprattutto quelle delle est europeo il trend e assolutamente all'opposto evidente e c'è un salario media italiano e di mille cinquecento euro lordi mensili per fare un esempio non esattamente così e quello della Bulgaria e di duecento euro lordi mensili
Facile che quel salario aumenti ed è facile che questo salario da questa parte subisca diciamo anche l'andamento della variazione economico delle crisi che da quella parte si sentono meno anche perché c'è una potenzialità di concorrenza propensa alla richiede quindi da quella parte dell'Europa l'ex Europa sotto diciamo l'Unione Sovietica abbiamo un avanzamento molto forte alla cinese l'aperta al Pat abbiamo dea dalla dipendenti molto vistosi quindi la scelta di ridare ossigeno alle buste paga e quindi al potere d'acquisto dei salari secondo me è molto giusta perché incide poi in gola sostenuta anche come si dice sui consumi interni e quindi sulla crescita economica
Secondo lei visto che per avere effetti con Caretti servirebbe anche un'articolata riforma dell'IRPEF no allora quanto finirà effettivamente nella busta paga dei lavoratori e poi di quali di quali lavoratori parliamo e se sarà sotto forma di bonus come fece anzi con gli ottanta euro
Ma problema è questo nel testo della legge di bilancio viene indicata la risorsa che scrittore miliardi dice che dal prossimo anno il caso in cui continuassero a criteri questo governo la cifra potrebbe salire da tre a cinque miliardi non è ancora indicato diciamo in modo preciso Chicco lui era in queste risorse io spero che la definizione del risultato sia affidato a un confronto con le parti sociali con i sindacati con le imprese
Perché dico questo perché evidente tecnicamente nel momento in cui noi decidiamo di dare una risorsa a vantaggio delle buste paga dei lavoratori
Dobbiamo anche individuare la platea e ci sono diverse soluzioni nella prima soluzione
Indirizzare la risorsa esclusivamente alla platea che era già stata interessata dagli ottanta euro famoso dagli ottanta euro direi e de una platea che parte sopra gli otto mila duecento euro arriva fino all'incirca il venti sei mila euro loro punti annui
Quindi da questo punto di vista stiamo parlando di stipendi
Sopra i settecento sino a circa i due mila euro quello dei messi libri
C'è un'altra ipotesi è quella di alzare la soglia cioè superare questa barriera evidenti sei mila euro anche evitando quell'errore che fu compiuto dal governo Renzi di non prevedere degli scalini vale a dire e si trovava alla soglia limite ventisei mila su Orando con questo beneficio si vedeva costretto poi a restituire il beneficio spesso sono perché qui controproducente che vanno evitabili
C'è un'altra soluzione è quella per la quale propendo io che è quella di partire invece dal basso dal vero diciamo così includendo anche coloro che sono definiti incapienti
Vale a dire quei lavoratori che guadagnando così poco fino a settecento euro al mese
Il lavoro discontinuo quattro ore di lavoro precettore delle posizioni ai nostri giovani che hanno diciamo la precarietà piuttosto che la stabilità non vengono tassate
E non essendo no non essendo passato e non li possiamo come si dice dei due la pressione fiscale allora
In questo caso si tratta
E trovare ovviamente delle soluzioni anch'io ok io penso e un governo giallorosso giustamente sottolinea sempre la necessità di parlare ai giovani ai nostri figli a coloro che sono gli ultimi della catena sociale non posso assaltare gli ultimi la catena sociale dal punto di vista nelle pagine
Allora invece per quanto riguarda lei coerenza visto che poi diciamo il cuneo fiscale anche una sorta di indicatore no quindi anche molto a che fare con con il mercato del lavoro perché determinante
Per quanto riguarda le imprese con me coltura ha ricordato naturalmente quando si parla di bimbi nozione della pressione fiscale la si può fare o soltanto per i lavoratori o per i lavoratori
E impresa oppure soltanto per le imprese la scelta e andata verso i lavoratori si pensa nel prossimo giro di coinvolgerà anche le inglese quindi avere un beneficio che sia distribuito orizzontalmente
E noi ringraziamo
Il presidente Cesare Damiano attualmente presidente dell'associazione lavoro è uguale far dirigente del partito democratico già ministro del lavoro e già presidente della Commissione lavoro della Camera e i dieci minuti con lui tornano la prossima settimana grazie ancora
Però c'è a tutte le federazioni