L'Italia di fronte alle sfide del dopoguerra

Buonasera a tutti e benvenuti grazie per la vostra presenza in particolare saluto e ringrazio il Presidente della Camera Roberto Fico che ha condiviso l'iniziativa che ci onora della sua presenza oggi qui questo di questa sera il primo della serie di incontri storici sul mille novecentodiciannove
Che abbiamo promosso come comitato di vigilanza sull'attività documentazione alla Camera dei deputati e ringrazio tutti i colleghi che vi partecipano per i loro importante contributo
L'iniziativa l'intento di promuovere una riflessione di carattere storico sul ruolo del Parlamento nel corso della storia d'Italia a partire dal vasto patrimonio
Di documentazione e di memoria storica culturale custodito presso la Biblioteca lo sto l'archivio storico della Camera ripetete l'archivio storico della Camera sono due luoghi veramente straordinari
Lo dico Tarchi non ci ha mai capitato sono luoghi aperti al pubblico con un grandissimo patrimonio con un'organizzazione anche della disponibilità di materiali veramente unica è una delle più grandi biblioteche parlamentari che c'è al mondo questa serie di incontri e incentrata sul primo dopoguerra in particolare sull'anno mille novecentodiciannove crea rappresenta un anno cruciale nella storia italiana
Le speranze di rinnovamento
Democratico suscitato alla conclusione della prima guerra mondiale si infransero come sappiamo infatti contro l'incapacità delle classi dirigenti dell'epoca di governare il cambiamento e si tradussero nella crisi dello Stato liberale e delle sue istituzioni rappresentative
A questo primo incontro di carattere più generale faranno seguito altri quattro appuntamenti per approfondire tematiche più specifiche che impegnarono a fondo il Parlamento dell'epoca
Trovato il calendario completo della brochure distribuzione la vostra presenza qui ci farà naturalmente piace
Tra gli incontri si svolgono tutti gli incontri si svolgono secondo uno schema che vede protagonisti uno storico di chiara fama che dialoga sul tema della serata con un autorevole giornalista
Di uno dei principali quotidiani italiani ringrazio in modo particolare per avere accettato il nostro invito questa sarà professore Emilio Gentile che non ha bisogno di alcuna presentazione e Antonio ok lotti editori ed editorialista del Corriere della Sera
La lettura di brani particolarmente significativi tra cui al dibattito parlamentare dell'epoca a cura dei giovani Chiara Ferrara e Filippo Marrone allievi dell'Accademia nazionale d'arte drammatica Silvio D'Amico che ringrazio per il loro impegno di ci farà rivivere dal vivo anche i toni dei discorsi che hanno riecheggiato nell'aula di Montecitorio
L'incontro sarà introdotto un filmato appositamente prodotto per noi da RAI cultura che ci introdurrà nel pieno del clima politico istituzionale dell'epoca
Sono particolarmente grato siamo particolarmente grati alla RAI per la collaborazione con la struttura della Camera peraltro una collaborazione consolidato
Nel libretto di sala che è abbastanza corposo
Che avete vostro dritto disposizione offerto infine una sintesi ragionata di materiali documentazioni utili a ricostruire il contesto storico per il politico dell'epoca
Sono infatti i documenti documenti parlamentari a raccontare le speranze i conflitti e le crisi dell'Italia da una prospettiva che dall'aula parlamentare si allarga anche il più ampio contesto politico sociale del Paese
La Camera voli di dunque proporsi come luogo privilegiato della ricostruzione della discussione delle tappe fondamentali della storia civile politica e istituzionale del Paese
Potendo offrire un patrimonio di documentazione e memoria unico ogni passaggio importante della vita nazionale trova infatti nel Parlamento la sede naturale per i confronti gli scontri e le decisioni che hanno segnato il futuro degli italiani
A cent'anni ormai da quegli eventi torna prepotente la questione di come legittimare le istanze provenienti dal paese
Possono trovarsi si possono trovare sintesi e soluzioni nell'ambito della democrazia rappresentativa per non correre il rischio tragico di sfociare in avventura senza futuro
Vi ringrazio ancora delle partecipazione spero che vi appassionate della lettura delle della documentazione che vi abbiamo fornito ma soprattutto che ci appassioniamo del della conversazione che i nostri due graditi ospiti organizzano stasera per noi grazie perché era il presidente fico di venire qui portarci socio
Buonasera a tutti grazie per essere intervenuti qui al primo appuntamento di questo ciclo di incontri dedicato al primo dopoguerra in particolare a un anno cruciale come il mille novecentodiciannove
Saluto e ringrazio il professor Emilio Gentile per la disponibilità ad avviare con la sua lezione questa serie di approfondimenti che punteranno l'attenzione sui mutamenti politico istituzionali vissuti dal nostro Paese in quella fase storica grazie
Sono molto grato al comitato per la documentazione presieduto dal vicepresidente della Camera Ettore Rosato per aver assunto questa iniziativa che si può unire linea di continuità con gli eventi organizzati per la celebrazione
Nello scorso novembre del centenario della nuova aula di molte di Palazzo Montecitorio la conclusione la Prima guerra mondiale
Il ciclo d'incontri capiamo stasera dimostra in modo concreto che il Parlamento può e deve essere un'istituzione pensante un'istituzione culturale in cui momenti di confronto e riflessione si moltiplicano concorrono ad ampliare il dibattito pubblico su vari temi e in vari ambiti
Sono infatti convinto che la nostra istituzione per esprimere una visione organica di paese e dare una risposta le aspettative dei cittadini deve essere in grado di comprendere la realtà economica e sociale e le dinamiche interne e globali
E deve essere anche capace di approfondire i principali passaggi della storia del nostro Paese che sono alla base della nascita del consolidamento della Repubblica e della Costituzione
In tal senso il mio e novecentodiciannove costituisce un anno assolutamente cruciale la conclusione della prima guerra mondiale aveva portato sollievo e speranze aprendo una prospettiva che avrebbe potuto permettere un vero rinnovamento democratico
Tuttavia proprio nel mille novecentodiciannove il sibillino incapacità delle istituzioni dare seguito alle aspettative di un cambiamento politico e sociale
E si alimentò così quella crisi della rappresentanza di sistema politico liberale che avrebbe contribuito in modo decisivo all'affermazione del regime fascista
Ricostruire la storia di quel periodo significa dunque ricordare comprendere quali siano i rischi che la democrazia corre quando le istituzioni soprattutto in fase di crisi economica e sociale
Non riesco ad interpretare le istanze della società che a dare risposta ha bisogno di cittadini
E significa dunque avere consapevolezza che la libertà lo Stato di diritto e gli altri principi garantiti dalla Costituzione dai trattati europei non sono acquisiti per sempre ma vanno coltivati e difesi giorno per giorno
Ritengo molto importante che questo incontro come i successivi ci ha pensato per tutti e sia parte cittadini in coerenza con il processo di sempre maggiore apertura al pubblico della Camera dei deputati
Penso iniziative come Montecitorio a porte aperte ma anche a tanti momenti di confronto istituzionale culturale e il sociale organizzati nelle sale della Camera
Questo nesso non è solo la casa di tutti questo il luogo di riflessione di confronto di costruzione del futuro a cui tutti dobbiamo contribuire vi ringrazio lascio la parola al professor Gentile
Allora
Con l'inaugurazione della nuova aula di riunione della Camera dei deputati a Palazzo Montecitorio
Il venti novembre mille novecentodiciotto sembra compiuto un ciclo storico che ha finalmente condotto l'Italia ad affermarsi al tragico prezzo della guerra nel contesto europeo e internazionale nel fasto di quell'aula concepita dal genio di Ernesto Basile ed impreziosita dal fregio pittorico di Aristide Sartorio
Con i terreni racconto delle virtù degli italiani si compendia nove si esprimono l'orgoglio i drammi le aspirazioni e le attese maturate in poco più di cinquant'anni dello Stato unitario
Onorevoli colleghi l'Italia compiuta a firma in apertura della seduta il Presidente della Camera Giuseppe Marcora fra le grida generali entusiastiche di viva l'Italia ed aggiunge le mie labbra estrema Rose la più viva commozione nel darvi questo annunzio
Che significa l'epilogo di un secolo di dolori di persecuzioni di martiri di cospirazioni insurrezioni di guerre di opere Saghatchi gli uomini di Stato
La comprensibile generale soddisfazione che si legge nelle parole di quella seduta esprime la convinzione e la fiducia in una nuova era di pace di giustizia e di benessere generale
L'Europa conta tuttavia dieci milioni di caduti per l'Italia il bilancio è impressionante seicentocinquanta mila vittime e oltre un milione di feriti
I dati relativi ai prezzi medi al consumo dei principali generi alimentari
Evidenziano una pesante riduzione del potere d'acquisto e Grada Trinci talmente sulle classi meno abbienti ed il fronte interno così come in prima linea additano maggiormente sofferto le conseguenze della guerra è urgente iniziare i lavori di ricostruzione e riorganizzare l'intero sistema economico-produttivo ai problemi economici si aggiungono quelli della smobilitazione dei combattenti oltre tre milioni di soldati senza contare i circa cinquecento mila prigionieri che devono rientrare dai campi di internamento di Austria e Germania
Reinserire una tale massa di persone in un tessuto sociale profondamente cambiato non è starci
Ne è materialmente possibile nell'immediato soddisfare le attese di un mutamento radicale e di un nuovo ordine capace di liberare i ceti rurali dalle tradizionali condizioni di emarginazione e dimise i contadini si aspettano il mantenimento delle promesse di distribuzione di terre che erano state fatte solo per sostenerne i sacrifici al fronte
Gli operai reclamano un maggior potere in fabbrica e molti sognano la rivoluzione sull'esempio dei bolscevichi russi
Ceti medi edilizio del liberali coinvolti nell'esperienza bellica acquistano gradualmente consapevolezza dei rischi che il tempo nuovo comporta per i tradizionali equilibri economico sociali
Di questo clima il Parlamento diviene al tempo stesso espressione cassa di risonanza durante l'esame attratti tumultuoso
Delle questioni più problematiche del dopoguerra
Le agitazioni sociali la ratifica dei trattati di pace l'approvazione di una nuova legge elettorale su base proporzionale la formazione né dei gruppi politici le innovazioni ai regolamenti parlamentari l'avvio delle inchieste parlamentari del dopoguerra la questione il fiume
E la diffusione del mito della vittoria mutilata
La complessità e la deflagrazione degli effetti politici economici e sociali tali questioni porterà tra il mille novecentodiciannove mille novecento ventidue alla definitiva crisi dello Stato liberale
Io non chiamo Antonio Carioti sono un giornalista del Corriere della Sera ringrazio innanzitutto la camera di avermi invitato questo importante incontro qui con me c'è il professore Emilio Gentile che in effetti non avrebbe bisogno di grandi presenta quindi nuovamente
è uno degli storici italiani più conosciuti più prestigiosi di a livello internazionale si è occupato in particolare della storia del fascismo del totalitarismo delle ideologie del Novecento ha studiato dal rapporto tra la politica e il totalitarismo il modo in cui la politica assunto quasi una veste di fede religiosa nei nei regimi totalitari
Ricordo sono moltissimi libri se dovessimo fare l'elenco non finiremmo più
Il culto del littorio dedicato proprio l'ideologia del regime fascista la via italiana al totalitarismo che appunto un'analisi del fascismo come una forma particolare di totalitarismo
I suoi libri più recenti
Sono l'ascesa e il declino dell'Europa nel mondo che si collega direttamente alle vicende della prima guerra mondiale a cui accennava il filmato perché appunto il fattore del declino dell'Europa nel mondo fu senza dubbio
La Grande Guerra cuce un libro molto interessante sulle venticinque luglio del mille novecentoquarantatré edito da Laterza che appunto
Ricostruisce quel momento cruciale della storia italiana che segnò la caduta del regime fascista e l'arresto di Mussolini che la sua sostituzione con con il maresciallo Badoglio e poi l'ultimo chi è fascista ed è proprio una sintesi molto interessante
Di che cosa è stato il fascismo e se oggi si può ancora parlarne in che termini della presenza del rigurgito di ideologia che si richiami appunto a quel passato regime oggi siamo qui a parlare invece del mille novecentodiciannove che è certamente il momento in cui nasce il fascismo con la creazione dei fasci di combattimento mai più in generale un anno cruciale per la storia d'Italia un anno cruciale anche per il Parlamento che in quell'anno cambia volto con la nuova legge elettorale proporzionale e con l'ingresso con legga esso decisivo dei partiti di massa all'interno delle Aule parlamentari il Partito socialista era già presente motti e non risultato elettorale straordinario cui c'è il Partito Popolare
Appena fondato è un anno pervaso da un'ansia di rinnovamento
Molto forte
Addirittura un anno che ha prodotto un sostantivo il diciannovesimo no inventato da Pietro Nenni proprio per esprimere quel tipo di clima di atmosfera quasi rivoluzionaria ma c'era veramente una situazione rivoluzionario in Italia nel mille novecentodiciannove professo Gentile
Prima di rispondere vorrei ringraziare questo luogo le autorità che mi hanno consentito di essere presente sperando che lungo accetti di essere inaugurato da me per questi incontri
Bisogna sempre stare attenti a come i luoghi storici reagiscono quando lo storico si permette di dire che il mille novecentodiciannove non fu un anno rivoluzionario
è una leggenda storiografica che dura da cento anni e forse è opportuno che gli anniversari servano a demolire la leggenda non fu un anno rivoluzionario potremmo dirlo che fu un anno confusionario ci fu uno convulsioni ma non rivoluzione
Se ne parla come di un anno rivoluzionario perché in effetti si parlò molto di rivoluzione ma se guardiamo alla scena europea del mille novecentodiciannove solo due Paesi hanno esperimenti rivoluzionari tipo bolscevico la Baviera dal marzo al maggio del mille novecentodiciannove e l'Ungheria dal marzo all'agosto mille novecentodiciannove non ci sono altri esperimenti rivoluzionario tentativi rivoluzionari in Europa
E tanto meno ce ne sono in Italia in Italia
Ci sono tentativi Progetti da parte degli anarchici ma per esempio il Partito socialista che dal dicembre del mille novecentodiciotto aderisce totalmente l'ha fatto già dall'inizio del mille della rivoluzione bolscevico addirittura quando viene narrativa
A Pietrogrado del mille novecento nel nel nell'aprile diciassette già al Partito socialista si schiera per Lenin e rimarrà fedele alieni fino alla sua morte e fino anche alla morte del Partito socialista con l'avvento del fascismo al potere è un partito che si identifica con il progetto di una rivoluzione bolscevica in Italia accetta il concetto
Poi nell'ottobre del mille novecentodiciannove in un congresso addirittura butterà via
Lo statuto originario del mille ottocentonovantadue per assume un nuovo statuto e incide in maniera letterale la lo scopo del partito socialista e la conquista rivoluzionaria del potere per imporre la dittatura del proletariato
Ma non c'è nessun tentativo che venga fatto da nessun gruppo neanche il più estremista
Del partito socialista per cerca di trasformare una protesta sociale che molto vasta molto profonda di continui scioperi a volte anche per futili motivi anche meschini come dice Gaetano Salvemini scioperi politici fatti per protestare contro la conferenza della pace fatti per protestare contro l'invio di truppe occidentali a difesa
Degli oppositori del regime bolscevico in Russia ma in realtà non ci sono tentativi rivoluzionari se ne parla continuamente ed è forse per questo che dopo cento anni ancora si parla del diciannovesimo come di un anno rivoluzionario quando in realtà non lo fu neanche in Europa
Adesso diamo la parola a un'allieva della scuola d'arte nazionale nazionale d'arte drammatica Silvio D'Amico Chiara Ferrara
Che ci leggerà un brano tratto dal discorso che l'allora presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando ottenne il venti novembre del mille novecentodiciotto all'inaugurazione della nuova Aula della Camera
Teniamo conto che siamo a pochi giorni dalla fine vittoriosa della prima guerra mondiale le ostilità si erano concluse il quattro novembre del mille novecentodiciotto con la resa dell'Austria Ungheria
Seduta del venti novembre mille novecentodiciotto presieduta da Giuseppe Marcora
Dal discorso di Vittorio Emanuele Orlando Presidente del Consiglio dei ministri
Onorevoli colleghi l'immensità degli avvenimenti storici che si sono seguiti in queste ultime settimane
Trascende così la potenza comprensiva dell'intelletto come la potenza espressiva della parola
L'alba che io salutai con raccolta Letizia nelle dichiarazioni fatte in quest'aula il tre ottobre
è ormai radioso sfolgorante Mary Jo
Abbiamo la vittoria
E se non ancora la pace abbiamo dell'ASS della pace la sicura promessa ed ha cessato il flagello delle distruzioni e delle morti
Mentre l'umanità sembra sollevarsi ancora incredula dalla strage di cui il mondo non aveva visto l'uguale
A contemplare le immense rovine tuttora fumanti l'animo nostro si volge indietro
E considera i lunghi mesi tremendi che abbiamo vissuto i traumi angoscia
Ripensa alla terra tutta percorsa dallo sterminio della guerra
Ai milioni di giovani esistenze mie tutte nelle immani battaglie al micidiale scatenarsi dei peggiori istinti dell'uomo lira la crudeltà
Logico la vendetta
Ma pur dinanzi a questa tragica visione la nostra coscienza non vacilla perché nessun rimprovero può rivolgerci
Onorevoli colleghi a questa guerra senza precedenti ancora risposto mutamenti incalcolabili
Così internazionali che politici
Scompare uno stato l'austroungarico
Che era un anacronismo cioè un insieme di popoli diversi per lingue per razza per Historia
Tenuti insieme dalla forza
Scompare o almeno si riduce in più tollerabili proporzioni di malgoverno il fantasma che tuttora gronda di sangue recente dell'Impero ottomano
Si ricompongono sia pure in maniera per ora in precisabili le le nazionalità già contenute nell'impero russo
E intanto è riparata una delle più grandi ignominia della storia cioè lo smembramento della Polonia
Trionfa dovunque il principio di nazionalità che frulla più pura asserzione dello spirito democratico e che trova un apostolo in una gloria democratica italiana in Giuseppe Mazzini
E dalla trasformazione degli Stati
Risponde la trasformazione dei governi la fine della guerra non trova più in vita alcune delle autocrazie militari che parevano così fortemente radicate
E che invece sono crollate
Senza grandezza e senza rimpianto
Immense cose onde io dicevo che la stessa potenza di intendere le di esprimerle resta inadeguata
Tutto ciò avviene non soltanto in seguito alla guerra ma per causa della guerra
Io ebbi già a dire in questa Camera che questa guerra era nel tempo stesso la più grande rivoluzione politica e sociale che la storia ricordi superando la stessa rivoluzione francese
Se dunque onorevoli colleghi lo stesso rispetto per la solennità dell'ora e per la gravità dell'argomento ci fa astenere dall'esposizione analitica di un vasto piano di riforme danni vogliamo e dobbiamo solennemente riaffermare l'impegno irrevocabile
Di proporzionare d'ora in poi tutta la nostra attività e tutta la nostra volontà agli austeri doveri imposti da questa guerra
Gli orrori stessi a cui abbiamo assistito e di cui abbiamo sofferto debbono valere arredi merci dalla minaccia che si ripetano
Di guisa che la guerra apparisse alle future generazioni così lontana dalle possibilità come per noi gli usi e i costumi dell'età preistorica
Vediamo ora chiaramente in essi intimi tra la questione internazionale quella sociale attraverso la militare la finanziaria e tutti gli universi atteggiamenti dello spirito
Che sono come gli anelli della catena che hanno occultamento immani necessariamente subordinato il più essenziali problemi della vita economica Etica spirituale dei popoli e degli individui a questa possibilità
Che purtroppo divenne atto
E cioè che la criminosa follia di un uomo o di pochi uomini potesse determinare per l'umanità una così spaventosa catastrofe
L'enorme produzione di ricchezza che sarà determinata in primo luogo per sanare le immani rovine ed in seguito per il fatto stesso della liberazione delle enormi energie che si visitavano per gli scopi della guerra
Questa gigantesca produzione dico non potrà essere se non sarà dominata dall'avvento della vera giustizia sociale
Se non saprà sorpassare forme già antiquate e inadeguate
Ne occorrerà alcuna violenza da alcuna parte quell'iter giustizia ma et Omnia vobis data
Il popolo italiano
Il quale soddisfatte le sue legittime aspirazioni nazionali
Non ha alcuna mira imperialistica poiché attraverso il fecondo ed industrie lavoro dei suoi Fini ha saputo e meglio saprà in avvenire pacificamente conquistare il suo posto rimanere attivo ed onorato in ogni parte del mondo
Ah per questi nuovi doveri dell'età nuova una vocazione naturale nettamente determinata le nostre istituzioni essenzialmente democratiche consentono ogni sviluppo e ogni trasformazione
L'Italia
Che si fece pari a se stessa nella guerra saprà sorpassare se stessa nella pazzia
è un brano che colpisce quello che è stato appena letto sì perché Vittorio Emanuele Orlando è un liberale anche dipendenza piuttosto conservatrice pure lo sentiamo parlare di rivoluzione lo sentiamo parlare di vera giustizia sociale
Esaltare la natura democratica delle istituzioni italiane è evidente che c'è anche in questi esponenti della vecchia classe dirigente liberale
La consapevolezza della necessità dopo la guerra di portare le masse che erano diventate in qualche modo protagoniste proprio perché milioni di italiani erano stati chiamati al fronte di portare le masse dentro lo Stato ecco perché questo compito che la classe dirigente liberale in fondo aveva presente però alla fine non viene realizzato
Ma principalmente perché è un problema che viene imposto alla classe dirigente liberale la classe dirigente liberale si rendeva conto fin dall'inizio del secolo
Che si stava trasformando quello mondo oligarchico notabili are legato anche a suffragio uninominale e alla facilità con la quale con trecento voti si poteva essere eletti deputati
E la facilità con la quale il capo del Governo il Presidente del Consiglio poi Cicala da capo del governo con maggiore autorità poteva fare intervenire i prefetti a fare eleggere i candidati governativi
C'era stato qualche tentativo all'inizio del secolo saldamente dal più conservatore ma anche dal più riformatore dei liberali che era Sonnino di fare appello alla necessità di creare un partito liberale tenesse presente che ormai le masse costituivano una presenza ineliminabile dalla vita politica ma nessuno lo ascolto e lui stesso alla fine cessò di ascoltarsi e diventò molto conservatore poco riformatore
Il linguaggio che usa urlando così elegantemente retorico ovviamente dimentica che la strage non era finita perché la spagnola farà molti più morti di quelli che che s'era fatto la guerra e proprio in quel periodo
Ma l'elegante rettore poteva benissimo rappresentare la guerra come una rivoluzione senza che nessuno di coloro i quali rappresentava la classe dirigente liberale nel mille novecentodiciannove pensasse ad una rivoluzione del mille novecentoquattordici o nel mille novecentoquindici
è la prima grave incapacità dei dirigenti liberali che entrando in guerra non pensano alla dissoluzione dell'Austria Ungheria
Non penso alla distruzione dell'Impero ottomano non penso alla fine dell'impero zarista pensano soltanto di completare quell'ascesa dell'Italia al ruolo di grande potenza
Con un Patto di Londra che avrebbe dovuto consentire all'Italia di completare i suoi confini geografici e ecco l'incidente a suo tempo di Albini avviare una fase di espansione dell'Adriatico tra fa trasformato in un mare italiano
La rivoluzione e la retorica di quell'epoca viene evocata anche da Antonio Salandra
E persino Giolitti che era stato neutralista dirà con un tono un po'minaccioso rivolto sia Salandra che Orlando nessuno pensa di tornare ai tempi precedenti
I tempi nuovi seguono politiche nuove poi per un voglio tornare esattamente al suo sistema uninominale da poter governare attraverso i prefetti
Le due maggioranze parlamentari
La classe dirigente liberale non capisce molto quello che sta accadendo anche se si deve a Orlando se nel dicembre nel mille novecentodiciotto immediatamente fa una legge che ricompensa tutti gli uomini che hanno combattuto in guerra dando il diritto di voto indipendentemente dal censo di pagamento l'educazione indipendentemente dall'età
Ed è una cosa molto importante perché il suffragio universale allargato ai maschi che hanno partecipato alla guerra è un po'la premessa di quella che sarà poi l'insistenza
Per la riforma proporzionale ma per dire anche il disagio col quale gli uomini politici che avevano guidato militare durante la guerra affrontano questo avvento delle masse di cui parlano come se avessero sempre pensato che sarebbe stato inevitabile
Come nel caso di Orlando sono contrari alla proporzionale che era un modo per dare voce alle masse della loro molteplicità di orientamenti politici sociali culturali anche religiosi per quelle piccole
Minoranze che c'erano se volevano darsi un tono e un orientamento politico quindi
E è una necessità che accettano ma cercano di frenare la cercano di frenare la non so se è una coincidenza dottor tasso ma presidente lo Stato ma il nove luglio di cento anni fa
La Commissione per la riforme lette la riforma elettorale iniziava la discussione proprio sul metodo Don't per procedere alla distribuzione dei voti con le con il suffragio
Proporzionale con lo scrutinio di lista ma ci vorranno ancora un mese e mezzo prima che si arrivi quindici d'agosto finalmente a varare una legge che effettivamente riconosceva la possibilità che le masse potessero meglio essere rappresentate attraverso i partiti organizzati non più i singoli notabili che si faceva lei già due trecento quattrocento persone
E la pace forte resistenza tant'è vero che la legge proporzionale della notevolmente mutilata più che la vittoria che non fu mutilata ma la legge proporzionale si perché si introdussero alcuni elementi che consentirono
Ai liberali di avere un notevole successo
Che oggi invece viene considerato una specie di suicidio
Senza la legge proporzionale poi venti liberale avrebbero subito una sconfitta maggiore col vecchio sistema maggioritario
Però i vincitori che appaiono in maniera più vistosa delle leggi nelle elezioni del mille novecentodiciannove sono indubbiamente i partiti di massa del Partito socialista che se non sbaglio intorno al trentaquattro trentacinque per cento dei voti a centocinquantasei deputati su un po'più più di cinquecento e il Partito popolare che è una realtà nuova perché i cattolici avevano ripreso a partecipare alla vita politica con il Patto Gentiloni nel mille novecentotredici appoggiando e alcuni candidati liberali Giolitti anni però qui abbiamo invece nel gennaio del mille novecentodiciannove la nascita di un partito che esplicitamente di ispirazione cristiana e il Partito popolare di don Sturzo ora questi due partiti sembrano in qualche modo a vere in mano l'Italia dopo i risultati del novembre del mille novecentodiciannove certamente hanno un peso che non era assolutamente e paragonabile a quello invece che forse del genere vanno nell'Italia liberale ecco come mai
Questo grande successo elettorale però resta in qualche modo sterili cioè queste forze politiche che poi saranno le forze politiche nuovo predominanti nell'Italia del post mille novecentoquarantacinque però nel mille novecentodiciannove
Falliscono completamente nel compito di rinnovare la vita pubblica italiana
Recoba letto giustamente hanno in mano l'Italia dal sedici novembre mille novecentodiciannove essendo i due partiti più forti in Parlamento ma non si danno reciprocamente reciprocamente una mano per governare l'Italia anzi
è impossibile che si possa conciliare un partito che vuole realizzare la conquista rivoluzionaria del potere con la violenza per instaurare la dittatura del proletariato ispirandoci a un modello al primo Stato socialista
Atteo scientificamente Appio della storia umana con un partito popolare che invece ha nel suo programma non certo la restaurazione dello Stato può può dello Stato temporale
E neanche un partito confessionale ma vuole un partito democratico che si ispira ai principi cristiani
Mi sembrava un po'difficile chiedere al diavolo di collaborare con l'angelo per governare un Paese che in quel periodo è relativamente ingovernabile c'è un'altra leggenda del diciannove ISMU che l'Italia sia una specie di paesi in cui avviene di tutto mentre altrove subito ci si incanala verso il governo popolare governo rappresentativo attraverso i nuove elezioni parlamentari carta ci sono più ciò che in Inghilterra che in Italia sono più violenze in Inghilterra che in Italia sono più sopra in violenza negli Stati Uniti che in Italia
Qui da questo punto di vista se non ci fosse stato un partito socialista che il primo partito con centocinquantasei deputati che spreca
Tutte le enormi energie accumulate in trent'anni
Per sognare una rivoluzione che incapace di fare in un Paese che non aveva le condizioni per nessun tipo di rivoluzione e tanto meno per una rivoluzione tipo bolscevico spiega questa opportunità dall'altra parte il Partito popolare non ha nessuna voglia di collaborare
Con i liberali che ne fummo tengono a distanza non vogliono trattare con un sacerdote conseguì sacerdote che non è neanche deputato
O se questa novità e poi c'è un'altra novità straordinarie che questi due partiti
Vincono le elezioni del mille novecentodiciannove perché sono partiti organizzati che si presentano con liste bloccate cioè l'elettore debba votare il partito e non il singolo candidato mentre pensiamo al caso di Torino cioè una delle regioni liberali
Ci sono rispetto al partito socialista che vince elezioni col cinquantaquattro per cento c'è la lista dell'aratro di Giolitti che al nove per cento c'è la lista di Frassati c'è la lista di Agnelli cioè i liberali si presentano divisi e antagonisti e quindi perdono ma nonostante tutto avevano ancora la possibilità di governare con il Partito popolare infatti i governi che si formeranno saranno e verdissima parte governi appoggiati dal partito popolare sta nel momento in cui Giolitti che non vuole trattare con un sacerdote questioni del Parlamento italiano visto che non solo è un sacerdote non ho neanche un deputato
Perde l'appoggio del partito popolare quello apre la crisi la crisi del ventidue però non è scritta è successo del Partito socialista del Partito popolare
Il diciannove ci sono delle situazioni che possono ancora mutare ed è quello che cercherà di fare Nitti con il suffragio proporzionale di tenere questa avrebbe rafforzato
La rappresentanza anche dei liberali infatti liberali operano per creare un sistema che come dicevo prima garantisce loro un successo imprevedibile
Mentre se ci fosse stato il vecchio sistema uninominale propriamente popolari e socialisti con le simulazioni che sono stati fatti aveva avuto un successo ancora maggiore
Il problema fondamentale che l'Italia si trova ad essere un Paese non governabile in un sistema parlamentare rappresentativo perché c'è il più forte partito che vuole la rivoluzione e non le importava neanche della riforma proporzionale viene portata da riformisti come Turati
Non da massimaliste come Bo come Bombacci i quali alla fine poi ce ne sarebbero soltanto permette di minoranza il gruppo parlamentare socialista e fino a diciannove
Era larga maggioranza riformista e anti rivoluzionario invece dal dicembre del dal novembre diciannove sarà maggioranza massimalista e rivoluzionaria
Forse vale la pena di dare uno sguardo anche alla situazione internazionale non discorso di Orlando è un discorso che vede molto ottimistico che dice l'Italia si inserirà sicuramente nel nuovo concerto delle nazioni con l'autodeterminazione dei popoli abbiamo la vocazione diciamo di inserirci in un nuovo assetto internazionale fondato su principi più equi e più democratici però c'è anche il mito che abbiamo ricordato alla la vittoria mutilata
Uno slogan che Gabriele D'Annunzio avanza sin dall'ottobre del mille novecentodiciotto cioè l'Italia che non ottiene quello che avrebbe meritato con i suoi sacrifici al tavolo della pace
C'è la contraddizione tra un Patto di Londra che avevamo sottoscritto nel mille novecentoquindici e le nuove condizioni internazionali che si sono create con dell'entrata in guerra degli Stati Uniti e quattordici punti di Wilson
E poi tutte queste contraddizioni sfoceranno nell'impresa di Fiume vogliamo analizzare un po'questa difficoltà dell'Italia sullo scenario internazionale nel mille novecentodiciannove
La difficoltà nasce principalmente dal fatto che l'Italia non tiene fede a qui a quello che aveva proclamato Orlando nel novembre del mille novecentodiciotto cioè si presenta alla conferenza della pace con due opposte richieste per due opposti principi
Che fanno nascere con il mito dalla vittoria mutilata ed è un mito del tutto infondato perché l'Italia ebbe una straordinaria vittoria
Ottenne ciò che una via neanche immaginato di poter ottenere e che neanche dei mangiato che potesse accadere cioè la scomparsa del suo nemico secolare l'impero austro-ungarico Orlando dice crollato ma nessuno pensava il Patto di Londra viene firmato nella previsione che rimanga l'Impero Austroungarico l'Italia deve garantirsi con la Dalmazia la possibilità che l'Aussa non arriva ad occupare l'Adriatico ma per esempio il Patto di Londra non prevedeva fiume
E il popolo di Fiume a maggioranza italiana del popolo di Fiume
Che nell'ottobre del diciotto per il timore di essere assoggettata al nuovo Stato che stava nascendo cioè quello del serbo croato sloveno chiesa situata ai croati mentre nel Regno d'Ungheria aveva avuto sento una larga autonomia
Che chiede di essere a annessa all'Italia e i nostri governanti Sonnino come ministro degli Esteri ed ha firmato il Patto di Londra Orlando che non l'abbia firmato perché non era al governo ma che lo sputo lo deve portare col presidente del Consiglio vanno con due richieste opposte
Vogliamo fiume per il principio che Wilson ha proclamato e che loro accettano e che richiama addirittura Mazzini cioè che i popoli hanno il diritto a scegliersi i propri governanti hanno diritto anche a scegliersi la propria nazionalità e la potenti pendenza dall'altra parte però voglio l'applicazione del Patto di Londra che prevedeva che centocinquanta mila tedeschi desunti volti venissero ammessi abitare per motivi strategici per avere frontiere sicure ma anche quelle frontiere sicure state concepite perché alle spalle del veloce all'impero austro-ungarico adesso cerca di una piccola Austria mutilata quella si butti l'attivissima
Dall'altra parte nasce questo nuovo regno serbo croato sloveno che avanza addirittura la conferenza della pace perché viene ammesso come se croati e sloveni avessero partecipato alla guerra contro l'altra invece fino alla fine sono disciplinatamente dell'esercito austro-ungarico si presenta con un programma di richieste
Gli jugoslavi gli ho detto che comprende Trieste Gorizia Udine e magari anche una parte forse di Venezia e chissà dove cioè c'è un imperialismo jugoslavo che si contrappone a quello che viene chiamato l'imperialismo italiano da quelli che ne dava peritale potessi chiedere la Dalmazia abitata da la da chi centinaia di migliaia di di di slavi del sud per ragioni di sicurezza quindi l'Italia si comporta in maniera del tutto contraddittorie anche perché il Presidente del Consiglio Orlando sarebbe propenso a dire benissimo rinunciamo a Dalmazia ma prendiamo fiume così siamo coerenti
E manteniamo l'amicizia con il presidente Wilson che ci deve foraggiare la ripresa della ricostruzione e sonni dei quali c'è no io voglio il Patto di Londra perché e l'unica cosa sicura che abbiamo se non ci teniamo al Patto di Londra lasciamo stare i fiumi che lui non aveva inserito nel Patto di Londra
Rischiamo di che ci possono togliere tutto e rischiarono che venisse tolto tutto
Perché a un certo punto decisero per protestare contro una iniziativa poco diplomatica di cui sono che lancia il suo messaggio agli italiani rinunciate alla Dal Mas prendetevi fiume i nostri governanti tornano in Italia per protesta e alla fine devono tornare a Canossa perché se non tornavano dopo quindici giorni
Gli alleati chiamati traditori dai fascisti appena nati avrei probabilmente continuato a dividersi il resto dell'Europa e del del dell'Africa senza l'intervento italiana quindi il gran parte della vittoria mutilata fu un'auto mutilazione e la capacità di partecipare più attivamente e razionalmente a sistemare l'euro
Abbiamo parlato prima del presidente del consiglio Francesco Saverio Nitti che subentra a Vittorio Emanuele Orlando e della sua opera per promuovere la legge proporzionale quindi adesso diamo la parola a un altro allievo della Scuola nazionale d'arte drammatica Silvio D'Amico che si chiama Filippo Marrone
E che ci leggerà un brano dal discorso tenuto da Francesco Saverio Nitti nell'aula di Montecitorio il trentuno luglio del mille novecentodiciannove
Seduta del trentuno luglio mille novecentodiciannove
Presieduto da Giuseppe Marcora
Dal discorso di Francesco Saverio Nitti Presidente del Consiglio dei ministri
L'onorevole Modigliani mi ha rivolto un invito a cui rispondo subito ed esplicitamente mi ha detto di essere chiaro e preciso
Io lo stesso sentimento e anche lo stesso bisogno di essere chiaro e preciso
Dunque nessuna confusione nessuna d'udienza
Intendiamoci fin dalle prime parole
Il governo raccomanda ai suoi amici esplicitamente i di votare il disegno di legge per lo scrutinio di lista con rappresentanza proporzionale
Il governo voterà questo disegno di legge con tutta sincerità di sentimento e considererà atto poco amichevole se i suoi amici non lo seguiranno su questa via
Spero che queste parole non lascino luogo ad equivoco alcuno e prego la Camera per breve tempo di considerare la questione con tutta serenità
Vi sono due partiti i quali sono a contatto delle masse popolari
Il cattolico e il socialista
I cattolici non quelli che sono qui dentro ma quelli che sono fuori promettono la felicità per il domani
I socialisti promettono non la felicità ma qualche cosa che vi si avvicina per l'oggi e tutti e due all'azione diretta sulle masse
Orbene questi partiti si trovano d'accordo nel sostenere la necessità della riforma su base proporzionale
Crederete che tutti gli altri siano contrari no
Accade che le associazioni che tradizionalmente si sono manifestate più contraria ai cattolici ora si manifestano per la riforma e le masse operaie che non fanno parte del movimento socialista e gran parte delle associazioni dei combattenti
Si dichiarano con lo stesso entusiasmo per la riforma elettorale con la proporzionale
Di fronte a tali fatti crederete che è un fenomeno di questa natura possa essere considerato come indifferente che noi possiamo indurre il Paese ad avere una camera la quale dopo la guerra deve risolvere dei tremendi problemi
Una camera che deve restaurare l'ordine interno non dal punto di vista della sicurezza pubblica
Ma della ricostituzione economica del paese Kennedy che questa Camera eletta nella diffidenza dei combattenti dei cattolici dei socialisti e dei liberali possa funzionare se eletta con il sistema attuale
Credete voi che non saremmo costretti a fare delle nuove elezioni dopo sei o sette mesi vale la pena di differire il problema
Se anche ci preoccupiamo e giustamente della nostra esistenza noi difendiamo il nostro pericolo
Perché io credo che la nuova Camera se letta collegio uninominale sarebbe costretta fatalmente ad andare presto alle nuove elezioni
Se vi dicessi che lascio il mio collegio
Permettete che qualche volta di livelli anche il mio stato d'animo
Se vi dicessi che lascia il mio collegio di Muro Lucano senza tristezza dimenticherei
Molti di noi hanno questo stato d'animo
Lasciare il Paese che ha avuto fiducia in me i miei poveri contadini che non mi hanno mai chiesto nulla quei poveri contadini che infine quando non erano contenti dello Stato se ne andavano in America
E risolvevano tutte le loro questioni nella forma più semplice
Quei poveri contadini che è venuta la guerra non hanno chiesto un imboscamento
Lasciare questa povera gente che ignora ogni forma di corruzione elettorale
è triste
Sono sulla via delle confidenze
E vi posso dire che le mie lezioni non mi sono costate mai oltre duecento lire
Parrà un paradosso lasciare un collegio di questa natura lasciare un collegio di questa natura dove ogni corruzione è ignota dove io ho dovunque sinceri e cordiali rapporti credete che al mio animo non produca dolore
Credete
Che in molti di voi questo sia lo stesso sentimento e pure io sento che il mio dovere è di lasciarlo
Perché io quando mi faccio l'esame di coscienza
Io vedo dei problemi più generali elettorali di partito della mia terra
Sapete cosa significherà la riforma ci obbligherà tutti ad occuparci dell'Indirizzo politico della nostra regione
Non è più possibile ormai disinteressarsi
Ne saremo costretti in ogni provincia ad occuparci necessariamente non di noi stessi soltanto ma di tutto l'indirizzo della nostra terra
Onorevoli colleghi
Non devo aggiungere altro
Io credo di non dover fare un discorso sulla tecnica del disegno di legge
Gli ho parlato con sincerità di sentimento ho parlato dei vostri e dei nostri interessi
Gli ho detto che noi dobbiamo dare al Paese la sensazione che la camera la quale ha reso tanti servizi ha dato prova in molte occasioni di tanta nobiltà di sentimenti posso ancora dopo la guerra compiere una grande riforma politica
Noi ci dobbiamo presentare al Paese nella nuova forma
Io sono sicuro che il Paese ci sarà grato di questo e credo che noi daremo ancora una bella prova di energia
E permettete che mi faccia in ultimo
Una dichiarazione personale
Ogni governo
Alla tentazione di avere una grande efficacia nelle elezioni egli una forma è più adatta del collegio uninominale
Nessuna forma in molte parti d'Italia se non in tutta Italia l'una forma dal Governo soprattutto in questura
Un modo di agire più efficace che il collegio uninominale
Ebbene io voglio farvi una dichiarazione io la concezione del tutto diversa
Spero se però io ho l'onore di essere al governo non sono non prevedo chi sarà al governo quando si faranno le elezioni masse in dannata ipotesi come dicono i giuristi sarò io colui spero di meritare la fiducia vostra e di quelli che verranno
Dimostrando come il Governo si sia regolato con probità con serenità e come scegliendo quella forma che dal governo la minore azione possibile e difendendola abbiamo usato tutta la sincerità e tutta la pulita del suo sentimento
Questa conclusione del il discorso Dini chi in cui dice il sistema proporzionale ci darà la minore azione possibile
Forse in realtà non è tanto così perché come si diceva prima i liberali si sarebbero trovati molto più a mal partito probabilmente se fosse rimasto il sistema maggioritario uninominale vista la forza dei partiti di massa
Che si manifestò nell'edizione del mille novecentodiciannove però certamente dal mille novecentodiciannove in cui abbiamo dei governi deboli degli esecutivi piuttosto instabili che essi marciano su Mino maggioranze che usciti nano
E quanto questa difficoltà ha contribuito Puy a favorire l'ascesa del fascismo che nel mille novecentodiciannove è ancora una realtà estremamente minoritaria che esiste solo in parte limitate del Paese la sua prova elettorale e assolutamente disastrosa ma la debolezza degli esecutivi e di conseguenza dello stato in qua in che modo
Ha permesso di affermarsi in che misura permesso di affermasse un partito che comunque già allora si presentava come partito armato che ha tra i suoi primi atti nell'aprile del mille novecentodiciannove l'incendio della sede dell'Avanti a Milano
Anche su questo bisogna fare un po'di lavoro di abolizione demolizione delle leggende del centenario se no i centenari servono soltanto a confermare la vecchiaia di vecchi interpretazione di vecchie teorie il fascismo momento del tutto insignificante per tutto il mille novecentodiciannove per gran parte del mille novecentoventi
Non è un movimento nel rivoluzionario né anticapitalista neppure la sovversione del sistema liberale consultando che si democratico può di più
Accogliendo questa istanza che viene dalle masse che hanno fatto la guerra il programma di muscoli non è un programma rivoluzionario quello del fascismo del mille novecentodiciannove
Quello che chiede appunto la democrazia più radicale voto a uni e donne a addirittura prima diciotto anni eleggibilità denti cinque anni decentramento dello Stato
Scuola patriottica ma laica ma non conservatrice aperta le classi operaie in modo che ci sia l'emancipazione è un programma che rimane lettera morta perché il movimento fascista del mille novecentodiciannove è un movimento quasi moribondo dalla nascita
Tant'è vero che Mussolini che pure era a Milano dal mille novecentododici è arrivato un personaggio importante come direttore dell'Avanti dal dodici al quattordici e poi come fondatore e direttore popolo Italia Qualcomm uno dei protagonisti dell'interventismo pende quattro mila e seicento voti all'incirca e al dicembre del mille novecentodiciannove in tutta Italia ci sono ottocentosettanta fascisti in poco più di trenta sezioni
Quindi al movimento del tutto insignificante
Che solo se lo guardiamo dal mille novecentoventidue dal ventotto otto anzi dal primo novembre mille novecentoventidue sembra acquistare importanza mano una nessuna rilevanza per quella che è la crisi e instabilità dei governi poi si è accusato lo stesso nicchia e mi nel secondo dopoguerra rimproverato la la proporzionale per aver indebolito i governi ma di Atta i governi sono indeboliti non da un sistema elettorale ma l'incapacità del Parlamento dia sapessi dalle maggioranze quel parlamento con i socialisti e con i popolari e con i liberali frantumati in ancora in gruppi di Giolitti a Nizza Nardo indiani non scritti già Alitalia morto
Sandrini Niki anni
Non riusciva a creare una stabile maggioranza di governo ma non è una colpa della proporzionale
Sì spesso fantasticare per un sistema di ingegneria Pommery lo fecero immediatamente già nel diciannove del venti ventuno si comincia a pensare alla problema se la proporzionale ha creato questa instabilità non era la proporzionale e la solita cane che era cambiata era più stabile non i partitica rappresentavano da questo punto di vista il fascismo non ha nessuna influenza su quella che sarà la storia
Del Parlamento e della Camera italiana
Dal mille novecentodiciannove al mille novecentoventuno maggio mille novecentoventuno quando un uomo che vuole avversari in tutti i modi il sistema proporzionale perché era bello governare con i prefetti che che aiuto una da leggere i parlamentari Giovanni Giolitti
Decide di formare finalmente con un criterio più moderno dei blocchi nazionali ma ci mette i rappresentanti di un partito armato prima che sia stato disarmato
Quindi era qualcosa che guardando la storia non col senno del poi ti appartiene solo al Padreterno agli storici che sanno dare lezioni alla storia di come doveva andare ma con quella che era l'esperienza di quell'epoca non è il sistema proporzionale non è l'instabilità dei governi la Germania a mi stabilità maggiore di quella italiana ma quel tipo che somiglia a lasciarlo nel mille novecentoventotto ancora il due virgola sei per cento dei voti sarà la crisi e la devastante
Crisi di Wall Street che distrugge quello che era stato un recupero dalla Germania a permette Apophis diventare da figura marginale il primo partito del Reichstag però ci mette dieci anni in Italia ci mette solo tre anni ma questo non è colpa della proporzionale ma colpa di una classe politica
E di una classe di governo e di una classe parlamentare compresi i socialisti che non si rendono conto che non si può lasciar crescere un partito armato in un sistema liberale perché già la sua stessa esistenza
Sì certo disse ma liberale morto
Ecco chiudiamo qui con una riflessione appunto sulla necessità di preservare le condizioni della libertà e la solidità delle istituzioni democratiche grazie a tutti voi che avete partecipato