Critica e militanti

Buongiorno da radio radicale qui e Matteo Marchesini per critiche militanti oggi parliamo dell'ultimo libro di Achille Occhetto uscito pochi mesi pare Sellerio la lunga eclissi passato e presente del dramma della sinistra
I temi ricorrenti o che piani ci sono tutti le rivendicazioni del valore lungimirante della Bolognina
Le rampogna che non l'ha capito e ha deviato da quella strada un po'di retorica della contaminazione tra le varie culture progressiste da anni novanta
E anche la retorica su un partito che non sia né novecentesco nel liquido ma diventi Cittadinanzattiva in una contrapposizione al popolo che fa un po'pensare a un Toni Negri il mo'dal volto urbano ma sono retoriche che ti perdonano Occhetto perché poi
Quella sostanza di fondo cioè in questa sorta di comizio lirico a volte
Un po'sfrangiato sintatticamente Occhetto mette il dito in vere piaghe quando insiste a dire che bisogna tornare a unire sfondo ideale tattica del giorno per giorno e quindi liberarti figlia dell'errore del governissimo che coi non governa non riesce a governare del centrosinistra sia dell'errore delle frange che fanno solo ceto politico più Arlecchino che arcobaleno e sono sempre più reti dualismo e tutto questo in una situazione in cui serve ricorda proprio mentre aumentano i temi che già furono quelli della sinistra
Nessuno riesce a intercettare una protesta populista che beffardamente nata dalla crisi determinata da poteri dominanti incontrollati finisce per rimettere le soluzioni nelle mani
E di questo di questi potenti ma dice Occhetto non si riesce a fare tutto questo senza una elaborazione del lutto comunità che non c'è mai davvero stata rimane dopo trent'anni un cadavere insepolto
E che la svolta è stata disattesa secondo lui e perché chiedeva appunto di fare i conti con questo cadavere di ridefinire la parola sempre più vuota bit socialismo che rimossa nella sostanza torna oggi in forme mostruose con i movimenti che appunto dominano la scena la rimozione lo sappiamo l'ha subita lo stesso Occhetto cancellato da un racconto storico che di solito passa da Berlinguer all'Ulivo e poi al Pd come se l'ottantanove non ci fosse stato insomma le mani di radere crea vanno il vero simbolo del partito ecco comunista delle sue evoluzioni con un accelererà e accelerazione nella rimozione
Che parta dai decenni alle stagioni seguendo l'evoluzione sempre più rapida dei mezzi di comunicazione
Occhetto nel suo excursus storico che appunto fa i conti con il cadavere insepolto parla anche del fatto che i comunisti italiani come città hanno avuto il merito di una via originale di declinazione del socialismo
Allo stesso tempo hanno scontato una doppietta che ha loro consentito di fingersi innocenti per ragioni geopolitiche avendo l'URSS come come alibi Ahura rivoluzionari prassi socialdemocratica
Questa doppietta viene appunto da una geopolitica che nel Novecento ha tradito subito fin dall'inizio l'internazionalismo da cui nasceva il movimento socialista e che secondo Occhetto deve estere anche il suo futuro
Nella prima guerra mondiale lo sappiamo ha sbattuto questo internazionalismo contro le patrie e poi successivamente contro l'URSS paese guide la dottrina
E la dottrina dei due campi che in che lì la globalizzazione l'Internazionale l'hanno fatta i dominanti
Mentre degli welfare sempre più sbiaditi sono rimasti nei contenitori sempre più inadeguati degli Stati nazionali insomma
Occhetto vorrebbe tornare a una svolta come radicalità e non come moderazione ma cosa di cui torna a parlare anche a urlare come una sorta di fior Todero Brontolon quasi ogni sera
Nelle nostre televisioni Massimo Cacciari far tornare a unire i precari di tutto il mondo gli alieni atti ed espropriati anche dal minimo controllo democratico sul complesso economico tecnologico che oggi come ieri fa le vere rivoluzioni perché è vero che abbiamo un apparato di centrosinistra o di liberali di sinistra che sono molto bravi a demistificare le balle cupolini ma sono imbarazzati e quando invece devono spiegare
Come non amministrare semplicemente fatali Ica mente ciò che già accade economicamente e tecnologicamente nel mondo
Ma appunto ritornare a una qualche idea di politica in fondo se in ottocento non ci fossero state le leghe e l'entusiasmo dal basso la porca dal basso e chissà cosa avrebbero fatto di quella società i puri liberali
Dicevo che il libro scritto ogni tanto come un comizio abbraccio seppure meditato ma c'è invece un'eccezione
Un diario in presa diretta che Achille Occhetto riporta sull'ultima delegazione in Cina prima della rottura
E anni negli anni sessanta inizio anni settanta
Che è un perfetto racconto degno di Calvino con chiuso perfettamente ritmico su su tutti i piani
C'è una grande scende delle delegazioni comunista italiano e cinese con Bravo digestivi colori sublimi della tanta la leggerezza misteriosa dei saloni della Città proibita
A Pechino
E c'è la descrizione del dello scenario vietnamita divide anche un ping
Che descrive come è la situazione che evolverà
Peggiorerà
E e a ogni passaggio dice questo è un male ma è anche un bene gli altri ridono ogni tanto il capo centra una preziosa sputa chi era con un gettito da pitone dice Occhetto
E costata che che arriverà una terza guerra mondiale con lo sterminio tonico la fine dell'imperialismo lo dice sorridendo come una prospettiva
Che si augura ecco anche tutto questo dopo una lunga fase di latenza sembra tornare di nuovo sinistramente attuale quindi consiglio di oggi alla lunga eclissi di Achille Occhetto Sellerio a risentirci venerdì prossimo