La vicenda dell'Ilva di Taranto: intervista a Salvatore Romeo

Radio radicale vogliamo oggi cercare di approfondire un po'la questione il va è un tema di attualità non solo di questi giorni ma se ne parla da anni per questioni varie noi oggi vogliamo cercare di raccontare anche la storia di questo o importante e controverso polo industriale del nostro Paese
E lo facciamo con Salvatore Romeo che un ricercatore e che ha pubblicato un libro dal titolo l'acciaio in fumo l'Ilva di Taranto dal mille e novecento quaranta cinque ad oggi una fabbrica è una città nella lunga parabola della siderurgia italiana è un libro che il titolo il sottolineo che abbiamo letto che è stato pubblicato recentemente da don Donzelli lo trovate nelle librerie anche in e-book vogliamo parlare con Romeo innanzitutto
Un po'ecco come nasce questa questa
Questa Mizia diva importante per il nostro Paese come si sviluppa a grandi linee naturalmente Romeo
Fine anno intanto grazie per questa intervista siderurgico nasce sostanzialmente da due grande di questioni
La prima la questione insomma economica siamo nel negli anni Cinquanta e quindi alle porte del boom
Per cui anche in Italia come nel resto d'Europa occidentale si sviluppano cinque non sviluppare con i consumi di massa
L'acciaio è un chiaramente una materia fondamentale per la produzione di quei beni quindi sorge l'esigenza di realizzare un nuovo grande stabilimento a ciclo integrale
La seconda esigenza invece è quella di consentire all'economia dell'area più arretrata del Paese nel Mezzogiorno
Di recuperare il gatto che si era accumulato nei decenni precedenti
E quindi l'idea di una parte delle classi dirigenti italiane dell'epoca e di localizzare in questo nuovo grande centro siderurgico in una regione meridionale in modo da fornire un impulso allo sviluppo economico
Egli stesso in campi come diciamo l'origine del del siderurgico di Taranto ecco Romeo
Naturalmente lei nel suo libro entra più nei particolari lo ricordiamo agli ascoltatori rimandiamo al suo lavoro
Per approfondire un po'questi temi ecco però vediamo un po'alloggi conviene ancora produrre acciaio in Italia
Ma guardi tutti in Paesi manifatturieri introducono acciaio è un materiale imprescindibile anche perché è un materiale tenta in tantissimi prodotti dalla nostra vita quotidiana dalle automobili elettrodomestici alle posate che siamo tutti i giorni mangiare
Quindi non non esiste al momento nessun Paese
Esse abbiano industria di un certo di una certa portata non avere anche un comparto siderurgico
Se convenga in Italia per io non sono un economista e non non posso dirlo ma senz'altro
Ripeto privarci completamente di questo tipo di produzione avrebbe delle implicazioni inevitabilmente sistemici cioè sistemi che cioè insomma delle implicazioni di ampia portata
Ecco lei ha detto punto lei credo che abbiamo è uno storico dottore di ricerca di storia economica borsista anche presso l'Istituto italiano di studi storici ecco nella vicenda che abbiamo siamo tracciando per sommi capi dell'Ilva a Taranto c'è poi il capitolo più recente è quello in cui è nata una sensibilità ecologica prima naturalmente nella fase di cui abbiamo parlato questa sensibilità
Non era presente anche proprio della critica nella nella discussione politica e l'opinione pubblica ecco il capitolo del impatto ambientale un capitolo molto importanti quali sono le prospettive da questo punto di vista
I rispetto anche a lei contraddizioni gravi che ci sono al momento ma guardi anzitutto in realtà la sensibilità ecologica a Taranto nasce in tempi relativamente
C'è poco dopo in realtà l'insediamento del siderurgico già all'inizio degli anni Settanta ci sente arrendere conto
Tre che quella produzioni aveva degli impatti ambientali significativi problematici
Ecco io nel mio libro Otranto per esempio un convegno promosso dall'Amministrazione provinciale nel settantuno
In cui iniziano ad emergere tutta una serie di tanti ambientali negative all'inquinamento atmosferico delle acque
è chiaro che quello è è era un'epoca in cui ancora non esistevano istituzioni ammessi in Italia ma anche in altri paesi sarebbero sviluppate sono a partire dagli anni Settanta poi soprattutto negli anni Ottanta non esistevano quindi istituzioni per la protezione dell'ambiente non esistevano
Metro di diciamo scientificamente solidi per misurare l'inquinamento
Però già ecco a Taranto si inizia a sviluppare già allora
Una prima sensibilità che chiaramente si approfondisce nel corso dei decenni successivi che approfondisce soprattutto dopo che iniziano ad emergere in maniera sempre più chiara dei dati che confermano
Quello che diciamo la percezione comune aveva già in qualche modo registrato cioè confermo non elevati livelli di inquinamento ma tutto questo avviene soltanto quando nascono soltanto quando lo Stato si dota istituzioni preposte ai controlli ambientali e questo nostro Paese
E avvenuto con relativo ritardo
Per il campo la pattuglia
Quella che attualmente gestisce controlli ambientali minimi restituite alla fine del novanta ma di fatto entra in funzione solo nel due mila cinque due mila sei quando e l'allora Giunta Vendola insediare nel direttore generale Giorgio assennato e da una svolta costituzionale consente
Come dire di ivi accumulare una una massa di dati estremamente significativa che poi ha consentito anche alla magistratura di avviare quei procedimenti che tutti sappiamo ed è una storia molto lunga segue
Diciamo segue la la l'andamento segue l'evoluzione della tematica ambientale nel nostro Paese nel senso che non Taranto non è un'eccezione purtroppo ribadisco l'Italia è arrivata
A dotarci di queste politiche con ritardo è a volte anche
Con molte contraddizioni
Romeno tra le proposte che sono sul tavolo delle istituzioni c'è anche quella della chiusura ma è una prospettiva davvero complicata da a seguire con delle conseguenze
Che sarebbero naturalmente disposta ecco ma al di là di questa prospettiva nella tesa che anche lo sviluppo tecnologico consenta a questo tipo di impianti di essere meno invasivi meno inquinanti ecco problema grave per le popolazioni che vivono lì nella nelle vicinanze degli stabilimenti come si può affrontare da un punto di vista pragmatico
Ma guardi io nel mio libro faccio un parallelo con una vicenda analoga caduta però in Germania Yui svolgo l'attore c'è urlava
Centro siderurgico molto simile a quello di Taranto Perca per grandezza quindi per potenza produttiva e anche lì molto vicino al centro abitato ed è un centro siderurgico di proprietà della Thyssenkrupp
Benelli fra il due mila e due mila e tre sono stati effettuati investimenti significativi nell'ordine delle centinaia di milioni di euro
Che hanno portato a risolvere uno dei problemi fondamentali anche nel siderurgico di Taranto cioè l'impatto ambientale delle cokerie sono il il reparto
Chi inquinante reparto dove si generano alcune delle sostanze più ecco anche cancerogene quindi assai dannose per la salute
Per lui è stata fatta un intervento molto radicale lei prima diceva in attesa degli sviluppi tecnologico in realtà ormai la siderurgia è arrivata
A un livello di sviluppo tecnologico anche sul piano delle performance ambientali tale da consentire di risolvere non dico del tutto perché l'impatto zero è una cosa che non esiste
Però riuscire a consentire agli stabilimenti di essere compatibili con alle attività umane circostanti con la vita umana in generale
è contenuta in questo è stato fatto è stato fatta ormai vent'anni fa nel frattempo negli anni scorsi in quello stesso periodo in Italia che è consentito IVA quella che all'epoca era il PRA di adottare delle tecniche meno radicali possiamo dire tanto che oggi si si parla del caso tanto non si farà il paio di univoca Barbieri delle tecniche ci sono sono in campo occorre naturalmente spendere molto denaro perché sono tecnica molto costosa e si parla insomma di ridefinire i processi produttivi e chiaramente serve anche una direzione politica in grado o no di orientare anche l'impresa sesto
Romeo tra l'altro c'è sempre un valore strategico o associato anche alla al luogo in cui sorge questo impianto e cioè Taranto che è un po'uno snodo nelle mediterranee quindi nello scenario attuale addirittura queste diciamo queste grandi vie di comunicazione assumono di nuovo una grande importanza
Sì sì indubbiamente e poi per per posizione geografica Taranto d'altra parte ospitando già dalla fine dell'Ottocento un grande un'altra grande realtà produttiva nazionale militare quindi il suo rapporto con il mare la resa come dire l'idea porla portato questi questi grandi stabilimenti a insediarsi
In questo territorio ci sarebbe è quinta strada ci sono anche la l'opzione del dei grandi traffici commerciali a Taranto il porto di Taranto
è stato gestito per una palla grandi società di Taiwan sì a un certo punto però di fronte a una serie di problemi
Burocratici hanno deciso di disinvestire a Taranto che investire nel porto del Pireo
Quindi questo è un altro grande capitolo che purtroppo molto problematico
E che come dire era racconta un pezzo del del caso Taranto di come questa città non non riesca ancora completamente emanciparsi da una dipendenza
Andare dai grandi stabilimenti industriali
Cosa va torero Meocci abbiamo alla conclusione alla conclusione perché questo titolo l'acciaio in fumo
Ma è un po'un titolo metaforico acciaio con acciaio s'intende un po'quel quel progetto con il sogno di una parte delle classi dirigenti italiane
Di favorire la modernizzazione e lo sviluppo del Mezzogiorno attraverso la grande industria nel caso di Taranto l'industria siderurgica
Un un progetto che ha che ha prodotto benefici al prodotto aspetti problematici io credo che oggi siamo come dire al a distanza di tanti anni possiamo dare anche un giudizio più sereno rispetto al passato di quella stagione
Cioè apprezzare sicuramente
Grande anelito alla alla ricostruzione di un Paese alla costruzione di un'unità nazionale anche dal punto di vista economico
Oltre che politico dall'altra parte ci sono stati anche dei limiti delle delle ingenuità se vogliamo che vanno analizzate attenta mente
Ma ripeto non non si può buttare il bambino con l'acqua sporca tanto più in tempi in cui purtroppo mancano politiche per il Mezzogiorno
E Taranto come altre grandi città del Mezzogiorno soffrono di una crisi socioeconomica e di ogni emigrazione che ormai ha assunto caratteri di massa
Da cordone ringraziamo molto Salvatore Romeo Lori arriviamo ricercatore dottore di ricerca in Storia economica
Autore del libro l'acciaio in fumo l'Ilva di Taranto dalla mille novecentoquarantacinque ad oggi per Donzelli lo trovate
Nelle librerie grazie grazie molte Romeo
Grazie a voi