Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cultura, Geopolitica, Libro, Trump, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 22 minuti.
Rubrica
Assemblea
docente di Studi Strategici all'Università LUISS Guido Carli di Roma
Radio radicale bentornato in un nuovo appuntamento delle parole le cose la nostra rubrica di approfondimento librario e siamo in compagnia del professor Germano Dottori benvenuta radio radicale anzi grazie a voi per l'invito
Siamo qui per parlare un po'del libro del momento perché
In questi giorni esce tantissima rassegna stampa intorno alla visione di Trump obiettivi e strategie della nuova America edito da Salerno Editrice l'ora di con poi un libro del momento perché
Diciamo c'è una congiuntura favorevole il viaggio di Matteo Salvini negli Stati Uniti e e possiamo dire anche
Con i un tempo trascorso dai suoi Donal Trump abbastanza sufficiente importante per vedere alcuni risultati
E anche forse quel tempo culturalmente
Adeguato per iniziare a comprendere che questo signore che il Presidente degli Stati Uniti d'America non è un fenomeno di costume non è un folkloristico personaggio venuto da chissà dove ma è un politico che sta cercando chiaramente di dare una impostazione differente gli Stati Uniti d'America ma soprattutto sta cercando e in questo libro si analizzare ma di dare una strategia di lungo corso differente rispetto al passato questo nasce ovviamente da un'operazione minoritaria all'interno della stessa famiglia repubblicana
E e questo chiaramente non giova allo stesso Trump fin dalle prime battute però ecco questo è un volume che cerca anche come tra l'altro sottolinea Stefano Feltri nella prefazione di
Diciamo sgombrare il campo da una concezione culturale che appunto Trump non è nient'altro che una sorta di goffo il buffo personaggio che si aggira dell'establishment mondiale insomma qui c'è
Tutto il Trump che in qualche modo non abbiamo saputo neanche vedere nell'arco di questi mesi allora la prima domanda è appunto a che punto è questa operazione culturale intorno Donald Trump e la seconda
E come è nato questo libro come nato lo stimolo in qualche modo anche a riordinare un po'le carte perché c'è una ricostruzione possiamo dire non solo degli obiettivi e delle strategie ma anche della del fil rouge che lega tutte quante le mosse anche i difetti vizi virtù di Trump
Allora la prima considerazione che vorrei fare e che dal mio punto di vista come Stato pena correttamente ricordato Trump non è un incidente della storia è piuttosto il risultato di un processo
Di un processo che è cominciato all'indomani stesso della fine della guerra fredda
E che è caratterizzato dalla crescente avversione del pubblico americano nei confronti di un ruolo eccessivamente interventista giocato dagli Stati Uniti sulla scena internazionale
Avevo notato mentre mi accingevo a scrivere questo saggio come le principali elezioni presidenziali svoltesi negli Stati Uniti dopo il crollo del muro di Berlino
Avessero visto sistematicamente prevalere il candidato fra i due che prometteva una riduzione dell'impegno internazionale degli Stati Uniti soprattutto quello militare
Contran per il processo accelera e diventa dal mio punto di vista ancora più trasparente
Per questo è molto importante cercare di capirlo e cercare di capire questo processo di cui Tramper l'espressione perché ben difficilmente alla fine di questa Presidenza che potrà terminare nel due mila e venti oppure quattro anni più tardi l'America tornerà ad essere quella di prima c'è un elemento strutturale di fondo che persisterà
E che potrà anche magari essere raccolto da un successore i declinato in maniera differente ma il dato strutturale di fondo resta e ovviamente nel momento in cui l'America va a ridurre la propria presenza di retta sui principali teatri di crisi
Si aprono dei vuoti che nelle intenzioni di Trump e di chi lo sostiene debbono essere progressivamente colmati
Dagli amici dagli alleati degli Stati Uniti e anche da quei Paesi con i quali in questo momento i rapporti non sono felicissima e potrebbero anche migliorare qua la federazione russa ecco
Il mutamento della narrazione strategica americana è un capitolo di di questo volume da un capitolo molto importante perché se Trump non è un incidente di percorso nella storia degli Stati Uniti d'America
Diciamo non è neanche un incidente di percorso questo mutamento della strategia americana c'è anche rispetto a quello che che diceva prima un importante schema un importante grafico che posto alla fine del libro perché c'è un'appendice appunto con una serie di di mappe di e di grafici in cui si racconta appunto la contrazione della presenza dei militari statunitensi all'estero dal settanta
Al due mila e sedici che ci ricollega appunto a quello ma il discorso per la riduzione strutturale strutturale e e e però questa riduzione strutturale
è figlia di un approccio differente dell'America al mondo si passa vogliamo da una una politica del risiko in qualche modo ovvero dell'occupazione di di spazi possiamo dire anche molto distanti dal dal centro vibrante della politica americana ne siamo abituati come generazione e come generazioni che si sono succedute a vedere e gli americani come in qualche modo da un lato giustamente liberatori i garanti del mondo libero e dall'altra
Culturalmente siamo stati abituati a riscontrare una presenza americana ovunque diciamo basti pensare alla liberazione no di di Roma a Roma dice a Roma sono entrati gli americani bensì entrano prima gli inglesi degli americani però la vulgata vuole che sono gli americani che hanno liberato e quindi questo concetto così radicato che viene ovviamente dal secondo conflitto mondiale in poi da una presenza in scenari importanti da un'esposizione dell'opinione pubblica su tutti quanti idea dei geopolitici chiaramente cambia e questo cambio che diventa
In cambio di approccio in qualche modo da un lato
In termini di opinione pubblica un po'diciamo crea una sorta di spaesamento crea una sorta di idea ma dove sta mandando gli Stati Uniti quello che stanno facendo cinema così quando c'è un cambio di paradigma e noi stiamo assistendo alla formalizzazione di un cambio di paradigma
Che è difficile naturalmente non solo da accettare perché quando c'è un cambio di paradigma c'è chi vince e chi perde e quelli che perdono naturalmente difficilmente ci stanno ma è proprio difficile da comprendere perché liberarsi dalle strutture mentali di lettura degli eventi è sempre un'operazione culturalmente complicata
E nel libro Io ricostruisco il percorso fatto dalle strategie di sicurezza nazionale che sono un po'un manifesto politico strategico di ogni amministrazione
Per dimostrare come persino nel linguaggio paludato di questi documenti in cui spesso si avverte anche il il peso di chi resiste al cambiamento comunque possibile leggere il graduale cambiamento
Della percezione americana del resto del mondo ci sono a partire da un certo momento frequenti richiami soprattutto verso la fine dei mandati dei singoli presidenti
Alla necessità di respingere la tentazioni sull'azionista un chiaro segno del fatto che progressivamente la resistenza del pubblico americano alla pratica di politiche interventiste è andata crescendo naturalmente in tutto questo c'è stato
Un un'interruzione diciamo temporanea una deviazione dal trenta che è stata determinata dagli attacchi dell'undici settembre un evento assolutamente eccezionale ma rappresenta proprio veramente come dire una diversione
Temporanea tra l'altro ha avuto un impatto fondamentale nell'alterare la presidenza di Bush Junior che inizialmente si era presentato al pubblico americano come un repubblicano intenzionato anche Luís
A ridurre diciamo l'esposizione esterna degli Stati Uniti dopo
Diciamo la dispersione delle forze armate americane su vari teatri operata da Clinton Clinton il quale a sua volta inizialmente si era affacciato sulla scena politica americana promettendo ai propri elettori di concentrarsi molto più sull'economia che nonna sull'uso degli strumenti militari per affermare l'influenza americana nei confronti del resto del pianeta
E questa è un un ragionamento molto interessante che si scorge proprio in questo capitolo perché anche qui il
I alle volte il clamore il sensazionalismo giornalistico fa sì che non si scorgeva il disegno di continuità che esiste nelle nelle nelle politiche degli stati insomma come se quella lento processo storico fosse sempre in realtà subalterno al al processo
Giornalistico della dal medico se dal mio punto di vista sprofondato un dato di base il cittadino americano il contribuente americano capiva perfettamente perché durante la guerra fredda gli Stati Uniti dovessero interessarsi del resto del mondo
In modo tanto attivo la minaccia sovietica
Recava con sé anche un progetto di sovversione
E gli americani temevano che il comunismo arrivasse a casa loro quindi accettavano tutti i sacrifici connessi alla necessità della pratica di una politica di alto profilo
Sparita all'Unione Sovietica sparita la minaccia del comunismo che i cittadini americani avvertivano con un fatto anche personale è diventato sempre più difficile giustificare delle politiche interventiste ecco perché poi nelle singole campagne elettorali presidenziali i candidati più forti hanno sempre corteggiato questo atteggiamento dell'opinione pubblica fino a raggiungere diciamo livelli parossistici con con Trump il quale peraltro sta onorando la gran parte degli impegni che ha assunto con gli elettori americani al momento in cui si è candidato per la presidenza degli Stati Uniti
Ecco il c'è anche un capitolo molto interessante che si intitola Gemelli DiVersi e parla del diciamo del rapporto tra Donal Trump le Barack Obama e sono dei ovvie ovviamente c'è un capito iniziare un paragrafo iniziale che parla delle radici dell'inimicizia cioè
Però leggendo questo capitolo insomma ho ho ho scorto diciamo delle similitudini molto molto interessanti che spesso diciamo per
Anche qui per pubblica narrazione vengono ha cancellato
Beh Gemelli DiVersi perché non potrebbero essere anche esteticamente più lontani l'uno dall'altra però incredibilmente invece ci sono delle continuità di fondo è la maggiore linea di continuità nel proprio rappresentata dall'idea di alleggerire sempre di più progressivamente l'impronta americana sul resto del mondo
Obama diciamo era come presidente più sofisticato intellettualmente quindi ha scelto un approccio che è noto per noi addetti ai lavori come quello dello smart power
Che consiste nel creare le condizioni per cui altri facciano ciò che enti nel tuo interesse che sia fatto
è un paradigma del quale si anche discusso diciamo in Accademia ma che poco conosciuto dagli addetti ai lavori non si capisce alcun da una parte diciamo abbastanza paradossale delle politiche di Obama se non si conosce questo paradigma tanto va avanti lo estremizzare soprattutto lo rende lo rende trasparente perché spoglia questa politica di ogni mantello di carattere ideologico per giustificarla se non facendo riferimento a rilancio della sovranità rilancio della sovranità che va inteso in due sensi dal punto di vista di Trump difesa della sovranità degli Stati Uniti rispetto alle ingerenze esterne per quanto strano possa sembrare in epoca di Rascia gay
Ma anche promessa nei confronti del resto del mondo di rispettare la sovranità nazionale degli interlocutori degli Stati Uniti per cui gli Stati Uniti
Questa era la promessa di Trump avrebbero continuato a perseguire i propri interessi nazionali e discutere con altri paesi delle linee guida della loro politica estera ma senza provare a cambiarne o condizionarne
Gli equilibri interni
Questo è l'aspetto secondo me più interessante dell'esperienza di Trump
Ecco soprattutto nell'ambito dei paesi
Partner o comunque dei Paesi con i quali riallacciare delle relazioni la differenza poi sostanziale come come lei scrive
E proprio quella che intercorre tra Trump Obama nei rapporti con la Russia dice la Casa Bianca ad esempio cercato il dialogo con la Russia in modo più costante strutturato di quanto accaduto in precedenza non solo a livello di leadership ma anche nel campo dell'intelligenza e alcuni scenari a partire da quello siriano dove i mercati americani quelli russi sono stati costretti euro contiguità sul terreno concordare misure di dei conflitti in volte evitare gli scontri accidentali cioè occorre e questo è anche qui ho un diciamo è un asse molto molto interessante importante da analizzare perché
Senta
Sono accadute anche delle cose molto interessanti negli ultimi anni abbiamo avuto dichiarazioni del presidente russo Putin e che ha ringraziato la CIA per aver aiutato le feste
A prevenire un grave attentato a San Pietroburgo queste son cose che se le avessero raccontate dieci o quindici anni fa avrebbero suscitato incredulità se non viva ilarità eppure è successo
Ovviamente questo è l'aspetto probabilmente più controverso del Progetto di Trump ed è quello che ha incontrato le le maggiori resistenze anche di carattere culturale perché
Diciamo abbiamo decenni di guerra fredda che hanno lasciato una traccia molto importante nelle persone che oggi occupano delle posizioni di rilievo nell'establishment e che si sono formati in quegli anni per cui e sempre molto difficile
A vere e fiducia nei russi però dal mio punto di vista
L'idea di Trump di
Dialogare con la Russia
è dettata da considerazioni di interesse di natura realista
Ci sono poche possibilità se
Si permette alla Russia o si incoraggia la Russia a stringere un'alleanza strategica vera strutturata duratura
Con la Cina una Cina che nel frattempo conquista posizioni anche in Europa occidentale il rischio per gli Stati Uniti e di vedersi tagliare fuori dall'intera Eurasia
Mentre agganciare la Russia significa inserire un cuneo dal mio punto di vista è anche molto probabile che i russi siano interessati ad avere un'intesa con gli Stati Uniti perché abbracciare la Cina rischia per Mosca di dar vita ha una forma di asserito lamento di vera e propria cerchia mento
Per cui è interesse di entrambe le parti se prevarrà il realismo di avvicinarsi in qualche modo anche in Russia peraltro ci sono delle resistenze interne perché anche i russi si sono formati i russi che comandano oggi si sono formati negli anni della guerra fredda e non c'è niente di più difficile di fidarsi dei propri vecchia ex nemici
Ecco tutti diamo perché
Mancano pochi minuti al termine della nostra conversazione con quello che è che è un po'un po'ci riguarda di più noi e tram per l'Italia e Trump e ma soprattutto noi gli Stati Uniti perché interessante anche lo stralcio che viene riportato in quarta di copertina della postfazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti che dice
Non dobbiamo avere dubbi proprio perché le tensioni e l'incertezza intorno a noi stanno aumentando ferma restando l'esigenza di dialogare con tutti tampona un tram per il rapporto con l'America e l'ancoraggio all'Occidente vanno confermati come il punto di riferimento principale
Nella nostra postura internazionale allora partendo dal diciamo dalle imminente Giorgetti è un punto di vista di autorevolezza in merito alle nostre politiche
Governative
è chiaro che è stato responsabile della politica estera della lega per molti anni e questo non deve essere dimenticato quindi e il suo interesse per la politica internazionale non è recente
E e diciamo che questa punto posture internazionale ci pone
Di fronte a un Panorama secondo me abbastanza complesso perché da un lato ovviamente c'è il cosiddetto universo delle possibilità perché al momento mai nessuno ha in qualche modo affrontato con un piglio differente il rapporto con l'amministrazione Trump all'interno del governo italiano
Si è sempre vista anche qui diciamo quel riflesso culturale di cui parlavamo ma non solo poi è stata la la la diciamo
Questa fase del mandato di Trump è stata caratterizzata dalla presenza in Italia i due governi di differente consenso politico
Io credo che anche Gentiloni avesse un interesse in qualche modo a stabilire un rapporto Contran panche serpeggiava
L'incidente di quella sua dichiarazione un po'incauta durante la campagna elettorale resa dalla consolato italiano hanno gli occhi quando disse forza forza Hillary lo stesso Renzi può e anche se speriamo che sia femmina
Il giorno il giorno delle elezioni
Però Gentiloni non fu in grado di percorrere questa strada fino in fondo perché doveva
Prepararsi alle elezioni politiche e per un politico del partito democratico avvicinarsi a Trump era sicuramente tra virgolette tossico controproducente
Questo problema il la l'attuale Governo e le sue principali personalità invece non dovrebbero averlo
E almeno inizialmente si è notato un atteggiamento soprattutto da parte di Conte che ha cercato molte foto Opportunities e soprattutto in occasione dei primi vertici internazionali in cui tanto conta quanto Trump si sono trovati un po'isolati Rispetto agli altri rappresentanti dei paesi intitolati a partecipare
Quindi diciamo è stata una convergenza ecco quasi naturale punto di attrito che noi abbiamo in questo momento è rappresentato dalla scelta che abbiamo fatto qualche mese fa di firmare il memorandum di intesa
Per l'adesione del nostro Paese
Alle Vie della Seta
Di fatto in Italia oramai ci sono influenze di Paesi che competono con gli Stati Uniti è questa evidentemente un nodo che deve essere sciolto mi pare che nel corso della sua recente visita a Washington Salvini abbia cercato di rassicurare gli americani soprattutto sotto questo punto di vista che l'apertura alla Cina è solo commerciale che non dovrebbero esserci e non ci saranno implicazioni sul versante della sicurezza e anche il dialogo che noi immaginiamo con la Russia è un dialogo che e non è funzionale alla costruzione della grande Uras sia anti occidentale ma è piuttosto finalizzato attenere la Russia agganciata all'Occidente fermo restando che poi spetta agli americani trattate
Soprattutto sul per quanto riguarda la via della seta diciamo un accordo praticamente fatto veramente a darmi
Ad armi impari insomma accorda una firma senza condizioni quindi anche questo e beh si sia in realtà la diplomazia italiana ha smussato parecchi anni parecchia così era giunto in Italia praticamente un format preconfezionato identico a quello che era stato somministrato agli altri paesi che hanno finora aderito a noi
Abbiamo un po'come Paese cercato di renderlo un po'meno politicamente impegnativo comunque è chiaro che agli americani questa cosa più di tanto non è piaciuta e quindi hanno avuto bisogno di essere rassicurati
Peraltro non si tratta di andare a prendere degli ordini come pure ogni tanto qualcuno polemicamente scrive oggi non fosse altro che per una ragione attualmente gli americani ordinò una danno sì
Proprio perché sono entrati in un'epoca differente diciamo però chiaramente osservano e e se poi tu hai bisogno del loro sostegno ci pensano una volta in più
Battuta finale proprio visto che abbiamo già sforato questo viaggio di Matteo Salvini negli Stati Uniti
Non è solo una photo opportunity no no è stata sicuramente ha un'occasione c'è il vice Presidente del Consiglio ha sfruttato per far capire alcune peculiarità del suo approccio alla politica internazionale e soprattutto cercare di allontanare alcuni timori che nei suoi confronti molti settori dell'establishment non solo degli Stati Uniti
Ha nutrito nei suoi confronti adesso si tratta di
Tener fede
Non dico alle promesse ma le dichiarazioni fatte ma penso che non ci siano problemi sotto questo punto di vista
Grazie ancora Germano Dottori la visione di Trump obiettivi e strategie della nuova America edito da Salerno Editrice grazie veramente per essere stato con noi grazie a voi che ci avete ascoltato seguito sino a questo momento
Rimane come perché continuano le trasmissioni su Radio Radicale
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0