Presentazione del libro "L'Italia in Europa. Idee per uno sviluppo sostenibile" a cura di Luigi Paganetto (Editore Eurilink University)

Siamo prossimi a lezione lo però visto che l'Europa si parla tanto visto che noi ci troviamo di fronte a una segreti questioni che devono essere affrontate devo dirvi tanto per essere chiaro quello che non c'è nel libro
Nel libro non c'è me la questione deciso
Ne la questione di Brecht settore nella usando la Caproni a me la frattura di Visegrad a tutti i problemi possono al cento all'attenzione macché
Quando sono è stato elaborato questo insieme di contributi
Non erano ancora di attualità
Non solo
Ma
Nel frattempo si è verificato un fenomeno che ha cambiato le aspettative perché
C'è un consenso informato dell'Europa sono secondo l'eurobarometro sono andati al sessantotto per cento
E sono cresciuti nell'ultimo periodo anche consensi verso l'euro che arrivato al cinquantasette per cento sonno consenziente andavano al senso contrario fino a un po'di tempo fa e che l'Europa novantotto in una fonte
Autorevole a misurato per l'euro al cinquantasette per cento dei consensi questa mi pare importante sia per la dimensione del consenso sia per la direzione che ha assunto villa
L'opinione pubblica
E allo stesso tempo abbiamo cercato di guardare ai problemi anche più concreti della governance ma non abbiamo tenuto conto di un altro fatto perché prima di iniziare c'era chi mi diceva al sole ultima informazione l'ultima notizia non c'è me riferimento alla questione che affronta le dichiarazioni di macroconto presidente macro né a quello della cancelliera Merkel
Che come sapete bene di recente hanno proposto delle loro valutazioni che sono apparse sia in termini spunti che congiunti ad Aquisgrana congiunti prima disgiunti come un messaggio che il presidente ha mancano marciato su tutti i quotidiani europei
E la Merkel con le dichiarazione ai quotidiani principalmente di lingua tedesca ma non solo
è infatti ancora è anche intervenuta una grossa voce che quella di
A K K come viene chiamata la
Cancelliera che si presume debba succedere alla Merkel
E questo mette l'accento su un due temi che sono importanti il bilancio però europeo in particolare il bilancio del loro zona che è il vero oggetto di discussione che ci sta dietro
E anche questo è un tema che seppure non esplicitamente affrontato affrontato perché si parla in maniera molto approfondita con diversi contributi
Di quella che può essere una spazio fiscale che si apre a favore dell'Europa
Spazio fiscale che questa è la mia convinzione può nascere sui grandi temi in cui c'è una interesse comune leggi immigrazione leggi
Diciamo cambiamento climatico dove è possibile che ci sia un accordo e quindi posso entrare un bilancio bilancio dell'eurozona
E infatti di questo si parla sia nelle valutazione disgiunta dalla Marco di macro la Merkel sia in quel congiunta ad Aquisgrana ecco in tutto questo
Io vorrei far notare che nel libero quindi faccio una presentazione un po'delle questioni che noi affrontiamo
Non c'è una specifica trattazione di quello che è il quando globalizzato in cui loro Fassi nuove e questo è certamente un limite ma è anche vero che solo questa avrebbe richiesto un libero
L'idea è che noi partiamo da una premessa che la premessa di considerare la globalizzazione come ovviamente brodo di cultura in cui si muove all'Europa e siamo convinti che questo significhi che l'Europa deve essere capace di vincere anche le sue sfide in termini di governance deve tener conto di questo contesto perché in questo contesto contano molto più che in passato politica estera e sicurezza
Perché è chiaro che abbiamo non solo l tredic'muoversi le guerre commerciali abbiamo anche un forte cambiamento tecnologico che a fondamento delle dispute largamente a fondamento del disco tra
Gli Stati Uniti la Cina e non solo e questo significa che noi ci troviamo un mondo in una cambiamento straordinario anche perché perché noi abbiamo di fronte una questione non va trascurata cioè il peso modificato molto cambiato
Della rappresentanza anche a livello globale dei paesi e delle amare per cui Paesi emergenti oggi hanno preso un pezzo trecento sia intermedi capacità di
Cambiare e di valutare i temi in discussione a livello di come nascono anche a livello delle istituzioni
Che sono rappresentative del loro interesse
Tutti ricordano che c'è stata la creazione di banche per lo sviluppo che sono banche che sono di origine Paesi emergenti allora in tutto questo
è chiaro che avremmo avuto
Un'impossibilità di fare un volume capace di mettere insieme tutte queste diversi aspetti ma abbiamo preferito
Fare una serie di riunioni dedicate a temi che partivano da questa considerazione per arrivare poi a dire come questa contesto giornale influenza
La possibilità di modificare fare ottenere una governa si riversa in Europa che risponda all'esigenza che c'è
Di una
Offerta di beni pubblici maggiori e soprattutto di una diciamo capacità di intervenire sul sociale che oggi l'Europa molto poco tant'è vero che ho fatto solo di recente il pilastro dei diritti sociali
Questo è particolarmente importante tant'è vero che con questo si apre il volume si apre con la parte dedicata alle questioni delle diritti sociali e alla questione del pilastro ora dei diritti sociali
Non solo ma anche alla questione della
Sanità della
Cancellato il sistema pensionistico in generale dell'Uefa nella convenzione che sia un punto questo che importante perché il c'è una domanda dei cittadini
Molto rivolta in questa direzione questo io credo che vada tenuto presente per interpretare quello che è stato scritto in questo volume ma anche sia importante tener presente con un altro aspetto
Viene a ad essere centrale quello della lotta al cambiamento climatico per due motivi sia per motivi delle competenze che l'Europa come tutti sappiamo su questo argomento
Diversamente da tante altre in cui c'è un ameno
Ma anche per il fatto che da lì
Dalla lotta al cambiamento climatico possono derivare
Importanti conseguenze in termini di innovazione tecnologica visto te innovazione tecnologica dove non lo scenario
Deve essere tenuto presente nel momento in cui noi parliamo di questa quadro complessivo
Della interventi a favore della l'ambiente e ovviamente del cambiamento climatico e con questo è un po'il quadro
Che vi trovate di fronte quando sfogliate questo volume naturalmente non manca non potrebbe essere diversamente visto che la gran parte degli autori hanno una professionalità che quella dell'economista tutto il discorso sulla sostenibilità intesa sia in termini della debito sostenibile che il deficit sostenibile che il modo di realizzare una serie di interventi che rendano alla governance
Che riguarda la parte fiscale che strettamente legata al metodo intergovernativo qualcosa che sia più praticabile e questo è il punto su cui si stanno misurando o si sono misurati Merkel
Macro
La questione e l'Italia
Ecco io credo che sia importante che l'Italia assume alcuna iniziativa lo riteniamo credo tutti in quest'ambito perché è vero che ci sono queste proposte franco tedesche ma anche vero che al momento c'è lo spazio perché l'Italia proponga delle sue posizioni a riguardo
E credo che da questo dibattito possa nascere anche questo tipo di contributo fermo rimanendo che al momento e qui il punto rileva anche nell'immediato c'abbiamo delle posizioni tra Germania
Francia che sono molto differenziate perché se io prendo come riferimento alle dichiarazioni di h AK da e che che bene viene chiamata nel gergo internazionale
Troviamo che da una parte si dimostra contare al salario minimo che viceversa macro sponsorizza sì dichiarate contraria sempre la però segretaria cancelliera tedesca alla così capacità di influenzare ecco presso l'amministrazione pubblica o centralismo l'ordine pubblico l'Inter la economia della Europa mentre dalla parte di ma crociano atteggiamento non dico contrario ma più possibilista
Pennetta una parte statalismo dall'altra centralismo condivisione di debiti ma chissà come quando perché
Io credo che su una cosa certa dire
Parlare di programmi sociali è un'esigenza forte perché si trovi il consenso in Europa
Ringrazio molto di essere qui ringrazio molto sotto gli speaker ma a questo punto fare una specie di balletto io e il presidente perché ci sposteremo da quella parte per lasciare spazio ai colleghi che faranno a discutere il volume
Poi non so se Franco vuol dire qualcosa ma prima di magari in verità siamo modo fa questa mattina dopo sfogliato il volume cui anch'io ho partecipato e dovrei conoscere quindi
Almeno mi sono accorto che insomma manca l'apporto del giurista parte match arrossata sono occupato di un argomento abbastanza marginale come avete visto
Ravviso detto due parole devo dirle devo dirle perché si parla dell'Europa si parla dell'inserimento l'integrazione europea si parla la posizione del nostro paese rispetto alle alla commissione europea però non c'è qualche cosa ma non è che abbiamo che è stato un errore però insomma manca tutto l'aspetto che appartiene al rapporto fra la nostra normativa e trattati le direttive che hanno attuato trattati così allora mi sono detto forse due parole dovrei dirle
E poi due lire anche qual è il mio punto di vista su questo libro
E devo dire che le analisi critiche sviluppate dal gruppo di venti in fondo
Mi sembra molto ragionevole molto convincenti se avete letto il libro diffondere cose che diciamo da tempo e che ci siano secondo me sono condivisibili
E tra pensato ma insomma ne parleremo oggi pomeriggio
Peccato
Che non sono state lette queste cose con la dovuta attenzione
Te dai responsabili delle forze politiche che stanno al governo
Perché forse se avessero letto con molta attenzione
Ebbero tratto forse anche l'elemento a Chimento utile per meglio impostare il loro difficile difficilissimo dialogo con la Commissione europea meno guardando al passato spero che tu sia meglio questo punto
Perché e nel libro si torcono tutti argomenti che sono al centro dell'attuale dibattito pre-elettorale
E che non potranno non essere considerati anche i figli della manovra
Chi chiamerà il mostro durante il due mila venti
Speriamo visto che dicevo tria ha partecipato che che tenga conto
Cioè
Quindi direi che insomma se si leggessero come lo ripetiamo abbiamo letto
Le pagine di questo libro e potrebbe molto aiutare questa lettura a individuare una linea di politica economica anche di tipo congiunturale che si discute di chi meglio fra gli attuali passi avanti e passi indietro no
Fra i sovrani se mi e i nazional populismo mi tagli avvicinamenti e le prese di distanza quei Paesi divine gratta
Sinceramente nostro libro da probabilmente da questo punto di vista delle delle
Gli indirizzi
E Luigi nella sua introduzione il libro
Lo story petrolio ma forse bisognerebbe ricordarlo ha ben sintetizzato in noto nove dieci punti
Forse è bene che poi ci torniamo quello che secondo tesi secondo noi è la sintesi del libro in fondo
Che scrive
Il
Ha ragione riparte con il primo richiesta
Diamo maggiore importanza che applichiamo il principio di sussidiarietà
Che ormai il trattato importante sta nei primi articoli un ricordo se il territorio quattro
Diamo maggiore impegno
Alle forze politiche sociali e che la prima parte del libro insomma non voglio stare a ripetere quello che ci propone Luigi sta scritto nel libro
Qual è secondo me il il problema di fondo che io ho sentito dopo aver letto il libro
è che in questo momento epilogo padrone di nessuno nel senso contingente
Ma è di quello che è successo negli ultimi anni
Abbiamo tantissimo dati grazie ai trattati e alle direttive i per commessi l'uno con l'altro
Ma abbiamo anche un blocco di Stati che non funziona e una grande difficoltà a bloccare questo blocco Abruzzo fosse
Dico forse un brutta espressione ma sento
Abbiamo un Parlamento europeo che non ha poteri o comunque ha poteri molto limitati
Abbiamo governi che hanno potere ma non riescono o non vogliono attinge i raccordi nel senso dal maggiore integrazione problema secondo me in termini molto sintetici anche banali forse penso che sia questo
Allora
Tutto questo appare molto chiaro leggendo la prima parte del contributo quella che riguarda i diritti sociali un sostegno datemi un po'di tempo e e vi dico che cosa mi ha colpito le cose che diciamo un libro che dicono molti di voi anche fuori dal libro le dichiarazioni riscritti
E quello che è scritto dilatati leggiamo l'articolo tre paragrafo tre il Trattato di Lisbona
Mi chiamo
è un articolo che rafforza la tutela dei diritti sociali
Perché usa questa formula l'Unione sia ad opera conosciamo bene quest'articolo tre
Per la Sviluppo sostenibile basato su un'economia sociale fortemente competitiva vecchio problema concorrenza ma socialità
Che mira alla piena occupazione e al progresso sociale e l'articolo tre della trattato
Però poi andiamo a vedere come vuole applicarsi questo articolo tre
Leggiamo le cinquanta proposte contenute nel Piano di azione diretto alla realizzazione di questo principio e ci accorgiamo che quasi nessuno attiene alla sfera dei diritti sociali
E anche quando gli attiene appare evidente la loro strumentalizza rispetto ai valori medi calcistici
Pensate anche anche altre norme del trattato pensate alla all'articolo
Del
La Carta di Nizza
E se Nizza
E quella che perché vede una specie di quello che doveva essere la Costituzione europea che poi non non è varata ma insomma per noi giuristi rappresenta un po'la grande carta dei diritti fondamentali
Bene
Count catalogo dei diritti di libertà fondamentali molto importanti dentro ci stanno i diritti sociali ci sono tutti quanti i diritti di libertà pensata all'articolo nove del trattato tutto il suo lamento non europea
Introduce attenzione la clausola sociale orizzontale
Tiziano fatto conoscere bene che impone agli Stati membri di attuare le proprie strategie economico finanziarie tenendo conto delle esigenze occupazionali e sociali
Insomma non so se il divieto di conto
Poi
Andiamo a vedere come hanno reagito chiudo e preoccupati chiudo e e come hanno reagito i vertici
E io mi sono detto
Il
Documento dei cinque presidenti dell'Unione europea del due mila e quindici ciò non Heston lo stupendo pilastro di diritti sociali e il due mila sedici cioè l'ho letto le uno su un mite del due mila diciotto lo stimato sconvolto perché per che cosa esce fuori dal acquisiti
Nel documento delle dei cinque presidenti le parole più usate sono flessibilità produttività Investimenti inclusione e si ribadisce anche l'impegno a realizzare le tavole Junker per le ripeto tra virgolette
Venti principi e diritti che spaziano dal diritto ad un'equa retribuzione al diritto all'assistenza sanitaria dall'apprendimento permanente a una migliore conciliazione tra vita professionale e vita privata
Alla parità di genere eretico vidimo tutto
Questo è scritto sono cose diranno
è vero poiché nel frattempo successe tante cose lo storno che ripete ricordarci
Però l'impressione
Che tutti questi principi venti declamati e continue selezionati perché ed è uno strumento e due mila diciotto ai e su questa su questa linea
Sono rimasti allo stato della declamazione di progetti che sono allettanti e anche ambiziose però cosa è successo nel frattempo quindi stati membri
Stati membri purtroppo non hanno seguito questa linea e quindi è emerso quello che questo sganciamento degli stati membri da un interesse comune europeo e quindi gli interessi collettivi beni collettivi si sono ridotti rispetto agli interessi nazionali
è evidente che questo era il vecchio problema che abbiamo adesso cui parleremo oggi penso e cioè che abbiamo
Un interesse comune europeo che sta lì trattati delle direttive e così via e abbiamo specifici interessi nazionali che stanno su un'altra linea
E di questo ci perderemo lo ricordiamo nel senso Cipolletta che possono indire qua al al tavolo Claudio De vincenti Andrea Montanino e Valeria Termini noi ci allontaniamo dalla grazie
Voglio no a
Casa con la bene
Ci stiamo grazie
Qualcosa la famiglia diminuendo ineliminabile nella mia tre ecco che manca
A allora dice
Ieri presidente qualora vale nella generazione cartucce braccioli dal
Allora
Grazie che ne siamo
La parte più sensibile dell'incontro visto insomma gli spiega le quali sono tenuti a fare
Lei allora critiche speriamo
Il tecnico perché delle
A questo nostri contributi a questo volume spero che parliate essere così benevoli lo terrà conto di quello che vi ho detto è una apertura cioè che verrà cannoli
Abbiamo cercato di toccare il ponte che sembravano più importante ma alcuni li abbiamo lasciate per definizione sta fuori del volume anche se ci sono degli aspetti che ritengo importanti anche alla luce di Breaks Citroën
Di quello che sta succedendo anche in Francia
Dei rapporti tra città e campagna città e periferia e per fortuna abbiamo avuto buoni ma questa pista lunga nel dire dobbiamo occuparci ormai come problema rilevante che poi si è visto sia diventato quasi dominante immediato leader nello successivo futuro
Cominciamo secondo l'ordine previsto dal programma poi non so se lo manterremo anche in relazione alle esigenze di quelli che sono intorno al tavolo
Ma da Innocenzo Cipolletta che Ventucci conoscente per la sua attività pubblicistica e non solo sono
Residente ad un'azione beh innanzitutto grazie che dove ci conosciamo tutti quindi siamo fra amici voleva dire che il e di rito ma ma va fatto il complimenti per questo volume ma non soltanto per il volume ma questo volume nato con una serie di incontri che si sono svolti nel tempo e quindi credo che sia stata un'azione molto intelligente meritoria faticosa credo h più di raccogliere coattivamente intorno a un tavolo più soggetti per cercare di affrontare i diversi temi dell'Europa e questo credo che sia stato un contributo anche all'Europa noi parliamo di critiche alla all'Europa ma io credo di interpretare senso di tutti quanti sicuramente il mio
Si critica l'Europa nell'azione in cui si vuole bene all'Europa nel senso che siamo tutti a favore dell'epoca e se vogliamo criticare l'Europa
è perché vogliamo farla crescere e farla andare avanti dico questo perché sappiamo tutti che siamo di fronte a un altro tipo di critica e di Europa che oggi si sta mascherando nuovamente sotto la formula di dire ma ne vogliamo un'Europa migliore
Anche da parte di quelli che sono stati veramente contro l'Europa cioè quelli che vogliono tornare indietro e recuperare libertà delle singole nazioni e stare in Europa come se fosse che sia io l'alleanza di un club di nazioni dove ognuno persegue i suoi interessi e questo credo che sia l'errore principale siccome Andrigo affrontare le elezioni europee tutti quanti perché vogliamo cambiare l'Europa io credo che c'era una distinzione forte fra chi crede nell'Europa perché l'Europa debba continuare quel processo di integrazione così come è stata come è nata ed echi di non crede all'Europa e la vuole cambiare per tornare indietro verso tutte le formule di disgregazione
Dove l'illusione del ritorno alla dominio nazionale rappresenta l'obiettivo principale di questi qua
E io un po'su questo tipo di di di critica io al centro il il mio intervento che nasce trasversale rispetto ai contributi ai molti Orval di contributi che sono in questo di questo volume l'Europa e ancora una somma di nazioni che non è non è un o non è un Paese e le armi e che di Cassani
Nel modello di sviluppo europeo
Che implicitamente ci siamo dati
Ci siamo dati un modello di sviluppo europeo nella quale tutti i Paesi devono perseguire
Il massimo grado di competitività e di riequilibrio nazionale detto così un'affermazione
Diciamo che trova tutti quanti d'accordo chi può essere contrario all'idea che ciascun Paese dell'Unione europea debba essere competitivo e in equilibrio siamo tutti quanti d'accordo sembrerebbe banale
Ma allora ragioniamo che cosa significa essere competitivi ed essere in equilibrio in un'area di cinquecento milioni
Di abitanti
Con imprese e attività che sono interrelate Luna con con le altre
Molto semplicemente essere in equilibrio e essere competitivi
Traduco e lo dico in estrema sintesi evidentemente significa abbassare i salari e i costi del lavoro in qualche maniera e abbassare le tasse
Sui cittadini e sulle imprese anche questo sembra essere magari per qualcheduno un elemento positivo ma è evidente che se tutti i Paesi dell'Unione europea per essere competitivi l'uno contro l'altro abbassano i costi del lavoro e a Bassano
Le tasse
Ne deriva che vengono abbassati di salari e quindi i consumi e vengono abbassati la spesa pubblica e quindi i servizi che vengono fornite ai cittadini e le investimenti fatti dal sistema pubblico
Ergo
Noi abbiamo ventisette Paesi che si fanno a gara sgomita Antoci l'uno con l'altro
Per cercare di esportare a casa di un altro e per cercare di importare il meno possibile abbassano la domanda interna e noi siamo un Paese un Paese se se lo guardassimo come un Paese di cinquecento milioni di abitanti che è il mercato
Più ricco
E più sofisticato del mondo non esiste un'area in cui ci sono tanti cittadini istruiti protetti socialmente rossa protezione sociale sicuramente la migliore che esiste di tutto quanto l'universo
Non esiste un un un area così intensa di città siamo tutti cittadini urbani
E quindi consumatori
Stiamo essenzialmente consumatori ecco io dico spesso Barbetti che si offre un analista marziano guardasse e e il mondo dall'esterno direbbe qual è l'aria che deve crescere sulle sue gambe per la sua forza eterna direbbe sicuramente l'Europa
Perché l'Europa è quella dove il la la il mercato intendo è il più denso il più forte e più calda ecco l'Europa invece ha scelto con questa logica di essere tutti competitivi e tutti quanti in equilibrio a scelto la logica di essere un un grande esportatore
Allora all'interno allora passiamo esportatori l'uno contro l'altro che significa banalmente che le somme zero del risultato perché ci facciamo se io sì rimpiazzo una tua produzioni tu rimpiazzerà della mia non è che che siamo di volta andiamo diventati esportatori esteri netti per cui l'Europa è vive e cresce se crescono le altre aree esterne che ci fanno che ci fanno crescere
Il risultato è che ero cresciamo in realtà primo perché poi alla fine gli altri Arino tecnici possono supportare pigiate secondo perché ci viene a mancare l'elemento di base che è la domanda in terra
Domande a terra che il roba è fortemente necessaria perché se andiamo a guardare
Quella che è la situazione dei nostri Paesi ci accorgiamo che ci abbiamo un sistema infrastrutturale invecchiato
Proprio
Che va degradanti e questo non solo in Italia dove ci lamentiamo un di Roma delle strade sporche delle buche che è un altro problema
Ma in Germania in Francia e dappertutto anche dove stanno meglio di noi le infrastrutture sono vecchie e tra se andate abbiamo bisogno di una politica ambientale lo diceva prima Luigi Praga eletto dice il cambiamento climatico lo dobbiamo affrontare investendo non è chiaro se lo si può affrontare semplicemente rinunciando a a consumare io facendo la la raccolta differenziata che pure va fatta abbiamo la necessità di integrare nel nostro interno qualche centinaia
Di migliaio qualche milione di immigrati e questo già sarebbe di per sé è un elemento di per far crescere la nostra economia dobbiamo costruire case
Insegnare alla gente a parlare le nostre lingue educarli portarli è abbiamo bisogno di cure assetto del nostro territorio che si sta degradando quindi abbiamo dei bisogni di domanda in terra estremamente forti che potrebbero far crescere questo mercato e essere un motore del mondo è invece siamo a al traino della domanda dei cinesi o del Vietnam o del Brasile
O degli Stati Uniti d'America non più perché ormai stabile da maniaci mettere dazi
E ci bloccano e quindi io credo che c'è un modello che non è un modello esplicito nessuna scritto questo modello ma è diventato un modello implicito derivato dal fatto che le abbiamo deciso di essere i per competitivi e di abbassare di essere in equilibrio perenne ogni ogni area io credo che questo qui si supera come si supera con un bilancio europeo con una federazione effettiva di Stati dove chissà in quelle strade sia in equilibrio
Ma ci sia una politica di carattere europeo mi rendo conto che questo non è fattibile
Nella prossima legislatura europea è un mito ma io credo continua a pensare che i miti siano necessari quello che abbiamo costruito con l'Europa dagli anni cinquanta in poi non è nato sul calcolo del possibile nato il calcolo del desiderabile quando si è svegliata la gente cos'era desiderabile si è fatto il possibile ecco se non ci inventiamo come purtroppo molti europeisti anche noi i nostri amici nostri sul possibile ex Api sappiate che chi punta al possibile voterà
Quasi zero grazie
Questo discorso di
N Enzo Cipolletta mi fa pensare che certamente queste cosa che noi condividiamo diventano raggiungibile un tempo ancora indefinito
E questo è il problema che abbiamo a che fare il rinvio viene
Vorrei adesso a fare in modo che essi alterne non poi teme Dharma prospettiva macro come quella che ha disegnato
Il Enzo Cipolletta passare invece un discorso più specifico
Di quelle che sono le
Teme la cui visione rientrando per l'Europa
Abbiamo attuato il vincente perché non abbiamo trattato nel volume
Sia proprio nella coesione delle diverse aree del territorio pratiche
Delle singole aree nell'ampio il Mezzogiorno rispetto alla fatta a nord del Paese e credo che questo ci consente di andare è un tema che mette in evidenza uno delle difficoltà che all'Europa
Ridurre
Le differenze
Anche se vero che poi come veniva notato di recente
Anche in paesi particolarmente capaci di essere dinamici le differenza tra la parte più sviluppata la parte meno sviluppata negli Stati Uniti sempre da uno a due
Come rapporto di crescita porto di reddito pro-capite però certo è che la politica europea molto puntato su queste questioni
Non sappiamo se riuscirà a far meglio non possiamo grazie Claudio De vincenti che come sapete senza la Sapienza oltre aver ricoperto incarichi
Anche recentemente hanno portato su questi temi
Grazie grazie a Luigi grazie
Per l'invito a questa allora presentazione al commento su questo volume molto interessante
Tu hai cominciato dicendoci ciò che non c'era
Però se uno dovesse dire ciò che c'è un sacco di rotazione scusate l'espressione un po'romanesca c'è Bolt ci sono molte cose è un volume quindi molto complesso anche da leggere da commentare
Io mi concentrerò sulla parte riguardante le politiche di coesione che sta all'interno da parte seconda sulla governance europea della sostenibilità perché poi la coesione è uno degli elementi della dello sviluppo sostenibile qui per sostenibilità avendo sostenibile in senso sociale di qualità della vita di qualità ambientale così invia alla coesione fondamentale proprio fra a vedere una comune cittadinanza europea quindi una coesione sociale
Senz'altro
Devo dire che questo è uno dei casi in e che io condivido molto le cose che ha detto prima Enzo
Da cui emerge diciamo se posso dirlo sinteticamente una divergenza tra
L'impianto delle politiche macro economiche seguite
Fin qui
E quei quegli articoli del trattato che ci leggeva prima
Franco Gallo
Tra i principi dichiarati e poi il modo con cui le politiche macroeconomiche hanno hanno risposto e li li anch'io avverto la divergenza
Credo che il tema poi dell'introduzione di Luigi libero o che percorre il testo
Quella di emergenza Bacco fretta verso il trattato nel senso che e la politica macroeconomica che va ripensata alla luce di quello che diceva prima Enzo sulla dimensione del mercato europeo e così via sulla sua musica e fare dell'Europa una grande di espansione
Ora le politiche di coesione e sono che so politiche strutturali non politiche macroeconomiche sono fosse l'esempio migliore
Della
Di invece un'adesione ai principi del Trattato sono state sono un tentativo di tradurre in pratica alcuni dei punti chiave di quei principi che Franco cinici leggi ci richiamava prima
Perché in fondo la coesione significa proprio
Per recuperare tutte quelle zone in ritardo voi lineare in ritardo di sviluppo in una logica che
Non è quella della e aspetti di vita gli uni contro gli altri di cui ci parlava insomma è casomai come fare in modo che chi è rimasto indietro possano in realtà per recuperare
E
Sì e avvicinarsi alle regioni più avanzate
Io ho seguito a questo ordine nel ragionamento colleghi erano gli articoli di aderì a mio modo naturalmente senza senza implicazioni per gli autori gli articoli di Adriano Giannola
Lo sviluppo e la politica di coesione
Di Carlo Trigilia lo sviluppo del Mezzogiorno il nodo delle istituzioni
Di Carmelo Petralia sul ritardo europeo del Mezzogiorno e di Maria Ludovica Agrò sulle sulla strutturazione delle politiche di coesione in ambito europeo quindi se volete parto dall'Italia in particolare al Mezzogiorno d'Italia
Per poi attiva all'Unione Europea la
Parto dall'Italia nel senso di come sono state applicate le politiche di coesione gli strumenti che l'Europa ha elaborato per la coesione in Italia e i risultati
Che Adriano Giannola richiama qui nel suo intervento solo un'osservazione
Ma questo credo dipende dai tempi di elaborazione del volume diciamo sostanzialmente all'analisi di Giannola si ferma al due mila quattordici arriva fino a quell'anno nei dopo probabilmente anche i dati indurrebbero alcune riflessioni utili ma le farò dopo
E insomma cosa emerge
Emerge intanto nel confronto internazionale molto sinteticamente come i tassi di crescita
Delle regioni
Convergenza
Diciamo
Con Regioni convergenza intendiamo quella più basso debito
I tassi di crescita nel periodo due mila uno due mila quattordici in Italia
Delle peggiori convergenza cioè il Mezzogiorno sono stati particolarmente bassi nel confronto dispetto ad altre regioni convergenza
Nel complesso dell'Europa ventotto le Regioni convergenza hanno fatto registrare
Una crescita cumulata due mila uno due mila quattordici la povertà cioè il break della crisi mezzo insomma ma adesso per semplificare
L'Euro ventotto una crescita cumulata del cinquantotto per cento
Del prodotto lordo pro capite a parità di potere d'acquisto
Il Mezzogiorno d'Italia ha fatto registrare una crescita cumulata del tredici virgola sei per cento
Quindi una distanza notevole attenzione in quelle regioni convergenza d'Europa ventotto ci sono alcuni Paesi diciamo l'Est europeo
Che godono di alcuni vantaggi particolari oltre che noti vantaggi concorrenziali su vari
Uscire cose comincia dal costo del lavoro
Ma anche una
Obbligo di copertura di cofinanziamento nazionale molto più basso di quello dell'Italia l'Italia viaggia in media intorno al quaranta per cento di cofinanziamento cioè ogni sei euro ce ne sono quattro italiani
Ogni sei europei la Polonia viaggio intorno al quindici cioè ogni otto virgola cinque operai ce n'è uno virgola cinque polacco questo
Fa una bella differenza fa una bella differenza però tanto più che in una situazione di ristrettezze di finanza pubblica come quella italiana il debito eccetera eccetera però insomma il dato con
L'altro dato che colpisce la riduzione del spessa in conto capitale italiana dell'Appia resa pubblica in conto capitale la riduzione dei tassi di crescita
Magari stampò un po'più grande friendly nei confronti delle perché questo spicchio della targa questa dall'editore circa la la che ottima prova Gore USA è pronta a far rovesciare sono
Abbiamo un
Un ritmo di crescita diciamo della una scusatemi
Una percentuale sul reddito nazionale della spese in conto capitale
Che scende per il Mezzogiorno dall'uno virgola sei per cento nel due mila uno allo zero nove del due mila quattro esce e per l'Italia scende dal tre virgola otto del due mila uno al due virgola tre nel due mila quattro
E questo ci segnala attenti perché la discesa è praticamente
Regolare nell'arco di tempo cioè gli anni due mila uno due mila otto non sono non sono meglio degli anni successivi a una discesa che prosegua ho fatto voglio
Strutturale qualche
Mi fermo qui con il poiché vi diciamo lo colleghi Giannola fa un'analisi delle possibili cause di questa difficoltà nella sostegno pubblico e delle politiche complessive di coesione allo sviluppo del Mezzogiorno
Una analisi che mette in evidenza una difficoltà di
Coordinamento di queste politiche di efficacia delle politiche a scaricare a terra diciamo il potenziale implicito nella massa di risorse non irrilevante che era stata messa a disposizione da questo punto di vista trovo molto interessante e poi l'intervento di Carlo Trigilia
Carlo Trigilia sostanzialmente ci dice il tema chiave riprende le tesi di asse mobile Robinson il tema chiave quello delle istituzioni e in particolare la tesi Trigilia che nel Mezzogiorno
Dalla riforma delle regioni
Parlo degli anni settanta in poi si sono affermate delle istituzioni che nella terminologia di Asimov forbito sono sono istituzioni estere attive cioè in cui il personale dirigente di queste istituzioni
Sostanzialmente ha usato il proprio ruolo per extraterritorialità in varie forme non necessariamente in forma di denaro super in forma di correre in tante forme
E come da questo punto di vista
La come dire la politica centrale sia risultata debole
Abbia avallato una dispersione delle risorse sul territorio il contrario di quello che aveva fatto questo lo dico io cioè infligge idea ma credo che non sarebbe d'accordo
L'intervento straordinario degli anni cinquanta settanta cioè
Una politica in quel caso peraltro top da un molto molto duramente top-down non c'erano ancora le ragioni
Che però ottenne gratis risultati importanti poi sappiamo anche i limiti dico la politica le ragioni della sua della sua fine e così via non non voglio fare latte e miele insomma di quella politica però insomma sono gli anni in cui per la prima volta nella storia unitaria il divario sud nord si stringe
Grazie a politiche molto forti
Ecco il regionalismo in qualche modo ha invece disperso tutto questo
Aggiungo questo sono io che lo dico non lo dice Trigilia che secondo me
Qui c'è anche un difetto della politica meridionalista come l'abbiamo impostato nel nostro Paese negli anni tra fine anni novanta e il due mila quattordici
Una politica molto già c'aveva una verità che era l'idea interventi come si dice place based cioè attenti alle cara alle richieste dei territori c'è il difetto era che
Finiva per lasciare poi il il coordinate il boccino in mano appunti che nella definizione Trigilia s'erano di tipo estrattivo e quindi che non avrebbero finalizzato Kolarov quel quelle risorse
Carmelo Petraglia no prima di arrivare a Carmelo Petralia allora un piccolo aggiornamento perché
Che lo sia
Voi me lo consentirete insomma è chiaro che a questo punto sto parlando anche Cicero pro domo sua quindi chiedo scusa di questo però sono stato ministro del Mezzogiorno e quindi neanche difficile non farlo eh no quest'atteggiamento del centro debole e le regioni facciano ciò che vogliono è finito col due mila quattordici anche per questo sarebbe stato carino qualche dato posto due mila quattordici
Io non voglio dire che tutto dipende dal fatto che è finito quella acquiescenza
Quel ruolo come dire
Subalterno del centro però insomma sta di fatto che finalmente dal due mila quindici al due mila diciassette il Mezzogiorno ha ripreso a camminare un pochino non tanto però un pochino e leggermente più del centonove troppo poco troppo poco
Però a comitati preso un pochino a camminare
Limiti ce ne sono stati abbiamo avuto grandi difficoltà a rilanciare gli investimenti pubblici
Molto meglio sono andati gli investimenti privati se voi guardate in istituti privati al Mezzogiorno tra il sedici e il diciotto l'aumento diciotto non lo so sedici diciassette
Sono vietati nettamente quasi il doppio che al calmo
L'industria ha fatto un tasso di crescita e gli investimenti quasi tutto dell'industria settentrionale
Se poi guardate le esportazioni pure munito di crescere esportazioni quasi doppio insomma c'è stato qualcosa
Però adesso l'importante adesso non è per poi tre anni sono pochi per rispetto ad una prospettiva di lungo termine guardiamo il lungo termine uno tredici rivela delle grandi difficoltà che sono difficoltà nostre italiane e meridionale
E anche italiane però perché aver dimenticato l'esistenza la questione meridionale ha significato per esempio che non era compito dello studio lo Stato centrale fare quello che doveva fare
E cioè intervenire in modo energico in modo cooperativo con le regioni ci sono le regioni non si fa più come negli anni Cinquanta
Ma energico
Non bevendo così tutte le cose che venivano punta a livello locale
Carmelo Petralia riconduce però la cosa è qui è un punto io credo su cui ha ragione anche se con la cautela di quello che ho detto adesso
Riconduce però il il deficit in sviluppo del Mezzogiorno a all'un'intonazione complessiva della politica europea che è quella descritta prima da Enzo Cipolletta e cioè una politica oggi si dice di austerità una politica in cui prevale l'idea del competere gli uni contro gli altri invece dell'idea keynesiana del crescere gli uni insieme agli altri una politica di questo genere è una politica che rende più difficile recuperare le aree in ritardo di sviluppo in particolare le aree che non godono di quelli trattamenti di favore che ricordavo prima per Trieste europeo e che hanno anche peraltro le tante di cui parlavo prima che sono Cosa Nostra non sono questioni
Europee
Però io credo che sia vero e cioè e tanto più facile recuperare il teste il il terreno per una il ritardo di sviluppo quanto più l'intonazione complessiva della politica economica un'intonazione di crescita
In cui l'Europa fa la locomotiva di se stessa e non aspetto qualcun altro quello che diceva prima Enzo benissimo non aspetta e qualcun altro faccio la locomotiva
E dopodiché Carmelo Petralia sottolinea come
Lui dà un'interpretazione del nuovi lanci opera invece su cui io non sono d'accordo lui interpretano bilancio sopra con un bilancio che sacrifica le politico missione
A me questo non torna il nuovo bilancio dov'è un bilancio in cui nonostante la Breaks it
Quindi la riduzione delle risorse mette a disposizione del bilancio europeo
La il fondo di due fondi di coesione di interesse dell'Italia il progetto Faenza del cosiddetto FS rimangono invariati in termini reali quindi crescono in termini nominali
Non era un risultato scontato alla luce dell'Ambra exit c'erano anche alcune posizioni che volevano tagliate questi due fonti
è vero che c'è un fondo di coesione che è stato tagliato dell'FC ma quello riguardo ai Paesi dell'Est europeo e perché è stato tagliato perché si è chiesto si chiede nella Progetto il bilancio non è stato ancora approvato dal quindi tutto una questione da risolvere si chiede all'Est europeo di in una villa di non mettere sul quindici per cento
A me sembra una posizione molto sensata quindi qui io diverbio dall'idea di Petralia che in fondo è stata semplificata la coesione no
Momento è stato fatto l'operazione di riequilibrio la dico brutale traeste dopo il sud Europa
E mi permetto di segnalare che il Governo italiano di cui facevo parte non è stato a guardare ma ha operato perché questo avvenisse
Adesso c'è un altro teste no il terreno è su cui lui giustamente mette in luce un problema il problema è i contenuti poi di quelle politiche di coesione cioè quali settori saranno sostenuti ed è qui c'è tutto una battaglia da fare io credo che alcune critiche fatte deraglia le intenzioni dichiarate la Commissione siano giuste e qui vengo al saggio di Ludovica Agrò e concludo Ludovica ricostruisce un grande lavoro lei è stata protagonista di questo grande lavoro di
Costruzione delle coerenze programmatorie in modo che non ci si ritrovasse nel ciclo quattordici lenti con tutti i ritardi del ciclo sette tredici e con gli errori di programmazione del ciclo sette tredici
Quello che emerge il l'articolo di Ludovica e molto molto colpisce molto forzato un grandissimo lavoro di interazione tra governo italiano in particolare l'agenzia del Dipartimento
Pelle alla coesione regioni italiane Commissione europea
Emerge però una cosa che
Credo Ludovica condivida e comunque Ludovica sacre la mia posizione
è un processo troppo complicato
è un processo che va semplifica va semplificato a livello europeo guardate che le regole sul muso del pubblico sono sono complicatissimi
Non siamo solo noi abbiamo questo gusto perverso di complicate
Secondo
In Italia va semplificato riconducendo a un'istanza di governo centrale alcuni Potì
Alcuni poteva di decisi di decisione sull'allocazione di risorse l'abbiamo cominciato a fare con la fatidica cabina di regia Fondo sviluppo e coesione che infatti ci ha consentito di come dire tira evitare quella dispersione di risorse che ancora c'è ma insomma ridurla molto
Ma qui c'è molto da fare e c'è molto da fare in un riequilibrio dei poteri nei confronti delle regioni e quindi ben oltre come ovvio molto attuale anche molto difficile anche perché una riforma costituzionale che finalmente rompeva le le competenze concorrenti dicendo questo dello Stato e questa Regione quella riforma non è passata quindi tutto questo oggi rende molto difficile il discorso che io sto facendo molto difficile
Concludo
Quindi c'è bisogno in questo momento di interagire con forza in Europa
Per che abbiamo difeso i fondi di coesione
Segnalo anche che a al sulle base delle prime indicazioni fornire alla Commissione i fondi per l'Italia aumentano fra in totale sono costanti l'Italia aumentano
Bisogna adesso discutere bene i contenuti di uso di quei fondi e semplificare in modo drastico le proceduto a tutto questo non è scontato tutto questo richiede un governo italiano che stiamo saranno l'attuale Governo italiano non promette bene da questo punto di vista grazie
Col nostro volume ha superato uno sbaglio difficile perché
L'ex ministro per la Mezzogiorno ha fatto un'analisi molto puntuale
Interessante molto interessante
Della collegamento animali appalti vari contributi che gli autori naturalmente non avevano custodito possibilità di porre in essere ma che è stato molto utile dal mio punto di vista così come è stata molto interessante questa indicazione finale di Claudio Ceroni come dire guardiamoci agire in Europa ma guardiamo anche contenuti le politiche coincidono oltretutto invenzione intervento d'Europa fa che diamo una notizia in questo sono la conoscevo rimangono
Alterato i valori reali
Della contributo che arriveranno in Europa verso le parti meno sviluppate
Sperando sempre che qui si sta appunto per Claudio non ha toccato ma sono sicuro che conviene con me che il tema fondamentale quello di guardare che queste politiche Cosimo sempre meno siamo in politica
Che hanno o così la naturalista politiche di aiuto alle aree meno sviluppate sempre più politiche per lo sviluppo che sono arretrate o meno così ma
Gioca in libertà un punto veramente difficile abbiamo discusso nel nostro gruppo e abbiamo convenuto che questo sia il tema centrale quello di dire Politeia dei aiuto
Non significa che siamo politiche per lo scippo invece devono essere politico interno sul questo detto adesso direi che non abbiamo parlato convitato di pietra che l'euro
è che pure c'è
Con una posizione molto preciso io prendo anch'l'introduzione dicendo che il problema dell'Europa non va certamente dell'euro
E che poi argomentando molto a farlo perché non completamente questa sarebbe però c'è Beniamino Quintieri che pronta dal dirci perché le auto le politiche commerciali
E la competitività possono essere varie viste
L'insieme tanto più che se c'è una ragione per avere l'euro quello di dettare le guerre commerciali all'interno dell'Europa
E questo è un punto veramente importante scardinando i tanti discorsi che si fanno sul Beniamino Quintieri si
Il nazionale resterà a Tor Vergata e della Satchel
Grazie credo che nei suoi sessant'anni di storia l'Europa non è mai stata così criticata ma nello stesso tempo non è mai stata così popolare la prima volta che ci avviciniamo alle elezioni europee parlando di problemi europei
Questo diciamo è anche il frutto non solo dell'insoddisfazione verso quello che l'Europa ci offre ma anche
Detta nascita di movimenti sanremesi che per aspramente criticato che saranno in Parlamento quindi sarà anche interessante vedere quali posizioni per prenderanno perché naturalmente la fase di critica la pazienza Fever molto più più facile penserebbe bere
Questa ascesa resa venisse anche dal sor nuova obbligata in qualche modo gli europeisti ad uscire dall'angolo cioè invece di occuparsi dei singoli problemi
Ha cominciato a pendolare
Ritornare sulle questioni generali del dei vantaggi Rope quindi assistiamo in questi giorni in cui settimana una pubblicistica pensanti trovi pittoriche che stanno uscendo tra cui questo particolarmente ricco e non non mi e aggiungo naturalmente
Complimenti fatti
Credo che il problema anche del sole Nismo anche si presenta unità elettriche ma di sul mezzo nelle proposte e quindi io credo che cioè l'abbiamo visto anche nel di recente con la questione del dei bilanci pubblici quindi alcuni paesi sono ancora più rigorosi sui sulla questione del bilancio dei singoli stati di quanto non lo siano germanico e vanno quindi sarà interessante vedere re vedere lo sviluppo
Luigi ha elencato una serie di cose che non sono il diploma
Sarebbe stato impossibile inserire dal momento che più capiva avveduto e su un settimanale visto che gli accadimenti si succedono molto rapidamente nel libro si parla relativamente poco di Euro inteso come tasso di cambio e poco di quelli commerciali questo credo che sia un fatto positivo perché credo che dopo tanta discussione sul flusso dell'Eur sulla perdita
Di sovranità per quanto riguarda la manovra il cambio e quindi l'obbligo ritornare di mantenere la competitività non attraverso la la svalutazione ma attraverso la svalutazione interni competitive con parlava
Innocenzo prima
Questo dibattito sembra essersi acquietato nel senso che l'euro oggi molte analisi documentano
Non ha diciamo è stato un o diciamo un fattore positivo in Europa in generale ma anche per l'Italia
Ovvero oltre all'ovvia considerazione del risparmio peraltro dilapidato in termini di risparmio interesse Patitucci ha sa comunque a cioè evitato delle crisi finanziarie più profonde credo che l'europa silos si può certamente affermare che l'euro non ha inciso sulla nostra capacità di esportare anzi credo che facendo un'analisi storica
Si dimostra il contrario e questo perché diciamo un'area per una serie di ragioni vede l'euro ha facilitato l'integrazione aumentato la copriva a spinto
Volte imprese italiane a fare un un salto di qualità che altrimenti non avrebbero fatto questo e soprattutto il fatto che oggi il mondo non è quello di vent'anni fa oggi la rilevanza l'impatto di una svalutazione sarebbe molto inferiore a quello che era qualche tempo fa perché sono cambiati i parametri oggi è chiaro che non si può competere
Con i Paesi che producono a basso costo e lì non c'è solo persone che tenga e quindi la la diciamo la quello che conta veramente la qualità dei prodotti la logistica
Altre cose peraltro su questo dissenso codarda Innocenzo cioè cioè Luisa d'accordo con me perché un suo cavallo di battaglia nel senso che le impresse volte imprese esportatrici a nome intatto la produttività anche se questa poi non non appare nella né né numeri medi
Ma questa è comunque una realtà d'altra parte però è anche vero che
Diciamo la necessità di essere competitivi prescinde dal dall'Unione europea cioè se un Paese non fosse l'Unione europea dovrebbe essere ancora più competitivo di quanto non si richiede a un Paese che dentro quindi e poi aggiungo che ormai il costo del lavoro
Diciamo nelle mento non dico se contare ma non è più l'elemento principale Zaccuri
Alcune
Alcune diciamo fattori sono stati già indicati prima quindi alla ricerca la qualità logistica le infrastrutture sono elementi molto più importante il l'euro passato un evento così o anche per un'altra ragione perché viviamo in un mondo caratterizzato dalle catene compare il valore dalla dalla frammentazione produttiva frammentazione produttiva che implica rapporti sempre più stretti tra imprese
Che si scambia tra imprese di Paesi diversi che si scambiano prodotti semilavorati e via dicendo ora che cosa fa favoriti Italia fortemente integrata in questo processo in cui la Germania rappresenta una proprio ieri ero in Assolombarda dove c'è una ricerca sapere quanto le imprese lombarde
Siano lo fortemente legate alle imprese tedesche e posa facilitato questa ricordo peraltro che la metà del valore aggiunto che non esportiamo verso la Germania viene a sua volta li esportato in altri Paesi c'è una fortissima integrazione a facilitare fra le altre cose in questa integrazione questa legame negate roba il valore e anche infatti poter contare su un cambio stabile perché altrimenti le imprese che in qualche modo si lega nei rapporti di medio lungo periodo hanno bisogno di di certezza
E quindi sui prezzi soccorse sui tetti riconsegnato altre cose ma certamente avverrà la certezza su quelli che saranno i costi facilitano tre mila euro è stato un elemento che io considero positivo l'altra questione di cui non si parla di per fortuna
Sono gli accordi commerciali
Siamo in un mondo di possibili guerre commerciali in questo contesto l'Europa credo possa vantare uno dei risultati migliori cioè si è distinta
Proprio in queste fasi per continuare a battersi per il libero scambio continua siglare accordi commerciali
Lo ha fatto col Giappone lo ha fatto con la Corea tanti anni fa ricordo che c'era un dibattito in cui si sosteneva che un accordo con la Corea breccia avrebbe invaso di auto coreane i risultati mostrano insomma intanto è molto di più le esportazioni italiane che non il contrario lo stiamo facendo con con altri paesi
Ed è dimostrato che l'Italia è il Paese che tra i maggiori vantaggi dalla
Dalla per tutta via degli accordi commerciali per una serie di voti
E e risultati anche quello con il tanto contestato accordò accetta che sembrava dovesse S un grande danno non per l'Italia ma per qualche settore C tre formaggi Michele l'esportazione di formaggio metà del venticinque per cento ecco quindi al di là delle manifestazioni di piazza e gli accordi commerciali servono all'Italia più che mai ricordo che i sette punti che abbiamo riguadagnato di Pete negli ultimi anni sono interamente dovuti all'expo quindi il problema
E che comunque serve un Paese competitivo un'area competitive adesso
Va dove lo faccio io credo che cosa che cosa bisogna fare e intanto è stato richiamato richiamato
Il Trattato di Lisbona il territorio è stato messo un po'da parte perché è un po'la crisi economica la mancanza di risorse via dicendo aveva invece i i punti salienti del Trattato di Roma
Sono quelli che servono in un mondo globalizzato c'è oggi abbiamo bisogno di una Stato federale un'Europa federale in cui alcune cose
Vengano centralizzate nella dimensione della competizione oggi richiede forse nel campo della ricerca delle infrastrutture che a livello di singolo Paese quindi serve un bilancio lo un bilancio centralizzato soprattutto in alcune voci fra l'altro centralizzare alcune voci oltre a migliorare diciamo l'efficienza adesso alcune su alcune partite se i singoli Paesi stanno perdendo sorsero sovranità quindi sogna convincere la gente che sono se ne voglia avere un'Europa forte dobbiamo può andare verso uno Stato Federale oggi abbiamo un bilancio pubblicò che è poca cosa permettessero paragoniamo alla a quello del degli Stati Uniti
Credo che sia due l'uno per cento a uno e mezzo per cento del PIL
Queste risorse può arrivano al centro e vengono in gran parte poi restituite sotto varie forme a ai Paesi di non vengono gestite direttamente quello che resta e in buona parte il scosso amministrativo e politico che e valutato poco più di di sei sei miliardi l'sei per cento rilancio quindi anche lì poca cosa Prato apro una piccola parentesi la tanto criticata su alcune volte giustamente e intanto l'inviato errato dedicata burocrazia europea che pure è un Bilancio dal punto di vista regolatorio
A oggi in termini numerici a nulla di pene inferiori a quelli del comune di Roma così mi dicono hanno e quindi pensiamoci prima di criticare gli altri pensiamo il duello piccole note ancora lo lo pongo come come domanda
Quando è giusto che fondamentale che Europa abbia delle regole antitrust
Il vero problema che si pone oggi quelle regole erano state fissate
Sulla diciamo sulla base del tutto condivisibile pensando all'Europa come un'area in cui si pensava tutelare come è giusto che fosse i consumatori
Oggi però la competizione sul si svolge sulla scala ben più grande e quindi un antitrust che tuteli in maniera eccessiva tra virgolette idee il consumatore europeo rischia di penalizzare la nascita di grandi player che possono competere sui mercati quindi un un tema aperto è quello più rivalutare e infine gli investimenti è ovvio che è il vero problema vere
Abbiamo un'Europa che invecchiamento creare stanno emergendo e quindi con un grande programma di investimenti che si può attuare attraverso una c
Spiega abilmente sarebbe centralizzazione sonanti per cento oppure con un'attenta valutazione degli investimenti che che si fa io personalmente ritengo che l'adozione della golden rule sarebbe un errore perché non si possono escludere tutti gli investimenti dal bilancio
Sulla base di argomenti il primo
Perché
Beh tanto ci sono delle voci che sono forse più importanti investimenti pensate distruzione che entra nei consumi
Ma poi abbiamo l'esempio del Mezzogiorno io me lo sono meridionale spesso a mezzogiorno ex per strada si perdono e norme e sprechi di di risorse di progetti che sono stati fatti mai ha perfino
Fino a un mese fa avrei detto fosse un'analisi costi-benefici se sarebbe un'ottima adesso offerte venne meglio la
Credo che
Fra l'altro voglio ricordare senta l'ex ministro il Mezzogiorno che in anni precedenti ai suoi il Mezzogiorno ha avuto una spessa per investimenti superiore a quella dalla Germania in termini di PIL la stessa Italia aveva una spesa per investimenti scura Germani per la Germania cresceva e l'italiano quindi bene gli investimenti ma attenti a come li valutiamo attenti Napoli come spendiamo i soldi
Io credo che abbiamo messo dei punti fermi
Perché abbiamo parlato della quadro più generale
Dell'Europa e della sua
Esigenza di avere una domanda che cresce attraverso anche politiche complice ne parlava Enzo Cipolletta ma abbia un poi analizzato come all'interno di questa quadro ci sia l'esigenza mantenere una coesione tra diverse aree
Della Europa e all'interno degli stessi Paesi tutte
E poi
Beniamino Quintieri faceva notare questo discorso della ruolo dell'Eurovision trattarla
Competizione l'euro in quanto capace
Consentire una crescita in cui ci siamo
Valori certi per la moneta
E credo che questa importante assieme al tema finale che ha accettato che quello lo traduco così Alstom sì sì
Quando mi diceva che bisogna riguardare al modo in cui si fa la regolamentazione del mercato entrambi dei mantovani l'Europa è solida nel senso che annunci sono da discuterne regole
Fino adesso ma si mette in moto anche un processo scusate la regola e questa è una grande questione tant'è che c'è stato un documento
Franco tedesco che
Sollecita una divisione di questi arresti ma appunto se cominciamo anche andarci questo che è importante Turandot delle poi come
Le altre questioni che le aggravanti comincia quello de la sostenibilità come va interpretata
Della
Delle questioni che riguardano l'Uefa
L'interno di un discorso complessivo possa essere vista presso io chiederei a a Valeria di interpretare proprio il tema sostenibilità non solo dal punto di vista ambientale ma anche dal punto di vista ne ha fornito tra città e campagna per regione che possono influenzare fortemente il risultato netto della sostenibilità che è un tema che ha tantissimi aspetti che diciamo riguarda tutti
Grazie non volevo sovvertire l'ordine
Va be'Tito ma io ho due premesse la prima Kering ratio molto perché questo lavoro è importantissimo comparso
Essendo presa da impegni istituzionali che finalmente ho concluso non non son riuscito a seguirli però un lavoro importantissimo grazie al all'interno del gruppo
A me è stato chiesto di seguire la parte quarta crescite sostenibilità giusto Luigi
Che è molto composita molto interessanti vorrei cercare di far parlare i contributi diversi tra loro per creare un tessuto analitico differimento delle proposte edotti l'amico e collega Fanelli che parla commedia ambiente di Energia
E e quindi vedere come collegarli tra loro sulla seconda premessa e riguarda invece il fatto che due di questi contributi sono di carattere prettamente macroeconomico quello di Dominik Salvatore e di scandito Teia
E sì sofferma non lo so senza infatti si io mi limito a dire corretto
Tanto che allunga stanno no mi limito a dire che a dispetto a quello e a quelle annotazioni
Che sono già state richiamate molte volte che riguardano da parte di di di scandito lotteria circoli viziosi virtuosi nel ciclo necessita di Investimenti e quant'altro non entro nel merito
E Dominick Salvatore tuttavia parla di ci spiega giustamente si sposta dal problema dell'addebito che può offuscare problemi di competitività e di altra natura e si sofferma invece sospetti di produttività
E questo mi serve per agganciano quanto dirò dopo perché si legge proprio per il suo contributo come uno degli elementi fondanti della riduzione della competitività italiana della perde il logoramento la nostra competitività è oltre a quello delle tasse delle imposte il costo standard salariale unitario cresciuto più del trenta per cento nei paesi di psiche sono come è noto Grecia Italia Portogallo Spagna e Irlanda
Già il trenta per cento in più rispetto alla Germania che è cresciuto del dieci per cento ecco questo mi fa collegare immediatamente al problema
Della degli indicatori e dell'esigenza di considerare quello che io chiamerei lo spazio sociale e territoriale dei servizi pubblici locali per esempio che sono così analiticamente esaminati qui
E
Quasi da quando ha lo spazio fiscale perché mi sembra compresso diciamo oserei dire non proprio corretto come è stato anche ricordato soffermarsi su indicatori come i salari quando c'è un insieme di servizi che sono parte costitutiva
Del salario e del benessere e quindi della produttività dei territori questo mi porta a di diciamo a un relazione endogena chiodi arretra capitale sociale relazioni sociali
E produttività e crescita flagella il tessuto sociale e territoriale parte fondante a mio parere amalgama e quasi un'ovvietà insomma della capacità di crescita di un Paese anche nell'aggregato
Ora quello questo mi riporta acque meravigliose articoli di Patna ma del novantatré che ci spiegano
Come il territorio cara e la mia tesi se mi ha consentito come il buongoverno funziona lui dice nelle Corral society
Proprio soffermandosi sull'Italia sulla per far la sua sperimentazione sulle regioni dal mille novecentosettanta e dice ma insomma il capitale umano come che Rebecca
è la base della produttività quindi conoscenze formazioni terra ma il capitale sociale e le reti che si formano sul territorio
Diciamo le norme di comportamento civico sono altrettanto importanti e qui si esaspera naturalmente la cosa
O di quanto lo siano gli investimenti in capitale fisso quindi questo è un punto che a me sembra importante quando si parla di territorio
E di servizi locali tutto il resto è più invece incentrato sulla sui servizi locali e qui ci sono tre punti appunto il primo quello che ho detto della crescita il tessuto sociale
E la base per investimenti richiamo di PAC Man c'è l'attenzione nei capitoli alla tali città e l'articolo di ponte di scusate di Roma mi fa da ponte a questo e la declinazione di Smart City servizi pubblici trasporti pubblici locali
Città come territorio di investimento e infine invece il terzo aspetto riguarda quello che io i solo come ambiente che il contributo appunto su possibili interventi sul territorio ma per l'ambiente ora per quanto riguarda le città molto interessante questo
Questa introduzione di ponte
Di che che
Questa introduzione di ponte che che miei costituisce tra il Macro e micro che di Roma la città vista come elemento di crescita come territorio industriale qui c'è già detto molto
E mi dispiace ricordare dati critici in questo senso Claudio parlava di fondi europei Roma ci spiega che dal due mila quattordici al due mila e venti
I fondi europei che erano molto importanti in Italia sono stati corrisposti non ancora qualche spazio sono stati utilizzati al venticinque per cento ma anche un anno e mezzo alla conclusione di questo anzi un anno e sono stati pagati per il quattro per cento questo ci dice come anche il rapporto tra città e territorio e Europa soffre di questo elemento di dispersione mettiamo in questi termini
Ora hanno non posso entrare nel dettaglio ma la proposta che ci fa Roma è quella di rinnovare il territorio urbano periodicamente
E questo naturalmente implica non solo investimento ma anche benessere collettivo anche Rete sociale anche capacità di trattenere le persone nel territorio
Non entro nella differenza tra nord e sud di cui ci parla parla anche Stradivari interessanti Sama rimando a una vettura diretta ma tuttavia l'indirizzo e questo
Rinnovare il territorio urbano periodicamente implica sì investimenti ma implica anche attenzione ai servizi locali di nuovo non voglio soffermarmi perché penso che sia importante che gli autori possano voi scooter la cosa ma qui mi sembra molto interessante il tre aggiornamento che ci fa Paniccia a proposito dei trasporti pubblici locali
E c'è una regola ti riceve come è stata ieri per l'Energia e quindi vede molto bene la difficoltà di coordinamento difficoltà di fare sintesi tra Parlamento governo e autorità di regolazione
E naturalmente qui emerge l'esigenza di sussidiarietà Europa Italia regioni e città comune e il totale scollamento che invece c'è nella realtà coordinamento istituzionale fa sì che gli antichi la mancanza di un coordinamento istituzionale fa sì che gli ambiti di intervento siano
Sì o no opachi non siano ben definiti e di conseguenza quando ci parla Paniccia di congestione di qualità di servizi d'integrazione della mobilità investimento pubblico privato questo significa infrastrutture ecco qui è molto interessante vedere la distinzione di nuovo anche in questo caso tra infrastrutture investimenti in capitale
Di lungo periodo in capitale
Pubblico e privato e nella gestione quando si parla di territorio locale è indispensabile soffermarsi a mio parere sulla gestione qualità e tariffe questo è molto ben analizzato invita a leggerlo
Ma perché sinergia e perché il coordinamento perché la pubblica amministrazione digitale
è quell'elemento che consente di ridurre la congestione della mobilità locale delle città ora c'è un questo ritorno a Roma c'è un bellissimo passaggio in cui si spiega questa legge domina quattordici che porta quattordici
Megalotto illimitata cadrà dice metterò in città metropolitane in Italia
Che ovviamente ossimoro dal punto di vista della gestione del territorio scusate la franchezza ma e molto ben mostrato come questo non abbia senso nel creare tessuto connettivo
Nel paese entro cui su un altro aspetto invece la l'aspetto di sostenibilità economica
Che
è consentita dalla diciamo dalla coordinamento tra la politica dell'amministrazione pubblica del governo locale e delle autorità in questo caso e di grande importanza la sostenibilità finanziaria
Pensiamo che nei trasporti pubblici locali ci dice Panici abbiamo un contributo pubblico del sessantacinque per cento dei costi di produzione
Io sono soldi pubblici arresta e tariffe in questo non è banale cosa richiede richiede programmazione richiede progettazione queste sono cose evidenti e su questo non mi soffermo
è solo un esempio eccome sia importante fare sistema all'interno della
Comunità locale in modo da consentire un benessere che trattenga i cittadini i giovani ma nello stesso tempo garantire una sostenibilità economica
In sintonia con l'Europa perché uno dei punti di nuovo su cui non posso troppo soffermarmi e quello della garanzia di standardizzazione per esempio dei sistemi ci troviamo e qui arriva all'amico Fanelli ci torniamo a parlare di auto elettrica
E se non pensiamo alla standardizzazione delle infrastrutture non siamo assolutamente in grado di immaginare un sistema che tenga dopo Cristo economiche da un punto di vista funzionale
E qui
Molto brevemente mi piace l'idea te la visione d'insieme richiamata da Tullio Fanelli perché ci porta sui la declina in modo quasi poetico egoismo e altruismo ma al di là di questo poi c'è anche della sostanza consistente che riguardano solo la mobilità elettrica appunto la necessità di coordinamento europeo di coordinamento per i grandi Progetti per le batterie terra tre infrastrutture ma anche proprio tra le case automobilistiche l'energia non non entro nel merito del contributo della rivoluzione energetica in questo senso però ovviamente europeo il punto ci parla di politiche di me mitigazione e qui per questo condivido completamente la critica all'emission trading io lo scrissi al due mila sei quando vennero
E veste per la prima volta istituiti e insomma era facile immaginare che sarebbero stato un ottimo strumento di posso dirlo speculazione finanziaria o comunque sia che non avrebbero consentito quella costo quel in interiorizzazione diciamo della del carbone della CO due tale da disincentivare le imperiese ai mettere C o due e per un unico fatto qui mi permetto di richiamarlo al di là della contributo di Tullio Fanelli per un fatto semplicistico perché stiamo stiamo parlando di oligopolio
In situazioni populiste ti che di questo tipo le grandi imprese non faccio nomi scrivono una piccolissima nota in fondo al contratto che danno ai consumatori ai diari cosa da energia elettrica in cui estinto
Naturalmente al mento del costo della CO due ed è stato immediatamente trasferita certamente non disincentiva e naturalmente il prezzo del dell'emission trading delle che è considerato un ottimo strumento in teoria di mercato per poter ridurre le emissioni di CO due tuttavia non funziona nella pratica perché non ha mai raggiunto quei venticinque
Euro all'unità divisi di C o due tale da disincentivare le imprese che poi lo scaricava sui consumatori c'è una proposta interessante in questo caso ottiene
L'imposta sul Carbone aggiunto fantasiosa che però danni
Il nostro ex commissario dell'Autorità l'altra Enea propone come gli va di nuovo visse Sorelli Indirizzo è l'idea di a responsabilizzare il consumatore chi inquina paga insomma e da questo punto di vista ecco mi sembra importante perché ci riporta non solo al problema del riportato in molti di questi interventi dell'economia circolare di principio generale per cui chi inquina paga rispose invitiamo ecco i consumatori e i cittadini ma un problema che io credo fondamentale ritornando a Pato manca che è quello della chiamiamola educazione civica
Allora si è nominato il caso il il Cile John prima giustamente
Non ancora per fortuna messo nel libero perché sì esordirà con la rapidità del funivia per molti margini ma tuttavia io ricordo mi piace ricordare che le dotazioni civica e la capacità di costruire un tessuto comuni in questo senso passi che in Svezia e ci sia una carbon tax sarda
Parecchio tempo e le emissioni di CO due siano quasi azzerata hanno tutte rinnovabili credo sta lavorando da un anno per costruire una carbon tax
Assolutamente come dire accolta in quanto parte di un pacchetto di misure che fanno sistema quindi da questo punto di vista penso che gli interventi debbano necessariamente coordinarsi a livello europeo per non creare differenti e di competitività non solo stalla che anima anche territoriali ma anche all'interno di quegli interventi sul welfare di cui ci parlerà adesso Montanino intenderà
E
Nuove
Anche no aveva candidamente a
Tuttavia sarà questa un po'diciamo l'insieme di suggerimenti che ho colto dai diversi messaggi mi dispiace non aver ecco un ultimo aspetto vorrei accennare che è quello della Smart City
Che è molto interessante anche io so è che mia
Sfuggito nella ragionamento e che riguarda
Di annunziato anch'esso Enea
Riguarda la possibile proiezione della smart city di nuovo nelle stesse diciamo linee parallele ricordati prima richiede integrazione replica abilità sicurezza e soprattutto progetti coordinati perché
Naturalmente quando si parla di Smart City si parla di piattaforme di dati molto sensibili si parla di piatto quindi di problemi di regolazione di problemi di antitrust si tratta di Monopoli legali in questo caso che fanno parte di quella
Di quell'orizzonte vivo Horizon venti venti che l'orata mette a nostra disposizione si tratta di utilizzarli
Per concludere mi piace riprendere ho iniziato sul macro economico con qualche dubbio sugli interventi di Dominique Salvatore a proposito della con petita la pronta sul salario mi piace concludere sono invece sulla direzione esattamente opposta che quella di Adriano Giannola
Che ci dice ma attenzione non pagano del Mezzogiorno con una cosa a parte ma questo problema territoriale locale va declinato come sistema Italia se vogliamo far crescere d'Italia certamente non con un problema parte il territorio ma visto localmente con un bottom-up anche in tutte le sue diverse sfaccettature
Allora
Siamo arrivati con l'intervento di Valeria l'ultimo intervento quello di Andrea Montanino il capo d'ufficio capo studi della Confindustria ma autore di numerose poi numerosi contributi a livello nazionale e internazionale io voglio dire soltanto
Aggiungere due parole ma a quella che ha detto Valeria che indubbiamente antisistema della sostenibilità
Finisce per guardare al territorio guardate all'emissione di CO due la capacità di realizzare città intelligenti
Ma è indubbio che quello della tassazione lascio due un anello importantissimo perché consentirebbe laddove fosse adottato di mettere insieme non solo un problema di
Sostenibilità ambientale ma anche di
Acquisizione di risorse per famoso G. lancio dell'Europa che potrebbe veramente fare la differenza come diciamo spazio fiscale disposizione del almeno dell'eurozona solo si continua a ragionare e io sono d'accordo col quelli che pensano che bene sarebbe bene tassare le strutture non fare
E Mission Trading
Ma senza pensare che prezzo sarebbe un'occasione aveva veramente in questo momento in cui ci sono tedeschi francese che ragionano sul Bilancio due euro zona introdurranno spazio su scala opportuno ma non va dimenticato che in tutto questo c'è molta attenzione da parte le proposte
Franco tedesche su le questioni che si collegano
Al Welfare tant'è vero ma Kron parla come ho detto all'inizio di una attenzione da dedicare al salario minimo cosa su cui non è per nulla accordo la ma diciamo la parte tedesca nelle sue varie accezione
E però c'abbiamo
Una popolazione che invecchia
Abbiamo
Un problema del sistema sanitario di e di spesa pensionistica e di questioni che riguardano generale le politiche possono essere fatte in materia di Welch farti che infatti costituiscono la parte iniziale del volume dove ci sono i contributi di Marco Leonardi Di Mauro Moretti Giuseppe Pennisi ET andrà urbane
Che fanno parte di un discorso intorno alla sostenibilità perché suo stabilita papista anche in questa direzione l'Uefa nel momento stesso in cui c'è una globalizzazione che produce perdenti o un prete vincente globalizzazione è chiaro che una punto di grande rilievo nel modo in cui si può fronteggiare del cambiamento in atto perché non è un caso che le politiche
Dei tipo
Generale adottate dai governi in particolare negli Stati Uniti finiscono per ripiegare sulla come dire sul tentativo
Dare una risposta
A chi rimane colpito e perdente repressa secolarizzazione con una questione di protezionismo politiche protezioniste quando in effetti il problema è quello di rendere loro
Una situazione capace di rispondere allora aspettative di maggior benessere o di minor danneggiamento nella processo di sviluppo e questo è un punto molto importante che cito io per ricordare il libro dedica una parte importante in questa direzione
Ma vediamo adesso fa Andrea Montanino che ci dice in generale sui temi della crescita e sul piano dell'economia europea grazie assorbe assomma Fasano
Allora io avevo otto minuti ma devi otto tre essere presi Luigi quindi Salinas Ginevra spirale sette precise Canale otto perché erano sette meno otto minuti ma è una battuta dodici ciascuno tutti quelli Graziano
Allora io parto da quello che ha detto all'inizio Luigi pagamento cioè il libro a ci sono molte cose che non non non non presenta però invece rotante dentro lo ricordava anche Claudio De Vincenti a me diciamo sfogliare il libro mi ha fatto venire in mente due domande
Su cui vorrei ragionare il primo va be'ma di tutte queste cose che cosa ha fatto l'Europa in questi cinque anni se siamo alla fine diciamo della del quinquennio di questo Parlamento di questa Commissione
E la seconda e che cosa di tutte sto di quest'insieme di idee possiamo ragionevolmente sperare per i prossimi cinque anni cioè comunque siamo in uno spartiacque perché ci sono le elezioni allora iniziamo da che cosa è stato fatto
In questi cinque anni beh la commissione e il Parlamento hanno iniziato soprattutto la commissione Difesa del quinquennio diciamo con una serie di annunci sul posto e crisi dell'Europa no cioè comunque è finita la doppia recessione l'Italia siamo una fase nel due mila tredici due mila quattordici
Diciamo di di di avvio della crescita sostenuta e quindi o una serie di annunci
Uno è l'accordo commerciale con gli Stati Uniti no siamo stati Barroso Obama lanciarlo ma insomma questa la commissione veduto conclude un grande accordo che era alti Tip
Poi si è iniziato a parlare di Unione bancaria dell'unione del mercato dei capitali dell'Unione energetica del mercato digitale unico vedere quante Unioni
E del rilancio degli investimenti europei a questi poi negli ultimi tempi si sono aggiunti la riforma del meccanismo europeo di stabilità e il il bilancio dell'eurozona
Questa è una lunga lista di desiderata su cui si era partiti ma direi che la gran parte di questi se non forse tutti sono rimasti lettera morta
E i motivi sono tanti poi ognuno c'ha un suo motivo a volte non dipende solo dall'Europa diciamo l'accordo commerciale con gli Stati Uniti arrivato Trump la prima cosa che ha detto che non lo voleva più fare
Ma direi che il BTP diciamo per me ci sono due motivi principali su cui voglio richiamare l'attenzione per cui queste cose non ci sono altri punti avvenute il primo e che fondamentalmente in Europa si è rafforzato il metodo intergovernativo
Un metodo in cui la commissione faceva le sue proposte
Ma i governi poi nel Consiglio decidevano altrimenti fondamentalmente per interessi di parte
E significativo vedere per esempio sulla sul mercato unico dei capitali sul mercato unico vitali della Commissione europea ha scritto qualcosa con una trentina di proposte normative che però nessuno poi quando si arriva al Consiglio voleva portare avanti e quindi quindi diciamo la commissione lascia le sue cose la e poi il metodo intergovernativo l'ha permesso il secondo motivo secondo me e che abbiamo vissuto una stagione in cui è mancata leadership in Europa
Cioè chi era il leader europeo la Merkel alla fine veniva visto come un leader tedesco non un leader dell'Europa e quindi metodo intergovernativo senza leader europeo e un presidente la commissione che oggettivamente diciamo aveva delle debolezze venendo da un Paese ricco molto piccolo ecco solo per questo
Questi due fattori insieme non hanno permesso su venti avere un'Europa che mentre negli anni della crisi era riuscito a gestire e a fare delle cose negli anni successivi molto meno alla che cosa possiamo e questa è la mia seconda domanda ragionevolmente sperare nel secondo ciò nel prossimo quinquennio la seconda fase
E parlando di noi italiani
Insomma la domanda innanzitutto deve partire da ma che cosa vogliono gli italiani
Dall'Europa no perché altrimenti come dire buttiamo giù una serie di idee interessanti ma non sono quelle che voglio allora
Guardando un po'il sondaggio eurobarometro ma anche i sondaggi che si fanno in Italia viene fuori mi assunto gli italiani hanno generalmente poca fiducia delle istituzioni europee
Non si fida anche se ammettono che oggi si sta meglio rispetto a prima però diciamo non c'è questo grande amore
Si ha la sensazione che sia molto interessante che l'Europa non conti più niente scusate che l'Italia non conti più niente Europa che l'Italia non conti più niente in Europa
Il settantacinque per cento degli italiani oggi pensano questo e che conterà sempre meno
Ma non rifiutano l'Euro
E anzi non rifiutano l'idea che l'Europa faccia di più sul tema della sicurezza su due campi sicurezza diciamo personale quindi terrorismo migrazioni eccetera e sicurezza economica
Cioè quando si chiede agli italiani ma voi dall'Europa che volete fondamentalmente dicono più crescita meno disoccupazione
Quindi si chiede all'Europa di fare di più per la sicurezza economica e più o meno tutti gli europei chiedono questo
Quindi diciamo c'è uno spazio per disegnare come dire e perché era fuori se voi da questo libro una serie di idee tra buttarle in proposte perché non chiedono i cittadini
Vado che ormai come dire la politica va dietro all'opinione pubblica dobbiamo partire dal cosa vuole l'opinione pubblica e se no non si va
Da nessuna parte
Allora diciamo io suggerirei ragionando in questo in questi termini sacchettini che gli italiani chiedono all'Europa più sicurezza economica lasciamo perdere la sicurezza diciamo personale terrorismo immigrazione io direi ci sono quattro aree da esplorare
Che in buona parte sono anche riprese i vari contributi la primaria è strumenti per la stabilizzazione del ciclo economico
La crisi ha dimostrato chiaramente che l'Europa non dispone di strumenti di stabilizzazione che se si lascia ai singoli Stati operare
Andrà a finire come andava a finire diciamo nel due mila nove due mila dieci chi ha i soldi ci rimette e chi non ha i soldi s'attacca noi siamo quelli che si sono attaccati i tedeschi hanno potuto aumentare il debito pubblico di venti punti di PIL in pochissimi anni perché partivano dal sessanta per cento
E quindi se non c'è un meccanismo comune qualche strumento comune il rischio che in di fronte alla nuova crisi ma anche a shock asimmetrici chi non ha le risorse e noi italiani non ce ne andiamo ci troveremmo in in difficoltà
Ricorderete tutti che gli Stati Uniti quando è stato il momento di intervenire il governo federale ha messo mi sembra mille miliardi di dollari ed è intervenuto pesantemente nella nell'economia come costruire questi strumenti sussidio di disoccupazione europeo ma direi anche il tema degli investimenti in natura anticiclici ma insomma cioè quello è uno sport è è uno dei temi da esplorare il primo a il secondo tema il mercato unico
Allora
La metà anzi ormai credo più della metà dei beni che esporta l'Italia sporta nell'Unione Europea no
I mercati extra UE sono importanti ma insomma il nostro mercato di riferimento del mercato interno al mercato europeo che però non è un mercato completo
E quindi sono ancora delle aree su cui si può intervenire e io ne cito tre uno al mercato unico dei capitali
L'Europa un settimo se non sbaglio Enzo del Private equity che hanno gli americani pur essendo le due economie sostanzialmente della stessa dimensione
Quindi la disponibilità delle imprese europee di Private equity Venture Capital di chi di capitali alternativi e di gran lunga inferiore a quello che hanno le aziende statunitense
Quindi sviluppare un mercato unico dei capitali a maggior ragione in una fase in cui le banche come dire hanno diciamo regole stringenti per evitare nuove crisi finanziarie è importantissimo
Secondo l'Energia
L'Europa è un continente che importa energia in grandissima parte noi italiani importiamo energia sicurezza economica significa anche sicurezza dell'approvvigionamento energetico che ci permetterebbe anche di abbassare i costi oltre a essere più sicuri
Ma l'interconnettività in Europa sono ancora come dire indietro quindi non abbiamo un mercato unico dell'energia le aziende italiane sanno bene che cosa significa perché pagano molto di più l'energia rispetto a anche ai competitor europei e il terzo mercato unico che ma anche quello del digitale e qui ci sono due aspetti uno proprio lo sviluppo dell'ecommerce e quindi delle opportunità che questo dovrebbe alle aziende italiane e ai lavoratori italiani
Pensiamo una regione come la Calabria distorce Beniamino qui facciamo un esempio
Quindi settori dall'azienda come dire che se in un luogo siamo difficile fare aggiunge lo difficile a farti conoscere chiaro che se hai delle prospettive di poter operare con l'e-commerce molto di più riesci voglia piazzare due prodotti più facilmente
Rispetto a non avere questo mercato unico e l'altro aspetto sulle mercati unico digitale che occorre richiamare e la sicurezza cibernetica
Che è una cosa di cui non si parla mai in Italia ma nel mondo ci sono mi ha impressionato questo dato venti miliardi di computer commessi cioè tre computer a persona
Sì
Gli atti perché sono bravi fanno attacchi dovunque anche in Italia a diciamo sicuro queste cose questo genera dei costi enormi
Già oggi per le aziende europee e italiane ma non siamo assolutamente preparati quindi cos'è un mercato unico digitale ci potrebbe aiutare quindi secondo punto il mercato unico terzo aspetto
Strumenti per la crescita se si chiede all'Europa più sicurezza economica bisogna dare l'Europa degli strumenti per la crescita
Io Sisto spesso sul tema degli eurobond ma non l'hanno mutualizzazione del debito pubblico ma una fondamentalmente immissione di debito sovranazionale affidato all'agenzia europea
Per una un porto limitato immaginavo il tre per cento del PIL europeo che quindi niente rispetto al centotrenta per cento del debito pubblico che abbiamo italiano ma questo sarebbero più o meno quattrocento miliardi di euro che si metterebbero subito in circolo per finanziare le reti infrastrutturali europee
Centri di ricerca europei e università europea
Perché immaginiamo che cosa potrebbe essere se creassimo cinque grandi poli universitari paneuropeo cinque grandi centri ricerca su soldi per il jazz artificiale i grandi temi di cui si discute oggi quello lo puoi fare soltanto attraverso lo strumento di questo genere
Quarto aree ad esplorare è la politica industriale europea un po'è stato ripreso anche da dal Quintieri
Non possiamo più pensare che la politica se è una cosa nazionale
La politica industriale deve essere fatta a livello europeo per fare in modo che le aziende europee siano in grado di competere con i cinesi e gli americani deve essere da una parte una politica industriale protettiva
Cioè che eviti come dire ai giganti soprattutto cinesi operare in maniera scorretta e quindi a livello europeo bisogna proteggere le aziende le nostre aziende ma può essere anche una politica industria europea offensiva che sia in grado di creare dei campioni europei quindi non farci più concorrenza tra Francia e Italia
Ma di creare dei campi europei che poi ci porto dietro la filiera delle piccole e medie imprese visto che ormai siamo integrati come ci ricordava Quintieri nel catene del valore
Chiudo dicendo sono ottimista ebbe insomma qui dipende poi da qual è il contesto politico che avremo di fronte dopo le lezioni allora come italiani
C Ome dobbiamo al di là di quello che ognuno di noi può pensare però prendere atto di un fatto
E cioè nel prossimo Parlamento europeo è molto probabile che ci sarà una maggioranza fatta diciamo dai popolari dai socialisti siete democratici e probabilmente dai liberali
Una maggioranza cui i partiti che in Italia prenderanno a maggioranza avuti non faranno parte
Quindi il rischio vero per l'Italia e di essere isolata in Europa e quindi malgrado i cittadini italiani e chiedono più sicurezza economica che si potrebbero fare certe cose probabilmente non saranno in grado di noi italiani saremo in grado di portare avanti quelle stanze perché saremo all'opposizione del governo europeo grazie
No ai premesso agli asset restano a raccontare risultavano le attività che hanno no non lo hai mostrato da ultimo allora tra le io dico che è il ragionamento che ha fatto dico due parole prima di chiudere
Che ragionato e ho fatto Andrea parta da una premessa che c'è una questione di fondo che prevale in Europa il metodo intergovernativo perché questo è il contenuto del compromesso le sue performance
E questo sta a significare che discorsi come la politica industriale europea su cui io assisto danni
Hanno difficoltà enormi a essere realizzate proprio perché questo è una l'idea che finisce per essere difficile da coniugare con gli interessi nazionali visto che un metro in più che non è più quello pur dirlo
Così come quando parliamo di energia digitale sicurezza e nel cibernetica ci troviamo di fronte a un'Europa dei servizi che sappiamo essere la parte meno attuato il mercato l'imputato unico europeo e questo stabilisce che
Ora c'è un bel lavoro da fare perché se la parte più così definita delle regole o perduto del mercato unico e lì c'abbiamo ancora queste difficoltà credo che sia altrettanto difficile andare verso politica industriale o strumenti per la Grecia se no si guarda a scelte come quelle che stanno proponendo
Il fondo Francia e Germania significa tentare di trovare un'arena in cui si possono all'ulteriore compromesso rispetto a quello di Maastricht e che è un'area dove posso infilare sulla politica fiscale posso Givenchy dei comportamenti riguardano difesa sicurezza ma anche immigrazione
Visto che sono temi che riguardano tutti naturalmente come non lo sappiamo speriamo che né previsione di Andrea
Sì ad un prossimo libro Lollo come dice giustamente Valeria si possa esaminare il tema io vi ringrazio veramente all'ingrasso autori gli speaker e permettetemi anche ringraziare l'editore che e qui ma in aula che va
Lavorato con noi ha lavorato con il gruppo di Tor Vergata perché ci sono alcuni
Allarmi che la polivalenza fatto l'editing del volume che va ringraziata perché è un lavoro veramente certosino insieme agli altri permettetemi di dirvi finalmente che poi se volete corre via potete farlo ma se volete trattano il mio momento ci sono delle bevande e ci sono anche ha detto a Lecce