"Gli anni dell'impazienza 1968-1969"

E gli anni dell'impazienza è un dibattito che prende le mosse da un volume fotografico
Pubblicato
In occasione del centenario dalla Camera del lavoro di Milano
è un libro
Attraverso le fotografie
Da un'immagine di quelle che è stato l'autunno caldo a Milano
L'autore delle foto
Silvestre Lo Consolo un fotografo che ha lavorato moltissimi anni in collaborazione con i sindacati in particolare con la Camera del lavoro
è un fotografo o militante la sua provenienza è una provenienza dall'interno del movimento operaio
E sindacale
Un figlio di braccianti pugliesi che diventa operaio specializzato a Milano Pasque
Venuto col padre
Subito dopo negli anni del primo dopoguerra
E che anche attraverso l'obiettivo si identifica sposa diciamo così la causa del delle lotte delle mance fazione del battaglie del movimento operaio milanese ha quindi un taglio molto specifico sia per il
L'ottica l'occhio insomma col quale il fotografo vede quegli anni sia perché anche nella scelta delle foto si è credo privilegiato l'aspetto del documentare
La fabbrica l'ambiente della fabbrica le battaglie operaie di quegli anni
Il libro la scelta delle foto libro è stato curato da Cesare Colombo che aspettiamo
E l'introduzione di del giornalista Giancarlo Pertegato
L'intenzione del libro è quello di appunto come dice l'introduzione stessa di riproporre l'attenzione su uno dei cicli di lotte sociali più ricchi del dopoguerra
Da una parte vediamo nelle nelle nelle foto la la vecchia classe operaia quella che un tempo si chiamava l'aristocrazia operaia
E dall'altra compaiono nelle lotte di quegli anni né i volti di quegli anni volti dei figli degli immigrati degli anni cinquanta degli anni Sessanta gli anni del boom e quindi c'è anche documentata questa integrazione in qualche modo che avviene nelle nel fuoco delle battaglie di quegli anni fra la vecchia classe operaia milanese e la nuova classe operaia figlia di quelle migrazione che aveva cambiato negli anni Cinquanta negli anni Sessanta il il volto dell'Italia
Sono
Anni di grandissima trasformazione sessantotto sessantanove vede
L'inizio di un in del mutamento di un di un ciclo anche economico nella città di Milano
E l'inizio del declino delle grandi famiglie industriali milanesi che sull'industria manifatturiera avevano fatto la loro grande fortuna e che
Solo quelle che fino agli anni del boom avevano o no comandato tra virgolette appunto
A Milano
C'era stato il miracolo economico
Da quel miracolo economico
Nasce una presenza una partecipazione una spinta da parte del movimento operaio alla acquisizione di diritti all'acquisizione
Alla l'ansia di ripartizione anche dal punto di vista sociale del di quella ricchezza che non era stata in qualche modo distribuite
Dall'altra parte sono però anche gli anni
Di un'altra grande trasformazione la presenza a Milano in tutta Italia di un movimento di lotta che va oltre il movimento o operaio in senso stretto
La nascita e la crescita lo sviluppo di un grande movimento studentesco l'entrata sulla scena sociale
Degli studenti degli studenti che con l'unità d'quell'università di massa quindi con l'accesso anche dei figli della piccola borghesia e degli operai all'università
Trovano o in quegli anni un grande momento di
Di impegno e lo trovano spesso a fianco alla gara alla classe operaia sia pure attraverso lotte contraddizioni divisioni che esistono in quel periodo
Rispetto a una sinistra storica che allora non sempre riesce a misurarsi a capire va a integrare le spinte che vengono dal movimento degli studenti anche nelle fabbriche anche all'interno del movimento operaio o organizzato nascono o forme autonome di organizzazione di lotta c'è una spinta alla democrazia diretta movimento operaio avrà poi la capacità forse più di quello che la sinistra storica organizzata nei partiti ebbe di col grande movimento articolare con grande movimento di consigli e di in qualche modo di accogliere assorbire quella spinta e lo io credo che tutto questo ci sia sia pure con un'ottica molto tutto particolare molto parziale nel libro anche se ripeto il libro poiché soprattutto l'occasione l'occasione di un dibattito di un dibattito per ricordare la temperie politica culturale le lotte di quegli anni anche
In le rotture gli estremismi gli errori che ci furono da alcune parti
Anche le interpretazioni che per esempio da parte dei movimenti di lotta giovanili vennero del periodo storico di cui pure erano fortemente protagonisti spesso attraverso il recupero di schemi ideologici o di interpretazioni ideologiche magari datate vecchie relative a una stagione già vecchia del movimento operaio mentre tutto stava stava cambiando rispetto a questo movimento rispetto a qua a a questa temperie politico-culturale
C'è poi
Le riorganizzarsi di forze sono le forze
Della destra italiana le forze spesso no no che non appaiono chiaramente dentro lo Stato e comincia quella in risposta a questo grande movimento di lotta contro questo grandi movimenti di lotta quella che fu coi la strategia della tensione che segna
Per molti anni a venire devia dal da un corso che poteva essere un corso diverso quella grande momento di sviluppo e di e di partecipazione
Io vedo anche queste no
La ricostruzione di questi anni dal punto di vista personale particolare di chi poi
Come studente allora in quel movimento ci fu e che come studente imparò ad andare in quel periodo nel sessantanove per arrivata a Milano
Dalla Sardegna davanti alle fabbriche insieme a tanti altri a d'avere il primo incontro con una realtà completamente assolutamente diversa da quella che era la realtà di provenienza così è stato per molti molti che erano stati braccianti che erano stati pastori che erano stati lavoratori agricoli delle campagne del Meridione o per altri che appunto studenti arrivano nelle università del no e c'è secondo me questa grande lezione che la grande lezione del movimento operaio
Le foto privilegiano solo questo aspetto della grande forza operaia tranquilla lo dice anche l'introduzione non non sempre c'è documentato magari quel quegli elementi che invece ci furono di tensioni di scontro eccetera
Eppure credo che siano significative per introdurre comunque una una discussione su questo su come nati come è nato il libro ma poi soprattutto su su una riflessione politica su quegli anni
Sul rapporto fra quello che nati in quegli anni e quello che poi si è affermato sia in termini di allargamento di partecipazione di allargamento dei diritti della democrazia sia in termini poi anche di involuzione politica saranno e gli amici i relatori presenti questa sera a intervenire io ve li presento sono a partire dalla dalla mia destra
Carlo Ghezzi segretario dalla Camera del lavoro di Milano doveva esserci l'esca ma per motivi organizzativi personali poi non è potuto non è potuto venire l'ha potuto partecipare accanto a me se Paolo Liguori
Direttore del Giorno
Subito dopo Riccardo Terzi sette Boy tutti in gran parte conoscete segretario generale la CGIL lombarda e infine Sandro Antoniazzi
Che il presidente del Pio Albergo Trivulzio ma che ha vissuto quegli anni come dirigente sindacale milanese come dirigente
Della sinistra
Dovrebbe arrivare lo aspettiamo se arriva
Si accomoderà lo inviteremo al al nostro tavolo che suo intervento l'intervento
Atteso Adriano Adriano Sofri io darei subito o la parola per cominciare questa questo dibattito questa riflessione a Carlo Ghezzi
Il libro con le foto di Lo Consolo già lo diceva Torino
è stato l'ultimo impegno dalla cava e lavoro di Milano
Impegnata a ricordare i suoi cent'anni di storia
Un secolo di attività alle spalle in questa città
Egli però il libro di fotografie
Del periodo sessantotto settanta
Le grandi lotte studentesche operaie di quegli anni
I drammatici fatti Piazza Fontana
Che hanno segnato in qualche modo una svolta
Una serie di riflessioni e di ricordi che queste riportano di ormai gli avvenimenti avvenuti un quarto di secolo fa
Un libro di fotografie che in qualche modo parla parla con nettezza con queste immagini
Degli anni dell'impazienza
Questo è il titolo del libro
E parte dall'affermazione
E finita la pazienza che i lavoratori hanno avuto di un mondo del lavoro di una classe operaia
Che aveva in quella fase momento di sviluppo particolare la grande fabbrica si sviluppa un po'in ritardo rispetto alla grande industria degli altri Paesi europei
E quando magari da altre parti si accennavano ad alta voce sì inversi
Qui alla fine degli anni Sessanta dentro la grande impresa trovavo un momento di sua forte unità il giovane il lavoratore più anziano che aveva fatto la Resistenza chiare residuo degli anni Cinquanta
Dentro la grande impresa
Andava Romita esperienze che veniva dal Mezzogiorno dalle campagne da altre realtà giovani meno giovani uomini donne
Con una condizione di lavoro fortemente unificante e con una condizione di lavoro in senso lato decisamente arretrata rispetto lo stato degli altri Paesi europei
L'operaio normale le sessantotto sessantanove settanta avevi dodici giorni di ferie aveva le condizioni salariali e normativi abbastanza arretrate dentro un paese che pochi anni prima aveva vissuto il miracolo economico
Anni nelle quali nei quali
Si sviluppano
E vengono maturazione processi faticosamente costruite negli anni precedenti tutta la riscossa operaia cresce piano piano nel corso degli anni sessanta la conquista dalla contrattazione articolata lo sviluppo la contrattazione articolata Grandi Battagli solidarietà sono quelli gli anni della lotti contro le gabbie salariali
Sono quelli gli anni nei quali scende in campo un grande movimento di studenti e a differenza di altri
E in Triennale Franca Astra complessa dialettica con il mondo del lavoro
E realizza qui esperienze che in altri Paesi non si sviluppano e che danno respiro diverso un respiro più ampio queste grandi iniziative queste grandi mobilitazioni
Lotte di solidarietà
Battaglia che escono dallo specifico confronto sul luogo di lavoro
Sono gli anni sui grandi temi sociali si che vedo mobilitato il mondo del lavoro credo mobilitate tante forze le pensioni
La casa
Ne ha messo in discussione il primo accordo sulle pensioni del sessantotto
Le giornate tragiche del novembre del sessantanove la bottiglia da Roma durante gli scontri che seguono una giornata di lotta sulla casa i temi della fabbriche i temi della condizione nella società che si intrecciano tra di loro
E i temi
Della parte cioè della democrazia
Sono note agli studenti lotte dei lavoratori
Ma che non rimangono limitate alla fabbrica o al territorio solo gli anni dove il Parlamento sullo slancio di queste sulla spinti queste iniziative produce lo stop ai lavoratori produce un atto legislativo sui diritti sulla democrazia estremamente avanzate qualificato sono gli anni nei quali si conquistano essi affermano forme di partecipazione nuove le assemblee
Certo le assemblee ratificata nei contratti quando sul campo quando nelle aziende queste sono realizzate conquistate si portano i sindacalisti delle fabbriche
Lang gli anni nei quali sia Rizzoli consigli il primo se non sbaglio e quali alla Pirelli Bicocca
Via via questa esperienza si consola si estende ma sono anni di aspra battaglia anche dentro il movimento i consigli nascono in qualche modo uno scontro violento con le forme organizzative che siano prima
Con l'eliminazione politica concreta Ascoli in alcuni casi dei vecchi militanti delle gloriose commissioni Interni con gli studenti davanti alle fabbriche antico atteggiamenti diversi articolati magari di fronte la stessa fabbrica chi si presenta con l'atteggiamento da insegnante chi si presenta per imparare alla classe operaia ma purtuttavia questo dialogo questo rapporto
Se non abbiamo tante occasioni oggi per cogliere questo libro questo credo occasione per ripensare quegli avvenimenti
Per pensare ha detto profonde e radicali trasformazioni avvenute da allora oggi il lavoro di allora il lavoro di oggi i valori le solidarietà la militanza i costumi che stavano dietro queste
Questo modo di essere
Rispetto a quanto oggi si si scompone e si si vive si è realizzato nella nostra realtà
Vale per i lavoratori vale per gli studenti e questa sera negli interlocutori i nostri ospiti
Abbiamo esperienze che allora si sono sviluppate il modo di
Diverso Sandro Antoniazzi era già sindacalista sindacalista e metalmeccanici sindacalisti in una di quelle categorie che emblematicamente erano la testa di questo movimento di queste mobilitazioni Riccardo se non ricordo male era già dirigente politico a Sesto San Giovanni
In una città in una realtà che allora era la quinta realtà produttiva del nostro Paese
Quant'è cambiata sesto da allora oggi quanto emblematicamente cambiata minano
Liguori impegnato nei movimenti giovanili
Quanto sia perso di questo movimento
Quanto
Quali positività si sono sviluppate
Quali negatività si sono sviluppate sono state lasciate perché gli impetuosi ANIA sessantotto e sessantanove si chiudono con Piazza Fontana
Sì chiudo con le bombe
Si chiudono con la grande risposta divina o le bombe alcuna risposta non facile
Con la risposta che richiede un'incubazione per essere promossa
Di una decina di giorni o quasi con un travaglio formidabile dentro lo stesso modello lo stesso movimento sindacale
Su se risponde con uno sciopero generale andare in piazza a rispondere alle bombe oppure rimanere a visitare le fabbriche rimanere vicino alle sedi sindacali le sedi politiche
Purtroppo una continuità allora come oggi la fase di grande cambiamento i grandi trasformazioni appare il convitato di pietra riappare sotto forme diverse apparirà negli anni susseguenti
Questo tormentone che non abbandonerà mai la la la scena politica la vita politica italiana
E quante riflessioni si può fare sui mancati sbocchi di cui tante tensioni tanti idealità che che hanno caratterizzato quella fase
Comunque la fase di grande svolta
Di grandi trasformazioni grandi rotture che aperto potenzialità nuove che aperto contraddizioni nuove e che è stata traumatica dentro la società italiana dentro i vecchi modi di essere dentro le vecchie relazioni dentro i vecchi schemi
Dentro Italia che cambiata profondamente che è cambiata nelle scuole che cambiata nelle fabbriche
Che è cambiata l'insieme del Paese
Io prima di passare la parola gli altri protagonisti del nostro dibattito con loro
Ricordare i presenti un'esperienza personale io ho vissuto metà di questi anni a fare il militare che serviva la patria agli altri metalli o fatti come membro di commissioni Interni in un'azienda dalla Brianza
Ricordo all'inizio del Sessantotto forse la fine di marzo
Inquadrati militari portati alla cerimonia dove cappellano militare doveva tenere la copia colazioni qualcosa con questo pover'uomo che non connetteva
Sembrava mezzo ubriaco non riusciva a fare la sua parte sconvolto alla Fia manifestazioni richiede quindi verso il mare venendo cos'è successo gli era arrivata la notizia che era stata occupata all'Università Cattolica
E un Bondo
Gli era crollato addosso
E non si raccapezza Aran
Era un segnale di di di tanti cambiamenti profondi è un segnale che anche quel prete ma per tante alla società italiana
Dove forse più impensabile i momenti di contestazione di cambiamento per i velivoli per i primi mesi del sessantotto delle botte che come hanno colpito aiutato per il quel buon prete hanno via via sconvolto provocato sommovimenti profondi in tante realtà in tanti tessuti e hanno portato la società italiana a rapportarsi a svilupparsi in modo diverso
L'occasione di questo libro di questo libro fatto per il centenario
In questa serata e nell'immagine sensazioni nell'impressione che così vivamente le fotografie di lo con sopportano
Un'occasione per tutti quanti noi un'occasione per ripensare a quell'esperienza evidente io ripensarci con gli occhi di oggi
Per ripensarci guardando i tanti nodi che sono stati sciolti in quella fase mai tanti nodi che sono rimasti irrisolti
E che comunque si ripresenta un paese chi ha di fronte la stessa voglia di cambiare gli stessi tormenti le stesse passioni forse la stessa capacità di azzeccava giusto di sbagliare
E ancora quei convitati di pietra che vengono a riproporre i spogliare Colle Bobbio ancora qua copia allora Milano ancora con i lavoratori che rispondono copia Lori in prima fila difese la democrazia questo l'odio risolto di un'Italia che vogliamo più democratica e più giusta
E che purtuttavia stenta continuamente a nascere e che continua vedere un vecchio che stenta anche sua morire
Un'occasione per ciò per ragionarci
Per discutere assieme e questa sera permettetelo abbiamo presente tra di noi per ringraziare lo Consolo
Ringraziamo il lavoro fatto
E che è anch'esso con la sua capacità di leggere gli avvenimenti un protagonista di questo libro
Il protagonista di questo libro che vede che legge nelle immagini nelle fotografie nelle espressioni le tensioni le speranze le delusioni
Di tanti uomini di tante donne che vogliono cambiare tanti gomitate donne che sono invecchiati che l'ho visto passare gli anni ma le cui esigenze la cui voglia di cambiamento la cui fame sete di giustizia in qualche modo ci si propone ancora
Abbiamo anche presente chi ha curato questo libro
Io se siete d'accordo proporrei che che chiedessimo a Colombo
Alcune sue osservazioni
Alcuni suoi ragionamenti alcune impressioni che queste fotografie gli hanno destato ed è stato tutti noi e il perché anche di una scelta di costruire questo libro con queste fotografie che in qualche modo se lo vedrete abbiamo troverete in tanti
Non sono né costruito una consequenzialità logica gli avvenimenti di quei tempi ne tentano di di raccontare una storia
Proprio oggi quegli avvenimenti ma soprattutto portano questi immagini queste testimonianze queste facce questi volti
Queste figure di uomini e di donne con il loro messaggio con la loro voglia di dare
Una comunicazione forte atti quanti non
Da dall'uditorio mi sembra di capire che le persone che sono qua per Letta in gran parte partecipando alle manifestazioni hanno i ricordano di aver visto si veste Loconsole in testa ai cortei con la sua macchina fotografica il libro diciamo è anche il un tentativo interessante da parte dalla Camera del lavoro di riflettere sul suo archivio fotografico di presentarlo per la prima volta in un modo abbastanza organico sia pure con un episodio specifico di un biennio un triennio e di quegli anni e la ricerca è stata fatta non privilegiando i singoli avvenimenti mettendoli in sequenza storica ma privilegiando l'atmosfera e permettendo a chi guarda adesso di valutare delle come dire dei delle diversità di comportamento delle diversità mimiche delle diversità quasi di presenza di gestualità fisica delle persone rispetto ad oggi
Quindi conta proprio il tipo di scoperta visiva che ogni centimetro quadrato di fotografie io Consolo oggi secondo me tanto più domani e dopodomani
E ci dà rispetto alla a all'Oscar alla scansione degli avvenimenti che si possono trovare per esempio sfogliando un quotidiano un quotidiani di allora o che sono nella già nella memoria storica di ognuno secondo me
Diciamo l'interesse che dovrebbe sempre più essere sviluppato non solo da parte del cavo e del lavoro ma anche di ogni organizzazione collettiva fatto associativo fatto politico
è proprio quello di mantenere anche un patrimonio iconografico da collegare da mettere in parallelo come qualcuno ha già tentato di fare al alle vicende politiche io sollevate evitato perché sono arrivato oggi dopo aver fatto al capo opposto dell'Italia e cioè ad Altamura con i nostri compagni di Altamura alla festa dell'Unità un dibattito simile
A partire dalle fotografie di un di un amico e compagno che lo Consolo conosce bene Ando Gilardi
Riferite alle lotte nel Sud degli anni quaranta degli anni Cinquanta della diciamo dei media dopoguerra dal quarantasette quarantotto al cinquantasette cinquantotto anche lì diciamo
Una coincidenza c'era la necessità di una riflessione proprio sul non tanto sul come eravamo ma sulle mutamento diciamo da dall'aspetto fisico dall'aspetto visuale il mutamento che suggerisce
Una serie di considerazioni proprio di passaggio sociale all'interno dei quali le vicende politiche passano io vorrei chiedere adesso smettendo questa breve introduzione
Ai ai compagni e gli amici che proseguano nel dibattito idealmente di Mila di tenere presente anche le fotografie di Roccon sono come misura del tempo che è passato e su cui possiamo valutare criticamente nostro lavoro alla nostra storia
Diamo la parola Sandro Antoniazzi
Voi ha Paolo Liguori e poi ricadute scusate
Ho accettato volentieri l'invito a questo dibattito sia per in tema gli interlocutori ma indubbiamente anche perché il motivo era la presentazione di questo libero di fotografie di Lo Consolo che ho il piacere di conoscere personalmente credo di poter dire fra quelle che sono questo tavolo quello che probabilmente ha vissuto di più insieme questi anni perché prima incontrandolo ricordavamo che un giorno sì e un giorno no ci vedevamo era un comizio era una manifestazione un'Assemblea ma erano giorni in cui erano anni in cui queste cose erano vissute tutti i giorni insieme anni
Che io ricordo con estrema positività anche perché sono stato dal sessantotto da metà del sessantotto a a settantatré segretario generale dei metalmeccanici della FIMI ritengo sempre una grande una grande fortuna perché ci sono stati gli anni migliori
Dove la classe operaia era tutta unita e si faceva un grande lavoro ma con grande soddisfazione perché erano tutte battaglie
Positivi e con grande e con grande entusiasmo che vediamo Bemba
Ben rappresentato in queste fotografie
Io faccio proprio due osservazione i schematiche su questi anni
Io ho una visione molto positiva però è vero che tutto il periodo sessantotto sessantanove non ha avuto una una storia una storiografia
Molto positiva nella nel nostro Paese in parte
Perché i detrattori l'hanno vista tuttora come un periodo di estremismo di violenza di assemblearismo conclusasi secondo loro poi logicamente nella stagione del terrorismo di cui secondo loro il sessantotto è stata la come dire la la la la radice che poi portava questo naturale sbocco ma anche i protagonisti e sostenitori spesso l'hanno visto come un un periodo mitico un periodo come dire una stagione d'oro
Che esaurita quella tutto quello che arriva dopo era tutto delusione tutta frustrazione tutto allontanamento dalla da quello che era stato il periodo Idi periodo della io per tanti anni fra amici e compagni di diverse sponde estrazioni ho trovato tanta gente che era delusa che ricordava con entusiasmo il sessantanove settanta settantuno
Ma che poi trovandosi nel settantacinque nel settantasette l'esaltato vanta nove vedevano che ormai il periodo d'oro era superato e e si eran tirati da parte con grande il problema a mio parere rispetto poi tutto gli avvenimenti che ci sono stati successivamente
Certamente in questo periodo ci sono stati dei dei limiti io le dico due o tre che mi sembrano quelli più immediati pre esempio indubbiamente c'è stata una grande enfasi giovanile
Il sessantotto è nato dai giovani poi ha investito profondamente il movimento operaio
Che ha fatto delle grandi scelte destato grande protagonista però questo impeto giovanile c'è stato da in molte tendenze un po'velleitaria e probabilmente in una certa superficialità nell'approfondire le grandi questioni politiche di potere di alleanze di scontri so che quando parlavamo di riforme tanti giocolieri forme gli sembra una roba
Come come dire su come se fosse una roba all'acqua di rose insomma non grandi problemi di trasformazioni di trasformazioni di potere questo è stata una reale una reale difficoltà
Io penso un'altra difficoltà
Io sono un cattolico ma dico la mia opinione mi sembra un'altra grande difficoltà è stata che soprattutto le forze giovanili
Che all'inizio hanno la stessa avevano un atteggiamento soprattutto anti autoritario di forti importatori democrazia di nuovi rapporti
Di fatto poi il gruppo che ha dominato ha portato sia riconosciuto ha cercato una uscì un porto ideologico sostanzialmente nella dottrina marxista mandando cercare quali erano le posizioni più pure e più più originali e quale più vere quelle assolutamente indiscutibili fiere è diventata sempre una discussione nonché guardava i vanti ma cercava di discutere più i sacri testi più che di discutere
La politica vera e grandi e grandi problemi
E questo è stato effettivamente effettivamente un limite per coi poi le la la storia fatta come non è che e ciò è facile giudicare ma poi le cose hanno anche delle loro spiegazioni le loro motivazioni ma certamente questo non ha favorito un dibattito a mio parere che soprattutto in certe fasi si rappresenti non so io ricordo
Il manifesto dei primi tempi che era un organo comunista mi sembra che si chiami ancora adesso
Però che era aperto a varie incontri a vari dibattiti poi Mammano ci sono stati più chiusure su questi aspetti da parte di tanti gruppi fino appunto come dicevo a posizioni come quelle terroristiche che poi sono state fortemente strumentalizzate usate al di là della volontà probabilmente di questi ma sono state usate contro il movimento operaio e contro le forze e contro le forze operaia
Io invece di positivo vedo due grandissime cose per diciamolo chiaramente sessantotto sessantanove sedia una grandissima trasformazione dalla realtà italiana cioè è veramente un passaggio culturale e sociale di rapporti di costume profondissimo cioè non sarà non so il femminismo non è una roba del sessantotto ma non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato sessantotto settantanove
Il referendum che ci sono stati sul divorzio e sull'avvolto non si sarebbero mai vinti se non ci sarebbe se non ci fosse stato e sessantotto sessantanove perché c'è stato un cambiamento profondo
Certo ecco un po'tutti abbiamo una visione come dire più lineare avremmo blu ha voluto vedere uno sbocco che come dire che progressivamente portava dei risultati politici
Diversi che e che era nelle aspettative e nelle attese di molti però credo che almeno questi grandi cambiamenti io credo culturali sociali vadano scritti a a a vantaggio e a merito dalla grande esperienza del sessantotto poi l'altra cosa secondo me importante richiamava alcuni elementi grezzi beh io credo che sia stato il punto più alto della nota della classe operaia
Mai la classe operaia se non in qualche momento immediatamente dopo il quarantacinque ma è credo con molte difficoltà anche allora mai avuto questi momenti così elevati
Basta vedere quale ha le assemblee che ci sono qua
Quando è stato possibile fare una sembra paciere usò l'assemblea Alfa Romeo o io mi ricordo l'Italtel o altre arrivavano tutti cioè era presente il novantanove per cento dei lavoratori
E in quegli anni io ricordo di aver fatto un'assemblea degli impiegati dell'Italtel che l'abbia dovuto fare alla al Palalido perché erano tre mila e rotti impiegati e c'erano tutti
Quando mai avvenuto nella storia italiana credo anche degli altri paesi una questo livello secondo me è di combattività di unità
Certo è legato anche un periodo e a un momento io ricordo spesso non dimentichiamo che quegli anni sono stati anche il momento del massimo sviluppo del terrorismo in Italia nel senso del massimo sviluppo delle grandi fabbriche
Lo ricordava prima che essi era al momento in cui l'Alfa Romeo erano fra i due stabilimenti Run trenta mila dipendenti la Pirelli dodici Bicocca dodici mila a Sesto San Giovanni c'eran trenta mila operai se voi andate a vedere adesso
Io dico sempre che sono come le piramidi del faraone meglio andare a vedere perché rischiano di di sparire proprio fisicamente insomma oltre può andato Ederson tutte fabbriche quasi quasi vuote insomma quindi c'è no una forza reale io credo che la della classe operaia
Poteva andare diversamente questo non lo so certo la reazione rispetto a queste stato violenta
Non solo sul piano politico io credo anche che le grandi trasformazioni tecnologiche eccetera siano state molto indotte da questa da questa situazione io mi ricordi un lungo periodo di anni
Dove c'erano fior fiore industriale che dicevano meglio meglio macchine che assumere operai insomma è che si organizzavano per questo perché cercavano di evitare queste evitare queste condizioni
Io faccio l'ultima un'ultima riflessione io ripeto lo ritengo un periodo molto positivo sarebbe sbagliato fare di dei ricordi positivi come dire
Solamente della Nostalgia ed è ancora più sbagliato fare della politica basata sulla Nostalgia per questo è un errore che poi hanno fatto molti successivamente
Noi dobbiamo fare una politica guardando guardando in avanti prendendo teso facendo tesoro evidentemente delle grandi esperienze di lotta
Io non credo che dobbiamo farci dei dei dei mea culpa o dobbiamo star lì a fare autocritica e sono stati invece i momenti grandissimi ci ha ricordato il fatto presente dal mille novecentosettanta lo Statuto dei lavori e lavoratori emblemi emblematicamente per dire
Quale carica di democrazia si è realizzato in quegli anni
Ecco io vorrei dire guardate che oggi le condizioni sono diverse basta guardare queste foto
Di come eravamo vestiti compresa la prassi Hoppé e di come era la classe operaia per dire guardate nella casa operaia oggi è un'altra roba con questo io continuo a sostenere oggi ma però bisogna che sappiamo tradurlo in altre maniere il movimento dei lavoratori ancora un grandissimo ruolo
Io sono assoluta però non possiamo pensare che sia la classe operaia omogenea compatta tutta unita immediatamente per via delle condizioni come era una volta certamente l'unità del mondo del lavoro oggi è più complesso
Perché sono molto più complesse lavoratori molto più differenziata la situazione cambiata enormemente la condizione culturale anche degli stessi lavoratori quindi come trovare questa unità
Io con insisto parecchie volte per dire che dobbiamo trovare una nuova solidarietà che vuol dire poi una nuova etica sociale diffusa però fra i lavoratori dobbiamo trovare gli sbocchi politici ma se non c'è una forza sociale prima nove non troveremo gli sbocchi politici
I risultati elettorali arrivano perché ci sono dietro delle forze reali allora eravamo forti
Tanto vero che per tanti anni ci sono stati dei anche secondo me dei forti successi noi dobbiamo lavorare molto ancora su questa base su questi rapporti del mondo del lavoro per pensare poi anche ai successi agli sbocchi di carattere politico grazie a
Allora
Secondo una
Un modo di così un modo di ragionare di buonsenso
Si dice che si parla sempre bene del passato
Quando si vuole in realtà parlare male del presente o quando inconsciamente si crede poco nel presente e addirittura si teme il futuro
Io credo che questo in modo di ragionare sia vero sostanzialmente ma credo che questo modo di ragionare non sia però
Applicabile all'argomento che stiamo discutendo e cioè le immagini che noi abbiamo sotto gli occhi di questo libro di una parte
Di quegli anni
Che ci riconducono a quel tempo che abbiamo vissuto venticinque anni fa allora diceva Ghezzi prima
I cuori era impegnato nei movimenti giovanili nel sessantotto
Detta così sembrerebbe una una bizzarria vice come mai era impegnato nei movimenti giovanili semplicemente perché ero giovanissimo cioè è è questo era una condizione naturale che corrispondeva all'impegno e c'era questa adesione immediata
Tra all'essere e quello che si voleva essere che si poteva essere che si voleva fare che si sceglieva di fare
Il fatto che siano passati venticinque anni e un quarto di secolo è un fatto che ci deve secondo me far fare una riflessione su quello che è stato chiesto prima da Colombo e cioè su che cosa è cambiato su che cosa noi vediamo da queste immagini che sia come possiamo misurare insomma questo cambiamento per quello che siamo senza secondo me senza voler dare un giudizio sul presente o senza voler dare un giudizio sul passato che siano immediatamente immediatamente comprensivi di tutto immediatamente relazionati tra le ore comprensive di ogni giudizio cioè completi generali o se così si vuole dire insomma
Politici e definiti
Do subito un giudizio sulle cose perché altrimenti sembra che in qualche modo voglia sfuggire io do ho sempre dato e continuerò a dare sempre un giudizio positivo sul Sessantotto molto positivo condivido condivido condivido
Gli scrupoli di chi dice state attenti a non enfatizzare perché in fondo al sessantotto sessantanove sono stati due anni tra gli anni che li precedevano e quelli che li seguivano
Non sono stati la pietra miliare di tutto la nascita di tutto ed è verissimo quello che diceva Antoniazzi prima ci sono persone che sono rimaste legate a queste esperienze in maniera tanto forte da non poter seguire più dopo il corso delle cose
E vedendo in maniera totalmente negativa è vero ho un'esperienza personale di questo o no conosco persone che non hanno saputo più poi tenere il passo con le cose
Identificando in quegli anni nell'esperienza ai di quegli anni nella coincidenza tra il fatto che facevano quell'esperienza e la loro vita in quegli anni come l'esperienza più importante della loro vita
In questo senso molti hanno detto e scritto che c'è stato anche un fatto generazionale però se voglio mettere in guardia come ha fatto Antoniazzi dalle infatti Zare quegli anni sono però tra quelli che in qualche modo un pochino li vorrebbe enfatizzare enfatizzare relativizzare allora io dico francamente che non una delle cose che nel sessanta delle cose dei contenuti dei punti di vista delle questioni che sono state sollevate nel sessantotto
E è stata sconfitta cioè non una di quelle cose non è entrata profondamente il modo di pensare dell'intero Paese
Tutte quelle cose tutte le cose fondamentali che erano presenti in quelle persone sono entrate e ciò nonostante bisogna avere la
La la serenità di ammettere che non una di quelle immagini e non una di quelle cose rappresenta interamente il Sessantotto capace di rappresentare il sessantotto allora
Per esempio due riflessioni che vengono fuori dallo sfogliare queste immagini sono contraddittorie e contrastanti eppure tutte e due vere una è già stata anticipata insomma dalla relatore che c'ha introdotto da queste foto manca manca il Sessantotto che ho vissuto io ho che ho creduto di vivere io
Manca completamente qui mancano le foto di piazza Fontana del dopo Piazza Fontana degli scontri di Annarumma dei morti dei morti alla Statale abbia larga degli score delle del cubo della Pirelli degli scontri fuori la Pirelli di viale Sarca con le macchine e camion rovesciati e sono foto non da poco sono foto che sono della cronaca eppure le foto di questo movimento
Operaio le foto di questi uomini e queste donne non di questo movimento grave di quello che appare qui
Con la loro tranquillità con la loro se vogliamo separatezza da questa cronaca rappresentano secondo me è un filo conduttore molto molto onesto molto molto vero di una forza che c'era che è rimasta e che è stata l'emblema
Di quello che ha ha camminato in quegli anni prima durante e dopo
E un'altra cosa che mi colpisce la seconda immagine che mi colpisce e sulla quale forse vale la pena di riflettere è stato detto da Antoniazzi non bisogna fa enfatizzare il il giovanilismo di quegli anni la componente giovanile io invece questa sono per enfatizzare la non solo perché ero giovane e questo ha reso quegli anni tra i più importanti della mia vita e credo per molti di voi sia la stessa cosa
Ma perché queste foto ci mostrano e questo lei incontestabile è un fatto
Ed è l'aspetto che mi ha colpito di più ci mostra
Ci mostrano delle immagini di Giovanni
Anche di quelli che sono anziani
Voi provate a a o a a sfogliare si vedono in gran parte foto di giovani operai che partecipavano e si vedono molte foto di anziani operai che in questi momenti e in queste foto sembrano giovani assolutamente giovani indistinguibili come
Comportamenti movimenti azione modo di rapportarsi al resto dei giovani che sono in quelle pagine allora ebbene questo secondo me rappresenta bene quegli anni perché si muoveva una cosa giovane e bisogna dargli un'identità se vogliamo nel tempo
E bisogna dagli Enti anche nella memoria non mi ricordo
Non si mi pare che scriveva la memoria e la e la catacomba del tempo mi piace molto questa definizione
Perché è una specie di creta che uno può tenere chiusa ma e importante che la riempia e quando la apre insomma e la memoria che fa la differenza allora non c'è dubbio che quello di questi anni è stato un movimento giovane giovanili in che senso
Secondo me non solo nel senso anagrafico come
Come dicevo ma
Perché affrontava per la prima volta alcune questioni che non erano mai state affrontate prima cioè fino a quegli anni aveva retto c'è stato secondo me un punto di svolta io perlomeno l'ho vissuto così aveva retto un ordine costituito dalla nascita della Repubblica la dagli anni
Della Resistenza e poi subito dopo dalla formazione dei primi partiti e delle organizzazioni operaie
E aveva retto non poco aveva retto insomma oltre vent'anni e e e in quel momento quell'ordine sembrava non può non bastare più sembrava non bastare più quella quella quelle forme di rappresentanza di delega sembrava non bastare più quell'affidarsi alla a ai partiti e e al sindacato alle strutture sindacali tradizionale come unica forma di comunicazione bisogna pensare questo che una dei due
Secondo me dei due contenuti fondamentali
Tra i tanti tra i tantissimi che questa honda insomma tumultuosa del Sessantotto Santa nove ha portato è stato esattamente questo problema della comunicazione
Non dico questo perché lavoro nella comunicazione a me succede esattamente il contrario probabilmente che son finito a lavorare nella comunicazione perché fin da quegli anni mie ha colpito soprattutto questo aspetto qui
La comunicazione è stata la necessità l'esigenza di comunicare direttamente le proprie cose e stata secondo me la spinta più forte se mi chiedessero di dire qual è la cosa più forte che ha attraversato quegli anni la la rivolta più forte la ribella rivoluzione come si dice oggi di quasi tutto perfino de de una nuova marca di caffè e rivoluzionarie idee ed è ormai uno slogan della pubblicità ed è la rivoluzione vera di quegli anni è stata la volontà delle persone degli operai della classe operaia ma delle persone che componevano queste fabbriche
Delle persone che erano nelle scuole che erano negli uffici e che erano semplicemente radunate
In molti posti di comunicare direttamente
Bisogna io vedo queste foto e mi veniva in mente che questi sono come dire gli ultimi operai senza televisione
Sì c'era un libro appunto in quegli anni molto famoso che si chiama proletari senza rivoluzione questi sono gli ultimi operai senza televisione cioè che comunicano per il comunicare quello che stanno facendo
E e ed escono loro come tanti studenti e come altri in prima persona a dire
Noi siamo questo noi vogliamo questo non ci rappresenta nessuno chi ci vorrà rappresentare deve stare con noi
E allora li chiaramente c'è stato una divisione per cui ci sono stati i partiti sindacati organizzazioni che sono state
In qualche misura
In quei mesi tra volte e partiti organizzazioni sindacali che invece sono stati da quella parte e ne hanno tratto ne hanno tratto la forza per andare avanti per andare oltre per ricostituire delle strutture ma è verissimo
è verissimo che questo modo di comunicare
Assolutamente inedito ha sconvolto ha sconvolto quelli che erano gli organismi tradizionali della rappresentatività presenta Anza universitaria ha sconvolto quelli che erano gli organismi tradizionali della rappresentanza operaia nelle fabbriche si son dovuti adeguare hanno dovuto cogliere chi ha saputo e chi ha voluto cogliere le cose nuove che c'erano e altrimenti
Come dire c'è stato un ricambio questa è certamente questa ecco bisogna anche pensare che fino a quegli anni o alla vigilia di quegli anni appunto
Come dire ogni forma di comunicazione questo non è tanto importante per noi che magari ma come riflessione sulla distanza che c'è con oggi siamo di fronte ad una nuova
Un o
Quella che
Sì quella che il si intende ancora oggi come la volontà dell'opinione pubblica non c'era altro sistema che farlo attraverso i partiti al sindacato il sessantotto è stata la prima espressione diretta e questa è la la la prima cosa che secondo me cambia molto cambia molto anche se oggi siamo in una fase di accelerazione
Che nuovamente secondo me e poco conosciuta e che nuovamente sperimentale e nuovamente cambia molto le cose la seconda mio la seconda cosa con la quale io identifica lei lo dico soggettivamente senza la pretesa di rappresentare tutto
Ma con la pretesa di rappresentare quello che è stato secondo me importante per tante persone della mia età
La politica
La comunicazione è stata la prima grande esperienza la politica è stata l'altra grande esperienza e anche qui siamo un po'Allo stesso schema fino a quel momento la politica era qualcosa che cucù coinvolgeva tutti ma riguardava pochi riguardava le strutture militanti anche negli stessi partiti
E e anche nei sindacati l'irruzione di una enorme quantità di persone non dico una massa perché non mi piace parlare di massa di e di un popolo insomma i di un popolo
I molti aspetti alla politica è stata in quegli anni certamente importante e decisiva la Poli la scoperta della polizia per molti e qua non sto parlando soltanto per di alcuni strati intellettuali o di divergenze politiche
Di divergenze politiche è vero è vero quello che dice Antoniazzi però pure queste relativo come tutte le cose di cui si parla del sessantotto e vero ci sono state all'interno delle formazioni politiche di sinistra poi delle delle tendenze per cui si sono sposate
Le ideologie marxiste riviste sta riviste anche delle sfumature vede dello spaccare il capello in quattro è vero anche però che la la relatività di questo giudizio sta nel fatto che per lo meno per la mia esperienza personale vi posso dire che questo è stato molto un per esempio è giusto che Antoniazzi è lì che è stato molto più un fatto milanese
A Milano è stato molto così molta parte di quel movimento poi è stata rappresentata dal come si diceva una volta marxismo-leninismo pensiero di Mao Tze Tung
Però non era la situazione genera io mi ricordo di essere sempre rimasto colpito dal fatto che l'unico sessantotto poco anti autoritario e molto il regime entrato e staliniano lo trovava Milano in quegli anni ci si vedeva si parlava da università a università io ero a Roma insomma
Altri miei amici in tutte le parti d'Italia ed eravamo tutti estremamente colpiti dal fatto che Milano fosse una città così condizionata dalla dalla sua forza ideologica se vogliamo dalla forza ideologica di periodi precedenti per cui perfino i sessantottini milanesi erano i più stalinisti tutti insomma in qualsiasi Assemblea ora ad uno
E però è stato un fatto limitato ma molto importante molto importante perché era molto forte qui ma presente altrove quindi non voglio negare che di questo ci sia stata una presenza ma a parte queste questioni
Non stavo parlando certamente appunto volevo dire che queste questioni sono state certamente marginali assolutamente marginali rispetto alla questione fondamentale della scoperta della politica dell'irruzione di tante persone sulla scena che dicevano noi noi nel nel senso come persone braccia gambe siamo un fatto politico
Non veniamo a capire la politica o a fare la politica noi siamo la politica è questa la cosa fondamentale è stata e questo libro per questo è importante e perciò l'apparente contraddizione tra le immagini che mancano di cronaca e la sua forza nonostante queste perché la cosa importante è stata la che la gli operai hanno fatto questo i mass noi siamo la politica
La il metro di misura la linea di demarcazione tra una politica giusta è una politica sbagliata siamo noi chi si occupa di noi è dalla parte del giusto chi non se ne occupa è dalla parte sbagliata
Questo è un modo unilaterale
Manicheo schematico assolutamente sbagliato se ragionassimo con gli occhi di adesso ma questa è stata la cosa che ha cambiato la vita di molte persone del sessantotto e secondo me questa è anche la misura della irripetibilità
Di quell'esperienza nei giorni nostri però è anche una cosa da conservare una cosa da da da conservare e da bene perché
Perché molte persone che e qua parlo anche per esempio di me della mia esperienza molte persone che hanno scoperto la politica in quegli anni hanno poi ha potuto misurare che nonostante il modo unilaterale
Aldo partendo da sé insomma di mettere al centro le questioni politiche hanno poi potuto misurare e che questa era lo strumento l'unico strumento certo per l'emancipazione e qua sto parlando della democrazia ma sto però è qualcosa di più della democrazia sto parlando della libertà
Che è secondo me di più perché ci possono essere delle forme democratiche o presunte democratiche non garantiscono la libertà o che ne garantiscono poca e ci sono delle forme altrettanto democratico definite democratico che invece né garantiscono una misura superiore e allora
Secondo me la politica dà la misura dalla misura dell'emancipazione e la la misura della
Difesa della libertà voglio dire questo e insomma chiudo perché poi credo che ci son tante altre cose da dire ma voglio dire questo per dire che questa scoperta della politica ha segnato la vita di molte persone presepio io sono convinto che la
Bassa percentuale di politica che c'è oggi sia un guaio terribile
Sia una cosa terribile produca dei guasti irreversibili che sia necessario un ritorno della politica si se vogliamo addirittura con la partecipazione delle persone ma dicevo prima che difficilmente ripetibile viviamo tempi in cui la comunicazione avviene attraverso altri canali
E questa è una realtà con i quali con la quale dobbiamo fare i conti ma in ogni caso l'abbandono della politica come strumento come misura delle cose e per politica intendo le scelte cioè quello che quello che gli operai nel sessantotto facevano di persona o nel sessantanove
Da questa parte stiamo noi ed è la politica giusta da quest'altra e la politica sbagliare e che era troppo però ci vorrebbe oggi
Una certa come dire per tra l'estremo
Di quegli anni e l'estremo della scomparsa delle scelte delle scelte oggi cioè oggi la politica quella che avviene anche quel poco che avviene anche oggi è una politica che
Si determina su schieramenti cioè dice ci siamo noi ci sono questi sono quegli atti determinati storicamente e ora anche rivoluzionati dall'andamento delle cose
O si sta con quello si sta con quell'altro ma nessuno ti spiega con con quali contenuti o pochi spiegano oggi cui su quali contenuti e da che parte e perché però pochi hanno il coraggio di farsi parla poco di queste scelte concrete insomma della politica e
E credo che questo lo produca i veri guai a oggi adesso chiudo perché poi la discussione sull'oggi diventa troppo lunga e veramente un'altra cosa ma di chiudo con un punto di riflessione allora con tutte le contraddizioni che ho detto queste foto di questi operai rappresentano un'immagine secondo me molto aderente
A quella che è stata la rivoluzione la rivoluzione sociale dei costumi dei comportamenti e politica di quel biennio sessantotto sessantanove di chiedo a voi per dare la misura di quanto oggi abbiamo abbandonato la politica
Qua abbiamo queste facce e abbiamo questa realtà concreta oggi noi stiamo vivendo una rivoluzione perché è un è un ne provai trasformazione altrettanto grossa altrettanto anche oggi le strutture che hanno retto appunto dagli anni Settanta son passati giusto un altri ventidue ventitré anni quindi venticinque dal sessantotto ma diciamo dagli anni Settanta ventidue dire quanti ne erano passati dal quarantacinque al sessantotto stiamo vivendo un'epoca analoga
Se dovessimo oggi provare a immaginare qui abbiamo gli operai abbia una realtà certa sicura se dovessi o provare a immaginare quali facce tra dieci anni in un libro o tra quindici anni in un libro fotografico rappreso quali facce quali simboli
Quali simboli rappresentano la rivoluzione odierna
Secondo me sarebbe bello immaginarlo e molti di noi e qui comincia un'altra discussione molti di voi si troverebbero di fronte a libri
Che fanno riflettere che lasciano un po'di strano sapore cioè questi operai hanno fatto quella rivoluzione chi sta facendo oggi qui questa rivoluzione
Le manette le toghe i carabinieri dovranno fare un libro dei carabinieri giudici manette sarebbe la cosa più Santucci ha da leggere insomma triste e un po'più perlomeno per la cultura Mickey appunto ha sempre messo la libertà al primo posto e anche per la cultura del mio amico Bruno che ho conosciuto in quegli anni e che stasera mi diceva lui non il ride mai
Chi va in carcere perché anche se il peggiore di tutti quando entra in carcere non va il riso perché è come andare in ospedale andare in carcere quando specie è una una come dire un periodo di intoccabilità e compera esce dal carcere comincia il ritorno perché lei diventa suo nemico che questa per esempio una cosa imparata in quegli anni che io penso che vada conservata culturalmente vi ringrazio
Forza
Volevo ricordare che il libero
Di cui stiamo discutendo con le immagini fotografiche che sono anche esposte
Si può acquistare nel stende della del sindacato della CGIL dentro il palazzo usarle sulla destra entrando sulla destra del palco
Do adesso la parola Riccardo Terzi per l'ultimo intervento adesso voi farei sanzione dello spazio per delle brad di domande brevi interventi è una altrettanto poi breve replica dei dei relatori
è già stato detto che la pubblicazione
Questo libro
Che raccoglie una selezione diciamo del dell'opera fotografica
Con loro
è un'occasione sicuramente utile
Per tentare tra di loro in un confronto una riflessione
Una riflessione politica su quello che ha significato quella stagione
Quali sono i problemi
Che ci ha lasciato in eredità
Io credo che come dovremmo a questo punto fare una riflessione
Un po'spassionato
Troverei di scarsa utilità ammette cioè a dare i voti a sessantotto cerchiamo di capire che cosa è stato
E cosa ha rappresentato dalla storia
Del nostro Paese
Quali sono i modi
Politici
Che discendono da quella stagione
In realtà il self
Andata dentro di sé diverse diverse storie non è una storia uniforme
Certo meno che in Francia
In Francia il Sessantotto studentesco e quell'operaio avevano fortemente divaricato
Da noi meno
Però erano due storie
Distinte
Il libro ci dà un'immagine del Sessantotto operaio
Che è un'immagine che non corrisponde molto a quella che l'immagine corrente del sessantotto
Si rappresenta
Queste che anche l'introduzione di Pertegato definisce una forza tranquilla
Tranquilla e non perché rassegnata o passiva tutt'altra ma una forza
Sicura di sé delle proprie ragioni
Con una forte identità collettiva
Aperta a delle prospettive di cambiamento
Ora il Sessantotto operaio
E una parte
Della vicenda di quegli anni
E forse dovremmo un po'ragionare
Sui rapporti che ci sono stati tra le lotte della classe operaia
E l'esperienza giovanile e studentesca che si sono incrociate
A differenza di quanto avvenuto in altri Paesi
Ma è stato un incrocio un incontro con molti elementi di conflitto
Io faccio parte di una generazione prese Santo teste quindi vuol dire sono già abbastanza vecchio
Nel sessantotto euro già camini inserito nell'ingranaggio burocratico
Del partito comunista
Come ricordava Ghezzi o allora
Segretario del partito a Sesto San Giovanni
Una realtà tipicamente operaia in quegli anni poi senta adesso
Presente un'immagine sociale
L'urbanistica leggiamo completamente difforme da quella di quegli anni
Ora il sessantotto a Sesto
Io vi penso un po'a quella che era
Per le le quelle che io le mie conoscenze insomma
La realtà operaio di Sesto
Beh in quella realtà acido anche forti elementi di conservazione
Nel sindacato era in corso
Un cambiamento che poi ha avuto degli affetti rilevantissimi se il passaggio
Da un vecchio modello organizzativo
Quelle commissioni Interni
Dove c'era un certo tipo di aristocrazia operaia
è un gruppo dirigente ristretto il Carpi i vecchi senatori delle fabbriche cavetti che avevano in mano tutto a questo a un modello che esito ha molto più aperto curioso dei consigli
Belli c'era appunto resistenze
Molto forte
Nelle grandi padri Sestola Mapelli
Raffale che così via c'era
Un un processo che vedeva delle resistenze
In una parte grande quadri di fabbrica molto valorosi che aveva fatto la storia del sindacato a Sesto che vedevano
Come un'incognita
Pericolosa questo cambiamento
Questo passare la mano ad alto di passare la mano a questi giovani che stavano cominciando a essere protagonisti di una lotta sociale
Il rischio del movimentismo il rischio di una iniziativa sociale che sfugge a un controllo a una guida politica
Calibrata e sagge che era garantita dai vecchi quadri
E poi sul piano politico se vogliamo ideologico il sessantotto qui non si è che ho dato
è importante che anche per alcune vicende internazionali
Nell'agosto del sessantotto cioè l'intervento armato in Cecoslovacchia
Beh dal
Tutto il quadro operaio di Sesto stava con i carri armati
Voglio la voglia di cambiamento la spinta democratica
Aveva poi dei limiti ideologici molto forti
E qui c'era un una differenza rispetto a quello che era invece
L'atteggiamento almeno fino a un certo punto
Del movimento studentesco fino a quando qua anche nel momento suo intento prevale una ossificazione di tipo ideologico per cui chissà mi sono trovato alcuni compagni che quand'era un'ala Pdci
Aveva atteggiamenti
Abbastanza appunto
Ah perché libertarie Palmisano visti sfilare con il quale gli scali intestata queste ed aveva fortunatamente solo o prevalentemente milanese però a Milano c'è stata punto questa degenerazione
Ideologia questo ossificazione ideologia valido punto ha spento anche delle potenzialità di liberazione che ero molto forti dentro il movimento
Quindi sono due storie diverse che andrebbe un po'analizzate le loro rapporti la storia operaia
La storia di una generazione intellettuale
Orari il soggetto operaio
Vietato protagonista
In quegli anni
Ha subito poi negli anni successivi
Delle trasformazioni talmente profonde
Da non essere più visibile
Se guardiamo con il libro vediamo appunto un soggetto che non c'è più una realtà sociale che non c'è più
Riguarda diceva questi erano gli ultimi operare senza televisione
A me dei quali raggiungere Abbiati luogo
Perché avevano strumenti di comunicazione fosse punto meno meno agli inerti di quelli di cui oggi noi disponiamo però appunto non c'è più o piaceva Prodi quasi un fatto positivo o negativo ma è una realtà sociale che tramontate
Che ha subito una disgregazione
In primo luogo nella sua condizione materiale prima ancora che ideologica poi sono venuti anche dei processi diciamo
Di messe in crisi della identità di classe dell'identità politica e ideologia che teneva insieme con gli uomini
Ma prima ancora dei processi
Ideologici o culturale di se lo potessi oggettivi materiali cioè le fabbriche sono scomparse
Età dello scomparso
Un mondo del lavoro e quindi oggi presenta una configurazione
Completamente diverso è dove non c'è più
Un soggetto forte
Non è che è scomparso il mondo del lavoro ma si presta molto frantumato variegato
E questo dà luogo a elementi di smarrimenti
Guardando quelle facce vediamo su quelle su sui volti di quegli operai anche avuto una sicurezza disse
No
Una fiducia un atteggiamento positivo
Oggi vediamo spesso invece figurarsi pensiamo a quello che oggi il mondo del lavoro
A quelli che sono rimasti
Operai di fabbriche hanno subito in questi anni processi continui di ristrutturazione di cambiamento
Vediamo spesso uno smarrimento una crisi di identità che non sanno più che cosa sono e quale sarà il loro futuro questo è un problema
Opera molto grande politico e sindacale
Nel sessantotto invece avevamo un soggetto operaio forte
E insieme a questo un altro soggetto
Voto una intellettualità giovanile
Di cui non faccio la storia poi rigore può fare meglio di me
Perché a un certo punto c'è stata questa questo qua curarsi di un di un soggetto politico
Nelle scuole dell'Université
Io voglio soltanto
Per quello però fare una Pretty però dare una rappresentazione un po'un po'di maniera un po'agiografiche
Sottolineare il fatto che questo rapporto tra questi due soggetti entrambi forti importanti in quella in quella fase
Beh
Il rapporto è stato una quota molto conflittuali
Va lo slogan operai studenti mi dirà lotterà appunto lo slogan poi nei fatti c'erano delle delle articolazioni idee tensioni
Da una parte c'era
Nella gioventù della in in queste intellettualità giovanile
Un modo un posto commentare di rapportarsi alla classe operaia
Cioè i portatori della coscienza politica sono gli intellettuali gli operai che sono decisivi perché per fare la rivoluzione ci vogliono le masse
Ma in qualche modo la classe operaia veniva accusata strumentalmente
Dentro uno schema ideologico diciamo quello dell'opera Isma'
Ma i punti con un atteggiamento qualche volta anche un po'di chi vuole fare la lezione voli indicare alla classe operaia e qual è la sua vera
Qual è il sedere ragioni i suoi veri interessi storici travisati
Dalle sue organizzazioni storiche politiche sindacali
Ma è vero anche l'inverso cioè
Lo stesso modo un posto commentare cenere atteggiamento operaio nei confronti degli studenti
Una classe operaia che pensa di essere centrale
E che si vede questi soggetti che si muovono sulla scena politica come dei possibili alleati manco in qualche modo anche la classe operaia il movimento operaio pesa di usare strumentalmente
L'altra forza
Andrebbe fatta voi la discussione a un'indagine un po'più un po'più approfondite certo
In questo rapporto ce
Una influenza degli uni sugli altri tre nessuno esce senza modificarsi
Da questa esperienza
Non c'è stata l'incomunicabilità francese qui c'è stata un'influenza reciproca
è un incontro che produce dei processi
In entrambi i campi
No
Il fatto certo che una generazione intellettuale sia pure con questi visioni un po'ideologiche però scelga di misurarsi con la realtà operaio Pati potentissimo
Magari e noi oggi avessimo
Né né i giovani e gli studenti degli intellettuali un'attenzione al mondo del lavoro come c'era allora oggi semmai c'è
Un disinteresse in molti casi totale quindi
L'ordine lo voglio fare un ragionamento critico anzi ritengo che questo rapporto abbia prodotto dei risultati importanti di maturazione
Sia nel movimento operaio Tiziano spinta a rinnovarsi a cambiare il proprio modo di essere anche le proprie modalità organizzative
E anche
Negli orientamenti culturali
Poi
Non lo so
Qui dobbiamo fa un bilancio
Il sessantotto per certi aspetti
Ha fallito i suoi obiettivi
Almeno quelli che voglio Bettini dichiarati
E che al fondo c'era un'idea un obiettivo quello di cambiamento radicale
Degli equilibri politici degli equilibri di potere
L'idea era appunto di un grande pro cesso che mette che vedeva nelle loro connessioni Fabrica Società è stato per cui tutto diventava
Interconnesso
Tutto diventerà politico anche la la singola rivendicazione nella fabbrica era un pezzo di un'operazione repulsione aria di cambiamento politico di cambiamento dei rapporti di potere
Con molte semplificazioni certo un'idea un po'sommaria non sufficientemente
Costruita delle relazioni tra i diversi aspetti
La fabbrica la società lo Stato
Probabilmente anche da queste semplificazioni vengono alcune spinte alla violenza della violenza come elemento come come forzatura come elemento di forzatura per produrre un cambiamento politico generale
Non possiamo non fare i conti anche con i prodotti di violenza che sessantotto ha partorito
Non sono prodotti che non c'è intorno ai sessantotto centro
Questo non per dire che Santa otto è
L'origine del terrorismo però sicuramente
In alcune
In alcuni schemi in alcuni modelli ideologici prevale il Sessantotto c'è anche tra le altre cose
L'origine
Di una spirale di violenze rese a un certo punto prodotta dal Paese
Questo credo punto serenamente
Con il distacco ma di cui di venticinque anni dobbiamo cercherà di interrogare
Allora questo movimento fallisce il suo i suoi obiettivi dichiarati
Però produce come spesso avviene nella storia ottiene altri obiettivi fosse non dichiarati e fosse neanche voluti
Questo capita spesso credo ciascuno di noi
Tv battiamo per certi obiettivi ne ne scaturiscono altri
I sessantotto quello che voleva fare cioè la rivoluzione dei una ottusa del sistema di potere questo vedevo la fallito perché il sistema è riuscito a riassorbire il movimento
Però ha prodotto
Sul piano culturale del costume su molti su molti aspetti
Degli effetti rilevantissimi
In questo punto avuto
Una una funzione decisiva del Po cesto di di modernizzazione del Paese
Di cambiamento
Rispetto a un'Italia chiusa
Parrocchiale come quella polacca penna del cappellano che si spaventa l'occupazione a Cattolica
Qui davvero sono avvenuti retrocessi Picciano cambiato tutti
Anche se non aveva i pacifisti dichiarati gli obiettivi del movimento erano obiettivi molto più molto più radicali quali invece non sono riusciti a passare però nonostante questo l'Italia e cambia e oggi ci troviamo di fronte quindi a delle condizioni nuove rispetto rispetto al passato
Ora per concludere davvero io credo
Che dovremmo cercare di riproporsi almeno un paio di questioni
Dicevo prima i sessantotto aveva in più
C'era
Una strategia di cambiamento che cercherò di cercava di mettere assieme
Fabbrica società Sperto
Con delle semplificazioni con un corto circuito
Con una cultura diciamo di istituzionale molto debole
Pensiamo al modo in cui veniva posto allo stato lo Stato si abbatte
Ma non soltanto il tema dello Stato aveva affrontato in modo punto molto semplicistico ma anche il tema lo stesso tema dalla fabbrica
Però è importante
Secondo me
Cercare oggi con strumenti più accorti con strumenti analitici meno rozzi
Avere una visione d'insieme dei processi
Un'analisi della trama sociale e una strategia
Quello che invece mi pare il rischio che si presenta oggi è che di fronte a quella che si usa chiamare la società complesse
La società è sicuramente complessa ma c'è un uso ideologico di questo termine per cui società complesse vuol dire impossibilità di qualsiasi analisi unitaria
I problemi sono talmente complessi che va be vediamo in questo punto si può fare questi in quell'altro punto possiamo fare questo ma non c'è più una visione d'insieme e un progetto unitario di cambiamento
Questo mi pare sia un problema
Per le forze politiche per la sinistra
Siamo un po'travolti dalla complessità
Incapace di trovare nella complessità una chiave di lettura delle cose dei cambiamenti
Degli scenari futuri che possono essere aperti
Il secondo aspetto
E quello del rapporto mondo del lavoro e intellettualità mondo del lavoro e cultura
In quegli anni ho detto c'è stato questo rapporto conflittuale ma importante secondo
Io credo che dobbiamo riproporci questo problema
Perché senza un incontro mondo del lavoro e cultura difficilmente produciamo politica
In senso alto
Certo oggi
Dove stanno i soggetti prima c'era la punta questi due soggetti forti
Quindi bisogna ricostruire i soggetti della politica
Abbiamo una classe operaia e che ha
Subito queste
Trasformazioni che ha in sé anche questi elementi di smaltimento
Libia ridare
Ridare unitari e mondo del lavoro
Su un progetto su un'idea di etica sociale come diceva Sandro Antoniazzi e torniamo evitare la frantumazione e la disgregazione
Del soggetto del soggetto operaio e del mondo del lavoro
Ma questo anche per il mondo intero della cultura per l'intellettualità in forme diverse
L'intellettualità si è persa nel labirinto degli opportunismi
Che ciascuno circa insomma
Ritrovare il proprio posto la propria convenienza particolare in questa in quella collocazione ma non c'è non si sente oggi con sufficiente forza
Un un ruolo degli intellettuali
O altro tale questori sicuramente molto di più difficile
In condizioni diverse
Qui si parla degli anni dell'impazienza fosse oggi abbiamo bisogno di molta pazienza
Un po'accesso paziente di un processo lungo di ricostruzione di un'identità sociale
Di una collaborazione attiva tra mondo del lavoro intellettualità
Ricostruire appunto le basi di una iniziativa politica guarda in avanti
L'utile non per ripetere sessantotto perché nella storia per per fortuna le cose o si ripete di quando si ripetono hanno il toto dalla farsa
Quindi è meglio non pensare a delle ripetizioni
E sono del tutto
Impraticabili con ridicole si tratta di ripensare in termini nuovi aggiornati a un processo e però ritira elementi forti di fiducia e di una possibile trasformazione del Paese
Ma queste modestamente la chiave di lettura che io cercherei di ricavare dalla riflessione
Su quella vicenda
Se ci sono delle domande dei brevi interventi
Direi di venire di
Presentarsi al microfono
Poi facciamo il punto rapidamente con
Bah io volevo da voi o almeno da alcuni di voi qui quelli che hanno fatto il discorso politico il discorso politico è stato fatto da Liguori età terzi
Gli altri avete fatto una bella simpatica rievocazioni
Io non sono un po'pochi vecchio che la maggior parte di voi forse son coetaneo con lui più o meno così a occhio mi pare
E ricordo alcune cose per quanto molte cose del Sessantotto ricordo anche le cose del trentanove quarantacinque quindi ero bambino nel trentanove profugo in Francia figlie di esiliati politici eccetera e ricordo tante di queste cose per sessantotto io ero all'università ero già docente però io ero a Napoli e ricordo questo piccolo episodio
Ma molto importante
In un grande laboratorio di ricerca i laboratori feste nazionali di genetica e biofisica di Napoli più grosso laboratorio del CNR del Consigliere sette Italia
C'è stata un'occupazione che è durata a lungo Misiti ce n'erano i giovanili neolaureati o uno studente il movimento studentesco cerchia questa occupazione effettua con parole di fuoco la ricerca scientifica mette vita collettiva degli Liguori ricorderà molto bene tutti io ricordo lui in quei tempi anche se lui non non ci sia mai conosciuti personalmente
Queste cose una delle cose che erano state fatte in questa tremenda occupazione era che bisognava mettere i nomi di tutti quelli che alborada nella ricerca sui lavori scientifici pubblicati allora vi immaginate c'erano le donne delle pulizie lavoro nero licenziate ogni tre mesi voi sapete come andavano 'ste cose no
Le quali i annunciata esedre Maria eccetera se avevano il nome sui pubblicazione di biologia molecolare
Io che era un po'più vecchio entrato adito dico guarda che ragazzini giovani ricercatori giovani e anche non giovanissime gente di trenta trentacinque anni dovete vergognarvi di queste cose
Perché le state prendendo in giro bisogna assicurargli un posto di ruolo stipendio sicuro pensione altro che il nome sul lavoro di biologia molecolare
A queste queste cose che pensieri mette
Io lo metteva così povere di lavoro e li metteva con va be'ma il nome sul lavoro di biologia molecolare alle donne dall'all'Annunziata che può credo non sapeva parlare italiano capisci allora questi cialtroni perché adesso si può suo riderci su
Ma si può anche da sindacalisti da cittadini da persone che che hanno a cuore vedere lo sconcio di una sì nella cialtroneria di una simile sottrazione di allora terzi si diceva il sessantotto ha fallito ha fallito molti degli obiettivi perché tersa torneria
E Liguori sono perfettamente d'accordo la politica estremamente importante io vorrei che oggi sul tuo giornale domattina
Comparisse un articolo attualità storica del collettivismo per esempio dove si dice come e perché la FIAT costa cinque mila miliardi al contribuente italiano ogni anno e non è vero affatto che tutti devant comprarla tipo se senza poter controllare cosa signora Agnelli farà di quei quattrini eccetera
Queste cose non succedono
Non succedono perché tutto questo è andato perduto
Un'altra un altro piccolo particolare di quella no dovete ribellati contro lavoro coso
In quel laboratorio
Io sono andato a vedere io ero in un altro laboratorio il in una Commissione c'erano i topolini da esperimento topolini bianchi ed esperimenti di Perugia esperimenti portati morti nel loro escrementi perché molti di loro schermi Tiziano le gabbiette di metallo che erano affogati scusate nella Meier da e col muso l'enzima su tre perché perché gli aveva detto no voi dovete superare a quelli i tecnici ruolo delle pulizie che però apre due ricercatori neanche lottiamo insieme lottiamo insieme lo chiami sia dico ma non vi vergognate dico
Nella lotta operaia io me lo ricordavo ancora da dalla frequentazione degli operai un muratore il Murolo tira su dritto col filo a piombo patois lottare contro il padrone ma non lo fa panciuto stolto e con ciò perché si sente offeso lui stesso dal farlo il ricercatore non lasciar morire nella cacca i topolini da esperimento e non c'è nessuna ricorderete anche a proposito di cialtroneria quel famoso articolo di Guido viale sui quaderni percentili forse più vecchi di voi non so io adesso non ho letti più nessuno per fortuna ma sono sicuro che e te lo ricordi qua un attimo fa Guido viale non saltare c'è allora dove si diceva contro l'università con un sacco con un sacco di cose sacrosante embolico concludeva la scienza moderna e a servizio del pantalone di Wall Street
Con simili sciocchezze dritti infatti i praticate non si poteva non fallire gli obiettivi politici
Nel libro di fotografie probabilmente non tutto questo non compare perché giustamente compare quella per classe operaia tranquille pacifiche però queste che queste cose vengano anche vite serve dispersi
Per dare un giudizio storico più completa per non fare più certi errori e per Rino attivare il pensiero politico sonda poiché che è una cosa estremamente portate estremamente triste vedere che presente all'università chiunque vada parla politico al diritto di voto alle spalle dice ma no andiamo a vedere cosa succede al mare oppure in montagna ma non interessa per niente
Quando si rifà una storia che quali esser anche per il lancio del futuro bisogna dire possibilmente tutte le facce della verità non una sola grazie
Presente
Non ti preoccupare io credo che quegli anni cioè anche se non sono ancora arrivato a cinquant'anni mezzo sacro non ce l'ho ancora
L'abbiamo vissuto credo come diceva dico Liguori prima che no mamma la televisione però Charlot si erano formate tanti gruppi che faceva per informazione
Però c'erano gli studenti dove venivano con noi lavoratore dove si loro scrivevano ma sotto al nostro la dettatura questa qui era l'opinione io credo che tra le cose
Che veramente di unità che c'era in quel periodo io mi ricordo del dei volantini che facevamo all'Innocenti
Sulla questione dalla contingente ci eravamo andata a vedere
Tutti i passi che c'erano il suo la lista della spesa mi ricorda le nazionali che logo non ci so trovate più cioè si cercava di fare informazione in quel po'Ried tutta questa gente faceva informazione per far sì che questi lavoratori e li vediamo nella loro dignità poche
C'è una fotografia del Lido chiarirò visto appena appena
Dove questi lavoratori c'è proprio il senso che quando tutti fermava allora sì che dà fastidio padrone ne davi parecchio perché eri tu
Che andava e al Palazzo non lo diamo a me il palazzo E.T. mette vedendo gli uffici e tutti i dirigenti non sapevano più che pesci pigliare eri tu il padrone dalla situazione
Io credo che questa era la nostra forza ma perché allora anche il padronato aveva bisogno di molta produzioni di consumi si erano allargati
Ora i consumi si sono arrivato a un certo punto a una certa schiera di gente del di questa parte diciamo dal capitalismo sono arrivate non ci sono gli altri
Che non non accedono a questi consumi ore ci troviamo che con le fabbriche non possono più produrre tanto come una volta
Cioè producono tanto con minor persone ma a questo punto noi ci troviamo che quando chiudono una fabbrica o facciamo la lotta per l'informazione
La televisione non l'abbiamo cerchiamo di andarla a conquistare cioè sono queste cose qua ora se noi in queste quando ci troveremo in difficoltà fabbrico come lana
Dove sono io
Che abbiamo avuto questa uno anno di lotta per conquistarsi un'informazione
Dopo abbiamo fatto un accordo però io credo che altre Fabio non riusciranno a fare un accordo un qualche cosa perché la situazione è così cambiata che o ci mettiamo in testa
Tutti quanti noi di ricerca le noi le alternative non ci speriamo le padroni padrone farà quello che più gli conviene gli conviene supermercato perché avrà soldi freschi che arriveranno da dei consumi che L'Unità e terra
Con l'informazione e tutto il resto ma noi se non riusciremo anche qui sindacata i partiti io credo che qui la la loro pecca
Di non riuscire ancora a fare dei progetti non dico propri progetti di singola Fabre ma dare delle alternative è queste che manca quell'intellettuale forse prima si discuteva il più ora non si discute più perché ognuno pensa suo orticello dice ma va be'c'è il posto al giornale buona notte al secchio
Queste
Grazie
Qualcun altro per brevi interventi domande altrimenti
Vorrei chiedere una cosa non so bene a chi chi me l'ha NASA dire cioè nel folto clan mancano su questo libro sentito dire non c'è la strage di piazza Fontana non ci sono tante Annarumma e tante altre cose
Se non ci sono però anche mancano le fotografie di quel territorio perché non esistono nell'archivio della CGIL oppure perché la linea diciamo così a un'altra cioè su se non ci dovevano essere
Facciamo allora una breve giro
Colombo e poi se non c'è altro se non ci sono altre domande altre brevi
Era la sola precisazione Alfano
No
La scelta un po'di comune accordo anche con Lo Consolo
è stata quella di privilegiare il punto di vista di Luís foto comunista delle iniziative sindacali fotografo ufficiale dalla Camera del lavoro che faceva ovviamente dalla parte del movimento operaio tutte le iniziative ce n'erano alcune che erano a livello convegni iniziative di tipo burocratiche diciamo discorsi semplici non aveva neanche avuto senso moltiplicare interventi dell'Assemblea anche perché la fotografia
Da tutto diciamo delle fisionomie non delle parole no
E nello stesso tempo anche nello Consolo non affatto né poteva farlo lui personalmente
Tutta una serie di fatti di cronaca fuori Milano ok riguardavano i problemi di ordine pubblico in cui il sindacato il movimento operaio non era coinvolto allora avremmo potuto per esempio fare
La Lou la manifestazione di via larga da da cui uscito ucciso e la gente andavo ma ma noi il il altri episodi
Altrettanto importanti dal punto di vista ecco se vogliamo dare della violenza cronachistica ma che non non erano stati fatti da Lo Consolo e anche non ci sono quindi si è cercato di privilegiare invece visti soprattutto a distanza
Di più di venticinque anni dopo quelli che erano gli elementi fisionomico simpatica
Le caratteristiche sociali e diciamo fisiche emotive dei lavoratori nei momenti di lavoro agitazione occupazione mobilitazione iniziativa politica dopodiché queste ovviamente a un libro parziale ci sono decine di migliaia di negativi dio con un solo che possono anche essere consultati per altro tipo di Lecce
Pensiamo per la precisazione ecco
Un uomo che insomma mi sembra che abbia inquadrato abbastanza nella la questione della scelta anche relativa alla tipo di fronte
L'ultimo intervento e poi
Io volevo fare una domanda Liguori attenersi io sono un insegnante non ho vissuto sessantotto però l'ho studiato a lungo fatto delle ricerche storiche su sessantotto e ho capito che c'era un grosso impegno da parte dei giovani
In quest'ultimo anno il convergere del voto giovanile totalmente verso la Libia cosa si può fare per cercare un impegno politico più serio e costruttivo tenuto in questa protesta
Assurdo a parer mio
Non ci sono altre richieste di intervento io direi di fare una Breve dare il tempo di una breve replica tutti quattro relatori magari percorrendo la stessa strada che abbiamo percorso prima la parola Carlo Ghezzi
Si diceva studenti lavoratori intellettualità percorsi diversi percorsi che si intreccia percorsi che si influenzano
Certo alcuni aspetti di infantilismo e alcuni aspetti di settarismo delle ricerche esasperate di una presunta purezza ideologica
Ci sono
Pur tuttavia io penso aspetti marginali rispetto qua la grande esplosione di energie
Che questa fase produce
Questo processo è enorme di partecipazione di allargamento alla democrazia e questa formazione di una leva anch'essa di grande ampiezza di quadri per i sindacati partiti la Società Civile eccetera eccetera
Anni di grandi contraddizioni
Abbiamo parlato di alcune io penso son più profonde di qual è il suo di scuse qua stasera
Triennio sessantotto settanta le bombe di Piazza Fontana ma dentro Reggio Calabria ha dentro il voto nero nel Mezzogiorno
Ma dentro anche quella che dalle fotografie viene fuori come questa grande forza serena è che a Reggio Calabria e alle del voto nero del Mezzogiorno dei sì risponde nel settantadue con la calata dei metalmeccanici dei lavoratori
A Reggio
Riproponendo con le bombe sotto i treni mentre andavamo giù riproponendo questo senso
Dell'unità nazionale della solidarietà della voglia di cambiare insieme
E questa forza tranquilla in qualche modo prevale dentro il travaglio che ci ha di continuo che accompagna e questo che è stato probabilmente Reggio Calabria uno dei punti più alti che tutti chiudono questa fase riaprono altre beh apre quel biennio straordinario che nel settantatré S il settantaquattro e tra cinque settantasei con referendum i voti di progresso a sinistra forse merito un altro libro è un altro occasione di riflessione
Qualche osservazione
La faceva soprattutto se Sandro
Poli si voglia ripresi Di sono negli anni seguenti questi aspetti disincanto di ricordo di quegli anni come l'età dell'oro unità fuggita non più ripetibile
Veniva detto grande parità e queste parole poche realizzate tra queste l'unità sindacale
Vi erano Ali dove bastava dire unità che scattavano in piedi masse enormi applaudire unità unità unità rimane un miraggio ancora oggi ma rimane ancora oggi Liguori Giuda che giustamente una delle parole d'ordine valide uno degli obiettivi da conseguire
Ancora un'ultima cosa diceva Sandro
Una
Il ripetitività di quella fase ma non solo perché la storia non si ripete mai lo stesso mode quando si ripete il dramma diventa farsa
Ma perché
L'esistenza di alcune condizioni economiche la pazienza in questo senso gli ha dell'impazienza chi ha costruito faticosamente il miracolo economico e l'Italia che diventa una grande potenza industriale
Che ha la grande fabbrica in quella fase con la sua compattezza porta
In questo senso le situazioni ripetibile ad avere una classe operaia particolarmente omogenea
Particolarmente compatta dove esigenze comuni
Quota di azioni il lavoro lavorare spalla a spalla nella stessa condizione
Le forme dalla militanza le forme della solidarietà ad un intreccio formidabile perché siamo al massimo sviluppo il terrorismo e così via che in questo modo orrendo irripetibili e condivido quanto Sandro diceva
Quella condizione con la situazione in un modo e lavoro che poi via via cambia rapidamente e che vede molti nostalgici di quegli anni come tale loro
Decidere questa fase una fase nella quale rivendica sono tutti acquisitive
Si andava rivendicare di più più ferie e più salario nell'orario più diritti si passa poi una fase nella quale non è più possibile rilancio così continuo così
E si va alla gestione tra foto ai processi
E la gestione trasformazione i processi è molto più complicata anche perché non mette tutti in quella condizione quasi irripetibile di omogeneità di compattezza dove solidarietà e militanza un certo tipo sono quasi naturalmente e spontaneamente collegate tra di loro
E ripropone con lo studiava Riccardo
Un lavoro estremamente articolato non spontaneamente edificante come era allora
Che richiedono pazienza non la pazienza per costruire faticosamente l'Italia il miracolo e poi gli anche rimpiazzi Enza e dicono basta a questo punto anche in una condizione diverso
Ci avviciniamo a condizioni medie lavorato loro Peo
Mani invece di pazienza per ricostruire quei valori di solidarietà e di unità dentro un modo di lavoro che pur tuttavia non è più quasi spontaneamente naturalmente
A spingere verso quell'unità i facile da trovare ma facile paga la condizione la condizione lavorativa porta come quasi in discesa a trovare questa fase di di di unità nuova vera sfida di come ricostruire questo unità oggi questa solidarietà oggi quest'unità delle forze lavoro prevale una sfida complessa e difficile che è la sfida con la quale misurarci
Per far rivivere tanti valori
Tante solidarietà tanti obiettivi parzialmente conseguiti e parzialmente conseguire che in quegli anni sono stati all'attenzione dalla passione e dell'entusiasmo di tante di tante forze nelle scuole nelle fabbriche la società italiana
Parola Sandro Antoniazzi
Sì
Evidentemente
Io mi sono soffermato su alcuni Asperti su alcuni rilievi dall'esperienza
Grosso modo l'alto senso del sessantotto si potrebbe evidentemente come dire fare analisi molto più
Particolareggiate ricordare ricordare tante cose
Mi sembrava che una valutazione su alcuni limiti evidentemente comprendesse poi tanti elementi qua si è ricordata questa esperienza i Napoli
Ne potrei ricordare tante a Mila no perché evidentemente nella stessa direzione
Dove c'era dentro a una un pezzo di verità ai tanti limiti tanti errori che sono stati fatti proprio per quegli elementi diceva un po'di velleitarismo diffusi superficialità
Di giovanilismo con tutta la carica positiva e con tutti gli elementi purtroppo di di limiti di questa esperienza
Detto questo se si volesse approfondire e certo ci sarebbero dagli argomenti estremamente interessanti sono io ricordo un tema di allora
Che affascinava anche a me e che secondo me non bisogna deve buttar via ma evidentemente oggi andrebbe ripreso in tutt'altra maniera penso al famoso lo slogan del del superamento della del contrasto fa lavoro ma l'uguale lavoro intellettuale io ho avuto occasione anche di andare in Cina nel mille novecentosettantadue
Eravamo in piena rivoluzione cinesi le guardie rosse e questo è un tema fondamentale ma ha fatto vedere che anche negli asili si lavorava
Almeno un'ora alla settimana anche i bambini di quattro cinque anni inscatolato hanno delle lampadine faceva un lavoro semplicissima
E ci han fatto vedere delle esperienze che io li considero ancora molto positive che non so che tutti i medici
Prima di diventare medico andavano a lavorare facevo la prima l'ausiliario Poli infermiere imparavano
A fare i lavori più umili dagli ospedali imparavo tutti i lavori e poi facevano il medico che l'ingegnere prima di diventare ingegnere vede passava nelle fabbriche per qua diventano i genieri senza aver mai visto una fabbrica io ritengo ancora delle cose molto positive senza bisogno di essere un un maoista cioè c'è una degli argomenti oggi bisognerebbe riprendere in altra maniera però delle questioni che secondo me rimarrebbero poi dopo c'è velleità le faceva prima gli era lì per espiare in maniera ideologica però certamente delle problematiche per dire
Poi a me sembra e non vorrei sottovalutare sono sono state delle grandi lotte
Che hanno temprato molte delle delle delle successive magari non si è visto tutta questa delusione perché abbiamo una visione mi sembra un po'troppo lineare schematica e semplicistica delle cose o lo vorrebbe che coi ecco forse come autostrada insomma che si va sempre avanti no
Le cose sono un po'più complesse
Io vengo dal mondo cattolico
Beh io mi ricordo che per almeno di io sono rimasto ero cattolico prima del sessantotto sono rimasto nel sessantotto sono tuttora mie convinzioni sono rimaste uguali sull'argomento per ma va almeno per dieci anni non m'hanno più invitato in una parrocchia perché dalla sessantotto sessantanove in poi si conservava tutti estremisti sì e c'era un fior fiore dei parroci che consideravano che sindacati stavano portando l'Italia lo sfascio io ne ho sentite un'infinità di questo genere qua
Poi
Io mantenendo le mie idee adesso mi invitano tutte le settimane insomma non ci vado per altri motivi ma per carità adesso
Solo i conosci menti da da tutte le parti io non l'ho cambiato le mie le mie opinioni però certamente sono state delle lotte significative sulla sull'argomento sono quindi
Nonda
Credo che questo
Concludo anch'io
Io ho sollevato e politiche mi sembrava di non ma che poi saremmo andati lontani ha detto solamente una cosa però vedo che adesso la riprendeva Ghezzi per me molto importante
C'è stata un'unità della classe per qual è stata la nostra forza la nostra forza questa qua
C'era la il motivo per cui sono state possibile grandi lotte nel settanta esaltato lo è che avevamo una grande forza operai
Questa falsa non ce l'abbiamo però per più ma questo non vuol dire rinunciare alla sinistra i valori al movimento dei lavoratori però sapendo che non abbiamo più questa forza per realizzarlo e che dobbiamo ricostruire questo
Non possiamo fare politica senza aver ricostruito una grande forza di base un rapporto con la gente del rapporti sociali e questo è un problema di etica di cultura di rapporti nuovi di mettere insieme questa frammentazione
Non più immediatamente ma certamente con maggiore complicazione ma questa come una base assolutamente necessario
Per qualunque prospettiva politica
E a me volte sembra che la politica invece oggi sia schieramenti ivi riforma istituzionale tutelato importanti eh riforma elettorale istituzionale però che e ci sia poi c'è anche l'intervento su questo su quel problema
Ma non ci sia lavoro per ricostruire alla base secondo me è una grande forza una grande forza sociale io credo che questo invece arriva rimango grande problema e un grande insegnamento ancora oggi
Una una cosa brevissima insomma io l'ho detto al all'inizio e lo ripeto per me bisogna valutare questa questo periodo senza prenderne dei lati e farne una questione generale quindi se non c'è nulla non c'è null'altro da fare che vedere le parzialità le differenze trarne qualche considerazione
Se parliamo al sessantotto per esempio rispetto a questa cosa del CNR di Napoli insomma a me francamente sembra più grave la cosa dei topolini è quella di annunciata perché a secondo me insomma nel grande meccanismo tecnologico nel grande funzionamento sociale macché intralcio potrà mai essere stato dedicare questo libro annunzia Tina ma magari sarà stata anche
Ma sì ma magari sarà sarà anche contro ma magari sarà stata anche contenta rispetto alle cialtroneria che negli stessi anni e nei venticinque anni precedente in quelli successivi come vediamo
Ha fatto la scienza al CNR la ricerca pubblica a quella privata insomma questo libro di non sia Dina danni non ne ha fatti e indicarlo come una cosa che ha toccato l'ingranaggio
Io ritengo che anzi insomma
Ma poiché simpatizza così come non enfatizzare nemmeno
E poi delle altre cose che sono state in palizzate
Da Sandro per esempio questa storia del lavoro manuale del lavoro intellettuale è vero quello che dice lui che gli hanno fatto visita agli ospedali però voi dovete sapere che l'epurazione di milioni di persone di milioni di persone è stata fatta in questo modo perché qual era la cosa dicevano
Noi non uccidiamo nessuno però prendevano un professore universitario
Di Pechino ben vestito caldo e dicevano
Adesso tu però devi fare lo stesso lavoro per far contadino al nord lo portavano con un vestito leggero mangiando una patata al nord gli facevano fare otto ore sui campi dopo tre mesi ne morivano cento duecento mila trecento mila di stenti
Di fronte alle proteste
E nazionali e internazionali ci ha e se l'hanno fatto i contadini da generazioni non lo sa fare un professore
Allora ecco è evidente che questa questa cosa Pol Pot l'ha fatta in Cambogia per alcuni milioni di persone insomma
Tutto poteva essere usato in un modo o nell'altro quindi come dire io non fare delle generalizzazioni quello che e la domanda seria e lo spirito con cui venivano fatte queste cose secondo me quello che conta che va valutato e lo spirito voglio dire si poteva fare
La cosa di mettere i nomi perfino della bidello della scuola dietro la ricerca se questo spirito
Nascondevano Spino di emancipazione di liberazione di partecipazione
Di democrazia
Oggi ma anche a questo spirito
Forse abbiamo avuto un eccesso di razionalizzazione forse dietro questa tua protesta
Che dice ma insomma non è serio mettere il nome del bidello il via lo faccia il bidello al professore faccia professore succede voi quello che chiedeva lui perché oggi non gliene frega niente a nessuno abbia lo fa il bidello ma per quale motivo mai si dovrebbe interessare o partecipare
O il giovane e bile loggione professore però qui e e voglio riprendere invece la questione e chiudo proprio la detta adesso l'ha detta un po'invece Sandro a me sembra questa importante dell'oggi tu dicevi poi questa protesta la prende la lega no
Allora
Per me
Te lo dico come esperienza personale prepolitica non non è un giudizio poi porta un giudizio politico come esperienza umana
Quello che sto vedendo il modo con cui si aderisce alla lega oggi e la cosa più vicina che io vedo alla partecipazione del sessantotto è di segno diverso anzi di segno opposto ma questo non ti può far nascondere il pericolo tant'è vero che e qui la butto in politica
E se vogliamo è anche un accenno polemico tant'è vero che quando dico che che è sparita la politica
Intendo dire che sono sparite le scelte vere politiche per esempio chi privilegia la politica astratta ha sostenuto e continuerà a sostenere che in un certo senso del è stato sostenuto per mesi questo dalla sinistra
Rispetto al problema principale di scardinare il potere la lega poteva essere un alleato con il quale fare i conti successivamente chi privilegia il segno che viene dato dal blocco sociale dall'appartenenza a un blocco sociale
Avrebbe messo e continua a mettere al primo posto invece il pericolo di un blocco sociale che ha una spinta un'adesione che sin ove quegli stessi entusiasmi e con la stessa partecipazione che era del sessantotto ma travolgendo tutto in direzione opposta
E capisce che quello è il pericolo principale guardate queste son due scelte politiche che per esempio nel nei mesi nelle settimane precedenti delle figlie elezioni milanesi sono state scelte discusse esplicitamente hanno visto dividersi le persone da una parte o dall'altra probabilmente se discutessimo poi di questo l'altra sera
Ci divideremo anche noi chi ha ben presente il pericolo che quello è un blocco sociale che aderisce ad un movimento di massa e aderisce e non è vero che l'ora che è un fatto di perdita di illusioni raccogliere quella protesta quella protesta entusiasta ecco Aversa molte delle caratteristiche che aveva che raccoglieva i il sessantotto in senso però opposto
è ma questo nome ma questo questo è un problema di analisi è vero questo è vero che allora va privilegiato un blocco sociale oppure è vero che va privilegiata una scelta politica questa è una discussione aperta io credo che sarà aperta prima delle elezioni essa perda durante lezioni e avverte ancora dopo non risponde nessuno non risponde nessuno nemmeno per il futuro sì non risponde nessuno cari amici saremo senza risposta inutile dire
Che gioia dell'iscrizione desco a valere che oggi quel blocco sociale che si vuole allora
Di quei giovani di quegli operai di quegli studenti che ero d'Italia ricca opulenta che produceva l'ha detto chi è intervenuto prima il padrone voleva molta produzione questo stimola a fare grandi fabbriche a chiedere molto quando se ne sono accorti gli operai aveva un'arma in mano
Tu e molta produzione molti consumi è un'Italia che va avanti eliaca bisogno di noi noi contiamo di più oggi si può fare più produzione con meno persone oggi sono altri settori sociale quei settori sociali stanno facendo la loro protesta di massa
Stava facendo loro potestà Emas quei settori sociali lo stava per sotto i nostri occhi inutile dire gli mancano i contenuti sono stupidi perché gli manca si può andare su contenuti sbagliati e opposti e ci si può andare con lo stesso entusiasmo la stessa forza e travolgere tutto insomma
Travolge anche la democrazia o alcune questioni di libertà
Non indifferenti a queste discussione che per esempio la sinistra affrontato tardi male e secondo me senza mettere al centro quali sono le scelte su cui si discrimina gli amici dai nemici tant'è vero che parte della sinistra pensato la lega rimane strategicamente un mio avversario altra parte la sinistra di tono posso fare un tratto di strada assieme e poi dopo la scarico ma una non c'è lo stesso rapporto di forze tra un blocco sociale compatto e omogeneo entusiasta euro e
Invece un blocco politico ideologico che non ha più un suo centro
Pochissime cose
Io l'ho detto prima con una
Dando giudizi un po'semplificato che il sessantotto ha fallito chiama i suoi obiettivi dichiarati i suoi obiettivi strategici
E d'altra parte però ha prodotto degli effetti rilevanti
Questo spesso avviene
Nella storia
Se pensiamo anche
A una vicenda statica più lontana molti di quelli che hanno partecipato alla Resistenza lato deliberazione avevi in mente obiettivi diversi da quelli che poi si sono realizzati
Avere in mente alcuni un modello politico sociale
Che diverso da quello che poi si è realizzato con questo tipo di democrazia politica
Che si è attuata in Italia quindi
L'osservazione avevo osservazione particolarmente
Particolarmente originale
Però questo Dal Verme ci prova ci deve portare a ragionare anche su quelli che i dati le ragioni di questo fallimento
Dando per scontato un giudizio positivo su punto sull'effetto di liberazione di mobilitazione di di cambiamento che sessantotto ha determinato in Italia a ragionare sulle ragioni di certi fallimenti
I limiti gli schematismi ideologici che hanno impacciato quel movimento
Le semplificazioni che hanno impedito di raggiungere seriamente in modo efficace dei dei dei alcuni obiettivi di carattere strategico
Penso ad esempio a tutto il tema dello stato lo accennavo qua in questo momento è evidente rende l'importanza centrale che hanno tutti i temi di riforma istituzionale di riordino dello stato di riorganizzazione dello Stato
E qui c'è appunto un un vuoto di di cultura politiche
Che ha caratterizzato gran parte dalla spalla sinistra che dobbiamo rapidamente rapidamente colma
E qui veniamo a ad alcuni interrogativi che riguardano alloggi però questo richiederebbe l'aveva discussione successiva
Perché anche oggi siamo in una fase diciamo di cambiamento molto celere
Con connotati completamente diversi deve sessantotto però non siamo in una fase diciamo così
Di evoluzione lenta e tranquilla siamo in una fase qualcuno parla di rivoluzione democratica
O comunque sia rivoluzionò no è evidente che siamo a un passaggio
Dove i cambiamenti avvengono molto velocemente
Allora chi gestisce questi cambiamenti come rispondiamo a queste nuove esigenze cui appunto
Un qualche rapporto cioè con la riflessione sul sessantotto i suoi risultati sui limiti e più in generale
Via
Un giudizio sull'esperienza delle forze progressiste delle forze di sinistra in Italia
Io
Vedo lo dicevo prima l'esigenza di attivare dei soggetti
Politici
Ridare motivazioni riattivare un mondo del lavoro che sia protagonista e che non sia travolto che non che non sa che non giochi soltanto dire messa in difesa ma che riesca a produrre una propria progettualità e a ritrovare una base minima di solidarietà di unità
A partire da unità sindacale
L'assenza
L'assenza un museo
La presenza insufficiente di questo soggetto pesa sulla vicenda politica
Per il fatto che il mondo del lavoro riesca ad essere protagoniste del cambiamento me da un certo segno al cambiamento a un cambiamento e comunque avviene va e che può appunto prendeva le strade anche negative
Qui c'è un problema di ricostruire i soggetti
Il mondo del lavoro e in primo luogo e io aggiungendo anche una considerazione sull'importanza che che ha un nuovo ruolo delle Fosse intellettuale delle forze culturali
Oggi il cambiamento avviene senza un soggetto visibile
Perché la lega non lo so e su questo ragioni ha ucciso
A me pare un soggetto ancora informe
Non
Non ha ancora un blocco sociale chiaro definito con un progetto politico limpido
In qualche modo è una grande scatola vuota in cui ciascuno ci mette le sue aspirazioni
L'operaio ci mette la sua rabbia e la sua
Le sue aspirazioni di così come
Il commerciante o il piccoli Polito e ci mette
Le sue esigenze cioè è una protesta
Che ancora non ha assunto una fisionomia precisa
In questo credo che il processo è aperto a diversi sbocchi che io non vedo in atto una spada una controrivoluzione una specie di nuovo fascismo per cui ci ci mettiamo tutti insieme contro la lega mi sembra mi sembrerebbe un'operazione insensate
Vedo il rischio però di una protesta indeterminata senza soggetti visibili senza progetti chiari e definiti
Con
Quindi tutti i rischi poi di strumentalizzazione
E anche di evoluzione di destra conservatrice che un po'cesto di questa natura può determinare
Per questo c'è un problema
Della sinistra di ricostruire le proprie ragioni
La propria identità i propri referenti sociali a partire dal mondo del lavoro
Una propria fisionomia culturale moderna adeguata ai compiti del momento quindi non guardando al passato ma guardando a un analisi a aggiornata dell'autorità italiana e delle sue esigenze da questo
E soltanto come dire un primo approccio alla discussione che spero fra aveva eguagliato occasione
Concludiamo qui questo dibattito ringraziamo prima di tutto i relatori che sono intervenuti pubblicò che ha partecipato ringraziamo l'autore del libro fotografico
Colombo che ha ha realizzato poi questa cosa processo