Primo Levi a Fossoli. Una lettura di Fabrizio Gifuni nel centenario della nascita di Levi

Quindi
Per
Il
Mi
Sì
Allora
Azione
Il
Allora
Adesso faccio la parte più rischiose in assoluta nel senso che debbo salutare
Molte personalità che sono presenti saluto alla signora prefetto
Non manca mai di partecipare alle nostre iniziative saluto il sindaco di carte il consigliere Campedelli che era presente alla Regione
Renzo levi Elisa Levin i figli di Primo levi
Saluto Noemi disse in Noemi Disegni Presidente dell'Ucei
Nino Bemporad consigliere denunce di Modena il presidente dell'Ucei di Bologna il Dottor Menna scende
Il dottor Moretti presidente della comunità
Di Parma
La dottoressa Tiziana Ferrario presidente della comunità ebraica di Modena
Poi è un sacco di tanti altri nomi posso concedermi la licenza soprassedere solo per la proporzione di dimenticarne alcun insomma ma siete tutti qua la comunità ebraica non solo dell'Emilia Romagna ma nazionale veramente tutta rappresentata do lettura inizialmente del telegramma che ci è pervenuto dal capo dello Stato
Indirizzato al commendatore Ferrero che il presidente del Centro internazionale disturbi Primo levi che parlerà sarà tra noi che portiamo il saluto sarà l'unico che farà un intervento introduttivo
E il sottoscritto come presidente della Fondazione Fossoli
In occasione della commemorazione del settantacinquesimo anniversario
Della partenza del primo convoglio diretto ad Auschwitz carico di italiani ebrei rivolgo ai rappresentanti della Fondazione Fossoli del Centro internazionale di studi Primo levi l'apprezzamento per l'iniziativa odierna
La memoria di Primo levi trasmessa dalla sua testimonianza di vita ed ai suoi iscritti costituisce in questo anno centenario della sua nascita un patrimonio prezioso
E insieme una riserva etica e di umanità disposizione di tutti
Dall'hangar Primo Levi fu liberato alla fine della guerra ma ne uscì avendo toccato con mano l'abisso più profondo del male l'annientamento della dignità dell'uomo
L'inferno sulla terra
Le ferite impresse sulla sua vita non poterono essere completamente sanate
Che pure ebbe la forza di ripensare di raccontare quindi riconsegnare a noi ciò che abbiamo il dovere di non dimenticare le lezioni della storia sono insegnamenti che ci interpellano
Con la responsabilità davanti al futuro sono certo che anche l'incontro di oggi aiuterà a trasmettere alle giovani generazioni quel testimone che Primo levi ci ha consegnato Sergio Mattarella
Adesso do la parola al sindaco di campi per un breve saluto non prima però di avere detto la gratitudine della Fondazione Fossoli al Centro Internazionale Primo levi per avere
Mi sono dimenticato la presidente nazionale la Noemi
Di Segni questa dove con doveva assolutamente lo sapeva e lo sapevo che sarebbe successo
Va bene
L'avevo detto va bene va bene
Va be'non prima di dare la parola al sindaco volevo sempre solo dire la gratitudine della Fondazione Fossoli alla cento internazionale Primo levi per per avere cominciato punto questa celebrazione proprio qui
Qui in una baracca simile a questa perché questa è l'unica baracca del campo che è stata ricostruita
Su questo filare di baracche che sono parallele e avviare Mesina dove erano tutti deportati ebrei
Qui in una baracca così probabilmente
Per la testimonianza di Luciana Nissim due baracche più a valle
Sì esattamente settantacinque anni fa come oggi
Qualche ora prima
Quando stavano pranzando questi quattro amici che si erano particolarmente legati
Soprattutto qui a Fossoli e poi dopo durante la tragica esperienza
Della deportazione nel campo di sterminio
Mentre stavano mangiando una pastasciutta così viene ricordato da Primo levi stesso
Ricevette euro
La comunicazione
Che erano stati scelti per partire nel primo convoglio i seicentocinquanta persone
Che partirà in effetti il giorno dopo il ventidue
Il ventidue di febbraio del mille novecentoquarantaquattro
E quindi oggi ricordiamo
Il cammino il cammino
Di Primo levi dunque lungo questa esperienza appunto
Questa esperienza della deportazione
E poi quello che è successo dopo lo sappiamo
Quel viaggio di quattro giorni su quelle carrozze merci
Terribili le pagine di Primo levi che raccontano
Quanto fosse duro già quel quell'impatto non immaginato di questa durezza
E poi finalmente lo sbarco a Birkenau nei pressi di
A Ostuni
Dopo quattro giorni in quella condizione disperata e poi la tragedia la tragedia del campo
Del campo di sterminio vissuto ognuno in modo diverso dall'altro purtroppo perché vennero subito separati distinti
Una tragedia che come si dice oggi per gli utilizzante non solo del Novecento ma periodi istante
Della storia dell'uomo dell'umanità
E poi il Ri il ritorno
Primo levi una persona molto modesta molto umile
Attribuiva alla sua sopravvivenza caso alla fortuna
La fortuna
Il ritorno
Il ritorno ci ha rivelato una qualità straordinaria di Primo levi una qualità un talento letterario che lo ha collocato col fra i maggiori scrittori
Del dopoguerra
Primo levi per sopravvivere
Si era data questa missione la missione del racconto
Perché il racconto educande se nuove generazioni
Era una missione fondamentale
E per fortuna
I libri che ci ha lasciato le testimonianze che ci ha lasciato
Voglio dire anche le testimonianze delle interviste alla RAI che sono tutte raccolte in queste ore
Dagli hutu sono tutte inserite l'uno accanto all'altro da Rai Play quindi c'è la possibilità di ascoltarle tutto
Questo materiale è un magistero che parla ancora alle generazioni di oggi
Soprattutto quando Primo levi parla
Della disumanità i processi di dice umanizzazione
Che colpiscono le vittime e persino i carnefici
E la necessità dunque di ricostruire quelle porzioni di umanità che vi erano smarrite che erano andate perse
Ancora oggi il problema è quello di restare umani
Nulla diciamo così restare umani questo è un insegnamento formidabile di Primo levi ma siccome non mi sono imposto di essere breve sono stato già molto più lungo di quanto non intendersi fatale
E allora adesso do la parola al sindaco
E ringrazio il Consigliere Campedelli che rappresenta la ragione il presidente della Regione la Regione
Il quale per contribuire all'economia dei nostri lavori non rinuncia a portare il suo saluto e quindi adesso la parola al sindaco di campi Alberto Bellelli
Buonasera a tutti se il presidente Castagnetti si è accollato la parte più rischiosa che è quella dell'elenco dei saluti
Io faccio un saluto generale all'autorità signora prefetto e rappresentanti della comunità ebraica perché ci ha raggiunto e ovviamente cento Primo levi che ci ha voluto onorare di questa primissima iniziativa
Ed è con orgoglio lo dico anche l'orgoglio di chi rappresenta una comunità è una città che ospitare questo primo passaggio delle celebrazioni del centenario e per noi un riconoscimento importante il presidente Castagnetti ha già detto tante cose io
Pensare la data di domani cosa raffigurante la partenza di quel convoglio quelle seicentocinquanta persone e un punto della nostra storia di questo pezzo di terra pochi
A pochi chilometri la nostra bella piazza
Qui trova anche sede
Il museo Monumento al deportato che è stato un un altro di quei pensieri lunghi pensieri lunghi
Che questa comunità ha saputo interpretare in un certo momento capendo che aveva un ruolo sul tema della memoria
è per me è qualcosa di importante
Si va anche a rinsaldare un rapporto che nella storia di Primo levi non è fatto soltanto del passaggio per Fossoli non è fatto soltanto di quel qui l'inizio di quel cammino quel viaggio
Ma che ricorrerà alcuni anni dopo con Carpi e con la prima mostra dedicata ai laghi era in un momento in cui ancora quell'argomento non era sviluppato non mostra che nasce qua e che gira per tutt'Italia in cui arriva a Torino e scatena un grandissimo dibattito
E di quel dibattito fa parte Primo levi
E io penso che se oggi noi godiamo nell'avere vissuto una testimonianza così vive così letterarie così importante come quella di Primo levi in questa esperienza noi non possiamo sentirci semplicemente spettatori
E quello che io chiedo quotidianamente alla mia comunità la comunità a cui l'onore di appartenere di essere una comunità che fa testimonianza di essere una comunità che lavora attivamente
In questi anni il lavoro che abbiamo fatto assieme alla Fondazione fosso
Tutta la fondazione presente Castagnetti ma quello che ha voluto rimarcare questa comunità ha avuto dei riconoscimenti importanti
Il nostro contributo la memoria è stato conquistato giorno per giorno cercando collegamenti internazionali perché sai dove parte un convoglio non sai dove arriva
E dovevamo trovare il nostro ruolo all'interno la rete della rete della deportazione livello internazionale
L'abbiamo cercato l'abbiamo trovato
Abbiamo trovato i finanziamenti mio mutuo riconoscimento importante questo campo sarà un cantiere fino al due mila ventitré
E sarà il cantiere della conoscenza e della cultura
E questo è un altro elemento fondamentale
Abbiamo trovato le risorse per migliorare anche le situazioni di accoglienza magari immaginando che iniziative come queste possono meritare anche spazi più ampia e e accoglienti
Abbiamo raggiunto risultati egregi dal punto di vista delle visite
Continuiamo nelle esperienze importanti stasera facciamo qualcosa di importante qualcosa d'importante lo vedremo anche domenica mattina
Dove centinaia di studenti a tutta la Provincia saliranno sui bus per l'ennesima edizione del viaggio la memoria quest'anno si andrà Mauthausen-Gusen cani passati si andava in treno ad Auschwitz
Si faceva quel viaggio ci stimolava il dibattito piatto di quei ragazzi abbiamo sempre chiesto una cosa di coinvolgere i compagni che non venivano con loro quelli che non avevano l'opportunità di fare quel viaggio
E di trovare la forza quando sentivano dire qualcosa di scorretto ma al bar o tra di loro di reagire e di dire io ho visto io ho visto io ho visto prima di dire quella cosa io ho visto ragione fermati
Devo dire che abbiamo trovato gli alleati straordinarie perché le giovani generazioni in questo ci danno una capacità comunicativa e degli strumenti che
Insomma
Anche a me lo quarant'anni non sono non sono non sono diciamo così usuali
Ecco questo nostro ruolo l'abbiamo saputo interpretare fino ad oggi ma noi non abbiamo mai immaginato che la memoria fosse soltanto guardare indietro
Abbiamo sempre preso atto che il nostro sguardo doveva essere proiettato al futuro con responsabilità
Ed è per questo motivo che era gestire i risultati che abbiamo raggiunto che io penso siano importanti devono trovare una conferma in questa capacità che abbiamo di interpretare i nostri siti della memoria
Il campo di Fossoli grazie anche a questo rapporto che abbiamo costruito con lo Stato italiano da qualche anno era passato nel dimenticatoio oggi diventerà un punto di riferimento per la deportazione in Italia
Il punto di riferimento per la deportazione in Italia
E questo è anche grazie al riconoscimento che è stato dato al lavoro di questa comunità
E permettetemi che io di questo ne vado orgoglioso perché significa sapere da dove si viene significa sapere il proprio ruolo significa anche immaginare che quando le sfide future che ci attendono sono quelle di società che cambiano
In quel sfide ci vai preparato
Ci va con la coscienza del fatto che sai cos'è accaduto e sai che devi evitare che certe cose si ripetono
E questo lo facciamo con convinzione lo rinviamo giorno dopo giorno e lo rinnoviamo anche nelle parole
Dei testi di Primo levi in quegli avvisi che ci ha dato quelle note che ci ha fornito in quella spiegazione lucida è straordinaria di quella che è stata l'esperienza più drammatica del Novecento grazie a tutti
Ecco adesso interverrà il commendatore Ferrero che il presidente del Centro Internazionale Primo Levi ma vi è tutto bloccato ed inerme che tu locale potesse stare qui per
Ho capito
Va be sposta il meno possibile conto
Va bene va bene allora ecco adesso interviene il presidente del Centro Primo levi Grassi
Beh anzitutto
Mi considero un amico di Primo levi perché ho avuto grande onore la grande fortuna di conoscerlo pensate un po'nel marzo del mille novecentosessantatré quando
Lavoravo in casa editrice Einaudi Luís è arrivato con le borse del della tregua io non sapevo niente di Loiero abbastanza ignorante anche
Ma alla seconda pagina della tregua
Anche un ragazzo ignorante poteva capire immediatamente che razza di scrittore aveva davanti
Allora volevo ringraziare non formalmente onorevole Castagnetti il sindaco Bellelli che ha detto delle cose bellissime
Mi sono appuntato in particolare questa questa sua espressione accantiera della conoscenza che è bellissima
Bellissimo che vogliate fare di questo campo un cantiere di conoscenza perché l'opera di Primo levi tutte insieme non solo quella che riguarda la deportazione e esattamente questo
Un cantiere di conoscenza sempre aperta sempre ininterrotta in progress in costruzione
Così come lui l'ha attivato fino al suo ultimo giorno è certo
è un evento di grande significato quello di oggi che apre le iniziative del del centenario della nascita di quello che uno dei maggiori scrittori
Del novecento non solo italiano che vorrei dire è diventato un patrimonio dell'umanità perché questo è un patrimonio dell'umanità è uno degli scrittori italiani più letti tradotti al mondo in particolare negli ultimi due anni è uscita in America dedizione delle opere complete onore mai concesso ad alcun altro italiano e questo naturalmente stato anche molto utile per migliorarne la conoscenza in in tutti anche in tutti i Paesi anglofoni
Saluto anch'io con particolare affetto che loro sanno i figli i figli di prima primo l'isola l'ISEE Renzo che sono qua non gli oggi che per questa ricorrenza speciale ci hanno voluto fare dono di un documento straordinario
Molto importante perché segna il il big bang della del levi scrittore la lettera che il loro padre
Un mese dopo essere tornato fortunosamente avventurosamente a casa nel novembre del quarantacinque scrissero dei cugini che stavano in Brasile erano dovuti scappare
Con le leggi razziale del trentotto per raccontare la sua storia
E dare notizia del dell'Italia convalescente di allora ancora lontana dall'essere guarito dalla devastante infezione del fascismo
E consentitemi di dire che non siamo completamente guariti neanche settantacinque anni dopo
Visto che siamo ancora qui a spiare e a contrastare spero attivamente i segni di una recidiva che non è solamente Italia saluto il professor Walter Barberis presidente delle Calitri Chenal di autore di pagine molto belle sulle nevi lena o di ha concluso recentemente una nuova edizione delle opere complete in tre volumi a cura di Marco Belpoliti dopo aver pubblicato una bellissima biografia per immagini che vi segnalo l'album Primo Levi a cura di Roberta Mori e Domenico Scarpa e altre importanti
Novità sono atteso nel corso dell'anno l'esplorazione sempre più accurata e approfondita del del continente di quello che si è rivelato essere un vero e proprio continente che non finisce lì stupirci di sorprenderci per la sua ricchezza
Nel merito del centro studi Primo levi che appena festeggiato i dieci anni di vita
Ed è magnificamente diretto dal professor Fabio Levi con la collaborazione di uno staff davvero esemplare per dedizione competenza posso dirlo perché come sapete i presidenti sono quelli che fanno dei bei discorsi poi gli altri sono quelli che lavorano
Loro lavorano lavoro no in e è dappertutto dappertutto i presidenti parlano gli altri lavorano ma insomma devo dire lavoro anni una maniera stradina rilevi purtroppo Fabio lei purtroppo non ha potuto essere con oggi come invece il vicepresidente del centro Dario disegni eccolo qui
In cui molto dobbiamo anche per la fondazione del centro se non c'era lui non ce l'avremmo fatta disegni fra l'altro l'anima il presidente del Merisi Museo dell'ebraismo italiano
Di Ferrara e anch'io saluto con con grande piacere Noemi Disegni presidente del dell'Unione delle comunità ebraiche italiane
Last but not least siccome dicono quelli che vogliamo
Fare il colpo
Vorrei dire a Fabrizio oggi fuori tutta la nostra ammirazione per le sue superbe qualità di attore che mi sono ben note supportate da una speciale sensibilità letteraria tra i suoi autori di culto ci sono anche Gadda Pasolini lui tra l'altro ha scritto gliel'ho anche detto delle cose molto belle su sul Pasolini e la nostra gratitudine per la sua generosa straordinaria disponibilità veramente un carissimo carissimo amico
Calvino diceva che un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire
Aveva ragione vorrei aggiungere solo una piccola variante è un libro che continua a darci sempre di più con il passare del tempo che cresce
E se questo è un uomo un classico che cresce e la cosa straordinaria che è stata scritta da un ragazzo di ventisei anni
Che per modestia si è nascosto a lungo c'è anche un po'depistato e
Dietro lauto definizione riduttiva molto riduttiva di scrittore della domenica o di chimico che scrive questo il questo glielo dicevano un po'gli altri complessi della chimica fosse una disabilità lieve ma evidente mentre semmai
Al contrario come lui poi ci ha giustamente spiegato offre un di più di strumenti conoscitivo
Lo sappiamo Primo levi non ha mai voluto sollecitare emozioni di spingerci all'indignazione del San tanto meno alla vendetta non non gli interessavano gli effetti questi
Effetti facili né tanto meno si è mai atteggiato a vittima
Da compiangere da buon tecnico di laboratorio che si diceva
Studioso di vortici
Ha cercato di capire cercando di capire come funzionava la macchina dello sterminio come funzionava la testa dei tedeschi come funzionano le società umane come funziona la nostra festa di Noemi
Che non siamo stati chiamati per nostra fortuna d'essere vittime o aguzzini ce ne possiamo stare
Comodamente acquattati in quella che lui ha definito la zona grigia
La categoria che rappresenta un autentico caposaldo dell'antropologia contemporanea e la zona di quelle che per la buona pace
Perché tengono famiglia perché devono fare carriera perché sta intanto se non lo fanno loro lo fa qualcun altro fingono di non me gliele e di non sapere
E così facendo hanno avallato e avallano tuttora tutti i giorni le imprese più criminose di cui
E tristemente ricco non solo novecento ma ahimè anche il terzo millennio ecco Primo levi non fa
L'archeologia e di un evento mostruoso irripetibile in dai canali Rizzari flette scrive guardando alloggi
Al futuro al futuro prossimo l'ultima fase della lettura di Gifuni che sentirete tratta
Dalla conclusione dei sommersi e salvati il libro in cui le via condensato mirabilmente quarant'anni di riflessione del che dovrebbe essere consegnato
A ogni cittadino italiano al compimento della maggiore età insieme a una copia della Costituzione dice
è avvenuto quindi può accadere di nuovo questo e il nocciolo di quanto abbiamo da dire
E di fatti puntualmente accaduto ed è cronaca di tutti i giorni e se da noi
C'è un senatore della Repubblica
Che nel febbraio due mila diciannove riesce ancora a sventolare
Falso storico ignobile e conclamato come i Protocolli dei Savi di Sion cioè veramente è il Massimo dell'incredibile in Francia
Altrove si moltiplicano gli episodi di anzi servizi allora nelle stesse pagine conclusive dei sommersi e salvati
Lei gli scrive che si è sentito spesso chiedere dai ragazzi delle scuole con cui andava spesso a parlare chi erano di che stoffa erano fatti i suoi virgolette aguzzini
E scrive
Il termine alludere ai nostri ex custodi alle SS
E a mio parere è improprio fa pensare a individui distorti nati male sadici affetti da un vizio d'origine
Invece erano fatti della nostra stessa stoffa
Esseri umani medi
Mediamente intelligenti mediamente malvagi salvo eccezioni non erano mostri avevano il nostro avviso ma erano stati educati male
Erano in massima parte gregario funzionali rozzi diligenti
Alcuni fan etnicamente convinti del verbo nazista molti indifferenti o paurosi di punizione o desiderosi di fare carriera o troppo obbedienti
Tutti
Avevano subito la terrificante diseducazione fornite ai imposta dalla scuola qual era stata voluta voluto da Hitler e dei suoi collaboratori e poi completata dall'addestramento
Delle SS e qui finisce la citazione ecco allora c'è un interrogativo
In queste righe che ci tocca da vicino perché come ho detto tutto quello che lei descrive prescritto per l'oggi e per il domani ma se l'educazione e la formazione decidono
Le sorti di una società chi educa oggi cosa insegna con quali strumenti con quali obiettivi e se è vero che l'educazione si fa in primo luogo con i comportamenti
Che cos'è segnano le famiglie che sembrano aver abdicato dai loro fondamentali compiti informativi
Ecco che cosa possiamo
Casale
Dalle opere di Primo levi che
Come dicevo prima sono un inno alla gioia della conoscenza e della competenza in un'epoca in cui il sapere sembra diventato una colpa
Tra le tante altre cose credo che dobbiamo accogliere l'invito pressante a far nostre le qualità professionali che distinguono il chimico
L'attitudine a pesare misurare distinguere filtrare sperimentare sottoporre a sempre nuove sceriffi che i risultati che ci sembra di aver raggiunto perché non sono mai definitivi
Dunque il rigore la precisione la capacità di imparare dagli insuccessi latte Nacciah la progettualità altra parola di cui si è persa
Ma anche l'estro combinatorio la curiosità creativa che spinge a testare nuovi modi di mettere insieme gli elementi offerti dal sistema periodico e nella scrittura
Questi elementi sono rappresentati dai meravigliosi giacimenti delle parole che abbiamo a disposizione
Tra i tanti interessi di Primo Levi accanto all'etologia
Un attentissimo studioso del osservatore del mondo animale c'è stata anche la linguistica l'etimologia nelle sue divagazioni linguistiche raccolte nel volume l'altro investitore sono
Ve lo assicuro tra le letture più gratificanti
Che si possono fare
Ma anche qui mai
Credo di poterlo dire
Così di brutto
Nella storia della civiltà si è fatto e si fa ogni giorno
Un uso così sciatto così volgare così cinico così truffaldino
E in definitiva spregiativo del linguaggio ridotto a pochi lemmi svuotati di autenticità
Abbruttita o dal turpiloquio
Usato per le furberie di una sorta di gigantesco marketing di massa
Che mira ingannare milioni di creduloni e di oggi attori
Murati come siamo nell'eterno presente delle orribili Farrell dei social
Ci stiamo rassegnando vivere nello squallore di una miseria linguistica che diventa miseria morale e civile
L'esatto contrario l'esatto contrario della misura rigorosa della strenua esattezza che sta nel DNA della scrittura di levi
Che è riuscito a saldare nella sua pagina tre la tradizionale scissione tra scienza e letteratura
Che rende
Tanto anemica la nostra cultura tutt'oggi
E concludo
Leggere Primo Levi leggere Primo levi a Fossoli
Ci fa capire ancora una volta è un sempre di più
Che sono la grande letteratura e la grande arte le grandi coscienza del saranno in grado di salvarci dalle acque del diluvio globale ringrazia
Grazie
Fa
Primati dare
La parola quello che tutti attendete a Fabrizio Gifuni volevo ancora leggere messaggio del nostro amico Piero Fassino
Perché è rimasto vittima di un brutto incidente automobilistico e non può essere con noi
E ci scrive che appunto in tempi nei quali sono ricorrenti le manifestazioni di razzismo antisemitismo non è davvero formale o celebrativo ripercorrere attraverso la vita e le opere di primo la tragedia della Shoah
E trasmettermi a memoria in primo luogo alle nuove generazioni ed è giusto che le iniziative del centenario prendono le mosse dal campo di Fossoli
Da cui transitarono donne e uomini dedicati ai campi di sterminio e con questi sentimenti
Piero Fassino sì unisce noi nel ricordo di primo di quanti ne hanno condiviso il dolore
Con grande piacere che vi vi vi presento Fabrizio Gifuni
Chez ma
Ascolta
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici
Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane che muore per un sì
O per un no considerate se questa è una donna
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare vuoti
Gli occhi
E freddo il grembo
Come una rana d'inverno
Medita
Che questo è stato
Vi comando queste parole
Scolpite delle nel vostro cuore
Stando in casa andando per via cori Candotti alzandovi
Ripetete lei Foster i figli
Ho visti si faccia la casa
La malattia di impedisca
I nostri nati Torchia no il viso da voi
Il viaggio
Ero stato catturato dalla milizia fascista
Il tredici dicembre mille novecentoquarantatré
Avevo ventiquattro anni
Poco senno
Nessuna esperienza e una decisa propensione favorita dal regime di segregazione a cui da quattro anni le leggi razziali mi avevano ridotto a vivere
In un mio mondo scarsamente reale
Popolato da civili fantasmi cartesiani da sincere amicizie maschili ed amicizie femminili esangui
Coltivavo un moderato e astratto senso di ribellione
Non mi era stato facile scegliere la via della montagna e contribuire a mettere in piedi quanto nella opinione mia e di altri amici di me poco più esperti avrebbe dovuto diventare una banda partigiana affiliata a Giustizia e Libertà
Mancavano in contatti le armi i quattrini e l'esperienza per procurarseli mancavano gli uomini capaci ed eravamo invece sommersi da un diluvio di gente squalificata in buona o in mala fede che arrivava all'asso dalla pianura in cerca di un'organizzazione inesistente
Di quadri di armi o anche solo di protezione di un nascondiglio di un fuoco di un paio di scarpe
A quel tempo
Non mi era stata ancora insegnata la dottrina
Che dovevo più tardi rapidamente imparare in Lager e secondo la quale primo ufficio dell'uomo è perseguire i propri scopi con mezzi idonei e chi sbaglia paga
Per cui
Non posso che considerare conforme a giustizia il successivo svolgersi dei fatti
Tre centurione della Milizia partite in piena notte per sorprendere un'altra banda Dinoi ben più potente e pericolosa annidata nella valle contigua irruppero
In una spettrale al bar di neve nel nostro rifugio e mi condussero a valle come persona
Sospetta
Negli interrogatori che seguirono preferiti chiare la mia condizione di cittadino italiano di razza ebraica
Poiché ritenevo che non sarei riuscito a giustificare altrimenti la mia presenza in quei luoghi troppo appartati anche per uno sfollato e stimavo ha torto come poi si vide
Che l'ammettere la mia attività politica avrebbe comportato torture e morte certa
Come ebreo
Danny inviato
A Fossoli
Presso Modena
Dove un vasto campo di internamento già destinato i prigionieri di guerra inglesi e americani
Andava raccogliendo gli appartenenti alle numerose categorie di persone non gradite al neonato governo fascista repubblicano
Al momento del mio arrivo e cioè alla fine del gennaio mille novecentoquarantaquattro gli ebrei italiani nel campo erano centocinquanta circa ma entro poche settimane il loro numero giunse a oltre seicento
Si trattava per lo più di intere famiglie catturate dai fascisti o dai nazisti
Per loro imprudenza o in seguito a dell'azione
Alcuni pochi si erano consegnati spontaneamente o perché ridotti alla disperazione dalla vita randagia o perché privi di mezzi o per non separarsi da un congiunto catturato o anche assurdamente
Per mettersi in ordine con la legge
Vi erano inoltre un centinaio di militari jugoslavi internati e alcuni erano stranieri considerati politicamente sospetti
E con l'arrivo di un piccolo reparto delle S S avrebbe dovuto far dubitare anche gli ottimisti
Si riuscì tuttavia a interpretare variamente questa novità senza trarne la più ovvia delle conseguenze in modo che nonostante tutto l'annuncio della deportazione trovò gli animi impreparati
Il giorno venti febbraio
I tedeschi avevano ispezionato il campo con cura
Avevano fatto pubbliche e vivaci rimostranze al commissario italiano per la difettosa organizzazione del servizio di cucina
E per lo scarso quantitativo della legna distribuita per il riscaldamento avevano perfino detto che presto un'infermeria avrebbe dovuto entrare in efficienza
Ma
Il mattino
Del ventuno
Si seppe che l'indomani gli ebrei sarebbero partiti
Tutti
Nessuna eccezione anche i bambini
Anche i vecchi anche i malati
Per dove non si sapeva
Prepararsi per quindici giorni di viaggio
Per ognuno che fosse mancata l'appello dieci sarebbero stati fucilati
Soltanto una minoranza di ingenuità e di illusi si ostino nella speranza noi avevamo parlato a lungo con i profughi polacchi croati e sapevamo
Che cosa voleva dire partire
Nei riguardi dei condannati a morte della tradizione prescrive un austero cerimoniale atto a mettere in evidenza come ogni passione e ogni collera siano ormai spente
E come l'atto di giustizia non rappresenti che un triste dovere verso la società tale da potere accompagnarsi a pietà verso la vittima da parte dello stesso giustiziere e si evita perciò al condannato ogni cura estranea gli si concede la solitudine e ove lo desideri ogni conforto spirituale si procura insomma che egli non senta intorno a sé l'odio o l'arbitrio
Ma la necessità e la giustizia
E insieme con la punizione il perdono
Ma noi
Questo non fu concesso
Perché eravamo troppi e il tempo era poco
E poi finalmente
Di che cosa avremmo dovuto pentirci
E di che cosa venire perdonati
Il commissario italiano dispose dunque che tutti i servizi continuassero a funzionare
Fino all'annunzio definitivo la cucina rimase perciò inefficienza le curve di pulizia lavorarono come di consueto e perfino i maestri e i professori della Piccola Scuola tennero lezione a sera come ogni giorno
Ma i bambini in quella sera non fu assegnato compito
Venne l'anno
E fu una notte tale
Che essi conobbe che occhi umani non avrebbero dovuto assistere vitto e sopravvivere
Tutti sentirono questo nessuno dei guardiani né italiani né tedeschi ebbe animo di venire a vedere che cosa fanno gli uomini quando sanno di dover morire
Ognuno si congedò dalla vita nel modo che più gli si addiceva
Alcuni pregarono
Altri Bedero oltre misura
Altri sine brigare uno di nefanda ultima passione ma le madri
Vegliare uno a preparare con dolci e cure il cibo per il viaggio e lavarono i bambini fecero i bagagli e all'alba i fili spinati erano pieni di biancheria infantile stesa al vento ad asciugare
E non dimenticarono le fasce dei giocattoli cuscini e le cento piccole cose che s Band saranno e di quei bambini hanno in ogni caso bisogna e non fareste così anche voi
Altrettanto
Se dovessero uccidere qui domani
Col vostro bambino
Voi non gli dareste oggi da mangiare
Nella baracca sei a abitava il vecchio Gattegna con la moglie e i molti figli e i nipoti e i generi e le nuore operose
Tutti gli uomini erano falegname
Venivano da Tripoli
Attraverso molti e lunghi viaggi è sempre avevano portati con sé gli strumenti del mestiere e la batteria di cucina e le fisarmoniche il violino per suonare e ballare dopo la giornata di lavoro perché erano gente lieta e Pia
Le loro donne furono le prime fra tutte a sbrigare i preparativi per il viaggio silenzioso e rapide affinché avanzasse tempo per il look
E quando tutto fu pronto le focacce cotte i fagotti legati allora si scalda Saronno si sciolsero i capelli
E disposero al suolo le candele funebri
E lì accesero secondo il costume dei padri e sedettero a terra a cerchio
Per la lamentazione e tutta notte pregarono e pianse
Noi sosta mo'numerosi davanti alla loro porta
E ci discese
Nell'anima
Nuovo per noi
Il dolore antico del popolo che non atterra il dolore
Senza speranza dell'esodo ogni secolo rinnovato
L'alba ci colse come un tradimento come se il nuovo sole si associa l'asse agli uomini nella deliberazione di distruggerci
I diversi sentimenti che CE agitavano e si agitavano innovi di consapevole accettazione di ribellione senza sbocchi di religioso abbandono di paura di disperazione confluivano ormai
Dopo la notte insonne
In una collettiva incontrollata follia
Il tempo di meditare il tempo di stabilire erano con Chiusi
E ogni moto di ragione si sciolse nel tumulto senza vincoli su cui dolorosi come colpi di spada emergevano in un lampo così vicini ancora nel tempo e nello spazio
I ricordi buoni delle nostre case
Molte cose furono allora dette e fatte fra noi
Ma di queste è bene che non resti memoria
Con l'assurda precisione a cui avremmo più tardi dovuta abituarci
I tedeschi fecero l'appello
Alla fine livelli Stocco domandò il maresciallo e il caporale saluto di scatto rispose che i pezzi erano seicentocinquanta e che tutto era in ordine
Allora ci caricarono
Sui torpedoni
E ci portarono alla stazione di Carpi
Qui ci attendeva il treno e la scorta per il viaggio qui
Qui ricevemmo i primi colpi
E la cosa fu
Nuova
Insensata
Che non provammo dolore
Nel corpo nel nell'anima soltanto uno stupore profondo come si può percuotere un uomo senza collera
In una i vagoni erano
Dodici
E noi seicentocinquanta nel mio vagone eravamo quarantacinque soltanto ma era un vagone piccolo
Ecco dunque sotto i nostri occhi sotto i nostri piedi
Una delle famose tradotte tedesca quelle che non tornano quelle di cui tremendo è sempre un poco increduli avevamo così spesso sentito narrare proprio così punto per punto vagoni merci chiusi dall'esterno
E dentro uomini donne e bambini compressi senza pietà come merce di dozzina in viaggio verso il nulla in viaggio all'ingiù
Verso il fondo
Questa volta dentro
Siamo noi
Tutti scoprono più o meno presto nella loro vita che la felicità perfetta non è realizzabile ma pochi si soffermano invece sulla considerazione opposta che tale è anche un'infelicità perfetta
I momenti che si oppongono alla realizzazione di entrambi i due Stati Limite sono della stessa natura conseguono dalla nostra condizione umana che è nemica
Di ogni infinito vi si oppone la nostra sempre insufficiente conoscenza del futuro e questo si chiama in un caso speranza e nell'altro incertezza del domani
Vi si oppone
La sicurezza della morte che impone un limite ogni gioia ma anche ogni dolore
Vi si oppongono le inevitabili cure materiali che come inquinano ogni felicità duratura così distolgono assiduamente la nostra attenzione dalla sventura che ci sovrasta
E ne rendono frammentari e perciò sostenibile la consapevolezza
Ecco sono stati proprio i disagi le percosse il freddo La sette che ci hanno tenuti a galla Sulu nuoto di una disperazione senza fondo durante il viaggio e dopo non già la volontà di vivere
Né una cosciente rassegnazione che pochi sono gli uomini capaci di questo e noi non eravamo che è un comune campione di umanità
Gli sportelli erano stati Chiusi subito ma il treno non si mosse che a sera avevamo appreso con sollievo la nostra destinazione
Auschwitz un nome privo di significato allora e per noi ma doveva pur corrispondere a un luogo di questa terra
Il treno viaggiava lentamente
Con lunghe soste snervante
Dal feritoia vedemmo sfilare le alte rupi pallide della Val d'Adige gli ultimi nomi di città italiane passammo il Brennero alle dodici del secondo giorno e tutti si alzarono in piedi ma nessuno disse parola
Mi stava nel cuore il pensiero del ritorno
E crudelmente mi rappresentavo quale avrebbe potuto essere la inumana gioia di quell'altro passaggio portiere aperte che nessun avrebbe desiderato fuggire e i primi nomi italiani
E meno verde intorno e pensai quanti fra quella povera polvere umana sarebbero stati toccati dal destino
Tra le quarantacinque persone del mio vagone quattro soltanto
Hanno rivisto le loro case che fu di gran lunga il vagone più fortunato
Soffriva mossi per la
Sette per il freddo fa tutte le fermate chiedevamo acqua gran voce o almeno un pugno di neve ma raramente fummo Utility
I soldati della scorta allontanavano chi tentava di avvicinarsi al convoglio due giovani madri
Coi figli ancora al seno gemme vanno notte e giorno implorando acqua
Meno tormentoso erano per tutti la fame la fatica e l'insonnia rese meno penose dalla tensione dei nervi
Ma le notti
Erano incubi senza fine
Pochi sono gli uomini che sanno andare a morte con dignità
E spesso non quelli che ti aspetteresti
Pochi sanno tacere
E rispettare il silenzio altrui
Il nostro sonno inquieto era interrotto sovente da liti rumorose futilità imprecazioni
Da calci e pugni vibrati alla cieca come difesa contro qualche contatto molesto e inevitabile allora qualcuno accendeva la lugubre fiammella di una candela
E rivelava promo sul pavimento un un brulichio fosso una materia umana confuso e continua a Torre P da e dolorosa sollevata quella da convulsioni improvvise subito spente
Dalla stanchezza
Dalla feritoia nomi notti
E ignoti di città Austriache Salisburgo
Vienna poi cieche e infine Pola
Alla sera del quarto giorno il freddo
Si fece intenso
Il treno percorreva interminabili pinete nere salendo in modo percettibile la neve era alta doveva
Doveva essere una linea secondaria
Perché le stazioni erano piccole quasi deserte nessuno tentava più durante le soste di comunicare con il mondo esterno ci sentivamo ormai
Dall'altra parte
Vi fu una lunga sosta in aperta campagna
Il convoglio si arrestò definitivamente a notte alta in mezzo a una pianura buia silenziosa
Si vedevano da entrambi i lati del binario file di lumi bianchi e rossi a perdita d'occhio
Ma nulla di quelle rumori io confuso che denunzia di lontano dei luoghi abitati alla luce misera dell'ultima candela
Spento il ritmo delle rotaie
Spento ogni suono umano
Attendemmo che qualcosa venisse
Accanto a me
Serrata come me fra corpo corpo
Era stata per tutto il viaggio una donna
Ci conoscevamo da molti anni e la sventura ci aveva colto insieme ma poco sapevamo l'uno dell'altra
Ci dicemmo allora
Nell'ora della decisione
Cose che non si dicono fra i limiti
Ci salutammo
E fu breve
Ciascuno saluto nell'altro la vita
Non avevamo più paura
L'esperienza di cui siamo portatori noi superstiti dei lager
Nei lager nazisti
è estranea alle nuove generazioni dell'Occidente e sempre più estranea si va facendo a mano a mano che passano gli anni
Per i giovani degli anni cinquanta e sessanta erano cose dei loro padri se ne parlava in famiglia i ricordi conservavano ancora la freschezza delle cose viste
Per i giovani di questi anni ottanta
Sono cose dei loro nonni
Lontane sfumate storiche
E si sono assillati dei problemi di oggi Diversi urgenti la minaccia nucleare
La disoccupazione l'esaurimento delle risorse l'esplosione demografica le tecnologie che si rinnovano freneticamente ed a cui occorre adattarsi
La configurazione del mondo è profondamente mutata
L'Europa non è più il centro del pianeta
Gli imperi coloniali hanno ceduto alla pressione dei popoli d'Asia ed Africa assetati di indipendenza e si sono dissolti non senza tragedie e lotte fra le nuove nazioni la Germania spaccate in due per un futuro indefinito è diventata rispettabile
E di fatto detiene i destini dell'Europa
Permane la diarchia Stati Uniti Unione Sovietica nata dalla seconda guerra mondiale
Ma alle ideologia e su cui si reggono i governi dei due soli vincitori dell'ultimo conflitto hanno perso molto della loro credibilità e del loro splendore
Si affaccia all'età adulta
Una generazione
Scettica non priva di ideali
Prima non non dite a ma di certezze
Anzi diffidente delle grandi verità rivelate disposta invece
Ad accettare le verità piccole notevoli di mese in mese sull'onda convulsa delle mode culturali pilotate o selvagge
Per noi parlare con i giovani
è sempre più difficile
Do percepiamo come un dovere e insieme come un rischio il rischio di apparire anacronistici di di non essere ascoltati
Dobbiamo essere ascoltati
Al di sopra delle nostre esperienze individuali siamo stati collettivamente testimoni di un evento fondamentale e inaspettato
Fondamentale appunto perché inaspettato non previsto da nessuno
è avvenuto contro ogni previsione
è avvenuto in Europa
Incredibilmente è avvenuto che un intero popolo civile appena uscito dalla fervida fioritura culturale di Weimar
Seguisse un istrione
La cui figura oggi muove al riso
Eppure Adolf Hitler
è stato obbedito e osannato fino alla catastrofe
Avvenuto quindi può accadere il nuovo fu questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire
Siamo veramente gratia Fabrizio Gifuni
Perché ci ha fatto vivere delle emozioni che vogliamo conservare e quindi chiudiamo qui l'arma stima alla manifestazione perché non c'è nulla da aggiungere a un testo sublime a una lettura che c'era veramente trasmesso toccando ci il cuore grazie a tutti e buonasera