Conferenza stampa di presentazione de "La sfida con l'Iran vista da Israele. Motivazioni, azioni e prossime mosse di Gerusalemme"

Somalia e siamo qui per in questa prima iniziativa al due mila diciannove per parlare di un tema di politica estera molto caldo che riguarda una regione strategica per l'Italia come il Medio Oriente e una possibilità speriamo da scongiurare cercheremo proprio di capire attraverso quali strumenti di un conflitto
Sapete tutti che il la la politica estera diciamo anche italiana vede con attenzione questa Regione
Il dice Primo Ministro Matteo Salvini è stato in Israele in generale c'è un collegamento possiamo dire tra quella che viene definita anche spregiativamente l'ondata sopranista e le ragioni di un paese che si sente da sempre accerchiato e attaccato e di questi problemi parliamo oggi presentando il report di Rebecca Mieli analista indipendente che ha dedicato un lungo approfondito studio che tra l'altro diciamo mette a frutto un'esperienza di di ricerca di di anni che si intitola la sfida con l'Iran vista da Israele ed è un un report Anna litico coi contiene molti spunti alcuni diretti saranno io illustrati direttamente dall'autrice poi dal dibattito che seguirà abbiamo il piacere di ospitare oggi Matteo Bressan
Della LUMSA innato foundation e ovviamente il senatore ma Lanna che ringraziamo per la sua presenza oltre gli aspetti che emergeranno direttamente mi limito qui a segnalare due
Due cose ecco
Molto elementari le in quella che è la percezione della minaccia iraniana da parte di Israele si ripercuotono anche gli errori dell'Occidente nella politica estera perché uno dei una delle conseguenze della disastro siriano degli ultimi anni
E cioè sostanzialmente il lasciare alla Russia e all'Iran un ruolo di primo piano nell'incertezza che l'Occidente ha avuto soprattutto nella fase di Barack Obama ha avuto come conseguenza collaterale
Proprio il rafforzamento dell'Iran in Siria che come vedremo è una delle degli elementi che più spaventa la dirigenza israeliana dall'altro lato volendo andare ancora un po'più lontano potremmo dire che la stessa liste lo stesso intervento in Libia fu una volta ricordo personaggio diciamo insospettabile anche lontano se vogliamo politicamente dalle nostre sensibilità come Romano Prodi che disse beh
Se fossi Rania anno dopo quello che è stato fatto a Gheddafi un pensierino sul nucleare
Me lo farei questo per dire come tante volte degli degli scenari che sono contigui
Se affrontati in malo modo con delle scelte inopportune hanno delle conseguenze di lungo periodo che sono poi evidenti
Soltanto dopo parecchio tempo insisterà in questo caso trattandosi di un conflitto da scongiurare che non sia però passato troppo tempo per evitarlo
Mi taccio il passo subito la parola l'autrice del report alla dottoressa Mieli che ci illustrerà il punto di vista di Israele sull'Iran
Bene
Grazie a tutti per essere qui grazie al Centro Studi Machiavelli per l'opportunità inizio subito dicendo che questo dossier nasce dalla volontà di sintetizzare il fenomeno della rivalità tra Iran ed Pistelli ho utilizzato
Diverse fonti aperte ma anche tante fonti primarie testimonianze dialoghi interviste che appunto troverete citate nella nel report il il dossier analizza e spiega il punto di vista di Israele quindi io in questo momento parlerò da questo momento in poi parlerò dal punto di vista di Israele la l'escalation militare altra Iran Israele è un'ipotesi che si fa sempre più vicina perché Israele si sente minacciato da l'aggressività dell'Iran
Questa aggressività si manifesta sotto diversi aspetti il primo quello della retorica quindi noi troviamo da anni a a pubblici appelli alla distruzione di Israele
Dichiarazioni non solo di politici ma anche di accademici
Membri del clero e militari che parlano proprio della volontà di distruggere Israele io ho portato durò solo due immagini ovvero l'orologio che alterando conta quanti giorni mancano alla distruzione di Israele e il test missilistico Delgado il cui c'è una scritta in ebraico
Il testo il il missile può arrivare miseria una gittata sufficiente c'è scritto inserzioni fallimentare a stime alte né all'Ama che significa
Israele deve essere distrutta pene Adamo dalla dalla faccia de la terra
Quindi da un po'la parte della retorica è molto importante perché va avanti da diversi decenni la seconda minaccia certamente quella del nucleare a l'Iran a delle ambizioni nucleari diciamo ormai assodato il l'accordo che le i diciamo i membri del consiglio di sicurezza più la Germania hanno negoziato con l'Iran non è giudicato da Israele sufficiente per ridimensionare le aspirazioni nucleari del del Paese per una serie di motivi tra cui conta un rallentamento solo temporaneo perché ha una validità temporanea allo stesso tempo elimina le sanzioni e tutta diciamo i benefici delle sanzioni sono stati poi successivamente veicolati nel riarmo delle milizie sciite insidia verso Hezbollah anche appunto verso i gruppi terroristici che poi colpiscono Israele maggiormente
Il l'accordo non tratta la questione missilistica quindi dirama continuato sviluppare missili che possono effettivamente trasportare testate nucleari e non tratta anche un'altra questione fondamentale che all'ispezione dei siti militari quindi L'Aia post ispezionare soltanto i siti che alcuni randa il permesso ma non tutti quanti può effettivamente oltre a questo l'Iran come ho già detto sostiene i gruppi terroristici e colpiscono Israele quindi maggiormente Hezbollah che la cui ala militaria considerata gruppo terroristico ma che conta quasi un esercito se lo diciamo è talmente preparata da affronto dell'affrontare anche una guerra convenzionale oltre a questo c'è un tentativo dell'Iran a seguito del non voglio dire della fine della guerra in Siria ma di Gerry dimensionamento della minaccia dell'insiste di costruire un corridoio uscita che cos'è il corridoio citare un un una regione che parte dall'Iran e arriva fino al Mediterraneo finalizzata a creare un flusso di miliziani sciiti che il padre vengono anche da Afghanistan e Pakistan ma anche un flusso di finanziamenti diretti Hezbollah e anche di amarmi divisi eccetera eccetera questo minaccia Israele perché perché arrivati al al Mediterraneo quindi arrivati alla parte finale della Siria diranno sta costruendo delle roccaforti militari delle basi
Troppo vicine diciamo a Israele perché Gerusalemme possa accettarlo la conseguenza diretta di questo comportamento ha che ci sono poi dei raid di Israele contro queste queste roccaforte queste basi quindi c'è una situazione di instabilità
Di di scontro anche se non parliamo proprio di uno scontro convenzionale
Altra appunto anzi no principale conseguenza
Di questa situazione di tensione è un po'un riassetto delle alleanze nella regione
Quindi abbiamo gli Stati Uniti che hanno per rafforzato tantissimo i rapporti con Israele anche soprattutto grazie all'uscita di un'altra un po'dal dall'accordo sul nucleare quindi appoggiano l'idea di Israele che l'accordo sul nucleare non sia sufficiente a all'obiettivo che si propone allo stesso tempo si è venuta a creare un'alleanza di mutuo interesse con l'Arabia Saudita e con i paesi del golfo
Che ovviamente non è ufficializzata ma non è la la riusciamo a percepire da punto da da diversi comportamenti che ci sono che ci sono un po'di dichiarazioni in Arabia Saudita e poi diciamo il rafforzamento dell'alleanze con i Paesi arabi che temono Israele perché camuno diranno e tanto quanto Israele e l'Arabia Saudita ovvero l'Egitto la Giordania che contano oggi veramente tantissimo cooperazioni su tantissimi piani
Con con Israele
Se appunto anche secondo me è un importante ruolo della Russia perché la Russa essendo il principale alleato dell'Iran e della Siria
è anche l'unico che può controbilanciare le loro forze rispetto appunto a Israele ovvero la Russia ha degli interessi in Israele perché su sette milioni di abitanti un milione è un russo Orrù soffrono questo significa che la Rossa ha tutto l'interesse a tutelare sia proprio la popolazione sia gli investimenti le aziende tutto quello che c'è di di lusso in Israele di conseguenza potrebbe essere questo un un modo per voler bilanciare o comunque ridurre la presenza nella musica e volerne ridurre in un certo senso l'aggressività
Ora come si come io ho ipotizzato nel report si può evitare questa escalation militare si possono evitare appunto altri altre guerre altri conflitti la cosa più importante eh l'accordo nucleare tra Israele crede che una delle grandi soluzioni al problema del Medioriente vive del e dell'Iran messi a negoziare un nuovo accordo un accordo che comprenda tutto quello che l'Iran
Tutti tutta l'aggressività dell'Iran e non solo il livello di arricchimento dell'uranio non solo il numero di centrifughe presenti nel Paese ma anche ad esempio i siti nucleari che non sono poi mai stati smantellati dal due mila dieci oppure la questione del delle ispezioni dei siti militari
Quindi in generale l'aggressività al sostegno al turismo dovrebbero entrare a far parte di un accordo che conta non poco tutte tutte le le questioni più scottanti del della rivalità tra Iran Israele oltre a questo Israele crede che sia possibile per la sia diciamo farsi carico di negoziare un accordo tra Iran e Siria che crei una zona demilitarizzata nel nei pressi del Golan e quindi per fa sentire Israele più sicuro e che allo stesso tempo possa garantire una riduzione della presenza iraniana insidia soprattutto da quella parte lì non in tutta la Siria ovviamente questo nessuno lo chiederebbe
Per quanto riguarda invece l'Italia e l'unione europea quindi appunto quello che ci riguarda più direttamente
L'Italia è ora uno dei pochissimi Paesi che esente dalle sanzioni ripristinate ed avrà un po'contro l'Iran
Questo significa che è possibile che in quanto parte neri iraniano l'Italia possa fare delle pressioni diplomatico ovviamente siamo all'europea che appunto di cui noi appunto facciamo facciamo parte una pressione che miri a ridurre questa retorica così violenta e il sostegno al terrorismo anche perché questa situazione non danneggia solo Israele diversi danneggia anche l'Europa come abbiamo visto qualche giorno fa quando l'Europa inserito Intelligence iraniano nella lista nera perché a assai intelligenza iraniana in Danimarca Paesi Bassi in Francia assassinato ho tentato di assassinare dei dissidenti politici iraniani
Il l'Europa che comunque si fa sempre promotori del sostegno dei diritti umani eccetera eccetera potrebbe a questo punto anche sostenere la popolazione dell'Iran è che dall'accordo non ha ricevuto praticamente benefici perché ne abbiamo visto che il DC il la spesa militare dopo l'accordo a in Iran è aumentata del diciassette per cento tutto quello che ne è derivato è confluito nella guerra in Siria la popolazione non ne ha beneficiato e infatti ha protestato nel corso degli ultimi anni
Quindi diciamo c'è anche un ruolo di secondo me per l'Italia e per l'Europa l'ultima cosa che di con molto rapidamente uscendo dei quali di tre anni e intanto entrando nei panni dell'Occidente considerare il fatto che l'Iran non ha fatto mai un test missilistico una prova che l'Iran non ha ambizioni nucleari è un errore perché l'Iran
A queste ambizioni nucleari le ha avute ma tanto altro agli scienziati che sono arrivati a un livello di arricchimento del diciannove del diciannove virgola otto per cento che è la soglia minima per costruire una bomba a i centri di ricerca che hanno lavorato già su questa diciamo sulla sull'uranio a di know how possiede tutti gli ingredienti per costruire il nucleare come se noi avessimo tutti gli ingredienti per fare la nostra torta seriali non fa altro che aspettare che un qualcosa gli dia il
Il casus per per farlo di conseguenza un raccordo non dovrebbe focalizzarsi su la quantità di uranio arricchito o la percentuale di arricchimento dell'uranio ma su una serie di altri fattori e infine
Il deterrente che l'Iran ne possiede è proprio questa ambiguità cioè il fatto di dire io ho tutti gli strumenti ma non lo faccio perché la comunità internazionale si deve comportare bene nei confronti è un deterrente diverse e lo stesso deterrente che a chi ha un arsenale e dice comportatevi bene altrimenti lo utilizzo questo è quello su cui dal mio punto di vista si dovrebbe focalizzare l'Occidente grazie
Grazie molte Rebecca come vedete gli spunti sono tanti mi permetto solo di notare un lapsus che ha utilizzato uscendo dai panni di Israele mettendomi nei panni dell'Occidente ma in realtà Israele e Occidente è proprio l'avamposto di dell'Occidente in Medioriente naturalmente non era questo intendeva dire dal punto di vista geopolitico mettendosi nei panni del dell'Europa
Però è una annotazione comunque significativa molti spunti appunto ritengo siano interessanti quello sulla Russia per esempio interessante notare proprio quasi come exemplum di quanto sia complesso di quanto rappresenti davvero un ginepraio tutto il Medio Oriente per la mutevolezza delle alleanze il fatto che un Paese che di fatto è entrato in un conflitto diciamo così dalla parte del nemico di Israele sia visto comunque come un interlocutore possibile dall'altra parte nell'intervento russo ormai non è più un mistero c'è stato un forte coordinamento a livello per esempio dei capi di stato maggiore Hisen cotte dirà sì Moffa che hanno coordinato le azioni con qualche lamentela da parte israeliana sostanzialmente proprio perché la promessa russa di impedire che armi diciamo russe finissero a Hezbollah non è stata proprio del tutto rispettata
Gli spunti sono però molteplici e
Avendo avuto questa panoramica dal punto di vista diciamo di Israele
Ritengo importante adesso sentire l'opinione di Matteo Bressana anche magari per focalizzare la sua idea su come nello scenario vicino-orientale più in generale l'Italia possa e debba avere un ruolo in questa o conflitto congelato chiamiamolo come vogliamo prego
Intanto grazie buonasera a tutti sono particolarmente felice di essere qui ospite del centro studi Machiavelli e in particolar modo
Assistere questa l'analisi fatta da Rebecca convenuto il piacere e avere come frequentatrice ad un corso lasciò in un paio di anni fa proprio sul terrorismo
Quindi mi sento veramente contento di questo ma io farò alcuni alcune riflessioni rispetto a quello che il contesto nel quale si è se districa da Rebecca perché a mio avviso non si può non collegare la crescente e violenta retorica
Non solo retorica del delle parole
Ma anche delle operazioni militari tra Israele Iran nel contesto post due mila undici del conflitto siriano questo è un primo elemento che ci serve per capire che cosa è cambiato rispetto a un prima dove tutto sommato si tensioni c'erano ma non erano mai arrivati a quello a cui abbiamo assistito in Siria
Io qualche tempo fa sulla Siria
Avevo un'idea ed era questa mensile si combattono varie guerre lo dicevo nel due mila tredici e tra queste ce n'è una tra Israele e l'Iran mi dicevano dove come e quando no c'era
C'erano dei raid
Mai confermati solo negli ultimi tempi solo dopo il due mila e sedici sono stati confermati da Israele contro obiettivi specifici
Contro trasferimenti di armi uomini e mezzi dalla Siria al Libano o anche in altre aree della Sea la stessa
E c'è stato un'escalation dal due mila e tredici in poi i questi raid e questo elemento
è molto importante perché questo questa scelta politica di compiere una serie di precisi raid contro una possibile con possibile incremento innanzi tutto delle capacità militari degli Hezbollah e inoltre come ha detto prima Rebecca interdire all'Iran di installare sul solo siriano installazioni
Centri di reclutamento e altre attività di questo tipo è un fattore che va compreso perché altrimenti non sappiamo dove siamo
Rebecca ha parlato di corridoio uscita questo è qualcosa che c'era non è che adesso c'è di più certo c'era anche prima si diceva anche prima si diceva dopo il due mila e sei si è continuato a dire negli anni in cui c'era un forte dibattito
Anche in Libano è cambiata la presenza iraniana in Siria è cambiata la presenza degli Hezbollah in Siria nonché la Siria diverse fosse una minaccia convenzionale due anni fa su Foreign Affairs ci fu una brillante analisi che dimostrava come a livello convenzionale
L'esercito siriano di Assad prima
Dell'inizio delle proteste del due mila undici non rappresentasse una minaccia per la sicurezza di Israele c'erano due vecchie un po'invecchio
Un vecchio presidio sul Golan che era lì per tenere in piedi quella retorica di Assad padre della de di Assad figlio ma che sotto il profilo reale non costituiva una minaccia concreta
Quello che è cambiato è è stato ritrovarsi
I miliziani
Iraniani e gli Hezbollah più vicini al confine e questo è stato un cambio qualitativamente evidente riequilibri sul campo di battaglia
A questa dimensione del conflitto siriano che la dimensione in cui la Siria come Stato si indebolisce si è indebolita inevitabilmente in otto anni di conflitto ed è stata sostituita da milizie
E forse provenienti da altri Paesi come super ricorderai quando nel due mila sedici
Ragionavamo sul fenomeno del Foreign Fighters concetto del poi nella storia c'è sempre stato a cominciare senza andar troppo lontano
Alla guerra civile spagnola dove combattenti che non erano spagnoli andavano su un campo di battaglia o su quell'altro
Ragionavamo sul fatto che vi erano in Siria trentacinque mila forse quaranta mila forense Fighters andati a combattere con Al Nusra Colli si disse e con le altre sigle
Io all'epoca dissi Power Point lo può testimoniare che nel computo del Foreign Fighters ce n'erano altri ne stavamo parlando prima con l'amico generale Morabito prima di iniziare questa chiacchierata
Ce n'erano altri perché c'erano quelli che erano entrati a combattere a sostegno di Assad
Libanesi Hezbollah iraniani provenienti dall'Afghanistan provenienti dall'Iraq che tecnicamente anch'essi erano fuori in Fighters ora e poi c'erano anche quelli che andavano con i curdi nove di vista la drammatica vicenda del nostro connazionale quindi anche quelli sono tecnicamente Forin Fighters questo per
Un dare un perimetro su quello che è accaduto
Terzo elemento conflitto siriano rimescola le regole del gioco perché perché il mondo del due mila e tre
Dell'Iraq e del due mila e tre è saltato
Come è saltato il mondo del due mila undici in Libia
Non entro nel merito torto o ragione è saltato appunto Russia e Cina in Consiglio di sicurezza dell'ONU hanno sistematicamente il posto il veto ad ogni azione contro Assad
Allora questo si chiama
Tradotto per gli appassionati per i cultori reazioni internazionali tornare ad una logica di grande equilibrio di potenza che sulla Siria ha trovato l'epicentro di un conflitto mondiale perché alla fine c'erano andati un po'tutti a combattere insieme
Perché cambiano le regole del gioco perché gli strumenti tradizionali ammesso che abbiano mai funzionato io credo che l'ONU abbia funzionato soltanto nella Guerra del Golfo del novantuno per manifesta impotenza di Russia e Cina in quel in quel contesto storico
Non hanno più funzionato tant'è vero che se voi vi ricordate abbiamo assistito a una serie di vertici i famosi vertici di Ginevra uno due e tre tra Assad
Forze di opposizione che entravano non si parlavano c'era un mediatore che li faceva dialogare tra virgolette
Da Damasco diceva non ci sediamo con i terroristi io possiedo ricevono non ci sediamo con il regime arrivederci e grazie
è cambiato tutto con che cosa due mila quindici settembre intervento russo in Siria
Intervento l'offensiva che ha portato delle logiche diverse io non sto qui a dire oggi che ne condividiamo non condividiamo toglie molto semplice chi vince sul campo di battaglia porta gli altri al tavolo
Così è stato nel confronto Turchia Russia dopo lo lei l'ha battuto nel due mila sedici
Con tanto di apertura di un ufficio di rappresentanza dei curdi a Mosca utilizzati in funzione in quel frangente anti turca
Con una serie di accuse Erdogan di trafficare petrolio con iniziali ellissi si vi ricordate di Dio fatti vedere
E si è arrivati al format di Astana
Che non è l'ONU
è un format dove si son seduti la Russia la Turchia e l'Iran
Mancava un pezzo mancavano gli Stati Uniti mancavano altri attori che a vario titolo Paesi monarchie del Golfo stavano su un altro fronte di quello che nel campo di battaglia siriano
In questa situazione che poi capite bene già di per sé abbastanza complessa si innesta l'accordo del due mila e quindici che viene eletto in quel in quello che era l'equilibrio con competitivo ipotizzato da Obama
Venne eletto dai Strehler adesso di vita come il liberi tutti
E ci hanno consegnato all'Iran questa è stata la percezione forte che questi due Paesi hanno avuto da quell'accordo perché perché c'è stata una sovraesposizione di milizie che hanno sì cambiare il le sorti del conflitto siriano io vi posso tranquillamente dare la data precisa nel maggio del due mila e tredici le milizie degli Hezbollah vincono al confine con il Libano uno dei più importanti battaglie con tutte le sigle poiché semplifico ma le istituzioni stadio fuor di Washington aveva censiti due mila di quella che era la galassia delle tante realtà
Gli Hezbollah vincono la battaglia è che taglia
Praticamente la strada le forze ribelli che avrebbero isolato Damasco Dalla Costa e quindi un attore non statuale del bolla
Attore che per Stati Uniti Israele Canada e l'organizzazione terroristica
Vince la sua battaglia ma cosa ancor più sorprendente è bene ricordarlo perché se non cambiamo dicendo che abbiamo le regole del gioco del campo di battaglia per non non possiamo capire quello che succede
Sono soggetti che in Siria operano in maniera congiunta insieme Russia
Palesemente senza misteri insieme vincono la battaglia di Aleppo quinti la Russia si muove su un campo di battaglia dove gli Stati Uniti avrebbero qualche difficoltà a combattere milizie di varia natura
Non dico che tutte le milizie erano tutti licenziasse erano tutti Italia con la però certo punto del conflitto nel due mila quindici sedici ad Aleppo l'unico cartello con chi sapeva fare la guerra erano quelli di Al Qaeda
Ma la Russia si muove con un approccio diverso un approccio diverso e come ha detto prima Dario è un approccio che è iniziato con due telefonate Caruso intervenute in Siria con una telefonata a Washington
è una telefonata Netanyahu
Che voleva dire voleva dire ci coordiniamo altrimenti non sappiamo quello che può succedere dove si dove si capisce la divergenza strategica dell'intervento russo insieme rispetto a quelle Raniero
Se voi andate a rivedere dal due mila al settembre del due mila e quindici quando la Russia dispiegò in Siria e gli S trecento e dissero qualcosa ci fa la Russia con gli S trecento in Siria non ci risulta che l'Isis abbia ieri ovviamente S trecento per chi esperto della materia ovviamente sono un sistema di difesa anti Rio Lisi se c'entra ben poco erano lo strumento di deterrenza contro chi lo abbiamo visto dopo ma non sono mai serviti
Per coprire Iran ed Hezbollah tant'è vero che ogni volta che Israele ha ritenuto opportuno mettere in campo e fissare dei paletti rispetto alla linea rossa
Tutti hanno parlato in Sicilia linee rosse no il primo fu Obama Pola talvolta anche Erdogan ancora oggi insomma stiamo vedendo
Ma Israele nonostante la il cessate il l'una sorta di cessate il fuoco fu raggiunto tra Tramper Putin nel due mila e sedici
Pure delle prime strette di mano Israele dopo due mesi fa il fashion raid cioè fece capire che come la propria sicurezza nazionale fosse ben diversa dall'agenda si americana
Sia russa vero ossia entrare in Siria obiettivo preciso combattere da una parte Isis dall'altra puntellare cassata
Io sgola iraniani erano fuori dal ragionamento perché dal due mila e quindici ad oggi ci sono stati una serie di raid molto forti
Che hanno confermato quella che è la migliore strategia militare io impedisco all'avversario nella fattispecie Hezbollah iraniani di pensare minimamente equazione qualsiasi azione dalla Siria
Perché li metto nelle condizioni al primo alla prima ritorsione di essere esposti ovviamente a qualcosa di ben più notevole rispetto a quello che abbiamo visto altra considerazione
Sovraesposizione l'abbiamo detto la sovraesposizione di cui parlava Rebecca dell'Iran in Siria è quell'elemento che ha prodotto le proteste sociali
Nel dicembre del due mila
Diciotto diciassette e sei milioni a sette in Iran proteste che mi spiace dirlo io ho anche avuto modo di parlare con un fiero oppositori Raniero non c'entravano nulla con quell'immagine di quella ragazza S. tolte il velo
I manifestanti dicevano noi con la Siria corrisponda con Gaza non vogliamo avere nulla a che fare c'è un problema di cui non si lavora cioè l'economia al collasso allora quell'esposizione militare
Va letta
Perché se viene letta in un modo diverso
Noi continuiamo e lo dico molta franchezza dal cinquantatré ad oggi a non capire bene alcune dinamiche Aniane
Se ne pensiamo e quella protesta sociale automaticamente voglio dire
Abbracciamo gli eredi della monarchia attenzione perché non si va lontano anzi automaticamente qualcuno dice da che volete volete riportarci
Il figlio di Mohammed Reza Scià non è questo il tema e capire allora sovraesposizione forse troppa esposizione anche delle stesse milizie di Hezbollah Lisbona sono stati determinanti nel conflitto siriano
Qual è il punto secondo me oggi di
Di caduta di questa situazione chi fa l'accordo per la stabilizzazione della Siria
Lo fa chi parla con tutti e in questo momento al momento anche alla luce di quelle che sono state le dichiarazioni trattano abbiamo assistito al l'annuncio del ritiro
Preoccupazioni israeliane rispetto al ritiro e Trump il ventisette
Dicembre
Dice candidamente diamo il tre le quattro miliardi e mezzo di Tolle dell'anno si sanno difendere bene
Toppa è un po'forte questo è Arezzo uno dei più importanti giornali israeliani
Questi quattro miliardi e mezzo di dollari in aiuti militari sono l'accordo siglato da Obama nel due mila e sedici decennale l'accordo di assistenza militare due mila diciannove due mila ventotto il trentotto miliardi di dollari
Poi esce fuori un'altra dichiarazione
L'Iran può fare quello che vuole in Siria
Chi lo dice
Trump Suarez pochi minuti fa prima di entrare qua mai Pompeo ha detto dobbiamo stare insieme affinché non se ne vanno iraniani
Ora il problema dell'assetto della Siria è a mio modestissimo parere il tema che può disinnescare
Un conflitto perché c'era un altro
Furto a turchi e curdi che insomma non entro in questo ma c'era un altro
Come si disinnesca chi fa l'accordo probabilmente russi probabilmente Russia
Iran e garantiscono
I curdi del nord est della Siria
Però certamente questo vuoto che non è stato lasciato quei due mila militari
Qualcuno dice servivano due mila militari poco potevano dire onestamente rispetto agli assetti l'equilibrio in campo ma erano un modo per essere nel dibattito nel negoziato sulla Siria
C'è chi dice abbiamo distrutto al novantanove per cento Leasys anche qui attenzione gli annunci sulla fine dell'Isis io li sento fare nell'ordine dal novembre del due mila diciassette fatti
Anche prima ma quello diciamo più eclatante dopo le cadute di Mo sulle Racca nell'ordine chi annunciava questa vittoria Putin
Cassani sulle mani il capo dei guardiani Carrozzo iraniana e nasale capo di Hezbollah voi capite bene che su questo tema ognuno la sua agenda io non credo che l'Isis sia sconfitto del tutto credo anziché ho una una stabilizzazione del post conflict dell'aria sia quanto di più difficile possa esserci quindi temo che quello che abbiamo visto sorgere nel due mila e tre che in realtà è quello che improvvisamente riprese forza dopo il ritiro anticipato di Obama dall'Iraq posso tornare rispetto alla presenza credo che questa presenza
Sia utile un negoziato certamente arriverà un punto che trovato un assetto nel nord est della Siria
Qualcuno dovrà fare da fare il garante per il Golan e qui probabilmente i quaranta chilometri di zona demilitarizzata
Rispetto a quelli che sono le capacità di missili
Oggi in possesso anche di grande non cambiano la sostanza possono essere quarantott'tanta cambia poco quando tu se un Paese piccolo geograficamente a geografia no elemento fondamentale in geopolitica
Se è un paese piccolo e sei comunque intorno a Paesi che hanno insomma Libano formalmente in guerra con Israele Siria in guerra più presenza iraniana non è una questione quaranta ottanta si tratta di capire chi fa da mediatore tutto ciò
E ad oggi
Ma ripeto le giravolte del questi di questi ultimi dodici giorni ci insegnano che sempre opportuno avere molta prudenza ci dicono che oggi la Russia un vantaggio molto semplice perché ha un vantaggio presenza militare sul campo
Ed è colei che sta spingendo la Lega Araba la normalizzazione con Assad l'apertura dell'ambasciata degli Emirati Arabi Uniti un segnale di distensione
Tutti dicono il prossimo la prossima ambasciata sarà chi adesso a vita allora queste le aperture a che cosa si dice normalizzazione
Ma ci dice un'altra cosa contenimento dell'influenza della Turchia da parte dell'Iran né dall'altra nella ricostruzione tema attualissimo della Siria Lollo stimato che serviranno quattrocento miliardi
Per ricostruirla si rechi Celia
La Russia non credo
L'Iran non credo e quindi una un ritorno alla normalizzazione attenzione di quella lega araba che ha messo Hezbollah neutralizzazione Dino Risi quindi voi vedete
Quanto sia complesso il campo il settore nel quale ci muoviamo forse queste normalizzazione assecondato da Mosca può ammesso che Mosca S. capace perché qualcun altro dirà che si è fatto male
E ancora oggi Iraq resta un ahimè una voragine in quello che sono le dinamiche regionali vedremo se questa azione di Mosca possa essere anche valida in una funzione di garante la sicurezza di Israele tenendo aperti al dialogo con altri attori con i quali conifere non parlano
Sono formalmente in guerra o peggio ancora minacciano ritorsioni o distruzione totale grazie
Grazie Matteo non c'è dubbio che
L'intervento diplomatico russo abbia alzato il livello rispetto a a quelli che sono stati diversi round dei colloqui di Astana vero anche che c'è una dimensione interna che condiziona voi gli esiti della politica estera dei vari Paesi prima di dicevi prima le il cambiamento aspetta l'intervento USA chi vince sul campo mette poi porta al tavolo e gli altri nel caso che la Turchia forse influito anche la tentato golpe diciamo così l'indebolimento dell'isolamento conquiste in cui si è trovato a comunque la Turchia all'improvviso
In ogni caso molti la partita resta ancora aperta io rilancia Ray lassista che non hai colto sul quale dovrebbe essere la prospettiva dell'Italia al su cui ci si può tornare lo sicuramente al
Senatore Malan a cui la sola parola prego grazie la ringrazio innanzitutto il centra Machiavelli per dell'invitato ringrazio il sottosegretario picchi
Che purtroppo mi non ha non ha potuto esserci per per avere dato un impulso importantissimo per questa per per questa iniziativa che appunto è fondata su studi approfonditi precedenti mi complimento con i i relatori che hanno parlato prima di me dandoci un quadro molto preciso e e interessanti e vorrei partire dal da una parola che al annusato entrambi i relatori cioè la questione retorica no la retorica dell'Iran
Retorica credo che l'avete usato soprattutto un po'nell'accezione che si usa in inglese cioè Rettore che in italiano di solito e ho quella parte chimicamente si riferisce all'arte oratoria oppure retorica cioè dicono tanto per dire poi non fanno invece retorica in senso inglese che anche in senso più etimologicamente proprio intende la strategia di comunicazione
è la retorica dell'Iran è quella dell'orologio ma è anche quella molto concreta dei missili anche quella molto concreta della di UTAP nucleare
E
Non è detto che resti retorica al in senso italiano anzi ci sono fari dimostrazioni dove passano davvero ai fatti magari con grande silenzio cioè l'aiuto che ci abbiamo anche una c'è un anche una bella carta geografica in villa Stella
Relazione che abbiamo ci sono delle azioni molto concrete a volte accompagnate dal silenzio silenzio che è normale ci sia da parte dell'Iran è un po'meno normale che ci sia da parte di molta informazione occidentale
E quanto alla retorica credo che bisogna sempre stare molto attenti a chi dice di voler fare certe cose a volte può essere solo una minaccia ma a volte non lo è se non si fosse preso come retorica un'intervista di Adolf Hitler del mille novecentoventuno una e non è che ne fa detto solo quella un'intervista dato finita nel mille centoventuno che non ha neanche ancora fatto quel tentativo quasi grottesco di Pucci
Alla birreria di di Monaco eppure aveva un programma molto chiaro indicare tutti gli ebrei lo era per aveva era un po'artigianale all'epoca parlava di i cartoon T gli ebrei dalla barriera tutti che il giornalista dice ma gli pose il problema pratico dice ma se anche fosse ma come fai ad è uno per volta Co.Ge.
Questo purtroppo all'epoca promette ha fatto sorridere come fa persino come dire ecco
Ma non era retorica erano fermi propositi allora quando questi propositi certo sono usati anche ai fini della politica interna
Per dare una motivazione a come dire a sostenere questo questo regime sono usati nella politica internazionale per cercare in qualche modo di riunire di dare una di avere maggiore coesione di avere sostegno nel mondo musulmano
Ma ma come dire sono molto ben sostenuti non c'è soltanto un aspetto un aspetto di comunicazione ma ci sono delle cose molto concrete alle quali evidentemente tengono molto perché sa vediamo bene il l'impegno ossia diplomatico sia di altro tipo che c'è per difendere il il programma nucleare
Un un ci sono poi ci sono anche altri strumenti che sono quelli propri di un Paese da una Ludina lunghissima tradizione a differenza dei vari Paesi che ci sono intorno di cui spesso parliamo incluso la Siria l'Iraq e altri
L'Iran è un è veramente una nazione non è un il risultato di due diplomatici che hanno tracciato dei dei confini ma è veramente una nazione e di antichissime tradizioni allora siccome non sappiamo esattamente e non possiamo dire esattamente che cosa fanno oggi io avendo fatto la tesi su quella tesi di laurea ormai anche questa diventata storica per l'età non per l'importanza
Ho buoni motivo chi di di credere non solo io da solo che ventiquattro secoli fa stipendi Arsiero Demostene perché parlasse contro Filippo di Macedonia che era l'unico che potesse Meter disturbare la loro desiderio di egemonia di espansione perché il caso perso anche verso occidente e qualcosa mi dice che noi ci siamo limitati a Demostene che insomma c'è la la la memoria storica non è che non è solo memoria può anche essere dire come facevamo all'epoca possiamo fare oggi questo spiega
Una grande come dire non benevolenza mora grande sordità oppure disattenzione dei miti accidentale rispetto ai fatti che qualunque altro Paese quando il dittatore nordcoreano minaccia la Corea del Sud gli Stati Uniti eccetera eccetera lo si sa di questo orologio che va avanti secondo per secondo ogni giorno
Se ne parla poco
Chissà come mai forse Demostene a degli eredi ecco insomma cioè si sono ci sono delle cose che non capiva cadevano solo ventiquattro ventiquattro secoli fa per esempio l'opposizione iraniana l'amico ambasciatore Giulio Terzi abbiamo degli amici in comune nella negli oppositori iraniani che tentano di costruire un'alternativa è le loro riunioni benché molto grandi perché con la partecipazione di personaggi di alto e altissimo prestigio vengono vengono ignorate
Con risultati che qui concreti quando ci sono state manifestazioni straordinarie se prima il relatore ha parlato del del due mila diciassette ma mi pare nel due mila nove quando ce ne sono state di grandissime l'Occidente è stato inerte sia nei fatti ma persino nelle parole di questa gente che chiedeva semplicemente cose che in generale che vanno molto forte non nell'agenda occidentale
Di più diritti più libertà pari dignità per le donne o quasi pari dignità non esageri
Non esageriamo per non parlare dei per non parlare di altre cose fu lasciato cadere e furono vittime di una repressione assai feroce ricordiamo che l'Iran è forse adesso è il primo Paese al mondo per esecuzioni
Capitali forse ha superato la Cina siccome nel l'Iran nella Cina sono molto trasparenti in questo campo non sappiamo chi abbia il primato comunque col fatto che la Cina una quindicina di volte gli abitanti dell'anno anche di più come dire il confronto il confronto in ogni caso è impari
E le ultime la tendenza comunque oltre alle ultime mosse quanto me quanto meno annuncia di mosse concrete da parte degli Stati Uniti
Rendono più preoccupante la situazione in particolare in Siria
E concludo
Questo da una maggiore come dire una maggiore desidera di Lita della esistenza e l'efficacia di una politica europea che la politica internazionale europea perché di fronte a una situazione che è estremamente instabile comunque con pericolo di grande instabilità nel futuro addirittura esplicitamente Rebekah parla di pericolo di conflitto armato di confronto armato
In una situazione in cui gli Stati Uniti con una tendenza un po'generale dicono dicono e e sembra che vogliano
Ridurre il loro ruolo di stabilizzatori che parte a volte con la cui interpretazione sul sul quale sulla cui messa in atto ci possono essere evidentemente tante opinioni comunque tendono a rinunciare a te non al ridurre il loro il loro ruolo sarebbe molto desiderabile avere una politica europea efficace
In questo in questo settore
E il fatto che evidentemente eh già è già difficile stabilire se c'è una politica europea come dire non non esenta dalla dal proposito di di farlo perché noi siamo molto più vicini dagli Stati Uniti rispetto a questa zona in ogni caso forse dovremmo capire un po'meglio che la situazione di quell'area riguarda direttamente anche noi del resto
Autorevoli esponenti del regime iraniano tra i quali il vice capo degli era di pasta
Ha detto guardate che la gittata dei nostri missili
Copre l'Italia i fatti i calcoli forse solo qualche cosa nella parte alta della mia vale non dove abito io dalla mia valle alpina e fuori ma proprio per qualche chilometro perché basta spostare le rampe che permette arriva anche lì per quindi certo sono minacce che loro non vogliono mettere in atto perché sperano di non averne bisogno nel senso sperano di avere una certa condiscendenza e dico un'ultima cosa gli investimenti italiani in Iran
Naturalmente vengono sempre presentati come occasione di sviluppo e così via ma faccio una citazione evangelica che dice dove il tuo tesoro lì sarà al tuo cuore
E molto più terra terra è evidente che più ci sono Investimenti in quel Paese
E più è difficile una
Politica di serio contrasto ove lo si ove si ritenesse di farla attualmente non mi sembra che si ritiene tanto di farla ma ove si ritenesse di farla più ci sono stati investimenti più ci sono investimenti e più è difficile che ci sia un'azione anche solo retorica di qualsiasi tipo
Grazie mille senatore aggiungo solo una piccolissima chiosa ovvero quello che dice lei ma l'interesse italiano dal punto di vista anche economico rivolto anche alla allo stesso Stato di Israele penso anche alla
Progetto del gasdotto ISMETT che ancora diciamo in una fase molto appunto embrionale e che però affiancandosi alla tappe rientra un po'in un quadro di diversificazione energetica che ci auspichiamo il governo prosegua e e che quindi diciamo non contraddice ma affiancarla ma quanto stava dicendo a proposito di delle gamme tra interesse economico e azione di politica estera
Abbiamo ancora qualche minuto quindi lasciare spazio a qualche domanda a breve dal pubblico presumo che il già ministro Giulio Terzi voglia darci suo punto di vista sulla vicenda
Ringrazio moltissimo son venuto da per ascoltare un dibattito interessantissimo
Un paio di osservazioni a cominciare da quello che ho letto il senatore Malan è molto importante questo discorso cosa possiamo fare noi
Noi in Europa individualmente come Paese per muovere la Russia o per cercare di attenuare questo rischio percepito da Israele
Io credo che la cosa principale che possiamo fare è considerare anche il versante israeliano l'Unione europea da molti anni a me nel cassetto un accordo di partnership strategica con Israele
Che viene lasciata lì perché si discute sempre di un processo di approfondimento dell'accordo di associazione legato e condizionato all'andamento del negoziato con i palestinesi
è l'unico caso al mondo io credo da quel poco che capisco in cui un negoziato di peace building o di posto Filippi svendendo eh condizionerà lo sviluppo di relazioni fra i due entità così importanti che sono lo stesso la stessa Europa lo stesso cedente è stato letto Israele parte
Di una e parte integrante di una comunità unica
Perché dando non soltanto la restò forse qualche misura
Concreta ma anche Lare storiche il modo in cui l'Unione europea e l'Italia si esprimono verso Israele su tutti i punti che la preoccupano in particolare al programma missilistico iraniano
Terrorismo in Europa da parte degli iraniani sui quali cerchiamo di far finta di niente se non fosse per gli ultimi giorni Danimarca e Olanda che son venuti fuori in modo molto chiaro
Ecco su questi aspetti una un partenariato strategico e un comportamento non soltanto retorico nella pienezza del termine ma anche di misure concrete credo che sia importantissimo per creare condizioni di di maggior tranquillità se è mai possibile anche sul teatro siriano
Grande incognita mi accennavamo come siamo salutati
Quali sono le grandi strategie russe
In Siria e in Mediterraneo orientale perché la Siria è parte di una direttrice di ripresa di potere geopolitico russo non risaliamo all'antichità
Ma che ha due direttrici non potendo avere una direttrice Est verso la Cina sappiamo che non avrebbe senso neanche per motivi demografici ma ne ha due soprattutto Mar Nero Mar d'Azov e Ucraina
E l'altra Mediterraneo orientale
Non illudiamoci che siano delle una delle posizioni tattiche c'è una strategia navale russa del due mila e quindici il professor Bressan me lo insegna
Che è chiarissima una dottrina Grassi Moffa del due mila e tredici altrettanto chiara
Crediamo alle cose che si scrivono per favore e cerchiamo di capire quali sono le sfide alla sicurezza europeo ultimo punto il contenimento dell'Iran va attraverso un meccanismo sanzionatorio che ha fatto Presa portato l'Iran al negoziato del Jesse Pio e i non c'è stato nient'altro che le sanzioni petrolifere che hanno portato all'Iran lì
L'Italia ha detto giustamente ma non non non non so se sono completamente d'accordo tra spero di di di criteri di far capire in che senso
Giustamente l'Italia avuto un'esenzione dall'amministrazione Trump sull'applicazione delle sanzioni petrolifere
Ma non pensiamo che questo riguardi tutto il meccanismo sanzionatorio per esempio ci sono delle aziende italiane che continuano a fornire componenti per l'industria militare e io scusa se non faccio il nome ma ne conosco le sigle di queste aziende
Che hanno anche fra l'altro Filiani negli Stati Uniti e sarebbe buona cosa per la credibilità italiana che si cessasse di chiudere un occhio anche su questo grazie
Se se ci sono altri interventi telegrafici veramente perché siamo in chiusura
Prego
Qualcuno vuole fare un commento sulla Turchia tra i relatori
Quante ore però
No io credo che la notizia degli ultimi giorni legata al presso usiamo questa espressione presunto riti istruiscono scrissi Stati Uniti dal nordest della Siria
Ci vuole uno scenario molto semplice la Turchia rispetto agli otto anni di crisi in Siria fatto un'inversione di priorità di centottanta gradi
Dalla rimozione di Assad si è passati alla necessità di contenere le milizie curde primo serio problema per Ankara
E dico e anche poi la lotta all'insiste che in un da un certo momento in poi adocchiata manifestato un cambio di rotta rispetto ai primi due anni in cui sono state molte accuse rivolte ad Ankara circa il controllo degli propri confini
Non sto dicendo una cosa nuova
Credo che la Turchia e di fronte sta ponendo di fronte Washington e la Russia e anche a l'Damasco e Teheran a una un'alternativa o si trova un accordo per ridimensionare
Le pretese gli obiettivi delle milizie curde perché spesso si va a generalizzare i curdi nel nord est non c'è una sigla unica
Ho tante sigle spesso anche tra di loro
Non N uniformi in uniformi o meno non delle stesse con le stesse vedute e e quindi la possibile e il possibile ingresso militare
Perché di questo si parla in queste ore della Turchia in Siria è qualcosa che gli altri verosimilmente vorranno scongiurare come
Ma circolata qualche giorno da settembre lo scenario di ripresa di dialogo tra i curdi e Damasco e tra virgolette
Lo scenario più indolore
Ovvero un ritorno
Comprendo
Sotto Damasco
E non sarà la regione autonoma del nord della curda al nord con del nord della Siria ma tra questo
Fronteggiare anca rafforzi curdi
Che hanno ahimè giocato forse su troppi tavoli forse sono stati un po'sedotti e abbandonati tratta da parecchi e non solo
Le facile non è critica Washington ne sono state fatte tante ma ho fatto prima l'esempio dell'ufficio di rappresentanza fatta aprire ai curdi a Mosca
In quel momento serviva aprire un ufficio per Meter pressione Arrancar
E alla fine però
Probabilmente una fascia demilitarizzata garantita da chi lo vedremo penso a breve
L'unico modo per scongiurare un'invasione perché di questo stiamo parlando a meno che gli altri non protestino o facciano finta di non vedere
Che trasse Matteo voleva chiudere l'autrice Rebecca con
Sì no volevo dire specificare un'ultima cosa
L'Iran non ha alcuna non ha alcun motivo per avercela con Israele tutto questo è funzionale dal mio punto di vista al mantenimento del regime attuale io ho una frase di Rabin e dice Huckabee nell'ottantasette
L'Iran è il migliore amico di Israele non abbiamo intenzione di cambiare la nostra posizione nei confronti di Teheran e perché il regime di Khomeini non durerà per sempre ora è dell'ottantasette non è durato per sempre durato tanto è durato abbastanza
Ma non esiste alcuna rivalità tra la popolazione iraniana la popolazione israeliana la gente non non ha non ce l'ha con Israele è semplicemente un disegno creato per mantenere al potere questo regime qui perché quando c'è un nemico a cui dare la colpa di qualcosa
Si riesce sempre a mantenere il il il potere
Grazie a Mila siamo in chiusura vi ringrazio di avere partecipato ci rivedremo spero a breve con le nostre iniziative grazie buona serata