Più libri più liberi 2018 - Conversazione con Michele Silenzi sulle pubblicazioni della Liberilibri Editrice, e sul suo libro "Mover. Odissea contemporanea" (Liberilibri)

Radio radicale bentornati ultimo appuntamento di questa giornata più libri più liberi sia amico Peña Dini chiede i silenzi bentrovati varie però invito grazie per allora se qui e in una sorta di doppia veste perché sei un un autore in questa edizione è anche un editore perché la targa sedici e Liberilibri che i nostri radioascoltatori ben conoscono
Coreano presentato anche diverse volte dei lavori sulle nostre frequenze ultima quella con Giuliano Ferrara Massimo Bordin e su i libricini inserto al quelli al foglio
E innanzitutto invece un po'a raccontare come sta andando questa fiera per Liberilibri
Alla Fiera sta andando bene aspettiamo i prossimi giorni soprattutto il fine settimana per tirare le somme ma per adesso sta sta funzionando come ci aspettavamo ed anche meglio per quanto riguarda i libri con l'inserto per il foglio ci tengo a dire che siamo ancora in edicola fino al ventidue dicembre con l'ultima uscita abbiamo fatto dieci libri in totale
Pensiamo che questo tipo di iniziative editoriali giornalistiche culturali in senso più ampio
Abbiano un enorme senso soprattutto in questo periodo in cui ognuno può pensarla chiaramente come vuole su ogni singolo tema ma un piccolo invito a riflettere fermarsi qualche minuto in più a leggere possono fare la differenza e in fin dei conti questo è anche il senso dell'editoria oggi il senso del libro velivolo di carta non per fare i feticisti io uso ammazzano in maniera praticamente compulsiva
O il Kindle o centinaia di libri scaricati sul Kindle al noi stessi come Liberilibri facciamo molti libri
In digitale ma la pausa dal tempo e dallo spazio che da un libro tenere in mano un libro sfogliarlo fa la differenza anche nel modo in cui si pensa indipendentemente della dalla direzione in cui va quel pensiero quindi comprate libri
Ecco una casa editrice che ovviamente ha un catalogo molto ampio molto ricco qualche titolo che i nostri ascoltatori possono reperire avendo che equilibri più liberi o al tempo stesso a diciamo andando semplicemente in libreria cioè la loro città
Ma abbiamo chiaramente la quella che è la biblioteca liberale possiamo dire che tutta nel collane oche del Campidoglio
Che racchiude I classici del pensiero liberale libertario dal mille cinquecento cioè dal disco dal discorso sulla servitù volontaria che tende la Bettie che tra l'altro sarà in edicola con il foglio
A partire da da sabato e per due settimane a tutti i classici del Novecento di di Marrero lo sguardo dello stesso Antonio Martino per quanto riguarda l'orizzonte italiano cioè chiaramente la narrativa penso ad esempio a ai libri di Gertrude Stein che abbiamo in catalogo tra i classici o all'ultimo che abbiamo fatto che è una biografia della famiglia Scarfiotti
E che è una famiglia importantissima e significativa della storia d'Italia perché il primo Ludovico Scarfiotti è stato fondatore della FIAT insieme a Giovanni Agnelli sul primo presidente e il suo nipote esempio Ludovico Scarfò atti è stato l'ultimo pilota italiano a vincere su Ferrari il Gran Premio di Monza in Formula uno in questo c'è un ritratto dalla fine dell'Ottocento fino agli anni sessanta di uno dei periodi più si significativi più tragici da un lato ma anche più importanti del della storia d'Italia
E veniamo invece alla natura esperienza di Autore perché sempre per appunto Liberilibri c'è questo mutuare odissea contemporanea libero
Molto molto interessante diciamo io l'ho l'ho letto con con molto interesse perché diciamo una sorta di
Di Summa possiamo dire narrativa del delle istanze contemporanee perché veramente
Diciamo c'è questo io narrante che diventa in qualche modo una sorta di io collettivo anche che ci ricorda la grande tradizione nella narrazione di storie da un lato va ora fondamentalmente affonda le sue radici anche nello studio del pensiero e nello studio antropologico vero questa odissea contemporanea
E diciamo un po'una sorta di cammin di nostra vita ma delle diciamo di kantiana memoria e allora innanzitutto mi interessa capire come è nata l'idea di un libro così
è nata dal fatto innanzitutto in questo caso il modo in cui è narrato cioè li ho sempre in unico in prima persona è sempre al presente è necessario era meno è stato necessario
Secondo me per narrare quella che è la contemporaneità come si può narrare la civiltà dell'istante la civiltà dell'attimo la civiltà del Sempre adesso senza nessun futuro e sarà recata dal passato se non al presente e alla prima persona singolare perché già la prima persona plurale implicherebbe
Una forma di collettività che ci sgancia un po'dal tempo presente e poi odissea perché il personaggio che narra tutta la propria vicenda in prima persona e nel suo farsi quindi nel suo divenire costante
è un Ulisse contemporanee nel senso che è un mio senza patria che è la contemporaneità con il male nel senso che il sensazione di avere radici da un lato la cosa importante valori soprattutto l'entusiasmo di questo essere separato
Da un'origine perché trova all'origine davanti a sé nella costruzione del proprio futuro quindi non guardandosi costantemente alle spalle e piangendo si addosso per un passato che troppo spesso viene considerato migliore di quello che in realtà non sia stato ma vive carico di aspettative per il futuro con ovviamente l'entusiasmo ma anche la drammaticità dello sradicamento e beh non è essere a casa in realtà in nessun luogo se non in ciò che sarà dopo
Quindi per vivere con entusiasmo questo tipo di separazione dalla territorialità pura neanche dal passato
Solo a questo individuo sono il punto d'incontro nel mondo sono il luogo di scambio tra verso di me transitano tutti i possibili futuri e tutto il sapere che c'è
Sono le fibre ottiche che conducono i fatti della vita la velocità della luce il campo elettromagnetico della rete Wi-Fi
I social network che si attaccano a quella ridere piattaforma numeriche che sintetizzano i dati nel mondo attraverso cui sposti capitali da miglior Calamo a cui venne stante sono le navi container che trasportano prodotti per il mondo ieri che rendono vicino ciò che è lontano il tablet su cui leggo i giornali l'iPod con cui ascolto la musica lo smartphone con cui telefono sono la sintesi di tutto questo sono un uomo questo essere mitici ho fatto di naturale artificiale in cui l'artificiale non è diverso da naturale monouso evoluzione sono il centro dell'evoluzione il modo in cui il tempo accelera e si lancia in avanti
Sono l'uomo il mezzo del futuro ecco questo possiamo dire una in descrizione che diciamo anche a livello letterario è un mix tra un Marini Gismondi
Futurismo eclatante una una irriverenza gli anziani a memoria ecco allora questa diciamo volontà esplicita anche portarlo a levarsi conseguenze questo uomo e questa volontà antropica fondamentalmente diciamo come non solo chi è nata ma come ha trovato uno sfoggio quel così scorrevole anche unito possiamo dire al alle grandi alle grandi questioni e pugni
Beh le cose sono nate insieme perché spesso per lo meno per Popper come penso io forma e stile non possono essere scisse
Dire qualcosa del genere non in questo modo per lo meno non provando a farlo in questo modo
Sarebbe stata una forma di in sincerità di mancanza di riconoscimento rispetto al contenuto sarebbe stato uno stacco troppo forte in questo caso forma e contenuto
Sì riguardano e accelerano l'uno con l'altro anche nella tua lettura molto efficace sempre più veloce porta allo scacco anche simpatico alla struttura alla forma
Che in questo caso diventa uno specchio rispetto a quello che il contenuto del libro
Ecco l'altro grande tema gli altri due grandi temi anzi c'è via ma la conclusione è solo il primo l'egoismo ovviamente dalla Società così ecco riferita così antropica è chiaro che le turismo diventa un po'la misura di tutte le cose
Ed è forse quella dimensione che ci impedisce oggi come oggi di guardare negli occhi gli altri
Sì resta fondamentale
L'egoismo però viene spesso trattato in maniera troppo o negativa nel senso che ovviamente esiste una forma di egotismo c'è la capacità di narrare solo se stessi rimettere solo se stessi al centro del discorso cioè al centro della scena
Ma l'egoismo può anche essere visto come una forma di conoscenza profonda disse di indagine di sedi comprensione di sì di sapere chi si è e dalla cura disse
Parte e cura di sé non significa semplicemente cura fisica ma significa cura mentale significa autocoscienza
Solo da questa forma di egoismo sanno può partire la capacità di riconoscere l'altro perché altrimenti nell'altro non si fa altro che proiettare le proprie stanze negative quindi esiste la forma di egoismo sanno che va assolutamente coltivata
Ecco perché dire c'è questo questo capitolo insomma
Che si intitola barbari alle porte fuori dall'ufficio spetta il taxi che mi riporta a casa questo era di Materazzi fallo sempre aspettare apre metà Blatter vado a libro collettivo non ricomincio da dove lo alla ho lasciato ma dall'ultimo post si è amaramente dita in cammino la tolleranza assoluta il multi culturismo trionfanti democratici e assistenzialisti relativista insieme uniformità indistinta
E qui continua insomma diciamo questa riflessioni che si accompagna appunto a questa attesa del taxi rispetta il concetto dei barbari alle porte che è un concetto possiamo dire che spesso viene utilizzato per leggere il momento per leggere la società contemporanea ma e forse nella misura più grande diciamo forse le la misura di quanto sbagliamo questo tipo di approccio perché ETA il barbaro non è nient'altro che lo straniero colui che parla in modo differente da noi il bar bar diciamo diceva una tematica memoria con cui venivano apostrofa delle popolazioni del Nord Europa o dell'Est Europa quando diciamo varcavano i confini del dell'impero romano
Oggi invece al barbaro si danno tanto la dimensione di personalità differente per accezione e per determinazione Massidda al barbaro l'idea di colui che distribuzione identificandolo però con un termine spregiativo diciamo in verità però nell'arco della storia della ciclicità della storia i barbari si sono spesso rivelati anche diciamo delle delle delle famiglie delle casate pensiamo a Roma sarà Barberini cosa fecero barbariche alberi
E quindi diciamo ecco anche qui tu riesci a farla questa distinzione sul piano narrativo i barbari alle porte forse in verità sono diciamo non sono solo le porte sono anche entrati però non hanno la forma
Che noi immaginiamo certa no ma infatti si dà un troppo spesso non è barbarie in questo caso rappresentano una forma di nichilismo
Ma il nichilismo come per i barbari fare un discorso in cui può essere dicotomie col vero ce n'è uno che può funzionare e uno che non fa altro che come dice la parola stessa distruggere
Ma non può esserci nessuna forma di Rui edificazione di in questo caso di progresso di costruzione del nuovo di avanzamento di ibridazione di rinnovamento senza una qualche forma di distruzione il problema del modo in cui oggi vengono di cui in cui si parla di barbari ma anche per quanto riguarda la nostra politica zero sei politicanti il nostro mi resi come barbari e invece questo non è altro che un orizzonte di conservazione dell'esistente di provare a guardarsi al passato di richiudersi all'interno dei propri confini
Che ne è una specie di parcheggiare un piccolo mondo antico che si può in qualche modo recuperare ma nel momento in cui ci si apre bisogna restare aperti inevitabilmente perché il futuro arriva da lì non arriva da quei dal passato non arriva da una riedificazione del passato altrimenti si rischia di restaurare un palazzo che è andato in pezzi
E che inevitabilmente non può far altro che crollare la prima scossa detta di terremoto
Bene allora ricordiamo bene per Michele silenzi odissea contemporanea edito da Liberilibri grazie per essere stati con Nora cioè continuate a seguire radio radicale è più libri più liberi è continuato ad ascoltare le trasmissioni della nostra emittente