Presentazione del libro di Paolo Macry "Napoli. Nostalgia di domani" (Il Mulino)

Ferrara
No
Buonasera
Buonasera
Buona sera a tutti
Facciamo un po'di silenzio le ultime persone che si devono sedere spegnete i cellulari se possibile
Ad affetto rompendo
Una o l'altra cosa buona della Feltrinelli
Allora io ringrazio la Feltrinelli ovviamente per l'organizzazione di questa presentazione ringrazio Paolo Paolo Magri
Presentiamo il suo libro Napoli ne sto già di domani
Ringrazio Paolo di avermi chiamato a coordinare questa questa presentazione io sono l'allievo scopriamo Fittipaldi sono già essere L'Espresso sono allievo di Paolo
E quindi emozionante per me rappresentare il libro di quello che è stato il mio professore di di storia contemporanea
E ringrazio ovviamente chissà gli ospiti ringrazio Mirella Barracco rischio ringrazio Biagio De Giovanni ringrazio Claudio Velardi
Che credo non hanno bisogno di di di presentazione
E
Cercheremo di raccontare
Il libro che ha fatto Paolo cerchiamo di raccontare i più liberi che ha fatto Paolo perché Paola non non ha fatto soltanto un libro di storia moderna e contemporanea della città di Napoli
è un libro che contiene più libri insieme è un libro di storia conti in Storia moderna e contemporanea uno sguardo a volo d'uccello per citare lo sbocco ed è anche un almeno soprattutto nel primo capitolo una specie di mappa
Dei luoghi più importanti di questa città luoghi che tutti quanti riconoscete di cui lui ha un dà un'interpretazione molto particolare secondo me molto molto originale
E anche un libro autobiografico
Perché Paolo e di origine abruzzese modi per quale cinquant'anni
E per questo visto che è un libro di uno storico che però la l'acconto a volte addirittura in prima persona e un libro molto appassionato poi chiederò il perché di quel di questa scelta che è una scelta che non fanno tutti gli storici
E e quindi è un è un libro particolare un libro virginale e anche un libero
Dista Storia della storiografia nel senso che lui
Racconta quali sono i miti
Con cui Napoli è stata raccontata dagli storici e i limiti che poi sono entrati nelle mie gennaio collettivo non soltanto cittadino ma nazionale internazionale
E quindi i vincoli del mito della città il mobile
Una città dove tutto sembra
Vi ritornare ripetersi all'infinito fa una citazione famosa quella di Masullo noi in cui sembriamo napoletani dito in un purgatorio dove non si va ma in Paradiso
Ed movimento ascendente non ti permetti di andare in paradiso dei momenti migliori ed i momenti peggiori però abbiamo la fortuna o l'abilità di non scendere mai l'inferno ma resta comunque il mito la città immobile il mito
Della della napoletanità
Che lui racconta come se fosse un sentimento di autocoscienza collettiva il terzo mito che un po'caratterizza la storia di quelli come questa ma come Napoli è stata raccontata cioè il mito della eccezionalità di questa città
Una eccezionalità
Dovuta al suo o passato maestoso importante contraddittorio ma anche al suo presente per fini guai sono eccezionali
Racconta Paolo
Come anche a Napoli in particolare in Italia ma anche nel resto dei per paragonata alle altre città europee
Perfino lo Stato moderno il liberalismo democratico
Il mercato assume caratteristiche particolari locali non do due
Molto più eccezionali appunto
C'è un quarto mito il mito che Lupoi cerca di
Simone con grande intelligenza
La contare ma distaccarsi cioè il mito della Napoli fatta di contraddizioni nella Napoli degli opposti che pure c'è però se tu racconti soltanto gli opposti di fatto Minucci alla definizione stessa di Napoli
E e quindi allontanarsi da questi da questa mitologia che in parte è vero in parte falsa e da questi luoghi comuni
Louis fa una scelta che fa di questo libro se come un grande libro comunque un libro di grande originalità
Lui
Decide ovviamente selezionando alcuni periodi specifici di di Di Maggio interessa
Il piede Donciu in ogni particolare Peritore con Nese quello borbonico
La Napoli di unità la seconda guerra mondiale del mille novecentoquarantaquattro per Paolo un anno fondamentale
E poi la Napoli contemporanea e alcuni temi specifici quello delle pietre politico rapidamente che cosa vuol dire che le che precede l'immanenza delle cose che restano sempre questi due mila cinquecento anni di storia
Di fatture le intelligenze
E li affronta
Facendone un libro che secondo me forse forse mi sbaglio ma questa è la mia sensazione Ulivo politico cioè in questo Periodo in questi periodi e su questi temi
Lui racconta come è stato utilizzato dice letteralmente così il colpo di Napoli come è stato utilizzato
Ai governanti tale Litta politiche e anche culturali di questa città e dal popolo che un protagonista
Assoluto della storia di Napoli e in particolare di questo di questo libro
Il
Successo tutto bene
Perfetto non non sento urlare non sento non sento sirene
E talmente particolare questo libro che il primo capitolo che quello sulle pietre ossia sulle caratteristiche su cui si basa la storia di questa città le pale del tufo giallo no che conosciamo benissimo
Come una delle pietre di questa città palla del disegno ortogonale della città
Con i cardi e decumani Ling sulle che caratterizzò non soltanto l'architettura della città ma in qualche modo di definiscono definiscono il nostro carattere cioè l'assenza di spazi la vicinanza strettissima nei vicoli
Fassi che
Ci sia una vicinanza dice lui tra i napoletani che non è soltanto una vicinanza fisica ma che diventa quasi una vicinanza morale una consuetudine di valori simili che si fondono né con gli altri quindi è un è un una cosa molto il gioco non avevo mai pensato
Racconta poi i ovviamente i palazzi del potere
Palazzi che assumono una valenza sia in tempo Angiolino sia in tempo aragonese di fasto di di rappresentazione del potere però poi da un certo punto degli squarci secondo me molto originali quando racconta
Dopo la ristrutturazione
Di tutto il centro di fatto dato un Pedullà Toledo no da metà del mille cinquecento
Raccontati Piazza Plebiscito di piazza verde di Palazzo Reale di via Toledo appunto che diventa una delle strade più eleganti di tutta Europa che congiunge il centro della città e cento pulsante politico amministrativo con le periferie settentrionale la città e quindi ma Napoli più bella più ricca poi a un certo punto
Parla di quello che però gli spagnoli fanno nel Seicento
Ossia permettendo alla Chiesa cattolica scusate la deformazione professionale di costruire quattrocento chiese barocche nel centro della città in poco più di sessanta settanta anni
Meno male dice qualcuno però racconta
Racconta
Questa occupazione di spazi spesso è stata fatta racconta Paolo con e questo non soltanto la parte della Chiesa ma anche da parte della nobiltà feudale della periferia della Provincia che arrivava a Napoli
Lo faceva con la spregiudicatezza occupando suolo che invece era importante per i napoletani si con comprando spazi come hanno fatto a piazza San Domenico e domenicani francescani comprando spazi che poi Ubaldo spazi pubblici dietro le chiese dei tre palazzi è questo uno dei motivi per cui Napoli a poco verde vengono nascosti giardini orti che da pubblico diventano privati
Tutto tutto abusivo già nel Seicento
E con famiglie con élite che costruiscono palazzi meravigliosi Palazzo Palazzo Maddaloni Palazzo Corigliano Palazzo Bisignano
Dove anche lì c'è un furto di spazio e soprattutto non c'è nessun rapporto né architettonico nel sociale con il resto della popolazione una cosa in vittime che mi ha incuriosito che a cui non avevo mai riflettuto Paolo dice
Quando Lando beltà della provincia arriva nel seicento a Napoli costruisce questi palazzi meravigliosi ve ne vediamo e pensiamo soltanto la bellezza di questi palazzi oppure come dice grati alle chiese meno male sono stupende dimentichiamo che però c'è stato un sopruso politico che ha caratterizzato anche il modus violento hanno hanno importato
I nobili hanno importato anche la violenza e la spregiudicatezza e la spregiudicatezza che è uno abituato sì
Con cui è un abito atti a muoversi e nella provincia
Io chiederei subito Biagio De Giovanni c'è tutto una parte del del libro che parla della di questa città che cresce senza una logica precisa su questo uso o continuo che fatti si fa dello spazio della società e della politica e quindi a volte sembra una città poco intelligente
Tu una volta diceste fatta tempo fa manca un cervello o in in città non è una città fatta sì di quartieri fatta di di borghesi e di conflitti tra borghesi e di popolo ma manca l'intelligenza e tutto la vendeva in particolare col comune di De Magistris è una cosa questa mancanza di intelligenza che tu credi
Nella in questo libro nella storia di questa città
Petroni
Non mi trovo
Beh io innanzitutto grazie dell'invito è una pomeriggio di amicizia e di riflessione insieme quindi la cosa è particolarmente positiva io rispose cercherò di affrontare il tema che mi pone Emiliano
Cercando di metterlo velocemente nel contesto del libro di Paolo
Che è anzitutto il libro di un immigrato teniamo conto di questo e quindi che naturalmente ha acquisito tutti i diritti di questo fondo perché è stata cinquant'anni quand'ero coi tempi che corrono e quindi
Rompe ad essi anche segno che poi l'immigrazione serve perché poi i cervelli funzionano ci fanno capire noi stessi
Quindi questo rimane come dire un preambolo
Però questo fatto come dire lui prende una sorta di distanza si mette la città sarà mette di fronte poi alla fine c'è un finale affettuosissimo
Per come è stato accolto per come la città coglie per come la città riceve e la diversità di questo accoglienze di questo ricevere rispetto ad altre città quindi libro affettuoso da questo punto di vista essendo stato per un libro molto molto critico molto
Che mette la scelta davanti a sei con e cioè due due fasi questo libro io
Vorrei partirà quello che questo è un punto importante due parti distinte bisogna vedere come connettere cioè
Cioè parte della contemporaneità anzi tutta la prima parte
Non è scandita secondo un tempo un tempo lineare diciamo così da a
Lo sforzo elegantissimo io voglio sottolineare questo aspetto dell'eleganza dello stile perché fa parte del libro un libro così non poteva che essere scritto molto bene se no non poteva riuscire e mai come in questo caso forma e sostanza coincidono perché era difficilissima la rappresentazione di questa Napoli non attraverso i fatti
Attraverso questa complicata in maggio non si distinse in questa complicata mattina dalla quale intorno alla quale Napoli si organizzano e quindi c'è questa contemporaneità e poi c'è la cronologia nella seconda parte cioè i fatti io cercherò velocemente di cercare di capire le due cose e le connessioni fra di loro
Qual è la chiave di lettura del libro almeno per come io l'ho visto
Peraltro emiliano lo diceva
Elide la debolezza dell'identità
Questo è queste secondo me questa è la chiave di lettura identità debole
Cioè di una coppia ho tutto dice anche compare una più difficile negazionismo identitario
Che vuole indicare questo che
Questa Napoli che parla sempre di sé stesse che ha bisogno di di parlare di siti Non sia mai viene fatta una denuncia dura reagisce
Ma poi leggo Trillini
Non riesce a costruire un flusso di cultura scrive
Tavolo che in vi la comunità tendenzialmente l'intera comunità edili e gli strumenti della consapevolezza
Ora in questo passaggio c'è il senso della debolezza dell'identità questo parlare sempre di se stessi e questo reagire appena c'è qualcuno che mette in discussione Paolo porta l'esempio della pelle di come fu ricevuta la pelle di Malaparte
Di come l'ho ricevuta il mare non bagna Napoli della Ortese e altri esempi a questi sono mi pare quelli più pregnanti no
E allora se io dovessi dire
E va be'Paolo parla di mattina o meno statica cioè come se fosse un il tentativo di mantenere continuamente un equilibrio perché alla fine non ma né avanti né indietro di Candiana rimane statico al proprio interno quindi una storia complicata raccontarsi
Be qual è la la ragione la causa che principale secondo me è una lettura del libro naturalmente ma credo che sia abbastanza fondata che Paolo pone per motivare questa identità debole
E questa mattina o meno statica cioè questa sorta di mobilità mobile mobile al proprio interno ma sostanzialmente immobile che non riesce a farsi storia
E la metterei così tu parli di di
Di separazione fra culture e popoli
Questo qui è uno dei lati profondità la storia di Napoli no
Tra cultura e popolo tra culture plebe tra cultura e Lazzari cioè questa complicata connessione ditemi che ha sempre occupato la storiografia ma che in questo caso compare come un criterio di giudizio
Che
Kato mi ricorda
Quel bellissimo libro di Giuseppe Galasso che Tucidide l'intervista
Compensiamo che mi credo del mille novecentosettantaquattro dove questo tema come dire dell'affollamento parassitario della città moderna Napoli era messo era messo al centro e Poloni come una data emblematica
Il mille settecentonovantanove devo dire che leggendo le pagine bellissime che prescritto su quella data su quello che accadde
Mi sono ancora di più convinto che è giusto così perché lì c'è stata tanta retorica quella intorno a quella data no come sappiamo
E allora in un certo senso uno tendeva a metterla un po'a distanza e poi in realtà è proprio così lì e il segno come dire
Di questo continuo passaggio tra ribellismo e passività
O la plebe che interviene massicciamente nel processo storico nel processo politico bene
Con violenza con l'asprezza di quegli anni di quell'anno terribile mille settecentonovantanove no in cui
Effettivamente tutto ma cultura chiudeva il proprio il proprio Chico ora passività come viene poi riscontrato in altre vicende quelle intorno al mille ottocentosessanta no
E quindi insisto su questa chiave di identità dei bolidi macchine o meno statica come se fossimo attenzione chiuse in se stesse però riesce a sbloccarsi che non riesce a prendere forma
E qui io devo fare un inciso perché permetta personalmente molto importante
E poi tornerò naturalmente da un momento sul tema che sto cercando di analizzare cioè la storiografia di Paolo perché questo è un punto importante
Non è una struttura chiesto riuscisse circa
Per Napoli questo è un fatto parte interessante cioè cerca di capire che cosa che cosa voglio dire quando dico non è una struttura sia storici istiga
Non è un non è una storiografia che si si svolge secondo una cronologia lineare no
Aggiungo una cosa spero che non sia criptica denunzia complicata ma e la storicità colta con linguaggio non storiografico
Se mi è consentita questa osservazione cioè ed è e dette ed è la ragione per la quale diceva il principio che il linguaggio importantissimo perché da il senso del libro restituisce questo rapporto tra storicità estoni storia e storia con vere
E mi è consentito un brevissimo riferimento io presentato anni fa negli ultimi giorni di di Paolo un altro bellissimo vibrano che era la stessa cosa rovesciata allora era la mobilità del Carso
E adesso la macchina o meno statica cioè di mobilità cioè sempre un un tentativo di sfuggire alla cronologia cioè gli sfuggirà la linearità del tempo e di mettere insieme invece è un altro modo di guardare la realtà
Secondo me questo è un è uno spunto che permette assolutamente interessante perché perché niente perché la storiografia oggi si trova di fronte a problemi nuovi quindi e giusto che ogni storico cerchi di affrontare questi temi nelle modalità della sua cultura del suo atteggiamento delle sue attitudini della sua capacità di scrittura
Be quindi la prima parte questa
Difficile sintetizzarla perché ante in in pubblico non si possono leggere le cose è difficile perché la lettura non sia solo sarebbe bello leggere i passi del libro di Paolo ma voi lo leggerete come libro quindi
Se invece andiamo alla seconda parte la seconda quella che io chiamo i fatti no prima parte abbiamo questo questo senso complessivo lasciati e poi descritto bene anche per quanto riguarda gli aspetti diciamo di architettura lì sul terriccio l'intrico delle strade l'intrigo gli ho detto ero io che ho detto meno male quando ho sentito quattrocento chiese barocche verbale ci sono quelle perché insomma su un punto di riferimento no sono una cosa bella che noi andiamo a vedere e rivedere i fatti
Però ecco io non so quanto questa interpretazione sulla quale debbo fare subito una precisazione però che se no può sembrare che anche i fatti hanno una loro ove ostetrici staticità
Qui attenzione io metterò subito delle distinzioni sia ben chiaro perché tavole fatta l'altro mi sarebbe
Da Laura De Magistris a tante altre magistrature verso Bassolino
Con le differenze radicali che Paolo mette in campo sia ben chiaro voglio sottolinearlo dieci volte
Tuttavia eccome se
Eccome se ci fosse qualche qualche cosa che tutto sommato da una certa continuità
Stagioni diversissime per quello che hanno fatto per il tipo di personalità che sono state presenti per quello
Però come se dentro a partire dalle pagine sull'auto che sono molto importanti
Perché finalmente peraltro la cosa era
Già era presente in alcune riflessioni sull'auro il problema è uscito dalla come dire era dal momento della tensione polemica per cui ne si oppone in negativo positivo e si fa la battaglia così noi lauro un pezzo dalla storia di Napoli
E quindi era giusto che venisse un momento in cui venisse giudicato per quello che il stampato per quello che ha pensato per quello che ha fatto e così via
Ma che cosa qual è il punto che mi faceva pensare a questa discontinuità continua
Io non metto cosiddetta l'altro
E anticipazione del populismo
Forme diversissime e collari con con diverse esplicitazioni con diverse realizzazioni io voglio mettere mille volte l'accento su questo perché passerei quello che dice il libro ma mi domando però questo mi pare un tema anche se come dire progressivamente non lo so qui le dico una cosa più personale ho l'impressione che poi
Questa cosa decadrà dal serio da stragi Coppola farsele populismo in atto diciamo così cioè la la sensazione che non sia più corretto da niente insomma ma insomma a chiudere qua questo aspetto
E c'è sempre questo tema del rapporto tra popolo e cultura
Tra i lite popolo vogliamo dire élites e popolo che oggi è diventato uno dei problemi centrali c'è sempre questa questa separazione no
E passo fare qui un altra chiosa un inciso Breve su un tema che mi sta a cuore però
Questo nodo del rapporto tra culture popolo è stato un modo da un lato profondo come dici tu questa separazione
Da nato con una connessione strana perché
Come dire per esempio a Napoli sono state pensate delle opere che potevano essere pensate solo sulla base di considerare Napoli come popolo vitale Pupo Pupo lì alla scienza voi dico non esisterebbe senza Napoli
Cioè curiosa questa separazione che poi improvvisamente diventa una connessione così Street se non ci fossero stati i vicoli Spaccanapoli di bestioni erranti per la garanzia invade la terra di cui parla di conoscenza a Roma non sarebbero stati visualizzabili cui teneva sotto casa in un certo senso e quindi poteva poteva poi ragionarci sopra e fare questo straordinario libro capolavoro del mondo capolavoro o tra le cose più belle che siano mai state scritte in filosofia
E il vitalismo napoletano quando si trattava di accettare la ragione cartesiana che a Napoli figuriamoci la Regione cartesiana troppo fretta non dà emozioni e quindi bisognava trovare invece la vitalità di altre cose allora qui
Rimane questo dato vettura affronti che ho letto quel passo di questa difficoltà di innervare la cultura nella comunità cioè di fare quello che è avvenuto in altre citato per esempio di Milano da tutti i punti di vista istituzionali culturali cioè e però poi c'è anche questa attenzione per cui in fondo lady
La cultura che ha che anche contato beh non sarebbe stata possibile se non a Napoli cioè ha avuto avuto questo rapporto contrastato il contraddittorio con questa con questa scelta e mi appresto finire e allora
E questo rimane un grande libro un grande libro
La mettiamo si chieda vorrei essere chiaro sì o no se no ora questo sarebbe permette normale quindi è la mia coscienza critica oggettiva da e quindi ad una né nel bene e nel male dico questo
Fattibile continua così amato malgrado diverse
Come si va be e si becca ma anche questo sì lasciava
Ecco allora questo rimane un grande libro secondo un libro che resta e difficilissimo scrivere a Napoli di progresso un altro bel libro ho visto Paolo Frasca anni prima in sala è stato il libro che Paolo l'altro Paolo ha scritto sul Napoli
Di questo significa che il cervello della città funziona sia degli immigrati sia degli originari nel senso che sia un contributo allo sforzo di capire la città che un bellissimo tema
E rispetto ad esso le domande che ci dobbiamo porre per il finisco velocissimamente
Questo è apparso mi una domanda che oppongono Paolo che naturalmente sarà quello che concluderà la nostra il nostro incontro di stasera
E possibile ancora questo continuo bilanciamento cioè che qual è la prospettiva che vediamo oggi quando come dire il populismo anticipatore di Napoli nelle forme che sappiamo si è incontrato con il populismo generale dell'Italia
E con le tensioni che attraversano
Napoli l'Italia che Europa
Cioè a questo punto il populismo che qui ha avuto i suoi protagonisti in quelle forme che palchi legge il libro vedrà il tutte le distanze tra le varie fasi e nello stesso tempo questo punto qual è il destino cioè qual è il futuro è un libro che
Come dire che non voglio dire
Disperato e un libro in cui però questa mattina una statiche destinata a rimanere tesa chiusa in sé medesima
Ho come dire l'accelerarsi delle crisi definirsi storico delle categorie perché il passaggio del populismo dal locale al generale e dall'Italia all'Europa sta ponendo degli enormi problemi
Di cui ancora non riusciamo a capire bene le prospettive di futuro
Ecco io credo che questo libro apra anche alla fine a questa domanda e quindi vorrei proprio ringraziare Paolo non solo come amico ma come scrittore come elegantissimo scrittore per averci regalato questo per
E grazie a viaggio
Mi mi riattacco quello che che tutti ai appena finito di dire su su sull'apporto tra élite culturali Rick politiche popolo poi tu volte Paolo racconta come popolo ma più spesso come plebe
Come popolo Cencio uso come come Eco come Lazzaroni scugnizzi invece una definizione che dice che arriva molto molto più tardi
E fa nel in questo rapporto FAO una metafora secondo me molto calzante racconta come effettivamente l'abbiamo avuto
Intellettuale che hanno fatto la storia culturale dell'Occidente d'Europa Tommaso d'Aquino Balla dico vivamente
Abbiamo avuto giuristi come Filangieri fino a croce fino a Caccioppoli che però come se rappresentassero
Un'ostrica o meglio le per legge l'ostrica dice lui attaccato lo scoglio dove lo scoglio il corpaccione della città molto più grande da un punto di vista numerico
Il corpaccione che è costituito di popolo appunto e lui dice che questo popolo
E questo e gli intellettuali Litta non lo dico lo leggo letteralmente non si conoscono euro si frequentano parlano ancora oggi un'altra lingua
E dice quindi che la mescolanza che è uno degli addii gli altri miti noterà sto grafia di Napoli la mescolanza tra le classi in realtà dice è uno stereotipo
Non non non c'è una connessione
Così così forte probabilmente dico che avrei dovuto fare le sue opere ma in realtà almeno questo mi siamo una critica vedo un tipo disperato da questo punto di vista anche se poi la fine rischioso è ottimista per il futuro
E lei mi dice che le metta anche detto culturali di cui ovviamente molti di di quelli che sono in questa sacca ahimè ne fanno parte meno positivamente ne fanno parte
Dicono che dice che nel corso della storia di Napoli hanno avuto un interesse minimo Pillitteri con per per per il popolo che le condizioni culturali sociali economiche del del del del popolo
E che a volte sono stati utilizzato effettivamente la lite culturali capaci sono fatte politiche a volte il popolo ha utilizzato a sua volta e si è fatto strumento politico o di si è fatto politica vi stessa mi racconta Fadda e delle date molto precise nel mille settecentonovantanove
Quando popolo prima è andato contro i francesi e poi ha distrutto i giacobini
Nel mille quelle mila seicentoquarantasette dove il popolo si fa esercito di Masaniello il popolo che partecipa a alle alle barricate del mille ottocentoquarantotto la primavera il popolo pochi diventa fedelissimo dei Borbone che poi permette no il populismo
O o il suo velinismo Anita di pubblicarne quello di Laura Poli Bassolino fa arrivare ai giorni nostri allora io chiedo a Mirella Barracco ma e e devo se tu pensi che c'è che la mescolanza no credit e popolo napoletano Telit napoletane in realtà una cosa che ci raccontiamo ma che in realtà siamo vicini ma distante parliamo due lingue diverse tu che hai lavorato tutto tra Napolitano per cercare invece di di unirli
E allora
All'impianto voglio dire due parole sul libero su questa nostra essere qui oggi insieme poi rispondo a questa tua domanda io quando Paolo ha detto stop scrivendo un libro su Napoli tutti io milioni di parole e di immagini di musiche in tutto il mondo come fai a dire qualcosa di nuovo non banale non ripetitivo coraggioso
Quando poi l'ho visto e ho cominciato a camminare in quelle pagine perché si cammina in quelle pagine
Ho capito passo dopo passo che era diverso come hai detto tu originale dimesso elegante bellissimo perché e affascinante la storia che anche letteratura
Cioè la la l'uso delle parole e quindi un input mescolanza Dini
Immagini della città del tutto nuove incredibile a dirsi perché anche la storia che ci racconta
La conosciamo i decumani gli Angiolini inutile ripetere che Luino onde dice cronologicamente non lo racconta così cronologicamente
Ma fa parlare Lippi tre infatti i due primi capitoli le pietre e le intelligenze
Mi hanno subito come ha detto accompagnato nella passeggiata per Napoli e queste pietre che parlano e che raccontano storie che si trasformano in storia e allo stesso tempo sono lo specchio della storia
Intimamente legate all'intreccio con la città con la popolazione con le immagini è veramente talmente affascinante che io penso che questo è un libro che dovrebbe essere eletto nelle scuole superiori almeno di Napoli certamente la storia non starà vivendo un momento fortunato al l'hanno tolta
All'esame
Delle diciamo il perno i ragazzi devono così conoscere la scuola deve conoscere la città non a caso noi venticinque anni facciamo la scuola adotta un monumento in cui tutte le scuole d'Italia studiano la loro storia attraverso i monumenti perché i monumenti hanno una voce parlano e Paolo li ha scelti chiamando questo capitolo le pietre come mezzo come strumento il racconto della storia e tra l'altro appunto in una maniera elegante bellissima andrebbe continuamente letto
Brani venne libero perché poi vedrete è veramente affascinante e coinvolgente poi voglio dire un'altra cosa sempre tu dicevi non c'è questa cosa tra la cultura alta e la popolazione non non si è mai creato un anche le grandi meraviglie delle culture angioine aragonesi le cose che hanno lasciato lei è legge le cose che hanno fatto per la cultura della città di cui ancora oggi godiamo però non hanno creato una cultura diffusa un senso civico nelle città e che vediamo ancora oggi
E c'è sempre una parola che gli ho notato continuamente ritorna addirittura al contante la parola contesto allo dieci volte lo contatta nelle nei primi due capitoli
Questo contesto è una cosa facile Artissima vi vorrei leggere qua inizio e poi chiedere anche a Paolo perché certamente molte molte ragioni
Di tutto quello di cui parliamo sono date dal contesta il contesto è qualcosa di molto complesso gli faccio vedere qualunque mi dice non è un destino
E però nel ripercorrere eventi comportamenti culture si resta stupiti di fronte alla forza del contesto
Alla capacità che al compenso di dare il proprio marchio ai venti comportamenti culture quindi cos'è questo Conte sotto al tavolo ci dirà che trasforma l'agire dei verità popolazione l'agire dei rovi dei sovrani
Li mettete loro malgrado in riconnessione ma poi non producono quello che in cui oggi appunto ci lamentiamo e poi il problema
Io mi sento chiamata in causa oltre che dalla domanda di Emiliano anche perché Lilith relitte
Evidentemente si pensa quando dice le storie spezzate invero Paolo un'altra
Capitolo la storia spezzata
Si ripete da giorni siamo continuamente chiamati in causa sul fatto che il Leavitt la classe dirigente ma dove sono a Napoli nessuno risponde tutti tacciono c'è una specie di afasia cosa è successo ai napoletani perché in tutto quello che sta succedendo chi ci vede coinvolti in questa maniera così
Personalistica dei voli perché lo viviamo perché nessuno risponde allora le volevo fare ripetere che è una cosa come anche due ha fatto notare che continua non a caso nella storia per esempio dice ve lo leggo
Napoli fu l'unica capitale degli antichi Stati a sperimentare un cambio di regime all'improvviso prima con la Ventura garibaldina poi con il collasso dei Borboni
Riceveva una storia secolare uno stato un'identità nazionale una classe dirigente
Ed è singolare la compostezza con cui visse lo strappo osservò muta Francesco secondo che abbandonava il palazzo accolse le camicie rosse senza una goccia di sangue
Non reagì dalle rapida mutazione giuridica e amministrative che la destra le impose
Tacque anche negli anni cruenti del brigantaggio quando a Palermo l'altra capitale storica del Mezzogiorno
Una rivolta anti statale aveva provocato nel mille ottocentosessantasei il bombardamento della città e centinaia di vittime
A Napoli il furore del novantanove o le barricate del mille ottocentoquarantotto
Restarono un ricordo la fine della capitale fu rapida definitiva afona una sorta di quiete che fosse il consenso o realismo o impotenza avvolse la città e questo politicamente dopo tutto Napoli fu anche in seguito all'età liberale durante il fascismo nella stagione repubblicana quindi non per scusarci della nostra ieri in nove le attività al presente però certamente evidentemente è un ripetersi nella storia e quindi lettura domande torniamo alla domanda
Ho risposto così ma non non non non è sufficiente perché siamo tutto dice chiamato tutti in causa io mi sento ogni giorno un giornale la dovunque c'è questo appello e noi non rispondiamo
Io poi essendo stata così attiva preventivi per trent'anni qua mi sento ancora più colpevole quindi queste letture viceversa mila i scusa
Quindi voglio dire questo libro io avevo preparato altre cose da leggere è un libro che mi ha colpito moltissimo di tutto inaspettatamente perché era difficile era coraggioso avete cominciato a a provarci e il risultato è Grande perché sarà molto importante per molte persone che non vogliono studiare Napoli ma che vogliono conoscerla leggerla attraverso le pagine di Paolo grazie
Grazie grazie Mirella
Sul sulle Linda
No sulle sulle interni ovviamente impressionante come Napoli nel corso dei secoli ha anticipato i tempi non solo i tempi napoletani ma i tempi che stiamo vivendo oggi nel senso che
Possiamo sentire le responsabilità degli Litta che ci sono sono giganti importanti contemporaneamente siamo in tempo in cui solo il il potere economico il potere sociale e stigmatizzato Matteo cui la stessa conoscenza no o la competenza e diventata non si nomina di avversione sono culturale ma la competenza è diventata quasi doc qua SECS-S competente se un condotto secondo sia un nemico del popolo quindi è diventato molto molto difficile fosse addirittura più che in passato e devo dire che De Magistris secondo me nel almeno questo il mio non non lo troverete così che nel libro di Paolo ma questa è una cosa che penso io ha utilizzato molto prima
Del Movimento cinque Stelle o in maniera non così vigorosa e di Salvini in maniera più in in tempi più recenti una politica una retorica ante litteram
Che ha superato qualsiasi qualsiasi confine perfino nel seicento e nel settecento e li temevano considerata la popoli in questo modo c'è un conflitto Maderna diverso la cosa che volevo chiedere a a a Claudio riguarda proprio questo nel senso che c'è un capitolo mi sembra che sia il quarto che parla dei sopranista nei repubblicani che noi abbiamo avuto a Napoli molto prima degli altri e quindi il periodo di Di Lauro che viene raccontato anche qui in maniera del tutto originale nel senso che l'Aula sorpresa
Non dico che venga salvato da una crisi manderà un'analisi storica molto diverso dice che da un dato per esempio specifico noi lau e stato di struzzo distrutto da da filmati José le mani sulla città li abbiamo sento quel ricordo di Di Lauro poi scopo da storico
Da da uno storico come ama cariche effettivamente lui ha costruito in maniera
Speculativa pezzi del popolo di Posillipo
Mandando case e questo quindi aiutando le persone che avevano perso cento mila bagni durante i bombardamenti del mille novecentoquarantaquattro quindi andando incontro alle esigenze
Importanti di una fetta del popolo attenzione lui costruisce soltanto due milioni divani
Cioè due milioni di metri cubi scusate
Ma alla democrazia cristiana
Nel decennio successivo che ne costruirà undici milioni quindi compiendo uno scempio molto più grave rispetto a quello che dal punto di vista mi mosso del mitologico si da sempre e soltanto all'auro
Ci sono molte differenze come come come diceva Biagio e nel libro si sottolineano tra Lauro Bassolino e
E e De Magistris però sia Elenco no anche alcuni aspetti costanti
La personalità carismatica ovviamente che questi tre soggetti piacciono piacciono ovviamente ovviamente hanno un senso del comando paternalistico così così lo definisce tu cioè un u un rapporto diretto con il popolo che non viene più mediato dei corpi intermedi tanto meno dalla stampa
Un continuo di mandarsi a un'identità napoletana contro contro gli altri no controlli tale tu
Pensi che questi che queste caratteristiche locali abbiamo dato in qualche modo insegnamento ai populismi che vediamo oggi o ci sono troppe differenze tra i populismi locali e pubblicisti nazionali
Questo finendo adesso all'ultima specifica domanda non sono in grado di dire però di abbastanza casualmente senza sapere ne avessi chiesto cose
Intorno all'altra a questo tema diciamo verso moralismo di sorprendermi napoletani più o meno avevo preparato tecnica punti su questi su questo tema
E naturalmente
Mi consentirai mi consentirete la la classica riflessione iniziale che si fa sul libro ma anche se dopo le cose dette da Gino & Michele e difficile diciamo tra soffermarsi in maniera particolarmente significativa butto lì una mia la la mia impressione e diciamo che mi ha fatto questo libro che Pegna lavorato sul Napoli come come una magnifica macchina moderna magnifica tecnologia moderna che è un drone
Cioè capace di gettare sulla città ma un fantastico sguardo insieme questo primo capitolo di tre che veramente molto molto affascinante è bello e poi capace negli altri capitoli diciamo di approfondire di creare degli ibridi di di culicidi inserirsi in spazi sempre anche molto ristretti con agilità con leggerezza
Anche colpendo chirurgicamente perché poi forma di un grande storico ma naturalmente ci mette anche quel tanto di malizia politica mi permetto di dire finanche giornalistica anche se diciamo e di recitare questa professione ebbe e che quindi consente poi di collegamenti con l'attualità molto molto molto forte a proposito di sovrani smog che a proposito di contesti riesce a Mirella
Il punto di fondo secondo me è la la domanda di fondo che mi sono posto il cui statuto vecchi il libro colloca Napoli credula allontanato l'ho fatto un giochino piccolo esercizio sullo Kindle ho sono andato a vedere le citazioni che nel libro ci sono sue Europa mezzogiorno e così via Italia va bene guardate Italia Europa hanno lo stesso numero di citazioni e già questo è un fatto e non permette cinquantaquattro giudizi
Il Mezzogiorno e di questo sono molto contento Mezzogiorno sunto meridionali tutti gli annessi diciamo a una trentina di citazioni di questo sono stato molto contento perché questo rende poi la la l'unicità eccezionalità naturalmente di di Napoli
Per fortuna di questo vado orgoglioso perché il mio amico Paolo
Questa è la la la citazione del Mediterraneo prima di quelle banalità diciamo come sempre arrivano sul Napoli ma non abbiamo che cosa dirci ma Napoli al centro il Mitterrand per fortuna citato solo dieci o dodici volte
La collocazione di Napoli è europea nella lettura dello storico fondamentalmente il punto è che però tra la lettura dello storico la lettura dei napoletani c'è uno scarto sempre più affatto lo scarto crescente in termini siamo moderni attuali potremmo definirlo lo scarto tra realtà e percezione insomma che è una cosa un po'diversa
Ma non non tanto diversa perché in realtà la storia di Napoli è tutta quanta innervata intorno all'Europa come ci racconta Paolo la sua percezione del tutto diversa ed è segnata
Dalla debolezza identitarie come diceva giustamente Gino e il tema fondamentale della di libro rigore anche secondo me che cos'è questa debolezza identitaria in fondo una identità che non nasce dalla consapevolezza che si Antiseri
Perché guai una identità forte seri sei sei consapevole di non ce l'ha mai viceversa se tu modelli da due identità in modo di volta in volta subalterno horribilis sulle è lite che lui transeunte naturalmente che vengono abbacchi che chi governa qui sta la debolezza diciamo identitaria della di Napoli che naturalmente ha un aspetto molto bello perché questa debolezza identitaria consegna quella straordinaria la consegna la forza culturale di Napoli cioè la ibridazione
Continuano di Napoli il suo cosmopolitismo quindi il suo negarsi da questo punto di vista ogni forma di surrealismo perché poi dove dirla relativi Manigrassi e io non vedo forte dice una Napoli
Sopranista però naturalmente anche la sua debolezza strutturale perché appunto non crea consapevolezza di sé come come come te come si crea come si struttura qui vengo al tema dell'élite
Come si struttura poi un'identità invece beneath solida forte che non ha bisogno di declama versi in continuazione
Perché avvenga tutto questo a mio avviso qui faccio riferimento a due altri libri che non sono quelli di Paolo sono di qualche anno fa e necessario che su un territorio cresca un'economia di mercato
Dentro istituzioni inclusive e non estrattive qui cito anche nuove Robbins fornite che le Nazioni falliscono
E seconda condizione e che la classe dirigente che agisce sul territorio lavori sul suo avvicendamento lavori esattamente su questo quindi sulla formazione di nuovi classi dirigenti sul suo avvicendamento
Queste appunto questi due libri che che ho citato che sono questo Birol Pinzone Assimoco sul perché le Nazioni falliscono pensare nel libro di di questi due americani c'è un un esempio bellissimo parla della città parlano della città di nucale essa per questa città che sta al confine tra Messico e l'Arizona cui praticamente tua in mezza città che sviluppata civile moderna eccetera l'altra metà che non lo è che rende giustizia diciamo di una tesi che pure spesso fa capolino quando si parla di Napoli che cena
Come dire secondo la quale noi avremmo un difetto antropologico non è così perché se hanno Galles a cinquecento metri di distanza diciamo le popolazioni come dire si comportano diversamente evidentemente non c'è un problema di questa natura c'è però il problema invece di istituzioni che da una parte sono istituzioni inclusive
Consigliere le definiscono due autori dall'altra invece delle istituzioni estrattive estrattive nel senso che respingono diciamo il rapporto con il popolo con con con i governanti
E questo il primo punto che secondo me su una con Napoli a parecchio a che vedere anche appunto con il rapporto che a Napoli si crea tra diciamo classe dirigente poco il secondo ne parlammo retti da un altro splendido libro che sulle modificazioni della lavoro e che è un territorio può rinascere e può diventare attrattivo a condizione che i lavori sull'innovazione
Che quindi per per andare alla fattispecie diciamo così che faccia formazione di qualità
E che i lavori adesso diciamo sopra stiamo parlando del due mila e diciotto diciamo lavori sulla trasformazione digitale che la grande sfida degli degli anni a venire il grandissimo tema su cui peraltro a Napoli per quei paradossi di cui spesso la la la nostra città diciamo ci dà prova abbiamo finanche qualche esempio
Qualcosa però nulla a che vedere con restituzione perché arrivano Cisco arrivai colleghi conoscenti vogliamo fare delle cose vogliamo formare dei giovani proprio a dimostrazione che poi se voi le due condizioni nelle mettessimo insieme cioè istituzioni mercato istituzioni inclusive dalla parte formazione innovazione
Dall'altra parte potremmo uscire diciamo dal dal Cul de sac in cui ci troviamo
Allora il libro e pieno di riferimenti ha ha non ha accollante cose che sto dicendo ma un poco al le cose che dice Paolo del libro
Per quello a meno che mi riguarda fanno da Brimis a diciamo a quello che poi si dovrebbe fare scusatemi se il mio approccio naturalmente molto più concreto molto più sarebbe dire politico diciamo ai temi che Paolo tratta però la tentazione è troppo forte diciamo per non
Parlarne
E poi sa diciamo così ebbe ben consapevole di questo allora come fare per avviare va be'adesso ce lo stiamo sognando un attimo tra di noi un futuro virtuoso su queste due coppie mercato e istituzioni formazione innovazione
Quello che bisogna fare per avviare un circuito virtuoso di questa natura secondo me la dico in maniera naturalmente rosa
E eliminare il grande cancro la grande droga che impedisce che a Napoli si avvii un'economia di mercato sale e che sono i denari pubblici e una letteralmente un cancro che e linea diciamo dentro la città quella voglia forte di mercato che Napoli ha avuto nella storia mercato citato molte volte ma con riferimento al passato sta tutto nella prima parte la la sessantina di volte in cui c'è la parola altro salito al prima parte
Della del libro di Paolo solo se nasce un mercato quindi si sviluppa un'economia di mercato sana senza il cancro dei denari pubblici e una sana economia di mercato costringe le istituzioni
A stare diciamo dentro quel meccanismo di avvicendamento che la fisiologia della democrazia solo a questa condizione
Secondo me diciamo Napoli può trovare anche la via d'uscita da questa sua debolezza identitaria perché quando parliamo di presente cioè sembra una un parolone un'espressione lontana in realtà è fatta proprio diciamo di queste basi reali
Di della della come dire della di un di una società sana che a Napoli purtroppo non ci sono l'ultima considerazione che voglio fare e questa è una domanda ma anche un po'una una piccola obiezione alla al libro e veniva anche più specificamente al tema dei sovrani insigni
A più attuali è che e questa il rapporto malato strutturalmente malato tra élite e popolo tra classi dirigenti e popolo accendi la ricostruzione di Paolo si sprecano i giudizi critici salvo in un caso che è quello di Bassolino
Io sono stato partecipe della prima fase diciamo nella delle delle giunte Bassolino e e e e non sono un cliente certamente vedo differenze sostanziali diciamo tra il la la la la la fase di governo di Bassolino e gli altri suo gravissimi ma c'è un punto della ricostruzione della vicenda Bassolino che fa Paolo che non mi convince ed è un punto particolarmente significativo e cioè quando Bassolino nel mille novecentonovantotto
Decide di lasciare la sindacatura per fare il ministro e l'allora Governo D'Alema che peraltro fu diciamo non protagonista Anna partecipava attivamente diciamo all'epoca della vicenda
Paolo su quella vicenda dà un giudizio critico nel senso che dice Bassolino non avrebbe dovuto abbandonare sosta
Io la penso esattamente al contrario
Perché Bassolino avrebbe dato prova di essere un governante diverso
Ma tutti quelli che sono passati erano passati e poi un tiro a passare per la città proprio se avesse creato se avesse creato le condizioni di un suo avvicendamento
Quindi lasciando Napoli facendo quello che nessun governante ha fatto male che generalmente i governanti lasciano Napoli e le condizioni peggiori e se ne vanno per Pepe e se ne scappano e comunque diciamo non mantengono mai un rapporto fisiologico è sano con questa città in quella circostanza invece l'atteggiamento di Billè il bello quello che fece Bassolino che lascio qui
Come dire un vicesindaco ottimo ma Maroni ma semplicemente a mantenere il posto inattesa divenissero a riprendere il posto quella è stata la prova che anche in Bassolino non so la cultura democratica della fa del ricambio dell'avvicendamento delle classi dirigenti della formazione delle classi dirigenti che ti devono a vicenda
Questa è la piccola critica che faccio al alla al pezzo di de de de il libro di Paolo su su Bassolino che a me sembra abbastanza emblematico perché il tema ripeto del di come si avvicendano le classi dirigenti e di come si creano le condizioni dell'avvicendamento delle classi dirigenti
Che è un tema che si pone dappertutto nelle aziende nella società nelle scuole nelle università che dappertutto dovrebbe porsi in maniera sana
è uno dei problemi che mantengono legata a Napoli a quella debolezza identitaria che anche secondo me ore di libri
Dicevo adesso passiamo la parola ovviamente ovviamente all'autore prima rispondeva una quantità di domande può forse troppe che gli abbiamo che gli abbiamo fatto
A me las la sto aspettando dicevo all'inizio di questa presentazione l'altro aspetto che mi ha colpito e l'aspetto autobiografico personale che il grande professore di Storia contemporanea inserisce in un libero
In un pamphlet sul Napoli
Lui lo dice all'inizio vi leggo leggo poche righe
Questa devo confessarle anche una modesta prova autobiografica History si nascondono spesso gocce di autobiografia nei propri scritti e inevitabile non è una colpa perciò meglio di uno subito
La Napoli delle pagina seguente la mia quella che vedo io quella dove torno idealmente con questo tipo piccolo ma molto sentito dopo aveva frequentato a lungo come spazio di insistenza e come oggetto di studio
Di Napoli mi rimangono frammenti di memoria di baci ma dato il tempo trascorso e mi accorgo che la memoria e aggrappata i luoghi Napoli ha una fisicità insopprimibile
Non soltanto come usa dire la fisicità del suo popolo ma anche quella dei luoghi
Talvolta di porco avendo strade piazze abitazioni che Button ma da decenni mi viene spontaneo sociale episodi remoti a donne e uomini che appartengono ad altre stagioni della mia vita
E questo credo che accada non soltanto perché si sa la memoria è sempre in agguato ma anche perché tutto tutto attorno alla scenografia appare cambiata poco o molto poco nel bene e nel male nella conservazione nel conservatorismo
Se per caso capito nei pressi dell'ex monastero le sante Severino e Sossio
Mi è fin troppo facile ripensare gli anni nei quali mi buttavo a capofitto cercare la storia tra carte settecenteschi di mercanti aggravi giudici ministri facile perché le mura sono le stesse
Pallide quelle del monastero eternamente scrostate quelle della chiesetta di Santa Maria Madre e non solo le mura sono le stesse
Anche i piccoli negozi attorno il carretto con la frutta il parcheggiatore abusivo il vecchio sulla soglia del basso
Ora io chiedo chiedo Paolo
Come perché hai fatto una scelta di di questo tipo così così trasparente
E perché uno storico decide di fare un libro autobiografico di questo tipo
Dove adesso cerco di rispondere non che normalmente si risponde alle domande tutti i proventi in realtà dicono tutt'altre cose cercherà di rispondere
Ovviamente devo devo devo dire che sono molto
Contento che ringrazio moltissimo
Gli amici e quattro amici qui
La
Microfono che hanno parlato che sono state generosissimi la verità
Ringrazio demente anche di Bindi tanti amici che sono Juan diciamo la verità non mi fa piacere che ci sia tanta gente mi fa piacere che ci siano tanti amici
Mentre parlavate ovviamente vista fa sentire no
Mi è venuto in mente io a un certo punto nel nel
Nelli
Libero parlo di questa capacità poi la fisso nell'Ottocento perché insomma
Comunque le cose che dico sono datate salta picchiano diciamo da sei colà sento ma saper cerco di datate non non è fiction
Beh insomma uno uno degli elementi sommano che mette in rilievo sul sulla Napoli
Fuori dal tempo io diciamo sono a Napoli dell'Ottocento ma in parte anche Sora Napoli fuori dal tempo
E questa che capacità che ha una popolazione che vive di risorse scarse
E a mortificare la scarsezza facendo circolare continuamente queste risorse
è come le fa circolare dividendole suddividendo le sbriciolano Indore veramente proprio da l'idea di briciole credo che briciole di ricchezza si sentito di un paragrafo del e
Del libero
Che è insomma una una un éscamotage che poi ci sono
Serissimi economisti che che ci spiega ma che è un éscamotage dei come che si si vede anche al naso che si coglie anche a di primo acchito anche da partiti economista non è come
Come me
Perché sto dicendo tutto questo prima che mi sfugga
Perché mi chiedevo
Ho mi chiedevo se
Forse anche l'amicizia è una cosa che si può suddividono
Fare fare sbriciolare fare girare che se se se che se guardo questa questa strada con con insomma devo dire con molta contentezza vi ringrazio di nuovo di essere qui penso che forse il vero insomma in questa in questa città che si dice appunto
Che che possiede insomma dico con una popolazione che possiede certe caratteristiche relazionali un po'specifica su cui si è fatta molta retorica su cui probabilmente
è il caso di essere anche lucide non soltanto i motivi però tuttavia insomma no una come dire capacità dell'amicizia di circolare di girare forse più veloce che altro
Cioè dunque
Tolto di mezzo la la questo discorso un po'pesce rare come capire se Manzo
Permettetemelo
Questo libero punto Emiliano Alletto un passo ha detto ma cosa conosce viene in mente descrivere di scrivere che sta roba qui
Beh io a un certo punto dico dico una cosa
Insomma
Anche questa è un ricordo è un ricordo proprio antico insomma antico remoto diciamo
Non vi dico quanti decenni orsono non ve lo dirò mai marzo si possono fare facilmente i conti
In noi ragazzi di una piccola città di provincia dove sono nato
Che si chiama Sulmona
Che non conoscevamo minimamente
Napoli che magari leggevamo qualcosa leggevamo nelle
Le le le paginate le grandi pagine dell'Espresso sono qualche qualche qualche libero che non era facile da trovare
A Sulmona
Beh insomma
Io questo me lo ricordo insomma ricordo proprio in modo anche abbastanza vivo
Avevamo quest'idea di Napoli avevamo letto
La Capria quindi avevamo l'idea di una città che
Ti ferisce a morte otto addormentare con un parallelismo che certa oggi mi fa sorridere com'è ovvio con un parallelismo tra Sulmona tra ippica la piccola cittadina delle valli e Bruzzesi
La grande capitale europea
Anche noi appunto cercavamo
Di andarcene progettava amo la fuga sono all'inizio questa città
Per me ha significato nell'immaginario era una pura immagine non l'avevo mai vista ha significato la voglia di di di di rompere un orizzonte la voglia di andarsene insomma come il personaggio del
Ferito di ferito a morte poi sono arrivato qui anche questo lo dico nel mille novecentosessantanove
Più o meno anni anni fatali
E sono rimasto qui per per per cinquant'anni senza tutto sommato avere scelto di restare
Questo lo dico per sottolineare come questa città sia sia sia strana come insomma no perché è una città di cui nove quotidianamente
Lamentiamo una serie di insufficienze difficoltà di vita ma si è anche una città che ha delle caratteristiche che tutti conosciamo ce le possiamo dire tranquillamente degli elementi di accoglienza degli elementi di apertura
Che non si trovano io venivo da da da altre esperienze lo Stato alcuni anni
A a Milano verrà studiata penale eccetera eccetera che non si trovano in altre città in altre città italiane
Dice Emiliano ma cosa ti viene in mente Betty viene in mente perché a un certo punto tu pensi
Su
Non dico suggerimento ma su stimolo della casa editrice il Mulino perché questo è un è un libro che è stato molto
Chiesto intelligentemente dallo staff del della casa editrice Romoli
A un certo punto allora ti chiedi scopre che tu in questa città ci sia stato cinquanta né e che sanno fare di mestiere lo storico cinquant'anni storia insomma come dire la l'esperienza l'esistenza è diventata è diventata storia e quindi un po'utilizzando il il
La la la la doppia diciamo posizione cui alludeva Gino per no cui che citava generale
Degiovanni prima sommano
Il il lo sguardo esterno dell'immigrato e nello stesso tempo l'esperienza interna insomma dico questo in qualche modo
Mi ha spinto a fare un'operazione che effettivamente non è una storia di Napoli perché non
Non avrei non avrei mai accettato di farla e non avrebbe avuto senso probabilmente farla
è una selezione diciamo di materiali
Che non rispondono capisco bene sono dico ad una ad uno modello di tipo storici difficoltà di tipo classicamente storici steso
E quindi voglio dire ha un alto tasso di discrezionalità diciamoci pure insomma no io scelgo dei pezzi per la storia di questa città forse anche lui li metto assieme spero di non manipolato i ma di sicuro
La costruzione è una una manipolazione un un
Un artificio insomma come ovvio insomma che che non possa che essere e questo per dire come ti salta in mente di di di di scrivere di queste robe qui
Io voglio dire un'altra cosa prima di cercare di rispondere ma lo farò rapidamente ma non non ricordo annoiare
A proposito di
Identità debole delle cose che sono state qui
Si è accennato qui insomma no
E anche a proposito di una serie di polemiche che sono venute fuori
Nel sui social
Su istruire Sukhoi Su Facebook eccetera sono son venute fuori alcune cose che mi aspettavo tra l'altro soprattutto da parte di
Lo posso dire settori diciamo filo borbonici meno borbonici
Che esistono in città io non
Non ho problemi a a riconoscere che esistono
Anche che lavorano insomma ci sono neoborbonici e neoborbonici Francesco neoborbonici buoni che lavorano che fanno anche ricerca d'archivio io le ho conosciute insomma l'Archivio di Stato all'archivio di Pizzofalcone esistano
Che scrivono libri
Che scrivono libri che talvolta hanno anche una quantitativi di informazione
Allora
Però appunto allora proprio diretto diciamo a questo a questa ideale
Controparte nome insomma polemica
Perché già è un venuta fuori con con anche con una certa forza
Su su su sui social
Beh insomma dico del forse la la la questa cultura neo borbonica che interessante tra l'altro interessato perché come è noto
Occhieggia ed è occhieggia alta se si porta frasi utilizzare
Da gruppi politici
Da istituzioni massime della città
Da movimenti in fase agguerrita in questo periodo in Italia insomma
Non non non non sottovalutiamo questo questo fenomeno che nel locale bene
Beh per quanto possa servire valere una discussione nel merito ma io penso che serva che valga io devo dire che
Insomma tutta la cultura neo borbonica e anche la un certo tipo di cultura che genericamente riflette sul Napoli in termini recriminato che forse non fa i conti qui è stata citata in mille settecentonovantanove io lo credo
Enfatizzata insomma no questa questa comunque la ripresa
Nettamente questa data beh non dobbiamo dimenticare che questa città a a mio parere propriamente come dire i colpi li perde nel diciannovesimo secco
Che questa città i colpi li perde nell'Ottocento
Li perde diciamo così sostanzialmente all'indomani del del ritorno della dinastia proprio
All'indomani quindi della fine del cosiddetto decennio francese adesso non non è il caso di fare una lezioncine di storie su queste cose cose sappiamo tutti
Li perde perché c'è prima ci sono alcuni decenni anche prima del fatale mille ottocentoquarantotto alcuni decenni in cui con tutta evidenza
Esiste una dinastia che come ha già detto Croce eccetera eccetera nel mille settecentonovantanove fa delle scelte drastiche insomma no fa la scelta della strage dice dice Benedetto Croce
E non è la scuola stragi qualunque che sarebbe comunque una una scelta micidiale e la strage di una intera élite
Cittadina
è una dinastia che non soltanto fa questo ma è una dinastia che non sta più al passo con i tempi
Sul piano geopolitico delle relazioni internazionali pensate come si fa a trafficare non vogliamo fare attualizzare queste cose ma come si fa a trafficare
In un quadro geopolitico micidiale perché poi insomma all'atto pratico insomma
Nei russi negli austeri recinzione dico salveranno Francesco secondo come ci costano
Quindi come dire fa delle scelte geopolitiche totalmente errate totalmente fra quando potrebbe fare è ancora dopo il mille ottocentoquarantotto delle scelte avvedute
E insomma
E si arriva al mille ottocentosessanta con una un un come dire un un precipitare come una una una un precipitare successive progressivo degli errori quindi la dinastia borbonica a degli è enorme
Ha delle enormi responsabilità perché nel frattempo tutti quei processi di acculturazione di cui si parlava anche prima diciamo di acculturazione alla politica che avvengono altrove in Italia figuriamoci se non avvengono nell'Europa occidentale quelli non avvengono
Qui non avvengono
Un esempio per tutti ma credo che ci sia anche nel libro dell'associazionismo cioè uno degli degli elementi più significativi delle spie più significative
Del secolo del liberalismo e della borghesia che nell'Ottocento l'associazionismo nel me nelle a Napoli non esiste cioè esisteva è quello protetto dai Borbone quindi non serve a niente
Non serve assolutamente a nulla
Dopo il mille ottocentosessanta sessantuno al purtroppo la storia non cambia perché l'Italia perché Napoli adesso la chiudo qui perché non lo posso fare troppo lunga sa perché Napoli in qualche modo viene emarginata anche perché è nelle condizioni in cui l'hanno lasciata i Borbone viene emarginata
Abbastanza nettamente dalle politiche pubbliche
Sabaude poi italiane diciamo fino che se io spenti pensiamo a alla alla all'età giolittiana che a metà siamo nel primo Novecento di crescita eccetera ma ma ma come il progetto giolittiano e fatto tutto pensando al nord
Non pensando a Napoli insomma anche il progetto nicchiano il progetto molto bello eccetera eccetera si è scritto si è detto ma insomma diciamo la verità che si sgonfia abbastanza rapidamente
Allora del come dire il dette teniamo conto quando parliamo anche di questa di questi delle origini di certi problema mente che che il che Napoli vive questa
Adesso esagero lo faccio così giusto perché perché ci si intende questa specie di Buconero del diciannovesimo secolo buco nero che l'Ottocento
Che succede nel Novecento forse novecento le cose sono già difficilmente difficilmente recuperabili secondo me sono recupera difficilmente recuperabili già all'indomani del dell'unità d'Italia
Cosa posso dire ancora si
Tre cose che avete detto ovviamente mi trovano
Mi trovano
Mi trova perfettamente d'accordo anche questo discorso articolato come
Solo lui sa fare
Che ha fatto
Degiovanni sul debolezza identitarie questo richiamo che faceva
Mirella che sfocia nella baracca al contesto che ovviamente morto è molto importante io in qualche modo non appunto non con un rigore con una linea di tipo storici spiega ma ho cercato di
Alludere ad una serie di elementi necessitanti
Impellenti del contesto che si ripresentano insomma no ora da qui istituire carattere originario a vedere delle vere e proprie ricorrente ce ne passa però insomma se si ripresenta nessuno
Io posso avere come uno storico forse anche Gino mi si può rimproverare di definire per fare delle metafore qualcosa di simile alle metafore ma certo questo
Questo tema dello spazio stretto è un tema scelto
Che ha degli elementi etico metaforico anche degli elementi tipo reale probabilmente
Che cosa dire ancora sì certo
Poiché ovviamente Gino mi fa la la domanda impossibile insomma il il Napoli domani insomma
Che succede che succede adesso che alcuni elementi che si sono riscontrate storia nella nell'attualità napoletana recente appaiono dappertutto io non lo so questo libro si ha come sottotitolo Nostalgia di domani
Significa proprio questa somma che non lo so significa che mi piacerebbe saperlo
Qui adesso fare delle opzioni ottimistico pessimistica non ha senso io quello che dico è che insomma che questa è una città adattiva e reattiva quindi davvero non lo so
Adattive reattiva giustamente De Giovanni dice attenzione però insomma perché
La la
Il sistema o meno statico significa trovare delle valvole di sfoghi di sicurezza ma si rimane sempre lì insomma no è questo anche un discorso su cui riflettere ultima cosa Bassolino
Non Reloaded ma recuperato
Base recuperato dunque prima di tutto
Dico al pungente
Molto amico Claudio
Va be'insomma io vi metto Messori rileva alcune cose del della vicenda di lato della vicenda del basso che non ha voluto fare minimamente in in cinque pagine le del del
Antonio Bassolino si offenderebbe a morte se una nuova ne volesse fare la storia cinque pace ma forse anche buonanima Achille lauro
Certamente certamente De Magistris quindi non ho voluto fare questo ho voluto individuare alcuni elementi che servivano a un discorso per esempio per Bassolino ho voluto
Sottolineare alcuni elementi che sono
Tre sostanzialmente la la la la la costruzione di politiche culturali
Perché certo mi colpisce forse ci colpisce a proposito di ad attività o a proposito di città camaleonte ska ci colpisce sempre che la Napoli che vent'anni fa era come dire tutta nel modello di Bassolino della metropolitana dell'arte c'è Cicelyn da qualche parte quindi sa di quello che anche le polemiche che ci sono state della della del della Piazza Plebiscito con con paladino ECA pure eccetera eccetera e del Museo Madre eccetera quindi come dire una
Il tentativo è solo di costruire una politica culturale che che che che che cercasse
Dei non ne sono stati fatti tanti insomma di questi tentativi nella storia di Napoli che cercasse di appunto di dall'alto in basso ahimè non hai me
Ovviamente dall'alto in basso di costruire diciamo così una cultura una polis una cultura per la polis
Da questo la città con non so classica nonchalance è passata essere liberata ed è passata a avere oggi un consenso un consenso sicuro perché
Una volta si po'
Come dire errare ma due volte c'è una scelta secca un consenso un sindaco che invece ha costruito tutto esattamente su una cosa diametralmente opposta un modello di cultura pop ed è questo no
De Magistris ha aperto come dire le le le porte della fruizione è anche l'uso e magari l'abuso della città a strati di popolazione
Nove in qualche modo periferie e via dicendo insomma io questa questa questa questa storia diciamo Bassolino De Magistris lo sintetizzata su questi aspetti no perché pensi che che che i due sindaci siamo soltanto questo ma perché mi pare che questo dica molto bene molto bene insomma la capacità ripeto si può dire ad attiva o camaleonte esca di questa città proprio ultimissima cosa sempre dedicata a Claudio Velardi
Ma io alla fine sono d'accordo quello che dici tu non lo so forse l'ho detto male forse non si capisce non so ma no voglio dire che cosa in cosa sbaglia tanto nel basse l'avversario sbaglia ad andarsene non lasciando una classe dirigente qua ma questo come si dice va da sé insomma non lasciando una classe dirigente qua
La quale classe dirigente non c'era nel mille novecento correva l'anno non hanno
Novanta
No novantotto novantotto correva l'anno mille cento novantotto e non c'era tanto che vent'anni dopo non c'è
Quindi vuol dire parliamo di processi come digital Guido dorso le classi dirigenti non si improvvisano mica queste verso ma diciamo la verità qua nessuno si è posto
Molto seriamente il problema delle delle delle delle classi dirigenti
Va be ci sarebbero tante altre cose da dire grazie ancora per essere