Festival InQuiete 2018 - Presentazione del libro di Lisa Ginzburg "Buongiorno mezzanotte, torno a casa" (Editore Italo Svevo)

Allora buonasera a tutti che sono molto contenta di io mi chiamo Igiaba Scego sono molto contento di stare qui consiglia Nana neonato Lisa Ginzburg se per presentare IRAP più che una presentazione vorremmo fare una chiacchiera sullo sgravio sradicamento
Quindi al certo punto potete anche credo intervenire voi se avete qualcosa
Da dire al riguardo il libro si intitola Buongiorno mezzanotte torna a casa
Elisa grazie Elisa in qualche modo ha costruito un libro quando l'ho letto io mi aspetta un libro diverso mi aspettavo un libro non so quasi a tappe no
Che ci raccontasse appunto la sua pezzo sradicamento la sua migrazione dall'Italia alla Francia in realtà è qualcosa di molto più più grande forse qualcosa di molto più intenso perché Elisa
Non da struttura questo libro ed è la cosa più bella di questo libero
E in qualche modo dove le parole si inseguono del dove le parole in qualche modo creare un senso allora indicando alcune parole così perché alcune ritornano tipo ritorno ritorna allora mi mi sono un po'sottolineata delle cose
Allora c'è vigilanza c'è coscienza poi c'è fantasticherie
E immaginazione
Chiaramente viaggio chiaramente Francia chiaramente Italia e poi e dice a un certo punto tornare resa una resa lucida senza sogni ragionata rinuncia alla verità della vita in terra straniera privilegiando piuttosto quello che già si conosce
Allora tornare resa però anche restare io ho pensato che è resa no perché io sono appunto di origine somala sono nata a Roma e come tutte contatti romani in qualche modo vado e vengo da questa città
Che amiamo e lo diamo allo stesso tempo quindi anche restare in qualche modo è una resa perché effettivamente
In questo momento storico essere romani non è molto facile lo scoperte anche in treno prima venendo da Ferrara dove una signora romana senza colpe a te alzato leggermente la voce al telefono perché non sentiva è un signore accanto a lei gli ha detto a però lei mi hanno educata
Lei deve abbassare la voce e comunque lei è romana
E e tutti si sono si sono girati a un a guardare però ecco questa signora si sentita talmente male perché Paniccia ce l'ha spiegato
Che lei stava tornando tornando per visitare la madre non vive a Roma da tanto tempo e dissi io questa sofferenza l'arrivo di continuava cioè al nord al nord ed è paradossale no perché noi spesso parliamo di razzismi punto ne so bene verso riapre discendente verso i mussulmani verso le altre il in Generali emigranti però in Italia c'è anche questa discriminazione Interna molto forte questa sofferenza
Che io ultimamente viaggiando molto verso il nord Italia al la vedo molto la la bad la sento in qualche modo no quindi se radicamenti non sono solo quelli che
Vediamo e pensiamo lo sia
A volte sullo sradicamento e che riguardano la la vita è un po'di tutti noi riguardano la mia ma anche la vostra riguardano i giovani che vanno via e le famiglie le madri che rimangono
Quindi è qualcosa di di molto Complesso
Quando appunto ho letto questo libro mi è venuta in mente una scena
Che ho vissuto anni diciamo quattro anni fa perché io sono quattro quattro cinque anni fa adesso non non ricordo esattamente sono andata a in un
A dare dieci sempre secondo il libro disse si trova in Somalia del Nord Reno mettevo piede in Somalia da quando ero piccola quindi questo viaggio per me era qualcosa di molto forte e e mi ricordo che mia cugina mi ha detto guarda di comprarmi quella brocca che usano i nomadi è una brocca molto tipica che si trova in tutte le case somale che si chiama Diehl
Ecco mi raccomando non ti dimenticare comprarmi questo deal con proprie questo devi allora io alla fine della della del viaggio Samantha al mercato e perché non era molto facile avevi sempre e comunque
Qualcuno che ti seguiva la scorta cioè era era un po'un viaggio molto complicato alla fine appunto sono andata al mercato compra persona ho trovato finalmente l'oggetto in questione e
E e insieme a me volevano comprarlo anche altre signore che erano migranti ma appunto in Inghilterra o negli Stati Uniti però erano somale sommarie nate in quelle in quel luogo in quella città di Cardini sa
E a un certo punto mi ricordo questo signore che vendeva le brocche che guarda
Che guarda queste signore dice va be
Questa roba questa paccottiglia però sappiate non la facciamo per voi turisti
E bene ed estenderà ed era favoloso per queste donne si consideravano donne che erano tornate nel loro Paese e invece per l'uomo che esprime è cremasco nel Paese quello che è stato li considerava turiste quindi io ho visto proprio lo sciocco completo negli occhi di queste donne che si sono hanno capito quello che dice un sociologo Sayad che c'è una doppia assenza
Ma no perché sei assente nel luogo di origine se è assente nel luogo in cui si è finito insomma nel Paese di accoglienza tra virgolette
E le sento però presente sia nel Paese di origine sia nel Paese di accoglienza è un episodio semplice no però è un episodio che in qualche modo racconta molto io quando leggeva appunto le parole divisa
E racconta molte libro di Lisa perché lì sarà in qualche modo a questo rapporto di amore odio ma non soltanto amore odio direi di me attaccamento il distacco
Di assenza o presenza con questo Paese con questa città Roma Italia e la situazione italiana c'è è diventata più italiana quando sta in Francia
No non dico più mandolino e chitarra però più o meno si interessa proprio di più al Paese alla politica e vive molte più intensamente i sentimenti le rabbie la paura l'angoscia no
E soprattutto essere italiani in questo momento storico non è assolutamente facile e quindici a questo questo suo essere
Molto più italiana no quasi quasi ad aver riscoperto l'identità che forse prima da un po'per scontata però poi c'è anche il rapporto molto complessa infatti e ti vorrò adesso io taccia chiederemo all'Isa e il rapporto molto complesso con la terra che ti sei scelte alla Francia no a un certo punto c'è una brano di non voglio farvi troppo lo spoiler pro questo ci tengo a dirlo
A un certo punto cioè lei è un punto che che dice va be'io potrei parlare bene francese ce l'ho studiato lo so
Però in realtà cerco di parlarlo con l'accento all'italiana in qualche modo e e loro i francesi in qualche modo la ISO Tizzano dice dicono questo show Liars cento note sante Axa da dove viene quindi c'è un gioco delle delle parti ma è interessante come no c'è questa rivendicazione e questo comunque vedere la Francia come questo Paese
Direi nemico ma quasi cioè no è un paese in cui si sta si sta effettivamente bene ma
C'è in questa questa notte hanno di Lisa di non voler appartenere a questo paese completamente
Come se questo Paese potesse divorare il suo quello che considera suo
Quindi c'è veramente una lotta interiore almeno io l'ho letta così è una lotta interiore di sradicamento i Chimenti e questo lo aggiungo poi magari altre cose che dico dopo che abbia ricordato anche mia madre
Alcuni fratelli addirittura loro hanno un doppio sradicamento perché mi fratelli hanno vissuto qui in Italia hanno vissuto prima in Somalia
E adesso vivono in altre parti a Nairobi o appunto a in Inghilterra negli Stati Uniti e quindi vivono del divano tre Paesi no e quando si fanno nelle in Inghilterra o negli Stati Uniti
Abbattevano a a parte che si guarda la TV italiana come i vecchi emigranti italiani ma abbatteva la cercasse caffè no perché comunque lì manca quel gesto del Caffè Espresso quindi sono sradicati sia dalla Somalia sia dall'italiano quindi ti porti a battiti porti carichi di paesi sulle spalle sulla testa
Ed è molto cosa sta succedendo pure ai bandi la Daisy che vanno da qui a Londra
Che hanno aperto e negozietti come quelli che stanno qui sotto però dove insieme a il Giornale del Bangladesh certe il Corriere dello Sport hanno ed è molto molto strano il rapporto che si ha con i Paesi e quindi io non so ti farà questa domandavamo
Sì la domanda appunto noi Italia cosa triste ma la Francia cosa aperte
Ma sono molto prima di provare a rispondere sono molto emozionata di essere a Roma a presentare questo libro l'ho già presentato a Roma però in questo
Con testo mi avevano molto parlato di questo festival lì sono molto felice di essere stata invitata
Però ecco è un contesto che per varie ragioni mia familiare sono appena sbarcata dalla arrivo arrivo qui e qualcosa mi è subito molto familiare questo descrive un po'certe atmosfere che ho provato a raccontare in questo piccolo libro cioè di come in qualche modo c'è un tempo che non passa mai né questo penso che anche in forme diverse leggi mie due presentati dicendo lo sento nello capiscono bene c'è una cristallizzazione io l'ho chiamata nel libro però c'è un tempo che si ferma e il tempo del cuore perché in fondo sappiamo che poi il paesaggio che amiamo di più e non passa mai quindi torni dopo anni rive di persone che non vede da anni
E però subito sei in sintonia con tutto questo perché qualcosa di te di molto profondo è rimasto lì
Ecco la Francia per rispondere alla domanda di già belli e l'esatto contrario per me nel senso che invece questo tornare al punto immediato non mi succede mai ma anzi ogni viaggio ultimamente
Mi succede di spostarmi spesso però ogni ritorno in Francia è è un faticoso e di fare il punto su cosa sia il mio essere lì
Perché il mio essere lì è molto poco motivato ecco ammesse le di un essere scelto ma hanno scelto
Diciamo io non volevo raccontare una situazione privata o personale perché lui sembrerebbe il sin dall'inizio quando con l'editore col curatore di collana Giovanni Nucci abbiamo parlato di questo libro
L'idea di raccontare un'ossessione privata come la mia rispetto al tema spostamento radicamento personali mi sembra veramente inutile ma invece mentre lavoravo ho sentito che intercettava o qualcosa che era più grande a quello mi sono affidata ed è quello un po'che mi ha condotto però
Questa polemica con la Francia che io intrattengo devo dire quotidianamente ancora cioè passano i mesi ma il problema non si risolve non mi è simpatica l'atmosfera è molto raro che senta delle profonde affinità con i modi di fare delle persone
I codici di comportamento miniere Ritanna mi stancano eccetera oltre al fatto che esso succede a gran parte degli italiani che sono in Francia
Però ecco di nuovo qualcosa di più cioè secondo me è un tipo di stizza interiore che succede fu oserei dire forse non lo so quasi sempre cioè in qualche modo è proprio nel momento in cui ti stai arrabbiando non ti interessa e da qualche parte Scanzi la realtà straniera in cui hai scelto è stato scelto che tu debba inseriti è proprio in quel momento in quei litigi interiori che invece sta ritrovando una tua Radice
E c'è io ho usato la metafora di un pistone nel senso che c'è un movimento doppio da un lato sembra che sente più sei arroccati in rete il telegiornale italiano tutte le sere quindi
Però
Come dire sempre più sembrerebbe che tu sia in polemica che non riesci davvero integrati e invece proprio in quella rabbia proprio in quelli senso di a agli enti alienazione cioè di estraneità si sta formando un nuovo se che invece si sta praticando questo
E poi mi interesserebbe sentire Igiaba ma anche Silvia Neonato su questo cioè su come poi i radical menti avvengano in modo misterioso anche
No potrei continuare scusate a dire altre cose sulle sulla Francia ma non vogliono affatto cadente cliché troppo negative
Io sono rimasta molto colpita
Da una cosa che in realtà avevo già ascoltato
Da una scrittrice albanese che scrive in italiano che annida Ibra elimini
Tricipiti
Cortese Anna Maria Ortese quando anche lei è una che ha
Fatto mille traslochi scrivo racconti molto bene e sempre con questo sradicamento amore rabbia fughe e poi un certo punto Anna Maria Ortese tese stili dice scrivere a tornare a casa la casa dove scrivi
Anni dai Brahimi che appunto scrive nella nostra lingua ma è albanese
Ha scritto una volta una cosa bellissima che mi aveva commosso in cui diceva s'
Insomma la mia unica patti di acqua di sulle la lingua
Non la lingua albanese quell'accenno dentro la lingua italiana con cui tento disperatamente di accarezzare il minore a differenza ditte che diciamo tra virgolette non vuoi parlare bene francese anni da diceva io ecco la mia unica patria possibile sono queste due lingue tra cui
Mi muovo
Tu sei una scrittrice
Ecco anche tu hai c'è hai cercato casa nella scrittura di questo libero cioè è stato un po'anche scrivendo che di radicale di in questo che tu chiami il tuo del plasma o no il tuo appunto spiazzamento cioè hai fatto anche tu questa operazione di a Casargo chi nella nella parola nella scrittura
Beh sicuramente come credo succeda quanto scrivi qualcosa in modo molto come dire di battendo tutti con con delle contraddizioni interne però anche provando attraverso la parola scritta
A trovare la vera tua risposta questo libro ha spostato qualcosa per me è vero ma adesso è un ormai quasi un anno che è uscito e ha spostato qualcosa degni di questo mio strano vivere all'estero cioè ha dato sì potrei risponderti sia dato una casetta a questa condizione un po'un po'isterica che era stato fino adesso è come se qualcosa sia un pochino calmato
Dicevo Igiaba di quest'idea di un elastico a me viene spesso in mente l'elastico spin quella fettuccia un po'largo quando lo tiri tanto
Il tipo di fionde ecco c'è l'attimo c'è il sasso dentro la fionda
Tu hai il l'elastico teso eccome se si trattasse di ripensare magari per il sasso che dentro la fionda prima di essere lanciato tutto il tragitto che è stato per arrivare a quell'attenzione a quell'attrazione
Cioè c'è un processo di presa di coscienza di uno spostamento
E ecco io penso che spostarsi è sempre uno strappo anche quando accade in situazioni assolutamente privilegiate come è stata la mia però spostarsi
E anche da adulti io sono andata via quarantatré anni quindi avevo tanta vita dietro di me e quindi ecco diciamo il fatto di fisicamente tutto ciò che è la le abitudini spostarle in un Paese straniero uno strappo comunque
E tutto è rendersi conto di cosa hai fatto tutto è un progressivo presa di coscienza di questo di questa attrazione che che si è creata in questo senso di sì ti direi la scrittura una meraviglioso uno strumento di questa presa di coscienza però ecco il per risponderti direi si sposta qualcosa cioè questo garbuglio
Ha preso una una sua identità continua ad essere un garbuglio ma una sua identità e questo un po'placa come Plata sentirsi a casa
Invece
Mi ha ricordato un certo punto mi sono ricordato di una frase
Dino Rudin farà Nourdine farà è uno scrittore somalo
Che scrive in inglese molto famoso perché appunto ogni anno dicono che con lui ora in Bugatti lungo vincerà nel Nobel però pagano distrutte il Nobel quindi della letteratura e non non si sa
Però a quello del Dine in un suo libro che si intitola in italiano i rifugiati adito dal Meltemi
Molto molto bello che parla degli inizio della guerra civile somala a un certo punto li spiega della sua migrazione lui era andato via dalla Somalia negli anni settanta un po'come i miei genitori
Appunto a causa di di SIAD Barre no della dittatura militare e da quel momento lui si rende conto di non avere più un Paese e quindi nella scrittura dice di trovare il Paese e di cercare proprio nella scrittura e forse a volte la trova a volte no però il quel paese della sua immaginazione il paese che che non c'è ma che c'è in realtà no con e e soprattutto per cui
Questo riguarda la Somalia ma
In generale potrebbe riguardare tutti i paesi cambiano e i paesi vengono stravolti da situazioni epocali Somalia c'è stata appunto la guerra quindi niente e più uguale a se stesso cioè quello che uno si ricordava di Mogadiscio o di un ecco di brava oggi non è oggi non ci sono quei palazzi quelle scuole quelle strade è stato tutto distrutto dalla guerra del terrorismo e quindi dice io ho la ricrea mentalmente ok che Francia e Italia non sono così distanti geograficamente però io penso visto il momento politico
Mi abbastanza difficile che sta passando questo Paese il nostro Paese età l'Italia come tu la ricrea nell'atto immaginazione perché ne parli a un certo punto
Bah io dicevo prima a Igiaba Scego che secondo me ha giocato la memoria inconsapevole delle volte leggiamo delle cose passano gli anni invece agiscono carsica mente le memorie di certe letture che non ricordiamo è una è stata un libro di Jabbar
La mia casa e dove sono uscì nel due mila dieci mi pare sì
Il ricordo questo inizio per me fu folgorante in cui tu racconti con i tuoi cugini no siete in Inghilterra e provate a ricordare Mogadiscio le strade pollo dimenticato sono sincera ma invece ma invece ecco carsica mente secondo me a funzionava io a un certo punto affronto dei casi letterari in questo libro e uno a quello di Joyce
Che dopo Trieste passa a Roma un anno odia Roma la detesta e scrive al fratello parlando malissimo i romani Roma tutto è odioso
Va al Foro Romano e inorridito dal turismo appunto dice sembra uno che vende il cadavere della nonna
Però poesia questo fratello a quelle cattivissimo scrive mandami per favore una mappa di Londra
E poi comincia a pensare all'Ulisse in quei mesi luglio Dirac Ellis l'ha pensato a Roma quindi ecco diciamo questa ricostruzione dei luoghi da lontano
E secondo me qualcosa di molto forte e a me succede letteralmente a Parigi di poter chiudere gli occhi e ricordare certi marciapiedi di questa città che è la mia città tanto è ancora il mio amore nonostante l'odio su Facebook glieli adesso non stiamo a raccontare il chi e come ma ho visto una persona che ha appostato ma casa di Roma io ho capito in che strada e la casa insomma è in fondo una memoria vivissima di cui io mi nutro
Però anche lì con polemica cioè questa polemica di cui dicevamo prima in realtà avviene nei due sensi è stata a lungo con la Francia ovviamente in questa fase è fortissima con l'Italia da una da un anno fa è uscito questo libro ma sono successe tante cose la situazione
Purtroppo è quella che e quindi come dire il mio stato di di vergogna polemiche disagio è alle stelle come penso di tanti di noi
Però questo presenza geografica c'è molto cioè in qualche modo è utile un po'scissi perché io mi muovo tra dei paesaggi continuando a muovermi in motivamente in questi e quindi è una forma di straniamento investita un po'anche pericolosa c'è si rischia uno una sorta di non vita uno stato intermedio la nostalgie anche questo cioè tu rischi di di più di vivere pensando a a spazi e tempi che non sono più i rischi ma dissociazione
E e me ne accorgo delle insidie di questo tipo di di strana condizione di Geo psicologica perché per esempio me ne accorga arrivando qui
C'è ora guardo al di là di quelle finestre quei palazzi quel tipo di mitomane ecco che è inequivocabilmente romano
E e capisco quanto ancora e e il mio paesaggio e quindi imita una sfasamento
Ho cercato di scrivere in un libro collettivo la storia di mia madre e mia madre aveva un padre albanese una madre osteria che ha sposato mio padre che era italiano
Io ho vissuto bambina
Questa impossibilità di mia madre di tornare in Albania perché era una famiglia che era nemica del popolo dunque lei non ha visto sua mamma per ventidue anni che era cittadina austriaca ma era rimasta lì
E nella mia fantasia di bambina c'era questo luogo in cui era impossibile andare io sapevo che era vicinissimo
Nessuno sapeva niente dell'Albania dei miei amici a me mi è rimasto sempre no per anni questo luogo mitico poi mia mamma invece andava sempre a Vienna dalle sue zie
Mia mamma non era un intellettuale non ha mai scritto e leggendo il tuo libro la pensavo perché dicevo come l'ha risolto questo suo essere una Degrassi ne appunto avere dietro parlava perfettamente albanese tedesco aveva come dire
Tante affezioni sapeva benissimo l'italiano e e in qualche modo non potendo neanche viaggiare in tutti questi suoi Paesi aveva risolto
Dicendo noi italiani noi osteria ci e noi albanesi non cioè lei aveva assunto tutte le sue possibili tant'è vero che nella pigliava Maniero dicevamo mamma mattine stendi sulla Carta europea menti bandierine sei una Poloni come noi noi noi noi
E lei diceva che ma ricordato delle cose che tu scrivi scusate ma io tu qui citi una frase bellissima
Di tratta da Hannah Arendt l'essere umano non è se stesso che all'estero nel suo Paese costretto a rappresentare il suo passato
E ecco mi è venuto in mente mia madre che molto semplicemente non era certo andare ente diceva problema
Io devo vivere qua in tutti quei questo presente non c'è un passato dove io non posso tornare però io rimango albanese però io sono anche italiana sono anche Austria Casson devo andare nella mia Vienna
Allora mi colpisce tanto nel tuo libro questa stessa stava trama
Di incertezza di voglia di appartenenza sia l'Italia che alla Francia
E ti contraddici no perché dici io mi sento molto più libera a Parigi di scrivere la mia creatività trionfa non solo ma non mi occupo del mio piccolo io devo adattarmi a un altro mondo
Poi però dice
Ma no nel ritorno cioè
La vero il vero senso lì c'è una verità e lì come Ulisse troverò la mia creatività e la mia scrittura allora mi ha colpito molto moltissimo
In positivo la contraddittorietà e ho capito forse per la prima volta mettendo insieme appunto tutti questi ricordi di mia mamma e tesi che
Non c'è soluzione ad essere sradicati non so come dire
E che e chiunque si sposti per necessità o per scelta mia mamma era tutte e due perché precedente aveva certo l'Italia per amor di mio padre e per necessità non poteva tornare in quel posto come succede appunto a a scelte non privilegiate
Rocce nello sradicamento un'impossibilità di superarlo una voglia di superarlo
Ma anche
Mi viene da dire un'enorme curiosità di attraversarlo nel tuo libro c'è continuamente
Cosa mi porta questo sradicamento sarò più creativa sarò più libera questa inquietudine mi fa scrivere meglio mi fa pensare meglio appunto sono più libera dal mio passato ecco
Non so non è tanto una domanda è
Ti ho capito bene ho capito bene quanto sei ambivalente rispetto a questo essere il CIPE non esserci
Amarlo sì tu dici amo sia Roma che Parigi odio sia Roma che Parigi
Ma questo sradicamento che ti fa soffrire non è anche un amore
Io penso che più che ambivalenza questo motto contraddittorio assolutamente cioè è un libro che racconta di un continua andare avanti e indietro del pensiero come però io oserei dire succede con i pensieri importanti cioè non è che la mente
è così lineare limpida quando le cose sono davvero importanti abbiamo tanti avanti e indietro
E questo discorso della creatività di nuovo per me non era riferito ha messo la però a me interessa molto in genere capire le condizioni dell'immaginazione c'è dov'è che siamo liberi di inventare
Il dove invece in qualche modo la realtà intorno ci opprime inerente la nostra creatività imitata questo
è per me è un argomento molto importante ma lo è in sé
Non non credo che ci siano proiezioni autobiografiche per me è un argomento importante io cito Gogol
Gogol e sta era a Roma tutte le mattine andava al Caffé Greco in via Condotti
Il capo chino grande disciplina scrivevamo quattro cinque ore e scriveva i paesaggi russi con un nitore e una perfezione assoluti
Era la sua Nostalgia era quel vedere di cui Giampà diceva cioè come come
Anche quella libertà di essere solo perché quello che succede che all'estero comunque ti senti più solo e queste secondo me comunque una condizione di libertà se scrivi
Però la fantasia fino a che punto è oppressa dalle radici questa era un po'la mia domanda e in effetti secondo me è una domanda complicata ed è una domanda che ha molto a che fare col presente io
Miti piace moltissimo questa cosa di tua madre che usava tanto il noi
I nel alla fine di ringrazio oltre al a Giovanni Nucci
Che a cura questa bellissima collana
Di di Italo Svevo ma anche l'aereo porto di Johannesburg dove io mi sono trovato una volta fare uno scalo di nove o dieci ore non ricordo più eterno
Mi annoiavo è una riporto meraviglioso non potevo uscire mi hanno dette era troppo pericoloso da sola andare in giro per gli olandesi pur così e quindi sono stata lì mi annoiavo
Il ricordo che ho aperto il computer ho cominciato a scrivere gli appunti che mi Mou diversi anni dopo sono poi diventati questo libro il file lo avevo intitolato PIP part oggi s'sei parte di questo perché intorno a me vedevo tante persone in transito erano dei veri viaggiatori c'erano moltissimi sudafricani ma c'erano invece viaggiatori del mondo e sentivo questa condizione di spaesamento così forte come qualcosa di assolutamente contemporaneo quindi come dire ci sono stati due spinte da un lato questa più letteraria cioè che mi interessava capire quand'è che sei libero la tua fantasia respira meglio
Quanto conta un paesaggio noto invece nuovo rispetta la fantasia
Invece un'altra domanda di di quanto questa Nostalgia di casa sia ormai una cosa molto comune io questo lo penso cioè io credo senza voler fare discorsi troppo altisonanti che però ci sia una metamorfosi nel senso che che fuori casa siamo tanti molto più di prima
Certo punto anzi no
No non certo punto tu dici in una conversazione con Franco Marco Marcoaldi del due mila nove il mio padre Carlo ha individuato nella vergogna il sentimento che più risveglio il senso di appartenenza al proprio Paese
Allora la vergogna no aveva interrogato moltissimo perché a un certo punto mi sono ricordato di una canzone somala di una cantante che è nota anche molto nel mondo anglofono diciamo Inghilterra Stati Uniti lei si chiama Maria morsa alla e aveva ha lavorato ha lavorato con Peter Gabriel poi ha aperto un negozio di vestiti si può Londra no ed è lei è una grandissima cantante somala e ha fatto e ha fatto questa canzone che si intitola
Idoli Dinale somali udita ebbe a evitata insomma nella vergogna e né e la vergogna in quel caso era la guerra no alla guerra e il senso della dell'essere sempre e comunque
L'ultima ruota del carro del mondo no questo senso di come facciamo a giustificare noi stessi davanti al mondo quando siamo messi così male no e quindi però in quella vergogna lei ritrovava comunque questo senso di identità nazionale perché diceva ok c'è questa vergogna ma io voglio oltrepassare questa vergogna ma sapeva della vergogna era quella che in qualche modo la rendeva somala in quel momento storico e mi ha ricordato molto con la frase di tuo padre è un po'quello che raccontino e e allora mi chiedevo
Perché io mi sono molto interrogata sulla vergogna attivamente
Soprattutto sulla mia città su questa la nostra città
Suso Romano quando da quando vado spesso al nord in Veneto perché appunto collaboro con l'università
Questo sempre in Veneto quindi c'è sempre questa cosa che io mi vergogno molto no allorquando raccontano parla di Roma è un disastro all'Apt topi e avete così il sindaco non vanno non siete puniti non e tu è tutto un e e devo dire che a volte invece di allora io circo difendere sempre questa città però a volte c'è anche il risentimento no verso questa città allora mi sono mi sono chiesta questa vergogna effettivamente cosa significa per te cioè se questa vergogna
C'è veramente un senso di appartenenza o si può oltrepassare come appunto dice la cantante insomma la cioè superare la vergogna per per trovare una nuova identità un nuovo collante
Sì mi mi mi mi verrebbe da risponderti che negli ultimi mesi non non la chiamo neanche per Cogne ha un senso di dolore mentre la vergogna siccome
C'è una componente di tale no questo sprone così bello di questa cantante no c'è la vergogna ancora uno Stato in cui tu provi una c'è qualcosa di comunque di propulsivo invece per me non so insomma questi ultimi mesi proprio dolore
E di nuovo mi è successo con amici conoscenti di da da da Parigi fare diagnosi che loro mi ha detto mai esageri così drammatica e troppo c'è c'è sempre un elemento un po'da Cassandra del di quello che sta lontana vedi le cose
In verità secondo me con più chiarezza perché comunque la distanza è spesso un elemento di maggiore lucidità comunque molto tragicamente allora chi sta lì
Il deve e tirare la carretta tutti i giorni ti frena perché a un certo punto se sembri comma non uno iettatore no insomma della descrive la situazione in modo troppo terribile e quindi chi si dice no
E invece Licci anche addirittura oserei dire un dolore perché vedi certe persone non essere coscienti quindicenni non è vergogna proprio adesso la chiamo per l'Italia di questo momento mi viene più la parola dolore
Perché esalta la parola vergogna nella nel libero
Perché invece ho avuto in questi anni racconto Better la bagarre dello ius soli è l'esempio di cui scrivo quando vidi su internet le immagini di quella lite a Montecitorio mi sembrava un grado di di tale degenerazione di tutto che che sentivo fortissimo questo mio essere italiana come io continuo a sentirlo assolutamente costante non come il tuo benissimo dicevi probabilmente aumentato da quando non ci sono
E io seguo appena sono lì la politica moltissimo appena sono in Italia smetto quasi di leggere i giornali quindi c'è una anche via una strano strabismo però vergogna perché qualcosa di nuovo che che viscerale che che che accende il cuore che
Che farà desta in Iraq ira e lira e terribile però una cosa viva mentre il dolore secondo me ero un grado di vitalità inferiore
Mi è piaciuto moltissimo quando parli di generis che era sì domenica la la mamma era caraibica però di origine
Scozzesi il padre era gallese somma lei era nata nelle Antille han certo punto a diciassette anni va a Londra
Poi ritorna nelle Antille insomma donna pace
E appunto altri a proposito no degli spaesamento i paesi anglofoni e li hanno conosciuti ben prima di noi italiani non abbiamo una grande storia di migrazione disperata ma
Poi non di ritorni loro molto di più
E mi mi ha colpito una frase
Che tu citi che è bellissima
Quando lei torna e riguarda il suo mondo no dice mio padre le per le visite i cavalli sentirsi al sicuro dentro al letto quando i tempi i vecchi tempi vanno lasciarli andare non ti ci aggrappare non sarei mai stata più parte di niente
Ecco questo è il vero spaesamento secondo meno poiché il luogo doloroso di chi appunto non è più né Anthill allora né inglese né scozzese ne gallese
Nel in un'esperienza Scelta come la tua quarant'anni di
Che andava in un altro Paese lavorare fare un'ipotesi di di cambiar completamente la propria vita
Esiste mi interessa perché noi ormai viviamo in un mondo di gente che emigra per me più incredibile ragione dare più disperati alle scelte ecco questo dolore che trapela secondo meno ingenui se nulla è più come prima a nulla sarà più come prima
Tu vivi anche parte di questo dolore struggente che non essere più da nessuna parte cioè
Anche un'italiana Anna con strumenti culturali che va in onda grande bella città come Parigi anche lei va a Londra poi voglio dire e ed era anche lei una scrittrice ma questo dolore che noi immaginiamo né i migranti Ino
Secondo te condivisibile è un'esperienza sempre più diffusa è qualcosa appunto
Che comunicare ci serve tra noi
A comunicare secondo me moltissimo
Sì io penso che c'è un elemento di irreversibilità io lo sento nonostante ripeto sia questo libro ha spostato qualcosa sia in qualche modo negli ultimi tempi store ridisegnando un mio modo di essere in Italia però saltuario però c'è qualcosa di irreversibile cioè secondo me nel momento in cui comincia a guardare la re la tua realtà da un altro punto di vista dopo non ne puoi più fare a meno questo mi interesserebbe molto sentire anche i già va su questo però cioè come è proprio una questione di di Prussia emigra rispetto al al al quello che senti il mondo più familiare se ti sei spostato
Da qualche parte senti tutta la ricchezza dei di questo punto di vista spostato e non vorresti e no non può dimenticarlo come dire se anche io io o chiunque poi torna
L'esperienza del fuori non non te la toglie più nessuno quindi sarei comunque un altro tema
Ma quello che senti irreversibile lì secondo me c'è il lo smarrimento un po'su queste note così tristi diciamo triste
E e lì e quando senti che sei dentro questo strano Cuneo per cui non si è più vista né da una parte né da un altro questo a me personalmente fa paura ma non solo per me fa paura in generale cioè i per dire a Parigi in certe zone io vivo nel nord della città alla Gardini no per dire
Dove c'hai un'esplosione di stranieri nel senso tutta l'Africa ma anche tutti gli arrivano da Londra arrivano se tu passi quattro ore alla cartigli no è un veramente una traiettoria di di transito quasi violenta
Il venti questo dolore anche questa opacità negli sguardi cioè c'è qualcosa di opaco questo mi spaventa capito un'idea che da qualche parte se a un certo punto fa il tuo nella tua identità questo non essere più il non essere però ancora i stare in questo limbo un po'per sempre perché è facile starci
E che secondo me è un tipo di qua di cui fanno parte moltissimi può molti più di quel che anche possiamo pensare questo a me fa un po'paura
Però vorrei sentire anche in realtà di Perotti quello per rilanciare una cosa prima e non abbiamo molto tempo quindi ero curiosa e
In in generale e quaranta i quarant'anni sono molto interessanti perché poi sono i e letta
Di immigrazione che non ti aspetti no vi faccio proprio un un esempio molto molto semplice
Profeta dell'Islam emigrato a quarant'anni effettivamente avuto la rivelazione Marshall nel mentre e a quarant'anni
E a quarant'anni e comincia il calendario islamico il calendario islamico comincia con il momento dell'immigrazione da Mecca a Medina e io ho sempre pensato che in realtà
L'Islam e un po'alla religione dei migranti perché comincia con una migrazione effettiva quindi i quarant'anni sono comunque è un uno spartiacque nell'età di chiunque no e dove si fanno delle scelte possono essere di viaggio ma anche di vita o comunque di una fase nuove al nome della vita
E io leggendo il tuo libro pensato una cosa a cui non avevo veramente mai pensato che mia madre
Emigrata a quarant'anni
E e ha avuto all'interno della sua vita più migrazioni perché effettivamente mia madre è stata nomade da piccolina quindi stava con i cammelli le capre eccetera poi a un certo punto ha nove anni è passato dalla da dal la dalla boscaglia alla città
L'intatta sedentaria e venne poi è passata dopo tanti anni in Italia quindi questa doppia migrazione e mi è la cosa che ho sempre visto questo ti volevo chiedere e chi e mia madre negli anni
Ha cercato però i suoi luoghi i luoghi che ha perso
Non solo Mogadiscio ma soprattutto quella quella sommarie rurale che gli è stata comunque tolta no
E la cercava Rillo quella vedevo nei parchi
Gli animali Colombi i gatti no lalla cioè la cercava dentro dentro gli animali allora i io vedo che tutti migranti che possano essere del Nord o del Sud o dell'Est e dell'Ovest del mondo
In qualche modo nella città in cui vivono
Cercano in qualche modo un luogo che li possa appartenere no e avevo fatto un un gruppo giusto
Ho trenta secondi un lavoro con i migranti del Corno d'Africa una volta sul punto disegnare la città io l'avevo fatta nel libro però avevamo fatto questo disegno con coppe in coppa con appunto dei rifugiati detto disegnate Roma alla vostra Roma e e il centro di Roma non era il Colosseo non era via del Corso era la stazione Termini appunto alla Gare du Nord però era alla stazione Termini
Allora la mia domanda che forse banale
Mi minimi chiedevo a Parigi dove tu ti trovi tu e luoghi
Ma se ci sono non ritrova anche non ritrovo sinceramente credo che neanche li ho cercati
Però ripete riprendendo la tua prima domanda e cioè che cos'è per me la Francia le il il problema è che per me la Francia è un non luogo
Cioè in verità io ci sto senza starci cosa di cui anche mi rammarico ma ho capito essere nella mia una condizione che fa parte di molti che che di molti e la Francia e forse Parigi nella fattispecie
Si presta a questo tipo di abiti abitare che è un abitare stranissimo
Mentre non so se l'Italia permetterebbe una una cosa del genere si presta perché c'è una tradizione di esuli volontari o Oil non volontari politici ma insomma
Una tradizione tradizione di esilio fortissima
Un offrire questa città sempre uguale perché in fondo parigina era suo grande bellezza e vivacità però è sempre uguale
E come una una zona neutra che che che dice questa è
è un tessuto ognuno ci Cucciago ordito che vuole un po'una cosa del genere però anche lì l'opacità cioè in qualche modo poi sono storie di di emigrazione che non si integra un davvero e non è un caso tre che tanta radica radicalizzazione avvenga in Francia cioè in qualche modo poetiche in c'era una tua un modo di essere
I e io personalmente però ecco non per rispondere non non ho cercato neanche l'Italia ma non non credo di potercela sto figuriamoci Italia indicò i miei in paesaggi no
No perché questa differenza proprio visiva e talmente il norme che non mi sogno neppure di provare
Non so se abbiamo un minuto quindi abbiamo finito
Beh se Juan che qualcuno potesse parlare io trovo bello che forse è un tema che che può raccogliere abbiamo ho sentito delle vostre cose bellissime magari
Si è sempre un momento allora le faccio io una domanda al volo vi sentite no fuori la domanda non abbiamo abbiamo parlato di lingua agli lingua altre in cui si scrive
Quest'anno questo tema è stato molto importante perché il premio Strega strada Elena Jana cerca che ha scandito e ha scritto e scrive in una lingua che ormai è sua
Perché però in qualche modo parte da una lingua che non è che non è la sua all'italiano non è e la sua madrelingua ma lo è diventata con una costruzione no all'opera tutti direttamente scrive in italiano
Visto che la Francia questa situazione di limbo però mi sono chiesta
Scriveste anche in francese
Questa è una domanda e la seconda domanda chiesti che c'è c'è uno stile comunque molto bello in questo libro perché e colloquiale
E c'è una conversazione più colloquiale una conversazione con noi lettori e lettrici ma è anche
Molto puntuale molto non so litigate una lingua a un molto molto sto Adecco io mi chiedevo come come si è riuscita a trovarla
So che domani sera verrà Jhumpa Lahiri che anche lei ha scritto da poco libero in una lingua italiana veramente io l'ho trovata meravigliosa no ma altro caso di scrittura sei
Io devo dire che allora il francese l'ho imparato da autodidatta
E dunque da ragazzina cominciando a leggere tanti libri in francese dunque lo scrivo molto male cioè o faccio molti errori ancora di grammatica non ho mai avuto
L'impulso di nuovo per polemiche interiori però di fare un corso di gran insomma disc per riscriverlo quindi proprio non mi non mi viene e e sì anche mi venisse mi verrebbe molto male dovrei studiare tanto prima di di poter farlo ma non mi viene non no
è una lingua devo dire la verità penso che le lingue poi sono amori cioè sì e noi io Igiaba condividiamo un grande amore per il Brasile
Siamo preoccupatissimo e per le lezioni di domani per esempio il mio incontro con il portoghese è stato veramente un un grande incontro è una lingua che io amo
Dove ho provato a scrivere che mi viene nella testa penso anche tu ami molto
Ecco invece proprio il francese no no non funzionava non mi ha non mi ha proprio fatto innamorare Almaviva con qui o dei rapporti Cattini cattivi ecco
E invece diciamo sono molto felice di questo che mi dici di questa sua vita e credo che il mio italiano da quando sono all'estero
La mia scrittura ne abbia lo dico senza presunzione però sia migliorata nel senso che racconta in questo libro del timore di irruzioni perché comunque se anche non la amo la parlo seppure male ma la parlo tutti i giorni a una vita quotidiana ho tante cose pratiche quindi come dire questi inserzione della proprio sonorità francese straniera nella mia lingua anche a livello mentale
Mi mi spaventa mi preoccupa e quindi in qualche modo è stato come una grappa sia la mia lingua un curarla questo è un processo di lavoro in atto
E io ho più cura
Tra l'altro una bambina bilingue quindi c'è anche un lavoro con di in quanto mamma di di attenzione quotidiana alla lingua italiana perché sia alla parlata e apparì in merito con l'altra
Ma ecco c'è
C'è molto amore ecco tanto quanto c'è vergogna dolore per il Paese e anche questo strappo che continua a essere uno strappo da un punto di vista geografico emotivo e tutto
Tanto se ci mettiamo a parlare di lingua invece il mio amore per l'italiano continua a crescere io lo trovo di italiano meraviglioso amo leggere i miei colleghi scrittori in italiano perché proprio sento questa trovo quest'la lingua sta bene
Quindi niente ringraziamo l'Isar per questo anche la lingua sta bene almeno la lingua sta bene direi già andando al traguardo e dire grazie figlia grazie inquiete di averci ospitato