"Giornata Italiana di riflessione"

Radio radicale abbiamo i nostri microfoni il ministro catalano che da poco più di due mesi e il vice direttore della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo della Farnesina ed è intervenuto a questa conferenza di piccata la presentazione del Rapporto sullo sviluppo umano
Lei nel suo intervento ministro catalano espresso la difficoltà di tradurre i nuovi concetti di sviluppo partecipativo le nuove teorie di sviluppo partecipativo in realtà in prassi anche per le dissi tante proposte dalle pastoie legislative regolamentare a cosa si riferiva
Ma riferisco in particolare alla rigidità della nostra cultura giuridica dove nulla è consentito che non si è espressamente permesso da da una legge od a legislazione derivata
Questo per quanto riguarda la pubblica amministrazione sicché cose che si rivolgono successivamente all'approvazione di un testo legislativo ma che non sono espressamente ivi previste divengono oggetto poi
Contestazione di rilievi in sede di controllo
Lei non crede che proprio questi controlli che ora ci sono potranno impedire un futuro la degenerazione che c'è stata con il fenomeno definiamola ma la cooperazione
L'esistenza di controlli formali quali quelle che esistono nel silos sistema giuridico amministrativo in realtà non hanno mai impedito deviazioni si tratta semplicemente di avere l'abilità di rispettare le iscrizioni formali per fare passare poi cose che nella sostanza sono errate credo che tutte le cose che emergono oggi dalle inchieste dalla magistratura nelle cose italiane in generale dimostrano che che non siano stati applicati controlli ma i controlli di per sé più si moltiplicano e più sono rigidi più sono aggirabili beh mi sembra un funzionario decisionista con quale spirito si mette all'opera in questo settore che appunto ha visto decapitare tutti i vertici della cooperazione
Credo che dobbiamo mettere mano immediatamente lo stiamo già facendo da un lato a un riesame dei nostri modi di fare in termini proprio di procedimento amministrativo capire che cosa come soprattutto perché lo facciamo proceduralmente ma al tempo stesso dobbiamo mettere ma
No al che cosa facciamo in termini di indirizzi e in termini di priorità in termini di Paesi prioritari l'ultima relazione pass da dal Parlamento sulla cooperazione nel mille novecentonovantuno dimostrava che tra prioritarie non per evitare lo facevamo cooperazione in sede bilaterale con oltre cento Paesi a fronte di una prescrizione legislativa che CD prescrive una concentrazione geografica è chiaro che tutto questo è avvenuto per stratificazioni successive ci sono stratificazioni procedurale burocratiche ci sono stratificazioni mi di di indirizzi e direttive ci sono direttive che vengono approvate messe nei libri e dimenticate tutto questo va rimesso in ordine va rivisitato va inventariato per potere poi modifica snellire correggere e al momento opportuno proporre emendamenti del Regolamento che certamente va modificato e forse a un certo momento anche della legge quarantanove
Senza trascurare il fatto che in recenti che morendo scusami che molti considerano ancora uno strumento utile tuttavia la legge di sì lo strumento e il rigido nella definizione di che cosa e attività di cooperazione come accennavo prima e sotto il profilo della gestione amministrativa ha presentato alcuni inconvenienti che tra l'altro de quello che stavo per dire non sono più in linea con le perché Ceroni dei decreti legislativi del governo Amato sul pubblico impiego e i primi richiederanno in ogni caso una modifica del modo di gestione amministrativa
Osservo che purtroppo quella legislazione che ha modificato la filosofia del della dirigenza pubblica non ha minimamente inciso sulla sistema dei controlli e quindi c'è tutti gli ingredienti per uno scontro tra il cosiddetto dirigente manageriale e il controllore invece che si basa ancora sulla legittimità e non sul merito ministro Cavallo le volevo rigirare per così dire due proposto due provocazioni anche come le ha definite l'intervento
Di Emma Bonino la prima riguarda quella del modo in cui dare priorità politica alla questione della cooperazione allo sviluppo e agganciata questa la proposta di istituire un apposito ministero della cooperazione che si occupi a tempo pieno
Di queste questioni e lei che cosa ne pensa
Sul primo punto vorrei dire che l'intervento di Emma Bonino ha certamente una forte valenza politica tuttavia occorre che lo siano a Lezzi poi a livello di cosa inizia intende in pratica
Perché definire la cooperazione come strumento politico e come tale da molte parti realizzare incontri in contrasto come lei ha definito a una impostazione di lotta alla alla aperta caritatevole e o di trasferimento di tecnologie non ci dice in che cosa consisterebbe a quel punto la cooperazione sia pure a valenza politica cioè fatto questi denari da trasferire evidentemente in contenitore multilaterali in corso dove Brescia utilizzato in esclusiva venti operazioni di pace di sicurezza o pur sempre in operazioni di allenamento dalla povertà di tecnologia voglio dire il discorso è un discorso che si pone a livello politico ma che richiede poi un approfondimento analitico
Per quanto riguarda il secondo discorso notato attentamente e che Emma Bonino non ha parlato di un ministero dalla cooperazione ma del ministro per la Cooperazione questo è un'esigenza che molti di voi operatori della cooperazione abbia chiediamo di avere un referente politico a tempo pieno quindi di per sé idea mi sembra interessante si tratta di vedere poi in pratica cosa come verrebbe attuato mi sembra
Per conto del suo intervento anche una nota polemica nei confronti del Parlamento le ha parlato di segnali demoralizzare anche se non sbaglio che vengono all'amministrazione da parte del Parlamento eccessi di rigidità formale anche per quanto riguarda i vincoli di bilancio
Ma io ho sottolineato soprattutto un'esigenza di coerenza un invito di coerenza alla classe dirigente politico legislativa quando si modificano i termini di riferimento legislativi in maniera che appare spesso non molto riflettuto quando soprattutto si modificano di anno in anno nell'ambito di quella che dovrebbe essere una programmazione pur triennale i le disponibilità finanziarie sconvolgendo diranno un anno i modi di lavorare distratti con stringendo disattendere gli impegni pure con i presi sul piano giuridico per quanto riguarda i rapporti con i Paesi terzi anche se non si tratta di impegni amministrativi validi naziste amministrativo italiano si mettono gli operatori in condizioni da non riuscire a lavorare e quindi gradualmente si demotiva la gente perché ogni iniziativa che si prende finisce per buttarsi domani in un ostacolo che lo afferma non ci siamo trovati paralizzati l'anno scorso dal blocco della spesa o perché dalla difficoltà di applicare certe prescrizioni legislative rischiamo da quello che capisco dall'ultimo decreto a trovarci di nuovo bloccato la capacità di impegno a base al decreto adottato venerdì scorso dal governo
Tutto questo non consente di di programmare un'attività in maniera intelligente e soprattutto che possa continuare regolarmente nel tempo
L'ultima domanda riguarda un caso specifico dopo lei ha trattato il caso dell'Eritrea
Recentemente due giorni fa il ministro degli Esteri Beniamino Andreatta è stato in Eritrea presenziare alle cerimonie ufficiali per la nascita dal nuovo Stato africano per l'indipendenza a seguito del referendum e ha parlato di un nuovo coordinamento mutilate
Tale delle dell'azione italiana della cooperazione italiana ma i soldi per la vitrea continua a essere sempre quei cento milioni di dollari o giù di lì che erano già stati stanziati due anni fa sì ma il problema non è quello dei soldi problema del modo in cui si opera nell'ambito del intervento in Eritrea noi abbiamo ottenuto a far sì che l'intervento italiano ancorché in buona parte di natura bilaterale fosse chiaramente inserito e ci hanno tenuto anche l'autorità eritree devo dire quindi c'è stato un che non scordo nel programma di ricostruzione riabilitazione adottato dalla Banca Mondiale e quindi in questo programma
Coordina concordato a livello dei donatori con il Paese un quello che dall'altro ieri e paese uno Stato con un suo governo
S'e ciascuno dei donatori multilaterale e bilaterale di ricavata la la fretta per così dire dove esso concentrerà i suoi interventi in maniera da evitare duplicazioni con quelli degli altri in maniera da avere una unità di indirizzo in alcune cose il nostro intervento ancorché bilaterale verrà gestito attraverso una unità di di procurement per esempio per quanto riguarda l'acquisizione di beni e servizi gestito e rettamente dalla Banca Mondiale quindici uno strettissimo coordinamento tra il contesto multilaterale molti donatori e la parte di intervento che rimane strutturalmente finanziariamente bilaterali grazie
Abbiamo le nostre microfoni costante Muzio che il rappresentante dell'UNDP Prep le regioni dell'ex Jugoslavia Dottor Mozzo lei ha prospettato ha illustrato i tre strumenti del Governo mondiale il Fondo monetario banca mondiale e le Nazioni Unite rilevando per ognuno di essi delle carenze e delle strutture gravissime per quanto riguarda il Fondo monetario lei ha detto che ha influenza soltanto sui Paesi del Terzo Mondo non ci presentò il suo Rizzati la Banca mondiale invece di invertire il flusso delle risorse addirittura in qualche modo favorisce
Diciamo allora invertito il flusso di risorse che addirittura dal Sud passa per il nord e per quanto riguarda loro lei ne fa parte per cui magari anche minimizzato le le responsabilità lei par l'ala di progetti di riconciliazione nazionale nella ex Jugoslavia che forse l'unica cosa che funziona le loro in quei territori ecco dove sembra un po'grave ed è stata questa sua accusa io ho voluto essere
Provo cattivo per varie ragioni per cercare di chiarire che cena assoluta necessità e bisogno di invertire le tendenze attuali ora su quanto riguarda le critiche qualunque organismo sia internazionale che nazionale quando non riesce a giungere se non in minima parte degli obiettivi che si è prefisso va rivisto rivisita e questo era quello che che volevamo affermare chiaro la Banca Mondiale ha svolto un grosso lavoro lo stesso il Fondo monetario nazioni
è il momento di ripensarlo quindi il momento di dei re quali sono i punti cruciali di questa di questa difficoltà Nazioni Unite che mi con riguardano più direttamente devono senz'altro ripartire dalla gente cioè il discorso tra governi che era fonte che era stato originato dalla guerra fredda e ovviamente caduto non è più importante come lo era una volta per cui i veri problemi dobbiamo riscoprire riscoprendo i problemi li invertiamo le tendenze nostre io credo che ci sia una grandissima disponibilità per fare il MOSE che Dario generale assolutamente convinto che bisogna cambiare le cose e sta cominciando a cambiare l'unica cosa che lui può cambiare immediatamente che sono le strutture di governo le Nazioni Unite per dare un servizio migliore ai Paesi
Tutto questo a questo proposito
Devono fare una domanda il segretario del partito radicale Emma Bonino se contratta venerdì con il segretario generale nazioni Unite Boutros Ghali e ha illustrato la proposta del partito radicale di istituire una sorta di assemblea dei parlamentari con funzioni consultive come quella del Parlamento europeo per quanto riguardano forse questo si inserisce proprio in quel processo partecipativo che lei diceva poc'anzi io direi di sì io direi che qualunque proposta costruttiva e che le guardie i problemi nella loro essenza
Da venga fatta alle Nazioni Unite non ce ne sono assolutamente disponibile non abbiamo la verità assoluta e molto meno quello che cerchiamo di fare offrire un servizio alle aziende sono un servizio non sono un insieme di ambasciate di diplomatici quindi essendo un servizio non può sono anche riflettere quello che le che i Paesi membri delle Nazioni Unite gli propongono e gli fanno fare quindi anche questa idea di stabilire un nuovo Consiglio di sicurezza che sia per le questioni sociali ed economiche entra in questo discorso come entra nel discorso con un decentramento molto accentuato l'attività dell'ONU io menzionavo che adesso stiamo cercando di creare a livello di ogni Paese una struttura unificata che non c'è mai stata finora c'è stato un proliferare di agenzia di rappresentanza e di esperti di progetti di gruppi e che non a volte molto scoordinati ma che riflette il mondo com'era il mondo cambia oramai le Nazioni Unite sono più coerenti perché il Consiglio di sicurezza lavoro in all'unisono e quindi le cose si possono fare grazie