Abolizione ergastolo

Buonasera a tutti
Ecco benvenuti alla penultima serata della rassegna dei diritti al cinema
Dedicata alla questione del del fine pena mai
In particolare dell'ergastolo ostativo così come applicato nel nostro ordinamento
In questo intervento di questa sera che precederà il film avremo il professor Pugiotto
Lo scopo di questa serata sarà quella di offrire ai presenti alcuni spunti di riflessione in merito punto alla questione dell'ergastolo ostativo nel nostro ordinamento
Questo istituto si può rinvenire nell'articolo quattro bis della legge sull'ordinamento penitenziario
Che prevede appunto che le misure alternative al carcere benefici penitenziari siano negati per particolari categorie di detenuti
Che siano condannati appunto per determinati reati tra cui appunto quello di particolarmente gravi tra cui reato di associazione di stampo mafioso
E i cosiddetti reati di prima fascia cioè i i i reati per i quali si presume che ci sia un collegamento con un'organizzazione criminale ad esempio la riduzione iscritti in schiavitù tratta di esseri umani prostituzione minorile
La pellicola che proiettiamo stasera
Ci svela proprio una realtà che occlusa alla maggior parte Dinoi perché ci ci mostra proprio queste persone per cui la speranza di uscire dal carcere è pressoché inesistente
Spesso è contra Spain Mara presenta proprio il mondo degli ergastolani ostativi condannati alla cosiddetta pena di morte viva
Nel nostro immaginario nell'immaginario dell'opinione pubblica complice anche la mancanza di volontà di puntare i riflettori sul problema dell'ergastolo in Italia
Siamo propensi a ritenere che l'ergastolo sia una sanzione penale che ormai esiste pressoché soltanto sulla carta
Che sia una specie di simulacro formale retaggio dell'impianto codicistico datato e superato alla luce dei tempi a molti tuttavia sfugge che il carattere perpetuo dell'ergastolo di cui all'articolo ventidue non è venuto meno per la maggior parte della popolazione bastonano in Italia
Poi riporto alcuni dati nel due mila sedici il numero di ergastolani ostativi ammontava a circa mille centosettantaquattro unità
Su un numero totale di ergastolani pari a mille cinquecento persone
La consulta il alla nostra Corte costituzionale
Ha riconosciuto la legittimità costituzionale dell'ergastolo
Indi va in alcune pronunce la prima e nel settantaquattro in cui viene giudicato conforme a Costituzione l'ergastolo proprio sulla base del fatto che il beneficio della liberazione condizionale
Permette comunque l'uscita l'ergastolano dopo ventisei anni dire tensione sempre che appunto ci siano seri indici di ravvedimento
La legittimità quindi del dell'istituto è garantita dal fatto che la pena dell'ergastolo è potenzialmente elusa
Per quanto invece riguarda gli ergastolani ostativi non sia mancato ovviamente di riproporre la questione alla Corte costituzionale che si è pronunciata nel due mila tre con la sentenza centotrentacinque
In questa sentenza la Corte si la corte si spinge addirittura fino al punto di confermare la conformità dell'istituto
Delle Gastone ostativo non ravvisando alcun incompatibilità tra la preclusione al beneficio della liberazione condizionale e la finalità rieducativa della pena proprio perché la la finalità dell'aria ed educativa della pena sarebbe garantita dal fatto che l'ergastolano decida di collaborare con la giustizia
Ovviamente infatti uno dei parametri di costituzionalità su cui appunto si deve giudicare
La compatibilità nostro ordinamento dell'ergastolo è proprio l'articolo ventisette della Costituzione che oltre a prevedere finalismo rieducativo sancisce il divieto di trattamenti inumani e degradanti
Senza voler invadere ulteriormente lo spazio del professor Pugiotto
Che mi ha autorizzato comunque a citarlo perché non ama le autocitazioni
Mi limito ancora brevemente a delineare i principali profili di incustoditi in custodia di incostituzionalità e le tappe giurisprudenziali che hanno trattato della pena del fine pena mai in Italia materia è stata affrontata ed oggetto di numerosi studi da parte di relatore del relatore di questa sera
Che appunto non posso esimermi da citare per Sumi campi il punto di partenza per un giudizio costituzionale richiede un ragionamento preliminare sui principi cardine del nostro ordinamento
La pena non può essere minacciata e mi tanto meno inflitta nel senso che non può avere carattere punitivo
Il semplice fatto che esista una pena perpetua in Italia ci obbliga come giuristi a interrogarci sulla sua compatibilità costituzionale
Se l'ergastolo ostativo insiste ancora oggi di certo la responsabilità va cercata nella storia
E nelle pronunce degli attori chiamati interpretare correttamente la Costituzione
La corte la Corte di Cassazione a sezioni unite nel cinquantasei chiamate in via incidentale a proporre la questione di costituzionalità la ricetta per manifesta infondatezza sostituendosi così al giudice delle leggi questa pronuncia inibisce
Praticamente di fatto la riproposizione della questione fino al mille novecentosettantaquattro
Anno in cui appunto la Corte costituzionale rigetto a sua volta il quesito
Negando che la pena abbia solo finalità rieducativa e considerando la liberazione condizionale come cito le le parole del della sentenza la porta che consente l'effettivo reinserimento dell'ergastolano nel processo civile
In questa sentenza quindi la corte by passa il giudizio sulla norma per passare all'analisi della sua applicazione in concreto e quindi usando un'espressione proprio del professor Pugiotto afferma in sintesi che l'ergastolo può esistere costituzionalmente perché nella realtà
Tende a non esistere
Qui non si analizza l'articolo ventidue del codice penale ma si siano essi passa direttamente a a formulare un ragionamento sul suo effetto concreto deviando così dal ruolo principe della corte costituzionale
Che non è un giudice di politico di Sociologia del diritto
Ma è un giudice delle norme che si pronuncia su disposizioni
In questo senso l'entrata in vigore della legge sull'ordinamento penitenziario avrebbe inserito un dato fattuale rappresentato dall'accesso ai benefici premiali con la collaborazione che mitiga il carattere perpetuo della pena che però continua a sussistere formalmente nel nostro ordinamento
Volendo però analizzare più compiutamente i dati fattuali
Occorre evidenziare che l'accesso ai benefici penitenziari pertanto proprio per gli ergastolani ostativi continua di fatto essere precluso
Appunto abbiamo nel due mila sedici il settantadue virgola cinque per cento di ergastolani ostativi su una popolazione di ergastolani pari a mille seicentosettantotto persone
Quindi di fronte a questi dati non possiamo negare che l'ergastolo in Italia esista inteso proprio come fine pena mai né al di là di qualsiasi riflessione
Appunto
Dobbiamo attenerci ai dati concreti ultima considerazione come può un ordinamento che prevede il divieto della pena di morte
Prevedere una pena di morte mascherata
C'è una metafora che l'ergastolano statico Carmelo usura Musumeci utilizza per descrivere gli ergastolani ostativi li chiama gli uomini ombra persone che vivono non in un limbo ma nella certezza di non uscire più dal carcere
Se non si chiama pena di morte proprio quella che prima un uomo di ogni speranza
Non vedo quali altre definizioni si possono usare per descrivere la privazione assoluta della libertà
La privazione dell'autodeterminazione cioè di ciò che rende un uomo degno di essere uomo
La fermezza della Consulta ha spinto l'associazione altro diritto non lo sa da dire alla Corte europea dei diritti dell'uomo e la pronuncia mi sembra che non sia ancora arrivata è quanto mai attesa necessaria considerati fallimenti
Dei nostri attori istituzionali
Una volta tanto c'ha da dire per fortuna che abbiamo contro l'accendo una volta in più
Sì perché oltre alla corte costituzionale dobbiamo considerare anche i fallimenti del nostro legislatore
Abbiamo la legge-delega centotré due mila diciassette che ha posto tra i suoi obiettivi quello della revisione della DC della disciplina di preclusione dei benefici penitenziari per i condannati alla pena dell'ergastolo
Salvo casi di eccezionale gravità individuati dalle condanne di mafia e terrorismo anche internazionale
Quindi anche con l'attesa riforma Orlando i detenuti per mafia per terrorismo continuano a essere preclusi dalla riforma delle custom statico il film di stasera spessa contra sperma dà voce proprio a loro agli uomini ombra è un docu-film del due mila sedici diretto da Ambrogio Crespi
è stato anche presentato al Festival di Venezia
E al netto di tutte le considerazioni giuridiche che ho appena fatto vi stupirà perché punto parla di umanità e di redenzione in un luogo dove non ci sarebbe mai cioè nessuno potrebbe pensare che possa esistere umanità redenzione
Dalla dalla visione del film potreste pensare appunto che l'ergastolo
In realtà abbia fatto anche bene abbia beneficiato da alcuni di questi soggetti
Però non vi anticipo nulla anche perché sono proprio loro
Le persone che subiscono la pena di morte viva gli unici deputati a parlare e a ispirare annui un ragionamento
Che appunto possa portare a un cambiamento comune
E appunto a una rivisitazione a una esplorazione su nuove frontiere e su nuove proposte anche a livello legislativo
Il trenta marzo due mila diciotto è prevista la seconda giornata di digiuno nazionale per l'abolizione dell'ergastolo
Vediamo se firma
Più che riuscì a convincere vivi riuscirà a far riflettere
Dopo dopodomani insomma perché il trenta marzo e
Arriva prestissimo
Chiudo e cito Aldo Moro
Ricordatevi che la pena non è l'appassionata e smodata vendetta dei privati è la risposta calibrata dell'ordinamento giuridico e quindi a tutta la misura propria degli interventi del potere sociale che non possono abbandonarsi a distinti di reazione di vendetta
Ma devono essere pacatamente commisurati alla necessità rigorosamente alla necessità di dare al reato una risposta quale si esprime in una pena giusta
Con la semplice attualità di questa frase passo la parola professor Pugiotto professore ordinario dell'Università di Ferrara
Che purtroppo non ho mai avuto la fortuna di incontrare durante il mio percorso universitario ma che appunto sono riuscito ad incontrare leggendo i suoi scritti prima preparando questa serata e che appunto farà un intervento in cui ci parlerà di diritto ci parlerà del connessioni fra il diritto e il cinema
E quindi ci aspettiamo un intervento molto artistico ecco grazie a tutti
Sì l'avvocato Zani ha fatto l'avvocato
Le regole di ingaggio vogliono che invece io
Non dico smetta panini del giurista
Ma dove né introdurre un film
Mi avvicini a questa pellicola di culto parlerò cercando di spiegare per quale motivo si a mio avviso esista una strettissima connessione fra il diritto che io insegno diritto che motivo io molti avvocati e credo sia non credenti stasera affaticate tende e il cinema anche di diritto parla vediamo se ci riesco non so se una vena artistica con cui lei
Mi ha posto il microfono apparentemente alla larga
Vuole iniziare da un romanzo pubblicato nel due mila quattro da Fanucci il titolo e tesi per un omicidio l'autore poco noto e Diego Paszkowski
A parlare agli studenti suo seminario di diritto penale il protagonista del libro il brillante professore autorevole magistrato Roberto Bermudez è la lezione di apertura del suo corso quella in cui il docente traccia il metodo di studio e per tracciare usa queste parole
Ogni processo è diverso ogni processo può essere un opera d'arte
Se non cominciato a pensare che siete degli artisti non convince le che mai nessuno di niente
Quindi d'ora in poi cercherete di usare tutto ciò che sapete non solo le quattro scemenze che avete studiato all'università userete tutto
Sono vanta siete andati in un museo spero che l'abbiate fatto o se vi interessa la letteratura classico al reato tutto questo vi servirà un giurista colto è meglio di un ignorante con la laurea e il mondo scusatemi non lo dico per voi e pieno di ignoranti con una laurea
Ora
Trovo in questo invito una valida indicazione di metodo chi studia chi pratica il diritto attinge alla cultura giuridica questa ha una sua specificità indicata dall'attributo giuridica
Ma si innesta pur sempre su un tronco molto più robusto rappresentato lo sostantivo cultura
Mutilate il diritto dalla cultura e avrete una tecnicalità nemmeno troppo divertente che chiunque con diligenza e qualche sforzo potrebbe apprendere
Giuristi competenti infatti non è sinonimo di giuristi consapevoli
Se lo sarà il mio campo di esperienza ai giuristi competenti sono alla larga a maggioranza la più larga parte dei colleghi che incontrò giuro sa tutto ma proprio tutto della propria circoscritta disciplina
Ma cadono in afasia se sulla discussione verte per dire sui nomadi di Sciascia sulle possibili interpretazioni l'ultimo film di Paolo Sorrentino sanno poco sanno tutto di poco ma poco di tutto il resto
E invece un quadro no per teatrale un film possono essere preziosi del giurista
Tanto quanto una ricerca giurisprudenziale o un'attenta lettura delle fonti normative
E badate non vale solo per gli studenti
E ci come consiglio anche per i docenti
Per dire io signor primo semestre il primo anno sono una sorta di butto fuori della mia facoltà
Ma se devo spiegare le matricole il mio corso di diritto costituzionale la struttura totalitaria di ordinamento fascista
Forma di Stato che negava le differenze e che tutto mi diceva all'ideologia di un partito stato sorretto dalla violenza e dalla propaganda
E mando sempre non ho letto di un manuale ma la visione di un film una giornata particolare di Ettore Scola del settantasette
Che è la storia di una donna ed un omosessuale con sottofondo della radio di regime che si svolge a Roma il sei maggio del trentotto giorno in cui tutti i romani vengono mobilitati a fare da corona a Hitler in visita a Mussolini
Il cinema e D'ausilio non solo i docenti ma anche gli studiosi so che l'autobiografia non è mai elegante però per dire per una mia relazione a un convegno di alcuni anni fa l'Associazione italiana di costituzionalisti sui meccanismi di allontanamento degli stranieri
Tu hai spunti formidabili splendide matricole con mi splendide pellicole come guai gamma L'ospite inatteso Gran Torino
E mi trovai ad aprire il mio intervento citando un vecchio fin dal sessantaquattro di Giuseppe De Santis Italiani brava gente
Il cui titolo secondo me fotografa va benissimo la nostra autocoscienza nazionale che si percepisce immune dal pericolo razzista
Anche quando davanti ai morti in mare volitivi trattenuti nei CIE oggi ribattezzati Cpr sentiamo ma non ascoltiamo
Guardiamo ma non vediamo
Il cinema infine serve anche a voi avvocati
Non me ne vorrete se vi confesso che quando mi capita di vedere in miei colleghi avvocati in opera in consiglio di dipartimento
Candidi come colombe e astuti come serpenti
Capisco la genialità della battuta del film la Guerra dei Roses di Danny De Vito
Che cosa sono trecento avvocati dati in pasto i pescecani un ottimo inizio
Cinema e diritto quindi vivono intrecciati
Pensateci un attimo
Vi accorgerete che si tratta di una vera e propria simbiosi
Da un lato il diritto con le sue regole pretende di governare i fatti della vita secondo un copione
Doni soggette interpreta una parte prestabilita in ciò rivela chiaramente una vocazione squisitamente cinematografica
Dall'altro lato nella storia del cinema sono innumerevoli le pellicole che ci restituiscono istitutivo dinamiche proprio dall'ordinamento giuridico e Mino Dinoi tra queste potrebbe fare l'elenco delle preferite
Ora la condizione carceraria eh tra le dimissioni del diritto
Una delle più frequentate del cinema
Raccontata in tutte le sue su un'altura
Sono davvero tanti film di ambientazione carceraria avevo pensato di fare l'elenco della mia top tende a non mi sembrava troppo adolescenziale per cui permettetemi di soffermarmi su uno di questi film
Perché è prodromico alla visione del film di stasera e poi perché credo che sia un film molto visto e conosciuto da tanti di voi
E anche perché mi capitò di calcare nelle scene perché un convegno dell'Associazione italiana così realistici svolse alcuni anni fa il carcere di Rebibbia proprio nei luoghi del film che come avete già intuito
Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani del due mila dodici che vinse anche l'Orso d'Oro al Festival di Berlino
Perché l'opera dei Taviani
è distinta da tutte le altre pellicole carceraria
Chi l'ha visto sa che quello dei Taviani non è un film
Perché mette in mostra la vita di vera di persone reali
Non è neanche un film sul carcere perché mostra le prove di una rappresentazione teatrale ma non è neanche un fin sul teatro in carcere
Perché non vediamo mai la rappresentazione shakespeariano sul palco salvo brevi sequenze all'inizio che alla fine
Che cos'è allora quel film
I fratelli Taviani entrano con la cinepresa digitale nel carcere di Rebibbia
E riescono a raccontarci la possibilità di un appena che lievi Duca
Del che lo fanno con un cinema asciutto visionario inquadrando i detenuti attori nei cortili nei corridoi nelle celle in un bianco e nero densissimo e espressivo
Le storie passate dei detenuti sono volontariamente tenute fuori dalla scena
Perché ciò che interessa i registi raccontarci non l'accaduto cioè il passato ma una possibilità di riscatto cioè il futuro
Ricorderete che ciascun personaggio raccontato contemporaneamente su tre livelli
è il se stesso reale un detenuto il ruolo per cui è stato scelto nell'interpretazione shakespeariane ma è anche l'attore cinematografico dei fratelli Taviani
E poiché sono rivali che si sovrappongono continuamente fino a confondersi lo spettatore non è portato a giudicare se n'è osservare un cambiamento in atto
L'altro che anche perché a scuola non molto di poter essere assumendo i panni di Cassioli latore di un film senza dismettere i propri panni di carcerati
Questo percorso che porta a essere DiVersi perché l'uomo non è Sasso
Segue le tracce shakespeariane del Giulio Cesare c'è una tragedia che parla di omicidio tradimento vendetta
Parla cioè dei disastri esistenziali dei detenuti-attori
Proprio per questo chiamati a dare voce loro personaggi attraverso i propri dialetti insomma quel film è un film su una metamorfosi
Attraverso l'esperienza terapeutica dell'interpretazione a un tempo teatrale e cinematografica
L'uomo della pena si mostra capace di essere diverso dall'uomo del reato
E questo concetto che poi è il senso del film espresse nella scena finale quando il capocomico peeling ascolano Cosimo Renga
Dopo l'applaudito alla presentazione delle tragedie shakespeariane rientri in cella
Chiuso il blindato alle proprie spalle dall'Inter penitenziario si guarda intorno e dice queste parole formidabili
Da quando ho conosciuto l'arte questa cella è diventato una prigione
Attende quel detenuto una nuova opportunità quella che il disegno costituzionale
Della pena non nega nessuno
Mi sono soffermato sul film dei Taviani perché la pellicola che andiamo a vedere questa sera
Spesso contrasta N liberi dentro
Girato da Ambrogio Crespi nel carcere di Opera durante il congresso di Nessuno tocchi Caino del due mila quindici
Racconta invece come l'orizzonte costituzionale di una seconda chance sia negata ai più cattivi tra i cattivi cioè ieri Castorani ostativi
The pregi a questa pellicola
Innanzitutto una
Uno
E cioè permettendo allo spettatore di varcare una soglia che i più non vogliono e non possono oltrepassare
Ci sarà di solito preferiamo ignorare cosa avviene dentro il carcere accontentandoci di sapere che il colpevole recluso e che possibilmente con la porta Limbara mai varcata
Vedete riprese girati in oscurità in uno spazio angusto quasi un lusso non setting psicoanalitico arredato solo da una sedia qualche riflettore e diverse telecamere
Si dà così forma cinematografica ma realtà ignorata quello cioè di persone che vivono ma non esistono più
Perché private di ogni speranza per legge uno di loro rispondendo alla domanda finale posto da Sergio D'Elia che cosa significa per te la speranza hai ancora speranza
Confessa sinceramente
Di non sapere se abbia un senso porre la questione a persone come lui condannate un fine pena mai
Dove caso unico per un detenuto ogni giorno trascorso è un giorno in più in un in meno di detenzione
Eppure è proprio l'insensatezza prima ancora che la disumanità di una condanna fino alla morte perché questo è l'ergastolo sportivo a venire a poco a poco in superficie nelle scene che ne vediamo di questo film
Attraverso le risposte degli ergastolani ostativi Alfredo Sorrento Rocco Ferrara Roberto Cannavò
Antonio Triglia Ciro Damone Giuseppe Ferlito Gaetano pensando a Rho Orazio Paolo Aiello Vito Baglio
Perché parlo di insensatezza prima ancora che di disumanità
Innanzitutto perché a sentire parlare questi ergastolani senza scampo
Emerge uno di loro autentico cambiamento interiore nel modo di pensare
Dissentire e di agire
Badate sono persone
Che hanno attraversato un triplice inferno
L'inferno che tra gli anni ottanta e novanta hanno contribuito a provocare con i loro gravissimi e sanguinoso in crimini un secondo inferno quello interiore che non attraversato convivendo con il macigno di un senso di colpa
Per aver ucciso il prossimo loro invece chiamarlo come se stessi
E infine un terzo inferno
Quello che vivono orante
Condannati a una pena integralmente intramuraria e priva di qualunque prospettiva di liberazione
A loro si rivolge Sergio D'Elia il più credibile per la parte del vigile dantesco
Data la sua esemplare parabola personale
Dalla lotta armata alla detenzione nelle carceri speciali
Dalla dissociazione assunta da D'Elia quando ancora non esisteva la relativa legislazione premiale allo scioglimento di prima linea dall'iscrizione al partito radicale del mille novecentottantasette alle lotte non violente
Dai dodici anni di reclusione interamente scontati alla fondazione di Nessuno tocchi Caino di cui devia ex segretario dall'ordinanza di piena riabilitazione del tribunale di sorveglianza di Roma del Duemila alla sua elezione a deputato nel due mila sei
Che gli consente di essere il primo firmatario del disegno di legge di revisione costituzionale dell'ultimo comma dell'articolo vinti convinti sette
Che sancisce la Bondi l'abolizione senza se e senza ma della pena di morte dal nostro ordinamento
Sono le semplici domande di di via a mandare in mille pezzi
Come lo scalpello acuminato l'immagine monolitica e stereotipata che abbiamo tutti nuovi di coloro che sono condannati all'ergastolo
Infatti l'esperienza del dolore
Non c'è nessuna peggiore sciagura che sprecare l'esperienza del dolore
L'esperienza del dolore provocato alle vittime rovesciato sui propri familiari sperimentato su di sé da tanti anni di detenzione anche in regime di quarantuno bis di carcere duro
Ha trasformato i telecronisti di questa pellicola nei giudici più severi di se stessi
Però e questo è un costo sociale enorme non hanno la possibilità di testimoniarlo fuori dalle mura del carcere
Perché condannati per sempre a Rimini ribelle nervi per sempre preclusi
Negata agli la possibilità di provare a essere ciò che non è stato legga stonano senza scampo e condannato a essere per sempre ciò che è stato
In Psichiatria questa condizione si definirebbe di para noia che è l'esatto opposto della metà noia cioè di quella trasformazione che era appena dovrebbe costituzionalmente tendere
Ecco perché il regime ergastolo ostativo viola l'obbligo costituzionale di una pena che miri all'inserimento sociale del condannato
C'è un altro aspetto un'altra ragione per cui da questo film emerge l'insensatezza dell'ergastolo ostativo
L'insensatezza cioè di una pena fino alla morte da cui come diceva l'avvocato prima è possibile salvarsi choro collaborando con utilmente in una giustizia cioè traduco
Sono mettendo qualcun alto al proprio posto denunciandolo alla giustizia
Ebbene questa insensatezza emerge infine Ambrogio Crespi in un altro modo
Fateci caso
Le parole pronunciate in questa pellicola
Esprimono la rottura esplicita con le logiche di fondo ai comportamenti immateriali del passato non solo individuali ma anche associativi ma anche di contesto di più si fa largo un comunque sembra strano ostativi lo dicono apertamente una dichiarata fiducia nelle istituzioni
In origine secenteschi totalmente fuori dall'orizzonte esistenziale di chi parla
In ciò ieri Castorani protagonista il docu-film sembro davvero persone provenienti da un altro pianeta rispetto a quello in cui avevano vissuto e criminali mente opera
Proprio per questo spesso contrasta M si rivela un potente non il sesto contro la criminalità organizzata ha scritto da criminali che segreto l'anno con la loro testimonianza di vita vissuta reclusa il mito del criminale
Posso testimoniarlo di persona io ho accompagnato questo film non solo a Venezia ma anche alla sua prima assoluta che fu la proiezione al carcere di re al carcere di Opera di Milano
E assistetti alla scena per cui finito il film metà della sala non so tutta formata da carcerati una metà della sala applaudiva e l'altra metà non applaudiva
E so perché mi è stato detto che un braccio del carcere di Opera dove c'erano alcuni
Condannati per reati associativi abbiamo rifiutato ostentatamente di scendere nella palestra dove veniva proiettato il film perché questa spaccatura perché il sì spacca rompe la logico omertosa del
Mafioso Pelide attacca davvero se posso citare i gesuiti rivelando invece la trasformazione che può avvenire all'interno di queste persone
è la riprova questo film che la rottura con un tizio su l'antico sodalizio mafioso può esprimersi in forme diverse e spesso più utenti che della collaborazione con la giustizia
Però qui consentitemi di rimettere i panni del giurista
Non sappiamo lo ricordava prima l'avvocato che l'articolo quattro bis dell'ordinamento penitenziario dice il contrario
Se vuoi ottenere i benefici penitenziari
Devi collaborare
Dovendo fra qualche settimana ospiterà sarà un conto sul ritardo Sciascia in questi giorni è capitato sotto mano un suo vecchio romanzo la strega e il capitano
Che peraltro racconti di un processo inquisitorio del mille seicentodiciassette e trovo queste parole
Il far nomi di sodali di complici è stato sempre dei giudici inteso come un passare dalla loro parte come un'orrenda scena giustizia e farsene anche se tardivamente strumento e insomma come il vero ed efficace pentimento
Ora come allora
L'idea che solo la collaborazione sia segno di cambiamento è un errore
è giuridicamente un errore
La verità è che non esiste alcun equivalenza la collaborazione ravvedimento potendosi avere collaborazione senza ravvedimento perché una condotta collaborante ben può essere frutto di mere valutazioni utilitaristica
La collaborazione al più può attestare del condannato l'affidabilità oggettiva quanto l'avvenuto distacco dall'associazione criminale ma non anche soggettiva
Quanto all'avvenuto ravvedimento e al venir meno della sua pericolosità sociale
Anche per questo regime dell'ergastolo sportivo e incostituzionale basandosi su una presunzione legale sbagliata
C'è un ultimo aspetto di questo docu-film che mi preme portare alla luce perché lo merita
I protagonisti di questa pellicola non sono solo il ricasso Lanni senza scampo intervistati e Sergio D'Elia che l'intervista
Lo sono alla pari gli uomini delle istituzioni di cui noi spettatori vediamo i volti riascoltiamo la voce
Sono gli agenti di polizia penitenziaria Maria Visentini Roberto cervo Daniele talenti
Il loro comandante Amerigo Fusco
Il direttore dell'istituto di pena Giacinto Siciliano e il capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Santi consono
Tutti i loro dimostrano piena coscienza del proprio ruolo
Ma anche piena consapevolezza dei limiti dell'esperienza carceraria a cui sovrintendono
La loro presenza davanti alle telecamere non era nei facile né scontata
Così come non sono né facili né scontate le loro testimonianze che ascolterete
A queste testimonianze si aggiunge anche un dato formale altrettanto significativo i titoli di testa ai titoli di coda di fine anno visti fino alla fine
Nei titoli di testa patetico di coda compare anche il mio nome questo motivo sufficiente per guardarlo fino alla fine
Ma nei titoli di testa si dichiara e simpatici ufficializza la collaborazione alla realizzazione del docu-film da parte della casa di reclusione milanese di opera e da parte del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria
C'è un solo modo per interpretare tutto questo
E cioè la diffusa convinzione anche nei settori delle istituzioni che più sono a contatto con la realtà carceraria della prepotenti urgenza di superare l'insensatezza del regime dell'ergastolo ostativo
è un orizzonte giuridicamente fondato prendete in mano ad esempio l'ultimo fascicolo della Rivista italiana di diritto e procedura penale numero quattro del due mila sette ma uscito solo una settimana fa
Ospita un forum tra penalisti costituzionalisti
E alcuni presidenti emeriti della Corte costituzionale sulle ragioni per cui l'ergastolo sportivo viola sia la Costituzione sia la convenzione europea i diritti dell'uomo
Sarà infatti la Corte di Strasburgo a doversi pronunciare in merito a breve affrontando ricorso viola contro Italia
Questo orizzonte l'orizzonte di una incostituzionalità di una non convenzionalità delle ricasso ostativo evocato dalle ispirate parole di Marco Pannella
Che il regista Ambrogio Crespi ha collocato come incipit di questa sua importante opera cinematografica
Insieme non casualmente alle parole di Papa Francesco secondo le quali cito l'ergastolo è una penna di morte nascosta
Da giurista nel mio piccolo nessuno così tanto convinto
Dove è scritto a quattro mani come ergastolano ostativo Carmelo Musumeci a lungo recluso qui a Padova nel carcere due Palazzi
Un libro si intitola lirica Sturani senza scampo dedicato all'incostituzionalità dell'ergastolo sportivo
E siccome c'è una persona tenaci ostinata qualcuno dice testarda o anche spremuto come un agrume quel libro
Per ricavarne un atto di promuovimento pilota chiavi in mano veicolato dalla rivista che tutti noi conosciamo diritto penale contemporaneo
Messo a disposizione di avvocati e i giudici di sorveglianza
Perché ripropongono il problema del gas ostativo davanti alla Corte costituzionale su basi nuove e spero più convincenti che in passato
è questo in un modo di essere speranza
Anche per l'ergastolano senza scampo perché anche lui ha diritto alla speranza
Spesso con tracce Am
I veri dentro d'accordo ma anche liberi fuori in un futuro prossimo che spero non lontano buona visione