Tra gli argomenti discussi: Carcere, Droga, Gallo, Jervolino, Nicotra, Referendum, Segni, Tossicodipendenti, Vassalli, Voto.
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Rubrica
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Mario Segni voterà sì al referendum sulla droga è un quesito ha detto Segni che aspetti contrastanti ma dopo averci pensato molto ed aver sentito il parere di chi lavora nelle comunità come ad esempio don Ciotti ho deciso di votare sì
Marco Taradash antiproibizionista della Lista Pannella appresa la notizia ha ringraziato in una dichiarazione Mario Segni per il suo sì grazie davvero a Segni che ha saputo conoscere quindi riconoscere la necessità di cambiare la sua posizione precedente
Ti noi dice ancora Taradash ci auguriamo che l'Italia nuova che nascerà il venti aprile sia fondata sulla conoscenza e la verità e non sulle Monzon ogni le frodi culturali morali delle tonali che gli squadristi della disinformazione
Hanno sparso a piene mani in queste settimane
E intanto al fronte del sì si sono aggiunte anche le voci di rappresentanti di comunità terapeutiche dell'ex presidente della Commissione giustizia della Camera
Enzo Nicotra democristiano i quali in interviste a radio radicale dovrebbe Aversa hanno inteso rispondere alle argomentazioni fatte ieri dal segretario della DC Mino Martinazzoli per spiegare il no del suo partito nella referendum sulla droga
Coerentemente alla mia personale posizione sull'argomento ritengo di essere d'accordo con don Ciotti
Che sostiene che il bisogna appunto votare Fini perché l'esperienza di tre anni di legislazione ha confermato le previsioni negative di questa impostazione punitiva semplice consumo non sono momenti unito ma sembra addirittura incrementato e alla popolazione carceraria aumentata quinti e io voterei Fini significa dare la possibilità di togliendo questo ostacolo che riguarderebbe in ogni caso solamente il consumo personale di droghe perché le opere al le norme penali di punizione arrecherebbero qui bisogna chiarirlo perché si fa una gran confusione quindi credo che appunto rimuovendo questo ostacolo noi potremmo avviarci a uno culture divertano perché il carcere non è il luogo salvifico o sul problema droga assolutamente no
Io credo che tra l'altro un partito libero quale quello che Martino attore sta cercando nella sua impostazione di creare non può ecco vincolarci assolutamente su alcuni fatti che non sono dogmi di fede nel doppio me statutari
Dopo Enzo Nicotra ascoltiamo ora l'opinione di don Gino Rigoldi della Comunità Nuova di Milano poi però perché
Faccio l'operatore del parco dipendente da tanti anni perché faccio che operano in un carcere vado per carceri vuol dire che da quel che risulta dalla mia esperienza la sanzionabilità penale del tossicodipendente ha complicato la vita nel senso che al e intanto ai livelli a livello culturale più generale ha dato alla gente di immagini e immaginetta peraltro aveva ampiamente e tossicodipendente è un delinquente una persona con la quale avete i rapporti Turi
In carcerari perché queste perché questo posso smettere è un'operazione di questo genere ha fatto sì che l'opinione pubblica che la la cultura circolante che già era ostile ripeto ulteriormente
De responsabilizzata così che adesso sono i giudici sono gli operatori pubblici o privati che ridevano qua dei tossicodipendenti ma comunque con una uno stigma di di di di di cattiveria di di di di delinquenza poi perché credo che appunto di Palmi mio almeno più di educatore
Nessuno cambia se non decide lui di cambiare che non trovo un ambito dove la solidarietà viene promossa la terza cosa e che le carceri che io conosco non dalla parte delle delle salette per giudici per avvocati così come avviene per certi miei colleghi
Che fanno che sbandierano il no ma dall'interno le cattedre un posto per la droga c'è è dove dove certo si dice dice che il tossicodipendente deve deve deve toccare il fondo dove certamente tocca il fondo soffre e per me
Siccome tutto ritorni Benedetti chiamano Mario Luigi Marco Luisa Valentina per me qua a me questo fa male a me questo non non non piace nonché un po'
Don Andrea Gallo e il responsabile della Comunità San Benedetto al Porto di Genova ed è tra i fondatori del coordinamento nazionale delle comunità d'accoglienza
Domando come risponde a chi sostiene che votando sì al referendum sulla droga assiderati via libera alla cultura del permissivismo
Io mi chiedo innanzitutto il mio volto nuovo dopo oltre vent'anni di esperienza sul territorio se lei pensa che del se voi pensate che dal mille novecentosessantuno già tenente cappellano dalla famosa e famigerata nave scuola dei ragazzi più difficile eccetera quindi conosco il Reno conosco l'ambiente conosco la ivi i Diversi conosco e finalmente ormai da vent'anni tossicodipendente io mi chiedo
E mi rivolgo io c'ho un prete da trentaquattro anni prete cattolico mi commuovo quando dicono appartenga la chiesa
Ciò tutta una scuola dei Salesiani Don Bosco io mi chiedo e mi rivolgo proprio a quei cattolici Ho visto anche degli articoli addirittura su Civiltà cattolica io mi chiedo come non sentono veramente questa fraternità
Questo bisogno di empatia di entrare nella pelle delle centinaia di migliaia di ragazzi e consumatori e tossicodipendenti proprio tra l'altro questa identificazione che ha portato dei consumatori a dei gesti insani arrestati io mi chiedo se non si sentano questo milione o veramente di scendere in campo e a
Approfittare di questa grossa occasione per ripartire da zero intanto eliminare questa penalizzazione che va condannare proprio uno status e l'hard e mette in difficoltà questo arcipelago enorme del disagio nello specifico dalla tossicodipendenza de I non so cent'anni fa da un boss quando alla generale a carcere minorile di Torino allora
è veramente riuscì a portar fuori quei ragazzini finita quindi tutta la scuola cattolica tutti i fondatori tutti i pedagoghi tutti coloro che quindi è qui a una grossa occasione di dare un segno di una nuova cultura della solidarietà
Questa liberalizzazione che esiste che selvaggia e i tagli terribile poiché io ho ancora domenica mattina Pasqua
Indicato dai ragazzi stessi ho celebrato la messa nel carcere di Marassi che lo stesso direttore Amato qualche mese fa dichiarò e la considerò ledere la definizione di Lager ho trovato lì addirittura comprensione degli agenti
Nel senso che si chiedevano come potevano stare quei giovani
La grossa maggioranza trenta quaranta cinquanta per cento di tossicodipendenti in un super affollamento in strutture ormai fatiscenti strutture ormai umile abbandonati
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