Presentazione del libro di Giancarlo Capozzoli e Gerald Bruneau "Signora Libertà Signorina Fantasia. Un racconto dal carcere" (Ed. Universitalia)

Innanzitutto porto i saluti del vicepresidente della Camera oggi assente perché ha avuto purtroppo un un incidente quindi si è ferito e non
Roberto Giachetti
Nel nulla di grave però insomma ecco avuto no no sì stare tranquilla somma solo stritola ma insomma ecco
Allora siamo qui oggi per presentare un'opera molto importante di Giancarlo Capozzo lire Gerard Bruno che è un fotografo un'opera sul al carcere
Dove si parla di carcere di cultura due mondi apparentemente distanti mai realtà dove questo connubio
Risulta essere molto forte un un mondo in cui l'affettività sembra cessare ma in realtà è un mondo carico di affettività e di sentimenti
Il titolo del libro Signora libertà signorina fantasia prende appunto lo spunto da una canzone di Fabrizio De André che forse non tutti conoscono con questi la conosce riesce bene a focalizzare quale il tema intanto vorrei chiamare per l'introduzione Francesco Tibaldi
è arrivato mi pare prego
Per la lettura e dopo rientreremo con il video che presenta un po'l'opera e le fotografie di Gerardo e poi inizieremo entreremo nel vivo del dibattito grazie buona visionato
Buonasera a tutti
Questo libro nasce dall'esigenza di raccontare come un reportage fotografico ma non solo
Il lavoro svolto nell'ultimo anno all'interno degli istituti di Rebibbia casa circondariale Nuovo Complesso e terza casa a Roma
Lavoro svolto
Da Giancarlo in collaborazione con un collettivo di persone amici innanzitutto
Professionisti che con estrema serietà dedizione impegno hanno dedicato il loro tempo e la loro opera la loro arte il loro sapere alla realizzazione di quest'impegno preso con noi stessi innanzi tutto
Riuscire a portare l'arte la cultura il sapere all'interno del carcere all'interno di un luogo dove manca tutto davvero tutto figurarsi la cultura questo libro nasce dall'esigenza di testimoniare questa esperienza racconta del teatro innanzitutto del Teatro Porta Pinciana con i detenuti-attori di Rebibbia
Sono alcuni degli scatti di scena che il fotoreporter francese Gérard Bruno ha realizzato nel luglio del due mila sedici
Durante le prove per la messa in scena di Otello o della verità riadattamento curato da Giancarlo riprendendo Shakespeare
Per e con un gruppo di persone private della libertà personale per il reparto G nove di Rebibbia appunto
Sono foto di scena semplicemente eppure in questi scatti riproposta è rappresentata emerge con forza e decisioni e bellezza tutta la libertà e tutta la fantasia evocata dal teatro
Sono foto di scena ad un gruppo di attori sono fatto dice ad un gruppo di attori detenuti sono fatto dice l'ad un gruppo di detenuti che per un'ora e mezza della loro dei preclusioni ha dimenticato questo loro essere reclusi sono diventati attori
Davvero lo sono stati davvero se si perde di vista l'importanza di questo passaggio è inutile andare avanti meglio chiudere il libro e passare ad altro
Loro hanno indossato costumi hanno imparato battute il copione le azioni i movimenti
Hanno imparato ad interagire tra loro e poi davanti ad un pubblico vero sano emozionati e hanno suscitato emozioni hanno inscenato le loro emozioni e quelle dei loro personaggi da loro interpretati
Questi semplici scatti testimoniano dell'importanza di questi progetti realmente culturali all'interno delle galere senza finzioni
C'è la Costituzione italiana sancire con l'articolo ventisette che la reclusione deve tendere alla rieducazione del condannato e dunque questa attività nella sua complessità e queste professionalità che collettivamente hanno reso possibile la realizzazione sono realmente uno stimolo fondamentale nel senso del grunge filosofico tedesco
In vista di un sostanziale ripensamento del sé e delle proprie categorie di valori che l'arte la cultura il pensiero la filosofia favoriscono queste foto di ricerca al bruno raccontano di luci e di ombre di volti e disegni sulla pelle e sorrisi abbozzati e occhi e sguardi tristi o forzatamente Allegri raccontano di giochi di questo tempo sospeso
Impiegato non più su una branda contare minuti giorni settimane lasciate tra scorrere senza che nulla accada
Davvero
Raccontano di un altro tempo impiegato a conoscere e a conoscersi a riconoscersi
Raccontano del mettersi in discussione e a trovare il proprio tempo
Questo reportage questo racconto di parole fotografie è il racconto di chi ha impiegato le proprie giornate vuote per imparare le battute di Otello e a tradurre nel proprio della dialetto o nella propria lingua a trovare il proprio modo espressivo per farlo sembrare e agire autenticamente almeno per qualche ora
Sulle tavole impolverate del teatro interno del carcere
Della galera
Sono gli scatti di chi ha tentato di ripensare asse tramite il personaggio e la cattiveria l'infamità di Jago sono gli scatti di chi ha assistito alla messa in opera di Desdemona interpretata da una studentessa universitaria di Tor Vergata e al suo omicidio Femminicidio
Sono i riscatti dice condiviso Temple sorrisi opinioni con gli studenti universitari
Questo reportage la testimonianza di questo incontro
Università e carcere
Il sapere e la bellezza del giovane inesperto sapere degli studenti e delle studentesse della facoltà di lettere e Filosofia di Tor Vergata messi a disposizione assieme a loro tempo con loro e per loro
Il loro tempo il loro essere presenti ha riso questo possibile rendendola ancora più prezioso
Questo libro è la testimonianza della bellezza del sapere della cultura sono gli scatti che mettono in evidenza immettere in questione tramite il teatro se stessi attraverso domande mai altrimenti poste
Sono la testimonianza che si può si deve portare la cultura lì dove non si dà
Dico portare culture alte arte perché credo fermamente fondamentalmente nel teatro nella cultura nella cultura
E nell'arte
Se su una vera arte vero sapere servono a porre domande
Siamo partiti da una messa in scena semplicemente di semplice c'è ben poco come si vede
Questo libro è un racconto di parole e di immagini di un accadimento di un progetto realizzato in carcere durante durante una messa in scena
Con un gruppo di detenuti e di studenti universitari un gruppo di persone private della libertà personale che gioca a fare gli attori anche se solo per un'ora o per un anno intero durante la durata del laboratorio
C'è tanto carcere dunque cioè del carcere innanzitutto e per lo più cioè il carcere in questi scatti e la sua bruttura che io privilegiato alla fine del mio lavoro io esco ho sperimentato sulla mia pelle
In questi anni di teatro scrittura ho visto su me stesso il cambiamento che entrare in un carcere mi ha provocato il cambiamento di prospettiva innanzitutto sulle persone che lo abitano e che lo subiscono
La sospensione del giudizio da parte mia e poi umori i cancelli che si citano dietro
I controlli serrati la diffidenza da abbattere come un muro
L'assenza di tutto il tempo immobile che non passa che sto sembra non passare mai
Il senso di soffocamento la mancanza di affettività l'assenza di sessualità i muri sporchi la puzza di Manerba le chiavi spessi gli assistenti la burocrazia la lentezza le domandine il vitto riporta dritto
La puzza del cibo d'ordinanza i topi lamenti tagli sul corpo le cicatrici la droga le ferite che si videro e quelle che non si vedono le liti la rabbia repressa l'ignoranza Napoli carità
Una certa eleganza innata il degrado i volontari la dipendenza la familiarità ironia che ti serve per andare avanti la disperazione quella vera
Gli sguardi che ti scrutano e occhi fieri
E altri umiliati muri spesso le guardie anzi no gli assistenti
La voglia di ricominciare
La violenza la violenza
La violenza
Le promesse il quadrato dicendo che non è cielo i panni stesi allegati i lunghi corridoi i libri
Silenzio
I diritti negati i doveri
L'irresponsabilità
Infatti gli infantili Zazie con il sasso represso i sensi repressi nel non senso di questo locale di questo luogo i colloqui
I familiari pacchi regali gli attesi bambini
In questi anni ognuna di queste parole declina dentro di me un racconto una storia un ricordo
E pertanto vissuto che ho cominciato anche ad interessarmi dei diritti e del diritto dei detenuti che sono una parte importante di questo racconto di questa narrazione
Cioè in questi interessi e la messa in questione dell'uomo e dell'uomo privato della propria libertà e dignità che lasciano porre questioni filosofiche
L'uomo privato della propria libertà L'uomo senza un progetto l'uomo che si senza tempo senza un tempo in avanti senza affettività è un uomo
E la sua dignità
Questo libro racconta tutto questo dunque questo libro parte dal teatro naturalmente da un lato l'aspetto apollinea del teatro e le domande che lascia porre i testi teatrali intesi come opere d'arte servono a questo il testo in questione Otello mette in evidenza diversi questioni sostanziali l'amore ingenuo del Moro la messinscena tramato tagliato la sua infamità la bellezza e la dolcezza di Desdemona
Il suo amore per il Moro per il suo valore la paura dell'eroe la sua rabbia e la volgarità di Jago e del suo tra mari
E il femminicidio mai così tristemente attuale
Per il suicidio del Moro ex amore folle
Il teatro però anche gioco
Spiega play
Il teatro nella sua essenza è il dionisiaco che lascia scoprire riscoprire le innumerevoli possibilità espressive di sé in relazione agli altri e in relazione con se stesso seppure in una finzione scenica
è il corpo che reclama se stessi in un luogo dove il carcere se lo spirito non può essere recluso il corpo l'UE un inevitabilmente e allora questo teatro con i detenuti assume una valenza maggiorata il tempo è un tempo investito di questo gioco non gioco con gli altri e con il femminile femminino anche
è il corpo dei sensibilizzato autorizzato che riscoprì senso letteralmente
Questo libro è la testimonianza di questa riscoperta
Si assume un'altra visto l'altro sguardo metaforicamente non sia da parte degli spettatori che sia pronto un mondo altrimenti chiuso e dimenticato sia rispetto ai detenuti che si vedono in un altro modo
Acquistano un altro punto di vista su se stessi su gli altri sul mondo
Si impara inoltre adesso rivisti ci si prepara ad essere visti e non a lasciarsi andare che il rischio più drammatico
Ci si prepara in attesa dell'incontro con Lo sguardo dell'altro o dell'altra e si impara a guardare di nuovo si impara relazionarsi anche con il femminile in modo diverso con più rispetto compio decenza con professionalità
Questo libro testimonia anche dell'odore delle tavole di legni impolverate del teatro e del suo profumo di altri profumi e del profumo della libertà
Queste foto raccontano di altri Tatti di mani che si stringono di persone che si abbracciano di altro rispetto ai soliti muri alle solite parecchi l'aspetto musicale dell'udito è stato lasciato per ultimo non a caso nelle foto non si sente evidentemente si vedano i sorrisi e tutto il resto il suo nonno
Le parole neanche
Si vedono persone che parlano io che urlo
Eppure ascoltare le musiche suonate dal vivo
Dal maestro Eric Berchet è testimoniato dalla perfetta riuscita di questa opera che Luís e la sua musica hanno contribuito a rendere unica e irripetibile
Allora io nel frattempo che inizia la proiezione del video voglio ringraziare sì a chi ci ha fornito il patrocinio sia per il libro che per l'incontro al ministero per la giustizia l'Università di Tor Vergata dissi più penserebbe di per l'Italia punto senza ai quali ecco questo Lip quest'opera questi incontri non sarebbero stati i possibili
Allora abbiamo visto quanto simbolismo e che uso sapiente della luce se lo ha saputo appunto fare Gerardo Bruno nel realizzare queste immagini di queste immagini all'interno del carcere vediamo quanto simbolismo quanti significati antropologici ci sono dietro quei tatuaggi che i detenuti ecco mettono mettono in mostra e di quanto
Gerardo questo era una questa è una domanda che volevo appunto farti di quanto è importante di quanto la luce all'interno del carcere faccia la differenza una luce non soltanto fisica alla luce non soltanto diciamo solare ma anche una luce del sentimento che viene portata all'interno del carcere cogliere cogliere questi momenti cogliere questi attimi di vita vissuta all'interno di un di una struttura che poi rappresenta un mondo
Scurrilità
Fotografare in carcere
La situazione oscura nera dove la luce non c'è comunque se c'è
Era arretrata
Bloccata azzardare giudizi da varie situazioni che costringano
L'essere
Che è in carcere gli esseri umani che davanti a te che
Nell'oscurità del carcere
Come grazie attirate grazie all'arte prende uscente che entra e che permette appunto è questa cioè si trasformasse gioco di un po'di luce
Che le ridà vita kettle ricche Dettori un po'di questo oscurità dovute renitente la detenzione
Ecco invece questo lo voglio c'era Giancarlo al comportare la cultura dentro il carcere in un epoca storica in cui il populismo purtroppo a forse alla meglio rispetto alla la rieducazione rispetto ad una sana e dignitosa condizione del del detenuto rispetto a qualche hanno fatto un sono anni che ti occupi di carcere come ecco anche Rita Bernardini si occupa dei diritti dei detenuti e come Patrizio Gonnella
Avete visto dei cambiamenti in questi anni rispetto a a rivalutare il detenuto non più come non più a chiamare il detenuto detenuto ma chiamarlo uomo
Ma intanto buona sera a tutti c'è un cambio di prospettiva naturalmente rispetto al a trattare una persona condannata come un criminale invece semplicemente come come un uomo
Questo aspetto è fondamentale credo Centonze fondamentale per noi è fondamentale per i precedenti che vengono che vengono come a Rebibbia fare questa questa esperienza naturalmente parliamo di
In una come dire un tentativo una una possibilità non sempre non sempre realizzabile purtroppo parliamo di ragazzi
Da di uomini che vengono da contesti sociali difficilissimi quindi
Sfugge sfugge un particolare che due siamo siamo Montecitorio siamo alla Camere bisognerebbe operare abbiamo Antonio Turco quiz Magrelli perché evidentemente ne sa anche anche più di me rispetto a questo ma è una scelta politica nel senso che veramente se non si opera di odio politico nei contesti in contesti sociali difficili
In contesti sociali dove non c'è altra scelta
Che una scelta criminale la seduzione criminale come diceva un in magistratura intervistato un paio di giorni fa la seduzione criminale facilissima medie immediata perché non è alcuna alcuna possibilità di crescita nessuna possibilità di di un come dire di di sviluppo di crescita economica ognuno di noi qui dentro ha studiato ha potuto studiare Lino Sibilla Scampia se viene a Tor Bella Monaca diciamo che da è molto più facile essere sedotto da da dalla dalla criminalità che non operare una scelta difficile questo naturalmente non è una giustificazione
C'è sempre
Responsabilità personale nonché in qualche modo chi fa scegliere residenze di eccessi recrimina devono però diciamo è semplicemente è molto più facile questo è non va dimenticato questo è un è una esperienza che ho provato sulla mia pelle che ognuno di noi si lavori in carcere ha provato sulla propria pelle lavorando con ragazzi che a stento sanno leggere e scrivere
Oggi
Ringrazio Francesco il bar di per la lettura del dell'interramento Luzio nel libro ma oggi questa questa lettura dovrà essere fatto da Cosimo Rega detenuto del dell'alta sicurezza tetra del penale di di Rebibbia a Roma e Cosimo insomma non è potuto venire per motivi burocratici sono dispiaciuto saluto salutiamo
Ma Cosimo viene dalla periferia di Napoli viene dalla periferia della diciamo no non letteralmente di Napoli ma dal contesto salernitano insomma ci dove naturalmente la sua scelta personale
è stata come dire condizionata anche dall'ambiente certo non tutti scelgono di diventare criminali nel non non tutti per fortuna lo diventano noi sì e io come dire qualche giorno fa intervistavano credo Fassone questo autore di questo bel libro della edito da Sellerio
Fine pena ora non sono un libro importante contro la contro ergastolo sentivo
E un diciamo il suo interlocutore interlocutori di questo di questo magistrato
Ha detto una frase che se non Enzo Manco emblematica se se nasceva o dove dov'è nato suo figlio probabilmente a questo l'aiuterà è un bravo avvocato il suo figlio invece se fosse nato al posto mio sarebbe criminale ma insomma credo che raccolga un po'l'esperienza che ognuno di noi che lavora in carcere insomma fa
Ecco allora chiamerei Patrizio Gonnella presidente della sezione enti Rigone ricordiamo l'associazione Antigone un delle associazioni storiche che si occupa di tutela dei diritti dei detenuti ed è stata fondata nel mille novecento novantuno
Ecco niente perizie di sei è occupato anche di dell'osservatorio per i delitti
Per i diritti dei detenuti
Ecco il signora libertà signorina fantasia rispetto alla situazione che tu hai trovato riconosciuto quando inizia ad occuparsi di carcere cosa è cambiato da allora
Allora prima prima di tutto è difficile dire in questi lunghi anni cos'è cambiato e cosa no sicuramente alcune cose sono cambiate sono cambiate ce lo sguardo pubblico almeno negli ultimi anni per una serie di vicende che possono essere da una sentenza di condanna europea dall'attenzione prodotta in una circostanza specifica
C'è equità Bernardini dall'impegno di Marco Pannella dal messaggio alle Camere di Giorgio Napolitano da da tutto questo prodotto una più cioè un'oscura luce su un subbuglio lo dicevamo
Non è facile dire cos'è successo in questi vent'anni sicuramente così vengo anche a come posso dire Miccoli con le con libero perché al libro e al lavoro culturale quindi non solo lo dico non solo teatrale culturale
Che che è stato fatto all'interno del carcere di Rebibbia
Tanto più lo faccio visto che portò il nome di una tragedia
Quindi miserrimo ce n'è una sola deve avere Antigone è un'associazione ma Penn prima di esso l'associazione era una tragedia fra l'altro è una tragedia che appunto era una tragedia che crea mette così il ruolo la luce su un conflitto impossibile da risolvere quello fra la legge la giustizia siamo adesso siamo nella fase in cui se la critica alla legalità e quasi sovversiva mente la critica la legalità fa parte lo stesso contenitore della legalità perché la legalità se non la mette in sé la critica la legalità non è legalità
Antigone che fece diede sepoltura al fratello nonostante il padre macchiato sì del crimine più tremendo oggi in questo periodo ugualmente sarebbe condannato a morte per quello stesso crimine il tradimento
E lei chiede Sepultura nonostante l'ordine paterno la legge dei uomini diceva non dare sepoltura lega secondo la legge e la coscienza o degli dei e diede sepoltura che pagò con la morte questo conflitto questo conflitto nel teatro
è in realtà un conflitto che noi viviamo costantemente costantemente nel fatto che abbiamo delle leggi cui abbiamo una pratica abbiamo il carcere il luogo più emblematico dove questa di questa distanza fra ciò che prevede la legge ciò che si vive nella pratica e enorme
è enorme senza che nessuno
Se non in parte se non pochi
Si indignano sul fatto che la legge cultori della legalità in realtà a un luogo a un luogo parco uno coppa con logo dove si dà per scontato che possano essere rispettata ecco quand'è arrivata la sentenza
Quel due mila tredici in cui è arrivata la sentenza a un certo punto di condanna per maltrattamenti sistematici nelle carceri italiane una vergogna
Una vergogna qui è proseguita la vergogna bulgara la vergogna rumena la vergogna di altri paesi
Diviso creatrice trent'di quella regalini l'Italia a un certo punto ha messo in moto un meccanismo qui insomma poi non non parleremo di questo oggi di un meccanismo riformatore che insomma ci dovrebbe concludersi a breve però
Così lo dico un pochino
Un po'con con la visione di questi questi venti anni e più di esperienza so che non da tutti la non tutti la pensano allo stesso modo però il tirato in carcere è una fondamentale palestra non solo di
L'esperienza culturale di emancipazione di uscire dai linguaggi di formazione umana ma anche una palestra la vita penitenziale
Perché la vita penitenziale una grande maschera
è una grande maschera vita per iniziare a vivere di questa maschera qual è la maschera e tutto un fingersi
Alla ti devi fingere educato perché altrimenti così esci prima
Perché se hai la liberazione anticipata quando che alla liberazione anticipata in carcere chi non ha rapporti disciplinari chi è che ha rapporti disciplinari quelli che hanno i rapporti disciplinari chissà farsi la galera
Ci sono degli antropologi che hanno scritto sa cosa significa sapersi fare la galera chissà fare la galera e di solito solo quelli di spessore criminale più grande se la frode non hanno rapporti disciplinari sopra sono grandi attori del sistema penitenziario
E gli altri grandi attori sistemi per il tutto il sistema funziona purtroppo così e tutto può i benefici dei fare questo è un è una logica che alcuni giuristi sociologi
Chiamano di tipo correzione sita di vogliamo li dobbiamo corregge invece quello che e e e purtroppo a volte ma anche nella stessa legge del passato speriamo che avremo una legge futura migliore ci stiamo lavorando ci stanno lavorando
I quelli che sono diritti
L'educazione la cultura la religione Frigione addirittura vengono considerati elementi del trattamento ma si può considerare la religione la cultura l'istruzione obbligatoria
Quindi visto che è obbligatorio un elemento del trattamento è ovviamente di così Degradi amo tutto a elemento del trattamento il gioco di finzioni un grande gioco di finzione in cui all'interno del carcere chi sa fingere meglio finisce appena prima
E se pensiamo che l'obiettivo è non la rieducazione l'obiezione di tipo vero è che non la riduca c'è una responsabilizzazione una crescita della persona e la sua capacità di stare nella nella vita vera da persona responsabile ma nella vita vera da persona responsabile non è che fuori ne rinviamo solamente in termini di come posso dire di in con la finzione inviamo anche essendo se stessi
Viviamo anche assumendoci le responsabilità fino in fondo a la cultura l'istruzione deve essere qualcosa a cui tu credi io per esempio non ho mai amato l'esperienza o per l'esperienza per esperimento brasiliano
Di libri leggi libri e Agnalik pertanto non non funziona così non è così
Che si può noi dobbiamo avere il coraggio di dire che dobbiamo avere un sistema in cui non diamo venticinque anni tentando di tre caliamo Pini e carcere Eva volontà abbiamo ridurlo
Ridurre le pene ridurre la pena del carcere e poi all'interno di quell'appena e di quel carcere dobbiamo assicurare i diritti e non giocare tutto al do ut des x ecco il teatro potrebbe avere e chiudo questo grande merito di
Scoprire quelle finzioni perché solo voi forse siete capaci fino in fondo di vedere
Quello che noi noi che a volte veniamo da una formazione da giurista poi giuristi è una parola grossa chiede diciamo non sappiamo dire siamo dentro la forma della legge
Poi fuori dalla forma della legge probabilmente queste finzioni questi giochi queste ipocrisie come lady D Adriano Sofri quando lo scrisse
Nella sua esperienza carceraria scrisse un bellissimo lì le prigioni degli altri e scrisse quel libro che tutto sommato è veramente un manuale di vita penitenziaria
E raccontava come tutto fosse contrattato tutto fosse contrattato
Ecco voi siete capaci meglio perché avete uno sguardo ampio lo sguardo lucido uno sguardo Esterno uno sguardo di fantasia e di libertà non lo sguardo di norme di regole di Codice di di relazioni ultimissima cosa sarebbe bello se un giorno il ministero delle Giustizia Dipartimento di amministrazione penitenziaria misurasse l'impatto delle delle grandi opportunità che possono essere l'istruzione che possa essere il teatro come che iniziasse a ragionare su la sulla misurazione della recita cosa che non viene fatta è stata fatta una volta dieci anni fa è stata fatta solo in riferimento alle misure alternative è stata fatta con una forma di agli indagine che importante che però era un'indagine
L'accesso ai numeri stretti non sono i più cari figlie ampi ci vorrebbe una grande indagine invece sulla tuta penitenziaria vedere che tipo di vita penitenziaria riduce i rischi di recidiva che abita penitenziale avevo riduce ecco questo è il e poi probabilmente scopriremmo Coop scopriamo delle cose carine
Quando si scopre che quel poco di presenza femminile in carcere quattro virgola cinque per cento ha avuto delle esperienze di violenza alle spalle con le donne la moto Spencer alza le spalle
Probabilmente se ne deve essere passiamo ad analizzare le biografie di chi sta in carcere vedremmo che stare nel carcere X sostare al carcere y e non è la stessa cosa in termini della prospettiva di poi fare una visita ordinaria e non una vita criminale ecco il teatro pensa per l'indagato perché l'esperienza di teatro è un'esperienza che ti fa smascherare le finzioni che ti fa vivere delle esperienze tirato e la cultura e più in generale e la cultura più in generale cioè corrotti proprio ti fa cambiare il piano
E se non capiamo che bisogna cambiare che hanno abbiamo perso e abbiamo perso in via definitiva e per questo che ovviamente ben venga uno dieci cento mille fantasie da ecco verso grazie
Allora grazie Patrizio Gonnella re sugli la dottoressa Laura Volpini
Volevo soltanto aggiungere un un una un un due parole insomma su una chiusura importanti parole di Patrizio insomma che e anche un amico e appunto che ed aspetto culturale che fa che fa definito se parliamo ribadisco in carcere ci sono la maggior parte era dei ragazzi degli uomini in carcere sono persone
Quasi del tutto l'alfabeto certe senso persone che non sanno leggere e scrivere io oggi un uno degli invitati insomma Pubblico essere un ragazzo essere accreditato che ha fatto come laboratorio l'anno scorso
Sa anche nelle foto
Per cui difficoltà a Lecce difficoltà a scrivere ma anche in italiano correttamente italiano in questo aspetto insomma va ricordato va approfondito che insomma per gli operatori diritto naturalmente e diverso insomma editori Cosima è diversa noi noi filosofi noi teatranti diciamo ci occupiamo di altre questioni grazie
Allora dottoressa Laura Volpini oltre a essere una psicologa una criminologa si occupa all'interno del carcere romano di Regina Coeli appunto di ascoltare i detenuti ecco dottoressa Volpini quanto di questa finzione di questa di questa analisi delle possibili recidive così può scoprire all'interno delle quattro mura carcerarie
Grazie volevo fare un piccolo diciamo così ringraziamento intanto agli autori degni di questo libro che un libero o dire ricco di di splendide immagini come avete visto è anche di importanti significati che sono stati anche letti amabilmente nel dall'autore che che ci ha preceduto
Sono anche contenta di essere qua perché sono un po'in duplice veste perché da un po'no a un certo punto di vista mi occupo come studiosa di criminalità e anche di autori di reato ma dall'altra
Lavoro già dal due mila uno sono oltre quindici anni come esperto al carcere di Regina Coeli quindi settimanalmente
O questa esperienza del carcere un'altra prima volta risentono in carcere
Era durante la mia esperienza universitaria nemmeno centottantasette e quindi o insomma anche attraversato diversi istituti italiani
E allora volevo condividere con voi brevemente in dieci minuti un quarto d'ora anche se chiaramente questo è un tema molto Complesso ampio dibattuto
Condivide alcuni principi insomma generali del carcere della pena e e poi anche sottolineare la funzione
Del del teatro della cultura dell'educazione come come Patrizio Gonnella e citava prima in riferimento a questa devo dire esentare esperienza che è stata fatta a Rebibbia ma che poi Antonio Turco ci racconterà ama come dire e da tutti noi conosciuto
Come colui che da da da non so venti anni non so tre in quaranta ecco qui Pantani non volevo invecchia articolo quanto anch'da quarant'anni
A porta avanti diciamo presso il carcere di Rebibbia allora è chiaro che che la funzione del carcere su cui si sono interrogati
La sia la scuola illuminista dal Settecento quella positiva nell'Ottocento
Ha una funzione innanzi tutto di sicurezza sociale cioè il carcere innanzitutto tende a come dire
Protegge la Società da chi ha rotto un patto sociale da chi ha rotto delle regole di convivenza civile creando allarme sociale
Ma chiaramente la funzione del carcere anche una funzione di reinserimento sociale nel senso che
L'obiettivo più alto del del carcere non può che essere quello di tentare di prevenire appunto
Il cosiddetto rischio di recidiva cioè della possibilità che le persone riconnette Ono o quel tipo di reato o da altri reati
Attraverso appunto questa comunicazione anche tra carcere e società cioè il carcere e non può essere pensato appunto come un carcere appunto isolato dal resto della società
Ma soprattutto poi con la riforma del settantacinque sono con l'ordinamento penitenziario
Il reinserimento non può che essere pensato tra nel rapporto nella comunicazione aperta tra carcere e società attraverso progetti di reinserimento sociale ed ecco in questo senso la pena
Non può che essere una pena umanitaria intanto come già Beccaria l'ho citato ma proprio per dire che già nella metà del Settecento Beccaria diceva che la pena non doveva essere come dire una piena afflittiva tout-court
Doveva rispettare la dignità umana e
In questo senso appunto la pena per quanto riguarda peraltro nostro sistema italiano è una pena che appunto ha una funzione dovrebbe a vere una funzione rieducativa vs poi responsabilizzare ante che ci arrivano fra un po'
In questo senso nell'ottica di una rieducazione trova appunto
Uno degli elementi principali
Il il il trattamento alticcio il ruolo principale la funzione del trattamento trattamento penitenziario che in base all'ordinamento non può che essere individualizzato cosa si intende per individualizzato
Si intende che dobbiamo agli operatori che operano appunto in carcere ma anche poi il magistrato che andrà
Soprattutto il magistrato dell'esecuzione penale cioè il magistrato di sorveglianza dovrebbe tenere in conto appunto la personalità anche del del detenuto del condannato quindi il un progetto individualizzato deve tener conto della intanto della capacità che questo soggetto a di essersi reso conto del danno arrecato
Ma anche appunto delle potenzialità delle risorse sia personali che anche relazionali e sociali e familiari che questo soggetto a proprio perché reinserimento non è non avviene da soli c'è il qualsiasi soggetto che abbia anche la più grande volontà una volta uscito dal carcere di non ritrovarsi più in quelle condizioni che lo hanno portato a commettere il reato da solo non ce la potrà ma a
E quindi
Qua arriviamo ad un punto che io ho definito la crisi del trattamento penitenziario perché la crisi del trattamento penitenziario perché questa individualizzazione del trattamento è sempre più difficile e anche complessa
Noi abbiamo peraltro tutta una serie di diciamo settori legati al motivi per cui se in carcere
Le tossicodipendenze vi faccio un esempio ma ci sono anche per dirvene una x solo offende
Ci sono soggetti che fanno dei reati di microcriminalità e soggetti che commettono omicidi
Ecco prima di arrivare a all'individualizzazione del trattamento già dovremmo centrale ci sulla specializzazione del trattamento in funzione di specifiche arie problematiche che hanno portato i soggetti dentro
Da un po'come io faccio sempre un po'questo paragone non ha come se una persona viene ricoverata in ospedale per un problema cardiaco e viene trattata allo stesso modo di chi ha un problema di fegato allora non è possibile dare a tutti diciamo la stessa medicina bisogna in qualche modo che ci siano operatori
Che siano formati anche a specifiche
E Asperti perché il trattamento prima di essere individualizzato deve essere specializzato per aree di diciamo di per tipologie di di reati
In questo senso presenti abbia una legge che mio avviso anzi due leggi sia pure del due mila nove che del due mila dodici che prevede sostanzialmente addirittura un anno di osservazione per potere
Poi valutare l'esito della diciamo così de di questo trattamento ai fini ai fini delle misure alternative che sono state ristrette per questo tipo di detenuti ecco
Io ritengo che al di là di alcune esperienze che sono a macchia di leopardo la più nota di tutte quella del carcere di Bollate ma poi anche a Rebibbia sono state fatte
E delle sperimentazioni in questo senso però ancora da questo punto di vista e parlo presenti anche nel carcere di Regina Coeli abbiamo molte difficoltà a poter a vedere dei servizi specializzati per questo tipo di detenuti
E questo io credo che sia poi una disparità
All'interno di chi ha già come dire una condizione di privazione della libertà
In appunto non so se Patrizio si riferiva al al decreto legislativo su cui state lavorando
Di riforma l'ordinamento penitenziario io ho avuto modo di vederlo solo oggi e quindi mi mi scuso somma molto rapidamente mi piacevano alcuni aspetti che così ho estratto
Per esempio l'articolo sette il comma tre dove si dice che
Alla fine della determinazione dell'anno di osservazione sempre per i sexual offendere guasti o affini
Si deve tener conto anche di programmi terapeutici svolti dopo la commissione del reato e prima dell'inizio dell'esecuzione della pena
Perché vi assicuro che purtroppo è un problema di dialogo con la magistratura e dalla magistratura di sorveglianza
Perché la magistratura di sorveglianza purtroppo in base alla legge trentotto tiene conto de se il detenuto si è diciamo ha collaborato durante la la misura le indagini durante il processo in qualche modo ha confessato il reato
Quando sappiamo benissimo che confessare a se stessi innanzitutto ma poi ad un altro legittimato insomma ad un giudice quanta degli operatori di aver commesso degli atroci delitti che sono quelli per esempio contro le donne contro i minori è una cosa molto complicata per cui ci vuole anche un lavoro preliminare sono avremmo già come dire risolto il problema del trattamento
Disse solo fende quindi sono contenta del fatto che si possa tener conto come dire
Intanto veramente dell'anno di osservazione e non solo di quello che è avvenuto durante il processo ma anche se il soggetto viene incoraggiato prima delle soluzioni della pena a essere diciamo a farsi trattare perché comunque il trattamento deve essere volontario questo
E certo
Mi piace molto anche l'articolo quattordici dove parla dell'ad operarsi per attenuare le conseguenze del danno e di adoperarsi a favore della vittima
E questo con Antonio Turco Patrizia Patrizi professor Gaetano De Leo danni presso la cattedra di psicologia giuridica abbiamo ragionato e Patrizia Patrizi ancora oggi lo sta facendo
Appunto dal dal punto di vista della del degli studi ed è anche però del dello studio azione
Culturale e di Progetto
Al al tema della mediazione c'è il tema della mediazione della riconciliazione con la vittima laddove
Chiaramente questo è possibile ci sono delitti mediabili e delitti probabilmente
Difficilmente mediabili però l'idea di passare appunto dal concetto desueto dire educazione un concetto di responsabilizzazione ovvero di responsabilità anche per ciò che si è
Arrecato alla vittima questo è fondamentale
Anche perché è vero che è un reato rompe il patto sociale ma prima di tutto il reato danneggia
Delle persone specifiche dei contesti specifici quindi in qualche modo si passa da un'astrattezza se volete del danno ad una concretezza del danno verso specifiche persone specifici contesti eccetera
Vado a arrivo diciamo alla all'aspetto per cui siamo qua oggi e mi e mi piace proprio ricitare la frase di Erri De Luca dell'introduzione
Nella prefazione dove dice questa esperienza rivela un prigioniero quindi l'esperienza che hanno condotto in carcere
Appunto gli autori del di questo bellissimo poi testo
Rivela un prigioniero che esistono altre possibilità di se stessi altre varianti a portata di mano
Il tempo della pena qualora somigliare al vestibolo
Dove si provano i panni di un nuovo guardaroba un po'forse anche Patrizio diceva qualcosa di simile
Cioè io ritengo o che sia molto importante questa frase perché ritengo che il carcere sedere avere una funzione di reinserimento e di prevenzione del rischio di recidiva
Deve poi attivare quelle risorse che sono state dimenticate che non sono state sviluppate dei soggetti che appunto hanno commesso un reato e che non possono ovviamente essere etichettati solo per quello che hanno fatto quindi come diceva prima che Giancarlo non si può far coincidere il il crimine con la persona bisogna sempre distinguere che poi potenzialmente tutti noi potremmo trovarci in situazioni che neanche adesso potremmo immaginare in situazioni complicate dove poi può succedere
Una tragedia dove magari ci ci nostro malgrado siamo responsabili di un qualcosa che ci porta in carcere allora
è chiaro che il crimine non coincide con la persona e su questo il carcere da una le il teatro scusate da un'ottima e grande opportunità cioè giocare altri ruoli che significa anche imparare per esempio
Ad autoregolamentare o comportamento perché è vero che si in carcere si interpreta un ruolo era alta un po'tutti i contesti ci insegnano tutti quelli istituzionali si insegnava può ad assumere
Diciamo dei ruoli il come se no come noi riusciamo poi a sopravvivere ai diversi contesti però è anche vero
Che
I detenuti
E che di fatto si macchiano di reati che hanno anche alla base per esempio molta difficoltà una in molti reati
Di Autori colare il proprio comportamento le proprie mozioni pensiamo appunto i femminicidi pensiamo alla disco distorsione del del rapporto con l'altro sesso che sono i reati di natura sessuale
E allora questa capacità invece di autoregolamentate comportamento che dà il copione
Di un di un di un pezzo teatrale eccetera e la la possibilità di Autori Colaiuta mio comportamento in funzione di tutti gli altri attori ed interagire in un modo come dire coerente in un modo funzionale secondo me può insegnare anche oltre
Appunto la il il il teatro il pezzo teatrale spesso lo spettacolo teatrale in se stesso quindi il teatro
Eri attivazione delle risorse le risorse potenziali delle risorse residuali delle risorse che vengono scoperte Giancarlo in un'altra presentazione disse che addirittura uno di questi attori se non sbaglio adesso lo fa insomma
Ha trovato una se non vado errato un qualcosa di dissimile ha trovato anche un'ispirazione nel continuare a volere anche diciamo recitare ma non è l'idea non è solo quella di e che chi fa teatro in carcere poi diventa attore però è l'idea di trovare no poi delle fonti dentro di sé
Che possono portare ad un altra pensabili Paris estesi di non pensare che quando si esce si ritorna da quel gruppo di riferimento si rifanno quelle cose questa è è la la base più importante poi ci vuole il supporto sociale ci vuole la comunità
E in questo senso seconda ed a mio avviso si va dalla promozione della responsabilità alla corresponsabilità ascessi e responsabili insieme
Il detenuto
E diciamo il suo contesto di riferimento ma anche le istituzioni sicuramente anche il carcere per non dire ovviamente la giustizia anche legislatore e su questo un questa bella immagine di Giancarlo mentre fa lezione di teatro di salute e vi ringrazio
Non so se ti ha risposto male esigono
Allora adesso chiamo il professor Pasquale bronzo
Che è docente ed è ricercatore di diritto processuale penale alla facoltà di giurisprudenza dell'Università Sapienza di Roma
Prego professore
Salve buonasera grazie a tutti grazie a Giancarlo per l'invito
Sì stato chiesto
Di così tipo
Parlare di carcere a proposito in occasione di questo libro bello che ho letto che riguardo alla sua esperienza a Rebibbia e questo è un periodo particolare per chi si occupa sia perché si occupa di carcere sia per chi lo vive a vario titolo perché abbiamo una una riforma come come ha detto la professoressa in corso che ci fa un po'tribolare poi non vi parlo di queste tribolazioni perché vi annoierei demmo ma appunto è un periodo importante perché un periodo di cambiamento io faccio notare una cosa a proposito di questa iniziativa legislativa che speriamo si concluda
In modo felice
Noto una cosa che il DDL il disegno di legge ed è legata che ha delegato il Governo a mettere mano dopo tanto a questa attesissima riforma nella titolazione diceva modifiche all'ordinamento penitenziario
Per l'effettività di educativa della pena
Cioè rivendicava effettività al principio di rieducazione ora questa questo richiamo all'effettività dell'educazione a me suggerisce due rilievi che vi voglio perché voglio trasmettere anzitutto parlare di effettività dell'educazione quando la nostra Costituzione sono settant'anni che pretende che esige che la pena abbia tra la finalità educativa il nostro ordinamento penitenziario da settantacinque a quarantatré anni
Si è incaricato di attuare di di attuare in nella legge ordinaria e nel sistema ideale del rieducativo della corte della Costituzione quindi che oggi legislatore del due mila
Sedici quello della della legge delega senta il bisogno di richiamare a una dalla all'esigenza di assicurare effettività al principio educativo
Ci dice ci dite ci dice tante cose all'indomani della legge una della legge penitenziale che abbiamo oggi cioè questa legge del settantacinque la legge molto avanzata che è molto subito venivano dall'estero a studiare
La nostra nuova legge penitenziaria ma l'indomani questa legge un grande penalista Franco bricolage scrisse un un saggio molto bello grande molto preoccupato
Molto preoccupato per la riuscita di di questa di quella riforma penitenziaria
Lui diceva tante cose sostanzialmente due che anzitutto riformare l'ordinamento penitenziario senza riformare il codice penale avrebbe condannato un qualsiasi sistema penitenziario alla piaga del sovraffollamento
Poi diceva che introdurre le misure alternative al carcere che sono una cosa ottima preziosissima
E non a prestare le strutture organizzative gli uomini le persone i mezzi per seguire queste misure alternative
Al carcere avrebbe condannato questo istituto preziosissimo ad essere attratto alle logiche della dell'indulgenza Alis Moro della dei carceri Zazie ore così fine a se stessa
E quelle misure sarebbero diventate facile bersaglio delle diventi la prima tensione sociale del primo allarme criminale del primo della prima manovra di populismo penale
Soprattutto Nicola diceva il problema di questa legge che è molto sganciata dal clima dal sentire politico diretto e anche da clima culturale di di quell'epoca
E così diceva lui settantasette mila e novecento settantasette basterà il primo la prima allarme crimine anche impropriamente ricollegato all'ordinazione del carcere ed ecco che fatalmente le politiche carcerarie diventeranno politiche della sicurezza pubblica cioè il carcere diventerà uno
Strumento di di di sicurezza e che questo come sapete tutti esattamente quello che si è puntualmente verificato in questi anni cioè i meccanismi di Prigioni d'azione che la politica penale
In questi anni ha messo in opera soprattutto in materia di droga soprattutto in materia di immigrazione a diciamo dato alle nostre carcere un po'la funzione e per la verità pure l'aspetto
E dei degli ospedali generali gli ospedali generali erano struttura che nel mille settecento
Era ricovero di dei mendicanti dei dei disadattati di tutta una serie di persone marginali dei borderline aderirvi di socio partecipa di varia di varia natura
Molte molte carceri molta parte sono quest'oggi e l'impiego di benefici penitenziari e cioè di quelle di quelli esperienze interessanti con le misure alternative Rin benefici in genere come incentivi alla collaborazione processuale per il crimine organizzato hanno trasformato
Il carcere anche in uno strumento di lotta contro la criminalità organizzare anche questo una diciamo è una torsione ovviamente della funzione del carcere oggi e siamo però a una riforma di quella riforma
Quindici ci viene da chiedersi
Se ma andrà meglio ma Sam se se se è legittimo aspettarsi per questa
Per questo decreto legislativo per questi decreti legislativi che avremo una sorte migliore ma una sorte migliore nella attuazione
Pratica e quindi nella sensibilità e nella cultura anche degli operatori migliore di quella che è stata riservata alla povera legge del settantacinque forse sì
Forse possiamo sperare che vada meglio
C'è qualche segnale incoraggiante anzitutto il sistema da un po'di anni a questa parte
Si va affrancando dall'idea che la pena costituisca l'unica risposta al problema della criminalità lo diceva la la professoressa la risposta penale non è l'unica per per una grande fetta di reati si è proprio manifestata anche
Poco adatta evidentemente e soprattutto anche all'interno della risposta venali scarcerati non può essere l'unica risposta sanzionatoria o la principale al problema della criminalità
Non mancano certo in questa consapevolezza di battute d'arresto secondo me la più grave battuta d'arresto
L'anno scorso due anni fa
Tre anni fa la mancata il mancato esercizio della del di una delega importantissima che era la delega sulle pene detentive non carceraria
Quella delega self fosse stata attuata avrebbe portato finalmente dell'asse del male sanzione lo strumentario sanzionatorio dei nostri giudici penali italiani
Là diciamo gli strumenti della reclusione domiciliare del lavoro di pubblica utilità invece politicamente non evidentemente non non siamo stati in grado
Però ecco c'è la consapevolezza della del della spelling dell'idea necessità di superare diciamo il ricorso al carcere come come risposta unica mi pare acquisita
Poi ci sono dei segnali piccoli ma che uno forse deve anche
Così appassionarsi a considerare per sperare bene per esempio l'attenzione alle misure di esecuzione penale esterna oggi abbiamo al ministero anche
Un un dipartimento nuovo dedicato all'esecuzione penale esterna che non c'è mai stato certo e poi bisogna vedere però quel dipartimento
Mi vuol dire che la fase dell'espiazione extra muraria quella fase importante in cui l'opera educativa è fatta e posta a carico non solo dell'istituzione
Penitenziaria ma proprio di di noi tutti della collettività cioè dove siamo chiamati a collaborare
Alla rieducazione quella esperienza di espiazione non vuole essere valorizzata la direzione generale o il dipartimento credo che sia e fatto lì per attrarre risorse per attrarre forze ed energia
E quindi speriamo che diciamo la le sorti di questa riforma siano migliori di quella ultima che abbiamo avuto quel richiamo alla effettività rieducativa della pena cioè all'effettività del principio educativo poi vi dicevo un un altro rilievo che mi fa vedi in mente cioè secondo me ci dice un'altra cosa che se il legislatore
Nel delegare alla riforma del carcere ha sentito il bisogno di intitolare la riforma cioè di Fini di insegnare come scopo di questa riforma
Il riconquistare effettività principio educativo quanto meno questo il segno che legislatore non pensa come chi pensa che il principio educativo ha mostrato
Diciamo quel fallimento che la crisi è il degrado del nostro sistema penitenziario attuale sia dovuto al fallimento del principio educativo che è meglio non coltivare più come aspirazione altissima ma che forse è ora di assestarsi su spiegazioni più realistiche di un carcere che che almeno non perché che almeno sia legale diciamo a livello penitenziario che rispetti le persone che diciamo così sappia arginare e
Neutralizzare le persone pericolose per la società cioè il legislatore che ancora una volta
Ma sottolinea la necessità di dare efficacia principio educativo dimostra di pensare che in realtà la crisi del carcere nella crisi del principio facendo nella il fallimento di PG educativo casomai
è da imputare al fatto che noi non abbiamo saputo realizzare nella pratica quel principio e quindi l'abbiamo realizzato in modo inadeguato e oggi ci richiama a darli effettività
Siamo tutti in attesa di questo di questa prova di questo parere che le Camere oggi siamo qua che le Camere devono dare a una parte dei lavori normativi con cui il Governo ha esercitato la delega
Quindi vedremo che parere daranno però piace segnalare che appunto è un'attesa preoccupata perché alle Camere oggi non c'è tutto il lavoro fatto dal governo cioè non c'è tutto tutto il broncio tutte le norme elaborate in esecuzione
Dei tantissimi credo venti non lo so criteri di delega perché una parte di questo lavoro e ancora crescente in uno stato
Meno avanzato che ci fa davvero disperare della
Dell'esito finale in particolare mancano
A parte i migliori perché era ma io diciamo mi sono occupato
Ho avuto la fortuna privilegio di occuparmi di dei lavori della commissione Giosa che si è occupata del della riforma del l'ordinamento penitenziario nel Complesso di quei lavori manca all'appello e cioè non è stato sottoposto ancora le Camere
Il il tutto il grosso capitolo dell'affettività in carcere e grosso capitolo del lavoro penitenziario ed è questa la cosa che invece dovrebbe preoccuparci preoccupare tutti quelli che che si occupano di carcere perché dell'affettività non non non non voglio parlare anche perché
Per per per una queste di tempi poi merce Rita Bernardini se volesse de parlerebbe con molta più competenza di me ma anche quello è un tema delicatissimo la repressione sessuale storicamente e uno dei modi in cui il carcere fa pesa sul corpo diceva a Foucault c'era il carcere è presa su come arrestare in francese si si dice prevista corto
E quindi l'idea che la pena detentiva deve proprio toccare il corpo è un modo e la repressione astinenza sessuale forzata o a proprio modo storicamente un modo con cui il carcere tocca il corpo e invece insomma
Si pensa che che invece la vita affettiva
E della quale ha parte la vita sessuale sia appartenente a un pacchetto di diritti che che non possono essere compresso oltre misura
Insieme alla libertà personale
Quindi che debbano essere conosciuti a tutti a tutti con ai meritevoli non come premio ma come diritto fondamentale quindi sarebbe un'importantissima conquista di civiltà però
A me preoccupa e poi perché me ne sono un po'occupato da vicino la mancanza delle norme che dovrebbero valorizzare il lavoro
Evidenziato
Perché il lavoro penitenziario dava Pezzino singolare io credo che tra tutti gli elementi di trattamento il trattamento che come sappiamo nella norma ricco perché il nostro rossa legge settantacinque
Giancarlo dammi il tempo quando mi
Il nostro trattamento il ricco di tanti elementi ma non c'è elemento del trattamento penitenziario per il quale si può dire con la si può ravvisare uno iato uno scollamento maggiore
Tali bellissime cose che dicono le norme e la realtà delle nostre carceri
Proprio nessun elemento per quanto si va bene anche la famiglia si dice
Sacrificata perché il principio di territorializzazione della pena
Non sempre osservato ma Ifil per il lavoro penitenziario c'è una proprio uno scollamento totale fra le norme la prassi fare norme l'applicazione pratica perché se leggiamo le norme io ai ragazzi
Del mio corso dico livello al trattamento educativo si svolge principalmente ripeto le norme ripeto l'articolo da quindici principalmente sul lavoro poi chiunque vada guardarla statistica
Il ministero ripubblicati aggiornate
Del lavoro penitenziario scoprirà che il trenta per cento ventotto trenta per cento dei detenuti i nostri detenuti lavorano ma non ma non è tanto questo e che di quel trenta per cento l'ottanta per cento
Svolge i cosiddetti servizi d'istituto
Sapete sarà saprete chi te cosa sono lo scopino lo lo lo spezzino allo sì va bene o non si chiama più scopino arricchita con l non mi sono adeguato alle cose però quello che una volta ignominiosamente si chiamava Scopino e oggi fa la stessa cosa anche se lo chiamano in modo diverso
è rappresenta l'ottanta per cento del dell'esperienza lavorativa che viene concessa ai detenuti
Non solo è ovvio che non vi devo dire di quanto sia questo tipo di lavoro il lavoro meno responsabilizzante meno gratificante meno professionalizzante perché l'idea la preziosità del lavoro come strumento di educazione e che il lavoro è una provvista di risorse per il futuro cioè lavorando impari anzitutto acquisisci cioè la un'abitudine a un sistema di vita acquisti consapevolezza delle tue capacità ma poi metti né in tuo bagaglio personale delle cose che ti serviranno
Delle competenze che ti serviranno dopo dopo quando l'Empoli il cancello del carcere sarà chiuso dietro le tue spalle tu ti trovi nel mondo esterno dopo magari una pila lunga senza avere nulla allora tutto quello che dal carcere di portare come bagaglio preziosissimi lavoro fa questo ecco il servizio istituto sono non sono professionalizzate da nessun bagaglio non danno diciamo gratificazione
Peso soprattutto poi della diciamo le direzioni gli istituti perché sono in insomma fanno siccome le le postazioni lavorative per i lavori di doversi sono limitate per spalmare questa chiamiamo l'offerta lavorativa sul numero maggiore possibile di persone applica un un turn-over selvaggio per cui non solo io faccio lo spezzino lo spazio ma lo faccio per un limitatissimo tempo nell'anno e quindi dire
Però poi nelle statistiche si dice che quello detenuto lavorante realtà lavorato un mese all'anno quaranta giorni all'anno quindi ma diciamo non questa è la
Diciamo lo stato del nostro lavoro penitenziario allora forse qualsiasi cosa ora non entro nel merito delle scelte che il governo
Quello schema decreto legislativo
Ancora non nato mette in campo per le persone migliorare la situazione ma la situazione ha bisogno senza dubbio di essere migliorata problema del lavoro penitenziario che lavoro penitenziario nasce
No non nasce come strumento di educativo nasce come pena i lavori forzati erano una pena
Alter proprio autonoma rispetto la detenzione io racconta a ai ai ragazzi il il Trebbo Milla il Mulino della disciplina
Era nel in Inghilterra avevano usato dottor Trovato
Questo strumento per i lavori forzati era una specie di tapis roulant il tapis roulant come come produzione di energia meccanica di origine umana non è stato in me esagerato l'ingegnere non per l'industria per il carcere Poli indusse la esportato
Era un tapis roulant si chiamava tre Neil
Che su cui venivano fatti camminare i detenuti inglesi questo questo tapis roulant produceva Energia e produceva energia e legge veniva venduta o faceva muovere mulini
Per il grano macina eccetera
Diciamo questo era il il lavoro
De dei carcerati e nei codici penali ancora il lavoro era una pena del Codisa poi il lavoro è diventato migliorato perché diventato non una pena però è sempre parte della pena perché ancora oggi il nostro codice penale
Quando ci dice che cosa è la detenzione che cosa la reclusione che cos'è l'arresto che cosa l'ergastolo non solo dieci dice che privazione della libertà personale nel per diciamo di durata varia con obbligo di lavoro
Quindi è rimasta ancora un po'
Nella nostra tradizioni l'idea di lavoro che che che che punisce idea di lavoro super pena e allora anche perché abbiamo questa storia di lavoro afflittivo e di anche sfruttamento del lavoro nella in Francia nell'Ottocento si lamentavano che lavoro della da lavoro penitenziario che causava disoccupazione dei lavoratori
Liberi perché Natale tale e tanta la dallo sfruttamento del lavoro penitenziario tanto efficace la macchina del del carcere fabbrica che si diceva toglieva lavoro ai liberi e a questa cosa ha ha creato tutta una una paura del del una circospezione quando si va a trattare il lavoro penitenziario poi la corte costituzionale giustamente ha detto che lavoro penitenziario deve essere tutelato
Come lavoro libero retribuito Comi lavoro libro nel senso che va retribuito ancorché in misura ridotta ma a tutte le garanzie del lavoro libero le ferie
Questa normalizzazione lavoro penitenziario sacrosanta ma avuto un aspetto paradosso un affetto secondario paradossale perché siamo ha contribuito a rendere ancora più esigue le con ostacoli con gli investimenti che si fanno
Ancora più esiguo le percentuali di detenuti che lavorano perché da quando la Corte Costituzionale ha chiarito che non si possono negare ai lavoratori detenuti tutte le tutele giuridiche dell'amore liberi fieri direttori di istituti anche è diventato ancora più difficile
Avete esercitare questo diciamo fornire questa particolare offerta trattamentale
E quindi diciamo la la l'esigua percentuale dei lavoratori detenuti dovuta a questo insieme di fattori
La la Spal quanto minimi da quanto per cinque minuti ok
Perché volevo appunto dirvi che
Vero che il lavoro dice la norma
L'apatia penitenziaria deve assomigliare il più possibile alla lavoro del mondo libero ma questi avevamo un po'sopravvalutata secondo me perché
Questa norma che ha portato a di a diciamo chiasso suggerisce direttori del carcere un atteggiamento un po'neghittoso io trovo un po'così di disimpegno perché libero che organizza il lavoro faticoso
Era la Miss Chain identitaria a una missione diversa da quella dire non è un'agenzia di intermediazione fanno altro
La mise ci evidenziare un compito delicatissimo quello della custodia di assicurare sicurezza capisco che è un compito faticoso localizzare il lavoro altrui far trovare lavoro alle persone fare incontrare domanda e offerta di lavoro
Un richiede un impegno risorse che l'amministrazione
Nona però ecco forse bisogna superare l'idea che l'unico lavoro che dei socializza si è il lavoro in senso tecnico cioè quello retribuito contribuito contribuito sì Man sommarie tutelato con le ferie
Va bene questo sicuramente nei limiti del possibile dovrebbe essere sempre lo sforzo ma miei nel nostro ordinamento c'è da pochi anni ma molto trascurato una risorsa in più che lavoro di pubblica utilità
Che certo lo so che si presta sfruttamento ma ogni istituto dedicato abbisogni di essere maneggiato in modo delicato accordo c'è il momento operativo di un qualsiasi istituto nuovo delicatissimo ma i lavori di pubblica utilità che è un lavoro che a livello di diciamo significato del percorso educativo Italtel Tura maggiore e più apprezzabile del lavoro
Intesi in senso tecnico è secondo me è una strada da percorrere perché un lavoro a fini sociali che il il detenuto svolge non retribuito ovviamente scegliendolo
Che diciamo è un lavoro la cui organizzazione e meno faticosa altrettanto ad sempre faticosa ma meno faticosa del del lavoro del lavoro così in senso in senso tecnico la verità è che il lavoro subordini lavoro classico non si può portare in carcere difficile portare in carcere non soltanto perché lo Stato non lo finanzia anche però anche questo la Smuraglia da poco è stata rifinanziata e forse qualche cosa avremo con la Cassa ammende con la nuova Cassa ammende il cui regolamento modificato da poco avremo qualche miglioramento però secondo me il lavoro in senso tecnico a un tratto di intrinseca incompatibilità col carcere perché la popolazione carceraria non è una popolazione adeguata a svolgerle un lavoro produttivo di beni e servizi cioè a un lavoro nel quale l'imprenditore investe dei soldi
Per una intrinseca fragilità vizi poco nel carcere che è una persona che soffre cioè presso la molto malata che una persona che non non riesce ad assicurare i ritmi lavorativi
E non solo è una problema di fragilità delle persone ma un problema di tempi e di luoghi carcerari il tempo del carcere non è il tempo dell'industria non è il tempo della produzione a in carcere alle cinque bisogna chiudere bisogna spegnere
Perché c'è il anche un problema di turnazioni depresso ai sorveglianza accerto tutto però il carcere come luogo di custodia ha una tempistica sua e quindi hai voglia fare leggi di Smuraglia di finanziamento e di fiscalizzazione degli oneri contributivi storicamente queste leggi hanno non dico fallito ma hanno sortito poche fette date a vedere le statistiche delle persone che sono state impiegate
Il lavoro penitenziario e poi delle persone che sono state assunte che sarebbe l'hub l'obiettivo finale
Dopo nelle mansioni che hanno svolto o siamo intorno ai cinquecento ma nel nell'esperienza di queste leggi di incentivazione quindi direi delle percentuali statisticamente irrilevanti quindi forse diciamo il carcere i tempi del carcere i tempi della pena
La il detenuto come persona è un detenuto che va sottratto all'ozio detentivo va sottratto alla branda non necessariamente radiato nell'opificio
Ve deve però essere diciamo il tempo della piena deve essere empito qua e lo sforzo di persone come Giancarlo Capozzo lì che che regalano queste esperienze straordinarie detenuti ma
Ma è ovvio che per quanto posso essere bellissime queste esperienze avere riempito di significato anzi forse l'espiazione dei ragazzi che hanno lavorato con Giancarlo capite che non può essere la via cioè
Lo diciamo non può essere l'unico strumento perché quello che oggi si riesce a fare perché affidato alla buona volontà di chi ha voglia di lavorare con i detenuti
Non diciamo il carcere la cultura benissimo io auspico sempre di più ma tanto notturno non può essere in quegli elementi del trattamento dell'articolo quindici i pilastri è ovvio quella può essere una cosa aggiuntiva può essere una un arricchimento ulteriore ma il tempo della pedata va riempito con altro secondo me con lavoro il mio sogno è
Che il lavoro cessi di essere anche modalità
Non solo modalità della pena ma il lavoro scompaia dal carcere nel senso che il lavoro diventi diventi esso stesso pena senza carcere cioè la scommessa è
Usare il lavoro che ha una grande efficacia di di socializzazione e di redenzione scusatemi il termine spogliato Lodi e i sensi
Religiosi ma ha un grande significato di emancipazione personale il lavoro ma quella volo lo può a vere quel significato tranquillamente in alternativa alla pena detentiva quindi lavoro senza carcere
Quel decreto quel quella delega che non abbiamo esercitato insomma chi sa che un giorno qualcuno la possa esercitare grazie
Grazie a voi
Adesso l'educazione al all'interno del carcere
Antonio Turco
Educatore storico del carcere di Rebibbia ecco ci racconterà
Ma quarant'anni di esperienza ovviamente sintetizzati in dieci
Dieci minuti Rita dieci minuti
Prima della prima della pausa un quarto d'ora diciamo di un quarto
Allora
Io devo dire che voglio molto bene a Giancarlo perché la persona onesta
Persona che ha un privilegio
Che non appartiene a tutti che quello di voler bene detenuti
Io divido le persone che lavorano in carcere in due categorie quelle che vogliono bene detenuti quelli che mangiano sui detenuti
Il teatro penitenziario lo definisce come il termine rappresentato da due parole teatro e penitenziario io do molto più valore al all'aggettivazione
Tra i lavori che sta già caro Masi sicure di regioni a parla e lo ha detto sì allora io devo fare l'intervento che sono abituato a fare quando parlo di denaro in carcere
E voglio parlare di date così cominciamo anche a comprendere il senso della preparazione da Gianni che ci fa qui dentro
Per esempio al mio amico Patrizio Gonnella che parlava prima di correzione
Vorrei chiedere tu sai come si chiamavano i riformatori italiani
Istituti correzionale
E meno centocinquanta istituti erano correzionale i minori erano correggendo
Questa è la stessa logica che ancora oggi esiste
E sulla satira almeno centocinquanta Clemente un po'di anni
Perché questa precisazione perché in realtà
Sia la netta sensazione che il teatro sia nato il nel carcere per adulti e non è vero
Non è vero perché probabilmente umili come
Umberto Radaelli non vi dice nulla come nome non provi dice nulla come nome Enzo De Orsi non mi dice nulla come Home no nome altri personaggi che hanno fatto la storia della pedagogia penitenziaria di questa scienza di questa disciplina
Che nasce nel mondo minorile
Il primo spettacolo teatrale penitenziario viene fatto nel mille novecentocinquantasette nel carcere minorile di Tivoli a Rosmini
E viene fatto si intitola
Delitto e castigo non a casa i minori gli utili di cosa sommarie mai sia insomma questo pensare di essere liberi derise Cassirer che viene attivato da un prete che si chiama don Giuseppe Boetti
Che sarebbe rientrato titolare ragazza di Teologia dogmatica meno centocinquantanove sarebbe diventato tra l'altro uno dei preti che stava vicino a parlare Giovanni renting ventitreesimo quindi un personaggio che aveva individuato nel teatro uno strumento
Che come diciamo oggi consente una alterazione dal se da parte dei detenuti minorenni
Quando nel carcere
Di Rebibbia
Seduzione nel mille novecentottantadue
Venne
Si presentò un regista che si chiama Marco che agli atti sia ma perché purtroppo è morto
E ci propose di fare uno spettacolo teatrale
Non sono ben contenti di Jesi almeno centottanta dove il cinque luglio del mille centottantadue quel regista avrebbe costato sei detenuti dalla Casa di reclusione di Rebibbia a esibirsi nel Festival dei due mondi a Spoleto
Che era il cinque luglio mille novecentottantadue picchiato penitenziario nasce a Rebibbia reclusione quel giorno
Così come Antigone nasce il riferimento
A tutto ciò che ha prodotto la il ventinove giugno del Milano centottantacinque
Il ventinove giugno mille centottantacinque il giorno in cui viene rappresentata antico natalità non a caso illusione di Rebibbia
Con Salvatore Buzzi che rappresenta il peggiore Tiresia dalla storia
E soprattutto rappresenta un fatto epocale perché io e Cosimo Rega ci guardiamo in faccia e capiamo che il teatro classico non è per noi
E cominciamo soprattutto a comprendere una cosa importante perché e si sta il concetto di drammaturgia penitenziaria perché la drammaturgia il teatro fatto dentro il carcere e il teatro dei detenuti
Non è il teatro dei registi non è tirato da gente che viene da fuori è il teatro di quelli che stanno dentro il carcere
Perché hanno il diritto di esprimere tutta la loro cultura io sono profondamente in disaccordo chi con chi continua a proporre un'immagine
Di proiezioni culturale interna al carcere dentro il carcere esista la cultura presidenziali e King non riesce a capire questo non riuscirà mai a capire il senso del
Se Beckett viene da noi comincia a parlare del teatro dell'assurdo guardavo faccio cacciamo Caccin Curti
Perché la cosa fondamentale che dell'utile capire dove sta e il copista Parra
Se voi ve oggi venite a parlare coi tenuti napoletana e chi vede ma si Duris va un ruolo di ministro fa quindi gusci rughe mila
Chi conosce Gomorra sa esattamente di che sto parlando
Perché qui nella cultura quello alla cultura di Scampia quella cultura che nasce di interi quartieri e quartieri non si combattono soltanto dicendo che se tu lasci in quella situazione questo è facile sociologismo giacca purtroppo bisogna fare ben altro la cultura del resto nel rispetto della proiezione dei turni luoghi dei territori da cui nasce la devianza si combatte lì dove nasce
Il carcere
E mi deve perdonare professore esco cui sono del tutto d'accordo non aprono senza non ha senso il lavoro non ha senso distruzione non ha senso niente dentro il carcere il carcere non ha mai rieducato nessuno mai
Sono quarantatré anni che faccio questo lavoro e di questo ci nero grafici profondamente convinto il ventitré marzo mille centosettantaquattro San Primo giorni come sapete detto io farò un lavoro Inc
E farò lavoro inutile soprattutto se pensano di rieducare le persone
E soprattutto se pensavano Consonni inspiegabile che quello del non rispetto delle identità personali di ogni singolo detenuto
Non esiste il concetto di nostro non esiste concetto di mio i miei detenuti ma Bassan curo i detenuti sono di loro stessi appartengono ognuno ad una propria soggettività alla propria identità
Il cadavere del giardino ha un senso soprattutto se piene messinscena
La parti dissesti dei detenuti basta Shakespeare
Che palle Shakespeare
Che palle tutti coloro che continua a produrre un'immagine costante della riedizione shakespeariane dell'idea della soggettività ma sana scherza ma sicuramente scherza
Ma gli ha parlato di Dell'Utri idee non lo dica a banda la Magliana cui questo salto in questo posposto il dieci giugno del mille del due mila del due mila nove certamente questo un fatto che nessuno sa noi la Compagnia Stabile assai ci siamo esibiti qui dentro
Però ha portato uno spettacolo si chiama Roma Capitale ed hanno portato molte tavole parla la banana dialogato invece fare eseguire la Magliana solo qui dentro
I detenuti neri traballa la maglia
Con Renzo Danesi uno dei tre fondatori da banda una gara che dice
Al ministro Bongiorno dice
Gli lascia in mano il il suo giacchettino alici qui dentro ce stanno sessanta euro il ritrovo che esclusi
Questa è la cultura penitenziaria
Volevo soltanto
Come direttore un'altra un'altra visione ad Antonio quella che un po'l'esperienza che ho fatto io con con i ragazzi l'anno scorso
No no dodici pagine personali ho iniziato quanto Dulko vent'anni fa insomma non do ragione
Non ci sta un esperienza molto bella proposito dicessi basse voce scrive sono d'accordissimo con te ma insomma come dicevamo prima come diceva pressore come dice lo stesso Patrizio
Va portata la cultura nettamente porte monocultura che fa spesso i ragazzi che occupano le carceri italiane non non hanno potuto incontrare quello è semplicemente
Mi è capitato l'anno scorso in questo ragazzo che faceva
Otello appunto le foto le foto anche nelle foto di c'era
C'era questo ragazzo che
Naturalmente leggeva come come come tu ben sai questo testo in maniera molto strafottente questo testo di di Shakespeare Otello appunto i personaggi eccetera
Accetto utili coma puerile certo bene cioè circa io cercano di capire che se reggendo c'è quella battuta dove dove dove oltre Otello dice ma forse lei mi ha tradito perché non so parlare italiano perché non perché non so parlare bene perché non non porto di vestiti eleganti perché nono quando ho potuto abbattuta una ricordo ma insomma ci siamo capiti no ecceduto Ettore proporrà nero non lo dice forse mi ha lasciato perché sono nero detto e perdevano prova nero metti la parola detenuto
Allora forse mi ha lasciato perché sono detenuto forse mi ha lasciato perché non so parlare nigeriano forse non mi ha lasciato perché non ho i modi borghesi eccetera eccetera eccetera
Per nel momento in cui ha letto quella battuta quindi portando Shakespeare ma semplicemente punto diamo Shakespeare mettiamo cultura e lui si è trovato di fronte si è trovato costretto a misurarsi
Con un personaggio con un accadimento che naturalmente la persona in questione non ho mai detto che poter non amaretto Shakespeare di conseguenza non era neanche avuto la possibilità di crescere o di avere quel confronto con quella cultura che ne invece cerchiamo di proporre questo è semplicemente
Grazie
Allora grazie ad Antonio Turco per questo arricchimento questo quest'ulteriore spaccato di panoramica carceraria che ci ha fornito c'è un quarto d'ora di pausa poi entreremo ci sarà con noi Rita Bernardini grazie
Rita dove voi secondo voi state qui o le ecco io prima di infarti iniziare a proposito di riforma carceraria volevo farti una domanda e cogito sì sì facilissimo
Tutti sono note le due battaglie per i diritti dei detenuti condotte negli anni col tuo partito eccetera eccetera questa riforma carceraria mi sembra che abbia dei buchi neri in alcune parti come ad esempio i malati psichiatrici ristretti nel carcere
Previsto il trattamento Esterno quindi con la non compatibilità del regime carcerario eccetera ecco non ce sta facendo qualcosa o
Da questo punto di vista mi pare che previsto qualcosa di importante nella normativa perché è stato già detto durante gli interventi
Che mi hanno preceduto che il carcere non vorrei chiamarla una discarica sociale ma è sicuro che tutti i problemi che la società non riesce a risolvere le vengono scaraventati nel carcere e uno dei problemi diffusissimo è proprio quello dei casi psichiatrici
Fra l'altro c'è qualcosa che dovrebbe far vergognare il nostro Paese noi abbiamo almeno duecento persone in lista di attesa che sono carcerate ma dovrebbero stare nelle residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza
Nelle famose Renza però mi pare che proprio il nuovo la riforma dell'ordinamento penitenziario preveda anche in quei casi limitanti nel carcere
Una struttura che sia esclusivamente sanitaria
Il problema è che bisogna limitare moltissimo
I casi in carcere e poi c'è l'equiparazione per esempio fra la malattia di tipo fisico e e perché non era riconosciuta compie in malattia
Quella psichiatrica quindi passi in avanti sicuramente
Se ne sono fatte il problema che è quello che voglio porre in questa sede
Vedete una cosa che ci ha convinto da Sempre a lottare per i diritti fondamentali delle persone detenute
è un po'quella che in ha sempre detto il professor ferraioli e cioè che il carcere è un'istituzione oscura
E per cui il vostro libero di foto io devo confessare che non ho avuto libero a disposizione
So che caratteristica di molti la diciamo questo libro bellissimo no l'ho sfogliato adesso qui perché non ce l'avevo e ho visto queste foto bellissime non posso
Non ho avuto il tempo di leggere i testi
Però ecco sono proprio fasci di luce
Che entrano in profondità e ti fanno comprendere molto di più di mille parole quale la condizione ma anche condizioni di bellezza
Di queste di queste persone
E perché il problema è che chi sta fuori
Non sa che quando ti trovi vicino ad una persona privata della libertà in Trincale cere cambia il tuo rapporto perché ti trovi di fronte ad un essere esattamente come sei tu ad un essere umano
E cadono multe delle barriere e dei pregiudizi problema appunto che il carcere è un'istituzione oscura non conosciuta
Di positivo nell'ordinamento penitenziario c'è anche il fatto di un'apertura
Che viene più demandata al direttore nell'accoglienza dei volontari perché il carcere dovrebbe di venire una istituzione aperta anche perché se la pena alla finalità rieducativa e poi fuori c'è una società che non è pronta ad accogliere queste persone tutto il può aver rieducato
Quanto ti pare
A parte la parola rieducazione sulla quale possiamo avere dei dubbi io ce l'ho
Però comunque c'è bisogno di una società che fuori sia pronta ad accogliere allora
Si è detto si è parlato dei lati mancanti della riforma
E in intensi aria intanto dobbiamo dire che al momento in cui stiamo manca tutta la riforma penitenziaria
Perché se non si riesce ad approvarla dopo i pareri delle commenti Commissioni giustizia di Camera e di Senato tutto il lavoro fatto prima ascoltavamo il professore bronzo anche sul lavoro sono previste cose importantissime ma tutto il lavoro
Sarà demandato alla prossima legislatura il riprenderà daccapo
Mentre in questa è stato fatto un lavoro che è partito dal due mila e quindici con gli stati generali dell'esecuzione penale e ci sono stati molti passaggi c'è stata
Molta riflessione quello che è mancato ma questo credo che mancherà sempre in Italia fino a che ci troveremo di fronte a questo sì tema che io chiamo regine dell'informazione è mancata e mancato il dibattito è mancata la riflessione
Insomma noi siamo abituati sia si parla di giustizia in Italia si parla di carcere se ne parla per l'evento critico per il caso famoso per lo scandalo oggi siccome abbiamo deciso da domani di riprendere il Satyagraha cioè la lotta non violenta per scandire i giorni che ci separano da qui al quattro marzo oggi ho ricevuto una lettera dei detenuti del carcere di Taranto
Allora questi che cosa hanno fatto hanno aderito allo sciopero della fame
E in più si sono resi protagonisti di un'iniziativa molto positiva cioè hanno con i soldi risparmiati eccetera hanno finanziato un centro di accoglienza hanno mandato i loro due mila euro naturalmente questa non è la notizia che apre un telegiornale occhi viene ed è raccontata in un telegiornale ma se uno di loro fa un atto violento oppure non ritorna da un permesso stai sicuro che sul telegiornale questa cosa passa per cui la riflessione che è portato a fare il cittadino CIPE una riflessione elementare no questo è uscito con una rispettata commesso un altro reato
Al cittadino non importa se lo zero virgola uno per cento di questi casi al cittadino dice io sto sicuro perché quello esce e poi mi dà viene a rubare a casa mia non mi dà una mazzata in testa
E questa è la realtà proprio di mancanza di qualsivoglia qualsiasi tipo di dibattito e e allora è mancato questo sicuramente e questo non ci da quello che vedo non ci sarà nemmeno nella prossima legislatura per cui oggi leggiamo
E dichiarazioni veramente indegne di uno stato civile
Da parte di esponenti del maggiore sindacato sempre lo scrivono nei comunicati nei comunicati del Sappe
Sono tutti così Ytzhak Giovanni Donato Capece
Il sindacato il maggiore sindacato di polizia credo che continuerà a scriverlo perché magari stanno diminuendo gli iscritti non so bisognerebbe nel fare una verifica però ci tiene sempre a sottolineare questo fa quando dobbiamo leggere dichiarazioni per cui il l'Agenzia si parla di affettività la parte che manca nell'ordinamento penitenziario
E che poi non significa solamente rapporti intimi
Che ci sono praticamente in tutta Europa se si parla di questo ecco gli agenti che sono costretti a fare i guardoni no bisogna spiegare a questi perché non sono gli agenti
Gli agenti vengono degradati da dichiarazioni proprio Tupi de dei loro dirigenti
E perché
Semmai nel caso che è stato previsto i rapporti intimi naturalmente sarebbero zanzara possibilità degli agenti di poter di vedere quindi i guardoni non esistono
Queste cose e vengono fatte in tutta Europa io ho avuto testimonianze dirette di come funziona in Spagna cioè è subito il diritto riconosciuto no
Perché e perché il sesso e l'attività sessuale e fa parte della natura umana così come il mangiare e il bere dormire fa parte della salute
Umana e questo non lo diciamo noi ma lo dice l'Organizzazione mondiale della sanità e quando tu costringe per anni certe volte veramente per dieci venti venticinque anni
Una persona hanno una vere e più contatti fisici affettivi con il proprio partner di fargli un danno fisico perché anche fisico e psicologico psichiatrico cioè sono persone sono danneggiamenti veramente sei che pure vengono così non non se ne parla
Ed è un problema proprio di fissazione sul sesso
Io mi ricordo che quando c'è chi fa questo tipo di dichiarazioni secondo me ha problemi Luís personali chi le fa
Mi ricordo che quando approvammo approvarono perché io votai contro
Le leggi sulla violenza sessuale non perché io sia contro al fatto che debbano essere puniti i reati di violenza sessuale ma la norma per come è scritta
E si presta sicuramente ad abusi
E io mi ricordo che dissi ai miei colleghi parlamentari perché voi il sesso luoghi che qui cioè Vitesse sensi di colpa
Avete Problemi proprio nel rapporto non considera non lo considerate come una cosa normale della vita
Dei rapporti affettivi per cui dovete proprio metterci e metterci il carico da dodici no per cui da undici sedici a scopo ora Briscoe
E quindi c'è un problema proprio per esempio è stato acché accennato il tradimento cioè l'italiano può sopportare tutto ma il tradimento proprio campo sopportare e i peggio
Le le peggiori violenze a però le corna no ricorda proprio dopo sopportare e allora è è certo un discorso culturale
Di approfondimento di quello che è il rapporto sentimentale il rapporto affettivo tutti nulli dobbiamo rieducare ci giorno dopo giorno a questo e il l'approccio migliore di chi si reca in carcere è quello e quello glielo devo riconoscere a papa Francesco che quando incontro i detenuti di non so quale carcere disse perché tu e non il mio Cianchi lo disse anche Obama Cianchi io potrei trovarmi dalla stessa da parte tua
Perché di tante
Inesorabile del grande dalle condizioni poi certo c'è una responsabilità personale però è chiaro che le condizioni in cui uno è nato e vissuto ha frequentato determinati ambienti nella sua infanzia incidono in un modo determinante il carcere anche presenta se pensiamo allo studio o no poi non potete immaginarvi di quanti ostacoli vengono posti alla persona
Che intende studiare soprattutto se vuole fare l'università
Allora carcere di Parma io sono rimasta proprio ero incredula allora intanto non deve consentire ritenuti ritenere il PC
In stanza per studiare
Perché dico è tutto sa che cosa puoi fare con il pc Passoni PC che vengono acquistati all'interno del carcere non è che uno viva comprare fuori sono quelli già
Messa in sicurezza e messa in sicurezza no
Allora il tuo computer do lo devi lasciare giù nella sala PC che però può essere che frequentare per due ore al giorno
Questo detenuto aveva del il dischetto aveva la chiavetta con i libri che generosamente e anche utilmente l'Università di Milano gli aveva inviato questo sapete che cosa era costretto a fare perché non c'era la stampante
Era costretto a vedere il libro sul suo PC che però può stare solamente lì e criteri
Tutti i testi che poi si poteva studiare in cella si medico e tutto questo è dovuto alla sicurezza hanno è una vessazione gratuità
Che viene fatto nei confronti di una persona che sta dimostrando di volersi attraverso lo studio riprendere la vita
E quindi essere migliore di come entrata invece se voi andate a vedere spesso vengono fatte tutte quelle cose che fanno peggiorare la persona dei responsabilizzando la totalmente e aspettando qui giunga qualcosa
E non essendo artistici della propria liberazione perché uno viene scarcerato ma deve essere artefice della propria essere pronto e poi a rivivere nella società tutto questo purtroppo non accade non parliamo dei magistrati di sorveglianza
Io chiederò al vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura di fare un incontro mi auguro che si sta molti di voi di parteciperanno perché non è possibile
Qui nessuno paga per gli errori che vengono fatti ma i magistrati di sorveglianza sono spesso corresponsabili delle mancati scarcerazioni dei detenuti
Oh bella mancanza di possibilità di accedere alle pene alternative per esempio attraverso il meccanismo dei giorni di liberazione anticipata non vengono Tati
Il detenuto fa domande quelli giunti rispondono non c'è alcun obbligo
Da parte del giudice di sorveglianza di rispondere alle istanze dei detenuti il detenuto preferisce un diniego che può impugnare
Rispetto alla mancata risposta
E purtroppo questa cosa ormai sia sedimentata nel tempo perché l'esecuzione penale viene considerata e quindi il magistrato dell'esecuzione penale
Viene considerata Lamp quella magistratura una magistratura di serie b insomma non così importante mentre è molto importante ci dovrebbero andare persone capaci persone che hanno voglia di fare quel trattamento individualizzato che prescrive già il vecchio ordinamento penitenziario ma che purtroppo non lo fanno allora
Questa cosa che inizieremo da domani insieme alla comunità penitenziaria è qualcosa di importante pensate c'è stato solo un intellettuale
In Italia di quelli che scrivono e che hanno la possibilità di scrivere pezzi sui giornali
Aldo Masullo che ha sottolineato l'importanza del fatto che i detenuti cioè non facciano le rivolte ma scelgano la non violenza
Per rivendicare non chissà che cosa ma semplicemente in un loro diritti che sono sanciti dalla costituzione
E Aldo Masullo ha scritto un articolo in sul Mattino intitolato il digiuno dei reclusi e questa loro attivazione sarebbe bellissimo
Se per esempio si potessero fare delle foto
Di questi detenuti che partecipano al Satyagraha di come per loro state Grazzini fisica forza della verità e la verità qua determinazione nella verità nel ricercare la verità la verità quale qui è semplicemente la legge anzi la legge fondamentale la nostra Costituzione quindi loro rivendicano questo non dicono di non voler pagare per i propri errori poi in carcere ci stanno anche coloro che non sono colpevoli ma quelli che riconoscono di essere colpevoli non dicono di non voler pagare
Ma dicono di volerlo fare Kuhn dignità e quei volti che avete è ripreso alcuni al nord une foto
Mi hanno ricordato il Caravaggio per come per il il gioco di luci e ombre che viene fatto quelli hanno e si vede che c'è una loro bellezza una loro consapevolezza
Una loro forza nella ricerca della propria dignità di esseri umani che spesso però anziché costantemente nelle nostre carceri e negata
Grazie davvero
Allora grazie Rita Bernardini in bocca al lupo per le battaglie future condurrà insomma con
E sempre e giornalista sempre aderire ha sempre esortato sempre muto simpatizzante così insomma allora
No a proposito naturalmente delle parole di Rita sono insomma importante mi fa piacere insomma che sia qui
Nell'intervista che ho fatto a Palma qualche anno fa per però affinché insomma questa esperienza nasce anche degli scritti che sto facendo sull'Huffington post per Palma appunto sottolineava questa diritto sessanta come il diritto alla persona insomma un aspetto importantissimo cioè nel senso non ci sono aspetti
E questioni rilevanti riguardo alla dignità delle persone sembra sempre distinti riguardano gli altri non duetta invece riguardano il nostro il nostro prossimo poi ci si dimentica
Per Palma mi faceva notare una cosa che io da andando ad a giovani insomma nato John inesperto non non ho fatto caso
Perché
Se una persona riesce a viversi naturalmente al meglio questa tramite dal punto parla la condivisione della sessualità sul diversi potersi dire sessualità con con la persona con la moglie insomma e che naturalmente vive meglio anche le condizioni detentive quindi di conseguenza si abbassano tutta una serie di condizioni
Di tensione che altrimenti se ci sono naturalmente ci sono all'interno del carcere insomma e poi l'altro aspetto presentato il Parma metteva in luce e che diceva beh per il detenuto è stato condannato però non è stato condannata anche la la compagnia del detenuto la moglie del detenuto che di conseguenza viene a avviene a a dover subire su una pena anche lei di privazione eccetera eccetera quindi insomma
Eh sì certamente ma grazie
Grazie anche a Giancarlo Bozzo chiamo Tonio Bardellino
Ma criminologa e sociologa autrice tra l'altro di società fusa insieme al professor Meluzzi prego
Grazie innanzitutto per a Giancarlo per l'invito ma Emilio
A voi che siete rimasti nonostante l'ora presumo la stanchezza io non mi dilungherò più di tanto ma mi preme dire quello che da un punto di vista umano oltre che ovviamente professionale
Quello che innanzitutto riguarda il libro che anch'io sinceramente non ho letto per un semplice problema
Di distribuzione Mema
Ho letto quello che mi ha inviato della prefazione e ho visto sì o quello che avete visto tutti le foto che colpiscono colpiscono e libro da questo punto di vista è stato anche impavido cioè in una forma culturale nuova ai riportato in luce un problema ahimè antico una costante storica il carcere come problema di del mille settecentosessantaquattro più o meno dei diritti delle pene di Cesare Beccaria che però rimane tristemente estremamente attuale se pensiamo che la necessità della pena
Perché scriveva Luís illo tempore non si verifica non è non soltanto necessaria perché giustamente ci sono tante persone che stanno in carcere
Poi si vedrà successivamente posta fatto apposta
Diciamo destruttura di già azioni di un mio che ormai per recuperarlo il difficile
Non è necessaria non è proporzionata e non non porta a questa famosa riabilitazione e rieducazione a questa risocializzazione rinnovata di cui il detenuto ha bisogno e nelle tre foto si vedeva il che lo è chiaro il grigio e il nero un po'a tutti chi ha sospetti della del carcere se vogliamo e la luce importante perché ciascun detenuto credo anche il peggiore dei delinquenti in qualche modo e rieducato nella giusta maniera a vedrà dopo un abisso
Si augura uno spiraglio di luce questa è una o è una cosa simbolica culturale che saputo cogliere compassione per il tuo lavoro si vede anche dalle da quel poco che ho visto lo oggi da quel poco che ho letto
E quindi e la il tempo che in maniera veramente originale ai destrutturato
è interrotto ore Lare reiterazione del tempo carcerario con il teatro
Questa è una cosa rompere un tempo abitudinario strutturato appunto inevitabilmente noioso con la cultura è fondamentale
E scriverlo in un libro che non politica mente corretto per certi aspetti perché nessuno parla veramente delle realtà che succedono in carcere perché nessuno ha avuto la fortuna la ritengo la fortuna di vedere la sofferenza vera
E di dare un senso a questa sofferenza quindi sono tematiche non politicamente corrette non piacevoli e neanche strumentali
Funzionali alla politica che vuole avere un consenso politico
E un voto se non impostato in un certo modo cioè se non dire fare mollare riforma anche sul sistema carcerario quando i dati statistici
Ci dicono che la situazioni terrificante sempre uguale quindi il problema anche soprattutto oltre che legale sociale e culturale veramente di di una società
Emilio ha soprannominato prima un libro che ha scritto che parla in voi se vogliamo anche larga misura di questo di una società hanno mica che vuol dire deregolamentata
E senza un limite giusto senza un senso un valore giusto un recupero che parte dal micro finisce al Macro contestualizzato nel tuo libro
Secondo sto approccio e contestualizzato nel carcere un recupero che non ci vuole essere fondamentalmente per una serie di motivi perché se pensiamo già e vado a ad origine alla giustizia per come funziona capiamo già da lì che cosa succede cioè la sua una giustizia un senso di collettività è un senso di giudizio collettivo che vuole creare il mostro
Più piuttosto che recuperare il detenuto
Quindi una giustizia che diventa molto spesso non voglio generalizzare né penalizzare la buonissima magistratura
E chi lavora in questi contesti col massimo dell'operosità però diventa istrumento regni letteralmente uno strumento un mezzo del regno della res pubblica della politica chiamatela come volete che Porta in qualche modo a voler creare un mostro a voler dire qua o incarcerato il mostro di Firenze che stia rivelato innocente
Dimostrando in qualche modo che la giustizia funziona facendo così qualcuno in carcere non abbiamo fatto il nostro dovere
La folla giustizia ha fatto quello che compete ma la realtà dei fatti e che Pacciani era innocente dico Pacciani nel particolare per dire
Tanti casi di ingiustizia tanti Cold Case che non me che rimangono tali congelati allora se ci sono tutti questi buchi neri questi Gatta
E facciamoci un esame di coscienza
Incominciamo a leggere in maniera anomala incominciamo a creare iniziative del genere più frequenti iniziamo a parlare piuttosto che di politica non solo di politica di un problema culturale
Perché la prevenzione la rieducazione nel carcere è un problema anche soprattutto per certi aspetti culturale se noi pensiamo che tutto e lo dico in termini professione da sociologa che tutto quello che costruiamo è una costruzione sociali appunto di significati che creiamo noi stessi
Quindi noi abbiamo par facevo un convegno ieri sul femminicidio
Tema caro a Laura tra l'altro insieme ad altre cose
E riflettiamo proprio su questa cosa abbiamo creato nel corpus giuridico e il termine femminicidio un neologismo
Che dà il senso perché lo dico dal senso di quello che tento di spiegare c'è di questa su costruzioni di significati che creiamo noi
Ma anche in qualche modo non è detto che siamo giusti o che corrispondono a una realtà vera e giusta quindi femminicidio che che in qualche modo sottolinea l'inferiorità
Della donna per il mio la ghettizzazione della donna la simmetria tra un uomo Antonio cioè non sono abbiamo creato il patriarcato una cultura patriarcale
Secondo un un un punto di vista totalmente sociologico una socializzazione che porta alla vulnerabilità della donna
Cioè ci dice la donna quasi automaticamente per una cultura trasmessa non giuste non vera che noi stessi creiamo se si è sentita da sempre vulnerabile fragile sottomessa all'uomo
Quindi tramite questo senso questo significato che è stato trascinato tramandato nel tempo abbiamo creato tra i tanti mostri e tra le altre cose belle anche il patriarcato
Ma geneticamente
E non lo dico da donna siamo più forti
Viviamo sette anni di più abbiamo vinto vero ed è da lungo e largo delle mistero questi sono i dati abbiamo ministero celebrale più sviluppato a una intelligenza Ritz somatica
Più più siamo più capaci per molti sia genetica è vero grazie signor allora non voglio in questo con questo il mio discorso insomma raccogliere il consenso popolare parlavamo di demagogia ma sto dicendo dei dati scientifici di fatto quindi statistici e che hanno alla base la cultura di cui parlavo prima una cultura che è entrata anche nel carcere malissimo
Ha creato la cultura del carcere la sofferenza del carcere una costruzione di significato che va debellata come un muro va destrutturata
E il teatro questo libro in qualche modo sottolinea questa cosa
Rompere il tempo noioso costruire un altro senso
Costruire un'altra identità attraverso un lavoro condiviso che il teatro attraverso un altro lavoro condiviso che non so quale possa essere
Se non si ricrea quella famosa reti di cui parlo non tanto troppo banalizzando anche il concetto di reti tra istituzioni politica società e forma mentis
E noi e per fortuna non abbiamo l'esperienza del carcere ma noi addetti ai lavori
Vediamo realmente quello che succede allora non possiamo capire secondo me nel senso vero del libro nel senso vero del cambiamento
Quindi quello che succede lì è oscura e Scotto utilizzato proprio oscurato vederlo significa vedere un loggiato dice Vago Hoffmann un detenuto che mortifica il suo sì quindi mortificando lo Loris socializzava nonni in una maniera funzionale al cambiamento ma semmai funzionale per reti i Terrare ripetere
Lo stese o reato
Quindi conferma un'altra tesi sociologica che l'etichetta mento
Sono un delinquente sono stato etichettato uscirò fuori mi comporterò da etichettato perché la società ha voluto così se io da detenuto esco chiedo lavoro quasi presumibilmente nessuno me lo darà quindi ogni etichetta mento che si riconferma
E che mi fa ben sentire realmente delinquente
Mi fa capire che questo famoso recupero non è così semplice
Mi fa capire che Beccaria già appunto illo tempore aveva ragione se lo stato attuale rimane tale se la politica interviene solo per convenienza di una campagna elettorale
E se la Sociologia e messa da parte perché diventa solo un problema istituzionali appunto allora no è un problema
Di criminalità perché tutti questi fattori sono variabili che in qualche modo non fanno altro che aiutare la criminalità rimane dettare ad aumentare quindi e di criminologia del problema e sociale per queste tutte queste belle Cirio che ho detto per una società che rimane hanno mica io lo definiva il mio libro scritto con chi è più grande di me ne sa più di me
Alessandro Meluzzi una società fusa quindi fusione riprendeva in qualche modo la Lessico di Durkheim del sociologo che parlava di di hanno mia di una fusione e in qualche modo quello che era fluido soffuso scusatemi fluido quindi una società ho scritto nel libro che non trova ancoraggi no non trova porti sicuri nell'anno li troviamo
Nel sistema carcerario funziona tutto o quasi tutto tanto male nella società abbiamo difficoltà di relazionarci umanamente
E così via dicendo quindi questa fusione ICI questa società fusa come la definisco in maniera misera io la società che non trova
Una ancora non trova una guida non trovò mai il suo non trova una politica che veramente faccia proprio dovere come nell'età di Pericle io ti voto voglio partecipare
Al al Governo in maniera attiva poi un cambiamento non succede tutto questo allora io non voglio non sono né passatista passista non voglio guardare al passato con Nostalgia
E e dire che prima funzionava adesso non funziona nulla facendo un'analisi critica razionale lucida dico che tante cose vanno meglio rispetto al passato tante altre no
Però la il da questo stato di di malessere generalizzato dobbiamo solo cercare le le risorse la resilienza individuale e collettiva per un cambiamento grazie
Se c'è un aspetto importante che si connettono a raccolto molto Benedetti Idro di questi progetti insomma che punto dal la
Come dire andare intervenire sulla sulla questione del tempo non nel senso che nel nel libro le foto che c'era naturalmente raccontano raccontano tutto questo insomma un po'i miei scritti anche e che queste persone le persone condannate noi che questi criminali sono sono costretti a passare la maggior parte del loro tempo su una branda
A non fare niente in attesa che appunto nel a un certo punto nel libro dico nulla caldi nulla è veramente ed il non essere quindi c'è questa assenza di progettualità questa assenza di futuro questa assenza di di prospettiva che che caratterizza la vita la vita detentiva la vita la vita di una persona che come come ognuno di noi insomma baciato il tempo scorra c'era
Sempre in queste chiacchierate che faccio sempre sul diritto e sulle questioni del diritto qualche giorno fa ognuno ognuno di noi la nostra vita noi stessi siamo fatti di Progetto no domani mattina stasera ed invece non c'è progetto di non c'è futuro su questa in in tedesco telescopi filosofico USA la parola in turco e non anche questo ente pur femmina
Che questo gettarsi avanti presso progettarsi non è proprio il progetto esattamente questo e di tutto questo naturalmente manca manca fino a portare un'assenza di essere nel senso che fino a ma anche a portare una una mancanza di di persona una distruzione le personalità che stabilisca grazie
Allora non si può parlare non parlare di carcere senza parlare di diritto penale a livello europeo
La professoressa Antonella Massaro dell'Università di Roma Tre ecco ci farà un breve excursus su quello che su quelle che sono le normative non soltanto italiane ma legate alla alla all'Europa grazie
Sì grazie buonasera a tutti desidero anzitutto ringraziare gli organizzatori e arringa sento particolare va anche al professor Pasquale bronzo per l'opportunità di partecipare a questa iniziativa anche perché sono fermamente convinta che incontri di carattere in senso ampio interdisciplinare siano l'unica via possibile per avvicinarsi anche dal punto di vista scientifico
Allo studio delle tematiche legate al carcere e all'esecuzione della pena detentiva
Io vorrei intrattenermi sul concetto di educazione sulle criticità sottesi a questo concetto che già tante volte è stato evocato negli interventi che mi hanno preceduto e che forse in qualche modo rappresenta anche un filo conduttore del del libro che stiamo presentando oggi
A me sembra non so se come diceva
Il collega Pasquale Bruno Tosi posta si debba parlare di una crisi nel concetto di educazione diseducazione quello che mi sembra però che la riduca azione vive attualmente in una sorta di dimensione paradossale all'interno della nostra esperienza giuridica
Perché se ci fermiamo alle astratte declamazioni di principio abbiamo l'impressione che ci si è soffermati tanto forse secondo me troppo sulla finalità rieducativa della pena
E che questo urlare l'esigenza di du cattiva abbia forse impedito o di percepire altri problematiche legati alla pena detentiva
Sulle quali per le ragioni che cercherò di spiegare rapidamente forse perché sottolineo forse l'interrogativo d'obbligo quando si affrontano questi temi
Si gioca la vera partita in punto di tenuta dei diritti fondamentali di detenuti
Si paghi dalla di cremazione trattati dall'educazione ci spostiamo la sua attuazione concreta sul piano del diritto positivo chiediamo conto che per la verità il nostro ordinamento ha fatto delle scelte che hanno ben poco a che spartire col finalismo rieducativo
E che anzi per certi aspetti si collocano in un orizzonte speculari rispetto a quello disegnato dall'educazione quindi volendo riassumere cioè mi sembra troppa educazione in astratto a parole
E troppo poca educazione in concreto nei fatti soprattutto nelle scelte condotte dal legislatore degli ultimi decenni cercherò di chiarire brevemente il senso di queste mie considerazioni soffermandomi su entrambi poi troppa educazione astratto dicevo
Lo abbiamo già precisato più volte di finalismo educativo della pena parla l'articolo ventisette della nostra Costituzione Altan al terzo comma le pene devono attendere alla riduca c'è il condannato
L'inserimento della rieducazione nel testo dell'articolo ventisette la costruzione è stato oggetto di accesi dibattiti in Assemblea Costituente
Perché molti temevano che questo fosse un tributo troppo esplicito troppo impegnativo alle istanze di cui storicamente si era fatta portatrice la scuola positiva
Più generale qual è il rischio che parla rigida educazione senza ulteriori specificazioni e soprattutto senza il sostegno forte del principio personalistico campionamenti l'uomo sempre come fine in sé mai come mezzo
Rete rischio che questo concetto si renda veicolo di stizzito il santo correzionale quel ciclistico già sono stati evocati
Il reato è un male morale il reato è una malattia intesa in senso ora biologico ora sociale in tutte queste ipotesi si risponde con la pena detentiva che funziona da medicamento da farmaco da cura
O per neutralizzare i Soggetti incorreggibili oppure secondo la prospettiva che per certi aspetti potrebbe risultare addirittura più pericolosa per plasmare la sua personalità
E adeguarla alla tavola di valori che possono considerarsi dominanti in un certo contesto storico lato se ci pensate bene il concetto di Ri educazione terminò logicamente rimandato modello pedagogico di stampo statalista che quindi ripeto
Con i contiene in sé il rischio di una svalutazione dell'individuo e della sua libertà di scelta tanto è vero che in un linguaggio più laico spesso si preferisce parlare di risocializzazione anche nel linguaggio della Corte costituzionale per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento
Qualche volta ci dimentichiamo però che l'articolo ventisette parla di riduca di finalismo riduca tipo della pena solo nella seconda parte del terzo comma la prima parte di con lo stesso comma dice che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità
Senza se e senza ma la riduca azione è un obiettivo tendenziale non potrebbe essere altrimenti il divieto di trattamenti inumani nona non ammette alcuna deroga
Ecco quello che stavo dicendo in precedenza mi sembra che noi per troppo tempo lo dico da secondo l'approccio giuridico di tipo scientifico
Ci siamo focalizzati sulla finalità di Latina per cercare una giustificazione esterna al luglio spugna enti per cercare di rispondere all'interrogativo che va avanti alla notte dei tempi perché punire è indubbio che si tratti di un'esigenza del tutto legittima esercitare una limitazione della libertà personale su un membro di una società che è organizzata nella forma dello Stato di diritto
E qualcosa diversi talmente sconvolgente che qualche giustificativo Esterno lo dobbiamo trovare a livello filosofico ma non perdiamo di vista però che anche se non rispondiamo con degli delle delle idee a degli argomenti appagante l'interrogativo perché punire ce n'è anche un altro l'interrogativo come punire vediamo spostarci forse secondo me dalla prospettiva di la finalità della pena quello dei contenuti
Perché sul piano dei contenuti che si sono registrati a mio avviso le più significative rivoluzioni qui il termine mi sembra adeguato da un punto di vista di pregnanza semantica ed è qui che la partita è ancora aperta che cosa intendo per contenuto della pena che in qualche modo poi finisce per assorbire anche la la finalità e quindi l'interrogativo su chi sul concetto di finalità della pena che vuol dire assicurare un trattamento umano posto che parlare di pena disumana nel nostro ordinamento giuridico dovrebbe essere semplicemente nonsenso
E quindi posto che quando parliamo di umanizzazione della pena già ci poniamo nella prospettiva di una sconfitta nell'ambito di una prospettiva patologica dalla quale non sappiamo bene se e come quando riusciremo a uscire non dico definitivamente ma almeno in maniera
Il in maniera
Convincente che cosa vuol dire rendere la pena umana un un disumana vuol dire ad esempio creare dei luoghi adeguati lo spazio della pena partiamo dagli architetti poi arriviamo giuristi
Vuol dire per esempio creare una libertà di movimento all'interno non solo della cella ma del carcere che possa definirsi davvero una libertà di movimento
Vuol dire offrire dei programmi di carattere ricreativo formativo professionalizzante è così la pena questi contenuti
Non vorrei risultare semplicistica in queste mie considerazioni ma poco importa cosa tenda se tende alla fieri Allawi Durazzo il condannato seppure gli riconosciamo un contenuto prevalentemente retributivo scusandoci sui due poli opposti quel che conta secondo me è che una piena con questi contenuti non Abrami raffreddando maggioranza dei casi perlomeno un effetto fortemente gravemente di socializzante quindi la transizione dalla finalità allora
Contenuto forse è una delle prospettive che si potrebbe seguire anche
A livello
Scientifico noi abbiamo salutato con le siamo favorire la sentenza Torregiani che indubbiamente ha rappresentato lo spartiacque l'esperienza recente ora
E percentuali sovraffollamento tendono tragicamente h a salire di nuovo non so quanto durerà questo situazione sta situazione di pace determinata dall'effetto posso Torregiani
Ma sicuramente siamo stati un po'rischierati alla luce dell'articolo tre della CEDU che consente la Convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali
Che contiene diverse il divieto di tortura e di trattamenti inumani e degradanti solo che noi questo divieto ce l'abbiamo già all'interno della nostra Costituzione
Qui si potrebbe aprire
Un altro aspetto problematico cioè quale ruolo si può riconoscere effettivamente alla nostra Corte costituzionale nello svolgimento controllo sui trattamenti inumani
Cerco di essere il più semplice possibile nello spiegare questo concetto per andare di fronte alla Corte costituzionale l'abbiamo bisogno di una legge di cui sospettiamo
L'illegittimità costituzionale
Una legge che per l'appunto ci appaia costituzionalmente illegittima ora il problema è che spesso il trattamento inumano non lo ricaviamo direttamente dalla lettera della legge o ci sono istituti l'attualmente inumani per esempio l'articolo quarantuno bis ma è che sì di uguali sono eccezioni non osa digitazione penitenziaria oppure lo diceva il professor Pasquale bronzo prima
La nostra legislazione nella sua versione originale del settantacinque poi i vari bis ter quater hanno in qualche modo tradito quella sutura è fortemente lungimiranti da un punto di vista della cultura giuridica
Però se non abbiamo una legge la Corte costituzionale non può entrare in gioco ora ne quando parliamo di diritto penale assumiamo come spina dorsale il principio di legalità
Che io un po'da Better illuminista ma ancora con una ottimistica fiducia nella forza quanto meno performante del principio mi sento di dover ribadire solo che il problema è che questo principio di legalità nello vediamo chiaramente nel diritto penale sostanziale pur con tutti i problemi di attuazione
Svanisce piano piano nell'ambito del diritto processuale penale quando arriviamo al diritto dell'esecuzione ha diritto penitenziario lasciamo la legge e ci avventuriamo nella selva oscura delle circolari dei regolamenti interni
Nella selva oscura della discrezionalità amministrativa che se non prevede dei meccanismi di controllo efficaci sconfina inevitabilmente Villapizzone nell'ambito dei giudici
Ed è paradossale se pensate che l'articolo tredici della Costituzione ci dice che nessuno può essere privato della propria libertà personale se non nei casi e modi previsti da legge
Con una formulazione più pregnante di quella che c'è nell'articolo venticinque della Costituzione pensati al Milanino su un mondo dei circuiti penitenziari differenziati
Dove i detenuti sono assegnati per varie ragioni prevalentemente per ragioni di sicurezza il quelli penali differenziati non sanno nella legge stanno nella prassi amministrativa
Quasi ci sia attenzione però all'assegnazione del circuito non comporta anche una variazione il trattamento ma comporta una variazione delle condizioni di tensione
Variazione che tanto più pericolosa perché si muove al di fuori della cornice di legalità sarà un miraggio la legalità ma almeno a me personalmente mi fa stare un pochino più tranquilla e quindi qual è il problema
Non è tanto e solo in quel che l'ordinamento penitenziario disse ma spesso stanche in quel che l'ordinamento penitenziario non dice nel silenzio assordante contenuto nella legge attuale
Alcuni di questi finanziano già stati evidenziati affettività sessualità lavoro io le vorrei aggiungere altri due sia pur molto rapidamente il primo quello della condizione delle donne in carcere
Donne non Madrid
La punizione dei detenuti delle detenute femminili ha delle sue peculiarità ma come si dice ormai in maniera provocatoria
Il carcere è lo specchio della società
Deformato e deformante probabilmente lo è anche per la condizione femminile potranno ieri in utero è una matrice la donna diceva Simone de Beauvoir e se guardate le disposizioni dell'ordinamento penitenziario che prendono in considerazione detenute donne
Lo fanno con un occhio alle detenute Madrid e ovviamente e giustamente oggetto di tutela specifico ha il bambino solo come fatto riflesso cioè interasse la madre ecco io credo che
Le condizioni detenzione femminile per delle ragioni che non ho il tempo di approfondire abbiamo delle specificità anche per esempio per quanto riguarda la tutela il diritto alla salute della donna non della madre perché almeno attualmente questo
Permettetemi di parafrasare il titolo cioè Celebre non è un ordinamento penitenziario Bertone
Secondo silenzio ancora più urgente secondo me al quale risponde ma già mi è stato parlato a quello che la malattia mentale in carcere qui l'ordinamento penitenziario la somala nella sua versione attuale presenta una lacuna a dir poco intollerabile ci sono delle disposizioni che sono poche
Sono laconiche parlando con dirigenti in questi anni mi sono resa conto che tutto è lasciato alla buona volontà della singola struttura all'organizzazione di sezioni che di nuovo un anno alcun fondamento da un punto di vista legislativo
Mi sembra e sono d'accordo con lodevole Bernardini che lo schema di decreto legislativo attualmente discussione faccia molto da questo punto di vista per lo meno introduce l'esigenza di una gestione sanitaria e perlomeno disciplina già nell'ordinamento penitenziario in maniera dettagliata una argomento che non può restare confinato all'interno della prassi e della discrezionalità
Amministrativa
Mi permetto solo di ricordare di nuovo l'ho già fatto onorevole Bernardini che noi abbiamo vissuto una svolta per certi aspetti epocale se ci
Soffermiamo al solo aspetto dell'esecuzione e cioè il passaggio dagli ospedali psichiatrici giudiziari alle Renza l'incidente per l'esecuzione delle misure di sicurezza
Il sistema resta ancora andando a regime quindi non è forse il tempo di fare
Dei bilanci e di farsi troppo catastrofici ma indubbiamente ci sono delle criticità le liste d'attesa di cui si parlava in precedenza dovute anche al fatto che queste Ramses non ci sono ancora regimi in tutte le Regioni ed hanno un numero di posti estremamente limitati
Perché sto dicendo questo perché non siamo stati abituati a pensare che il malato mentale almeno quando la malattia mentale non c'è stata cagionata dal carcere stesso sia solo Ino PG si chiama Lorenzo in realtà la misura dell'ordine nella Codice Penale stiamo ancora ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario
In alimentari però sono anche in carcere e anzi forse ma qui è una mia impressione personale che non è supportata
Da dati attendibili
Io ho avuto come l'impressione che almeno in certe realtà la diminuzione degli internati
Conseguenti all'istruzione deterrenza
Sia stata accompagnata da un aumento dei detenuti con patologie mentali cioè spesso non avendo bene la percezione di anche non avendo semplicemente luogo materiale dove inviare internati quelli che sarebbero diventati internati molti giudici che cosa hanno fatto giocando tra le maglie del giudizio di infermità mentale che sono molto ampie hanno preferito dichiarati capace intendere di volere quindi mandarli in carcere
E quindi andando a sopra con ricaricare una situazione già di per sé particolarmente disastrosa senza per la per l'appunto che ci fosse una cornice legislativa in grado di reggere l'urto vedremo se quando io sparo presso la riforma andrà in porto riuscirà anche se non altro d'accendere un faro su questi argomenti di cui si parla troppo poco io quando ho fatto una ricerca dal punto di vista bibliografico sugli articoli scientifici relativi alla malattia mentale in carcere praticamente non ho trovato quasi questo da un punto di vista dicevo della riduzione in astratto tanto sbandierata a tutto quello che ho detto fa parte del contenuto della pena e tutto quello che ho detto è la via secondo la quale sulla quale secondo me con gli anni i entro i prossimi anni dicevo
Tanta rieducazione tant'è vero che il legislatore lo addirittura ribadito nel titolo della recente riforma in astratto ma in concreto
In concreto l'ordinamento giuridico stando dato positivo sembra andare in tutt'altra direzione mi limito ad un elenco di istituti fin troppo noti
Fattispecie criminose punite con delle detentive che presentano limiti edittali altissimi o addirittura pena dell'ergastolo lega solo se ci pensate bene è strutturalmente logicamente incompatibile con il concerto di rieducazione
Positiva d'accordo esistono i benefici penitenziari Sisto le misure alternative però esiste anche nel cast ostativo
E l'ostacolo dell'ergastolo ostativo come si supera offrendo una collaborazione utile dalla giù con la alla giustizia come si esce al quarantuno bis collaborando ora
Potremmo forse discutere a lungo di questi temi ma a me pare che dietro un sistema così costruito ci sia molto poco di una logica riduttiva e molto altro di logiche che con l'educazione non hanno nulla a che spartire
Ancora
Custodia cautelare in carcere probabilmente qui il problema non Diani tanto dalla legge anche perché le riforme degli ultimi anni hanno cercato in qualche modo di restringere
Le maglie della custodia cautelare in carcere ma deriva dalle disfunzioni che tutti conosciamo relativi al nostro sistema processuali prima ed esecutivo poi questi detenuti in attesa di giudizio che la sentenza Torregiani aveva correttamente stigmatizzato perché raggiungevano delle vette percentuali altissime troppo alte per uno Stato che voglia definirsi uno Stato di diritto uno stato
Civile
Dove li mettiamo come seguiamo la limitazione di libertà nei loro confronti dopo anni pur siamo ancora parlare di soggetti che non sono stati condannati che non che sono presunti non colpevoli
E soprattutto ripeto il concetto di custodia cautelare in carcere di nuovo come l'ergastolo è strutturalmente incompatibile con la rieducazione perché odia dopo qualcuno che è stato condannato altrimenti io all'educazione non ci dovrei attiva e qui segnalo anche un altro aspetto che a me sembra problematico quello
Della spesa del procedimento con messa alla prova istituto ci sentissimo introduzione che è inutile negarlo da un punto di vista dell'efficienza può sicuramente produrre i fatti positivi in termini d'inflazione
Però come funziona questo meccanismo oggetto chiede a certe condizioni di essere ammesso la sospensione con messa la provano a questa richiesta può avvenire una fase molto anticipata del procedimento addirittura in fase di indagini preliminari
Sì la una programma di trattamento si avvia tutta una serie di stili di di percorsi molto belli addirittura di giustizia riparativa ma qui stiamo parlando di un presunto un colpevole a me sembra che qualche cosa festoni nel momento stesso in cui racconto il contenuto dell'istituto e mi hanno detto beh ma tu sei troppo attaccata e principi sì questo può essere vero questo può darsi che rimanere attaccata a certi principi poi gli abbia anche un effetto frenante da un punto di vista delle riforme però ripeto questa è una mia impressione personale
Ogni qual volta si ammette
Una crepa sia pur minima all'interno di un principio che dovrebbe rappresentare il il muro portante dell'edificio su cui è costruito lo Stato di diritto e allora li abbiamo una breccia che non siamo più in grado di controllare almeno secondo me nei suoi sviluppi futuri
Concludo con due osservazioni più direttamente legati al libro e dei suoi contenuti
La prima per la verità è una mia impressione di carattere personale quindi smette i panni degli addetti ai lavori io credo che il che altri cinema e addirittura loro combinazione reciproca comincia a stare deve morire siano uno strumento che faccia bene ai detenuti l'esperienza più vicino al teatro che ho io è quella delle nascite che facevo scuola ora non vogliono vorrei che il paragone sintassi riverente ma quello che ricordo sì
Ripenso a quell'esperienza è anzitutto il senso di appartenenza che si creava durante le prove e poi anche quella senso di liberazione che questo che in questo contesto potrebbe essere
Un termine forse adeguato nell'indossare la maschera perché le nostre leggi sacrosante però quando le indossiamo in maniera consapevole seguendo un copione anziché su fugaci dà l'impressione di liberarci quindi ben vengano questi episodi almeno secondo me ma concordo con il collega Pasquale bronzo dovrebbero essere messi a sistema non lasciati semplicemente alla buona volontà di chi ha una passione
In questa direzione
La seconda considerazione atti all'invece a quel
Cambio di prospettiva in cui spesso si parla l'interno del libro
Vedere con gli occhi di dentro e anche con gli occhi di chi sta dentro una realtà che altrimenti si conosce solo dall'esterno e che fino a quando si rimane fuori dalla porta del carcere io credo non si possa mai conoscere fino in fondo
Ecco io credo che ogni componente di una Commissione di riforma che pretenda di intervenire sull'ordinamento penitenziario comunque su leggi legate l'esecuzione penale
Debba almeno una volta aver varcato le porte del carcere temi che si spera non come imputato o come condannato debba almeno una volta avviene per guardato negli occhi alcune delle situazioni anche quelli più patologiche che si registrano nel nostro Paese perché forse si può riformare il diritto di critici Gaggio San senza aver mai ripulito denaro sporco
Ma io credo sia molto difficile riformare il carcere senza abbia mai varcato quella porta senza
Essersi mai in senso figurato sporcato le mani anche perché come diceva don Milani a che serve tenere le mani pulite se poi si tengono in tasca e io vi ringrazio per l'attenzione
Allora grazie Antonella che hai sottolineato l'importanza di inserire all'interno delle commissioni soggetti somme Sperti che conoscano proprio sul campo qual è la vera realtà
Adesso
Maria boccale prego
Il suo avvocato Nessuno tocchi Caino
Buonasera grazie della partenza
Ringrazia Giancarlo Capozza lì sono molto contenta di essere qui perché questo libro è importante
Le foto di Gerardo però sono un'occasione io non apprezzo tanto i chiaroscuri quanto la luce nella sua assolutezza del senza soprattutto il fatto che queste persone sono luminose F. stanze cioè hanno occhi labbra Mannini venne abbracci sorrisi verso l'erotismo sano passione sono Simpatia sono di gioco sono tutto quello che una persona allora poc'anzi la dottoressa Volpini si parlava del trattamento individualizzante della gradualità del trattamento di tutte quelle componenti care nel carcere significano
Restituzione alla società che termina assai più gradito è piacevole di rieducazione perché l'individuo che viene sottratto alla vita quotidiana
Si spera che venga restituito è però individualizzante una parola quasi assurda in carcere
Perché quello che fa il carcere che l'individuo lancia tu entri in carcere e perdi proprio questa essenza non secchio individuo perché
Si spera di rieducare atti quando non puoi più avere la sessualità quando sei preoccupato perché tuo figlio deve essere operato ma non gli puoi telefonare quando è morta tua madre ma non la puoi andare a trovare non puoi andare sulla piantarla con i tuoi familiari
E poi questo aspetto che è stato adesso sfiorato dall'intervento che mi ha preceduto che però non può
Restare fuori appunto
Che è quello della impossibilità di restituzione quando non c'è progettazione proiezione prospettiva se il mio domani non c'è ma che senso ha che io mi ricostruisca che io mi rifornì che io cerchi un lavoro che io abbia una famiglia che io amministrativi che io sia qualcosa
E quindi quando focalizziamo l'attenzione sulle occasioni mancate di questa riforma che in questo momento è una riforma tutta mancata perché ancora non c'è e quindi speriamo veramente che che qualcosa accada lo stato delle cose che una parte della riforma generale dell'ordinamento penitenziario sta camminando restano fuori quella sui minori quella sulle misure di sicurezza quella sulla giustizia riparativa quindi aspetti importantissimi che dalla delega erano stati con forza
Con forza sottolineati ma ciò che mi preme adesso evidenziare che da questa riforma l'ex ante è stato una mutilazione immediata degli scopi originari
Orlando all'inizio della grande operazione degli Stati Generali nostro ministro ha detto c'è bisogno di un cambiamento che culturale una rivoluzione culturale
Un cambiamento assoluto che vede nel carcere l'individuo che ha sbagliato che non ha sbagliato che attraversa semplicemente una fase oscura della sua vita che deve uscire dal carcere ed essere reintrodotto
Quindi l'individuo significa qualsiasi persona che abbia commesso qualsiasi reato
Più ancora alta deve essere l'attenzione per quelli che il reato l'hanno commesso più grave perché attorno all'ora c'è una società che è fatta per i loro familiari dei loro figli dei loro nipoti di quelle persone che si formano osservando come il loro congiunto viene trattato ebbene l'ex ante di questa riforma è stata l'esclusione
Dalla possibilità di essere restituiti di quelle persone che avevano commesso reati di particolare gravità quale quelli quali quelli di mafia e di terrorismo
E poi l'esclusione da ogni aspirazione speranza di recupero e di cambiamento per coloro che erano condendo condannati a quelle ARGAM Storo ostativo dal quale si può uscire appunto sostando offrendo un'utile collaborazione
Con la giustizia quindi questa riforma nel suo ex-ante ha già tradito completamente il suo scopo finale perché ci ha detto che non tutte le persone
Sono merita e voli di essere restituite che ce ne sono alcune del cui ravvedimento reinserimento ce ne possiamo tranquillamente fregare perché hanno commesso colpe troppo gravi e quindi noi giudici assoluti non le perdoniamo
E qui la magistratura di sorveglianza si dovrebbe veramente arrabbiare perché alla magistratura di sorveglianza è precluso il giudizio
Sono dei passacarte quando si parla di ergastolo ostativo perché non possono stabilire che una persona dopo venticinque anni di carcere e di lavoro e di auto
Pena insomma perché la pena più grande quella che che c'infligge amo con la nostra coscienza non hanno la possibilità ai magistrati di sorveglianza di dire che queste persone hanno maturato la possibilità di essere introdotte in società perché la legge non glielo consente
Devono avere la collaborazione con la giustizia quella utilitaristica quella finalizzata a ottenere un beneficio in cambio per potere alzare l'asticella e a mettere ai benefici penitenziari ecco questa occasione di cambiamento è saltata
La Torreggiani ci ha fatto respirare per un attimo nel senso che è come se avessimo potuto dire adesso lo vedete
Lo vedete che il carcere e criminale lo vedete che non c'è niente di quello che dovrebbe esserci provate a fare dei passi per disegnare quanto grandi sono tre metri quadri che sono lo spazio limite che è concesso ogni detenuto
Perché la sua vita si è considerata civile e quindi ci aveva fatto un po'respirare i numeri sono scesi temporaneamente sono scesi questo va detto anche non solo perde ai luminosi disegni legislativi che così luminosi purtroppo non ci sono rivelati ma perché contemporaneamente c'è stata illegittimità costituzionale della legge che disciplinava le droghe pesanti e le droghe leggere
E quindi con questa dichiarazione di legittimità costituzionale molte persone che prima erano condannate al carcere non lo sono state più quindi la deflazione delle carceri è stata automatica in virtù di questo fenomeno più ancora delle normative penitenziarie
Che hanno che hanno inciso soltanto relativamente i numeri adesso sono di nuovo saliti tantissimo
Io appoggio con forza Rita Bernardini
E l'iniziativa del Satyagraha perché è un'iniziativa non violenta e il fatto che la braccino così tanti detenuti e come un grido di dolore di forze di speranza che dice noi ci siamo noi cerchiamo con voi non lo chiamo proibito che non è solo il nostro e lo facciamo nel silenzio di una propaga di una protesta che appunto è non violenta quindi speriamo veramente che le loro speranze non siano disillusione perché sono tre anni di speranza di persone private della libertà
Sono assolutamente importanti grazie
Allora adesso chiamo Antonella Formicola criminologa investigativa ecco che ci parlerà del la sfaccettatura del particolare
Di detenzione del femminicidi da in carcere questo un po'per la sua esperienza personale un po'per degli studi un po'per i fatti e i casi di cui ti sei occupato prego
Innanzitutto ringrazio Giancarlo Emilio credo l'invito e
Per queste libero così singolare che scritta Giancarlo che
Suma fa riflettere tantissimo e giustamente come Emilio Orlando diceva misero molto bene nel mio intervento e la io vengo da un da un episodio di femminicidio proprio avvenuta della mia famiglia
E li ho potuto fare anche un'esperienza molto molto diretta con il la con l'assassino di mia nipote Stefania
E ed è stato particolare sia da un punto di vista emotivo che professionale perché al durante il processo e appunto la sentenza ci sarà nei prossimi giorni ho avuto la possibilità di guardare negli occhi perché qui chiaramente Renown era in cioè in cella ho avuto la possibilità di di guardare negli occhi Carmine l'assassino di mia nipote che ha ucciso appunto Stefania ventott'anni perché aveva deciso di lasciarlo dopo cinque anni di di violenza insomma fisiche psicologiche
In realtà devo dire e su questo poi ho riflettuto anche alla luce del tuo libro
Non ho distinto in due o forse tre incontri che ci sono stati in a una ripeto
Neanche un attimo di di pentimento negli occhi di quella persona
E qui mi è scattato un un campanello d'allarme che mi ha fatto soffermare
Dico ma e possibile che quest'uomo
Ha ucciso la propria moglie negando i suoi bambini della madre e non ce ne sono io che un minimo di pentimento allora ho capito insomma un attimino che la cosa andava studiata in maniera più approfondita
E in realtà è venuto fuori che la storia personale di questo ragazzo che poi fondamentalmente appena trentatré anni è una storia particolare insomma Luís appartiene a Napoli a una famiglia diciamo molto molto semplice di una cultura veramente molto molto bassa dove
Il nonno quarant'anni fa uccise la nonna per gelosia
Dalla poi si è aperto intorno a me un mondo perché al di là ecco della rabbia emotiva nei confronti della persona c'era poi l'aspetto anche professionale che mi ha fatto riflettere ripeto
E dico allora tornando poi al ragionamento della rieducazione quel meraviglioso articolo ventisette che ci ha fornito la Costituzione che fondamentale proprio in uno Stato che si definisce civile
Quello che io ho pensato dico tra una decina di giorni avremo la sentenza che deciderà il destino di questo ragazzo che saranno quattordici saranno sedici o sarà un ergastolo come è stato chiesto dal pubblico ministero né non lo sappiamo ancora
Però la speranza e che veramente l'ingresso di quest'uomo in carcere perché giustamente come è stato già detto negli interventi precedenti e non aggiungo altro perché sono stati tutti magistrali
Il carcere è un'istituzione totale che priva l'essere umano del suo io del suo se quindi quando questo ragazzo metterà veramente il piede definitivamente
In carcere sapendo quale sarà il suo destino c'è per quanti anni dovrà rimanere lì dentro
Veramente mi auguro per lui e per tanti altri detenuti che ci possa essere veramente un programma di risocializzazione di queste persone perché poi ecco alla fine gli anni di pena verranno scontati
E io poi penso che al di là del processo per la perdita della patria potestà anche faremo e tutto quanto ma un domani i figli di Tiffany e quindi di Carmine cresceranno
E noi non sappiamo probabilmente sentiranno anche il desiderio di conoscere il padre di incontrarlo perché adesso la pena quattro anni due anni sono molto piccolini
Però quando saranno adulti è probabile che vorranno incontrare quest'uomo è anche capire il motivo per il quale insomma rinviato alla commesso questa cosa così terribile nei confronti della madre e in quando questo avverrà e si avvera io mi auguro veramente che quel ragazzo
Possa aver fatto all'interno del carcere perché è giusto che chi paga venga punito perché la rieducazione non sebbene ad assolvere né a perdonare ma servì all'inserirli
Veramente possa fare un percorso e possano dare un domani una spiegazione
Credibile ai suoi figli e possa diventare LUISS verso un uomo diverso rispetto a quello che magari oggi avendo avuto anche lui un trascorso molto particolare in famiglia
Quindi ecco la la l'importanza della rieducazione di lettere noi ci troviamo a un oggi in Suma stasera in quest'aula istituzionale
è veramente io spero che che lo Stato possa investire sul sistema carcerario italiano dando più possibilità a queste persone perché poi ogni uomo vale più del proprio valore dietro ogni persona c'è una storia
E giustamente come Stato ripeto già detto ognuno di noi si potrebbe trovare nella circostanza di trovarsi in carcere perché ha commesso un omicidio perché ha commesso un reato
Quindi di conseguenza provare a mettersi dall'altro lato e investire su queste persone che e aldilà della di ciò che hanno commesso potrebbero anche sviluppare delle potenzialità semplicemente perché noi ce li ritroveremo in società e quindi il carcere deve restituirli alla società liberi del loro passato mettendoli in condizione di aver fatto pace con se stessi
Ecco il mondo perché altrimenti non citi ci ritroveremo soltanto persone che torneranno di nuova delinque perché usciranno dal set datale sicuramente da due metri dice nella molto più arrabbiati e più inferociti di rispetto a quando ci sono entrati
Quindi Suma questo è insomma al di là dei miei complimenti ecco al libro di gioia di Giancarlo io spero veramente che questo convegno questo libro possa essere uno spunto anche alla luce di questa riforma per cercare veramente insomma di migliorare il sistema carcerario italiano che veramente insomma presenta delle falle molto molto scandalose in un Paese civile
Ecco Gerard con le immagine con le fotografie che realizzato all'interno del carcere ecco ci rende appieno quella che l'immagine anche antropologica del
Tipo di detenuto dello tipologie di delude con tatuaggio dà una connotazione corso particolare no
La replica in
Chiusa carcerato perché mi mi ricordo i tatuaggi Camera presentata una costrizione perché nemica dei quattro bambini tatuaggi significa rocker carcerata o che uscì dal campo di concentramento e che scegli un numero sul sul braccio e permessi ha usato una casa traumatizzante però diventato una causa molto di moda tutti chiarezza c'erano queste bare questi tatuaggi insomma se come se che la seconda pelle
Per ogni dittatura cederci il meccanismo particolare perché riflettano non segue la veramente una modo le frane veramente per avere perdere segnati da queste esperienze che il carcere
Valentino Guido
Da e li importanti carcere perché se Cocteau è stata proprio una tribute della tribù o comunque uniti riconosci e comunque porti dietro sulla spesa ricordi soporifera mamma o ricordi
Il soliti cliché io comunque l'amore o anche l'odio dei pugnali dei serpenti insomma tutta più sono carceri con questa luce che siede nel carcere
E anche gli dà un po'di colore alla penso le a viva un po'diciamo le giornate noiose che passano in carcere magari anche fisicamente guardano e comunque se adesso ogni sorriso dei bei disegni esteticamente rende Piece queste culture del corpo in carcere anche che io ho notato tutti Golgi almeno insomma recuperare un corpo Sanza lavorare sul corpo
E al Teatro aiuta anche a queste lavora sul corpo la disciplina per magari contro la coltura usciti dal carcere contro usciranno presentarsi al mondo il miglior modo di possibili fisicamente anche fisicamente anche mentalmente perché spesso molti hanno rielaborato gli errori che hanno fatto vedere sono pronti a affrontare di nuovo alla società Klose morti difficile perché la società non è pronto a riaccogliere fra di loro la gente che esce dal carcere tendenza High Tech it che etiche etichettare la gente una specie di fine penne mai anche per qualcosa qualcuno che ha fatto un reato
Non gravissimo anche qualcuno che entrati in carcere per sbaglio
Una volta uscito dal carcere la società non è molto generosa con loro magari meriterebbero di più della società data della società
E comunque sono fotografando e questa gente io non non sono un giudice sono un fotografo
Io ho trovato che la gente
Bellissima manufatti vederlo nella loro parte più bella di loro quelle dove si rimettono in gioco con coraggio dove vengano di nuovo giudicati perché da loro prova verrà giudicata da gente che riguarda non fanno con estremo coraggio umiltà
Veramente l'arte una proprio per il riscatto armi micidiali che magari può permettere quel sergente di vedere un po'di luce in fondo al tunnel
No volevo soltanto aggiungere a proposito della dei tatuaggi abbastanza divertente queste persone che appunto come abbiamo detto sono per lo più analfabeti ma si sinistro nato trovare poi delle parole sulla sul sul corpo naturalmente i tatuaggi sono anche appartenenza poi gruppi o a a famiglia insomma
Fermano sommando visto del dei ragazzi del di queste baby gang come sono
Chiamate ahimè ultimamente De Sica si stanno succedendo e Veronica
A Napoli insomma un tatuatore questo tutti quanti lo stesso tatuaggio insomma ho chiamato Veronica Rocca prossimo intervento Veronica Doria l'esperta di criminologia
Accurato per due anni consecutivi regolare su RAI uno all'interno del caffè dire gli USA rubrica mostri Company prego
Parlavamo del delle fibre sta scritta Hermano parlavamo anche del vizio di baby gang che non è propriamente un termine adatto soprattutto quelle che sono le realtà italiane diciamo che come al solito abbiamo l'abitudine di mutuare
Dall'esterno dall'estero in realtà quelle che sono delle delle caratteristiche che poi invece sul territorio e soprattutto sia quello criminale data che quello culturale aderiscono poco in verità
Innanzitutto perché io amo molto la lingua italiana credo che sia la più completa la più ampia anche dal punto di vista nella scrittura di quella che è
La legge e quindi già abbiamo tutti i metodi anche tutta la la semantica giusta per parlare di quello che il di quello che è il crimine qui da noi in maniera molto più ampia sì c'è questa cosa dei tatuaggi adesso c'è questo Ermanno che che sta insomma un po'coinvolgendo due tre ragazzini
Nell'ambito di nella maniera Bella Napoli questo testo è un pop è a metà tra un testo nostalgico
E e per certi versi invece apocalittico perché lo dico perché parla di umanità
In un ambito che come il carcere dove spesso questa parola dimenticata quindi o è un testo che deve ancora venire paradossalmente o è un testo che parla di un momento della storia penitenziarie culturale nel nostro Paese che è passato no che nostalgico quello al quale guardiamo dicendo
Abbiamo avuto un'umanità in carcere non c'è più
Questo testo se la riporta un pochino ed è ed è molto bello un privilegio per me essere qua stasera raccontarla perché sì la vite raccontata l'avete messa in immagini e testi in parole quindi vuol dire che c'è che esiste bisogna a volte scovarli la
Mi viene da definire un pochino come un libro bianco e libri bianchi sono importanti siamo in un posto in cui di libri bianchi se ne dovrebbero scrivere molti sui diversi ambiti sulle persone e sulle persone detenute è un libro bianco è un libro bianco del tempo era adesso del tempo sospeso ma in realtà un libro bianco del valore umano della vita stessa
Ne scriviamo pochi in Italia devo dire soprattutto ottimamente su questo siamo un po'nostalgici perché ci manca un pochino la scrittura l'attenzione all'individuo questo libro invece riporta moltissimo la luce su questo aspetto
Lo fa in una struttura che è quella del carcere che è una struttura chiusa un po'una monade da dirlo con Leibniz in verità
Autoreferenziale molto spesso e eppure dovrebbe tendere dovrebbe guardare all'esterno
Quest'aspetto diciamo dimora degli viene piuttosto attribuito da chi sta all'esterno la società attende a fare una cosa molto semplice con il detenuto
Gli lega lo sguardo legale lo sguardo in realtà negare il limite stesso della persona anche il limite del corpo uno dei motivi per i quali i detenuti tengono molto al loro corpo e proprio per essere convinti per continuare a ripetersi che esistono che cosa manca principalmente ed è una cosa che ti ha tolto un altro fa molto bene rispetto al lavoro sul corpo e sull'individuo manca quello che la prosa mica individua come spazio individuale
Manca in carcere manca questa sua seguito alle mancanze manca lo spazio individuale
Lo possiamo vedere un esempio molto banale all'interno degli autobus siamo infastiditi dal fatto che una persona le persone ci stiano troppo addosso perché la prosa e mica una cosa naturale è una cosa istintiva è animale
E appartiene però all'uomo la considerazione dello spazio individuale
Che appartiene all'uomo manca totalmente all'interno della struttura che gli era unica la prosa Anita in palcoscenico aiuta detenuto a riprendersi
Il corpo non solo attraverso il mantenere il corpo vivo ma anche ad essere sicuro di quale sia la tangibili ITA del proprio corpo quindi il limite che è proprio che personale che deve essere garantito
Su Amato la definisce sub società un pochino quella che in carcere perché alla fine il terribile carcere diventa un po'il sipario calato sulle vite dei detenuti diventa un po'gli toglie quella che in realtà viene definita come
Rappresentazione della vita che quello che facciamo noi tutti i giorni lo fa in modo molto crudele per certi aspetti perché va ad eliminare quelle che sono le barriere normali nella nostra vita del nostro stare private che la famiglia gli amici
Io di quelli vengono eliminati vengono accorpati in un unico tempo sospeso di cui questo libro parla molto bene vengono invece questo levate altre barriere che sono quelle comunicative verso l'esterno verso gli all'interno tra il detenuto ai vari operatori
Addirittura tra il detenuto con se stesso perché anche i suoi pensieri vengono immobilizzati quello il tempo del carcere è un po'come il maggese dell'esistenza
Non lo sappiamo sappiamo che cos'è il Maggi si è un po'il momento in cui un campo viene posto a riposo
L'idea riabilitativa della pena o meglio del nel tempo in carcere proprio quella del Maggi in sede sul Majestic si scommette perché il maggese è un momento di sedazione nella quale però all'individuo viene data la possibilità di ripartire di rigenerare vita di ripartire di rigenerare giorni
La struttura detentiva che è quella totale che è quella del carcere invece non scommette più sull'umanità dell'individuo
Lo vede come un campo arido il teatro ma di interrompere questo percorso va a farlo come attraverso quella che è la parola che è un altre istituzioni totale soltanto che è un'istituzione totale aperta a differenza di quello che il carcere
E lo fa tra l'altro andando a scardinare quello che è il libro nero di contro che scritto dal carcere il libro dei dimenticati
C'è una contrapposizione tra questi due colori che non voglio mai nominati insieme visto che noi che siamo napoletani tra l'altro i tifosi napoletani bianco e nero ci dà un attimino ci metta latino di allarmismo
Il libro nero dei dimenticati scritti da una struttura totale il libro bianco invece che questo che scritte scrive che avete scritto voi e molto importante perché malgrado la copertina sia nera per una scelta tra l'altro personale
Va a creare una crepa
Una crepa dalla quale fuoriesce quella che è dal punto di vista dell'evasione immagine il tratteggio di questi volti che paradossalmente abbiamo visto abbiamo avuto qui oggi l'abbiamo fatto questa cortina di invisibilità da queste persone
E il linguaggio stesse o che molto spesso all'interno del di quelle che sono le vite di queste persone
è un linguaggio che coincide con il linguaggio con le parole dell'odio
La scuola americana li chiama e XP Cis discorsi dell'odio molto spesso sono i veicoli che anticipano la mille il fatto di commettere il reato c'è una grandissima correlazione nell'ambito proprio della costruzione semiotica cognitiva
Tra quelle che sono le parole utilizzate normalmente come veicolo d'odio e poi il passaggio all'atto
Che cosa fa il teatro va a scardinare questo nesso di continuità tra le parole d'odio e l'atto introducendo per la prima volta in alcuni casi maniera virginale quelle che sono delle parole de de dell'impatto una bella pala bella parola del teatro la parola del testo narrativo la parola poetica
Che questi detenuti molto spesso non hanno mai visto nella loro vita a parte il fatto che alcuni di loro non non non sono scolarizzati per questa che quindi non conoscono la parola scritta portatrice di bellezza
E soprattutto di via di di libertà in carcere poiché l'arte i l'unica forma d'arte l'unica forma di libertà in carcere
Rompere il nesso con le parole dell'odi e quindi con l'atto violento porta ad un approccio d'una parola differente da anche ad una presa di cognizione differente della propria identità
Questo libro che a mio parere realmente bello per questo aspetto
Si muove e lo dico con le parole di Strindberg che lei riferisce a alla sua scrittura dei padre che è un libro molto intimista molto doloroso che tra l'altro il padre sarà in scena qui a Roma al Quirino tra qualche giorno
Si muove come un'ascia iscritto come un'ascia con un'ascia e non con la penna
Ed è un'ascia credo credo che lo sia nelle coscienze in verità
E soprattutto nella lotta per riconfermare l'esistenza in carcere esistenza in vita di alcune persone alle quali è stata negata per adesso
E invece va ad essere ad essere combattuta proprio in questo modo mi viene da dire fatto uno studio di nell'ambito del linguaggio della camorra la la camorra crea un linguaggio che per molti aspetti è molto molto bello
Perché lo dico da da esteta in questo caso visto che questo testo tra l'altro fa un'ottima ha un'ottima commissione dall'etica e nel portatrice e l'estetica che viene attraverso l'opera pittorica quasi
Di diceva Bruno c'è una comincia un utilizzo tra questo l'impatto il linguaggio della camorra molto ampolloso addirittura barocco per certi aspetti molti camorristi partecipano i temi di polizia
E lì vincono
Non è un paradosso sono realmente dal punto di vista estetica delle stecche le loro canzoni melodiche sono
Nascono quelli in quei contesti nascono in questi in questi contesti ma alcuni dei tre dei premi di polizia italiani nazionali e quindi hanno un certo prestigio cioè sono dei premi diciamo semplici
Hanno visto la partecipazione anche sotto mentite spoglie diversi camorristi
E sola ditta arrivano dirittura d'a raggiungere una forma aulica è una lingua molto bella perché tra l'altro alla possibilità d'utilizzare napoletano che alla lingua che va per immagini quindi veramente meravigliosa
Ma che cosa ne fanno loro in carcere viene veicolato viene utilizzato come una sorta di Corazza è una lingua che amplia immagine di potere del parlante perché è una lingua carica è una lingua in cui le parole sono gonfiate tanto utilizzano molto linguaggio allegorico molto le metafore
E morto molto bella per molti aspetti e utilizzano questa lingua come difesa al quasi un'arma
La lingua del teatro va a scardinare questo aspetto come ad esempio nei messaggi di rivendicazione del terrorismo come dei messaggi anticipatori di reati come dei messaggi relativi ad esempio ai crimini d'odio
Che sono per lo più tutti quanti iniziati e veicolati da proclami scritti deliranti paranoidi che vanno appunto a creare quasi la forma del reato che avverrà e questo fa capire come l'importanza di a di aprire per la prima volta un approccio a questi sono fa sì che venga scardinata esattamente unito una identità pregressa che quella collegata alla parola per far male invece questa parola che una parola di rinascita ricostruisce un'identità che probabilmente nessuno di questi ritenuti ha mai creduto di poter aprire
Ed è quella semplicemente dell'umanità
E credo che questo sia metraggio più grande di questo libro e credo che vada portato avanti e in questa immagine perché al di là di quello che si dice
è una un aspetto che non ha un modo di essere professionalizzato al Teatro sono collegati molti lavori
Un modo per poter utilizzare queste esperienze e di capitalizzare i lavori connessi al Teatro a parte quello degli attori
E ci sono degli scenografi ci sono dei fonici ci sono i costruttori ci sono coloro che all'interno del del teatro creano alle scene
Sono fanno tutti parte di un grande comparto che anche dal punto di vista economico potrebbe essere utilizzato in maniera professionalizzata per le esperienze in carcere ma anche per quelle fuori io credo che sia e questo è su questo è stato il credo sia grande merito di questo testo
Parla di un teatro che non è solo di performances che quello che siamo abituati a vedere fuori o un teatro per locutori o che cosa intendo è un teatro che produce delle azioni materiali cognitive nella vita delle persone che lo attraversano
Che siano i detenuti ancora prima degli altri ma produce delle azioni materiali inchini milita agli operatori nel regista nel fotografo di scena
O no e lo produce e poi nel pubblico il pubblico del Teatro normalmente è la quarta parete viene definita come quarta parete la quarta parete del spia la vecchia quarta parete
Esattamente la malata la quarta parete del carcere a una finestra
Il detenuto in carcere il il Pubblico in carcere diventa finestra del detenuto e porta la sua voce fuori
E quella è la notiziabilità che ci piace e quella che vogliamo venire fuori perché è quella che ci parla per la prima volta forse in carcere di che cosa può essere di abilitare un uomo semplicemente riconoscere che l'uomo esista
E credo che questa sia i pali presi Reggio più grande
E diamo
Allora grazie Felonica li chiamo Sabrina Magris che ci parlerà di carcere radicalizzazione
Ecco di quanto il carcere possa diventare anche luogo di proselitismo anche estremista grazie grazie a voi
Parliamo in chiusura quindi forse anche il ministero non se ne no no anzi forse adatto anche forse il il motivo per cui parlare di un argomento che era sembrata leggermente distante da quello che i colleghi gli esperti hanno parlato
Fino adesso perché parliamo di un momento la radicalizzazione in carcere che quindi sembra quasi opposta al concetto di rieducazione risocializzazione perché quella dovrebbe migliorare la persona dovrebbe portarla fuori migliore e quindi c'è in questo caso la porta fuori quasi peggiore ancora perché i radicali usata e parliamo di un termine che si tratta di un concetto che non esiste o meglio che non esiste nel concerto con cui c'è stata fatta passare
Con un terrorismo che ha invaso le nostre case per la televisione per le attività mediatiche che ci siamo accorti solo quando ha prodotto dei morti fisicamente vicino a noi ma noi anche storicamente forse siamo la nazione che ha vissuto più il concetto di terrorismo sulla nostra pelle nelle nostre città prima ancora magari di altri stati europei e oltre Europa
Parliamo poi di radicalizzazione rapida radicalizzazione veloce che l'altana contraddizione in termini perché se noi pensiamo alle radici a quanto facciamo fatica a far crescere le nostre piante che devono mettere le radici crescere diventare belle vediamo come molto spesso vogliamo ritoccare delle persone quando non siamo noi in grado di educare noi stessi per primi noi stessi come professionisti ancora prima di permettersi di parlare agli altri
Ed ecco perché molto spesso parliamo di parole a caso si è detto anche oggi parole a caso nelle norme e parole a caso nei concetti di un concetto che non è sbagliata la parola radicalizzazione ma in quale contesto viene utilizzata viene utilizzata per giustificare
Una persona che molto spesso è in carcere che compie degli attentati ma in carcere per reati minori per reati diversi che non hanno niente a che vedere con le azioni di terrorismo questo non è che li giustifica questo serve a far capire come noi valutiamo soggetti che sono all'interno del carcere
Con delle situazioni completamente lontane il famoso sarà l'attentatore
Che ha compiuto le stragi in Francia a Parigi è stato sì in carcere prima ma per reati completamente diversi probabilmente non sapeva nemmeno che cosa fosse il Corano realmente non sapeva nemmeno quali fossero i principi persone pensiamo solo per leggere il Corano non dico per studiarlo e per comprenderlo per assimilarlo ci mettiamo almeno un anno
E molto spesso non sappiamo neanche per esperienza personale che cosa vuol dire leggere dei testi biblici mano lo leggo prima di andare a letto la sera senza assimilare senza immedesimarmi senza capire cosa c'è dall'altra parte
E quindi anche sul concetto di Corano non è solo sapere l'arabo non è solo conoscere una religione diversa una
Modo anche culturale poi diverso perché abbiamo parlato di cultura di intercultura di tante diversità che in questo caso forse più gli altri contesti nel contratto di radicalizzazione di reati legati al terrorismo come dire sono automatici anche nel pensiero
Di non tecnici
E quindi molto spesso i soggetti che poi possono radicalizzarsi era Tanno previo altalenanti
Esperienze di carcere anche in carcere diversi anche in Paesi diversi perché abbiamo visto che molto spesso partono non dalle Nazioni dagli Stati che noi associamo immediatamente al terrorismo al Medioriente ma sono francesi vengono dal Belgio vengono da altri Stati poi hanno delle esperienze
Variegate le varie mi permetto di dire che portano a questo
E quindi ci rendiamo conto che ben molto spesso di compì l'attentato finale chi conosciamo come faccia come nome e cognome che colui che ha fatto questo e quello insieme ad altri e come si è organizzato in realtà poi non è il soggetto che ha conoscenze il radicalizzazione in settanta che se portiamo l'esempio l'ultimo di quelli purtroppo che hanno avuto molta risonanza l'attentato che è successo ad agosto a Barcellona il gruppetto di ragazzi che ha compiuto l'attentato e quello che si è fatto poi in alcuni casi saltare in aria
Non erano i soggetti che hanno instillato il prodotto il processo di radicalizzazione quelli non si fanno saltare in aria
Quelli sono quelli che sfilano ad altri quelli sono quelli che predicano quinto che dovrebbero portare gli altra radicalizzare ma non sono quelli che poi abbiamo nome cognome morti o poi portati in carcere ovviamente per i reati che hanno commesso secondo insomma poi l'azione singola di caso per caso quindi nel contratto di radicalizzazione che abbiamo molto spesso sentito parlare con l'ansia con la paura perché giustamente siamo a Roma ma in tutta Italia non è che siamo purtroppo esclusi anzi forse in questo momento siamo meno esclusi
Al pericolo di attentati che l'anno scorso gli anni prima con cui invece fenomeni con cui siamo diventati familiari per interposta persona rispetto ad altri
E quindi l'esperienza del teatro l'esperienza di tutte le attività che in questo caso magari non portano solo una cultura diversa una lingua diversa come può essere l'italiano la scolarizzazione che qui magari è e normali che non ci sia perché non parlano la nostra lingua perché non conoscono quindi lo strumento del teatro è uno strumento trasversale passepartout perché non parliamo di religione non parliamo di cultura diversa non parliamo di un uomo donna Stone metro davanti a te noti di Cola stare coperta o non devi stare coperta
Quindi uno strumento che hanno i forse sembra ovvio che sembra banale ma quando l'Inter poniamo in culture
O in pinte diverse perché era alta magari molto spesso non vissuto L'Occidentale forse hanno vissuto
Occidentalizzata i più di noi perché vengono da esperienze di prostituzione dispaccio di uso di sostanze stupefacenti quindi forse sono più occidentalizzata in maniera scorretta di quello che magari siamo noi cittadini tra virgolette perbene
E poi
Per dare non solo un'analisi non solo molte volte nel criticare quello che non è stato fatto quello che viene fatta di sbagliato ma che cosa si può fare perché l'antiterrorismo ha sempre un concetto che devono fare quelli brutti e cattivi un po'lo stile che questo stato passato anche in Italia come concetto l'antiterrorismo in carcere visto che non abbiamo molto spesso risorse visto che infiltrare perché la parola grossa della legge antiterrorismo del due mila e quindici come nuova risposta gli atti terroristici di matrice islamica che insomma hanno come dire caratterizzato il due mila e quindici così dei primissimi giorni dell'anno quando eravamo speriamo ancora tutti in vacanza
Ha portato al concetto per la prima volta di infiltrato
Nelle carceri e chi ci lavora dentro penso che in questo momento si farebbe una gran risata perché se io devo infiltrare un agente dei servizi d'informazione ladra Blasi devo infiltrare un poliziotto un carabiniere con specifiche abilità quanto ci metto
O meglio quanto ci mettono loro chiamare questo soggetto forse sono più bravi loro perché sono attenti perché devono tutti i giorni come avete ben detto vivere e rivivere ricominciare daccapo nelle ristrettezze e nelle imitazioni
E più ai ristrettezza più ai limitazioni più ai resilienza perché la vita tua in gioco non è la vita dalla persona che sta dall'altra parte
Penso che sia usato questa parola e quindi l'utilizzo con minor spesa di tutti gli operatori ci sono all'interno che non devono essere degli esperti di antiterrorismo degli esperti di Intelligence altrimenti forse magari siamo in pensione l'esperto vero deve ancora cominciare a prepararsi intanto terrorismo ha cambiato intanto la modalità di radicarsi in carcere cambiata
E ora che impariamo la religione diverso ora che impariamo una lingua diversa
Non siamo i soggetti adatti quindi l'osservazione l'osservazione di persone che molto spesso sono molto giovani in che molto spesso non sono di religione islamica o con credenze di quel genere ma sono persone molto più vicina a noi o persone che hanno commesso reati diversi da quelli legati al terrorismo che si avvicinano perché trovano un insieme di regole più se restrittive più corrette perché loro non le hanno avute quindi vediamo molto spesso chi sì chi si avvicina sono soggetti che non hanno avuto regole e molto spesso sono italiani sono magari nostro vicino di casa che ti diceva insomma era un ragazzetto come mai si affascinato perché usiamo la parola affascinare la parola fascinazione come mai
Queste oppone delle basi per farsi saltare in aria penso che e insito nell'essere umano l'istinto di sopravvivenza quindi è l'ultima scelta quella di pensare di imbottiti di esplosivo
E farsi saltare in aria o Magliana compie un'azione ammazzare qualcuno senza nemmeno avere incamerato quindi il radicato in se stessi quel principio legato all'antiterrorismo quindi se colleghiamo questo ci rendiamo conto di come ci siano tanti soggetti i tanti operatori che siete probabilmente voi seduti fino alla fine qui stasera
Che lo fanno lo fanno attraverso uno strumento neutro che possono osservare situazioni perché magari conoscono vengono a contatto con quelle che sono le storie vere non è l'esperto o meglio la persona che lavora per l'Intelligence che appunto ci mette piede in carcere solo nel momento in cui deve fare un'analisi ma che non conosce il giorno prima il giorno dopo
Persone che osservano tutti i giorni comportamenti che hanno un monitoraggio mai visto che si parla molto spesso di monitoraggio prima che di azione di contrasto che passa attraverso lo studio il teatro un discorso che è neutro quindi non pone l'attenzione del soggetto Dio mi stanno controllando di o forse qualcuno mi sta addosso Dio perché mi spostano
Qui fa alzare le antenne dall'altra parte l'Intelligence viene dalla parola che dovrebbe essere strumento strategico strumento di intelligenza nel fare le cose
E quindi gli studi criminologi gli studi criminali si cita Aliani ed esteri
E forse più italiani perché sul tema ripeto dell'antiterrorismo di altre questioni
L'Italia non è antesignana è antesignane non è secondo a nessuno alle grandi ovviamente agenzie internazionali che sono molto belle molto cinematografiche molto più delle nostre molto spesso visto che discutiamo anche di queste cose quindi
Un po'rovesciamo ecco perché alla fine sono contenta di essere stata l'ultima contrariamente a quanto fa può sembrare l'attesa perché sul concetto di antiterrorismo di radicalizzazione un po'rovesciamo tutto quello che ci siamo detti fino adesso perché da lì appunto soggetto dovrebbe uscire migliore migliorato e dovremo noi giudicarlo migliorato o meglio noi dovremo assorbirlo
Non migliorato ma diverso perché migliorato sembra che avesse già un problema un problema sia un problema che possiamo punto magari un giorno avere anche noi perché quando si prende l'arrabbiatura per non dire una parolaccia forse non ci sembra possibile accedere quel limite certo magari compie un atto terroristico ha un po'più strutturato ma in realtà molto spesso sono soggetti che non hanno nessuna struttura che non hanno nessuna struttura di portarsi a un estremismo di quel genere se trovano una struttura diverso un qualcosa di più interessante con cui occupare il cervello con quei essere un po'più stanco non dico di dormire la notte in carcere perché è un po'difficile Marie dormiranno applicarsi tra essere leggermente più stanco e o su cui riflettere tramite questi strumenti forse appunto come abbiamo detto non deve essere un'eccezione non dovrebbe essere presentare un libro come un qualcosa che così dirompente ma che dovrebbe diventare la normalità quindi questo è un auspicio che possano come è già stato detto da tante persone prima di me è se un punto di partenza e che non finisca stasera con l'applauso che vi meritate di questo lavoro di affrontare un tema sempre
Molto difficile sempre molto utile in determinati momenti cura dell'antiterrorismo forse nell'ultimo periodo storico è stato quello che ha più riempito perché uso il termine non tra passato ma riempito informazioni
Invece questo dovrebbe servire nell'antiterrorismo che parta come magari tante nazioni hanno fatto ma parte dal territorio in un'esperienza positiva di rompere di portare a zero un concetto di terrorismo l'abbiamo già avuto quindi forse più degli altri possiamo insegnare a abbassare nuovamente parlare
Non di antiterrorismo solo fatto dall'alto fatto da chi fa polizia da chi fa contrasto mal contare dal territorio basso per migliorare un po'tutti perché alla fine potremmo essere poi in questo caso ancora di più e in maniera più non soggetti Iwata vittime dicono che possono essere i reati collegati al terrorismo io direi che essendo l'ultima chiudo altrimenti andiamo oltre grazie
Tra loro
Grazie per gli interventi grazie per aver
Essere rimasti fino alla fine ecco uno la parola a Giancarlo Bozzo di per le le conclusioni arrivederci al prossimo no non soltanto non poco sull'intervento di Sabrina che ringrazio sapere Magris e ringrazio per per aver aspettato con tanta pazienza
E il libro naturalmente se non siamo alla fine così ci salutiamo anche i di prove naturalmente raccoglie gli scritti dei di questa esperienza del del carcere di Guccini due anni due tre anni
Ma ho cercato di Dini raccoglierà parte anche naturalmente le foto di Gerrard
Cerca di raccogliere anche gli scritti di alcuni amici professori universitari manco non conoscevo questo bronzo quindi abbiamo parlato con parlato con un professore di antropologia di Tor Vergata con altre con altre personalità una di queste personalità a proposito dell'intervento di Sabrina così mi mi mi mi ricollego e Youssef Sbai che ringrazio tantissimo il self vicepresidente della comunità islamica in Italia naturalmente quando quando diciamo scritti per per proporgli di questa questa collaborazione quest'intervento su sul libro il sito è stato molto d'accordo soprattutto perché mi si sta occupando appunto del pericolo direttive girati radicalizzazione quello che stava dicendo ora Sabrina
E in realtà il pericolo di radicalizzazione strettamente collegato con con con la questione dell'educazione che in carcere nel senso che questi progetti teatrali insomma questo questo progetto questo seguendo io ma che appunto semplicemente un po'più estese semplicemente un pro un progetto di rieducazione con tutta la bruttezza che si porta dietro questo termine e che per degli pari decenti hanno alle spese ma era un un po'più chiara che Dine
Ed è il problema educazione e rieducazione strettamente collegato anche al problema della radicalizzazione me stessa nel senso che se è un naturalmente un un detenuto italiano o un una persona che purtroppo stava passando un periodo della sua vita in in carcere
Ha un problema naturalmente
Legato alla sua educazione e di conseguenza al tempo alla qualità del tempo prima l'alba persista diceva del come bisogna spendere il proprio tempo per un detenuto all'interno del carcere quindi pensare a come anche della della questione della pena
Devo essere della detenzione naturalmente beh naturalmente decada per me manderete radicalizzazione e uguale nel senso che il problema un un un ragazzo di di una regione diversa dalla nostro diversa da donando da quello dei Paesi in cui vive evidentemente l'Italia
Probabilmente si piega a questioni estremiste semplicemente perché non ha altro a cui pensare non a qualcos'altro chi viene imposto noi non ha si sente escluso naturalmente all'interno del carcere perché anche detenuto ma naturalmente escluso anche da tutto il resto del contesto sociale
Questo in breve
Grazie a tutti e partecipato Grazzini Rio chiamato pazientemente Emilio Orlando e appositamente
Moderato tutto incontro grazie ancora ci verrà Bruno per le foto
Grazie