"Una nuova Rai per gli anni ottanta"

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Abbiamo parlato
Abbiamo parlato recentemente della necessità di un new deal per la Rai abbiamo inteso con questa espressione richiamare da un lato la necessità di una forte mobilitazione di energie intellettuali interni ed esterni alla RAI per la ridefinizione del modello e della strategia dell'azienda
E dall'altro a riaffermare la urgenza di una svolta radicale nell'attenzione delle forze politiche e nelle scelte di indirizzo e di governo del settore dei media
La RAI rischia di essere infatti l'agnello sacrificale immolato sull'altare della politica delle sette legislativo che ha caratterizzato l'atteggiamento delle delle maggioranze di governo fino ad oggi
Il caso italiano dell'informazione è infatti il prodotto dell'abdicazione alle funzioni di governo esercitata dalla DC e dei suoi alleati nel corso di questi anni nel settore dei media in uno degli scenari decisivi del presente e del futuro del nostro Paese si è assistito alla perdita di dignità di classe dirigente decidi politici di governo ai balletti eccelsi or della modernità e della progettualità è corrisposto un deserto di scelte ed impegni concreti
è uno scandalo istituzionale politico culturale che ad otto anni dalla sentenza della Corte costituzionale il Parlamento non sia stato ancora messo in grado di esaminare e discutere un progetto di regolamentazione del settore si è lasciato che il nostro sistema informativo nazionale la nostra industria culturale fossero sottoposte a tensioni insopportabili e alloggi che frenetiche dalla pressione del grande capitale finanziario privato nazionale e multinazionali
Sì ha determinato una dislocazione crescente di risorse verso gli apparati privati delle comunicazioni vagano per questo gli esempi delle quote di pubblicità drenate Denethor privati circa cinquecento miliardi nel mille novecentottantadue
Per anni nell'emittenza privata ha dominato la legge della giungla
è stato così che per effetto dell'assestamento del mercato e delle sue dimensioni reali l'utopia delle mille antenne libere si è risolta nel predominio di due reti private a carattere nazionale lo Stato si è ritratto rifugiandosi in montagna per assistere alle lotte cruente per contare i morti e i feriti nulla di più
Senza spirito di propaganda sentiamo di poter dire che qui proprio dove il nuovo Espresso dallo sviluppo della società bussa alle porte del sistema politico questo nella forma dei partiti della maggioranza ha mostrato una inguaribile sordità e vecchiezza
Sorda e vecchia è infatti la risposta di chi ha mostrato nel settore dei media il suo volto peggiore il minimo di capacità di governo il massimo di occupazione di potere
Il potere politico è sembrato scegliere così del meraviglioso ambiguo dei media la natura di potentissimo strumento di formazione il controllo dell'opinione pubblica e delle sue scelte di consumo culturali politica in mezzi di comunicazione di massa sono stati fatti oggetto di assalti famelici di corteggiamenti interessati di oscure protezione
Politiche piccole piccole un rivestite di nobili e grandi principi hanno presieduto la convinzione che i mezzi di informazione non dovessero sfuggire ad una forma di controllo magari elastica garantita dai vertici dei partiti
Si sono persi così anni prezioso anni preziosi anni nei quali mutamento in corso l'affermarsi nuove tecnologie reclamavano intelligenza e capacità di governo
è questa la grande sfida degli anni ottanta
La legislatura che si apre è chiamata a raccoglierle per parte nostra sentiamo come impegno prioritario l'iniziativa politica e parlamentare per governare lo sviluppo nel settore dei media
Un disegno regolato deve infatti presiedere alla definizione degli interventi di legge nei diversi settori del sistema informativo e dell'industria culturale l'universo dei media tende infatti sempre di più a presentarsi in modo integrato
E dai livelli Complessi delle relazioni che intercorrono tra i vari comparti occorre oggi dare una risposta unitaria
Finalizzata ad un progetto di sviluppo che riguardi televisione pubblica e privata editoria telematica e settori tradizionali delle attività culturale
Cinema musica The saranno le forze politiche del nuovo Parlamento in grado di cogliere tutta intera l'importanza di questa riforma di struttura che può assicurare la ripresa produttiva e lo sviluppo della nostra industria culturale del nostro sistema televisivo
Le formule di governo che si vanno delineando le stesse protagoniste del non governo del settore non sembrano poter essere all'altezza di questo compito politico
Anche qui si avverte la necessità di una svolta profonda di un ricambio nella direzione del Paese la profondità delle scelte da fare per guidare lo sviluppo richiedono schieramento politico in grado di assicurare il cambiamento necessari
è quanto abbiamo proposto affermando la necessità per l'Italia di un'alternativa democratica
Il Parlamento dovrà in ogni modo essere messe in grado di operare scelte superare ritardi
In diversi partiti e uomini di essi e avvertita la necessità di aprire una strada nuova invertire la vecchia tendenza e su questa coscienza che facciamo affidamento per costruire un nuovo schieramento riformatore
è un modo anche questo per corrispondere al senso profondo del voto del ventisei di giugno dimostrando capacità di governo superando le logiche di pura gestione del potere
Il voto del mese scorso dentro e oltre le preferenze espresse ai partiti testimonia di un grado esteso di ripulsa per i vecchi meccanismi di produzione e gestione del potere
La vita pubblica in Italia è compressa dalla cappa di piombo dell'occupazione dei centri decisionali da parte dei partiti
Dell'appartenenza ad essi come garanzia professionale che supera e fa giustizia di meriti e capacità
Il crollo elettorale della DC che ha edificato all'ombra di queste forme di gestione il suo sistema di potere si configura come un dato di portata storica la dimostrazione che il Paese sta cambiando
Sbaglierebbe radici a pensare che dopo le scosse del terremoto elettorale la terra possa tornare a sistemarsi come prima
Sono esaurite infatti con il voto del ventisei di giugno e con il grado di maturazione del Paese le condizioni che hanno consentito alla DC di esercitare il predominio lo strapotere su comparti decisivi della vita del nostro Paese
Per questo abbiamo detto che il voto del ventisei di giugno ha riproposto per intero la questione RAI
Proprio nel servizio pubblico pagato da tutti i cittadini è garantito dal Parlamento il partito Scudocrociato ha operato per decenni con per esempio i santi e ambizioni egemoniche e con una spregiudicata politica di occupazione del potere
Dell'integralismo tredici ed è la gelosia nei confronti dei partiti laici del Partito socialista è testimonianza una citazione del discorso tenuto dal Presidente del Consiglio nazionale della DC Flaminio Piccoli il ventotto aprile di quest'anno è passato inosservato
Per la coincidenza con l'avvio dalla campagna elettorale
Dice Piccoli riferendosi alla RAI
Se fosse stato solo per noi l'imparzialità del messaggio sarebbe divenuto esemplare
Se fosse stato per noi il divismo l'individualismo esasperato le ripicche tra i protagonisti non avrebbero sfondato se fosse stato per noi la professionalità avrebbe sempre dominato se fosse stato per noi la politicizzazione nei suoi effetti maligni sarebbe rimasta fuori dalla la DC ha considerato per anni e qualcuno evidentemente è rimasto lì la RAI TV con un suo feudo da modellare ad immagine e somiglianza delle sue esigenze politiche
La RAI
Paga oggi proprio i prezzi di questi comportamenti politici
Da un lato S. considerata territorio privato di questo o quel partito di maggioranza dall'altro le stesse forze rinunciano all'esercizio delle funzioni di governo
Lasciando la RAI esposta ad un regime di concorrenza non controllata all'interno della quale il servizio si muove il servizio pubblico si muove male lentamente con goffaggine
Vi è da ostacolo il pesante fardello del controllo politico a cui è sottoposta e che impedisce il pieno dispiegamento delle capacità creative e la definizione di una moderna strategia aziendale
Il tasso di appartenenza politica che nell'epoca pre riforma era stata la garante era stato va be'la garanzia di protezione della RAI oggi si rivela la causa principale dei suoi male
Il servizio pubblico si è progressivamente trasformato per essere funzionale all'esercizio del controllo politico in un grande ministero burocratizzato e di questo ha metabolizzato la miopia progettuale
Oggi la RAI esposta ad un regime di concorrenza privata priva di una strategia aziendale che la renda competitiva che faccia valere lo straordinario patrimonio umano e tecnico di cui essa dispone
Lo stato di difficoltà dell'azienda ci preoccupa e avvertiamo che ha aperto il rischio di una riduzione dello spazio della presenza pubblica del sistema audiovisivo
La RAI è impegnata infatti in un'assurda e frenetica rincorsa delle private dei palinsesti delle scelte di programmazione dei network questa richiesta ordinaria agenda si sta trasformando nella più grande delle private
La conseguenza principale è un processo di progressiva omologazione dell'offerta televisiva e l'omologazione avviene verso il basso attraverso l'assimilazione di tipologia di offerta
Mediate da altre culture da altri mercati televisivi la RAI offre sulle sue reti lo stesso tipo di programmi che a loro volta i network di fondo
Nella strutturazione per reti concorrenziali e ripartite per aree politiche la RAI rinuncia ad ogni possibilità di coordinamento del palinsesto e di gestione di un'offerta integrata sulle reti
Sta cambiando profondamente intanto in pubblico le sue abitudini le sue domande
Sono letteralmente esplose alcune fasce orarie che presentavano fino a qualche anno fa ascolti praticamente inesistenti
Il caso nella fascia pomeridiana che si attesta ormai su di un'audience media giornaliera superiore ai sette milioni
E contestualmente aumentata l'esposizione familiare oltre cinque ore giornaliere e quella individuale oltre tre ore giornaliere quest'ultima del triennio ottanta ottantatré si è praticamente raddoppiata
Se l'attuale quadro di riferimento presenta elementi di questo tipo il futuro si presenta in modo diverso
Se infatti la sensazione che emergano i primi segni di saturazione delle risorse
Per quanto riguarda la pubblicità malgrado la crescita impetuosa l'investimento il rapporto tra questi il prodotto nazionale lordo è ancora largamente inferiore a quello degli altri Paesi industrializzati quarantadue l'Italia zero novanta gli altri Paesi
E difficilmente sarà raggiunto in tempi brevi l'equilibrio con i Paesi industrialmente più avanzati
Anche per quanto riguarda i programmi reperibili sui mercati internazionali si assiste ad un progressivo restringimento delle fonti di approvvigionamento i costi sono praticamente triplicati o quadruplicati mentre iniziano a scarseggiare i programmi altamente competitivi
La stessa risorsa pubblico mostra soprattutto in alcune fasce come quella del Prime Time elementi di sostanziale rigidità se si escludono i cosiddetti eventi televisivi
Questa analisi schematica fa dunque emergere un dato si sta passando forse da una situazione di abbondanza ad un'altra di relativa povertà
Su questo punto occorrerà riflettere perché le conseguenze di questa trasformazione possono essere profondo se assistere la secondo il secondo aspetto la seconda caratteristica di quella che noi avvertiamo essere una difficoltà del servizio pubblico ad una grave paralisi creativa e produttiva
La rincorsa frenetica dell'ascolto la banalizzazione dei palinsesti riduce gli spazi di di azione la possibilità di sperimentazione di idee e personaggi nuovi
L'offerta televisiva italiana ruota ormai su pochi personaggi su poche idee forza di trasmissione
Anche i gruppi grandi gruppi privati sono portati nei loro impegni produttivi ad utilizzare rivisitati vecchi programmi del servizio pubblico
La produzione televisiva nazionale così bloccata avviluppato a se stessa priva di iniziativa di respiro di voglia di rischiare
Fanno eccezione in questo quadro alcune produzioni alcune programmi nuovi e intelligenti che dimostrano la vitalità e le possibilità del servizio pubblico
Il controllo partitico l'utilizzazione di mezzi e testate
Per fini di parte avuto non solo l'effetto di procrastinare l'uso della manipolazione e distruzione della realtà quanto di decurtare gli spazi di approfondimento di ricerca inchiesta sulla realtà sui fatti dell'attualità
E il giornalismo televisivo ha perso per larga parte così nonostante lo straordinario patrimonio professionale di cui dispone la capacità di descrivere raccontare il paese le sue tensioni le sue contraddizioni le sue speranze una informazione ufficiale ha preso il sopravvento sulla ricchezza giornalistiche culturale sperimentata in molte occasioni ultima quella del racconto vero teso drammatico della natura reale del terremoto di in Irpinia e dei ritardi dello Stato
Ma anche la marginalizzazione dell'informazione la riduzione degli spazi d'inchiesta l'irrigidimento dei telegiornali corrispondono alla logica di presi dalla lingua alla cura rincorsa dell'ascolto alla trasformazione della RAI nella più grande delle private
Lungo questa strada quali risultati sono stati raggiunti il progressivo snaturamento del servizio pubblico l'omologazione da offerta televisiva il depauperamento delle risorse creative e produttive dell'azienda hanno conseguito almeno sul piano dell'ascolto i risultati sperati
La risposta purtroppo negativa
I dati gli stile Easter del mese di maggio contestabili ma essi sembrano far legge nel mercato pubblicitario delineano una situazione sorprendente
Nell'orario di massimo ascolto Canale cinque dopo aver ampiamente superato RAI due si è portata a poche centinaia di migliaia di ascoltatori dalla rete uno i due network privati vengono dati in ascesa in discesa invece le due reti pubbliche
Il totale dei tre gruppi privati Canale cinque più Italia uno e Rete quattro supera il totale delle tre reti pubbliche e sia Berlusconi Mondadori si aggiungessero anche locali il risultato sarebbe ancora peggiore
Non va dimenticato inoltre che il punto di catalizzazione del massimo di ascolto per le reti nazionali e organizzato attorno ai telegiornali che rappresentano la residua ultima zona protetta del servizio pubblico
Se avanzasse non le tendenze che abbiamo illustrato se cioè per effetto dell'assenza di un disegno di sistema articolato e del protrarsi della situazione di cause esistente si accentuasse la trasformazione della RAI che è la più grande delle private
Chi non lo state questo sì ridimensionarsi ulteriormente l'ascolto
Se la RAI fosse utilizzata ancora a fini di parte occupata secondo accordi di maggioranza come fu nella notte nera del mille novecentottanta
Allora si andrebbe ad una ulteriore delegittimazione del servizio pubblico fino a porsi oggettivamente in discussione la natura la fondatezza del cannone che ad oggi rappresenta il sessantadue per cento delle entrate Rai
Il rischio al quale l'assenza di iniziative di governo la pratica di occupazione del potere espongono la RAI esattamente questo
Noi scegliamo invece di puntare ad una presenza pubblica forte in un sistema misto regolamentato
Questa impostazione di un mercato sottratto all'impazzimento di questi anni
Costituisce il quadro d'iniziativa più sicuro anche per i grandi gruppi privati e per l'emittenza locale
La regolamentazione delle mittenti televisive radiofoniche e radiofoniche deve essere l'occasione in coerenza con la revisione della legge centotré per disegnare compatibilità e sviluppo del sistema misto
In un nuovo quadro di certezze può prendere le mosse il new deal della Rai
Poniamo con forza oggi i problemi del futuro e del destino dell'azienda le caratteristiche della nuova RAI degli anni ottanta
La RAI deve infatti uscire dalla logica dello stato d'assedio d'emergenza continua
Per i partiti per la cultura politica e l'occasione di un nuovo grande impegno non ci si può più limitare a dire con Montale e ciò che non siamo ciò che non vogliamo
è necessario oggi entrare dentro i problemi dell'azienda la complessità della tecnostruttura delle dinamiche che in esse agiscono solo assimilando un patrimonio di conoscenze di linguaggi di esigenze nuove specifiche si potrà operare per una nuova legge di riforma della RAI che corrisponda ad un disegno organico di lungo respiro
Una nuova legge dovrà però ricercare un equilibrio nuovo e migliore della centotré tra indirizzi e garanzie
Il legislatore dovrà ritrarsi rispetto ai compiti di individuazione delle strutture dell'azienda concessionaria del servizio pubblico l'articolo tredici della legge di riforma del settantacinque che di questa confusione di ruoli e l'esempio più lampante dovrà essere superato in un nuovo quadro di riferimento
Si ristabiliscano i confini si picchetti nei limiti
Ne uscirà hanno rafforzati l'autorevolezza delle finalità pubbliche e il dispiegamento delle possibilità e capacità di decisione di gruppi dirigenti dell'azienda formati sulla base di criteri di competenza e autonomia
Vogliamo indicare per parte nostra tre territori d'impegno per il rilancio del servizio pubblico per la nuova RAI della quale il Paese ha bisogno Primo la RAI come azienda produttiva alla presenza pubblica nel campo udito visivo può e deve spettare il compito di volano della ripresa della nostra industria culturale
L'Italia è esposta al rischio di una crescente dipendenza prodotta dalla Montinari zero molti nazionalizzazione del grande capitale nell'industria militare spaziale Elettronica culturale e delle telecomunicazioni
Sono aperti anche per il nostro Paese problemi di identità indipendenza culturale e nazionale lo sviluppo anarchico il non governo di questi anni hanno offerto infatti il fianco al depauperamento di segmenti rilevanti della nostra industria culturale
L'industria discografica ad esempio attraversata da una crisi gravissima frutto della incontrollata Offerta Musicale radiotelevisiva pubblica e privata la pirateria delle copie clandestine delle conseguenze dei decreti fiscali imposti e poi ritirati
La crisi dalla vendita del disco in Italia impoverisce la possibilità di produzione musicale nazionale ed estende il processo di americanizzazione Wielgus ti e dei comportamenti
La RAI può svolgere in direzione dell'industria discografica interventi di sostegno ispirati alla ricerca degli equilibri necessari allo sviluppo della musica italiana della sua produzione e utilizzazione televisiva della sua vendita all'estero
La crisi del cinema in particolare si manifesta non solo attraverso la drastica riduzione delle sale e la contrazione dei livelli occupazionali del settore
Ma anche attraverso l'attestarsi la produzione nazionale su tipologie produttive pre industriali e su livelli culturali medio bassi
Il cinema italiano degli anni Sessanta
Che ha costituito parte non irrilevante dell'immagine italiana nel mondo
Era fondato sull'apporto di qualità di registi come Fellini Rossellini Visconti Antonioni e molti altri ma anche sulla possibilità di emergere per i giovani talenti che hanno costituito la spina dorsale del decennio cinematografico successivo
Su prodotti seriali di successo come la commedia all'italiana il cinema di Totò gli spaghetti western
Il cinema italiano oggi per affetto primario della indiscriminate gratuita offerta di pellicola dal piccolo schermo
Vive oggi la sua stagione più difficile per sua quote di entrata nel mercato ristretto si sono ulteriormente contratta alcuni dei suoi talenti migliori lavorano all'estero
Inoltre l'offerta crescente di film e telefilm americani ha ulteriormente americanizzato il gusto degli spettatori rafforzando il CIO maschile statunitense che peraltro anche la presente la parte migliore della Polizia di Stato grafica mondiale anche nei circuiti cinematografici
Si è passati in pochi anni dall'eccezionalità dell'appunto cimato che dà appuntamento cinematografico in tv alla proposta di decine di migliaia di film all'anno il peso dei costi d'importazione di prodotti televisivi rappresenta tra l'altro uno degli bilanci più gravi la nostra bilancia dei pagamenti
E così ci vengono proposti tre film americani dove l'aspra siriani cartoni animati giapponesi immaginando tra l'altro uno stereotipo dei busti e dalla domanda televisiva del pubblico non corrispondenti alla realtà
Scorrendo gli indici di ascolto e di gradimento pubblici e privati
Si potrà infatti avere la conferma che non si vive di soli dall'ASS
Il miracolo del non governo ha prodotto questi effetti perversi nel paese dove è più rapide impetuose è stata la moltiplicazione dei canali di distribuzione di programmi tv si allarga la forbice tra offerte produzione
I nostri apparati produttivi nel campo cinematografico e televisivo debbono devono senza dubbio ripensare se stessi e ridisegnare vecchi dogmi e consolidate certezze
La dimensione industriale dagli apparati di comunicazione impone tipologie produttive nuovo
Sbaglia Remo però a pensare che in Italia si debba fare come in USA
La ricerca lo sforzo progettuale contenuti nel progetto per una produzione seriale seriale la vicedirezione generale della RAI costituiscono a mio avviso una importante base di discussione
Per coniugare la specificità dell'esperienza stimato grafiche televisive italiane con i nuovi livelli del mercato
Produrre dunque utilizzare risorse per a tipizzare la nostra industria culturale la RAI grande editore nazionale protagonista della presenza pubblica nel settore trainante tra comunicazione può e deve svolgere questo ruolo di avanguardia
Una produzione italiana che guardi al mercato nazionale ed europeo la ripresa di circolazione di stimoli culturali di questa parte del mondo
La battaglia per la difesa dell'industria culturale nazionale il rifiuto di ogni assurda posizione autarchiche costituiscono gli scenari utili e possibili
Per una RAI che divenga centro motore di una strategia culturalmente avanzata ad essa deve inoltre corrispondere una capacità nuova di iniziativa di gruppo della presenza pubblico nel sistema audio visuale
Alla crescente integrazione dei comparti dell'industria culturale la RAI ha risposto fino ad oggi senza una strategia unitaria adeguate
L'intreccio tra il prodotto televisivo la promozione la vendita la raccolta pubblicitaria l'utilizzazione di diritti librarie discografici può aprire all'insieme delle consociate un immenso nuovo spazio d'iniziativa
Secondo territori l'impegno che segnaliamo un'azienda unitaria
In grado di recuperare dinamicità d'iniziativa attraverso il superamento degli steccati elevati tra le reti tra le testate tra i supporti e dimostrati si funzionali a controllo partitico
Occorre ripensare l'intera struttura aziendale alla luce della necessità di articolare specifici momenti funzionale in rapporto alle tre fondamentali aree di attività dell'impresa radiotelevisiva produzione di software offerta radiofonica e televisiva distribuzione e diffusione dei segnali
Occorre da subito a ripensare alle prossime alla possibilità per l'azienda di gestire unitariamente e coordinare il palinsesto e l'offerta sulle reti ciò comporta un ripensamento profondo è un superamento dell'articolazione in reti concorrenti un accorpamento di funzioni è uno svenimento dei vizi burocratici dell'azienda
Il compagno Celestino Spada una sua comunicazione articolerà più compiuto più compiutamente i caratteri delle proposte per questo secondo territorio di impegno del servizio pubblico
Vorrei solo aggiungere la necessità di un ripensamento dell'est della struttura e delle caratteristiche della informazione radiotelevisiva
è in atto una riflessione in questi giorni sollecitata dalla discussione sul manifesto che sul Messaggero circa la capacità dell'informazione italiana di avvertire comprendere gli umori che salgono nel Paese
Se l'informazione tra carta stampata un po'abbandonato il gusto della ricerca e della scoperta e propria dell'informazione televisiva la riduzione della politica ai giochi e alle dichiarazioni del Palazzo sarebbe ingeneroso però ha facoltà di ciò ai giornalisti televisivi
è l'idea che l'informazione sia nel servizio pubblico che deve essere rimessa in discussione nella scelta della manipolazione scientifica dalla distrazione della realtà né però quella dell'ibernazione di una informazione fredda astratta e preoccupata di non
Per chi come noi fino ad oggi ha spesso subito i danni dell'utilizzazione di parte è una scommessa è una prova di fiducia nel prossimo
L'affermazione della necessità di un giornalismo televisivo ovvero il nuovo rispettoso delle prerogative del servizio pubblico ma non asservito al volere dei potenti
E se mi si consente vorrei dire che la stessa confezione dei telegiornali non può essere salvo qualche correzione la stessa di venti anni fa consegniamo all'attenzione dei giornalisti e degli operatori del settore una preoccupazione e una speranza nulla di più
Terza questione la RAI deve essere la frontiera più avanzata dell'intervento pubblico nel settore delle nuove tecnologie
Per questo obiettivo occorre riconvertire l'attenzione e l'impegno dell'azienda e i suoi indirizzi dispensa mi pare la più ampiamente nella sua comunicazione Giorgio cinque
Alla ricerca applicata nel bilancio RAI sono rimaste quote residuali e gli stessi dirigenti del settore tecnico hanno più volte manifestato l'urgenza di scelte qualificate nel settore
Nel campo delle nuove tecnologie più che altrove si determina la collocazione dell'Italia nella nuova gerarchia mondiale tra Paesi dominanti nazioni in grado di difendere la propria autonomia nazionale Paesi subalterno
La RAI può e deve avere un ruolo preminente nella produzione e distribuzione di software per i nuovi servizi previsti dall'innovazione tecnologica
La tv diretta da satellite la TV via cavo l'uso multiplo del televisore la tv ad alta definizione la costruzione delle reti telematiche l'innovazione tecnologica sembra inoltre di valutare le funzioni informative e culturali dei media
Nella produzione del software didattico per un mercato che superi la sua trasmissione via etere
Può trovare le basi un rilancio qualificato del Dipartimento scuola educazione che oggi sembra essere considerato dall'azienda un peso e al quale oggi viene attribuita una funzione di errante nel palinsesto
Una presenza pubblica qualificata può servire ad una utilizzazione delle nuove tecnologie come occasione ulteriore di universalizzazione delle conoscenze e socializzazione del sapere
Anche di fronte alle nuove tecnologie siamo esposti al rischio della marginalizzazione della colonizzazione
L'assenza di un piano organico per la telematica la dice lunga sulla capacità dei governi fin qui succedutisi di anticipare e dirigere il nuovo non c'è bisogno di citare il rapporto di Simone ora a Giscard esteri allora Presidente della Repubblica francese nel quale si afferma che cosa accadrà dei nostri figli della nostra cultura si tutte le banche dati saranno poste negli Stati Uniti
E se mi si consente una citazione più leggera leggendo un acconto di due puntate pubblicato su Topolino dal titolo zio Paperone la rivoluzione elettronica
Si può trovare in forme più sagge ed equilibrate di certe pomposo in serie analisi un'indicazione delle possibilità e dei rischi
Che è una innovazione tecnologica prodotta da spinte di ristrutturazione dei mercati e in assenza di un autorevole lungimirante intervento pubblico
Può provocare in una qualsiasi comunità anche le favole parlano di noi
Abbiamo indicato tre territori di impegno di rilancio del servizio pubblico tre indicazioni per il presente e il futuro dell'azienda
Condizione della realizzazione di esse come appare evidente la restituzione piena della legalità del servizio pubblico e della responsabilità e autonomia del governo dell'azienda
Concordiamo con il presidente dell'IRI Prodi
Quando in un incontro con il consiglio di amministrazione della RAI ha insistito sul carattere di azienda della RAI
Prodi sa che per essere tale la RAI deve però essere Sontag sottratta al controllo opprimente delle segreterie dei partiti non sono accettabili in un servizio pubblico accordi precostituiti maggioranza nomine decise con il manuale Cencelli invenzioni di vice direzioni fantasma
Nell'affermare questa linea e la necessità dell'apertura di una fase nuova nel governo dell'azienda noi dobbiamo dire con chiarezza non ricerchiamo un allargamento del potere
Lo riteniamo cioè che al voto del ventisei di giugno e al conseguente inevitabile ridimensionamento del peso della DC nell'azienda debba corrispondere un puro e semplice riequilibrio degli assetti di potere della RAI
Nel processo della sua formazione devono essere valorizzate le competenze e le attitudini di governo ha una direzione generale ristrutturate ai gruppi dirigenti dell'azienda pienamente legittimati deve essere affidata compiutamente la responsabilità delle politiche di gestione superando gli ostacoli e i mille controlli che ad esse si frappone
Per fare ciò è necessario per la Rai non sia amministrata come un piccolo Parlamento
Entro il quale si esprimono maggioranza talvolta anche precostituite non possiamo accettare l'omologazione della RAI all'esecutivo che la legge di riforma ha fatto uscire dalla porta venga poi fatta rientrare dalla finestra di una forma di accordi di maggioranza
La RAI deve essere governata sulla base della pari dignità di tutti i suoi amministratori e questo criterio deve ispirare a tutti i livelli scelte e comportamenti aziendali
Cioè sì dunque il metodo vecchio della spartizione da discriminazioni ideologiche delle promozioni a prescindere vengano valorizzate le Autonomie professionali le capacità le competenze
Ridusse ridurre il tasso di controllo partitico sulla Rai
Restituire le funzioni proprie al consiglio di amministrazione affermare la pari dignità come condizione della legalità del servizio pubblico significa restituire pienezza di poteri e di responsabilità all'azienda e ai gruppi dirigenti DS che vengano formati in omaggio a criteri di managerialità di competenza di pluralismo culturale
Si possono ristabilire così i confini tra le funzioni di indirizzo e di governo esercitate in pari dignità dai membri del consiglio di amministrazione e le funzioni di controllo spettanti invece alla Commissione parlamentare di vigilanza
Guardiamo con fiducia alla prossima composizione di questa Commissione e ci attendiamo un suo rilancio condizione del quale riteniamo possa essere il ricambio di una presidenza che per troppo tempo è stata affidata la democrazia cristiana
Ma tutto il sistema degli organismi aziendali e parlamentari del loro funzionamento dei meccanismi di nomina crediamo debba essere sottoposto a importanti modificazioni che devono costituire la base della nuova riforma
Credo non sfugga alle novità di un corpo di proposte di rilancio della RAI che possono essere praticare bar possono essere praticate oggi qui e subito ed essere funzionale al tempo stesso al disegno di sviluppo dell'azienda
Lineamenti di un progetto affidati ad una RAI fortemente rinnovata negli indirizzi e nei metodi
L'apertura di credito sulla forma dell'esercizio del governo dell'azienda non significa però per noi la firma di una cambiale in bianco parliamo dello sganciamento dal controllo dei partiti della definizione di una strategia aziendale moderna di una fase nuova di pari dignità nella vita del consiglio di amministrazione come prova in condizioni di ripristino della legalità del servizio pubblico
Crediamo in questa azienda e nel suo futuro e non vogliamo né all'interno né all'isteria né all'esterno assistere inermi alla sua morte indiretto
è una posizione mi pare chiara ferma sincero sentiamo di corrispondere al senso profondo politico e culturale del voto del ventisei di giugno e alle attese alle aspettative delle forze sane ed operosa e dell'azienda
E se hanno rappresentato in questi anni il freno principale alla caduta tendenziale dell'azienda stessa
I quadri mi pare oggi avverta l'urgenza di una nuova fase d'iniziativa di sperimentazione coraggiosa di indicazione di nuovi modi di fare radio e televisione negli anni ottanta
Voglio vedere ricostruita la pienezza della propria capacità e collocazione professionale
Gli stessi utenti e i movimenti che sia Nespresso attende un segnale di novità la ripresa di una immagine che il servizio pubblico perso il rispetto del pluralismo nell'informazione e nella produzione culturale
Un segno di grande importanza una prova d'intelligenza e sensibilità
è data dalla decisione del TG due di ripristinare la trasmissione di tasca nostra
Che ebbe tanto successo negli anni passati e la cui immotivata sospensione provocò una mobilitazione degli utenti è una serie numerosa di interventi parlamentari
Ci auguriamo al tempo stesso che a questa decisione non corrisponda una penalizzazione degli spazi d'inchiesta giornalistica già esistenti sulla Rete due
Occorre che il nuovo Parlamento affronti in un disegno organico il problema di una nuova riforma della Rai
Riteniamo utile per parte nostra sollecitare una fase di confronto e di ricerca tra le forze politiche e gli operatori del settore sì da definire una vera e propria fase costituente della riforma della RAI questa riforma e le altre del settore sono urgenti e necessarie se si vuole davvero governare lo sviluppo nel campo dei media
Per la sinistra e per le forze del cambiamento la sfida connotati specifici è una sfida a mettere in campo tutte le energie disponibili per definire un grande Projest un progetto di politica nazionale delle comunicazioni di massa
Il PSI ha messo in mostra in questo campo comportamenti atteggiamenti contraddittori
Agli impegni e ai progetti descritti ha corrisposto un deserto iniziative politiche parlamentari vi è un certo integralismo nella gestione di segmenti di potere adesso accordati dentro e fondazioni i risultati di questa contraddittoria politica non sembra voler Raine fuori di essa particolarmente confortante
Nella cultura socialista in questi anni sono però circolati stimoli e intuizioni nuove che possono costituire un punto di riferimento avanzato importante per la ripresa di un dialogo di un'iniziativa e di una ricerca comune che per parte nostra intendiamo con questo convegno e rilanciare
Lo schieramento delle forze che vogliono il rilancio del servizio pubblico è però anche più ampio della sinistra
Esso raccoglie sul piano politico anche posizioni di partiti laici abbiamo seguito in particolari con interesse le proposte del partito repubblicano ma soprattutto un largo ventaglio di forze aziendali di giornalisti programmi Steady dirigenti di tecnici di lavoratori
La stessa cultura cattolica sera insieme si è recentemente dimostrata attenta ad individuare gli indirizzi dello sviluppo della società dell'informazione e il ruolo che in esso la presenza pubblica può sporge alle attese di chi opera nell'azienda di chi lavora nell'industria culturale di chi è semplice spettatore dei programmi televisivi occorre saper corrispondere con risposte alte ed adeguata
Quello della RAI e delle comunicazioni di massa e come ha detto Berlinguer al comitato centrale uno dei settori decisivi del nostro impegno politico e parlamentare
Adesso vogliamo far corrispondere un rinnovato impulso all'iniziativa coscienti della collocazione centrale che il sistema dalla comunicazione occupano lo sviluppo economico e culturale delle società avanzate
Promuoveremo nell'inverno un'assemblea nazionale dei lavoratori comunisti della Rai
è un momento specifico di riflessione sui problemi della della radiofonia coglieremo poi l'occasione del mille novecentottantaquattro per ragionare in una serie di incontri e convegni suo ormai le nuove tecnologie il futuro prossimo venturo
Gli ho concluso avremmo potuto intitolare questo convegno al pessimismo della ragione e chiamarlo non si uccidono così anche i cavalli o invece investire sull'ottimismo della volontà e scegliere salvate la tigre
Metà cavallo morente metà tigre ruggente si gioca per la Rai in queste settimane una partita che riguarda il suo destino
Per questo abbiamo scelto una nuova RAI per gli anni Ottanta per affermare una speranza una scelta un impegno concreto dei Comunisti italiani
Mi dispiace
L'afflusso del pubblico non ha consentito a trovare posso essere non ci sono ancora alcuni posti risalgono le soluzioni si avvicinano forse possono proviamo sistemarsi
Si sottolinea che hanno alti ministro De Michelis effettuare un'operazione simile presente
All'intesa programmatica civile
Allora procedendo nella nella formazione comunicazioni debbano venire delle degli orrori della comunicazione anche scusa braccio tutti quanti per il fatto che il teste disse lui non sono stati rivisti e contengono facciamo imprecisione troppo gli affari
Allora la prima comunicazione Giorgio Cingoli professionali italiani
Una premessa naturalmente il questa comunicazione
Una premessa questa comunicazione non è una
Il frutto di una riflessione individuale ma il frutto di un lavoro collettivo di un gruppo di dirigenti Rai che ha
Immaginato con fondamenti molto razionali naturalmente inanellando scenario dell'anno ottanta in cui si scrive il progetto deve scriversi il Progetto per una RAI degli anni ottanta i quali rappresentano un giro di boa del modo in cui il broadcaster l'emissione radio televisiva è stata finora inteso e gestito i primi anni di questa decadenza segnano infatti il passaggio ad una fase nuova caratterizzata da grandi modificazioni non solo quantitative conseguenti alla moltiplicazione dei tradizionali canali distributivi ma anche qualitative
Perché le applicazioni tecnologiche della nuova era fanno prevedere cambiamenti profondi in tutte e tre le funzioni comunicative primarie produzione distribuzione e consumo
A caratterizzare questa fase del broadcasting saranno le nuove offerte che deriveranno dall'avvento dei satelliti a diffusione di retta e dei cavi a fibre ottiche
Satelliti e sistemi cavo saranno inoltre integrati dai computers il cui uso determinerà una moltiplicazione quasi illimitata delle potenzialità tecniche del sistema
Si tratta di un futuro che è già presente
Ed i cui connotati appaiono con tutta evidenza negli interventi di quei governi e di quelle Corporation che hanno già messo mano in misura rilevante agli assetti futuri della società dell'informazione
Intervenire su questo terreno non deve essere considerato una fuga in avanti anche se può apparire tale
Perché in realtà le scelte di oggi anche quelle che possono essere considerate di minore rilevanza devono essere non solo compatibili ma in funzione delle opzioni Amelio e a lungo termine
Non è questa la sede per descrivere i singoli passaggi le trasformazioni in atto ciò che interessa sottolineare sono la logica che le governa e gli obiettivi politici ed economici verso i quali e settembre
Un primo elemento da mettere in evidenza si è ormai passati da una fase statica in cui agivano relativamente pochi soggetti imprenditoriali
In una situazione di mercato sostanzialmente definita ad un'altra in cui i soggetti risultano moltiplicati
Mentre si aprono nuove aree di sviluppo e nuove esigenze di consumo mentre fino agli anni Settanta ma noi in questo Paese forse siamo ancora agli anni Settanta
Mentre fino agli anni Settanta il problema era semplicemente quello di definire i ritmi di sviluppo nelle aree tradizionali alla radio diffusione per esempio la ripartizione dell'audience alle varie emittenti
Oggi il problema si presenta radicalmente cambiato si tratta di individuare quali nuovi cicli intesi come complesso unitario di produzione distribuzione e consumo tendono ad affermarsi e a determinare lo sviluppo del sistema
è necessario dunque un grande sforzo di conoscenza perché solo partendo da un'analisi corretta è possibile indirizzare Investimenti Risorse e progetti
Un dato è ormai certa
La nuova dimensione della società dell'informazione mette in discussione l'ipotesi che assegna gli organi di radiodiffusione il semplice ruolo di produrre programmi e distribuirli via etere
Un elemento che sembra unificare la storia dalla televisione in tutti i Paesi avanzati risulta infatti essere quello della crisi dei tradizionali soggetti imprenditoriali
Il punto di rottura sono ormai sotto gli occhi di tutti
L'esempio americano degli Stati Uniti la logica di cartello che governava il mercato televisivo controllato dai tre grandi network risulta ormai definitivamente saltata a causa dello sviluppo impetuoso dei sistemi Carlo
Che servono attualmente oltre il trenta per cento delle case Statunitensi
Con il numero di abbonati in continua crescita e con previsioni di copertura del cinquanta per cento del territorio nazionale entro il mille novecentottantasei ed è il novanta per cento entro il mille novecentonovanta
è interessante sottolineare il valore qualitativo di questa trasformazione
Se è infatti vero che nel corso conservano conserveranno anche per i prossimi anni la maggioranza dell'audience il cavo tende a modificare i modi stessi del consumo rivolgendosi a pubblici mirati con offerte specializzate
Il pubblico del cavo in altre parole vale molto di più di quello dei network per quanto riguarda l'efficacia del messaggio sia in termini di contenuti che pubblicitari
Ma lo sviluppo della tv cavo negli Stati Uniti indica qualcosa di più della semplice redistribuzione del potere nell'ambito dell'industria culturale americana
Le sue potenzialità di sviluppo sono infatti legate ad obiettivi più articolati e complessi
Quali la formazione e l'utilizzazione della nuova rete formata dall'integrazione dei satelliti e dei computers postazioni terrestri e reti distributive la struttura cellulare
La tv cavo sarà così molto più che un semplice strumento di intrattenimento
Perché proprio nel suo modello di sviluppo sono già contenuti i prerequisiti relativi all'uso integrato della nuova rete distributiva all'interno della quale il cavo convoglierà sui figli o domestici una serie enorme di nuove informazioni e di nuovi servizi
Queste sono trasformazioni che non verranno immediatamente
Per i cui ritmi di crescita sono da individuare tra i dieci e i vent'anni
Ma l'elemento su cui è necessario riflettere è che sono fin da ora chiari gli obiettivi di fondo dello sviluppo e che su di essi si stanno modellando tutti i piani a medio e lungo periodo delle grandi società
E se sembrano puntare decisamente a livello di macro sistema allo sviluppo dei satelliti in quanto elemento che permette di integrare le varie reti di comunicazione con quelle televisive e a livello di micro sistema alla crescita del mercato dell'homevideo
Calo videocassette Livio rischi videogiochi eccetera
In agosto americani appaiono come le strutture in grado di rispondere meglio al processo di ridefinizione delle linee di crescita e di apertura di nuovi spazi di mercato
Poiché essi si presentano già come segmenti di corporations fortemente diversificati e dunque possono articolare politica di intervento non direttamente ed esclusivamente legate alla propria attività gli emittenti
L'Europa la situazione si presenta diverso Europa le società televisive sono tradizionalmente separate nei comparti industriali
In questo caso mentre la crisi della loro centralità è già evidente in alcune situazioni l'Italia in Gran Bretagna ancora più complessa si presenta la situazione nel medio periodo e già si scorgono i segni di una crisi ben più radicale di quello attuale
In gran parte d'Europa appare in declino il modello di origine inglese di una spartizione dell'audience tra pubblico e privato secondo criteri di sostanziale parità quasi ovunque si intende infatti ad una vera e propria marginalizzazione dei servizi pubblici e in una delle aree a cui verrà applicata questa strategia sarà certamente quella dei nuovi sistemi distributivi Sapelli e cari
In rapporto a questi progetti in numerosi Paesi europei ma non in Italia purtroppo sono gli stessi servizi pubblici che stanno mettendo a punto strategie di risposta
Sintomatico di questa situazione è proprio il caso inglese sia per i piani di sviluppo generale che il governo conservatore tende a definire sia per la risposta dalla libici
è il caso di accennare brevemente a questa vicenda poiché essa può dare utili indicazioni anche per la situazione italiana
Inghilterra è in atto una politica del governo conservatore tesa ad una forte deregulation del sistema soprattutto per quanto riguarda importanti segmenti del mercato come scale
Essa si sintetizzano il famoso rapporto avanza e in cambio dello sviluppo privato dalla nuova rete offre a nome del governo la garanzia che saranno solo le dinamiche del mercato a determinare i ritmi e le aree di crescita
Ridici ha risposto facendosi assegnare per l'ormai prossima gestione mille novecentottantacinque i primi due dei cinque canali da satellite e le convenzioni internazionali hanno riservato la Gran Bretagna creando a questo scopo anche una società apposita la BBC saper Lights
Contestualmente la revisione battuta per ottenere ha ottenuto la gestione di una delle quattordici stazioni pilota Viacard
In questa situazione è importante sottolineare un elemento ad una politica l'ente pubblico ha risposto con una politica la definizione da parte dei servizi pubblici di strategie capaci di far fronte di rispondere alle trasformazioni in atto e d'altro canto elemento presente anche in altri contesti nazionali come quello francese
Dove al contrario di quello britannico la definizione e l'attuazione di una strategia delle telecomunicazioni è riuscita a mettere insieme i tre soggetti del processo di sviluppo governo concessionaria del settore e forze produttive industriali da questa descrizione schematica e è necessario sottolinearlo ancora una volta tende a cogliere solo con la logica delle trasformazioni sono i suoi contenuti
è dunque possibile ricavare un dato
Nel Paese più alto indice di sviluppo i governi o gli enti televisivi laddove l'emissione l'attività di missione probabilmente prevalentemente pubblica e le grandi società
Dove predomina il privato hanno già affrontato la situazione dando inizio ad un'azione di assestamento tanto giuridico quanto strutturale dei sistemi che si vogliono continuare a governare
E proprio questo l'elemento che sembra maggiormente caratterizzare lo sviluppo delle telecomunicazioni nel nostro Paese mentre negli altri contesti nazionali sono presenti politiche di piani di settore se mancano completamente in Italia
Ciò ha comportato una crescita del sistema che si caratterizza assai più per la ridondanza dell'esistente che per la sua trasformazione
Le emittenti private tendono infatti a dar vita ad un moderno imitativo del servizio pubblico dalla gestione improprio impianti al modello di distribuzione fino al tipo di offerta dei prodotti il sistema si è in altre parole sviluppato su di un unico asse quello dell'espansione del tradizionale mercato del prodotto televisivo via etere
Questo fenomeno ha determinato nel nostro Paese una situazione fortemente contraddittoria che si concretizza nella presenza di una riserva di sviluppo ancora inespressa che deve però già scontare fortissimi ritardi come caso per caso
Ciò comporterà prevedibilmente in tempi relativamente brevi una tendenza allo sviluppo delle reti di distribuzione fondate sul tavolo sul satellite diffusione diretta
Ed è necessario ricordare come la crescita di queste due reti non sia semplicemente un problema interno all'azienda dimissioni alla RAI e le nuove tecniche distributive costituiscono i punti strategici per la costruzione della rete ma telematica integrata che sembra essere il prevedibile sbocco di tutti i sistemi ad alto tasso di crescita
Si apre a questo punto il problema dello sviluppo del servizio pubblico nel nostro Paese e della sua collocazione nel mercato
All'interno de la nuova rete di comunicazioni i cui primi elementi saranno realtà tra pochissimi anni per la RAI si profilano due possibili strade
La prima è quella che identifica la RAI solo come un'azienda produttrice compatta dice i software televisivo da distribuire oltre che sui canali tradizionali
Anche su altri canali che potrebbero perfino non essere gestiti dall'azienda
Se fosse questa la strategia vincente ci porrebbe evidentemente solo il problema di razionalizzare ed esaltare al massimo le capacità del resto già presenti nell'azienda di produrre e distribuire il prodotto tradizionale ciò dovrebbe passare attraverso la definizione di una politica editoriale che abbia come suoi capisaldi una maggiore unitarietà dell'azienda ed una più forte integrazione tra essa le sue consociate dovrebbe prevedere inoltre la creazione di strutture produttive specializzate in linee di prodotti non legate direttamente all'attività di trasmissione per fare solo un esempio che ha già fatto Veltroni la tanto discussa e mai seriamente affrontata
Possibilità di costruire una struttura per la produzione seriale
La seconda ipotesi
Che è quella che noi preferiamo ampia invece in misura rilevante in compiti del servizio pubblico e gli attribuisce una funzione specifica
Fra le sue funzioni specifiche anche quella di gestire segmenti importanti della nuova rete distributiva e dei nuovi servizi Tessa rende possibile
è evidente che un'ipotesi di questo genere ridisegna completamente i profili organizzativi della RAI che presuppone una sua presenza attraverso proprie società o società a capitale misto anche in settori diversi da quelli tradizionali
Questa seconda ipotesi
E potrebbe la RAI alla testa del processo di sviluppo
Ma trasformare il primo snodo fondamentale anche se non esclusivo del sistema e Larry conquisterebbe quella posizione di centralità che essa sta progressivamente e irrimediabilmente perdendo
Sono due alternative sulle quali occorre riflettere ma un dato è incerto qualsiasi revisione della legge di riforma qualsiasi aggiornamento istituzionale qualsiasi nuova definizione dei compiti del consiglio di amministrazione non possono ridursi a semplici operazioni legislative regolamentari
Gli artefici della nuova riforma devono innanzitutto individuare per ispirare visi la natura e le dimensioni delle strategie e l'azienda deve darsi per gli anni Ottanta
Una riflessione sui compiti del servizio pubblico e d'altro canto elemento pregiudiziale fondamentale per il rilancio dell'azienda che sta assistendo invece passivamente al proprio declino chiusa in una cultura vecchia
Dove la battaglia degli indici di ascolto contro l'emittenza privata sembra essere l'unica carta peraltro finora perdente tesa sta giocando
Un ruolo passivo e dunque credo che la RAI si è assegnata o si è vista assegnare senza dar segno gli apprezzabili reazioni consegnandoci sempre di più alla logica politica e partitica a cui in questi ultimi anni si è ispirata la realizzazione di ciascuna delle due ipotesi a cui si è accennato
Presuppone in ogni caso alcuni passaggi tra i quali il fondamentale appare quello nuova politica nella ricerca tanto nel settore dello sviluppo tecnologico dei modelli produttivi quanto nell'analisi degli impatti che tutto ciò avrà sul mercato
Questo elemento strategico primario non è tanto infatti determinanti occupare oggi i posti chiave della gestione dell'esistente quanto controllare governare il processo che lo sviluppo
La RAI sembra invece mancare quasi completamente di apparati di ricerca e di indagine capaci di lavorazioni strategiche
I pochi esistenti anche validi risultano frammentati scoordinati dispersi
E se riescono al massimo produrre conoscenze parziali ma manca l'azienda nel suo complesso la capacità di elaborazione complessiva delle strategie di sviluppo
Ogni proposta di riorganizzazione in questo senso è caduto nel vuoto e d'altra parte del consiglio di amministrazione non è mai stato chiamato a discutere in modo armonico e razionale i problemi e le prospettive dell'immediato futuro
Quale sia la strategia adottata risulta chiaro che non è più possibile ipotizzare una crescita della RAI su se stessa secondo la logica del corpo separato che ne ha sempre guidato lo sviluppo
Questa valutazione riguarda tutti i settori in cui l'azienda si trova ad operare dal campo delle produzione televisiva tradizionale all'interno della quale è necessario trovare accordi organici industriali e produttivi con l'industria cinematografica
A quella dei nuovi servizi dove sono necessarie intese con altre aziende pubbliche che operano nello stesso settore a quello dei rapporti con i comparti produttivi industriale
Se il sistema tende verso l'integrazione è infatti chiaro che l'azienda deve essere in grado di collocarsi alla sua altezza
In quest'ottica si tratta di sciogliere il nodo di un diverso rapporto tra la RAI e di ieri si rivela del tutto illusorio pensare che il servizio pubblico possa gestire da solo e con le proprie forze il tipo di sviluppo cui dovrà far fronte solo all'interno di una politica di piano che tenga insieme le strategie di sviluppo industriale di produzione di software e più in generale di comunicazione è possibile ridefinire il rilancio della RAI
Ma il rilancio presuppone la fine della logica nel feudo senza controllo terreno di scontro dei fiduciari politici tè proprio della RAI di oggi e che è la causa principale del suo declino
Allora la seconda comunicazione diamo la parola a Celestino spalla seconda comunicazione come sapete è la RAI una risorsa produrre
Anche questa comunicazione
Anche questa comunicazione come quel di Cingoli nasce da una consultazione da una verifica con lavoratori e dirigenti della RAI
E quindi diciamo non è un'elaborazione individuale
Ma raccoglie umori esigenze elaborazioni che in questi anni sono circolate circolare alla RAI senza avere però uno sbocco a livello operativo
Due sono le esigenze ormai da tempo considerate vitali per il servizio pubblico definire le regole di tutto il sistema di radiodiffusione sviluppare l'attività di produzione informativa di programmi di software per i nuovi servizi
La RAI e l'unico fra i soggetti del mercato radiotelevisivo la cui attività è disciplinata dalla legge
L'assenza della regolamentazione delle emittenti private tutte le carte della competizione
Non si tratta soltanto delle regole della radio diffusione o dei piani di sviluppo di investimenti
Sottoposto ad approvazione al controllo del ministero delle Poste o del regime delle entrate che nelle mani del potere politico
Ci si riferisce qui soprattutto alle norme societarie valutarie fiscali previdenziali del lavoro
La cui osservanza da parte delle emittenti privati ha potuto perlomeno giovarsi della situazione di a legalità in cui operano
I mutamenti più rilevanti determinatesi negli ultimi anni nelle condizioni di mercato
L'aumento dei costi per acquisti all'estero per contratti scritture specie per i divi più famosi popolari
Non sono stati soltanto l'effetto di una concorrenza particolarmente aggressiva un intraprendente ma il risultato di un'iniziativa che ha beneficiato e beneficerà di condizioni molto particolari
Quanto durerà ancora questa situazione di diritto ineguale
Ti costituisce una parodia del mercato capitalistico del regime misto e che in definitiva penalizza il servizio pubblico
I fatti dell'esperienza fanno disperare che alla regolamentazione si giunga in tempi ragionevolmente brevi e comunque nei tempi necessari
Nel mondo a cominciare dagli Stati Uniti d'America c'è una spinta alla deregulation della radio del della radio diffusione in connessione con lo sviluppo delle reti di comunicazione delle telematiche
Ma la situazione italiana più del degrado che dello sviluppo
Vede affermarsi la spesa per prodotti e tecnologie d'importazione più che l'investimento in politica industriale in produzione nazionale nella comunicazione nella cultura di massa
è stato detto che il nostro sistema soffre di una distorsione distributiva
Delle risorse che i grandi network privati sembrano in grado più di sfruttare che di superare e che rischia di travolgere lo stesso servizio pubblico cioè il maggior patrimonio di risorse di cui il nostro Paese dispone in questo campo
Alla regolamentazione del sistema si deve quindi accompagnare la radicale revisione trasformazione dell'organizzazione del modo di essere e di operare dalla RAI il servizio pubblico ha pagato e paga un tributo pesante alla conservazione dei poteri politico aziendali che le forze dominanti i partiti della vecchia maggioranza si sono arroccati
Anche la risposta che il soldato in continua a dare la concorrenza risente di queste ipoteche e si riduce continui aggiustamenti di palinsesto là dove ormai da tempo è necessario definire obiettivi d'impresa
Subordinare avessi strategie e gestione porre mano a strutture assetti organizzativi e procedure operative in modo da privilegiare sviluppare le attività di produzione
La logica del controllo come pure la logica dell'emergenza e dello stato d'assedio vanno abbandonate
Se si vuole dare non solo legittimità politico-culturale
Ma anche senso economico ha un'azienda come la RAI
E più che matura l'esigenza di definire politiche aziendali quanto impossibile unitarie eliminando ogni inutile concorrenza interna e organizzando specifici momenti funzionali
La distribuzione diffusione dei segnali un settore messo in cui è in atto una tumultuosa evoluzione non ricordava cingoli per lo sviluppo e nuova articolazione delle tecniche di trasmissione dal cavo al satellite
Molte scelte soprattutto in quest'ultimo campo non sono nelle mani della RAI
Ed esse diventerà il carattere reale o puramente verbale della centralità che la legge dovrà assegnare al servizio pubblico nel sistema radiotelevisivo
Si può tuttavia affermare che in nessuna di queste aree l'attività della RAI e adeguata ai problemi con cui si deve misurare il servizio pubblico
E che la persistenza degli assetti organizzativi e dei criteri di gestione attuali fa piuttosto prevedere l'aggravarsi in questa inadeguatezza
Rivedere assetti e criteri e oggi è una necessità non più rinviabile anche per l'uso e la distribuzione delle risorse che essi implicano
Il problema delle risorse è e diverrà sempre più cruciale della RAI
è una riflessione una proposta sulla strategia del servizio pubblico deve partire da questo dato
Solo il concorso di circostanze eccezionali potrà garantire alla RAI una disponibilità di risorse quale ha avuto finora
La strada e quindi obbligata
Trarre risorse dall'interno dell'azienda
Contrastandola District la distorsione distributiva che come hanno dimostrato Balassone Guglielmi in un'analisi qui ci siamo già riferiti caratterizza anche l'organizzazione della RAI
Le reti le testate i supporti i grandi centri di produzione
L'obiettivo della crescita dalla produttività generale della RAI deve essere perseguito con coerenza e non rinviato a un futuro non precisato ed è qui sul corpo duro della RAI che deve farsi valere una intervento manageriale davvero innovativo e non rassegnato rispetto alle compatibilità stabilite per la propria sopravvivenza dai poteri politico aziendali dominanti
E possibile indicare alcuni criteri di tale intervento
La redistribuzione delle risorse interne riaccorpamento delle strutture la riduzione dei ruoli burocratici ma anche una migliore definizione dei poteri il superamento della frammentazione delle responsabilità a tutti i livelli in tutti i campi
E l'organizzazione delle risorse Budget mezzi tecnici personale per settori operativi pienamente responsabili della loro gestione
Ma questo appunto richiede la rottura dei feudi la rottura dei comparti separati come sono organizzati attualmente impegnarsi in questa direzione significa dare una prospettiva vitale non solo all'azienda RAI
Ma i lavoratori ai quadri dirigenti più capace interessati per così dire naturalmente a uno sviluppo qualificato dal lavoro e dà risultati produttivi e di gestione
La credibilità del servizio pubblico all'interno della RAI passa di qui
Ed è su questo terreno e non su quello della distribuzione dei posti secondo le stesse che possono e devono essere mobilitate le forze migliori di cui il servizio pubblico del Paese hanno bisogno
Ma i problemi di rilancio e di sviluppo produttivo si collocano in una prospettiva più ampia non è questione soltanto di efficienza la RAI attuale non è in grado di rispondere su serie basi industriale ha bisogno di prodotto informativo culturale e di spettacolo
Educativo e formativo al bisogno di servizi che la moltiplicazione dei canali di comunicazione rendere sempre più evidenti
Nello scarto fra aumento dei canali e scarsezza di prodotto e la radice strutturale degli attuali trend della comunicazione audiovisiva
Con i dischi di subalternità se non di colonizzazione che ne derivano
Un servizio pubblico efficiente può e deve svolgere un ruolo trainante
Per un uso produttivo e non puramente distributivo delle risorse nazionali
Stabilendo raccordi con l'industria cinematografica audiovisiva culturale italiana ed europea
Lo impone la dimensione assunta dai processi di comunicazione ed alla produzione culturale di massa non solo nel nostro Paese ma su scala europea e mondiale
Tutto il gruppo RAI può trovare in questa direzione grandi opportunità di qualificazione di rilascio
E aperta dobbiamo saperlo una grande questione nazionale è in gioco il ruolo che possono e devono svolgere in questi processi gli intellettuali le forze sociali e culturali italiani
I trend attuali stanno restringendo gli spazi modificherà il carattere della loro presenza perfino sul mercato interno
Le strutture nazionali e regionali del servizio pubblico devono consolidare le condizioni perché si abbiano il pieno diritto di cittadinanza a tutti i livelli della comunicazione radiotelevisiva ed elettronica
Ma per questo si impongono scelte nuove nell'informazione nei programmi della RAI l'attuale organizzazione per reti e testate appare irrazionali obsoleta
Le risorse le competenze sono disperse tutti fanno tutto
L'azienda si concede lussi mentre non è assolutamente in grado di imporsi non si dice di conseguire obiettivi di lavoro e di prodotto né di selezionare competenze tipologia strutturale ai fini del miglioramento qualitativo ed economico del prodotto
Non ci sono più i margini per un tale modo di essere del servizio pubblico né di mercato né di Bilancio
Se si vuole assicurare una prospettiva non assistenziale
Agli operatori dello spettacolo ai giornalisti ai programmi estivi ai lavoratori della RAI
Noi vediamo periodicamente attribuire ai sindacati la responsabilità di puntare sulla cassa integrazione o su misure di protezione dell'occupazione come risposta alla crisi dell'azienda noi dobbiamo dire che la classe dirigente della RAI e del Paese
Che la che la diciamo sanzione si assume una grave responsabilità non assumendo questo problema
Ora prima che sia tardi
Per muoversi in questa direzione appare necessario riaccorpare le linee produttive organizzando competenze battente apparati su prodotti specifici
Con obiettivi di specializzazione del lavoro del prodotto per la trasmissione per il mercato
Una strada obbligata con molta probabilità perché i prodotti e servizi così qualificati siano commercializzati assicurando una fonte non episodica di entrata
Queste sono indicazioni generali indizi la determinazione concreta delle scelte noi riteniamo debba essere opera del management dell'azienda
Evitando appunto confusioni di ruoli tra compiti delle scorse politiche dei partiti e compiti delle forze culturali e manageriale di una cultura che si esprime attraverso il management noi riteniamo che la commissione di questi elementi abbia sia costato molto alla RAI in questi anni
L'attivo e concreto perseguimento degli obiettivi che sono stati indicati richiede che la RAI della riforma ridimensioni la logica delle garanzie e affermi la logica dell'efficienza e della responsabilità dell'impresa radiotelevisiva pubblica come soggetto unitario
Si può e si deve passare da un consiglio di amministrazione organo di garanzia delle sue componenti partitiche
Ha un consiglio come organo che definisce controlla le politiche di prodotto e di gestione
Affidate con pienezza di poteri e di responsabilità alla direzione generale all'azienda
Una radicale ridefinizione dei rapporti fra consiglio d'amministrazione direzione generale è ormai la condizione necessaria non sufficiente ma indispensabile
Perché l'impresa radiotelevisiva persegua come un soggetto unitario i fini del servizio pubblico che aveva affidato
Nostro
è una
Credo che possiamo iniziare subito la discussione anche se un po'faticoso
Se si è munito di
Bisogna primo iscritto a parlare Sandro Cardullo e segretario generale aggiunto della Federazione lavoratori spettacolo della CGIL
La relazione le
Quando è morto
La relazione le comunicazioni che sono state fatte
Pongono molti problemi
Ovviamente se volessimo affrontarli tutti probabilmente non riusciremo a dare
Alcuni segnali che è quello che ci interessa in un convegno di questo tipo
Federazione unitaria dei lavoratori dello spettacolo dell'informazione
Quasi a conclusione della campagna elettorale
Ha inviato alle forze politiche
Una specie di pro memoria
Noi volevamo al centro di questo colore un'esigenza
Che riscontro nella relazione che Veltroni ha presentato
Un'esigenza che credo ormai rimandabile
Che è quella di dare indirizzi generali alla comunicazione di massa
Costruire cioè
Una griglia
Da parte del Parlamento in cui incastonare le riforme
Quelle che sono necessarie quelle che vanno riviste quelle che vanno fatte
Riteniamo che non sia più possibile continuare in questo modo
Ma anche per cose spicciole che potremmo considerare banali
Per esempio il fatto di non aver ancora attuato una legge di regolamentazione dell'emittenza privata
Fa sì che una serie di aziende pongono questo problema come un motivo
Per non fare alcun contratto di lavoro per cui non abbiamo in Italia ormai migliaia e migliaia di lavoratori che non vengono rispettate neppure le condizioni essenziali cioè quelle che sono i diritti essenziali
Ho voluto porre solo prova un piccolo esempio ma è significativo del modo in cui siamo alla davanti al nostro Paese
Io ho partecipato a decine centinaia credo di conventi dove ministri e sottosegretari hanno sempre assicurato che la legge di regolamentazione dell'emittenza privata era lì pervenire che c'erano ormai progetta era tutto pronto questa legge non è ancora avvenuto
Se questo è un punto estremamente importante
Se noi non riusciamo a dare indirizzi generare alla comunicazione
E quindi anche a trovare strutture efficienti e capaci di far sì che questi indirizzi generali vengono poi attuati
Noi rischiamo in questo settore nel suo complesso dal carta stampata alla RAI all'emittenza privata al cinema alla musica al teatro voi rischiamo grosso
Guardate sta accadendo che alcune grandi alcuni grandi gruppi italiani si sono ormai talmente impegnati in una guerra
Per la conquista dei mercati
Che rischiano di mettere in discussione loro stessi
Non faccio nomi perché non è questo l'importante voglio dire che alcuni gruppi
E quali sono tradizionalmente i più forti nell'area che va dall'editoria allo spettacolo oggi si stanno facendo la guerra per acquistare prodotti per acquisire trasmissioni dirette e sapere come risolvere i loro problemi finanziari
Le risolvono cercando denaro fresco perché in questa guerra bisogna spendere decine centinaia di miliardi
E li risolvono cercando denaro fresco e andando a mettere in cassa integrazione lavoratori di altre aziende di questo voto
Che non c'entra assolutamente niente con questa guerra per bande
Certo ci sono difficoltà in tutti questi settori ma noi stiamo assistendo sempre più a questo fatto
Non solo a una perdita determinante in massiccia di posti di lavoro
Ma una perdita di grandi professionalità che esistono
E diciamo con forza e con determinatezza che non siamo più disponibili come sindacato ad essere gestori di cassa integrazione
Noi vogliamo intervenire laddove
Si definiscono i piani editoriali e produttivi
E quindi discutere anche possibili finalizzazione di cassa integrazione
Ma noi non vogliamo più discutere sedevano e seicentocinquanta o duecento lavoratori
E tanto meno lo vogliamo fare quando sappiamo che questo denaro fresco serve per alimentare la guerra per acquisire programmi o per pagare contratti di cantanti o di o di uomini devo aspettare
Ecco quindi la necessità e credo che questo punto di partenza che Veltroni ha posto al centro della relazione
Deve andare a definire gli indirizzi generali della comunicazione è il punto chiave su cui bisogna discutere
I rischi sono presenti non solo dal punto di vista produttivo
Ma poi si riflettono sui bilanci
Io non lo so se è vero che la RAI nel prossimo anno andrà in rosso
Non lo so se il bilancio della RAI andrà in rosso si dice perché poi questo settore
Guarda caso ormai
Invece del corretto rapporto sindacale per esempio o del corretto dibattito si risolve tutto a colpi di interviste o di indiscrezioni che sono interviste indiscrezioni che sono poi i sondaggi
Voglio riferirmi al gruppo Rizzo
Prese
è vero che si va in rosso
Beh
Fatto grande per un'azienda che ha nel campo del sessanta per cento della del soggetto
E se si va in rosso si vuole forse aumentare il canone
Veltroni ha posto considerazioni molto serie su tutta la vicenda del cane
E anche questo è un altro dei motivi di riflessione
Perché la stessa RAI paga
La guerra che si è scatenata nelle
E credo che poi la paghi
L'intero Paese
Sul piano dell'impoverimento culturale
Guardate sta prendendo piede io credo anche nella sinistra
Un qualcosa di giusto
Noi abbiamo assistito a questa campagna elettorale ci sono state le scoperte di nuovi Giulio Cesare
Questo il Giulio Cesare coi boh hanno fatto una fine
Come ha fatto Giulio Cesare
E comunque era Campa i mezzi di informazione hanno dato alcune indicazioni
E allora si dice però siccome queste indicazioni sono saltate
Significa
Che questi mezzi di comunicazione in tutti i settori e non hanno poi in fondo quella grande influenza
Che invece si pensava avesse
Questo sì secondo me un errore gravissimo
Perché è vero che sul piano delle scelte politiche questo Paese a differenza di altri ha una struttura democratica e una capacità di dibattito di discussione che anche i grandi mezzi di comunicazione di massa
Non riescono ad avere fino in fondo la propria influenza ma io voglio farle due domande la prima è quanto regge una situazione di questo tipo e la seconda è quanto invece hanno influenza
Quanto invece a influente che ha influenza sulla vita stessa dei cittadini un impoverimento culturale come quello a cui stiamo assistendo sulla vita sul modo di essere sul modo di pensare sul modo di stare insieme sul costume
Questa influenza è profonda
Che non si traduce in un in un fatto elettorale ma si traduce nel modo stesso di essere del Paese dividere la vita quotidiana
Ecco quindi i rischi di una situazione ormai ingovernabile
E allora voglio a solo solamente sottrae alcuni punti della relazione di Veltroni
Cosa significa oggi io credo che siano due interrogativi essenziali
Cosa significa oggi la centralità della RAI
E come si recupera la centralità
Perché la RAI questa centralità l'ha persa la perduta
Nella campagna elettorale la senza dubbio perdute
E alcuni grandi gruppi privati con grande intelligenza devo dire si sono legittimati durante la campagna elettorale
Cosa significa allora oggi la centralità del e come si deve questo credo sia un un grande tema viva
Anche e soprattutto perché siamo di fronte a un cittadino utente che si fa
Che acquista come quando uno va al mercato acquista quello che può preme un bottone o magari non acquista più perché penso che tutto identico però c'ha questa possibilità
E allora intanto bisogna se si vuole recuperare questa centralità rompere una logica che era stata quella del perito del monopolio perché non c'è più José Mourinho scooter e se è giusto o sbagliato potremmo farlo all'infinito ma non c'è più
E allora bisogna rompere la logica che stava alla base di questa struttura dell'azienda e cioè che era una logica in cui una situazione di monopolio ci si faceva concorrenza fra mare e della io non voglio nemmeno risalire al perché nascono queste vie
E alle scelte politiche che sono state fatte non mi interessa in questo momento
C'era una logica per cui ci si faceva concorrenza tra l'area della
Possiamo arrivata invece di fatto non alla uno omologazione similitudine dove non si capisce più dove la concorrenza
E si è dimenticato invece di trovare il terreno vero di concorrenza con le spese il terreno vero
Dove appunto si recupera la centralità del servizio pubblico
Invece di farsi la concorrenza oggi dividersi all'interno ci vero problema è di avere una struttura che si presenta nella sua unitarietà e che scende il terreno del servizio pubblico con il quale si confronta con le stelle
Si confronta con i grandi gruppi si confronta anche con l'emittenza non grande quella più piccola quella mente
E qui bisogna essere molto chiari c'è bisogno se si può recuperare questa centralità di recuperare in pieno la capacità produttiva dell'azienda
Guardate questa è un'azienda dove perfino i stamane abbiamo aperto la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro
è un'azienda dove resta difficile perfino presentare una piattaforma contrattuale
Tante sono le incrostazioni
E tante sono le frammentazioni che resta difficilissimo presentare una piattaforma e quindi una politica rivendicativa che corrisponda un disegno di legge di riforma dell'azienda
E che corrisponda allo stato attuale della situazione politica ed economica e difficile presenta e allora l'azienda così come è strutturata non può continuare a vivere
Dietro più impedito di essere azienda produttiva si dice ministero s'è vero sì ma anche ministeri possono essere tutti ma qui sta proprio il noto qui sta la scelta delle forze che voi che si considerano moderne e progressiste per innovatrici qui sta la scelta fra
Liberare le capacità produttive che ci sono in questa azienda dovrà farli visto il disegno complessivo la divisione reti va rivisto e ridiscusso la Terza Rete i suoi rapporti con le Regioni va soprattutto ricollocata sul nel mercato io lo chiamo mercato impropriamente voglio dire va ricollocata questa debba nel dibattito culturale che c'è in Italia e nel mondo
E questa azienda invece si è chiamata fuori
Da questo dibattito culturale voglio capire che tipo di confronto c'è fra queste aziende e le forze intellettuali le forze sociali che tipo di confronto c'è sulle grandi scelte
Non esiste il confronto
E pure questo è un Paese dove il dibattito culturale su questi problemi è un dibattito vivo vivace
E queste aziende si è chiamata fuori
Allora ecco i due nodi per recuperare la capacità produttiva
Io dico che noi stiamo giocando la partita della RAI ma non solo della RAI ovviamente
Perché se andassimo a vedere quante leggi e leggine
Ci sono per questi settori che vanno dall'editoria alla RAI al cinema agli enti lirici quante sono nessuno l'ha fatto questo lavoro forse sarebbe interessante fare
Di vedere quante leggi e leggine quanti miliardi vengono spesi a pioggia
Quanti miliardi vengono spesi e sono quei miliardi che poi magari non si investono nella ricerca scientifica
Quanti miliardi
E l'ho fatto un conto credo di no
Un Bilancio per esempio di un anno di interventi in questi settori
E allora qui si tratta di un operiamo
In settori che abbiamo definito di frontiere la frontiera fra la crisi e lo sviluppo sappiamo bene che ce ne sono alcuni che non reggono così come sono ma sappiamo bene che nel campo della comunicazione c'è una grande potenzialità
C'è una potenzialità nel nostro Paese purtroppo no perché anche aziende l'elettronica
Vanno in fallimento chiudono lavoratori vengono messi in cassa integrazione però la frontiere questa crisi e sviluppo
Noi chiediamo chiederemo alle l'abbiamo già chiesto richiederemo alle forze politiche di aprire un confronto con il movimento sindacale su queste tematiche
Per arrivare a definizioni generali e arrivare anche ad approfondirsi adorata approfondimenti single sui prove riteniamo che avete acquisito mi pare
La capacità di una visione complessiva del settore poi andare anche discutere sì gli strumenti che devono presiedere dalla commissione parlamentare era potevo consiglio di amministrazione credo che questo sia un fatto importante nella vita del nostro Paese
Spese
Ma
Duca causati dall'alto numero degli iscritti a parlare vorrei raccomandare chi interviene di tenersi entro un limite di dieci minuti penso come limite ragionevole
Secondo intervento De Vito D'Amico presidente della Sipra
Ma io credo che strade veramente dei dieci minuti
Vorrei soltanto dichiarare il mio totale assenso alla relazione credo che mai come in questo momento si tratta però di precisare insieme a problemi di strategie più generali alla luce di questa impostazione alcune iniziative che comunque debbano essere prese nel breve
Per intervenire in un mercato completamente sconvolto
Io credo che farà i problemi che si pongono oggi al centro della nostra attenzione
Vi sono problemi che riguardano una intera strategia di gruppo della RAI
E contemporaneamente
La gestione unitaria delle risorse nel quadro di piani di attività di sviluppo
Dico questo perché da questo punto di vista la sensazione che avverto
Perché ci debba fin da da oggi affrontare il tema di una riorganizzazione generale dell'azienda RAI nel quadro di una visione imprenditoriale capace di stare sul mercato alla luce di strutture societarie
Nel quadro forse di una stessa holding finanziaria non so se rendo l'idea
Si parlava poco poco fa compagno Cardullo è intervenuto di esigenze di danaro fresco
Così come operano gli altri sul mercato o noi saremo in grado di operare con strutture societarie tanti attraverso finanziario o Dolphin per settore
Con lui perderemo anche da questo punto di vista il passo
Ma chi vuole porre un secondo ordine di problemi
La RAI può ancora farsi carico deve farsi carico e noi riteniamo di sì naturalmente di problemi che non sono riconducibili strettamente allarga la questione RAI
Parla del rapporto RAI di Torino
Quale fare due esempi
Della in capite incapacità nostra di muoverci in questo campo o della impossibilità di muoverci in questo campo
I due esempi si riferiscono alla polemica aperta tra noi e Berlusconi attorno ai grandi temi della presenza del privato e del pubblico in questo campo il settore
Ma credo che nessuno sappia che noi per esempio Sipra
Azienda a totale capitale RAI
Gestiamo pubblicitariamente attestante
Che sono anche di Berlusconi
Noi abbiamo questa situazione incredibile
Che attraverso la legge sull'editoria
I privati realizzano tutti i benefici anche di natura finanziaria
E contemporaneamente attraverso strutture pubbliche vedi la concessionaria di pubblicità pubblica noi gestiamo determinante pesta
L'ultimo esempio che volevo fare per renderlo evidente non è soltanto il Giornale di Montanelli che per il trenta per cento del capitale Berlusconi e di cui noi gestiamo la pubblicità
Ma il partecipare per esempio all'acquisizione della testata che riguarda Sorrisi e Canzoni
Abbiate pazienza
La conquista Berlusconi lo scrivono sui giornali ma noi cosa abbiamo potuto fare per acquisire quella che è stata che pensate noi abbiamo reso commercialmente oltremodo valida attraverso la gestione complessiva
Quando la prendemmo la la Rizzo
Ora noi dovremmo la prospettiva di mercato
Con venti miliardi perché questo è il valore della testata a livello pubblicitario avremmo forse speso ventun miliardi ad acquistarla in proprietà avremmo forse risolto bene in modo organico anche il problema e del Radiocorriere
E di Sorrisi e Canzoni TV niente assente tolta assente totale Berlusconi l'ha acquistata
Noi gestiremo un attestato di Berlusconi il quale continua a fare la battaglia contro la RAI ma potremmo fare mille altri esempi
Mille altri esempi in molti altri campi non di una incapacità nostra ma di una impossibilità di una non volontà di operare concretamente oggi su un mercato profondamente sconvolto per agire subito per impadronirsi delle
Faccio un altro esempio
L'abbiamo approntato in questi giorni il problema di Telemontecarlo
Gestiremo Telemontecarlo
Abbiamo dovuto associare a noi
Abbiamo dovuto associare a noi l'aspetto di maestri
Ho guardate che dal punto di vista strettamente non faccio quindi scorso finanziario il contratto noi riteniamo sia nel quadro di quella politica di gruppo che deve essere fatta un fatto estremamente interessante anche a livello europeo tanto per essere molto franco
Ma io chiedo e rivendico a tutti i quadri delle strutture pubbliche in questo caso della RAI e delle sue consociate un atteggiamento di rigore
Nei confronti dell'iniziativa i privati perché molte volte
Questi rigore dona
Se la RAI non soltanto nel campo televisivo ma anche nel campo editoriale non potrà domani conservare le posizioni se non interverrà in questo campo direttamente
Anche attraverso la partecipazione improprietà di determinati tostate a garanzia dura presenza pubblica in questo campo
Noi dobbiamo immediatamente
Opera e qui nasce fuori per l'assurdo incredibile degli anni settantasette settantotto per voi una delibera di commissione parlamentare interviene su fatti gestionali abboccare conta attualmente è una S.p.A. una società per azioni
E se la ricorda
Questa è una vergogna più assoluto
Terza considerazione vado per schemi e finisco perché qui il discorso di intervenire immediatamente sul mercato che profondamente sconvolto
Ed è un altro trenta per cento di aumento del tetto
Ormai il problema dell'articolo venti e ventuno della famosa legge centotré è stato risolto dal mercato
Non si può dire alla RAI alla RAI e quindi alla sinistra
In questi ultimi quattro anni gli aumenti medi sono stati del ventisette per cento mediamente il possibile anno per anno tra l'altro fuori mercato
Rispetto agli aumenti con una concorrenza spietata
Ora qui si pongono due due questioni sono tante
Quando si parla di unità delle risorse il servizio comune c'è un discorso duro ottocento inclusa detto di commercializzazione di prodotti per cui il proprio pubblicitario va confrontato sempre lì con i programmi
Con i programmi un rapporto stretto di palinsesto unitario
E dall'altra rivendicare in sede parlamentare normative generali guardate normative generali valide per tutti
Valide per tutti e qui nasce il discorso della rottura dei programmi là c'è il discorso dei tempi non nascono le cose che non sto qui a termine
Nasce anche un ultimo discorso relativo ai controlli
Qui non v'è dubbio che la futura Commissione parlamentare per agire in questo tempo deve avere strumenti propri di iniziativa e di normativa generale in modo da potersi esercitare anche un controllo in questa in questa direzione
Per cui superamento degli articoli ventuno e ventidue della legge
Ultima questione
Abbiamo finito dobbiamo avere coscienza
Che
O noi andremo ancora per un paio d'anni
Il di fronte a questo mercato selvaggio ad una situazione politica difficilmente riconducibile a normalità
O noi agiremo subito perché e di questo sono per profondamente convinto
Il mercato
Pubblicitario in modo particolare ma questo vale ormai per tutte le cose che si diceva prima
Non potrà che essere con determinate normative pilotato disciplinato ripartito
Non è possibile
Nel verbale
Della nostra stessa diversa distante
Verande lo se lo stesso concetto di pruno attualismo di nuovi democratico
Cioè è un discorso di normativa e gli interventi che non possono come già avvenne negli anni sessantasei sessantotto
Non può vedere assente constato di fronte a questi problemi punto per brevità sottolineare soltanto questi aspetti e finisco con un ultimo proposto
Si vende sempre più difficilmente davanti
Faccio questo esempio
Nel tetto calarmi sede parlamentare leggerezze sempre anche la radio
Dico almeno liberatrice lasciarci prendere tranquillamente davanti e non so se rendo l'idea cioè abbiamo situazione incongruenza taglia in cui rispetto ai grandi temi grandi problemi si tratta di agire subito
Per realizzare obiettive l'intervento sul mercato
Allora la parola Angelo Guglielmi direttore del centro RAI di Roma
Ma io però di un argomento il tema specifico peraltro che è al centro delle reazioni di di Veltroni
Al centro credo anche il tutti gli interventi che ci sono stati e che verranno cioè la la necessità che la RAI torni ad essere un'azienda produttiva
Cosa significa questo
Ecco vorrei dire alcune cose a proposito di questo tipo
La la
Nella nella la possibilità che la RAI diventi una azienda produttiva che risolverà i suoi problemi il suo rapporto con il cinema
Fino ad oggi
Nonostante i numerosi scambi
I tanti scambi
E il il RAI e cinema hanno dimostrato una certa insofferenza lo ciascuna nei confronti dell'altra il cinema visita dell'idea visto nella RAI una una cassa da saccheggiare
La Rai una sfoggia le spoglie di cui appropriarsi
Credo che questa questa situazione
Nell'interesse del tanto dell'una che dell'altra debba interrompersi ed ebbe invece dare spazio ad un altro tipo di rapporto un tipo di rapporto che si ponga nella forma vera e propria del integrazione non credo che sia possibile una ripresa più giacché la ripresa produttiva non può significare la produzione di qualche trasmissione diciamo culturale tra virgolette in più
Uno usa un qualche oppure non può non può dissolversi nelle in un in un unico impegno maggiore per per la produzione della per esempio dei programmi programmi i pesche scooter i governi di rivista e necessario allargare il campo e dopo diventare soltanto quando affronterà il seriamente il problema di produzione della fiction
Non è un drone
Non è tutti sanno che la fiction è il punto centrale
E e il il e la spina dorsale di ogni palinsesto di ogni palinsesto tanto pubbliche tanto della della televisione pubblica che della televisione privata
E allora e con questo problema e soltanto allora che riuscirà a risolvere questo problema la data dalla RAI potrà potrà dire e potrà ritenere galere risolto il suo problema di azienda pur di grande azienda produttiva
Detto detto questo bisogna aggiungere che la possibilità però che RAI e cinema si incontrino per una produzione comune
E intanto che risolvano e che curino e Vietnam cure Ari e a risanare i loro mali la perché il il loro stato di crisi giacché tanto l'uno che l'altro giace in giacciono in una situazioni di crisi di difficoltà
Difficoltà ragguardevoli
Questo il ed aprì la prima condizione per corruzione tanto poi e poi bisogna anche che cosa poi bisogna anche chiarire l'altro punto che cosa prodotti così che a produrre fictio produrre fiction non significa produrre una singola opera una singola opera d'autore o comunque singole opere significa affrontare finalmente il problema del né della quantità
Affrontare il problema della produzione in serie perché soltanto soltanto
Risolvendo questo perché questa è la condizione essenziale perché la la perché peritale lana la darà il possente rare nel mercato
Nel mercato internazionale
Nel mercato europeo e nel mercato e nel mercato ed entrato più ampio nel mercato internazionale il mercato più ampio
Il compito quindi che queste che dell'incontro l'incontro tra RAI e è un compito a RAI e cinema e un compito molto molto grande molto Arnaldo
Ed è impedendo ed e adesso vorrei Vorrei riflettere su come su come possano essere come possano essere come possa essere risolto
In altre parole vorrei vorrei rispondere a queste due domande come e cosa produrre
Come e cosa
Dicendo deve quando quando si dice come produrre significa con quali soldi e con quali strutture
Ora cominciamo a dire con quali soldi
Non la la statizzazione più facile e quello di pensare che i soldi debbano venire da un finanziamento fa un consento pubblico pentimento statale
Che lo stato ancora una volta intervenga con intervenga con con sussidi con una sponda con con con una un'assistenza
Va beh sappiamo però che già ci fu un tentativo in questo in questa direzione e tentativo fu l'iter collegio e sappiamo quanto fu difficile
E e quanto fu difficile dare vita ad una ad una cinematografia
Finanziata dal dal dal dal dallo Stato eccome e quali e quante foto sono state le conseguenze e i risultati sappiamo che dopo al pochissimi anni di vita difficile fu costretta a ridurre e qui ad annullare ad azzerare l'attrattività fino a quando poi non non fino a quando poi non è stata l'anno scorso ciò quindi questo allora invece il il pertanto rispose De quei soldi soldi non possono che venire dall'interno del sistema cioè non posso che avvenire da una riforma del cinema e da uno virgola riforma della televisione
Una riforma del cinema di cosa significa necessario sappiamo che il per il punto di crisi bella del del del cinema oggi è la distribuzione
Esiste una esiste sappiamo che esiste una esiste un numero di di di sale e quindi una Offerta che una un'offerta che superiore alla domanda
Ho sette superiore alla domanda cioè sappiamo che un numero di sale che e sono superiori a quelle che sarebbero sufficiente per rispondere alla domanda dici
è necessario quindi allora curerà il carrello che deve ridimensionare questo questo questo questo fenomeno e riportare riequilibrare la domanda e liquidare la domanda al al la e all'offerta la somma e il il il secondo punto il secondo punto e la riforma della della della della RAI TV riforma della RAI TV che deve che deve mirare a coprire tutti quei buchi da cui sfuggono
Fisso risorse e soldi
E sono e la cosa può avvenire soltanto con una grande una grande riorganizzazione delle del dell'Area delle reti dell'area dei telegiornali ed e e più e più in genere e più in genere del ed è andare dei supporti
Inerenti nella loro nella nel loro contrapporsi nel loro nel nel loro ripetersi nel loro nell'anello nel loro proporre e spesso le stesse cose nelle stesse ore
E sono un elemento di continua fuga di risorse e il necessario quindi ripensare l'organizzazione come è stato più volte detto e in ipotesi in questa direzione possono essere tante
Il il il il problema dei dei dei supporti i supporti i gli opposti
Sono una in questo in questo momento sono una una struttura duplicata rispetto ai denti che strutture diffuse nel in periferia diffuse nelle sedi ed istituti di studi recenti produzione
Necessario quindi arrivare ad una soluzione che elimini il il Lele l'inconveniente della della del duplicazione e riporti ad unità ad unità la il il il il il il servizio di supporto giacché il supporto e un servizio il il dente l'altro uomo
L'altro tema via e-mail poi in un in un altro tema che un altro ed è un'area che va ripensate anche per i telegiornali dove dei telegiornali accade che aumenta il dispetto hanno il numero dei giornalisti invece sono sovradimensionati il i mezzi e le attrezzature tecniche che di cui i giornalisti dispute sappiamo che per una stessa questo lo sappiamo le doti doglianze volte che per una stessa per una stessa piccola ripresa magari in un convegno come questo o di un altro o un altro convegno accorrono accorrono per realizzare servizi di pochissimi pochissimi secondo di pochissimi minuti
Sotto mentre grande tre grandi o quattro grande grande ospite piccole grandi tutto che ed è praticamente sono per questa per questa impresa impegnati per tutta per tutta per tutta la giornata
L'altra grande e l'altra grande riforma che è necessario fare e la riforma e del anche la riforma del servizio privato
Perché anche il per quello che riguarda la grande la televisione privata il il caos in cui oggi si si si si articola e un altro elemento di grande dispersione e di e di di grande grande dispersione e di parte di risorse quindi attraverso una riforma del del del sistema distributivo cinematografico e vende e del sistema televisivo pubblico e privato
E e necessaria e posso era possibile raccogliere le risorse sufficienti per poter
Dar vita al rilancio della produzione perché è inutile parlare di rilancio della produzione in assenza di di dei soldi noi sappiamo che la RAI sta per vere un sta per entrare in rosso
Sappiamo che non che non sappiamo che non contrariamente a quello che si dice non è vero che il sedici e il sistema del sistema studiato sta scoppiando di di di di di di di di di capitani di soldi e di salute
E e nel quindi e di Durbin qualche più bisogna in qualche modo trovarli e si deve tre si possono trovare soltanto dentro un ripensamento di tutto il settore televisivo e di tutto il settore cinematografico
Detto questo queste sono con quali soldi poi diciamo ne diamo adesso con quali strutture
E è chiaro che il le strutture non potestà dovranno essere quelle che di quelle che offre il quelle che mette può mettere a disposizione il cinema è necessario che dobbiamo ricorrere dobbiamo ricordiamo utilizzare la disponibilità professionale e serale che il cinema
Però dobbiamo dobbiamo chiederci
Dobbiamo chiederci
Che che cosa e dobbiamo chiederci se le attuali strutture del cinema le attuali strutture sono in grado di fare fronte
E di fronteggiare questa la l'obiettivo di una di una produzione che abbia di mira la quantità cioè che abbia della produzione inserito per rispondere a questa domanda dobbiamo per rispondere a questa domanda del del Villecco con quali sculture con quali strutture produrre allora e forse e sarà bene che porsi un'altra domanda
E cioè e cioè cosa produce
E intanto cosa produrre intanto abbiamo mica bisogna rivedere molti luoghi comuni a proposito della cosiddetta colonizzazione culturale
E incerto la considera culturale e un è un un un un pericolo reale ma la sua minaccia non è intanto non è tanto nei contenuti che noi trasmettiamo non sta tanto nel fatto che trasmettiamo dall'ASS oppure che proiettiamo ittico le Guerre stellari
O comunque mostra tutto Bach comunque non sta soltanto in questo io ritengo che piuttosto sta nel fatto che noi non siamo in grado di produrre
Cioè nel fatto che dipendiamo quasi per intero da strutture produttore produttivi e straniere che allora inevitabilmente ci impongono il loro prodotto
Crediamo davvero che il prodotto americano e peggiore dell'eventuale prodotto italiano mettiamo di Casa Sicilia
E detto che diamo davvero che il prodotto vincano vinicola contenuti contenuti peggiori del del del del eventuale butta dedicata sì forse sì ma non va soltanto perché ed è dalla certo che peggiorino sotto perché non lo produciamo noi il più che nulla ha prodotto di una di una colonizzazione culturale dobbiamo parla di una colonizzazione economica
D'altra parte bella così entomologo azioni di qui anche parlato Pasolini
Che stabilisce una identità oramai un'identità non soltanto tra e il quartiere Pietralata di Roma il quartiere Parioli ma anche tra Roma e Parigi tra Roma e New Yorker tra qua e là la la la la una una una cultura di omologazione è una culture un dato con cui noi non possiamo far punti
Curko dunque uscire dal colpiscono la colonizzazione culturale significa produrre
Ma e che cosa dobbiamo pur certo non certo a questo punto dobbiamo produrre dall'altra abbiamo nessun bisogno di produrre danni perché dall'assenza sul mercato ed è un prodotto già per se stesso di grande raffinatezze di grande qualità
Dove un dobbiamo produrre corredato mente prodotti naturalmente prodotti attraenti che prendono che prendono espunto dalla nostra cultura dalla nostra tradizione e non c'è e non c'è non c'è non ci sarà difficile il giorno che fossimo in grado di produrre non ci sarà assolutamente difficile poter cogliere nella nel sacco vera nostra storia nel sacco le nostre tradizioni popolari
E che naturalmente epica quanto mai prorogato elementi contenuti per che possano che possono che possano servire da base per la nostra produzione di Brindisi
Ma il problema dunque abbiamo detto che il problema e di produrre
Et de che è l'unica strada per per entrare nel mercato americano
Ma produrre però d'altra parte adesso che cosa possiamo produrre allora cosa un o le grandi proprio faro legarli grandi crac kolossal
Tipo Marco Polo e prima di Marco Polo abbiamo visto avrò visto dal Cristo di Zeffirelli al un al centri grandi grandi neghi dal Mail degli stipendi E-Land Moseby deve del body Salgari di solidi solidali il campionato Da Vinci di Castellani il il nuovo il Verdi di Castellani quindi è chiaro
è chiaro che questo e il il quanto per quanto meglio qua e questo è uno dei dei punti delle direzioni produzione l'altra più produzione e la produzione in un era la produzione in serie la CRI se di sei secondi serio a seconda a seconda delle a seconda delle delle delle delle possibilità che via via decreto perché Vieri e soffrirà però per produrre per produrre per affrontare la produzione in serie noi noi noi io ritengo che no un anno in mancano le strutture il cinema manca delle strutture adatte per affrontare questa funzione
L'ottantunesimo togati che sono troppo deboli improvvisati
Acque manchiamo viene a questo fine manchiamo di tutto manchiamo di produttori di produttori che che sappiano non scambiare il rischio con improvvisazione
Che manchiamo di produttori che sappiano non scambiare il il il il il coraggio come avventurismo
Sarebbe anche mentre nel manchiamo manchiamo di ma abbiamo produttori abbastanza ruspanti inventati di volta in volta
E che quindi che ricavano il loro che te che ti ricavano il loro il loro i loro i loro i loro profitti ritagliando la la la la la cifra che son riusciti a racimolare per per l'appello avrebbe che in genere molto modesta per produrre il quel di quel tale film
Manchiamo di sceneggiatori perché i pochi sceneggiatori e ripeto il genovese sono pochissimi sono quelli di sempre sono quelli che esistevano anche trent'anni fa anche quarant'anni fa
E e sono e sono sceneggiatori che sono che sono perché sono costruiti per costruire singole opere film dottore
Manchiamo di registi nel senso che anche qui abbiamo il regista di qualità il dentista artista il regista realizzatore resistere i settori quali quello che è necessario per per tutta la produzione in serie in Italia manca quindi manchiamo di una serie di di serie di condizioni che ci impediscono oggi di produrre
Di affrontare quindi la produzione in serie che l'obiettivo che rilancio funzione deve deve porsi e allora qual è il problema e il problema è quello di costruirsi le condizioni per poter affrontare questo obiettivo
Costruire esotiche come come si fa a costruire ed ecco le condizioni per costruire nuovi sceneggiatori nuovi registri nuovi produttori Pezzi due modi affrontando dando spazio alla produzione sperimentale alla produzione sperimentale sull'esempio di quello che ha avuto inutili in in quello che è venuto in Germania
Sette sperimentali dove non sappiamo che non è un caso che quello che noi diciamo che il grande cinema tedesco e un cinema costruito dalla televisione attraverso un impegno di ricco costante di sperimentazione in in alcuni lunghi anni uno due un altro mondo e quello di aprire di riaprire le scuole le scuole non solo l'arte da strada del Centro sperimentale ma eventuali dare quindi nuove in cui presentare ma anche nuove scuole
Perché non possiamo dimenticare che tutti i registi che oggi operano e che e oggi operano quasi tutti dice qua tutti di centodieci sono usciti proprio oggetto dell'Italia o dall'Attilio Fontana l'Accademia di arte drammatica questi sono le le le le quindi e impronte oggi produrre non significa tanto oggi pugili caranto produrre il singolo telefilm o con la sete di pizzica crearsi creare impegnarsi
Perché le aree le condizioni perché domani si possa in un in un futuro molto vicino si possano affrontare la grande funzione
Quindi questo è il il il il punto io Rita ritengo ritengo essenziale che per arrivare dunque all'obiettivo finale è necessario passare attraversa dei botti dovetti intermedi attraverso la sperimentazione e la formazione professionale per piazza del personale che è l'uno e l'altro devono essere oggi il e devono essere oggi il il il nell'impegno maggiore della RAI ed impegni e l'impegno maggiore della RAI e del CIPE
Abbiamo iscritti ancora per la mattinata Vincenzo vita della segreteria nazionale del gruppo al quale do la parola poi sequestrato tortelli e quindi Antonio Bernardi
Siamo anche noi convinti che la questione della RAI
Stia di nuovo al centro della battaglia politica e culturale in questo senso mi pare di concordare largamente con molte indicazioni che venivano dall'introduzione di Veltroni
Vorrei aggiungere che la questione della RAI oggi può essere finalmente dibattuta in un quadro politico diverso
Che offre opportunità
Scenari nuovi alla sinistra intera
E noi pensiamo che già questa occasione possa essere importante per riaprire un confronto che negli ultimi mesi si era andato dilatando
Non c'è dubbio anzi che proprio i risultati elettorali abbiano dimostrato in modo preciso
Quanto la battaglia sulle comunicazioni di massa abbia influito sugli stessi risultati poiché il loro svolgersi concreto e nel loro aspetto politico diano finalmente un'opportunità che negli ultimi anni sembrava un certo modo persa per la sinistra di riporre la questione della comunicazione di massa del servizio pubblico radiotelevisivo come questioni trainante centrale della battaglia politica generale
Vorrei anzi aggiungere
Che sottovalutare oggi questo aspetto rischia di essere per la sinistra un errore di una gravità enorme un errore strategico fondamentale la battaglia per l'alternativa
Al cui interno noi ci riconosciamo e che anzi è interno stesso della nostra politica non può non passare per una profonda modifica generale del sistema comunicativo proprio nel momento in cui tutti i suoi segmenti sono sempre più integrati ed intrecciati tra loro ora non c'è dubbio che al centro di questo sistema siamo anche noi convinti da tempo stia la RAI la questione Rai
è la questione decisiva è il punto di passaggio fondamentale per qualsiasi battaglia di strategie campo comunicati come anche il rilancio di una presenza pubbliche efficace che abbia come nella RAI il suo perno oggi è il punto di passaggio nuovamente centrale di tutta quanta
Questa questione ecco però vorrei dire proprio centrato la questione che ci stanno più a cuore che oggi parlare della RAI significa aprire finalmente alcuni interventi politici di battaglia politica precisi cioè la questione della RAI non è una questione neutrale la questione della presenza pubblica
Nella sistema comunicativo non è se e mai è stata oggi ancor meno una questione neutrale una battaglia per il rilancio della presenza pubblica per il rilancio della RAI significa fare i conti fino in fondo con una battaglia politica aperta
Contro quelle forze che sono diverse che hanno oggi una politica del tutto diversa da quella che mi pare anche qui sia stata tracciata anzi non c'è dubbio che oggi in Italia si stia vivendo una fase del tutto particolare per molti aspetti inedita contro la quale oggi dobbiamo schierare il massimo
Fronte di forze culturali politiche sindacali sociali stiamo oggi vivendo in Italia una fase di passaggio
Come si è detto più volte dal vecchio sistema pubblico ad un sistema misto i cui contorni sono ancora largamente indefinito e definire i contorni quattro sistema misto
Facendo però terno sulla presenza pubblica una presenza pubblica modificata trasformata credo sia oggi il punto che ci riguarda tutti che ci riguarda tutti nella sinistra politici operatori
Intellettuali lavoratori di questo settore
Eludere questo problema già nelle prossime settimane diventa un'altra battuta persi in questa battaglia strategica
Ecco allora
Svolgo delle proposte che già in altre occasioni abbiamo cercato di portare avanti che in questo dibattito mi sembrano adeguate anche agli interventi che si sono svolti o innanzitutto la questione
Della RAI come polo produttivo
Ecco da questo punto di vista
Noi siamo d'accordo con diverse indicazioni che dava Veltroni nella introduzione certamente c'è da rimettere mano alla legge di riforma della RAI una legge che largamente invecchiati in alcuni suoi punti cruciali
Che fu disegnata in una fase del tutto diverso da quello attuale
Sa riassumere un ruolo trainante nel sistema comunicativo
S'è necessaria una svolta politica chiara netta di governo e di gestione del servizio pubblico radiotelevisivo cioè non è pensabile francamente che questa RAI oggi possa andare in una direzione impegnativa come quella che anche qui mi pare sia stata descritta perché questa RAI oggi sta
Lavorando
E è un punto questo di critica profonda che noi facciamo abbiamo fatto anche in altre occasioni sta lavorando verso un'omologazione dell'intero sistema quello pubblico e quello privato cioè la RAI sta contribuendo alla dispersione delle energie e delle risorse culturali produttive che sono consistenti come sappiamo che oggi vengono invece disperse in una concorrenza a livello più basso di tenore basso con il mercato privato
Quindi una svolta di gestione una svolta di governo del servizio pubblico televisivo è un compito fondamentale che deve toccare tutta quanta la sinistra che deve far superare ambiguità
Complicità che anche nella sinistra sono state consistenti rispetto a questo modo di intendere il servizio pubblico radiotelevisivo
C'è quindi un primo problema che è strettamente politico ce n'è poi un secondo che vorrei sollecitare qui che riguarda anche una certa concezione di presenza della RAI come polo produttivo noi siamo d'accordo che il servizio pubblico radiotelevisivo oggi in Italia debba servire come si diceva anche l'introduzione mi pare da volano di una ripresa produttiva dell'industria italiana però perché questo avvenga
è necessario un coordinamento del tutto diverso con una una direzione politica e culturale tutto diversa dell'intero settore comunicativo con un raccordo tra lo sviluppo i piani di sviluppo del servizio pubblico televisivo i piani delle telecomunicazioni i piani dell'elettronica della telematica Techint quindi Diano immediatamente il senso di una strategia chiara precisa di rilancio
Della industria pubblica italiana
Che abbia però la capacità di essere presente non solo nel campo della produzione dei programmi ma anche nel campo delle tecnologie nel campo quindi di quell'hardware come si chiama ormai in gergo che rischia se no dal punto di vista anche delle nostre capacità di autonomia nazionale di essere del tutto escluso dalle opportunità
Che noi abbiamo
Anche su questo noi siamo convinti che si debba aprire una battaglia politica molto chiara perché i governi che si sono succeduti negli ultimi anni in Italia hanno portato avanti una linea sostanzialmente opposta a queste cioè non è pensabile un confronto su questi temi che non prenda atto di questa realtà
Noi abbiamo avuto delle scelte governative che non sono state come forse tante volte si è detto solo ritardi o lacune nel campo del sistema comunicativo ma hanno già individuato delle scelte precise
Scelte precise che nel campo specifico della produzione hanno reso industria culturale italiana
Lara innanzitutto subalterna a compatibilità e scelte fatte soprattutto dal più grande mercato divisivo del mondo quell'americano che ha ben altre
Ovviamente necessità e ben altri indirizzi quindi una battaglia politica anche in questi giorni quando si va a discutere del quadro politico che si viene a creare dopo il voto del ventisei giugno
Sono indispensabili noi abbiamo indicato come scelta prioritaria una battaglia per nuovi piani di settore nel campo della comunicazione di massa che individuino già un modello diverso di sviluppo che faccia quindi perno sulla presenza pubblica
Però facendo neanche la premessa per una trasformazione complessiva dell'intero settore comunicativo
Aggiungo
Un terzo punto che a nostro avviso non può essere più e l'uso ma va invece discusso in tutta la sua determinazione
Vale a dire il problema della legislazione dell'emittenza privata anche su questo argomento io credo si siano fatti tanti dibattiti tanti convegni con proposte a volte anche interessanti
Non c'è dubbio che la materia è stato ormai largamente sviscerata da operatori e forze politiche ora si tratta di fare delle scelte cioè ormai si sa esattamente di fronte a che cosa ci troviamo non si può più dire
è necessario qualche altro convegno qualche altra profondimento s'ognuno deve dire da che parte sta e cioè di fronte al video che oggi si viene a determinare anche in Italia tra una scelta strategica fondamentalmente privatistica come quella che oggi viene accompagnata dalle forze dominanti in gran parte dei paesi anche europei quella deregolamentazione in cui anche qui si è fatto cenno
Oppure una scelta di rilancio effettivo Della presenta pubblica io credo si tratti fare nettamente una scelta di campo
Il gruppo da tempo indicato questa seconda come la scelta da compiere però allora
Il punto politico della legge sulla regolamentazione delle mitezza privata oggi non è più eludibile mi pare che anche questo possa essere un'occasione per prendere degli impegni molto chiari anche in vista della riapertura del dibattito nelle camere parlamentari lo abbiamo anche lavorato attorno a dei punti discriminanti per una legge di regolamentazione sull'emittenza
Privata che tenendo conto della realtà nuova che indubbiamente si è determinati in Italia vale a dire la presenza di decine e decine di emittenti private però ottenesse saldo il punto fondamentale e cioè la presenza pubblica anche in termini proprietari
Delle grandi reti di distribuzione e quindi la possibilità che la parte pubblica di sistema comunicativo possa essere in grado di sviluppare il sistema nel suo insieme contribuendo anche ad uno sviluppo Della stessa parti private non invece essere soggetta a leggi rigorosamente mercantili che peraltro come si è visto anche la campagna elettorale hanno compatibilità e dinamiche che poco hanno a che vedere con la strategia di cui qui stiamo parlando ecco quindi questo punto come punto cruciale come punto di svolta che a nostro avviso non può più essere eluso
Tanto è che se qualche altro convegno si farà nei prossimi mesi sarebbe opportuno che si potesse allora dire cosa si è fatto nei mesi che sono venuti prima cioè si è punto tante volte discusso di questo argomento è bene che finalmente si operi e si operi in una direzione molto chiara
Aggiungerei non perché sono temi secondari ma solo per accenno anche per brevità dell'intervento a due altre questioni che ci paiono assolutamente fondamentali una prima riguarda
La questione del governo del sistema comunicativo ne siamo convinti che oggi per esempio diventi indispensabile rimettere mano insieme ad altri punti della legge di riforma della RAI anche alla questione
Del ruolo e delle funzioni della Commissione parlamentare di vigilanza perché anche la commissione parlamentare di vigilanza fu concepita e pensata in una fase diverso
E oggi quindi si apre un interrogativo molto serio che deve riguardare soprattutto le forze di sinistra su quale deve essere il ruolo di controllo parlamentare e soprattutto come si può realmente realizzati perché ne abbiamo avuto un'esperienza di commissione parlamentare di vigilanza negli ultimi anni che fondamentalmente agito grazie all'opera del suo presidente democristiano pubblico che anche noi ci auguriamo non venga più riconfermato in quel ruolo agito più da istanza
Fondamentalmente corporativa di questo o quell'interesse intervenendo su questo o quel programma della RAI piuttosto che come polo di riferimento di controllo pubblica effettivo sulle grandi scelte strategiche del settore questo è un punto di grande importanza che credo debba riguardare ad esempio anche un ragionamento sull'estensione dei poteri non di controllo certamente ma quanto meno di indirizzo sull'intero sistema radiotelevisivo anche quello privato che oggi non può più essere considerato un accidente della storia ma proprio perché ha un peso determinante anche dal punto di vista economico ma in un certo modo concepito all'interno di una Piano di sviluppo dell'intero settore accanto a questo stornando a chiudere si pone anche il problema degli organi amministrativi del servizio pubblico radiotelevisivo
La questione del consiglio d'amministrazione che è venuto a scadenza e che dovrà essere rinnovato non c'è dubbio che anche le funzioni di un consiglio di amministrazione in una fase come questa non possono che essere ripensate
Con un'avvertenza però che noi diciamo con grande schiettezza
Le proposte come dire tra virgolette tecnico manageriali che sono venute avanti
Rispetto a un ripensamento della RAI nel suo insieme e del suo organo di amministrazione
Il Consiglio come organo come dire più ristretto più dinamico più in grado di reggere le grandi sorti di questa concorrenza con i privati creano un falso problema cioè il problema non è che oggi si debba andare a delle scelte di riduzione dico del consiglio d'amministrazione che poi peraltro vorrebbe dire anche accompagnare una una scelta che sta venendo avanti anche in altri ambiti istituzionali che quella di ridurre la stessa dialettica politica e puntuale
Ma il problema non è questo il problema è definire il rapporto tra un consiglio di amministrazione di un ente che deve avere questi compiti e insieme del settore e degli altri ambiti istituzionali questo è il vero argomento che oggi va trattato indiscusso mentre invece affrontare questa tematica da come dire una porta secondaria e abbastanza strumentale a nostro avviso rischia di non portare ad alcuna modificazione reale poi dei poteri del consiglio d'amministrazione ma piuttosto a una scelta politica
Molto più tradizionale e non particolarmente manageriale
Ecco quindi questi temi ci sembrano oggi all'ordine del giorno e strettamente necessari per dare poi concretezza al discorso che mi pare facciamo e decidete largamente d'accordo su un ruolo centrale delle questioni comunicative ed è la questione del servizio pubblico radiotelevisivo concretezza che oggi è indispensabile anche per dare un senso un'idea nuova alla battaglia politica e culturale in questo settore tale da rimotivare
I settori di operatori di lavoratori che sappiamo negli ultimi anni sono stati largamente emarginati dei grandi processi produttivi perché quando si parla delle scelte produttive da compiere io non mi intrattengo su uno dei punti che è stato qui
Avviato della dei modelli produttivi la questione della serialità abbiamo detto anche in una recente nostra iniziativa specifica
De Mita tengo su questo argomento però mi limito a sollevare un punto o noi siamo in grado di dare un senso noi come forze di sinistra
Dario un senso a questa battaglia Carey motivi interi settori gli operatori di lavoratori di intellettuali nel campo della comunicazione di massa o se no la grande battaglia per la salvaguardia dello autonomia nazionale nel campo produttivo non ha poi in verità
Quadri e gambe per poter marciare ecco da questo punto di vista le responsabilità anche nella sinistra sono consistenti ne siamo convinti che si debba su questo terreno aprire un confronto reale anche dando vita a momenti di iniziativa di aggregazione di massa che pongano la questione della comunicazione di massa della RAI come punto centrale
Ecco tutti questi temi naturalmente sono temi che noi ci impegniamo come abbiamo cercato di fare anche in passato a portare avanti nelle diverse sedi
Parlamentari sociali istituzionali siamo convinti che si tratti di chiarire fino in fondo la cornice politica di questa battaglia lo diciamo con grande franchezza perché sappiamo che nella sinistra le opinioni sono molto diverse ancora oggi e dunque anche una maggiore unità della sinistra che riteniamo una premessa indispensabile per una battaglia di alternativa oggi deve passare però per una chiarificazione di fondo che editi finalmente come dire quella sorta di terra bruciata che è stata fatta a lungo tra compagni socialisti che hanno largamente condiviso la responsabilità di governo anche in questo campo con la democrazia cristiana e gli stessi compagni comunisti che molte volte ci sono sembrati oscillare nelle scelte di fondo che oggi ci sembrano decisive
Questa franchezza che ho voluto inserire in questo dibattito mi auguro possa essere anche un argomento un motivo per un confronto che ci auguriamo possa continua
Ringrazio per l'invito che è stato ha rivolto al mio partito di partecipare a questo convegno
Vorrei dare un il contributo cioè non so tutto formale ma partecipare
Alla riscossione che mi pare impostata al preciso scopo di sollecitare
L'opinione l'intervento
Anche gli altri
Non dirò come capitò nuovi qualche anno fa
Che il compagno Veltroni ha buttato a mare cinquant'anni di marxismo la sua relazione
Anche se certamente
Chi è nella sua impostazione
Una parte che rispecchia
Una veduta tradizionale dei problemi della RAI cioè tutta politica tutta
Congegnata come una critica alla gestione specifica che ne è stata fatta
Non mi soffermo tanto su questa quanto piuttosto sulla parte propositiva o progettuale
Che
Considero non distante
Dalle impostazioni che noi siamo venuti
Elaborando e sostenendo nel corso di questi anni a partire dagli anni dell'unità nazionale
Dal mille novecento e settantotto in particolare
E cioè da un periodo in cui i difetti della lottizzazione imperfetta erano combattuti
Sostanzialmente il nome di una lottizzazione perfetto
Ma questa parte dire che quella i più mi sembra risentire di un
Di un vizio di un difetto di parte come capita anche a lui certamente di avere vizi e difetti di parte
Non deve oscurare
La parte analitica e progettuale
Se c'è qualche cosa che non funziona forse
Sì se
Una parte analitica progettuale che ci sembra appunto quella che meglio consente
Che meglio consente una discussione franca tra di noi
Il punto di partenza e l'idea
Del carattere globale del sistema della comunicazione
Di massa
Globale sul piano nazionale italiana ciò che prima di addentrarsi nel distinzioni tra l'area pubblica e quella privata nella regolamentazione di quella privata la riforma di quella pubblica si abbia l'idea che si è di fronte al mondo
Che per i suoi intrecci sia sul piano economico sia sul piano professionale sia soprattutto dal punto di vista degli utenti è un mondo che va compreso studiato riformato se necessario tenendo cent sempre presente la sua interconnessione la sua interdipendenza
Tra i diversi compatti
E questa è una è un'acquisizione importante
Quando noi si propose nel mille novecentosettantotto di dar vita
A una Quarta Rete e cioè una rete privata che consorziarsi privati che allora si erano affacciati
Come produttori di emittenza televisiva
Iscritta tra questa quarta rete in una servizio sistema pubblico e cioè in un regime di autorizzazione pubblica
Forse a questo punto non non fu immediatamente chiaro
Non lo fu magari
Tra gli stessi operatori e però era una tentativo di rispondere sul piano legislativo e progettuale alla carattere
Unitario e interdipendente che il sistema dell'informazione della comunicazione radiotelevisiva ma in realtà della comunicazione nel suo assieme anche di quella stampata cioè anche poi del cinema della musica
E in misura diversa di tutte le forme di espressione d'arte che sempre più dipendono dalla veicolo comunicativo televisivo e questa idea mi pare si sia fatta strada abbastanza
Faticosamente ma tutto sommato con un buon approdo sì come nella relazione che ho letto stamane
Si considera mi pare giustamente che ciò che occorre una
Legislazione di insieme e ciò che occorre sono forme di governo lo dico tra virgolette dell'insieme del sistema della comunicazione
E Mimma pare però voglio dire con una con franchezza che manca però poi la parte come dire propositiva
Nella relazione
Che tragga le conseguenze dalla analisi che è stata sviluppato e senza questa parte propositiva per si rischia di atteggiarsi gli uni nella parte di progettisti che però sono o condizionati dalla realtà politica così come ed è il nostro caso gli atti tratteggia se una parte dei
Discriminati e che però non propongono una via di uscita
Diversa da quella che è stata sino ad ora praticata salvo le giuste le legittime perorazioni in nome appunto della fine della discriminazione
Allora se non affrontiamo subito il la questione principale
E cioè la necessità di rivedere insieme
La legge di riforma della RAI
E la legge di regolamentazione o di liberalizzazione
Controllata della emittenza privata e difficile che possiamo uscire dalla difficoltà in cui oggi ci troviamo e che ha visto simultaneamente
Una crescita disordinata e tuttavia che è divenuta irrinunciabile dal punto di vista degli utenti dei cittadini italiani dei consumatori televisione
Si possono fare tantissime critiche ed è giusto farle
Ai palinsesti o ai programmi dei televisioni private credo che noi socialisti per primi abbiamo messo il dito sulla piaga quando abbiamo detto sì questa è televisione
Ma è una televisione come dire di consumo che aumenta il consumo televisivo ma che non aumenta la capacità produttiva
Nella televisione né dell'informazione del cinema né della musica del nostro Paese poiché tutto si risolve
In una sorta di gara o di asta all'acquisto di prodotti stranieri vedo con piacere a ripetere questa parte della diagnosi anche nella relazione che ha aperto questo convegno la somma di Siria l'americani di cartoni giapponesi
Dino Vegas brasiliane non fa una televisione in senso proprio fa un circuito distributivo di prodotti creati in altri mercati ma ciò detto fatta questa critica alle televisioni private che peraltro sono sorte da pochi anni e che difficilmente potevano immediatamente lanciarsi nella produzione non si può non osservare come globalmente
L'osservava stessa relazione di un'osservazione pertinente giusta sia largamente cresciuto il pubblico dei consumatori televisione nel nostro Paese sia in termini assoluti dovuto sia l'aumento del consumo per in diverse fasce fasce orarie sia in all'aumento di consumo come quantità
Globali di ore di televisione cui bambini ragazzi e adulti famiglie partecipano ogni giorno e probabilmente sarà anche un consumo che alcuni posso definire più superficiale cioè meno attento un passaggio continuo attraverso la commutazione meccanica manuale dei canali e però questa quantità di televisione in più che viene distribuita anche se poco prodotta
In Italia e un dato di fatto al quale difficilmente
Ho assolutamente soltanto si potrebbe rinuncia dal punto di vista del legislatore visto che il l'utente il consumatore cittadini italiani si sono affezionati alla pluralità di
Possibilità televisive e non intendono rinunciarvi non si vede nessun motivo per cui vi debbano rinunciare quindi questo è il dato di partenza
Che dobbiamo tener presente nella
Adozione poi di iniziative legislative adeguati
Un sistema non
Unitario nel senso di uniforme
O di a una degni dimensione a un sistema unitario in quanto è connesso intrecciato al suo interno che deve essere reso il più possibile tra l'altro comunicativo anche al suo interno non si comprende perché non debba esservi una
Facilita anche di di di movimento e di passaggio dei professionisti e degli operatori dalle diverse sedi pubbliche o private
Ne deriverebbe un grande
Vantaggio dal punto di vista professionale ne deriverebbe una concorrenzialità non soltanto
Diciamo dei padroni pubblici o privati che competono per quote d'ascolto ma una concorrenzialità anche
Dei diretti delle dirette responsabilità professionali che sarebbe di vantaggio per la crescita globale del nostro sistema di comunicazione tornando al punto ciò che è necessario dunque affrontare insieme l'esigenza di riformare la legge centotré e di regolamentare o liberalizzare informa controllata a l'emittenza private
In che modo
Non si può pensare di
Tagliare il nodo della lottizzazione a lottizzazioni avvenuta
E cioè lamentando il formarsi di maggioranze nel consiglio di amministrazione della RAI se il consiglio di amministrazione della RAI è una proiezione del Parlamento e questa è come dire micro abusi salta della impostazione vetero di sinistra e se non si affronta questo punto è inimmaginabile perché si possa produrre altro che un passaggio dalla lottizzazione imperfetta
Del centrismo del centro sinistra alla lottizzazione perfetta di una globale rappresentanza poi di tutti i partiti il problema non è quindi quello di allargare o estendere la rappresentanza dei partiti oltre che dal consiglio d'amministrazione anche nelle dirette responsabilità gestionale il problema è quello di rendere del tutto autonoma l'azienda RAI nel suo assieme
Del tutto autonoma padre mio poi non basta poiché i difetti e vizi la RAI non sono tutti imputabili alle prevaricazioni dei partiti sono anche i difetti e vizi di un'azienda che ha più di trent'anni di vita e che in parte anche umanamente
Ho professionalmente obsoleta
Nel senso che tanta mentalità non è stata né riconvertita anni riciclata alla o forse non pone anche più o non ne ha voglia tutto il diritto di non averne voglia ma comunque è difficilmente utilizzabile nel contesto nuovo che quello comunque di una forte e spregiudicata concorrenzialità
Allora ancora un passo indietro per chiarire questo punto se non si scioglie
Il legame
Politico parlamentare con l'azienda
Nella sua radice
E cioè nell'atto di investitura che dal Parlamento
Prodi e crea il consiglio d'amministrazione non è pensabile che si possa
Affrontare e risolvere i vizi conseguenti a questo atto di investitura ripeto si possono a gare
Attenuare le
Gli arbitri di maggioranza si possono allargare le rappresentanze anche al momento esecutivo e gestionale delle reti dei telegiornali o quant'altro ma certamente non si risolve il problema che si dichiara di voler risolvere
Se quello che si può risolvere il problema dell'indipendenza e dell'autonomia
Della più grande tuttora azienda produttiva di cultura informazione spettacolo intrattenimento del nostro Paese Rispetto
Alla ceto politico rispetto alla sede parlamentare è lì che bisogna intervenire e rendere dunque autonoma l'azienda e per la vita io penso che se non si fa questo
Non ci sarà
Una nuova RAI per gli anni ottanta ci sarà una vecchia radio che decreti terrà decadrà declinerà nel corso degli anni ottanta è però la decisione deve essere assai più drastica di quanto non sia stata sinora immaginata anche da noi stessi
E che abbiamo pensato possibile
Una risalita
Della RAI dal ministero burocratico ad azienda di programmi nel contesto di questo tipo di governo istituzionale ciò non è possibile non è possibile che la RAI si rinnovi non è possibile che la RAI regga vinca
O ottenga la concorrenza perché no nuovo nostro auspicio non è quello che le televisioni private vengano cancellate o soppresse
Ho ridimensionato il nostro auspicio è che anche se producono cultura informazione intrattenimento al nostro Paese che anche se concorrono a un sistema di informazione pluralistico che abbia poche e chiare regole poche chiare garanzie
Da dare non al ceto politico ma da dare alla agli utenti al pubblico nel suo assieme
E dunque che vi sia uno sviluppo armonico si organizzi un equilibrio di presenze di concorrenzialità tra pubblico e privato
La commissione parlamentare di vigilanza Stream venti senatori e venti deputati che leggo il consiglio di amministrazione
Che
Hanno come compito di controllare che la legge di riforma sia scrupolosamente applicata una legge di riforma che per esempio stabilisce come deve essere organizzata al suo interno
La RAI
Fissando il numero dei delle testate il numero delle reti uno dei direttori dei vicedirettori generali sui quali è sorta una grandissima controversia dottrinale penale
In politica nel corso degli ultimi anni ma questa legge di riforma non non può regolare e non può aiutare un po'regolare la vita vera e non può aiutare la RAI ha risalire una china difficile e nella quale è scivolata per diversi motivi
Naturalmente innanzitutto per la concorrenza privata ma per fortuna che c'è
Poiché questo allora segnala le difficoltà della RAI e le segnala per tutti noi e le rende visibili e correggibile e se non vi fosse la concorrenza privata la Rai non è che non declinare invece propose l'ICI l'ascolto sarebbero rimasti quelli che erano globalmente il consumo di televisione non sarebbe aumentato del nostro Paese con tutti
L'arrivo e in definitiva neppure dal punto di vista professionale e quindi i suoi problemi sono fondamentalmente problemi
Della genesi del mandato che essa riceve e del suo assetto interno
E della sua obsolescenza dal punto di vista professionale di qui su questi tre livelli che occorre intervenire non mi pronuncio sulla parte di riassetto di organizzazione interna che penso dovrebbe essere demandata
A un gruppo di
Meno Angera o professionisti operatori che dir si voglia
Nuovi di uomini nuovi possibilmente giovani dell'azienda medesima magari anche reperiti all'esterno ai quali affidare in piena autonomia però un tratto di strada tre quattro cinque anni il compito di si dice rifondare di riorganizzare di rimettere la RAI in condizione di reggere la sfida tecnologica produttiva pubblicitaria finanziaria multinazionale internazionale
Nei prossimi a
Se non si compie questo atto liberatorio
Le altre medicine appartengono a una una sfera diversa somma quella del delle aspirine laddove c'è bisogno di di di cure abbastanza energiche e ricostituenti
In questo senso
Io concordo con l'idea non so se sia stata espressa in questi termini ma il padre per la percepita in questi termini che il problema non della Rai
Ma il problema dell'assetto del sistema delle comunicazioni di massa televisione radio e stampa nel nostro Paese e materia non di maggioranza di governo ma in materia di
Regole istituzionali e quindi richiede il concorso di tutte le forze democratiche
Questo non significa che poi il concorso di tutte le forze democratiche si debba tradurre nella partecipazione alla gestione di tutte le forze democratiche
Non perché qualcuno debba essere escluso ma perché l'idea dovrebbe iscritti CISL dovrebbe ispirare quella di escludere tutti
E di rendere finalmente autonoma l'azienda questo dovrebbe sorbetti allora la definizione delle regole occorrerebbe che partecipassero in sede parlamentare tutte quante le forze politiche rappresentative
Alla gestione occorrerebbe che partecipassero soltanto i professionisti emerge dell'azienda e ripeto non vedo altra soluzione praticabile che non sia quella di affidarle le sorti per il periodo di riforma
Infatti in modo anche sperimentato se poi dopo un certo per il tempo si dovesse rendere conto convince che l'esperienza deve essere corretta rettificata precisata profondità nulla deve escludere che si possa tornarci sopra è cambiata e così come a distanza mi pare di di di otto anni stiamo provvedendo
Finalmente ho tutti d'accordo la legge di riforma centotré o per lo meno ci dichiariamo disponibili a cambiare la legge di riforma che prescrive appunto come l'azienda deve solamente al suo interno
Ciò che non viene prescritto neppure in senso proprio al Liri o all'ENI che sono aziende che hanno problemi colossali ma che non hanno
Questo attrito spaventoso
Eccitante e nello stesso tempo che ha l'azienda di comunicazione per eccellenza perché la RAI nell'epoca della rivoluzione elettronica
Dei satelliti per comunicazioni e della concorrenza internazionale multinazionale ed anche delle forme di concorrenza privata di interno acquistiamo assiste
La Commissione parlamentare di vigilanza potrebbe in questo modo visive il compito io non non ho capito bene l'osservazione attività prima quando insisteva sui compiti di indirizzo
Ma vita pensa davvero che venti senatori e venti deputati possono indirizzare la RAI in che modo in che senso invitando la RAI a fare di tanto in tanto dei programmi sulla fame nel mondo perché è giusto farlo e perché in particolare il gruppo radicale insiste su questo punto o perché i socialisti e i comunisti e i democristiani insisto sui programmi contro la droga almeno mi pare un'impostazione seria acque misure come la vigilanza non può non pone venti senatori e venti deputati non posso non sono in condizione tecnica
Di indirizzare la RAI o qualunque altra azienda possono fare una cosa assai più importante che è quello di riformare la centotrenta
Che è quello di
Trasformarsi in commissione legislativa ed essi dunque non un governo un ministro o i singoli partiti ma una commissione rappresentativa di tutti possono varare
Un assetto non redazione del l'intero sistema della comunicazione di massa nel nostro Paese questi sono i compiti sui compiti del legislatore
Non sono i compiti di gestione è uno dei grandi errori che se compiuto nel negli anni passati ed in particolare l'altra unità nazionale per comprensibili ragioni politiche quello di assegnare al Parlamento compiti di governo di gestione ha un'impostazione sbagliata il Parlamento ha compito di fare le leggi e le regole le norme non ha compiti di intervento
Può avere dei compiti di controllo ed è giusto che li abbia e si è posto in condizione di esercitare
Allora se mai ciò che va
Esaltato sottolineato e reso operativo della Commissione parlamentare di vigilanza e proprio il compito di vigilanza
Non il compito di indirizzo e di vigilanza dei sull'intero sistema delle comunicazioni di massa non dei vigilantes esclusiva sulla RAI
Questo francamente i privati lo debbono accettare consentire di buon grado non è immaginabile che l'area pubblica sia i rigidi burocratizzata paralizzate anche lottizzata più o meno perfettamente sottoposta vigilanza eccetera a loro si lasci come dire completamente campo libero io non ho mai compreso
Per conto mio manifestato opinione avverse contrari non è compreso perché la cava vicina campagna elettorale si dovesse mettere la museruola alla RAI e lasciare completamente libretti di sui privati ma perché per quale ragione al mondo bisogna concepire il ruolo pubblico come un ruolo
Che alla fine risulta inevitabilmente non agli occhi nostri che siamo tutti educatori filosofi e scienziati ma agli occhi dei degli utenti e diventa un ruolo inesorabilmente di serie B e cioè la RAI Crisone pubblica non poco amate la cosa più pubbliche e più democratica che esiste cioè una campagna elettorale reclusa c'è campo l'ipotesi paga se si commettono da parte da qui sopra mi pare in vigilanza
Enormità di questo genere come si può immaginare che essa possa esercitare dei compiti di indirizzo detti le regole faccia la legge
Sulle televisioni private simultaneamente riformando la centotré nel senso di una liberalizzazione di un autonomizzazione fondamentale della RAI a partire dal suo governo non si può governare un'azienda di queste dimensioni
E in questa velocità di cambiamenti con sedici consiglieri ciascuno dei quali essendo investito di una missione morale politica e ideologica di sollecitare programmi di nominare rappresentanti delegati tecnici professionisti influenzare la scelta di prove non si può immaginare che si possa governarla così
E pensa e e illudersi che possa reggere la concorrenza quei privati dove c'è un solo criterio semplice
Discutibile
A me non piace il mondo posseduto dalla pubblicità
Non mi piace il mondo posseduto dal profitto non credo che sia la soluzione dei problemi dell'umanità e però se l'alternativa che si propone è questo Caos burocratico è inesorabile che quella sia
L'alternativa che verrà affermandosi
Se intriso di private hanno come unica regola
Gli indici d'ascolto sono ansiosi soltanto se il risultato su questo punto si organizzeranno in vista di questo obiettivo
La RAI è in condizione può anzi essere messa in condizione di perseguire contemporaneamente il massimo d'ascolto io non credo
Scusa persone che la RAI debba rinunciare a questo perché se rinuncia a questo si perde una dimensione oggettiva della comunicazione che non a caso si chiama di massa è vero che l'obiettivo come tu osservi con
Giusto grado di sofisticazione del massimo sconto si poté neve anche puntando a pubblici differenziati articolati e segmentati e però senza mai dimenticare è l'insieme del pubblico le occasioni i momenti attraverso i quali sì
Invita a un ascolto il più largo il più ampio possibile
L'intero pubblico e non soltanto ci si rivolge a delle delle specializzazioni di pubblico la RAI può essere messa in condizione di
Contemporaneamente regge la sfida dei privati sul terreno delle
Degli indici d'ascolto e ottemperare a compiti diciamo così di servizio
Io penso di sì
E però perché ci è stata fatta questa guerra quando tanto si è insistito da parte nostra sul fatto per esempio di incominciare a specializzare la Terza Rete perché ci si è illusi
E ci si è perseguitati letteralmente quando noi si diceva ma non è immaginabile che si possa fare la Terza Rete producendo per venti sedi regionali con costi spaventosi paurosi che possono ancora danneggiare molto l'azienda
E invece signori la possibilità di fare la Terza Rete il canale culturale
Il canale punto a dell'azienda quello che parla e individua nuove tendenze nuovo pubblico che lo sollecita che lo stimola che sperimenta anche delle formule produttive perché questo non si deve già da subito poter fatti prematuramente la condizione fondamentale rimane quella di chiarirci tra di noi con molta franchezza con tutte le forze democratiche appunto in sede parlamentare
E in sede di riforma istituzionale quale il campo dei diritti del dell'informazione e all'informazione che campo
Per l'appunto di garanzie generale in un campo in cui si esercita un'attività di governo senza
Insisto su questo punto commettere l'errore o l'illusione che la soluzione consista nell'allargare
La coalizione ad altri partecipanti non la coalizione delle fissare le regole il Parlamento deve legiferare deve semmai controllare la gestione deve essere staccata e separate in modo netto
Affidandone la responsabilità dicevo un gruppo ristretto di managers prelevati dall'azienda e anche al di qua dell'azienda possibilmente
Facendo un opera di rinnovamento e di principali mentre il che non è mai male
E
Lasciando a questo governo effettivo dell'azienda questo governo manageriale culturale dell'azienda il compito di rimodellare alla di ridisegnarla secondo l'utilità generale e che non pochi essere meglio interpretata se non da chi ha come unico compito no quello di rispondere
Alla sua quota di mandato politico parlamentare ma come unico compito è quello di far crescere fa sì che si rinnovi si sviluppi e meglio partecipi alla concorrenza interna l'avrà e soprattutto che si possono anche determinare forme di non non dirò di di di intreccio ma di collaborazione tra pubblico e privato nel sistema radiotelevisivo del nostro Paese se siamo convinti come mi pare che sia convinta la relazione
E non lo sanno da tempo che poi la sfida principale non è quella tra Berlusconi
De Berti io tra la Rete uno Retequattro normalmente verso la sfida principale del nostro sistema di comunicazione produzione culturale
Spettacolare ci fotografica eccetera con il sistema internazionale questo però principalmente quindi non va mai perso di vista
Che l'obiettivo deve essere quello di devastazione pluralistica equilibrata nel nostro Paese
Perché nell'assieme questo nostro sistema della comunicazione di massa possa partecipare alla sfida internazionale che è una sfida simultaneamente di carattere tecnologico e di carattere
Contenutistico o relativo ai programmi
è inutile lamentarsi
Inutile non serve lamentarsi acquisire il cinema anche questo passo cose che abbiamo detto ridetto più volte se non si
Vede con chiarezza che
La mutazione di di stili
Di linguaggi di sensibilità e di prossimità di percezione che indotta proprio dalla televisione e se e bombardiamo il pubblico italiano con i prodotti della dei film da cioè dalla Fia internazionale
è difficile poi che il cinema italiano da se solo sia in grado di reggere
Una concorrenza nell'offerta rispetto al pubblico cinematografico il Palais cercherà i film americani e presto c'è carattere mo'anche le nove l'aspra siriane e quant'altro ci verrà ammannito in queste dosi in queste proporzione
Sapendo quindi che il sistema migrazione di massa il principale veicolo istrumento
Di
Sostegno non assistenziale ma produttivo alle attività cinematografiche musicali pietà del nostro Paese e ancora più importante e più urgente questo compito di
Riforma legislativa al quale ci dobbiamo tutti quanti dedica
Io do un consiglio
Poi naturalmente ciascuno prende come ritiene proprio lo dico lo dico in una sede amichevole come spero sequestro del Partito comunista del suo convegno non pensiamo di rinnovare il consiglio in base alle vecchie regole e poi di fare le riforme peso si dica per altri tre anni mettiamocelo bene in testa meglio
Prolungare di un tempo definito ragionevoli più limitato possibile i compiti questo Consiglio e intanto provvedere al mutamento delle regole
Se si vuole fare sul serio c'è invece si pensa che tutto ciò che conta è definitiva sono delle battaglie di facciata di apparenza che ciascuno manifesti la propria a vocazione propria identità sapendo che tanto mai non verrà ferrata loro si può certamente rinnova il consiglio in base alle vecchie regole continuare un'opera di predicazione
Più o meno ascoltata e più o meno brillante
Dicevo e su questo concludo che il sistema la comunicazione di massa è un sistema intrecciato un sistema interconnesse un sistema interdipendente e questo riguarda anche il mondo dalla carta stampata
Poi le elezioni hanno rivelato che la carta stampata
Come dire efficace nella sua nell'esercizio della sua funzione principale che la funzione critica non è molto efficace nella promozione del consenso Pizzimenti credo che l'onorevole De Mita ce ne verrebbe
Non gigantesca testa sotto giganteschi archi di trionfo
E però questo non non può farci arrendere alla dato Botto pericoloso
Di avere in Italia la diffusione di stampa quotidiana più bassa del mondo sviluppato superate ormai
Dalla Spagna dalla Grecia e presto se le cose continuano così percentualmente attualmente anche dalla Turchia
Motivi ci sono ci sono motivi che appartengono ai giudizi soggettivi ce ne sono due di fatto
Uno
Il fatto che
Ci sono due vincoli di fondo il prezzo dei punti vendita
E la sinistra capace di fare una battaglia anticorporativa su questo punto di liberalizzare il prezzo di vendita dei giornali e di liberalizzare i punti di vendita dei giornali se si allora darà un contributo alla diffusione della stampa quotidiana lo danno i fatti se no se non è in condizione di farlo primo polo Pola qualcun altro
E la sinistra ha perso un'altra delle sue opportunità e delle sue occasione
Quindi un sistema della comunicazione di massa che contenga insieme le garanzie di pluralismo di libertà
Di controllo parlamentare
Sull'esercizio delle attività in particolare in rapporto alle tre questioni che più stanno a cuore immagino agli utenti che non sono punti di vista politici
E che sono la difesa dell'identità personale e che va recuperata una tematica che alcuni circoli radicale in particolare Calamandrei
E hanno sviluppato nel corso di questi anni e il tema della difesa dei diritti dell'identità personale nell'era
Della comunicazione elettroniche è un tema di fondo del nostro vivere civile dal quale derivano ma come direi conseguenze
Sì speciali e particolari problemi
Dei reati Massini cioè della calunnia da diffamazione anche quelle relative alle forze politico o della loro discriminazione il tema di fondo è il tema della di come si garantisce si tutela l'identità personale
Nell'epoca in cui la comunicazione elettronica la rivoluzione elettronica che attraversato il campo delle informazioni innanzitutto e che la dotata quindi di poteri straordinari di penetrazione di influenza di diffusione di capillarità questo tema dovrebbe essere quello che sarà il futuro criterio il nome del quale il Parlamento eserciterà la vigilanza sull'insieme del sistema delle comunicazioni di massa allora se si riesce a immaginare una situazione la quale convivano
L'azienda pubblica rinnovata
Resa autonoma nella totalmente autonoma nella gestione
Capace di concorrenza con i privati e di sfida a livello multinazionale internazionale sia sul piano tecnologico sia sul piano dei programmi
Nel quale i network privati siano liberalizzati
Si cessi questa
Manfrina
Per cui sì c'è un positivo un po'no poi si torna indietro
I programmi si e però l'informazione no potete fare
Tutto quello che volete con i cartoni giapponesi proprio quel cretino americani non potete fare telegiornale poté poi le campagne elettorali
Non potete farete beh insomma tutto questo è abbastanza ridicolo e quindi questo terreno una parola chiara di liberalizzazione va detto che è uno spazio di sviluppo
Ulteriore lo sappiamo bene
Per le televisioni private
La garanzia va trovata non nella spegnimento delle singole realtà un avo contrazione
La RAI attraverso i suoi vincoli burocratici e le sue dipendenze politiche i privati attraverso lo stato di archi assegni feudale in cui sono cresciuti tumultuosa mente malamente le televisioni indipendenti o locali che pur ci sono alle quali
Occorre pure offrire una punto di vista istituzionale
Anche perché un fenomeno interessante mi pare che stia e nuovo in qualche parte si stia proprio verificando in questi mesi e nel quale si parla poco sia da parte della sì da parte dei network privati e le pago la capacità forse questa è la quarta rete come pensavamo a quell'epoca Europa con la capacità di tante emittenti indipendenti locale di consorziarsi
E quindi faccio orari che mette l'unico sogna e per altre fasce orarie di essere indipendenti
Legate come si diceva una volta mutuando dal teatro il gergo legate al loro territorio
Tutto questo fissando bene con assoluta chiarezza per tutte e per il pubblico e per il privato quali sono i principi come dire inalienabili
Dite i cittadini italiani che non possono essere offesi nella loro identità personale
Dalla potenza straordinaria del messaggio televisivo non possono essere calunniati i diffamati
E quindi su questo terreno non inasprendo le leggi che esistono semplicemente facendole funzionare e magari applicando i processi per direttissima e l'obbligo di rettifica con grande immediatezza quello che non si può
Tollerarlo o immaginare com'è giusto è una situazione nella quale
La guerra o la battaglia alla lotta politica o a battaglie la guerra lotta economica
La concorrenza industriale la concorrenza culturale vengono combattute con armi delegate della potenza della televisione questo il dovere del ceto politico democratico questo dove del Parlamento quello di legiferare su questo punto
Fissare regole poche chiare e valide per tutti ripeto a colonizzare la RAI liberalizzare i privati e fissare i punti ai quali tutti debbono attenersi
Che sono questi fondamentalmente mettendosi cioè dal punto di vista dell'utente
Non dal punto di vista del restringimento delle aree di governo o del loro allargamento perché non qui non c'è nessuna soluzione non non non ci sarà nessuna via di uscita in quella direzione per spero che aver dato seppure in questa forma
Con versatilità
Nata
Oltre che un saluto un contributo la vostra discussione sono certo che dobbiamo continuare insieme
La commissione parlamentare di vigilanza
Come avevamo previsto
La campagna elettorale ha introdotto novità e modificato anche con dati qualitativi nuovi i rapporti tra i diversi mezzi televisivi
Definendo ulteriormente i contorni di quello che ormai si è soliti definire come sistema misto
Ed è con questa realtà nuova che abbiamo sotto gli occhi che dobbiamo misurarci anche se si può convenire con il rammarico espresso dal compagno Martelli
Per il troppo tempo trascorso e anche per le occasioni che la sinistra ha perduto negli anni trascorsi
Se mai questo rammarico può contare se comporta per tutti noi una consapevolezza anche autocritica sulla necessità che non si ripeta di fronte alle scadenze urgenti che abbiamo di fronte il esperienza del passa le private io non voglio intervenire in un giudizio di merito se le private sono state più brave della RAI nella campagna elettorale non mi pare questo il problema
E però di passaggio vorrei osservare che mi pare
Ingiusta l'osservazione di Martelli che la Commissione parlamentare di vigilanza in questa occasione avrebbe imposto eccessivi vincoli o vincoli alla capacità della Rai di fare corretta informazione in campagna elettorale si è stati bene attenti nel non ripetere errori che invece si erano commessi in esperienze in altre i campagna elettorale
E private anni indubbiamente compiuto un ulteriore passo verso la piena legittimazione si è consolidato quanto già era emergente
La presenza delle reti private nazionali in grado di competere
Alla pari quasi alla pari con la RAI e di superarla e non solo nei programmi di intrattenimento anche di competere con la RAI in programmi di informazione come sono quelli specifici
Elettorali
E però sia anche consolidata
Una tendenza inquietante alla concentrazione oligopolisti Ca'
Rendendo da un lato urgente ma dall'altro ancor più complicate delicata l'individuazione di una efficace normativa antistress
Occorre quindi andare rapidamente a regolamentare con legge la materia riattivando il comitato ristretto che già si era costituito alla Camere alla Camera dei deputati negli ultimi mesi della precedente legislatura noi abbiamo detto che tra i primi impegni cioè ci sarà la ripresentazione della legge di una nostra proposta di legge per regolamentare le private anche se non sarà la proposta di legge che avevamo presentato nella precedente legislatura rimane per noi valido quanto affermato al convegno dei gruppi parlamentari nel novembre dell'ottantadue
Se si definisce in sostanza con chiarezza una normativa antitrust
La dimensione strutturale delle emittenti private
La logica produttiva che deve guidare l'insieme del del sistema delle comunicazioni di massa e quindi anche le private si può affrontare senza eccessiva rigidità e la questione dell'accesso delle private alle fonti di informazione e a risolvere con equilibrio il problema dell'interconnessione tra emittenti private che hanno e che operano in ambiti locali diverso
Indubbiamente e nell'ultimo comitato centrale nella relazione di Berlinguer la cosa è stata detta con assoluta chiarezza
La questione del sistema delle comunicazioni di massa il sistema di leggi che lo regolano gli organi gli eventuali organismi di governo che nei vigilano sul funzionamento è una delle questioni tra le più delicate tra quelle che vanno sotto il nome della riforma istituzionale proprio per il peso
Che hanno assunto soprattutto i nuovi mezzi di comunicazione elettronica nella vita quotidiana nel privato e in quella che è la vita associata dei cittadini nelle società moderne e quindi comporta proprio in una visione di sviluppo dello Stato democratico anche che si vada a leggi nuove e moderno e con la consapevolezza dei limiti che hanno avuto le precedenti
Esperienze legislative da questo punto di vista però non so se questa era la osservazione critica di Martelli ha un residuo nostro di vetero comunismo in questa sottolineatura della politicità del sistema delle comunicazioni di massa noi non possiamo dimenticare che certe cadute ore i fenomeni degenerativi di crisi che avvertiamo nell'insieme del sistema delle comunicazioni di massa non deriva soltanto dalla insufficienza
Del le leggi che il Parlamento è stato in grado di approntare ma dal fatto che in questo sistema che né per il controllo del sistema delle comunicazioni di massa si è svolta una delle più dure lotte di potere
Con questa equazione che e informazione eh potere
E che il controllo dei mezzi dopo l'hai ragione tu con questa osservazione
Molto centrata che può anche diventare un'illusione perché appunto De Mita col controllo che ha realizzato i vari realizzato sui grandi mezzi di comunicazione di massa non solo la carta stampata nell'ultimo periodo avrebbe dovuto trionfare il che non è è accaduto
Si è richiamata la legge per l'editoria e io questo lo vorrei accennare rapidamente perché ormai siamo nel secondo anni
Meglio dell'approvazione della legge dell'editoria
Tra tre anni non capisco che cosa dobbiamo alle liberalizzare perché tra tre anni il periodo di scadenza della legge dell'editoria deve essere liberalità mancano tre anni
Ottantacinque ottanta e devono essere le e liberalizzato il prezzo nati nell'ottantacinque
Il Polo il punto però e che avevamo pensato ad un periodo di transizione che consentisse di arrivare a quella liberalizzazione rissa
Grazie prima responsabilità nella vere impedito nel non essere stati capaci di mettere in atto tutte quelle strumentazioni che la legge prevedeva adesso non voglio
Dedicare altro tempo a questo in tale contesto e dico considerare il sistema delle comunicazioni di massa come uno dei nodi più delicati in una società democratica del sistema istituzionale rimane valida la centralità del servizio pubblico di un servizio pubblico radiotelevisivo che però non può restare questa centralità ne è una formulazione generica che diciamo ai convegni poi la realtà cammina in altre direzioni
Ne però essere salvaguardata da rigidità normative da una sorta di
Reticolati di difesa
è un suo campo esclusivo lo abbiamo già detto nel novembre dell'ottantadue è una centralità che va conquistata in
La capacità produttiva di essere uno dei punti alti dell'ammodernamento dello sviluppo del Paese e nella capacità di essere uno dei Gad
Grandi cuori della democrazia italiana nella capacità del rispetto del pluralismo però Edison anche terreni più immediati del confronto politico che si avvia
Voglio dire con assoluta chiarezza perché ritengo l'intervento del compagno Martelli non solo un atto di cortesia nei confronti di questo convegno ma un fatto politico è significativo proprio nel merito delle cose che ha detto e credo che debba esserci questa disponibilità ad un confronto che superi han che le incrostazioni del passato su questi su queste questioni l'unica cosa che bisogna evitare è che il dibattito e la capacità di confronto anche in modo non poco sereno disteso tra le forze di sinistra sia occasione di incontri di convegno la famosa compagnia il giro che si ricostituisce per anni comincia a percorrere il Paese e invece però sappia misurarsi con le scadenze concrete reali della vicenda politica nazione
E occorre rinnovare la Commissione parlamentare di vigilanza io non so adesso come si configura era hanno nella nuova Commissione parlamentare di vigilanza vigilanza i rapporti tra le forze parlamentari sale parla se il pentapartito avrà quella maggioranza qualificata dei ventiquattro voti necessari per compiere determinati atti bisognerà attendere che la Camera risolve il problema del riconoscimento dell'autonomia dei gruppi di DP e del partito ora di alé per vedere come risulterà alla fine la composizione ma al di là dei numeri al di là che ci sia sul filo del rasoio questa maggioranza dei tre quinti bisogna vedere sei già il re
Novo l'insediamento della commissione parlamentare di vigilanza sarà occasione per dare inizio ad una fase non
Poco fa o invece si registrerà ai nessun atto di arroccamento della maggioranza
Questo è una prima scadenza che abbiamo di fronte e che non è che possiamo rinviare molta che è una scadenza istituzionale è inevitabile di qui il
L'importanza della proposta avanzata nella relazione del compagno Veltroni che a presiedere la Commissione parlamentare di vigilanza possa andare un esponente un parlamentare che non sia espressione della democrazia cristiana che semmai si espressione a
Niente di uno dei partiti
Minori a sottolineare questo carattere di garanzia che deve essere proprio della Commissione parlamentare e lo dico con assoluta chiarezza non per passare da una lottizzazione imperfetta ad una lotta in sì un è perfetta anche me attraverso usando l'occasione della nomina del presidente della commissione parlamentare vigilanza no semmai per rovesciare il discorso
Per accogliere cominciare a far camminare quest'idea che tu stesso Martelli esprimermi su cui in sé abbiamo insistito che compagno Vacca tradusse anche in un proprio in un articolo non c'è necessità di un padrone in più alla RAI c'è la necessità di molti padroni in meno per superare la crisi in cui si troppo non è che abbiamo prevenzioni ormai circolano anche i nomi di uomini della DC abbiamo prevenzioni sugli uomini
E però un fatto politico in una sede politica di novità e deve essere Introd do e altrimenti altrimenti c'è il rischio di ricominciare ripetendo la situazione negativa che si è avuta nella precedente legislatura
E l'introduzione di un fatto politico non
Poco importante per è indispensabile per consentire la revisione della centotré perché ormai su questo non
Esistono più ragioni di dissenso non è che la centotré è una frontiera che divide Kida difende
Chi invece ne propone il ribaltamento e prove né quale tipo di revisione verso quale logica si deve marcia e a ciò naturalmente può contribuire a
Niente il modo con cui si procederà al rinnovo del consiglio di amministrazione compagno Martelli mi pare abbia proposto una sorta di pro vocatio del consiglio di amministrazione non so se sia brevi non so se sia la strada più
Ente quella talmente percorribile noi invece
Vuol dire vorremmo almeno io faccio questo discorso diverso vogliamo cogliere quanto di innovativo potrebbe esservi nelle posizioni enunciate da pronti perché una delle cose inaccettabili dal passato e questo ritrarsi del ieri della proprietà dell'azionista rispetto alle vicende alle vicende era e verificarle concretamente la credibilità nelle scelte che Prodi opererà nella nomina dei sento dei sei consiglieri di amministrazione d'la RAI e misurare anche le responsabilità di nomina che competono alla commissione parlamentare con quanto e di ieri saprà fare di nuovo di ripetizione nel ebbe
Io penso che si potrebbe ipotizzare un rinnovo del consiglio di amministrazione e che è proprio nel suo atto di rinnovo rappresenti una rottura della logica del passato per un periodo di transizione pone non di appesa ma di preparazione della revisione dell'accento e della centotré proprio perché in questo atto di preparazione della revisione
Della centotré occorre anche un consiglio di amministrazione che risponda anche alla sfida del quotidiane che sia nella pienezza dei poteri non
Una cosa incerta in forme tra l'altro alcuni consiglieri di amministrazione sono diventati anche parlamentari
Io personalmente sono anche
Dell'opinione che si può anche ipotizzare una struttura del consiglio di amministrazione diverso nel numero
E quindi non ripete il meccanismo garantista che proprio nella Commissione parlamentare di vigilanza più efficace nel funzionamento non mi scandalizza neppure un consiglio di amministrazione che fosse espressione dell'azionista
Vedendo in quali quali strumenti di raccordo di collegamento con le responsabilità del controllo parlamentare però anche queste innovazioni
Possono avvenire se si Ray definiscono le responsabilità della Commissione parlamentare di vigilanza e ho fatto questi anni di esperienza nella Commissione parlamentare di vigilanza ritengo voto come tutte le esperienze essere stato utile ma non certo entusiasmante per molti aspetti logorante a volte di per molti diventa anche frustrante e revisione dei della commissione del ruolo della Commissione parlamentare di vigilanza non nel senso di allargarne il potere
Ernesto i poteri di garanzia
Reali ed efficienti non aggirabili
Perché è la cosa vera lacci lacciuoli tante questa commissione parlamentare vigilanza ha emesso ordini del giorno indi Rizzi ha letto bisogna ripristinare poi invece corre sono hanno proceduto in tutt'altra direzione la Commissione parlamentare di vigilanza è stata un
Un luogo deputato a scaricare le rimostranze le lagnanze e delle diverse forze politiche
Non è stato un reale organo di garanzia del rispetto delle norme di lei cioè di un servizio pubblico Getter funziona
Are per avere una ragione valida deve essere fedele a quanto lei sentenze della Corte costituzionale
Devono dichiarate quindi sottratto al controllo dell'esecutivo e invece affidato alla responsabilità di vigilanza del Parlamento
Distinguendo con maggiore nettezza responsabilità di gestione dai gli strumenti di controllo della garanzia della vigilanza su questo credo che occorre avere assoluta disponibilità però a questo punto quella discussione bisogna stringere bisogna stringere la nelle proposte concrete nelle normative di legge
Ed è decisivo da questo punto di vista l'ho un quadro di rapporti politici in primo luogo a sinistra ma poi non solo a sinistra perché la materia se materia istituzione male così come la riforma dell'istituzione anche con una maggioranza di pentapartito non può illudersi di farla contro il PC o discrimina il PC mi pare che neppure la sinistra anche che riuscisse a riallacciare un'attenzione positiva su queste specifiche questioni è in grado di farla Cammi care non facendo i conti e con la DC e con le altre forze laiche quindi un insieme un quadro di rapporti politici che riconoscendo lo spessore istituzionale del problema anche qui sappia spezzare la logica della democrazia dimezzata e che poi è la ragione della della lottizzazione di certe cadute e tette e sono io su questo non torna riprendere temi Cherono proprio
Nella relazione dando pienezza di un fronte di funzionamento alle norme di garanzia
Democratica anche questo terreno il servizio pubblico ma è l'insieme del sistema delle comunicazioni di massa ha risentito troppo a lungo e oggi non
Riesce più a reggerlo il peso di quella che è stata
La logica che ha imperato nella vicenda politica italiana della conventio ad excludendum e o si riesce a spezzare questa logica e a inventare mordi lo tornare Peuterey per assoluta chiarezza che la rottura della conventio ad excludendum non sia l'arrivare il teorizzare la lottizzazione perfetta ma invece il tennis
Are LDe per la fuoriuscita da ogni logica di lottizzazione sia imperfetta come è stata fino adesso sia perfetta tra virgolette che tale comunque non sarei
Convegno riprende trenta
Ora di
Se potete informare solamente quelli che sono fuori il primo intervento Daniela Brancati direttrice di guidare
Direttore chiedo scusa funziona
Funzione anzi
A me l'ingrato compito
Allora
Io da le cose che ho sentito stamattina intanto dalla relazione di Veltroni ed anche dall'intervento di Martelli e al quale
A tutte e due desidererei di farmi mi sembra di capire che i tempi sono più o meno maturi una seconda riforma o comunque per una sostanziale riassetto
Della riforma della RAI
Allora una domanda mi è venuta spontanea e la domanda Virgillito ed è avrà o no questa seconda riforma miglior destino della prima noi non possiamo dimenticare infatti io credo di essere il paese che ha fatto in questi anni
Riforme sulla carta interessanti che sulla carta venivano incontro
A una serie di esigenze o almeno a quelle che i legislatori aveva individuato come esigenze dei cittadini in quanto utenti
Riforme di servizio riforme che sembrava avere un grande destino deve anche essere ora il problema però è queste riforme hanno peccato di illuminismo ma penso alla riforma della sanità penso alla riforma
Anche a tantissime altre riforme anche alle riforme liberali oppure queste riforme contenevano già in sé
Il nucleo di quello che poi è stato da loro rapida decadenza e Rocco loro radio decadere
Prima nell'applicazione e poi addirittura sulla carta perché si parla con insistenza di riforma di quasi tutte le riforme che sono state fatte negli ultimi anni
Ora questo non sembri un interrogativo pessimistico perché in effetti non vuole esserlo ma io vorrei sollecitare con questa mia domanda alcune evidentemente alcune riflessioni
Prima riflessione indubbiamente la riforma una nuova riforma una seconda riforma
Ad a come condizione perché possano essere una riforma applicata cioè viva non solo sulla carta ma nell'interesse della gente e soprattutto la realtà
Come primo come prima condizione necessaria e la reale unità di intenti delle forze politiche di sinistra
Mi sembra che qui oggi si sia verificato un primo incontro su alcuni punti intanto una disponibilità a discutere mi sembra da tempo ormai più non si verificava e che però solo il nocciolo vero delle questioni ancora siamo un pochino lontani cioè ancora siamo come si dice a studiarci usando il termine che chiuda avversari che non da forze come dire che dovrebbero essere insieme
Da dobbiamo finire rapidamente questa fase di studio per passare a contendere sul serio eliminando dalla parola contendere tutte le accezioni negative evidentemente
A contendere sul serio sui reali problemi quindi prima condizione indispensabile la reale unità di intenti e forse questo mi la prima riforma della Rai è mancata
Se è vero che storia pochissimi anni di distanza anzi a pochissimi mesi addirittura si è potuto verificare che gli stessi che avevano in qualche maniera ha fatto una riforma erano poi con i più ostili alla riforma stessa
E a difendere questa riforma sono state poi altre forze a difendere almeno a tentare di applicare seconda condizione indispensabile perché una seconda riforma ci si la consapevolezza generale che alla RAI spetta un posto centrale nel sistema misto
Allora io vorrei capire anche qui fuori dagli equivoci fuori dai giri di parole un ruolo centrale rispetto al sistema misto mi sembra che Veltroni abbia ribadito con grande chiarezza nella sua villetta in relazione ma quando ad altri interventi io sento parlare di un sistema di concorrenza
Dove nella concorrenza non si dà una gradazione di valori ma non valori come dire nel senso ideologico né insomma di una divisione di ruoli seria e chiara
E dove la concorrenza quindi evidentemente non può esserci sullo stesso piano allora a quel punto io non riesco a capire più se questa consapevolezza che alla RAI spetta un posto centrale in quanto certamente Veltroni ha ragione
Assoldare suo funzioni reali di servizio pubblico cioè o non c'è
Ma e vengo al terzo punto che è poi quello che vorrei sottolineare di più alla vostra attenzione
Io credo che una riforma una seconda riforma avrebbe davvero impossibilità di camminare
Soltanto nel caso che le risorse produttrici di cultura interni ed esterni all'azienda facciano una forte assunzione di responsabilità
Per quale motivo io vorrei centrare su questo la mia attenzione
Cosa successe in questi anni alle forze produttrici di cultura
E scusate io le chiamo forze produttrici di cultura e non semplicemente intellettuali con un termine che secondo me tenta di astrazione e in quanto tale tende a deresponsabilizzare
Esattamente queste forze perché secondo me la prima grande responsabilità che un produttore di cultura deve assumere in questi tempi è quella di definire il suo ruolo all'interno dello sviluppo della produzione di questo Paese
Noi e tutti quanti credo negli ultimi tempi hanno sottolineato questo non sicuramente l'abbiamo fatto e come partito e come Gulliver ci tengo anche a dire no
Abbiamo sempre detto che la cultura non può essere considerata semplicemente come oggetto di consumo o come merce anche se naturalmente merce lo è questo non possiamo nasconderci la cultura è una risorsa nazionale anche questo Veltroni sottolineava secondo me giustamente nella sua relazione come risorsa nazionale
Deve essere trattata
Quindi colui che produce cultura deve assumere le proprie responsabilità intanto all'interno di forse produttrici così come nessuno coloro che producono in tutti gli altri campi dello sviluppo nazionale
E questo non è privo di importanza dal momento che tutti i dati che sono stati citati qui e in altre sedi
Sull'idea del rapporto fra importazione ed esportazione di cultura né di prodotti culturali nel nostro Paese sono quelli che sono anche inutile citare ancora perché è un punto superfluo tutti riconoscono ormai dicevo assumere le proprie responsabilità nella difesa della cultura nazionale della sua produzione e quindi dello sviluppo di queste risorse dello sviluppo di questa cultura
Perché intendeva sottolineare in particolare questo punto
Perché responsabilità
A questa termine io da un senso molto precise
E non è un richiamo al vecchio dibattito che è seguito l'epoca immediatamente successiva alla riforma della RAI centotré sul significato del termine professionalità e moltissimi di voi ricorderanno meglio di me il grande vivacissimo dibattito che ci fu allora se chi lavorava all'interno di un servizio pubblico avesse o no maggiori responsabilità di chi lavorasse fuori
Benissimo è significativa anche il fatto che questo dibattito sulla responsabilità del servire di chi lavora nel servizio pubblico era molto vivo allora
In presenza di una debolissima concorrenza dell'emittenza privata ed è praticamente spento oggi che la Colli concorrenza le emittenti privati è enorme ed aggressiva è quella che conosciamo
Io desidero anche sottolineare visto ma dicevo secondo me dovrebbe avere un'accezione diversa da quella di professionalità teleologicamente intesa
Per noi abbiamo sentito oggi a proposito di questo concetto che riguardare i lavoratori all'interno dell'azienda
Martelli che diceva inizi della RAI non si possono rifare non si possono addebitare tutti quanti ai partiti
In gran parte anche si possono addebitare a forze aziendali che sono obsolete anzi vi riferiva il concerto di obsolescenza non soltanto alle singole forze aziendali ma direi all'intera azienda
Io credo naturalmente delle responsabilità per il fatto che parte delle forze AGEA Andali siano obsolete e questo è vero beh credo che veri motivi ci siano e non siano avvenute non molti di questi motivi si andrà ad evitare anche i partiti naturalmente ad alcuni partiti in particolare
A quelli cioè a cui è funzionale che alcune forze aziendali siano come dire qui e acquiescenti e in questo è un concetto importante ma è ancora più importante non fare polemica con le cose che Martelli ha detto ma direi invece chiaramente che è il vero che in questa riforma come in tantissime altre riforme nel nostro Paese
Un'intera parte delle aziende anche delle forze lavoratrici di sinistra a resistito alle riforme questa è una cosa importante da dire
Non per fare critiche che restano dove sono ma per ricominciare daccapo per dire che se noi abbiamo una possibilità di rendere effettiva questa seconda riforma è però dura in una forte assunzione di responsabilità nell'abbandono di una serie di atteggiamenti che sono stati anche di autodifesa nei confronti dell'invadenza delle forze politiche governative
Ma che non hanno certamente giovato a considerare appunto la cultura come una risorsa
Io credo che si è parlato tante volte con questo vorrei concludere si è parlato tante volte del fatto che bisogna risuscitare un movimento riformatore
Penso che noi dobbiamo parlare più che di risuscitare di suscitare un nuovo movimento riformatore
Giusta l'iniziativa di convocare di chiamare a raccolta i quadri comunisti della RAI
In autunno ma ancora più giusta secondo me poiché noi sappiamo che le forze culturali sono forze che si ispirano
A lei più vasti settori non solo culturali ma politici ideologici ancora più giusto secondo me far partire da qui
Un forte richiamo appunto alle responsabilità per considerare la cultura non naturalmente in modo integralisti con non per considerare la cultura come un fatto come dire statico appunto per risuscitare cose che sono state ma semplicemente per dire
Che la produzione della RAI deve essere il punto d'incontro fra una domanda di servizio che viene dagli intenti anche dove non venga Bassoli recitata noi non possiamo soltanto abbandonarci
Alloggi che come dire di mera acquiescenza a richieste di mercato che poi non si sa quali fette di mercato vengono da quali tipo di indagine
Certamente noi dobbiamo considerare che oggi come oggi siamo ad un bivio siamo ad un bivio fra una società che produsse risorse autonome
E uno oppure a una società che venga eterodiretta anche attraverso le comunicazioni di massa contro questo tipo di emergenza noi dobbiamo lanciare un SOS SS cultura se mi permette
Anziani e in cui si prima
Ricordo coloro che intervengono limite che abbiamo sotto stamane soltanto qualche osservazione
A partire dalla relazione di Veltroni di questa mattina
Con la quale io esprimo un consenso sostanziale quasi totale con qualche piccola integrazione che renderò esplicita sul
Non mi pare fra l'altro che questa relazione
Sia stata carente come è stato detto stamani sul piano della proposta
Anzi
Io ritengo che si tratti invece di una linea
Tutta propositiva
E propositiva in senso equilibrato
Cioè che riconosce
La funzione propria e specificare
Di una forza politica e lascia spazio
All'inventiva la creatività
Di altre competenze
Che vanno difese nella loro autonomia riutilizzate nelle loro specifiche capacità
Particolarmente importanti il richiamo alla complessità del sistema delle sue connessioni
Nei suoi vari aspetti finanziari tecnologici e di mercato
Di dialettica pubblico-private
Ancora importante
La riaffermazione della centralità del servizio pubblico
E le indicazioni precise di sviluppo produttivo che sono contenute nella relazione
Nel campo delle produzioni seriali la questione dei telefilm di serie e io qui vorrei fare subito una piccola integrazione
Ho l'impressione che noi concentriamo
Il tema della organizzazione della produzione seriale
Lo confondiamo o lo riduciamo al tema della produzione dei telefilm di serie in questo dimostrando di essere forse acriticamente dipendenti dai modelli anglosassoni modelli americani
Ebbene il principio della serialità è un principio di organizzazione dei lavori di organizzazione di pianificazione della produzione che non riguarda soltanto i tedeschi stiamoci attenti
Quindi bisogna
Prendere spunto bisogna ridiscutere questo tema della produzione seriale allargandolo ad altri generi della produzione televisiva
Se l'esigenza della produzione seriale nasce dallo scarto
Che si profila sempre più ampio
Fra domanda di software per tutti i limiti anni
Con lo sviluppo delle nuove tecnologie
E capacità di alimentazione capacità di produzione è questo il vero tema del degli anni futuri e il e qui si colloca essenzialmente il ruolo della RAI come azienda produttiva e bene sia chiaro che questo principio di una produzione che tiene testa alla quantità
Necessaria per il consumo
Questo principio della serialità è un principio che non si riferisce non ci non ci sarà richiesta domanda soltanto evitare figlio
Ci sarà domanda di una grande varietà e differenziazione di prodotti nel futuro
Per cui questo tema non vale limitato e ridotto passivamente
Secondo l'esperienza passata già fatta negli Stati Uniti d'America fra l'altro rischiamo anche di scoprire il vecchio di scoprire qualcosa che ormai già ha già raggiunto un certo livello di San di saturazione sul pubblico
Vieri affermata nella relazione di Veltroni e io voglio sottolinearlo
Tuttavia la condizione molto chiaramente mi pare
La condizione preliminare del del rilancio della RAI TV ossia la sua piena autonomia e responsabilità di impresa
E mi sembra anche di dover sottolineare molti elementi di concordanza
Fra queste proposte
Ricca interessanti e nuove della relazione Veltroni
E l'intervento almeno alcune parti dell'intervento del compagno Martelli questa mattina
Concordanze a mio avviso incoraggianti su cui bisogna riflettere e che bisogna valorizza
Tuttavia con alcune riserva che io renderò qui molto esplicita
In particolare la prima riserva
Che riguarda l'intervento del compagno Martelli di questa mattina
E in quell'intervento
Manca l'enunciato
E l'enunciato come ci insegna dei linguisti
è un elemento fondamentale per dare senso a tutto il discorso
Ora io renderò esplicito rinunciato secondo il quale io ho ascoltato e quindi decodificato l'intervento di questa mattina
Ed è questo
Io ho sentito dal compagno e nel nelle parole del compagno Martelli
Una dura autocritica
Alla linea perseguita in questi anni
Dai socialisti dentro la RAI TV
Non era esplicitato questo enunciato
Però di fatto io ho sentito gli ho espresso consenso in questo intervento avendolo decodificato avendolo letto in questa chiave
Certo se l'enunciato è diverso allora anche il mio consenso viene messo in discussione ma io l'ho letto in questo modo
E devo dire che i mali della Rai non sono statiche asciutti
E il compagno Martelli ha parlato come ricordava prima la compagnia di obsolescenza della professionalità
Di euro obsolescenza del management della RAI
Addirittura di otto la scienza complessiva dell'azienda radiotelevisiva
Beh acché qui manca un altro elemento della favola della fiaba un altro elemento strutturale
E cioè l'ostacolo
Non è individuato l'ostacolo non è individuata cioè la ragione
Di questo suore scienza
Ma la riserva
Di questo obsolescenza anche di professionalità io ma stamattina mi veniva in mente mentre ascoltavo queste parole per esempio
Che la politica del personale la gestione del personale in questi anni alla Rai
è stata fatta è stata responsabilità soprattutto di dirigenti socialisti
Ebbene come si è gestito il personale qua la poppa quale politica si è fatta per l'arricchimento delle professionalità della creatività della managerialità
Basterebbe solo pensare alla fine e qui lo voglio ricordare non h non a caso alla fine che hanno fatto i famosi corsisti per l'assunzione ITGI ai telegiornali
Ebbene tutto questo quindi a delle responsabilità precise e non vanno sottaciute
Perché se si tacciono le responsabilità precise se non si individuano bene gli ostacoli si rende meno credibile Paoli il discorso propositivo e di cambiamento
E rifiuterei anche l'accusa la critica che ci è stata fatta noi comunisti in particolare questa mattina
Di aver tutto sommato lottato per una lottizzazione perfetta contro la lottizzazione imperfetto
In verità la nostra battaglia nella Rai è stata contro e ed è ed è stata fra le idee e sarà ancora se ce ne sarà bisogno una battaglia pienamente legittima e sacrosanta
è stata una battaglia contro la discriminazione
Ideologica e partitica dentro la RAI
Ma quello che più è interessante e su cui io credo bisogna approfondire il dibattito è la proposta che viene fuori dall'intervento di Martelli di questa mattina
E qui io veramente esprimo qualche riserva e qualche perplessità di fondo
E cioè la proposta è questa mi sembra almeno io anche qui con i miei enunciati l'ho capita in questo modo
Si riconosce la gravità della situazione attuale dell'azienda
E però si dice
Bisogna fare un cambiamento radicale
Per dare all'azienda la necessaria autonomia di impresa
Bisogna prima in modo Frey condizionale pregiudiziale modificare le regole
Ebbene io sto solo molto Shack perplessa di questo di fronte a questo noi abbiamo una scadenza immediata
E noi dobbiamo chiedere alle forze politiche di dare un segno di innovazione subito
La scadenza e il rinnovo del consiglio amministrazione
Dopo aver diagnosticato così chiaramente il lo stato di decadenza e di degrado dell'azienda
Si vorrebbe ancora incaricare una commissione di esperti che lavora
Per preparare delle norme ancora qualche anno e intanto lasciare tutto come
Non c'è una contraddizione fra la consapevolezza dello stato gravissimo in cui si trova l'azienda e questo e questa proposta di lingerie io
Anche solo dell'inizio delle necessarie riforme e della necessaria riconversione
Io comincerei invece col col chiedere e concludo qui che si faccia nei tempi tecnici previsti è senza ritardi il nuovo consiglio di amministrazione
Con criteri nuovi di competenza di professionalità e di autonomia
E soprattutto si come questo era ricordato anche nella relazione introduttiva
Che si chieda in particolare all'IRI e non soltanto al Parlamento italiano
Al presidente dell'IRI professor Prodi che ha fatto quell'intervento al Consiglio mi settore la RAI parlando appunto della RAI come impresa
Che si prenda in parola questo intervento e si chieda al Liri di nominare il suo i membri del consiglio d'amministrazione che sono di sua nomina secondo i criteri dell'impresa dell'in prenditi vita
E non come è accaduto nel passato facendosi strumento di compensazioni varie e quindi partecipando e contribuendo alla lottizzazione partitica
Marsilio assolutori Francesco Totti
Il compagno Claudio Martelli ha sostenuto stamattina che non si può rimuovere l'attuale sistema di lottizzazione della RAI fino a quando non si attuerà una nuova riforma della RAI fino a quando la centotré non sarà sostituita da nuove norme sul controllo parlamentare su consiglio d'amministrazione della l'argomento su cui ha fondato questa tesi a prima vista appare ineccepibile
Fino a quando sarà un organismo rappresentativo dei partiti a nominare il consiglio sarà inevitabile un Governo di maggioranza perché questa è una conseguenza fisiologica
A pensarci meglio l'argomento che appare convincente per logica formale
Appare
Poi poco convincente di fondamento poco solido per tre ragioni primo
Non è assolutamente inedite ineluttabile non è fatale
Che la commissione parlamentare e il Consiglio esprimano una maggioranza del cinquantacinque per cento per impadronirsi dal cento per cento della RAI
è una scelta politica
Potevano fare un'altra quella di adottare i criteri diversi da quelli dall'attesa del partito che glielo impediva nessuno è lo stesso Martelli propone oggi una scelta diverso
Si avrebbe ragione di ritenere possibile di mantenere l'attuale assetto se si trattasse di un assetto come dire tecnico questa la seconda ragione ma l'assetto della RAI è una struttura di potere
Un sistema di potere di Piano e di potere quotidiano flessibile ma robusti Simo implacabile come tenterò di documentari più avanti
Mantenere questo sistema fino alla riforma
Significa destinato al fallimento perché questo assetto inevitabilmente se minacciato avrebbe una reazione distruttiva renderebbe difficile da direbbe ogni riforma e ogni modifica terza ragione
Questo assetto di potere è una delle cause fondamentali una delle radici del declino della RAI
Farlo durare i mesi o gli anni necessari alla riforma significherebbe fare arrivare la riforma quando la Rai è in condizioni Preatoni
Ogni giorno che dura questo assetto e un punto per le private questo assetto è obiettivamente la quinta colonna delle private perché spinge la RAI verso un declino che può diventare inarrestabile
L'indagine Istat che ha citato Walter e quella Nielsen che l'ha seguita hanno rilevato una tendenza al declino dell'ascolto RAI
Che lascia prevedere ecco la cosa concreta che in autunno per la prima volta non si apra una rete RAI in testa a tutte le emittenti
Questo declino preoccupante che non è solo di quantità non rimuove la necessità nuova strategia ma determina una situazione di emergenza che occorre affrontare subito
Ma vi è da chiedersi per quale ragione si è determinata questa situazioni di crisi quali cause sono alla radici di queste difficoltà
Perché siamo giunti al punto che è uno dei più autorevoli e più potenti dirigente dalla RAI in sede ufficiale ama ripetere ormai da molti mesi che il problema per noi ormai è solo quello di gestire il sereno tramonto della RAI
Chiediamoci da che cosa può venire questo dal fatto che
Le emittenti private concorrenti hanno maggiore forza idee nuove
Rispetto alla RAI è assolutamente no
Tutti sanno che network non hanno fatto che imitare la RAI
La maggior parte dei programmi d'acquistare riviste sono decalcomanie dei programmi RAI
Nessuna nuova idea nessun nuovo personaggio i loro nuovi sono i nostri vecchi personaggi Baudo Corrado Tortora Bongiorno Costanzo Vianello si può dire
Come RAI crea Canale cinque nel copione ma purtroppo la RAI da molto tempo crea poco
La causa dunque non è né nelle idee nuove nelle personaggio del network
Forse la ragione la maggior Risorse concorrenti
Neanche questo Larrea incassato nell'ottantadue più di mille miliardi seicentotrentanove miliardi dal Canone trecentoventisei dalla pubblicità
è vero che cinquecento miliardi
Più della metà è assorbito dalla spesa per i tredici mila cinquecento cinquantanove dipendenti dei quali mille duecento giornalisti ma questo non può essere considerato un onere questo è un grande patrimonio
Una risorsa preziosa se ben utilizzati responsabilizzati se verrà rispettato il principio dell'eguaglianza dei diritti se verrà riconosciuto il merito il tredici mila della RAI possono diventare un punto di forza non un peso del quale occorre leggere
Johansson una maggioranza che ha imposto quella che si chiama la lottizzazione che si è poi tradotta nelle occupazione da parte fondamentalmente di due forze politiche dei posti chiavi delle reti dalle testate dei supporti delle divisioni e delle sedi qui veramente si tocca una delle radici una delle cause fondamentali anche se non la sola dei mali dalla Rai
Si dice l'occupazione dei partiti si scrive l'occupazione dei partiti qualcuno aggiunge nessuno escluso ebbene questa è l'affermazione meno seria che si tenta continuamente di far passare per verità mentre sono un'offesa alla verità
Così come mi paiono impropri i termini perfetta in perfetto se fosse vero che la spartizione è stata fatta tra tutti i partiti dovranno avere una ripartizione di incarichi di posizioni di potere
Che rispetti o almeno non si allontani dal rapporto in rappresentanza delle diverse forze politiche per fare un esempio avremmo dovuto avere la DC con il trentotto per cento dei voti
In meno del quaranta per cento delle posizioni di potere il PSI con il nove virgola otto in poco meno del dieci i due partiti insieme meno del cinquanta
Di fatto invece questi due partiti hanno il novanta per cento dei posti Khan contano in RAI e il cento per cento dei posti chiave della RAI
In gangli decisivi la DC a più dell'ottanta per cento da sola veniamo ai fatti cominciamo dal vertice
Le due massime cariche con tutto il rispetto alle persone e la stima ma le due massime cariche sono al cento per cento due partiti presidente e direttore generale
Su cinque vicedirettori generali tre sono democristiani
Uno socialista cioè l'ottanta per cento non meno del quaranta dei direttori di rete televisiva due sono democristiani rette uno R tre tre una socialista la rete dunque hanno cioè in due partiti il cento per cento delle reti televisive
Dei tre direttori di testata televisiva due son democristiani il TG uno e TG tre uno e socialista TG due anche qui i due partiti hanno il cento per cento altroché imperfetta queste è un'occupazione più che a perfetta
Il cento per cento delle reti tv il cento per cento le testate di tutti fu
Dei quattro direttori di supporto due sono democristiani
Supporto amministrativo supporto tecnico due sono socialisti personale e commerciale e si tratta di posti chiave
Dove l'occupazione di tutti i partiti nessuno escluso nelle sedi regionali su ventuno direttore di sede e ventun capiredattori l'ottantacinque per cento appartengono sempre a queste due forze
Nel campo dell'informazione alle testate che hanno il novanta per cento l'ascolto complessivo appartengono TG uno TG due GR due
A due forze politiche sono in mano a queste due parti esempi particolari
La GR uno dove dopo essere sostituito il direttore dimissionario abbiamo dovuto ingaggiare una lotta durissima solo per far sospendere la nomina
Spettava di diritto per titolo obiettivi per garantire equilibrio a uno dei vice direttore che però fa un torto
No di essere un cattivo giornalista non di di essere un Novellino del più vecchio dalla testata il più vecchio dalla Rai
Ama il torto di non appartenere a nessuno di questi due partiti contro di lui fu posto un tetto insuperabile quasi fosse inconcepibile che un direttore di testata potesse non essere democristiano o socialiste un capitolo a parte per i corrispondenti dall'estero fuori sentite
Fatta qualche rarissima eccezione pare che super un esame di guerra fredda fare il corrispondente lo si può solo se si è uomo da quella fretta e come ogni abuso via anche la gettoniera degenerazioni
Nella più importante delle testate televisive dove su cento un giornalisti si contano sulle dita d'una mano quelli che non sono viaria dici è stato applicato il murale Cencelli alla perfezione
La relazione come lo specchio dei potentati interni della bici di quasi unica redattore capo caposervizio erogatori si sa a quale corrente o notabili DC fanno capo
Non sorprende dunque che quando sono soli proporre che un giornalista come Andrea Barbato ritorna su su fino al TG uno la risposta fu è come chiedere di mettere una carica di dinamite sotto il palazzo della RAI
Altro che lottizzazione imperfetto
Con questo non si vuol dire che tutti siano faziose e allo stesso modo o che la lottizzazione abbia premiato sono incapaci
Alcuni sono capace non tutti sono faziose lo stesso modo non vi è nessuna questione personale loro confronto ma il sistema di appropriazione la fonte di parte di corrente della loro scelta che limita le condizioni
Ed è un sistema che distorce tutto influisce tutto su tutti sin qui all'informazione
Si condiziona la presenza in video un raggio quella nelle interviste e dibattiti alle rubriche nei contenitori della domenica viene condizionato tutto la scelta dei produttori dei registi
Talvolta perfino degli attori dei cantanti dei dischi delle migliaia di collaboratori dei consulenti e financo delle ditte da invitare a certi programmi
E la conseguenza generale
Del sistema è un duplice fenomeno negativo da una parte che è stato favorito non risponde all'azienda ma referenti esteri
Dall'altra si estende la frustrazione la demotivazione spesso la resa non di tutti per fortuna ma di coloro che sono senza protezione sono la stragrande maggioranza risultato e che l'interesse e l'azienda viene soffocato e sommerso
Si deve dire che i guasti di questo non non lo dobbiamo tacere un convegno come questo
Sarebbero state più gravi se non spostato una lotta tenace dentro e fuori la RAI
Nella Commissione parlamentare così l'amministrazione di tutto il nostro partito nel complesso una lotta che ci ha visto in prima fila in battaglie importanti dall'allontanamento di Selva dal GR due l'emblema della faziosità all'efficace polemica quotidiana dell'unità nell'ultima campagna
Ma le battaglie particolare ormai non bastano più
Se non si modifica l'attuale assetto qualsiasi tentativo di innovazione rilancio destinato al fallimento
Veltroni ha già detto cosa intendiamo nove per rimozione
Dalla lottizzazione la modifica non può consiste nel correggere l'attuale appropriazione
Estendendo la per esempio i comunisti e offrendo loro una parte le posizioni di potere che si avvicinano trenta per cento ma indecoroso dire che si parti che i comunisti partecipa lottizzazione perché c'è qualche comunista
Alla RAI che ha qualche incarico qualificato ci vorrebbe un prodromo per impedire questo una fucilazione di massa
Siamo un italiano su tre è possibile che su tredici mila non ci sia stato qualcuno che per carriera dopo vent'anni dopo trent'anni abbia acquistato nonostante sia comunista un incarico di responsabilità
Ma estendere questo un'altra forza sarebbe un rimedio peggio del peggiore del male lascerebbe intatta la radice l'attivissimo
Non muterebbe la natura del sistema di occupazione ma si limiterebbe a modifica nella ripartizione coinvolgerebbe tutti i partiti e renderebbe definitiva senza speranza
La mortificazione di emarginazione dalla gran massa degli esclusi di quelli che non hanno perso la o sono previsti di protezione influente qualche occorre non è una nuova ripartizione
Dei territori
Occupati perché questo sarebbe cosa di Senna non vogliamo che siano fissate quote da assegnare a nessuno
Ma vogliamo che la RAI sia restituita e tredici mila che vi lavorano e quattordici milioni di utenti che pagano il canone
E questo riassetto questa vera e propria liberazione di energia che deve segnare la fine del regime spartizione non può attendere le riforme non può attendere la legge fra due anni non può attendere alle nuove norme bevesse navigata subito
Perché è questo riassetto indispensabile oggi per mettere la RAI
In condizione di mantenere il suo ruolo centrale disservizio pubbliche è una delle condizioni di questo rilancio
E proprio un riassetto che costituisca la liberazione dalle forze umane delle risorse di quale di operatori che oggi sono in gran parte represse opposto di marcia
Un riassetto che non sia un diverso equilibrio all'interno dunque ma che restituisca passione stimoli dignità tutti coloro che lavorano in grado ebbene che vi siano coloro che pur polemizzando appello dissenso sulle forme per giungere come avvenuto stamani però son d'accordo finalmente riconoscere che questo sistema dalla lottizzazione deve essere rimosso ecco un terreno d'unità i media
Io ho apprezzato ammirato veramente
La relazione
Di Veltroni per la sua ricchezza
Per l'appunto e la saggezza della nave sia per le proposte credo che da questa ricchezza noi dovremmo trarre uno o due punti specifici banco di prova per le altre forze politiche e anche per noi
Alcune questioni ben circoscritte precise sulle quali noi ci impegniamo s'impegna il partito e si impegna anche il confronto con le altre forse perché questo io credo che riuscirebbe ad allontanare questo ineluttabile tramonto e qualcuno prevede permarrà
E poiché questo assetto deve essere fatto al più presto non può attendere niente
E risulta chiaro che vi sono solo due vie possibili da una parte l'arroccamento di chi oggi ha il potere per difendere l'esistente per non modificare niente
Questa via significherebbe la via dello scontro di lacerazioni non so chi vincerebbe so chi perderebbe di sicuro la RAI nel frattempo il declino diventerebbe inarrestabile l'altra quella invece è di riconoscere in molti il più largo consenso non riconoscere che occorre eliminare questo che l'ostacolo principale mi pare fuori dalla realtà
Chi pensa che si possa fare una modifica dall'accento e tre una riforma della Rai
O uno un rivolgimento profondo nella RAI senza modificare questa struttura d'acciaio Kennel renderebbe impossibile l'applicazione
Questo è il primo dato questa è la prima condizione e questo credo che sia il primo dei banchi di prova per la questione morale e per la riforma istituzionale il più maturo il primo io non credo che sia ineluttabile il tramonto della RAI penso che se noi e le altre forze
L'usciremo a sollecitare l'impegno rinnovato
Fuori e dentro dalla RAI di tutti quelli che tengono al ruolo centrale il servizio pubblico
Il servizio pubblico manterrà questo suo ruolo centrale lo rafforzerà e potrà di nuovo avere un ruolo di guida in tutto il sistema dell'informazione in Italia
Ma io credo che le relazioni di questa mattina ci si è messo in luce un dato
è in atto una grande trasformazione
Alcuni non se ne sono accorti altri se ne sono accorti solo parzialmente ma fingono di non sapere
Altri ancora se ne sono accorti ma non sanno cosa fare altri ancora sono stati informati ma provvedono a tenere accuratamente nascosta questa scoperta
E questa la sensazione che si ricava dei temi che sono ancora adesso sul tappeto per quanto riguarda il modello televisivo degli anni ottanta e i compiti e le funzioni che doveva svolgere il servizio pubblico in questo decennio
Un punto a mio avviso può essere assunto come banco di prova di questa affermazione
La paura l'incubo la Crête preoccupazione chiamato alla come volete del sorpasso dell'emittenza privata per quanto riguarda gli indici d'ascolto
L'indice d'ascolto è diventato così unico e terreno esclusivo di scontro tra pubblico e privato l'ultima barriera su cui si attestano le truppe peraltro dispersa dell'azienda pubblica
Anche in questo caso come in molti altri l'analisi degli scenari televisivi in altri Paesi europei aiuta purtroppo molto poco gli strateghi aziendali
In tutte le realtà infatti dove sono presenti i sistemi misti alla parte pubblica e riservato solo una sezione quasi sempre minoritaria del consumo televisivo e questo un elemento con cui bisogna fare i conti senza rimpianti malinconici di un grande passato dove tutte le cose erano chiare sotto il sole
Anche perché la tendenza di sviluppo con la nascita di nuovi sistemi distributivi ridurrà prevedibilmente ancora tale quota
Questo significa che la RAI deve rinunciare a difendere la sua quota di audience evidentemente no
Significa però che questo si rivela solo come uno dei terreni su cui l'azienda deve individuare una propria strategia diversa da quella rincorsa passiva dell'emittenza privata
Certo è questo il punto su cui occorrerà individuare rapidamente delle risposte
Mentre le trasformazioni di sistema sembrano ancora lontani avvenire ma l'abbiamo esitazioni ad affermare che esse diventeranno rapidamente delle vere e proprie emergenze
E la RAI si troverà all'interno di una recita in cui ad altri soggetti sono assegnate le parti principali
L'interrogativo a cui bisogna rispondere risulta dovrà essere quello di come costruire una nuova centralità dell'azienda in una situazione fortemente dinamica e di grande sviluppo
E per le forze politiche l'interrogativo che si apre e di ritrovare le capacità la volontà e la voglia di costruire progetti
Di guardare che cosa avviene nel cielo e uso questa parola anche in senso letterale di Saldarelli con una pratica politica senza rinvii
Un'ipotesi dunque tutta giocata sugli indici d'ascolto si baserebbe al massimo su un modello di crescita zero dell'azienda mentre si tratta di porre la RAI al centro di processi industriali che connotano la crescita del sistema
Diciamo processi industriali perché il dato che emerge dallo sviluppo delle nuove tecnologie esattamente questo qualsiasi problema informativo è problema industriale esce ormai e di molto dalla battaglie delimita di confini della cultura
Lo hanno ricordato sia Veltroni la sua relazione sia Cingoli nel suo intervento tutte le trasformazioni in atto nel settore non riguardano solo sviluppo del broadcasting ma l'intero apparato produttivo basti pensare a cosa rappresenterà il satellite a diffusione diretta e a quali comparti e si investirà da quella produzione di programmi
A quello della del soffitto dell'informatico all'industria spaziale dei lanciatori a quella produttrice di apparecchi domestici
Per tutti questi sentimenti sarà di vitale di vitale importanza conoscere quali standard saranno adottati quali tempi avrà lo sviluppo
Con tutte queste realtà occorrerà fare i conti e fin da ora poiché non sono ipotizzabili piani di sviluppo solo all'interno delle dinamiche del broadcasting
Questo perché la rivoluzione elettronica sta assumendo la stessa importanza della scoperta della macchina a vapore poiché essa non si pone nella logica delle innovazioni settoriali o al massimo Nesti verticali ma investe ed integra Dutti settori dell'economia
Si tratta dunque di elaborare strategie capaci di porsi questo problema
Ma esse presuppongono anche per la RAI raccordi con altre parti della macchina produttiva nazionale
Innanzitutto con alcuni segmenti dell'industria culturale con il cinema
Rispetto al quale la RAI non è riuscito a costruire nessun rapporto organico e se limitata al massimo a un intervento a pioggia nell'ipotesi di una distinzione ancora precisa delle specifiche competenze produttive
Il cinema al cinema i programmi televisivi alla televisione
Ma si tratta di guardare soprattutto al di là dell'orizzonte
Stabilire rapporti e legami con quelle strutture industriali in senso stretto che saranno investite dallo sviluppo tecnologico dei nuovi servizi
In questa direzione si pone il problema di una nuova politica della ricerca anche essa vista come problema specificatamente produttivo
Le trasformazioni in atto ci indicano infatti come l'acquisizione di know how e di analisi di mercato si elemento strategicamente decisivo nello sviluppo
La creazione di innovazione e infatti tutta dentro il ciclo ne decide il senso e la logica oggi se si iniziano le esperienze pilota oggi si iniziano le esperienze pilota di quello che è stato scoperto ieri e Cassarà utilizzato domani dalla diffusione diretta via satellite alla televisione ad alta definizione dal cavo interattivo ai nuovi sistema di un video
Se vogliamo raggiungere questi obiettivi evidente che si tratta di rivedere profondamente le filosofie di un'azienda abituati a crescere solo su se stessa all'interno di un ciclo integrato
Solo da essa posseduto e che le dava la possibilità di produrre distribuire e questo secondo elemento importante è stata mente come il primo il proprio prodotto
Si tratta di rompere un modello in cui la RAI non aveva bisogno di nulla
Esso non funziona più poiché per quanto riguarda la politica delle risorse quelli attuali e questo bisogna cominciarlo a dire si mostrano sempre più ridotte sia per coprire la gestione dell'esistente e certamente insufficiente per una politica di sviluppo
Mentre la logica che governa il comparto si muove sempre più all'interno di una progressiva integrazione tra i suoi vari segmenti
Per fare ciò la RAI deve uscire dalla logica del mercato protetto e affrontare i rischi dell'imprenditorialità perché è evidente bisogna costruire una politica degli investimenti che si ponga come obiettivo primario quello del suo ritorno economico
Ma da questo rischio che può sembrare altissimo perché è stato abituato ad agire nella logica della legittimità azioni istituzionale dell'esistenza della RAI si possono ottenere dei vantaggi come quelle di un'autonomia di impresa che attualmente la Rai non ha per risolvere il rapporto tra management e organi di controllo gestione oggi chiusi in una logica di reciproco annullamento è una situazione che determina la continua deresponsabilizzazione delle singole competenze
La RAI deve diventare quindi un'azienda pubblica che lavora come una holding e che si dota degli strumenti propri della holding una concezione unitaria e la politica dell'azienda un diverso rapporto con le consociate una propria finanziari
Ed usa le tecniche specifiche di movimento sul mercato un nuovo modello di recupero di capitali necessari per gli investimenti l'utilizzo di accordi di joint venture con altre aziende eccetera
Per fare questo passaggio per fare questo passaggio che richiede una trasformazione profonda dell'azienda vi è bisogno di un ampio schieramento risorse e di una trattativa genera perché il problema è la RAI va ben al di là del semplice riassetto del suo potere
Su questi elementi il sistema politico deve garantire la centralità dell'azienda nono inducendo in tentazione della gestione diretta lottizzata dell'azienda stessa
Ma è anche e soprattutto al proprio interno che la RAI deve trovare le sue capacità di un proprio rilancio su questo punto non sembrano emergere elementi positivi un solo esempio ma se ne potrebbero fare degli altri
Più di un anno fa fu presentato al management aziendale uno studio sulla produzione seriale
Ebbene il dato preoccupante che rispetto adesso non è stata data all'interno dell'azienda nessuna possibilità di riflessione perché pensierino e sono tutte e due entrambi si badi bene posizioni legittime sia semplicemente deciso di non rispondere
Sarebbe un momento ben grave più grave del sorpasso delle private se ci trovassimo ormai di fronte ad un'azienda incapace di produrre decisioni
Dopodiché
Conclude angelo scuro
Ma questo è il primo convegno che una forza politica dei ticket ai problemi della RAI Televisione dopo i risultati del ventisei giugno
Un operatore della in televisione per un appassionato
Osservatore di questa tematica è doveroso non mancare l'appuntamento e dire qualche parola appunto su questi su questi temi
Naturalmente non mi sembra il caso almeno in questa sede di interventi molto rapidi di affrontare analiticamente una tematica così complessa così articolata come appunto quella di cui ci stiamo occupando
Vorrei limitarmi a qualche osservazione di carattere generale
Direi addirittura empirico strettamente politica
La prima che mi sembra che Veltroni nella sua relazione con la sua relazione e il Partito comunista nel suo complesso possono mettere già allora attivo un risultato un importante risultato
La presa di coscienza della insostenibilità dell'attuale situazione
La presa di coscienza del degrado divenga l'occupante in cui sta punta avviandosi tutta
La produzione televisiva de televisiva
Sta cioè diventando una poesia di coscienza generale collettiva tutti convengono ormai che la lottizzazione è uno scandalo tutti convengono che l'azienda deve dichiarare la sua competitività tutti convengono che ormai se continuiamo di questo passo non si tratta più di difendere il sistema misto ma di trovarsi di fronte a una realtà di un sistema privato con aggiunta di pubblico
Tutti ne convengono diceva beh
Forse un po'eccessivo
Non soltanto in questa sede ma anche in altre sedi ho notato in questi giorni cioè dal ventisei giugno che ancora molte forze Thatcher ancora non hanno parlato
E mi sembra invece che sia importante essenziale che parla
E comunque anche con questi silenzi come ripeto non sottovaluto non so non credo che si debba sottovalutare normale la
L'importanza di questa presa di coscienza ma diventi nemmeno dobbiamo accontentarci a me
Quello che manca ancora o per lo meno per quello che si sta delineando con molta difficoltà
E sono i modi del passaggio di Ray alla fase più il gestuale soprattutto alla fase operativa puntella questa presa di coscienza al cambiamento delle cose
E qui io credo che bisognerebbe forse distinguere compio nettezza di quanto non si sia fatto e due tipi di approccio al problema
Il primo che abbiamo sentito già parlare
Diffusamente è quello della grande indispensabile riforma di tutto il sistema radiotelevisivo e indirettamente insomma nelle l'intervento pubblico nelle comunicazioni di massa il secondo invece
Ciò che si può fare
All'interno del quadro giuridico esistente
Dicevo che dovrebbe essere distinto meglio di quanto non si sia fatto questa doppio questo doppio approccio perché per evitare alcuni pericoli po'esempio mi sembra molto pericoloso
Parlare come già sentito fare di una prorogatio del consiglio
Che appunto dovrebbe provvedere in questi mesi di prima vocazione a tutta la revisione integrale insomma della situazione ora questa prerogativa mi sembra che sia elementare o è veramente Breve
E allora non si risolve in tre quattro cinque mesi una una problematica punto così complessa come quella che abbiamo ascoltato o è molto più lunga
Allora si congela per alcuni anni la situazione
E non vorrei appunto che fosse una delle tante una ennesima soluzione all'italiana del cambiare tutto promettere di cambiare tutto e intanto per lasciare le cose tutte come stanno
La la strada mi avviso per intervenire immediatamente nel quadro dell'esistente e chiave è già stata indicata ripetutamente non si può
Non credo che si possa intervenire sulla modifica della Commissione parlamentare di vigilanza perché punto e una Commissione eletta in termini di rapporto rigorosi insomma dal Parlamento si può che a mio avviso si deve intervenire
In quello che ricco e che invece e la nomina del nuovo consiglio di amministrazione
Mi chiedo e impossibile davvero nominare un consiglio d'amministrazione con capitelli quindi con me un tipo di rappresentanza diversa da quella che si è stata usata sì non è passa mi chiedo ancora è impossibile che questa diversità poi sì travasi per così dire in tutti gli altri incarichi in tutti gli altri incarichi direttivi dell'azienda
Credo che in realtà la situazione sia più complessa riguarda di quando qualcuno di quanto qualche volta uno si immagini per esempio appellandosi al criterio della più fessi una vita come al paradigma che di per sé potrebbe appunto sanare tutti i vizi di lottizzazione sin qui lamentati
Ma criterio adesso non voglio ritornare su un tema che mi è sul quale si insisto spesso al criterio della più pressione all'età
Nel settore di cui io ci ho copiamo è molto più elastico e assai più di difficilmente definibile in maniera oggettiva di quello che non sia in altri settori
è chiaro poi esempio che se dobbiamo se la collettività deve scegliere i manager lei mi in manager dell'Ivy manager della FIAT veniamo no aprire può avere dei criteri oggettivi di competitività si tratta non so
Di costruire dei buoni trattorie di riuscire a far vendere questi buoni trattori tutte la parte del mondo il prodotto dell'industria culturale in senso lato dall'informazione ai programmi difficilmente è un prodotto a estremamente più complesso appunto in cui non ci sono questi parametri di oggettività
Per dire che un tasso di politicità
Nella scelta appunto dei dirigenti dei consiglieri di amministrazione e quindi dei dirigenti mi si invia ineliminabile si tratta e questa puntatina grande impresa
Di scindere per così dire di sì vincolare questo tasso di politicità dal tasso di partiti città che invece insomma a come dire a adesso però verso tutto il sistema
Vorrei aggiungere
Che se è vero come è vero che i comunisti in questi ultimi punto settimane si sono fatti carico in prima persona
Di trovare questa in modo diverso di impostare il problema non credo che sia un tema è un problema di cui si debbono fare carico soltanto i comunisti
Se è vero come è vero che siamo in una fase ricostituente di tutta la società italiana
In una fase di netta distinzione tra i più Blendi del governo i problemi istituzionali beh queste proprio il terreno in cui si può dimostrare la effettiva volontà di passare a questa fase ricostituente
Come dicevo devo soltanto andare dire due parole fare delle brevi considerazioni e vorrei concluder
Ponendomi come dire più nettamente dal punto di vista di un operatore di questa azienda
Quali sentimenti con quale atteggiamento stiamo considerando mi si scusi mi si scusi appunto il plurale tutta questa questo fermento insomma a cui stiamo assistendo ma leggevo nei giorni scorsi
Un'analoga domanda rivolta invece sui problemi generali della vita pubblica italiana assillo sulla Bini e lui rispondeva che appunto assisteva a tutta questa misto
Di di fase di trasformazione invece di di degrado con un sentimento di miste feeling cioè
Giugno hanno suscitato in tutti i lavori
Hanno outsourcer che idiomi
Io ringrazio anzitutto per il cortese gradito invito che i compagni comunisti hanno voluto rivolgermi non sono lieto di partecipare a questo convegno che considero importante e tempestivo
Devo dire anche che intendo partecipare non per sfuggire a delle responsabilità per essere responsabile di fronte a me stesso
Soltanto partecipare come politico anche se corre qualche rischio in questo senso perché mi pare un po'di andare controcorrente con tutta questa richiesta di manager che da ogni parte si fa
Ma mi sembra giusto se poco cortese sarebbe non intervenire e sarebbe politicamente sbagliato lasciare questo convegno per quanto possa essere privo della voce di una componente delle forze politiche democratiche nel nostro Paese
E ho apprezzato molto devo dire la relazione di Veltroni
Che ha ripreso e allargato del resto temi che aveva già trattato in un interessante articolo sono ignoti L'Unità l'indomani
Deve azioni politiche e che gli dal suo punto di vista giustamente colloca nell'ambito di una strategia che quel disegno
Politico alternativo del suo partito anche per quanto riguarda i problemi della RAI così come sono emersi nel recente comitato centrale del partito e comunisti
E credo che tutti noi dobbiamo certamente tenere presente che abbiamo alle spalle il risultato elettorale del ventisei giugno e che intendiamo muoverci sulla base delle indicazioni di questo risultati compagni Veltroni ha parlato di gli utili nel per la RAI con un'espressione certamente indicativa
E io credo che questo convegno che si pone appunto i temi della di una nuova RAI di una RAI per della strategia degli anni ottanta con tutti i vari problemi che sono stati trattati anche nelle comunicazioni
I problemi di carattere produttivo
I problemi di carattere tecnologico il quadro complessivo nella quale pubblico privato nel quale la RAI si colloca debba portare a considerarci la necessità di avere effettivamente una strategia dell'informazione anche perché sull'informazione si corrono rischi per le forze politiche democratiche
Che sono problemi di immagine
E sono problemi di consenso come e tornerò su questo punto forse qualche rischio si è corso anche nella recente campagna elettorale a proposito di quella legittimazione che le emittenti private
Hanno cercato sul terreno dell'informazione politica
Per quanto mi riguarda devo dire che chi ha partecipato al disegno riformatore della RAI del mille novecentosettantacinque non si sente certamente spiazzato
Di fronte all'esigenza di qualche passo in avanti ulteriore io non appartengo certamente alla categoria dei locatori del tempo antico e credo che anche il presidente abbia sempre bisogno di rinnovamento non possiamo certamente anche se siamo consapevoli di fare ciascuno di noi la nostra parte il proprio dovere delle esigenze di correzione delle esigenze
Di modificazione importante di fare dei passi avanti che siano veramente dei passi avanti ed importante andare veramente
Nella direzione giusta questo lo dico perché qualche volta si confondeva con Landi il moderno con l'antico e si confonde qualche volta dei passi avanti con dei passi indietro c'è il rischio forse delle volte quando ne certamente nella relazione di Veltroni nello spirito di questo convegno ma qualche volta serpeggia una posizione o indicazioni che hanno soltanto una parte esteriore vi aspetto
Di novità e che fosse tutto
Nascondo qualche rischio ritornare
Indietro è che io credo che si ponga con urgenza è stato detto non è una novità ma è bene ripeterlo
Si ponga con urgenza il problema della legge di regolamentazione dell'emittenza privata sono sette anni è una grave responsabilità dell'intera società democratica dell'intera classe politica
Del nostro Paese non avere risolto questo problema
E ci sono conseguentemente degli adeguamenti della legge di riforma che nascono appunto dalla legge di regolamentazione delle private e da un sistema diverso da quello in cui è stata pensata la legge di riforma del mille novecentosettantacinque
Per quanto mi riguarda non credo che questa sia l'occasione ma in ogni caso io non ho nei rimedi da proporre nera su soluzioni da inventare
Credo anzi che dobbiamo evitare delle improvvisazioni dobbiamo uscire dalla logica dei conigli
Dal cilindro dobbiamo meditare attentamente e lavorare insieme
Evitare di portare avanti delle soluzioni che possano in qualche modo ripetere modelli che sono stati a mio parere giustamente eliminati dalla legge di riforma del mille novecentosettantacinque e i passi avanti che si devono compiere devono essere i passi avanti di correzione di ciò
Che in quella legge oggi si è modificato sulla base
Dell'esperienza e non in un senso diverso
Io credo che noi dobbiamo in questo senso pensare all'azienda RAI come tale dobbiamo pensare alla società democratica e al rapporto col problema dell'informazione dobbiamo pensare alle istituzioni
Del nostro Paese dobbiamo pensare alla cultura come è stato detto nella relazione stamattina
Senti Veltroni
Ecco allora io personalmente devo dire
Nel portare un modesto contributo ai lavori di questo convegno che vuole essere in particolare desiderio di sottolineare l'importanza di questa iniziativa e del discorso unitario che questa iniziativa sottende
Credo anch'io che siano state dette cose importanti per esempio per quanto riguarda il rapporto della Rai
Come azienda pubblica come azienda nel sistema delle partecipazioni statali
Nel sistema dell'IRI di unire che giustamente non deve e non può dimenticare la presenza della RAI nel suo sistema
Ma un'azienda che non può nemmeno dimenticare la sua caratteristica tipica di servizio pubblico non può dimenticare
Così come non può il Parlamento dimenticare il rapporto che il parlamento deve avere nella sua centralità con il servizio pubblico l'azienda deve porre in una maggiore imprenditorialità pure in una linea certamente di rinnovamento anche da questo punto di vista non può non
Forse supposizioni che potrebbero rischiare il delegittimare il suo ruolo di servizio pubblico certamente una RAI sia detto con meno padroni ma una RAI che conservi interamente il proprio rapporto nei confronti della società come servizio pubblico senza delegittimazione anzi con una ricerca di maggiore consenso e di maggiore partecipazione
Dell'opinione pubblica ai suoi problemi
Io non credo che ci sia da innovare per quanto riguarda il ruolo della Commissione parlamentare certamente non è questo il momento la commissione parlamentare si deve muovere nell'ambito della legge di riforma che le assegna dei compiti precisi
Così come non credo che i numeri del consiglio d'amministrazione segno dei numeri casuali
E che come tali impediscano nell'assicurare quei numeri il pluralismo necessario alla gestione di un servizio pubblico come la RAI non siano ostativi nei confronti di quella che la la relazione l'iniziativa di prenderti eredità
Di un'impresa
Io non voglio qua l'ho detto faccio un discorso di carattere politico e non di carattere istituzionale
Possono essersi commessi degli errori certamente ma io credo che non dobbiamo limitarci ad evidenziare soltanto in negativo come se fosse tutto sta da buttare
Dobbiamo guardarci anzi credo dalle liquidazioni sommarie che non servirebbero a nessuno
Anche perché credo che non raramente all'interno di un lavoro comune si sono trovati i momenti di grande unità e di grande solidarietà a difese a sostegno del servizio pubblico
Certamente il consiglio d'amministrazione questo consiglio d'amministrazione come i suoi
Con comici dei consigli da amministrazione che lo hanno preceduto si sono trovati di fronte varie difficoltà questo forse più di altri però questo consiglio d'amministrazione come gli altri non ha alzato le braccia
E non c'è oggi una collisione tra azienda e il suo governo non c'è una situazione allo sbando come potrebbe ritenersi da qualche intervento che si è svolto anche nel corso dei nostri lavori cedo al contrario che c'è
Un tessuto valido sul quale si può si deve costruire un migliore rapporto
Tale realtà politica e azienda correggendo ciò che deve essere corretto modificando costruendo ma lavorando con questo spirito e con questo solidarietà io credo che non ho mai pensato e non penso
Affatto alla RAI in cui i problemi si risolvono soltanto in chiave di professionalità o in chiave di pluralismo credo che professionalità
E pluralismo siano due termini necessari per un'azienda così particolare per un servizio pubblico come quello radiotelevisivo non ho mai pensato e non penso che la RAI debba essere gestita come un qualsiasi ente di sottogoverno
Non ho mai pensato e non penso che la RAI debba essere considerata ormai la specie di prima delle private come Veltroni ha detto anche nel suo intervento questa mattina
Con una definizione che io stesso ho utilizzato in altre occasioni che credo particolarmente rischiosa per un'azienda che deve respingere ogni forma
Di corporativismo senza compiacenze senza esclusivi ismi con un uno spirito che eviti qualsiasi discriminazione
Dobbiamo muoverci in una linea di questo tipo in una difficoltà certamente che ci rende consapevoli di quello che è il rapporto con le emittenti private senza cedere le armi
E credo che quando si respinge la lottizzazione anche questo mi pare la diceva ora nel suo intervento l'amico Forcella respinge lottizzazione non significa disconoscere il primato della politica il primato della politica che credo ci unisca anche in una comune valutazione della realtà dei suoi problemi del rapporto con la società e con le istituzioni in questo quadro credo che dobbiamo muoverci
Con la volontà di non essere legati a una cultura vecchia ma di costruire insieme
Una cultura nuova una cultura non autarchica una cultura la quale ci forze sentire profondamente nella realtà europea parte di questa realtà europea anche dal punto di vista produttivo anche dal punto di vista del lavoro comune
Allora in conclusione cari amici io credo personalmente che non si tratti oggi anche se questo Consiglio d'amministrazione opera nella pienezza dei suoi poteri ma certamente con qualche lacuna che si fa sentire non si può prolungare la precarietà a patto di non determinare lungo logoramento assolutamente negativo
Bisogna mettere a punto un progetto valido di grande respiro intorno al quale lavorare insieme
E credo che così come abbiamo fatto per il mille novecentosettantacinque quella legge di riforma passò grazie a un
Fronte riformatore che vedeva insieme forze politiche sociali culturale occorre nuovamente operare
Dare alla RAI un consiglio d'amministrazione forte autorevole e unitario che possano aversi con spirito collegiale
Risolvere insieme i problemi della strategia dell'informazione dell'azienda pubblica nel nuovo sistema che si va creando senza perdere neanche una virgola e neanche una posizione di quello che il pubblico nei confronti della concorrenza grazie
Io
Mi riferisco qui subito
All'intervento vista mare
Dolo dell'onorevole Martelli
Il compagno Martelli
Annunziata tosto lei un programma di apertura
E di ripopolamento di un padiglione geriatrico
Per lasciare spazio ai vertici della RAI
A un manipolo di giovani
è un programma
Sul quale sarebbe utile saperne un tantino di più
E in attesa di saperne
Un tantino dei più io mi occupo immediatamente d'altro
Della Commissione parlamentare di vigilanza
Nei quattro anni
Nei quali ho vissuto la mia esperienza di commissario
Ho anche vissuto una contraddizione di fondo
Mi son chiesto
E vi porto la domanda a voi
Che interesseranno i partiti che hanno infeudato a sei la RAI di essere vigilati
Ma evidentemente nessuno
E la conseguenza allora è ovvia
Che i commissari dei partiti che hanno infeudato a se la RAI dentro la Commissione hanno esclusivamente o o prevalentemente una funzione di blocco di qualsiasi tentativo di controllo
Questa funzione di blocco di qualsiasi tentativo di controllo da parte dei partiti dell'opposizione che sono i soli interessati in quella sede ad una funzione di indirizzo e di vigilanza
Dedico questa funzione è stata impersonata al massimo grado dal Presidente onorevole Bubbico facciamo nomi e cognomi
Presidente Bubbico il quale ha usato la Commissione con un parapioggia
Tenendolo a volte aperto per riparare la RAI da qualsiasi grana
E alle volte qualche volta
Chiudendo per usarlo come bastone
Quando gli pareva che ad esempio il direttore generale De Luca non corrispondesse alle sue richieste personali e di gruppo
Ora per una legge non scritta è una prassi è la prassi dall'alternanza per cui la presidenza dalla commissione spetta di legislatura in legislatura ora un deputato ora ad un senatore il problema Bubbico non si pone più
Sarà presidente della commissione parlamentare di vigilanza un senatore
Ma si pone il problema del partito
Di appartenenza del nuovo presidente
E non si vede perché il nuovo presidente dalla Commissione parlamentare di vigilanza e via
Accennato stamane nella sua lucidissima relazione Walter Veltroni non si vede perché il presidente della commissione parlamentare non debba essere un non democristiano
Un esponente di una forza intermedia
E non mi riferisco ad una forza necessariamente di sinistra
Di una forza intermedia visto che personalità di alto livello di alta dignità culturale sono state espresse in Senato anche delle forze intermedie in questa consultazione
E tuttavia sul ruolo sulla funzione della Commissione parlamentare si continuano a sollevare da parte di esponenti di partiti che hanno infeudato a se la RAI ancora delle obiezioni
E abbiamo anche di recente sentito ma che indirizzi debbono esprimere venti deputati e venti senatori
Si limiti la commissione al controllo ma al controllo di che cosa è rispetto a che cosa
Al controllo di che cosa se non della corrispondenza dei programmi a degli indirizzi
Ha delle regole di comportamento
E chi altri se non il Parlamento deve fissare questi indirizzi queste regole di Parlamento altrimenti
Se non c'è l'indirizzo anche il controllo diventa una postura azione di principio assolutamente astratta e che non produce nulla
E noi
E con una domanda che da anni ormai nei quali passo i miei fine settimana a dibattere di questi problemi e noi
Della sinistra nella Commissione parlamentare di vigilanza che cosa abbiamo fatto per cambiare le cose
è una domanda alla quale talvolta posso dare delle risposte tra l'altra volta mi trovo in difficoltà da delle risposte
Perché in presenza di un sistema che di televisione a capitale pubblico ma a gestione privata
E di televisione a capitale privato e a gestione privata quindi dove essendo privata la gestione in un caso e privata nell'altro le distinzioni e molte volte non si colgono in questo sistema noi e quando dico noi dico in primo luogo parlo di me stesso
Ci siamo rivolti al servizio pubblico che via via ci escludeva
Ci discriminava circa in cella va abbiamo tuttavia conservato nei confronti di questo servizio pubblico un rapporto come da sindrome di Stoccolma
E voi sapete che la sindrome di Stoccolma il legame affettivo che ci collega a come ostaggi al sequestratore
Siamo stati ostaggi
E legati da un rapporto affettivo con il sequestratore
è un caso
Specifico voglio citarlo
Non nell'ultima circostanza e nell'ultimo dibattito
Sulla pubblicità sul tetto della pubblicità
Ma due anni fa
Sia data la bizzarra circostanza
Per cui noi spingevamo per l'innalzamento al massimo del tetto della pubblicità a favore della RAI
Ed erano i gestori privati della RAI che giocando anche sul tavolo delle televisioni private
Si opponevano a noi essi democristiani e socialisti tentando di abbassare il tetto della pubblicità
Questo si è dato
Nella Commissione parlamentare Rai dove diciamolo qualche volta almeno a me personalmente
E capitato di volare come folaga
Che è una vicenda non entusiasmante perché peggio di non essere né carne né pesce perché come essere carne e pesce insieme che non è una cosa molto gradevole
Nel senso che e per quel che riguarda la pubblicità
E per quel che riguarda il cannone e per quel che riguarda la regolamentazione delle tribù nere
Non abbiamo avuto
Posizioni molto definite la sindrome di Stoccolma ha operato in ogni momento
E ne dobbiamo guarire
Ne dobbiamo uscire
Con una scelta belli netta
Concludo
Il compagno Martelli
Ha detto stamane
Riferendosi a chi lavora dentro la RAI
Che c'è una professionalità obsoleta
Perché non dire che c'è una professionalità discriminata
E parliamo di questo
C'è una professionalità discriminata andiamo ad esempi
Un vincitore
Del premio se impensabili
Di giornalismo televisivo
Corrado Stajano
Collaboratore con l'articolo due della rete due
Un'ora più fatto un programma sulla Rete due
Altro che professionalità obsoleta non ha fatto più un programma dal momento nel quale gli è stato assegnato il premio salvezza
E c'è un carteggio
Tra Corrado Stajano
E i dirigenti della RAI che ha vigoria letteraria alla vigoria letteraria di un racconto di Gogol
E quando sarà pubblicato la RAI non avrà molti motivi per invocare perverse una centralità che non sia meritata
E grazie per l'attenzione
Cari amici caro Presidente
Innanzitutto grazie per l'invito
E alcune poche parole alcune osservazioni perché come diceva l'amico Forcella prima entrare nel merito di tutti gli argomenti che coinvolgono questo immenso problema del servizio pubblico della regolamentazione generale del problema dell'informazione richiederebbe una serie di incontri
Alcune osservazioni che una riconoscimento alla relazione dell'amico Veltroni che ho soltanto questa mattina
Se consentito la valutazione da esterno riconoscimento per la vera tentato ripeto è un'interpretazione via di portare una produzione comunista che negli ultimi anni a mio avviso subiva una forma di schizofrenia nella difficoltà distinguere tra servizio pubblico e dai difendendo servizio pubblico attaccando la RAI alcune scelte e alcuni indirizzi che a me paiono in parte anche condivisibili
Volevo soprattutto nuove che una serie di osservazioni molto telegrafica non spaventatevi in merito ad alcune delle proposte che sono messe e soprattutto in merito al fatto che se ci ritroviamo qui tutti nel caldo
Alla fine di luglio e motivo vada essere e qualche decisione dovrebbe anziché uscire
Io credo non ho avuto il piacere perché chiamato da un altro impegno di ascoltare l'intervento di Claudio Martelli
L'interpretazione che ne veniva data di un intervento autocritico
Gran parte dell'amico Graziani suscita in me qualche perplessità perché quando si è vicini delle scelte urgenti l'innesto dell'autocritica a prevedere parentesi annuale di decisione e di superamento dell'autocritica
Al quale tra l'altro siamo stati abituati in molti di questi anni una lunga nostra appesa di una legge dica regolamentazione
Io
Delle osservazioni fatte
Da Veltroni ne sottolineo due
Con una preghiera però a volerla superare e il discorso della scoloriti di una duplice colonizzazione mi pare che tu abbia individuato
è un'antica colonizzazione di carattere politico e una nuova colonizzazione di carattere culturale ecco io su quella di carattere culturale sono state scritte
Tante forse troppe cose non trovo poi nulla di nuovo lo stesso adorano sulla trivialità continuata scrisse delle cose mi pare possono rimanere ancora definitive
Sulla colonizzazione politica gli amici che mi conoscono sanno che ho avuto modo di esprimere in diverse occasioni la mia opinione
Però rimango del convincimento che giocheremo solo ad emettere dei suoni e delle parole
Se non fossimo profondamente consapevoli che dalla colonizzazione politica vogliamo chiamare la lottizzazione
Non ci riesce con degli intendimenti Oko dei provvedimenti singoli di legge ma si esce esclusivamente cambiando mentalità politica
La logica per la quale in Italia la legittimazione del potere rimane unica e costante e passa attraverso i gruppi parlamentari partendo dalle segreterie di partiti nomini una commissione parlamentare di vigilanza nomina il consiglio d'amministrazione nomina la dirigenza aziendale
Perché agli amici permetterete questo lungo filo rosso di legittimazione politica fa sì che si incrini anche il principio di autorità e di potere all'interno di un'azienda
Perché è chiaro che l'anello terminale di questa catena non è portato a richiamarci anelli intermedi ma direttamente all'anello principale
Una ulteriore osservazione tu nella tua relazione Veltroni ai parlato di rimuovere alcuni ostacoli se così vogliamo chiamarli o una serie di articolati che sono compresi nell'accento
Io condivido appieno a queste due valutazioni ecco mettiamoci bene in guardia su questa strada
Perché c'è il pericolo lo accennava Russello prima che poi il cancellare semplicemente una serie di innovazioni che sono fallite
Posso portare atei disegni non dico di restare azioni Amati reintroduzione di vecchi modelli che abbiamo possiamo ritenere definitivamente superati e creando tra l'altro tra di noi
Una forma di divaricazione molto pericolosa per cui lo si guarda ad un modello passato così guarda ad una progettualità spinta all'estremo futuro allora sulla base di queste osservazioni io mi limito semplicemente a fare alcune domande se permettete
Allora la prima due domande
La prima domanda
Questa dai
Se spogliata
Della politica ammesso che poi tutta la RAI si voglia far spogliare della politica
Ha in sé la vitalità per il rilancio per una ripresa competitiva
Ecco noi dobbiamo porci sinceramente questa domanda tra di noi e dare delle risposte sincere se no diversamente rischieremmo di ancora una volta di emettere dei suoni di non poter mai diventare realmente operativi e allora una serie di osservazioni su questa domanda
Intanto il dirigente RAI
Ecco quanto nella non faccio discorsivi non riprendo discorso di Martelli ma quanto nella dirigenza Gaia insito
Un modello televisivo quelli hanno mi spiego un modello per cui c'è una sola emittente ripetitiva ossessiva si passano le cose modello anni cinquanta e quanto nelle dirigente RAI è implicito un principio di nuova realtà del mercato di competitività e di accettazione della sfida
Una prima osservazione
La seconda osservazione ci siamo chiesti cari amici che cosa sta dietro il fallimento dell'istituto dalla proposta
C'è dietro ci sono delle difficoltà politiche delle difficoltà procedurali o fosse incomincia a esserci anche un vuoto indicativo
Un ultimo un'altra osservazione
Gara credo all'amico Guglielmi
Il ciclo produttivo il ripensamento del ciclo produttivo ma siamo convinti che questo passi attraverso la normativa di legge direttive politiche o non dovrebbe essere nascere su una spinta imprenditoriale interna
La natura del servizio pubblico abbiamo dato una risposta in merito all'audience alla qualità al servizio che viene pestato
Un colore la legittimazione del servizio pubblico ci siamo chiesti in cosa realisticamente consista e se bisogna sottolineare di servizio se bisogna sottolineare il pubblico
La voglia di responsabilità io insisto
In anni chiedo scusa agli amici Corsello pilastro presidente Zavoli fosse presente che mi hanno seguito ripetere questa cosa con insistenza in consiglio d'amministrazione dei tempi passati
Non rendiamoci conto che non può esistere perché non esiste può essere un po'incido se si vuole elementare ma non esiste in nessuna parte del mondo
Che l'autonomia possa essere scissa dalla responsabilità
Se c'è responsabilità c'è anche autonomia se c'è autonomia deve esserci responsabilità
Quanto questo principio
A è suscettibile di interesse all'interno della RAI quanto può essere sollecitato e quanto lo si vuole praticare quando non si deve mai pagare per i propri sbagli per il semplice fatto che sia praticato l'autonomia e quindi non si è più responsabili
Con un'altra osservazione
Dalla monarchia assoluta ai ferri
Udinese mi sia consentito un bisticcio di parole politologico ad una forma di centralismo liberale
Nel senso di ammettere una pluralità che abbia però un coordinamento e una centralizzazione è una strada facile è una strada sulla quale abbiamo mosso alcune osservazioni perché su questo merita veramente riflettere
Altra osservazione solo come titolo giornalismo RAI e interconnessione
Siamo consapevoli
I giornalisti della RAI sono consapevoli di aprire i sei l'esperienza la forza la professionalità la competitività Terenzio in uno scontro o vogliono essere coperti dallo sbarco della legge nel in confessata
Consapevolezza di non poter reggere uno scontro anche su Rifondazione ultima telegrafica osservazione di questa prima domanda
Testamento politico di Giulio Cesare
è stringente i confini dell'impero ecco ci siamo posti questa domanda e se non valga la pena in questi momenti non so che cosa ha detto Martelli non me l'hanno riferito in merito alla terza rete
RAI che come sapete saremo mio vecchio pallino polemico ma questa affermazione
Di restringere i confini dell'inferno l'abbiamo ci siamo soffermati vogliamo fare qualche osservazione vogliamo introdurre qualche risposta
E passò la seconda telegrafica domanda per quella domanda per cui ci troviamo qui alla fine di luglio primo incontro di quel circo di quella commedia dell'arte quale io partecipato ormai da tanti anni per discutere di questi problemi devo dire con scarsi risultati ecco se ci proviamo alla fine di luglio permettete cari amici
Alcune osservazioni di carattere politico assumendosi la responsabilità per quello che riguarda la mia parte politica
Faremmo un sogno di una notte di mezza estate se pensassimo che la regolamentazione sia di e stia attenta ma nella consapevolezza che all'Istica e politica che questa regolamentazione avrà ancora
Pur dovendosi impegnare noi tutti assieme avrà ancora un lungo percorso davanti a sé
Allora io mi chiedo se il rinnovo del consiglio d'amministrazione della
Debba essere oggetto
Di accettabili stimabili intendimenti da parte del presidente deliri
O se invece questo rinnovo non chieda richieda qualche ripensamento dotati anche delle forze politiche
E dico subito la mia opinione in merito a quanto si dice vorrebbe fare il presidente dell'IRI
No no non avrei nessuna difficoltà a riconoscere
All'azionista Carlo o chi per esso di nominare sedici venti dodici persone globalmente assumendo sale anche qui la responsabilità perché poi si paga se si sbaglia scelte a condizione però che la fonte di nomina fosse unica
Ma quando la fonte di nomina diventa duplice e non illudiamoci che l'ingenuità di un stimabile professionista democristiano stimabile
Democristiano
Possa portare avocazioni talmente altruistiche
Di fare delle scelte come alcuni nomi che circolano che poi sostanzialmente vorrebbe potrebbe anche voler dire un appagato sostanzialmente deliri che per formazione culturale storica ecco risponde a una certa matrice politica
Allora non lasciamo al presidente dell'IRI una certa di questo genere perché siamo tutti maggiorenni che affrontiamo noi in questi termini di professionalità e di autonomia
Chi diceva Forcella non politica e non partiti una certa di questo genere sarà sedici doveva essere sedici da questo punto perché dico dovrà essere sedici
Perché non possiamo immaginare di cambiare questo aspetto della centotré oggi però non possiamo nemmeno immaginare che incominci lungo vita che aveva rinvii per cui il Consiglio d'amministrazione sopravviverà a se stesso era in parte è già morto
Destinando Mesic Nesi diminutivi polemiche lasciando stanza mente sguarnita almeno per quello che riguarda la mia parte politica il consiglio d'amministrazione questo lo dico con molta sincerità non è volevo mettere i Tories quando gli altri hanno gli SS venti è che sinceramente o ci si è o non ci sia se non ci sia ci vuole essere
Allora bisogna accelerare i tempi
Bisogna procedere immediatamente a queste nomine però facciamo una osservazione su questo chiudo Presidente chiedo scusa se mi sono dilungato
E l'osservazione la proposta che vorrei fare questa dir condividendo quello che tu dicevi questa mattina in merito e poi dice diceva anche l'amico in merito ad alcuni articoli della centotré
Ma non è possibile che una volta tanto le forze politiche se convengono sulla necessità di rimuovere certi ostacoli che sono degli ostacoli al funzionamento e alla competitività tratto cari amici avremmo tolto anche gli arrivi a questo punto del servizio pubblico non si possano raggiungere un accordo per cui velocemente si possono rimuovere certi articoli e avremmo nominato un consiglio d'amministrazione che sulla spinta di una mini mini mini riforma vorrebbe in sé è una carica
Molto più consistente nominare un consiglio d'amministrazione oggi lasciando inalterata la centotré significa mettere in piedi un organismo spento il quale fra qualche mese incominci ad imprecare contro la centrale assegnando ad essa il sorpasso fatto da Berlusconi
Contestualmente affrontiamo un altro problema che è quello come abbiamo detto della regolamentazione di carattere generale ma prima risolviamo questo è la contasse la volontà politica esiste nel giro di un mese ogni due mesi queste cose si possono anche fare
Facciamoli assieme perché io ritengo che quando si discute di un nervo delicato come quello della informazione
I giochi tra maggioranze e minoranze debbano cessare
Perché si tratta di stabilire le regole del gioco
Sull'informazione le regole del gioco di vado tutti maggioranze e minoranze
Se accelerarne i tempi possiamo anche evitare l'antico giochetto italico che le regole del gioco si stabiliscono quando qualcuno si sa infilato nelle maniche gli assi grazie
Tra la
Ma potrebbe venire voglia di fronte alla situazione descritta dalla relazione di Veltroni riscritta da tutti gli interventi di questo convegno di ripristinare audacemente il nazismo sostenere che questa quantità
Di pubblico possa finalmente trasformarsi in qualità se non si volesse ripristinare il marxismo un'altra tentazione possibile potrebbe essere quella di parafrasare una cioè le per farsele del presidente Mao grande il disordine nell'etere la situazione eccellente
Ma mi pare che ahimè i nostri sforzi ripristinare il marxismo e ripristinare il presidente ma o fa dire vero perché non è vero che siamo in una situazione di disordine
Al contrario ci troviamo di fronte a una situazione in cui il disordine successiva la sentenza della Corte costituzionale
E dalla centotré porta in moto
E finito
O comunque e molto meno disordinato di prima se guardiamo i dati del sistema televisivo ci accorgiamo come quello che era anche amate le cento antenne d'Italia si sono ormai strutturate in due robusti network nazionali e quindi tutt'altro che disordine quello che ci troviamo di fronte speriamo di fronte alla situazione molto strutturata che ci porta a fare questa riflessione
Che nel campo della televisione e vi dirò si è registrato uno di quegli esempi che potremmo chiamare di crescita senza sviluppo
Di crescita sicuramente perché non c'è dubbio che le ore di ascolto televisive sia individuali che complessive sono cresciute non c'è dubbio che la quantità e in qualche modo anche le alternative che sono offerte all'ascolto sono cresciute
è cresciuta globalmente la pubblicità
Ma tutto questo non si è tradotto in uno sviluppo dal punto di vista delle risorse produttive del nostro Paese e neanche se questa categoria ha un significato dal punto di vista della crescita culturale del Paese
Quale quindi la questione che abbiamo di fronte a noi
Quella di proporci di realizzare anche in questo settore un tipo diverso di intervento pubblico in cui la caratteristica dell'intervento pubblico non si è più vista sotto il profilo dell'occupazione del potere e del controllo della dinamica delle forze economiche sociali e culturali
Va be'interista al contrario come una presenza risoluta all'interno di un sistema di economia mista
E di ampie caratteristica di pluralismo e di accesso alla informazione alle possibilità di fare industria industrie anche della cultura come quello della situazione italiana
Che consenta al nostro sistema di svilupparsi
In altre parole ciò che abbiamo di fronte e l'esigenza di affermare anche nel campo della televisione e della informazione pubblica il fatto che esiste uno specialismo della politica che non è delegabile
E che il Parlamento in qualche modo deve riassumere nelle proprie mani
Che è quello cioè di sapere individuare in una situazione mobile dinamica come quella italiana dei terreni di sviluppo definibili in qualche modo per leggi per programmi e per capacità di intervento di governo che non siano distilla logica del monopolio
Ma siano visti nella logica di fissare delle regole più avanzate del gioco che stimolino la concorrenza la creatività la capacità di produrre
E che in questo modo distrutti non la situazione italiana sullo scenario più avanzato da quello di quello in cui attualmente ci troviamo siamo in grado di farlo
E questa la domanda che ci pone il convegno e cioè la pone con molta nettezza
Siamo negli anni ottanta e la domanda che ci facciamo che cosa possiamo fare oggi quindi per affermare questa nuova idea della Rai che evidentemente collegata un'idea diversa e più generale di governo che non si è vista come monopolio ma si è vista invece come capacità dell'intervento pubblico di trascinare una dinamica di trasformazione che coinvolga anche le forze private la capacità di produrre il mercato quei tutt'altro di quello che fino adesso si è fatto e siamo in grado di farlo è certo che la prima domanda io me la corrente
Nel senso che se il centro di questa iniziativa deve essere in qualche modo e mi pare che nessuno l'abbia contestato il Parlamento è sull'agenda del Parlamento ci deve essere la riforma dello centotré e la fine di questo scandalo per cui a otto anni da una sentenza della Corte Costituzionale non sia approntato un progetto di legge che intervenga
E dobbiamo pur dire che il Parlamento forse non è attrezzato benissimo da questo punto di vista per quello che riguarda il modo con cui la materia cultura viene affrontata
A quelli che si attardano in polemiche sull'effimero o sul permanente dovremmo fa riflettere su una caratteristica singolare del modo con cui la questione cultura Vieri battuta nelle Aule parlamentari e certa ma ci troviamo di fronte a una situazione quella materia culture appannaggio di sette otto ministeri
Il ministero dei beni culturali il ministero del Turismo e Spettacolo il Ministero della ricerca le Poste e Telegrafi
Che vi si occupano della televisione la Presidenza del Consiglio il ministero degli Esteri il ministero della pubblica istruzione il ministero della difesa che ha un ampio dipartimento che si occupa di problemi della cultura
Questo forse è la prima questione che dobbiamo domandarci
Non è possibile che la questione della cultura
Di cui la questione della televisione il grande parte venga affrontato nel dibattito parlamentare in modo così disordinato
Perché al disordine dell'esecutivo corrisponde anche una divisione di competenze all'interno di diverse commissioni parlamentari che certo fanno sì che il segno della discussione sulla cultura sia sempre quello dello spreco
Del spartizione del potere del controllo e quindi del tutto estraneo alla logica nuova che vogliamo mettere in moto
Ma penso che questo tuttavia non sia una regola
Chi ha detto che appunto la cultura deve essere frammentata per questo rivolo di ministeri e per questo rivolo di Commissione e la posa essere oggetto di fronte all'esigenza di formulare in modo diverso il bilancio dello Stato di fronte a problemi gravi
Impostata immane in maniera differente chi ha detto che la cultura deve essere vista in qualche modo come uno spreco legalizzato e non invece come una discussione su risorse
Che possono essere impostata in modo diverso e anzi come uno di quei terreni di sviluppo dell'economia italiana
Chi ha detto che insomma in Italia non abbia la possibilità per passare da una fase come quella attuale di Paese importatore e quindi in deficit della bilancia di pagamenti di merci culturali a Paesi invece esportatore in grado di proporre un'industria anche in questo campo al passo con le capacità professionali di cui dispone aggressiva in grado di imporsi sui mercati internazionali
E qui viene la seconda questione cosa dobbiamo intendere oggi per produttività dell'azienda televisiva ma io vorrei dire che qui c'è una discorso e più in generale da fare
Nel senso che ne dobbiamo proporci di sviluppare non solo la produttività dell'azienda RAI TV concessionaria del servizio pubblico ma in generale di stimolare una diversa produttività di tutto quanto il settore degli audiovisivi dal cinema alla televisione ai mezzi audiovisivi che sono collegati al sistema televisivo
E in generale una diversa produttività di tutto quanto il settore dello spettacolo
A questo dobbiamo anche chiamare i privati ed è questo il senso appunto di una legge di riforma dalla centotré che voglia andare oltre la regolamentazione di quelle che sono le attribuzioni ai compiti della concessionaria del servizio pubblico
Detto questo tuttavia dovremo forse definire anche e definirlo forse da un'angolazione che molto l'interno dei problemi della RAI TV e della concessionaria del servizio pubblico quindi che cosa intendiamo per questa produttività
Certo qui che qui non dobbiamo limitarci il problema della produttività della televisione
Del Sile la RAI TV non si misura dal punto di vista degli indici di ascolto ma si misura dal punto di vista della capacità di questa azienda di mettere in moto un processo economico
Quindi forse meno attenzione a quelle che sono le questioni degli indici di ascolto della rincorsa al maggior numero possibile di pubblico in determinate ore e sperimentare invece delle tecniche che non puntino soltanto all'ascolto ma lo sviluppo di un mercato la relazione Veltroni indicato molta chiarezza quali sono i settori in cui c'è molto da fare
Da quello che il Dipartimento scuola educazione a quello che il collegamento che ci può essere tra la televisione e il cinema e la produzione di immagini in genere a quelli che sono settori di mercato che sono collegati alla televisione a quell'altro settore che potremmo chiamare
Degli eventi speciali
Non faccio per citare un'attività dell'Assessorato alla cultura del Comune di Roma sono diversi anni che noi giriamo intorno al fatto che questa vicenda dell'effimero in qualche modo potrebbe avere un collegamento con questa aspetto così differente
Apparentemente che appunto la RAI TV due anni fa quando realizzammo e Napoleon al Colosseo avevamo pensato di utilizzare quell'occasione per fare una Diretta contemporanea Roma New York con collegamento attraverso la televisione
Con New York per mostrare a Washington Square la piazza del Colosseo dove si proiettava i Napoleone realizzare a Roma una è vero una de un evento contemporaneo per cui si riprendeva una piazza il ricordo latteria qualche cosa di analogo a quello che si svolgerà il Napoleone era forse l'idea ingenua indubbiamente ma io credo che nel settore dei rapporti che ci possano essere tra abbellimenti speciali
E informazione c'è tutto lo spazio per una creatività di tipo nuovo in cui il mezzo televisivo con ritrovare qualche collegamento è vero con il meccanismo che la formazione dell'informazione che non è soltanto quello della semplice e diretta
Quante cose potremmo fare in questo settore e come insomma si potrebbe coniugare in tutte quante le sue componenti l'industria della cultura a una diversa capacità manageriale produttiva l'impostazione dei nostri palinsesti
Non c'è dubbio che allora ecco la questione appunto va vista anche per quella che è la situazione politica attuale io non ho compreso molto vero nell'intervento peraltro apprezzabile per molte ragioni dell'onorevole Martelli del compagno Martelli questa mattina
La il suo riesumare il fantasma della Quarta Rete la sua polemica con la Terza Rete certo se oggi dovessimo scegliere
Potessimo tornare indietro con le lancette dell'orologio
E domandarci se è giusto se non ci fosse oggi la terza rete fare la Terza Rete
Io non so se la discuta difficile a cui arriveremmo sarebbe la stessa di quella di allora
Ma certo c'è qualche cosa di più grave di uno spreco o di un errore che è stato fatto ed è quello di pensare di poter portare indietro le lancette della nostra delle dei nostri investimenti e delle nostre scelte
Credo che come è stato un grave alla fine il modo in cui è stata fatta la Terza Rete ci porti oggi ha molte riflessioni autocritiche soprattutto dal punto di vista dello sviluppo della capacità imprenditoriale dell'azienda televisiva ben grave sarebbe oggi un atteggiamento liquidatorio nei confronti di quel patrimonio che comunque si è costituito
Ma allora la questione evidentemente su cui credo si deve riflettere di un'azienda unitaria di la fine della guerra dei palinsesti e diretti di una impostazione che tenga conto di pubblici specializzati di diversi modi di impostare i palinsesti e certo non si può ridurre all'idea di una terza rete canale culturale e di altre reti che sono invece i canali di mercato anche perché questa distinzione tra canali culturali e cari mercato nella rifiutiamo credo che se ha un senso alla vicenda di questi anni
La riflessione che si è fatta sulla cultura e si è fatta in modi diversi e con esperimenti singolari dall'estate romana i leoni d'Oro di nuovo alla Biennale di Venezia la gestione Lizzani della Biennale di Venezia qualche riflessione la dobbiamo fare
Sulla opportunità di mantenere queste categorie non è questo il punto il punto è che noi abbiamo di fronte a noi la possibilità di utilizzare sedi regionali strutture produttive
Fasce di ascolto possibilità di trasmissioni molto differenziate e quindi dobbiamo esaltare questa capacità dell'azienda di sperimentare direzioni nuove di lavoro se non facciamo questo evidentemente la nostra capacità come servizio pubblico e la nostra capacità in generale come è vero come Stato italiano di governare lo sviluppo e di indicare ai privati e terreni più avanzati di iniziative di sperimentazione non andrà avanti
E andrà avanti questa rincorsa Suicidal maggior pubblico
Questa rincorsa esclusivamente al gettito della pubblicità che sul piano internazionale sul piano della nostra capacità poi di fare i conti realmente con quelle che sono le capacità produttive della nostra economia è perdente
Si può perdere generare inflazione generare sfascio e debolezza del sistema anche conquistando milioni di spettatori e miliardi di gettito di pubblicità se non comprendiamo queste non ci votiamo in questa direzione ho l'impressione che ci troviamo su un terreno arretrato
Ugualmente non ho capito bene l'intervento dell'onorevole Martelli accompagna Martelli questo riferimento è vero al Periodo dell'unità nazionale che così a lungo è ritornato alle sue parole e un periodo trascorso
E quindi non capisco bene a che senso che senso abbia oggi perché si occupa di politica riesumare situazioni passato io resto dell'idea
Che è vero mi si deve dimostrare in che modo la lottizzazione imperfetta e meglio della lottizzazione perfetta ma tuttavia mi pare che Walter Veltroni risponde sei l'osservazione con molta chiarezza in anticipo a quelle che sono state l'osservazione di Claudio Martelli
Dichiarando con molta nettezza appunto che la radio televisione oggi non ha bisogno di qualche padroni in più ma di molti padroni in meno
Sì allora questa è la strada io credo che non si tratta di evocare una sorta di rivoluzione dei giovani
Peraltro un po'astratta se è vero che le competenze ridicole né di realizzarla attendiamo che quest'area rivoluzione si realizzi Santo certo qualche cosa di meglio di quello che c'è adesso sarà ma mi pare che il problema appunto non sia quello di evocare una rivoluzione dei giovani alla trasformazione dei quadri dirigenti aziendali della radio televisivo
Ma si è quello di interrogarci per esempio su alcune questioni che emergono con molta nettezza per esempio dal rapporto Fichera a proposito della fattibilità
Dei serial televisivi nel da parte della RAI TV se lo leggiamo e qualche estratto è riportato è vero da Gulliver e senza vero neanche mitizzare questo rapporto
E però ci troviamo di fronte al fatto che se vogliamo misurarci almeno questa è l'opinione della corte applicherà su questo terreno dobbiamo e deve avere una capacità di modificazione delle strutture tradizionali per cui organizzato il lavoro all'interno dell'azienda televisiva di una portata in questo momento difficilmente definibile e su questo terreno che ci vogliamo muove
In altre parole ecco riaffermando l'esigenza di una utilità e di un ruolo dell'intervento pubblico deve dare a se stesso e proclamando l'esigenza di una autonomia e di una mobilità aziendale ci muoviamo su un terreno che io credo non sia quello che poi ci faceva la scenario ai tempi dei governi di unità nazionale dei modi con cui le forze politiche si atteggia ma da allora ma di fronte a uno scenario molto concreto icone degli anni ottanta c'è chi dice appunto che la alternativa l'araba fenice
Che non ha contenuti ma mi pare che l'alternativa se la vogliamo vedere per quella che e soprattutto questo
La capacità da un lato di riproporre per le forze economiche sociali per chi lavora all'interno di un'azienda tipo l'esigenza della propria autonomia della propria piena valorizzazione che non significa né mancanza di responsabilità né è vero governo degli intellettuali a parte da quelle che sono i problemi del mercato ma tutt'altro il contrario
E dall'altra l'esigenza di affermare un sistema politico più dinamico in cui non esistendo centri esistono delle scelte da fare e su queste scelte ci si misura Persico
Adesso lo scenario Collina
Devo dire che a me sembra che
Le cose del calcio continua Veltroni e poi anche da molti interventi siano di grande interesse perché nella sostanza
Ripropongono il problema della centralità della RAI
Ma lo ripropongono agganciando la centralità della Rai al problema di dare il senso e funzione precisa al servizio pubblico
Mi pare che questo sia il punto di fronte al quale noi ci troviamo ed è un problema importante perché secondo me questo non si tratta non significa in nessun caso fare punto e a capo
Nel senso che non si può né far finta che nulla sia successo e nemmeno diciamo trascurare il fatto che molte novità sono accadute per questo devo dire che anche a me ha fatto una strana impressione stamattina l'intervento di Martelli perché devo dire francamente che mi è sembrato l'intervento di un personaggio seriale
Nel senso che racconta a puntate sempre lo stesso problema come se nulla fosse successo
Ora per esempio prendiamo il problema
Del monopolio si dice oggi la Rai non più non può più riproporsi come nella logica del monopolio
Ma questo non era riferibile soltanto al fatto che e mutato lo scenario fisico attorno a lei
Dipende anche dal fatto che è crollata ormai l'ipotesi che ispirata la logica del monopolio che era l'ipotesi pedagogica
Io ho avuto per molti anni come molti sanno la ventura di seguire quotidianamente la vita della RAI per circa quindici anni
E ogni volta che mi è capitato di discutere con Ettore Bernabei il centro della discussione era non occupiamoci dei quattrini perché tanti quattrini ritroviamo non importa arrivano l'importante è riuscire a dire le cose che vogliamo bene
Cioè voglio dire nel senso che egli sapeva
Che il finanziamento della RAI gli era assicurato in partenza dal fatto che la RAI gli aveva effettivamente una certa funzione di altoparlante di una certa forza politica la quale si faceva carico di trovare e anche di sprecare quel necessario
I finanziamenti che a questo serviva oggi questo non è più possibile perché quella ipotesi è crollata nei fatti
E secondo me qui va individuato per esempio quello che alcuni disperatamente mi pare Luppino che il fantasma del controllo
Il problema del controllo secondo me non funzionerà perché il controllo ha cambiato natura e questo è il punto di fondo cioè non si tratta più di controllare
Il contenuti
Ma si tratta di garantire che tutte le risorse che possono esprimere determinate idee progetti e contenuti
Siano in grado di farlo quindi non si tratta più di un controllo come spesso avviene purtroppo inibitorio ma si tratta di qualcosa che vuole una promozione una pianificazione una attività questo il punto l'elaborazione di linee strategiche che assicurino delle condizioni ottimali per l'espressione determinate risorse
Ecco da questo punto di vista allora io vorrei porre brevemente soltanto due problemi che riguardano appunto la centralità della RAI e del servizio pubblico che non può essere assicurata soltanto dal punto di vista appunto istituzionale burocratico
Non può essere neanche assicurata soltanto una turista delle dimensioni
Perché sappiamo che anche il mondo politico esistono per esempio delle forze politiche minori che in certi momenti però loro collocazione o per la circostanze diventano l'ago della bilancia pur non essendo affatto delle forze politiche dominanti
Ma non significa e questo vorrei sottolinearlo a differenza di molti degli interventi di oggi
Non significa nemmeno avventurarsi in modo sia pure coraggioso sul terreno della concorrenzialità io su questo mi separo profondamente innanzitutto dall'onorevole Martelli
Io non credo affatto che l'intervento di un capitale pubblico e sociale perché cercano la gara in tv significa intervento di un capitale sociale debba essere fondamentalmente dedicato alla caccia alla ascolto e all'assicurarsi un ascolto a rubare se vogliamo l'ascolto alle private
Non non capisco che senso ci sia in questo e del tutto evidente che è molto importante il problema dell'ascolto e lo vedremo dopo ma l'obiettivo fondamentale di un investimento di capitale sociale non può essere questo
L'investimento di capitale sociale può avere un senso soltanto se Quai
L'investimento acquista una sua specificità
Ed è qui il punto della qualificazione
Del senso e della funzione
Del servizio pubblico e qui il problema io qui sono profondamente raccordo con Nicolini e anche il compito che lo accennavo mi pare che il problema per esempio della produttività della RAI non può avere a che fare soltanto con la produzione dei programmi
A qualche cosa di molto più vasto molto più diciamo Complesso rispetto al mondo in cui ci si può a volte la novità e lo sforzo per affrontare questa unità non può che essere molto più ampio
Primo
Perché in realtà se è vero che noi ci troviamo a ragione Nicolini non in un mondo disordinato ma in un mondo già abbastanza strutturato
E vero che non solo in Italia ma a livello planetario questa strutturazione non è affatto una strutturazione che contraddica la pendenza agli squilibri alle contraddizioni ma al contrario come molti dei documenti compreso quello ma Bride come gli studi al Politecnico di Londra come gli studi di Stanford hanno ormai chiaramente dimostrato
In realtà la tendenza allo squilibrio continua la contro edizione continua e organico a questo tipo di strutturazione
Allora il problema per esempio il primo problema è quello di farsi
Che questa squilibrio che questi squilibri che queste operazioni vengono combattute e questo può essere uno
Sorsa è tipicamente italiano per poter stare un'altra e così via il problema che si sfrutta sempre una parte di risorse sprecando compra mentre altre e così via
Da questo punto di vista per esempio e su questo punto vorrei concludere il problema della ricerca per esempio in rapporto alla al know how e alla pianificazione fondamentale
All'inizio di quest'anno gli americani facendo un'analisi del perché i giapponesi sul problema per esempio dell'elettronica in particolare anche riso quel computer stanno facendo lì passi avanti più forti di quelli che stanno facendo loro
Hanno fatto questa considerazione
Probabilmente ciò dipende anche dal fatto che mentre in Giappone si è riusciti a consorziare la ricerca e a concentrare la su determinati settori
Negli Stati Uniti la ricerca delle corporations essendo in concorrenza continuamente fra di loro e alla caccia del dei brevetti esclusiva e così via finisce per situarsi su un terreno più arretrato e per sprecare molte risorse
Dall'altra parte abbiamo presente presentano l'esempio francese noi sappiamo che partiti con tuttora se intenzioni oggi in Francia
Si osserva un'incertezza e anche un calo in determinate esperimenti sull'utente le Matica e anche telematica sociale
Perché si ammette la conoscenza dello scenario nella quale si opera dei rapporti fra possibilità dell'offerta tecnologica e possibilità reali di inserirla in un certo stadio di sviluppo sociale e così via erano assolutamente insufficienti
Queste conoscenze e quindi la ricetta per acquisirle ma se questo è vero per il Giappone per stabilire se questo è vero per la Francia che cosa possiamo dire per l'Italia
Io credo che qui il compito di una ricerca la quale riesca effettivamente a conoscere approfondire gli scenari a elaborare strategie a elaborare know how che poi possono essere addirittura venduti ad altri e quindi che possono essere fonte di nuove risorse ma io credo che questo possa essere fondamentale e possa collocare allora sì
La RAI TV in una centralità che è una centralità di fatto non pretesa non imposta ma di fatto proprio perché è una cosa di questo genere può essere probabilmente fatta da un servizio pubblico in modo nel in un modo nel quale i privati non possono farlo
Secondo punto sul quale voglio conclude il problema della produzione
Io credo che qui ci sia un problema certamente anche ovviamente perché sono sarebbe singolare che non ci fosse di produzione di programmi ovviamente di produzione nel senso corrente del rapporto qui però io credo che ci sia da porre un problema del rapporto fra Laraia il suo ed esterno dell'interno ed esterno
Io sono profondamente convinto che oggi nel mondo non solo in Italia ma soprattutto in Italia e per certi versi tutti gli apparati le comunicazioni di massa rischiamo di soffrire di quello che io cerco di definire come soli psichismo di apparato cioè il fatto di attingere a risorse continuamente all'interno di se stessi e quindi di impoverirsi sostanzialmente su una base produttiva abbastanza ristretta
Io credo che da questo punto di vista allargare la battuta produttiva moltiplicare le fonti produttive come sia particolarmente importante qui si è parlato e si parla totalmente di privati però anche qui
C'è il problema di capire che cosa significa questo perché è chiaro che qui la mobilitazione di risorse può essere molto vasta
Però non dimentichiamo il e ci sono delle affermazioni sospettabili su questo direi ed ha reso può constatare che ora caratteristica attuale di uno scenario di comunicazioni di massa
è uno degli squilibri fondamentali e che è in grado di presentarsi sulla scena non di agire sulla scena ma di presentarsi sulla scena le comunicazioni di massa soltanto chi già c'è occhietti profondamente attrezzato ad esserci
Questo significa che tutta una serie di forze che potrebbero forse avere la capacità ma non sono attrezzate non hanno le possibilità eccetera non riescono neanche a presentarsi sulla scena
Allora io mi chiedo se questo non abbia a che fare per esempio col problema che tante volte si è posto in questo periodo in particolare rispetto presenta discussione sulla riva adesso sulla serialità
Per esempio per quanto riguarda il rapporto appunto fra innovazione ripetizione oppure fra from pianificazione flessibilità e se il problema della mobilitazione il più risorse non abbia a che fare esattamente con il fatto di garantire ecco un'altra specifica funzione possibile del servizio pubblico che chiunque abbia la capacità di farlo
Si attrezzi e si presenti sulla scena per misurare naturalmente se stesso da questo punto di vista io credo che il problema di fronte a cui noi ci troviamo in Italia è proprio questo e il problema di una contrazione profonda
Tra la povertà e la ristrettezza spesso dei grandi apparati centrali è una grande ricchezza di iniziative
Sparse diffusa e che non sono affatto iniziative provinciali ma sono iniziative di cultura metropolitana
Nel senso che sono iniziative che hanno perfetta coscienza dello scenario in cui operano e che si collegano abbastanza ai flussi generali e internazionali e transnazionali di comunicazione
Da questo punto di vista se noi siamo d'accordo su questo ancora una volta per esempio lo studio di nuovi modelli produttivi di cui qui si va parlando indica per esempio a mio parere è qui secondo me anche a mio parere il rapporto di cui si parlava prima che vantano titoli la portiera ha un suo punto di interesse
Indica il problema della valorizzazione di quel segmento produttivo che viene chiamato in gergo è di pre-produzione non è un caso che venga chiamato così perché normalmente si così la produzione soltanto la fase realizzativa mentre invece va inclusa nella produzione tutta quella parte di ricerca di formazione di attrezzatura di mobilitazione di risorse di contrattazione di progettualità
Che poi può dare luogo effettivamente a una realizzazione controllata e anche da questo punto di vista va incluso in questo processo produttivo in quel segmento tutto il la parte del rapporto con l'udienza che può essere effettivamente migliorato profondamente in un diverso rapporto forclusione consumo io credo che questa
Sia il modo di uscire
Dalla spirale abbastanza secondo me perversa della colonizzazione da parto del provincialismo che all'altro perché secondo me il problema che anche esiste certamente comincia sezione dalla dell'ascolto
Non ha a che fare soltanto con la ricerca delle orecchie
Che ascoltino ma anche che fare a mio parere con la ricerca delle foci che parli da questioni etiche siano le voci migliori più capaci più varie più multiformi adeguate allo scenario nel quale ci troviamo grazie
Io assumo subito due impegni uno dei quali sono incerto all'altro spera di essere centro di cui sono certe che non parlerò di produzione seriale no nel rapporto che peraltro ingiustamente viene diffuso
Con il mio nome mentre opera collettiva di un gruppo di operatori della RAI alcuni dei quali presenti in questa sala che più hanno contribuito almeno quanto me
L'altro è di essere breve spero casomai prego la Presidenza di ricordarlo
Invece vorrei parlare di lottizzazione di imprenditorialità
Suggerendo un metodo per per riuscire a non parlarne più
Parlare di lottizzazione della necessità dell'imprenditorialità magari del pluralismo Gino è una scritta che va con facilita su tutte le bandiere
E con troppa facilità perché invece il discorso è serio e serio ed è anche un discorso difficile perché ad esempio per quanto riguarda lunedì la lottizzazione è l'unica zona certa non discutibile del problema e certamente e il rifiuto della discriminazione per un punto certamente importante preciso fermo che deve essere sostenuto mi permetto personalmente di dire che in un unico non solo riferimento autobiografico di questo intervento che è un rifiuto che non faccio parolone per sempre fatto nella mia piccola storia aziendale
Per il resto è certamente un problema complesso che si presta a molte interpretazioni forse io vorrei proporre questo vale la pena pur continuando una sacrosanta battaglia per chi se ne sente la vocazione contro queste la lottizzazione a favore dell'imprenditorialità proporre un approccio diverso ponendosi il problema se se del caso per avventura la RAI non è lottizzata vile e quindi ministeriali Zahavi e non imprenditoriale nella misura in cui se ne sottolinea privilegia la natura anche solo potenziale di mezzo diretto all'organizzazione del consenso
Che questo mezzo voi non sia così importante così no decisivo l'esperienza peraltro dovrebbe averlo insegnato a tutti
Credo che si possa dire obiettivamente che in queste ultime elezioni obiettivamente per motivi abietti il partito politico di cui alla televisione si è parlato di più è stato la Democrazia Cristiana quello di cui si è parlato di meno il movimento sociale
Come organizzazione del consenso risultati non c'è male
E nella misura in cui come dire si privilegia la sua natura un solo espressione tra virgolette giornalistica o in un senso più ampio lei si assegnano fine esclusivi di produttrice di software per il tempo libero
Io mi chiedo se rovesciando o meglio ampliando questa concezione dell'azienda pubblica
Se le si assegna nu i fini complessi che lo sviluppo del sistema delle comunicazioni richiedano i fini sui di una grande industria che opera nel campo delle telecomunicazioni e della diffusione informativa
Qui Fini che abbastanza di recente sono stati detti in sede autorevole
Varrà la pena di citare le nell'intervento che è stato già citato del presidente dell'IRI
Al consiglio d'amministrazione della RAI quanto ha parlato di un ruolo generale della RAI nella progettazione ideazione e realizzazione di una rete di comunicazioni nel senso più ampio del termine
Nel quadro di un'ipotesi di progettazione realizzazione e gestione del sistema di Granterre etti infrastrutturali del Paese
Ecco mi chiedo se questi fossero i fini rinnovati della Rai
No se non ne deriverebbe forse direi quasi automaticamente
Il disegno di un'azienda in cui la disponibilità al compromesso
Alla mediazione costante con il potere politico come principale spesso visto come principale qualità professionale non dico scomparire ebbero del tutto ma certo
Potrebbero essere fortemente
Ridotti remissione si tratterebbe cioè rovesciare metodologicamente il discorso
Non operiamo certi modifiche per potere realizzare un progetto formuliamo un concetto stabiliamo un progetto se questo progetto ha certe caratteristiche medi scendono direi quasi necessariamente una serie di conseguenza
Certo o che oggi questa revisione dei fini della RAI da quindi limitati a cui ha accennato
Affini più ampi e complessi
Sia undici la necessità nel contesto di una società nella quale a quello sì ma ci muoviamo che una società pubblica di brocche Stinche debba affrontare questi fini complessa
Mi pare che oggi sia una verità che si sta facendo molta strada che sta penetrando son finiti i tempi in cui quando si parlava di sempre della produzione culturale come produzione industriale ad organizzare ingiustamente si veniva come minimo appesi alla lanterna in nome dell'arte e della creatività
C'è un contesto che si è sviluppato attraverso elaborazioni diverse non di questa nuova maggiore complessità di questi fini
E credo che la relazione di oggi di Veltroni sia un contributo di grande interesse in questo senso credo che discussioni che avvengono anche all'interno dell'azienda
A tutti i livelli penso ad esempio alla risposta non conosciute ma che meriterebbe di essere conosciute che il presidente e direttore generale della RAI hanno dato accogliendo la sollecitazione fornita
Da fornita dal presidente dell'IRI
Cioè l'accettazione di un contesto che si può schematicamente dire segnato da tre grandi processi di integrazione e quali sono questi processi fare una promessa terminologica stabile dei di metterci d'accordo
Di definire hardware tutto il sistema distributivo e software i programmi dico mettiamoci d'accordo su questo picchi tecnici giustamente protestano verso questa semplificazione terminologica però mai per capirci
Possiamo accettare allora noi assistiamo a un triplice processo di integrazione integrazione tra hardware che è arduo
Integrazione tra hardware e software sviluppo e ampliamento del sistema di software brevissimamente che cosa vuol dire questo
Integrazione tra hardware le reti di trasferimento dei segnali si stanno oggi del vento verso la possibile trasmissione contemporanea sullo stesso mezzo di tutti i diversi tipi di segnali
Il sistema di trasmissione tra poco non distingue era più tra segnali telefonici radiofonici viste le missive e di trasmissioni dati
C'è di più la forma del segnale trasmesso sarà dello stesso tipo di quella trattata dai calcolatori consentendo così il collegamento con gli elaboratori il trasferimento archivi l'elaborazione a distanza dei dati
Parallelamente il terminale video si evolve dalla sua iniziale monodirezionale sorte di trasmettere programmi a una destino multidimensionale che si allarga sono stati contati fino a quattordici possibilità di finalizzazione
Questa progressiva unificazione che i tecnici poi con quella capacità di invenzione terminologica che a volte hanno chiamano la banalizzazione del sistema che ne sono il sistema banale che è un'espressione che io trovo magnifica
No delle reti coinvolgerà tutte le reti da quella terra attraverso il sistema larga banda a quelle di trasmissione diretta da satellite sia appunto appunto sia trasmissione diretto
Il secondo processo di integrazione e quello che avviene tra ardua soft il nuovo modo di distribuzione come si sta determinato determinerà le caratteristiche stesse del prodotto informativo
Basta che noi pensiamo alle caratteristiche di simultaneità
Di velocità di extra nazionalità che avrà la trasmissione che seguirà la nuova modalità del consumo che non ci rendiamo conto che in questo tipo di sistema in questo tipo di sviluppo e che avrà in mano l'hardware
Condizionerà certamente determinerà probabilmente ha totalmente in ogni caso condizionerà in misura larghissima
Il carattere del soft
Terzo tipo di integrazione l'integrazione dell'intero sistema produttivo dell'audio visuale se noi pensiamo a questo sistema
Certo se pensiamo ai due capi estremi ci sembrano lontanissimi da un lato il cinema in capo al cinema all'altro capo la trasmissione dall'abolizione di dati
Ma se noi pensiamo che questa serie di messaggi di condoni
Viene mediata da una serie di messaggi intermedi che passano Vanda attraverso i video dischi le videocassette cassetta il software telematico vediamo che un sistema produttivo sempre più integrato e sempre più unitario che poi andrà distribuirsi invece in modi di distribuzione differenziati ma come abbiamo visto sempre più intercambiabili
Se questo e il sistema tendenzialmente unitario verso cui andiamo se lo guardiamo dal punto di vista dalla RAI io sono un operatore RAI penso
Mi permetto di guardarlo da un punto di vista credo legittimamente corporativo e certo che la radio ha un ruolo importante da svolgere in questo sistema
E e però o dire cavolo importante non basta occorre anche fare una scelta io credo che le scelte questo mi pare sia stato accennato con acutezza nella relazione di Cingoli oggi e questa tradisce il tre possibili
Tutto sta a decidere se si vuole scegliere per la RAI il ruolo nobile
Ma a mio parere al limite marginalizzati e marginalizzata vide nello sviluppo le il tempo di produttrice e distributrice di un sentimento di questo sistema
La trasmissione via etere di spettacolo cultura in informazione
Che la ridurrebbe fatalmente a essere avrei detto fino a qualche mese fa il primo dei network adesso diciamo uno dei network o se si vuole farne invece eccola scelte alternative
Uno degli strumenti centrali di una rinnovata politica pubblica nel settore dello complessivo dell'industria delle più comuni per le telecomunicazioni e dell'industria culturale
Io credo che noi dobbiamo marciare verso questa scelta questo il tipo di Fini che dobbiamo riproporre che dobbiamo riproporre l'azienda pubblica certo non è una scelta che possa essere fatta autonomamente
La premessa
E l'esistenza di un grande piano di sviluppo nazionale del settore come esiste in Francia come sia pure dialetticamente si va determinando in Gran Bretagna
Un piano nazionale capace di coordinare la crescita di tutti i settori interessati siano essi legati alla produzione di hardware Circuiti Integrati terminali video e così via che a quella di software informatico e telematico
In modo particolare questo piano dovrà considerare così come rendono necessari gli attuali trend di sviluppo internazionale
La produzione e la distribuzione di informazione come problema unitario per evitare l'apertura dalla forbice pericolosa a cui prima ci ha detto
A cui prima a cui si è stata spesso accennato in versione questo piano presuppone evidentemente così come è avvenuto in altri Paesi un preciso ruolo dello Stato per un governo unitario del sistema
Si tratta in altre parole di superare una logica in cui la funzione dello Stato oscilla tra due estremi o di operatore diretto spesso in forme improprie
O di semplice garante delle dinamiche di mercato abbiamo visto che le dinamiche di mercato cosa portano in questo Paese occorre invece pensare a un sistema in cui lo Stato svolga un ruolo attivo nell'indicare impostare controllare
I trenta e di sviluppo in un sistema che supera ormai di molto gli spazi tradizionale assegnati all'informazione per investire ambiti sempre più importanti e sempre più crescenti dell'intero sistema industriale
L'obiettivo generale di questo piano di sviluppo formulato e verificato nella sua attuazione dal potere pubblico e cioè da scelte politiche democratiche deve essere quello di Torre il Paese al passo degli sviluppi internazionali
Garantendo così l'autonomia nazionale attraverso i necessari investimenti attraverso la gestione diretta indiretta delle grandi infrastrutture attraverso un'adeguata politica della ricerca e all'interno di questo piano
E io credo si colloca un ruolo rinnovato della Rai ecco la sua politicità
Ecco poi il Lindy Rizzi che non solo ci stanno male ma che desideriamo a vere essere immessi all'interno di un piano complessivo di sviluppo nazionale
Una RAI
Che deve essere presente se sono vere questa premessa
Nel campo delle telecomunicazioni e deve ampliare quantitativamente ma soprattutto diversificare qualitativamente la sua attività produttiva direi che deve diventare attività primaria ma estremamente diversificata
Io credo che se collochiamo in questo scenario in questi termini il ruolo
O della RAI ecco e che ci si apre un processo che se fosse circolare direi usando l'espressione che stato circolato
Contrapponendo al circolo vizioso il circolo virtuoso un processo consequenziale certamente virtuoso
Che passerebbe alcuni passaggi in qualche modo obbligati ma in qualche modo certo logicamente consequenziali e quindi politicamente operabili gestibile
Se il ruolo e questo il disegno istituto prima conseguenza il disegno istituzionale che verrà il vice
Che regge l'agenda pubblica va adesso finalizzato a questo ruolo a partire dall'appartenenza come Stato oggi qui ripetuto di questo problema all'area dei problemi di natura istituzionale
Ne deriva da ciò una revisione dei poteri della commissione parlamentare di vigilanza una revisione è una nuova impostazione dei rapporti con liriche una revisione della natura e della composizione stessa degli organi dirigenti dell'azienda
Ma all'interno di questa nuova collocazione Vigil legislativa la stessa forma organizzativa dell'azienda
Verrà riproposta e potrà essere riproposta e non ci si riferisce tanto al superamento di divisioni ormai anacronistiche
Ma al superamento del concetto stesso di azienda onnicomprensiva
Se il problema
E migliorare e diversificare la produzione occorre sapere che dietro ogni tipo di produzioni specie se ci si vuole misurare sul mercato sostano una diversa organizzazione della produzione e che in qualche caso dietro una diversa organizzazione della produzione
Sta una diversa organizzazione societaria io parlo e non ho paura di dirlo
Sorcini Santo il diavolo della finanziaria della società finanziaria io credo che dovremo ragionare Club
Alla concezione sulla sull'abbandono io concezione dall'azienda omnicomprensiva che perciò stesso non vuol dire una tinta che non abbia una sua forte e ricca parte produttive capacità produttiva
Ma abbandonare alcuni comprensivo in favore dell'articolazione in aziende focalizzate focalizzata l'offerta di servizi focalizzata l'offerta di merchandising focalizzata la distribuzione
Focalizzata la produzione di certi programmi titolare
Produzioni seriali
Sia chiaro però che questa tendenza non va nel senso della suddivisione verticale di competenze concorrenti tra più aziende sul modello francese oltre a più settori di un'unica azienda ancor peggio ma al contrario va nella direzione dell'affidamento di obiettivi e settori di intervento ha in un Paese sottoforma di consociate di affiliate di sindacate aziende ad elevato livello di specializzazione
E qualificazione
Concludo in questa prospettiva io credo che noi potremmo porci un obiettivo della RAI come grande holding pubblica dell'industria culturale che si muove all'interno del Liri
Collocazione che gli garantisce quei rapporti strutturali
Con le altre grandi finanziarie della telecomunicazione
Dalla collaborazione del quale gruppo di aziende viene un dono fuori le premesse gli strumenti operativi per quel grande piano nazionale di sviluppo dell'industria dell'informazione dell'industria elettronica di cui che parlavo prima Torno al principio si completano così i passaggi un nuovo ruolo definiamo nuovo da esso discende discende un nuovo quadro legislativo
Da esso discendono nuovi assetti organizzativi che devono comprendere al loro interno certo le esigenze di garanzia non che sono ineliminabile
E da qui dei nuovi assetti organizzativi
Dal nove se il quadro legislativo
Dal nuovo ruolo discende quella decisione che quella scelte poi chiamato principio la necessaria conseguenza automatica del superamento di certi criteri di gestione se mi è consentito un'immagine
Se io continuo a pensare a mettere sulla strada un Alesse potrò sempre pensare di affidarlo a mio cugino per guidare se penso di spostarmi su un sommergibile atomico ed è forse mio cugino non avrà i titoli insomma no non ed è necessario scendere ad altri quattro e pazienza se questo rappresenterà
Una scelta di quadri professionali
Una scelta di Quadri professionali in cui ci sarà qualche
Professore di Filosofia in meno scelgo sta categoria solo perché io l'ho fatto io e quindi così
Tolgo ogni allusione insomma e magari qualche ingegnere qualche tecnico qualche esperto della produzione dei programmi per il mercato
In più
Oltretutto seguendo una strada di questo tipo si fa fronte a quello che continua a restare se non si pone in questi termini
Un falso problema insuperabile si dice la RAI si fa un molo dando sempre più alle private Danny
Io ritengo che questo rischio si supera non solo e non tanto diversificando i programmi che pure un piano sul quale c'è ancora molto finito sul quale c'è ancora a molto da fare ma diversificando i fini nella misura in cui assegniamo alla gente più blitz
Fini più complessi di cui il rapporto con l'audience ma fatto in modi diversi e fatto attraverso strade che possono essere dietro diventa uno dei capitoli in questa misura avremo un'agenda pubblica con una sua precisa e autonoma fisionomie
Un po'o
O
Collega regolare che furono ancora una non
La
Un orario
Grazie io vorrei appunto cercare di non sottrarre molto tempo a questa discussione
Anche perché mi pare che l'obiettivo che ci eravamo posti che era quello di costruire una proposta per la RAI degli anni ottanta abbia già trovato nella relazione di Walter Veltroni nelle comunicazioni di Cingoli e di spada
Un contributo io credo molto importante che nessuno di noi aveva la pretesa che fosse già una proposta vera un tentativo attraverso questa analisi della crisi di strategie d'identità che sta vivendo il servizio pubblico
Di costruire assieme agli operatori culturali e politici
Un tentativo di soluzione che fosse in grado di affermare la centralità del servizio pubblico
Io credo che noi dobbiamo essere tutti coscienti
Che il bilancio che presenta oggi la RAI gli otto anni dalla riforma mette in evidenza come già diceva Veltroni più ombre che luci
E questi io vorrei dire mi dispiace non ci sia il compagno Martelli non per i lacci o lacciuoli della legge di riforma che d'altra parte sarebbe bene ricordare che fu voluta
Per i compagni socialisti e dalla Democrazia cristiana con persino articolazioni interne di carattere organizzativo perché erano la garanzia che i partner pur essendo molti diffidenti dovevano darsi per potere occupare certi posti di responsabilità nelle reti nelle testate nei supporti quindi vorrei dire che questa
Degenerazione che è venuta avanti non nasce dalla gestione e il prodotto di un'imposizione determinata per legge rispetto all'Acquario lo voglio ricordare non solo i comuni
Ma questa crisi che sta vivendo il servizio pubblico dire che le ricordiamo che e accentuata anche non solo dalle resistenze interne dal quadro
Voglio dire che il sistema oggi presente all'esterno perché credo che non esista nessun Paesi i nostri compagni e amici che vanno qualche volta resterò a rappresentare la RAI
Si trova in una stranissima situazione perché i nostri partner degli altri paesi non riescono a capire come sia possibile che un Parlamento disattenda per sei anni delle precise indicazione della corte costituzionale
Allora a questo punto io credo che i problemi di fronte ai quali noi ci troviamo siano essenzialmente due
Il primo di imporre attraverso procedure che debbono nasce da un confronto reale e non dalla finta partecipazione ad un dibattito le regole del gioco per governare questo sistema perché ha ragione Nicolini cioè c'è il caos nell'etere
Ma c'è una situazione che si va consolidando quindi il problema è di porre fine a questa guerra per bande
Che provoca non soltanto un abbassamento culturale dell'offerta
Ma che provoca grossa difficoltà al servizio pubblico perché poi molto spesso in Rai nella rincorsa del pubblico perché ne abbiamo il bel da dire che non ci troviamo preoccupare di quanta gente guarda TV
Ma poi qualcuno dice siccome chi guarda la tv è anche interessato come traino pubblicitario oggi voglio dire il discorso della audience diventa un elemento determinante per il mercato
La seconda questione che noi abbiamo e quella che noi dobbiamo andare subito con la massima sollecitudine a nominare il consiglio di amministrazione
Perché se l'analisi che noi abbiamo fatto di una crisi profonda di strategia d'identità in cui vive il servizio pubblico noi non possiamo pensare che governiamo questa situazione senza restituire un ruolo e una responsabilità al consiglio e allora io direi che su questo piano i criteri deponesse molto precisi
Il fatto dei manager io sono d'accordo se il discorso del ma nel significa che dobbiamo metterci gente che sanno cosa vuol dire governare un'azienda
Ma vorrei anche ricordare a coloro che corro dietro queste parole magiche
Che molti manager hanno portato al dissesto generale tante aziende rispetto alle quali non hanno mai risposto risposto a nessuno allora il problema di fronte al quale noi ci dobbiamo ci troviamo e quello di stabilire questi criteri
Di affermare anche già nel momento in cui si va all'indicazione dei nomi di coloro che dovranno governare questa azienda
Per un anno diciotto mesi quelli che saranno necessari per definire il nuovo quattro ma debbono governare questo sistema una condizione in cui il rapporto istituzionale venga recuperato
Ma scusate abbiate pazienza
Noi dobbiamo andare al rinnovo dei consigli le Regioni debbono a loro volta indicare le terne nominative
Beh noi pensiamo che tutto questo debba venire in modo burocratico senza che le regioni le realtà istituzionali
Possono essere protagonisti in una valutazione critica di quanto sta avvenendo sia all'interno dell'azienda e si è nel sistema misto che si dovrebbe esprimere sul territorio qui ci sono amici che hanno fatto parte
Dei comitati regionali potrebbero benissimo portare contributi e dire che su questo piano sono venute anche precise indicazione un altro punto che vorrei sottolineare la quello che adesso richiamava Fichera ne abbia avuto un incontro con Prodi
Prodi ha detto che ritiene che la RAI debba essere protagonista nella politica delle grandi reti
Affermando la centralità del servizio pubblico per ecco vorrei sottolineare che affermare la centralità del servizio pubblico significa porre con temporalmente due grandi questioni
La prima la questione delle tecnologie la seconda degli investimenti che sono necessari per investimenti nel settore tecnologico
E allora a questo punto io mi rivolgo agli amici della parità i compagni della presidenza i membri della Commissione parlamentare per dire che noi su questo piano dobbiamo uso un termine sindacale aprire una vertenza col governo
Nel campo dei satelliti solo l'Italia non ha una politica noi siamo in una situazione nella quale in questo campo si giocano i destini voglio dire non soltanto dei settori televisivi ma in settori della tecnologia i momenti più importanti
E in questa situazione noi andiamo avanti in ordine sparso perché agisse la RAI che agisce Telespazio c'è il ministero della ricerca io credo che noi dobbiamo porre questa questione alla presidenza del Consiglio
E se alla RAI si assegnano obiettivi di questo genere allora noi dobbiamo renderci conto che i discorsi del presidente dell'IRI Prodi se non vogliono essere semplici dichiarazioni di buona volontà
E allora bisogna pensare che investimenti nell'ordine di cinquecento seicento miliardi per gli investimenti tecnologici non si possono gestire attraverso la manovra del cannone
Bisogna che noi andiamo a trovare risorse da destinare agli investimenti
E questo secondo me è un discorso che noi dobbiamo fare con molta forza anche in questi giorni nei confronti con le forze politiche
Nel momento in cui si discute della nomina di una commissione parlamentare del ruolo del servizio pubblico della nomina del consiglio questi punti debbono essere posti come condizione di affermare la centralità al servizio pubblico
Perché solo risolvo questo problema che è fondamentale allora vengono ad altre questioni sulle quali rapidamente vorrei avviarmi alla conclusione perché io ritengo che un servizio pubblico
Che voglia essere strategicamente al centro del sistema deve avviare come base di partenza questa sua capacità di investimenti tecnologici e di utilizzazione delle nuove risorse che ci vengono messe a disposizione
Ma deve avere al suo interno un governo che rompa le chiusure e le pigrizie culturali
Che si è arrivati persino nelle reti qui vedo che ci sono registi operatori produttori eccetera ci sono nelle reti radiotelevisive ormai situazioni in cui non esiste più un rapporto di partecipazione
In cui noi abbiamo una linea che determinata quando va bene dal direttore e da qualche collaboratore
Non c'è apertura al confronto culturale i piani annuali di produzione vengono presentati nel segreto di qualche ufficio la partecipazione neppure a livello delle strutture centrali garantite
E quando noi discutiamo delle strutture periferiche si dice ma la periferia non presenta proposte
Ma volete spiegarmi perché se io fossi uno che ha bisogno di produrre con la RAI
Debbo andare a scomodare Portinari a Milano o devo andare da da Pino Torino o debbo andare da Monteleone a Napoli per fare che cosa per chiedere che lui faccia da passa carte per andare a parlare compio De Berti Gambini e con Milano
Dopodiché ritorna per sapere se le può fare tanto vale che io vada a parlare direttamente perché in una logica di patronato della politica delle reti questo e l'unico modo attraverso il quale risolve il problema
Quindi io credo che anche il discorso della partecipazione realtà esterna ma combattuto su questo piano e vorrei dire bisogna rompere anche certe logiche clientelari
Perché noi sappiamo benissimo che in questi ultimi tempi voglio dire bisogna essere nell'elenco
Non dico delle persone perbene ma nell'elenco di un certo ambiente politico culturale
Per poter avere accesso per potere produrre per potere lavorare e tutto questo mortifica tante professionalità io vorrei domandare perché la Rai non potrebbe proprio per affermare un ruolo culturale
Organizzare annualmente una conferenza annuale di produzione radiotelevisiva
Aperta al mondo della cultura
Per sentire le critiche i rilievi gli apporti
Perché solo in questo modo le affermeremo la centralità perché centralità non affermiamo per legge la centralità si afferma se c'è una capacità culturale del servizio pubblico nei confronti della società e attraverso questo rapporto anche nei confronti del sistema del sistema privato
E allora questo io credo che sia un primo punto che noi dobbiamo affrontare poi ci sono alcune altre questioni
Che ritengo essenziali per quello che riguarda il governo dell'azienda
Io non so se sia giusto continuare il discorso i manager normale c'ero io non faccio parte dei manager ho fatto un'esperienza amministrativa nella mia vita che mi consente dicono se un bilancio dicono se un'organizzazione aziendale
E allora io vorrei dire che il primo punto che le abbiamo da affermare ma con rigore e intanto che un'azienda come la RAI se vuole essere governata deve agire secondo le logiche della pianificazione
Un'azienda come la RAI deve proporsi un bilancio per oggettivi un'azienda come la RAI deve definire una politica rigorosa dell'uso delle risorse
E non è stato l'azienda spendere come siamo oggi
Perché quando ne andiamo discutere in Consiglio dei contratti
E facciamo rilievi rispetto al costo di questi contratti state tranquilli che le giustificazioni ci sono sempre perché quando non valgono i modelli nazionali ci sono i modelli produttivi internazionali
Se allora bisogna dare cinquecento milioni ad ora di una produzione si giustifica con modalità nazionali intanto si va avanti su questa strada salvo poi invocare né altre ancora più pericolose che sono quelle dei minimi garantiti per cui secondo questo criterio in qualche caso
Certi film si possono fare certe altri firma non è possibile fare
Aggiungiamo anche un altro elemento che secondo me diventa decisivo e della revisione dei modelli gestionali produttivi è un argomento che ne abbiamo l'ordine giorno adesso nella pianificazione da questo problema io non vorrei che continuassimo a scriverlo come un'esigenza che ne dobbiamo affrontare Celestino Spada richiamato questi elementi
Voglio dire l'azienda quando c'era ancora vivide Luca quindi oggi abbiamo è un anno oggi che è morto di leader Luca
Sei mesi prima in consiglio di amministrazione ci rispose di fronte alle nostre critiche ebbene se voi siete d'accordo io metto allo studio questi problemi con un gruppo di dirigenti dell'azienda e nel giro di tre mesi mi presento le proposte
Beh voglio dire oggi io ancora una relazione in cui mi si dice che questi sono i problemi e che diceva a trovare la strada per risolvere e loro vorrei dire che anche le ipotesi di fichi apprezzabile giuste se non si cambiano questi meccanismi al di là del discorso se poi ci debba essere l'onnicomprensività dell'azienda o fuori dall'azienda secondo me sono problemi che non possono essere risolti perché potremmo far funzionare benissimo una finanziaria ma avere un'azienda che ha dei costi di gestione che rendono insopportabile qualunque intervento nel campo delle innovazioni
E l'ultimo punto consentitemi e quello della politica del personale
E qui noi dobbiamo metterci d'accordo ma qui c'è un discorso grosso da fare anche coi sindacati anche con i nostri compagni al sindacato l'azienda RAI
E chi opera nel sistema delle comunicazioni di massa non può continuare a gestire la politica sindacale come che noi fossimo un ente parastatale
Voglio dire noi siamo nella logica del parastato perché la gente l'azienda in RAI la gente fa carriera o per anzianità o per protezione
Non si viene seguiti per merito sono casi rarissimi e allora io credo che non è anche su questo dobbiamo profondamente innovare un'azienda deve fissare criteri di assunzioni e di promozioni
E deve andare a forme di incentivazione di riconoscimenti professionali
Riducendo i margini di discrezionalità
Ma vorrei dire noi non possiamo pensare di non affrontare questi problemi trincerandosi dietro il fatto che le incentivazioni riconoscimenti professionali possono essere anche frutta e di manovre attraverso i quali il direttore può dare qualche aumento di stipendio
Problema che secondo me consiglio mista sono i sindacati debbono gestire questa politica
E imporre questi criteri allora se andiamo in questa direzione
Potrà capitare qualche volta
Che anche dei comunisti o amici dei comunisti assumono certi posti di responsabilità
Arrivino ai massimi livelli direzione aziendale perché se noi premiamo anche l'operosità e l'intelligenza beh vorrei dire non credo che l'intelligenza sia patrimonio da democrazia cristiano dei compagni socialisti Carpi
Io credo che a questo punto noi avremo la possibilità di valorizzare le nostre risorse e su questo vorrei concludo che quando si nominano certi dirigenti facendogli fare salti mortali
Di promozioni salti di fascia e altri professionisti validi vengono mortificati perché non sono nella logica dei nuovi padrini beh a quel punto non solo si discrimina
Una professionalità non solo si discrimina un comunista ma oggi si mortificano anche tanti professionisti che sono nel partito socialista e dalla Democrazia cristiana i quali non sono più disposti a farsi scavalcare da altri
Che hanno dedicato meno impegno meno intelligenze meno capacità al governo dell'azienda allora io credo che a questo punto convenga a noi
Alle forze che vogliono e che credono nel rinnovamento puntare anche su questi elementi di professionalità che è possibile capire individuare quali sono gli elementi protesa perché non è vero c'è la cosa vuol dire la professionalità certo quando noi andiamo a verificare la professionalità e chi deve presentare una proposta deve dare un giudizio sulle attitudini del personaggio dagli elementi di confronto secondo me sono più rapidi sono molto più ravvicinati e credo che si ponga fine a un malcostume che secondo me mortifica tanta gente alita brasiliani
Allora
Francesco
Dunque apparteneva personalissime mozione di avere sentito Massimo Fichera nella sua splendida la splendida forma che ci ha portato in altri tempi ad avere una forte identificazione con le sue posizioni collaborazione
A parte questo che è un particolare
Del tutto personale io invece tanto per cambiare volevo esprimere qualche perplessità sulla sul dibattito cioè qualche preoccupazione
C'è stato un gran parlare
A più riprese
Su una su una relazione di Veltroni che al contrario invece apriva il discorso in senso politico e nazionale complessivo pure a parlare di efficienza dell'azienda rimarrà jihadismo come diceva vecchio poco fa di ricentralizzazione di eliminazione delle delle garanzie di e insomma tutto un tipo di discorso fortemente Enrico incentrato quello che ci è stato chiamato un sul si svuota apparato Messori concentrato sulla sulle logiche aziendali con cose giuste o sbagliate in questo non c'è traccia e-learning a parte giuste ma ma rispetto a quello che la la relazione e a parte l'intervento necessario codificata mi sembra che nell'insieme si sia puntato molto su questo tipo di di problema diciamo imprenditoriale in senso in senso stretto
E perché mi preoccupa questo perché mi pare che invece non si sia parlato
Sufficientemente in particolare dopo queste elezioni del rapporto della azienda della concessionaria del servizio di leggi dello Stato con il Paese
Cioè con quello che non è stata una una una folla un discorso ideologico una patetica questione relativa agli anni della della riforma ma è un discorso invece molto leale molto concreto è molto vero cioè cioè la necessità di estendere e di e di riproporre le forme con tutte le forme possibili di rapporto di rapporto proprio come servizio pubblico come azienda volano per quello che riguarda l'interno industria produzione culturale una strategia di tenor di una politica culturale di di tutto il Paese il rapporto con le realtà con tutte le realtà sommerse con tutte le realtà inespresse con tutte le energie le risorse culturali ed espressive
Che non hanno la possibilità non hanno la la diciamo i canali la possibilità di diventare una risorsa reale e investono risorse latenti resto come dicevamo un tempo ricevessero risorse potenziali resta resta un solo un sommerso repressa
Ecco questo discorso che naturalmente secondo le mode di oggi verrebbe viene insomma rientra nella categoria del discorso ideologico e quindi definitivamente escluso dalla da ogni tipo di legittimità
Beh in questo caso secondo me non è soltanto ideologico Enrico perché e finisco subito perché era solo una brevissima appunto l'espressione di un re la preoccupazione
Ecco io credo che il il quando lo diciamo dal a RAI degli anni Ottanta sbagliano dovremmo dire la la comunicazione elettronica negli anni novanta come i vari Fichera abbia chiarito ad abundantiam
è allora dico la comunicazione tra legata ad accertare gli anni novanta ha certamente un segno fin da adesso fino adesso individuabile
Ed è il segno dei una immensa immensa straordinaria quasi preoccupante diciamo anche né e moltiplicazione delle Dini della necessità dell'offerta culturale cioè il tipo di si parlava di cinquecento mila ore per l'Europa Maggi il tipo di un po'di Europa e un po'ridicola ma sono comunque il tipo di di quantità
Di di proposta culturale di di prodotto culturale che Seewald verrà verificarsi e assolutamente e già e già assolutamente individuabile e in più le linee i trend direbbe tutti i miei compagni amici che consumi sono tanti termini americani che io io non riesco mai a capire poi tutto dice il proprio vocabolario Djerba la fine oggi Trend ho capito che credo che voglio dire
Linea indirizzo non so ecco ecco allora diciamo che ecco l'indirizzo del mercato internazionale Vito e a una indica che che c'è oltre a questa tendenza Linda la moltiplicazione che riguarda soprattutto le tecnologie nuove tecnologie ma anche legato anche questo le nuove tecnologie è il tipo di di sviluppo di nuove tecnologie una forte differenziazione dei prodotti come Fichera aveva precisato mi pare molto bene
Ecco ma allora ma allora il rapporto col Paese rapporto lo pensa di cui parlo è che è stato abbastanza assente dalla dal dibattito non dalla relazione introduttiva in onda alcuni interventi ma dall'insieme di watt
E Boldini anche quella moltiplicazione dei centri produttivi ed è lei che di cui parlava Cesario vuol dire anche spingere naturalmente localmente a una moltiplicazione delle dell'individuazione di del del delle risorse ed è e delle e delle capacità e delle possibilità e quindi un lavoro di enorme diffusione a tappeto nel paese di stimolo tutto delle forme di possibili espressione di creatività
Tali tali da poterci portare da poterci portare se questa politica viene intrapresa in modo intelligente in modo serio senza il panico di torniamo col decentramento via tutte le parole che quelle famose parole non si possono più pronunziare no
Son cose patetiche ma purtroppo avvengono
Due modelle cosa allo voglio Diego se non riusciamo a accoglie questo aspetto diciamo questa necessarietà cioè di una grande moltiplicazione di una squalifica di di grande incentivazione allo sviluppo alla moda e alla pubblicazione di centri produttivi a livello nazionale a livello parlo generalizzata
Diciamo quella che si può chiamare produttività e creatività diffusa nel Paese ecco nuovi è quella la strada per cui ci potremmo trovare alle soglie degli anni novanta attrezzati
A quella radicalizzazione
Del mercato internazionale di cui parlavano sia Fichera che necessario
Ah per e che altrimenti ci troverà esclusi ci trova il codicillo che era fuorigioco proprio perché non attrezzati alla alla quantità alla qualità le diversificazioni alla necessità di energia e nuove che deve che a mio parere dovrebbe diventare il punto chiave di quello che Veltroni ha chiamato la RAI il servizio pubblico come volano per un rilancio produttivo a carattere nazionale grazie c'era solo la preoccupazione
La uno
Uno
La
Allora arrivo
Con loro
Dico o o la
La parola conclusioni in questo caso è davvero sproporzionata d'altra parte molto difficile che chiunque ci si cimenti riesca a dare un senso conclusivo
Di un dibattito che ha avuto secondo me è uno sviluppo molto molto
Molto forte positivo posto problemi
Diciamo molto articolati come si dice e impedirebbe a chiunque il tre la pretesa di una di una di una sconsiglierebbe comunque la pretesa di una sintesi quindi io faccio l'intervento
Essenzialmente su alcune questioni soprattutto i nodi politici che oggi si pongono per la RAI
Dando per scontato un consenso pieno con la relazione del compagno Walter Veltroni mi è sembrata del resto accettata da tutto il convegno come una una piattaforma valida anche in buona misura nuove
E anzi io penso che non sia vero come mi sembra pensi l'amico Batistuta site
Con questo convegno riapre la stagione diciamo di una sorta di terra di testi degli addetti ai lavori che si ritrovano a scadenze più o meno
Frequenti per dirsi le stesse cose
Neppure lui ha detto le stesse cose tant'è vero che ha rimproverato al Martelli dire le stesse cose
E credo che invece convegno sia
Gran parte nuovo non solo perché ha colto tempestivamente la novità di una situazione politica ma ripeto anche per la novità contenute nella relazione del compagno Veltroni molti interventi anche dei contributi degli amici degli altri partiti e degli e dei dirigenti amici dell'azienda
Voi sapete ricorderete senz'altro che esattamente un anno fa
Il Partito Comunista dedicò una sessione del suo comitato centrale in luglio cioè ricordo alla questione del sistema informativo e al ruolo le prospettive specifiche della Rai nell'ambito di questo di questo sistema
Spadolini parlava allora delle quattro emergenze noi proponemmo gli proponemmo di aggiungere una quinta emergenze nazionale costituito appunto dal sistema informativo dal suo processo di formazione e crisi nello stesso tempo
Nei giorni scorsi di nuovo il comitato centrale chiamato a valutare i risultati del vuoto del ventisei di giugno e diciamo a valutare anche le prospettive che la nuova legislatura ci presenta ha deciso lo ha fatto molto autorevolmente con rapporto del compagni Berlinguer
Di porre la questione della RAI la sulla funzione del servizio pubblico nell'informazione e nell'industria culturale
Come una delle quattro questioni centrali
Da apporre al tavolo del confronto sulle riforme istituzionali lo sapete tutta la discussione su due tavoli che diciamo molto attuale in questo periodo
Come un nodo politico decisivo su cui misurare il nuovo Governo le forze politiche e in genere tutta l'evoluzione della situazione politica del Paese questa è una novità
L'altro non credo che nessun partito ancora abbia colto questa diciamo insomma importanza strategica del sistema informativo della RAI stessa tale da collocarla in un contesto così
Così fondamentale diciamo per lo per la sì politica per le lo sviluppo politico del Paese
Questo convegno cade dunque e non a caso in un momento di eccezionale importanza
Di sviluppo della nostra elaborazione della nostra iniziativa
E più ingenerare visita ripeto del rapporto fra la politica italiana la situazione politica italiana e l'informazione
Non accorcia sua raccolto un successo per noi sperato lasciatemelo dire anzi voglio ringraziare qui tutti voi
Stasera un po'meno numerosi di quelli di stamani questa del resto comprensive ci si aspettava
E tutti voi in particolare le autorità che hanno voluto dare il loro assenso la loro adesione il ministro Gasparri
Il presidente della RAI Zavoli il direttore generale il vicepresidente Orsello gli altri amici degli amici gli esponenti delle altre forze politiche anche per gli interventi di sostanza che qui hanno svolto li ringrazio tutti
E nello stesso tempo ripeto
Metto sottolineo con molta forza la novità di contenute non solo di presenza diciamo di diplomazia politica attorno al tema che abbiamo messo al centro di questo convegno
C'è stato un consenso non solo dei comunisti mi sembra alla relazione introduttiva
Gli apprezzamenti del compagno di ritardi Orsello spesso di Batistuta cioè non un consenso totale ma mi sembra interessante
Persino nell'intervento di Martelli che forse è stato di più lontano debbo dirlo
Mi sembra nel cogliere la novità di contenuto della il meno disponibile diciamo alla alla nostra tendenza diciamo a rinnovare la piattaforma le posizioni del Partito Comunista su queste questioni a non cogliere gli stimoli nuovi che lanciavamo anche ai partiti e diciamo governativi anche qui anche in questo intervento tuttavia c'è stato una un tentativo di dialogo di di di proposta critica di ricerca di una di una piattaforma quanto meno analitica comune che io apprezzerei che va rilevato pioppo invece le cose che non mi sembrano condivisibili dell'intervento del compagni martiri
Veltroni ha dato sviluppo ciò approfondito
Qui sottolinea anche il contributo che in questo senso hanno dato le comunicazioni di cingoli di spada
Tre piani di analisi d'iniziativa che erano stati al centro del dibattito del nostro comitato centrale nel luglio dell'ottantadue
Tre piani d'iniziativa attesi a imprimere una svolta tutta la situazione della RAI
E al comma al sistema nel suo complesso
E che grosso modo possono essere così ricordati in primo luogo la lotta per un nuovo governo del servizio pubblico
Secondo la lotta per una nuova strategia produttiva della RAI e dell'intero sistema
Terzo la lotta per imporre finalmente la regolamentazione legislativa del settore privato questi erano i tre punti fondamentali che noi ponemmo al centro l'ora della nostra azione oggi a un mese a un anno di distanza
Secondo me emergono insieme conferme clamorose
Della validità di quel delle nostre indicazioni e la denuncia da cui scaturivano
E insieme anche elementi di svolta di novità
Della situazione
Che ci portano appunto a
Anche a me a spostare alcuni elementi diciamo della nostra della nostra piattaforma rinnovargli ad aggiornarvi
E novità e svolte che possono dar luogo anche secondo me a delle come direbbe lei
Anche a dei dei processi Bruschi precipitati anche a breve scadenza
Le conferme clamorose
Vi ricordate che noi dicemmo allora e diciamo da molto tempo da alcuni anni ormai diciamo dalla da quella che ci sembrò la svolta negativa e anti riformatrice del mille novecentosettantanove la quale a sua volta dai suoi prodromi negli anni immediatamente precedenti
Dicemmo che senza andare a modificazioni profonde dell'assetto della RAI e del suo governo
Della sua gestione del suo atteggiamento politico cioè senza andare a un a cambiare a liquidare o avviare agli diciamo il superamento del sistema delle lottizzazioni
La RAI sarebbe andata rapidamente a un declino e persino a fenomeni di degenerazione
E di modificazione dello stesso rapporto con col pubblico
Con la Società Italia
Con
Fenomeni diciamo di regressione
Non facilmente recuperabile
E indicammo
Uno dei pericoli imminenti
Proprio quello di perdere terreno rispetto alle private
Mi ricordo che ci si rispose da parte anche di qualche amico della RAI con un po'di ironia ma che vuol dire dei privati
Cosa che possiamo benissimo con cui possiamo benissimo reggere il confronto senza fatica basta spostare i programmi e le fasce orarie basta
Perché iniziative in più e così via sembrava una cosa che lo ricorda questo fa anche ci furono anche cinquanta una polemica sui giornali
In realtà io penso che appunto questo anno ha confermato primo il processo di degrado della RAI nel mercato interno è precipitato più rapidamente di quanto noi stessi suppone essi
Secondo che nessuno è in grado di dire oggi
Se la RAI è in grado o no di risalire
Sia partito nella stessa campagna elettorale rispetto all'incidenza dei vari canali per esempio nel dibattito politico
Con una secca redimere con un secco ridimensionamento secondo me dei canali pubblici rispetto a quelli privati stanno a testimoniare appunto che siamo in una situazione di decadenza rapida
E che nessuno ripeto può dire se ci sono le possibilità di risalire o meno da questa crisi nessuno può dirlo né tecnicamente né politicamente né culturalmente
Conferme anche del malessere dei pericoli si sono avuti appunto che derivano da un ritardo
Gravissimo anzi da una dalla mancanza di un disegno rispetto all'evoluzione del mercato mondiale le cose che ha detto
Cingoli
La mancanza di scelte di decisioni a confronto con con le scadenze ormai prossime imminenti del dalla diffusione via satellite e via cavo
Scelte che in altri Paesi ormai sono avviati da tempo
Si sono avute poi in questo anno in parte confermi in parte ripeto svolte anche repentine sul piano del quadro politico e di quel particolare regime politico che caratterizza
E in qualche modo in prigione
Il servizio pubblico
Il voto del ventisei giugno
Sotto questo profilo è destinato a pesare nessuno si illuda che non sia così a pesare in modo determinante è un capitolo che si è chiuso
è un giudizio del resto quasi universale sui caratteri di questo voto
Che io riprendo c'è stato un colpo duro e anche qui forse irreversibile alla democrazia cristiana
Dico reversibile perché quando la DC cade sotto il venti per cento a livello venti per cento nei grandi centri produttivi del Paese
E a questi livelli così bassi si conferma nel corso di un decennio ormai
Al di là delle diciamo delle
Delle novità che i processi politici hanno presentato in questi dieci anni
Pensate al punto a città come Torino come Mila come a Roma gente
Quando la DC comincia a perdere colpi anche in quella sua aria di riserva che ha usato come una riserva in questi dieci anni che il Mezzogiorno d'Italia in alcune regioni come la Sicilia appreso dei colpi durissimi
Quando soprattutto assistiamo a una sorta di impotenza e quasi di spappolamento della DC a reagire di fronte
A questa queste grandi novità del dei rapporti politici nel nostro Paese certi elementi che sul tempo prevedibile appaiono non insolubili non reversibili mi sembra che ormai ci siano nella situazione
E di qui bisogna partire per giudicare anche tutta la prospettiva della RAI
Il colpo è stato a
In primo luogo a un sistema di potere lo ripetiamo anche ossessivamente anche se nella campagna elettorale gli amici della DC hanno negato addirittura l'esistenza di questo sistema di potere gli elettori poi
Hanno invece condiviso la nostra denuncia
Cioè al regime delle lottizzazioni dell'occupazione dello Stato e degli apparati pubblici la RAI è stato il lo specchio più clamoroso e più vistoso di questo Fazio
La campagna elettorale che ha fatto la Rai dobbiamo dirlo anche gli amici che hanno perché lavorano dentro questa azienda e non per colpa loro ma per il sistema che si è creato è stato aveva rivelazione forse definitiva
All'opinione pubblica nazionale anche a quella più lontana dall'opposizione anche a quella più lontana dai comunisti che si tratta di uno strumento ormai intollerabile di faziosità di prevaricazione
Questa è la realtà
Io vorrei che i conti negli amici compagni forse non hanno bisogno di questa vettura andassero a rileggersi le lettere ai lettori di quasi tutti i quotidiani italiani durante la campagna elettorale
Troveranno che il tema dominante uno dei temi dominanti anche sul Corriere della Sera anche sul Mattino di Napoli è proprio questa in sofferenza verso la manipolazione politica
Dell'informazione radiotelevisiva è un fatto nuovo secondo certo anche qui come dire è un processo che è giunto a un certo limite perché e che rende poi intollerabile elementi che hanno già preesistenti ma tuttavia queste il dato una svolta che noi dobbiamo prendere in esame
Siccome il voto del ventisei di giugno è stato un voto molto centrato sulla questione morale
L'abbiamo analizzato anche il nostro ultimo comitato centrale ma ho visto che molti amici anche di fine esponenti o legati a partiti di governo vanno fatte in commenti sui giornali e così via
Molto legato alla questione morale con una puntualità straordinarie nessuno oggi è più sarà più in grado da oggi di dire che la questione morale
E cosa che diciamo non riguarda la grande opinione pubblica o lascia indifferenti gli elettori cittadini pensate ai voti di Torino
E della Liguria di Firenze di Napoli di Roma sono voti mirati addirittura a colpire certi fenomeni di di occupazione delle istituzioni di di degenerazione
Della pubblica amministrazione e così via ecco la RAI
Rientra in questo quadro
La RAI è un aspetto della questione morale
E lo dico senza nessuna denuncia moralistica lo dico proprio nell'accezione politico istituzionale che noi diamo al termine di questione morale
Di necessità ormai di una riforma di un cambiamento di un rinnovamento
I compagni gli amici conoscono senza dubbio
Le nostra valutazione che noi abbiamo dato di quelle corde finito prima le tendenze anti riformatrici degli ultimi cinque sei anni
Ci sono che hanno poi dato luogo appunto a fenomeni di occupazione più smaccata che in passato di lottizzazione e così via
Nello stesso tempo denunciando questa lottizzazione noi abbiamo anche messo in luce fin dall'inizio
Che dietro questo
Sforzo dei partiti governativi dietro questa
Politica dei partiti di governo particolare dalla decima anche devo dire qui dei compagni socialisti
Non c'era affatto la forza se volete brutale ma vitale e persino un po'affascinante
Delle vecchie occupazioni delle vecchie lottizzazione
Chi si rifaceva agli alla agli anni cinquanta altri degli anni Cinquanta sbagliava completamente giudizi
Noi anzi abbiamo colto fin dall'inizio qualcosa di drammatico per l'azienda
Perché occupare
Perché manifestare un potere così assolutista e prevede barricato Rio era il contrario in questo caso di qualsiasi possibilità di unificare in qualche modo di dare unità e identità ed efficienza all'azienda
Era senza dubbio il contrario un modo per diciamo dare una spinta disc elegante a tutto il sistema e questo è stato quest'estate
La lottizzazione l'occupazione non si è svolta in una fase
Diciamo pionieristica di espansione quasi naturale che la diciamo il sistema radiotelevisivo ebbe pubblico ebbe negli anni Cinquanta pionieristica di innovazione
Dopo il periodo diciamo della regressione fascista
Ma si è svolta in una fase complessa di maturità di maturazione con virtualità professionali culturali politiche già formate
E messe alla prova anzi da un periodo felice secondo me anche se non si può sempre criticare dall'interno anche quel pericolo storia un periodo felice dell'azienda che è stato il periodo della riforma
La violenza dall'esterno è stata distrutti e le conseguenze sono quelle che ha denunciato Veltroni che hanno denunciato anche altri compagni amici
Si è creato disordine
Anche laddove si pretendeva di portare appunto il l'ordine assoluto
Si è creato un una situazione di non governo
Ecco perché il processo di decadenza così rapido dell'ultimo anno ecco perché i danni inflitti al servizio pubblico i grandi favori fatti alla concorrenza privata ci tornerò
Anche su questo perché anche su questo c'è qualcosa da dire all'opinione che qui ha portato il compagno
Martelli
Che
Ripeto tutto questo viene pagato
In primo luogo dalla RAI ma
Dalla democrazia italiana secondo me nel suo complesso
Di fatto ecco la previsione che avevano fatto allora attenti perché
Occupate
Esercitati una violenza Marita vedete poi un risultato che colpirà voi stessi una sorta di boomerang e la cosa che diceva Fichera è molto giusta
La cattura del del consenso in questo caso la l'idea di poter conquistare il consenso attraverso un media così potente poi si è risolta nella delusione l'abc
Viene colpita proprio il partito che ha esercitato con più virulenza e più
Capacità anche se volete livelli professionali più elevati la manipolazione televisiva in radio televisiva il partito capì subito invece il contraccolpo di un oppidum più un'opinione pubblica ormai stanca
è stato un colpo all'egemonia della DC non soltanto alla struttura di potere
Ora su tutto questo noi chiamiamo gli amici della DC perché dietro la
La violenza se volete la anche il calore del linguaggio c'è poi sempre la voglia di discutere di dialogare e di trovare dei punti di contatto
Gli amici della DC a cominciare da quelli che sono preposti a una funzione di direzione della RAI bisogna si cominci un processo di ripensamento e di meditazione della DC in primo luogo ma anche i compagni socialisti
Che non sono stati fuori da questo processo e anche loro rischiano di ricevere il boomerang in piena faccia se continuasse ad andare su una certa strada oggi l'ha ricevuto la DC ma dopo domani mattina se non domani mattina altri possono prendere il contraccolpo
E io ho avvertito del resto anche nell'intervento del compagno Martelli
Come dire nelle contraddizioni che lo hanno caratterizzato
Né tentativi di di mantenere vecchie posizioni con un nuovo linguaggio
Le difficoltà di questa nuova situazione
Probabilmente anche nei compagni socialisti più avvertiti certamente il compagno Martelli due
Cioè oggi la sensazione di vivere un momento difficile
E che se non si va a un cambiamento reale
Dei metodi di gestione intanto della RAI ma di di più della società e del Governo italiano
Qualche cosa di grave qualche ripercussione ancora più grave può essere
Corri cadere sui partiti di governo e sugli stessi sullo stesso partito socialista e diciamo oggi sarebbe scandaloso dopo il voto del ventisei
Di di giugno di fatto sarebbe persino impossibile ricominciare come se niente fosse
Si forma adesso una maggioranza e un governo
Si dà per scontato che
Il governo sarà preceduto dal compagno Craxi ma che cosa accadrà da domani da settembre
Circa tutta una serie di questioni di scadenze che riguardano direttamente l'avvenire della
Ripeto noi siamo per
Per rilanciare una discussione un giallo
Per tentare di un contatto su questa questione quale quali novità deve portare la legislatura quali svolte quali mutamenti quali modificazioni
Siamo per come dire per tentare anche forme molto embrionali
Di intesa istituzionale
Sull'azienda sul servizio pubblico
Con tutte le forze già riformatrici
Pronti non dico al colpo di spugna
Su questi ultimi anni ma pronte accogliere qualsiasi barlume di coscienza sulla necessità di riprendere il cammino riformatore
Tuttavia la premessa minima che non possiamo non porre alle altre forze politiche
è che si sia d'accordo per cominciare a smantellare il sistema della lottizzazione
Non si può opporre
Cominciare varate una parola cauta a smantellare questo sistema
Il sistema di potere che si è accorpato attorno alla RAI e che è la causa vera della sua decadenza
E che ripeto da oggi in poi nessuno può più
Far finta di non essere responsabile di fronte a questa questione che il paese è il Paese che ha lanciato l'allarme definitivo
Già è scandaloso che la DC del trentuno del trentotto per cento abbia un dominio come quello che ha da partito dell'ottanta per cento
Nonostante le illusioni dei compagni socialisti avere più spazio di quanto hanno avuto in realtà
Ma sarebbe ancora più scandaloso che una DC del trenta per cento dal trentuno per cento mantenesse quelle posizioni e sarebbe ancora più scandalosa anzi lo scandalo vero e di credere
Che
I partiti possano avere la presa che hanno sull'azienda noi non vogliamo affatto mi dispiace che
Nella polemica e nella pubblicistica
Della DC ma soprattutto dei compagni socialisti mi sembra che ci sia questa una ritorsione
Voi siete contro la lottizzazione imperfetta siete per la lottizzazione perfetta che include anche voi ma credo che ormai i fatti le cose abbiano detto con chiarezza che noi vogliamo il contrario
E d'altra parte ci siamo anche rifiutati concretamente e materialmente di fronte a tanta attivi di Cruder cinquanta è morto nel sistema della lottizzazione e ci rifiuterei ma ancora più seccamente se qualcuno li ripropone
Vogliamo che la RAI sia un'altra cosa proprio perché non devono essere più le segreterie dei partiti
A determinarne la vita
L'assetto
L'organico e così via
E quindi ecco cominciamo a smantellare questo sistema
Questo significa intanto allora andare a certe scelte concrete
Mi dispiace che
I rappresentanti degli altri partiti non si siano pronunciati su una proposta che qui Veltroni ha fatto è stata ripresa poi con molta forza da
Da Bernardi da Peppino Fiori siamo d'accordo nel dire definitivamente no a che sia un democristiano presidente della Commissione di vigilanza io penso che non ci siano con voi Problemi però
Bisogna essere coerenti bisogna intanto dare al Paese questo segnale di novità
Io credo che sarebbe già importante non solo per il Paese ma anche per gli operatori della Rai far capire che qualcosa cambia davvero
In secondo luogo
Bisogna affrontare in termini nuovi
La questione del governo della RAI e a questioni urgentissima
Della elezione della commissione del consiglio d'amministrazione
Qui ecco io non sono dell'opinione che le cose dette da Martelli
Abbiano un certo interesse sono un o meno ottimista
Del compagno Graziani o meno ironico del compagno grazie tuttavia trovo che
C'è ci sono stati molti spunti interessanti nella denuncia che accomuna effettivamente di di della intollerabilità della situazione della inefficienza del groviglio di diciamo di fenomeni degenerativi e patologici che si sono accumulati attorno alla gestione dell'azienda
E quindi a queste parole non ci attaccherebbe
Per andare a un confronto serrato sulle cause di tutto questo sulla natura di questi fenomeni
C'è vero ma questo ci possiamo possiamo anche sorvolare una volta tanto
Perché questa curiosa atteggiamento di molti esponenti dei partiti di governo De Mita è stato un maestro in questa campagna elettorale a denunciare il malgoverno gli effetti del malgoverno come se si arrivasse da un altro pianeta
Chi è stato a determinare questa situazione insostenibile alla RAI
Ma Martelli non se ne non se n'era ancora occupato finora e gli altri partiti ecco
Ma lasciamo perdere io voglio cogliere la sostanza e tentare appunto un dialogo che guardi alla soluzione dei vari problemi
E qui vengo
A una discussione non voglio nemmeno chiamarla polemica
Sulle cose dette da da Marte io credo che sia sbagliata
L'analisi delle cause che viene fatta non solo da martedì ma anche talvolta da dirigenti interni all'azienda
Dei Manic il Daily Telegraph
E trovo sbagliata l'analisi e pericolosa la ricetta che viene formulata
L'analisi di Claudio Martelli voi sapete fra le avete sentite
Davvero questo malessere questa inefficienza
Deriva da una prevaricazione da un in un eccessivo intervento gestionale del Parlamento
Bisognerebbe citare una casistica
Gambe fare degli esempi
Io non l'ho avvertito in questi anni questo prevaricazione del Parlamento ho avvertito nelle furberie dei vari Bubbico dei lunghissimi silenzi
Per rendere possibili ben altre prevaricazioni
All'oscuro di qualsiasi dibattito e controllo democratico
Davvero
C'è stato in questi anni un eccessivo potere di comando del consiglio d'amministrazione che ha schiacciato i media cercano
La direzione manageriale
Anche qui ci si portino i casi si dica dove quando
Semmai si potrebbe lamentare che la stessa diciamo dialettica politica resa patologica dalle lottizzazioni
Ha ha tagliato attraversato sia la la parte gestionale dell'azienda cioè il bene se non sia la parte elettiva diciamo il consiglio d'amministrazione
Nani sono quelli che sono stati detti da noi ma anche tanti amici
Sono stati denunciati con forza da Forcella ed altri
Da Peppino Fiori
Non voglio ripetermi
Che abbiamo denunciati tante volte sì
E dal punto di vista della realtà aziendale io credo che si riducano essenzialmente o convergano su un punto
La professionalità mortificata
Schiacciata
E per professionalità intendo una cosa seria
Intendo non soltanto il saper come dire usare gli strumenti tecnici
Ma avere anche l'obiettività dell'operatore dell'informazione in un sistema democratico
Avere anche la capacità di rapportarsi alla società naturalmente in modo dialettico usando tutte le armi della democrazia
Ma senza perdere mai di vista che si è al servizio del l'opinione pubblica in un servizio pubblico
Ma lasciamo perdere le definizioni se ne potrebbero essere trattato troppo lunghe ma questo è il punto un'azienda che proprio nel momento più delicato della sua evoluzione di fronte a una sfida eccezionale di carattere mondiale
Perché anche nella presenza dei grandi privati c'è una sfida mondiale le grandi privati italiani c'è qualche cosa che poi
Riguarda una sfida che va oltre i confini del nostro Paese proprio in questo momento l'azienda colpisce le sue
Le sue energie più vitali le mortifica non le fa sentire autonome non le premia
Anzi talvolta dall'impressione di premiare l'incompetenza l'incapacità
Ecco qual è il vero problema certo ci sono tanti altri fattori ma io mi farei convergere su questo punto guardate che un'azienda che non riesca esprime tutta la vitalità
Tutte le risorse
Sì professionali intellettuali morali culturali
Che al proprio interno e la RAI mia
Vorrei dire in grande misura in grandissima misura quando diciamo che la Rai
è il più grande apparato dell'industria culturale del nostro Paese lo diciamo non soltanto perché ha grandi strutture grandi uffici e grandi capitali ma perché a migliaia di teste pensanti capaci di farla essere di farla vivere come il più grande apparato culturale del Paese
Ecco il vero problema
Come si usano queste energie
Come si consente a queste energie esaltando la loro autonomia di stabilire un rapporto col Paese con la società italiana con la cultura italiana che non sia filtrata dal potere delle segreterie dei partiti
Questo è il punto ecco la professionalità di di che si tratta
E tuttavia sia chiaro noi siamo dispostissimo lo abbiamo detto altre volte a rivedere anche la legge centotré
Lo ha ripetuto anche Walter nella sua introduzione
Cioè quando cogliamo diciamo la il male peggiore o comunque la causa dei mali dell'azienda nel sistema di potere poi non vogliamo assolutamente chiuderci
A e non vedere anzi che poi vi sono anche altre cause di malessere altri ostacoli da eliminare siamo disponibilità discutere sulla legge centotré arrivederla riprecisare le competenze della stessa Commissione parlamentare di vigilanza
A ridefinire i poteri del consiglio d'amministrazione
A fissare ed esaltare i poteri e le Autonomie
Del del del management la direzione tecnica dei quadri e così via secondo criteri di imprenditori di Torrita credo che nessuno né in questa sala nel fuori di questa sala non colga la sincerità di questa nostra posizione
Che del resto è un dato permanente della posizione della politica che abbiamo svolto in questi anni
Ma ecco qui il problema e qui sono molto d'accordo anche con osservazioni fatte già dall'amico Batistuta siedano i corsi non mi è sembrato che il compagno Martelli a avesse desiderio di rivedere e migliorare la riforma Magdi liquida
O meno o mi sbaglio
Perché in realtà Martelli annegato
Diciamo la sostanza stessa della riforma verrà presentato dalla centotré
Cioè il passaggio del controllo dall'esecutivo al Parlamento
Vuole propone il passaggio inverso
Try da tutta la vicenda di questi anni
Ecco le mancava davvero l'autocritica grazie il l'esigenza posta di tornare al passato
Con una secondo me con un'aggravante che era aggravante o comunque una cosa che mi francamente mi turba un poco
Io non riesco a immaginare la RAI
Questo concentrato di energie anche intellettuali soprattutto intellettuali come
Una RAI che trovi il la sua più prospettiva al suo venire più avanti a esaltante
Nel somigliare all'essere assimilata a una qualsiasi azienda delle partecipazioni statali
A una qualsiasi articolazione dell'IRI
Ma come mai il compagno Martelli
A tanta sta come dire stima desiderio di somigliare di far somigliare anche la RAI a queste aziende dell'IRI ma in sono un attento lettore quanto meno di come stanno andando le vicende delle partecipazioni statali
Non mi sembra che ci sia molto di esaltante da assimilare
Non mi sembra affatto Nepero efficienza di conduzione lì lì è il più grande ammasso di debiti pubblici
Della del delle imprese economiche tagliate le imprese produttive italiane più di venti mila miliardi
La conduzione piuttosto mi sembra in generale naturalmente Lidia moltissime aziende ci sono eccezioni per carità gli uomini contano sempre
E tuttavia mi sembra che nella media
Ci siamo di fronte ad aziende dirette male
Mortificate nella loro autonomia lottizzate quanto basta qui davvero non c'è distinzione già oggi fra il Raja altre aziende e perché la Rai dovrebbe somigliare a lui
Perché la RAI dovrebbe rescindere qualsiasi legame con la fonte del potere democratico del nostro Paese col Parlamento perché e se volete con la vitalità con la col pluralismo con la
Capacità rappresentativa del mondo politico Italia
E perché dovrebbe sempre più somigliare allora un'azienda punto di di di di di uomini grigi senza offesa per nessuno ma di burocrazia pure e semplici
Io non trovo che questa idea che sento circolare da tempo non soltanto fra i compagni socialisti sia così allettante
E posso allettare nessun lavoratore della RAI nessun tecnico nessun intellettuale della
No io credo che l'azienda possa davvero trovare il terreno del suo rilancio proprio nella difesa del Parlamento
Delle primato del Parlamento e in una revisione complessiva dei rapporti che da questo primato del Parlamento discendano cioè nella difesa del nucleo fondamentale della legge centotré pur pronti ripeto arrivederla per renderla
Più che mai efficace dal punto di vista dello sviluppo dell'autonomia aziendale
E siamo anche disposti a rivedere
Diciamo lana i caratteri di fondo del del funzionamento del consiglio d'amministrazione persino le sue modalità d'elezione
Io stesso in vari incontri anche con i compagni socialisti
Fa avanzato delle ipotesi delle suggestioni è molto difficile in questo campo
Probabilmente ci sono
Gli e Sperti fra che possono darci molti suggerimenti non ne ho letti molti finora non ne ho colti molti
Tuttavia queste modificazioni
Io credo che non debbano modificare il fatto che il consiglio d'amministrazione discende direttamente diciamo da da dal suffragio universale cioè è un'emanazione di questo suffragi
Non è vero che dalla composizione derivata dal suffragio universale
Discende come dire la mania l'ossessione o la prassi della lottizzazione tant'è vero cari compagni amici
Che conoscete bene la vita dell'azienda tant'è vero che non è mai il consiglio d'amministrazione a decidere le nomine lottizzate le decidono le segreterie dei partiti
Alle spalle del consiglio d'amministrazione
E spesso spaccando il consiglio d'amministrazione che si è difeso ha difeso certe sue prerogative molto spesso tant'è vero che negli ultimi tempi non sempre l'imposizione lottizzatore io è stata approvata dal lo stesso consiglio d'amministrazione cioè il consiglio d'amministrazione negli ultimi tempi in particolare e non dico i comunisti del Consiglio imitazioni
Ma sarà la maggioranza del consiglio d'amministrazione si è opposto alla lottizzazione ha fatto da scudo in qualche modo la lottizzazione
Appunto il problema è che le nomine non avvengano nelle segreterie dei partiti è tutto qui il problema ma non è un problema di poco conto è un problema politico istituzionale di grande di grande rilievo
Certo difetti del consiglio ogni frazione ci sono il più grave e che sedici persone sono troppi
Lo dico proprio con molto semplicismo se volete mi scuso con i con gli amici Consiglieri che forse hanno opinioni diverse ma io trovo che un Consiglio fatta anch'io parte di un consiglio d'amministrazione di un'azienda d'altro tipo
Ma penso davvero che sedici membri siano inevitabilmente un parlamentino
Grande anche nella scelta dei consigli diede dei giudici la Corte Costituzionale tuttavia il fatto
Che vengano nominati per un numero di anni abbastanza notevole se non sbaglio sette
E che non possono più essere rieletti non possono più essere atti una seconda volta lì dal loro una tale base di autorità e di autonomia rispetto alle stesse dagli stessi partiti che li hanno indicati
Da garantire di più non dico di da garantire in modo definitivo l'assoluto non c'è mai niente di definitivo di assoluto ma da garantire gli è più l'autonomia del Consiglio nel suo insieme
è una delle tante proposte che si possono fare
Tuttavia su questo terreno bisogna cimentarsi e d'altra parte nel momento in cui non ci sono idee chiare su come deve cambiare la struttura diciamo del consiglio d'amministrazione da qui sui rapporti con gli altri soggetti che fanno capo a cui fa capo la RAI mi sembra del tutto improponibile e e grave persino
L'idea di un rinvio della nomina del nuovo consiglio d'amministrazione ma che Putin
Guardate che c'è dietro anche una filosofia inaccettabile perché si dice c'è una legge che io non condivido e quindi la violo le leggi in un regime democratico si debbano rispettare e poi trasformare cambiare nelle sedi adeguate siamo disposti tutti a discutere la il cambiamento di questa legge la sua modificazione ma intanto rispettiamo
Possiamo ecco una proposta che io stesso mi sento di avanzare
Possiamo tutti assieme
Raggiungere un'intesa istituzionale fra virgolette sul carattere di transizione che deve avere il prossimo consiglio d'amministrazione
E un'intesa ancora più importante secondo me
Sul qualità delle scelte da fare venga incontro qui anche una questione che poneva Forcella perché non concordare in ogni caso i comunisti si muoveranno su in questa direzione perché non concordare
Che i nuovi membri del consiglio d'amministrazione siano
Come dire personalità capaci di garantire questa fase di trapasso di di cambiamento
Di riforma della RAI personalità indipendenti dalle segreterie dei partiti numerose personalità di alto con livello tecnico scientifico dir riconosciuta specializzazione possiamo concordare questo
Possiamo anche andare a indicazioni multiple di più partiti di più correnti culturali di più istituzioni e non soltanto indicazioni al Parlamento
E non soltanto dei partiti perché poi a questo si riduce la questione anche se passano attraverso le Regioni o li ecco discutiamo di questo possiamo fare una discussione rapida
Concordare dei criteri oggettivi
E gara e dare anche qui una nuova garanzia che qualcosa cambia con un consiglio d'amministrazione del tutto all'altezza o comunque largamente all'altezza il più possibile all'altezza di questa fase difficile
Della della vita azienda
D'altra parte io qui concludo
Credo che noi comunisti saremo impegnati su questi terreni in tutte le sedi già ne è una riprova l'impegno assunto dal nostro Comitato centrale è una riprova più precisa ancora questo convegno
E vogliamo presente utilizzare il fin dall'inizio la nuova legislatura non soltanto per chiarire queste questioni istituzionali la RAI e il servizio informativo come diciamo uno dei punti cruciali della riforma istituzionale
Ma anche per elaborare insieme agli altri insieme soprattutto agli operatori dell'azienda insieme la cultura italiana un reale piano di sviluppo
Di come dire un reale piano di rilancio produttivo
Che per essere tale ha bisogno di meno demagogia
Di meno come dire teorizzazioni astratte o astrazioni metafisiche sui mass-media
Sulla sull'informatica e così via e più invece di operazioni concrete che cos'è
Questo piano del ministero delle Poste e Comunicazioni
Che cos'è il destino dell'industria informatica nel nostro Paese della telematica
Su questo bisogna aprire un dibattito concreto andare a delle verifiche reali vogliamo conoscere le politiche d'investimento i loro obiettivi le loro finalità il modo con cui da più diciamo postazioni e da più posizioni può venir fuori il terreno di cultura di uno sviluppo del sistema informativo del nostro Paese e in secondo luogo l'altra questione che porremo dentro e fuori l'azienda nei termini opportuni in una discussione con tutti
Con tutte le forze interessate come la RAI può diventare davvero una forza di traino di uno sviluppo scientifico-tecnologico diffuso e industriale del nostro Paese
Secondo i criteri che del resto
Veltroni ed altri compagni hanno hanno illustrato io credo che le potenzialità produttive della RAI siano grandi forse un po'più grandi di quelle che mi è sembrato di cogliere nel pessimismo
Dell'amico del compagno Angelo Guglielmi io sono se volete più tentato dalle suggestioni che venivano dagli interventi di Nicolini di Cesario di altri circa le possibilità originali nuove che il servizio pubblico può avere non soltanto rispetto al sistema informativo al industria della vista culturale in senso stretto ma rispetto alle potenzialità di sviluppo dell'economia nazionale nel suo complesso e soprattutto di comparti nuovi dinamici dell'economia
Dell'economia nazionale su tutto questo intendiamo continuare ripeto a discutere
La Conferenza dei lavoratori RAI indetta dal Pci e annunciata qui da Veltroni un'occasione importante ci auguriamo di ritrovare anche lì gli amici e magari ancora di più che abbiamo incontrato in questa discussione l'ultimo appuntamento di questo intendo parlare ma due minuti è quello sempre con la nuova legislatura quello che la legge di regolamentazione delle private
Anche qui noi accettiamo l'aggancio fatto dal compagno tentato dal conformità del compagno Martelli
Sulla urgenza ormai di questa legislativi di questa legge di questa riforma e critichiamo nello stesso tempo però Linda l'indicazione di merito
Io non credo che siamo arrivati a questo video per cui o si sceglie il no assoluto ai privati e ormai questo impossibile quindi è come dire che c'è soltanto un corno del dilemma o si sceglie la liberalizzazione assoluta
Non credo che siamo a questo punto anche perché le soluzioni di mezzo appartengono alla funzione della politica
Le fu le soluzioni intermedie le soluzioni originali le soluzioni non meccanicamente mutuate dai processi naturali o spontanea appartengono alla politica
Che cosa si riunisce a fare il Parlamento se non permettere soltanto uno spolverino su fatti già avvenuti si riunisce per cercare una lite
Per cercare una soluzione
Io per esempio penso che non sia anche qui esaltante una situazione in cui ai tre canali privati si uniscono tre canali ai tre canali pubblici si uniscono i tre canali privati perché ormai questa soluzione viene data per scontata
E guardate che se passa una legge di regolamentazione
Che cristallizza questa situazione io sfido qualsiasi altro privato che non sia che so io la l'IBM o qualcosa di simile a entrare nel mercato italiano
In una situazione peraltro apertissima sul fronte del teatro del del mercato mondiale perché l'Italia il solo Paese dove c'è questo fenomeno salvo gli Stati Uniti ma in ben altre condizioni
E con ben altra storia quindi tutto aperto sul fronte diciamo della struttura di questo sistema informativo a livello internazionale a livello interno come mai c'è questa fretta
Di dire guardate sono già cinque al massimo potranno essere sei ma è più probabile invece che il sesto significhi al quarto anzi sono fanno parte dello stesso padrone
Quando poi sappiamo che dietro tutto questo ci sono anche altri pericoli si addensano altri pericoli c'è l'intervento di questi stessi gruppi privati sulla carta stampata anche sul settori fondamentali per la carta stampata cioè il tentativo di intervenire
E quindi il la formazione di monopoli
Di di grandissimo peso come noi non abbiamo ancora immaginato nel nostro Paese se andassero avanti questi processi
Con pericoli seri per l'informazione per la democrazia per il pluralismo è questo che si vuole
E allora una legge di regolamentazione deve dire una parola chiara su questo punto
Sarebbe ben tragico se come ricordava Veltroni partiti dalla retorica delle mille libere antenne delle belle televisione cinema e locali dei radicali di lontana memoria dei primi anni Settanta si arrivasse a sancire
Magari con la benedizione di qualche settore della sinistra l'avvento di potentissimi occhiuti si Monopoli
Assoluti nel campo dell'informazione questo il punto non serve né al servizio pubblico nel suo avvenire né alla alla allo sviluppo e la democrazia dell'informazione del nostro padri penso che una legge del mille non certo disconoscere le realtà esistenti ma regolamentare seriamente deve creare le condizioni di nuovi ingressi nel mercato anche nel grande mercato
E una legge una serie legge seria legislazione antitrust può farlo deve garantire non solo la sopravvivenza ma lo spazio l'utilità persino e quindi il destino produttivo
Di una grande quantità di televisioni di emittenti locali davvero indipendenti davvero e quindi l'accesso alla pubblicità e tutto quello che sappia su tutto questo bisognerà regolamentare
E bisogna farlo in fretta
Perché i tempi davvero sono oramai accorciati
E bisogna farlo colà consapevolezza che qui si legifera in tema davvero costituzionale perché stiamo discutendo di beni di valori che appartengono a tutta la collettività l'uso dell'etere
L'uso degli strumenti del sistema informativo moderno non possono esse non può essere delegato a nessuno
La collettività e le istituzioni della democrazia non possono abdicare di fronte a questo compito io penso che su questo terreno avremo da oggi in poi anche grazie al voto del ventisei giugno più possibilità di dialogo di rapporto con le forze democratiche con gli stessi compagni socialisti fondo la mia stessa polemica
Con il compagno Martelli aveva ed ha il senso di stimolare questa discussione non cerco di creare barriere
E con le altre forze democratiche con i partiti laici con le stesse forze cattoliche che sono fra le più interessate a questo tema io penso che il voto del ventisei giugno abitato una spinta ad andare verso una nuova unità democratica e riformatrice
Per collocare in modo nuovo il sistema informatico la stessa RAI nella democrazia italiana
Ringraziamo innanzi
Qui