Critica e militanti

Buongiorno da radio radicale qui a Matteo Marchesini per la rubrica critica militanti volevo riproporre anche in questo spazio una riflessione che ho svolto qualche giorno fa sul quotidiano il Foglio
A proposito della dei rigurgiti squadristi dell'edizione di simboli Nerio Bruni anche dell'informazione a questo proposito dell'uso e dell'abuso
Del termine fascismo perché mi pare che picchiano allegate molte diagnosi interessanti ma che mettono l'uno accanto all'altro dei pezzi di verità tenta di uscire a palpabile forse in un contesto del genere non è inutile Rispoli gli Hare diciamo il nostro album di famiglia il nostro album storico
I luoghi comuni fraintendimenti le analisi sul regime che abbiamo alle spalle nel Novecento
è nota la e di di Croce del secondo dopoguerra dell'invasione degli Sos tesi un po'troppo anche qui enfatizzata perché era stata pronunciata in circostanze particolari una tesi comunque che si oppone frontalmente all'idea Gobetti a del fascismo come autobiografia della nazione
Marco Pannella che figlio sia di Croce sia direi a volte linguisticamente più che altro delle spericolate Intervita di Gobetti
Ha insistito e gli ascoltatori di radio radicale lo sanno bene su un punto negli anni Venti ripeteva sempre il nostro Paese così provinciale e arretrato esportò nel mondo un fenomeno mostruosamente nuovo ci sono mi pare nazioni eccentriche rispetto alla storia europea occidentale ma che fungono da cavi e da sue cavie si pensi alla Spagna del Novecento è quella di oggi della Catalogna
Cesare Garboli diceva a proposito di parte che gli italiani non riusciva a mettere patriottici senza diventare immediatamente fascisti quindi il fascismo come patriottismo deforme che oggi la crisi dello Stato scarica sulle regioni e sui localismi
C'è poi ci sono gli aforismi sul fascismo degli antifascisti cioè sul fascismo infondo come carattere metaforico di un popolo illiberale
E cioè la tesi ci sono le tesi che insistono su un movimento che scaturisce come una schiuma dal rancore dei ceti medi declassati tema assai attuale
E dai discorsi di intellettuali che giocano con ideologie aberranti perché nelle democrazie molto prosaica
Il senso comune sembra Gretto e poco remunerativo a questo proposito vitaliano Brancati che era stato fascista in gioventù che ha sta bene di quale malattia
Sia trattato giudicava novecento totalitarie del secolo nel quale la stupidità si getta diceva su quelli che l'hanno aiutata cioè appunto sui chierici che sono pronti a legittimare dell'altare le brutali semplificazioni dei nuovi movimenti di massa
Ma in queste novità c'è tanto di decrepito a questo proposito ricordiamo Alberto Savinio che vide nel fascismo
Un passato che intossica Val presente una sorta di versione politica di quell'estetismo che per lui è un cadavere mascherato c'è un morto che tira
Nella tomba il vivo e il il Bova ritmo diciamo il travestimento in costume storico hanno certo qualcosa di funereo se si ascolta
Il comunicato degli skinhead a Como col suo tono un po'polveroso da editoriale o burocratico
Ecco questo tono suona tanto più sinistro in quanto sembra scollato dalla violenza che minaccia
Ma anche il linguaggio degli antifascisti a un linguaggio gravato da vecchi cascami
Tutti sappiamo che per decenni le più fini disquisizioni sul fascismo metà storico e metaforico sono scivolate nel vizio di dare del fascista a chiunque così quando il termine in effetti serve ci si ritrova
Con una parola che somiglia a una moneta limita inflazionata che sembra senza valore
è che c'è un cadavere mascherato fascista ci sono anche i cadaveri dei corpi intermedi che mentre si decompongono lasciano vedere cosa covava sotto ad esempio quando si sentono gli ex comunisti emiliani che protetta non per qualche immigrato insediato nei loro Paesi e parlano come leghisti i bisogna pensare che non abbiano subito una mutazione del e genetica ma che forse sono stati solo spogliati
Della mediazione ideologica istituzionale che ne copriva distinti finti
Che sono continuamente gonfiati dalle bolle mediatiche sociale da una inventa virale alla sopra interpretazione che poco va d'accordo con le necessità civili
Tempo Pavan calciatore posto una maglia repubblichino anche e cose evidentemente imbecille ma ci si può chiedere se diventare per meno di un piatto succulento percorsi viti televisione sociali lo renderà migliore dei ragazzi che fino al due mila che divano magari in quotidiani oscenità revisioniste senza avere puntati addosso tutti gli smart phone canta dunque tre impiccati a un episodio ma vorrei concludere ricordando un'altra il poker di che noi abbiamo sempre avuto storicamente sotto gli occhi il fascismo
Sembra spesso la forma che da un vuoto pendente vaghe magari diversissime è come un modo un modo verbale e gestuale che rimanda poi le scelte vere alla presa del potere
E un nome che sfida dopo ciò che prima non ne ha o né altri perché cresce partita quando il resto della cultura della politica e quindi Pannella ricordava che Mussolini non sapeva che stava inventando il fascismo e qui dal rapporto col cosiddetto populismo che agita e cavalca qualunque tema da Evita Lippi all'ecologia e credo che nessuno forse abbia descritto questa sorta di menta in forma retorica di un contenuto indifferente come da Martini che entra a parole
Scrisse un breve apologo straordinario il sogno dell'uomo al banco al balcone e con questo apologo vorrei concludere un uomo sogno un balcone dice Zavattini vuol proprio un balcone un bel balcone nella sua casetta tutto perfetto si affaccia al balcone guarda la natura intorno respira la Bellaria tenta il bisogno di esclamare ma è bella la natura
Ma compiacendosi del balcone su cui parapetto poggia con le mani ripete l'acclamazione quasi senza accorgersene a poco a poco la ripete con un timbro dittatoriale e inizia un discorso sulla natura retoricamente italiani com'è bella la natura e sembra di udire le coste vittoria di un'altra voce conosciuta da tutti gli italiani italiane questi alberi questo verde
è uno scroscio di applausi copre le sue parole che ma grida candite al veri al veri ecco questo apologo di da Martini dovremmo ricordarlo più che mai credo in questi mesi autentici venerdì prossimo