Le sfide della politica economica

Saluto e ringrazio le persone che sono qui le persone che ci seguono in streaming soprattutto quei l'sistema Confindustria benvenuti alla seminario di scenari economici
Dedicato una volta si diceva ripresa autunnale ancora l'autunno non è cominciato e speriamo che dal punto di vista economico non cominci anzi ci sia una state brilli
Ringrazio
Fedele Novelli seguito Tabellini per aver accettato di venire qui a farci aliscafo Santa
E ringrazio soprattutto i colleghi del centro studi che hanno lavorato duramente intensamente professionalmente per realizzare questo questi scenari come sempre dopo la pausa estiva in tempi molto stretti
Riuscendo organizzativamente essere ancora più efficienti ricorda siamo stati in passato dove Richard arrivavamo sempre con un po'di affanno
Racchiude il rapporto chi la rappresentazione
Quest'anno invece siamo stati più bravi del solito e quindi ancora ancor più grazie
Comincio la presentazione così poi avremo c'è tempo giusto per la discussione
Del presidente era impegnato con un'altra appuntamento ma riuscendo a fra poco fra poco quindi ci ha invitati cominciare poiché daremo il benvenuto al ministro appena arriverà cioè mi conosce conosce anche conosce anche sì ieri sera gli aveva consegnato anche alla presentazione con una grande saltavo afferra ai giornalisti chiedevano qualcosa dicevano ancora parla parlato un Paola civili non so quali siano i numeri Panucci
S'
Una piccola premessa la crescita mondiale robusta solida
Ha toccato nel secondo semestre di quest'anno il ritmo più alto
Dal quarto del due mila dieci l'Italia è agganciata al circo mondiale nel lavoro a una performances alta sottolineo questo aspetto vi dirò poi perché
Ancora ampio però il divario con gli altri Paesi stellare orrore sono diffusi i danni della crisi
Sono necessarie perciò riforme politiche pro crescita rivolte a sostenere gli investimenti soprattutto rivolte ai giovani abbiamo dedicato un approfondimento nel rapporto alla questione giovanile
Laico
Presentazione è divisa in quattro temi qual è il quadro globale molto rapidamente trascorrerò qual è lo lo scenario economico italiano e quali sono le previsioni del Centro studi di Confindustria
Quali sono i rischi che sono tuttora presenti e quindi le sfide per la politica economica e quali sono i progressi nel mercato del lavoro e l'emergenza dei giovani quadro covare
Noi stimiamo che la crescita si mantenga elevata per gli standard del New normal ovviamente al post crisi al tre per cento
Misurato a cambi correnti non a parità di potere d'acquisto è questa la differenza tra le nostre stime e quelle per esempio al fondo monetario internazionale anche nel due mila diciotto
A quello che è interessante è che c'è una crescente diffusione
Ma fra paesi una velocità più uniforme e questo rende più solida e stabile la crescita stessa questo grafico facciamo vedere appunto l'andamento a crescita mondiale due mila sedici già sette diciotto il contributo dei vari Paesi
Alla crescita stessa con un certo allenamento della della crescita dei tassi di tariffa per quanto riguarda il commercio mondiale questo sta beneficiando di della ciclo globale Investimenti che avevamo diciamo cominciato a a annunciare a gennaio di quest'anno
Entra in atto nel settore manifatturiero ricordo che sia il manifatturiero sia soprattutto i beni investimenti sono grandi attivatore gli scambi internazionali molto più ovviamente dei servizi
O dei beni di consumo e poi soprattutto da questo rimbalzo dell'importo del cinese
Che c'è stato grazie alle misure espansive adottato dal governo di Pechino rimangono i freni strutturali
Non abbiamo chiamato il nuovo volto della globalizzazione mercenari industriale che abbiamo usato lo scorso novembre
Dovuto al maggiore protezionismo a nuovo modello di sviluppo cinese più incentrato su servizi su consumi meno su un'ex suora Investimenti soprattutto più l'idea di farsi in casa le cose piuttosto che importare semilavorati dall'estero
E all'accorciamento delle catene globali del valore parliamo di un favore inferi portare a casa produzioni non sto qui a elencare le ragioni di ciò però è vero che le catene ormai valore siano espansa del quattro per cento l'anno prima crisi sono contratte dal due mila otto dell'uno virgola sette per cento la questo grafico fa vedere appunto come la crescita del commercio mondiale è tornata tornato superare quelle ippiche quindi come l'elasticità superiore a uno mentre dalla crisi in avanti a Nizza crisi in avanti era stata vicino all'uno inferiore all'uno e direttore degli ultimi anni però rimane nettamente inferiore alla media del Prix quindicennio precedente al due mila sette
Lo vedete dalla linea tratteggiata che la media mentre i cresce più o meno come quella media
Ma
Nel resto del diciassette quindi trimestre in corso
E ultimo trimestre dell'anno pensiamo che ci sia ancora una dinamica robusta degli scambi e questo dico indicatori congiunturali
Gli ordini esteri come componente del procedimento il sta sono ai massimi a sei anni e mezzo il Baltic index che e misura il costo del trasporto delle materie prime
Non liquide
Al top del due mila e quindici questo indicatore fa vedere la dinamica del commercio mondiale che era andata abbastanza male a cavallo tra il quindici e sedici
E poi diciamo è ripartito alla seconda metà anno scorso inizio di quest'anno ancora allentata secondo trimestre ci aspettiamo cari acceleri nella seconda metà di questa il prezzo del petrolio rimane stabile attorno agli attuali livelli
In dollari in euro scende un pochino anno prossimo questa stabilità aiuta la ripresa economica perché appunto non alimenta incertezza spostamenti di potere d'acquisto dal produttore e consumatore
Questo grafico fa vedere
Le ragioni della stabilità cioè una dinamica dell'Offerta o perché che rimane intorno all'obiettivo di produzione sappiamo che questo accordo o perché alcuni Paesi non OPEC scadrà a marzo l'anno prossimo ci sarà diciamo una ma equilibrio un po'precario fra domanda e offerta pensiamo diciamo che comunque sia tale da mantenere i prezzi a questo livello questo lo scenario internazionale di riferimento il commercio mondiale cresce al quattro e uno quest'anno dall'uno e quattro due mila e sedici decelera un po'tornando verso appunto Leo Messi cita unitaria
L'anno venturo prezzo petrolio stabile negli Stati Uniti due quattro per cento due due due quattro per cento
Qui c'è un po'di rischio al ribasso sia perché questo due quattro appoggiato sulla la realizzazione di promesse
Di rilancio da parte la politica di bilancio degli Stati Uniti che ancora deve materializzarsi sia perché se guardiamo alcuni indicatori vediamo rallentamento dell'economia americana in corso
L'area dell'euro accelera significativamente quest'anno al due due rallenta un po'l'anno prossimo
I Paesi emergenti invece appunto che erano quelli
E ha ricordato che avevano ridotto il contributo due mila quindici due mila sedici a aumentano di velocità grazie soprattutto alla Cina che pesa per un terzo del contributo alla crescita mondiale si misura acquisto il cambio
Abbiamo rivisto eri al rialzo il cambio dell'euro più che altro perché ne prendiamo non facciamo previsioni sui cambi lo prendiamo
Quello che che c'è
I tassi pensiamo ancora un rialzo della parte a fare quest'anno due l'anno prossimo la BCE ovviamente non toccherà i tassi fin quando non ora esaurito di quanti Trevisin quindi probabilmente non prima del due mila diciannove
Per quanto riguarda l'Italia almeno agganciata alla ripresa mondiale le esportazioni sono componente la domanda più dinamica
La e continua a guadagnare quote di mercato non lo stiamo dicendo da alcuni anni adesso lo dice anche a una ricerca recente dalla Banca d'Italia lo dice la Commissione europea
E nel due mila diciotto l'Expo sarà in volume del quindici per cento sopra di picco altre crisi e in termini di rapporto al PIL sarà al trentadue virgola cinque per cento
Dieci anni fare al ventisei virgola quattro per cento
Questo grafico fa vedere nella mente del volume delle nostre esportazioni rispetto al la domanda potenziale cioè quindi l'importazione dei paesi verso cui noi prendiamo merci ponderato ovviamente per quello che palco cross postazioni il commercio mondiale
Ma gli investimenti sono l'altra componente dinamica dell'economia italiana che trainano
Ora la crescita questo dipende da una serie di fattori ovviamente il primo dei quali il miglioramento delle aspettative di crescita della domanda famosa acceleratore
Il basso costo del capitale di rischio ed il debito ad una certa saturazione degli impianti
Il fatto che c'è un recupero dei margini di profitto grazie al calo degli input importati mentre il Gluck continua a salire
E una risalita nel recente costruzione voi sapete voi sapete hanno perso circa il cinquanta per cento
Dall'inizio della crisi
Incentivi fiscali funzionale potente catalizzatore a promuovere gli investimenti attivare diciamo tutti questi fattori in termini congiunturali questo grafico fa vedere l'andamento degli investimenti
Macchinari me dei trasporto
Trimestre per trimestre c'è stata una forte caduta inizio di quest'anno legato all'incertezza normativa nel rinnovo degli incentivi della tesa dei regolamenti attuativi per quanto riguarda quelli gli iper ammortamento
Che è stato diffuso a marzo quindi c'era stata una ripartenza nel secondo trimestre ci aspettiamo un incremento ancora più forte
Nel trimestre in corso l'aumento al comizio industriale di macchinari a luglio del tre virgola cinque per cento con ferma convalida questa aspettativa
La linea rossa dalla idea dei ordini da parte di produttore Vibe Investimenti ordine interno per quanto riguarda i consumi delle famiglie questi sono in crescita dall'estate del due mila e tredici
Viaggiano di conserva ovviamente con reddito disponibile famiglie
Ci aspettiamo un po'di accelerazione nel trimestre in corso
Ma pensiamo anche al tasso di risparmio qualche molto basso sceso molto durante la crisi e questo pone un rischio al ribasso dei consumi nella misura in cui le famiglie decidessero di costituire un po'di questo tasso di risparmio di nuovo questo grafico fa vedere come ci aspettiamo accelerazione perché ci aspettiamo accelerazione dei consumi e rimase in corso il Paese stabilizzazione
Nell'ultima parte di quest'anno
Le nostre nuove previsioni sono uno e cinque per cento invece sette uno e tre nel due mila diciotto per il PIL rivista al rialzo da uno e tre uno e uno dicembre davamo zero otto uno per cento
La deve la previsione rialzo deriva dai dati un po'migliore dell'atteso va del secondo trimestre Potito Zamość oltre ha fatto zero trentasette quindi zero quattro diciamo
Fatto indicatori qualitativi confermano andamento economia molto positiva nel trimestre in corso ci sono spazi al rialzo al ribasso questa difensore di fiducia fa vedere come siamo al massime dal due mila e otto potremmo prendere un altro quello dica attore di qualitativo quello dei responsabili acquisti di nuovo saremo a livelli molto elevato e basta ovviamente poco decimali per ottenere un risultato un po'migliore un essere quest'anno una quattro anno prossimo
Zero sei per cento di crescita nel trimestre in corso anziché lo zero quarantacinque da noi incorporato
E poi c'è un ci sono modelli econometrici che a danno questo questa stima di zero sei quindi possibile così come è possibile fare un po'meglio nel quarto
Quindi diciamo no nostra previsione
Pur collocandosi tra le tra le più alte comunque rimane prudente
L'andamento produzione industriale che uscito quando avevamo già chiuso il rapporto di previsione comma un più zero uno anziché l'atteso meno zero cinque luglio soprattutto concentrata nel settore manifatturiero che ha fatto più zero quattro e come dicevo prima macchinari più tre cinque per cento conferma il fatto che c'è una possibilità di un rialzo
D'altra parte le nostre previsioni non incorpora gli affetti della legge di bilancio perché incognita
Nell'entità e nella composizione sappiamo soltanto che il saldo dovrebbe migliorare di circa zero cinque punti di PIL considerato moltiplicatore moderato questo porta un rischio che uno zero due in meno di crescita tra l'anno prossimo
Quello che è vero che alla fine del due mila diciotto avremo recuperato quasi interamente la caduta della seconda recessione quella del due mila undici due mila tredici mentre saremo ancora lì quasi il cinque per cento sotto i livelli del due mila otto
Questo grafico fa vedere l'andamento del PIL a livello trimestrale la linea rossa indica appunto i livelli
Nella composizione appunto dato del PIL l'ho già detto consumi le famiglie si mantengono tasso di crescita più o meno stabile in linea con la il reddito disponibile
Macchinari medici trasporto rallentano un po'all'inizio di quest'anno data la caduta
Del primo trimestre poi riprendono velocità esportazioni più quattro e nove più tre otto e importazione crescono a altrettanto anche anche prefetto esportazione che sono esse stesse in corpi incorporano beni importati sull'occupazione dirà qualcosa dopo l'inflazione rimane fondamentalmente bassa non solo nel nostro Paese riteniamo riusciamo anche fattori strutturali non solo ciclici cioè una abbondanza di lavoro che frena la dinamica salariale ma anche innovazione tecnologica e pensiamo semplicemente a quello che è successo a ai prezzi nella catena vuol food dopo l'acquisizione di Amazona prima cosa è fatta Mazzone ridurre drasticamente i prezzi e diciamo la globalizzazione continua incidere su questa dinamica inflazionistica le il confronto delle previsioni nostre degli altri paesi degli altri previsoni ovviamente le nostre rilasciate oggi sono le più recenti quindi c'è anche un effetto ritardo siamo siamo siamo in questo momento i più ottimisti
Tra questi se conveniamo due mila diciassette diciotto non siamo i primi ovviamente a dire facciamo un ex moglie cinque dovremmo fare uno e cinque stanno prima
Dino aveva fatto ore cioè qui c'è fedele dei novelli s'la guarda dolce banche Citigroup
Quali sono i rischi le sfide e quindi per la politica economica il il primo racchiuso nella manovra nelle politica monetaria siamo se guardiamo diciamo i livelli dei tassi di interesse bilanci delle banche centrali è difficile dire che l'economia mondiale guarita
E ancora diciamo ancora una cura intensiva quelle che le banche centrale stanno somministrando in termini di tassi in termini di titoli che hanno in portafoglio la scende han già cominciato aumentare i tassi
Pensiamo di aumentare ancora di un meringa e un quarto di punto quest'anno e altri due quarti di punto l'anno prossimo
Anche se li prendendo in un certo senso sospinge sospese il cambio dei vertici relazione stessa del board sarà la stessa
Ha già annunciato che comincerà Annoni acquistare tutti i titoli in scadenza e quindi a ridurre gradualmente l'amore del suo bilancio
Abc e ha detto che in autunno e a meglio precisato Draghi l'ultima volta ventisei ottobre probabilmente dirà qualcosa sul quantità rimise in come diciamo deciderà di procedere l'anno venturo nostre ipotesi che tenda azero l'anno prossimo
Ma
Questo diciamo appunto la dinamica per quanto riguarda di acquisti netti a parte vicine
Mi secondo rischio è che ci sia avuto con piacimento quindi meno tensione riforme strutturali dentro i paesi per quanto riguarda l'Europa contro l'unione monetaria europea l'Italia in questo la posizione più delicata perché a persistente ieri di crescita verso gli altri Paesi
Questo gap si è ridotto si è quasi dimezzato rispetto a due anni fa prima diciamo di un punto e mezzo meno Jimmy zero otto o meno rispetto al resto dell'area dell'euro
A se guardiamo dal due mila e oggi il resto della RAI cresciuto di quasi il venticinque per cento noi praticamente siamo rimasti fermi
Questo invece grafico fa vedere il differenziale di crescita e
Di divario che si sta ancora ampliando perché finché rimane un divario differenziale negativo cioè divaricazione fra noi e gli altri Paesi
Questo ghetto e sottolinea il fatto che abbiamo un problema di potenziale di crescita nostro paese dobbiamo ora commentarlo questo potenziale è stato ulteriormente ridotto da lunga e profonda recessione adesso è stimato poco sopra lo zero
E su questo è il tema chiave su cui dovrebbero confrontarsi e forze politiche in vista delle prossime lezione
Il terzo rischio né il fatto che dopo la grande stretta del due mila undici due mila quattordici le politiche di bilancio nell'area euro sono diventate
Leggermente espansive l'anno scorso e quest'anno l'anno prossimo dovrebbero tornare di nuovo essere leggermente restrittiva e quindi verrà meno questo supporto all'economia l'abbiamo già condensato in questo grafico
La variazione dei saldi strutturali di bilancio nei principali Paesi euro cioè ma Francia d'Italia Spagna
Che conta per circa settantacinque per cento del PIL
Noi per dobbiamo tener conto abbiamo un alto debito pubblico e che diciamo appunto con la il la riduzione graduale dell'acquisto di titoli pubblici da parte BCE dobbiamo prepararci a stare in piedi un pochino di più con le nostre gambe quindi instradare il rapporto debito con un pubblico Pil sul Sentierone continuo convincente di rientro non necessariamente quello predicato
Dalla sì specchio fiscale dalla fisica alla compatta che dice un ventesimo dalla differenza fra il livello effettivo il sessanta per cento
Ma almeno questi questo si accontenterebbero anche i tedeschi una linea anzi tendenza decrescente
E per la prima volta nel due mila diciotto osserviamo le nostre previsioni umana ripiegamento di questo rapporto la stabilizzazione quest'anno ripiegamento prossimo
Questo nell'ipotesi che sia confermasse nostre previsioni di Pino minare non solo reale quindi inamidato e dei fattori che questa prima metà di quest'anno è sceso una rispetto l'anno scorso e zero uno ne pensiamo che la contessa dell'anno aumenti di zero otto grazie alla rivalutazione del
Queste sono i dati di finanza pubblica ci concentriamo appunto sul rapporto del diluvio biblico Pillay Duffy blindato di deficit come ho detto all'inizio non comporta non include la manovra il quarto rischio
C'è
Diamo il benvenuto salutiamo e ringraziamo il ministro nell'economia per essere per averci raggiunto
Oltre al presidente Vincenzo Boccia
Diciamo quarto rischio un intenti Fini intensificarsi dei movimenti ricambio
Noi distinguiamo legamento fra deprezzamento del dollaro e apprezzamento dell'euro il primo deriva da una sfiducia verso l'economia americana su prospettive di crescita e la realizzazione delle promesse fatte dall'amministrazione Trump il secondo deriva da un miglioramento dei fondamentali dell'economia
Secondo le nostre stime una deprezzamento del dollaro causa un minor pingue anni quindi il cinque per cento al caso meno appeal militari zero uno punti percentuali il l'apprezzamento invece dello stesso ammontare dell'euro causa una minor PIL dello zero quattro per cento nei governi il quinto rischio è che ci sia un nuovo crollo del prezzo del petrolio attribuiamo una bassa probabilità ma è una possibilità se non ci fosse un rinnovo dell'accordo fra produttori visto che questo scade a marzo
Dissesto rischio legato a un rallentamento della Cina più forte ma finora abbiamo osservato un atterraggio morbido
Le autorità cinesi hanno privilegiato gli obiettivi di crescita quelli di stabilità finanziaria il debito ha continuato a gonfiarsi
Pensiamo che continuano a dare priorità alla all'asta dalla crescita e non la stabilità finanziaria in questo grafico facciamo vedere quanto è cresciuto il debito cinese debito pubblico molto basso in percentuale del PIL debito totale
Viaggia intorno al duecento per cento del PIL non è elevato se lo confrontiamo con quello di altri
Paesi anche il nostro anzi relativamente ancora basso tuttavia preoccupa la crescita fondamentalmente la rapidità di crescita
Tempo fa avevano simulato che cosa sarebbe accaduto la crescita mondiale italiana se il tasso di crescita cinese risultasse i due punti inferiore a quello previsto e questo avrebbe un impatto di un punto in percentuale in meno di due anni sulla crescita mondiale zero quattro in meno per quanto riguarda quella italiana poi ci sono altri fattori di incertezza
Break setta
Tensione politica geopolitiche varie North Korea elezioni italiane vediamo quale sarà l'esito del quale governo si informerà quindi quali Coli si risolveranno perseguita ma vorrei concentrare l'ultima parte dell'intervento negli ultimi minuti ha nel al mercato del lavoro italiano e le emergenze giovane perché questo focus perché vorrei diciamo sfatare il fatto che in questo recupero dell'economia italiana nel mercato del lavoro sia una Cenerentola non è così né in termini di creazione di occupazione né in termini di andamento delle retribuzioni siamo ben coscienti del fatto che rispetto ha una situazione ideale non siamo ma rose e fiori sono rose e fiori mancano c'è un sette virgola sette milioni di persone cui manca lavoro in tutto o in parte si consideriamo i disoccupati le persone che non cerca lavoro perché scoraggiate o i persone che hanno contratti part-time non vorrebbe avere un contratto sul tardi
E siamo proprio coscienti perché la bassa occupazione giovanile è un'emergenza
E vedremo perché in termini però generali osserviamo anche a fronte dell'incremento del PIL tre per cento
Dalla fine del due mila tredici a oggi c'è stato un momento delle urla questa entità diciamo un po'astratta che però dà l'idea d'assorbimento di lavoro
Del tre virgola sette per cento delle ore lavorate del quattro virgola tre per cento delle persone occupate del tre virgola sette per cento cioè ottocentoquindici mila in più ah giura giugno di quest'anno gli ultimi dati Istat danno diciamo
Anzi a luglio di quest'anno scusate usi attivista dicono che il livello il persone occupate ha raggiunto il picco pre-crisi
A fine due mila diciotto che significa quarto trimestre due mila diciotto avremo centosessanta mila persone occupati in più rispetto al picco pre-crisi
Questo grafico fa vedere questo andamento l'andamento del PIL del una di occupati è la recupero successivo
Per quanto riguarda le retribuzioni reali sono sì sotto sotto diciamo i livelli del due mila e sette dello zero nove per cento
Ne industria però saranno del nove per cento sopra
Con un PIL pro capite che quello che misura il benessere di tutti italiani sarà del sette virgola due per cento sotto
Non c'è quindi una questione retributiva c'è una questione di benessere italiani
Per quanto riguarda l'industria in particolare abbiamo avuto tornate contrattuali canori con rinnovato in base al protocollo in sulla base dell'inflazione prevista non alla produttività gli scostamenti fra inflazione prevista l'effettiva hanno determinato un incremento retribuzione reale del quattro sei per cento curato
Quale viene o due mila nove due mila e dove c'è un altro tre virgola sei per cento nel triennio due mila tredici due mila quindici
Ma questo fa vedere l'andamento che ho appena descritto temi di retribuzioni totali industria e PIL pro capite
In termini di gruppo lo sganciamento apposita fa sì che noi come industria continua a perdere terreno lo aveva fatto prima della crisi come incremento del quindici virgola sei per cento
Curato dal Duemila rispetto alle quindici e due della Spagna almeno una nove della Francia almeno nove otto e Germania Germania adesso sta iniziando aumentare il gruppo più undici per cento nella crisi
Ma noi facciamo più quattordici per cento la Spagna fa meno cinque virgola sette
La Francia fa più otto virgola due
Qui vorrei fare aprire di nuovo l'ultima cosa sull'occupazione giovanile
Sono anni e lo sappiamo che il divario fra l'occupazione giovanile parlo di occupazione non disgiunto giovanile
è nettamente inferiore a quella della Germania o della media dell'area del a seconda dell'età di riferimento quindici sette conti in meno
Questo grafico fa vedere il divario dei tassi cooperazione per fasce di età e sotto i tassi di occupazione relativi al nostro Paese
Ora quello che sta succedendo nella novità rispetto a una realtà storica perché e dà inizio anni ottanta io mi ricordo non c'è una questione di occupazione giovanile
Nel nostro Paese cosa sta accadendo è che c'è una forte spinta emigrare
E abbiamo calcolato che questa immigrazione costa in termini di perdita vitale umano circa un punto di PIL all'anno da un lato noi facciamo un gran gli sforzi per riforma strutturale che aumenta il potenziale di crescita del nostro Paese e dall'altro ogni anno perdiamo un punto di qui il capitale umano
Che significa compromettere la crescita futura in questo senso rappresenta un emergenza questo grafico
Fa vedere questo mandamento nel rapporto c'è diciamo un approfondimento che fa vedere altre aspetti di questa emergenza compreso il rapporto di dipendenza cioè persone oltre sessantacinque anni giovani occupati e quindi bisogna lavorare anche in questo senso in questa direzione quali sono le cosche le conclusioni
Rimaniamo sul sentiero stretto copywriter ministro delle economia
Conosceremo royalty per questo quindi contribuiamo alla manovra il momento rimane favorevole ma bisogna continuare sui nodi strutturali gli investimenti e i giovani sono le priorità che individuiamo ricordiamo che però nazionalismi populismi che erano ragazzi rimasti in una grande minaccia del due mila e sedici e la break Seat ha dimostrato che non era soltanto una minaccia
Tralasciare per risultati di altre importanti elezioni hanno perso mordente nell'ultima consultazione forse proprio per la paura creata dalla break il su ma voglio dire presidente ma crolla è stato votato al primo turno dal ventiquattro per cento dei francesi
Io credo che se l'impoverimento l'esclusione sociale non verranno affrontate adeguatamente questi via Maggiora ma chiudo ringrazio passo la parola prima cedere Novelli se non erro vecchio io Tabellini dando loro ciascuno quindici minuti grazie
Bene innanzitutto grazie grazie per l'invito la il rapporto e la relazione sono contengono molti stimoli raccoglierò solo qualcuno degli spunti che ci sono arrivati
Qui credo che nell'ultimo anno sia stato
Una un eccellente lezione di di economia torno in tutti
Il tema era aspettative reazione di politica economica un anno fa
Tutte le previsioni erano modeste e tutti i rischi erano al ribasso cioè quello che si temeva dopo il referendum sulla Brezzi dopo la vittoria arbitrando alle lezioni americane
E c'è il premio al rischio degli investitori aumentar se questo portasse la decelerazione della domanda con un peggioramento delle condizioni finanziarie
Anche perché indicatori congiunturali non brillavano e anche perché la politica monetaria andava verso una fase di normalizzazione
Quindi tutti gli scenari erano
In misura diversa ma prudenti nessuno avrebbe scommesso su quello
C'è abbiamo poi osservato e questo perché beh io dico di che di questa ripresa in Europa dobbiamo ringraziare tanto ci ha messo tanta paura da portare le banche centrali a reagire
In maniera decisa non solo il rischio politico è sparito perché non ha fatto nulla di ciò che ha promesso a spendere punti di vista possiamo dire minacciato
E alla fine abbiamo avuto una politica monetaria più espansiva di quella che avremmo dovuto fare
Per contrastare soprattutto in America iniziali
Timori di inflazione
Oggi abbiamo una crescita maggiore abbiamo i mercati che vanno meglio abbiamo un'inflazione più bassa
Rispetto a quella che prevedevamo quindi se la politica monetaria fosse stata quella che ci si aspettava probabilmente saremmo quasi ritornati vicini alla deflazione quindi motivo in più per ringraziare
La presidenza americana non per le politiche fa tema per averci indotti a fare le politiche giuste
Ciò che
Vediamo nella prima parte di quest'anno e quindi rientro dell'incertezza sugli scenari politici
Politiche non ettari espansive il prezzo del petrolio a basso le borse sono in crescita ripresa della domanda internazionale sino a poco fa euro debole
Credo non sia solo su un sentiero stretto che dobbiamo compirà tra nera c'era anche la finestra di opportunità e inizio due mila quindici
Tecnici quando la Borsa cinese crollo ad agosto tutti abbiamo immaginato che si potesse incominciare
Avere una qualche opportunità in meno qui l'euro debole è cambiato
La sua domanda internazionale grava questo rischio cinese abbia avuto un bell'impulso all'inizio dell'anno non so se possiamo proiettarlo però possiamo dire cioè il quadro è favorevole
Il quadro è favorevole e qui
Anche per captatio benevolentiae verso che ci ospita sempre qui sono così gravi ci sono molto dipendono anche dalla scelta dell'anno basse e quindi non ne trarrò dei conclusioni affrettate però se confrontiamo gli indici di produzione industriale delle principali economie avanzate dal due mila quindici ad oggi l'Italia è quella dove la produzione industriale è cresciuta di più
E questo è significativo delle caratteristiche della nostra ripresa
Ripresa che si basa molto su un circo dell'auto quindi che attiva essenzialmente finire dell'industria ricordato Luca le esportazioni più recentemente gli investimenti in macchinari
E una ripresa diffusa sino a un certo punto tra i settori dell'industria sul resto dell'economia a parte il turismo il resto in difficoltà consumi di beni non durevoli
Cannas fanno
Diciamo altre componenti domanda ancora ancora ancora non non non vivace soprattutto le costruzioni che continuano a che restano indietro questo vuol dire che abbiamo una una delle differenze industriale verso altri settori c'è probabilmente anche l'affetto grandi imprese piccole impresa perché un ciclo di Rex forte dell'auto diciamo attiva soprattutto imprese però se c'è probabilmente al netto dell'effetto turismo
Un un divario nord-sud vissuto è andato meglio nell'ultimo periodo ma io scommetto che le caratteristiche di questa ripresa non premieranno molto il Mezzogiorno perché è è un ecco Illy le componenti domanda si stanno attivando il ciclo sono sono sono soprattutto a vantaggio dell'industria detto questo
Il PIL nel Complesso va meglio
Ma ancora
Con un gap con un ritardo nei confronti questo l'ha ricordato anche nella sua relazione Luca nei confronti delle altre economie dell'area euro
E questa è un po'una caratteristica dell'economia italiana che degli ultimi di una degli ultimi anni madre in un periodo molto esteso
E difficile fare politica economica soprattutto gestire la finanza pubblica quando l'economia che cresce meno e quando i tassi di interesse più alti
Rispetto agli altri Paesi perché la dinamica del rapporto debito PIL uno dei dei target su cui nostri
Diciamo più che parte dei giudici tedeschi sono son son sono molto attenti questo grafico su questo questi tre grafici sono abbastanza eloquenti a mio avviso confronta Norditalia España su tre variabili saldo primario del progetto tale rapporto debito PIL da e si vede bene come entrambi i Paesi negli ultimi anni
Abbiano stabilizzato il rapporto debito PIL ma a partire da un saldo soprattutto il saldo primario che in Spagna ed è ampiamente deficitario
Mentre in Italia abbiamo l'esigenza di tenere un primario in condizione di avanzo di questo si discute oggi c'è il rischio dello stigma molti dicono ma che succede se la BCE ci toglie la protezione
Quando finisce il cuore cosa succede al debito italiano quindi un problema di politica economica legato sia ad alcune no non alcune nostre difficoltà si sia la strategia si verrà seguita
E naturalmente una delle soluzioni che tutti auspichiamo quella più semplice ci sono anche altre soluzioni ci può andare col bilancio in pareggio forzare su su
Per evidentemente la soluzione migliore sarebbe quella di avviare un percorso di crescita a ritmi elevati
Percorso di cresce a ritmi elevati abbiamo visto la finanza pubblica spagnola perché non come la Spagna la Spagna cade il PIL spagnolo questa linea rossa come quello italiano nella crisi
Sono l'economia molto diverso e quindi cioè musei una certa cautela nel confrontarla con un esempio
Perché perché la Spagna è ripartita l'Irlanda è ripartita il Portogallo adesso incomincia a dare segni di vivacità
è allora perché non crescere anche noi tanto l'hanno fatto altri due possibilità una è quella della crescita di un Paese solo c'è un Paese che indipendentemente dal ciclo internazionale accelera devo visto che l'Italia ancora un ciclomotore dipendente da quella degli altri Paesi europei
Allora forse l'auspicio è quello di una ripresa europea che continua quindi hanno diciamo
Lo scenario che tutti prevediamo bello di una fase in cui per tre quattro anni
Il ciclo europeo resta vivace che ci sostiene io vado a chiudere quindi questo questo mio ragionamento
Questo grafico cosa ci fa vedere diciamo il Lippi il tedesco nelle tre fasi di ripresa della Germania ultimi anni novantadue mila due mila dieci
Il confronto non è del tutto corretto perché la recessione precedente questa ripresa questa volta è stata più profonda quindi questo potrebbe darci però se confrontiamo queste tre fasi
Quello che vediamo la ripresa degli anni Novanta durò trenta trimestre in quella degli anni Duemila
Venti
Quella non ultima quella in corso già trentaquattro e guardando agli indicatori congiunturali deleghe altri quattro cinque trimestri di crescita per la Germania possiamo considerarle acquisiti quindi siamo già chirurgico lungo molto lungo
Un ciclo lungo è una riflessione simile potremmo farlo anche per altri Paesi chi con gli Stati Uniti ci sono una serie con la mia e che non hanno avuto la seconda crisi quella del due mila dodici due mila tredici
Che sono partiti prima sono più avanti nel ciclo e l'essere più avanti nel fascicolo cosa fa cosa comporta comporta
Che poi per metter terrà una recessione se confrontiamo l'occupazione di Germania Francia e Italia è chiaro che il mercato del lavoro tedesco
Negli ultimi dieci anni ha generato una crescita occupazionale significativa che ha portato a questi livelli del tasso di disoccupazione
Poi permetterti una recessione
Se
Parte da una disoccupazione bassissima Saint-Julien probabilmente se si parte da una disoccupazione ancora una volta evidentemente le condizioni le conseguenze non solo economica ma sociali e politiche di una nuova crisi
Di una nuova recessione sarebbero quindi quindi e vado a concludere il vero problema non credo che sia solo quando cresceremo nei prossimi anni speriamo molto
Ma il vero è pro punto è qual è la probabilità cioè tra due tre anni ci possa essere un'altra recessione per un qualche motivo cosa
Può succedere un paese come l'Italia sia a livello internazionale accade questo e quindi faccio un passo indietro forse a ben vedere la scelta di un Paese che indipendentemente dal ciclo riparte
Forse non è una oppressione ma è l'unica scelta che come Paese possiamo possiamo mettere in campo come si faccia a realizzarlo naturalmente il mio nome non do risposta a questo quesito perché
Lasciamo poi dopo agli attori della politica economica darci qualche suggerimento grazie
Forse se lo possono permettere dal punto di vista la disoccupazione certo dal punto di vista di strumenti di politica scontare la recessione credono ancora qualche problema ci sia
Ma Guido parole comando grazie grazie per avermi invitato Dapporto è molto interessante molto equilibrato
Io condivido l'ottimismo di fondo non c'è dubbio che il peggio sia passato che si apra una fase di ripresa credibile per l'Europa e per l'Italia anche se non sappiamo quanto lunga nelle miei commenti vorrei discutere non di aspetti congiunturali ma di cose che riguardano il titolone sfida della politica economica quindi vorrei discutere di questi tre punti del debito pubblico
Del dibattito in corso sulla Eurozona brevemente altre priorità per la crescita e poi chiudo con alcune osservazioni sui rischi principali secondo me lo scenario con riferimento al debito pubblico il rapporto Luca non ne ha parlato ma sottolinea l'importanza della crescita per riuscire a fare scendere il debito italiana non c'è dubbio che questo sia molto importante ma io sono anche convinto che non basti la crescita per fare scendere in maniera credibile il rapporto debito PIL credo che per raggiungere questo obiettivo come ci ha ricordato il governatore Visco dobbiamo anche portare l'avanzo primario vicino al almeno al quattro per cento del PIL questa tabella tratta dal Fondo monetario vi fa vedere
Per l'Italia il valore dell'avanzo primario
Che dovremo raggiungere per stabilizzare non per far scendere nel debito pubblico sotto diverse ipotesi macroeconomiche di crescita di tasso di interesse reale
è ovvio che oggi le condizioni sono eccezionalmente favorevoli perché siamo in una fase di crescita sopra il potenziale con tassi d'interesse a zero è ovvio che questo non durerà
E inscenare il più credibile con una crescita intorno all'un per cento che più o meno immagino il valore potenziale anche ipotesi ottimistica per il nostro Paese e tassi di interesse che tornano a normalizzarsi dobbiamo avere Bondi l'avanzo primario intorno al tre per cento per stabilizzare il debito per farlo scendere credo che sia inevitabile averlo averlo più alto avanzi primari di questo ordine di grandezza non sono insostenibili né economicamente né Paul né politicamente credo
Questo mi fa vedere il Belgio il giallo l'avanzo primario l'azzurro e la crescita
Il rosso l'andamento del debito pubblico tra il novantacinque nel due mila sette non stiamo parlando di una tigre asiatica il Belgio è riuscito a crescere
Del due tre abbondanti per cento anche crescendo nella fase recessiva del due mila uno
Pur avendo l'avanzo primario come vedete viaggiato intorno al cinque
Sopra il sei per cento tre quattro nella fase più recente e l'Italia ovviamente in passato ha fatto sforzi analoghi
In Italia le intenzioni sono state buone qua vedete in blu gli avanzi primari elencati come obiettivo nei Jeff degli anni chi meno due e chi meno uno ritti
E poi in rosso l'avanzo primario che abbiamo raggiunto quindi abbiamo sempre siamo sempre partiti con obiettivi ambiziosi e poi invece abbiamo sempre avuto dei risultati più modesti pur
In un periodo in cui la crescita era sotto il potenziale però era una fase di crescita positiva e questo è successo
Anche esso me perché si è scelto di allentare la politica fiscale rispetto all'andamento tendenziale dei conti pubblici il rapporto sottolinea che l'avanzo che la politica fiscale è stata restrittiva in Italia in questi anni questo è sicuramente vero
Se lo si confronta
Con altri Paesi sicuramente vero in assoluto ma e diventata progressivamente più espansiva perché l'avanzo primario rimasto costante in un momento in cui la crescita stava riprendendo e è stata allentata rispetto lo sforzo che era stato fatto di risanamento negli anni più difficili della crisi io credo che quello che ha detto Della Valle si sia molto importante
Se non cogliamo adesso l'opportunità per fare questo sforzo fiscale saremo costretti a farlo poi come è accaduto tante volte in passato quando il ciclo si chiude e quando saremo in una sanzione di crisi quindi per evitare politiche procicliche dobbiamo non possiamo indugiare oltre a portare l'avanzo primario dove è necessario farla per far scendere il debito pubblico evitare politiche procicliche non è l'unica ragione per far salire l'avanzo primario l'indebita naturalmente è un fardello sulla crescita e crea incertezza tutti
Pensano quello che pensava della Welles cosa succederà quando cambia il ciclo e questo è un freno per gli investimenti domestici internazionali c'è anche un altro argomento che vorrei su cui vorrei soffermarmi un attimo perché sottolinea l'importanza della stabilizzazione discesa del debito in Italia dove il contesto europeo come sappiamo nei prossimi mesi trimestri si apre una finestra di opportunità importante per realizzare delle riforme a livello europeo
E e sì io di ma penso che ci siano soprattutto tre le questioni che saranno al centro del dibattito sulla riforma dell'eurozona queste tre questioni riguardano la costruzione di un pilastro fiscale per le loro zone completamento Della Banking Union
E il la prima questione quella che vede schierata la Francia la Spagna il nostro Paese insiste per dotare l'eurozona di una sua capacità fiscale principalmente per due scopi perché abbiamo capito una delle lezioni della crisi d'aver capito che con tassi d'interesse a zero la politica monetaria e inefficace occorre dotarsi di uno strumento fiscale per stabilizzare la domanda aggregata oggi dell'euro zona questo strumento fiscale non c'era
Secondo
Per condividere i rischi e per aiutare i Paesi che possono essere colpiti da crisi finanziarie sappiamo che DSM a delle dei limiti dati alle procedure decisionali alle risorse che sono ancora modeste
La seconda questione che invece spinta da i Paesi forti un attimo prima di condividere i rischi dobbiamo pensare a ridurre i rischi ridurre i rischi questo vuol dire ridurre i rischi per i Paesi del Nord Europa realmente aumenterebbero i rischi per il nostro Paese le questioni che spesso sono sul tavolo quando si parla di riduzione dei rischi sono primo
Costringere le banche soprattutto del Sud Europa diversificare il loro portafoglio di debito pubblico interno
E se come possibile questa diversificazione asimmetrica cioè riguarda solo le banche che detengono titoli ad alto rischio
Il rischio di questa a riduzione del debito
Che diminuisca la domanda di debito italiano perché a fronte della diversificazione delle banche italiane non c'è necessariamente al momento corrispondente la domanda di del rito italiano nel portafogli delle banche europee soprattutto non ci sarebbe nei momenti di crisi quindi il bel problema qua e che vedremo aumentare il costo del debito pubblico ma forse soprattutto nei momenti più difficili secondo
Si insiste spesso per rendere più chiare le regole sulla ristrutturazione dei debiti pubblici pubblici in due modi primo i tedeschi hanno suggerito di rendere semi-automatica la ristrutturazione del debito pubblico per un Paese che chieda l'aiuto del Yasser
Se realizzata questa sarebbe una proposta demenziale perché gli SM e e lui anche per fornire liquidità in momenti di crisi di liquidità questa proposta trasformerebbe un rischio di liquidità in un rischio di insolvenza e quindi renderebbe inutilizzabili agli assenti Secondo tema che viene spesso invece portato anche da altri Paesi anche dalla Francia credo cercare di rendere più chiara la giurisdizione sul debito pubblico oggi questa giurisdizione nazionale si vorrebbe
Portare la giurisdizione su debito pubblico livello sovranazionale
Questo avrebbe l'effetto opposto un tutela dei creditori che priverebbe i Paesi come nostro di una ultima via d'uscita avere debito pubblico sotto la giurisdizione nazionale cita un po'di via d'uscita non abbiamo la banca centrale non possiamo salutare se ci viene tolta la giurisdizione nazionale debito pubblico a quel punto diventa molto difficile da da toccare in situazioni estreme e di emergenza rimarrebbe solo una mega patrimoniale come via d'uscita quindi quella che una riduzione dei rischi per i paesi forti in realtà un aumento dei rischi per i Paesi del gol io credo che il rischio di questo dibattito europeo è che per raggiungere un compromesso che ci dia qualche cosa sul fronte della capacità fiscale dell'euro zona si accetti qualche cosa di sfavorevole sul secondo punto della riduzione dei rischi un rischio concreto con resto perché mentre il secondo punto diversificazione dei portafogli o il cambiamento delle regole degli straccioni sono cose chiare e certe che cambiano da un giorno all'altro probabilmente la creazione la capacità fiscale una cosa più fumosa che miele costruita gradualmente non si capisce bene come sarà governata e quindi c'è io credo il rischio che per accettare compromesso e fare comunque dei passi avanti
Nella costruzione dell'eurozona poi scopriamo di avere accettato delle riforme che rendono più fragile la nostra situazione
Terzo punto da riguarda il fiscal contate come assicurare la disciplina fiscale in realtà di questo su questo c'è molta tensione tra i politici italiani ma mi sembra che sia meno al centro del dibattito del dibattito europeo Francia e Germania sono divisi su queste quindi d'Italia avrà un ruolo importante nella negoziazione di queste questioni
E qui veniamo al debito pubblico perché il debito italiano è un aspetto centrale in questo dibattito
Per almeno due ragioni il primo è che influisce sulla posizione contrattuale dell'Italia è chiaro che tanto più indietro e l'Italia sulla strada della stabilizzazione del debito
Tanto più forti sono gli argomenti a favore della riduzione dei rischi la seconda preoccupazione che se l'Italia è ancora indietro sul fronte del debito la posizione italiana sarà tentata
Dall'insiste per a vere più flessibilità fiscale chiudendo magari un occhio sugli altri aspetti che invece sono molto più importanti per il dibattito dell'eurozona seconda osservazione forse ancora più importante io credo che alla fine qualche cosa si farà su questi tre punti soprattutto sui primi due i costi
Oggi di non fare niente per costruire delle istituzioni più complete nell'eurozona per Francia Germania e altri Paesi siano molto vaste
E quindi qualche aspetto di questi elementi di riduzione del rischio verrà incorporato nell'assetto istituzionale dell'eurozona e l'implicazione è che per il Paesi come l'Italia il costo di avere un debito pubblico elevato in futuro è destinato a diventare ancora più alto rispetto a quello che già vediamo essere astrologi
Tocco velocemente altri due punti che sono credo importanti per la crescita italiana la prima riguarda l'il tuo sistema bancario molto è stato fatto recentemente per aumentare la capacità di prestiti delle banche ma io credo che non basti ancora qua vedete in arancione la crescita del PIL in blu la crescita del credito bancario al settore non finanziario
Che misurata sull'atto di sinistra e come vedete quando l'Italia cresce
La crescita del credito bancario a due cifre media oggi la crescita del credito bancario zero e quindi e difficile immaginare di avvantaggiarsi della rete della fase favorevole di ripresa se non si fa ancora di più per migliorare la situazione delle banche
Il secondo punto che io credo prioritario è stato toccato velocemente da Luca Paolazzi che riguarda la nostra competitività indubbiamente c'è stato un miglioramento nei nostri conti con l'estero
In parte questo dovuto però a fattori contingenti importante ricordarlo dal carro della domanda interna l'euro debole
In miglioramento delle ragioni di scambio che c'è stato e e la crescita mondiale e se guardiamo indicatori di cambio reale come il costo del lavoro per unità di prodotto
Vedete che l'aggiustamento in rosso questo l'andamento in rosso dell'Italia
La giuramento è stato ancora incompleto rispetto soprattutto rispetto agli altri paesi dell'euro zona e questo lo si vede anche se guardiamo alla quota delle esportazioni italiana del commercio mondiale vero
Ci stiamo andando bene ma rispetto alla Germania e alla Spagna che allarmante tratto vantaggio dall'euro debole come noi stiamo andando decisamente meno bene
Quindi questo io credo che sia un altro punto da tenere sott'occhio chiudo
Con urdu ultima osservazione sui rischi
Luca ne ha ricordati molti io credo che i rischi principali siano politici
C'è chiaramente un rischio politico internazionale sulla Corea del Nord scusi ma niente da dire
C'è un rischio politico interno non solo perché sarà difficile formare un governo nella prossima legislatura ma soprattutto perché io credo temo
Che non ci sia la consapevolezza nel Paese sull'urgenza
Delle cose che delle sfide che abbiamo davanti
A seguito di questa crisi epocale storica
Molti cittadini
Rifiutano i vincoli esterni si sono rivolti ai populisti e purtroppo i partiti tradizionali non hanno saputo contrastare queste tendenze
E il risultato è che chi si troverà a guidare l'Italia dopo le elezioni
Si troverà a farlo con l'opinione pubblica che io temo non sia ancora pronta ad affrontare le sfide che invece sono urgenti difficili che avremmo di fronte grazie tensioni
Sono grazie o neri nell'invitarvi a prendere posto in sala evitare il ministro dell'economia presidente boccia a salire qui sul sul podio di nell'intervento molto diciamo così
Più ma
Con l'altro nero che Polato Rosa di Guido Tabellini mi piacerebbe sottolineare un aspetto cioè il fatto che dopo la simmetria nell'aggiustamento dei bilanci
Corrente del bilancio corrente la simmetria giustamente o dei prezzi relativi assisteremo forse una simmetria giustamente dei bilanci bancari sarebbe forse il colpo di grazia
Prima ministro l'economia
Buongiorno grazie questo invito mi scuso per il ritardo ma credo di averlo già fatto ma garantiste ho letto il rapporto
Sì sottolineato e l'ho trovato molto interessante oltretutto trovato molto interessanti le presentazioni di ketchup chi mi ha preceduto e quindi se mi danno anche l'opportunità di approfondire alcuni intanto
Il rapporto è molto analitico molto utile e questo non deve essere visto come un una critica da un piacevole senso di ritorno alla normalità
Mi spiego
è un po'di tempo che non si riesce a fare un'analisi professionalmente molto molto corretta del economia italiana discutendo di un'economia che sembra sottolinea sembra ritornare al normale
Questo tra l'altro mi esimere dal ritoccare posto che vuole dibattito se la crescita sia congiunturale o strutturale
è un argomento che mi appassiona nella mia esservi studioso di modelli economici spero di poter riprendere quanto prima fare questi strumenti
Ma la normalità nasconde un rischio è stato toccato da Guido Tabellini e la sua ultima swahili della acquiescenza del pensare che il più è stato fatto
E che quindi sia pure corrente antichi vizi
L'economia italiana sia tornando ad una situazione pre-crisi come se quasi nulla fosse accaduto so estremizzando un foglio discorso soltanto per per chiarezza questo naturalmente sarebbe un rischio gravissimo così il rischio più grave perché è vero che ci sono rischi al ribasso magari qualche rischio ragazzo si poteva grazie
Fosse mai raccontare sono arrivato tardi chiedo
Colpa mia quindi credo che soprattutto visto dal dal punto di osservazione del policy maker il rischio più serio sicuramente uno rischio molto serio e quello di pensare che peggio sia passato e che quindi meno poco resti da fare a maggior ragione questo rischio grave in una fase di chiusura di legislatura
In cui in qualche modo bisogna e io penso che sia il dove di un politico ancora in carica chiedersi che tipo di eredità si consegne alla legislatura che si va a corrente
Si consegna ma questo è un fatto banale una economia italiana che sta meglio di quella ricevuta da questa legislatura quella coerenza e per tante ragioni
Macché appunto invece di essere un'economia nella quale è stato fatto parecchio come riconoscendo molti sforzi e molti sono stati riconosciuti bisogna soprattutto riconosce che molto resta da fare
Anche perché
Per un di nuovo qui con un dato di fatto
Qualunque sia la natura di questa ripresa della crescita sappiamo per esperienza passata che ci sia che prima o poi ci sarà un rallentamento della crescita ci sarà un peggioramento della situazione
E quindi bisogna chiedersi in che modo si affrontano le situazioni che ci troviamo ad affrontare in futuro
Sapeva prendere sul serio questo rischio bisogna intanto chiedersi quale debba essere la sfida di fondo
è difficile identificato in una variabile ma se proprio dovessi sceglierne una
Direi che la questione della produttività intesa in senso lato produttività
Che al di là delle sue misure che spesso sono sintetizzata in modo un po'brutale del danno gli economisti racchiudono come è ben noto una serie di fattori siano essi congiunturali che strutturali che istituzionali che legati al business & parmense
Questo il problema della produttività è un problema che rimane aperto e questo malgrado miglioramenti che permettetemi di definire strutturali in in in più di un campo di rilevanza per la produttività ovviamente dal dalle riforme che sono state fatte nel mercato del lavoro dai risultati ancora modesti ma incoraggianti in tema di giustizia civile
All'al tema del sistema bancario ce questo dice l'apporto adesso ancora non ha raggiunto
Una situazione in cui fornisce una spinta decisiva
Allora al sostegno alla Scala la crescita ma se si prende il sistema bancario nel suo complesso
Penso che non si possa negare che se guardiamo il sistema bancario dodici mesi fa lo si considerava non solo in Italia come elemento di fragilità egli con con focolai di crisi molto ben identificati oggi la situazione è decisamente migliorata sia in termini di gestione di quei focolai di crisi
Sia in termini di meccanismi che stanno lentamente ma con una secondo me importante accelerazione migliorando e qui c'è un circolo virtuoso è stato spesso ricordato tra crescita e gestione dei bilanci bancari dal punto di vista delle sofferenze ci sono dei grafici molto importanti prodotti da Banca d'Italia fanno vedere come la correlazione
Fra queste due cose sia molto chiara se il PIL va su io le sofferenze scendono e viceversa quindi c'è anche questo elemento aggiuntivo di virtuosità non è ciclo che sta riprendendo
Cioè in questo quadro
Molto da fare in molti campi ne cito uno che spesso viene additato come un problema non leggo che lo sia il ruolo degli investimenti pubblici
Qui non svela un segreto se dico che il problema degli investimenti pubblici in Italia è solo in parte un problema di risorse da dedicare al bilancio dello Stato
In buona parte non non ci assegna una percentuale ma in buona parte anche un problema di progettazione di meccanismi decisionali di burocrazia
Di attuazione e implementazione del nuovo Codice degli appalti di gestione di ruolo dei funzionari pubblici che si trovano di fronte a un contesto nel quale prende rischi tra virgolette diventa in qualche modo ti complicato quindi
Una macchina che sarebbe fondamentale per fare per offrire alle l'economia italiana quell'accelerazione che prima si ricordava magari accelerare la in modo significativo il più rispetto ad altri Paesi europei
Questo dovrebbe essere un chiaro compito nei prossimi mesi quello di definitivamente ribaltare x ore investimenti pubblici come fonte
Di crescita di sostegno ovviamente alla domanda ma anche all'offerta nel medio termine e questo richiede una riforma fondamentale di segmenti importanti tra pubblica amministrazione e quindi chiama in causa un'altra sagge un altro elemento dell'agenda
Dell'agenda di politica economica per i prossimi trimestri mettiamola così
Una c'era un altro elemento di agenda per i prossimi sei messo che è stato evocato
Cioè sta il ruolo del capitale umano deciso che citava Luca Paolazzi sulla dita annuale in termini di crescita potenziale via perdita di capitale umano parla da sola
E solo e questa cifra da sola basta inventi sicari un ovvio o elemento di una strategia Vincenzi per il futuro e cioè il sistema formativo
Che è una riforma fondamentale l'OCSE ci continua perché lo fa già da parecchi anni questo me lo ricordo bene a ricordare la nostra posizione di arretratezza soprattutto in termini di istruzione superiore l'Istituzione universitaria che evidentemente è una componente fondamentale del capitale della meccanismo di produzione del capitale umano
Che deve essere aggredito quindi una riforma del sistema educativo che guardi non solo le risorse come al solito che pure sono significative anche se insufficienti
Ma anche e soprattutto i meccanismi diciamo a tutti i livelli di efficientamento del sistema scolastico e poi efficienza penso al sistema universitario che gli ovvi collegamenti
Con il mondo della ricerca e quindi il mondo della produzione
In questo contesto
Sfrutto il mio copywriter molto campo vi mando il conto l'idea del sentiero stretto è un'idea se volete
Pensata per la comunicazione che ha dietro un'idea anche gli economisti conoscono bene
Soprattutto quando si parla di finanza pubblica egli manca l'economia e cioè ridere il freddo
Ora legge di bilancio che rappresentata in Parlamento a metà ottobre ma ancora prima il desk che sarà discusso approvato dal Consiglio dei ministri la prossima settimana
Sono una passo successivo ulteriore in coerenza con la logica del sentiero stretto
Questo significa che ci sarà
Una ulteriore miglioramento in senso di discesa dell'indebitamento
Un andamento
Che dovremo ancora valutare in termini di debito ma che io giudico positivo
In un contesto nel quale la crescita migliore come noto qui ci sono spazi di crescita migliori rispetto a quelli che si fronteggiavano al tempo del Def di aprile
In cui si cerca appunto di trovare un equilibrio stretto fra l'esigenza di continuare a ridurla aggiustare la finanza pubblica andare verso la riduzione del debito e quella di sostenere la crescita perché è evidente che surplus primari elevati
Sezione tutti insulto sui mai più ridotti o addirittura in deficit primari hanno un impatto sulla crescita
Giustamente Guido Tabellini ci diceva non basta a far crescere il PIL ridurre il debito bisogna avere anche surplus frena importanti e lui citava
L'autorità della Banca d'Italia che ha fissato al quattro per cento una cifra che sembrerebbe essere indispensabile ridurre significativamente il debito ricordo semplicemente che non solo l'Italia assieme alla Germania il Paese ma questo c'era nella slide
Che
Unico Paese con l'eccezione del due mila nove ha mantenuto un surplus primario positivo tutto questo per il periodo precedente alla crisi attuale ma che banalmente anche se il quattro per cento un numero importante vorrei evitare che si pensasse che o si raggiunge il quattro per cento o non si riduce il debito non è così nel debito si stabilizza
Con surplus primari che devono essere mantenuti possibilmente
In aumentati ma che non necessariamente devono raggiungere il quattro per cento un'altra cosa fissare obiettivi di debito più ampio nella con numeri specifici la mia
Idea è che sia importante sufficiente fosse non sufficiente ma sicuramente determinante
Aveva un debito che chiaramente scende il insegnare ai mercati che ovviamente si osservano da vicino
Quindi fissare il quadro macroeconomico e io penso che lo faremo in coerenza con quanto è stato fatto negli anni passati
Ma continueremo in questa strada continuano su un sentiero che tiene conto dei territori detto questo altro elemento di cui non rivendico il copyright ce la finestra di opportunità
Sì la finestra di opportunità c'è perché l'economia sta crescendo
Perché c'è un
Risultato positivo ma questa finestra di opportunità rischia di essere chiuso dal rischio che dicevo prima e cioè dal fatto che siamo arrivati ad essere normali di nuovo un po'di respiro per favore inteso come respiro una interruzione del del sforzo di Foro spero che questo non avvenga sicuramente sarebbe un grave errore
Se si dovesse passare ad una legislatura nella quale lo sforzo di folla dovesse essere interrotto
Perché se si interrompe lo sforzo le riforme non si sta fermi
Si va indietro
Con conseguenze molto gravi perché nel frattempo si sarebbe persa un'ulteriore occasione
Da questo punto di vista fatemi
Giunge alla conclusione l'Europa ne ha parlato a lungo Guido Tabellini e lo ringrazio per questo perché ovviamente l'Europa
Il quadro nel quale ci muoviamo inoltre l presidente la commissione come sapete ieri ha fatto un discorso europeo molto importante
Mi piace dirlo ma non per vezzo che molti dei temi che lo dichiara importanti sono stati avanzati dal governo italiano una prima volta già andato dal due mila sedici che che il governo italiano continua a portare avanti nelle sedi diresse inopportuna
Un dibattito sul futuro delle delle della Keith tu istituzionale europea che diventa sempre meno un futuro sempre più presente perché proprio grazie alla stabilizzazione dell'economia europea
Non c'è virgolette capitale politico sufficiente per dedicarsi ad altri temi usciti dalla gestione della crisi
Guido Tabellini metteva in evidenza alcuni elementi rischiosi e ha usato un aggettivo qui spezza una possibile proposta legata istituzione del debito che condivido molto
Questo rischio OSCE
è un rischio perché
A varia natura natura di approccio logico ai problemi dell'economia approccio molto basato sul rispetto letterale di regole siano esse più o meno efficienti ha un rischio legato anche alla mancanza di esperienza di passaggio attraverso la crisi da questo punto di vista
Importante questo il gol Governo italiano fa continuamente ricordare abbia i partners europei che
è molto difficile immaginare un Codice un manuale di come si gestisce la crisi
Pensando di poter coprire tutti gli episodi che possono emergere da una crisi finanziaria complessa
Che potrebbe immaginarsi in unione monetaria abbiamo ne abbiamo passata una storici mi sto riferendo a quella della Grecia ma non solo da Grecia abbiamo visto come fosse difficile uscirne come fosse costoso uscì
Quindi quando si parla di ristrutturazione del debito la mia mente va ricordi di episodi essenzialmente svoltisi in Paesi emergenti quando me ne occupavo più da vicino al fondo monetario mi è difficile ricordare episodi di ristrutturazione del debito senza problemi
Quindi una
Tipologia di approccio che io ritengo rischiosa
Di gestione dei rischi detto questo è chiaro che non ci sono scuse detto questo è chiaro che il debito
Deve mettersi su un sentiero deciso di quindi credibile di discesa detto questo è chiaro che questo significa che ci debba essere una riaggiustamento nel portafogli il problema è che questo paradiso mentre portafogli deve essere di più
Soffice sui monti possibile e quindi è possibile immaginare meccanismi che facilitino questa questa questo indirizzo
Nella consapevolezza che l'Italia può cresce di più può fare le riforme finché questo debito rimarrà ai livelli non in cui si trova ancora sia pur stabilizzato
Non scenderà in modo deciso l'Italia aveva vista
Come un paese
A rischio con una percezione fosse eccessiva
Da questo punto di vista sto concludendo
Le riforme servono anche non solo a produrre di per sé degli impatti
Positivi sulla crescita ma servono anche a convincere i nostri partner siano essi partner politici che soggetti di mercato che in questo Paese
A spinta alle riforme che più o meno con accelerazioni o rallentamenti negli ultimi anni è andata avanti
Ossa continuare e quindi per questo semplice fatto rappresentare una elemento di riduzione del rischio stiamo andando verso la fine del kiwi
Forse l'euro forte allenterà questa velocità di marcia ma non è questo il punto il punto dei fiumi prima o poi si esaurirà ed è bene che l'ho fatta che questo avvenga primo Point che vuol dire che saremo ancora di più in una situazione di normalità di gestione dell'unione monetaria
Nel frattempo questa situazione viene ovviamente non solo osservate attentamente il
Da dal Polesine ma viene gestita attraverso una operazione operazione di cessione del debito che continuano a rappresentare una situazione di attenzione ma mai di adorare questo è l'impegno
Del policy maker responsabile anche questi andamenti quindi ci sto ci muoveremo verso una normalità anche dal punto di vista la politica monetaria mi piace concludere con un fatto
Cioè che quando saremo fuori dal lui vuol dire che saremmo in una situazione di normalità monetaria rischia allora degli aspetti problematici magari con tassi mediamente più elevati ma degli aspetti anche positivi con tassi d'inflazione più elevati e con benefici per la gestione dei bilanci bancari
Quindi come al solito a me piace vedere il bicchiere mezzo pieno
Spero di non essere eccessivamente ottimista grazie
Presente bocciare conclusione nella mattinata grazie a Luca grazie ministro grazie a tutti per essere qui io parto dai dati dalle informazioni che il nostro centro studi oggi diciamo onor all'attenzione di tutti voi che ci aiuta su questo percorso centra anche confronto idee con il governo a difendere la lucidità nel capire
Dove uno dei primi punti che sono stati segnalati molto chiari e la questione retribuzione e cioè una perdita di produttività che continuiamo ad avere come e l'affetto
Indiretto dei vecchi contratti che abbiamo realizzato in cui c'era quel differenziale tra l'inflazione programmata e sostanziale
Questo sul lungo termine può essere diciamo un problema non marginale
Specialmente nell'area euro perché se la nostra produttività declinarsi ancora di più il rapporto alla Germania evidente che a parità di valuta non avendo meno male diciamo noi lo strumento la svalutazione la il paese che ha una produttività più alta e come se avesse svalutato a danno del Paese più due
Qui la questione produttività non è una moda
Che viene segnalata diciamo moderno innovativo che parte dalle relazioni industriali arriva diciamo anche dimensioni piccolissima scala ma una necessità diciamo che il Paese deve cominciare ad affrontare che riguarda chiaramente gli investimenti riguarda le relazioni industriali riguarda la politica fiscale
E questo ci fa dire che la quarta rivoluzione industriale
Anche culturale anzi forse specialmente culturale prima ancora che il digitale
E tecnologica e e quindi diciamo l'innovazione è un concetto largo voglio prendere a prestito una recessione della Presidente Merkel le che in campagna elettorale in Germania
Che ha dichiarato qualche settimana fa che in Europa si parla troppo di distribuzione e poco di produzione
E vorrei e vorremmo porre diciamo all'attenzione di tutti noi diciamo due potenziali rischi uno che ha citato il ministro cioè
La fine del quantitative easing che comporta però uno degli effetti anche indiretti positivi se riusciremo chiaramente a lavorare anche sul debito è un altro aspetto
E forse si collega diciamo alla premura della President Merkel che noi lo vediamo in c'è un'industria
E che parte dalle vie della seta
Che la Cina sta organizzando e che partono appunto alla cima una passa via mare una via terra e arrivano nel cuore dell'Europa
Sull'Europa che è il mercato più ricco del mondo e la domanda e saremo pronti a far sì che queste rotte in termini di commercio e di tre del
Diventino bidirezionali perché a un'industria forte europea corrisponda un'industria forte cinese e quindi c'è uno scambio virtuoso i prodotti e servizi tra queste due grandi aree del mondo o subiremo una competitività degli altri
A danno dell'industria europea per conquistare il mercato europeo
Forse in quella frase della Presidente Merkel c'era una premura del primo Paese industriale d'Europa
Che non possiamo non condividere nella qualità di secondo Paese industriale d'Europa e partendo da questo voglio collegarmi però un aspetto che dei novelli is ha citato molto bene come dire sempre nella linea della lucidità del capire dell'onestà intellettuale ha parlato dell'ultimo anno
In economia come in politica non c'è contemporaneità tra causa ed effetto quello che vediamo oggi dobbiamo dirlo con onestà intellettuale è frutto di strumenti di politica economica che questo governo precedente hanno realizzato il Jobs Act il piano industria quattro punto g
Strumenti selettivi che hanno inciso sui fattori e non sui settori che ne abbiamo condiviso perché significa zero scambi con la politica
Momenti che hanno comportato un paradigma di pensiero diverso che speriamo diventi anche un paradigma di pensiero europeo
Prima cerca di definire quali sono gli effetti sull'economia reale che si vogliono realizzare
Poi si individuano strumenti quindi risorse e poi si interviene sui saldi di bilancio
Specie in un Paese come il nostro
Che avendo quel sentiero stretto che cita molto bene il ministro ha poche risorse deve usarli al meglio per far sì che intervenendo sui cosiddetti luoghi di sviluppo si possa avere una crescita economica
Ma in quella percorso noi abbiamo condiviso una linea molto chiare anche per la prima volta nella storia economica recente del paese
Si è definito una rotta di quale industria lo immaginiamo per il futuro di questo e questa prima volta non è il settore a o il settore B ma è un'industria ad alto valore aggiunto
Ad alta intensità di produttività ad alta intensità di investimenti quindi trasversale ai settori ponendo la questione industriale al quale questione prioritarie strategica per il Paese
Professor Tabellini ci ricorda di fare attenzione perché abbiamo una questione nazionale che si somma una questione europea e non deve essere usata sulla questione europea tenuto rimuovere le criticità della questione italiana cioè debito deficit
Che la crescita un elemento prevalente non esclusivo per ridurre il debito e qui ci aiuta diciamo dire che dobbiamo distinguere le aspettative della legge di bilancio da un piano di legislatura
Chiediamo un po'di confusione siamo su questo aspetto dal punto di vista di dibattere il Paese non nel governo
Però se questa legge di bilancio e la legge ganci che ha un sentiero stretto per quel debito pubblico che abbiamo la lucidità del capire l'onestà intellettuale ci impone diciamo l'operazione verità
Che è quella che non abbiamo tante risorse dobbiamo continuare lì dentro pronte a fare una politica di piccoli passi che sta dando una stretta
Per continuare questo percorso che sicuramente come l'Inter in via sostanziale arriverà fino a prima delle elezioni dopo si pone un problema potenziale di governabilità di stabilità nel Paese che può avere un rimbalzo negativo sulla andamentale economico del Paese attenzione perché i dati che Orazi ci dice in merito al due mila diciotto che prevederebbe ero un rallentamento sono aggiustamento dati a condizioni date cioè prevedono il fatto che gli altri non si muova
Ma se la Germania dopo l'elezione punta sulla questione Russia se la Francia di ma crolla punta per due terzi dell'operazione che intenderebbe fare ce la farà
Sul lavoro e impresa se gli Stati Uniti d'America puntano sull'industria se la Cina ha avuto sull'industria si pone missione italiana
E se noi non ci muoveremo come ricorda il ministro nella stagione diciamo di riforme che deve continuare a nostro avviso a vivere tra le sue strategie la questione russa corriamo il rischio non di declinare diciamo in bus ma di andare qualche punto dietro
Non solo perché non ci muoviamo ma perché gli altri vanno avanti
In un momento storico e questo lo vorrei contestualizzare dal punto di vista di presente
Noi abbiamo degli affetti se punto come dire
Minori rispetto agli altri paesi ma dati i nostri deficit di competitività sull'economia reale che stiamo vivendo un export che aumenta con l'occupazione commenta è una crescita che a un e in fondo siamo come dire più avanti rispetto facendo un paragone con i nostri amici francesi perché loro sono all'inizio il Jobs Act sono all'inizio della riforma pensioni sono all'inizio del piano russo quattro punto zero lo dico perché a volte siamo incapaci di raccontare anche gli aspetti positivi di un Paese il che non significa non parlare delle criticità
E di essere ottimisti a prescindere ma mettere insieme le cose
In Francia c'è ma crolla ma non hanno fatto queste riforme noi abbiamo fatto questa riforma e cerchiamo macro che il capolavoro diciamo Italia
Cerchiamo come di continuare a fare le riforme evitiamo di guardare gli altri se le farà dopodiché se ne faranno diventare più competitivi Dinoia qui dobbiamo poi fare i conti la Francia nel programma di Marchionne
Dice di voler diventare il secondo Paese industriale d'Europa
Ho pensato che ne diventeremo il primo oppure immaginare lo saremo i terzi allora poi chiaramente pensiamo ministro diventare i primi c'era perché non vogliamo deludere gli amici francesi sarà questo il quadro che noi abbiamo davanti in quella dimensione europea
E si pone chiaramente le parole di Juncker ieri aiutano diciamo un problema di completare il percorso dell'eurozona perché c'è e qui Tabellini lo ricordava molto bene una incoerenza fra politica monetaria e politica economica un'Europa legittimata ma che non ha strumenti governo invece che hanno strumenti non sono legittimati tendente ad oggi
Si apre una consapevolezza l'abbiamo letto anche nelle parole di Juncker di ieri di una coerenza in termini di governance di un'Europa noi ospitiamo più Europa in loro intergovernativa perché aiuta avere evidentemente a una stagione di politica diciamo economica europea in un'Europa che ci dice
Che la flessibilità ci verrebbe concesso se riduciamo il debito che ne leggiamo
Se usiamo quella flessibilità per la crescita perché serve a ridurre il debito e non per il deficit
E qui dobbiamo stare attenti perché il punto non è di qui alla prossima legge di bilancio ma il dibattito che si aprirà nel Paese dalla prossima legge di bilancio della campagna elettorale
Ed evitare i fare l'errore di attivare una serie di politiche economiche per la domanda
Prescindendo dalla competitività del paese per captare voti e alla fine smontare o elevare le aspettative dei cittadini italiani sapendo che comunque il debito pubblico quel sentiero stretto non ci aiuta diciamo ad andare da nessuna parte c'è una forse un'operazione verità
Aiuta tutti e aiuta in un paese in cui c'è la percezione che come siamo siamo fuori dal tunnel
Comincia il balletto della divisione dei tesoretto e allora vorrei solo ricordare che non siamo all'inizio di un'inversione di tendenza onde evitare che appunto i vari come dire le varie dimensioni delle richieste di tesoretto costruiscono diciamo dei modelli diversi e che possiamo e dobbiamo usare la crescita quale precondizione per contrastare diseguaglianze quella crescita diventa non un cinema uno strumento e in questo nella crescita abbiamo alcuni elementi la questione investimenti pubblici si pone e si porrà dal punto di vista temporale ha ragione il ministro chiusi sorriso evidentemente cercare di semplificare su quei livelli e far diventare alcune infrastrutture paese dei casi di interesse nazionale smontare una riusciamo alcune limitazioni dal punto di vista temporali proprio per quella logica di causa effetto un elemento su cui varrebbe la pena aprire un tavolo di confronto e fare in modo che quando si fanno scelte e decisioni questi voi diventino dei veri investimenti pubblici e non solo dichiarati per i motivi che richiamava il ministro e quindi la priorità come dire della sensibilità della questione temporale ma anche una priorità temporale qui ritorno alla legge di bilancio evidente che le cose da fare sono tante
Tutte importanti sarebbe opportuno utile che si riesca a distinguere quali fare prima e quali fare dopo il Divided Giovanni è una delle priorità potrebbe essere secondo voi lo è perché sul lungo termine pone diciamo un problema di inclusione di fasce della società
E metterebbe insieme rafforzamento della competitività dell'impresa e per quelle che assumono logica premiante com'è accaduto per il quattro punto zero sugli investimenti ma attiverebbe anche domanda
All'interno del Paese
Quindi questi elementi tra l'altro ci aiutano a dire anche di un altro rischio che è quello di un di raid potenziale futuro cioè di un Paese che avrà un'industria quattro punto zero
Con la pubblica amministrazione che rimane invece non quattro punto zero e quindi rinchiuso nel giovani nativi digitali non è solo una questione generazionale è un salto di qualità culturale della società italiana
Perché altrimenti ne avremmo un divario in questa società c'è un'industria che diventò la punta avanzata del Paese cioè quando entri una fabbrica di sembra rientrare nel futuro del Paese
E una società o una pubblica amministrazione che rimane troppo indietro questo divario Dinoi poi alla fine abbiamo difficoltà a ridurlo quindi la questione produttività diventa diciamo elemento la questione produttività e anche un elemento di metodo
Perché quando
Il presidente uscente del si inventò lo scambio salario produttività la produttività dell'Italia era uguale la produttività della Germania
Nel giro di dieci quindici anni abbiamo perso trenta
Ma quel modello era anche un modello culturale perché lo scambio salario produttività prevede un metodo che quello che possiamo sintetizzare nella collaborazione per la competitività
O mente alla produttività aumentano i salari attivi la domanda grazie alla competitività maggiore
Questo significa passare da con in una logica di conflitto a una logica totalmente diverso e questo significa quando guardiamo le imprese che usano i contratti di secondo livello che sono poco più del venti per cento
Ma ci fanno capire che la loro produttività è superiore alle altre e che quindi devono spingere diciamo su quella linea
Il problema non è constatare che l'ottanta per cento non lo fa e quindi continuare a fare quello che abbiamo fatto in passato Marshall fare quell'ottanta per cento quello che sta facendo il venti
Perché questa è una questione divisione del Paese su cui dobbiamo lavorare in insieme e quindi su questo
Noi abbiamo chiaro come dire l'occasione del Centro studi a cui siamo grati Luca tutti i collaboratori del centro studi e che le scelte di politica economica sono importanti e strategiche per la vita di un Paese
E fare i conti con le potenzialità di un paese è un elemento determina
Un Paese che deve superare col suo paradosso secondo Paese industriale d'Europa lo sanno solo il trenta per cento degli italiani cominciare come dire a informare che siamo il secondo Paese industriale e che quindi alcune cose che accadono in termini ricchezza e anche grazie all'industria con la chiarezza di distinguere in questa casa la questione russa alla questione degli industriali me poniamo la questione industriale visto che l'Inghilterra vuole ritornare essere industriale nel nord Inghilterra la Francia vorrebbe diventare industriale come voi la Germania lo è e lo sarà la Cina investe in alta tecnologia e negli Stati Uniti d'America sì impongono connessione in via sei F.S. era questa denuncia chiudo a proposito di Europa con un invito alla coerenza il ferito diciamo anche alle dichiarazioni di un cantiere
Le regole in Europa dovrebbero essere tra Europa e mondo esterno e non a danno dei paesi europei sta ogni riferimento al caso Fincantieri e voluto e non è casuale
Grazie mille a tutti voi una buona giornata speriamo auspici nel ministro presidente si realizzi no