Il Sindaco Virginia Raggi conferisce la cittadinanza onoraria di Roma ad Antonino Di Matteo

Sto in Aula
La sindaca di Roma Virginia raggi e il dottor Antonino Di Matteo
Prende la parola il Presidente
Prende la parola il Presidente dell'Assemblea capitolina
Onorevole Marcello diritto
Buongiorno benvenuti a tutti
Benvenuto dottor Di Matteo è un onore averla qui quale Presidente di quest'Aula che qualche mese fa
Ha votato all'unanimità
Questa la mozione con cui
è stata fatta la scelta di conferire la cittadinanza onoraria di di questa città cosa di cui siamo onorati dottor Di Matteo nasce nel mille novecentosessantuno
Trent'anni dopo entrare in magistratura nel mille novecentonovantanove diviene Pubblico ministero presso la Direzione distrettuale antimafia di Palermo
E si occupa nella sua carriera di dicasi che rappresentano ancora venticinque anni anni dopo una ferita aperta per la nostra nazione
Degli amici dei giudici di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Si occupa ancora degli omicidi chimici e Saetta ottenendo per quest'ultimo
Il primo ergastolo nei confronti di Totò Riina
E si occupa soprattutto di quella che è una
Un'ombra
Nella storia della nostra Repubblica vale a dire della
Trattativa stato mafia
Pagando anche personalmente
Subendo anche un procedimento disciplinare fortunatamente conclusosi ad aprile due mila
Al ad aprile del due mila quattordici ma soprattutto
Vivendo danni per il suo lavoro per la sua attività per il suo impegno a tutela della legalità della giustizia sotto scorta
E questo deve farci riflettere tutti che deve farci comprendere come le persone come lei che rappresentano
Un baluardo siano costrette a vivere
Le persone che rappresentano appunto dicevo un baluardo a tutela della legalità e della giustizia quindi lei è un esempio per tutti e per questo questa città
Questa Assemblea
Che che rappresento i rappresentanti di cittadini a settembre scorso
Unanimemente una volta tanto
Hanno fatto la la scelta di conferirle la cittadinanza onoraria quest'oggi siamo veramente lieti felici ed onorati riconsegnati
Prende la parola la sindaca di Roma Virginia raggi
Buongiorno
Buongiorno a tutti
è per me un onore oggi essere qui
Prima
Da cittadina romana che da sindaco
Sono onorata perché avrebbe
Potrò annoverare fra i nostri concittadini anche il dottor Antonino Di Matteo
E spero vivamente che possa sentire Roma come casa sua accogliente e fraterno
Forse il dottor Di Matteo non lo sa
Ma lui era al cittadino di Roma
Ben prima di oggi lo era nei nostri cuori
Quando ha affrontato con determinazione tenacia stia ostinazione
La lotta alla mafia perché il valore della legalità
è un valore universale
In questa sua azione il dottor Di Matteo si è spinto in fondo gli aspetti più inquietanti
Ha aperto
Tutte quelle segrete che a lungo sono rimaste chiuse perché a molti andava bene così
E perché i cittadini non dovevano sapere
Bersagliato da più parti
Anche dalle stesse istituzioni che
è chiamato a difendere
Non ha mai arretrato di un passo
E ha continuato dritto per la sua strada convinto che
C'è un valore che a quello della giustizia che non può essere subordinato al nulla neanche alle cosiddette ragioni di Stato
Antonino Di Matteo a un cittadino romano perché non ha mai rinunciato alla coerenza
Non ha mai tradito gli insegnamenti che gli derivano dai suoi illustri colleghi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Ad Antonino Di Matteo oggi
Diamo il benvenuto nella sua nuova città una città che sta uscendo
è un periodo oscuro in cui ma la vita imprenditoria e politica
Hanno banche Pato a lungo lasciando la
Deprivata al collasso in tutti i servizi che la città deve offrire ai cittadini
Come
Certamente saprà non parliamo di episodi di comune cronaca che tanti politici vorrebbero derubricare
Al così infatti così fan tutti
Si tratta di un'orrenda storie che i romani hanno provato sulla loro pelle
E che oggi una sentenza di un tribunale a
Accertato come reale
In tanti troppi nella politica si schiera mano dietro al mancato riconoscimento dell'associazione mafiosa
Dietro quell'organizzazione trasversale che ha ascoltato la città
Un atteggiamento che francamente ci spaventa molto
E mi piace qui
In questa occasione ricordare le parole
Di altri due grandi uomini
Paolo Borsellino diceva l'impegno contro la mafia non può concedersi pausa alcuna il rischio
è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza
E Falcone
Che le cose siano così
Non vuol dire che debbano andare così
Solo che
Quando si tratta di rimboccarsi le maniche
Incominciare a cambiare vi è un prezzo da pagare
Ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare
Ecco oggi più che mai ritengo che dovremmo fare nostre queste parole e oggi da oggi abbiamo un cittadino in più che quelle parole le testimoni ogni giorno mettendole in Prati e per questo
Merita di essere un cittadino di Roma
A inizio la cerimonia di consegna dei simboli della cittadinanza onoraria di Roma al dottor Antonino Di Matteo
Si invitano la sindaca il dottor Di Matteo portarsi al centro dell'emiciclo
Si dà lettura della motivazione
Magistrato dal mille novecentonovantuno
Pubblico Ministero presso la Direzione distrettuale antimafia di Palermo dal mille novecentonovantanove
Si è occupato di molti casi riguardanti i rapporti tra mafia politica e istituzioni indagando tra l'altro sulle stragi in cui sono stati uccisi magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
E le loro scorte
E sugli omicidi Di Rocco Chinnici e Antonino Saitta
In considerazione dell'abnegazione della professionalità della dedizione e dell'esempio di una vita costantemente spessa
Nella lotta alla criminalità organizzata indifesa dei fondamentali diritti umani
Valori tramite i quali è divenuto un uomo simbolo nell'affermazione della giustizia e della legalità
Suscitando nel Paese un vasto movimento di consapevolezza civile contro la mafia
Quale attestazione di concreta e tangibile vicinanza e solidarietà e per testimoniare l'impegno dell'Amministrazione sui temi della legalità e della convivenza civile
Nella consapevolezza che Roma Capitale nel concedere la cittadinanza onoraria intende rendere testimonianza ai cittadini che si siano particolarmente distinti
Per il loro impegno morale civile e a servizio dei valori e dei principi della Carta costituzionale
La sindaca
Virginia raggi
Consegnerà pergamena della cittadinanza onoraria al dottor Antonino Di Matteo
Roma oggi
Si annovera
Tra i suoi nomi
A Bergamo
La sindaca Virginia raggi Consegna al dottor Antonino Di Matteo la riproduzione in bronzo della Lupa di Roma simbolo della cittadinanza onoraria
Prende la parola il dottor Antonino Di Matteo
Poi
Sono
Cioè dice
Emozionato
E sinceramente onorato di ricevere la cittadinanza onoraria di Roma
La capitale del mio paese
Vivo questo momento con una grande
Bella emozione
Per questo sento innanzitutto il bisogno di ringraziare tutti voi
Il Sindaco
La Giunta
Tutti i componenti del Consiglio comunale
Sento il bisogno di
Ringraziare
Autoritativi sono oggi presenti il procuratore nazionale antimafia
I parlamentari che sono presenti
è
Gli esponenti delle forze dell'ordine
Polizia Carabinieri Guardia di Finanza dia che quotidianamente con grande difficoltà e coraggio
Compassione per la giustizia è la verità
Impegnano
Loro persona prima ancora del del
Loro lavoro
Nel contrasto alla criminalità di ogni tipo
Insieme a tutti loro voi io esprimere gratitudine ai tanti cittadini che qui a Roma come in tante altre parti d'Italia hanno promosso iniziative come quella di oggi
In un paese che
Sembra sempre più in preda alla rassegnazione
Che sta perdendo la memoria e la capacità di indignazione esistono ancora tante persone che con entusiasmante passione civile dimostrano di avere a cuore la verità la giustizia
La lotta alla mafia e alla diffusione e supina accettazione i metodi mafiosi
A tutti i livelli e perfino talvolta nell'esercizio di poteri politico istituzionale
Oggi viene conferita alla mia persona un riconoscimento importante non mi sento però il destinatario esclusivo di un gesto simbolico così significativo
Lo interpreto come l'abbraccio ideale a tutti coloro che
Dentro e fuori le istituzioni ogni giorno si impegnano con sacrificio personale e consapevole assunzione di rischio nella lotta alla criminalità organizzata
Per quanto mi riguarda più personalmente questa giornata assume un valore particolare
Quello di ulteriore stimolo a continuare nel mio impegno con entusiasmo sempre crescente nonostante tutto
Va braccio di questa collettività contribuisce a scolpire nella mia coscienza una consapevolezza che ritengo fondamentale per ogni magistrato
L'essenza più autentica e nobile del delicato ruolo che rivestiamo non è certo l'esercizio di un potere
Ma la resa di un servizio alla collettività e in particolare nell'ottica della effettiva applicazione dei principi costituzionali
è più deboli ai più poveri agli onesti all'esercito silenzioso dei senza potere
Una collettività che attende pretende da chi gestisce il potere politico trasparenza correttezza competenza assunzione di responsabilità
Una collettività che dalla magistratura nel suo insieme e da ogni singolo magistrato attende e pretende reale indipendenza di azione autonomia da ogni altro potere coraggio nella ricerca della verità
Assunzione di un impegno che illumini come un faro
Ogni iniziativa del magistrato
L'impegno di orientare ogni decisione non solo a formare il rispetto della norma ma ancor prima all'applicazione sostanziale del principio dell'eguaglianza di tutti innanzi alla legge
Spero che questo momento per me così importante diventi per tutti occasione di approfondita riflessione sulla questione mafiosa
Una questione criminale sempre più complessa che rappresenta da troppo tempo e fino ad oggi un grave
E a mio avviso sottovalutato pericolo per la tenuta del nostro sistema democratico
Un fattore di inaccettabile compromissione di libertà fondamentali dell'individuo e di elementari regole democratiche
Vorrei che la manifestazione di oggi sfocia assi in un momento di onestà riflessione su quale sia
Al di là delle parole dei facili proclami la risposta della politica alla penetrazione sempre più evidente della criminalità organizzata nel tessuto economico finanziarie di più alto livello
E alla diffusione di metodi mafiosi nell'esercizio del potere
Mi occupo da oltre venticinque anni di indagini e processi di mafia o sedimentato nel tempo una certezza confortata dall'esperienza di numerose vicende processuali anche consacrate in sentenze definitive
è DNA delle mafie italiane e di Cosa nostra in particolare la ricerca esasperata metodica abilmente organizzata del rapporto con il potere politico
Con quello istituzionale con quello economico imprenditoriale e perfino con quello ecclesiastico religioso
Loro i mafiosi sono perfettamente consapevoli di quanto
Su quel versante dei rapporti esterni si continua a giocare la partita decisiva per le sorti di organizzazioni criminali
Che senza quei rapporti sarebbero state sarebbero facilmente debba e labili con un'azione di ordinaria repressione criminale
Ancora oggi invece lo Stato le istituzioni politiche nel loro complesso non hanno dimostrato di voler definitivamente adoperarsi per recidere quei rapporti e per evitare che il pericolo si perpetui all'infinito
Per questo pur avendo vinto molte importanti battaglie non riusciamo a vincere la guerra e ad intravedere il momento nel quale il fenomeno mafioso potrà dirsi finalmente debellato
Continua ad esistere una
è evidente
E a mio avviso del tutto ingiustificata divaricazione
Tra l'efficacia e la giusta severità nella repressione dell'ala militare delle organizzazioni
E la sostanziale manifesta inadeguatezza degli strumenti legislativi a nostra disposizione per individuare e colpire i rapporti esterni che le organizzazioni mafiose coltivano anche con insospettabili colletti bianchi
Non si è compreso che oggi il sistema criminale con il quale ci dobbiamo confrontare è un sistema criminale integrato
Nel quale vengono alternativamente o contestualmente cumulativamente utilizzati metodi mafiosi è prassi corruttive
Nel quale sempre più spesso imprenditoria mafiosi stringono patti in uno sforzo sinergico per realizzare grandi affari
Non si
Vuole capire che sono proprio condotte che integrano gli estremi di reati di pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione
A costituire la chiave utilizzata dalle organizzazioni criminali per penetrare la politica le pubbliche amministrazioni per garantirsi un ruolo di percettori di finanziamenti pubblici ed in questo modo per ripulire e riciclare il loro denaro
è sufficiente conoscere riflettere sulle statistiche ministeriali relative alla esiguità
Quasi alla irrilevanza del numero dei detenuti per tipologie di reato connesse al fenomeno corruttivo inteso che in un'ampia accezione per potere formulare una conclusione molto male
Ad oggi in Italia il quadro normativo in vigore garantisce I corrotti I collusi a chi gestisce la cosa pubblica perseguendo interessi di tipo personale familiare lobbistico purtroppo una sostanziale impunità
Troppe volte anche a fronte di concreti e gravi elementi di prova nei loro confronti questi soggetti
I facinorosi delle classi più ricche escono indenni dalle inchieste dei processi grazie a un sistema normativo sulla prescrizione del reato che privilegia premia la capacità di sottrarsi al giudizio con manovre dilatorie della decisione
Così si vanificano gli sforzi di magistrati e investigatori le aspettative delle persone offese e di tutti i cittadini onesti
Così attraverso la diffusione della consapevolezza dell'impunità si moltiplica esponenzialmente il rischio per la diffusione del fenomeno e quello ancora più grave di una sua strisciante implicita e generalizzata accettazione
Sono fermamente convinto della necessità di un salto di qualità nell'azione antimafia che prende le mosse
Dalla constatazione di un fatto che ritengo incontestabile
Per troppo tempo la grave questione dei rapporti tra la mafia e la politica è stata considerata di esclusivo interesse del giudice penale
Ed all'esito del giudizio penale state impropriamente devoluta ogni valutazione e decisione
Questa
Odiosa prassi consolidatasi nel tempo ha costituito per molti un comodo falso alibi per non intervenire
Per non sanzionare con doverosi meccanismi di responsabilità politica
Accertati comportamenti di esponenti della politica delle istituzioni che anche quando non sono stati ritenuti sufficienti ad integrare una dato
Hanno comunque fatto emergere profili di disponibilità e consapevole accettazione del dialogo con esponenti mafiosi
Certamente incompatibili con l'obbligo costituzionale di esercitare con onore un ruolo pubblico
Dobbiamo uscire dal perverso meccanismo di delegare esclusivamente alla magistratura la lotta alla mafia
Da cittadino continua a sognare una politica che nel solco lasciato tra gli altri da Piersanti Mattarella e più Latorre si riappropri di un ruolo di prima linea nella lotta alla mafia
Si riappropri di quella necessaria capacità di analisi e denuncia pubblica che in certe fasi storiche ormai lontane caratterizzato l'attività politica di chi denunciava
I nomi le collusioni gli affari dei potenti collusi con la mafia prima ancora che quei nomi quei fatti quelle prove diventassero oggetto di inchieste giudiziarie
Resto convinto che a livello ancora più generale non si possa più prescindere
Dal recupero dalla valorizzazione di profili di responsabilità diversi
E non necessariamente coincidenti con la responsabilità penale
Responsabilità di tipo politico disciplinare deontologico professionale che oggi nel nostro Paese sono sempre più rilevanti
Non solo in assenza di una condanna penale ma addirittura in molti casi anche in presenza
Di fatti accertati con sentenza passata in giudicato
Nei giorni di anniversario delle stragi di Capaci e via D'Amelio in tanti hanno giustamente e doverosamente ricordato Giovanni Falcone Francesca Morvillo Paolo Borsellino i valorosi poliziotti delle loro scorte
Alla loro memoria all'ammirazione che si deve a uomini che hanno sacrificato la loro vita al perseguimento di un ideale di giustizia va il mio pensiero
La commemorazione però non può e non deve trasformarsi in sterile esercizio retorico
Non possiamo limitarci al ricordo emozionato dei morti
Per affrontare il presente pensare al futuro non dobbiamo dimenticare il passato di stragi di delitti eccellenti
Di depistaggi di contesti di solamente delegittimazione organizzata che colpirono
Falcone Borsellino e prima ancora Chinnici Dalla Chiesa
Cassarà Saetta e decine di altri vedi servitori della collettività prima ancora del piombo o del tritolo mafioso
Questo Paese se ha la dignità di sapere fare memoria non può definitivamente archiviare quelle vicende come episodi di un passato ormai tanto lontano da risultare di esclusivo interesse storico
Chi conosce ed analizza con coraggio ed onestà concettuale gli atti delle inchieste dei processi sacche anche per le stragi di Capaci e via D'Amelio come per quelle del mille novecentonovantatré
Qui a Roma Firenze Milano emergono concreti indizi e profili di responsabilità ulteriori rispetto a quelli dei mafiosi già condannati
L'analisi si può estendere a molti altri anelli di una strategia stragisti cartellonistica frutto di interessi convergenti non solo di tipo mafioso
Emerge forte per questi fatti che tanto hanno condizionato la storia d'Italia la necessità di ulteriori approfondimenti non solo storici ma prima ancora nelle sedi giudiziarie e politiche
Ed invece questo sforzo doveroso oggi avvertito solo da pochi e spesso isolati magistrati ed investigatori nel silenzio nell'indifferenza quando non anche con il malcelato fastidio e l'ostilità di tanti
Noi però sappiamo che uno Stato che vuole apparire credibile ed autorevole agli occhi di tutti i cittadini non può per convenienza politica o malintesi e perciò non dichiarate ragioni di Stato accontentarsi di verità parziali
Non può adeguarsi a logiche di opportunità che facciano valutare come ormai inutili o politicamente controproducenti approfondimenti assolutamente doverosi
Ricevo con emozione la cittadinanza di Roma di una città che anche per la sua storia e di integrazione di persone provenienti da ogni parte d'Italia d'Europa del mondo costituisce un autentico emblema della unità nazionale e dei valori di solidarietà tra i popoli
Sono orgoglioso di diventare parte di una comunità che continua oggi continuerà in futuro a ricordare con emozione i trecentotrentacinque militari e civili trucidati alle Fosse Ardeatine il ventiquattro marzo del mille novecentoquarantaquattro
Sono orgoglioso di diventare membro onorario della comunità della città che ha visto nascere la nostra Costituzione
La nostra splendida costituzione
E da quei principi da quei valori della nostra Carta costituzionale che dobbiamo ripartire nello sforzo di una sua applicazione finalmente piena e concreta
La nostra Costituzione non può e non deve rimanere un'incompiuta
Ad oggi ed in futuro deve diventare un programma un impegno di lavoro da portare a termine ad ogni costo una speranza un ideale un sogno da coltivare fino in fondo
Con la stessa forza e lo stesso coraggio di chi si impegnò nella lotta di liberazione dal nazifascismo
Dobbiamo trovare oggi lo slancio ed entusiasmo di intraprendere nuove forme di Resistenza e Liberazione
Una guerra di liberazione contro le mafie
Contro la mentalità mafiosa la corruzione contro tutte le lobby la massoneria contro l'odioso e purtroppo abituale prevalere del concetto di appartenenza rispetto I valori dell'impegno del merito dell'onestà
Tutti ciascuno nel suo ruolo con le sue capacità abbiamo la responsabilità di condurre questa battaglia per coltivare il sogno di una rivoluzione culturale che partendo dal popolo partendo soprattutto dei giovani riesca a restituire al nostro s attraverso un percorso di giustizia e verità quel fresco profumo di libertà che come disse Paolo Borsellino poco prima di essere ucciso in via D'Amelio spazzerà via il tanfo del compromesso morale della indifferenza della contiguità
Questo spiccio costituisce per me il significato più autentico di un giorno così bello grazie
Ah cosicché lui nella cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria di Roma al dottor Antonino Di Matteo ringraziamo i gentili ospiti per la loro presenza e chiediamo di attendere cinque minuti nei propri posti