L'economia della cultura secondo Paolo Leon

Tutte ed essere qui
Io mi chiama Fabio disumane vi do qualche informazione su come procederanno i lavori di questa mattina
La prima Sezione prevede i saluti istituzionali ed alcuni interventi
Dario Franceschini Ministro dei beni culturali non c'è verrà sostituito dal Capo di Gabinetto Giampaolo D'Andrea che arriverà più tardi il primo saluto lo porterà Massimiliano Smeriglio che il vice Presidente della Regione Lazio
E poi la padrona di casa non solo Giovanna Melandri che presiede la fondazione del maxi che succede che ci ospita che evidentemente io ringrazio a nome anche di chi ha organizzato questa cosa
Chi ha organizzato questa cosa devo ringraziare evidentemente i fili di Paolo Leon
Credo che hanno voluto questa giornata perché tutto sommato ciascuno di loro porta avanti il percorso del loro babbo che mi sembra molto bello
Alessandro si occupa del Cres che Paolo Leon aveva fondato il centro di ricerche sul lavoro l'economia lo sviluppo
Francesca che ora è Assessore alla cultura Torino la Francesca dobbiamo la singolare riusciti stima innovazione dell'abbonamento I musei nel Piemonte e che la Lombardia di cui la Lombardia si già appropriata spero pagando le dovute royalties
Noi ascolteremo Francesca nel primo giro di interventi e Alessandro invece concluderà i nostri lavori
Massimiliano Smeriglio grazie
Sì grazie vi ringrazio per l'opportunità per esprimere ancora una volta
La stima l'affetto per Paolo Leon
Paolo leone è stato un grande intellettuale a me è capitato diciamo anche in una vita precedente con altri incarichi
Di apprezzare molto i suoi scritti i suoi studi soprattutto sul welfare sui servizi pubblici locali sul rapporto tra globale e locale sul terzo settore
Però oltre ad essere stato un maestro per molti di noi anche per me
è stato anche un uomo del fare un uomo che si è messo a disposizione delle
Delle istituzioni
Da quelle più importanti di caratura internazionale penso alla Banca Mondiale fino
Fino alle cose più locali dando mettendo le tutte sullo stesso medesimo piano fino
All'esperienza appunto in particolare del comune di Roma
Io ho avuto appunto mi son formato anche sui suoi testi poi avuto l'opportunità la fortuna di conoscerlo in un passaggio che è stato quello precedente alla al suo incarico all'agenzia
Diciamo di monitoraggio dei servizi pubblici del comune di Roma dal due mila sei due mila sette
Ed è stata un'esperienza molto intensa
Dovevamo decidere io facevo il segretario di un partito che era in maggioranza dovevamo decidere alcune cose alcuni assetti io non conoscevo Paolo però conosciamo quello che scriveva e quindi andai da da Veltroni
Dovevamo fare una discussione su Acea ma ha dato
E invece io gli proposi di riavere una persona di assoluta
Di un profilo altissimo e
E di assoluta trasparenza appunto a presidio dell'insieme dei servizi di pubblico ovviamente Veltroni
A consentire anzi era entusiasta
In ogni caso quel lavoro per noi fu prezioso importantissimo
Non sempre riuscì ad incidere
Sulle politiche e questo è un primo dato cioè non sempre quel lavoro così puntuale sulla qualità dei servizi pubblici locali sulla
All'orientamento dei servizi pubblici locali riuscendoci delle in maniera
Forte sulle scelte dell'Amministrazione comunale poi insomma ci furono arrivo al due mila otto altre scelte l'amministrazione Carlo insomma altre storie storia anche peggiori anche più pesantine
Che attraverso anche le on dal punto di vista personale
A me ha sempre colpito il tratto di tenere insieme le scelte diciamo le analisi delle scelte macroeconomiche con la dimensione sovranazionale con la dimensione nazionale
E come queste alla fine impattano sulla vita
Vera
La vita in carne ed ossa delle persone
E su questo insomma la sua posizione era
Molto molto molto rigorosa
Ricordo appunto gli interventi critici nei confronti delle politiche monetarie europee
Ricordo alcuni passaggi sul sui vincoli di bilancio scriveva il pareggio messo addirittura come il vincolo legislativo non quindi sulla discussione ma come vincolo legislativo
è il frutto di una mentalità medievale una composizione di interessi egoistici che non hanno nulla a che fare con le ragioni dell'economia quindi riportarla in qualche modo un tratto
Che era quello appunto del
Di come
Ci fosse non una scelta esclusivamente di carattere scientifico ma qui si una scelta ideologica forte esplicita su alcuni passaggi che l'economia che l'economia soprattutto sovranazionale
Attraversano in quel periodo
E l'unico continuava a insistere sull'intervento
Dello Stato
Europeo
Sulla capacità di intervenire sull'economia diceva ad esempio per esempio se l'Europa stabilisse un salario minimo europeo obbligatorio
Di mille euro uguale per tutti dalla Lettonia la Polonia dalla Spagna l'Italia l'economia verrebbe rimessa sicuramente in moto
Ma quali sono le politiche economiche anticrisi che loro ma può mettere in campo
In questo momento nessuna perché l'Europa ha sempre pensato che questo sia il compito dei singoli Stati ai quali però chiede di adottare finanze pubbliche restrittive
Più Stato quindi più dinanzi più dimensione pubblica non più Stati
Più dimensione pubblica della del campo europeo
Perché certo non era nella nella ricetta del sovra animismo che le onde cercava le risposte necessarie
Abbattere anche la crisi e anche la la crisi di funzione strategica dell'Europa anche rimane invece
Lo spazio in cui provare a ricostruire politiche
E poi
Un altro passaggio in particolare penso alla del due mila quattordici il capitalismo e lo Stato
Nella globalizzazione con Governi che sono sempre tentati dall'mercantili Simone constati che proteggono la propria esistenza si materializza un conflitto tra Stati
In assenza di una qualsiasi egemonia planetaria soci le rende continuamente tra forme di violenza mercantili istiga
è autorizzato a e accordi provvisori fondati sulla cultura liberista del capitalismo finanziario
è insomma una cosa che poi in realtà è un po'una previsione di quello che sta attraversando oggi soprattutto l'Occidente soprattutto l'Europa ci anche conforme
Appunto di
Dimensione populista di di violenza di instabilità costante di ritorno sbagliato alla dimensione nazionale
Che non promette nulla di buono
Più Europa quindi è più investimenti pubblici per lavoro formazione e servizi sociali e cultura settore per lui strategico che ha messo al centro di molti suoi studi
Il settore culturale appunto ha rivestito un ruolo primario non in base a una visione diciamo preconcetta astratta ma sulla base dei dati raccolti tra i cittadini ancora qui quando sempre dal due mila sette due mila otto
Fece un'inchiesta tra i cittadini romani chiedendo agli abitanti di Roma quali fossero i servizi che aumentano la qualità della vita
Subito dopo l'acqua
Troviamo l'Auditorium i musei comunali le biblioteche i parchi pubblici le attività culturali svolgono in poche parole un ruolo di compensazione delle difficoltà materiali
I servizi pubblici sono un elemento di redistribuzione delle risorse tra i redditi più bassi è un elemento di stabilizzazione dell'economia io penso che
Questa frase
è perfetta vera indicare persino un programma di quello che servirebbe oggi al Paese la nostra Regione alla nostra città
Io penso e sono riflessioni chiavi di lettura che hanno fortemente ispirato anche la nostra azione più
Più banale insomma quella che svolgiamo tutti i giorni in Regione Lazio nell'utilizzo
Il più virtuoso possibile dei fondi dei fondi europei mettendo al centro la cultura in particolare il tema della conoscenza
Nella strategia europea venti venti la Commissione europea individua la cultura come uno dei volani della crescita
Nella programmazione dei fondi sì e due mila quattordici dell'ente due mila venti non sono però
Previsti fondi specifici per il tuo settore culturale che è un po'una contraddizione in termini da un lato si definisce come
Diciamo obiettivo strategico dall'altro probabilmente qui a mancava anche un'azione forte
Oserei dire di lobby di alcuni
Paesi come il nostro che invece sulla dimensione della cultura e della conoscenza hanno
Potrebbero dire più cose rispetto a
Ad altre scelte ad altre scelte strategiche
Ecco su questo io penso che abbiamo fatto stiamo facendo un un gran lavoro
Penso alla disintermediata azione al fatto che parliamo direttamente alle persone ci son progetti che anche qui conoscete anche Giovanna conosce come torno subito che parlano direttamente mettono
Nelle condizioni ragazzi le ragazze nostre delle nostre università di fare esperienze nel mondo
E di tornare per mettere a disposizione ha valore cui ora
Quello che appunto senza avere un approccio provinciale alla globalizzazione ma quel possono apprendere
Nei punti di eccellenza della conoscenza della cultura e della formazione mondiale
O penso alle le scuole di alta formazione quella sul cinema la Gian Maria Volonté o le officina passo Lino insomma una serie di politiche che stiamo realizzando stressando un po'il concetto del Fondo sociale europeo questo sì
Lo voglio ricordare non tanto come diciamo propaganda per la Regione Lazio perché questo lavoro non lo stiamo facendo
Grazie alla preziosa e appassionata collaborazione di uno dei dei diciamo delle creature più importante di Paolo leone che il Cles e quindi grazie alla collaborazione attiva
A senza tecnica e non solo
Del club se noi siamo riusciti in questi anni a fare delle politiche secondo me
Adeguate o comunque dentro questo dentro questo scenario per questo e su questo ringrazio soprattutto Alessandro ringrazio Daniela per il lavoro che stiamo che stiamo facendo insieme
Ancora nel due mila undici Leon scriveva la cultura è uno dei pochi settori che non teme la concorrenza internazionale
Il ruolo della cultura e principale preponderante ci vogliono però delle strutture che tengano in piedi soprattutto per le nuove generazioni all'esigenza di cultura e poi
L'Italia una collettività che sta insieme perché ha una cultura sufficientemente comune
Tagliare la cultura per tutto ciò che ci che
Tiene insieme il Paese dal punto di vista della conoscenza allora forse torniamo a diventare i brutti di cui parla Dante
Ecco tenendo ben presente queste parole abbiamo esattamente una bussola questo lascito su cui rientrare il modello di sviluppo su quelle proviamo a dare
Un contributo dal versante regionale
Concludo ancora grazie per l'invito e per aver organizzato questa giornata
Grazie a Paolo per i pensieri lunghi che ci ha lasciato e messo a disposizione
Noi con molto Melta
Continuiamo a fare tesoro appunto delle sue parole delle sue ricerche e anche della sua capacità di dare
Battaglia di stare in campo queste cose stanno insieme la capacità di visione e anche la capacità di progettazione di sperimentazione
E per questo ecco il saluto che ho portato oggi da parte della Regione e mio personale non non è stata fatto formale ma ha voluto diciamo testimoniare un'attenzione
Una vicinanza alle cose dette e fatte da Paolo Leon grazie
Grazie a Massimiliano Smeriglio Giovanna Melandri
Grazie ma dunque intanto
Mio non sarà saluto istituzionale
Vorrei invece dire
Qualche parola
Intanto per ringraziare moltissimo
Sia Alessandro che Francesca per avere voluto organizzare qui al maxi questa giornata integrante una giornata lunga in contanti contributi
Attenti e profondi alla
Articolazione alla complessità del
Del pensiero di Paolo ed è molto bello per noi che questo
Questo questo questa giornata si svolga qui una giornata che spero
Sia certamente
Sana certamente costellata di momenti anche di nostalgica ma che ci dovrebbe servire che si nell'auspicio diciamo della la regia di questa giornata
Vorrebbe servirci anche a
Riverificare il pensiero la all'impostazione la cultura le tante cose che ha detto anche adesso Massimiliano di Paolo Leon per per noi però oggi per per
Per tutti noi allora dicevo non una saluto istituzionale ma qualche flash intanto ho proprio pensato che questa era l'occasione
Giusta per fare nello mi perdonerete ma per fare una piccola riflessione di carattere un po'più personale io ho avuto una grandissima fortuna nella vita veramente forse la più grande fortuna
Che è stata quella di incontrare da
Da piazza da studentessa
Un un
Direi proprio lignaggio formidabile di economisti io sono stata allieva di Federica ecco Federico Caffè
Una delle
Delle del dell'ultim'le ultime più i più piccoli i più giovani allievi di Federico Caffè quando peraltro poi caffè è scomparso
E quindi fatto parte di quelle di quei gruppi che essi
Per qualche mese hanno
Cercato di di impedirgli di trovarlo e c'era un filo è un filo sottile invisibile ma
Vi assicuro solitamente presente a tutti noi che ci legava con
Gli allievi più grandi di Federico un caffè questo questo grande lignaggio di economisti umanisti io pure dire così
Ma voglio fare troppo lunga però insomma fate fatemi ricordare alcune cose cioè Federico Caffè teneva noi
Ultima generazione di allievi nella sua stanzetta al quinto piano al sesto piano non mi ricordo più fino a tarda notte ma non a parlare
Che insieme dobbiamo sapere
A memoria ma al di là di Keynes dovevamo anche aver letto l'uomo senza qualità di Musil e di quello parlavamo con lui cioè
C'era questa idea
Di una funzione un appunto del come di un umanissimo
Della
Dell'economia
La fortuna mia non si è fermata in quel momento
E già lì già in quegli anni
Pensate che cosa può significare per una studentessa di vent'anni ventun anni avere
No questa questi questo confronto e questo confronto si estendeva
A tanti allievi di Federico tra cui Paolo che era spessissimo lì io lo ricordo in Facoltà che entrava e veniva
Non mi ricordo se lui già in quel momento insegnava
A Bologna adesso non so esattamente
Diciamo
Però c'era
E vado avanti nella fortuna personale che proprio non voglio parlarti meglio voglio per Di Paolo ma
Era solo per dare qualche elemento così
La fortuna è continuata perché sempre in quegli anni qualche anno dopo
Con Giorgio Ruffolo che vorrei ricordare
Giorgio Ruffolo
Che scrisse in quegli anni un libro che per me è stato fu meramente editing dirimente di cui adesso forse
La qualità com'era titolo numero ricordo comunque
Come
La qualità sociale grazie
Grazie esattamente e
In cui si parlava del PIL
Come un idolo bugiardo non la faccio lunga anche qui ma è chiaro che questo
Apriva
Un altro immenso territorio di riflessione e di che poi è stato
Il territorio io
Penso di poter dire questo non so
Almeno dal mio punto di vista
Non so se lo condividete mai stato il territorio del
Della visione
Del del Peter lungo ma anche dell'azione ma anche della sua capacità di progettazione Di Paolo leone cioè
Prendendo sulle spalle sui grandi maestri che incipit comunque e la scuola dell'economia del benessere tradurre tutto questo in
Analisi costi-benefici applicati all'ambiente applicati alla cultura diceva Massimiliano prima cioè che cosa significa per i territori per una una programmazione nazionale e la programmazione territoriale la programmazione locale perfino per una programmazione di un'istituzione
Culturale come questa
Tenerne conto delle esternalità positive e negative grande insegnamento per me
Per me lo dico con una certa emozione anche commozione un insegnamento che mia segnato per tutta la vita in tutte le diciamo così i ruoli e responsabilità e sicuramente in quella che sto esercitando oggi
Poi
Io ho avuto il grandissimo onore
Di incontrare Paolo e di avere Paolo come Consigliere
Al MIBAC tutto vedo Pierpaolo forte lì nella
Nella sala
E ricordo gli anni novantotto due mila uno in cui
Io direi
Prima del grande buio
Perché poi ci sono stati gli anni del grande buio in cui non solo incrementava o le risorse pubbliche davamo come dire
Curavamo l'idea che il bilancio dello Stato per la sua componente culturale dovesse incrementare ma con Paolo con Paolo Leon di nuovo ancora qui
Con Paolo Leon cominciavamo
Ha elaborare
La pianificazione territoriale c'è cominciavamo a immaginare che l'investimento in cultura l'investimento in cultura
Con la generazione
Dell'auto scanno vorrei dire solo degli output che quell'investimento generava doveva far parte di una cornice di programmazione territoriale
E di pianificazione e questa è stata un'altra delle grandi per me dei grandi insegnamenti
Di
Di Paolo e quindi la stagione degli accordi quadro di programma dell'incastonare nelle politiche culturali
Dentro una programmazione una pianificazione più larga e naturalmente del prendere pienamente e
Profondamente sul serio una delle idee una delle come dire colonne d'Ercole del della riflessione
Di Paolo che
Era
Come dire il riconoscimento della cultura dell'investimento in cultura come fulcro
Dello sviluppo scevra da qualunque da qualunque ombra elitaria Masci avrà anche questo lo voglio dire da qualunque
Rischio ideologico cioè
Quelli erano gli anni anche voi adesso mi tolgo un altro sassolino erano gli anni in cui contavo lo Leon
Costruivano gli accordi quadro di programma per incrementare per
Triplicare le risorse con un Presidente del Consiglio che ci ha appena raggiunto il sale che saluto
E che sosteneva fortemente questo esercizio e questo disegno
Ma allo stesso tempo non avevamo le prime pagine dei giornali di alcuni professori noti ancora al pubblico oggi che ci dicevano che siccome stiamo sperimentando
Delle forme di partenariato di cooperazione tra pubblico e privato stavamo svendendo il patrimonio culturale pur culturale italiano
Allora questo permesso a promuovere no tanto
è stato
L'allievo di caffè e quindi il maestro più grande è stato il collaboratore di Ruffolo in una stagione di via
Impegno civile sociale ed è stato il grande
In indimenticato
Consigliere al Ministero dei beni culturali
In quegli anni
Però poi c'è qualcosa di più ne faceva cenno Massimiliano prima cioè
Cioè e anche un punto di riferimento politico politico
In senso alto
Massimiliano ha ricordato il suo libro del due mila quattordici
Un libro importante
Un libro in cui più o meno trent'anni dopo un po'di più
Individuava chiaramente nel momento in cui
La lega nome x
Il Washington Consensus aveva avviato e aveva
Prodotto trent'anni prima aveva avviato trent'anni prima
Il crac finanziario che poi nel due mila otto si sarebbe verificato questo per dire che cosa per dire che noi abbiamo avuto nel nostro Paese una scuola di economia politica appunto io metterei
Federico Caffè come grande punto di riferimento ma Giorgio Ruffolo ma Paolo Leon e poi anche di giuristi ma insomma una scuola importante che già
Nuotato conto corrente che hanno votato contro corrente in un periodo in cui
Come dire la grande forza d'urto la grande ondata della
Così del del del dell'ideologia
Del Washington consensus n neoliberista stava travolgendo tutti questa è una cosa importante e devo dire che
Il modo in cui Paolo Leon a reagito ecco in questo c'è una grande differenza con caffè io sono convinta che uno degli elementi della crisi di Federico Caffè
è stata e fu proprio la
Posso usare questo termine depressione di fronte
A questo un dato anche lui sentiva e ce lo trasmetteva noi giovanissimi e ultimi allievi di questo grande lignaggio che lui sentiva come qualcosa di misurabile invece Paolo no
A parte che io voglio dire una cosa Paolo era allegro
Era di buon umore almeno non so in famiglia come fosse ma sicuramente era allegra di buon umore sapeva anche incavolare assi quando era un modo momento di incavolata sì ma era una persona
Che aveva un peso un'autorevolezza ma anche una leggerezza un'allegria
Che non è consentiva mai per quanto fosse l'onda d'urto anche proprio della percezione del mondo così pesante non gli consentiva ma anche di
Ritrarsi in un atteggiamento di di ripiegamento è questo
In questo momento PM è un grandissimo insegnamento cioè anche oggi
In un momento in cui di onde d'urto ce ne sono altre di diverso e di matrice
Diverse ma che forse hanno anche qualche familiarità con quella
Dobbiamo mantenere questa allegria questa
Questo buonumore questa capacità di
Divisione
Io
Come vedete non mi sono preparata nulla di sistematico ma volevo però può andare ecco non c'è un'altra cosa che voglio dire
Nel ricordo di Paolo allora io ricordo Paolo seduto a fianco a me nell'occasione
Della presentazione di un libricino che io avevo scritto qualche anno
Nel due mila undici due mila due mila dieci che si intitolava per un new deal della bellezza italiana
E in cui in realtà era di Prodi anche forte denuncia rispetto a
La drammatica marcia indietro che si era
Si era verificata
Dal dal due mila e due in poi cioè
Con una
Definanziamento è un disinvestimento dalla cultura di quegli anni che ancora adesso non siamo stati in grado di recuperare totalmente
No c'è ancora adesso il bilancio pubblico e le risorse destinate alla cultura in Italia non hanno ancora raggiunto i livelli che non amo le tutto il due mila uno tanto per dare come dire un un un elemento di paragone
E e io lo lo ricordo perché anche lì e così arrivo hanno voi insomma
Nel condividere questa critica feroce al disinvestimento di risorse pubbliche
Però
Insieme dicevamo bisogna trovare il modo per incrementare la quota delle risorse private le forme di governance pubblico-privato delle istituzioni culturali del nostro Paese
Ed ecco che arriva al Max perché il maxi che è una fondazione di diritto privata
Vigilata dal Ministero dei beni culturali è uno di quegli il coach RTI
è una di quelle istituzioni in cui la sfida della cooperazione tra pubblico privato come diversi incarna tutti i giorni si verifica tutti i giorni
E posso dire senza tema di smentita che questa sfida era anche la sfida
Di Paolo Di Paolo Leon
Dimostra a dimostrare che era possibile non
Perdere la funzione di indirizzo pubblico non perdere la funzione di
Programmazione anche di
Come dire vi dealing indirizzo e vigilanza sulle istituzioni culturali e tuttavia
Chiedere poi so che di questo parlerà più lungo Pietro Barrera segretario generale del maxi e tuttavia
Accettare questa sfida accettare la sfida della di una governance mista e partecipata
Ecco io ho finito sono veramente molto contento spesso contenta di ospitarvi qui
Dove ogni giorno proviamo a mettere in pratica queste idee questa visione
Spero il mio augurio per nell'augurare un buon lavoro a tutti noi e che questa giornata sia sì un momento di ricordo affettuoso e anche analitico sul pensiero e sulla
Sul sulla visione di Paolo ma che possa essere anche
Un un'occasione per tutti noi di
Come dire riaggiornare rielaborando quel pensiero e applicandolo a questo nostro tempo di cui
In cui abbiamo veramente bisogno di ripensare di rimetterci come dire nella nella nel
Nella prospettiva di pensieri più lunghi divisioni più lunghe ma anche molto concretamente
Di progettazioni
Sul sul sull'oggi e sulla
Sui territori altra parola chiave di Paolo che però lascio a qualcun altro elaborarle oggi grazie benvenuti a
Grazie a Giovanna Melandri
E Innocenzo Cipolletta Enzo Cipolletta che presiede oggi l'Associazione per l'economia della cultura una delle creature Di Paolo che gli sono state più care e e forse anche una di quelle che sono state più rivoluzionari
Grazie
Fondazione tenuta come a tutti quanti noi fa molto piacere poter essere qui o ottantotto oggi grazie a Giovanna Melandri perché ci ospita in questa epoca accreditato la Casa della cultura tutte le attività
Che si svolgono
Fossi io sono uno Stato coinvolto da Paolo leone per diventare Presidente
Nella associazioni economia della cultura venne una volta da due
Ero Presidente le ferrovie a quell'epoca
E mi disse che doveva assumere questo compito o eccome regionale ha ricordato Paolo ottimista alla persona
Piena di energia
Che io conoscevo da tempo
E quindi
Mi sono lasciato convincere sono contento di essere Presidente di questa associazione che è una piccolissima associazionismo di Alessandro e parte
Consistente e che porta avanti alcune delle idee di Paolo ma io vorrei
Siccome
Su questo tavolo forse
Sono uno dei tre più vicini a Paolo in termini di età acqua e quindi assai sequestro usava la cronaca PAI viene forse mi baltiche lattea un'intera io l'ho conosciuto Paolo in un'epoca altri
Degli economisti
Del dopoguerra
Economisti del dopoguerra sono abbastanza diversi da quelli
Attuali noi economisti del dopoguerra
Pensavamo all'economia come
A uno strumento per migliorare il benessere della gente per far star meglio i Paesi
Studiavamo l'economia
Per cercare di capire
Come modificarla
Come portarla verso quei risultati che ci sembravano essere
Utili per tutti quanti
Oggi
Sì l'economia si studia per capire come funzionano come funzionano i singoli eventualmente per approfittare anche in senso positivo non dico soltanto in senso negativo
Di qui dei loro comportamenti per portarli a certi tipi di risultati
I due approcci sono
Entrambi utili perché poi
Il primo
Poteva diventare quello che è stato chiamato a volte il libro dei sogni perché uno cercava di costruire un mondo ideale se non partiva dalla realtà il mondo ideale di marea fissato al di sopra quelle di oggi all'altro disco che è quello di accettare tutto quello che succede perché siccome succede giusto quindi lo si porta avanti bisogna trovare una via di mezzo e Paolo era una via di mezzo a quell'epoca
Dicono messi si distinguevano in tre grosse categorie appunto che erano quelli di struttura listini congiunto realistico facevo parte dei congiunturali stia cioè quelli che guardavano all'economia
Pensavano che la struttura fosse piuttosto stabile quindi cercassero di ottenere risultati
Attraverso
Modelli che inizi anni per poter far crescere di più il sistema evitare le depressioni eccetera ristrutturarli si entravano piuttosto all'interno del sistema i
Ha ricordato Giovanna uno una figura particolare che ha più foro
Che appunto fu Segretario alla programmazione che
Perché prima di lui Pieraccini e poi dopo lui Ruffolo si fecero questi piani per cercare di
Portare a dei risultati che fossero non scontati dall'andamento dei pretermine
è e c'era una forte dialettica fra noi congiunto realisti
Che eravamo considerati un pochettino più
Liberali un po'più gesto era rispetta ristrutturare dissi che ero vice saldamente della sinistra dove volevano in qualche maniera arrivare aspecifici risultati
Poiché nella crisi da petrolio stavo forse tutto quanto perché ci siamo riuniti ex tutti insieme perché avviene quello che succedeva l'abbiamo vista a quell'epoca
Paolo lavorava molto sull'analisi costi-benefici veniva dalla Banca mondiale che da in qualche maniera utilizzato questo strumento di analisi costi benefici per
Valutare quello che era
Diciamo gli affetti di certi interventi e questo erano insegnamenti portate a quell'epoca si erano anche all'epoca dei piani territoriali che se nacquero le Regioni e negli anni settanta di fatto e Paolo
Utilizzo questi strumenti mai utilizzo sempre con
Con una grande attenzione alla complessità dei sistemi economici cronaca grandissimi amento che abbiamo tratto da Paolo e il fatto che lui non considerasse
Il gli schemi in maniera molto stereotipati famiglie in prese consenso diciamo queste categorie come facevamo a volte spesso
è come se li famiglia fosse una famiglia tipo
Economica che ragiona solo in maniera economica l'impresa una struttura gerarchica unica uguale dappertutto il territorio uguale dappertutto la complessità dei comportamenti era uno degli elementi
Rilevanti per poter valutare quelli che erano gli affetti di specifiche politiche lui applicò questi questi concetti
Ai piani territoriali e
Alla cultura come è stato ricordato e questo molto vicino all'altro economista grande
Visto che siamo in epoca di ricordi come ti ricordi che la Paolo Sylos Labini che era
Vicino io io ho studiato con Paolo Sylos e quindi
Più un allievo di Paolo Sylos credo
Di caffè cappello conosciuto successivamente una persona squisita
Paolo era un vulcano si tira su le maniche cominciava a lottare quando io ero direttore la Confindustria mi prendeva e mi diceva
Tu devi fare qualcosa per la per la scienza VAC quindi Bertacche di realizzare i leoni investire e nelle università Iraq era negli anni ottanta novanta Attack nella replica servizi passavano molto bene che
E quindi erano però ecco questi economisti sono quelli che hanno
In qualche maniera creato un fondamento e soprattutto dato quell'impronta di sano ottimismo
Di intervento e di capacità di intervento questo è poco la figura che Paolo ha portato e quando io me lo sono trovato davanti che venne a trovarmi
Alle Ferrovie e non gli ho potuto dire di no assolutamente
Se come ha ricordato Giovanna rivela un ottimista sorrideva un bel volto aperta a tutti quanti noi
E questo io credo che qualche cosa che noi dobbiamo recuperare dobbiamo recuperare dobbiamo trasmettere dobbiamo portare avanti l'ottimismo
Non è essere stupidi come purtroppo qualche volta si viene premiati si dice
Pessimista e è un ottimista avvertito una disfatta
Non è così l'ottimista e qualcheduno che sente che al coraggio di poter cambiare le cose
Ecco su questo Paola sempre stato molto molto netto anche scritto di poter ignoranti alla fine ad hoc per ricordare
Perché se ci saranno degli errori adesso e perché non si studia perché non si conoscono
Le materie e questo un grandissimo insegnamento pensiamo
Ora
Alla politica che ormai è fatta soltanto di persone che non devono aver fatto niente prima perché se l'avessero fatto e cosa prima sono infezione da condannare
Dei qualificate per cui ci troviamo persone ignoranti
Si persona magari che te lo vengono a dire anche fieramente dice io sono ignorante quindi posso fare tutto PRA
Bene io penso che Paolo c'è segnato morto e noi abbiamo il dovere il giovedì tramandare quello che ci ha portato avanti fidi allora certe un'opera una grande opera noi cerchiamo tutti quanti di portare avanti il suo spirito oltre che le sue insediamenti grazie
Grazie Enzo Cipolletta Giuliano Amato che non soltanto è stato Presidente del Consiglio come tutti sapete del giudice costituzionale ma di Paolo era amico da sempre
Grazie
è stato
Riguarda va benissimo
In realtà sì
Mi ha colpito che
Anche negli scritti che sono stati predisposti per questo seminario
Gli anni iniziali sembrano essere i settanta e di ottanta dico si vede che sono dei giovani credito nel come Enzo
Che hanno scritto queste cose
Perché in realtà
Si era cominciato negli anni Sessanta
Io ho conosciuto Paolo nei tardi anni Sessanta
Quand'era appena rientrato dalla Banca mondiale Valeria era il sessantotto quando rientraste in Italia e ci conoscemmo poco dopo
E
Abbiamo avuto pezzi di vita insieme significativi non meno significativo quello privato ad Ansedonia
Dove abbiamo passato tante stati insieme
Le nostre figlie sono coetanei
Francesca e la mia Elisa hanno poche settimane di presentato anziano di qualche settimana di Elisa
Però insomma sguazza avevano considerino nudo insieme sulla spiaggia di Ansedonia i genitori erano lì a guardarmi
La e circostanze curiosi della storia vollero
Che io mi trovassi ad essere chiamato dall'Università di Perugia proprio all'inizio del SerT al
Le nell'anno settanta
Nel momento in cui
La programmazione regionale per gli umbri diventava una cosa più solida di quanto già non fosse stata
Ricordatevi che i comitati regionali per la programmazione erano nati a metà degli anni Sessanta in collegamento con l'ASP neonata Segreteria della programmazione del Ministero del Bilancio
Erano nati questi comitati e il Comitato un però era stato tra i più
Effervescenti nel cogliere
Il senso di questo in modo che bene ha ricordato ora con poche ma formidabili Parolo denso
Di vedere il vivere l'economia
Non come uno spettacolo che si svolge davanti a te ma come una vita reale degli esseri umani su cui intende anche da economista fuori no non decidere tutto
Una persona come Paolo non sarebbe stata data alla pianificazione sovietica ma puoi introdurrebbe degli input signor
E poi assistere vedere se il corso delle cose e quanto ne influenzato
Nel settanta
Nascono le Regioni
E diventa Presidente del Consiglio regionale umbro quello che era stato Presidente del Comitato umbro per la programmazione è un personaggio stravagante
Su cui sarebbe uscito dopo la morte un bel libro un socialista scomodo
Fabio Fiorelli
Un personaggio che pensate
Lazio la Regione
Quando ho percepito
Nei gestori della Regione il desiderio di gestire le cose anziché programmarle
Accusandoli di voler fare un super comune che si occupa concreta no il compito
Di quel livello territoriale programmare disegnare antiche vere
E in questo lui ora un uomo formidabile Fabio Fiorelli vedeva
Questa piccola Regione
Bellissima
Isolata dal resto dell'Italia negli anni Sessanta difficile da raggiungere con un'appendice industriale in basso a Terni con straordinarie bellezze storiche che Q e naturalistiche tutto intorno
Era colpito da un libro che non ricordo quale inglese avessi scritto che aveva chiamato l'Umbria per fare o Italie e lui diceva siamo il cuore dell'Italia come fare
A far sì che tutti se ne accorgano
E allora
Gli studi del comitato regionale dovevano servire a questo capito che venimmo chiamati insieme io e Paolo ad occuparcene
E lì mi resi conto dello straordinario mondo Di Paolo
Un mondo
Che era
Quello nel quale l'Italia avrebbe dovuto identificarsi il giorno che avesse scoperta o
E lo scoprirà tardi per notare la differenza l'articolo nove della sua costituzione
Che mette insieme come compito fondamentale della Repubblica la tutela del paesaggio e del patrimonio storico
E naturale e culturale
L'Umbria era lì per questo
E quindi Paolo cominciò a disegnare
Attorno all'idea centrale di Fiorelli il quale diceva
Noi non riusciremo mai a raggiungere gli altri nello sviluppo industriale e quindi dobbiamo passare subito alla fase successiva
La fase che conta meno sull'industria e di più sulla cultura di più sulla storia attraendo terziario e quater Lario insieme
Era l'acqua di Paolo proprio nella quale nuotava il ricordo ancora gli incontri che facevamo
C'era quello che poi sarebbe stata una figura politica rilevante il vanno Rasi Melilli che poi avrebbe avuto anche un figlio che aveva uno studio su una collina canto a Perugia
E ci riunivamo tra lui davanti a queste colline meravigliose un breve a disegnare questo futuro
è lì appunto col si le qualità
Non solo immagini Fichera ma anche
Tecnico culturali di Di Paolo che sapeva proprio esattamente in quella circostanza
Poi lo avrebbe dimostrato dopo comporre quella visione poliedrica delle attività che stanno su un territorio
E che camminano con le proprie gambe settore metti in condizioni di farlo di camminare in realtà altrimenti non ci riesco
E cogliere le potenzialità
Che quel territorio aveva
E quindi da l'extra cosa
Che è stata notata
Che Paolo esamina gli andamenti economici le condizioni culturali la formazione
Gli indirizzi degli investimenti pubblici cioè tutto questo insieme eccoli era era era tutto nella pista di decollo
Se non voglio farla lunga
Io o uno straordinario ricordo di quella vicenda lì edema naturali l'ammirazione per lui e in realtà anche per quello che lui ed altri avevano imparato alla Banca mondiale
Lì c'era certo l'insegnamento di caffè
Che era stato un economista che aveva pensato che l'economia serve al benessere degli esseri umani e non necessariamente all'arricchimento dei ricchi
Ma c'era anche l'addestramento in una delle poche istituzioni sovranazionali almeno al tempo
Che proprio faceva dell'economia dello sviluppo la propria principale missione e addestrava
I propri economisti alla economia dello sviluppo e infatti
Ci fu un gruppetto
Bene ex della Banca mondiale che poi
Stavano sotto la tenda che i Leon portavano ad Ansedonia
E che aspettavano che Valeria tirasse fuori i panini
Che erano sempre ottimi che faceva in quantità assolutamente appaganti
E quindi EC nutrivamo delle nostre discussioni e dei panini di Valeria che erano proprio buoni devo dire la verità e Paolo con questo il senso della grande famiglia che aveva
Tanto
Ideale hanno insieme questa grande tenda all'epoca non c'erano stabilimenti andavamo
A spiaggia libera come si diceva
I ciascuno portava un ombrellone era ombrellone ci stanno poche persone sotto Nora loro portavano la tenda e lì sotto fa
Tanto accadeva che per dirvene una
Quando poi io importanti me ne andai con i bambini a Washington per un anno dovendo metter su casa iscrivere i bambini a scuola etc
La mia il retroterra cui a Washington potevi appoggiarmi fu esattamente questo degli italiani della Banca mondiale e nella realtà
Uno spezzone significativo del quale do ed era riunito sotto sotto quella tenda
Io posso dire ecco
Vi dico le cose che ho ammirato di più di Paolo e quella che mi ha fatto arrabbiare di più di Paolo
Della nostra vita comune
Quello che ho ammirato di più è stato indiscutibilmente l'economista di cui appunto è inutile dirlo oggi ci sente il bisogno
Perché
I Governi hanno le loro responsabilità una di queste e di avere abolito i micro economisti
Egli struttura distinte
Ed essersi interamente affidati I macro economisti che sono esattamente quelli che ti dicono come va
E a volte cercano anche di dirti come andrà a e il meglio che non lo facciano
Ma al di là di questo ingrato detta il loro approccio implicito è
Lasciar lavorare l'economia l'economia fa tutto da sola
Ahimè in questi anni ci hanno dimostrato che non è così è quando abbiamo sentito il bisogno di immettere cinque l'input che economisti come Paolo
Avevano immediatamente nel
Turno due box della propria testa non nessuno ce l'ha più in testa in realtà e non sanno neanche che cosa esattamente fare
E allora pensate all'Italia ammassano funzioni nella Cassa depositi e prestiti che così
è una specie di grande scatolone nel quale si mettono i desideri non satisfattiva dirli di cui almeno peraltro si comincia nuovamente a sentire bisogno
E giustamente nel suo libro
A ha parlato dei poteri ignoranti perché i non è vero che i poteri siano sempre sbagliati perché sono sempre ignoranti
I pubblici poteri servono eccome ma non devono essere ignoranti e questo
Il punto cruciale sul quale oggi si gioca una partita che la partita del
Così
Per la sopravvivenza civile dei nostri Paesi
La seconda cosa che ho ammirato in Paolo e il suo amore per Valeria
E questo chiunque ha avviato una lunga vita di coppia come anch'io a questo punto
Pensa che una donna che ha avuto un uomo che l'armata come Paolo ha fatto con ballerina
Sopportando tutto gallerie
No zone
E viceversa no no va beh ma non c'è bisogno di non c'è bisogno di questo
E
I tenendo sempre questo rapporto sul filo dei quel suo sorriso bellissimo
Ogni tanto di quella sua risata eccetera
Secondo me
Nella mia vita ho conosciuto tante vite ecco
Hai un ricordo chi può il ben costo dire di un uomo come quello che ha vissuto tanti anni Conte
La cosa che ho odiato di più è il fatto che fumava la pipa in macchina chilometri chiusi
Con un in coscienza assolutamente totale
Ora non erano ancora arrivati nel si ritiene Veronesi quando questo accadeva quindi
Noi entravamo dentro cinema nei quali venivamo assorbiti
Da o una nuvola tridimensionale di fumo tridimensionale di fumo e questo accadeva
Ma in quel piccolo spazio io lo guardavo poi eravamo amici di Valfurva
Ed un non senso il tutto sto fumo aver sfiorato i patti ICI ed apriamo al metro no il freddo e quindi arrivavamo così peggio che in un cinema questo devo dire la verità non mi è mai piaciuto male non ha detto rubato la nostra amicizia
Grazie a Giuliano Amato Francesca Leo
A mio ricordo un po'più personale
A abbiano dato questo compito Alessandro mamma mi mi mi dicono fa fai tu allora la al pensando a come ricordare papà scusate non lo chiamo Paolo perché non mi viene naturale
La prima parola che mi sono scritta l'avete richiamate in tanti è la risata
Papato raccoglieva tutti
Sorridendo ridendo
Ed erano accoglienza che
Veniva offerta a tutti il grande vantaggio di casa nostra e che era una casa aperta
Dove dovessi venti si entrava si usciva non c'erano non c'erano obblighi se sono ovviamente la la buona educazione
Nei limiti del possibile quando si ha verso i tredici quattordici anni mamma ne sa qualcosa per quanto mi riguarda
E ed era aperta anche perché papà era era curioso era curioso parlava con tutti era curioso delle vite di tutti che avessimo sette anni ogni avessimo venticinque o trenta
Lui era curioso e voleva sapere conoscere gli interessi le vite l'esperienza delle persone
E questo e questo costruiva un rapporto di fiducia con con le persone il suo grande merito anche è che aveva fiducia nelle persone
E dava fiducia alle persone e dare fiducia vuol dire anche crescere nel per far crescere nelle persone il senso di responsabilità e questo è uno dei grandi in grandi insegnamenti che ha lasciato a me
Lasciare avere fiducia vuol dire lasciare le persone libere di sbagliare
Di fare le proprie scelte di pagarne le conseguenze di sbagliare di capire i propri errori di andare avanti e questo credo sia un merito importante un'altra frase un'altra parola che mi viene in mente statura non perché fosse alto
Ma perché era autorevole non era mai gli spot chioso presuntuoso arrogante e per un uomo della sua generazione
Esiste una caratteristica non così frequente era capace di chiedere scusa
Quando si accorgeva di sbagliare chiedeva scusa
Non importa se chiedesse scusa a
A una persona più grandi o più piccola ma si faceva carico alle volte anche carico di errori o di ed enti che non erano diretti di cui non era il
Direttamente responsabile
Lui si faceva si faceva carico
E nel farsi carico guardava lontano
Guardava lontano però senza dimenticare mai che per andare lontano bisogna mettere un passo dopo l'alto e quindi guardava lontano Maso conoscendo
Quali passi bisognava fare per andare avanti
E si sporcava le mani in me letteralmente nel senso che sotto la guida di mamma lavorava molto in campagna si sporcava le mani con la terra
E anche con l'avvio di tante anche con la pipa che poi smise grazie a un all'agopuntura questo lo dico testualmente può essere può essere utile
E il suo sguardo che guardava lontano restituiva sempre una prospettiva rimetteva le in ordine le cose rimetteva in file i fatti e con un obiettivo che era sempre molto chiaro
Lo l'economia è uno strumento che serve per costruire una società giusta
Dove lo Stato in tutte le sue articolazioni
Deve esserne la garanzia perché lo Stato è l'unico soggetto a cui è andato il compito di rappresentare la collettività
Oggi viviamo della dittatura dell'individuo
L'ideologia liberista che è stata richiamata più volte
Che oggi governa l'Europa e questo è dittatura dell'individuo se il sistema economico è sbilanciato verso il singolo lo sguardo si fa piccolo il mondo diventa piccolo e sino a ridiscendere
Perché non tiene conto della complessità e non tiene conto della ricchezza che viene
Da
Dalla collettività
Un'altra de quo di di queste cose ne parlavamo spesso negli ultimi dieci anni in campagna la mattina quando prendevamo il caffè mamma dormiva le mie figlie figuriamoci tutto era nel silenzio NC preda manca
Sei e chiacchieravamo e sono dei momenti che però sempre con me
Tratta le discussioni e anzi tra le indignazione i più grosse che aveva mio padre era
Il pareggio di Bilancio in Costituzione
Non si capacitava dell'idea del debito come peccato con me retta e non sopportava la retorica del debito
Non si capacitava di come l'Europa si fosse costruita una gabbia di regole che strangola i più deboli
E fa crescere le disuguaglianze questa è una cosa che l'ho nudi lagnava lo faceva arrabbiare ecco quando parlava di queste cose il Papa si arrabbiava moltissimo
Un'altra cosa che un'altra parola che mi insomma che che mi ricorda papà e ascoltò papà ascoltava
E cattiva le due cose non sempre sono vanno insieme e la sua comprensione della realtà si traduceva in progetti concreti che partivano dei dati di realtà e non dalla propaganda anche questo un elemento importante
Spesso
I bilanci i progetti sono basati più su aspettative che sulla realtà dei dati dei fatti e questo genera ha generato negli anni spesso anche nel settore culturale dei disastri
Non addomestica avallare alta
Cercava soluzioni applicabili non applicano ha mai modelli ce ne scusiamo usavate Oria usava strumenti ma ogni ricerca ogni sfida aveva il suo percorso aveva al suo obiettivo
Obiettivi strumenti elementi che permettessero di verificare i risultati
E qui viene immediatamente un'altra parola che sono i dati papà mi ha passato l'ossessione per i dati
Mi ha insegnato all'importanza della verifica dei risultati su dati concreti nel mio lavoro cumulato una quantità di dati mostruosa
Decine centinaia di migliaia milioni di dati
Per e lei leggerli era difficile e spesso lo chiamavo dicendo trovavo una una possibile relazione tra due informazioni di commi sacche qualcosa significano ma non riesco a capire che cosa
Allora lei mi aiutava mi ha ha fatto capire tante cose mi ha fatto capire ma
Al non so concetti come biglietto ombra
Certo ho messo un po'capirlo però mi ha aiutato a comprendere anche l'importanza del lavoro che stiamo facendo e come verificare i risultati per far accrescere il per far crescere il lavoro e far crescere risultati
E aiuta anche questo avere raccogliere i dati abituarsi a verificarli capire e imparare dei fallimenti anche questo un insegnamento importante
E nonostante però tutti questi anni di economia della cultura di economisti di studi di fattibilità di attenzione di formazione
Secondo me siamo ancora molto indietro siamo indietro perché non sono in molti tra coloro che anima nel settore culturale gli operatori culturali in senso lato
A considerare la verifica delle azioni
E gli elementi per poterla fare
Quando viene richiesto alle volte si infastidiscono come non non lo ritengono importante questo io credo che si chiami cultura prescindere
E in particolare a prescindere dalla domanda
E qui è un'altra parola chiave di
Che mi fa pensare a papà
Con lui mi diceva guarda che tu fai un lavoro importantissimo perché ti occupi della domanda di cultura lo diceva
Alla fine degli anni Novanta
Solo recentemente negli anni recenti si parla di domanda di cultura di sviluppo del pubblico in Europa
E e occuparsi della domanda dal punto di vista di papà voleva dire occuparsi dei bisogni delle persone
Vuol dire essere capaci di leggerli
E qui sto vuol dire anche uscire dalla con forza un dell'autoreferenzialità o del condividerò nel considerare il pubblico come entrata finanziaria
Oggi la sfida e superare la logica del marketing che rende strumentali al rendimento le azioni che mi erano all'aumento del pubblico bisogna lavorare di più per ampliare la partecipazione
Cosa vuol dire vuol dire dei dati ormai sappiamo tutti l'ottanta per cento settantacinque per cento dei cittadini non ha consumi culturali almeno quelli registrati dai alle nostre capacità di analisi statistica
E
Bisogna partire da quello bisogna conoscere chi
Partecipa e chi è coinvolto chi partecipa all'attivazione delle conoscenze
Perché dobbiamo capire chi è rimasto fuori se non capiamo che è rimasto fuori non svolgiamo bene il nostro lavoro
Ma a mio avviso anche dal così dalla recente esperienza questo conducendo per
Ampliare la partecipazione bisogna
Uscire dalle porte delle nostre organizzazioni culturali ma bisogna partire da dal dai fondamentali bisogna partire dei sistemi d'educativi e qui ricordo un'altra persona che con onestà non è ma era un linguista che Tullio De Mauro che è mancato poco tempo fa
Li vedo li vedo bene insieme insieme come ragionamenti come
Modo di guardare alla società
E quindi bisogna partire dalla dall'educazione dalla scuola dalla formazione permanente e dall'azione sul territorio ma ci occorrono nuove lenti
L'economia non basta più
Oppure non è sufficiente da sola a capire i cambiamenti che sono intervenuti nella nostra società
La famosa da quella che dicevo prima la dittatura dell'individuo
Bisogna leggere la realtà e costruire nuovi strumenti che portano a nuovi processi di formazione della conoscenza non bastano gli economisti quindi bisogna superare le barriere delle discipline
E questo Papa lo sapeva bene lavorava con sociologico antropologico né economisti con con letterati considerava la tutte le scienze umane era un economista umanista avete ragione e ora
Tocca a noi prende il suo testimone
Perché
Noi dobbiamo guardare ovviamente al futuro la società che abbiamo davanti staccando in modo molto rapido e noi abbiamo bisogno di nuove cassette degli attrezzi peccato che papà non ci sia più perché ci avrebbe dato una mano grazie
Grazie Francesca Leoni adesso mi dispiace molto ma dovrà abbassare un po'il tono di questa nostra mattinata perché non sono un accademico non sono uno studioso non sono neanche un economista
Però una buona parte della mia esistenza l'ho trascorso discutendo con Paolo avendo Paolo accanto
Estratta persone importantissima per me e probabilmente per quest'ultimo che per l'amicizia che mi lega indissolubilmente Alessandro era Francesco io sono qui adibili buco
Paolo è stato un riformista se non il mondo voleva davvero cambiare almeno un po'il nostro Paese
è stato un socialista legato Riccardo Lombardi molto legato Riccardo Lombardi prova ne è uscito credo che dopo pur rimanendo persona profondamente di sinistra nessun partito si è più un tratto nel suo cuore credo nemmeno nel suo testo
Che è stato un uomo dello Stato uomo delle istituzioni uomo del pubblico
Non soltanto perché ha insegnato l'università non soltanto perché con Federico Caffé istituito la facoltà dell'Università di Roma Tre
Non soltanto perché poi è stato il controller cosa straordinaria per Roma dei servizi pubblici a Roma che
Dei servizi pubblici a dei problemi sempre avuti straordinari
Ma perché forse per primo si è speso per redigere progetti per i Comuni e per gli enti locali che non avevano le professionalità le capacità di farlo non avevano affatto
Del suo insegnamento di tanti aspetti della sul dottrina hanno parlato parleranno altri lascio stare non è cosa mia
Però da da da da da da da piccolo cronista vorrei raccontarvi come ho anch'io come cominciare
Forse ci siamo dimenticati che erano tempi per certi versi ancora più gravi di oggi almeno per quanto riguarda i beni culturali i musei erano chiusi o comunque poco visitabili
I quattrini lui o no assolutamente erano inferiori a quelli che ci sono adesso ce ne lamentiamo
Mancano perfino le idee uno dei pochi che la nera Luigi
Non è mancata mai nessuna anzi ne sforna va a getto continuo era una fucina
Un certo giorno a Firenze fu tenuto un convegno il PD P.C.I. teme un convegno era mi annullano tanto i primi anni Ottanta non mi ricordo la data esatta non sono andato a riguardarmi era
E improvvisamente fece una relazione che ha fatto storia per chi si occupa tu i beni culturali
Per carità tra i primissimi a parlare di costi benefici nessuno sapeva ancora cosa fosse
Al ministero credo che l'unico ancora se lo capisce fosse Pino Proietti che era un archeologo che poi è stato segretario generale e che voglio dirlo adesso sto facendo ottimamente il Sindaco di Tivoli perché questo anche va detto
Queste idee di Paolo alcune sono state realizzate altre non sono state mai realizzate
I teatri del centro Italia
Le residenze sabaude erano totalmente da restaurare totalmente da recuperare erano dei ruderi non ci si poteva letteralmente entrare dentro se non con il casco e firmando una liberatoria in caso di incidenti
Io mi ricordo che in un certo giorno limitiamo per discutere di una cosa che si chiamava la Valle dei musei
Era quaranta anni fa la Valle dei musei partiva da villa Borghese che era chiusa e arrivava villa Giulia
In tutto quello spazio ogni fabbricato aveva una destinazione ogni fabbricato aveva un significato dei musei che ancora adesso nessuno va a vedere perché non si vanno a vedere quelle cose
Erano diventati una cosa c'erano tutti i servizi perché una cosa straordinaria di Paolo è stata questa che in qualunque suo progetto pensava ti dovevo fruirne
C'erano tutti i servizi utili per il visitatore di tutti i tipi di tutte le nature già allora
La Valle dei musei non ha mai nata
Non c'è
Come non è mai nato il restauro credo che non si è cominciato meno che non mi si è perso qualcosa agli ultimissimi tempi il restauro del Real albergo dei poveri borbonico a Napoli che era il più grande edificio d'Europa
Sempre lì trentacinque anni fa credo qualcosa del genere
Il fascicolo né così ogni angolo aveva un significato ogni luogo di questo immenso sito avremo una sua destinazione d'uso e quindi non sarebbe morto perché se hai una destinazione d'uso funzioni vai avanti
E per la prima volta come facciamo Fabio a tenerlo in piedi con i quattrini dopo per la gestione ne facciamo un pezzo un albergo
Ma non un albergo qualunque un albergo che fosse il luogo per il turista il luogo per il visitatore si può di un albergo una Betlemme albergo occulto ecco direi qualcosa del genere
Queste erano cose straordinarie
Ed erano cose mi dispiace
Giuliano Amato mi ha rubato un pezzo di argomento giustamente che erano cose che in buona misura nascevano anche il sabato la domenica sotto questa immensa tecnica non era un ombrellone Ansedonia come mensa tenda
C'erano amici c'erano economisti c'era gente di passaggio c'era Giuliano Amato c'era Sabino Cassese c'era Carlo Pisani che era un importante funzionario del Senato e litro un bagnetto e l'altro
Cosa faceva questa gente immaginava delle leggi che erano utili
E fino a lì va beh può essere un bel giochino ma lei scrivevano perfino gli articolati si immaginavano queste leggi nei minimi dettagli
E attenzione erano leggi che certamente non avrebbero corso il rischio come oggi troppo spesso accade definire davanti al Consiglio di Stato se non alla Corte costituzionale perché c'era una professionalità assoluta
Non temete ho quasi finito
Paolo conosceva anche la virtù dell'indignazione per fortuna
E quando correva non mi faceva assolutamente mistero
E non sarebbe contento adesso se mi dimenticassimo il suo umore per il lato più ludico dell'esistenza e alla persona assolutamente spiritosa
Per allora un po'inglese nei suoi un morto probabilmente gli derivava dei suoi viaggi
Spesso abbastanza paradossale amava molto il paradosso
E gli piaceva moltissimo ascoltare delle storie vissute delle storie strane
Soprattutto non vi spiego perché magari quell'ebraica
Era una cosa che loro lo incuriosiva molto era anche persona molto riservata
Io per anni non ho saputo praticamente nulla di suo fratello che era stato prelevato inciso dei nazisti a Venezia
Il suo nome sulla lapide che c'è nel ghetto piazza del ghetto di Venezia e l'ultimo non rispetta l'ordine alfabetico
Perché non era stato il incluso tra gli ebrei portati via in quanto per un errore di passaggio non era iscritto la comunità
Del luogo
E allora ogni volta che ci passo io penso che uno di quelli che che che anche Paolo poi Francesca riuscite sistemare questa vicenda mediare io penso ogni volta che ci passo davanti che anche Paolo sia stato proprio lui colpito
Do uno di questi eccessi straordinari della burocrazia italiana che ha combattuto per una vita è una nemesi straordinaria vi ringrazio
Adesso
Grazie adesso cioè la discussione su cultura sviluppo e con l'ANAS che sarà condotta da Enzo Cipolletta che io ringrazio e ringrazio tutti voi
Grazie grazie a far visita anche
Per la conduzione e per questi suoi
Importanti ricordiamo
A questo tavolo dovrebbero venire Giampaolo D'Andrea Fabrizio Barca Marco Cammelli Giampaolo Manzella Giampiero Marchesi
Francesco Scoppola Pietro Valentino
Più veloce
Auspicati
Ciao grazie grazie
Da
Fino eccetera Francesco
Perfetto
Potremmo iniziare va bene
Vaga
Indiretta
Dagli addetti ai lavori
Dalla norma
Automobili se voi li ho mai detto
Generali come un grande allenatore
Senso io non parlo
Ma
Mediche sarebbe ripetuta
Particolari di quello che vuole
Delle
Anomalia che voi
Tenute
Contesa in tutta l'energia
Al Governo
Cordialmente bassi e quello successivo anche perché effettivamente poi
Silvio
Comunque sono già ben pensato
Senza
Allora iniziamo questo
Tavola rotonda
Cultura sviluppo e gli over gas
La conduzione è stato esattamente come presidente dell'associazione l'economia della cultura vi ricordo che c'è
Un numero dell'economia della cultura
Che ricorda Paolo le orme voi avete
La una sintesi degli articoli
Allegati al programma
E l'assessore che nominerà culturale
è un prodotto di Paolo una
Un prodotto
Diciamo dimessa visioni illuministica
Di potere raccogliere al torneo
A una associazione le persone che
Si occupano di cultura che siano economisti che siano giuristi
Che siano
Di tutte le diverse estrazioni questa
Struttura
Diciamo è una struttura pur di volontariato puro non abbiamo risorse
Se non
E i soldi che ci mettiamo noi nell'epico lì
Iscrizioni
Annuali e portiamo avanti questa
Rivista
Che edita dal Mulino ed è una rivista tra
Che ha un un buon aprile nel mondo anche universitario e della ricerca emorragica la stiamo cercando di investire di più
Insomma io non dovrei farlo ma simboli di iscriversi all'associazione Doriana lontana
Raccattare sarei veramente lo ricordava il collega
Tagliarsi la mano
A portare avanti le sue utilizzano pochi errori ma euro
Però specie aiutateci ai aiutate questa che è un'idea di portare avanti
Con le proprie risorse alcune
Ricerche bene
Fatto questo piccolo sportello Giampaolo D'Andrea
Non lo vedo e quindi passerei a Fabrizio Barca anche se lei mi dice io però volevo parlare soltanto
Da no no no faccia devi essere cammina e cammina cammina no no micro o macro
All'onere da micro e macro e quindi riprendo il filo dello spunto che di Giuliano Amato
E cogliendo uno spunto di di Alessandro dirlo come dire porterò l'attenzione visto che poi capita che se il primo parlo soltanto della cornice
La cornice è la cornice Mario perché la caratteristica di Paolo leone e quello di e pur essendo come dire piegato sui territori sui progetti sui luoghi sull'o che le persone
E quindi essere
Ed ecco quello il palo leone che io ho più conosciuto che ho frequentato in questi anni della mia vita qua ha fatto la stessa cosa però Paolo Leon e consapevole che non andiamo da nessuna parte se il quadro macro non è un quadro apposto
A parte il fatto che come ci ricorda nelle ultimissime righe del suo ultimo libro
La ragione per la quale i poteri possono
Non avere commesso errori quello come tono tutti ma posso dopo trent'anni di errore non aver ancora capito che bisogna cambiare le cose è che evidentemente c'è un problema di cultura nel senso pieno del termine
Paolo leone non si è mai convertito come alcuni che negli anni della sua generazione al credo neoliberista
E quindi non ha avuto bisogno di vedere gli effetti più pesanti del degli errori compiuti
Per tornare a comprendere come riassume i vari negli ultimi dieci anni che il ciclo va stabilizzato serie di cose ovvie che che il ciclo va stabilizzato dalla politica pubblica che i mercati vanno regolati
E il punto più interessante su cui spenderò i miei minuti che la separazione fra proprietà e controllo tra finanza e capitale fra imprenditori capitalisti
Vada accudita va ad accudire TA dallo Stato in modo discrezione dalla dallo Stato
Adesso dico come concertato ricordato
Ancora Paolo leone non a mai
Dimenticato non ha mai cessato di pensare che in quella delicatissima costruzione con cui abbiamo retto del dopoguerra
Parzialmente keynesiana questa costruzione è fondato sulle grandi organizzazioni internazionali in una delle quali quella Stato aveva costruito un assetto aperto non chiuso del commercio internazionale in cui le merci giravano ma in cui esistevano delle regole del gioco
In cui sistema un welfare che recuperava impatti della sulla distribuzione del reddito in cui era possibile e erano relativamente liberalizzati brevetti non ha mai ricco cessato rifarlo mi sono domandato cosa al di là delle caratteristiche personali probabilmente l'itinerario
Simile per alcuni nomi che colpiscono che sono la borsa Stringer Cambridge ricercando e questo caratterizza tutta la tutta la sua generazione
Probabilmente foyer caffè sono l'elemento di differenza quando sei passato non solo per per studio caffè ma anche per Giorgio FUA probabilmente
Alcune cose che rimangono dentro
Quello che colpisce
Paolo nell'ultimo suo libro è come dicevo la e di cui non si capacita e il fatto che non si perché non ci si renda conto
Di come le classi dirigenti non abbiano cambiato strategia ore quindi conclude che ci può essere solo motivo che non sono più in grado di farlo perché non hanno più la cultura per farlo conclusione abbastanza problematica perché questo indica che soltanto attraverso un cambio radicale di classe dirigente ma poiché il palo Leon sa benissimo
Che questa classe dirigente che oggi ha tra i sessanta e settanta anni
In realtà poggiata su una classe dirigente di quarantenni e cinquantenni che sono cresciuti all'interno di un mondo in cui hanno imparato quelle cose solo quelle cose l'ignoranza di cui parlo ci raccontano ignoranza che si estende anche
Ai loro sherpa e allora i numeri due ed è probabilmente il tema che oggi abbiamo
Le conseguenze della di questa di questa ottusità sono molte nel campo macro la più importante che raccoglie tutte
E quella che lui chiama la rinunzia alla esercizio di una responsabilità politica discrezionale la politica rinuncia ad esercitare una funzione discrezionale
C'è un'illusione della
Sulla possibilità di costruire dei meccanismi automatici all'interno dei sistemi questo echi la chiave di tutto c'è una frase la leggo la leggo perché
Perché è un po'di tempo prima rispetto a questo libro Pallone si era espresso in modo diverso forse meno fine nei confronti dell'equilibrio fra potere politico e Banca centrale qui invece a una frase straordinaria per capire la quale devo leggere però la primaria
Che mentre la leggo ne vedrete il viso che è stato già oggi evocato
La frase centrale che per il mente alcuni di voi hanno già detto e conoscono e questa c'è un metodo in questa follia non delle banche centrali ma di Governi e Parlamenti
Che si liberano della propria responsabilità politica fiscale affidandosi alle manovre di espansione monetaria con l'idea che la Monica facilmente impediranno venuto dei mercati ridurre il costo del denaro eccetera eccetera
Poi si ferma un attimo
In realtà era all'inizio del libero e dice quindi avremmo voluto una banca centrale
Più di retta più legittimata politicamente dai Governi
No
E ci dice bisogna pur ricordare che una maggiore dipendenza dai Governi che quello che vorremmo in democrazia quando questi sono preda della malattia liberiste anti statale non avrebbe avuto altro risultato che un'inefficacia perfino maggiore
Per cui mi riconosce la Banca centrale UPEA Draghi di avere fatto tutto quello che si potevano è qualcosa di più in un contesto di assenza di intervento da parte delle politiche questione estremamente significativa
E che vedete in questo la sua ironia
L'altra conseguenze importante della o ottusità e quella di avere dimenticato insegnamento di tanti macro economisti qua faccio per una volta dopo tanti anni 'sta roba non la faccio più ma questo libro mia
Come dire mi fa venire voglia di farlo perché se la scrisse questo terreno e lasciato noi possiamo costruire tre mila progetti Alessandro le possiamo fare tre mila place based approcci in giro per il Paese noi possiamo costruire quattro mila cose male la la l'onda ritorna sempre lì
E e il e in Paolo Leon le due cose marciavano sempre assieme
Dimenticato insegnamento di alcuni grossi personaggi della NATO economia che ricordavano una cosa questo qui è Paolo leone ma marxista malgrado se stesso
La
La quando la famiglia diventa impresa dice Paolo Leon scrive a Paolo che vuol dire quando la famiglia si comporta come quali da poco andò i rapporti di produzione di mercato
Sono arrivata contaminare anche il funzionamento l'organizzazione familiare la famiglia si comporta come impresa che vuol dire
Vuol dire che che si indebita per far studiare i figli si indebita per acquistare delle case perché deve apparire in quel modo quei l'indebitamento alla crescita enorme della bolla dell'indebitamento delle famiglie diventa
Diventa una delle cause come sapete perfettamente della gravissima crisi in cui tuttora stiamo da cui non siamo usciti non siamo usciti perché la cultura che che
Continua a essere la stessa la terza
Ed è quella su cui spendo le mie parole che mi rimangono la terza è più interessante più Tricky e la più legata
Al congegno micro
La
Terza e più grossa conseguenza della ottusità delle classi dirigenti e di avere perso la consapevolezza del funzionamento del capitalismo
Parola che soltanto in amico Luigi Zingales può continuare a utilizzare ma che
Non si ritiene più di poteva neanche usare IPAB modo di produzione in sala subito qualcuno sul modo di produzione nostalgico
Allora nel modo di produzione capitalistico in cui siamo come stavamo cinquant'anni fa i centoventi anni fa
Esiste un problema esiste un divario lui la chiamo una separazione fra titoli e cose questa è l'espressione che usa in cui tra titoli ecco che sono i titoli di sono quelli che rappresenta una proprietà sulle cose lei cosa sono le cose cioè il capitale
Lui può acqua usa un'espressione strana perché questa ovviamente a questa separazione corrisponde una separazione tra le persone che sono in comando di queste due cose quelli che hanno in mano alla proprietà che affiche finanziano e quelli che hanno in mano il controllo delle imprese
Non li chiama lo chiama il contrasto in un dialogo delizioso per quasi come se
E in alcuni casi nella stessa persona in altri casi è separata quasi come fossero due ego che si contrastano
Li chiamano contrasto fra l'imprenditore capitalista ripeto l'avete capito subito a quello che si occupa del capitale quello che c'è in testa la produzione lui chiama capitalista quello che adesso picchetti chiama il patrimoni a lista quello che ha il patrimonio io lo chiamo
Semplicemente finanziatore o proprietario capitalista né era mio linguaggio e l'imprenditore ma non ha importanza
Che cosa ci ricorda circa Paolo ci ricorda una cosa che
Per definizione del capitalismo dato che qaedismo funzionerà sempre dove ciò capaci
E dato che capita che per DNA per motivi straordinari se Dio vuole la capacità non è legata alla con testo di ricchezza in cui nasce succede una cosa strana che i capaci nascono nelle famiglie che non c'hanno un un un quattrino questa è il capitalismo
Mentre la tendenza evidentemente e che la proprietà tende a essere trasferita nelle mani dei fili di quelli che avevano fatto i soldi che generalmente non hanno nessuna
Maggiore stiamo là così per garbo non hanno sono sue proprietà degli altri di essere in grado di di condurre un'impresa questa e il problema il capitalismo
I capitalismi funzionano quando sono elastici abbastanza quando c'è concorrenza sufficiente tale che
La Finanza può andare nelle mani giuste cioè nelle mani delle persone più adatte capi il la il blocco di capitalismo italiano è questo il mio amico
Schivare dei che che che non so se Paolo conosceva perché poi questa sua cosa esce fuori in questo momento non so quanto fosse precedente
Ci ricordava questo numero eclatante che tu conosci bene
Noi abbiamo un sistema capitalistico familiari come la Germania però il cinquanta per cento dell'impresa abbia interesse sono gestite da un manager che detestano la famiglia il nostro caso questa cifra è pari solo quindici per cento l'inizio e fine
Delle ragioni della crisi del del capitalismo italiano questa cosa Paolo la mette al centro del suo ragionamento e fa un passo avanti usando sul terreno delle altre discipline ma che evidentemente secche
Sì forte perché le frequentava cioè della psicologia cautelativo dicendo stanno dicendo una cosa pericolosa dice la caratteristica delle di chi possiede i titoli patrimoniali sta è di a me e di e che non vale per lui una regola che vale per tutte le cose che si consumano al mondo la regola dell'utilità marginale decrescente cioè più ai di una cosa e poi certo punto non è poi più non è così per il denaro ma questo non l'ha detto anche Carlo Marx
è un meccanismo è una compulsazione all'accumulazione problema qual è
Che fino a che questa compunzione all'accumulazione dei titoli
è legata la produzione a come si dice un check perché se alla fine quel capitale per non produce si salta per aria quando le due si sganciano l'una dall'altra
La la comunanza di titoli non ha più un Chiodo a cui stare appigli ad questo è il tema che Paolo mette al centro
Che ci ripropone e e chiudo
Quello che tu hai detto prima cioè ci vuole lo Stato ma non perché Paolo figurarsi quando poi sentiremo interventi successivi
Sulla cultura Paolo sa benissimo che nella Governo nella gestione del le la gestione dei beni culturali noto spesso è opportuno che non sia pubblica attenzione
Perché lo Stato è il grande regolatore non può sottrarsi a alle al alla propria responsabilità allo Stato nel caso di del conflitto fra titoli ieri
Cose fra patrimoniali sta e imprenditore si è sottratto a governare loro scontro
Fino agli anni Settanta lo ha governato in ogni Paese in un modo diverso di Germaneto verso i collegi sindacali dove si dove ci stavano anche i sindacati nelle nel nel nell'i collegi dei sindaci turista ma che i sindacati
Nel caso americano attraverso le strutture di regolazione è uno strumento straordinario che è pubblico e lo Stato non la sua forma particolare i tribunali che hanno regolato in maniera forte fino agli anni Settanta lo scontro fra questi due soggetti hanno garantito l'aggancio un certo punto
Scatta
La talmente quello che fa e qui vado un pizzico oltre Paolo perché i di questa devoluto parlare con Paolo se avesse avuto la fortuna di leggere le cose prima di non poterlo più fare
è quello sgancia viene dell'illusione io credo iper illuminista del neoliberismo che non è cattivo commette un errore
Molti nei libri si sono buoni cioè ritengono di attività ritengo che questo sia il disegno che vogliono attenzione sottrarre allo Stato la discrezionalità perché ne hanno visti i risultati negativi innegabili
E se immagino che quella regolazione possa diventare automatica i bonds dei manager i derivati cioè possono automatizzare questo rapporto bene
Da questa scelta deriva il il disastro
Ieri sera alle dieci e mezzo
Su Twitter che l'unico socio SCO su cui alcuni sono diciamo proprio cosa che qui sono
Filato
Danni o dette uno dei dieci cinque maggiori economisti mondiali clicca e spedisce un paper molto interessante
Questo qua grazie
Grazie servizio
Lo ricorderà che quand'ero direttore della Confindustria incontra il direttore tedesco
E mi disse beati voi che avete le famiglie che ci si sta quella repressiva della Serafino tutte Imerese perché se ne fregano ma comunque erba del vicino è sempre più veloce Marco Cammelli
Grazie io
Si prosegue nel ricordo naturalmente la scansione fra il ricordo e temi non non non riusciamo a rispettarla e giusto che sia così
E quindi parto da
Ventuno anni fa esatte giugno del novantasei
A a Bologna su sollecitazione belli Paolo Leon
Facciamo un convegno sul tema
I beni culturali in una prospettiva federalista
Giugno ventuno anni fa sì
Era stata preceduta da una serie di incontri
Che avevamo fatto con una serie di persone Carla c'eri anche tu
E anche a casa sua anche a Manzano mi pare di essere venuto con
Per quindi non sotto la tenda i panini signora
Non montani per me non c'erano che una volta però
Insomma erano in zona
Energia no no ma loro non me ne vado ma discutemmo a lungo ed era anche il tentativo
Di cui Paolo Leon per l'associazione si faceva voce di provare a ragionare sul tema
Su questo tema i rapporti centro-periferia come farete ed è quindi vorrei riprenderlo semplicemente riprendo
Con
Senza accenti Larisa ma con la stessa diciamo leggerezze
Perché la leggerezza e fare un buon modo importantissimo
Cercando di capire che cosa è accaduto che cosa e dove Ciampi se anche
Ma dove ci siam perse
Abitazioni classi dirigenti che hanno potersi
Certamente Paolo non era uno che abdica a Parma devo dire non il solo c'è tutta una generazione che non ha mai abdicato alla sbagliato avremmo sbagliato ci sono ma cosa discutere Mario di abdicazione non ne vedo certamente però i confini
Dom Momi Conte che ancora già pesante ed è in qualche modo già moralistico
Perché il moralismo è una cosa conservatrice perché ti tira fuori dalle cose et separate dagli altri e quindi non funziona ma semplicemente gli errori dove che cosa ma mai valutato eccetera
Allora e questo è stato il primo degli incontri stretti con parole non perché ci vedemmo su questi temi esattamente su tre passati nel giro di sei anni novantasei federalismo che serve
Novantanove due mila
Riforma del ministero una delle varie riforme del ministero nel Regolamento del ed ero
Dibattiti furibondi furibondi perché naturalmente la riforma del ministero è in una era in una direzione perfettamente opposta rispetto a quella di un decentramento di un decentramento che federalismo
Di un decentramento erotico decentramento non intendo neanche il regionalismo spinto teoricamente anche il decentramento agli uffici periferici dello stesso Ministero
Tanto è vero che il Ministero rimane sbarre strato su questo e Pepe coniuga singolarmente
Una figura
Di Segretario generale che aveva un senso per i ministeri regionalizzati
Non per i ministeri gestori indirettamente i quali naturalmente aveva i Dipartimenti giravano con un altro criterio quindi devo dire ed è il secondo punto il terzo e il due mila e due
Giovanna Melandri sa bene il terzo e due mila e due quindi due anni dopo
E le il tema delle esternalizzazioni
Un'altra cosa ancora altro giro ad la giostra
Questa volta e sempre con lo stesso rapida poi vediamo che cosa hanno in comune queste cose
Questa volta era estremamente alcune provvedimento la finanziaria del del due mila uno che vuole
Esternalizziamo via concessione a go go possibilità di un gruppo riuscite forme di cooperazione spinte e così via
Naturalmente il tutto si ferma e
Partirebbe erano passati i successivi anni a chiudere ogni pertugio
Perché badate non è che queste cose non sono andate avanti è successo l'opposto
Perché le riforme non fatte fanno rincuorare tutto a metri indietro per cui il Ministero si è dedicato devo dire con Marte
Capacità e lucidità non è vero che non ci sono nel ma dall'altra ci sono e sono state usate per chiudere accuratamente ogni possibilità fino a un magnifico comma ventidue che bisogna che socialisti perché magnifico
E che è una specie di digeriti loro talmente bello che va detto allora novantotto novantanove punto queste questi provvedimenti che provano a buttar fuori due mila uno Regolamento che attua
La cosa
Due mila quattro due mila sei codici e cose
Toldo abrogano il due mila il novantotto abrogammo
Perché prevedeva queste aperture queste aperture non erano condivise quindi si toglie la legge rimane il Regolamento ma non c'è più la legge e quindi il Regolamento rimane un pochino così
Viene però messo un'altra ipotesi il codice prevede cioè per centoquindici una ipotesi complessa di Paolo organismi speciali che possono andare e così via
Ma il regolamento non verrà mai fatto
Per cui
Il rapporto col privato badate non solo col privato il rapporto con le istituzioni pubbliche
Quindi Ministero e istituzioni pubbliche il rapporto col privato si trova in questa singolare situazione oggi
C'è un regolamento ma non c'è la legge prima e quindi
C'è una legge che lo prevede ma non c'è il Regolamento e quindi
Conclusione non si fa nulla naturalmente questo badate non è un caso
Il frutto accurato di un evidente voglia dire non aprirsi
Allora sarebbe facile qui fare dell'ironia dire ma guarda che bravi questi con tutti i problemi che ci sono eccetera
E naturalmente ben chiaro a tutti quanto invece in questo momento si potrà discutere all'infinito tante cose ma mano non è che tutto va perfettamente ma certamente le sforzi Franceschini su questo sono innegabili innegabile
Quello che impressionante e la reazione
Inviperito ha rispetto a questo anche danni dire debbo dire su cui ci si aspetterebbe un maggiore equilibrio e qui vengo a un aspetto che riguarda l'uso delle parole
Io non non mi intendo di classe dirigente sono un semplice giurista non so cosa sarà il futuro
E men che meno diffido di chi valuta al passato valutando anche se stesso con tutte le implicazioni che ci sono fra quello che ho fatto io quello che hanno fatto gli altri eccetera sono sempre conti chiesti che allora però
Almeno su questo fermiamoci c'è un uso delle parole sconsiderato
Una forma di aggressività enti io nei confronti
Impressionante si può criticare a tutto tutto è criticabile naturalmente ma non si può dire soprattutto da personaggi
Titolati altolocati di fronte a una riforma macelleria culturale perché non va bene
Perché dopo che è stato detto questo abbiamo fatto tutti un passo indietro
Non si può dire vorrei Italo perché qualche giorno fa a Bologna è stata data una Madonna meritoria associazione all'Archiginnasio che è una cosa importante di Bologna
Sotto il titolo
Cronache di un suicidio culturale
Troppi e
Personaggi importanti farà eccetera che presentano insieme l'autore Vittorio Emiliani lo sfascio del Bel Paese cioè che dichiarava come possibile cioè che non so se non si avverte che c'è qualcosa che non fa
E questo lo sapete cosa che non va e l'applicazione
Perché chi parla così a abdicato questa è una cosa che Paolo Leon non avrebbe mai usato non perché per tempo si può discutere si può criticare eccetera ma chi fa così si è chiamato fuori e cioè
è fuori dal gioco si chiama fuori dallo questo è inaccettabile
Vengo adesso al al al due cose soltanto perché questo è un punto che e quindi qui torna l'elogio della leggerezza non prendiamoci troppo sul serio era siamo oggi
Rilasciamo ha fatto un sacco di guai anche chi veniva prima di noi
Ne faranno guai anche credo quindi
Non è che tutto è tuttora
Perché poi dietro c'è anche un aspetto paranoico secondo me no idea che tutto no
No vai tranquillo ecco
Paolo Leon era
Sapete a questo
Aveva tutte queste sensibilità era quattro ruote motrici se poteva essere se potessi dire cioè girerà su tutte le cose a
Ha più più forme di prezzo
E allora per essere utile come e partendo dai dati e partendo dalle cose
Non dalle persone dalle loro storia eccetera non si ha voglia di questo allora ho provato a fare rata ma dov'è che abbiamo invece di dire cosa quello che hanno sbagliato gli altri
Dov'è che abbiamo sbagliato noi
Perché per esempio di fronte a un evento non ha vicenda così evidente
Così evidente il Ministero in particolare il Ministero
A
Un passato e a in mano un passato glorioso che assolutamente non deve essere perso perché sono cose essenziali per le quali giustamente l'Italia è conosciuta la capacità di raccolta era a rischio il patrimonio eccetera
E tutto quello che il resto invece che è cambiato la dilatazione del patrimonio interdipendenza delle politiche pubbliche
La planetari già azione della sensibilità il gioco delle identità culturali ma chi mai si parlava identità culturali cinquant'anni fa oggi sì nei prossimi decenni questi saranno essenziali
Quindi son tutte cose completamente nuove è evidente
Che in un contesto così diverso va tenuto il buono delle cose cambiando tutto il resto
Non sono io che devo giustificare perché si cambia semmai sono e chi dovrebbe dire come mai tendo
Cioè c'è un enorme cambiamento da fare ebbene perché questo
Non viene perché questo invece oscillazione fra
Riforme possibili
E a reazioni invece realizzate riforme tentate ecco se dovessi dire vent'anni di leggi sono riforme tentate chiusure
Realizzati
Bel colpo
Allora
Posso dire che è tutta colpa della burocrazia beh comincio a farla anche con la P maiuscola non esageriamo sono bravi se ci si mettono
Però sono e come nel tragedie greche tutti i protagonisti hanno ragione ed è per quello che la tragedia avviene
Perché se non fosse così sarebbe una semplice commedia chi ha ragione e chi ha torto il buono e il cattivo lo sceriffo e il bandito la strage di più fine
Tutti hanno ragione ed è esattamente per questo e la tragedia viene
Dunque anche la burocrazia ha le sue ragioni allora dov'è che abbiamo dato quindi per parlare di
Allora io metto in fila queste tre cose perché ente e impegno si prova decentrare e ai io avrei
Il torna indietro dalla centralizzazione
Provi a alleggerire il Ministero e a semplicemente separare le varie funzioni di più di tutela in senso rigoroso di vogliamo dirlo
Di Polizia amministrativa da un lato e finisci invece e dal dalla gestione dall'attività di valorizzazione e ha invece tutto di nuovo sistemato salvo ripeto i tentativi dei musei sentiamo adesso il Consiglio di Stato oggi
Oggi
Che cosa e cosa decide
Proviamo
Il privato e se tagliare
E abbiamo una situazione del comma ventidue con cui il privato sfido qualunque privato ad avere un rapporto col pubblico senza averne cocenti delusioni potrei fare qualche
Accenno alla mia esperienza di Presidente la Commissione delle fondazioni di origine bancaria per per l'arte e cultura devo dirvi arredo raccontarvi cose da non credere
Ma così non rispetterei invece il discorso del dove abbiamo sbaglia quali sono le cose è più facile e più divertente andare a vedere dove abbiamo dato noi allora proprio a dirle come mai questo esito e con il primo
Le riforme sono state accompagnate dall'estremismo
Cioè il guaio in parte queste reazioni questo rincuorare è stato dovuto al fatto che
Mentre tu parlavi di di regionalizzazione ricordo c'era chi paralisi e cessione
Sì cessione le parole di nuovo le parole le parole contano contano tanto ecco perché non depone sull'usato e come vengono usate
Se io parlo di secessione evidentemente immediatamente una serie di persone che tirano indietro riconoscermi tutti
Il decentramento diventa terribilmente difficile quindi il primo dato accanto a un dovrei farmi ISMU a possibile si affianca un estremismo specie
Del sgangherato
Ma che cos'è in basso in
Sufficientemente in grado di collocare in un cono d'ombra lo sforzo che cioè
Mi sembra questo un una con la cosa non banale pensiamoci nessuno si sceglie i compagni di strada
Però se Bossi in quegli anni accanto peso vuol dire che per tanti anni tante persone hanno fatto così
Quindi anche su quello sarebbe una pista interessante da seguire non hanno fatto quello che Paolo Leon faceva di guardare le cose di lasciarle parlare di sentire come stanno di avere i dati i dati quelli che ancora mancano
Ha fatto piacere sentire le cose che lei diceva sui dati i dati in cui ancora quando parliamo di dati i dati non ci sono
Quindi primo dato questo all'estremismo che sia anche alla riforma prima ancora che si ponga è un bel tema questo e non mi sembra banale tutto sommato il secondo
Processi politici discontinui continuamente Rhapsody ci continuamente che si fermano
Perché Paolo Leon mi cerca per dire fammi deve dar prova disegnare un progetto di di di di di di di di fedeli il federalismo sulla di decentramento spinto diciamo sulle cose
Perché non si preoccupava essendo a quattro ruote motrici non si procurava solo del problema della gestione
Si occupava di un altro tema che era molto importante e che era
La politica fino al novantadue est la cultura in Italia è stato un atto di
Condivisione condivisione fra l'arco costituzionale l'arco costituzionale che tiene in piedi questo Paese dopo la la Seconda Guerra e quello che mette la cultura in una parte sostanzialmente protetta
Dopo il nello spaccarsi di questo la cultura diventa un elemento di scontro diventa un terreno di battaglia evidente questo dove e la vera novità dal novantadue in poi ed è esattamente il motivo per cui Paolo dice caro Marco
Ed è il motivo per cui i costituenti fanno regionalismo non concentriamo tutto in un unico centro perché si notti finti pigliatutto
Cioè in un sistema bipolare avere un sistema centrato consegna nelle mani di chi vince al cento tutto
Quindi il tema dello vedono di del del del decentramento era un tema non gestito non solo gestionali eccetera ma era un tema anche
Finisco perché sono lungo ma è solo per dire
Come il bipolarismo era un elemento importante sul tema della costruzione del centro certo che sì
Nel giro di pochi anni giriamo fra dal bipolarismo altri probabilismo al maggioritario al proporzionale tre eccetera i discorsi evidentemente diventano stando elementi difficili e siamo due cioè
Discontinuità nelle politiche
Terzo punto
Allora
Incapacità a spiegare la posta in gioco
I se debbo
Pensare alle riforme tentate
Mi pare
Alle riforme tentate debbo dire mi pare che ci sia stato un errore o comunque una debolezza nel riuscire a farle
A a spiegarle e in particolare a spiegarle al personale pubblico
Il personale pubblico è stato lasciato atti per conto suo oggi ce lo ritroviamo in larga misura contro Marte che non ci sono state ipotesi significative
E credibili di dialogo dispiega tracce non tutto è il nello stesso modo non tutte le amministrazioni sono se sommato quest'opera la nobile arte del distinguere
Fra alcuni vertici e e base fra ma amministrazioni eccetera non è stata fatta e l'abbia fatto ogni erba un fascio oggi ci ritroviamo contro e
Questi mi paiono il
I punti più significativi
Che portano a dire beh insomma non solo la resistenza alle riforme
Ma anche i riformatori avevano debolezze e fragilità di cui forse dovrebbero discutere credo che per continuare a discutere con Paolo Leon faremo proprio questo discorso grazie
Grazie a Marco
Buongiorno avanzati per ordine alfabetico quindi Santa
Come vuole perdere
Allora
Procediamo con Giampaolo Manzella e poi per risolviamo
All'ordine alfabetico
Per tempo di respiro
Allora buongiorno grazie grazie a tutti
Come come capite ha
A molti uomini di mezza Italia ho abbracciato la passione della bicicletta
Per cui nei sabati e domenica affronto le salite dell'Umbria mi fa piacere che Giuliano Amato ne abbia parlato in questi termini perché la mia compagna e umbra e quindi diciamo il sabato e domenica lo passo lo passo lì
E il mio compagno di bicicletta è il ronzio della mia compagna medico settantadue anni
Creberg curare un analista medico in pensione l'ospedale di Foligno
Abbiamo fatto domenica scorsa una lunga biciclettata facendo il passo spine ritornando
Sostanzialmente esausti e nel silenzio verso verso Spoleto a un certo punto per rompere il silenzio gli ho raccontato un po'che cosa avrei fatto la settimana vaglio detto mai e poi
Giovedì vado a parlare al convegno in cui un ricco si ricorda Paolo Leon
Improvviso è come se fosse arrivato un è un Energy quelle cose che si prendono ma io lo conoscevo benissimo
Paolo leone la persona dietro la Rocca di Spoleto quando io ero Sindaco io mi in termini interfacciavo colui perché era quello che ha permesso con i fondi fio
Di di fare l'analisi che è servita con i fondi fio per per ottenere il finanziamento per attenerci anzi in questo
Per dirvi infondo no come come Paolo Leon ossia una persona radicata ma ha fatto molto piacere leggere l'intervento di Marco Causi impreparazione forse l'economia della cultura in cui proprio certo punto dice quanti chilometri
Aveva Paolo Leon nella nella nell'insomma nelle scarpe per così dire quanti posti quante persone ha conosciuto ecco
La differenza con lo zio dica mille che io Paolo Leon lo conoscevo pochissimo
Nel senso che io credo di aver beneficiato di qualche panino anche del piede di di Valeria al alla alla la strega ma
Fondamentalmente perché io andavo a trovare
Sabino Cassese con cui ho studiato e credo che appunto qualche qualche qualche panino di sbieco lo Lollo Lollo lo trovo l'ho preso invece con Alessandro Francesca ci conosciamo da più anni fa
Però a me devo dirvi umanamente ho sempre trovato una certa simili tutine
Con con Paolo Leon una una ed il suo sorriso molte delle cose che sono state dette oggi mi hanno detto che l'idea che mi ero fatto
Era quella giusta e forse anche l'idea dell'intervento di oggi perché mi ha colpito Francesca che ha parlato della multidisciplinarietà
L'attenzione verso lo Stato verso il cambiamento e quindi Ugo discutendo con Alessandro ma qualche mese fa o ho deciso di piegare un po'quello che non mi interessa in questo momento che è quello per le industrie creative culturali rispetto allo Stato cioè rispetto a quello che io sto vedendo di come le industrie creative culturali stanno in qualche ordinamento cambiando lo Stato
Ora
Resistendo le presi in giro di Fabrizio Barca che ancora mi ricordo inoltre vedevo alcune porta le slide dicendo sta la spina
Affronterò invece le slide rompendo invece questa questo questo consesso che era slide SLAI proof
è situata slide Russo
E parto con qui però dove
Dove dorsale addossa la spina come direbbe bar
Come direbbe barca
Forse
Scusate
Scusate
Bloccato
Va bene allora
Allora veramente la maledizione di Fabrizio ha colpito
Dalle elezioni Fabrizia colpi allora
Voglia
No
Adesso ci siamo
Va bene perfetto
Allora è la prima fase
Diciamo così di di questa storia che un po'vi racconto e che spero che sarebbe piaciuta Paolo Leon è il momento in cui la per la pubblica amministrazione lavora per le industrie creative ora vi ho portato tre libri
Il primo perché siccome molto pochi lo sanno il primo che usa lo slogan Creative society a Ronald Reagan negli anni Sessanta quando
Corre per la carica di governatore degli degli Stati degli Stati Uniti è un passaggio che per le cose che che dirò al suo interesse perché in fondo lui nel suo discorso dice l'attenzione
Noi siamo il Paese di Los Angeles San Francisco ma siamo siamo lo Stato di lager San Francisco ma siamo anche lo stato di Sacramento
E c'è un'enorme distanza tratta sacramento e invece la capacità culturali di innovazione che ci sono nel resto della California quindi in uno dei problemi che lui si pone vera come portare
Questa questa roba qui questa queste capacità dentro la pubblica amministrazione do e ci portino strali a
E il primo documento al mondo su così può dire una prima strategia nazionale sulla sulle imprese creative
In cui si leggono un documento novantaquattro frasi del tipo la politica culturale e politica economica noi dobbiamo puntare sul designers sulle sull'innovazione per crescere insomma cose che molto lontane
Da da una vulgata che c'è stata in Italia anche più tardi il terzo è
Il libro di Chris Smith che è stato il leggendario io Ministro delle delle industrie creative di Tony Blair che per la prima volta diciamo elabora una politica per la creatività
Se c'è uno scura spinta politica però la cosa interessante di questa vicenda dell'industria che a dire che c'è dietro un pensiero
I tre libri sono tre libri appunto da da quello del del del di Florida diciassette c'è la STU antiche invece un altro pensatore inglese e il terzo dice asili beh perché nel novantotto scrive questo libro deinde pendenze che parla
Della dei precari sostanzialmente cioè dice attenzione qui c'è un tutto un nuovo ceto intellettuale innovativo che di persone indipendenti non l'altra l'abbiamo Trotta con precari quello persona sopra già SMAU gran
Che invece anche qui è una persona molto interessante perché sono queste persone a cavallo tra la politica
E e la le le leale e il pensiero ora il direttore il finta anche Nesta probabilmente il finta in più influenti al mondo sulle industrie creative e sotto questa spinta noi crediamo veramente una specie di condannarlo balle
Che si sviluppa in tutto il mondo in cui le industrie creative cioè la moda il design architettura le il cinema l'audiovisivo eccetera
Diventano vedi gli studenti degli degli oggetti di politiche in ordinamenti diversi come un Congo la Vallonia riscrivere questo qui è un anno sei sullo stato di Victoria dei bandi in Australia Lagos
La la città la capitale del cinema di della Nigeria la Scozia e Santo sulla città diciamo famosa del anche qui per per aver dato i natali a appelli e chi invece punta la la propria strategia di crescita su sulle industrie quindi su questa base si svolgono programmi di aiuto programmi di internazionalizzazione programmi di formazione creativa cioè
C'è veramente un una diffusione su tutto il pianeta di essi
Di di staticità ed regioni che d'improvviso si dicono mai se io voglio esiste nella competizione globale debbo puntare sulla creatività debbo puntare sull'industria dire è un fenomeno sono in
Molto interessante anche dal punto di vista amministrativo cioè
Il fatto che è che tu hai uno stesso concetto che filtra
In ordinamenti diversissimi e come viene tradotto in questo ordine ambienti dive diversi sì c'è un albero proprio esempio di di di legal Transplant come come direbbero i giuristi anglosassoni
E fino arrivare se volete ne ho anche qui questa resta questa suggestione della creatività i dure due Darling de del della politica attuale cioè
Justin Tundo e macro scelgono il primo durante la sua campagna elettorale per primo ministro il secondo quando il Ministro dell'economia e deve scegliere un nome
Per il programma francese sull'innovazione sulla creatività sceglie di chiamarlo creati France cioè il programma dello stato dello Stato nazionale su su questa vicenda
Sul sulla vicenda dell'innovazione la parola discende è creatività quindi questo diciamo per me è un po'
Il culmine di di questa di questa attività di supporto alle industrie creative che viene svolto dalla dalla dal dalle pubbliche amministrazioni ma
In parallelo c'è un filone se come altrettanto interessante
Che è più forte più sotterraneo che è quello di come le industrie creative come le tecniche le Tivek vengono utilizzati per cambiare la pubblica amministrazione
Anche qui nel mondo ci sono esempi che ci che ci che ci possono aiutare il primo è mai entrato ma in club un ufficio della del del Governo danese
Un luogo che se voi andate a vederlo o se voi lo guardate sul sul sulla su web
è uso stanziamento uno spazio aperto in cui dei professionisti capaci
Professionisti nel nel nel suscitare il dialogo tra le diverse amministrazioni fanno secondo me quello che
E Alfa affrontano uno di quelli che apre anche uno dei problemi dell'amministrazione italiana cioè vitali iella le le le leggi le canne d'organo il fatto che a me queste azioni che di fronte a problemi che sono sempre più problemi che comportano attività di più amministrazioni ognuno attende
A a ragionare con i propri binari con le proprie col con con i propri schemi ecco invece ma in club nasce ormai dieci quindici anni fa proprio
Per essere un luogo in cui questi responsabili di diverse amministrazioni vengono portati a lavorare insieme
E portati a lavori insieme con tecniche con tecniche creative non di un aspetto che attiene all'organizzazione
Secondo è una riflessione che fa la nel due mila e tredici la la la la Commissione europea in cui proprio dice
Che ci dovrebbe essere un maggiore uso di Desailly e di Desailly nel settore pubblico perché questo potrebbe contribuire alla modernizzazione del settore del settore pubblico
Qui esempi appunto sul Desailly impellente la città di Montreal ha un ufficio specializzato nel designers nell'aiutare la qualità del design della città veramente public sector
Uno strumento che il Governo inglese ha messo in campo per aiutare le pubbliche amministrazioni locali a ad usare più il De Sanctis inchini e per migliorare le proprie capacità nel loro policy making
Il Maggio
Un'altra un'altra incredibile Area in cui
CCISS c'è bisogno tutti avere dei professionisti che hanno sono dei professionisti anche della comunicazione basta vedere anche questo piccolissimo esempio viene dalla Danimarca
Cioè
Come attraverso un utilizzo del design to indurci come sapete il maggior questa tecnica regolatoria
Induce comportamenti positivi appunto usando meccanismi leggeri di induzione non delle regole è coperto quello un esempio al Ticino potrebbero essere di come puoi indurre i a comprammo di sigari comportamenti attraverso appunto l'utilizzo di strumenti di comunicazione questo secondo me è uno degli esempi più interessanti o quindi ho preso tre
Tre riviste specializzate a testimonianza del fatto che ormai l'utilizzo dei videogame nella nella nella nella sanità è un fatto che non solo avviene ma addirittura Lalla diciamo la la la la
Capacità di diventare un fenomeno talmente con poco con articolato e diffuso da lei rende delle riviste specializzate che studiano questo che cosa sono questo sì banalmente
Cont le le pubbliche amministrazioni il fisco cioè si scopre che
Attraverso l'utilizzo di dei videogiochi per esempio si possono curare le malattie degenerative in si possono
Si può ritardare lo sviluppo delle malattie degenerative
Si possono curare i processi di riabilitazione insomma c'è tutto un filone che sta studiando come una tecnica creative come un'industria critica per eccellenza come quella del videogame
Può avere un utilizzo nella nella nella nella San la sanità
E ancora questo un esempio della della Regione Lazio il fumetto
Cioè pensate il fumetto quanto può servire a vincolare determinati determinati messaggi che magari il pubblico non è più in grado di ascoltare oppure non non non è attrezzato per ascoltare oppure
I linguaggi tradizionali sono più più complesse di più questi sono esempi
Di come tecniche presi dalla creatività possono aiutare a fare una pubblica amministrazione più più moderne più innovativa qualcosa che passo da fare
Del sulla base di questa esperienza il primo è creare un soggetto un ufficio un luogo
Cioè noi vediamo che c'è questi in nel mondo ormai ci sono e le città e le regioni più innovative che hanno degli indici spazi amministrativi che sono esclusivamente dedicati a promuovere l'innovazione e creatività all'interno
Della pubbliche amministrazioni ma i club di cui abbiamo parlato prima né un esempio
Il secondo punto coinvolgere le le categorie
Questo è un una una un manifesto del creativi Industries Council chiare il Consiglio inglese che riunisce
Le
Gli appartenenti alla classe creativa i rappresentanti del Consiglio dirà e che è un'interfaccia con la pubblica amministrazione per
Passare dei messaggi per crescere insieme per trasformare la pubblica amministrazione con
Le che le industrie dire per fare delle politiche per l'industria deve quindi ascoltare la la classe creativa
Il terzo punto è per esempio che creare degli strumenti questo uno strumento Landis creative Industries fa Fund che fondamentalmente fa una cosa individua una missione individua un compito di interesse pubblico e a quel punto su questo dove il su questo obiettivo di interesse pubblico
Fatemi dei dedica dei fondi per far sì che designers pubblichiamo Pubblica amministrazione servizi legali imprese lavorino insieme per arrivare ad una soluzione
Perché è importante questo
A me ma molto colpito questo questa persona che timbrate uno dei tanti diciamo guru che che che girano per il mondo parlando di creatività di innovazione che per me coglie un punto molto importante
Cioè dice guardate che qui in gioco la credibilità dei Governi
Cioè
Lady ceppi Governi se vogliono rimanere credibili debbono dare i loro cittadini dei servizi che siano quanto più possibili allineati a quelli che sono i servizi offerti dal settore privato
Ecco io penso che su questa partita sia molto più che appunto migliorare usare la la creatività per per finalità diciamo per per migliorare a pubblicare signor c'è veramente un al cuore una partita di comprendere
All'interno della pubblica amministrazione fare entrare all'interno della pubblica ammissione delle professionalità che molto spesso sono fuori
Con l'obiettivo proprio di riuscire a ristabilire un dialogo ossia con quel pezzo tra virgolette di società
Sia attraverso le tecniche le capacità di quel pezzo di società con molta parte della cittadinanza che altrimenti
Rischia di allontanarsi sempre di più dalla cosa pubblica e questo alla lunga ovviamente sarebbe una cosa estremamente pericolosa e se timbra un vede questo pericolo nel mondo io penso che in Italia
Lo vedrebbe forse ancora di più quindi grazie a tutti è un ricorda Paolo leone
Riprendiamo l'ordine alfabetico palude Andrea
Io sono particolarmente lieto di essere
Qui questa mattina
Non solo per porgere
Ai promotori del convegno ai
Partecipanti dello dello stesso
Il saluto del Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini che non ha potuto più onorare la promessa di essere qui
Per il doveroso omaggio a una delle personalità anche più ha influito
Su
Una nuova considerazione della centralità
Dei beni culturali nelle politiche di sviluppo del Paese
Sono particolarmente lieto perché io ho avuto ha la possibilità la fortuna l'opportunità di
Incontrare Paolo Leon più volte
Negli anni passati
Lungo i percorsi di realizzazione delle politiche pubbliche dei beni culturali
In particolare associo il suo ricordo a quello di una stagione particolarmente feconda che
Video lui protagonista in assoluto nella
Elaborazione di nuovi modelli voi avete ricordato un attimo prima anche
Mentre io arrivavo
Intanto noi il tema delle schede fio
Figuratevi che cosa significava la scheda fio applicata a un investimento tra virgolette culturale
E certamente queste modalità nuove
Di intervento che
Dovevano caratterizzare l'impegno pubblico
In un settore che fino ad allora aveva considerato la valenza economica dell'intervento pubblico soltanto legata agli effetti indotti in materia di Manin per esempio
In campo turistico ma non aveva considerato gli affetti diretti quanto questo fosse una svolta negli
Nelle scelte nella selezione degli interventi che si andavano a proporre e programmare
Soprattutto nella fase forse immediatamente successiva a quella della stagione degli interventi figlio
Perché io con particolare
Acutezza devo dire perché ferma nella nella vigna nella mia mente
Questo ricordo devo ricordare esattamente devo condividere con Fabrizio Barca che non era l'interlocutore dalla parte
Del ministero dell'economia che allora ancora non aveva credo la denominazione di Ministero dell'economia
Sotto la guida di Ciampi mi pare che ancora era Ministero del tesoro e del bilancio se ricordo se ricordo bene ma insomma si comportava dal Ministero dell'economia cioè dal Ministero unico
Della programma della delle della spesa e della
Programmazione come giustamente
Oltre che delle entrate come giustamente poi via via
è stato possibile ecco in quella stagione sperimentando
Attraverso le intese istituzionali di programma
E
Il gli accordi
Specifici applicativi delle stesse una modalità
Che accentuava la responsabile atte a pubblica nell'intervento non solo nel campo
Dei beni culturali perché quella stessa responsabilità pubblica nel campo dei beni culturali era strettamente collegata all'arresto della spesa pubblica come non può non essere perché una delle prime
Riflessione che si possono fare dopo tanti anni e che l'intervento tra virgolette produttivo predica redditizio
Che per adoperare una forse la sua ultima espressione rilanciata di Paolo Leon concorra l'accumulazione della
L'appello per una ripresa dello cupole dell'accumulazione nel suo ultimo
Scritto distribuito è stampato
Per fare questo è necessario che l'intervento nei beni culturali sia correlato ad altri interventi quelli infrastrutturali essenzialmente
Col tempo abbiamo imparato anche alla leva fiscale e infatti abbiamo potuto
Ora introdurre
Altre novità di questo tipo perché
Raccordano l'intervento pubblico alla motivazione privata alla partecipazione allo stesso
Ma forse anche altre cose che ha nel tempo si sono andate un po'perdute come quella del
Del partenariato delle responsabilità un intervento del tipo di quello programmato dal previsto dalla programmazione
Negoziata diciamo di quegli anni prevedeva un'assunzione di responsabilità alla pari tra poteri centrali
In rame
Ampi dell'Amministrazione che fanno capo a regioni e comuni
E trovo anche nel modello di organizzazione a cui lui si
Applico della delle politiche per la lirica
Della nascita delle fondazioni e liriche trovo questo modello di partenariato o una applicazione molto precisa e puntuale
Perché che poi nel tempo anche questa io lo dico senza voler dire male ovviamente
Di nessuno sia andata perdendo non perché è mancata la partnership male perché mancata la comune assunzione di responsabilità
Perché i problemi della gestione delle fondazioni lirico sinfoniche derivano tutti da una
Idea piuttosto devo dire
Libertina della possibilità di fare delle stesse senza che le spese trovassero una copertura qualcuno dice che anche un problema del difetto del modello può darsi che dobbiamo
Metterci mano per correggere qualche aspetto della della organizzazione della tempistica interna delle varie fasi di organizzazione della spesa di attuazione della stessa però insomma la sostanza è che
è come se si fosse proceduto in molti casi intanto che sia si è stati costretti
Ad un intervento
Di riequilibrio finanziario finalizzato al recupero attraverso un piano di rientro di condizione di instabilità finanziaria di questi medesimi soggetti
Probabilmente tutto però è dipeso da questa divaricazione tra alla forma di partenariato che è rimasta perché c'è stata una cogestione tra Stato
Regioni e Comuni anche spostata in asseconda riteneva
Paolo Leon allora verso i Comuni e le Regione
Ma non c'è stata una corresponsabilità nella
E posso dire nella gestione rigorosa dal punto di vista delle del dei bilanci cioè dal punto di vista finanziario
Però quella era la formula ed è la formula con la quale si può interviene lire nel campo della gestione perché è un altro dei temi che venne fuori nella nella riflessione che su cui allungo tornava Paolo Leon era appunto che non si potesse parlare qui andando un po'oltre la cultura del figlio lo dico Marchesi
Che non si potesse parlare solo di investimento culturale ma si doveva parlare del modello di gestione successivo
Cosa che voi avete recuperato un po'ora nella nuova organo dall'altro
Ragionevolezza vagliando sono dei avete recuperato nella nuova
Nella nuova stagione degli interventi ma con Fabrizio Barca né nella seconda fase in cui ci siamo incontrati
In attività istituzionali e di Governo sappiamo che è stato fatto il grande sforzo
Esattamente qualche anno fa per provvedere a rimediare a questa che veniva avanzando come
La la la
La carenza più grave allora si immaginava che fosse una carenza
Colmabile dalla iniziativa privata
In senso lato giovane anche
Di cooperative di o
Di di associazioni che poter di senza fini di lucro insomma di tutto questo mondo del no profit che potesse assumere una funzione
Nella gestione oggi ci convinciamo che questo è una cosa positiva dove cioè ma non basta bisogna avere un modello di gestione anche perché
Per superare
Compiutamente il divorzio che Leon lamentava all'inizio della della sua esperienza lo dico a Scoppola
E di lungo corso nella vita dei beni culturali il divorzio tra la conservazione per la fruizione allori piaceva di più la fruizione della valorizzazione
Perché era partito da un'idea secondo me alla fine più giusta che il bene culturale ha un valore in sé e quindi il problema non è
Valorizzarlo il problema è di ampliarne la fruizione è chiaro che ampliandone bene la fruizione produce un altro valore ma probabilmente un valore aggiuntivo non è un valore sostitutivo di quello iniziale quindi a me piace
La la sua
Il suo rapporto tra
Conservazione tutela da un lato
Invece fruizione il tema della fruizione è un tema
Ce lo dobbiamo dire peccato che è andata via
La Melandri perché lo abbiamo vissuto nella
Nella medesima stagione ma è un tema che in Italia di fatto si riscoperto solo quando Veltroni è diventato Ministro dei beni culturali e quindi poi dopo
Prima
Io ricordo lo racconto sempre tutte le volte che vado ad incontri di questo tipo guai esperienza che avevamo noi da bambini io che o come si capisce i capelli bianchi
Quindi un'età piuttosto avanzata
Ricordo che quando eravamo noi bambini i musei i musei che allora non erano molti molti erano provinciali nell'Italia meridionale erano tutti provinciali
Lo Stato ce ne aveva pochissimi punti determinati mai musei diffusi sul territorio erano provinciali
Affidati alle Province anche lì poi c'è da fare un ragionamento sul partenariato dallo Stato post unitario quindi immaginate che cosa accadeva
Io ricordavo
Che e musei erano aperti solo di mattina praticamente a coloro che andavano a scuola come noi o a coloro che lavoravano come la maggior parte delle persone era inibita
La fruizione del museo tranne che non ci andassi movimenti a fare in gita scolastica due ore in un giorno di con un maestro un professore particolarmente solerte
Quando si fece la rivoluzione Giovanna stavo ricordando in tua assenza la rivoluzione del prolungamento degli orari di apertura
Cambio il vento perché in cambio il vento perché si dimostrò che a quel punto i musei non dovessero servire solo agli studioso agli archeologi per carità I professore di storia dell'arte i professori di storia
E a tutti quelli che andavano in un museo per studiare ma forse è giusto
Offrire questa opportunità
A tutti coloro che ci andavano anche solo per respirare nell'aria perché bisogna venire
La onestà intellettuale di dire una cosa del genere non non ha importanza domandarsi perché si va in visita ad un museo il problema è che bisogna consentire di farlo
E soprattutto un'idea della cultura universale quale quella che nuovi
Diciamo di amare di più in un Paese tra l'altro che è un museo diffuso se vogliamo non ha proprio senso porre delle paratie alla possibilità di fruizione dei dei luoghi pubblici nei quali sono esposte collezioni straordinaria certo rispettando tutto figuratevi le condizioni di sicurezza innanzitutto anche quelle di fruizione perché ci vuole silenzio ci vuole
Si deve rispettare la capacità di concentrarsi ma il tema della fruizione diventa decisivo
Non non può essere secondario rispetto al tema della ricerca e dello studio questo era il valore
Intrinseco dell'intervento pubblico nei beni culturali anche oltre la redditività che poteva determinare dal punto di vista
Di un'economia che ruotava attorno è chiaro che nel momento in cui il tema della fruizione diventa centrale la selezione delle priorità della politica e le politiche pubbliche cambiato talmente
Io negli anni ho potuto verificare direttamente da testimone talvolta anche da protagonista come sia cambiata totalmente la risposta
Alla al quesito dell'ordine di priorità in cui collocare o un intervento pubblico nel campo della cultura nel campo d'accordo a partire dall'Europa
Più avuto la il piacere di vedere segnalata dalla la Commissione europea lo un casello di Basilicata Federici hanno
Che la Regione a suo tempo tra l'altro un po'prima che io facessi l'Assessore regionale aveva proposto dei programmi europei
è stato il primo intervento che l'Europa ha finanziato nei programmi locali con le politiche regionali perché voi sapete che
L'Europa e anche per una sorta di di di strano silenzio sulla parola cultura ha fatto poli quel poco di politica culturale che va fatta va fatta con altri strumenti
E ancora oggi per il sistema
Resiste all'idea di un impegno con nel campo delle politiche culturali l'anno venturo ci vogliamo mettere una pezza diciamo con l'anno del patrimonio culturale ma siamo più indietro di quello che immaginava
Ancora Paolo Leon quando diceva che se
L'Europa avesse un patrimonio culturale europeo potrebbe massimizzare l'effetto del suo sforzo
Evidentemente potremmo aggiungere nuovi oggi anche in direzione delle politiche
Di dialogo e di interrelazione con le altre realtà ecco io
Mi posso fermare tranquillamente qui mi mi faceva piacere evocare
Una stagione comune vissuta sotto la ispirazione
Di Paolo Leon un po'lo spirito si è perduto o perlomeno ha avuto poi momenti alterni nei quali
Francamente
Un potere perfetto qui forse Fabrizio può più di me
Dire se sono nel giusto no un po'per effetto della perdita di centralità in genere delle politiche pubbliche che si sono
Molto
Ridimensionate
Confondente o lo statalismo
Con i doveri delle politiche pubbliche che si possono anche fare senza gestire direttamente in quella era tutta
Era tutta la polemica un tempo ma ritenendo che il si possa abbandonare del tutto la responsabilità della regia pubblica
Nelle politiche di sviluppo per me poi insomma appartengo a una generazione avevo già detto di prima per me è una cosa che è difficile da accettare
Ho sempre immaginato che invece la responsabilità nelle politiche pubbliche sia fondamentale e sia fondamentale in tutti i settori soprattutto nei settori nei quali
Obiettivamente
La iniziativa privata non basterebbe
Ad affrontare la complessità
E anche la la diffusività degli oggetti di interesse sui quali e dei luoghi di interesse sui quali intervenire ma soprattutto evidentemente dobbiamo poter immaginare che si possa rilanciare
Come abbiamo provato a fare una nuova centralità delle politiche pubbliche per la cultura ma con quella idea di leone
Di aggiungere valore ha un valore che già c'è e di aggiungerlo in maniera coordinata in maniera efficace
In maniera rispettosa delle regole degli interventi pubblici ma in maniera anche rispettosa della specificità della domanda culturale
Grazie grazie ad Andrea
Che abbiamo
Giampiero Marchesi
Grazie
Parlando
Con Alessandro impreparazione di di questa giornata
Hanno parlato bene diciamo dopo parla dello Stato beni culturali risorse culturali
Sviluppo che
Diciamo un tema molto ampio anche se ha caratterizzato diciamo tanta parte della mia vita
Professionale nella quale naturalmente Paolo leone è stato
Non sono stato un sollievo diretto ma è stato riferimento
Vorrei giungere a tutte le caratteristiche che hanno detto e che condivido totalmente evidentemente conoscevamo tutti la stessa persona se tutti quanti
La
Io ne volevo aggiungere un altro perché Paolo era molto gentile e sorridente ma anche una persona molto disponibile
Non disponibile al funzionario pubblico al dirigente che lo chiamava negli ultimi anni ma disponibile al giovane economista che
Negli anni Ottanta visto che Giampaolo D'Andrea ma già coinvolto nel fatto che già nel Fondo investimenti occupazione già c'ero quindi lo posso dire negli anni Ottanta al giovane economista mi ANAS sconosciuti Simo che stava prendendo le cose
Tutte rotte lo chiamava il professor Leon era disponibile è una cosa per me abbastanza inedita non erano tutti così
Poi si è detto questa mattina parlando di sviluppo ebbene culturali mordente Paolo Leon è stato
Un pilastro di del collegamento fra queste due cose che
Non è scontato non c'era prima quando parliamo di Europa e fondi beni culturali e fondi strutturali due oggi dimentichiamo di alcuni grandi successi
Che nonostante tutto impallidito di nonostante tutto nonostante tutto nonostante come dire
I miglioramenti e anche però i ritorni indietro però l'affermazione all'interno i fondi strutturali di una componente dello sviluppo di fondi strutturali sono una politica
Di coesione territoriale di sviluppo l'affermazione degli interventi sulle risorse di di di tutele posizione dei risorse culturali come diciamo
Base di progetti trasformazione territoriale quindi sviluppo è un'acquisizione che dovuta in larga parte agli avanzamenti sia di teorici sia però pragmatici pratici deve dimostrazioni che
Qui una generazione che posso dire
A partire io in questo sono stato fortunato dal dal
Dal dall'inizio degli sono tutti gli anni Ottanta fondi vi siete occupazione bene un un ruolo decisivo c'è stata quindi alcune cose si sono
Dico rapidamente le poche cose che voglio dire su su su queste cose citando due cose sono state già dette questa mattina
Beh innanzitutto Paolo onerare ottimista allora io dico bene chi si occupa di sviluppo deve essere competente esperto deve avere tante caratteristiche ma deve essere profondamente ottimista perché altrimenti
Si occuperebbe di altre cose certamente essere ottimismo realistico c'è un ottimismo
Lo sviluppo e voler cambiare lo stato delle cose in tre esistenti in quanto insoddisfacenti altrimenti non ci occuperemo tanto di sviluppo di miglioramento territoriale ma se si vuole fare questo se si pensa di poterlo fare
Si deve essere ottimisti
E se ha il dovere di nutrire questo ottimismo quindi citando credo una cosa detta per come battuta ma che è un fondo di verità che il in fondo gli occhi
Gli ottimisti sono dei pessimisti meno informati io ecco no questo no come battuta va bene come come collegamento fra ottimisti e sviluppo io direi che quello e mi ha insegnato Paolo Leon che almeno come ho interpretato l'insegnamento di Paolo Leon e che gli ottimisti sono quelli che hanno
Come dire una ragionevole persevera ante
Convinzione che informando bene contati e analisi chi deve decidere la decisione sarà migliore e quindi ce l'hanno riflessi
Più positivi sul miglioramento dello stato delle cose quindi sul benessere dei cittadini questo è il ruolo dei tecnici queste il ruolo di quelli che
Che studiano e
Quello
E in questo sa anche la distinzione che deve esserci nei ruoli fra chi queste cose propone studia analizza e chi ha il dovere invece profondo essendo eletto dai cittadini democrazia di dover decidere
Attraverso decisioni informate
L'altra cosa che voglio citare che la citata Fabio Ismaine questo convegno del mille novecentottantacinque detto che c'ero già nel breve e quindi lo posso dire al mio né centottantacinque le mura degli archi che fu
Sì quel l'intervento di Paolo Leon lui introdusse quel quel
Convegno feci fare la relazione introduttiva per i la discussione se non ricordo male
Sono poche pagine qui si raggiungono anche facilmente onore rilette recentemente do dopo
Averle lette allora esserne allora voglio dire essere folgorato ma
Sono quelle cinque o sei pagine che tu magari Ernie accomunate altre mille che hai letto ma quelle cinque sei pagine di aprono
Un mondo di aprono delle vie che tu pur con tutto
Quelle che sono
Ancora attuali nel sito alcune per dire come
Pur in una situazione quel convegno lo contestualizzo brevemente le mura gli arti organizzato dal Partito Comunista di allora gli atti sono un libretto degli Editori Riuniti quindi per diciamo e tutto
Un altro mondo aveva una diciamo
O lo obiettivo di discussione generale sulle politiche culturali e sullo sviluppo ma anche diciamo un obiettivo più
Di come discussione contestuale perché era del l'epoca dei giacimenti culturali quindi questa proposta che veniva lo stesso Partito socialista di cui
Paolo pure era legato anche
E
Che però proprio anche nel nome aveva una logica proprio estrattiva c'è un estrarre valore dei beni culturali per fare ATER lo posso dire diciamo anche se sono in questo momento
Un dirigente pubblico mi permetto di fare come dire delle delle osservazione in tal senso
In questa polemica in cui
Paolo tranchant se se leggete quell'intervento che sono le cose che poi citerò che sono chiarissime e che riportano il titolo di quel libro no
Cioè sul conto sul concetto di ignoranza evidentemente anche allora non è che fosse una cosa non diffusi così poco diffusa come a volte ne ricordo si immaginiamo
In quel convegno però per un giovane economista come ero allora diciamo Paolon dice disse delle cose molto semplici
Allora innanzitutto
Bisogna essere ottimisti quasi temerari perché nonostante tutto ripeto perché anche allora c'erano dei problemi nonostante tutto
Chi deve agire per trasformare la realtà quindi per fare
Sviluppo deve basarsi su un concetto chiaro che tale ancora oggi
Lo strumento con il quale si trasforma uno Stato
Di cose esistente il Progetto
Bisogna pronte progettare ma il Progetto in sé non è il
Solo il progetto tecnico cioè che fa l'architetto l'ingegnere il Progetto perché
Fa sviluppo una cosa
Più lunga sita
E ed aggiornamento il ciclo del Progetto quindi ciclo ed e tutto il ciclo del
Del progetto perché è un progetto di
Trasformazione quindi certo ci vogliono molti dati ci vuole molta analisi analisi del contesto ci vuole il progetto tecnico altrimenti nei di cosa discutiamo ma
Ci vuole anche
La valutazione di quello che succede dopo applicato e beni culturali in quel convegno
Paolo Leon diceva guardate che se non c'è il Progetto mandiamo nessuna parte ma quando porta abbiamo di Progetto sui beni culturali parliamo di una cosa che si estende
Fino alla analisi
Di delle previsioni sul funzionamento di quell'oggetto di intervento che significa sul modello di gestione che se ne vuole dare su come
Quella cosa fisica che facciamo si trasforma in frizione per i cittadini quello il progetto di sviluppo
Dicendo questo lui avverte però attenzione leggo la frase non diamo al Settore Beni culturali
Il le la responsabilità di essere il motore dello sviluppo perché questo non è lui dice
Guarda dicendo che la centralità era un'altra il bene in sé il settore va sviluppato per soddisfare un bisogno fondamentale spesso dalla società quindi la fruizione della cultura
E il processo cioè facendo questo che è la cosa principale crea occupazione e reddito e profitti
E quindi ciò non implica che si debba sviluppare il settore per creare occupazione deve profeti cioè
Un buon progetto che trasforma il territorio altri assicura la fruizione la qualità della vita dei cittadini e e produce anche
Reddito quindi il primo concetto era il progetto nel progetto lungo perché il progetto lungo perché se si analizza
Solo mettendo a funzionamento i beni analizzare la fruizione si ritorna indietro è sicuro garantisce anche la conservazione degli anni del bene perché altrimenti è la speranza nostra si fa il progetto
Non si fruisce il bene e quindi il ciclo continuo sembrano concetti semplici ma come vedete nell'ottantacinque Luli affermava ancora sono
Non solo pienamente validi ma anche un modello che andrebbe forse
Implementato anche ma in quello forse può essere una nostra sconfitta
Ne derivano delle implicazioni molto chiare se allora molto importanti sulla valutazione cioè sul ruolo dell'economista quando deve valutare i progetti in quel periodo progetti fondi Bossi mente occupazioni c'era un po'l'ubriacatura anche
Le
Di sul fatto che
Dell'analisi economica che doveva essere diciamo sufficiente ad analizzare qualunque beneficio collegato al
Alla validazione beni alla tutela alla valorizzazione beni culturali Paolo no un po'in controtendenza dice subito nell'ottantacinque gli è stato folgorante adesso anche
Quando ho letto perché l'ha detto allora usa la parola indispensabile ve bene valutare gli effetti economici degli interventi è quello di impatto ma indispensabile l'analisi finanziaria perché
è la premessa quindi introduce in un bene pubblico che quindi va valutato con gli strumenti dell'analisi economica l'indispensabilità dell'analisi finanziaria quindi è di uno strumento
Micro ma come dire indispensabili utilizzavano indispensabile in quel momento
Perché perché se
L'analisi finanziari atta finanzia non avvalora la sostenibilità del progetto negli anni sostenibilità finanziaria non redditività ovviamente è un concetto molto diverso
Tutti gli effetti che si vorrebbero collegati sotto il profilo economico a benefici per i cittadini non si produrrebbero perché quel progetto cadrebbe quindi indispettito e anche quello sotto il profilo della formazione allora in agone misti è stato come dire una sorta
Di
Deriva rivoluzione copernicana partiamo dalla per arrivare dall'altra parte altrimenti mancano le condizioni
L'altro aspetto riguarda la programmazione che io voglio sottile Ashoka
Diciamo in sette pagine lui ne tira fuori venti io ne tiro fuori solo tre e la programmazione cioè che non è solamente fare un programma macché
Che rimanda un dovere del decisore pubblico quindi verso qui Giampaolo qui vicino che ha un ruolo
Di dire all'economista e a i cittadini soprattutto qual è la direzione in modo che si possa capire quali sono gli obiettivi le priorità i criteri anche per discuterli semmai
Ma
E rispetto a questi obiettivi criteri di priorità che l'economista vuole lanciare l'analisi degli effetti di un progetto che da qualche parte
Bisogna
Bisogna andare
Ritorno al discorso questo cosa queste cose Paolo Nori riceve in modo teorico perché voglio leggere la frase con la quale diciamo al fine di quell'intervento
E riferito chiaramente alla alla questione giacimenti culturali che ricordiamoci contestualizziamo lì in quel periodo era sostenuta diciamo dei vertici del
Il Governo di allora quindi la posizione coraggiosa non so se ci può voci ritrovate qualche cosa anche di questi tempi recenti
Lui scrive e ciò che lascia perplessi è l'impazienza e la superficialità con la quale si è progettato l'intervento impazienza e superficialità cioè
Improvvisazione diciamo perché bisogna fare presto le cose anche non sufficientemente studiate superficialità significa che non
Si sono approfonditi molto le cose ecco sulle cose che penso
Mi viene da dire riflettendo su quelle rileggendo quelle cose l'ottantacinque mi veniva da dire va beh ma
Alla fine
Se l'insegnamento si quelle Folgore azioni per Meggiorin economista di allora sono ancora attuali da qualche parte abbiamo sbagliato no cioè son passati Dante obiettare è passato tanto tempo
Se se quello che diceva Paolo allora per singolo in Po ha sbagliato perché se lo diceva allora siamo arrivati adesso
Ecco io penso che non sia così accennavo al fatto i fondi strutturali per adesso vogliamo noi cercheremo di miglior causa dicendo cerchiamo di migliorare ma prima non c'erano i fondi sottrae loro fuori da da alla cioè la cultura era proprio fuori
Dai fondi strutturali di qualche progresso se fatto
Qualche capacità di analisi se fatta molte cose siano fatte quindi non volevo dire però il ritorno alcuni al concetti fondamentali e utili per pure utile quindi a me è risultato utile rileggere quelle quelle cose
Perché rimandano ecco voglio dire almeno due cose e poi chiudo
Il primo ai doveri che attengono anche ai tecnici che siamo professori universitari che lavorino come me nella pubblica amministrazione o che siano diciamo
Tecnici che diciamo che il lavoro e del privato
E la capacità di valorizzare il loro ruolo in funzione del benessere collettivo che rimanda a una sorta di etica della responsabilità di come si fa il nostro lavoro
Che proprio nella frase di Paola liberista cioè nella capacità
Che attiene al nostro compito di dire se ci si se ci viene chiesto anche se non ci viene chiesto se come si possono fare al meglio le cose ma anche a dire dei no se quelle cose annui paiono alla luce dei poveri strumenti che abbiamo
Poco convenienti poco
Diciamo efficaci però o addirittura poco utili perché sempre di risorse pubbliche
Alla fine siamo
Parlando etica della responsabilità che anche questa va qual volte
Andrebbe richiamata perché richiamo al discorso dei comportamenti ultimi collegati a quelli che
Poi veniamo ogni volta e ha necessità che ci sia un dialogo fra decisore politico il tecnico dialogo a volte che deve essere anche di tipo dialettico difficile Franco perché altrimenti decisione pubblica il tecnico rischia di essere quello che avalla qualsiasi decisione pubblica perché valuterebbe molto
Il lavoro che facciamo un'altra implicazione
Lavora e dire di carattere formativo la formazione io penso che
Profilo dico Giampaolo chili forse si è lavorato non abbastanza molte università cioè
I Paolo Leon sono stati sempre pochi ecco pochi hanno insegnato queste cose qua e fondamentali che sono facili ritengo relativamente facile
Da insegnare cioè
Come
Si trasforma il territorio valorizzando il patrimonio culturale quali sono gli strumenti quali sono le tecniche e quale
La capacità a diciamo interpretativa che bisogna avere non sono cose complicatissime palo ce li riceve poco in poche parole credo che ci sia un un un grande lavoro proprio se
L'obiettivo
Di lavorare in questo senso
Voglio chiudere dicendo poi però
Un po'più ottimisticamente che quegli insegnamenti di Paolo in realtà
Sì somma si vede che ricordo l'ottimista voi diciamo diventa
Più credibile quando si vede che le cose che dice
Si possono fare
Qui faccio un
Un esempio che non è mio personale anche se ho avuto un ruolo vi è capitato di avere un ruolo rilevante
In in questa cosa ma che ha impiegato il lavoro di di tante persone ora né i fondi strutturali tanto vituperati all'interno di un programma che sembrava andasse malissimo
Beh noi in questi ultimi cinque anni venivano cinque abbiamo fatto grande dico abbiamo perché abbiamo lavorato come dipartimento per la coesione con il Ministero e beni culturali comitati mi ha fatto una cosa che io Po continua a dire un mezzo miracolo perché
Quello che era uno cinque sei anni fa un un esempio del incapacità dello Stato a mantenere il proprio patrimonio cioè
L'area archeologica di Pompei
è diventato un modello di progetto che la stessa Commissione europea mette fra i dieci quindici che sono ad esempio
L'abbiamo fatto facendolo come
Dandoci un programma all'inizio Paolo ci diceva obiettivi qua in quel a nonostante che non c'era una continuità di quel mai dove
è bene che si sono succeduti ovviamente anche quando Fabrizio era ministro ha dato un punto pur successione posso dire aveva cominciato Raffaele Fitto
E Eagle e gli omologhi
Hai bevuto e quindi
In una continuità e una migliore miracolosa continuità amministrativa anche se non nella discontinuità governi dandoci degli dei programmi diciamo degli obiettivi quindi programmando ovviamente con Alessandro ne abbiamo parlato all'inizio
Cioè ci ha dato anche
Una manovra che sentivo Paolo come poi diciamo
Programmando grande progetto pronta ed abbiamo costruito articolato in cinque piani quindi è un grande progetto che si costrizione
Valutando facendo ecco con questo abbiamo lavorato insieme ad Alessandro esattamente quello e Paolo diceva partiamo dalla valutazione finanziaria vediamo se è sostenibile vediamo quali sono gli obiettivi domanda che possiamo
E poi vediamo difetti sostenendo questo confronto con la Commissione europea in quattro mesi per
La media dei grandi progetti almeno a livello nazionale circa un anno e mezzo di debiti PD
L'Inter e poi in cinque anni Fini
Finiremo nel due mila diciotto diciamo quindi siamo partiti alla fine del due mila dodici quindi poco più
Dei cinque anni si è realizzato un progetto in area complicata per cento
Possiamo dire che ormai il più beffato esso può capitare
Ecco in questo esce c'ho ritrovato tutte le cose che ho detto prima la programmazione la valutazione l'aiuto alla decisione pubblica perché noi e voi come tecnici avremmo avuto il per se non ci fosse stata
La qualcuno che poi a
Seguito nelle decisioni e anche se mi consentite anche un po'di formazione di capacità azione oltre che di progettazione perché lo stato della Soprintendenza
Che
E dei colleghi che lavoravano quando abbiamo cominciato
A lavorare lì non era tale per cui da soli sarebbero riusciti a fare tutto e quindi mentre si faceva si è fatto anche un po'di formazione etica precisazione ecco
Voglio dire per dire che se Paolo Leon era un ottimista bisogna essere ottimista per fare progetti di sviluppo ma non è
Ma un ottimismo
Perché
Quello che si voglio dire di comprese si può fare a Pompei si può fare altro che allora quindi forse gli ottimismi come Paolo gli ottimisti come Paolo se questo tennis professor retto dalle basi e delle dalle dalle dal dagli insegnamenti che ci ha trasmesso ci dicono semplicemente che bisogna insomma
Lavorare un po'per trasformare l'ottimismo in cose che si possono vedere perché come abbiamo visto si possono fare non è poi
Così possibile farle
Grazie San Francesco Scoppola poi possiamo andarci a riscaldare fuori
Siamo una manciata di minuti dalla nuovamente previsto andarci a vista influisca
O riscaldare
Non vi dico quello che avevo preparato nemmeno quello che avrei voglia di dire di avendo ascoltato una mattinata di lavori molto interessante mi limito a qualche titolo soltanto
Dunque innanzitutto di dire dell'approccio all'economia dal diritto dalla giurisprudenza che mi pare che stamattina non sia emerso invece può essere sottolineato
Il il l'idea di affrontare l'economia partendo dalla giustizia e non pretendo dalle logiche spontanei del fenomeno ma ma partendo dal dal punto di arrivo che deve essere la giustizia
Poi l'altra cosa che vuole cioè mi proponevo a quella di per
Indicare un itinerario molto ampio di di partire dalle prime opere dai primi scritti dagli anni ottanta all'ultimo che ha un testamento anche spirituale
Per non fermare CIA
All'impressione del titolo e della dell'ultima di copertina che
Ci sia una colpa di ignoranza ma che ci sia invece un dato di fatto di ignoranza che questa colpa o stato di fatto
Non sia tanto del potere
Del della politica del Governo o di qualcos'altro ma che sia proprio come lui stesso scrive dalla prima pagina
In una in una ideologia ma anche in una patologia lui parla proprio di di malattia liberiste anti statale lo scrive e dunque che non si tratta di vincere ignoranza di qualcuno o di sostituire con una persona colta una persona ignorante ma si tratta di cambiare luce e
Affrontare le cose fuori da questa ideologia dalla quale noi usciamo tanto facilmente a scuote il PCI
In questo senso come pura provocazione avendo a disposizione tre minuti non voglio escludere
Che questa scelta del titolo sia pure a qui dell'ultimo libro sia pure a quindici anni di distanza sia stata influenzata dal titolo del film
Le fate ignoranti perché è lo stesso
Una una pellicola di Audi
è lo stesso un altro pellicola di cecità voluta al difficile da vincere perché uno certe cose non le vuole neanche immaginare non le vuole pensare non le vuole sospettare
Per cui io non lo so ma potrebbe anche essere che i poteri ignoranti avesse una eccone le fate ignoranti
E sotto questo profilo mi farebbe piacere per opporre a Giovanna Pietro
Di esporre anche una sola volta
Tra le opere delle da altre del ventunesimo secolo che qui siamo nella sede giusta quel film che in italiano non è mai stato né tradotto nel doppiato né sottotitolato
Che nelle sale italiane non è mai andato che pochissimi fortunati hanno visto soltanto al Festival del cinema di Roma
Che è dormire furiosamente
Perché se anche io avessi avuto
Cinque minuti in più avrei proposto di vedere il tele dove si vede un signore inglese che nel recitare una deliziosa poesia o l'ha letta sul taccuino noni pagata ambiente
Si limita a spostare un cartello indicatore di tre
Lui come unica azione nell'annunciare il senso del film fa un atto semplicissimo di disorientamento generale più che da quel momento in poi il nome del Paese indica una strada che non porta quel Paese
Ecco è questa la la cecità diciamo che a Bampo riscossa alla malattia che secondo me va un po'vinta e secondo me
Il messaggio che danno un economista da
Dal completamente estraneo mi proponevo di fare un discorso sulla difficoltà della bellezza
Perché la bellezza e qualche è un criterio dal quale
Qualcuno è sfuggito Antonio Cederna Italo Insolera tanti alterano le do la bellezza e soggettiva a me piace a te no ognuno è libero di pensarla non ne parliamo nemmeno perché è talmente soggettiva che è pericolosa
Beh c'è però una bellezza che è riconosciuta tra più persone se tutti insieme ci ha Passoni c'è appassionasse IMO a qualcosa quella sarebbe una bellezza che è condivisa
Ecco il discorso della tenda della famiglia dalla grande famiglia di cui si è già detto stamattina
E quindi quel tipo di bellezza lì sì che
Diciamo noi potremmo sottolineai la e cercare di raggiungerla ma
Il dato fondamentale che la ricaduta dei benefici
Nell'analisi ter costi e benefici
Ne Leon la aperta
Alla
Visione di soggetti diversi da quelli che hanno investito è questa la cosa che non siamo forse il usciti
A capire del tutto cioè un conto è fare l'analisi fra costi e benefici fra quanto investito io e che al
E non tengo conto dei benefici che magari ho dedicato a lui o di quanto investito l'e ne ho beneficiato io cioè la la la dimensione non individuale soggettiva o statale se parliamo di di di economia internazionale
La dimensione generale dei costi e benefici cioè la Bocconi ci ha spiegato non più di quattro cinque anni fa che la cultura è al primo posto per ricadute
è il migliore investimento peccato che non li prendo io ma
Dentro a un anno mentre da sino a dodici volte l'ho speso in un anno non ci sono altri investimenti che mi fanno recuperare dodici volte gioco speso
Solo che non è prendo neanche un euro cioè io ce li metto a qualcuno ne ha un beneficio questa è la lezione che
A mio giudizio noi dove ma non ci dobbiamo scandalizzare della
Scollamento fra regolamenti e norme non è stato detto stamattina ma nel nostro campo dei beni culturali
La complesso iter delle leggi col fallimento la legge nasi nel mille novecentodue
Perfetto disegno di legge mai portato in Aula del mille novecento sei
La legge La Spezia Bocconi fra il mille novecentonove il ventidue con Croce si fa finalmente anche il paesaggio
Idir villeggiare Dini Regolamento a mezza strada nel dodici tredici ci danno Regolamento della legge del nove
Che dura fino al novantanove fino alla riforma Veltroni quando la legge era diventata quella trentanove di Bottai le due leggi sempre schizofreniche divise fra due settori perché se persa l'occasione del SEC
Quindi noi siamo andati avanti un secolo avendo regolamenti diversi dalle leggi perché là le leggi al trentanove erano prive di Regolamento la legge del nove aveva regolamento in vigore sulle leggi al trentanove meravigliosa durata sessant'anni dunque siamo diciamo allenati anche a queste ginnastica e a queste elasticità avrei avuto voglia di dirvi molte altre cose la differenza fra il patrimonio genetico il patrimonio culturale è sottile
E poca ma la differenza fra questi due patrimoni
E il patrimonio economico è enorme patrimonio economico si consuma
Il patrimonio genetico del patrimonio culturale non si consuma si può sprecare ma non si consuma si può mettere a frutto no ma non
Avrei avuto voglia di farvi un cenno all'economia domestica gravità del fatto che noi siamo una generazione e questo lasciatemelo dire che non solo
Durante l'inverno se mangiato anche il sacco dei chicchi di grano da seminare
Perché tanto le mie pensioni per pagare a chi lavora poi non le pagano gli accantonamenti su quanto ha versato io
Ma me materialmente si è adoperata pentiti pecche ITT di grano in circolazione non fosse offerti lì
Cioè anche se mi sbagliavo li esaminavo l'economia attuale fa sì che le le sementi non possano Germinara perché devo andare là
Poi è nuova e non posso usare quella che è accantonato siamo noi per cui diciamo ci sarebbero state molte cose che mi venivano
In mente dopo aver ascoltato
Questa bellissima mattinata ma vorrei finire con una cosa che chiude anche il discorso che non ha fatto sulla bellezza
Sul patrimonio
Classico non è il contrario di scientifico
E non è neanche il contrario di
Smisurato inelegante smodato classico è il contrario di singolo grazie
Grazie i lavori del tram riprende alle tre alle quindici
Prego no è solo per ricordare che il comunismo il convegno continuerà anche nel pomeriggio quindi siete tutti invitati alla al piccola lancio che è previsto far penso sotto vero
Al ristorante bar ristorante quindi al base al maxi base
Allora il ristorante sul lato opposto della piazzano vicino agli uffici l'altro edificio vi aspettiamo tutti gli ricominciamo alle quelli puntuali
Pavimento
Ora buon pomeriggio
Non conosco gli operatori di settore
O lo cominciamo a seconda sessione di lavoro
Dove
Grazie noi continuiamo come stamattina
A discutere non solo di economie di politica ma soprattutto di parole onda di come
Paolo attraversato economia politica
Economia la cultura
Tantissimi anni di vita di attività professionale politica
Accademica
E io penso che per
Aprire questa seconda tavola rotonda la cosa migliore sarebbe è indice del dare subito la parola Luigi Covatta perché lui già
Come riconosciuto e anche lavorato con Paolo Prat tanto tempo in tante occasioni e quindi forse nella
Persona più adatta introdurre in questa seconda tavola rotonda per la storia ce l'ho vissuto con Paolo è le sue considerazioni Luigi Covatta grazie
Ma io in effetti
Ho lavorato con Paolo curiosamente più
In quanto Paolo non funziona io più in quanto Paolo economista
Semplice diciamo così perché non è in quanto
Economista della cultura
Anche perché quando
L'ho conosciuto
L'economia della cultura non si portava ancora
Perché io ho conosciuto Paolo nella prima metà
Degli anni settanta
Quando lui
Come ricordava stamattina Amato
Tornata
Dalla Banca mondiale poi da un periodo in cui
Ha dovuto
Fare il docente residente a Bologna
E al tempo stesso c'era
Un
Un cambio di fase
Nella nostra vita economica e politica unitaria del Paese negli anni
Della crisi petrolifera
Gli anni in cui
Si cercava
Qualche equilibrio politico o meno vago di quello che
Era stato lasciato in eredità dopo il primo centro sinistra
E l'anno in cui
A parte la crisi petrolifera che ovviamente ci metteva del suo
La fase propulsiva
Del boom economico Sierra interrotta
No in quegli anni
Facevamo una rivista
Che si chiamava fabbrica aperta non proprio
Non ha la stessa è un titolo clamor che era sostenuta per usare un eufemismo
Dai metalmeccanici della UIL
E su quella rivista
Paolo fece tutta una serie di proposte di politica industriale
Molto politicamente scorretta
Dal punto di vista della
Senso comune sindacale corporativo
Che è quello
Costituzionalmente derivante in Italia allora prima e a tutto
A tutt'oggi
Che però si mossero
E qual era la novità che portata
Leon nel
Sinistra del partito socialista
E nel partito socialista tout court
E che lui non era un vedovo
Della programmazione
E quindi
Come dire aveva
I quali vedovi non avevano ancora elaborato il lutto
Della del fallimento della programmazione
E quindi nei nostri nella nostra discussione
Portava un'aria fresca
Perché tradizionalmente su un mondo operaio solo avanti una discussione di partito nei convegni economici
La lagna era sempre la stessa
Se ci avessero fatto fare no
Lo è portò un punto di vista radicalmente diverso che si era lasciato alle spalle il dirigismo
Che era
Il pane quotidiano
Della programmazione inversione non solo giolittiana mancheremo cristiana pensiamo a Lombardini pensiamo a tutto un filone della cultura cattolica che portava lì
E invece con apparente pragmatismo scommetteva
Sullo sviluppo era più in questo caso Schumpeter Riano che nonché i mezzi hanno
è per esempio nel caso non nel periodo più acuto della crisi industriale
Nella delibera se come a metà degli anni Settanta sottopunto propose
Di utilizzare h ventiquattro gli impianti industriali
Non so cosa avrebbe detto papà Francesco del fatto che
Non c'erano le domeniche nel lunedì
E invece di buttare via soldi ma ammortizzatori sociali per dire
Oppure quando
Nell'ottanta ottantuno prima
Che poi ci fosse
La rottura coppie sei
Il ministro dell'industria dell'epoca che si chiamava romano Prodi
Fece una legge sulla riconversione industriale
Alla quale dobbiamo
Le casse integrazioni straordinarie le casse integrazione interi lega il il paradiso dell'ammortizzatore sociale
Legge
La cui filosofia era conserviamo
L'esistente e soprattutto conserviamo di rapporti di lavoro non a caso
Molto gradita I sindacati
Con voi e con Franco Momigliano
Facemmo a pezzi di questa legge la facemmo a pezzi a parole ovviamente perché non avevamo
Gli strumenti politici per
E e Paolo
Non dava solo
Un contributo
Tecnico ma dava un contributo fortemente politico perché era pienamente consapevole
Del fatto che la programmazione non era fallita solo per colpa dei perfidi Dorovtei
O degli ancor più perfidi comunisti che faccio
No
Che c'era
Un difetto
Come dire culturale
All'origine
E infatti si impegnano anche
Nella battaglia politica pura
Esso sto per dire una cosa politicamente scorretta quindi
Pregherei di non fischiare quanto non lo fate a meno dei dei fate finta di non sentire
Ma
Dopo le elezioni del mille novecento settantasei
E in cui il Partito Socialista per la prima volta scese sotto il dieci percento
E a seguito delle quali poi ci fu il Midas e tutto il resto
Beh
Senza volere enfatizzare troppo
La causa efficiente e occasionale
Rispetto poi a processi più complesse
Però bisogna dire che la causa efficiente
Alla vigilia del Midas
La confezionano
Io lui
E lì ho Veltri che allora era sindaco di Pavia e pochi altri
Che
In ponemmo
Impone proponemmo e ottenemmo
Le dimissioni
Dei lombardi anni dalla direzione del partito
Con l'obiettivo di provocare poi le dimissioni di tutta la direzione e innanzitutto
Del Segretario De Martino
Quindi volendo
Come dire c'è uno zampino
Anche
Rispetto all'avvio di quello che poi venne definito il nuovo corso socialista come lezione di Craxi al segreteria
E questi sapori
Nell'ottantuno se non ricordo male
Ci fu una rottura di Di Paolo PSI
Lui Codignola Bassanini alcuni altri uscirono debbo dire che siccome Paolo non era un settario
Non ricordo
Che ci siano state polemiche
Particolarmente accese da parte sua come di solito succede dopo
Le rotture di questo genere
Per essere onesti anche rispetto
A quello che è stato detto stamattina
Non ricordo neanche
Una polemica particolarmente accesa rispetto ai giacimenti culturali le
Proprio non me la ricordo
Mentre mi ricordo
Che i giacimenti culturali furono affossati oltre
Che da Ital Satta
Che
Voleva i soldi per i restauri
Pensava che tutta l'economia creativa erano puttanate
Americanate e
Fu affossata dalla
Senso pratico
Dei politici politicanti
I quali all'unanimità dopo la prima annata
Di
Realizzazione del progetto che ne prevedeva due
Bloccò il Progetto in Commissione istruzione della Camera all'unanimità
Sostituendolo dirottando i fondi previsti per la seconda annualità
Assieme anzi aree un progetto
Con l'articolo ventotto della finanziaria dell'ottantasette
In base al quale i sindaci ictu oculi
Potevano assumere a ottocento mila lire al mese
Giovanni laureati
Per la valorizzazione del patrimonio culturale
Apro e chiudo parentesi
In Sicilia
Ci sono ancora gli articolisti Capponi gli articolisti cioè quelli che vennero assunte con l'articolo ventotto
Donne stamattina leggevo sul Mattino che a Napoli anzi in tutta la Campania ce ne sono altri
Che invece dalla stessa data
Si occupano della raccolta differenziata dei rifiuti perché ho voluto ricordare questo aspetto
E perché
Come dire apre una finestra
Sulla consapevolezza politica
Dei politici
Lei politici dell'epoca ovviamente perché questi che ci sono adesso sono più grandi e più belli che previa
E quali al di là dell'ovvio è un
Dell'ovvia opportunità
Il potere a
Fare un po'di clientele con queste
Assunzione
Esprimevano un concetto
Che ha dominato almeno vent'anni
Dei politica culturale in Italia
Che volendo
Come dire nobilitare un
Le fonti si può far risalire al più discutibile Benedetto Croce
Il quale Benedetto Croce come sapete
Non aveva nessun Gusso per
L'arte figurativa
Quando le figlie gli facevano notare
Che comprava delle croste dicevano papà ma il buon gusto nello rispondevano né buongusto me buon cuore
Ma
Soprattutto
Disse una frase storica
L'arte e tutti sanno cos'è
E quello che ha ispirato le varie campagne di valorizzazione
Negli anni negli anni via Cavallo omologazione
Negli ultimi vent'anni del secolo scorso almeno
E questa idea è che per valorizzare il patrimonio culturale basta prendere
Trenta ragazze possibilmente alfabeti e dagli ottocento mila lire al mese e poi ci pensano loro
Chiudo rapidamente
Curiosamente nel periodo abbastanza breve
In cui io ebbi responsabilità di Governo nel settore
Non ci frequentando no
E non credo perché nel frattempo si era consumata
Una frattura politica ma probabilmente
Per discrezione da parte sua che in quel periodo era fortemente impegnato in un'attività professionale che aveva a che fare con i miei poteri di governo e ma volta
Il conflitto di interessi era una cosa
Conosciuto dico
E
In fondo poi
Quand'è che
Sta per dire insomma ci siamo ritrovati
Non fisicamente ma
Intellettualmente
E quando
Più di dieci anni fa
Lui scrisse una cosa sua economia e la cultura a conclusione di un saggio che scritto con Trimarchi
Sui socio le solite cose di cui parliamo
Era bene
E si chiese
Come mai
Un settore che potrebbe essere trainante in un'economia in cui il contenuto in materiale creativo delle merci occupa il primo posto nella gerarchia dei valori
Fosse ridotto alla mendicità
E uno degli indizi che suggeriva Peres svelare questo
Era
Che
Si era dato vita a un portentosa o essere
Un museo
Che guarda ancora all'ottocento quando mantiene in vita la propria collezione
E al prossimo secolo quando alla fine della visita in zeppe agli scaffali di portacenere e mouse pad
Perché
Questa frase
Mi ha colpito e continua a colpire
Perché
Indica proprio
Una
Filosofia alla quale anch'io nel mio piccolo ho sempre cercato
Di essere coerente
Che
Non teme
I mercanti nel tempio
Perché rovina il tempio
Teme che il tempio sequestri sempre uguale a se stesso
Senza servire né I veri credenti né ai mercanti
Mentre invece
Proprio una visione più laica
Degli allestimenti museali delle politiche di tutela e così via
Potrebbe magari anche preterintenzionale mente servire ai mercanti ma sicuramente servire alla solidità
E alla Pennetta del tempio cosa che a quanto pare neanche e i buoni propositi dell'attuale Ministro dei beni culturali riescono ad ottenere perché
Poi
Ogni provvedimento innovativo trova
Come dire la sua alternativa
Con un atto giurisdizionale ma di questo vi ha già parlato stamattina
Marco Cammelli poi immagino se non è tenuto al segreto istruttorio che vi parlerà Lorenzo Casini grazie
Ha la grazia Luigi io confermo totalmente quello che Luigi Covatta detto sul i giudizi che Paolo richiede nel corso del tempo della stagione riformista degli anni Ottanta diciamo
Non era
Tornerà sicuramente caldissimo su giacimenti culturali metraggio fu caldo sul filone su altre diffuso di quelli che lavoro di più soffrire tantissime amministrazioni regionali e locali decisore in quegli anni
Siamo dopo la crisi dell'ottantatré ottantaquattro quindi
è una crisi diciamo che portò molte collettività locali italiane a ripensare i e i processi di programmazione territoriale dopo i venti anni dello sviluppo dei distretti la piccola e media impresa
E quindi tanti posti in tantissime zone italiane
Dalle Marche un break i conti di nicchia
Venti anni di sviluppo
Ciò spontaneo
Abbiamo invitato i distretti industriali ma mentre l'Italia inventare distretti industriali in quelle zone abbiamo fatto un po'di danni sul territorio perché la spontaneità delle piccole imprese
Il dopo la tesi otto ter
Dell'otto per ottocentottantaquattro in molte di queste collettività territoriali emerge la consapevolezza di aver
Che necessario ricucire il territorio recuperare l'ambiente
Riconvertire industrialmente
I territori dopo venti anni di sviluppo esclusivo
Riscoprire e valorizzare le identità territoriali e evidenti in questi processi di programmazione locale
La riscoperta e l'investimento sui beni culturali diventa uno dei volani principali
E quindi Paolo Longo si accosta invece in questi anni avvolte collettività locali italiane che decidono operazioni anche anche spinta
Torino presenti Torino
Della programmazione stesse se ben mi ricordo
Della programmazione dei fondi strutturali
Dei primi fondi strutturali quindi parliamo di Vigorito ottantanove
Invito ottantanove mila centonovantaquattro
La Regione Piemonte fa la scelta dico radicale
Di mettere l'ottanta per cento delle sue risorse FESR sul sul fiume Cutolo residenze sabaude e poi successivamente invece dieci anni dopo la stessa cosa si fa sulla materia reale
Quindi e Paolo Leon si accosta queste collettività locali Regioni Comuni lavora moltissimo sul figlio come ha ricordato lui
Senza coprire passare più amicizie politiche ma perché
Come stare in campo confusa offerta produzione è stato uno dei primi assieme ad altri
Al
Offrire metodi di valutazione economica per i propri analisi costi beneficio Tizio chiedeva di fare una sequestri benefici ma dei manuali internazionali Banca mondiale eccetera dove c'era un loro modo di di far Di Paolo assieme ad altri anche a
Ad alcuni giovani che adesso sono meno giovani stanno qua in questa sala
E
Me e e Paolo era invece totalmente totalmente lontano dalla filosofia
Diciamo così
Del politico tantissimi politici anche oggi dico va Beni culturali il settore di occupazione settore occupazione per poi mettere dentro un'occupazione
Mentre invece secondo Paolo l'occupazione poteva nascere dentro un progetto che fosse anche un progetto imprenditoriale e mi fu molto
Favorevole sostenne il movimento verso i servizi aggiuntivi da dei privati
La legge Ronchi novantatré fu uno dei primi che studio come potevano funzionare questi servizi in tutti i dati privati
I nella
Luini scrive io l'abbiamo pubblicato
Del muro di gomma e la cultura dovuto ricordiamo
Scrive degli ultrà ancora adesso gli ultimi anni urgente dotare il personale pubblico centrale e locale dei beni culturali
Di una cultura di gestione dono amministrativa ma effettiva conforme giuridiche di responsabilità e cioè con l'autonomia
Io penso che
Dopo
Dobbiamo questo punto fa parto apportarle Lorenzo capi
La mia opinione ma può essere un'opinione di parte quindi la ladra tratterà ricorso un pronto a discutere e che
Lorenzo Casini abbiamo sta lavorando in una stagione
Della del
Col Ministero beni dei beni culturali ci sta cercando di fare vent'anni dopo con le parole ombra di fedeltà di prima Paolo il presbiterio il essere presi quindi è terribile perché diciamo l'hai detto tanto tempo fa
E quindi ci vorrebbe io spero Colucci Pucci posta raccontare questo tentativo di filo tariffe incontrando eccome gli economisti della cultura
I suoi eredi di pollo posso aiutarlo e ad aiutarti
Grazie
Sì mi è stato chiesto di parlare delle trasformazioni dello Stato e dell'organizzazione del ministero a lo farò soffermandomi su tre aspetti
Il primo a qual è il ruolo dello Stato del pubblico inteso come parte pubblica potere pubblico il secondo riguarda proprio la riforma organizzativa e il terzo quali difficoltà si incontrano in sede di riforma
L'ho anticipato Marco per parlare di questi tre aspetti quello che sarà il faro della mia del mio intervento impegni però di Paolo Leon e delle frasi che Paolo Leon a a scritto e che serviranno appunto a trattare questi temi
Comincio dal primo punto ossia il ruolo dello Stato nel suo libro del due mila quattro il capitalismo allo stato Paolo Leon scrive nelle sue riflessioni non conclusive così le chiama
La globalizzazione non elimina le strutture pubbliche può limitarne il raggio d'azione e renderle servizi Evoli nei confronti dei capitalisti
Poiché lo Stato è struttura originaria più del capitalismo può cambiare forma ma non autodistruggersi
Ora questo pensiero è di straordinario alcune perché in realtà e condiviso da i più attenti osservatori e studiosi del fenomeno della globalizzazione anche dal punto di vista giuridico
Perché la lettura più banale della globalizzazione quella che lo Stato scompare il poteri sono oltre lo Stato si sviluppano dei poteri al di là dello Stato e quindi la macchina statuale mi risulta indebolita
Come hanno mostrato studi approfonditi sulla globalizzazione in realtà lo Stato esce rafforzato dal fenomeno globalizzazione proprio perché
è il principale attore che deve poi misurarsi con essa
In poche righe Paolo Leon sintetizza questo ma il motivo per cui parto da questa frase e che poi mi consente di passare al secondo aspetto ossia la riforma
E che alla base della riforma del ministero vi è l'idea di rafforzamento dello stato di rafforzare la macchina pubblica
Esattamente come veniva chiesto da diversi anni o mi permetto di aggiungere a Marco che la riforma non fa quello
Non fa solo quello che chiedeva parole o vent'anni fa
Fa quello che chiedeva Massimo Severo Giannini agli anni Settanta fa quello che chiedeva la Commissione Franceschini negli anni Sessanta fa quello che Fascetti che hanno chiesto tantissimi studiosi negli anni trenta e quaranta
Quindi se vogliamo non in non innova nulla semplicemente prova a fare le cose che che mai si era riusciti a almeno a provare a realizzare
Da oltre a questo rafforzamento della parte pubblica questo investimento nel settore pubblico
Perché come Paolo Leon chiedeva al settore pubblico va ha rafforzato non bisogna indebolirlo
C'è un ulteriore elemento che è alla base poi della riforma organizzativa del ministero
Possiamo guardare che cosa succede a livello internazionale
Guardare che cosa succede negli altri Paesi
E in estrema sintesi domandarsi perché se esistono degli standards internazionali
Che chiedono che un museo abbia un direttore
Un consiglio di amministrazione un comitato scientifico uno Statuto un bilancio
Lo Stato italiano fosse l'unico Paese al mondo dove i più importanti musei statali
Non avevano alcuna di queste condizioni
E allora veniamo alla riforma ora va ricordato Marco il Ministero a ha subito numerosi tentativi di riforma e lo avvocati anche prima
Massimo Severo Giannini impazzisce sostanzialmente per un periodo nel tentativo di riformare il Ministero dei Beni culturali e di crearlo poi rinunciò dopo cinque anni passati
Dentro la struttura amministrativa che ci lascia un bellissimo saggio che racconta quel periodo nel settantuno
La riforma come obietto appuntato proprio su semplicemente adeguare l'Italia a una serie di standardizzare nazionali in materia museale
E qui però devo leggere altri due passaggi di Paolo Leon perché sono questi risalgono al novantanove due mila
Mi preoccupa il fatto che non esistono ancora e non esisteranno con questa proposta i direttori dei musei e delle aree archeologiche distinti dai soprintendenti
Colpo apoplettico Co.Re.Com è vero la legge non presente è vero la legge non prescriveva nulla di specifico a questo proposito
Ma il tema dell'autonomia che è un altro modo di creare unità gestionali era invece trattate rimandato Regolamento
è vero che gli archeologi non amano nelle unità gestionali nell'autonomia
Tanto meno il decentramento ma se abbiamo paura degli archeologi non vedo perché non ci facciano paura anche gli storici dell'arte o gli architetti
Chi è più soggetto i furti l'archeologo con lo storico dell'arte o e più nobile l'archeologia della storia dell'arte ad un'architettura e chiudeva non capisco queste posizioni
Se non come un tentativo di proteggere specifiche professionalità che non sono tuttavia in questione
E aggiungeva sempre in quegli anni su molte cose non siamo alla fine potuti intervenire
La prima è la scatola nera delle Soprintendenze che non è stata squadernato
In parte per le resistenze di natura corporativa in parte perché ogni volta che si affrontava l'Amministrazione in Terna nell'ambito del decreto legislativo sì urtava sempre contro i limiti della delega
E chiude
Otto e qui c'è quanto diceva Marco prima e anche Luigi Covatta in realtà ho personalmente messo in rilievo la Commissione la separazione oggi esistente tra il personale amministrativo e quello tecnico
Osservando che in un'Amministrazione normale ma i tecnici non lo sanno tutti sono comunque degli amministrativi che solo in secondo luogo possono essere dei tecnici
Non è stato possibile far capire questo concetto e nostri gabinetti visti e come conseguenza la Commissione si è trovato in difficoltà a trovare la maniglia sulla quale operare per sopprimere o ridurre quella separazione
Quello che più impressiona realtà perché nello scritto di Giannini che vi ho citato si sono pensieri molto simili quindi due persone diverse ma secondo me nel loro eclettismo simili pompa volevano e Massimo Severo Giannini
Dopo aver passato un po'di tempo dentro lo stesso tipo di amministrazione sono giunte a conclusioni analoghe
A
Ma
Tutto questo ci mostra la necessità quanto meno che si intervenisse in maniera più consistente provando a realizzare tutto quello che ripeto non solo in questi passaggi ma anche in altri autori
In quello che ormai è un secolo si chiedeva e allora cosa ha fatto la riforma io sintetizzo veramente in tre punti ha creato i musei
So che
Ultimamente non è un elemento molto popolare però ha creato i musei statali e come Istituti autonomi con un direttore con un bilancio lo Statuto CdA comitato scientifico
Ovviamente se ragioniamo sull'autonomia che invocava Paolo leone che prima ricorda ricordato Marco
è ovvio che non basta se uno ragiona in termini di quello che è un museo è
Pensa al maxi pensa dove siamo ora come reale autonomia pensano personalità giuridica vera pensa l'autonomia delle decisioni che se su questo Max diciamo in rapporto al Ministero non è che lo rende totalmente libero
Però è questo mi permetto di dirlo poi son sicuro che lo affronterà Pier Paolo
Bisogna considerare a che si deve sempre andare per gradi e quindi immaginare che dall'oggi al domani quello che era un ufficio non non dotato di nulla dello Stato diventasse un ente separato era assolutamente realizzabile
Anche il lupo fece lo stesso percorso in Francia c'è prima un'autonomia poi un ente pubblico
Quindi la gradualità è indispensabile la seconda è che va ricordato e che se si trasforma una struttura in fondazione vecchi personale
Rimane allo Stato non va nella Fondazione diciamo molto spesso qua dipende cosa vi si offre
Però tendenzialmente e questo la la vicenda dell'Egizio lo dimostra una trasformazione in in fondazione può portare seri problemi e la gestione del personale ma soprattutto costi aggiuntivi
Che non vengono considerati
Purtroppo e qui chiudo su questo la trasformazione in fondazione raramente un investimento immediato
Porta a delle spese e che ci sarà un ritorno dopo un po'di tempo la politica molto di rado a questa capacità perché si preoccupa dell'immediato e quindi aspetta a fare determinate cose tutto il contrario di quello che si è cercato di fare con la riforma che guarda molto più la rispetto all'oggi perché creare un museo così mi fermo su questo primo aspetto
Richiede degli sforzi enorme in questo caso bisognava attivare il conto in banca attivare il conto di tesoreria trovare la stanza del direttore prendere i computer non c'era nulla
Non c'era nulla tutto questo andava costruito da zero c'erano solo le collezioni bellissime ma c'erano soltanto le collezioni
Secondo punto la riforma rafforzato le sovrintendenze correggendo proprio con la duplicazione di linee di comando che Paolo Leon denunciava nella critica la riforma altro buoni
E
Serial tasse posso dire la riforma Veltroni non conteneva così
E in maniera evidente la critica che Paolo Leon formulava e che invece a mio avviso era giustissima per come la riforma Veltroni si è evoluta
Cioè per come i sovrintendenti regionali se un po'diventati direzioni regionali perché Paolo Leon diceva qui c'è una duplicazione di linee lato del ministero è organizzato a matrice e a gerarchia non è chiaro chi risponde a chi
La Soprintendenza sul territorio deve rispondere al Sovrintendente regionale da un lato ma anche alla direzione generale e dall'altro questa era la critica di Paolo
Critica ovviamente ancor più vera nel momento in cui quei soprintendenti immaginati come coordinatori che la riforma Veltroni son diventate vere e proprie strutture
Quindi a quel punto la duplicazione di linee era assolutamente piena e quindi la riforma cercato di correggere questo eliminando quel doppio livello e riconducendo le Soprintendenze
Alleggeriti e di tutte le funzioni di gestione museale e di valorizzazione dei musei a alle direzioni generali terzo e ultimo punto di quello che la riforma tentavo di fare restituire centralità la parte pubblica
Perché è importante avere un pubblico fortezze si vuole avere anche un privato forte
è importante compiere quell'operazione
Che ha sintetizzato benissimo prima Marco di rafforzamento del personale di investimento sul personale da qui l'esigenza di nuovo reclutamento da qui l'esigenza di cercare competenze dall'esterno
O dall'estero in grado di portare qualcosa dentro l'amministrazione statale
Secondo quello che era il disegno
Direi abbastanza semplice di rafforzamento delle risorse umane
Ora
Come la riforma ha tentato di fare questo l'ho già evocato
Nessun disegno rivoluzionario
C'era già una proposta fatta dal ministro precedente ministro Brai una Commissione che aveva lavorato per due mesi la Commissione di Marco Dal Ben atti tra l'altro Marco Alberti componente della Commissione che è lì di cui faceva parte Paolo Leon ed è a quella Commissione perché si riferiva prima Paolo
Quando l'avvocato alcuni passaggi
Commissione ne ho fatto parte in quella dal Berti i cui non ce l'ha fatto altro che riprendere tutti lavoro fatto dalle Commissioni precedenti perché poi la storia italiana e la storia di Commissione
Dicendo questo è quello che emerge in decenni di proposte
Ministro successiva Brai ha detto ma
Troviamo affatto e quindi realizziamo tutto quello che che si può fare allora vengo al terzo punto
Ora
Evidente che una riforma di questo tipo potrà delle difficoltà spaventoso e delle difficoltà enormi
Soprattutto perché il punto di partenza
Era
Non esito a dirlo spaventosa
Nessuna distribuzione degli organici nessuna contezza di dove le risorse venissero erogati
Nessuna consapevolezza da parte di quella che la macchina pubblica di chi faceva che cosa o dove doveva stare non estiva organico delle istituzioni museali non c'era nessuna consapevolezza ho contezza di chi lavorasse in un posto in una
Stiamo parlando di un ministero
Ma potrei continuare per
Un quarto d'ora solo di questo non lo farò
Io credo quello che ci sta emergendo anche in questi giorni trova secondo me una sintesi molto bella nelle parole sempre di parole on
Dove riferendosi al lavoro della Commissione invece parte scrive dice sulla proprietà dei beni non è stato possibile discutere perché i gabinetti visti ci hanno detto che saranno andati fuori delega
E osserva qui devo osservare di nuovo come la composizione della Commissione non sia stata indifferente rispetto al suo risultato vi sono elementi forti di conservazione che sono presenti quando dieci giuristi si confrontano con un economista
Un primo è che i principi dell'ordinamento prevalgono su qualsiasi altra motivazione al cambiamento ciò che rende molto limitata la capacità di movimento
Si debbano sempre rispettare i cosiddetti principi dell'ordinamento le riforme non potranno mai avere luogo e l'ordinamento non potrà mai cambiare per molti aspetti scriveva Leon l'ombra di Giustiniano aleggia anche su di noi
Ora
è ovvio e qui mi avvio alla conclusione che servono per fare le riforme persone aperte multidisciplinari come era parole o laureato in giurisprudenza e può economista
Ciò non vuol dire sapere chiaramente un po'di tutto bisogna avere una base solida che poi consente di dialogare con le altre discipline
Io
E chiudo con un ricordo che poi motivo limiti mi fa veramente piacere essere qui oggi ringrazio Alessandro di avermi chiamato
Per questo intervento che io conobbi Paolo leone in un'occasione che per uno studioso e forse tra le più importanti della vita ossia gli chiesi di presentare il mio primo libro i libri sono come figli poi si tende al mormoni esimo tra
Però per me quello fu un momento eccezionale la gentilezza che il mostro
L'entusiasmo ebbe eravamo nel due mila sei
A la passione nella presentazione e la capacità di dialogare tra discipline nel momento in cui economista commentava una monografia di un giurista
A sono state per me forse tra le esperienze più importanti in quella che è stata la mia carriera di studioso e quindi come unica conclusione auspicio posso dire servono davvero tanti Paolo Leon grazie
Grazie del suo davvero grazie per no dunque Paolo critico della riforma Veltroni
Lo so bene due cose
Due cose
Primo luglio avremo
Come ma
Agricolo
Primo lui avrebbe voluto ma
L'ho detto che negli ultimi anni ma fin dall'olio rinvenuto il decentramento molto possibile
Molto più specifica figuriamoci conciso preciso oggi tutte queste polemiche per la istituzione della figura giuridica del museo ecco io avrebbe voluto dalle vostre tutti i Comuni
La giusto tutte distinta falsata molto bello se fosse un passaggio molto bello alcuni proprio propone questo
Un'intervista allungare paga anche nell'audizione che feci al ministero negli anni Ottanta un sostegno a Prato Francesco oggi dove proprio propone esattamente questo passaggio
Ahimè io
Applicai un accordo in questo genere
Con legislazione domestica perché
Va applicare al museo
Dipinte comunità dell'isola d'Ischia all'accordo meno
E quindi pretesi nel momento in cui si creava questo importante museo archeologico
Dove è custodita la Coppa dei messo reti in
Non è una roba per turisti che la gestione fosse comunale
L'anno scorso ho letto che essendo comuni in dissesto voleva prendersi il museo grazie
Però al tempo stesso no quindi voleva sempre detto che ecco un ministero forte mastello
Grazie
Al tempo stesso però diciamolo lo si può non riconoscere che in quella riforma ci stanno gli elementi dobbiamo dire dinamiche dove attiva perché le fondamenta l'autonomia
I primi esperimenti totonomine Soprintendenza
L'autonomia di Pompei le fondazioni il lancio del re delle dell'ipotesi Fondazione quelli che poi
Affronta con il battito egizio eccetera
Quindi diciamo qua alla fine il suo giudizio era
La cosa che
Colpisce di più seri somala anche rileggendo le
Iscritti di Paolo dire anche di alcol parecchi attiva e come sia lento d'Italia il processo fatica questo processo di cambiamento
Uno degli elementi di questo processo che aveva interessato il
L'utilizzo dello strumento fondazione chiaro poi invece in questo caso inizia col collo con la riforma Veltroni
Siamo ormai DIA petardi distanza da queste esperienze abbiamo qui intorno al posto
Pavone importanti rappresentanti di importanti fondazioni che ab origine da datata da quella stagione di riforme politiche adesso
Cominciando da Pietro Barrera gli struzzi crei un po'a
A farci capire come funzione volevo fondazioni con il solo cogliere pregi e difetti
Se io avevo
Io francamente
Preferisco il buffet autonomo non so se sarei sicuro con la riforma l'olandese di trasformare tutti i musei statali in fondazione
Però insomma perché mi sembra un po'un po'fare diciamo a
A
Forse alcuni grazie
Signora vediamo cosa ci dice Pietro vediamo che poi cosa ci dice proprio per il polo forte certamente Cocchi finisco una delle cose che abbiamo imparato che la scatola Fondazione è utile quando c'è da far collaborare istituzioni diverse
Concluda Regione-Stato insieme a far qualcosa dato che i rapporti di collaborazione sempre complicati come Marco Cammelli ci insegna
Nel caso bisogna fare una fondazione insieme a quel punto sta insieme a fare una cosa ci resti per anni indipendentemente dai litigi che possono esserci fra Comune e Regione
Direi Pietro adesso ci dice può qual è il suo punto di vista sulla
Strumento fondazione
Bene allora intanto però grazie grazie a tutti quanti di aver accettato l'invito che insieme a I fratelli le donne abbiamo
Concepito per avere questa giornata di incontro in cui ora ricordare una figura una persona
Che a tutti noi sta molto cara e poi però cominciare a a ragionare sull'eredità e sulla responsabilità che ci spettano
Quindi breve flash personale io conosciuto Paolo Leon ha avuto l'onore di lavorare con lui
In un conto in un contesto non accademico in contesto esplicitamente militante
Quando ci trovammo a lavorare insieme a lui come Presidente del Comitato scientifico io come Presidente operativo della piccola fondazione costituita dalla
CGIL Funzione Pubblica
Con un nome evocativo e provocatorio al tempo stesso luoghi comuni
Eravamo nel pieno della stagione che per la verità non è definitivamente archiviata del mainstream aggressivo contro ogni forma di lavoro pubblico
La zavorra il costo improduttivo del sistema Italia da ridurre quanto più possibile
E del dileggio generalizzato e ossessivo verso tutte le persone di quel mondo facevano parte
Paolo Leon così l'ho conosciuto non aveva una visione astratta e ideologica di quelli che ora
Siamo abituati a chiamare i i beni comuni
Sapeva che tutto ciò che rende la convivenza civile più forte belle giusta si parli di welfare di sicurezza individuale e collettiva
O di più patrimonio culturale palazzine poggia sull'intelligenza e sul
Braccia insomma sul lavoro di migliaia di donne e di uomini e che non è solo diritto di queste persone ma interesse
Dell'intera società difenderne la dignità contrastando appunto tanti luoghi comuni in un quadro di riferimento
Che era poi il sogno il lavoro quotidiano che in quegli stessi anni costruiva Massimo D'Antona colui tanti altri
Della unificazione del mondo del lavoro rompere la separatezza tra lavoro pubblico e lavoro privato immaginando unico contesto di diritti di garanzie e ovviamente di doveri
Io mi sono avvicinato poco più di un anno fa al mio impegno al maxi con questa eredità
Entro maxi che è un per me un'astronave affascinante per il contenitore
Architettura Rizzardi deve vedere tutti quanti
Per il contenuto ricordo alla mostre che ho visto entrando ora la straordinaria mostra su Istanbul curata da a RU.CA mi ha aiutato a capire che succedeva in quel Paese molto più di tanti saggi che avevo letto su riviste specializzate e per la forma
C'è questa bizzarria molto poco romana della fondazione di diritto privato in
Controllo pubblico
Maxi e tutte queste cose
E anche lo ripeto una Comunità professionale uno spazio di lavoro comune dove si intrecciano esperienze
E profili diversi in cui c'è questo sconto dall'altro tra specialismo che
Cultura
Professionale comune che un problema molto serio di tutte queste strutture
E che alla fine è però il laboratorio perfetto per capire se davvero siamo convinti e siamo capaci di immaginare un mondo del lavoro in cui si colma il fossato che separa lavoratori pubblici da lavoratori privati
Progetto della Fondazione Massi maxi è semplice e complicatissimo al tempo stesso alla fine si tratta di offrire una platea sempre più vasta di cittadini
Italiani e stranieri di età e condizioni personali diversificati insieme
La possibilità di entrare in contatto con le arti del ventunesimo secolo
Per molti visitatori attuali e soprattutto potenziali mi ha colpito molto la riflessione sarà fatta questa mattina per esempio da dal Capo di Gabinetto Giampaolo Andrea
è un passaggio arduo perché noi non siamo preparati in Italia e a Roma in particolare
Ad avvicinarci all'arte contemporanea con la stecca capire i linguaggi a fruirne
Con lo stesso facile entusiasmo con cui fin da piccoli abbiamo imparato a godere del patrimonio ecologico dell'arte classica insomma il compito che abbiamo non è solo quello di aprire un museo
Ma di farlo entrare in sintonia con la società sono due questioni del tutto diversa
Vi lascio
A testi scritti una adempiuto che ho ritrovato
Di cento anni fa cento esatti ASP rivoluzione d'ottobre
I bolscevichi che cominciano a dar fuoco ai palazzi e le chiese storiche di Mosca
Simbolo del autocrazia zarista Commissario del popolo per la cultura Luna Charki che va dall'ENI ne dice io mi dimetto
Un sano populista attuale avrebbe detto evviva le masse che danno fuoco ai I tempi del passato
Lo diceva non solo noi dobbiamo difendere perché sono patrimonio collettivo ma la politica che dobbiamo costruire non è solo di quella far entrare le masse degli esclusi
Nei luoghi fino ad ora riservati alle hit dei privilegiati ma
Fare un'operazione preliminare di educazione culturale
Che educhi
A conquistare la bellezza che aiuti a capire la bellezza della bellezza insomma questo è la sfida che ci troviamo di fronte naturalmente ringraziando Iddio intenti infinitamente più facili
Io parto sempre da volevo dire riforme complicate ne avete fatte tante in questi anni a me sta a cuore quella frase minima un decreto-legge strampalato che era quello posto sciopero al Colosseo
Quindi forse sede bizzarra per affermare una grande questione che per la prima volta in tre modo esplicito nell'ordinamento costituzionale italiano letta fruizione
Della dell'offerta culturale della lunghezza della cultura è un diritto costituzionalmente garantito
E diventa livello essenziale delle prestazioni che devono essere garantite a tutti e dovunque quindi la colonna d'Ercole e questo
E al tempo stesso è quella di
Capire quale sia la sostenibilità di questo straordinario impegno per la collettività deve sostenere
Sono della maxi ogni tanto veniamo punzecchiare atti
Una
Possibile critica con cui ci misuriamo ora si
Le riforme che finalmente sono state attivate dei minimi musei
Normali rendano curve superate le ragioni delle fondazioni di allora una critica più
Brutale rozza che ci viene fatta allora è quella di dire
Se la fonte la fondazione assomiglia a una società di capitali in sostanza è
L'ennesimo tentativo di svendere arte architettura al mercato al business
Io della verità sono convinto che il raffronto con la forma società di capitali ci aiuta a capire bene perché serve la fondazione
Alla
A società di capitali le società fanno attività producono beni e servizi
Per incrementare i ricavi
Questa è la ragione ragion d'essere nella società poiché i ricavi vengono utilizzati bene a fin di bene a responsabilità sociale della e dell'impresa è un altro discorso ma quello è il fine nella Fondazione la logica e esattamente capovolta
Le società le fondazioni devono incrementare i ricavi per sostenere e migliorare la propria attività
Il film l'attività è il fine ultimo
E il ricavo è lo strumento capovolge il paradigma della società di capitali la capacità di impresa diventa lo strumento se poi è vero come è vero ora
Che lo Stato concorre albagia e dal bilancio gestionale una fondazione come maxi per poco più della metà
Cinquantacinque cinquantasei per cento si capisce la ragione del Consiglio della sfida lo Stato
All'inizio il ventunesimo secolo decide finalmente recano Cera di dotarsi di un museo nazionale di arte architettura contemporanea
Facendo gravare sul bilancio dello Stato cioè sulla fiscalità generale
Poco più della metà del suo costo questa è la scommessa che si mette in moto per questo io parlo mi piace parlare di sostenibilità sociale del diritto alla cultura
C'è una sostenibilità per il singolo e quindi la necessità di costruire le condizioni economiche
Le gratuita convenzioni eletti tante forme di accesso per pubblici diversificati e culturali pila allargare la fruizione
E c'è una sostenibilità collettiva per una finanza pubblica che Bank lontana dalle superato gli anni della crisi naturalmente quando poi si passa da questa descrizione agli strumenti
Dell'artigiano entrare la tecnicalità i problemi sono enormi e ancora lungi da superare anche la forma fondazione
Se e ancorata lo stereotipo civilistico del patrimonio che si fa a persona
Del resto questo è ancora differimento è una forma oggettivamente inadeguata pensate a noi quel patrimonio il patrimonio dello Stato il fondatore promotore mette sul tavolo
E il diritto d'uso trentennale della creazione di Zaha Hadid
è di una meravigliosa collezione di arte contemporanea è un patrimonio da un inestimabile valore culturale che ci carica di orgoglio e di responsabilità
Ma che ha un valore di mercato pari a zero
E abbiamo lavorato
Che con Lorenzo Casini fino da ultimo a migliorare il nostro Statuto per chiarire che questa collezione non è e non sarà mai sul mercato e non succederà come all'acqua meno e non può succedere non potrà succedere
Quindi io non è
La fondazione non vive grazie al suo fondo
E alla gestione economica del fondo
Vive grazie i contributi di gestione dei propri fondatori che Cossutta subito non molto a dei soci
E ai ricavi da attività e alla fine la cultura gestionale e perfino la cultura contabile a dispetto quello che ho detto tre minuti fa assomiglia molto di più a quella di una società
Che a quella di una fondazione come ancora la leggiamo nel Codice civile ora sono anni che la dottrina in parte la giurisprudenza ha cominciato a parlare di fondazioni di partecipazione
Facendo emergere come valore fondamentale elemento pluri personale sono ragione Marco nei diversi i diversi parte
Pubblici e privati che condividono una forma
Organizzata d'impresa culturale
Sono i partecipanti cioè le tante forme di partnership anche individuale
Che si costruiscono all'interno di questo contenitore
A essere poi l'anima portante della fondazione ed è questo che poi ci porta
Con Pierpaolo a stare all'interno di una riflessione che sta iniziando in questo momento sul profilo dell'impresa culturale
Cugina
Ma non sovrapponibile all'impresa creativa di cui parlava stamattina Giampaolo Manzella
Due battute prima di concludere la prima riguarda ancora l'attenzione costante tra missione culturale e gestione imprenditoriale tra Fini e strumenti
è un dibattito certezze stantio stantio
Superficiale puntate i soldi la priorità invece la qualità
Visto che siamo guarire alla vigilia delle vacanze io la metto così
Ci prepariamo a partire il viaggio ruoli da scoprire le persone da incontrare sol fine
Poi però se io non metto a benzina macchina resto di fronte a casa mia e non mi muovo nessuno va in viaggio per il piacere di Concordia acquistare e consumare benzina
Ma se il serbatoio vuoto la vacanza non comincia e viaggiano comincia
Allora è del tutto evidente che la responsabilità gestionale di una fondazione culturale di diritto privato in controllo pubblico sanno il suo presupposto chi deve sostenerne i costi
I devono sostenere per intero i bilanci pubblici facendo finta di ignorare né la strutturale difficoltà
Oppure li devono sostenere solo i visitatori che a questo punto scrivono chiamavo diciamo così
Pagare il lusso della
Cultura
A me sembra che queste due risposte siano tutte e due reazionaria
Reazionaria
Occorre per questo fare qualcosa di diverso
Per questo assume centralità un lavoro attento sulle sponsorizzazioni sulla gestione commerciale degli spazi spesso ci viene criticata
Sulla gestione aggressiva e se possibile innovativa di quelli che venivano chiamati i servizi aggiuntivi ma che non devono più essere servizi aggiuntivi ad essere parte costitutiva
Di una gestione imprenditoriale di una grande istituzione culturale qui c'è il punto
Che forse mi è stata curata ben compreso e ben praticato a cominciare da noi che c'abbiamo la coda di paglia su questo punto su alcune innovazioni importanti a cominciare da quella di Arta bonus
E di
Istituti similari
Si offrono importante vantaggio fiscale a chi potendo solo per mettere decide sostenere economicamente l'offerta culturale pubblici questa è la sostanza è una forma io lo chiamo così di civismo incentivato
Ma guai se noi lo considerassimo solo una forma di temporanea supplenza per la
Insufficienza delle risorse pubbliche
Io credo che dietro ci sia e ci debba essere un'idea diversa di rapporto tra Stato e cittadini con la proposta di un patto
Reciproco pur
Un sempre finalizzato alla ridistribuzione delle opportunità tra chi ha più
E chi ha meno
Ma che fa leva su valori e comportamenti scelti consapevolmente piuttosto che sulla mera imposizione insomma la consapevolezza sociale dell'individuo può alleggerire il carico fiscale
Il prelievo unilaterale che ringrazio anche di resistere lei sta si ritrae in parte o si riesca tante a seconda dei comportamenti ultimo flash ho finito che non stanno né in quindici minuti che Marco mi ha dato
Questa sarà
Normalmente viene utilizzata peraltro viene utilizzata PR una
Parte dell'attività del maxi che ne sta molto a cuore
Che la
Formazione
Dei nessi e la cultura dei nuovi mestieri della cultura spaziando dall'alternanza scuola lavoro degli istituti
Le scuole superiori
Ha corsi di alta professionalità sulle professione Ekhabi innovazione tecnologica nella gestione museale ne abbia finito
Appena uno con
Allievi venuti a tutti i parchi italiani e con un numero di domande pari al triplo dei posti che mettiamo a disposizione
Perché questo flash perché torno al punto che alla occasione in cui ha avuto la fortuna di incontrare Paolo la Fondazione luoghi comuni
La
Responsabilità sociale
Della Fondazione maxi sta anche in questo
Nella consapevolezza
Che al compito di chi organizza cultura
Produrre una cultura professionale
Della
Cultura di domani
E che quando parliamo di sostenibilità sociale dell'offerta culturale non parliamo solo del diritto alla funzione per i singoli
Non parliamo solo della sostenibilità per i bilanci pubblici ma ne parliamo oppure anche come diritto al lavoro e a un lavoro buono per i giovani e meno giovani
Grazie Pietro Pietro ha
Detto tante cose
Su due-tre punti poi citologico ordo sono importanti
Dopo io propongo
Dietro visto che siamo in un tavolo in cui
Alla come raramente succede giuristi ed economisti stiamo lavorando insieme dopo due giuristi di passare la palla a i due coriste di così
Fra le cose che ha detto Pietro e che io rilancio a
Ciò privata riferisce perché a questo punto faccio parlare di gioco una signora
Tra i primi mesi cerchia poi Carloforte se poi i broker Paolo diciamo poi fare l'ultimo intervento fra i vari cose che ha detto
C'è Pietro
Per dei ritardi del rilancio qua privo
La questione dell'esclusione sociale cioè un ruolo dei luoghi della cultura per combattere i fenomeni di esclusione sociale per migliorare la performances sociali terrieri inclusione questo era uno dei cavalli di battaglia di Paola
Anzi questo bus credo e di
Impedì di merito
Una delle cose che Paolo accorso a vedere fino all'ultimo e che dovremmo
Trovare elementi di premialità
Sia della gestione
E sia di progetti di investimento per quei luoghi deve di cultura degli istituti culturali che dimostrano di avere un successo che l'efficacia della politica di inclusione sociale
Elementi di premialità presi proprio dei finanziamenti tre e quaestio laccioli perché per questo nuovo su cui bisognerebbe studiare se c'è qualche qualche qualche
è bravo avvisati Pirolo bisogna studiare questi sistemi di premialità come potrebbero essere
Poi secondo tu seconda cosa che ha detto Pino il bilancio e
Il museo è diventato un servizio essenziale
A
Perfetto Giovanna sono ancora in Parlamento ne facemmo la battaglia perché
Nel due mila nove
Quando si approvò la legge quarantadue solforico fiscale quindi tutta la definizione di cosa è servito essenziale cos'è funzione fondamentale il tipo di fidanzamento la garanzia
Fino ad
Noi facemmo una battaglia in Parlamento per inserire anche
Musei archivi biblioteche beni culturali fra le funzioni fondamentali dei Comuni
Il che significava in sostanza garantirne il finanziamento su quello che avrebbe dovuto essere la struttura finanziaria garantita dei Comuni più divertita anche dalla perequazione frazionale
E quella moderatismo sconfitti perché nel momento in cui qualcuno invece che stava al Governo fosse o meno con la cultura non si mangiano
E
Ora però
Questa
Questa cosa che è molto importante non può servire soltanto a definire le relazioni industriali
è questo dobbiamo farla maturare perché servizi sociali significa definire eletto a definire gli obiettivi di servizio definire qual è l'obiettivo di servizio di una giornata odierna qui copre ci ricordiamo do io poter la sanità molto difficile
Come
Del tasso di utilizzo del servizio dagli al cento per cento perché reti a tutti capita prima o poi di derubando e tasso di utilizzo dei musei per chiedere ventiquattro personaggi pubblicare Ugo
Accordare Abuseo secolo volontà della partita di calcio o avesse bere una birra in un pub invasione dal libero non può essere obbligato quindi
La declinazione dell'apparato letto obiettivi di servizio
Ed una delibera al settore dei beni culturali dei musei dalle persone che implica qualche operazione scritti ricerca
E infine la terza cosa che però ci ha ricordato il lardo Bongusto anche lui
Come dire
Credo che la la
Nella stagione riformista diretta mi palesato giovane ragionata ministro
Scappammo o la prima esperienza di
Deducibilità detraibilità delle erogazioni liberali
Non ha mai funzionato molto bene si è arrivati a un ma vasti trentacinque quaranta milioni di euro emotivo anche questo polo lo aveva detto e che essendo detrazione diciamo pure a davo un vantaggio solo alle imprese che hanno i bilanci in attivo
E come voi ben sapete in Italia quasi tutte le imprese invece bilanci discarica passi
Ho quindi diciamo
Più della metà delle imprese come il dottor dovremo fungibilità promuovono il bar
Ripassaggio all'arto bonus è un passaggio forte ragazzi mi disse perché essendo il tax credit e sempre fungibile
Non dipende più dalla capienza del bilancio delle imprese quindi questo passaggio dal regime del novantanove
Sì febbraio no
Beh norma probabilmente a posso dire una volta per
Mentre Walter confluiscono ci riuscito ci fuoriuscita poi
L'ordine
Ma prima o poi strappa bollo ora la detrazione all'altra all'americana di loro
Ebbene però io mi ritiro i ricavi sono la fedeltà dei bilanci delle imprese un po'più migliore che di italiano
E adesso diciamo il passaggio da
Del detrazione a acché accredito fiscale è molto positiva perché concludo indipendentemente dai bilanci fiscali questo comma euro lo strumento fungibile quindi
Sarà molto molto importante anche per i gestori
Capire il questore capire che
Gli interlocutori impresa e dovrebbero costruito essere molto più incentivate
A me risarcire
No
Porto fornendo informazioni con i dati
Il punto che che
Ricordava Marco sui lepre molto importante e ne discutevamo qui con Oriana poco fa anche nella definizione di aree interne
Questa variabile e mancata non c'è no ci sono altri i criteri di di deprivazione su cui si costruisce allora io molto felice se velocemente di
Forse di quadro devo farlo ecco che cosa sappiamo su questa domanda teniamo conto che la domanda di cultura in senso
Proprio non è di nessuno
Mentre le politiche dell'offerta hanno un referente istituzionale centrale la domanda è orfana non non c'è un soggetto che h il mandato DD coltivarla in questo Paese
Sappiamo anche perché
Perché l'ultimo al Ministero della cultura era il Ministero della cultura e propaganda quindi era era qualcosa che i padri costituenti non hanno voluto replicare in questo senso
Ma questo ci ha lasciato un po'spiazzati
Allora
Noi sappiamo delle cose che viene perché vengono rilevate dall'Istat diversamente da altri Paesi e non c'è un sistema interno ma ripeto perché ci sono motivi di competenze
Non c'è un sistema di rilevazione della domanda interno al Ministero che dei beni e delle attività culturali e del turismo non è della cultura
Abbiamo una rilevazione che viene fatta annualmente su grandi temi superando i comportamenti
Tra poco uscirà invece un'indagine più approfondita i cittadini al tempo libero ancora non non ce l'ho da poterla presentare quindi farò riferimento a delle
Rilevazioni che sono
Ancora criticabili perché sono molto generali comunque
Noi abbiamo una quota di persone che partecipa un po'intensamente vedete la definizione minimalista che non raggiunge il trenta per cento
L'assenza completa di partecipazione si attesta al trentasette per cento quindi con un tema che io proprio leggo moltissimo all'insegnamento di Paolo leone quello della disuguaglianza
Che nella cultura trova una specie di sigillo invece che trovare un un elemento di superamento
Va bene queste sono delle fonti non vi interessano
La pratica e la partecipazione culturale per quanto noi sappiamo CONI con le rilevazioni che ripeto sono rilevazioni di un soggetto terzo di un soggetto non dentro la strategia e le e le e le politiche
Noi le donne si caratterizzano per un numero maggiore di attività
C'è una maggiore partecipazione culturale dei giovani fino ai ventiquattro anni perché c'è uno una un rapporto di rafforzamento tra istituzioni e chiaro si va al museo settici portano a scuola
Fondamentalmente non finisce un lavoro di gruppo
Una sinergia
E tra gli anziani la quota di chi non partecipa ovviamente si atteso che si alzi e cresce
C'è una distribuzione disuguale tra centro nord e Mezzogiorno
è vero che la partecipazione colturale tende a essere un fenomeno metropolitano in qualche modo quindi nelle aree interne è sicuramente svantaggiata
Ma in realtà
La il confronto fra il due mila e il due mila sedici
Ci mostra non non scendo nei nei dettagli perché stesso se qualcuno è interessato chiaramente poi avrà a disposizione questo testo voglio voglio per sintesi
Andare velocemente in realtà quello che è successo prima della crisi e dopo la crisi è che ha smesso di partecipare chi partecipava poco quindi ancora una volta noi abbiamo un effetto di divaricazione
E di sperequazione tra possibilità sociali ancora più grave i lettori forti i forti frequentatori di teatro di cinema non hanno subito l'effetto della crisi
E come vedremo questo dipende fino a un certo punto dalle condizioni economiche
Dipende molto
Come Marco ha ha abbondantemente diciamo dichiarato e e studiato da tanti anni
Dalle abitudine cioè c'è c'è una dipendenza in qualche modo non c'è un consumo che si alimenta in base alle abitudini
E va bene con quest'anno l'Istat ha cercato di disegnare quali siano le i gruppi sociali definiti non ex ante ma in un certo senso ex-post da da da come si
Addensano i dati in base a una serie di criteri che sono ovviamente reddito condizione occupazionale culturale titolo di studio
Cittadinanza dimensione della famiglia e ampiezza del comune di residenza mi sono risultati nove
Gruppi
Questi gruppi sono si posizionano in maniera diversa rispetto al reddito medio e quindi
Mi pare ecco
Ci sono due il reddito medio che sono quelli che vengono chiamati i giovani blue collar e le famiglie degli operai in pensione
Quattro gruppi sono a basso reddito Costa Nieri con italiani e le famiglie della Provincia poi c'è un gruppo che riunisce anziane sole e giovani disoccupati che sono diciamo Risi simili da molti comportamenti rilevati dalla statistica
Ebbene stanti famiglie di impiegati pensioni d'argento classe dirigente
Perdonate se io non spendo neanche una parola di spiegare quali sono le caratteristiche il rapporto dell'Istat le descrive bene è un'ipotesi di lavoro per cui andrà
Asilo Pata nel tempo ma le informazioni puntano molto in questa direzione
Questa è una specie di mappatura anche con i loro pesi quantitativi di come si distribuiscono
Quello che a me interessava velocissimamente restituire eccome la dieta culturale di questi gruppi sottolinei che l'esclusione a
Una un sigillo veramente una conferma che si rispecchia nel nei consumi e e nel comportamenti culturali
è chiaro che la classe dirigente le pensioni di argento argento si caratterizzano non solo per
Una intensità
Più alta di consumi ma per la loro varietà
Che in molti casi prescinde completamente dal costo di queste attività
Perché uno dei degli elementi più di scriminanti alla lettura di libri
Che in termini di di costo e soprattutto a paragone con altre possibili destinazioni del reddito disponibile
è assolutamente non costoso non è non non sarebbe
Così discriminante
I blue collar si distinguono per
Ascolto della radio musica leggera e cinema e con alti i tassi di accesso a internet la lettura di libri d'e uno degli elementi che è fortemente discriminante
Questo tema
Che questa questa figura mostra rispetto alla media che vedete qui alla destra
La il tasso di nessuna attività culturale
Gruppo per gruppo questa figura illustra e il Hilla percentuale di persone che in un anno non sono mai state a museo mai una volta al cinema mai a un concerto non hanno letto nemmeno un libro
Non hanno letto un giornale o una rivista almeno una volta a settimana
Allora guardate le famiglie a basso reddito con stranieri
Il cinquantacinque cinque per cento di queste famiglie mostra nessuna partecipazione culturale poi se vogliamo guardare cosa succede a queste categorie con i picchi più alti
Nelle regioni del sud ovviamente troveremo che le percentuali salgono ancora di più cioè la sperequazione ovviamente si aggrava con i fattori territoriali
Una o due attività culturali la media italiana trentasei trenta trentatré per cento praticamente
E come vedete queste uno-due Attività culturali di nuovo penalizzano le famiglie con stranieri le anziane sole e i giovani disoccupati
E
E la classe dirigente bassa perché in realtà la colonna è tutta sugli atti sulla alta intensità di consumi culturali ecco l'acqua
Questa è la mappa a mio modo di vedere dell'esclusione sociale in questo Paese
Perché quando l'Istat parla di intensità intensa partecipazione culturale parla di tre attività all'anno
Quindi
Evidentemente la soglia di partenza e talmente bassa che anche queste o quadro mostra che c'è
Una una divisione è una disuguaglianza nel Paese veramente pesante impressionante
Questo invece non viene dai dati Istat ed è la pratica di attività artistiche il lo fa un'indagine europea sulle condizioni socio economiche delle famiglie
è uscire il che nato nel due mila e quindi se c'è stato un modulo sulla pratica di attività come cantare danzare dipingere dedicarsi
In maniera materiale a un'attività artisti quindi non andare a consumare ma praticarla anche qui se voi guardate Imai
Cioè chi nella in un anno non ha mai fatto nessuna di queste cose raggiungere nelle famiglie con stranieri l'ottanta per cento in quelle a basso reddito di sono italiani il settantasette negli operai in pensione
L'ottantadue guardate per arrivare poi alla classe dirigente in cui chi non ha mai praticato questo tipo di attività siamo siamo un Paese scarsamente orientato alla pratica diretta di questa coltivare queste arti
Però se come vedete
Le le le percentuali cambiano drasticamente
Un'altra linea su questo lavorando perché credo che sia molto importante è il rapporto tra pratica culturale e condizioni di salute
Questi nove giuro che non lo ha fatto col pennarello ma è
La il paragone tra la presenza di attività culturali scusate tra alla nessuna pratica culturali quindi l'assenza di Attività culturali
E la presenza di comportamenti a rischio per la salute cioè inattività fisica obesità fumo
Male diciamo e altri disturbi che vengono Caraibi statisticamente
Cassa classificati come a rischio per la salute non credo di dover la commentare perché oltre alla quindi a parlare di un'esclusione rispetto all'accesso e l'esercizio della cultura qui si parla di un'esclusione
Che si traduce in maggiore rischio per la salute
Qui c'è qualcosa sulla spesa ma credo che non sia possibile parlarne
Diffusamente dico qual era il succo il succo è che noi ci siamo divertiti a vedere
Se
La spesa per la cultura fosse sostituita dalla spesa per altre tifi dispensa discrezionale
E abbiamo trovato che naturalmente mentre nelle Litta la spesa per la coltura tiene a bada è molto superiore a quella per ristorazione
Per oppure per per viaggi e vacanze o spese per l'estetica
Nelle diverse classi sociali nei diversi gruppi che abbiamo individuato
La proporzione si inverte quindi la disponibilità anno che non è tanto di disponibilità a pagare ma è proprio quanto davvero si spende
Questo
Cioè tutta questa cosa qui
E si conferma questo elemento che ci sono gruppi il al fondo della scala c'è questo dove praticamente spesa discrezionale non ce ne ma soprattutto negli altri gruppi la spesa discrezionale viene piuttosto rivolta verso
Una spesa per esempio per le cure estetiche o per la ristorazione e le spese diciamo così di consumo turistico aprire
Basta grazie
Completa
Consultazione prevista
è chiaro che
Scusa
Occorre avvicinare
A
Alla cultura RAI luoghi culturali alcune fasce di popolazione e da questo punto di vista bisogno quei questo piccolo altra motivazione
Le fondazioni multi stakeholders
Possono aprire un'altra migliore capacità una maggiore flessibilità per operazioni di lavorare di lavoro sulla domanda di quel tipo lì questa secondo diciamo la tradizione e anche della
Della scuola di quote che dicono mix di
Yale
E astratta eccetera allora Carlo Fuortes abbiamo tantissima carne al fuoco vediamo come se la sbrighi
Sicuramente il vero reca sicuramente la concorrenza perché allora in fretta credo di essere il cinque dieci minuti non di più ma proporre di portare più che la mia esperienza personale vorrei ritornare effettivamente
All'esperienza comunque alle all'iscritte al pensiero di Di Paolo Leon quando
Alessandro mi ha chiesto di parlare in questa giornata di studi sul pallone nomi chiesto di parlare in particolare della gestione non credo che sia stato un caso perché in effetti
All'inizio degli anni Novanta il primo incontro con Paolo Leon che non conoscevo lo conosce ovviamente io giovane economista lo ritenevo un maestro negli anni ottanta quando mi laureai ma non avevo avuto il piacere di lavorarci
Nel novanta accadde per caso
In un tema assolutamente di attualità perché facemmo parte tutti e due io giovane economista Lu invece grande esperto della materia Francesco Rutelli ci nomino all'interno di una Commissione
Per appunto la gestione per immaginare una nuova gestione del Palazzo delle esposizioni che poi è stato uno dei primi casi di autonomia e li conobbi appunto Paolo Leon da vicino
Devo dire mi impressionò subito
Per alcuni tratti che sono quelli di cui si è parlato anche questa mattina che sono i tratti inconfondibili perché l'ha conosciuto primo di tutti perché ricordo sempre là straordinaria apertura mentale la straordinaria
Apertura all'innovazione al cambiamento l'assenza il dogmatismo e questo
Sì e concretizzo immediatamente in queste riunioni nel quale mi sta a sentire stava sentire me che ero appunto un messaggio vincerlo devo dire che la gestione
Per lui all'inizio degli anni Novanta era un tema
Quasi nuovo nel senso che il Luglio ovviamente l'ha fatto politica economica aveva fatto come ci ha raccontato Covatta a firmare comunista c'era stata la stagione dell'analisi costi benefici la gestione micro economica
In realtà era una cosa che nasceva proprio in quegli anni
Nasceva anche alla luce dei grandi investimenti che erano stati fatti perché
Ovviamente fatti gli investimenti bisogna gestirlo e nelle analisi costi benefici lo sappiamo bene nonché le facevamo la parte di gestione diciamo era un po'residuale
E quindi in quella in quella Commissione Cinzia ma conosceva punto apprezzare le sue grandi doti e dopo continuavamo peraltro fu lui a consigliare
A Gianni Borgna anche l'allora assessore di fare il fare allo studio a me appunto a un giovane
Economista e
E devo dire fu molto molto attento entro nel merito e devo dire rimasi molto impressionato appunto di questa sua grande curiosità intellettuale
Che secondo me e il tratto veramente più è un tratto che lo contraddistingue da molta accade in Italia analoghi
Era più british in qualche modo cioè anche qui l'ironia che e assunto molto rara da trovare negli accademici italiani ha in mente e la disponibilità e l'apertura appunto dovuti quello ci fu
La Commissione dell'Auditorium molto più allargata però anche in quel caso e si parlava di tutte queste cose quindi diciamo i temi erano erano questi erano
Tra conservazione e tutela e valorizzazione
E Luis senza nessuna
Discussione era
Non tanto non vedeva
Questa dicotomia i vediamo un continuum questo anticipando quello che poi
E adesso diciamo il patrimonio comune però allora non lo era
Ma non era controvalorizzazione cosa che invece
Pezzo del
Dell'establishment dell'allora era assolutamente contrario e quindi da questo punto di vista ovviamente lui vedeva che dopo una stagione nel quale i beni culturali in particolare fino diciamo al Ministero dei Beni culturali se mi sepoltura in settantacinque poi fino a tutti gli anni Ottanta erano sostanzialmente i musei di luoghi di conservazione di tutela che si apriva queste norme domanda
Che probabilmente bisognava inventare dei nuovi modelli dei nuovi sistemi di offerta che rispondessero a questa domanda e sicuramente intravedeva nel
Diciamo la forma originaria è stato citato anche
Dei dei grandi limiti e quindi studiamo dei diversi modi per esempio per il Palazzo del dell'esposizione ci arrivo all'azienda speciale azienda speciale che e una forma autonoma perché lui come è stato detto
Tra centralismo e decentramento autonomia era senz'altro per decentramenti autonomia
Pur intravedendo i rischi che un eccessivo decentramenti autonomia portava diciamo dal punto di vista della distribuzione territoriale e quindi
Però era sicuramente
Una propendeva per quest'ultima parte
E principalmente legato a tutto questo c'era il grandissimo tema allora del pubblico privato del rapporto tra il pubblico e privato e pubblico già entrava in una crisi seria di finanziamenti pubblici
E quindi ovviamente la grande apertura al privato e devo dire andando a rivedere delle cose che
Ho scritto abbiamo scritto che ha rivisto sono assolutamente attuali devo dire in questo caso il tempo poi fissato galantuomo nel senso che alcune cose che si dicevano allora
E che allora forse non è non l'ho vista molto bene effettivamente si sono assolutamente confermate cioè il rapporto del privato all'interno dei beni culturali in generale dei Beni e delle attività culturali poteva avvenire
Con un'offerta privata di bene pubblico appunto attraverso
In un settore non profit quindi attraverso la Fondazione attraverso una qualsiasi istituzione che però avesse finalità non profit che e la larghissima applicazione attuale poteva avvenire nel settore
Diciamo dei servizi al pubblico diciamo modello Ronchetti
Laddove
Il privato trova il privato ma all'interno
Diciamo svolgendo un servizio per un gestore comunque o pubblico con un profitto e questo pure
Fu largamente applicato ce n'erano altre due
A ci furono anni in cui ci fu il mito della redditività privata nel settore
Coi numeri con alle analisi benchmark internazionali
Sapevamo che questo non era possibile
Che non era possibile inc questo tipo di settori
Massimizzare il profitto
Le poche esperienze che ci sono stati in questi decenni hanno dimostrato esattamente questo perché
L'unica possibilità del privato per lavorare in questo settore appunto comportarsi come un soggetto non profit
Ho lavorare al servizio di un settore dei servizi un soggetto non profitto pubblico oppure e qui vengo
Alla a quarta possibilità che era molto diffusamente settori anglosassoni e nel mecenatismo come erogazioni liberali che allora all'inizio degli anni Novanta è una cosa praticamente inesistente
E
Attraverso però anche in quel caso fu molto chiaro che in realtà era l'intervento privato ma era una forma di finanziamento pubblico
Perché comunque
Una
Pensare che l'Arborio se il sessantasei per Santa cinque per cento del finanziamento privato in realtà è pubblico
La grande differenza rispetto al finale e
Si chiama spese
Spese fiscali infatti la grande differenza è che l'allocazione delle risorse del pubblico dell'amministrazione pubblica non viene decisa dalla burocrazia non viene decisa al Ministero mantiene
L'allocazione scelta dal mercato quindi lo Stato decide che
Appunto con sistemi che possono essere più o meno premiali
Chi Appia un merito teoricamente riesce a raggiungere più finanziamenti quindi
E devo dire esse allora ci fosse stata una legge così avanzata probabilmente saremmo vista come un veramente un salto un salto nel futuro
Tu dicevi della bonus faccio una parentesi diciamo più di attualità la bonus sicuramente
è una misura straordinariamente innovativo lo so perché la spegnimento con più o meno difficoltà quotidianamente
A merito straordinario quello di appunto
Defiscalizzare quasi il sessantacinque per cento ed è molto più mia ante per chi la usa
Devo dire in modo
Abbastanza incredibile molte aziende preferiscono continuare a fare sponsorizzazioni piuttosto che
Usare questo strumento formativo sponsorizzazioni quindi
Passare dal sessantacinque al trentacinque perché fiscalità normale
Considerarla come un costo di produzione e quindi sostanzialmente proprio ritorno pubblicitario però al ritorno pubblicitario perché lì un limite della bonus attualmente e l'utilizzo del marchio
L'utilizzo del marchio effettivamente e troppo troppo o troppo vincolante quindi questo comporta
Nel caso in cui si rispetti alla lettera perché poi non sempre si rispetta alla lettera
Comporta il fatto questa è la prima cosa la secondo ovviamente che essendo
Articolata su tre anni
All'Albo non possono accedere
Solo diciamo in modo razionale le aziende che per tre anni immagino di fare profitti perché esse non dovessero fare profitti per tre anni il bonus fiscale dell'anno in cui non hanno profitti sostanzialmente non usano e quindi come si suol dire pochi maledetti e subito preferiscono
Avere l'incentivo immediato piuttosto che
Che già sono andato sondato oltre diciamo
Che dal punto di c'è
La la lezione principale e chiudo così perché veramente
Credo che non ci sia bisogno di dire altro lezione principale di Paolo Leon lo sta sicuramente negli studi stati citati
Però credo che sia nel metodo lui veramente a meno io ho conservato questo insegnamento
Che pratico ogni giorno lui aveva un'apertura veramente straordinaria al nuovo al cambiamento non era mai non era mai in difesa non giocava ma indifesa
Pero
Ogni moda che sentiva
La
Vediamo un grande scetticismo e principalmente usava un approccio scientifico dire cartesiano nel senso che qualsiasi
Teoria qualsiasi ma anche
Ipotesi di lavoro la cercava di validare nella prati anche in modo molto empirico e questo è un tratto appunto tipicamente da economista anglosassone che ho sempre normalmente
Apprezzato illude grazie
Grazie Carlo Carlo ha ricordato che
Gli economisti come Paolo come
Che vengono macro il controllo gestione durante gli articolata perché provenivano dal dal pozzo accettarli
Quando abbiamo incontrato la gestione il tema della cessione a
Abbiamo di necessità dovuto lavorare con i turisti
Perché
E del settore pubblico la tifoso ufficio diretta collaborazione ufficio di scopo
Ecco conosce il bollo la per Paolo forte e io col Polo forte perché
Lui scrisse quel pericoli un perito al passaggio sulle diverse
Possibili strutture amministrative sull'entità organizzative bellissimi fino escherichia Pilazza quel saggio tutte le possibilità dentro il diritto amministrativo per organizzare le cose
E Pier Paolo sulla base di questo posi col proprio l'unico con Paolo lavorate e lavorarlo possibili questo idolo a parole l'ultimo intervento programmato
Grazie Marco permettimi di ringraziare la famiglia Leon il Kler's di salutare e ringraziare
Giovanna Melandri Pietro Barrera gru anche se non è in sala tutto il maxi dal nome del Museo Madre siamo davvero
In relazione
Tra le due istituzioni sotto tanti profili allora anche per contenere l'intervento vorrei proporvi di far così
Mi dovete perdonare sarò i castigo sarò brevissimo non potrò né dimostrare né argomentare troppo spero solo di riuscire a dire qualche cosa e premetto qual è la ragione per la quale proporrò un un modello lievemente diverso da quello che ho sentito fino a questo momento in primo luogo
A me sembra che ne siamo nel bel mezzo di un percorso di emersione come accade probabilmente ad ogni fenomeno di evoluzione come accade ogni fenomeno di innovazione
E nessun percorso di emersione di tipo sociale soprattutto quando riguardi questioni complicate importanti è dell'OSCE
Nessuna cosa è
Nessun cambiamento è veramente istantaneo quando è importante per cui io non sono sorpreso di aver sentito questa mattina e di avere ascoltato questo pomeriggio
L'alternarsi di speranze ed ostacoli di energie
Innovative con freni e avversità lo trovo una normalità
Ricorderete la metafora di canto sulla Colombara una delle più poetiche a cui lui riuscì a fare ricorso
Perché diceva immaginate quanto mere quanto meraviglioso sarebbe per la colomba libera che liberandosi nell'aria riuscisse non avvertire il freno dell'aria che la ostacola
Ed era uno degli argomenti centrali della critica della ragion pura ma qualche filosofo odierno
Fa notare accanto alla bellezza della metafora anche il fatto che oggi sappiamo molto meglio di allora
Che proprio quell'aria proprio quell'attrito le consente al volo
Ed è quella il punto che vorrei dirvi cioè le tante difficoltà che si incontrano fisiologicamente in percorsi di riforma in processi di innovazione
Soprattutto quando provano ad essere razionali e comunque di gruppo chiamiamoli così cioè non riferite solamente
Ad un istinto ad un'opinione personale ma tentano di incarnare un movimento una dinamica di carattere storica
Deve predisporsi parlo attrito
E deve in qualche modo anzi non solo dare per scontato che ci sia ma attingere all'attrito le proprie forze per liberarsi ancora più in alto molte delle cose che abbiamo incontrato in questi trent'anni
Da quando cioè Paolo Leon ha cominciato a dedicarsi
Più attentamente i temi dell'economia della cultura come la chiamiamo oggi che si sono frapposti hanno rallentato hanno portato indietro hanno spostato di lato hanno fatto tutto ciò
Che un attrito fa in fin dei conti credo che abbiano rafforzato alcune parti di quel pensiero consentendo davvero nel tempo l'innovazione ed infatti
Ed infatti
Mi permetterete di fare a volo d'uccello con una rapidità che non è degna di ciò che sto per menzionare ma che non posso che menzionare così
Una specie di rassegna dell'attualità
Vorrei provarmi cioè a fare una specie di gioco logico
Cioè trattare
I temi dell'economia della cultura gran parte del lavoro di Paolo Leon non già come argomenti propri delle scienze economiche
Ma provare a fare con voi una specie di gioco
Usandolo cioè come un fenomeno culturale provammo per un attimo a leggere gli argomenti che abbiamo sentito discutere questa mattina e tanti altri che magari non sono riusciti ad essere ad entrare neanche nel dibattito del pomeriggio
Con un fenomeno culturale anziché come
Una lotta politica piuttosto che un'analisi economica piuttosto che una questione disciplinare di tipo scientifico
Allora
Io vedo oggi soprattutto nel contatto con le generazioni più giovani con il Professional sud del mondo dell'arte
Quarantenni o infra quarantenni con gli artisti con altri che lavorano professionalmente in questo mondo della cultura
Un cambiamento abbastanza sensibile perché vedo sempre meno sacerdoti
Quando io cominciai ad occuparmi di questi temi e Paolo Leon ancora di più e tutti quanti noi credo che abbiamo fatto esperienza quando trattavamo questi temi incontravamo sempre di sacerdoti
Quando io venivo portato nei musei stamattina Giampaolo D'Andrea ricordava che erano aperti solo di mattina ma anche quando non aperti solo di mattina io lo ricordo e chiunque abbia i capelli bianchi come me può credo confortarla lo ricordo
Si entrava nei musei e si stava in silenzio o si parlava a bassa voce
Non potevi parlare ad alta voce lo ricordate o no o sbaglio
Era cioè un trattamento molto simile a quello dei luoghi di culto esattamente lo stesso ed esattamente lo stesso era l'approccio e per certi aspetti lo è ancora
Che tutti noi soprattutto se abbiamo più di una certa età tendiamo ad avere con i grandi capolavori dell'arte
Tendiamo a trattarli come se fossero oggetti Soru mani
Come se fossero qualche cosa che a che fare col sacro
Come se non fossero prodotti
Fa anzi fa un po'schifo l'idea di di chiamarli prodotti fra un po'ribellione ci viene la l'orticaria e qualcuno addirittura potrebbe riprenderci se non li chiamassimo prodotti cos'altro sono scusate
Sono prodotti preziose
Sono prodotti molto spesso non comuni talvolta talmente rari da essere davvero
Da trattare con la massima attenzione al massimo riguardo e la massima
A utilità anche per la appunto preziosità ma sono umani
Questa è un cambio enorme che a mio avviso è stato dovuto anche al fatto che da un certo momento in poi si è cominciato a trattare in termini anche che un omicidio anche numerici anche commento su rapidi anche strumentalmente definibili grazie all'economia della cultura
Cioè abbiamo in qualche modo tirato giù da questo empireo un po'artificiale nel quale il mondo della cultura si era posto
Incommensurabile
Che pretendeva all'incommensurabili TA l'emendamento da ogni responsabilità la
Umana da ogni responsabilità mondana perché si stava su un argomento spirituale
Senatore Covatta poco fa menzionava Croce io credo che
è molto dipendente
Da un'impostazione crociana quella idea dell'estetica della spiritualità come unica dimensione degli argomenti di cui ci occupiamo quest'oggi bene io trovo che se parlate con chi ha meno di quarant'anni oggi tutto questo non c'è più
Non che siano scomparsi sacerdoti nonché gli argomenti sacerdotale
Non si oppongano più ci mancherebbe altro ci mancherebbe altro ma non sono più l'ostacolo che invece Paolo Leon incontro quando comincio
A lavorarci ed infatti il luogo dove non ci troviamo e tutt'altro che un tempio sacro
A me sembra che tutto questo abbia lavorato anche nei confronti dell'economia ma non sono sufficientemente esperto per potermi permettere una cosa del genere cioè mi sembra che molti argomenti dell'economia
Grazie all'incontro con la cultura
Hanno potuto affrancarsi da una visione
Come posso dire tutta rivolta ai soldi tutta rivolta e i numeri tutta rivolta le misure
Hanno forse emendato anche il concetto di azienda
Dall'essere la macchina di soldi pura e semplice cioè oggi è possibile assai meglio di ieri per molti studiosi di economia trattare degli argomenti in maniera un po'diversa da come si faceva un tempo
Seconda questione
La crescita delle istituzioni del territorio regionali e locali in ambito culturale
Di esempi non commendevoli potremmo averne a bizzeffe
Ma le Regioni di oggi sui temi delle politiche culturali e della gestione culturale hanno personale ex pertinenza fascicoli e normative
Incommensurabili con quelle degli anni Novanta non voglio dire
Parlo delle regioni perché sono quelle che a mio avviso hanno il destino maggiore su questa tematica ma
Effettivamente si può parlare anche dei comuni sotto questo punto cioè
Il sistema di governo regionale e locale
In delicatissimo in questa vicenda
Che continua ad avere le sue pochezza delle sue piccolezze le solo briciole localismi non per carità ma è incommensurabile con quello di vent'anni fa a me sembra che anche su questo o quel lavoro abbia prodotto dei risultati
Una somma algebrica importantissima ci consegna una possibilità oggi profondamente diversa rispetto a quella di ieri presiedo una fondazione
Totalmente controllata dalla Regione Campania che vent'anni fa sarebbe stata culturalmente inconcepibile
Culturalmente inconcepibile
Ma basterebbe pensare
A quello che sta succedendo nel Codice degli appalti
Perché qua c'è la terza trasformazione che vi vorrei
Significare quando io ero studente di giurisprudenza nel senso che ancora mi devo prendere la laurea perché io continuo ad essere uno studente del diritto ma
Adesso dall'altra parte della cattedra
Quando ero studente di giurisprudenza da quell'ATO li diciamo così
A me insegnavano che c'erano le imprese e poi le fondazioni
A me sembra
Che oggi
Per quanto ci siano ancora delle resistenze la normativa
La
Percezione culturale europea e persino la giurisprudenza che in genere la più lenta muovere certi meccanismi
Comincino a concorrere a dirci che il fenomeno di impresa e tale sia che sia profitto sia che sia non profit sia che sia assolto profitto
E guardate che questo è un cambio culturale enorme perché consente al maxi di gestire tutto quello che gestisce con approccio di impresa
Pur avendo come ci ha detto molto bene Pietro
Una idea di redditività di tipo sociale non di distribuzione di utili agli stakeholders principali ok è un fenomeno di impresa che ha un esito diverso ma è un fenomeno di impresa
E questo culturalmente fondamentale ci siamo riuniti tra giuristi ed economisti ad esempio su questo tema in un modo importantissimo una fondazione un'impresa
E guardate che non è poco ed è un risultato che vent'anni fa era impensabile era indicibile inammissibile
Risultato
Lavora
Ci abbiamo lavorato e Oberti in tanti ci abbiamo lavorato
No ditemi dove sbaglio e tra l'altro
Istanza risultato Annalisa ci ha fatto vedere delle cose su cui la nostra generazione deve lavorare moltissimo ma
L'Istat nel due mila tredici
Ha censito udite udite mille trecentosettantasette fondazioni destinate alla cultura e all'arte milletrecento settantasette
Nel due mila sei sei anni prima ne aveva rilevate poco più di
Della metà
E mi sembra che non sia un dato irrilevante cioè mi sembra che
Tutti questi fenomeni non stanno lavorando solo sul mondo pubblico stanno lavorando enormemente anche sul mondo privato e i numeri cominciano a dircelo
In maniera importante
Vorrei tanto evitarlo perché oggi una giornata speciale per tutti noi ci occupiamo dei dei musei
Speriamo che il Consiglio di Stato davvero come posso dire
Faccia un'opera storicamente importante
Ma la riforma dei musei statali a mio avviso entra a pieno titolo entro questa
Corrente storica entro questo fenomeno di emersione
Lorenzo la detta molto bene ce l'ha fatta capire molto bene il loro lo l'ho detto in termini umili naturalmente ma loro hanno portato avanti un lavoro che era cominciato decenni prima
Con delle consapevolezze minori con le dettagli minori ma in fin dei conti si è trattato di dare una spinta in avanti ad un processo che avendo l'occasione di farlo e vedete quanti avversità tuttora ci sono
Lo ha fatto
E guardate che come è stato fatto non è passato neanche un anno
Ci sono i cittadini che difendono i direttori sospesi dal TAR ci sono i comitati ci sono le organizzazioni locali ci sono i tazebao Fauré musei ma quando mai sarebbe successo per un museo statale venti anni fa una cosa di questo genere
Allora qualunque sarà la sentenza del TAR di questa mattina io vedo inevitabile il processo è solo un rallentamento quello che c'è
è inevitabile il processo
E a Lorenzo come a tutti i politici che avranno la responsabilità del ministero dico non abbiate esitazioni a compiere la fase di due della riforma che porti verso un modello discutiamo come debba essere fondazioni altri strumenti altre strutture ma portiamola avanti
Chiudo
Il Ministero
O meglio il Codice degli appalti chiuso nella partita poche settimane fa
A una ulteriore evidenza una cosa
Che apre un mondo aggiunge ai partenariati che fino adesso conoscevamo e vado a chiudere vado a chiudere ragione
Ai partenariati che già conoscevamo e che l'Europa aveva incredibilmente confinato dentro due categorie che erano le uniche che probabilmente da Bruxelles all'epoca si riuscivano a vedere cioè di contratti fatti di scambio
Cioè
Sinallagma ICI oppure le alleanze societarie no non la costituzione società miste o cose di questo genere questi erano i due partenariati che uscivano fuori dal libro verde
Del due mila sei e questi sono rimasti i partenariati disciplina indisciplinati dalle direttive appalti
Dalle varie direttive commerciale sui sui mercati secondari insomma su tutto quello che su cui l'Europa era intervenuta dopo quattro anni di ascolto di audizione sulla riforma degli appalti
Le direttive del due mila quattordici cambiano completamente marcia sul tema
E oggi anche il nostro Codice degli appalti in una maniera piuttosto incerta che dovrà essere messa a punto prevede una disciplina interessantissima che il partenariato collaborativo
Cioè in cui due soggetti siano pubblico pubblico siano pubblico-privato a questo punto non è così importante non fanno uno scambio cioè non è che uno compra una cosa e l'altro li paga un prezzo che è il commercio
Fanno un'altra cosa poche hanno la stessa missione
Mettono insieme delle risorse
Per raggiungere un obiettivo che comune però fanno indipendentemente dal fatto da come sono organizzati da quale strutturano se siano profit non profit non è più importante questa cosa
La pratica l'ha già fatta emergere adesso la legislazione comincia finalmente a coprirla sapete qual è il risultato è una cosa che gli economisti ci hanno fatto capire
Mentre nei contratti tu prendi o il valore che è in discussione che entra in stazione e lo dividi tra i contraenti
Quando fai un'operazione di collaborazione prendo il valore iniziale e aumentar alla fine dell'operazione cioè mentre il contratto divide il valore esistente
La collaborazione prova crearne di nuovo odio ma ad aumentarla uno è questo il destino che noi abbiamo
Nelle collaborazioni pubblico private in ambito culturale abbiamo delle partite aperte posso solo menzionarlo perché devo chiudere
Chiedo scusa anzi per la lunghezza il primo è quello che Annalisa ci ha fatto capire dobbiamo saper misurare gli effetti sociale di questa gestione di impresa
Devo saperle misurare non abbiamo ancora l'indice a sufficienza è un lavoro che abbiamo cominciato a fare lo porteremo avanti la collaborazione fra tutti noi sarà ancora importante
Dobbiamo
Fare seriamente e credo anche avere una posizione italiana in ordine al dibattito europeo tra imprese culturale imprese creative perché lì ci sono dei rischi importanti sotto tutti i punti di vista
E infine
Dobbiamo essere consapevoli che questi luoghi
E più in generale i contenuti culturali cominciano ad essere e saranno sempre di più
La ricchezza
La ricchezza perché la ricchezza sarà sempre più immateriale e il contenuto in materiale più potente che si possiede quello culturale con la conseguenza che la gran parte dello sviluppo non più solo locale del futuro partirà da luoghi come questo
E quindi noi dobbiamo cominciare ad essere attrezzati per assumere questa nuova responsabilità che non è più quella
Come posso dire di fare sviluppo locale attraverso il turismo o attraverso l'incremento dei ricavi dei nostri biglietti ma è incredibile a dirsi
L'evoluzione e l'innovazione dell'impresa manifatturiera di quella ordinaria di quella che produce
Fuori da noi e che può generare innovazione solo a mio avviso se a un dialogo proficuo con luoghi come questo e lo potrà fare se luoghi come questo sapranno a loro volta farlo grazie
Abbiamo sentito giuristi economisti un giurista che ormai diventato bravissimi con riferimento al
Adesso
Ad essa
Mi hanno lasciato tutto solo
Patriarca concludere
Allora
A
Inizio innanzitutto del ringraziare tutte le persone tutti i relatori che sono venuti oggi che hanno dato un contributo
A cui insomma dopo un po'approfittato se volete
Dell'affetto che mio padre era circondato è stato un esempio questo reca
Come è stato facile
Parlarne prima o coinvolgerli come è stato semplice
Trovare quelle parole chiave che potessero qualche modo
Su approfondire a un contributo che oggi ognuno di loro hanno ma ha dato
E lo ha dato tra l'altro e questo li ringrazio profondamente diciamo nell'unico punto su cui io avevo in qualche modo detto a tutti che secondo me quali dovrà essere insomma il senso del loro intervento
Pur riconoscendo nella figura di mio padre proprio quel maestro quella persona a cui tutti noi in un certo momento dell'avvio della vita naturalmente era mio padre per me accadeva più frequentemente
Ma anche a a molti di loro che si erano qui dietro questo tavolo e successo dice di chiedere una parola di suggerimento
Una un aiuto un supporto nelle forme nei mille forme in cui in una società italiana che adegua come pubblico funzionava insomma questo tipo di
Di di richiesta di domanda che poteva essere personale poteva essere istituzionale poteva essere una commessa di un'istituzione pubblica di una fondazione o quant'altro
Il perché e il solo modo era quello di cercare di ricordare la persona in relazione non solo all'argomento al tema che poteva essere in quel caso importante discutere
Ma anche quello e oggi si è dato una una buona dimostrazione
Di attualizzarla di vedere se quel pensiero ancora oggi ha un significato sapendo accertamento significato allora e chi in qualche modo ha influenzato i comportamenti le scelte successive
Le decisioni che poi sono state effettivamente prese
E ringrazio tutti di questo di questo tentativo perché credo che se c'è un insegnamento
Che io vedo importante ma lo parlo come anche come come persona che oggi a capo della società che lui aveva fondato paletti del klezmer
Il punto è di non fermarsi a a alla valutazione corrente di un situazione di uso di un oggetto
A ma che insomma il tempo per il tilt tempo conta e bisogna guardare sempre le cose in prospettiva e questo tipo di
Di di diciamo di suggerimento che spesso a mio padre dava tutti noi e quella di guardare le cose
Del futuro di avere una prospettiva rispetto al tema che quel momento poteva essere l'oggetto di quella discussione e questo vale anche per le opere le per l'attività i documenti gli studi le analisi
Di cui per me personalmente sarebbe più ovvio ma
Ma riguarda anche tutte le persone con cui che erano qui che in cui dopo spesso collaborato abbiamo anche lavorato insieme
Dove alla fine e sempre importante il domani cioè non bisogna fermarsi come purtroppo spesso una visione un po'vittimista un po'catastrofista
E chi ancora oggi discutevamo no a più volte dei figli tornano e
L'altro elemento che viene fuori
Racchette la discussione di oggi
E che una chiacchierata fatta con Paolo Leon e mille novecentottanta riportata oggi certo va attualizzata però non non è insomma di rimangano ancora
Ancora vere
I
E quindi bisogna guardare il futuro il progresso che conta in questo al suo essere una persona di sinistra contato molto il progresso importante si può rifare a migliorare c'è sempre spazio per il miglioramento e cento come diceva
Come dicevi prima Pierpaolo sento a volte bisogna tornare indietro a volte si frena c'è l'attrito
Però se
Se lo guardi lunghissimo periodo a volte
Arpal aprite anche positivo tu addirittura sostenerli
Però nel lunghissimo periodo ma a volte qualche risultato sia tenuto e anzi molti hanno voluto cercare hanno cercato di anche un breve elenco possibile risultati
Non banali del fatto che la Fondazione oggi esistono e funzionano a un risultato non banale che si o no oggi abbiamo una una loro conformazione specifica una governance è stato costruito in vent'anni nocciolino
Tante tanto tempo
Per creare le condizioni a questi organismi dividere
Io ricordo perfettamente quando Carlo e mio padre collaborarono
E lo ricordo io l'avevo anche detto visto che collaboriamo insieme anche al Teatro dell'Opera adesso che un giorno mi pare il turn over ufficio Kler's che poi comunque già allora avevo una certa fama nel settore degli atti
Finita culturali era la fine degli anni Ottanta pur mazze va oltre ma eravamo degli anni Novanta in cui torno portò questo Progetto del Palazzo Esposizioni e disse a tutti noi che ma questo è un lavoro fatto come io penso debba essere fatto oggi noi l'abbiamo fatto in un altro modo nel passato dobbiamo ispirarci lavoro era stato fatto da Carlo
A questo a questa tipologia cosa cos'era cambiato com'è che al giorno torna in ufficio mi dice guarda dobbiamo l'altro modo dobbiamo cambiare mentalità
La mentalità ed analisi costi-benefici valutazioni investimenti pubblici dobbiamo dimostrare che
L'investimento nella cultura se serve e che se ne dei cittadini prima di tutto anche per il turismo per qualcuno bar segni di elementi su cui per anni siamo usciti a dimostrare
E ne che ne valeva la pena finanziare con soldi pubblici grandi contenitori culturali guardate dotato c'è stato perché
è stato finanziato tutto residenze collezioni sabaudo
Ferrara Ravenna
A alla Roma Palazzo dei musei Capitolini
Ma così potevo paralizza diciamo di
Tutu tutti i grandi contenitori culturali negli anni Ottanta e Novanta sono stati finanziati anche anche con l'aiuto del plesso ma anche con l'aiuto di tantissimi altri le persone che si l'ho qui dentro hanno collaborato con l'analisi costi benefici conservata un punto in cui si è detto abbiamo dimostrato che vale la pena però alla fine la gestione non c'è le il funzionamento il risultato non c'era
La domanda non cresceva oppure esisteva una domanda potenziale ma non si riusciva
Accoglierla
E quindi da una visione pro proprio propriamente macro economista da Banca mondiale
Se ammonta sanati era il momento in cui la finanza pubblica diventava restrittiva in cui l'unica questione di fondo importante dimostrare che era possibile sostenere
Un'impresa culturale e quindi da loro solo business plancton costruito a centinaia di business la
Dimostrando cercando di dimostrare alla alla presidenza regionale piuttosto che un Sindaco chiunque
Guardate che quel contributo era piccolo Emma molto piccolo non erano milioni pro anche quel piccolo a volte non era così piccolo per loro e non riuscivamo a sfondare oppure in altri casi ci uscivamo
Ma questo perché perché alla fine dalla analisi costi-benefici siamo arrivati a cercare il costruire tutti i prezzi i pezzi che quel progetto di tipo architettonico archeologico storico artistico richiedeva
Che era quello delle della del business plan dell'organizzazione ma anche degli aspetti giuridici e quindi le convenzioni e qui devo scrivere gli statuti bisogna elaborare e di tono o indietro l'organizzazione culturale e una serie di documenti e soprattutto di impinge di persone che erano in grado di poter ottenere infinite agli obiettivi che quegli Statuti
E quelle attività richiedevano con figure professionali che non c'erano comunque ce n'erano poche
Sia come dirigenti ma anche come funzionari
Si era detto prima quanto e quanto me lo ricorda della questione che la figura professionale tra sovrintendente e direttori di museo fosse la stessa
Che il curatore delle collezioni e coloro che deve gestire diciamo la mostra alle attività di fruizione fossero le stesse persone
Che forse era intensi lui era convinto che il difetto della della della del gestioni pubbliche non fosse ha di fatto che fosse pubblico
Molti non fosse la forma gestionale Opara forse anche quella naturalmente per la Regione che poi oggi abbiamo detto spiegato sul lato fiscale
L'attrazione di investimenti privati
Però forse era anche solo un problema di carattere organizzativo
E cioè che si erano sempre le stesse persone che giudicavano sulla base di sistemi di valori che alla fine otto un derivano completamente l'aspetto della cava città della gestione della fruizione in questo caso dei musei ma ci si può estendere naturalmente I biblioteche agli archivi alle aree ecologiche
Al Teatro lo spettacolo dal vivo
E questi elementi non è che sono stati colti tutti insieme c'è voluto un processo di lavoro di studio di analisi di discussioni che sono durati tantissimi anni
E quindi su questo esempio della della gestione certamente far vedere come Paolo leone nel tempo non abbia cambiato idea libretti dirò sempre quelli ma i temi su cui si doveva sta diciamo confrontare cambiamo nel tempo non cambiava lo schema generale non cambiava l'obiettivo di fondo
E ce lo siamo detto anche oggi più volte che lo schema di fondo nel fare i soldi piani tema
Soldi religioso sono lo strumento che ci permette di arrivare quegli obiettivi pubblici e che ci riusciamo anche con le fondazioni e questo è un po'insomma un po'una novità volevamo neppure noi convinti
Che la Fondazione veramente sarebbe stata in grado di arrivare a fare questi atto
Però lavorandoci sperimentando progetti pilota l'attrito
Allora qualcosa emerge come è successo anche nell'ATO dei servizi di proroghe ehi anche lì c'è stato un evoluzione diciamo dello stesso dello stesso tipo
Questo per quanto riguarda la gestione dei beni e le attività culturali l'altro aspetto veramente importante lavoro di mio padre voglio ricordare non riesco a stare appresso a tutto quello che avete detto oggi anche se vi ringrazio di averle dette anch'io da solo non ci saremmo mai
Non sarebbe mai stato possibile per noi arrivare a definire tutte le cose che ha fatto nella vita
L'altro aspetto importante effettivamente questa discussione tra federalismo decentramento i il ruolo dello Stato
Perché era chiaro nella sua testa e negli ultimi due libri di quanto sia importante ruolo dello Stato ma come aveva detto oggi giustamente anche esso non ha parlato di cultura mai ma diciamo dal punto di vista logico il tema simile
Fabrizio Barca quando sosteneva stamattina
Che il ruolo dello Stato oggi alla luce di quello che sta accadendo nei sistemi economici
Diciamo contemporanei più allo Stato cambia ma non è che sia meno ruolo statale oggi di quanto sia vent'anni fa persino le situazioni cui la gestione il caso di beni culturali sia diretta o no
Ma se deve cambiare il ruolo dello Stato tutti avere chiaro in testa di dove il sistema economico sta andando
E quali sono le eventuali come sul dire il sistema le norme e regole che io devo avere a che fare per riuscire a rispondere a questo cambiamento che ho capito strutturale di fondo profondo
Stamattina si faceva riferimento al tema che la regolazione del settore finanziario al di là di quello bancario non c'è
E mio padre sosteneva che i figure dell'imprenditore e dei
Finanziere
Il capitalista diceva stamattina Fabrizio Barca sono scorporato ci sono diversi seguono traiettorie diverse che si seguono traiettorie diverse l'equilibrio economico potrebbe non esserci anzi non vi hanno avviene
E per ragioni che poi mi spiega nel libro cerca di dimostrare perché c'è la crisi economica da quel quid sotto questo sotto questo profilo che c'entra tutto questo con le economie c'entri in un senso
E cioè e che come livello ruolo dello Stato oggi si è ridotto tantissimo il senso dell'imminente testing interventista che fu più di quanto fosse prima
Oggi ci serve invece un ruolo diciamo dello Stato un po'diverso
Esso non può entrare tanto che sono
Delle esiti delle autonomia museali che pure è stato anche questo
Un elemento di studi ricerca di noi per anni per venticinque anni abbiamo lavorato visto questo parlo del plesso effettivamente
Di quanto sia importante a vere un'autonomia più o meno forte dalla politico dall'Amministrazione a livello locale
E qui sta anche il senso del tema del decentramento i di o diciamo del federalismo che mio padre aveva in testa
E cioè come far vivere delle reti delle tutti gli organismi in questo caso dell'impresa che
E se non erano impresa erano uffici pubblici come farli sopravvivere in un contesto
Da rivedere per renderli vitali veramente come era possibile in fondo di vita in organizzazioni che vita avevano poco e non per incapacità o per ignoranza da parte di soggetti che li
I libri sedevano ma perché non c'era effettivamente una sensibilità una mentalità e quant'altro fosse necessario l'autonomia era uno un presupposto
Per cercare di rivitalizzare lì riuscire a fare farli incontrare un po'di più quello che nel passato per vergognarci fra poco
Da quello che era l'esigenza di una domanda di fruizione e cioè quello che Annalisa cicerchia prima cercando ci ha mostrato quelle Gatta gigantesco che c'è
E che va chiuso
Sì organizzazioni che invece non rispondono a quell'obiettivo oggettivamente non risponde o più addetti
E allora questo forse è effettivamente quello nuclei posto tutto in ultimo non non non è l'unico elemento che è uscito oggi non è certamente l'unica discussione da fare
Però io credo che oggi oggi adesso
Come se fosse entità e il professor Paolo Leon noi dovremmo
Veramente pensare ha come riuscire a ridurre questo gatto che ha reso ancora più difficile dal fatto che risorse pubbliche non ne abbiamo
Non ce l'abbiamo già o meno ci sono poche
E finché non non cambierà no i vincoli i limiti che abbiamo di fronte dobbiamo rispondere in maniera pragmatica come lui era in questo caso era pragmatico
Guardava le cose lunghissimo ma proprio perché ci sono momenti di avanzamento e momenti di rallentamento noi dobbiamo avere anche la una capacità di resistenza e questa resistenza la si può ottenere anche un questi cambiamenti persino cambiamento lo troviamo sleale
Anche concepita in questo modo può trovare una risposta
Nella capacità del nostro sistema di cercare di trovare una risposta migliore
Per far sì che questo sia un sistema utile alla cittadinanza i cittadini
Ed è un po'questo la conclusione che voglio dare naturalmente
C'è poco spazio c'è stato poco spazio questi ultimi anni di fare un convegno di questo tipo
E vi ringrazio di essere venuti avete accettato di diciamo di farlo con questo intento e cioè di non ricordare papà per quello che ha fatto
Ma ricordarlo cercando di fare un
Almeno non dico un passo in avanti ma ragionando di nuovo sulle cose che servono sulle cose che dobbiamo fare anche sulle riforme che dovremmo affrontare
E chi come anche Luca ci ricordava
Più cicli nella storia italiana mio padre ha pesato artici Pato con quel con quelle dinamiche no per il rapporto tra economisti giuristi
Che è sempre stato rapporto di grande importanza nel passato importo è stato non dialogo parlo personalmente un dialogo di lentissima
Diciamo crescita mia personale nel trattare argomenti che
All'inizio quando parlavamo come pur gli economisti che parlavano di valutazione economica
Da trattavamo in maniera molto superficiale troppo superficiale
Bene oggi l'economia della cultura parliamo di questo Papa per la vita ante altre cose bisogna essere capaci di Prodi poter lavorare poter ragionare avendo dietro concerto alla conoscenza che ha un giurista ma dobbiamo almeno mettere insieme i nostri
Il linguaggio e un minimo di conoscenza che ci permettono di potere non mettere insieme queste cose se c'è un cambiamento importante oggi parlo scortato almeno tre
Quattro diciamo responsabili Rifondazione e chi chi vi lavora questa cosa lo fa ormai ordinariamente i vent'anni fa questa cosa non c'era
Domani abbiamo però sento il bisogno forse questa organizzazioni compreso il maxi si può dare una mano
Di poter trovare ancora nel futuro la possibilità di analizzare non dico quasi quasi gli elementi che ognuno di voi ha portato oggi ma andrebbero sviluppati studiati
Analizzati portati all'attenzione delle amministrazioni pubbliche apre portati l'attenzione dei partiti e forse dico forse in un sistema dove questo non è per niente promosso
Forse alcune resistenze che oggi troviamo all'interno di di dirle difetti ITC di riforme
Che possono riguardare i musei possono guardare lo spettacolo il cinema e quant'altro queste resistenze forse non dico che non emerga che emergono comunque perché è una difesa che
è sempre stata così
Però un conto che ci riesca
A ragionare su un consenso almeno se non è un consenso almeno una discussione non c'è nessun luogo che sia nei giornali che sia nelle università o all'interno delle armi stazioni che permettono di costruire un dialogo permanente tra queste professioni tra le persone che se ne occupano e tra chi effettivamente poi prendere decisioni
Su queste su questi argomenti
Chiudo semplicemente per dire di che oggi anche il Trentino oggi insomma e anche il trentesimo della vista economia della cultura
Quello è un luogo dove avviene questo questo tentativo lo portiamo avanti con cui anche per questo scopo
Essendo questo un luogo dove è possibile fare e useremo anche i vostri
I vostri il vostro lavoro per fare un numero specifico in onore di Paolo Leon con questi contenuti mala riviste anche questa è una risposta possibile non è l'unica
Ma se lo potreste se se volete si siete interessate di invito anche a dare un supporto perché lavorare sempre solo con
Diciamo un volontariato veramente difficile grazie grazie
Grazie
La prima fatto questa