"Milano e problemi Rai"

Molto vasto gli interventi imprevisti sono tante e speriamo anche che si apra un proficuo dibattito
Con voi
Non abbiamo deciso di convocare questa che per noi non è un'iniziativa pubblica è una vera e propria sessione di lavoro credo si possa chiamare così viste anche le i relatori presenti questa sera
Su un tema che abbiamo affrontato lungamente nel nostro recente passato qui a Milano un tema che sta è
Salito ulteriormente se c'era ancora bisogno all'attenzione della politica e delle scelte nazionali questa sera noi discuteremo di RAI a Milano che cosa significa discutere di RAI a Milano significa discutere di molte cose innanzitutto significa discutere di come la sede RAI di Milano possa ritornare ad essere un polo produttivo e quindi come anche il ragionamento sulla RAI e sull'informazione a Milano possa avere i connotati per dare quell'aiuto a quella rinascita morale civile e produttiva
Di questa città che ha così tanto perso Tatti importanti della propria identità e che ha perso anche in questi ultimi mesi ma non soltanto in questi ultimi mesi sia negli ultimi anni quella caratteristica quella funzione
Nazionale che la caratterizzata così tanto nel tempo sceglieremo però più in profondità e esamineremo
Riprenderemo una proposta che come PDS avevamo avanzato fin dal novanta e cioè il trasferimento di un canale a Milano non solo vedremo poi
Quale rapporto può esistere tra le sedi locali e la struttura dell'informazione nazionale
E quali sono i problemi legati a quella democrazia dell'informazione che tanto ci ha visti attenti proprio a Milano Milano la città di Berlusconi è inutile ricordarlo ma voglio ricordare la città in cui non soltanto il nostro partito ma le forze migliori più avvertite dell'intellettualità del mondo dell'informazione
Si sono impegnate negli scorsi anni e fino ad oggi per garantire non solo il pluralismo nell'informazione ma per garantire anche quello tratti di libertà dell'informazione libertà delle lottizzazioni
In termini davvero di una democrazia vera dell'informazione nel nostro Paese e di un vero diritto all'informazione prima di dare la parola Barbara Pollastrini
Che introdurrà questo nostro incontro voglio presentarvi i nostri relatori
Antonio Bernardi che consigliere di amministrazione della RAI l'onorevole Barbara Pollastrini della commissione di vigilanza RAI
Carlo Rognoni senatore della commissione di vigilanza RAI coordinatore del gruppo parlamentare dei gruppi parlamentari del PDS per l'informazione
Vincenzo vita responsabile nazionale per il PDS dei problemi dell'informazione Antonio Bassolino della segreteria nazionale
Coordinatore appunto di tutti i temi della cultura e dell'informazione volete Giorgio sposa in toto oppure tutti i reattori non sono tutti i relatori sviluppo nel pubblico ce ne sono molti altri io ringrazio particolarmente relatore qui al tavolo il vede ma di non fare una cosa noiosa naturalmente per questo comincerei subito e dare la parola a Barbara Pollastrini per l'introduzione scusate se io mi alzo Mazzini vedo
Ecco dunque spero di non essere noiose Emilia e ti ringrazio per la presentazione di tutti noi beh il ragioni per cui questa sera siamo qui mi sembrano conosciute almeno dei presenti Doi abbiamo pensato come Partito democratico della sinistra di riapre a continuare in modo molto serrato il confronto che da tempo abbiamo aperto sulla sede RAI di Milano perché di questo
Questa sera vogliamo discutere e abbiamo voluto free parlarne anche con voi
Perché questo confronto non dico che vorremmo vincerlo alla fine con alcune proposte che avanziamo ma quanto meno vorremmo permettete in generale la nostra città di riappropriarsi
Di una funzione
Più democratica e più produttiva della RAI di Milano non so se sapete ma mi permetto di ricordare quello mercoledì chi sarà la convocazione della commissione di vigilanza RAI e io voglio partire da qui
Perché proprio alla commissione di vigilanza della RAI noi abbiamo scritto al presidente della Commissione perché si mettesse all'ordine del giorno
Oltre ai grandi problemi di cui stiamo parlando a livello nazionale quello del rinnovo del consiglio di amministrazione con regole radicalmente
Diverse rispetto alle precedenti proprio il nodo della RAI di Milano
Abbiamo voluto avanzare questa richiesta ufficiale al presidente Rabi della commissione di vigilanza perché io ritengo riteniamo chi ha davvero indispensabile che ogni parlamentare a titolo personale in quella Commissione o meglio a nome del gruppo che rappresenta
Chiarisca per davvero senti disponibile e con quali scelte è a rilanciare la RAI la sede di corso Sempione come centro produttivo altamente qualificato e con una funzione nazionale
Noi vogliamo sentirlo dire anche lì quindi in una sede politica autorevole
Vogliamo capire direttamente da lì e non soltanto dalle interviste pur interessanti che appaiono sui giornali quali sono le analisi sulla sede di corso Sempione quali sono le proposte
Davvero si vuole rilanciare nazionalmente una fede così significativa per il Paese
E lì pure vogliamo sentire quali sono le opinioni di tutte le altre forze politiche rispetto a un'ipotesi che non abbiamo avanzato quella del trasferimento di un canale nazionale a Milano
Dico subito che questa
La proposta
è una proposta precedentemente elaborata in lunghi anni anche dalla nostra federazione dalla nell'organizzazione milanese dei picchi e del partito democratico della sinistra
Una proposta che noi presentiamo questa sera in modo del tutto aperto
Michele significato
Della l'ipotesi che non abbiamo avanzato è un significato più profondo che tende a dire quali sono gli strumenti per dare una funzione nazionale alla sede di Milano non va bene il canale indicate ce ne altri ma finalmente esprimetevi concretamente su scelte che noi riteniamo e rinviabili come riteniamo rinviabile un confronto serrato al di là dei poteri della commissione di vigilanza un confronto serrato su un capitolo che si è aperto a Milano
Non so ma credo che quelli che son qui con noi questa sia ne saranno a conoscenza ma sono in scadenza il direttore della sede del centro il capo di redazione al della sede RAI di Milano
Ebbene io chiedo a voi quello che ho chiesto a metà altezza sono il rinnovo
Quello che ho chiesto a me stessa e cioè se a Milano con quali col significato che ha avuto la nostra città anche nella fase politica più recente
Si possa procedere a nomine che non tengano conto della necessità di operare una rottura con il passato
E quindi de considerare come necessaria come primo atto di moralità
Investire professionalità qualificate a compiti di direzione e in particolare nel compito e nella funzione di capo redattore nella nostra città ieri assieme di questi due problemi c'ha portato aprire nuovamente un confronto a Milano e non solo a Milano
E alla chiedere questa convocazione urgente della Commissione di vigilanza
E che io ritengo ma credo che tutti quelli che sono qui ritengano insieme a me che ormai debba esserci un poco trasparente in cui ogni forza politica ogni singolo parlamentare possa dire
Sì o no alle scelte che si vanno compiendo io dico che fosse servito qualche cosa anche la nostra iniziativa
Be'lo vedo dalle pagine dei quotidiani della nostra città in questi giorni in particolare dalle pagine del quotidiano Repubblica di Repubblica cui io personalmente sono molto grata perché questo quotidiano avendo messo in avendo organizzato una serie di interviste a riaperto ha contribuito a riaprire
Un confronto sulle prospettive di corso Sempione
Io poi ho visto letto
In queste interviste diverse opinioni quello che considero e mi sembra già un denominato un punto di partenza molto positivo che tutti coloro che hanno avuto la possibilità attraverso Repubblica oltre la traversa su altri
Settimanali e quotidiani di esprimersi sono d'accordissimo
Su un livello Dick sulla qualità della crisi della sede di corso Sempione
E come altrettanto evidente leggendo i nostri quotidiani non sono ancora d'accordo sulle medicine da proporre per risolvere questa crisi è questa e poi l'oggetto
Del incontro di questa sera
Perché prendo ad esempio Massimo Donelli che è stato fra i tanti intervistati
Che così come Giulietti
Diceva queste cose permettetemi se in questo caso leggo perché non voglio riportare in maniera distorta il pensiero e l'opinione di altre persone
Diceva Donelli in quest'intervista senza un progetto di cambiamento radicale che nasca a Roma e si diffonda nelle sedi regionali non c'è speranza di cambiamento
E diceva sempre trasportare RAI tre a Milano e mantenere la vecchia logica della tripartizione dell'informazione significa morire ha preso posizione io dico subito ad esempio rispetto a questa posizione che sono d'accordo in ma sono d'accordo in parte perché son convinta che la RAI tutta la RAI possa sopravvivere solo con un progetto di cambiamento radicale che non può che essere un progetto generale ne sono convintissima
Non a caso noi stiamo lavorando ad un progetto di riforma complessivo
Ma il punto che io pongo alla vostra attenzione e che riteniamo ancora che questo progetto di riforma
Possa essere costruito interamente ripeto interamente laddove sono maturate le ragioni stesse dell'indebolimento del servizio pubblico nazionale fino alla sua stessa messa in discussione
E cioè appunto possa essere lui discusso
Progettato interamente con una logica con un'ottica con una visione un'interpretazione della realtà nazionale molto romano centri che dal mio punto di vista non è sotto accusa la centralità degli interessi nazionali che è altra cosa al contrario sotto accusa dal mio punto di vista e il modo con il quale la RAI se ne è fatta interprete fino a qui
Sotto accusa è l'insofferenza dei vertici romani verso tutto quanto avviene senza essere filtrato da quei palazzi
Sotto accusa è la logica che si espresse in questi anni nei tentativi di omologazione dei modelli informativi e culturali
Ecco perché io penso che un progetto di radicale cambiamento della Rai non possa essere Iseo esaurienti esaurire proprio la sua fase di concepimento a Roma
Per poi diffondersi nelle sedi regionali e da e secondo me portare un canale a Milano tenere questa prospettiva innanzi a noi significa proprio attenere
Fatto poter portare uno strumento di valorizzazione dell'autonomia progettuale culturale e produttiva del di una realtà significativa come la realtà lombarda
Quindi io non e non ritengo che questo punto di vista sì un punto di vista tardo leghista come ha detto il sindaco di Milano e che ritengo che soltanto se Milano riassume una funzione nazionale e quindi riassume ricordi assurdi
Prende su di sé una responsabilità di elaborazione rispetto un progetto nazionale può battere quel provincialismo e quell'autarchica che non è l'autonomia che sono propri e all'origine della Lega
E devo dire che da questo punto di vista ho letto con grande interesse la posizione di qualcuno ben più autorevole di me che quella di Enzo Biagi che a proposito di un'ipotesi trasferimento dis di un canale a Milano lui dice fosse anche RAI tre
Si esprime in questo modo sempre nell'intervista su Repubblica
Risponde al giornalista perché no è un progetto che ha senso Milano è capitale dell'editoria a un materiale umano di primo ordine perché non bisogna pensare in grande a Milano Milano merita una grande RAI una Rai di progetti forti
E l'idea di portare un canale aggiunge Bianchi foss'anche o forse Rai Tre è un'idea che va in questo senso
Quindi io credo che sia importante che ci misuriamo con molta schiettezza su questa questione e tengo a sottolineare che quando noi abbiam pensato un canale non abbiamo mai pensato a i feriti il terzo canale o al TG tre abbiamo sempre parlato di un canale di una rete il fatto fuori che Guglielmi e Curzi siano entrati in campo
è il tremendo la loro opinione io lo dico qui la ritengo una scelta coraggiosa in una fase come questa estremamente complicata nella vita politica e nella vita culturale del Paese
Ma appunto lo ripeto il partito mio non ha mai parlato di quel canale sempre detto di un canale come il tempio del fatto che noi vogliamo contribuì la la riprogettazione della funzione nazionale della Rai
Di Milano
Io quindi
Non credo che questo sia il nodo attorno al quale noi vorremmo confrontarci con voi ora aggiungendo soltanto tre elementi scusatemi di carattere più politico il primo è che io sono spinta a caldeggiare questa un'altra proposta purché vada nel senso del rilancio produttivo della sede RAI di Milano
Non soltanto per un amore per la mia città che se mai perché se per alcuni aspetti sento più ora poco perché la mia città la nostra città attraversata sta vivendo un momento molto difficile molto duro
Ma sono spinta proporrà tante da una considerazione che guarda l'insieme del Paese
Chiunque di voi abbia esperienza sa che Milano ha avuto un ruolo decisivo nel male e nel bene dell'Italia che grandi movimenti che hanno segnato la storia dell'Italia sono nati da qui non devo fare io una storia che tutti conosciamo
E che Milano ha avuto un ruolo negativo proprio quando ha smesso di avere l'ambizione di esprimere un ruolo e una funzione nazionale cioè quando ha smesso di progettare qualcosa che da se stessa pensasse l'insieme del Paese
E e quindi dire oggi la RAI a Milano è un conto secondo me è una scelta di chi era per la rinascita di Milano ed lo diciamo tutti Milano estate e l'epicentro di questa crisi morale economica che sta blucerchiati manifesta in Italia e l'epicentro
E secondo me non è un caso una volta che sia l'epicentro della crisi morale economica del paese una crisi che ha decapitato una classe dirigente
Politica
Economica finanziaria dell'informazione decapitata davvero moralmente al di là dell'inchiesta di Di Pietro ed allora quando siamo innanzi a una crisi organica di tale natura o le forze del insomma chi è chi ha una più chi vuole ricostruire una prospettiva democratica tende a contribuire nella riedificazione di un'identità della città
Che
Insomma last
Rinvia la possibilità questa realtà di esprimere un progetto che guarda al futuro oppure e difficilmente si riuscirà a invertire una tendenza che si presenta oggi con una tendenza negativa
E io penso che anche dal punto di vista culturale e informativo le potenzialità Milano città siano e non metterle in campo bestia un pezzo che noi non faremo pagare alla sede RAI di Milano ecco questo ci tengo a dirlo ma al Paese
E ha mi ha molto colpito dicevo già stamani quando vedendo la nostra ipotesi alcuni miei
Con le cioè amici del mio partito mi han detto del Meridione meridionali del sud ha detto come un vecchietto voi parlate della sede RAI Milano va bene a voi ma noi
Mi ha colpito perché io sono convinta che in realtà noi dobbiamo essere i protagonisti di un'alleanza
No arrivino di un magari anche arrivo nono non non rispondete così badate che è un problema molto molto delicato questo perché chi me l'ha detto ero compagno del mio partito in questo caso sensibilissimo al problema dell'unità nazionale
E allora io ho detto ma scusa caro tu pensi davvero che questa ossatura dell'Italia che vuole rinascere la si mette in piedi prescindendo da un'alleanza del nord col Sud che abbia l'obiettivo di colpire il centralismo romano
E quindi di ricotta interi riprogettare l'insieme del Paese e divi progettarlo di riprogettare il Paese di riprogettare insieme proprio nord e sud
E da questo punto di vista ritengo che anche per la RAI l'idea di portare un canale a Milano comunque somma di ridarle un ruolo una funzione produttiva di valenza nazionale
Non sia limitativo delle potenzialità che noi vogliamo ricostruire in Italia ma che sia al contrario uno una spinta perché queste potenzialità possano emergere e beh le secondo punto e questo
Noi lo dicono tutti e chiudo su questo punto ormai è una cosa comune stiamo vivendo una fase di transizione fra un vecchio sistema politico politico economico un modello di sviluppo
E un nuovo sistema i cui tratti non conosciamo ancora
Proprio perché viviamo questa fase di transizione
Quanto seminiamo oggi e molto importante proprio per i tassi futuri allora se le cose stanno così proprio perché c'è questa fase di transizione
Dobbiamo ben guardare anche a quelle che possono essere le iniziative di quelle forze che io vedo ben rappresentati checché ne dicano i tanti dal governo Amato
Che questa fase di tradizione la stanno costruendo per darci un'Italia in cui è mutata la struttura sociale e di conseguenza in cui muterà anche
La cultura la libertà dell'informazione e le poche in cui voterà e muteranno le possibilità o meno dell'allargamento della democrazia sono piuttosto severa sul governo Amato capisco che un mio punto di vista e tuttavia un mio punto di vista ma non mi sorprende che ad esempio sulla Rai Amato si sia lasciato sfuggire più di una volta l'ipotesi del commissariamento non mi sorprende che agosto siano state date le concessioni a Berlusconi non mi sorprende anche fu il l'appunto insomma il punto di vista Espresso Damato in più di un'occasione sulla
Su questo come interpretare le privatizzazioni del nostro paese di cui un domani non lontanissimo anche la RAI
Potrebbe fare parte se non ci fosse da parte delle forze che hanno un altro progetto per la società italiana un'iniziativa forte di
Radicale rinnovamento dell'azienda RAI
E dicevo queste fasi di nella fase le fasi di tradizioni sono sempre delicate per un futuro del Paese io non sottovaluterei
La funzione di questo governo anche dal punto di vista
Della libertà dell'informazione mi ha fatto molto piacere che la battaglia del mio gruppo al Senato insieme a quella di altri gruppi abbiano quanto meno tentato di dare di equiparare sulla pubblicità d'Italia agli altri Paesi europei
Ho trovato davvero vergognose le affermazioni di Berlusconi nei confronti di Carlo Rognoni lo dico non perché qui davvero vergognose si trattava semplicemente di fare non dico uno prezzo di giustizia
Ma di dar seguito alle direttive CEE che ma dall'insieme di questo quattro io traggo
Una preoccupazione in più che riguarda anche noi che stiamo qui a lavorare in questa città in questa realtà ed è quella che si anche da qui non parte
Una difesa del servizio pubblico informativo nazionale della Rai che non sia appunto di difesa del vecchio ma di costruzione del nuovo se anche da qui non parte quest'iniziativa noi qualche rischio lo corriamo non lo corre sulla RAI di Milano ma l'occorre la RAI mi nell'insieme e penso che anche su questo punto qualcuno questa sera può essere occasione di riflessione e allora in sintesi
è un quello che abbiamo voluto organizzare oggi è una confronto è il canale non è il canale come rilanciare la sede di Milano ci sono altri dei mettiamolo a confronto è anche un tanta lo dico subito un cantante
Pecche fasi di transizione per tutti significa anche fasi di transizione nella nostra città
Ebbene sarebbe molto grave che quelle forze politiche che hanno quel sistema politico che sta naufragando e con tanto clamore in Italia e beh dense un'ultima zampata proprio qui a Milano
In un periodo delicato come questo dando delle indicazioni attraverso il direttore generale Pasquarelli per le nomine
Che dovranno interessare corso Sempione con un di qualità
In continuità col passato e non nomine che abbiano la qualità di rottura col passato
Noi poveri cittadini milanesi lo dico anch'io siamo davvero sempre molto stupiti quando vediamo il TG tre locale bene il TG tre locali di Milano è la rappresentazione di un mondo crollato a Milano
Controllato in Italia
E che a Milano si sta facendo continuare a sopravvivere
Queste responsabilità non parlo di chi lavora lì sia chiaro parlo di chi manovra da Roma e nei palazzi romani sono responsabilità che hanno nomi e cognomi anche con queste vogliamo fare punti tanto più voi a Milano
Stiamo riflettendo molto anche sulla nostra storia più recente beh il cantante vuol dire
Che da parte di tutti ci sia una mobilitazione si usava una volta questa parola ma io lo userei ancora adesso perché
Ebbene perché
In questo momento di transizione quando si parla della nomina del consiglio di amministrazione con nuove regole quando lessicale del il Progetto radicale di rinnovamento dell'insieme della RAI che in questa fine tradizione aspettando cose ben più importanti beh non ci passi sotto il naso
Qualche cosa che sembra meno importante ma per i lavoratori della RAI giornalisti e non giornalisti e significativa ed è significativa
Per l'intera cita quindi lo dico con grande schiettezza da parte mia lì
Anche nell'indicare quelle persone mi aspetto concretamente quel di verificare il vedere quella volontà di rinnovamento che tutti i partiti tutte le organizzazioni dichiarano di aprire io ne sono lieta se così ma che non sempre e coerente poi rispetto agli atti che questi partiti costruiscono quindi è un cantante anche da un punto di vista specifico particolare che riguarderà le scelte di corso Sempione
A Milano
Ringraziamo data Pollastrini
E il dibattito si fa già abbastanza fitto vi chiedo opera tanto di fare interventi abbastanza contenuti nei tempi anche perché ci sono dei problemi di theremin spostamenti vari quindi se compatti amo e meglio
Dare la parola Claudia coda attratte la segretaria della sezione RAI e consociate
Naturalmente la sezione PDS cioè
Mi sembra la sufficientemente noti
Io non ho la disinvoltura di barbare del migliore vorrà mi faccio sempre meno punti iscritti partendo dal fatto che condividendo quello che diceva Barbara penso che comunque per entra nel merito delle proposte per quanto riguarda la Rete
A Milano
Bisogna partire da due punti strettamente collegati tra di loro il ruolo del servizio pubblico e il metodo di impresa da qua non si scappa a mio avviso entra in crisi il sistema dei partiti entra in crisi la RAI che di questo sistema secondo me ne è la massima espressione la RAI di fatto non riesce più ad essere quel collettore di consenso del tutto funzionale a questo sistema
Si rende quindi necessario ridefinire la natura del servizio pubblico che deve trovare la sua collocazione ideale nel proporsi come fornitore di strumenti critici e nel rappresentare il pluralismo di quelle realtà che per tradizioni per valori fermenti sociali e culturali costituiscono la componente fondamentale delle diversità che caratterizzano il nostro Paese
L'innovazione del servizio pubblico va vista in un contesto in cui la cultura e il mondo dell'appunto comunicazione si sviluppano dentro un circuito che si rigenera utilizzando tutti i mezzi che ha a sua disposizione
Dalla scuola all'università dalla produzione intellettuale alla formazione professionale al sistema intero dell'informazione
E allora come far sì che l'innovazione si trasformi in un capitale di redigere un capitale tra virgolette sociale creando a sua volta non solo occupazione ma un nuovo modello che negativo
Quindi rivitalizzare il rapporto tra società e RAI tra la società civile la ai significa stimolare le intelligenze per rimettere in circolazione una nuova linfa portatrice di quegli elementi di arricchimento che possono scaturire dal confronto tra produzioni creatività e cultura
Per mettere in moto questo processo comunque occorre che la sa alla RAI diventi veramente credibile a livello di impresa
Occorrono persone competenti e responsabili che rispondano in prima persona del proprio operato che s'intendano di quelle che sono le entrate e le uscite
Occorrono persone che sappiano fare varare piani di investimento e di sviluppo
E che sappiano muoversi agevolmente in una situazione di libera concorrenza rendendosi secondo me è finalmente conto che l'egemonia
Della Rai è finita il mercato della comunicazione non è più una totale appannaggio della RAI questo da parecchi anni ormai emblematica a questo proposito la vicenda legata all'aperta del Giro d'Italia io voglio chiedere a Bernardi è realisticamente possibile premerà affinché la RAI comincia a dimostrare la sua competenza nel campo della contrattazione comincia a far valere i diritti di esclusiva comincia a lavorare in sintonia con le altre aziende del gruppo
Con se la proposta di portare una rete tv a Milano si inserisce in un contesto di sviluppo produttivo di utilizzo razionale delle risorse interni di crescita culturale allora questa è condivisibile
Allora chiedo ai dirigenti del del della Rete Tre è realistico pensare di produrre a Milano per il palinsesto intero integrando strategia locale posta la Pizia nazionale e riconoscere a Milano la titolarità dell'ideazione dei programmi
A livello generale è possibile si può cominciare a parlare di produrre in perdita economica ancorché preventivata
Orchestra sia ricompensato con un ritorno in termini di immagine e in questo caso dove come recuperare le risorse chiedo ancora e realistico poter parlare di sinergie con le aziende del gruppo per quanto riguarda produzione e commercializzazione di cassetti un video
Per i programmi di interesse culturale e sociale
E ritorno al discorso delle sinergie sinergie tra la RAI e le aziende del gruppo
E ai funzionaria del mio partito alle dirigenti del mio partito chiedo non senza un filo di polemica è utile poter riprendere a parlare dello sviluppo dell'azienda Milano facendo tesoro della competenza e dell'esperienza dei lavoratori o no
Io
Grazie Claudia Bernate vada via e dopo tantissime cose Franco ad affitti
Nel frattempo voglio ringraziare Mario Raimondo rappresenta di Mario del mondo direttore della sede RAI di Milano e di Carlo Ghezzi segretario della Camera del lavoro
Molto brevemente
E la Pollastrini ha detto bene
Perché un la Terza Rete o comunque un centro produttivo importante televisivo al Milan
Non perché minano
Nardiello
Dei meriti dei diritti
Sì lo dice Biaggi lo ringraziamo come abitante a Milano
Ne io credo perché essi siano disponibili Energia già bell'e fatte che non attendono altro
Che un apparato per essere impiegate anzi io credo che a Milano c'è da costruire
Eventualmente un polo televisivo e da costruirne competenze costruire con
Oltre un apparato finanziario ma ma competenze abilità professionalità ma il motivo che dice la Pollastrini è un motivo di salute pubblica grosso modo cioè perché Milano è una città che ha troppa potenza economico finanziario perdo poter rinunciare a un ruolo di responsabilità sulla cultura nazionale di massa
Non le basta un ruolo relativamente importante sul altre culture livelli culturali la cultura medio o medio-alto eccetera
Milano troppa potenza per chiudersi questo campo è un poster con un teorema vegetale che vado dicendo Milano come quelle piante
Che hanno messo in Energia vegetale ma che se non riescono a far fuori da piante le foglie come diventano piante che si chiamano porre cioè tutto soprattutto sgobba arte piene di di una difettosa difettosità che la Milano degli anni settanta fa di uno Stato in piedi
Un specie di un chiusura in se stesse L'Espresso alcune liste nazionali
Che non hanno rappresentato ha fatto la storia di Milano
Anche a livello di mass media come Berlusconi cioè Berlusconi non rappresenta la storia di Milan
Craxi non ha rappresentato Milano nel suo sparuto gruppo manipolo di che si è portato dietro del Milan
La la moda non ha rappresentato la tradizione culturale di Milano Milano in questi anni non è stata rappresentata se piuttosto chiusa dalla sua già terzo sognata certezza da parte di molti strati
E alla fine si sono prodotti prodotti che sappia non soltanto una degenerazione della classe politica ma anche fioriture sospette come quelle della lega
Solo a Milano
Che rinunci alla responsabilità nazionale casa su una sponsorizzazione data la sua potenza economica è una città su un tessuto sociale che non può che produrre abortì devono un po'più produrre degenerazione dentro suo tessuto
Ora se questo è vero
Conseguenza immediata è che Milano non ha bisogno di un un po'di televisione così
Se si deve dare un po'di televisione a Milano dico francamente ragioniamoci insieme ma la cosa migliore sarebbe il passaggio di un telegiornale a Milano
Per un po'di televisione a Milano
Un telegiornale Milano sarebbe in grado di farlo potrebbe essere un telegiornale
A mio parere me lo sogno specializzato in due aspetti probabilmente visti come la linea fra di loro ma economia e cultura cioè chiede informazioni su questi due settori
Un che abbia al proprio nel provocazione
Ma il luminare questi due settori più di quanto di informazione di massa comunemente non faccia male questo potrebbe essere una proposta ragionevole che già era stato del resto va rivolta avanzata cioè di un telegiornale a Mila
Ma se invece pensiamo qualcosa di più a un ruolo di responsabilità importante sulla nazione
Come come non come merita l'economia di Milano ma come deve all'economia di Milano
Come a dovere questo questa concentrato finanziario che esiste a Milano se pensiamo a questo la domanda è quello un po'che faceva anche prima la mia compagna al
La domanda se questo possibile in termini terza rete a Milano
Badate la terzietà Milano tensione tra Roma il suo Successo basterà un certo successo per dire che la terza rete è andata bene battezzati torneranno dovrebbe avere molto più successo per per essere una realtà significativa per Milano altrimenti quel
Sarebbe una sconfitta cioè gli attuali livelli di audience della terza rete fatta a Milano sarebbero per Milano una sconfitta mentre sono un un grande vantaggio
Per una rete piccola che è nata a Roma che dentro Roma è riuscito a conquistarsi quelli sparsi anche alternativi che se conquista allora la domanda è se la RAI definisco già il mio intervento se la RAI abbia le forze sufficienti
Anche se volendo anche supponendo che ci sia un'accesa volontà politica su questo sarebbe forse sufficiente alla RAI di Milano ma dare nazionali con tutte le sue consociate non tutti i suoi dischi se fornitrice il tre tutti e tutto quello che era dietro serva forze sufficienti per fare veramente un terzo polo a Milano un polo che sia alternativo alla logica del duopolio che grosso modo domina attualmente
Vuole secondo un gruppo di lavoro che si lavorava a Milano abbiamo ragionato a lungo su questo può darsi che ci sbagliamo ma non sembrava che Milano e in particolare la tradizione politica cui ci richiamiamo almeno io mi richiamo come se non altri comuni di altro tipo questo lavoro che si faceva con l'amica Daniela Benelli commercio
Ci sembrava che Milano si potesse tentare un esperimento che in altre parti europee ben riuscito ed è stato voluto proprio delle sinistre un esperimento di connubio di forte difatti concerti pubblico privato
Cioè chiamare a raccolta intorno all'impresa
Forse pubbliche forse private con l'ambizione di correggere che i visi delle une e correggono i vizi delle altre
Il modello generale questo cioè fare in modo che che entrano in sinergia due possibili fonti divizion fare una strada Werther di lei negativo pure due possibili fonti virtuose
Gli interessi privati verso gli interessi pubblici che gli interessi privati impediscono uno sperpero politicante tipico della politica che gli interessi politici restauri modo alcuni fini collettivi Nenni un interesse
Ora a me sembra che
Non è escluso da quello che conosco io non posso escluderlo che nel tessuto lombardo tessuto finanziario economico industriale lombardo
Più in generale nel tessuto del triangolo industriale della nota anche del Veneto della zona partita che ci sono sufficienti energie private
Che apparsi di acché di di ispirazione democratica
E pezzi di capire sia quanto importante per rottura del duopolio nazionale che si è andato costituendo seguendo importante l'assunzione di responsabilità collettive sulla cultura di massa a Milano
E quindi la proposta non alternativa ma è in discussione è questa cioè di pensate che la stessa RAI
Potrebbe in modo illuministico
E sarà la protagonista di un esperimento pubblico privato a Milano a cui dovrebbero evidentemente concorrere
Le forze politiche locali
Dovrebbero concorre gli enti locali e nello stesso tempo forse economiche private al fine di fare un vero polo produttivo
Di diffusione una vera terzo
Rete
Rispetto alle due reti esistenti che sono ora RAI complessivamente Berlusconi
Anche siti
E Stefano Balassone deve gente della terza rete fine
Ma certo non c'è altro modo non c'è altro modo immaginabile per
Per fare televisione a Milano se non portarcela cioè non esistono altre formule possibili
Una volta forse tanti anni fa quando eravamo tutti più piccoli il la televisione si faceva un po'a pacchetti si potevano ordinare di qua di là in varie parti del territorio si davano le specifiche dopodiché si riceveva si trasmetteva questo tipo di televisione almeno per il livello che noi chiamiamo di broadcasting del sistema televisivo cioè dell'emissione circolare via etere non ha ha più alcun la benché minima probabilità di essere fatta del le reti televisive broadcasting tendono sempre più ad assomigliare a un quotidiano mischiato con un periodico
Il quindi diciamo se prima si faceva produzione su
Insomma dando delle degli ordinativi a un artigiano
Adesso si impagina un giornale tutti ogni ogni mattina che che abbia manda in terra
è chiaro che se questa è la premessa dalla diciamo se questo è il dato di fatto editoriale diciamo detti
Questa televisione può essere fatta soltanto dove ci sono le cose da fare
E specificamente dove c'è la staff redazionale che percepite & con che è in contatto con l'ambiente esterno che percepisce il gli stimoli e che gli dà forma di di di Progetto di programma di trasmissione non c'è altro modo quindi è vero che il o si porta un atto di o o nasce adesso questi termini trasporto questo insomma o nasce una televisione a Milano oppure scusate la banalità il in questo nesso nessuna televisione poi caricare Milano di fare qualcosa ecco
Il
Ora è vero che il
Il di dire io sono abbastanza d'accordo con quello che sentivo dire adesso da Rosi viti
Il
Il il parlare della nascita di un polo prendendo spunto dal dato territoriale no diciamo tutti talmente evidente diciamo l'incongruità della mancanza di una televisione a Milano
Che il e è fin troppo facile essere d'accordo sul fatto che dev'esserci no molti non lo scrivono da anni
Fa parte del dibattito politico eccetera
Ma il bisogna però è importante aver chiaro che quando si pone questo problema si pone un problema di ristrutturazione radicale del sistema televisivo italiano
E che non c'è verso per quanto si faccia poi una sempre pronto a come dire a fare il minimo possibile nelle circostanze date però è bene ebbene aver chiaro che il non non ha probabilmente è un come dire è una strada obbligata se uno comincia a declinare tutte le conseguenze del dell'opzione
Di di far sorgere una televisione a Milano che il va a deve mettere in discussione l'intero sistema
E come duopolio
E come duopolio RAI RAI Fininvest
Ma anche probabilmente l'intero sistema per le dimensioni che ha raggiunto che ha assunte dalla da dal numero straripante direttivi di broadcasting ce ne sono sei vere e sei finte
Ciò che il c'è questo sistema non è il sistema questa una caricatura
Di un sistema un l'esito di una moltiplicazione per rispettare degli indici di concentrazione son cose che che sapete che no non sto neanche a ricordare e il è un sistema il che per come dimensionato prima ancora per
Per come per dover collocato
Rende impossibile realtà produrre
Dov'è che si sia collocati
La il il è un sistema obeso che il costringe ad alimentare con prodotti acquistati a basso prezzo ho detto acquistati aggiungo a basso prezzo perché è l'unica maniera di rastrellare
Materiale a basso prezzo per riempire
Un così colossale numero di ore di trasmissione nazionale come noi unico paese al mondo
Al mondo consentiamo e parlo delle sole sei reti nazionali
Per non parlare del cane come diceva quello insomma
Il ebbene e questo è un sistema destinato a non produrre abbiamo un bello spostarlo tra Roma Milano Napoli e latina ma continuerà se l'accusa la stima è però voglio lanciare una provocazione però il il non si produrrà da nessuna parte ecco non si può durare su una parte siccome quindi io colgo il problema sì se colgo bene mi pare il problema della della della storia della televisione a Milano come un problema di di recupero per meglio dire di scoperta perché ormai da tanto tempo che ne siamo privi di dimensione produttiva per la televisione italiana nell'insieme
No e allora questi problemi qua stanno di fronte deve ed è assolutamente necessitato al necessitato affrontarli
Il anche perché il duopolio RAI Fininvest è sostanzialmente una costruzione veramente centralistica adesso io abito assunto quindi non si può pensare che stia facendo
Vezzeggiare Ando diciamo la lega o altro ma e ed è del tutto evidente che è una costruzione centralistico sono due braccia di un sistema politico di di partiti e centralistico insieme che si sono attrezzati con un braccio di Stato è un braccio sotto forma di va bene la ditta di famiglia che poi so
Non sono
Il c'è una allora il dunque questa cosa qua e centralistica per definizione
Tanto per dire
Il se proviamo ad applicare lo schema dello split amento di una di un canale no di un canale a Milano a b del tutto evidente no che questo canale debba avere una completa autonomia editoriale altrimenti che cavolo ci viene a fare a Milano
E allora questo non non fa convivere neanche per un istante il il quello spostamento di un canale a Milano col mantenimento della RAI tout-court
Perché le la RAI è un organismo diverso si potrà essere d'accordo o consentire ma è fatta per tenere dentro un un o come dire un un sistema di accordi politici bilanciati
No una politica alito editoriale fatta di diversità ma tenuta anche molto fortemente insieme e abbiamo avuto anche degli enti come dire degli esempi interventi anche brutali voi
Cioè raramente si arriva alla all'arma bianca però nell'ultimo anno abbiamo avuto degli esempi anche brutali di intervento no normalizzatore quando il da da una parte o dall'altra si tenta si usciva fuori dalle regole dati di conseguenza corre quindi de L'Unità non è le le l'unitarietà dell'azienda RAI non è compatibile con la indispensabile totale autonomia editoriale di un polo
Non produttivo ma televisivo che dalla Rai prenda origine che si spostino a Milano naturalmente
Il il dove siamo qua per dirci le conseguenze ultime delle cose che diciamo no perché poi evidente che il come dire ci ci sono tutta una serie di passi intermedi se se essa dove si arriva si possono fare anche i passi intermedi
Però si sa che si arriva ripeto ancora son d'accordo con quello che accennava Rosicky si sa che si arriva necessariamente a una vera azienda autonoma televisiva milanese punto che non c'è perché non lo è la Fininvest che i prodotti non gli fa né a Milano né Roma mi fa un Holy Wood da insomma sacco di posti interessanti eccetera insomma è un distributore non un prodotto
Questo comporta naturalmente una di uscire da qualche e termino
Scusi perché non ho preso nota del tempo e aspetto la cortesia dalla presidenza mi faccia scene d'impazienza il questo comporta il una revisione in profondità
Del dei luoghi comuni che accorrono sul servizio pubblico
Allora il
Cosa diversa è concepire un'azienda di proprietà statale come luogo dell'eccezione rispetto alla televisione
Corrente no va be è una concezione più o meno nobilmente minoritaria del fare televisione
Non so se
Mi spiego a se il se luogo del ecco del del come dire del salvataggio delle specie a rischio d'estinzione no se questa è la funzione della azienda pubblica beh io non penso che si debba fare a Milano
Insomma non è questa la cosa da spostare a Milano qualunque ammesso che abbia
Per il nostro il vengono affrontate come sul piano dell'organizzazione dell'intero sistema televisivo allora se la prima cosa che importa se il primo obiettivo d'interesse pubblico di servizio pubblico e quello che una collettività sia in grado di esprimersi in senso produttivo e su questo credo che non ci siano dubbi
Questo risultato lo Stato che regolamenta lo ottiene
Come dire
Governando le i parametri dello sviluppo di questi il tema televisivo come una fatte in Inghilterra con una come a modo loro fanno negli Stati Uniti come hanno fatto in Francia come fanno in Germania
Il e comunque al sistema che si chiede attraverso il gioco combinato delle sue varie componenti poiché poi a seconda delle tradizione della storia possono a vedere un un come dire la la presenza la sussistenza di una forte ancora di una forte azienda pubblico fra ma è il sistema che si chiede il risultato pubblico
E il servizio pubblico come luogo dove si fa ciò che come dire ciascuno a un certo momento il libro di escogitare se poi organizzano un gruppo di pressione abbastanza forte
Perché lì c'è un particolare dovere di starlo a sentire oppure no francamente è una figura che alla modernità d'un dinosauro
E il ed è un come dire è un azzardo e è importante fare i conti con questa con questa cosa qua
Il perché se perché è importante fa chiarezza su questa cosa da perché dalla chiarezza su questo dipende e anche dalla chiarezza su questo
Dipende la possibilità di impostare in termini non equivoci il problema della riorganizzazione dello sviluppo dell'intero sistema e allora diventa non equivoca o per lo meno non non vulnerabile a facilissime trappole del tipo ecco quale educativo non so eccetera
In cui potrebbe anche andare sul piano della normale usuale alto amministrazione a Foucault Fini a finire con l'essere deviata la come dire la mobilitazione la spinta all'interesse che stiamo constatando adesso
Grazie mille alla stazione
Io darei la parola Vincenzo vita e poi facciamo una raccolta di domande di piccoli interventi in modo che poi si Antonio Bernardi che Carlo Rognoni possano
Rispondere intervenire
No guardate io faccio un intervento proprio in questa sequenza che si è sviluppato nel dibatto nero neanche intenzionato a prendere la parola perché
Ciò che abbiamo detto questa sera l'interruzione di Barbara Pollastrini io rappresento un punto collettivo di discussione
Quindi non ci sarebbe stato bisogno se non fosse che per una anzianità relativa diciamo rispetto all'argomento mi sento un po'in dovere di introdurre qualche ulteriore puntualizzazione nel senso
Che noi rifacciamo questa sera a distanza di due anni esatti all'incirca erano era il dicembre del novanta la proposta di trasferire un canale televisivo a Milano
In un quadro molto diverso ora Rosetti come dire potrebbe insegnarci allo qui questa sera oltre agli argomenti che si portano che possono anche essere uguali apparentemente
Conta anche molto il contesto in cui questi argomenti si collocano oggi il contesto è piuttosto diverso da quello di due anni fa
Lo dico perché molti argomenti che rosicchia introdotto io credo debbano essere considerati una parte integrante della proposta che stasera riprendiamo in quanto vedete mentre fino a qualche tempo fa
La RAI servizio pubblico si presentava ancora al Paese come un corpo relativamente compatto e lo stesso
Rapporto tra RAI e Fininvest quel famoso duopolio di cui anche poc'anzi si parlava prevedeva una sorta di analogia tra i due Poli per l'appunto una concorrenza a volte molto forte a volte un cartello tra i due
Abbiamo vissuto un po'queste fasi alterne ma in sostanza e ancora ripeto due-tre anni fa questo era un po'lo scenario si poteva immaginare una sorta di autoriforma della RAI
Progressiva con delle tappe
E in quel contesto ci sembrava che l'idea di trasferire un rete televisiva Milano potesse fungere da occasione per una riarticolazione sul territorio partendo proprio da Milano per l'importanza storica e politica e sociale economica di Milano
Ora vedete la questione si pone in termini molto diversi
E ciò che ci che ha spinto a convocarvi qui questa sera per un libero confronto sull'argomento
è il fatto che noi riprendiamo quella proposta inserendola in un quadro tutto nuovo in cui allora il problema della RAI a Milano non è l'evoluzione lineare
Di un Progetto di autoriforma della RAI
Che si può si poteva pensare potenziata nel territorio eh almeno nelle nostre discussioni preparatorie così l'abbiamo inquadrata la questione
è un atto neanche tanto provocatorio molto realistico se ancora si vuole credere ad un'evoluzione di un servizio pubblico che a nostro giudizio non potrà più essere pena il suo esaurimento di funzione storica in Italia non potrà più essere articolato così com'è societariamente organizzativamente e direi anche nell'insieme del sistema aggiungo
Che ricomprare risorse energie valorizzare pori del paese che oggi sono fortemente s'valorizzati dal punto di vista della comunicazione pubblica
è indispensabile perché tra l'altro lo dico sfatando un piccolo mito che ancora ci trasciniamo nel nostro gergo guardati il duopolio non esiste più
Perché con la scelta di agosto di questo Governo presieduto da Amato e del ministro delle Poste Pagani di concedere alla Fininvest le reti
E di darmi Ettore
E di darne altre tre pur apparentemente sub iudice lette le più
Anche se la Fininvest nega che siano
Proprie
Molto curiosa questa vicenda sarebbe anche un simpatico
Potrebbe essere oggetto di un di una piccola telenovela perché poi ogni volta che c'è di mezzo una polemica sulle tele più interviene sempre il gruppo Fininvest c'è sempre ho già letto o chi per lui che replica anche questo è un un elemento divertente di questa faccenda comunque in agosto che è avvenuto
Un punto di svolta dell'economia del sistema della comunicazione nel senso che come sintetizzo molto bene a mio avviso il presidente della Federazione degli editori Giovanni all'indomani della scelta del governo di tale concessione alla Fininvest
Cosa accade punto dice Giovanni io concordo pienamente in un sistema in cui la carta stampata ha difficoltà
Di raccolta pubblicitaria difficoltà di sviluppo economico l'emittenza locale è stata messa in una specie di girone dell'inferno graduatorie
Con due decreti a distanza di quindici giorni l'uno dall'altro che hanno cambiato i termini delle graduatorie insomma
Ricorsi ottocento ricorsi al ministero quindi solo in una specie di limbo
Infuocato e
Il cinema versa in una crisi tutt'altro che risolta e anzi molto profonda
La Rai sotto tiro non tanto perché è quanto di meglio la democrazia italiana abbia espresso tutt'altro per i motivi notti
Tanti di quelli che noi abbiamo denunciato denunciamo e così via ma è comunque un elemento di articolazione del sistema di pluralismo del sistema qui la RAI sotto tiro senza certezze di evoluzione ancora oggi non si sa la RAI sì a fine otto novantadue come prevedeva la legge Manni sull'emittenza del novanta avranno un avrà il Canone
La pubblicità perché il decreto che è in discussione al Senato in questi giorni è in discussione ma potrebbe decadere potrebbe avere evoluzioni anche imprevedibili per cui la RAI a tutt'oggi un'azienda senza certezze economiche che non è poco per un'azienda ha un consiglio d'amministrazione è scaduto da più di due anni
Anche questo non è poco a un direttore generale la cui attività prevalente non è difendere la sua azienda adesso al di là del giudizio politico sul direttore della RAI che tante volte abbiamo dato e come sapete potete immaginare piuttosto aspro
Ma c'è anche questo elemento di bizzarrie in più
E uno dei pochi direttori RAI di un'azienda più almeno conosca che passa al suo tempo prevalentemente non a difendere la sua azienda
A valorizzarla parlarne bene ma ad attaccare sostanzialmente le cose che di quell'azienda vanno un po'meglio come audience io trovo la cosa un pochettino strana
Una RAI con poca contrattualizzate
Ibra detto dalla segretaria della sezione del PDS di Milano della RAI cardiaco danza che non ha più capacità di incidenza anche nella normale i tradizionali attività negoziale diciamo dal punto di vista punto dello sport dei dei programmi e così via ecco una RAI quindi sotto tiro
E dunque questo duopolio
Oggi è più una finzione che una realtà c'è diciamo un monopolio in mezzo comunque il baricentro del sistema che storicamente è sempre stato a prescindere dalle varie fasi dai loro ed dalle dalle loro diciamo coloriture sempre stato comunque il servizio pubblico oggi invece vedo un baricentro privato il gruppo Fininvest
Con una RAI
In qualche maniera dimezzata nel suo potenziale ecco allora che lo voi riproponiamo
Il tema Milano
Trasferimento di un canale a Milano come proposta
Nostro giudizio forte di avvio di una fase di ristrutturazione della Rai e come capitolo di un ripensamento dell'intero sistema della comunicazione ancor più seccamente
è del tutto evidente che noi caliamo questa proposta oggi ben più di quanto fosse due anni fa
In una necessaria revisione della legge Mammì sull'emittenza guardate non sono parole vane sono parole ormai necessari urgenti la lettera dalla Comunità Europea mandata al governo italiano circa due settimane fa dice sostanzialmente che la legge Mammì sull'emittenza è una legge contraria molti punti essenziali tra l'altro alla
Normativa dalla Comunità europea ora Berlusconi può pure fare la battuta
Un po'sciocca e un po'irritante verso Carlo Rognoni perché Carlo Rognoni avuto il merito a mio giudizio di fare degli emendamenti
Proporre degli emendamenti al Senato che riprendevano la diritti puro prima ma ha ben poco da lamentarsi
Berlusconi perché non fa altro che dimostrare ciò che Balassone a prima sottolineato concordo assolutamente che non è un gruppo imprenditoriale avocazione europei
è un gruppo imprenditoriale che avvalendosi di una posizione politica che non ha avuto pari credo in questo paese dal dopoguerra a oggi è riuscito a fare in Italia televisione molto tradizionale con qualche eccezione non molte
Di importazione nella offerta è molto chiusa dal punto di vista della strategia televisiva ecco allora e vengo al punto noi diciamo rivediamo la legge Mammì ed è urgentissimo farlo non è dopodomani
Questo punto diciamo l'ordine del giorno è già oggi e la lettera della Comunità europea ci conforta che la nostra antica battaglia
Dobbiamo riaprire anche il tema della riforma della RAI
E anche qui non si può più parlare di questi argomenti insomma ci avrei segnato qualcosa il voto di aprile quello che è successo di sconvolgenti in questi mesi Rosu parlare di questi argomenti come se fossero un po'come l'abitudine del ceto politico
Inteso tradizionalmente argomenti di un ciclo politico cioè tra dieci anni no noi da dopodomani dobbiamo cominciare a rimettere ordine del giorno il problema del riassetto della RAI
Perché ripeto Cuesta Rai così come non può funzionale strutturalmente prima ancora che politicamente o culturalmente dentro un sistema che così come è stato al tandoori Italia fuori dall'Europa badate bene
Ma guardate che
I dati percentuali per esempio sulla sulla la relazione tra import export dell'Italia ci appaiano e ho rispetto per i questi paesi diciamo ma su altri argomenti e non su quello che stiamo discutendo qui a Singapore Hong Kong cioè noi siamo a quel livello di sudditanza della Puglia
Siamo tra i Paesi dell'OCSE uno degli ultimi quanto a evoluzione produttiva nel campo divisivo e badate bene
Questo è un dato che tra tutti quelli che sto per dire quasi più allarmante
è stata stilata una classifica nei Paesi dell'Europa allargata diciamo quanto a evoluzione tecnologica nel campo della comunicazione noi non siamo neanche in serie B
Siamo inserirci cioè siamo sostanzialmente che qui lo dico con rispetto per questi Paesi che punta ma sostanza capirete subito sia a livello del Portogallo e della Grecia cioè questo ormai è il tipo di evoluzione del sistema italiano dal punto di vista delle tecnologie della quindi del della televisione della comunicazione
Non del dopodomani già di oggi
Quindi noi poniamo il problema di Milano ecco
Lo vorrei dire qui sottolineando lo tre volte come una necessità storica
Per la salvezza il rilancio di un servizio pubblico che va rivisto ripensato e dunque Mila no è un primo capito di una riforma più complessiva cosa significa riforma più complessiva
Significa che noi pensiamo
Di sperimentare anche saggia Anduin terreni in una realtà che ne ha più di altre bisogna elitaria
Una ipotesi evolutiva del servizio pubblico che guardate al di là delle cose poi penso parleranno su questo Bernardi Rognoni
Bassolino in conclusione quindi non voglio
Tediarvi diciamo
Su argomenti che suppongo verranno ripresi abbondantemente
Ma pongo solo un aspetto delle possibilità di sviluppo del sistema
L'abbiamo di fronte due modelli possibili di ristrutturazione della RAI all'Inter oggi un quadro di ristrutturazione del sistema comunicativi Italia uno è già una linea
Che io chiamerei autoritaria non solo sul piano politico ma anche sul piano della comunicazione
Quella che dice la Rai va ricondotto ad una logica di broad casting pubblico tradizionalmente inteso cioè un po'fuori mercato che fa solo cose culturali culturali tra l'altro intesi in una certa maniera non in una maniera moderna e dinamica una RAI quindi ridotta
Qualche commentatore qualche usa sempre come esempio la PDS americani io credo che sarebbe meno della PBS americana in questo quadro perché poi chi ha un pochettino visto ho studiato il sistema degli Stati Uniti vede che per la Pbs americana una cosa anche seriosa anche interessante no in Italia invece una certa parte del mondo politico economico vorrebbe disegnare per la RAI un ruolo davvero marginale
La crisi della prima rete televisiva della RAI se volete sintomatica di questo tipo di evoluzione immaginata
E sul piano dell'organizzazione una RAI molto centralizzata perché vedete
Cos'è rimasto ormai ad una
Sistema politico di maggioranza che sa di essere in crisi culturalmente nelle prospettive anche di evoluzione rimasto un possibile scambio politico con il mondo dalla comunicazione con il mondo dei media e cioè garantirsi un controllo sul centro sul cervello nervoso dell'informazione
Sui telegiornali o parte di essa
E su una quota della produzione centrale
Lasciando poi marcire
La struttura sparsa sul territorio sia che si chiami Milano sia che si chiami Torino sia che si chiami Napoli anche altre città lasciandola sostanzialmente marcire e facendo dicevo uno scambio politico con le strutture imprenditoriali
Tondo un test per cui il politico si tiene la parte che ritiene più giusta
Per il proprio controllo ed è legato talmente invece a quelli che ritiene i gruppi pretoriani efficienti come comunque capaci di iniziativa tutto
Quello che ha a che fare con la strategia nel campo della comunicazione intesa Comindustria Comit preso come dire punitiva e ciò che è avvenuto con la Fininvest
Quindi un modello sostanzialmente centralistico dove ripeto il centralismo l'autoritarismo non sono da leggere solo in una chiave politica politica ma anche in una chiave di modello di sviluppo industriale di modello di sviluppo comunicativo
A questa linea che è quella che si inventa il commissariamento che è quella che attacca Gad Lerner Samarcanda ma tutto ciò si potrebbe chiamare come si vuole che un po'esce da un percorso obbligato
Noi dobbiamo io credo contrapporre non solo una linea democratica poi se ne riparlerà in serata
Nuovo consiglio e così via ma sulla parte più strettamente riorganizzativa del sistema dobbiamo
Scommettere su un sistema atti un politici gruppo non più un duopolio che peraltro già non esiste più ma un sistema più folli produttivi in cui nessuno posso avere ben tre reti
Che è una follia tutta italiana davvero
Senza riscontri in altri Paesi e con un inizio un artiglio di dibattito su quindi anche io francamente in questa serata sarei in grado almeno per parte mia dimettere
Un timbro finale diciamo di certezze ma un artiglio di discorso che porti anche in Italia almeno uno dei network nazionali a disegnarsi approssimarsi secondo una modalità produttiva che non sia più quella
Vivo anch'io a Roma qualcosa romana non nel senso della città di Roma ma come modello concezione
Di comunicazione e ciò che in Gran Bretagna in Spagna in Germania e altri Paesi in Francia ci stanno arrivando pure in un paese a forti tradizioni centralistiche cioè in sostanza una rete federalista in cui
La rete federalista non sia secondo il modello della vecchia Terza Rete ai suoi albori che ero un po'figlia di una vecchia ideologia decentramento per qui dato un centro romano molto forte poi a mo'di fili diciamo si dipanava non le varie sedi regionali no un sistema concepita attraverso una connessione produttiva tra Bari polli
Che nel Paese esistono in grado di produrre
Di fruttare energie ti valorizzare competenze questi ancora un Paese guardate che è incredibile
Pensate al mondo dell'audiovisivo al mondo degli autori del cinema o anche degli autori della televisione o della radio
Il dramma di questo Paese che se uno è un genio ma non ha la fortuna di vivere a Roma
E di essere in qualche circuito di relazioni giusto
O magari in un'altra città d'Italia però essere comunque collegato attraverso un aggancio a questo modo può essere anche appunto un grande genio ma nessuno lo conosce cioè se non ha possibilità
Non ha luoghi di accesso
Potrebbe esserci appunto un grande e inesplorato autore di cinema un grande musicista che però vede chiusa le porte ma non solo perché c'è la lottizzazione certo anche e molto per quella cosa
Che abbiamo chiamato lottizzazione perché dobbiamo superare ma anche perché c'è un modello produttivo concepiti in una certa maniera
Quindi noi dobbiamo muoversi in questa direzione verso una riorganizzazione
Democratica nella concezione e strutturata sul territorio in modo nuovo questo è il punto quelle poniamo qui e la questione Milano e come dire in un libro c'è sempre un primo capitolo che per importanza per storia per cultura per potenzialità e risorse offre una chance in più e Milano è questo quindi e chiudo la questione che poneva rancorosi ittiche mi pare in parte riprendesse anche Balassone mi pare di sì riponga tutta cioè è un tentativo il nostro di di aprire quel discorso
Ti offrire una piattaforma per andare in quella direzione invogliare anche settore gli imprenditori attivi in cui si sono rivelati o distanti culturalmente poco interessati o anche un po'oppure Pilati dallo strapotere della Fininvest e della RAI vecchia maniera bisogna dare un'opportunità in più ecco non ci battiamo per questo
E lo facciamo con determinazione ecco la differenza io chiudo davvero col il convegno di due anni fa tenutosi era qui non lanciamo un'idea convegnistica noi stasera apriamo una fase di battaglia politica perché sentiamo che questa proposta a dentro di sé anche un elemento di
Come dire
Scontro di potere spostamento di potere si stanno perpetrando sulla RAI di Milano
Tanto per parlarci chiaro dopo tutto il gran dibattere sulla sul Nord
Sulla sugli affetti della lega lombarda sul ruolo di Milano nella società moderna si sta discutendo su alcuni signori che dovrebbero prendere
Alcuni posti il Mario Raimondo qui presente che
In pensione tra qualche tempo dovrebbe ecco lasciare esatto la RAI si vocifera sul ruolo del caporedattore della della RAI di via ecco tutte cose che fanno a pugni badate bene con
Ciò di cui stiamo qui discutendo quindi noi offriamo al dibattito alla città di Milano
All'insieme delle varie forze in campo
Un punto di novità di volete confrontare su questo terreno di nuova riforma si sono c'era il resto sono chiacchiere
Ci sono altre possibilità operative vengano avanti noi apriamo un terreno di battaglia politica e culturale ecco ci tenevo a sottolineare un po'il quadro in cui ci siamo mossi perché pensiamo anche che si debba andare avanti nelle prossime settimane anche arrivando un punto come si dice fermo un punto di caduta non lasciando queste idee nel vago diciamo di qualche conferenza degli grazie
Gatti docente
Abbiamo fallito è importante qualche permanentemente appena
Pagani polacco giornalista
Io concordo con la relazione dalla compagna Pollastrini
E aggiungo che non mi sembra giusto che chi pubblicizza più forma Gigli abbia il diritto del monopolio dell'informazione
E credo che per questo una battaglia del rinnovamento della RAI TV pubblica debba essere arrivata dal di fuori e nel di dentro
Credo anche che in questo ambito si possa
Si possa arrivare ad una migliore regolamentazione di tutte
Le radio e TV private
Perché
Se è vero il diritto al pluralismo e alla libertà è anche vero che la concentrazione credo che sia questione di coscienza per qualsiasi
Giornalista o comunque ha detto l'informazione credo che comunque la concentrazione in mano di pochi di fonti di democrazia debba essere evitata e quindi dare a tutti più spazio e più possibilità
Credo anche che il riferimento a Milano
Innanzitutto dinanzi alla crisi produttiva che coglie la classe operaia ma anche diversi altri settori di riflesso
Io ritengo che il decentramento a Milano di una sede staccata dalla RAI non sia soltanto una questione da mettersi in questo contesto ma si debba anche porre di fronte alle proprie prevaricazioni delle tv private di Berlusconi che proprio qui abbinano hanno la loro massima concentrazione
Di capitale e di fonte spesso di distorsione dell'informazione ha interesse partitico o monopolistico
Credo infine
E quindi sostengo questa proposta
Credo anche poi che questa si metta sui binari della richiesta di un maggior decentramento dei poteri dello Stato e dei suoi organi pubblici particolarmente quelli dall'informazione di cui molte forze politiche e in particolare il PDS al quale io appartengo hanno in questi ultimi periodi posto l'accento sia attraverso la richiesta di maggiori poteri regionali sia anche attraverso la richiesta di un certo tipo di federalismo
Infine
Io sostengo che la battaglia per
Il miglioramento delle ha qualità dei servizi della televisione pubblica non mi interessa quella privata per il momento
Debba avvenire
Lasciando agli altri naturalmente la competenza di dire cose di cui sono maggiormente approfonditi anche attraverso un miglioramento qualitativo dei servizi delle notizie
Edere portali perché oggi come viene sviluppata la televisione
Come viene sviluppata l'informazione il servizio radiotelevisivo a me non piace proprio mi dispiace
Dirlo i servizi le notizie sono spesso incompleti tagliati non danno il senso dell'informazione precisa
Le nozze le dichiarazioni sono spesso bruciate come ci dice lasciano il tempo che trovano danno un coacervo di informazioni generali all'utente che però alla fine
Un tutto di più none capisce niente per cui io credo che in questo ambito si debba verificare un capovolgimento di tendenza ma non solo in questo ambito grazie
Grazie
Bosio
Le volevo fare tre domande volevo argomentarle cinque minuti
Innanzitutto una rete a Milano non sono sicuro di essere d'accordo con questa proposta sono un lavoratore della RAI
Perché mi crea molti problemi però credo che possa essere una proposta vincente anche perché si raggruppano intorno ad essa delle forze e sicuramente credo ci sarà Bossi anche con questa proposta per cui prenderà forza percorrendo la sua strada non mi voglio pronunciare su questo però volevo fare una tre domande precise
Allora perché
Una rete a Milano io credo che ci si debba dare delle ragioni anche diverse una volta nelle assemblea del Partito comunista di qualsiasi argomento parlassero
Si sprecava la parola lavoratori le masse il popolo eccetera eccetera e questa sera non l'ho ancora sentito dire una volta
E però sento l'esigenza di dirlo io
Perché
L'orientamento su cui è tirata la proposta fatta cioè quello anche accettata da Vincenzo di coinvolge le forze imprenditoriali secondo me
Dimentica una cosa perché la terza rete ha avuto Successo
Perché sono più bravi perché sono bravi imprenditori perché che so sono creativi anche
Ma soprattutto perché hanno avuto come interlocutori si sono rivolti a coloro che per tanti anni la televisione non aveva a cui la televisione per tanti anni non aveva parlato cioè gli esclusi
Quelli che sono sempre rimasti fuori dalla possibile espressione dentro una televisione
Di stato
Qui credo che sia forte fondamentalmente il successo della della terza rete
Allora venire a Milano io non sono d'accordo col professor positiva dodici che Milano non è Craxi che Milano non è Berlusconi a trovarmi hanno eh Craxi Milano è Berlusconi cioè me l'hanno Milano nella Tangentopoli Milano è la città che ha dato vita a questa nuova televisione non credo che sia però c'è un'altra Milano anche qui
Prendendo sempre il punto di vista della terza rete che invece è e che non esiste e della Milano di chi lavora non voglio far dalla retorica una brutta prova dire ancora adesso Milano di chi lavora la Macmillan Melano di quelli che non hanno mai partecipato
Alle spartizioni di quelli che sono stati esplosi se magari ci andava proprio spartivano anche loro però comunque sono stati escono ha potuto spartire niente
Hanno vissuto di lavoro dipendente
Allora tutta questa Milano io credo è quella a cui dovrebbe andare incontro a terra la la la la Rete che viene a Milano la cosa che viene a Milano non credo che invece si debba prendere come grandi esempi di
Che il privato è bello e lo Stato fa schifo gli imprenditori privati io voglio fare un esempio che continua a ripetere in questi giorni e vorrei che lo usassero molti se è vero
Sì alla RAI avessero dato gli aiuti che danno alla FIAT la RAI sarebbe in attivo anche se fa schifo voglio dire secondo alcuni canoni fa schifo
Perché alla FIAT no non solo tengono lontane le macchine giapponesi che siano e tenessero lontani prodotti americani saremo sicuramente di in grande effervescenza produttiva e e di cosa
Non solo gli danno i rimborsi delle tasse che paga Ditano anche un aiuto per agli investimenti le esportazioni
E in più chiedano anche metà del finanziamento quando costruisce una fabbrica al Sud allora o un privato di questo tipo io credo che debba essere preso con le molle cioè certo che l'industria privata va bene ma non è la grande industria privata e la RAI è una grande azienda pubblica non è una piccola azienda artigianale per cui i confronti andrebbero fatti
Come si deve
Allora su portare a Milano televisione io credo che bisogna trovare l'interlocutore che dà la forza altrimenti la forza dovremmo prendere dalla lega
E l'interlocutore che dalla forza sono tra lo strato dei lavoratori e di gente che fino ad ora è stata esclusa
E che dobbiamo trascinare dietro a un progetto trascinare una prova un po'forte comunque coinvolgere in un progetto
Allora la Rete a Milano va bene io non so se va bene comunque una forte proposto non va bene ma bisogna trovare l'interlocutore per questa ha proposto e sapere che cosa si vuole fare per esempio vorrei una risposta da Rognoni o da
Qualcuno su tempio la libera concorrenza nel mercato dell'informazione
Cioè certo che produce molto ma per esempio io non mi sento di lasciarla libera concorrenza a una trasmissione del mattino quando i bambini da un anno e mezzo a sei anni sono davanti alla televisione ci vorrà pure qualche oculatezza
Quindi è un problema aperto ma va risolto è questa una prima domanda la seconda ecco resta
Tangentopoli ma lottizzazione alla RAI cioè il teste è una riunione del partito democratico della sinistra il partito democratico della sinistra lottizzati in RAI
Insieme al Partito Socialista insieme la democrazia cristiana insieme al Partito repubblicano ai liberali e a quanti signor giungano di partiti di governo allora
Né al mio paese quando sono andati al potere i comunisti dopo la Liberazione
C'erano i parenti e gli amici di chiede ad essere assunti al comune e comunisti per purezza non hanno assunto nessuno del Comune Svezia se sommiamo uno dei nostri ci prendono per gente che fa dei favoritismi noi siamo nuovi non ne vogliamo neanche uno che abbia lontana parvenza di essere comunista
Ecco io
Vien da sorridere a pensare a questo esempio ma forse non è la strada giusta io la la pongo come domanda perché si può sostituire il potere con l'egemonia cioè dico due parole approssimative
Allora da questa sera dovrebbe venire come minimo un impegno fanno lottizzare più c'è un impegno veramente cercare le persone professionalmente ha date per i posti che devono essere occupati alla RAI
E l'ultima domanda è questa a Bassolino qual è l'interlocutore che il PDS si poneva una proposta al nord
Semplicemente di l'interno della Rai difendere gli impianti oppure di fare una operazione tra virgolette politica comunque di una di cercare di dare voce a chi fino ad ora rimasto abbastanza esclusi
Quasi totalmente escluso dall'informazione
Ma dunque suo assunto io siamo faccio il vicario della dell'altro allora sarei per procedere così speditamente
Dando la parola si terrà dunque siamo d'accordo a Carlo Rognoni così ci rendiamo conto della per un breve intervento poi Donelli
Della redazione della di Milano
Antonio Bernardi
Le conclusioni il tutto in un tempo piuttosto limitato se nel frattempo ci sono altri interventi domande Flash proposta ecco possono essere fatte con un cenno di iscrizione quindi Rognoni
Ma mi pare che siano emerso da questo incontro di questa sera un punto centrale che è quello sì è diventato prioritario
Non solo
Avere le idee chiare su cosa fare subito e subito ci sono delle urgenze come un nuovo sistema per nominare consiglio d'amministrazione abbiamo preso l'impegno entro un mese
Di riuscire a dare alla RAI che è un'azienda
Per molti versi ancora sana ma che rischia sia perché è in una crisi di identità
E qui c'è il legame con la crisi politica sia perché è in una crisi di risorse perché non ci sono certezze
Ali con l'impegno che abbiamo preso
Si è tradotto in una proposta di legge questa proposta di legge in questo momento al confronto di altre forze politiche stiamo raccogliendo consensi e penso che se non ci sono
Pentimenti dell'ultimo momento diciamo che i tempi stretti di cui la RAI ha bisogno la commissione di vigilanza potrebbe rispettare
Detto questo ma gli sembrava Giusto
Capire che al di là di quelle che sono le emergenze quindi consiglio d'amministrazione necessità di una riforma immediata dalla Mammì riequilibrio
Che stiamo tentando attraverso i decreti Pagani del mercato complessivo pubblicitario che in Italia è falsato da tutto quello che è stato detto l'anomalia delle dodici reti l'anomalia di un mercato che per il cinquanta per cento da pubblicità e televisivo ecco tutto questo è sacrosanto però mi pare che sia indispensabile per una forza politica che si muove sul contingente nell'immediato a vere chiara anche una prospetto prospettiva di Orizzonte
Più vasto
E su questo uno dei punti centrali non c'è dubbio che diciamo sono le cose in cui crediamo
Allora crediamo in un sistema misto crediamo che in questo sistema misto abbia un ruolo e debba avere un ruolo un servizio pubblico
Perché è un servizio pubblico lo difendiamo per ragioni ideologiche perché ci piace il pubblico io credo perché il pubblico ha il dovere in un Paese come questo in una fase politica come queste che sta andando avanti in una direzione di disgregazione regionali
Ecco io credo che una televisione nazionale pubblica serva anche a dare un senso di appartenenza alla nazione
Un sistema pubblico è l'unico che ha le risorse perché altrimenti non si giustificherebbe il canone
Per fare sperimentazione ricerca inventare nuovi prodotti non inseguire il mercato delle televisioni commerciali ma proporre come è successo in passato che era Berlusconi a copiare la RAI e non viceversa
E quindi anche questo dal punto di vista la creatività della fantasia che richiede investimenti richiede ricerca richiede impegno di intelligenza costi e ecco perché un servizio pubblico è giustificato se usa le risorse anche per fare questo
E poi un servizio pubblico visto deve avere e qui è venuto fuori con forza
Legandolo alla proposta di una rete a Milano
E deve avere un vero pluralismo cioè non il duopolio non ci sta in questo disegno di sistema televisivo moderno ed ecco dove e io credo che questa sia stata una delle indicazioni più forti uscita questa sera di farci anche capire riflettere su quanto di questo disegno che noi avevamo già in mente come necessità di non avere solo due soggetti uno grande pubblico una grande privato ma dove
Significato del sistema misto è che ci siano più soggetti
Dove il pubblico ha un ruolo laddove il privato non può essere uno solo va bene mi pare che dalla questa serata sia emerso con forza
Il segnale che proprio puntare su una rete che possa crescere su Milano sia un modo per lavorare verso quel tipo di orizzonte
Questa mi pare la cosa più significativa che almeno io ho avuto modo di riflettere sulla quale ho avuto modo di riflettere questa sera grazie ai vari interventi che ci sono stati ho un piccolo accenno alla domanda che c'è stata Tangentopoli lottizzazione
Voi lottizzate dunque prima di tutto io credo che quell'epoca sia storicamente finita non a caso siamo stati i primi a proporre proprio un nuovo sistema per nominare il consiglio d'amministrazione hai detto questo mi pare che sia importante non confondere quella che è la lottizzazione oggi
Che è una degenerazione del sistema politico
Perché la responsabilità dei partiti del Parlamento
Del Parlamento non delle segreterie dei partiti la responsabilità è sicuramente quella di scegliere il consiglio d'amministrazione quella di indicare chi dirige l'azienda
Ma guai
Se questa responsabilità viene applicata come di fatto è stata applicata negli anni come un modo a pioggia per coprire tutti i posti e in questo modo per responsabilizzare il gol lo stesso quadro dirigente che compete come nomina alla parte politica quindi la lottizzazione vera è questa non la responsabilità politica di indicare siamo consiglio d'amministrazione l'errore che non basta non ci si è fermati lì si è andati avanti a proporre
Spartizioni a tutti i livelli questo non è più accettabile da parte nostra lo abbiamo detto molto chiaramente non lo è più neanche da parte di molti altre forze politiche che stanno rendendosi conto che è cambiata la musica sicuramente ci saranno molte resistenze non è così semplice
Però mi pare che i segnali primo segnale lo potremo verificare già nel prossimo mese se si andrà nella direzione da noi indicata io credo che siamo sulla buona strada grazie
Carte
Ecco Alagna ogni e massima Danelli
Già leghista
Brevemente soltanto per ricordare ci preme come redazione intervenire soprattutto in questo momento a iniziative pubbliche
Più di qualsiasi natura voglio dire
Iniziative tutte quelle forze politiche che evidentemente si pongono il problema nessuna esclusa
Vogliamo però solo ricordare un fatto che mentre c'è un dibattito ormai ad altissimo livello che è cominciato con la diffusione dei dati dei telegiornali al nord dove emerge una prevalenza Fininvest fino arrivare
Alla quella che ne abbiamo definito un po'la sparata Curzi che comunque ne ha fatto sì che le prime pagine dei giornali parlassero del TG tre a Milano
Mentre c'è questo dibattito ad altissimo livello vorrei informare che il massimo
Di esuberanza editoriale
Che la Rai ci consente questo momento per Milano è un telegiornale non meglio definito sul lavoro alle sei e quarantacinque su RAI tre questo il massimo del Progetto in questo momento su Milano
La cosa mi pare si commenti da sola
E legato ma questo progetto che noi riteniamo nemmeno scarso di il basso profilo ci sono operazioni
Che noi definiamo vecchi colpi di coda di una vecchia RAI e quanto pare musica vecchia come ha ricordato Rognoni ma probabilmente è ancora ben viva
E può provocare ancora molti danni questo perché altrimenti si rischia di ragionare su grandi cose poi la realtà dei prossimi mesi rischia davvero di essere un'altra
Mi pare ormai che le soluzioni siano due a questo punto o una grande operazione di rinnovamento che sta dentro sta dentro il comitato dei garanti scelte nuove
Oppure un commissario che noi riteniamo sarò soltanto commissario liquidatore del servizio pubblico siamo convinti che le scelte di vecchio stampo su Milano stiano dentro questa strada che non è assolutamente sconfitte questo per riportare forse il dibattito in termini di concrete vorremmo precisare un attimo le nostre posizioni bisogna mi pare ne introduzione io purtroppo l'ho persa mi scuso ma avevamo dei problemi
Sulla questione della Rete della testata
Ecco noi
Siamo stati abituati in questi anni a sentire grandi progetti per Milano
Non abbiamo mai visto a parte quello che abbiamo portato a Milano Bernardino sa bene fa parte consegnò l'amministrazione cioè quelle tre edizioni di telegiornale nazionali più un settimanale europeo che è diventato un quindicinale adesso un'altra cosa ancora
Però grandi progetti di fattibilità non li abbiamo visti
Siamo disposti a ragionare a confrontarci su progetti di fattibilità ma questo attiene all'azienda credo non non è partiti apprezziamo comunque proposte che vanno nel segno di interpretare il ruolo nazionale di Milano perché questa tra l'altro e è una cosa scritta nella delibera del consiglio d'amministrazione del marzo del mille novecentonovantuno
Ecco però non riteniamo che debba essere RAI tre o il TG tre è come non debba essere il TG due ora i due o il TG uno e RAI uno nel senso che siamo anche noi convinti che si tratti di di vecchia musica
Allora se la musica deve cambiare non si può pensare di trasferire un pezzo di RAI che sicuramente i questo la mia opinione personale non è un'opinione di comitato di redazione ha dimostrato di essere più attenta ai fenomeni d'essere più vivace anche più elevato sul piano editoriale ma che comunque appartiene a un sistema di servizio pubblico che non ci piace
E non da oggi perché si è affermata la lega lombarda ma danni perché l'Usigrai su questo è stata estremamente chiara certamente non sempre unita perché non siamo nati ieri ci sono molti colleghi che hanno avuto delle perplessità su questa linea
Certamente oggi per noi è più facile dire che i partiti hanno occupato in Davide indebitamente gli spazi del servizio pubblico perché i i partiti avrebbero dovuto attraverso il Parlamento dare gli indirizzi
E non essere proprietari di reti e di testa ma così è stato
Mi pare che su questo però abbiamo una posizione più determinata anche per il per i cambiamenti che che si sono verificati però ecco il trasferimento in quanto tale di una rete di una testata che c'è già in questo sistema che noi riteniamo superato non ci sembra una soluzione per Milano
Non ci sembra ci sembra una cosa che poi rischia di essere sbarcata nel giro di pochi mesi perché
Riteniamo questa cosa
Fuori della storia ormai può darsi che ci sbagliamo in questo senso ma mi pare invece che alcune riflessioni quello della musica vecchia vadano proprio in in questa direzione
Perché il pericolo più grande in questo momento e la delegittimazione del servizio pubblico
Nostro segretario dell'Usigrai ha posto e ha fatto ben
Attraverso fra poi si può discutere non è soltanto il problema poi di un TG nazionale di una rete in una testata questo cioè ma ci sono altri problemi come la qualità della stessa informazione regionale perché siamo la stato ricordato nell'epicentro di Tangentopoli e noi abbiamo dovuto fare un'Assemblea per condannare la linea editoriale che aveva caratterizzato la nostra testata regionale
Che era stata reticente che era stata fatta chiosa molto spesso su queste cose non è stato nemmeno facile
Quindi c'è il problema dell'informazione regionale
C'è il problema di ragionare sulle reti federaliste per questo un punto molto serio la la cosa che a cui accennava vite
E poi c'è un problema di interpretare il ruolo nazionale noi anni fa tre anni fa buttammo lì una proposta che poteva sembrare avventata ci domandavamo cioè nel novantatré
Con l'Italia in Europa se non fosse il caso di realizzare un TG
Con questa carattere con questa caratteristica abbiamo chiamato TG europeo TG Europa
Da dove se non da Milano e ammettiamo che la RAI si ridisegna e decidesse di lavorare a prodotti editoriali DiVersi quindi non tre telegiornali
Pressoché uguali cioè sempre con la cronaca Averna che si distinguono essenzialmente per linea politica
E ammettiamo la buttiamo lì che la RAI decide di fare il suo Sole ventiquattro Ore dove se non da Milano B noi riteniamo che questo sia un modo di interpretare il ruolo nazionale questo sia un modo per creare e posti di lavoro perché area risorse per creare interessi però per noi è imprescindibile questa logica nuova questa legittimazione del servizio pubblico altrimenti siamo convinti non se ne esce
Grazie Massimo Donelli Antonio Bennati
Ma sono state già dette tante cose
Posso aggiungerne solo alcune molto rapidamente
Una considerazione ogni volta che cerchiamo di affrontare un problema concreto c'è una tradizione una consuetudine della sinistra che dice che il problema non è mai quello ma sta sempre un po'più in là
Sono stata in chi un addetto della Isma'però invecchiando ritorna alle mie Radice Prampolini anni e cerco di affrontare il problema per quello che che
Intanto vorrei aggiungere che almeno stando ai dati attuali
Il dato dall'ottantasette in poi è di un aumento costante per ogni anno della gente che paga il canone di abbonamento
Negli ultimi cinque anni e un aumento di circa mezzo milione purtroppo con grandi differenziazioni territoriali che rispecchiano quello che lo stato della legalità in questo nostro Paese
Il fatto è il due ottobre andati in pensione il direttore della sede di Milano e non è stato sostituito
Non è stato sostituito è stato prorogato l'attuale Mario Raimondo
Perché perché il azionista di riferimento perché la tradizione che lo vuole socialista non è in grado di fare una proposta per il travolge menti che caratterizzano la vicenda di Milano
Accanto a questo corrono voci si rincorrono ipotesi sulla necessità di ricambiare il caporedattore di Milano
Comunque che l'assetto della redazione di Milano dopo gli sconvolgimenti del cinque aprile non è più adeguato che bisogna andare a nuovi asset circolano le voci le più strane le più varie anche quello che arrivi un caporedattore dalla Puglia forse dalla Calabria eccetera Milano cose che immagino quali reazioni provocherebbero in questa
Città
Dall'altro lato la DC
Cerca di manovrare di spingere lasciare trascinarsi le cose
Dico tutto questo perché c'è il rischio che
Si ripeta non si riproducano le vicende di sempre
Di una spartizione che lasci le cose inalterate
Ora il consiglio di amministrazione
Questo
Questo soggetto responsabile di tante nefandezze
Può intervenire su un unico fatto che è la nomina del direttore di sede figura che in sé ha ben poco potere
Non ha certo il potere di guidare dirigere il telegiornale regionali e di dare i contributi a quello nazionale ma è l'unico potere che il consiglio di amministrazione può esercitare
E cerca di esercitarlo dicendo caro
Direttore generale non procedere ad assetti della redazione non procedere a nuove nomine se non porti in Consiglio una proposta di riorganizzazione della sede della presenza della RAI a Milano
Mi fa piacere che su iniziativa di Barbara Pollastrini e di Carlo Rognoni la Commissione parlamentare di vigilanza
Debba discutere sia stata sollecitata discutere la questione del l'assetto di Milano
Prima che nuovi assetti vengono fatto lo voglio ricordare
Al compagno che ha parlato di lottizzazione
Io non voglio essere
Tirarmi fuori dalle vicende anzi rivendico compiere orgoglio di aver partecipato a nominare Guglielmi direttore di RAI tre
Di non aver votato a favore per la la rottura di RAI tre ma di aver aiutato Curzi a diventare direttore di Rai tre e di aver contribuito a spezzare quella che era una vergogna
Durata per decenni in RAI che era la discriminazione anticomunista di aver impedito a uomini come Guglielmi di poter sto quotata anche parte no no no no no no no no no infatti di aver votato non solo ma ciò che digrada tiene nella lottizzazione che sfugge al consiglio alle vie è è quello che avviene per il potere monocratico direi quasi commissariare del direttore generale
E del suo rapporto con le segreterie provinciali dei partiti io me rispetto alle quali poteri del singolo consigliere al di là della sua volontà o della sua connivenza sono molto relativi io mi auguro che regole nuove e più rigide si affermi no
Fra le battaglie di questo Consiglio andate in porto c'è di aver fatto di aver imposto il concorso per l'assunzione almeno del cinquanta per cento dei giornalisti del turnover
E in parte risultati scissionisti sono ottenuti
L'azienda RAI è questa qui imperniati impregnata di politica che risente di tutte le degenerazioni della polizia ma comunque non voglio dilungarmi su questi insisto su un dato di fatto
C'è da cambiare il direttore della sede di Milano non può essere una pura operazione di sostituzione di Mario Raimondo con un'altra persona che abbia altrettanta valenza culturale maggiore valenza culturale maggiore professionalità rimanendo gli assetti le strutture i poteri uguali adesso
E qui la proposta più semplice
Più radicale se volete ma secondo me è più funzionale che abbiamo rimesso in campo di quello dello spostamento di una rete a Milano di una riga poi se ne vogliono mettere in campo altre
Se ne vogliono individuare altre più concrete e più agibili immediati benissimo
Misuriamoci confrontiamoci
Io trovo che questa più radicale forse la più semplice ed è anche la
Più funzionale ma sempre aperto a a confrontarci a misurarci quarant'e non e sia ben chiaro non perché Milano a qualche cosa di e particolare
Insisto perché a Milano dal punto di vista di uno che ha Couto che continua vera ancora per un po'di tempo responsabilità di il governo di direzioni in RAI perché a Milano Stra redazione e e centro di produzione mille duecento dipendenti
Mille ha una struttura e di produzione di studi di strutture tecniche di professionalità Canon ha risposto in altri in altre realtà italiane cioè non c'entra nulla con il decentramento a strutture che possono reggere la produzione di una rete nazionale queste la Regione materiali se non si prende se non si affronta questa realtà si va ad un processo di deterioramento sia ben chiaro non è che questo problema è risolvibile rilanciando il decentramento ridando fiato alla dimensione regionale che è altra cosa
Qui c'è un problema nazionale
Dopodiché io credo che questo sia uno dei questo si intreccia con una grande questione politico-culturale di ordine nazionale che sta di fronte a tutti quanti noi ed è anche l'occasione terre rinnovare la RAI
Ora concludo solo con questa ultima considerazione non si tratta di spostare a RAI tre a Milano
Il ragionamento su RAI tre e nato e diventato naturale perché l'analisi dei vari studi varie indagini sull'ascolto hanno dimostrato che RAI tre il tipo di televisione che fa e quella più radicata
L'unica in grado di avere una presenza nelle pubblico del nord competitiva con le reti di Berlusconi
Mentre invece il resto deve della RAI e soprattutto centromeridionale
Questo è un dato oggettivo su cui si possono innescare discussioni
Polemiche critiche eccetera che bisognerebbe anche fare che varrebbe la pena di fare ma che non
Stasera non c'è tempo di fare ma e poi perché c'è stata una disponibilità di da parte di Guglielmi e di Curzi di non considerare come altri considerano che scandaloso delittuoso pensare ad una organizzazione della presenza nazionale della RAI in modo diverso che non soltanto tra via Teulada Saxa Rubra ah tenendo conto che c'è anche il corso Sempione questa è uno degli elementi ma è ovvio che se un canale si post si sposta a Milano non ha più senso parlare di RAI uno RAI due RAI tre TG uno TG due TG tre
Useremo altre sigle altri termini altri non bisogna ristrutturare rimescolare e superare e sbaraccare quella che è stata l'identificazione politico culturale che si è avuta fino adesso è mettere nel con Grant un'idea di rinnovamento ristrutturazione rimescolamento delle carte tenendo conto e ho finito tenendo conto che entriamo in una fase dove o la RAI
Ha una capacità di rimettere in discussione se stessa di innovarsi profondamente nel modo di produrre
Nei generi che produce o non c'è futuro non perché la RAI sia sul collasso economico questo non è vero
Ma perché non riesce a reggere la dinamica della competizione la RAI fino adesso
Proprio perché il suo rapporto ma non solo il rapporto della RAI di tutto il sistema dell'informazione e molto stretto con le vicende della politica col sistema politico la RAI è stata capace nei periodi di passaggio di grande crisi politica non di rimanere schiacciata dalle crisi della politica ma di essere capace di grandi innovazioni e anche di anticipare le vicende della politica
è stato così nel settantacinque con la riforma il periodo gli a cavallo
E stata anticipatrice di una certa della fine della solidarietà nel settembre ottanta quando fu ridisegnato il dalla maggioranza di pentapartito allontanando Mimmo Scarano da RAI uno Barbato dal TG due Fichera dalla da RAI due dare un assetto che poi non ha reso tutto alla crisi della P due e all'elezione e dell'ottantatré e nell'ottantasette quando la RAI era già in difficoltà
Di fronte all'incalzare dei privati un nuovo rinnovamento un nuova adeguamento
RAI Tre che viene ripensate ributtati in campo un'antica e discriminazione che viene parzialmente
Battuta certo c'è adesso abbiamo gli anni di Pasquarelli difficili e complicati
Che questi lacci o no il tutto della RAI o è capace di rispondere alla sfida quale ristrutturando sì o non non è competitiva rispetto alla dinamica
Noi mettiamo in campo questo tipo di di proposta se altri sono è ne hanno altre altrettanto credibili tenendo conto che ci sono fasi di passaggio e questa è materia sulla quale si può lavorare e ragionare lo status quo non si può
Non può esistere e deve funzionare come azienda e consentitemi quella turca nella scelta si possono cambiare i prodotti editoriali quello che io mi sento dire con assoluta chiarezza
E che Allo stato attuale si possono fare tre canali tre reti e tre telegiornali più quello regionale
Bisogna smetterla con una Rai dove il nuovo
A dieci metri da assommarsi al vecchio dove ma sistemi cella nulla dove tutto si tiene anche quello inutile che costa che non fa ascolto che è soltanto finzione
Alibi di pigrizia intellettuale anche se poi viene raccontato come cultura
Non è più possibile non ci sono più i soldi con o perlomeno ci sono tanti soldi ma che non consentono di fare e di fare per cui da questo punto di vista bisogna scegliere
Se si vogliono fare prodotti editoriali nuovi o meglio ritengo si debbano fare bisogna
Considerare che Gino sono di quelli che sono finiti che sono obsolete che vanno cancellati e se non non non si riesce a vita l'idea che abbiamo messo in campo
Vuole avere questa forza dinamica di trasformazione della RAI
Se ci crediamo tutti quanti insieme
Se riusciamo ad aprire un dibattito con altri può darsi che non solo si vinca la battaglia della RAI a Milano si vinca la battaglia di un servizio pubblico nel Paese
Grazie mille Antonio Bernardi se siete d'accordo diamo la parola ad Antonio Bassolino
Va bene ma io questo punto
Vorrei svolge soltanto alcune
Brevissime osservazioni
Sottolineando mi sembra l'utilità di questo nostro incontro di questa iniziativa e il carattere aperto delle idee e proposte che abbiamo voluto mettere in campo ma io vorrei innanzitutto fare una osservazione di carattere più generale che è questa
Noi abbiamo avuto di fronte dei mesi scorsi e abbiamo ancora oggi di fronte a noi una evidente contraddizione mi sembra che è questa
Mentre
Si è mosso qualche cosa anzi si è rotto qualche cosa
Nella vita istituzionale e politica italiana
E soprattutto con la grande scosso il cinque di aprile
E poi con quello che ha fatto seguito al cinque di aprile
Mentre abbiamo avuto in questi ultimi mesi grandi voi mentre la società italiana in qualche modo una specie di terremoto sociale
Che ha fatto seguito a quello di il cinque di aprile noi abbiamo avuto invece in Complesso nel grande mondo dell'informazione
Una situazione molto più chiusa molto più immobile molto più bloccata
Ciò che si era mosso fino a pochissime settimane fa si era poi mosso intento sostanzialmente negativo
Con il decreto di agosto
Che avevano non solo accentuato il meccanismo del duopolio
Ha poi avevano spostato
Il baricentro del duopolio realizzato negli anni scorsi in direzione di fondamentalmente di uno dei due posti
Questa è la contraddizione mi sembra molto evidente che noi abbiamo avuto di fronte a noi
E qui io mi permetto di osservare che molto singolare
Una espressione una opinione
Che circola molto su grandi organi di informazione
A proposito dell'attività del governo di Giuliano Amato nel suo insieme
E l'opinione che circola
Hanno incominciato alcuni tra i più grandi imprenditori italiani Agnelli in primo luogo e Debenedetti e poi gli altri gran parte dei mezzi di informazione
è insomma che questo governo cerca di fare in tutti i campi quello che può
Di risalire una china
Ma se ma sulle sue spalle una difficile eredità
E opinione Barbara mi accennava un po'nell'introduzione
Devo dire davvero molto singolare
Perché la domanda che dobbiamo porci e che dobbiamo porre è difficile eredità ma
Eredi di chi e di che cosa i governanti attuali
Nei principali campi che attengono alla vita del Paese
Dalle grandi questioni economiche e sociali
A quelle scelte nel mondo dell'informazione e che poi hanno segnato gran parte degli anni ottanta
Eredi in gran parte di se stessi
Ed eredi di che cosa di una continuità di cui sono stati i principali gestori
Di fronte a questa situazione
E di fronte anche alla contraddizione tra ciò che si è mosso in altri campi
E ciò che invece arrestato un po'più immobile munto dell'informazione
E che noi ci siamo mossi ci muoviamo per cercare di innovare profondamente e per aprire una fase nuova
Per cercare di superare vorrei dire anche un un po'una fase che appartenuta nelle Belén il male ad un'altra Italia
A quelle degli anni scorsi e che è stata radicalmente messa in discussione dal voto del cinque di aprile e da quello che è successo dopo
Io è per questo che mi permetto di insistere lo hanno già fatto vita Rognoni Bernabei gli altri compagni
Mi permetto di insistere
Solo un quadro un po'più generale entro il quale noi dobbiamo collocare idee e proposte su Milano
E sul ruolo che deve avere per una RAI rinnovata una grande città e una grande realtà come questo
E questo quadro e attorno a questo quadro più generale
è in atto una grande partita
Che tende a ridefinire la struttura attuale dei Poteri dentro la RAI
Ridefinizione che a nostro avviso è assolutamente necessarie e indispensabile e qui
Ci sono dobbiamo ben saperlo tre strade per affrontava il problema
C'erano nelle scorse settimane ci sono ancora di fronte a noi
Una prima strada io vorrei insistere su questo perché vedo che
Sul tema si parla poco
Ma una prima strada era e secondo me pur restare nella mente di molti
E nella mente del Governo la strada del commissariamento
E noi dobbiamo sapere che se poi si realizzasse questa strada le conseguenze sarebbero non piccole e sarebbero inevitabili anche per quello che riguarda i discorsi sul futuro di Milano
Non è che festiva ad un'ipotesi di commissariamento della RAI questo non influenza sulla discussione che stiamo a fare stamattina e questa sera
Sì il tutto evidente
Quale sarebbe la strada di significherebbe
Un ulteriore accentramento la perpetuazione delle vecchie strade di tutti i difetti attuali della Rai
E questa ipotesi è secondo me tuttora in campo
Il governo è amato mi hanno accennato più volte
Marco Pannella addirittura organizzato mai inutile marcia per realizzare ciò che volevo lo stesso governo
Ed è secondo me è un'ipotesi sempre dietro l'angolo che può tornare in campo
Se i tempi di una riforma della struttura dei poteri della RAI non dipendono a questo punto stringenti
E l'ipotesi del commissariamento può essere presentata a un certo punto perfino come inevitabile
E passando i termini per il filo presentarla come un'ipotesi di salvezza della RAI
Questa è una serata
Un'altra
Era
E secondo me può sempre tornare adesso sarà quella di lasciare la situazione più o meno come un grande consiglio di amministrazione
Espressione di una vecchia Italia magari allargando ai partiti che c'erano prima nuovi partiti in nuovi gruppi arrivati in Parlamento ed è evidente che si seguisse questa strada questo sarebbe del tutto giusto
Cioè aggiungere lega e Rifondazione e qualche altro gruppo alla vecchia struttura che dura ormai da tanti e tanti anni
è la seconda strada
Noi abbiamo cercato di mettere in campo una terza ipotesi una terza strada
Quella di incominciare a innovare radicalmente
Con un Consiglio nuovo di amministrazione estremamente ridotto
Da sedici e cinque
Eletto sulla base di rose di nomi al di fuori di una logica di partito e dei partiti
Con il presidente nominato dai presidenti di Camera e si è nato
E qui rimane un punto di discussione con la DC
E un nuovo consiglio di amministrazione
Innovato in questo modo eletto compositore nuove e che nomini anche un nuovo direttore generale della RAI
Si vedrà poi di qui a un anno e due anni quando sarà più chiaro l'assetto societario
Sistema può essere altro ma io non ho dubbi
Che se si vogliono dare in questo momento
Segnali di forte novità rispetto al passato non basta rileggere un nuovo consiglio di amministrazione minimo in termini nuovi occorre innovare profondamente anche e su come si nomina a quel direttore generale che conta molto di più di tanti consiglieri di amministrazione messi assieme
E questa è la sfida in casa
Nei prossimi giorni nelle prossime settimane
E io vorrei sottolineare noi dobbiamo insistere perché entro Natale
Poiché ci sono in Parlamento due idee proposte di legge una nostra e un'altra molto simile a quella nostra di Verdi in Rete
Che a questo punto la Camera il Senato diffidano
Superata anche la fase
Confusione sulla finanziaria e sulle materie economica che ci ha impegnato per settimane intere si decide a questo punto la procedura di urgenza
E entro pochi giorni poche settimane si possa vedere la definizione di una struttura dei poteri nuova e l'elezione del luogo consiglio di amministrazione
Come primo passo per iniziare una vera riforma e un radicale riassetto della RAI ma la partita e tutta per
E io vorrei aggiungere che se entro Natale
Noi non giungiamo a nominare il nuovo consiglio di amministrazione
Dobbiamo incominciare a pensare fin da ora a proteste a forme di iniziative di lotta anche clamorose
Valutare si si dovranno di mettere i Consiglieri nostri
Valutare comunque tutte le forme che non aiutino
L'idea del commissariamento
Ma che aiutino l'idea della riforma e del rinnovamento radicale
Rivolgiti ai presidenti di Camera e Senato io aggiungo anche a capo dello Stato dato che parliamo di una questione enorme per la democrazia italiana come l'affetto che la RAI e ha dell'informazione
E su questo è l'ultima cosa che voglio dire
Noi ridiamo anche Martinazzoli
Che ha detto parole nuove
A passare dalle parole ai fatti
Nei prossimi giorni
Nelle prossime settimane
E il vigilante do insisto su questo perché non ci siano colpi di mano sulla Rai commissariamenti enuncia siano colpi di mano nell'ala
E cioè che non ci siano
A
Deliberazioni
Di un consiglio di amministrazione chiaramente in gran parte delegittimato
Che fuoriescono da quella che la situazione attuale perciò io insisto molto sui tempi sulla necessità di dare bere
Questa battaglia
Che ha il senso di
Rilegittimare la funzione pubblica
Di dimostrare che il servizio pubblico può essere
Profondo rinnovamento
E non essere sinonimo di partitico
Rilegittimare riformare la RAI che ha bisogno di essere riformate e rilanciata incerto commissariata
Per potere assolvere ad alcune delle su delle grandi funzioni che anch'io penso può assolvere
Fondamentalmente il servizio pubblico
Rappresentare davvero la realtà di questo paese sono molto d'accordo
Dare voce a chi non ce l'hanno
Sapeva rappresentare questo Paese ed essere anche un uno strumento di nuovo unificazione culturale
Di contributo a creare quel collante nazionale che è drammaticamente messo in discussione
Saper rappresentare questo Paese io
Rimango sempre molto colpito
Da alcuni fatti
Si scopre all'improvviso in realtà poi
Chi cerca di mantenere un rapporto con tante parti di questo Paese lo sa
Di enormi contraddizioni sociali
Più di nove milioni di poveri
Dove è stato come vivono
Cosa fa e cosa terzo
Cioè grandi problemi di questo Paese che un servizio pubblico dovrebbe saper rappresentare
Assieme a quella vocazione all'innovazione tecnologica che dovrebbe essere propria diverso le proprie di un grande servizio pubblico
Noi ragioniamo
Di Milano in questo quattro
E la proposta nostra mi sembra molto già aperta il forte al tempo stesso in questo quadro a Milano ci può essere una rete nazionale
Oppure discutiamo proposte
Di valore analogo
Ma che comunque riescono a dare
Il giusto indici ossario rilievo nazionale è una realtà come quella di Milano
E questo è evidente Bernardi lo accennava una un attimo fa
Comunque significa
Che il resto non può restare com'è
Non si tratta
Di uno spostamento che lascia poi in modificata a Roma la RAI così come
Per questo io mi permetto di ricordare anche qui ciò che abbiamo voluto sottolineare stamattina
Si tratta di a vere e non un decentramento da Roma a Milano
Ma si tratta di pensare ad un nuovo assetto della RAI
Che lei da Milano un grande polo produttivo di questo deve trattarsi un grande polo produttivo
E innovativo
E si tratta al tempo stesso di rivitalizzare
Egli rilanciare alcune sedi storiche e ci tengo a dirlo a Milano alcune sedi storiche della Rai
Da Napoli a Torino che sono ormai danni lasciate allo sbando
E dunque evidente che si tratta di ripensare la RAI fu Cinzia
E corso su Milano
Una rinite a Milano
Una struttura
Di rilievo analogo ma di grande valenza nazionale chiama in discussione l'insieme di la struttura e non un decentramento ma un altro discorso sui poli produttivi infine
Io penso che questo sia importante che sia poi essenziale incominciare
Io poi sono molto d'accordo Vincenzo vita ha già detto la cosa prima
Sulla questione che è stata qui accennata Rossi di altri che io ritengo molto giusto
Su un tema più di prospettiva
Sulla possibilità di poter sperimentare a Milano un terzo polo
Un rapporto anche tra pubblico e privati
Che vada al di là del duopolio attuale
E che si muove in direzione di quel vero pluralismo dell'informazione da cui siamo bello tale
Ed è evidente che questo significa rimettere mano rimettere in discussione la legge Mammì
Si può fare ciò che si è costruito in questi anni un grande patto di potere e politico che c'è stato in questi anni però queste l'osservazione che mi permetto di fare
A me sembra difficile poiché si possa riuscire a passare
Dall'attuale situazione dallo stato attuale
Della RAI a Milano
A discorsi di prospettiva di grande impegno se non incominciano a fare i necessari passi in avanti
Cioè si fin dalle settimane prossime fin dai prossimi mesi
Nella riforma della RAI su Milano e lo faremo un consistente passi in avanti che possa aiutare poi ad andare avanti anche verso temi e discorsi ben più impegnativi
Io penso che in questo modo che noi dobbiamo cercare di muoverci anche e concludo
Sforzandoci come PDS
A Roma e a Milano
Di dare anche più forze generale al nostro impegno che dura da tanti anni sui temi della RAI e dell'informazione
E cioè riuscire a legarli molto di più ai temi della riforma istituzionale mia opinione e che è una visione istituzionale povera il ristretta
Quella che si limita alle sole necessarie e importantissime riforme elettorali
Mentre invece io penso una ricca e grande riforma istituzionale non può comprendere almeno due altre di norma in questione
Quella dell'informazione e io mi permetto di aggiungere a Milano quella della democrazia sindacale
Della democrazia e dei lavoratori assieme alla democrazia dei cittadini così come il rapporto tra informazione e democrazia io penso che noi dobbiamo molto
Furti starci di riportare dentro il dibattito generale sulle riforme istituzionale i temi dell'informazione
E assieme dobbiamo riuscire a dargli noi come PDS
Più rilievo anche nella nostra battaglia politica generale
Cioè dobbiamo cercare di di fare vorrei dirlo in questo modo e concludo da sinistra
Nei prossimi mesi nei prossimi anni
Quello che
Da destra Forlani e Craxi hanno fatto negli anni ottanta
C'è porre i temi della riforma ed il rinnovamento dell'informazione ed il rapporto tra informazione e democrazia
Come grandissimo tema discriminante assieme alle più delicate questioni economiche e sociali anche di un possibile Governo di svolta e della partecipazione del PDS
A un governo nazionale di svolta l'informazione è stata in realtà il grande caposaldo
Della logica pentapartito ed il patto di ferro degli anni ottanta io penso che esprime grandi temi dei lavoratori
Noi dobbiamo fare delle riforme di rinnovamento dell'informazione da sinistra la discriminante anche di un grande impegno per un governo di svolta
Francamente dipende innalzare tanta perché era chiama tenute infondatezza enti
è una lettera di Gad Lerner che ci scrive e come obbligo quindi leggerla
E affronta un tema un po'delicato che ha l'appalto fra i partiti politici e le trasmissioni televisive noi promettiamo già Gad Lerner che avremo con lui un incontro e magari anche un incontro un confronto pubblico anche
Con gli altri giornalisti della RAI con i laboratori vado quindi a legge per la brevemente cari compagni del PDS
State discutendo di rilancio della RAI di Milano e allora poiché è un tema che come potete immaginare mi sta a cuore vomita della testimonianza concreta sul rapporto fra PDS e RAI di Milano
Non per polemica ma per contribuire alla riuscita della vostra iniziativa dunque ho ritenuto giornalisticamente opportuno dedicare la puntata di Milano Italia al travaglio interno del PDS di fronte alle questioni dell'ingresso nel governo e della riforma elettorale
Spunto come è ovvio il contrasto fra PDS lombardo nel suo gruppo Consiliare sull'ipotesi di governissimo e Regione
Ebbene dopo esservi spesi per la libertà di informazione dopo aver osannato Funari e le feste dell'Unità sappiate che da Milano e da Roma in molti ce l'hanno messa tutta boicottare questa trasmissione
Non entro nel dettaglio per non annoiarvi fatto sta che fa la richiesta di rinvio a Lucidi defezioni inviti pressanti rivolte da altri militanti affinché non partecipassero mi sono scontrato con comportamenti diciamo così all'antica che da nessun altro partito mi è capitato di subire neanche quando affrontavo questioni interne imbarazzanti il tutto accompagnato da ritornello supportino e del PDS in TV solo per farci litigare indiretta
Particolarmente offensivo dopo decine di trasmissioni che hanno visti protagonisti militanti del PDS impegnati sui privati Tonti della lotta per l'occupazione contro la manovra economica quanto è razzismo eccetera naturalmente io la trasmissione la faccio lo stesso ma nel frattempo vi chiedo con una RAI che finalmente spostato il suo baricentro almeno in parte a Milano pensate in futuro di trattare ancora così grazie dell'attenzione auguri di buon lavoro Gad Lerner ora mi io come dire apprezza anche la franchezza di Gad Lerner devo dire per dovere di correttezza naturalmente
Che nessun organismo del partito è stato preposto a offrire nessuna censura sulla partecipazione dei propri iscritti c'è stato un dibattito immagino fra per la scelta di chi dovesse andare a trasmissione trasmissione che si è tenuta anche perché parecchi dirigenti del PDS questa sera non sono qui perché sono esattamente la trasmissione di Gad Lerner mi sembra questa la risposta migliore le sue carte
Vi ringrazio CID vediamo la prossima volta grazie mille