L'intervista è stata registrata venerdì 16 ottobre 1992 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Carcere, Diritti Civili, Sessualita'.
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L. PANNELLA
Del diritto all'affettività in carcere se ne parla più riprese ma a quanto pare ciò deve riferirsi solo nei confronti di quei detenuti che in qualche modo si sono pentiti hanno deciso di collaborare con lo Stato il venti settembre scorso la Cassazione ha infatti respinto definitivamente
La richiesta di Vincenzo Guagliardo e Nadia Ponti di poter avere qualche momento di intimità in carcere
Ai due detenuti rei di aver insistito troppo con la loro pretesa e di essere anche degli irriducibili è stata inoltre inflitta una multa di cinquecento mila lire e il pagamento delle spese processuali questo il testo della lettera con la quale inoltravo hanno una loro richiesta signor Presidente siamo Vincenzo Guagliardo nato nel quarantotto in Tunisia e Nadia Ponti nata nella quarantanove a Torino coniugi ed entrambi ristrette nella Casa di reclusione di Opera Milano
Avendo fatto parte delle Brigate Rosse siamo stati arrestati assieme nel mille novecentottanta e condannati all'ergastolo per ragioni etiche non abbiamo voluto collaborare alle leggi sul pentimento della dissociazione
Le scriviamo per ragioni formali e sostanziali
Formalmente lei è primo magistrato dello Stato italiano sostanzialmente lei presta attenzione al valore in sé della dignità personale anche nell'avversario politico o nell'individuo recluso
E proprio su un aspetto del genere che vogliamo sollecitare il suo interesse abbiamo infatti chiesto essendo ergastolani che hanno espiato più di dieci anni di reclusione
Effettiva di poter trascorrere insieme a quarantacinque giorni all'anno in carcere in sostituzione dei permessi premio previsti in condizioni di libertà
L'indubbia singolarità della nostra proposta deriva dalla particolare situazione che ci vede contemporaneamente coniugi reclusi esserci ha posto un problema di coscienza che proveremo così a riassumere
è impossibile all'uno affrontare la propria sorte separatamente dall'altro questo ci porta a rifiutare di subordinare a una sorte premiale e individualizzata il legame che ci unisce
Pertanto rinunciamo a chiedere qualsiasi beneficio previsto dalla legge penitenziaria in materia di liberazione
Dopo varie insistenze abbiamo ricevuto un'ordinanza del presidente del tribunale di sorveglianza di Milano tutto Maci
Che stabilisce il non luogo a provvedere per una richiesta considerata the norme in quanto palesa un netto rifiuto delle norme dell'ordinamento penitenziario che regolano la materia
Ne possiamo ricorrere ad altri gradi di giudizio perché il provvedimento del magistrato è stato dichiarato impugnabile
La nostra richiesta sarebbe abnorme se potessimo avere altro o un di più rispetto a quanto è comunemente concesso per esempio degli incontri in carcere da aggiungersi ai permessi premio
Ma noi chiediamo quanto è già previsto nei consueti permessi salvo rinunciare volontariamente alla condizione di libertà materiale immessi compresa
Vogliamo perciò un di meno
In questo modo riteniamo che il carattere premiale individualizzato delle licenze
Diventerebbe nel nostro caso di secondaria importanza dato che la nostra presunta pericolosità sociale sarebbe resa inoffensiva dal permanere della condizione recluso Loria
Ai fini di un legame d'affetto diventerebbe superabile la necessità di subordinare l'osservazione scientifica delle nostre personalità al baio di un programma di trattamento individualizzato
E si potrebbe egualmente realizzare la condizione di momenti di vita comune tra coniugi
Del resto spesso gli stessi permessi convenzionali sono concessi in condizioni di particolare sicurezza ossia agli arresti domiciliari
Noi non facciamo altro che offrirci a questa prassi fino al punto in cui la premialità che ci separa venga meno nelle sue ragioni persistenza perché a maggior ragione in stato di reclusione gli scopi della premialità legati alla sicurezza vengono meno
Nessuna legge ha tra l'altro afferma che legame d'amore vada soggetto a premio a particolari condizioni di ravvedimento come avviene in modo scontato per la liberazione materiale nella cosiddetta legge Gozzini
Il presidente del tribunale di sorveglianza altresì affermato che non mi pare siamo netto rifiuto delle norme esistenti in materia
Da quanto abbiamo già detto è chiaro invece che siamo convinti che la legge penitenziaria la quale nella sua massima applicazione
Prevede la concessione di periodi di libertà materiale sia comprensiva di tutte le sue applicazioni meno estese come dimostrano le licenze agli arresti domiciliari
Se così non fosse dovremmo concludere che un principio primario come l'unità del genere umano non si possa affrontare nell'ambito delle norme esistenti
Chi chiede meno di quanto è previsto dalle norme solitamente non sta attuando una contestazione sta solo vivendo una questione di coscienza
Va ricordato che fino a prova contraria la richiesta di premio essi prevista dalla legge Gozzini ma non è obbligatoria
Perciò se noi due
Anteponiamo il rispetto dal nostro sentimento reciproco e il principio dell'unità del genere umano alla nostra libertà materiale individuale questo riguarda esclusivamente la nostra realtà interiore e non il nostro rapporto con le norme attuali
In questa specifica vicenda è investita una zona profonda delle nostre coscienze che non va ricondotta o ridotta ad una sfera meramente politiche puramente rivendicativa
Il nostro comportamento non riguarda la critica delle norme ma semmai il modo in cui esse vengono vissute o interpretate dalla realtà degli uomini
Ci pare anzi di essere in pieno accordo con lo spirito che formalmente anima tutte le leggi del mondo perché non ce n'è una che nel medie e valore all'unità del genere umano
Genere che è tale solo se si perde nella coppia uomo-donna la sua struttura fondamentale
Non abbiamo neppure delle particolari regole d'attuazione da contrastare ma soltanto delle rinunce volontarie da effettuare per separare in tal modo ciò che riguarda la nostra coerenza interiore da ciò che riguarda le nostre libertà materiali
Se non rinuncia assieme a tutti i benefici previsti dalla legge non potremmo affatto dimostrare il carattere peculiare della nostra richiesta la mancanza di interessi trasversali messa è invece proprio in quest'altro caso faremmo confusione verremmo a trovarci in quella posizione di rifiuto di cui ci si accusa nella citata ordinanza perché staremmo cercando di rifiutare certe norme in favore di altri
Il non luogo a provvedere sulla nostra istanza è stato anche dichiarato impugnabile pensiamo di trovarci in una situazione paradossale questa interpretazione delle norme
Prospetta una situazione in cui risulta normale ed accettabile il rischio di restituire temporaneamente alla libertà chi sta scontando la pena e al tempo stesso inaccettabile una richiesta minore priva di rischi sociali
Inoltre a questo punto si deve dedurre che il permesso premio in forma piena va inteso come necessità di subordinare anche l'amore ad una logica premiale non solo libertà materiale
E questo è l'aspetto che troviamo più inquietante
Ci rendiamo conto di quanto ci sia difficile spiegarci con chiarezza in una materia come quella dei sentimenti e della dignità personale che di solito vive nella riservatezza degli indirizzi
Crediamo per cioè di dover offrire un esempio di cosa intendiamo per rifiuto delle norme esistenti è come una tale pratica contrasterebbe inevitabilmente con la sensibilità e i valori vissuti nel nostro legame
Vari esponenti politici per esempio vanno affrontando dei Progetti di legge per dare il diritto all'affettività tra le sbarre
Sono semmai questi progetti a porsi in termini di rifiuto delle norme e regolamenti attuali
Vogliono farlo in un modo tuttavia che continua a subordinare l'amore all'analisi della personalità del singolo logica premiale
E che si limita a vedere l'amore come incontro sessuale o da concedere nel tempo di un colloquio un'ora o due ogni quarantacinque o sessanta giorni noi due intendendo l'amore come condivisione di vita e pertanto come momenti di vita in comune in cui comunicare continuare a conoscere a conoscersi
Riteniamo che l'attuale castità con modi molto di più unità del genere umano che non questo tipo divisione fisiologiche premiale progettata da alcuni politici
Abbiamo esaurito i tassi giuridici per affrontare la nostra causa
Con questa lettera intendiamo
Speriamo di continuare a difendere e onorare principi ancora impliciti nelle vecchie norme anche se soffocati dal silenzio da interpretazioni restrittive che tendono con antichi dinieghi o nuovi progetti
A ridurre il coniuge a strumento di una fisiologia soggetto a premi
A mescolare le ragioni d'affetto e di coscienza con il terreno delle libertà materiali
Sul problema sollevato da Nadia Ponti e da Vincenzo Guagliardo ascoltiamo adesso il parere di Marco Taradash parlamentare della lista Pannella nonché membro della commissione giustizia
La questione che sollevata la questione di fondo che non oggi non sono attrezzato per discutere in termini clinici nel senso che non photo editor del precedente a questo proposito di conseguenza si tratta in realtà non si cercare l'applicazione di leggi attenti attraversa via giurisdizionale ma invece di inventare qualche cosa di nuovo ecco credo che forse questa seconda strada
E a quella che soffriamo aprire ma la questione importante proprio perché riguarda un poi il tema di fondo del ruolo della pena all'interno di una società democratica quale deve essere contento della pena e qui tipo di PA ione
La pena di per confortare perché da una parte c'è sicuramente il problema
E cosiddetto retributivo TIR una punizione che io in qualche misura cornice durata alzando che è stato fatto alle persone alla Società da coloro che hanno commette crimini dall'altra parte
Il problema anche di offrire a coloro che hanno compiuto atti criminali la possibilità di tornare a una dimensione diverte di più tenta recapitava fra Costituzione
L'orientamento almeno formale della pena ed della istituzione del carcere dovrebbe guardare appunto a quei ravvedimento al reinserimento sociale quindi pare che la lettera di Nadia Ponti solleva proprio questi problemi e più sto legare ad un intenda isolamento isolamento perpetua praticamente come il mercato anche la privazione di tutta un'altra serie di repliche non sto strettamente collegati alla a vicenda titolare ora aperto a dal resto della società ecco credo che sia un problematico perché noi dovremmo porci davanti a alla questione non credo che del giusto che il diritto il la cartella io vorrei dote e quindi la privazione del diritto di libertà sottragga ad esempio il diritto di palude e per quei dodici battiamo normalmente perché ai tossicodipendenti e malati degli etiopi vengano aperte delle alternative al carcere
Ma che poi si pone il problema del diritto all'amore il diritto all'affettività ecco anche questo diritto non è la prima che questo diritto non vede necessariamente automaticamente discende dalla privazione della libertà sembra che la queste pur portate giusta
Ecco il parlamento come si sta muovendo su questo tipo di argomentazione ma francamente da quando sono alla Camera non mai capitato dico di affrontare neppure rimane più rare
E problemi di questo genere perché abbiamo la la la la tendenza esattamente quello porta cervello abbiamo dovuto far fronte ai pochi che l'abbiamo fatto
A momenti gravemente allegre ieri rispetta concezioni del diritto liberali e umanitarie in realtà intende a rendere il carcere tempi delle più penoso io non dico rigoroso perché io sono favorevole al mare divo di rigore
All'interno del male i motivi civiltà anche per i detenuti quindi non credo che aumentare l'appello vita del carcere stia aumentare rigore credo al contrario che è una forma articolo già ecologicamente consolatoria da far fede citata da parte di coloro che non riescono a a ottenere risultati efficaci nella lotta contro il crimine e quindi credo che misure come quella della riapertura del carcere di Pianosa dell'Asinara o l'abolizione totale della legge Gozzini per tutta una serie
Reati Jarno misure inefficaci che non favoriscono comunque una quota minore la di i crimini all'interno della società
D'altra parte è vero che c'è molta confusione nel sistema penale di questo Paese che non alle volte l'interpretazione delle leggi penitenziarie troppo l'ambiente troppo permittività favorendo
Poi in realtà i privilegiati nonna un una realtà di diritto all'interno delle carceri è un problema di fondo perché come il mondo di fuori anche il mondo dentro le carceri stupisce la corruzione e la la burocratizzazione l'inefficienza generale da della Società italiana credo che domani che riusciremo a costruire una Ford se ti alternativa alla partitocrazia e anche di progresso in questo Paese il tema delle pene dovrà essere rimesso al centro anche del della discussione
Tra l'altro leggevo ieri
Nelle recensioni alla alle opere del nuovo premio Nobel per la economia Becker deterrente perché la scritto molto sul al problema della criminalità e uno dei punti cruciale che ha tollerato dal fatto che nell'economia del crimine e nella psicologia elettrico gli economica del criminale
In realtà ciò che fanno scattare
Il lui la dei cicli onesti commetterò non commettere un crimine
Non è la valutazione sulla entità e la durezza delle pere quanto la valutazione di protetta la probabilità di finire in galera ecco questi sono elementi da cui dovremmo partire anche per ripensare il tema delle pene e quindi consentire delle aperture di tolleranza e di umanità per coloro come Nadia Ponti in questo caso che si trova da dieci anni in galera sono condannati all'ergastolo e chiedono i i poter semplicemente bere un po'più umani ecco mi pare che sia richiesta nei vagliata nel dovuta
Grazie Marco risentito
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