Tra gli argomenti discussi: Bellocchio, Cattolicesimo, Cinema, Cultura, Decessi, Famiglia, Film, Giovani, Guerra, Infanzia, Libro, Maternita', Minori, Religione, Suicidio.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 4 minuti.
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Un saluto agli ascoltatori di Radio Radicale una delle note di correnti forse la più ricorrente del cinema di Marco Bellocchio
E la rabbia una rabbia che ha volte anche punte di isteria rivolta contro tutto ciò che impedisce il libero sviluppo della vita
Che si tratti del conformismo sociale del perbenismo familiare o del cattolicesimo più reperivo
è una nota che è un con accenti nuovi come vedremo si trova anche nel suo ultimo film che lo anticipo subito è secondo me molto bello si intitola faida i sogni ed è liberamente tratto dal romanzo omonimo di Massimo Gramellini
La rabbia in questo caso è quella di un bambino rimasto orfano di sua madre
Ed è rivolta sembra di capire contro il destino che lo ha privato del suo affetto più caro contro il padre i parenti che gli raccontano di quella morte seppure ipocrita mente senza rivelarsi come davvero avvenuta contro un prete che gli prospetta la vita oltre mondana della madre mentre il bambino spera
Contro ogni evidenza della sua vita terrena
E infine contro la madre stesse a quando ormai in età adulta siamo quasi al termine del film
Finalmente comprende ciò che a noi spettatori era stato dato intuire da subito e che gli evidentemente si ostinava a non capire che cioè la madre lo aveva abbandonato deliberatamente sui fidandosi
In questo caso come si vede la rabbia non è alleata all'istinto vitale ma a una fantasia di regressione
è in fondo la rabbia di chi nel profondo di sé è rimasto fissato un sogno di felicità infantile e cioè l'Unione mitica affettuosa e il gioco usa con la madre
E allontana da sé chi vorrebbe distoglierlo da quel sogno fosse anche la madre reale spessa
Così se è vero che il protagonista diventa un giornalista di successo che sposa il cinismo che a volte
Della sua professione che viaggiare incontra personaggi illustri che insomma nel bene e nel male almeno apparentemente matura
è anche vero che i casi le persone che assorbono la sua autentica tensione mentre il resto e come avvolto nella nebbia
Solo quelli che li ricordano il suo idillio e la sua tragedia infantile come ad esempio ed ha inviato nella ex Jugoslavia durante la guerra di Fini di fine anni novanta
La figura di un bambino
Con gli occhi fissi su un videogioco come per negare assistite sola presenza del calare le della madre uccisa poco distante Daloui
E se l'uomo ha storie d'amore con altre donne e anche vero che quelle donne le trascura salvo una forse quella che per la sua fisionomia e per la cura che si prende di lui si tratta infatti di un medico
Più gli ricorda la madre
Il film presentava una splendida e l'Elia di personaggi secondari da un grande finanziere che si suicida a un prete vecchio e saggio
A una coppia formata da una madre ed ha un figlio uniti dall'odio reciproco figure che compaiono a volte sullo schermo soltanto per qualche attimo ma tutte incisive
Che non risultano mai decorative rispetto al filo del racconto perché profondamente collegata in vario modo al dramma intimo del personaggio principale
E io credo il più impolitico dei film di Bellocchio è bello per il sentimento forte vero di disperata malinconia che lo permea per intero
Dunque fai dei sogni di Marco Bellocchio un saluto da Gianfranco Cercone
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