Presentazione del Rapporto sulle Regioni in Italia 2015

Tutto buongiorno a tutti in primo luogo desidero ringraziare presenti per essere ovviamente
Qui alla presentazione di questo nostro rapporto il Senato della Repubblica questa prestigiosa istituzione che ospita la presentazione del rapporto per le Regioni in Italia due mila quindici curato dall'Istituto sui Sistemi regionali federali che sull'autonomia del CNR
Questa presentazione rappresenta per noi una sete un'attestazione di stima che il riconoscimento del lavoro svolto ringrazio perciò il Presidente del Senato l'onorevole Pietro Grasso che ha consentito a questa presentazione e la prego di prendere
La parola e Azzi prego Presidente
Autorità gentili ospiti sono molto lieto
Di accogliere in Senato la presentazione del Rapporto sulle Regioni in Italia del due mila quindici dell'istituto
Gli studi sui Sistemi regionali federali e sulle autonomie Massimo Saverio Giannini a cura del professor serio mangia meglio della dottoressa Giulia Napolitano
Il rapporto che da circa quindici anni offre un autorevole strumento di analisi delle linee di tendenza delle politiche regionali e delle della relazione tra legislazione regionale e statale
E particolarmente utile per riflettere sull'assetto costituzionale amministrativo del regionalismo italiano considerando né le diverse
Componenti che ne caratterizzano il de cuius il delicato equilibrio
Componenti giuridiche e politiche sociali economiche
Non è causa casuale d'altronde che gli STIR fasi adesso intitolate si ispiri all'eredità giuridica istituzionale di Massimo Severo Giannini che
Partendo dalla teoria istituzionali Istica di Santi Romano in pronto il pensiero scientifico e l'azione politica l'idea che un sistema giuridico si comprende soltanto considerando oltre alle norme
L'economia
Lascio la sociologia la scienza politica
Sul riparto delle competenze tra le le competenze legislative fra Stato e Regioni il rapporto esplicita la diagnosi
Ampiamente condivisa in ambito scientifico istituzionale secondo la quale la riforma del Titolo quinto della Costituzione del due mila uno non è stata attuata fino in fondo
La forte spinta regionalista che aveva
Accompagnato la rimodulazione delle competenze legislative
A favore dell'intervento dell'ICI del legislatore regionale negli anni successivi è stata integralmente ripensata a favore di un neo accentramento delle competenze in capo allo Stato
Una
Pluralità di cause hanno contribuito a questo processo
In primo luogo
Protagonista assoluta di tale operazione interpretative è stata la Corte costituzionale che ha riallocato allo Stato interventi incidenti su materie di primario interesse nazionale
O comunque non passibili di decentramento
Alcuni ritengono
Che la Corte abbia spinto
Troppo oltre la propria azione interpretativa mentre altri pensano che la Corte abbia svolto correttamente un ruolo di supplenza di fronte ai fallimenti politici e all'incapacità
De di Stato e autonomie territoriali di individuare solo
Soluzioni di compromesso
D'altronde
L'incisivo intervento della Consulta è stato causato proprio dei tanti conflitti di competenza che hanno
Innalzato il contenzioso costituzionale
E in secondo luogo ha pesato il mancato adeguamento dell'Amministrazione centrale le troppe duplicazioni sovrapposizioni di funzioni amministrative
Segnalate dal rapporto hanno impedito che il processo di devoluzione delle competenze conducesse come in altri Paesi a una contestuale riduzione della spesa pubblica centrale
Questo tratto costituisce uno dei principali limiti del decentramento amministrativo italiano che a differenza di altri ordinamenti io penso alla Germania
Non ha determinato una semplificazione dei procedimenti è una riduzione della spesa pubblica infine la mancata promozione dell'autonomia finanziaria regionale e locale
Identificato una delle criticità del processo di attuazione della riforma del due mila uno
E in genere del regionalismo italiano
Anche in tale ambito le responsabilità sono state imputate principalmente a livello statale piuttosto che a quello regionale e locale
Il rapporto sottolinea come la compressione dell'autonomia finanziaria regionale degli enti locali enfatizzata dalla crisi economica del due mila otto e poi di fatto istituzionalizzata
Abbia inibito la costituzione di un effettivo sistema di autonomia finanziaria degli enti territoriali così frenando la capacità degli enti territoriali di programmare di gestire autonomamente le proprie politiche
La tendenza a un nuovo accentramento delle competenze legislative
Registrate essi
A partire dal due mila e uno non ha però impedito alle Regioni di incidere sulle politiche settoriali adeguandole sulle alle istanze provenienti dal territorio e dai cittadini
E il rapporto prende in esame un ampio spettro di settori attinenti a tre grandi aree di sviluppo economico infrastrutturale territorio ambiente e servizi alla persona
La nonostante la congiuntura economica e la riduzione delle risorse il quadro e positivo
La dinamicità delle politiche regionali ha spesso saputo valorizzare
Le potenzialità e recepire i diversi fabbisogni dei territori
Adottando interessanti misure sperimentali
Per converso il Rapporto segnala l'aggravarsi del divario territoriale acquisito dalla crisi economica
Preoccupa l'incapacità delle regioni meno sviluppate di usare in modo efficiente i fondi strutturali che tanto hanno sostenuto le Regioni spagnole e tedesche
Incapacità
Dovuta la generale sottovalutazione delle politiche di coesione
Alla carenza di strategie di identificazione degli obiettivi alla frammentazione degli interventi e alla mancata la mancanza
Di certezze finanziarie in sede di programmazione del bilancio
Il rapporto nel suo complesso quindi elabora un giudizio in chiaroscuro dell'esperienza degli ultimi cinque quindici anni del regionalismo del regionalismo italiano
Che mi sembra particolarmente utile per riflettere sulle sigle future
Il documento configura
La riforma costituzionale in itinere come
La compiuta e naturale conclusione della tendenza a circoscrivere l'autonomia delle Regioni
La riforma del Duomo del due mila uno puntava sull'incremento delle competenze delle Regioni in linea con il decentramento amministrativo avviato dalle cosiddette leggi Bassanini al fine di valorizzare
La prossimità territoriale nell'assunzione delle decisioni pubbliche responsabilizzare gli amministratori le attuazioni successive
Come già ricordato ne hanno in larga misura capovolto gli intenti originari e la riforma che ora sottoposta al giudizio dei cittadini porta a compimento il processo con intenti di semplificazione
Il punto su cui oggi molti dibatto non riguarda
Il
Il rapporto tra
La scelta di accentrare le competenze a favore dello Stato operata nel Titolo quinto della Parte II della Costituzione
E quella di introdurre nella parte prima un Senato delle regioni degli enti locali
Superando un limite che neanche la riforma del due mila uno con il suo spirito regionalista aveva varcato
Come è noto il campo e caratterizzato da diverse opinioni
Da una parte si evidenzia la complemento la complementarietà tra la revisione del Titolo quinto e quella del bicameralismo paritario nel senso che il sacrificio richiesto alle Regioni sul piano delle competenze legislative
Legislative sarebbe compensato dal riconoscimento di una rappresentanza al centro in particolare nel Senato
Dall'altra parte si sostiene invece che i due processi sarebbero fra di loro incoerenti perché un Senato delle Regioni e poco utile in un in un sistema ha moderato decentramento
Io non intendo esprimersi mi naturalmente sulla scelta che ora è affidata I cittadini ma
Vorrei notare che queste valutazioni sono difficili da effettuare sulla carta
L'esperienza dimostra che
L'attuazione dei di parti di competenza dipende dalle tendenze concreta della legislazione
Dalla sinergia tra il legislatore statale e regionale dalle opzioni della Corte costituzionale alla quale
Alla quale spetta il difficile compito di marcare i confini tra le diverse materie più in generale io credo
Che
I principali obiettivi della riforma
La razionalizzazione del procedimento legislativo e la funzione di raccordo fra lo Stato gli enti territoriali del nuovo Senato richiederanno
In caso di positivo esito della consultazione referendaria un ulteriore intervento per
Definire in modo lineare
Il rapporto del Senato con il sistema delle conferenze per evitare che
La composizione degli interessi di Stato e Regioni ed enti locali sia affidata in modo confuso a più sedi di negoziazione
Concludo ringraziando il professor mangia meglio i ricercatori e coloro che hanno contribuito al rapporto sono convinto che la politica abbia bisogno
Vitale di contributi tecnici seri meditati approfonditi interdisciplinari
Che sostengano la comprensione della realtà del Paese nelle sue complessità nelle sue articolazioni territoriali
Soltanto attraverso la conoscenza dei processi è possibile compiere scelte politiche consapevoli capaci di guardare
Al futuro del Paese non solo alle contingenze immediate
In questo io credo consiste la grande responsabilità che noi
La politica abbiamo assunto di fronte ai cittadini grazie
La ringraziamo Malta Presidente
Prego adesso al professor Massimo Russo Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche di prendere la parola e la ringrazio per la sua partecipazione alla presentazione di questo rapporto
Prego
Siamo e per il CNR un un onore che per la prima volta questa relazione diciamo venga
Presentata e discussa qui direttamente al Senato
Quindi
Saluto diciamo le autorità presenti i colleghi e come dire gli amici
O
Ho pensato di
Di iniziare a ricordare
Diciamo perché il CNR
Il CNR in effetti svolge come istituzione un compito consultivo per le istituzioni nazionali
Come si legge nel primo come dire Statuto
Quando il Consiglio Nazionale Ricerche con sede a Roma presso la Regia Accademia Nazionale dei Lincei veniva istituito
E
Allo scopo diciamo di
Coordinare di citare l'attività nazionale né differenti rami della scienza Gesù applicazioni e poi di me di mantenersi in contatto con gli enti statali per tutte le questioni
Diciamo retail relative alle scienze alle loro applicazioni
La cui soluzione sia interessante ed utile per il Paese
Certamente dalla Fondazione le cose sono cambiate
Però ad oggi il CNR vuole continuare continua diciamo a vedere competenza di consulenza istituzionale rafforzata da per le varie norme di legge che ci sono state sia il decreto del due mila e tre due mila nove
Nello Statuto Necchio l'abbiamo per lo Statuto appunto fa riferimento
Alla
Valorizzazione delle comunità tematiche disciplinari in ambito nazionale in un quadro di cooperazione in
Diciamo ed è e dichiarazione in modo da poter applicare tutte queste discipline
Per lo sviluppo della nazione devo dire che una caratteristica fondamentale che rende il CNR perfettamente adatto a questo scopo e il suo carattere
Totalmente interdisciplinare diciamo noi
Io ho conosciuto la prima volta il Presidente sono di quelli direttamente quando all'Accademia dei Lincei abbia avuto la visita del Presidente La Repubblica la quale abbiamo illustrato il progetto Talmud che è un classico esempio
Di di roba che sicuramente
Culturale nel senso del Dipartimento di scienze umane che ne abbiamo qui ora la direttrice dell'istituto del
Mi come dire linguistica ma anche un insieme di tecniche diciamo questo è un esempio quello di oggi appunto un altro esempio di questa
E come dire grande forza
Allora
Devo subito dire che il CNR avuto a che fare anche con la Costituzione italiana
Difatti ho ahimè per mia colpa solo recentemente scoperto che Ipres l'allora presidente del CNR Colonnetti
Uso Colonnetti fu eletto diciamola così due interi insieme a nobile a Firrao fu colui che presentò il famoso emendamento
Per cui noi appunto adesso era l'emendamento era il ventinovesimo bis ed è quello per cui
Adesso fa gli articoli quelli
Fissi della Costituzione l'articolo nove pre appunto la Costituzione recita la Repubblica promuove la ricerca scientifica e la sperimentazione tecnica N incoraggia lo sviluppo
E a dare
Quindi erano tempi in cui appunto queste persone intervenivano anche se voi andate a leggere gli atti di quella di quella riunione per questo lo dico perché spesso i colleghi delle scienze umane quando si parla di
Come dire di ricerca sviluppo come dire economico sono un po'timorosi che uno non nasce ecco in quella in quella in quella costruzione di quell'emendamento
Colonnetti agli altri spiegavano ai colleghi dice badate qui non esiste scienza applicata Maciste soltanto cultura scienza buone eccetera e poi dice chi potrà
Mai dirci che
Ricerche come quelle sul al principio di indeterminazione che una cosa che regola una filosofia molto astratta all'epoca che era quella della meccanica quantistica non possa portarci un giorno
Ha qualcosa di utile in effetti poi ha portato al laser quindi sappiamo tutti quindi tutta tutta la cultura
Che e perfettamente come dire utile
Ora come ora
Il CNR fa scienza con quindi è per la società di fatti la nostra tematica sfide per la società e uno degli obiettivi specifici nostro così come quello del programma Horizon venti venti
E da ed abbiamo come dire una tematica trasversale che appunto si chiama assai in seguito in forse society
Quindi lavoriamo in
Perfetta diciamo sinergia e sinergia con l'Europa
E
Devo dire che come tutti sappiamo è stato da poco presentato un piano nazionale per la ricerca
Che
Quando mi domandano ma e buone cattivo
Io dico che intanto è un piano
C'è vorrei si vedo lì lei non è molto convinta diciamo però e intanto un piano c'è valutate l'input
L'importanza che ci sia un piano da commentare da correggere eccetera
E quindi
A questo punto diciamo vorrei
Permettermi diciamo appunto di leggere quello che noi in
Il il legame diciamo in sinergia in ispirazione in completamento diciamo di questo piano
Nazionale della ricerca e abbiamo scritto nel
Nel nel piano triennale del CNR appena presentato che costituisce un
è un piano triennale diciamo di un
Di un
Un po'nuovo diciamo un po'più strategico chiamo un piccolo piano come dire strategico perché siamo evidentemente in fase di cambiamenti i cambiamenti ecco a proposito di cose legate a questo da questa riunione che
Sì sì riguardo alla collaborazione istituzionale del CNR si scrive
Il CNR in coerenza con la missione con la sua tradizione di consulenza scientifica al massimo livello istituzionale
Ha intensificato le forme di collaborazione con il Parlamento fornendo competenze scientifiche attraverso nuovi modelli di relazione
In particolare è stata recentemente avviata una nuova modalità di collaborazione con il Senato della Repubblica
Attraverso un Comitato di coordinamento stabile qui appunto ringrazio anche il Presidente che ora è andato via poi dieci
L'avvocato salde Dini che Cecchetti tiene un po'le fila diciamo
Di questa di questa vicenda tali approfondito tali
Collaborazioni rappresentano l'occasione per permettere al di là di al decisore pubblico di acquisire informazioni primarie anche nell'ottica comparata
Un po'le cose di cui parlava il Presidente nel suo precedente intervento
La rinnovata attenzione del Parlamento alla qualità della produzione normativa ed all'esigenza di poter acquisire un quadro di conoscenze tecnico-scientifiche adeguate a rispondere ai bisogni nella società contemporanea tecnologica e globale
Impone al CNR di aprire la propria qualificata esperienza e acquisizioni innovative al dibattito pubblico dentro una cornice istituzionale
Che comprende tutte le sensibilità ed appartenenze culturale
Allora
Il protocollo di intesa è stato appunto pensato in questa chiave creando quindi una collaborazione al più alto livello delle istituzioni diciamo
Democratica per
Per poter avere decisioni
Più consapevoli in questo periodo gli ambiti esplorati con questa collaborazione sono stati diversi ed alcuni esempi vanno dalle
Metodologie di valutazione delle politiche pubbliche dell'impiego di strumenti informatici
Oppure questioni legate all'informazione giuridica alla linguistica computazionale
E devo dire che qui
Sono presenti non solo come dire i colleghi dell'istituto sulle politiche regionali che che che è fondamentale particolare diciamo per questo aspetto diciamo abbiamo anche rappresentato l'istituto di linguistica computazionale l'istituto di ricerca
Sulle
Popolazione le politiche sociali e l'Istituto delle tecniche diciamo di informazione giuridica ciò consentano anche
Come dire autorevolmente questo per dare una una dimostrazione della
Allora questo rapporto di cui poi ovviamente parleranno quelli che sanno rappresenta una prima è valida come dire sede di collaborazione e qui ringrazio in particolare il direttore professor Stelio mangia meglio e tutti i ricercatori
Bellissimo fa
Il rapporto d'acconto delle principali vicende istituzionali da cui è interessato il livello regionale di governo delle dinamiche che mese si sviluppano dei rapporti tra lo stesso le istituzioni con cui
Diciamo
Variamente costituisce
Quindi io penso che si creeranno
Come conseguenza di questi interazione
Gli spazi per la Profin di menti congiunti che in futuro potranno arricchire lo sforzo profuso dal CNR nell'attività di ricerca e quello dei servizi del Senato della Repubblica impegnati
A a fare da supporto al legislatore nelle dinamiche dei processi di formazione delle delle norme
L'occasione che ci è offerta può oggi
Può valorizzare una tradizione pluriennale di collaborazione che comunque già avviata con il Parlamento con la Commissione bicamerale per gli affari regionali e la Conferenza dei Presidenti delle assemblee
Legislative diciamo quindi regionale quindi a questo a questo proposito vorrei ringraziare anche i Presidenti
Di queste di queste assemblee diciamo presenti
Con che compete un po'il messaggio che che volevo dare ringraziando ancora e dicendo quanto
Da italiano non da presidente ceneri somma dei tagli hanno mi sento
Fortemente contento diciamo di queste
Sinergie concrete che possono portare avanti a una crescita della nazione grazie
Grazie Presidente in cui ci sarà e
Passerei ora agli brevemente alla presentazione dei dei contenuti del rapporto sono già stati descritti in modo molto attento cogliendo soprattutto il senso il significato del padre del rapporto dal presidente Grasso
Desidero a questo punto di graziare tutti i ricercatori e i tecnici degli STIR fare Delli colleghi dell'ISFOL che hanno contribuito alla realizzazione di questo rapporto e un ringraziamento particolare
è rivolto a quanti nelle regioni presidenti assessori e funzionari hanno lavorato con pazienza con noi e per noi nella speranza e questa collaborazione si rinnovi e rinforzi nel futuro
Il rapporto delle Regioni delinea un quadro completo delle principali politiche regionali negli anni due mila tredici e quattordici realizzando una sorta di bilancio consuntivo sull'attività politico-istituzionale delle Regioni
A chiusura di un periodo caratterizzato dalla crisi economica che le ha viste pur tra molte difficoltà e contrasti impegnato in prima linea nell'assicurare i servizi essenziali e cittadini
Il rapporto realizza con il coinvolgimento degli esecutivi
Monitoraggio dell'istituzione regionale attraverso una rappresentazione comparata dell'azione delle tendenze nelle politiche regionali
L'attività di ricerca e di analisi è stata sviluppata attraverso un questionario on line rivolto alle giunte regionali e attraverso la ricerca dirette sulle fonti nel caso di difficile feedback con i referenti regionali che talvolta abbiamo dovuto registrare
Le politiche regionali sono state raggruppate in quattro aree tematiche come accennava il Presidente la prima è dedicata allo sviluppo economico e alle politiche infrastrutturali per le intese la seconda al territorio all'ambiente la terza i servizi alla persona la quarta la finanza regionale
Il rapporto evidenzia per ogni politica le peculiarità delle politiche regionali le sperimentazioni il know how in cui sono portatrici molte Regioni che spesso hanno anticipato favorito scelte nazionali di cambiamento
Nel rapporto sono altresì rilevati di ritardi e il deficit manifestatesi alcuni settori derivanti prevalentemente dalle difficoltà di coordinamento tra Stato e Regioni ivi comprese quelle legate i problemi finanziari
Dall'analisi delle politiche regionali siano esse ricadenti nella sfera delle materie concorrenti e
O residuali emergono alcuni elementi di fondo ampiamente positivi che confermano l'andamento degli anni precedenti
Questo rapporto è giunto ormai alla nona edizione quante sono le buone
Tante sono le buone politiche delle Regioni messe in evidenza nel rapporto nonostante le difficoltà emerse negli anni della crisi economica
Per quanto riguarda lo sviluppo economico e le politiche infrastrutturali per le imprese si evidenzia come le Regioni abbiano dato vita a un sistema di agevolazioni caratterizzato da una grande ricchezza e numerosità degli strumenti di intervento
Dal confronto con i dati nazionali emerge una netta prevalenza delle regioni rispetto allo Stato la distribuzione delle risorse è una progressiva sostituzione degli strumenti di agevolazione regionali rispetto a quelli nazionali
Altri esempi di buone politiche emergono nel settore agricolo
Come gli interventi per la salvaguardia e la tutela del territorio rurale
Produttivo e dei terreni abbandonati incolti o sottoutilizzati attraverso la costituzione di banche regionali della terra questi sono solo i tempi
Che vengono fatti naturalmente anche nel settore turistico dovrebbe essere che dovrebbe essere strategico per un Paese come l'Italia ma che può contare su risorse modeste le Regioni sono in prima linea con la ricerca di proposte innovative come turismo esperienziale
Motivazionale dove viene proposto il territorio attraverso le esperienze che su di esso si possono vivere in termini di contatto col paesaggio naturale con le risorse ambientali e culturali del nuovo nonché con quelle storiche o enogastronomiche
E la sempre più diffuso a forma di ospitalità dell'albergo diffuso che consente di apprezzare urbanisticamente sibili esimi borghi del nostro Paese
Relativamente al territorio alla gente emergono soluzioni particolarmente interessanti nell'ambito delle politiche abitative come qua housing la coabitazione una speciale forma di vicinato che prevede condizioni di spazi servizi
Responsabilità per far fronte ai nuovi bisogni sociali
E la con residenze alita per favorire l'integrazione nella comunità con un approccio innovativo
Nel settore dei trasporti in molte regioni è stato avvio dato avvio a progetti sperimentali che vedono modalità congiunte tra diversi mezzi di trasporto
Taxi servizi a chiamata servizi by cash che car sharing sistemi tariffari dinamici strumenti tecnologici per la pianificazione urbana
Per quanto riguarda i servizi alla persona in ambito sociale le Regioni sono state le prime a prevedere forme di sostegno alla famiglia con un ventaglio di interventi amplissimo che va dal reddito di autonomia reddito minima reddito di inserimento
Accanto a questi istituti sono state previste tutta una serie di forme di sostegno economico dei contributi a causa del per l'acquisto di servizi alle sempre più diffusa iniziative per la conciliazione vita lavoro come le banche del tempo
Per non dimenticare strumenti più articolati come micro credito concesso soggetti che avrebbero difficoltà ad accedere canali tradizionali
Infine in ambito sanitario si segnala come alcune prestazioni che si prevede in più nei futuri LEA siano già fornite da alcune Regioni come livelli aggiuntivi di assistenza
A fronte di questi importanti risultati c'è sicuramente una realizzazione non sempre omogenee sul territorio nazionale dove si registrano situazioni di eccellenza e situazioni di forte ritardo
Infatti una delle maggiori criticità che emerge dal rapporto e come la crisi economica abbia a partire dal due mila otto affluito le differenze del centro nord con il Mezzogiorno in particolare si è generata una differenziazione sul versante delle entrate per cui confrontando l'ammontare la dinamica delle entrate fiscali delle regioni del Centro-Nord con cure del Mezzogiorno si evidenzia come da un lato il prelievo sulle persone fisiche e giuridiche siamo entrati in misura maggiore nel sud rispetto al Centro-Nord mentre d'altro lato
L'ammontare del gettito del delle regioni del Mezzogiorno si è ridotto rispetto a quelle delle regioni del Centro-Nord
Sul versante della spesa emerge come le misure di austerità finalizzate al riequilibrio della finanza pubblica stiano producendo
Un ampio il ridimensionamento dei programmi delle amministrazioni regionali tanto che la spesa primaria regionale tra il due mila nove due mila dodici è diminuita del trentotto virgola cinque per cento
Tale situazione unità spesa l'incertezza Dell'Anna e del quantum delle risorse loro assegnate limita la capacità di funzionamento dei governi locali determina un deterioramento dei servizi
è una difficoltà di gestione per la classe politica locale privata delle risorse e con una limitata autonomia si vede costretta a ridurre i servizi sul proprio territorio
Il complesso delle azioni poste in atto le diverse politiche evidenzia purtuttavia accanto alle difficoltà
Anche uno sforzo di rinnovamento una vitalità è un istinto di sopravvivenza che sia talvolta tradotto in una capacità rende dirle inventare modelli e soluzioni nuove da parte delle Regioni
Queste note presentano una certa duttilità nell'avviare processi di trasformazione di adattamento dei modelli organizzativi che deriva sia da percorsi interni di auto-valutazione presenti da sempre in ambito regionale che la drastica riduzione delle risorse
Questa capacità che molte regioni hanno dimostrato di possedere sembrano spesso nascere dalla prossimità di questi enti
Con i cittadini e con il territorio rendendo necessaria imprescindibile la ricerca di soluzioni a garanzia di quei livelli essenziali dei servizi che a volte uno stato lontano sembra voler dimenticare e che la Regione è chiamata comunque a garantire
Queste sono sicuramente solo alcune delle grandi questioni e dei molti piccoli problemi con cui le Regioni si sono quotidianamente dovute confrontare a volte con buoni a volte con meno buoni risultati
Comunque come testimoniato dal rapporto ci sentiamo di fare un bilancio sostanzialmente positivo del lavoro svolto dalle Regioni
Smentendo molti loro di trattori tanto più che le Regioni hanno rappresentato una sorta di ammortizzatore sociale per i cittadini soprattutto nei momenti difficili della crisi che questa circostanza ci autorizzano a sperare
Del sistema regionale venga integrato meglio nelle politiche pubbliche nazionali
E per realizzare questa ripresa che ancora stenta ad arrivare ed è con questo auspicio che prego il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli affari regionali onorevole Gianclaudio Bressa di prendere la parola prego onorevole Bressa
Ringrazio
Prima dottoressa Napolitano Professor stelle una Gemelli
Non solo per l'invito ma per il lavoro
Che hanno fatto
Questo rapporto sulle Regioni in Italia che come veniva ricordato è il nono rapporto
è uno strumento
Straordinario non solo di conoscenza ma di riflessione e di studio sulle questioni regionali
E credo che in un momento così delicato e così particolare di passaggio
Non solo di passaggio per gli eventi della crisi economico-finanziaria che sono stati ricordati ma anche per una fase di passaggio dal punto di vista dell'architettura costituzionale del nostro Paese
Questo rapporto sia
Ti grande straordinaria utilità
La capacità di scomporre
In qualche modo il prisma delle politiche regionali come è stato fatto dal rapporto per poi ricomporlo in una sorta
Divisione di prospettiva futura per il regionalismo italiano
è qualche cosa di estremamente utile ma soprattutto
Importante
Perché ci deve
Guidare nelle riflessioni politiche che accompagneranno questa fase delicatissima di riforma
Della nostra Costituzione
Devo dire la verità che io sono stato un po'in imbarazzo perché i temi che sono stati
Sollevati dal rapporto
Meriterebbero ciascuno una riflessione
In modo particolare
Così come ha anche ricordato nella sua introduzione la dottoressa Napolitano la messa
Il rapporto della crisi finanziaria del sistema di finanza della spesa regionale della funzione delle politiche di assistenza che le Regioni hanno saputo condurre nel corso di questi anni
E sarebbe di straordinaria interessantissima
Opportunità di riflessione così come anche
Le valutazioni che vengono fatte sull'uso sul nome uso dei fondi di sviluppo e coesione il ruolo delle Regioni nella partita del fenomeno delle migrazioni
Sono tutti temi di straordinaria attualità e importanza ma io ho voluto
Cogliere in qualche modo la sfida della conclusione del rapporto né in quello che è il saggio finale del professor Maggioni laddove ci si chiede dove vanno le Regioni
Perché credo che
Questo sia un passaggio che a mio modo di vedere deve essere
Necessariamente approfondito anche per uscire da uno schematismo che sta a mio modo di vedere caratterizzando la discussione
Sulla riforma costituzionale
Una delle principali caratteristiche
Della riforma è
La definizione
Del nuovo bicameralismo
La trasformazione del Senato in una camera di rappresentanza delle autonomie territoriali
Probabilmente questo è il contenuto più fortemente innovativo della riforma
E si tratta di una scelta non sempre messa adeguatamente in luce sia da chi sottolinea il superamento del bicameralismo paritario come obiettivo costituzionale primario
Sia da coloro che lamentano l'indebolimento delle regioni per la loro potestà legislativa nella riforma stessa
Dal primo punto di vista occorre mettere in rilievo non solo l'imperativo costituzionale ineludibile che sta alla base della riforma di superare un sistema in cui il Governo per iniziare ad operare per sopravvivere ha bisogno della fiducia di entrambe le Camere
Con effetti potenzialmente paralizzanti nel caso in cui ne se vi siano maggioranze non coincidenti come si è visto in più occasioni
E
Non da ultimo
Nelle dopo le elezioni del due mila tredici
Ma quello che mi interessa sottolineare è il modo specifico in cui la riforma a superato questo mi come questo bicameralismo perfetto
La scelta è stata quella di investire sulle autonomie territoriali e in particolare sulle Regioni per dare vita ad una seconda Camera con la funzione di anello di collegamento fra le autonomie e lo Stato
E questa scelta oltre a ridisegnare il bicameralismo pone la promessa per collocare la questione dell'autonomia in una prospettiva del tutto nuova e diversa
La riforma del Senato costituisce una grande occasione non solo per eliminare i rischi del bicameralismo paralizzante ma anche per creare i presupposti di un nuovo regionalismo
La riforma costituzionale
Ridisegna riparto di competenze legislative fra Stato e Regioni in una chiave
Tendenzialmente ricentralizzazione dice
Da questo punto di vista le critiche anche della migliore dottrina regionalista accolgono un dato oggettivo ma o mettono la possibilità di collocarlo nella prospettiva di una Camera delle autonomie territoriali
Se infatti la riforma sposta competenze dalle Regioni allo Stato ma si badi bene ciò riguarda solo la legislazione non l'Amministrazione
Lo fa offrendo alle Regioni la possibilità di interagire direttamente mediante loro rappresentanti istituzionali al momento del farsi della legge statale
Ovviamente la riforma non può assicurare che il risultato sia necessariamente raggiunto che cioè il Senato possa effettivamente funzionare come una Camera delle autonomie ma fa quello che è una riforma può fare
Pone le premesse perché gli operatori politici loro aggiungano perché come si legge nell'ultimo capitolo quello a cui ho fatto riferimento all'inizio del professor mangia Melinte
Del rapporto che stiamo presentando la riforma letta in chiave oggettiva potrebbe avere accresciuto le responsabilità legislative e amministrative delle Regioni riflessione quest'professore non gemelli che io condivido interamente
Si pensi ma solo per fare uno dei molti esempi che si potrebbero fare
Alla nuova formulazione dell'articolo centosedici terzo comma e al fatto che il procedimento di conferimento di ulteriori forme e condizioni di autonomia è sottoposto alla disciplina di una legge bicamerale
Forse altri modelli di Senato più vicini l'archetipo del Bundesrat germanico del resto sempre evocato ma mai replicato in altre costituzioni diverso dalla Grundgesetz
Avrebbero potuto dare maggiori garanzie di aprire un percorso di partecipazione regionale la formazione della volontà statale ma occorre riconoscere che le coordinate necessarie per l'esistenza di una Camera delle Regioni
Più volte invocato in dottrina negli ultimi quattro decenni sono state fissate e soprattutto ci sarà la possibilità
Di scrivere quella che io
Continua ostinare via definire una pagina bianca
Che sarà il ruolo del Senato rispetto alla definizione
Dei confini tra competenza statale competenza regionale che sarà il nuovo il nuovo Senato dove questo potrà avvenire prima
Nel momento in cui si fanno le leggi
Non è nel momento in cui poi le leggi vengono impugnate o dallo Stato o dalle Regioni
E questa nuova dimensione del Senato questa nuova prospettiva in cui entriamo porta con sé anche una obbligatoria e lungimirante revisione del sistema delle conferenze che andrà ripensato e coordinato con le funzioni del nuovo Senato
Una notazione infine
La voglio dedicare alle radici della creazione di un Senato eletto indirettamente
Dirigente una studiosa non un costituzionalista non studiosa fenomeni politici Mario ordinati ha sostenuto che esse andrebbero rintracciate nel processo nel progetto del Comitato Speroni del mille novecentonovantaquattro
In qualche modo volendo indebolire
La portata innovativa di questa riforma
Si tratta di una lettura non solo non condivisibile ma
Sbagliata nella ricostruzione della storia costituzionale del nostro Paese
Le origini una Camera delle Regioni stanno nelle proposte di Mortati in Costituente riaffiorano nella dottrina degli anni Settanta a partire dal saggio di Niccolò più cupo e nella riflessione di leopoldo Elia durante la Commissione bicamerale D'Alema
Nella seconda metà degli anni Novanta
All'ufficio alla fine dello scorso decennio con la bozza Violante idea di una Camera territoriale è divenuta patrimonio comune
E nella Commissione di esperti nominata dal governo letta
E se è stata presentata come la soluzione combinata i due problemi del superamento del bicameralismo paritario e della costruzione di un canale di collegamento funzionale fra Stato e autonomie territoriali
La riforma costituzionale del due mila sedici a questo pedigree
E apre un percorso possibile per un regionalismo collaborativo di tipo nuovo scongiurando il rischio di avere dopo un regionalismo senza lo Stato uno Stato senza alle Regioni
Ma per avere un regionalismo collaborativo di tipo nuovo serve la politica
Meglio per dirle con le parole del professor non Gemelli
Che la classe politica nel suo insieme doti la Repubblica di una visione strategica di lungo periodo che collochi l'Italia nello scenario internazionale ed europeo con un assetto interno democratico ordinato e competitivo
Io credo che la riforma costituzionale sia lo strumento per farlo spero che il confronto politico che abbiamo davanti a noi sia l'occasione per dimostrarlo
Il rapporto degli si è fatto ci costringe a mio modo di vedere a ragionare in questa prospettiva
La ringrazio onorevole Bressa per
Il suo intervento interessantissimo per i complimenti al nostro rapporto ricordo appunto che la commissione bicamerali per le fedi regionale questi ultimi mesi
Ha condotto un'importante indagine sulle regioni speciali e sul sistema delle conferenze con riferimento alla riforma del Parlamento di cui si attende la relazione finale
Il Presidente la Commissione l'onorevole Giampiero D'Alia ha dimostrato una particolare sensibilità nell'approfondimento di questi temi che sono al centro del dibattito prego il professore
Nella l'onorevole Giampiero D'Alia Presidente alla Commissione bicamerale per gli affari regionali di prendere la parola
Prego
Nella mia
Ma ringrazio la dottoressa Napolitano al professor mangia Minelli e tutti i ricercatori dell'Insiel fa istituto col quale
Collaboriamo abbiamo collaborato nella stesura come ricordava la dottoressa Napolitano del prima nostra indagine conoscitiva sulla
Sistema delle regioni a statuto speciale il ruolo delle Regioni nel nuovo disegno di queste regioni del nuovo disegno costituzionale
E soprattutto
Una parte che credo sia molto utile e interessante anche perché collegata
Alla
Rapporto sulle Regioni che le Cirque fra a redatto quest'anno
Cioè delle regole dei rapporti finanziari fra lo Stato e Regioni a Statuto speciale i termini dell'attuazione delle norme
Statutarie colgo l'occasione per ringraziare qui pubblicamente di sinistra per il lavoro che abbiamo fatto insieme
è in corso di pubblicazione diciamo sono in corso di pubblicazione degli atti anche del seminario che abbiamo tenuto
Alla Camera dei deputati qualche mese fa e credo che sia un lavoro utile anche nella prospettiva del tema della riforma costituzionale
Son contento di essere qui e partecipare alla presentazione del Rapporto sulle Regioni in Italia il due mila quindici
Che è giunto alla sua nona edizione perché questo delinea un attento ed approfondito quadro delle principali iniziative linea di tendenza delle Regioni nel biennio due mila tredici due mila quattordici
Sulle principali politiche di loro spezzetta spettanze evidenziandone punti di forza e di debolezza
Sono molteplici gli spunti e le indicazioni già in gran parte richiamati negli interventi che mi hanno preceduto
Che si possono trarre dalla lettura del rapporto e di cui gli addetti del settore gli studiosi e certamente i rappresentanti delle istituzioni potranno beneficiare
Lo studio rappresenta infatti uno strumento indiscutibile valore conoscitivo per il Parlamento in particolare per la Commissione bicamerale sulle questioni regionale che mi onoro di presiedere
Nel mio intervento vorrei soffermarmi sulle considerazioni svolte nell'introduzione del rapporto nel capitolo dedicato alle prospettive future per la Regione
In cui si propongono riflessione sul ruolo delle Regioni alla luce dell'impatto di talune disposizione della riforma costituzionale nell'ipotesi di una sua entrato in vigore a seguito del referendum
E tenendo conto anche dei cambiamenti istituzionale registrati negli ampi negli anni più recenti
La citata riforma costituzionale di modifica del sistema del riparto delle competenze legislative nell'intervenire sulla composizione del ruolo del Senato della Repubblica che diviene sede di rappresentanza degli enti territoriali
E destinata ad avviso degli estensori del rapporto ad incidere
Sui rapporti tra Stato centrale e Regione con effetti complessivi di non agevole valutazione
Nel rapporto prevale in molti passaggi una sostanziale preoccupazione se non sfiducia per la tendenza della riforma costituzionale a circoscrivere l'autonomia delle Regioni
Peraltro secondo un processo avviato all'indomani della riforma costituzionale del Titolo quinto del due mila e uno
Lo studio o per un'interessante disamina delle ragioni della mancata attuazione della riforma del due mila e uno ed è la tendenza in corso negli ultimi quindici anni a riaccentramento delle competenze in capo allo Stato
Fra queste un ruolo primario è stato svolto dalla crisi economica finanziaria che ha indotto gli esecutivi che si sono succeduti a sostenere forme di accentramento
Volte a limitare in modo crescente l'autonomia finanziaria degli enti territoriali attraverso il controllo della spesa e i tagli ai trasferimenti
Altra causa è data dalla mancanza di una reale convinzione regionalista
E in una marcata resistenza della burocrazia ministeriale
Dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale che ha considerato legittima l'ingerenza della legge statale anche nelle materie di competenza residuale consentendo in più occasioni il trasferimento della potestà delle legislativa dalle Regioni allo Stato
Peraltro
Tra le disposizioni della riforma costituzionale del due mila e uno rimaste in attesa di attuazione vi è anche l'articolo undici commi primo e secondo della legge costituzionale numero tre del due mila uno
Che prevede la possibilità di integrare la Commissione la computo la composizione della Commissione parlamentare per le questioni regionali con rappresentanti di Regioni Province autonome ed enti locali
E attribuisce i pareri resi dalla medesima Commissione così integrata su disegni di legge vertente su materie di competenza concorrente o attinenti alla finanza regionale e locale un valore rinforzato nell'ambito del procedimento legislativo
A fronte della richiamata attenzione in ordine all'impatto sul sistema regionale della riforma
Il rapporto come accennato riconosciuto un giudizio complessivo sulla stessa non è affatto agevole e dipende da almeno due variabili l'effettività della riforma stessa l'interpretazione che dalla riforma sarà data dalla Corte costituzionale
Un giudizio sulle novità che la riforma costituzionale introduce con riguardo al sistema di raccordo fra Stato e Regioni
Si deve in effetti necessariamente misurare con la capacità delle istituzioni di attuarla conferendo contenuti alle finalità da esserne carte in proposito
Mi permetto di offrire alcuni spunti che stanno emergendo nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle forme di raccordo tra lo Stato le autonomie territoriali
Con particolare riferimento al sistema delle conferenze che ricordava la dottoressa Napolitano che la Commissione parlamentare per le questioni regionali abbinato facendo proprio all'esigenza di una repressione sistematica sulle forme di raccordo tra Stato e autonomie territoriali
Alla luce del ruolo che la riforma attribuisce al Senato
Con particolare riguardo alle funzioni di rappresentanza delle istituzioni territoriali e di raccordo tra gli enti costitutivi della Repubblica all'indagine che la Commissione si appresta a concludere
Si è mossa con la finalità di gomma di promuovere un lavoro istruttorio per il riordino dei sistemi di raccordo attualmente esistenti
Al fine sia di tener conto dell'esigenza di superare le criticità evidenziate dal sistema delle conferenze a Costituzione vigente
Sia negli possente di un nel nell'ipotesi di un esito favorevole del referendum costituzionale di tener conto anche dell'impatto della riforma costituzionale
Innanzitutto è stata evidenziata la centralità della finalità della riforma per quanto attiene i rapporti tra Stato e autonomie territoriale di superare una delle principali criticità del regionalismo italiano
Riconducibile all'assenza di sedi istituti di cooperazione tra Stato e autonomia nella formazione delle leggi e nella realizzazione delle politiche pubbliche
Dovuta la mancata attuazione della citata disposizione costituzionale riguardante l'integrazione della Commissione bicamerale per le questioni regionali
Come emerso dalle audizioni l'attuale sistema delle conferenze evidenzia talune criticità
Pur avendo sopperito in maniera brillante secondo le parole della Corte costituzionale
Alla perdurante assenza di una trasformazione delle istituzioni parlamentari e più in generale dei procedimenti legislativi idonee a garantire le autonomie territoriali
Fra le criticità emerse appaiano degno di nota la non soddisfacente autonomia e di indipendenza dall'Esecutivo
La carenza di una disciplina che definisca tempi e modalità per l'esame dei provvedimenti l'assenza di un formale coinvolgimento degli enti territoriali nella definizione dell'ordine del giorno e della programmazione dei lavori
Io non sempre adeguato livello di trasparenza dei dibattiti a beneficio dell'opinione pubblica sulle questioni almeno più rilevanti
Nell'ipotesi di un esito referendario favorevole alla riforma è stato rilevato che il riordino del sistema e di raccordo tra Stato e Regione non può prescindere dall'esigenza di una previa definizione del perimetro competenziale del nuovo Senato
Quest'ultimo nell'ambito della riforma è chiamata a costituire il vero architrave del modello di federalismo cooperativo articolato prevalentemente per funzioni e non più esclusivamente per competenza
Occorre tuttavia tenere presente che le funzioni del Senato sono disciplinate dal nuovo articolo cinquantacinque che si caratterizza per un contenuto prettamente finalistico e programmatico
Tanto per il Senato sarà in grado di esercitare al meglio le proprie funzioni di rappresentanza dei territori e di raccordo indeterminati ambiti tanto minore potrà essere il perimetro di attività delle conferenze in quegli stessi ambiti
Innanzitutto occorrerà verificare l'eventuale presenza nel nuovo Senato di rappresentanti delle realtà territoriali di indiscussa autorevolezza in grado di fare fluidi dare effettivamente voce alle sensibilità e le esigenze proveniente dei territori
Questione che si richiama senza necessariamente esaurirsi al dibattito in ordine alla presenza alla presenza dei presidenti e dei Regione dei Sindaci metropolitani nel nuovo Senato
Nel corso dell'indagine conoscitiva è stato poi evidenziato che la capacità di rappresentare le istituzioni territoriali può essere favorevolmente influenzata da un'articolazione del Senato per gruppi su base territoriale e non partitica
Si tratta di una scelta che potrà essere assunta in sede di modifica della fonte regolamentare
Altra questione emersa nell'ambito dell'indagine conoscitiva e l'esigenza di comprendere in quali ambiti si potrà in concreto esercitare la funzione di raccordo da parte del sistema delle conferenze chiederò frapporsi in un'ottica residuale rispetto alle funzioni svolte dal Senato
In proposito si registra una tendenziale condivisione in ordine alla centralità del ruolo di raccordo del Senato nel procedimento legislativo
Non solo con riferimento i procedimenti bicamerali ma anche
A quelli monocamerale in cui spetta al Senato di deliberare l'esame sia pure con modalità affievolite previste dalla legge costituzionale del provvedimento approvato dalla Camera dei deputati
In quest'ambito prevale la tesi secondo cui il sistema delle conferenze si possa spogliare l'attuale competenza arrendere pareri sugli atti legislativi o in ultima analisi quanto meno che il Senato divenga il principale se non unico destinatario
Nell'ambito delle funzioni di raccordo riferite alle politiche pubbliche hanno suscitato particolare interesse da parte degli intervenuti in audizioni
Gli strumenti di valutazione delle politiche pubbliche dell'attività delle pubbliche amministrazioni nonché di verifica dell'impatto delle politiche dell'Unione europea sui territori e dell'attuazione delle leggi dello Stato
Si tratta di strumenti che nella misura in cui saranno attivati in relazione alle esigenze dei territori a garanzia di questi ultimi
Potranno consentire alle autonomie territoriali di incidere concretamente nelle politiche pubbliche definite a livello nazionale dell'Unione europea
Sul versante amministrativo
Si registra un ampio consenso nel ritenere centrale il mantenimento di un confronto diretto tra gli esecutivi regionali e il Governo nazionale specialmente con riferimento alle questioni che investono ambiti più squisitamente tecnici o meramente attuativi di disposizioni normative
Per i provvedimenti di maggiore rilievo si può tuttavia ipotizzare
Che le autonomie territoriali possano trovare nel Senato il luogo privilegiato in cui svolge un dibattito pubblico e assicurare un maggiore coinvolgimento dell'opinione pubblica ciò che come detto non è garantito al meglio dal vigente sistema delle conferenze
Va poi segnalato che nel corso delle audizioni si è registrato una convergenza tendenzialmente unanime
In ordine alla constatazione che un'efficace attività di raccordo tra Stato e autonomie territoriali oltreché obiettive esigenze di razionalizzazione delle risorse pubbliche dovrebbero indurre a favorire sinergie
Fra Senato nel sistema delle conferenze
In proposito sono state da taluni avanzate sia l'ipotesi del sistema delle conferenze possa essere fisicamente incardinato al Senato
Sia l'opportunità di favorire uno stretto coordinamento fra le strutture amministrative al fine di assicurare una forma di istruttoria preventiva completa e condivisa
Ordinamento che potrebbe spingersi sino alla individuazione di una
Struttura amministrativa unica a supporto delle funzioni complessive di raccordo
A determinate condizioni come sta emergendo nell'ambito dell'indagine conoscitiva
La riforma costituzionale potrebbe contribuire a rafforzare e rendere più efficace le forme di raccordo tra Stato e istituzioni territoriali rispetto a quelle attualmente esistenti
Un eventuale riordino dell'attuale sistema delle conferenze in sinergia con il ruolo di architrave del federalismo cooperativo attribuito al Senato potrebbe offrire l'occasione per superare
Le attuali criticità
Io assicurare maggiore incisività alle istanze proveniente dei territori nell'ambito dei processi decisionali a livello nazionale
La definizione di una nuova architettura per funzioni su cui si dovrà articolare il sistema dei rapporti tra Stato Regioni ed autonomie locali rappresenta per tutti noi una sfida decisiva non procrastinabile
Sfidano un tempo politica ed istituzionale che necessita di una classe dirigente del Paese all'altezza del compito delicato cui è chiamata
Ovvero farsi carico con intelligenza e determinazione dell'attuazione della riforma
Attraverso norme chiare e certe senza delle ambiguità gli equilibrismi ritardi che in passato hanno impedito di portare a compimento la volontà del legislatore costituzionale grazie
Ringrazio anche erano l'onorevole D'Elia per il suo intervento e ricordo che la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle regioni e delle province autonome assimila proprio con il Senato della Repubblica un protocollo d'intesa in vista della sempre più pregnante collaborazione tra il Senato le Camere legislative regionali
Prego ora l'onorevole Franco Iacop Presidente la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle regioni e delle province autonome di prendere la parola prego onorevole Bianco grazie innanzitutto ringrazio per l'indulto
A questa
Ed era interessante ed è fondamentale presentazione di una relazione di un rapporto
Che inquadra il tema appunto del regionalismo inteso banale siciliani rimetterci me l'ha fatto Lecce ma opportunamente lo estende
Dalla riforma del Titolo quinto sino ovviamente a quelle che sono o saranno referendum
Costituzionale confermerà la riforma di nuova frontiera del nuovo futuro dallo stemma del regionalismo dal rapporto fondato malissimo oralmente è stato istituzioni della della Repubblica
Va beh è già stato ricordato che come conferenza dei Consigli regionale abbiamo sottoscritto un un l'intesa condizionato dal volo proprio in termini di collaborazione
Per quanto riguarda un rapporto ed una opportunità di valutazione di quello che saranno le sfide future anche l
Competenza future che verranno a collocarsi andasse nato riformato e ovviamente nel sistema aggiornata riformato per quanto attiene appunto il tema della
Riforma costitutivo e costrutto costituzionale soggetta
A referendum
Non solo ma anche per avviare quel processo necessario di accrescimento di formazione del professionalità che dovranno essere necessariamente chiamate a gestire quelle che sono gli spazi per sull'opportunità trovato sottolineata anche
Dagli interventi di chi mi ha preceduto
Che sono insite nella riforma stessa che andranno di persa sviluppata nella capacità veramente noi crediamo di una riforma di costruirsi ecco e di affermarsi negli spazi nell'opportunità
Che la riforma stessa offre
Perché
Parto da una da un commento che sottoscriverlo Bressa fatto rispetto ad un processo che quindi parte la riforma del del Titolo quinto del due mila uno Brassens sul passato da tutti un regionalismo senza Stato ad hoc la riforma
Nel Titolo quinto di fatto credo abbia sostanzialmente se in una situazione sono giorni ecco offerto una citazione adesso
Manza mele con il quale non a caso collaboriamo
Anche nella con il sistema delle conferenze Riccardo Cavallero marito lo quinto appunto del due mila uno sia poi stata se credono uno al forno uno giornalismo senza lo Stato partecipe di questo processo che doveva effettivamente a realizzare una nuova forma
Di Stato federale regionalista
Al quale forse per il quale
Nel quale si immaginava che fosse sufficiente un maggior numero di competenze legislative leggo testualmente interruzione
Regionale e di attribuzione sta Pirlo costerà alla Regione sviluppare politiche territoriali cadrò colmato il divario
Niente di più così utopico nel senso che
L'attribuzione di una serie di competenze tra l'altro in forma concorrente con con lo Stato ha ingenerato invece da un lato
L'accrescere forse di un di un confronto sostanzialmente sui temi amministrativi e dell'amministrare
Dall'altro con l'avvento anche della crisi sostanzialmente invece non sono esattamente opposta cioè lo Stato cari accentrato assai una serie importante di competenza di funzione di
Di di di attività in primis quelle finanziaria delle altre ovviamente alla necessità di
Riportare sotto lo stretto controllo sta statale il sistema complessivo delle risorse e quindi anche
E a ridurre e quelle che potevano essere
Le
Opportunità di decentramento anche della spesa pubblica attraverso il sistema federale di di delle dell'utilizzo del delle risorse credo che
Il sostanziale fallimento perché ormai
Di fatto questo
Questo è stato della legge quarantadue del due mila nove del federalismo fiscale insomma legge-delega che doveva attuare
Del decentramento fiscale sia di fatto stata poi la chiusura effettiva di questo di questo processo
E il completamente in questo senso della linea dichiari organo azione dello Stato in senso neo centri centralista con di fatto una
Forte le ridimensionamento dell'autonomia del sistema regionale
Passiamo anche alla riduzione della composizione dei Consigli regionali la potestà legislativa è esercitata dalle regioni stesse
E il
Riordino dei compiti a a me amministrativi e di fatto quindi l'incertezza anche delle risorse a disposizione del sistema delle regioni stesse in questo senso quindi credo che
Questo nel rapporto che appunto renderà analisi in qualche modo c'è accompagnata al due mila uno al due mila e quattordici oggi anche nella sua relazione apre prospettive verso quello che può essere invece la dimensione
Futura ovviamente del sistema del regionalismo nel nostro nel nostro Paese un regionalismo che appunto non può affermarsi se non con una presenza dello Stato ma parlo tre persone collaborativa con lo Stato e con gli organi
Ovviamente costituzionali del dello Stato in quegli spazi che
Probabilmente ecco il nuovo Senato
In qualche modo identifica e che vanno riempiti ovviamente di quelle competenze di quelle
Attività che devono essere lì insediate e doveva relazionate con il sistema appunto
Delle delle Regioni troviamo infatti nel nuovo Senato delle competenze importante sulla valutazione delle politiche pubbliche sull'attività di semplificazione le legislativa sul tema
Del raccordo verticale nei processi e dei decisionale tra sistema delle regioni lo Stato e l'Europa dobbiamo riconoscere non è un soggetto indifferente al nostro sistema
Appunto di legislazione e di attività realmente
Esiste istituti istituti istituzionale in questo senso in un processo di raccordo e di collaborazione che forse appunto è mancato ed è quello che è mancato sostanzialmente credo come ha sottolineato il Presidente da Lia anche nella mancata integrazione della Bicamerale come doveva di fatto venire come forse era stata individuata dalle fonti del Titolo quinto quale le elemento di raccordo e di rapporto vede del luogo dove doveva svilupparsi la la collaborazione reale con le ecco collaborazione appunto tra le istituzioni regionali e lo Stato in questo senso quindi sicuramente la sfida
è aperta ma ci fa particolarmente credo piacere condividere quello che nel rapporto viene sostanzialmente evidenziato e cioè come
Anche in assenza di quella che etico potrebbe essere un pilastro fondamentale per il regionalismo nel nostro Paese e cioè
Una certezza delle risorse l'adeguatezza delle risorse attribuita al sistema regionale
Ci sia comunque è stata da parte della Regione una capacità
Di adattamento direi quasi di sopravvivenza
Di anche supplenza in molte partite che contraddistinguono le esigenze delle comunità delle comunità terrestre territoriale
è stato ricordato come
Su diverse politiche si sia comunque ho sviluppato una sorta di specializzazione regionale molto legata alla capacità del territorio appunto di chiedere e di rispondere rispetto alle esigenze credo anche che in termini di misure sostegno all'economia la politica di quel fatto sia stato da parte del sistema regionale una
Capacità di adeguamento e di risposta in una logica che purtroppo
Però deve segnare anche quelle che sono differenze territoriali
Ancora importanti
E che a nostro avviso non possono essere
Supplita attraverso una ipotesi di accentramento delle politiche stesse nella dimensione statale pena la rielezione
Di passati forse non ripetibili strumenti che di fatto non dimostrato la loro la loro non non diciamo
Efficacia in questo senso quindi una sfida al sistema regionale una sfida che si può aprire anche in quello che è stato
Già richiamato cioè la capacità del sistema della Regione di specializzarsi attraverso l'attribuzione
Di funzioni utilizzando ovviamente di funzioni specializzate
Praticabile utilizzando il cento Selci tasso comma questa visione che viene abbozzata nella riforma e che di fatto dovrebbe consentire
Una opportuna applicazione di un regionalismo differenziato e nel nostro Paese
In grado cioè di esaltare le specializzazioni
Del autonomie territoriali in una logica competitiva seppure ovviamente in una necessità di assicurare al Paese stesso l'intera comunità
Per le comunità del nostro Paese dei livelli essenziali di servizi in questo senso quindi
Un'altra delle interlocuzione importanti che dovranno sussisterebbe dividere tra lo Stato e sistema delle Regioni
Mancata la mancata definizione dei LEA fa muove cioè dei livelli essenziali di assistenza e un altro assieme la mancata applicazione del federalismo fiscale ovviamente federalismo finanziario è una delle altrettante gravi
Diciamo mancanza che sono intervenute in questi anni nella applicazione vera di un regionalismo nel nostro nel nostro Paese
Crediamo appunto fortemente che il nuovo Senato nella sua capacità nelle sue attribuzioni attraverso appunto col sistema del leggi bicamerale da svolse con con comunque appunto partecipazione della Camera possa ovviamente
Rappresentare quella opportunità di iniziativa di collaborazione fattiva nella legislazione nel nostro Paese per
Attivare queste nuove
Elementi di contributo punto legislativo e istituzionale tale da rendere possibile
Un ulteriore sviluppo del regionalismo nel nostro nel nostro Paese è una scommessa ovviamente che viene fatta verso il futuro
Che credo però
Possa basarsi sulla certezza di un rapporto che ci viene presentato e che di fatto segno ritratti di positività dall'esperienza dei capacità e le opportunità che le Regioni ancora possono esprimere
E nello quadro istituzionale appunto della nostra Repubblica
Ringrazio anche l'onorevole Iacop per il suo intervento e do la parola per l'intervento finale stesura professor Asterio mangia medi diritto dell'Elisir fa
Che ringraziamo pubblicamente per essere stato Mentor nella realizzazione di questo faticoso lavoro
Prego se mangia mille
Grazie sono io che devo ringraziare in primo luogo consentitemelo i ricercatori derivi si fa su ognuno di loro non avesse scritto il suo capitolo il rapporto non sarebbe nemmeno venuto a desistenza
Quindi il primo ringraziamento va a loro nella loro collaborazione poi in particolare va Julianne Napolitano che è stata con me la curatrice
Di questa edizione e in modo particolare desidero ringraziare i darà abbia che come sempre nei momenti
Di particolare impressione quando o urge concluderei chiudere e fare le cose è sempre presente e disponibile
Ringrazio ovviamente anche tutti gli intervenuti e coloro che hanno preso la parola così come ringrazio il Senato e il Presidente del Senato che ha accolto la mia richiesta per questa presentazione
Molto brevemente vorrei aggiungere a quanto già stato detto che il rapporto e si fa sulle Regioni non è una semplice fotografia delle politiche regionali ma un accurato studio sul funzionamento della forma di Stato italiana
Tanto più utile in un momento come questo nel quale si discutono cambiamenti e modifiche
Qualora cambiamenti e modifiche sono state introdotte nel nostro sistema attraverso la legislazione della crisi
Per necessità dell'austerity hanno comportato alterazioni sensibili del riparto delle competenze nel senso della centralizzazione dei poteri
Dell'organizzazione delle Regioni si pensi al tre al decreto legge sulla composizione dei Consigli regionali
Della stessa configurazione dell'autonomia locale con la disarticolazione del governo di area vasta tutta la vicenda delle Province
E poi ancora con l'abbandono dei principi del federalismo fiscale comprensivo delle politiche di perequazione fiscale e territoriale e con un aggravamento del divario tra le Regioni del Nord e quelle del sud
Anche il coinvolgimento della Corte Costituzionale negli anni della crisi
Ha visto il prevalere delle regioni del centro a discapito di quelle dell'autonomia delle Regioni
Tuttavia proprio la giurisprudenza costituzionale che pure ha assecondato il disegno
Disegno riformatore ha di recente dato segnali
Della necessità di considerare la condizione del governo locale in un modo diverso dalla legislazione della crisi
Mi riferisco alla sentenza sei giugno due mila sedici numero centoventinove
Con la quale è stato dichiarato illegittimo tra virgolette cito in sé e perse il criterio delle spese sostenute per i consumi intermedi
Che pure era stato determinante nella legislazione per la spending review decreto legislativo decreto-legge novantacinque due mila dodici
Se la crisi come si afferma e passata allora è venuto il momento di fare ripartire l'ordinamento secondo le linee costituzionali fondamentali
Innanzitutto facendo riferimento all'articolo cinque della Costituzione che attribuisce valore all'unità ed indivisibilità della Repubblica nella sua dimensione politica
Ma che non prevede dal punto di vista istituzionale una centralizzazione dei poteri quanto piuttosto che la Repubblica dei due
Come dice la Costituzione i principi e di metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento
Di qui la necessità di conformare l'ordinamento al principio del riconoscimento della promozione del regionalismo e delle autonomie locali
Questo rende nuovamente attuale la necessità di rimettere a posto l'ordinamento e di attuare la Carta costituzionale
Ci si potrebbe chiedere di quale carta costituzionale stiamo parlando quella in vigore o quella che eventualmente sarà approvata con il referendum costituzionale ottobre prossimo
La prima
Prevede il bicameralismo perfetto è un riparto delle competenze fortemente decentrato
La seconda al contrario dispone per la prima volta una rappresentanza delle istituzioni territoriali nel Senato della Repubblica è un riparto delle competenze fortemente centralizzato
Entrambi questi disegni dovrebbero ubbidire ai principi dell'articolo cinque che non sono stati modificati e che non possono essere modificati rientrando tra i princìpi supremi della Costituzione
Questo vuol dire innanzitutto che il nuovo riparto delle competenze quello previsto dalla riforma
Non può essere interpretato in maniera vessatoria nei confronti delle Regioni
Bensì
Che al maggior peso Espresso nelle competenze a favore dello Stato
Corrisponda effettivamente un'assunzione di maggiore responsabilità da parte statale che spesso è stato il vero problema del regionalismo italiano
Tanto più ciò è vero ora che si vuole offrire alle Regioni una partecipazione nella vita dello Stato centrale attraverso la camera di rappresentanza che ha una doppia veste
Il Senato infatti manterrebbe la condizione di Camera parlamentari per oggetti di particolare rilievo tra cui la revisione costituzionale
E assumerebbe la veste di un organo costituzionale di raccordo tra i diversi di livelli di governo interni e tra questi e l'Unione europea
La nuova riforma costituzionale se entrerà in vigore porrà molti problemi come è normale per ogni riforma che presenti una considerevole complessità
Sarebbe ingiusto se si attribuisse agli ispiratori o agli autori della riforma la responsabilità dei problemi che sorgeranno
Governo e Parlamento
Hanno cercato nell'approvare la riforma di rispondere al meglio a una nuova fase della vita pubblica segnata dalla crisi economica dai problemi della globalizzazione e da quelle della crisi dell'Unione europea
Ipotizzando un assetto della forma di Stato
Che possa corrispondere meglio alle sfide che attendono il nostro Paese
Se questo è il senso della riforma costituzionale
Allora bisognerà assumere che il nuovo testo costituzionale come già quello precedente del due mila e uno
Traccia un disegno aperto nella sua attuazione tra queste due colonne d'Ercole potremmo dire
Da un lato le sfide internazionali ed europee dall'altro la realizzazione di una forma di Stato ispirata ai principi dell'autonomia e del decentramento
Nel caso della riforma del due mila uno questo non fu compresso pienamente e l'atteggiamento delle diverse componenti e non fu sempre responsabile
Ricordo molto bene le discussioni insieme alla cabina tecnica per esserne stato parte
Per l'attuazione della riforma che avrebbe partorito poi la legge numero centotrentuno del due mila e tre la cosiddetta legge La Loggia nell'acqua nella
Nelle discussioni di questa
Cabina tecnica
Ogni componente portava avanti la propria pretesa perdendo di vista il disegno complessivo della riforma e mancando di mettersi al servizio della Repubblica
Nel caso della nuova riforma auspichiamo un altro comportamento da parte di tutti
Non è un caso che oggi per la presentazione del rapporto abbiano parlato un autorevole rappresentante del Governo il Presidente della Commissione bicamerale per gli affari regionali e il Presidente della Conferenza delle Assemblee regionali
L'invito rivolto a loro frutto di un preciso modello di lavoro istituzionale che dovrebbe essere inverato dopo il referendum costituzionale per l'attuazione della riforma
Questo non vuol dire che non vi possano essere discussione animate diversità di vedute tanto più se affermiamo che il disegno costituzionale e in buona sostanza avverto
Ma che il metodo di discussione non può essere rivendicativo
Bensì
Autenticamente collaborativo e deve muovere dalla considerazione che la riforma non è compiuta per dare più potere allo Stato o alle Regioni
Bensì dal comune intento di collocare l'Italia al meglio nella scena politica internazionale ed europea
Il regionalismo è una sofisticata forma di Stato certamente non semplice da praticare e non può essere vissuto in modo squilibrato come spesso è accaduto nel caso italiano
Il regionalismo però e anche la migliore forma di Stato che oggi in epoca di globalizzazione e di integrazione europea sia pure in sofferenza uno Stato si possa dare
Se partecipa a questi processi in modo particolare disponendo sì con una sovranità aperti TA come indicato dall'articolo undici della nostra Costituzione
Il regionalismo si fonda su un'unità che manca nello Stato federale che comunque sempre uno stato composto da Stati
Il si accompagna alla consapevolezza che la soddisfazione dei bisogni dei cittadini così come la loro partecipazione
Richiede forti istituzioni di prossimità in grado di essere i centri politicamente vitali
Ecco perché l'unità dello Stato regionale si coniuga bene con l'autonomia politica delle Regioni e male con il centralismo statuale
Il regionalismo infatti
In grado di assicurare un compiuto equilibrio tra L'Unità e la differenziazione
Mentre il centralismo non consente né allo Stato né alle Regioni di svolgerle in modo adeguato i loro compiti di servizio e di garanzia verso i cittadini
Il regionalismo italiano fortemente voluto dai padri costituenti nella forma del Titolo quinto del mille novecento quarantasette
Realizzato con grande ritardo nel mille novecentosettanta e poi modificato nel due mila e uno non ha dato sinora arresta sperata
Ciclicamente a degradato la sua sostanza avverso il centralismo corresponsabilità che possono essere attribuite
Tanto alla politica agli organi alla burocrazia statale quanto alla politica agli organi e alla burocrazia regionale
Le diverse crisi economica quella del mille novecentonovantadue e quella della due mila otto hanno una grande responsabilità in questo senso dal momento che hanno generato paura
Facendo credere che l'unica possibile soluzione potesse essere la riduzione della Repubblica allo Stato senza più autonomia e territoriali
Ora
Nonostante il degrado che ciclicamente lo ha colpito il regionalismo italiano come è stato ricordato anche dalla collega Napolitano ha dato un contributo importante con risultati ampiamente positivi
Di contro uno Stato senza livelli di Governi autonomi nel territorio
E politicamente responsabile non è solo difficile da concepire quanto esso non sarebbe una garanzia per i cittadini semmai segnerebbe il loro abbandono con la riduzione dei servizi e dei loro diritti
L'Italia perciò adesso non si può permettere per la terza volta un fallimento costituzionale del suo regionalismo
Con la riforma si deve affermare anche alla visione di una Repubblica delle autonomie e di uno Stato regionale politicamente responsabile istituzionalmente funzionante
E per giungere a questo risultato sarà necessario la collaborazione
La collaborazione di tutti del Parlamento del Governo e delle Regioni
Mi si rifà
Come nella sua missione sin dalla data di nascita del Milano centosettantuno si pone al servizio della Repubblica e delle sue istituzioni
Per rendere possibile attraverso il suo lavoro di ricerca un regionalismo serio e funzionante
Noi speriamo perciò
Che nel rapporto possa essere visto come strumento di supporto per l'analisi della dimensione territoriale sia per lo Stato e sia per le Regioni e
Se questi incontri saranno destinati a ripetersi in futuro
Auspichiamo che a partire dall'imminente riforma costituzionale
Si creano dei canali attraverso cui
La conoscenza prodotto dalla ricerca possa andare a vantaggio di chi deve assumere le decisioni pubbliche nell'interesse della Repubblica e dei cittadini italiani
Grazie
Con questo intervento chiuderei la presentazione ringraziando tutti quanti i relatori con l'augurio di poterci rivedere
Periodicamente presentare sempre dei buoni risultati delle regioni con questo vi auguro una buona lettura del rapporto
Grazie