Intervista ad Enrico Giovannini su crescita, sviluppo e occupazione in Italia

Radio Radicale bentrovati in uno spazio di intervista approfondimento sui temi del mercato del lavoro e dell'economia chi vi parla Valeria Manieri abbiamo il piacere di avere in collegamento Enrico Giovannini Professore ordinario di Statistica Economic all'università di Roma Tor Vergata consulente della Commissione europea ovviamente come tutti sapranno già Ministro del lavoro e delle politiche sociali già OCSE Presidente già presidente dell'Istat ben trovato
Buongiorno allora volevamo avere da lei è un
Commento chiaramente sugli ultimi infine ultime notizie che riguardano
L'economia e diciamo
L'Unione europea che non boccia l'italiano non si diciamo il richiamo dell'Ecofin delle dei ventotto ministri finanziari dell'Unione europea e i
In cui ha toh tra i Paesi membri con alto debito c'è anche l'Italia come già sapevamo e della Commissione europea che non ha
Per il momento aperto la procedura di infrazione e partiamo da qui per poi concentrarsi invece su altri dati altre indicatori sulla nostro Paese
Ma se dobbiamo giudicare la decisione della Commissione europea che appunto non riguarda solo l'Italia ma anche altri Paesi e un chiaro segnale delle preoccupazione che ci sono sulle prospettive di crescita in Europa
In altri termini l'Europa è prevista a crescere di circa un punto e mezzo
Nel corso del due mila sedici ma ci sono nel frattempo addensate nubi
Su questa dato perché sappiamo nel rallentamento economia mondiale in particolare la Cina ma non solo la recessione di altri grandi Paesi come il Brasile
E l'instabilità dei mercati finanziari
E quindi in questo quadro che potrebbe
Determinare una crescita anche inferiore a quella già abbastanza bassa prevista per il due mila sedici la Commissione è stata un po'alla finestra
E vuole attendere non solo quello che i paesi faranno per sistemare le finanze pubbliche per il due mila sedici come l'Italia ma anche e capire come andrà l'economia perché se il la crescita dovesse essere più bassa
Allora i parametri con cui si giudica la situazione di eventuale
Rischio o di dal punto di vista del bilancio pubblico verrebbero rivisti e allora magari far scattare una procedura e poi doverla richiudere dopo due mesi di fronte a un peggioramento del clima economico chiaramente non avrebbe molto senso
Certo senta invece per quanto riguarda appunto l'andamento della crescita del nostro Paese anche quello che molto occupa e preoccupa un po'tutti gli analisti ma anche il Governo dell'andamento dell'o operazione la disoccupazione nel nostro Paese abbiamo avuto gli ultimi dati Istat un con luci ed ombre ci sono sicuramente c'è un'alta Enuta decente dell'occupazione ma molti diciamo commentano questo andamento soprattutto grazie agli affetti della decontribuzione degli sgravi fiscali sostanzialmente sulla decontribuzione sulle nuove assunzioni dato che potrebbe diciamo riassorbirsi poi nell'arco di di di quest'anno lei che cosa che cosa ne pensa
I nuovi dati Istat che poi sostanzialmente confermano le stime precedenti mostrano che gran parte di quello zero otto
Che si è realizzato in termini di aumento del prodotto interno lordo nel due mila quindici è stato conseguito avallo tra la fine del due mila quattordici e l'inizio del due mila quindici
Perché da quel momento in poi
La economia italiana perso slancio la variazione sul trimestre precedente la cosiddetta variazione congiunturale
Del primo trimestre testata zero virgola quattro per cento quella del secondo terrò tre posi circa zero due e il quarto trimestre zero uno
Questo e dovuto in parte anche un effetto cosiddetto di sgonfiamento delle scorte vuol dire che le imprese aspettandosi una ripresa più robusta avevano accumulato scorte di magazzino
O i questa ripresa più robusto non c'è stata e quindi le scorte hanno dei cumulata scusi le imprese hanno dei cumulato questo scorta
I dati per gennaio febbraio stime ancora provvisoria di Confindustria mostrano che fondamentalmente la produzione industriale e ferma al di là dei piccoli oscillazioni mensili ai livelli dell'inizio dell'estate del due mila quindici
E la stessa cosa si vede per l'occupazione di nuovo al di là delle oscillazioni fondamentalmente la l'occupazione e sui livelli dell'estate del due mila quindici
Naturalmente c'è stato un aspetto legato ossia gli incentivi
Che alle nuove regole
Del comprato cosiddetto tutte le crescenti e già ma in realtà anche in questo caso l'aumento della RAI occupazione c'è stato soprattutto nei primi mesi
Nel primo semestre diciamo del due mila quindici anche perché la novità
Della nuove regole e soprattutto la preoccupazione che i fondi
Per la decontribuzione potessero non bastare hanno spinto molto in prese coerentemente con quei piani di produzione al rialzo di cui ho parlato prima ad assumere
Quindi credo che in questo momento molte imprese stia no un po'la finestra vogliono vedere che cosa succede non solo all'economia internazionale ma anche ai consumi che sono cresciuti ma non così tanto
Perché molte famiglie hanno preferito risparmiare
Il reddito accresciuto
Sia soprattutto agli investimenti che sono quello che veramente manca questa ripresa non solo in Italia ma in tutta Europa se vuol dire che gli imprenditori no non credono molto che il futuro sarà diverso altrimenti farebbero Investimenti solo di carattere tecnologico e di innovazione
Ma per aumentare la scala produttiva ecco questi ma
Secondo lei c'è la possibilità che non medio periodo nel nostro sistema pro tv o abbia diciamo dei miglioramenti quindi diventi più competitivo si aumenti la produttività anche perché ci fa ben capire anche lei che se non non ci sono queste condizioni diciamo è anche difficile immaginare una vera e propria nuova occupazione giacché
Gli interventi che ci sono stati lei citava il giorno sette e ovviamente questi incentivi sulla di contribuzione hanno sostanzialmente trasformato dei precedenti in nella larghissima maggioranza dei casi precedenti contatti nei contratti in contratti i nuovi e più stabili però non si è creata nuova occupazione lei
Di che parere su questo
Viene creato un poco certamente molto meno di quello
Che ci si aspettava
Anche perché il appunto le trasformazioni hanno effettivamente aumentato l'occupazione caratteri dipendente tre assorbendo anche molte posizioni lavorative che erano classificate tra il lavoro indipendente in realtà erano spesso
Dipendenti
Diciamo così nascosti penso alle fasi dell'IVA il vero tema e la prospettiva a medio termine
E questo vale non solo per l'Italia ma per tutta l'Europa
Al di là delle ipotesi che diversi fanno sul rischio di una stagnazione secolare
E cioè di una crescita per i Paesi soprattutto sviluppati nell'ordine dell'uno e mezzo per cento quindi assolutamente insufficiente riassorbire la disoccupazione
è evidente che l'incertezza sul futuro dell'economia europea ancora molto forte e questa incertezza spinge come dicevo prima molte famiglie a rinviare IP le spese anche perché il futuro resta come diceva molto incerto anche dal punto di vista globale a causa del terrorismo ma non solo
E gli imprenditori soprattutto fanno investimenti di ammodernamento più che di allargamento
Abbiamo visto però che anche durante gli ultimi anni
Molte in prese hanno invece avuto un atteggiamento molto positivo e aggressivo nel senso che hanno fatto investimenti aumentato la produttività migliorato l'innovazione e anche aumentato l'occupazione
Quindi vuol dire che una parte del sistema produttivo italiano soprattutto quello esposto alla concorrenza internazionale quello che lavora per le esportazioni
Ha usato questi anni anche di recessione per trasformarsi e guadagnare posizioni l'ultimo rapporto dell'Istat sulla competitività conferma queste dinamiche
Ma c'è poi tutta un'altra parte dell'industria ma non solo anche del terziario
E invece fatica a fare questo adeguamento o tecnologico organizzativo ricordiamo che abbiamo tantissime piccole imprese che quindi hanno un livello di produttività a parità di altre condizioni
è talmente inferiore a quello delle medie e grandi imprese quindi il sistema produttivo italiano fatica a trasformarsi per poter usare ad esempio quelle cosiddette economie di scala cioè la possibilità di diventare più efficienti aumentandolo la scala di produzione perché vorrebbe dire diventare più grandi
Magari cedere il controllo dell'impresa che tipicamente
Con
Mantenuta con la famiglia discutibile a questo è un cambiamento culturale su cui l'Italia purtroppo è un po'indietro Sas
Ci fermiamo qui per questo spazio di intervista però il professor Giovannini so che c'è un appuntamento importante di venerdì l'undici marzo alla Camera dei deputati non so se vuole dire qualcosa anche era di ascoltatori sicuramente Radio Radicale seguirà i vostri lavori
Infine come abbiamo annunciato nasce l'alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile che riunisce più di ottanta soggetti della società civile
Per tentare di realizzare veramente in Italia quegli obiettivi che l'ONU affittato e che l'Italia ha sottoscritto e la cosiddetta agenda Roma ma globale per lo sviluppo sostenibile
è un'impresa importante punto venerdì avrei i maggiori dettagli davvero grazie Enrico Giovannini per essere stato con noi a tastare risentirsi