Sono stati discussi i seguenti argomenti: Alluminio, Crisi, Economia, Energia, Fonti Rinnovabili, Industria, Lavoro, Occupazione, Sardegna.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
economista
Ecco ci ha descritto due settimane fa con Elisa Borghese abbiamo dato un aggiornamento sulla vertenza di Portovesme in Sardegna dove gli stabilimenti per la produzione di alluminio
Un tempo dello Stato e più recentemente dell'americana Alcoa sono stati chiusi a fine due mila dodici dopo la sospensione degli sconti al prezzo dell'elettricità finanziati con le bollette di tutti
Pochi giorni fa abbiamo avuto negli studi di radio radicale Marco Bentivogli Segretario di FIM CISL per una lunga intervista sulle prospettive dello stabilimento e sul senso di questi aiuti
Ma abbiamo anche posto Bentivogli questioni che riguardano in generale il senso del supporto pubblico d'emergenza alle aziende in crisi per motivi occupazionali
Se diamo un estratto della fine dell'intervista a Marco Bentivogli
La nostra Costituzione dice che il lavoro e un diritto
Sarebbe diverso se dicesse che è un diritto la dignità economica per tutti
No indipendentemente dalla capacità di vendere le proprie competenze in modo remunerativo sul mercato del lavoro allora la domanda che le faccio è se è vero che il mondo
Da un lato cresce meno in sé in senso assoluto perfino nei Paesi che ci aveva abituato le crescite a due cifre
Dall'altro che la lo sviluppo anche
Tecnologico della produttività si spera non finisca e non finirebbe nemmeno se il mondo entrasse in uno stato stazionario Di Pillo no l'aspirazione a migliorare a fare il meglio le cose probabilmente insita nell'uomo per fortuna
Ci potremmo trovare di fronte a un nuovo problema l'UDC sta cioè aprire un da un lato un diritto al lavoro garantito in Costituzione dall'altro una produttività tale
Per cui rata forse meno addetti basterebbero a garantire una ricchezza che in assenza di un welfare universale in realtà non si sa come distribuire se non dando lavoro
è immaginabile un futuro in quindi saremo più o almeno altrettanto ricchi di oggi
Ma in cui una parte delle persone che oggi lavorano in alcova mai lavoro anche in altri settori possano avere un diritto non necessariamente legato al proprio lavoro di beneficiare di questa ricchezza che la collettività
Io penso che ciò che prevede la Costituzione non è in realtà
Un diritto di per sé facilmente esigibile ciò che ci consegna la Costituzione un impegno affinché
Ci sia per tutti disponibilità appunto di ciò che include nella società e ancora oggi è sicuramente il lavoro
Immaginare strumenti di ammortizzatori sociali e di dignità economica
Noi infatti proponiamo il reddito di inclusione deve essere non una strumento che consegna la passività e nella tesa
Ma che consente la promozione umana la possibilità che attraverso la crescita delle competenze e delle tutti gli strumenti che rafforzano la propria cittadinanza sposo sociale professionale economica
Consentano alle persone che vengono lasciati a terra di riagganciare assi in qualche modo al lavoro e a tutto ciò che esso rappresenta
Io credo che questo sia assolutamente importante perché oggi le persone hanno ancora gran parte della loro dimensione realizzativa dentro il lavoro che svolgono
Basta vedere cosa accade anche nei periodi di sospensione nelle casse integrazioni le persone sono assolutamente vedono scarse prospettive noi abbiamo perso seicento mila posti di lavoro nell'industria non c'è stata occupazione compensativa generata da settori che sono avanzati paradossalmente i settanta ottanta mila lavoratori che erano stati generati ed è l'unico settore del manifatturiero che ha tirato tantissimo che era proprio quello delle energie rinnovabili grazie all'utilizzo scellerato della politica degli incentivi che ha abrogato nella fase iniziale e il settore eravamo il Paese al mondo in cui conveniva di più investire sulle rinnovabili
D'emblée in basso senza una oculatezza che prevedesse una selezione qualitativa di ciò che sono stati invece Investimenti
Bisogna ragionare affinché il lavoro cresca in termini di qualità di professionalità di capacità di protagonismo e contemporaneamente ci siano strumenti di redistribuzione
C'è questa disuguaglianza di distribuzione di opportunità
E noi siamo un Paese in cui i rapporti internazionali sono più forti di qualsiasi skill professionale individuale per cui dietro ci deve essere una scelta del merito delle competenze
Noi come FIM CISL abbiamo ragionato dal di partire dal due mila e uno su il cambiamento anche dei paradigmi di disuguaglianze su cui muoversi perché non è affatto vero che è rimasta solo quella reddituale
Quella reddituale una ma l'accesso alla conoscenza e assolutamente forte l'accesso alla formazione all'istruzione al tempo
A tantissime forme di libertà che invece sono
Altrettanto stratificate e forse ancora di più rispetto a quella da reddituale di per sé per cui anche un ragionamento diverso sulle disuguaglianze può portare a mia dimensione appunto di realizzazione umana molto più completa più utile
Dobbiamo fermarci qui per motivi di tempo
Del che anche sul blocco Derrick energia un saluto da Michele governatori
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